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cosa vedere - Primavera del Prosecco
COSA VEDERE Le colline fra Conegliano, Valdobbiadene e dintorni offrono un territorio ricco di suggestioni e attrattive storico-artistiche, con piccole gemme tutte da visitare L’Arte del Valdobbiadene www.cantinagirardi.it COSA VEDERE Nelle Terre del Superiore Le colline del Superiore Docg si snodano, nell’Alta Marca Trevigiana, a poco più di un’ora da Venezia, lungo l’anfiteatro naturale che si apre tra Conegliano e Valdobbiadene. A nord della provincia di Treviso, mentre non lontano già si preannunciano le imponenti Dolomiti venete, si apre per il visitatore che giunge dalla pianura, uno scenario ambientale del tutto nuovo, suggestivo e dai forti tratti distintivi, fatto di versanti ripidi alternati a dolci declivi, su cui domina incontrastato il reticolo infinito dei vigneti. In queste terre, lembo fortunato della ‘Marca gioiosa et amorosa’ tutto profuma di vino e di sapori buoni, di una cultura enoica secolare che ha disegnato in profondità il paesaggio e l’animo di un’area tra le più incantevoli d’Italia. La gente di qui ama le proprie radici, ha mantenuto il gusto delle tradizioni ed il piacere dell’ospitalità e dell’incontro, insieme a quello per il cibo ed i prodotti tipici. Il modo migliore per vivere queste atmosfere è quello di farsi guidare dalla Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, la più antica arteria enologica italiana, che oggi conduce il visitatore. E’ un percorso ricco di fascino, di suggestioni ed attrattive storiche ed artistiche, di sorprese e proposte, spesso inaspettate, e quasi custodite perchè preziose, nelle vallate o tra le tante borgate e paesi disseminati qua e là, e nei quali è piacevole smarrirsi alla ricerca delle tracce millenarie della presenza dell’uomo e della cultura forte delle genti. Eccone alcuni esempi. COL SAN MARTINO frazione di Farra di Soligo Sono quattro i luoghi più importanti che si offrono al visitatore: la Chiesetta di S. Vigilio, di epoca medievale, ma modificata da interventi tra il 1400 ed il 1500. All’interno si può trovare una statua lignea del Santo, realizzata dal maestro Stuflesser ed affreschi del 1400. Il Tempietto di S. Martino, innalzato poco COSA VEDERE | 11 COSA VEDERE dopo il Mille, dedicato al Santo protettore delle donne in gravidanza. Viene ricordata come una delle trentasei Pievi della Diocesi di Ceneda. Il Campanile di S. Maria De Silva: c’è chi sostiene che la torre fosse stata costruita per scopi militari e che solo più tardi sia stata adottata per le funzioni culturali a cui ha assolto per secoli e la Chiesa arcipretale dedicata alla SS. Annunziata,venne costruita nel 1898 in stile lombardesco ed aperta al culto nel 1904. COMBAI - frazione di Miane Combai ed in particolare Borgo Colmellere, borgo antichissimo immerso tra castagneti e filari di viti, deve la sua denominazione all’origine medievale, infatti il “colmello” era la più piccola unità abitativa del Medioevo. Nella frazione, peculiare è “La strada della Fan” fatta costruire a donne, vecchi e bambini di Combai durante la Prima Guerra Mondiale dal Genio Militare Austriaco. Strada che serviva a trasportare più agevolmente cannoni ed armi nei punti più alti (sono ancora visibili interi tratti ciottolati) e “Le Spinonce” luogo di anfratti naturali molto caratteristico. CONEGLIANO VENETO Il Castello medievale (attuale Museo Civico), sulla cima del Colle di Giano, è una delle architetture più antiche della città, di cui è il centro medievale. Dell’originario complesso rimangono la Torre della Campana, parte dell’antico Duomo e parte della cinta muraria. Lungo il percorso di via XX Settembre, tradizionalmente chiamata Contrada Granda, sono presenti il Duomo e numerosi palazzi di rilevanza storico-architettonica, tutti porticati: tra i più notevoli si ricordano Casa Piutti, il Teatro Accademia, il Municipio, Casa Longega, Palazzo Sarcinelli, Palazzo Montalban vecchio, Palazzo Montalban nuovo e il Monte di Pietà. Altra opera di rilevanza artistica è la Fontana 12 | COSA VEDERE COSA VEDERE di Nettuno. La fontana prese forma in diverse epoche: la parte più antica è la vasca trecentesca, opera di Filippo Spongadi, scultore veronese, anticamente posta in piazzetta 18 luglio 1866, nella vicina Contrada Granda. CORBANESE - frazione di Tarzo Da segnalare il Santuario della Madonna di Loreto, all’interno del quale è collocata la Madonna col Bambino di Fringimelica e l’oratorio di San Giuseppe, che conserva una Sacra Famiglia attribuibile all’Arnosti. Nell’abitato si notano alcune belle ville e la settecentesca parrocchiale, dedicata ai Santi Gervasio e Protaso, dove la pala dell’altare maggiore è di G.B. Dal Colle. FREGONA Le Grotte del Caglieròn, situate in località Breda di Fregona, rappresentano un complesso costituito da una grotta naturale costellata da diverse cave. Le cave, risalenti al ‘500, fornivano la “piera dolza” (Arenaria) che serviva per costruire gli stipiti delle case. Di particolare rilevanza turistica è l’Altopiano con la foresta del Cansiglio:la foresta fu per secoli riserva di legname per i cantieri della flotta di Venezia. Da visitare: la Chiesa Parrocchiale, intitolata all’Assunzione di Maria, ricostituita nel 1474. Moltissime le Ville: tra le principali segnaliamo Villa Troyer del XVII secolo, Villa Dal Cin del XV secolo e Casa Fossa, in loc. Fratte del XVII secolo. GUIA - frazione di Valdobbiadene I monumenti più significativi: la Chiesa parrocchiale di S. Giacomo (attribuita al Canova) edificata nel 1520, venne restaurata negli anni Venti, l’oratorio di Sant’Antonio da Padova, costruito nel 1694 e riedificato nel 1881, l’oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano, eretto come ex-voto per la guarigione dalla peste dal rettore Alessio di Albania, ed il Monumento ai caduti della I° Guerra Mondiale. 14 | COSA VEDERE COSA VEDERE MIANE Il centro di Miane raccoglie numerosi edifici d’interesse storico: la Chiesa Arcipretale del 1878, che esibisce, al suo interno, un tabernacolo di grande pregio, nonché numerosi dipinti. In loc. Visnà il Santuario della Madonna del Carmine, mentre in loc. “Forca”, le antiche carceri della Valmareno. Da visitare, specie d’estate, gli alpeggi e le malghe di Budoi e Mont, le casere suggestive di Federa ai Pian, il Rifugio di Posa Puner ed il bivacco Mont. REFRONTOLO Partendo dalla nuova piazza F. Fabbri, si costeggia l’antica Barchessa Spada, sede della Mostra. Terminato questo primo percorso, non può mancare una visita al Molinetto della Croda, che può essere raggiunto a piedi o in auto (c.ca 1,6 km). Il secolare mulino, gioiello incastonato sulla nuda “croda”, continua a macinare farina ed ospita, al suo interno, una fiorente attività espositiva di opere d’arte durante tutto il periodo dell’anno. È meta di turisti e luogo d’ispirazione di poeti ed artisti. Al Molinetto, durante il mese di Agosto, la Pro Loco organizza la plurisecolare festa d’estate. SACCOL - frazione di Valdobbiadene Saccol, inserito nel cuore della zona denominata “Cartizze”, offre al visitatore un paesaggio di dolci colline coltivate a vigneto. Particolare è l’edificio che accoglie la Mostra. Infatti, fino al 1969 era la scuola elementare della frazione ed è situata ai piedi del colle denominato “Croset”, che nei vari secoli fu prima avamposto fortificato, poi cava di pietra ed infine, come tutta la zona, vigneto. Da visitare l’Oratorio di S. Biagio di Stana, tradizione vuole che sia il più antico luogo di culto cristiano dell’intero comune di Valdobbiadene, ed il Capitello dei SS. Biagio e Rocco. SAN GIOVANNI - frazione di Valdobbiadene Della piccola frazione di S. Giovanni, COSA VEDERE | 15 COSA VEDERE di circa cinquecento abitanti, è da visitare la piazza che accoglie la chiesa parrocchiale ed il caratteristico campanile, noto per la sua “bassa-altezza”. SAN PIETRO DI BARBOZZA frazione di Valdobbiadene Vi si trova la sede della “Confraternita del Prosecco” presso “Casa Brunoro”. La Confraternita è presieduta dal Gran Maestro ed è composta da studiosi, produttori e protagonisti del mondo enologico. Ha lo scopo di promuovere e diffondere la conoscenza del Valdobbiadene Docg. Da visitare l’Eremo di Sant’Alberto, che si trova in località Barbozza, antico luogo di culto e meta di pellegrinaggi; l’Oratorio di San Biagio e la chiesa dei SS. Vittore e Corona. S. Pietro di Barbozza è protagonista di splendide iniziative culturali ed escursionistiche, come VignArte - simposio di scultura e l’Anello del Prosecco. SAN PIETRO DI FELETTO Il nome di questo piccolo paese, San Pietro di Feletto, svela le sue bellezze: infatti dal termine San Pietro emerge la sacralità (è la Pieve più antica della zona); da Feletto (la felce) l’abbondanza delle felci, che caratterizzavano il territorio incontaminato. San Pietro dà il nome alla civica comunità e mantiene orgogliosamente l’antica Pieve; Santa Maria diventa parrocchia autonoma fino dagli inizi del Cinquecento. Sono possibili visite guidate a richiesta. SANTO STEFANO frazione di Valdobbiadene Santo Stefano, frazione del Comune di Valdobbiadene, di circa seicento abitanti, si presenta al visitatore che lo raggiunge dalla pianura con una cascata stupefacente di vigneti esposti al sole. In loco sono visitabili l’Oratorio di Sant’Antonio, l’ottocentesca Chiesa di S. Maria Ausiliatrice e la Chiesa Parrocchiale di S. Stefano. Tre località ne costituiscono l’anima e la vita: la Villa che 16 | COSA VEDERE COSA VEDERE cala dolcemente dal cimitero fino alla chiesa parrocchiale; la Teva, sdraiata sinuosamente sul primo corso del torrente, e il Follo che si adagia, già pianeggiante, verso San Giovanni e Colbertaldo. Qualche macchia di case qua e là fra i vigneti testimonia il rispetto e la presenza discreta in mezzo alla vigna; il resto è vite. SERRAVALLE di Vittorio Veneto La Pieve di Sant’Andrea di Bigonzo, la più antica Chiesa di Vittorio Veneto, fu chiesa madre di Serravalle prima della costruzione del Duomo. Citata per la prima volta nel 1224, venne riedificata in stile romanico e riconsacrata per ben due volte: nel 1303 e nel 1486. Le ricche decorazioni interne sono da collocare tra il XV ed il XVI Secolo, a cui collaborarono artisti quali Antonio Zago, Iseppo Da Cividale e Francesco Da Milano. Interessanti sono poi i percorsi naturalistici del Monte Altare e di S. Augusta; quest’ultimo è caratteristico in quanto il primo tratto della salita che conduce al Santuario di Sant’Augusta è costituito da una scalinata monumentale piuttosto breve, costruita nel 1931, a seguito della demolizione della Porta del Terraglio. Il percorso prosegue con un semplice sentiero di ciottoli su cui si affacciano sette tempietti secenteschi. Serravalle è incorniciata da una ventina di palazzi datati tra il XV ed il XVII Secolo e da bellissime ville venete del XVII Secolo come Villa Bianchi Rosada Altoè e Villa Rosada Marini detta Casa Rossa. VIDOR Il Comune di Vidor, la cui etimologia sarebbe da ricondurre ad un termine latino “vitis” ovvero “vite”, è inserito in un itinerario eno-gastronomico e culturale tra i più interessanti della Marca Trevigiana. Nella via che porta a Conegliano, sopra una tranquilla ansa del fiume Piave, si trova la magnifica Abbazia Benedettina di S. Bona, risalente al XII secolo. Dopo il restauro avvenuto attorno al 1920, la Chiesa ha mantenuto un impianto COSA VEDERE | 17 COSA VEDERE semplice, tipico del romanico locale. Sulla cima delle colline sopra il paese sorge invece il Monumento ai Caduti costruito sulle rovine dell’antica parrocchiale e dell’antico castello. Ancora più immerso fra le colline e i vigneti è un altro reperto storico-culturale: il Santuario di S. Maria delle Grazie, sorto nel XIV secolo. VILLA DI CORDIGNANO La storia di Villa di Cordignano è molto antica. In loco sono presenti alcuni reperti di una stirpe votiva della civiltà paleoveneta, datati al 1150 a.C. Tra i luoghi da visitare segnaliamo il “Castelat”, vecchio castello ad otto lati che risale al III secolo d.C e che in periodo Medioevale fu la residenza dei Da Camino e dei Rangoni, e Villa Belvedere, costruita all’interno di un ampio parco che è stata residenza dei Dogi Mocenigo. Nel teatro della Villa, Carlo Goldoni operò per un breve periodo. VITTORIO VENETO La Città di Vittorio Veneto, premiata con Medaglia d’Oro della Resistenza, Città d’Arte e del Vino, nasce nel 1866 dalla fusione delle due antiche comunità: Ceneda, sede Vescovile, e Serravalle, feudo della Signoria Caminese che costituisce il più importante nucleo medioevale-rinascimentale della provincia di Treviso. Ceneda, patria del librettista Lorenzo Da Ponte, ospita il Museo della Battaglia, che espone numerosi cimeli e documenti riguardanti la Grande Guerra e quello diocesano d’Arte Sacra e delle Scienze. 18 | COSA VEDERE Da più di 50 anni tutta l’Energia per la nostra Terra ASCOTRADE S.p.A. Vendita Gas Metano ed Energia Elettrica Via Verizzo, 1030 – 31053 Pieve di Soligo (TV) Email: [email protected] - www.ascotrade.it