Comments
Transcript
Quale profilo pedagogico per l`allenatore?
Quale profilo pedagogico per l’allenatore? Le competenze pedagogiche dell’allenatore Dal punto di vista della metodologia dell’insegnamento l’allenatore dovrebbe essere consapevole del fatto che il suo ruolo implica sempre la funzione d’insegnante. Per eccellere nello svolgimento di questa funzione, egli dovrà possedere una serie di caratteristiche che definiscano in generale l’area delle sue competenze specificatamente pedagogica. Tali caratteristiche possono essere riassunte come segue: • • • • • • sapere entrare in relazione con gli atleti e comunicare efficacemente con essi, fornendo le istruzioni e le indicazioni più idonee: sapere motivare efficacemente gli atleti a proseguire l’allenamento e ad impegnarsi costantemente per apprendere; sapere analizzare e interpretare i bisogni degli atleti e saperli osservare in modo pertinente agli obiettivi del programma: sapere selezionare gli obiettivi di apprendimento e costruire situazioni di allenamento che facilitino l’apprendimento; sapere verificare e valutare l’efficacia dell’insegnamento; sapere produrre una documentazione sintetica dell’attività svolta che riassuma le proprie scelte, le modificazioni rispetto alle ipotesi iniziali e i risultati ottenuti. …. Atteggiamenti e conoscenze dell’allenatore sportivo Naturalmente le abilità analizzate in precedenza non saranno sufficienti da condurre in porto efficacemente l’insegnamento di tecniche sportive se l’allenatore non possiede anche altri requisiti, tra i quali in particolare segnaliamo: atteggiamenti conoscenze Gli atteggiamenti Per il successo di un allenatore non contano solo conoscenze e competenze ma anche l’insieme dei suoi atteggiamenti. Infatti, i tecnici più efficaci sono coloro che in un contesto di apprendimento, come è l’allenamento, sanno incoraggiare e sostenere i propri atleti. È stato notato che soprattutto i bambini e gli adolescenti che hanno allenatori che manifestano questo atteggiamento traggono molto piacere dallo sport e sviluppano una concezione del sé più positiva rispetto ad altri giovani che non hanno allenatori di questo tipo. Lo stesso vale in relazione agli atleti evoluti, per i quali sentirsi accettati dal tecnico è fondamentale per affrontare gli impegni agonistici in modo positivo. Empatia è il termine che si utilizza in psicologia per definire in modo sintetico questo tipo di atteggiamento e che consiste nel manifestare comprensione per il punto di vista dell’altro (pensieri e sentimenti), mantenendo la consapevolezza della propria individualità e del proprio ruolo professionale. Gli allenatori che hanno sviluppato quest’abilità sono, quindi, in grado di comprendere ciò che sentono e pensano i propri atleti, di esprimere comprensione verso i loro atteggiamenti e di realizzare interventi efficaci. In tal modo atleta e allenatore sviluppano un rapporto di fiducia reciproca. Oltre agli atteggiamenti verso i propri atleti, sono anche determinanti, ai fini del successo di un allenatore, anche gli atteggiamenti positivi verso il contesto organizzativo e istituzionale in cui operano e soprattutto nei confronti dei mezzi di miglioramento delle proprie compete4nze e conoscenze professionali, in particolare modo l’atteggiamento verso l’aggiornamento, la formazione e il significato delle conoscenze scientifiche e delle esperienze altrui. Le conoscenze Le conoscenze dell’allenatore derivano insieme dell’acquisizione culturale realizzata in genere con i corsi di formazione e l’autodocumentazione e della loro interazione con l’esperienza pratica. Sono numerosissime le aree di conoscenza scientifica che possono essere significative per gli allenatori, con importanti differenze anche a seconda degli sport praticati. In linea di massima le aree di conoscenza più importanti riguardano essenzialmente: • le tecniche sportive e le tattiche sportive che sono oggetto di insegnamento e i processi di apprendimento e controllo motorio che ne sono alla base; • i fattori generali e specifici della prestazione, i loro presupposti fisiologici e i mezzi utilizzabili per innalzare il livello e le forme ottimali della loro modulazione; • i fattori sociali, relazionali e psicologici che entrano in gioco nella situazione di allenamento (comunicazione, natura delle informazioni fornite all’allievo, suggerimenti, feedback, etc.); • le caratteristiche di una metodologia di lavoro, basata sulla programmazione e sulla variazione ciclica dell’allenamento, utile per costruire, attivare e controllare il processo di apprendimento-insegnamento in tutte le sue parti. (Madella, Cei, Londoni e Aquili – Metodologia dell’insegnamento sportivo, ed. SdS 1997 pagg. 16 – 18)