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A000892 Scrive una lettrice: convinta ma non

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A000892 Scrive una lettrice: convinta ma non
A000892, 1
A000892
FONDAZIONE INSIEME onlus.
da corsera magazine / la posta del 22/6/2006, pag. 40 <<IO, FEMMINISTA, ORA STO
DALLA PARTE DI MIO FIGLIO (CACCIATO DALLA MOGLIE)>>, sociologa e giornalista.
Per la lettura completa del pezzo si rimanda al settimanale citato.
Scrive una lettrice:
<<Da femminista convinta ma non arrabbiata, ho cercato di educare
mio figlio al rispetto per le donne.
Ora lui ha 37 anni e, dopo
dieci anni di matrimonio e due bambini di 9 e 10 anni, è stato
cacciato dalla moglie che ha dichiarato di non amarlo più,
trattandolo di conseguenza.
Lui paga l’affitto dell’appartamento nel quale lei è rimasta con i
bambini, ovviamente affidati a lei, e passa un assegno di
mantenimento.
A sentire i piccoli, c’é già un nuovo “fidanzato” che frequenta la
casa.
Mio figlio è tornato a stare da noi perché il suo stipendio non
basta per pagare un secondo affitto.
Oltre che avvilito per il fallimento del suo matrimonio e per
l’assenza dei figli, che accudiva anche più di sua moglie, lo vedo
umiliato per essere stato costretto a ridiventare una specie di
minorenne.
Tutto questo le sembra giusto?>>.
Risponde Isabella Bossi Fedrigotti:
<<No, non mi sembra giusto.
E mi sento di fare dure
considerazioni, a questo proposito, anche se non sono in linea con
la giurisprudenza matrimoniale né con il costume corrente.
La prima è che chi rompe il patto matrimoniale innamorandosi di
un’altra persona dovrebbe, almeno in linea di massima –e con le
dovute eccezioni- lasciare la casa ed i figli all’altro, per evitare
che la parte più debole della coppia, oltre alla beffa, abbia anche
il danno.
La seconda è che qualsiasi scelta sia pure lontanamente
imparentata con l’idea di sacrificio (in nome dei figli) sembra,
oggi, indegna ed inaccettabile, esclusa a priori dalla vita
matrimoniale>>.
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