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Yara conosceva l`assassino
-MSGR - 14 PESARO - 1 - 18/06/14-N: 136- N˚ 163 €1,20* ANNO ITALIA Pesaro Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Mercoledì 18 Giugno 2014 • S. Gregorio Barbarigo Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT IL GIORNALE DEL MATTINO Nuova terapia Midollo, ora i genitori possono salvare i figli Il concerto Rolling Stones notte romana con la maglia di Balotelli Mondiali 2014 Brasile, solo pari con il Messico: 0-0 Nostalgia De Rossi «Mi manca Totti» Caperna a pag. 20 Molendini a pag. 30 Servizi nello Sport Burocrazia e regole Riforma Pa per controllare bastano quattro Authority Angelo Piazza C on la solita riserva di leggere i testi definitivi che sono in via di elaborazione, e soprattutto di conoscere la definitiva decisione del Parlamento, si può dire che le norme di riforma della Pubblica amministrazione e degli appalti, varate dal governo venerdì sono un buon avvio. Pur nella complessità degli interventi, si possono cogliere due linee ispiratrici: rendere la Pa più efficiente e semplice e nel frattempo individuare strumenti per assicurarne la correttezza. Il tutto partendo da un dato ormai riconosciuto: la nostra amministrazione è un ostacolo grave alla vita dei cittadini e alla attività delle imprese, sia per la sua scarsa efficacia sia per l’alto livello di corruzione. E questo è ormai noto; ma il primo elemento di novità della manovra di riforma sembra cogliere un punto che talvolta è trascurato. Una amministrazione efficiente e corretta è soprattutto quella che vede semplificate al massimo la sua organizzazione e la sua attività. Quando in passato si sono appesantiti gli adempimenti formali e il carico di regole, spesso infatti si è commesso un errore: chi ha mai visto una organizzazione mafiosa sconfitta grazie ai certificati antimafia negli appalti? O un nucleo di terroristi sgominato utilizzando le denunce dei contratti di affitto alle Questure? Le nuove norme sembrano intendere come il malaffare si combatta anzitutto con la semplificazione, riducendo i centri decisionali e la congerie di adempimenti e formalismi, tra le pieghe dei quali i disonesti prosperano. Continua a pag. 28 Yara conosceva l’assassino Bossetti potrebbe averla incontrata in chiesa. Gli inquirenti: seviziata e abbandonata agonizzante L’ipotesi di un complice, la Procura non smentisce. Alfano e pm, scontro sull’annuncio del fermo ` ` BERGAMO Yara Gambirasio conosceva il suo assassino, che potrebbe averla incontrata in chiesa. Gli ultimi, terribili istanti di vita della ragazza tredicenne sono sintetizzati in poche righe nel decreto di fermo: Massimo Giuseppe Bossetti è accusato di omicidio con l’aggravante delle sevizie e della crudeltà per averla abbandonata agonizzante in un campo isolato. Spunta anche l’ipotesi di un complice. Tra Alfano e pm è scontro sull’annuncio del fermo. Mangani e Pezzini da pag. 2 a pag. 5 L’inchiesta L’analisi Dna, cellulare e calce ecco i tre indizi per incastrare il killer Orrore e coscienza in 1300 giorni di vita quotidiana dal nostro inviato Alessandro Perissinotto Claudia Guasco BERGAMO li investigatori, dopo il fermo di Bossetti, stanno ricostruendo i possibili punti di contatto tra la vita di Yara Gambirasio e il muratore di Mapello. A pag. 3 G Segreti e bugie, due famiglie per un delitto Servizio a pag. 5 Bloccati in una ludoteca. Automobilista salvato sull’Appia, Gra in tilt C’ è un muratore, lo vedi mentre allinea i mattoni, con precisione; lo ammiri mentre verifica la verticalità del muro col filo a piombo, attentamente. Continua a pag. 28 Poteri del procuratore e lite tra pm a Milano il Colle scrive al Csm `Scontro Bruti-Robledo, i paletti di Napolitano sul ruolo assegnato al numero uno della Procura Silvia Barocci N Roma si allaga ancora: paura per 15 bimbi Nuovi allagamenti a Roma. Un automobilista è stato salvato in un sottopassaggio. Lombardi a pag. 14 Come Kabobo, accoltella a caso i passanti: un morto e due feriti MILANO Follia nelle strade di Milano: un uomo ha accoltellato a caso i passanti. Il probabile aggressore, che avrebbe ucciso il proprietario di un autolavaggio di Cinisello Balsamo e ferito altre due persone, è stato fermato dalla polizia poco distante i luoghi delle aggressioni. È un italiano di 34 anni: è stato bloccato in stato confusionale ma non aveva con sé alcuna arma, girava seminudo e con le mani sporche di sangue nel Parco Nord di Milano. La vicenda ha riportato alla mente gli omicidi a colpi di piccone compiuti a maggio del 2013 da Adam Kabobo. Garzillo a pag. 15 SPIRITO VINCENTE PER IL CANCRO Buongiorno, Cancro! Situazione astrale attiva. Non può mancare lo stress, dopo tanti mesi di Marte negativo e oppressivo, però avete la protezione di Giove che vi alimenta di pensieri positivi e vi dà la carica per affrontare ogni situazione con spirito vincente. Influssi positivi toccano anche la vita sentimentale, famiglia. Auguri. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 39 el giorno in cui il plenum di Palazzo dei Marescialli si appresta a votare, in ordine sparso, ben sei proposte sullo scontro interno tra il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo, una lettera del Capo dello Stato che del Csm è il presidente - potrebbe irrompere nel dibattito. A pag. 13 La novità Salute, verso ticket legati al reddito Entro sei mesi i ticket sanitari saranno rivisti. Potrebbero subire dei ritocchi che saranno decisi in base al reddito. Massi a pag. 9 -MSGR - 20 CITTA - 2 - 18/06/14-N:R - CITTA’ 2 Primo Piano Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it «Yara seviziata con crudeltà» Alfano-pm, scontro sull’annuncio Il procuratore: serviva riserbo. Il ministro: non ho dato io i dettagli La 13enne lasciata agonizzante dopo i colpi al capo e le coltellate ` LA DISCUSSIONE LA CONVALIDA Questa vicenda è frutto di un lavoro straordinario oggi non deve essere il giorno delle polemiche BARBARA SALTAMARTINI Il ministro dell’Interno l’ha fatta grossa siamo letteralmente senza parole BEPPE GRILLO Se poi per caso l’assassino non fosse quello condannato dai media e Alfano allora cosa si fa? GIULIA BONGIORNO Insomma, per il pm sarebbe stato meglio aspettare, anche perché c’è ancora un gip che deve decidere sulla convalida dell’arresto, ed è lo stesso gip che aveva messo fuori dal carcere l’operaio marocchino finito sotto accusa qualche giorno dopo il ritrovamento del cadavere della ragazzina. Del resto, però, come tenere segreta una notizia che, al momento in cui il ministro la ha diffusa, vedeva già schierate le telecamere davanti al luogo dove il presunto assassino era stato portato? E così il ministro che si è sentito chiamato in causa ha replicato: «In un giorno di grandi successi occorre evitare polemiche e non sarò io ad alimentarle - ha spiegato - Non credo che il procuratore ce l'avesse con me, in quanto non ho dato alcun particolare. Piuttosto si dovrebbe chiedere chi ha inondato i mass media di una quantità infinita di informazioni e dettagli. E certamente non è stato il governo». Poi Alfano ha rivendicato la scelta di diffondere la notizia: «Comunque, l'opinione pubblica aveva il diritto di sapere e ha saputo. Questo è un elemento rassicurante perché i cittadini devono sapere che in Italia chi delinque va in galera». In serata, a gettare acqua sul fuoco, ci ha pensato il procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell'Osso, che ha competenza su Bergamo: «Dopo un lavoro lungo più di tre anni - ha chiarito - era difficile tenere sotto traccia una notizia così importante». E ha aggiunto due particolari: «Non sappiamo se l’uomo conoscesse direttamente Yara. E al momento non ci risulta che sapesse di essere il figlio di Guerinoni». Le indagini proseguono. Cristiana Mangani CON I CARABINIERI L’arresto di Bossetti Il filo rosso delle indagini Le reazioni I genitori della 13enne «Non c’è da esultare» Gli inquirenti se ne sono appena andati e anche i coniugi Gambirasio escono dalla villa di via Rampinelli in auto. Sono le 17, mamma Maura ha il volto quasi sorridente che si rabbuia vedendo i cronisti. Ma come il marito Fulvio sembra più sollevata. «È stata solo una visita privata, di cortesia», aveva detto qualche momento prima uscendo il questore di Bergamo Fortunato Finolli. «Nulla da dire sulle indagini», aggiunge il comandante provinciale del carabinieri Antonio Bandiera. Nel colloquio durato quasi un'ora e mezzo probabilmente gli investigatori hanno illustrato ai genitori di Yara, l punto delle indagini. «Li conoscete, sono persone molto pacate e misurate - ha detto Enrico Pelillo, il legale della famiglia - nessuno ha esultato ma hanno sempre avuto fiducia nelle indagini». Ma almeno adesso si sentono forse più vicini alla verità. © RIPRODUZIONE RISERVATA S M Piazza Istria, 3 | 00198 Roma | Tel. 06.86391774 | Fax 06.86384920 | [email protected] | www.direkta.it corso intensivo AVVOCATO CON MODULO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO Roma e Milano, 13 Settembre 2014 EKTA AD IR R O R G A NI ISTITUTO DI ALTA FORMAZIONE GIURIDICA Gli elementi che hanno portato all'identificazione del presunto killer di Yara IL GRUPPO DI SOSPETTI L'AUTISTA DI GORNO Le indagini si sono concentrate sul quadro relazionale di Giuseppe Guerinoni, l'autista di Gorno morto nel 1999 e individuato come il padre naturale dell'assassino Massimo Giuseppe Bossetti rientrava nel gruppo di soggetti che gli investigatori avevano individuato come coloro che potevano essere, in qualche modo, coinvolti nel delitto LA CELLA TELEFONICA LA MADRE I carabinieri sono risaliti a lei dopo aver identificato le donne che avrebbero potuto avere avuto una relazione con Guerinoni e averle sottoposte a controlli del Dna Il cellulare di Bossetti è risultato tra quelli che avevano impegnato la cella della zona dove è stato trovato il cadavere di Yara, nell'ora in cui sarebbe avvenuto l'omicidio LE POLVERI DI CALCE IL DNA Bossetti è un muratore e questo ha contribuito ad addensare i sospetti su di lui. Sul corpo e nelle vie respiratorie di Yara sono state trovate delle polveri di calce Grazie a un controllo stradale con l'etilometro, gli investigatori hanno potuto avere un campione di Dna di Bossetti da confrontare con le tracce biologiche trovate sui vestiti di Yara ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA D Ieri la notizia dell’arresto di Bossetti ha fatto il giro del mondo, ma in mattinata quella che sembra la soluzione di un caso particolarmente difficile, ha avuto anche una coda di polemiche. Il procuratore di Bergamo Francesco Dettori, aprendo i giornali, ha probabilmente preso coscienza del fatto che molti dei particolari dell’inchiesta erano stati resi pubblici. E ha indirizzato la sua protesta nei confronti di chi aveva fatto circolare la notizia. Il capo dei pm non ha fatto il nome del ministro Angelino Alfano, ma tutti hanno pensato che si riferisse a lui, visto che proprio Alfano, due giorni fa, dopo l’arrivo in caserma di Bossetti per l’interrogatorio, aveva elogiato l’operato degli investigatori e comunicato con un tweet che «le forze dell’ordine, d’intesa con la magistratura avevano individuato l’assassino di Yara Gambirasio». HANNO DETTO ZIO NE ROMA Gli ultimi, terribili istanti di vita di Yara Gambirasio sono sintetizzati in una manciata di righe nel decreto di fermo. Massimo Giuseppe Bossetti è accusato di omicidio con l’aggravante delle sevizie e della crudeltà «perché, colpendo Yara con tre colpi al capo e con plurime coltellate in diverse regioni del corpo (gola, torace, schiena, polsi e arti), abbandonandola quindi agonizzante in un campo isolato, ne cagionava la morte». Il presunto assassino, prima di lasciarla tra le stoppie di Chignolo d’Isola nel gelo di una notte di novembre, avrebbe infierito sulla ragazzina senza pietà: «Il cadavere - si legge nel provvedimento - presentava contusioni al capo e segni di almeno otto lesioni da taglio e una da punta e da taglio in varie parti del corpo». Il pm Letizia Ruggeri è convinta che le cose siano andate così, e altrettanto pensano i carabinieri e la polizia che hanno affrontato una delle indagini più complessa mai svolta in Italia. Dettori ha criticato il modo in cui la notizia era stata diffusa. «Era intenzione della procura - ha dichiarato - mantenere sulla vicenda il più stretto riserbo. E questo anche a tutela dell’indagato per il quale, secondo la Costituzione, esiste la presunzione d’innocenza». Corso Annuale TAR e CORTE dei CONTI Roma, 4 Ottobre 2014 - Palermo, 25 Ottobre 2014 IA IL PROVVEDIMENTO O DI MED Corso Annuale MAGISTRATURA ORDINARIA Roma, 11 Ottobre 2014 - Milano, 18 Ottobre 2014 - Palermo, 25 Ottobre 2014 Corso Annuale NOTARILE Roma, 24 Ottobre 2014 Corso Intensivo DIRIGENZA AGENZIA DELLE ENTRATE Roma, 6 Settembre 2014 Tutti i corsi possono essere seguiti con metodo a distanza -MSGR - 20 CITTA - 3 - 18/06/14-N:R - CITTA’ 3 Primo Piano Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it «Conosceva il suo assassino» Giallo sull’incontro in chiesa `Dna, cellulare e alcuni residui di calce `«Non ha scelto a caso la sua vittima» i tre indizi che inchioderebbero il killer E spunta l’ipotesi di un complice L’INCHIESTA dal nostro inviato BERGAMO Yara conosceva il suo assassino. Ne sono convinti gli investigatori che ora, dopo il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, stanno ricostruendo i possibili punti di contatto tra la vita di Yara Gambirasio e il muratore di Mapello. Due esistenze apparentemente distanti, ma in un paese abitare a sette chilometri l’uno dall’altro significa condividere un mondo: stessi negozi, conoscenti in comune, la medesima parrocchia. I Gambirasio erano assidui frequentatori, la famiglia Bossetti sempre presente alla messa della domenica. «E’ qui che potrebbero essersi conosciuti - dicono gli inquirenti - Di certo l’assassino non ha scelto a caso la sua vittima». Ora il manovale è in isolamento nel carcere di Bergamo e oggi sarà interrogato dal gip. Ma per il procuratore generale Pier Luigi Dell’Osso non sussisterebbero margini d’errore: «La situazione ci fa dire che il caso è praticamente chiuso». GLI INDIZI I luoghi della vicenda Distanze in linea d'aria dal Centro sportivo comunale di Brembate Sopra CENTRO COMMERCIALE dove portavano i primi indizi 4 Km 1.500 m CASA FAMIGLIA GAMBIRASIO 700 m MAPELLO CASA DI MASSIMO GIUSEPPE BOSSETTI presunto assassino CASA DI ESTER ARZUFFI madre di Bossetti BREMBATE SOPRA CENTRO SPORTIVO dove Yara è stata vista l'ultima volta 5 Km TERNO D’ISOLA CAMPO FUORI CHIGNOLO dov'è stato trovato il corpo di Yara ANSA Bergamo A4 6 Km CHIGNOLO D’ISOLA Sono tre gli indizi della Procura a carico del muratore di Mapello e il principale è il dna. Gli accertamenti del Ris hanno isolato «un profilo genetico maschile (convenzionalmente indicato come Ignoto 1) sugli slip e sui leggins indossati dalla vittima», il quale «costituiva senza ombra di dubbio un elemento di fortissimo interesse investigativo, non solo perché si trattava di un dna maschile estraneo rispetto al contesto relazionale della vittima, ma anche perché isolato in un’area attigua a un margine dell’indu- GLI INQUIRENTI SONO A CACCIA DEI POSSIBILI PUNTI DI CONTATTO TRA I DUE mento che era stato reciso con un’arma da taglio affilata». Perciò, si legge nel decreto di fermo, «era del tutto logico supporre» che la traccia di dna fosse collegata all’aggressione di Yara. Altro elemento che porta a Bossetti sarebbero le «polveri riconducibili a calce» trovate sul corpo, sui vestiti e nei bronchi della ginnasta di Brembate, «possibile espressione di contaminazione da materiali utilizzati solitamente, anche se non esclusivamente, nell’attività edilizia». Bossetti fa il muratore e due giorni fa gli è stato sequestrato un Peugeot ranch di colore chiaro che usava per lavoro. Un furgone bianco fu segnalato da diversi testimoni mentre si allontanava a tutta velocità lungo la strada a nord della palestra, ultimo luogo in cui fu vista viva Yara, e una donna di Ambivere raccontò anche di aver sentito delle grida provenire dal mezzo. Ma è anche vero che la polvere di calce era presente nel cantiere del centro commerciale di Mapello, dove i cani puntarono subito fiutando le tracce della ragazzina. LE “CELLE” Infine ci sono le celle telefoniche. Il cellulare di Yara aggancia per l’ultima volta alle 18.49 del 27 novembre la cella di Mapello, in via Natta, dopo di che viene spento. L’analisi dei tabulati ha «cercato di individuare soggetti presenti in quell’area nelle ore di interesse, che svolgessero professionalmente attività edilizia» ed ecco che spunta l’utenza intestata a Bossetti. «Questa agganciava alle ore 17,45 la cella di via Natta a Mapello, compatibile con le celle agganciate dal cellulare di Yara quel pomeriggio. Successivamente quell’utenza non faceva più comunicazioni fino alle 7,34 del mattino successivo». Da rilevare che il muratore è già in zona un’ora prima della scomparsa della ginnasta, uscita di casa alle 17.30 per recarsi in palestra: ha consegnato all’allenatrice la musica per il saggio, ha assistito alla prova generale delle compagne e un’ora dopo se ne è andata. Da quel momento è sparita, inghiot- Il caso È già in preparazione una miniserie per la tv Con la regia di Alexis Sweet sarà realizzata una miniserie tv sul tragico omicidio di Yara. «Il prossimo inverno aprirà il set di una miniserie che la Taodue Film da tempo stava preparando - annuncia il produttore Pietro Valsecchi - L'individuazione del colpevole era l'ultimo tassello che mancava ad una vicenda sulla quale stavamo da tempo raccogliendo documentazione e materiali per raccontare in una miniserie televisiva in due puntate un caso che ha appassionato l'opinione pubblica e che rappresenta una affermazione delle capacità investigative delle nostre forze dell'ordine». Il protagonista sarà proprio un capitano dei carabinieri («un ruolo molto importante sul quale stiamo cercando un attore di grande prestigio», dice Valsecchi. tita nella notte di Brembate. Abitudini e relazioni di Bossetti vengono passate al setaccio, come spiega il questore di Bergamo Fortunato Finolli «ci sono numerosi altri accertamenti da svolgere, per capire se abbia agito da solo o se qualcuno fosse al corrente di qualcosa e non l’abbia rivelato per complicità». La madre Ester Arzuffi, per esempio, sospettava di lui? Di certo, «al momento non sappiamo» se a Massimo Giuseppe Bossetti fosse stato detto di essere il figlio di Giuseppe Guerinoni. In ogni caso il fermo in carcere, scrive la pm Letizia Ruggeri nel provvedimento, era necessario: «Pare assai probabile che l’indagato, qualora venga a conoscenza in stato di libertà della pendenza del presente procedimento penale (per un caso, tra l’altro, che agita le cronache fin dal suo inizio e per il quale si è sviluppato un notevole risentimento da parte dell’opinione pubblica nei confronti dell’autore di tale efferato e ingiustificabile gesto), si dia alla fuga». Claudia Guasco © RIPRODUZIONE RISERVATA LA VITTIMA Yara Gambirasio, aveva tredici anni Selfie da macho e lampade abbronzanti, così viveva Bossetti IL PERONAGGIO dal nostro inviato BREMBATE SOPRA E alla fine si scoprì che «il Bossetti» era un volto conosciuto a Brembate Sopra. Non perché ci avesse vissuto da ragazzo, ma perché lo vedevano sovente in paese. Abitava altrove - Piana di Mapello è a un quarto d’ora di macchina - ma la cameriera del Loto Cafè gli ha servito spesso brioche e cappuccino, la fruttivendola di via Soave lo incrociava davanti al negozio, il benzinaio davanti alla palestra frequentata da Yara gli faceva il pieno di gasolio al camioncino. Sempre solo, gentile ma sbrigativo, buongiorno buonasera e via. L’AUTO DIETRO LA PALESTRA Cosa ci facesse lì adesso è facile immaginarlo. Si guardava intorno, studiava la situazione, andava a caccia della sua preda. Ma è vero o sono solo suggestioni? Mario, che ha un negozio di fotografia, ricorda perfino di aver veduto la Volvo del Bossetti parcheggiata in via don Giovanni Sala, la via«buia» che Yara percorreva per tornare a casa quando usciva dalla porta secondaria del centro sportivo. A mettere insieme i ricordi e i «si dice» che da lunedì allagano la bergamasca emergono i ritratti di due persone incompatibili fra loro. Da una parte il padre di una famiglia modello a Mapello, premuroso con la bella moglie Marita, apprensivo coi tre figli, gran lavoratore che quando non è in cantiere si prende cura della casa o dei genitori, che si vede molto in parrocchia e mai al bar. Dall’altra il perdigiorno che si aggira per Brembate, che spende 100 euro al mese per farsi le lampade, che si fa un selfie vicino a un aliante millantando adrenaliniche esperienze ad alta quota. E così, mentre i vicini di casa seguitano o mostrarsi increduli («ma siamo proprio sicuri che sia lui?»), gli altri cesellano con le loro memorie l’identikit di un A BREMBATE DOVE VIVEVA YARA L’UOMO ANDAVA SPESSO ED ERA CONOSCIUTO DA TUTTI personaggio sfuggente, ambiguo, a modo suo inquietante. Quando la commessa del negozio di fotografia di Brembate (a centro metri dalla villetta dei Gambirasio) ne ha visto l’immagine sul giornale è sobbalzata: «Era venuto cinque mesi fa a farsi delle foto per la carta d’identità. Impossibile dimenticarsi quegli occhi azzurri, avevano dentro qualcosa di forte». Sia come sia, fino al 2010 Giuseppe Bossetti a Brembate era di casa, anche se abitava lontano e aveva un cantiere aperto da tutt’altra parte. Chi lo ricorda meglio di tutti è Francesca, titolare del centro benessere Oltreoceano, un minuto a piedi dalla casa di Yara. «Era uno dei migliori clienti. Entrava, salutava, quindici minuti di doc- La foto Pagina su Facebook In rete: colpevole o innocente? Dopo l’arresto, su Facebook è apparsa una pagina nella quale si domanda: è colpevole o innocente? Oltre 200 i “mi piace”. cia solare, undici euro. Anche due volte la settimana». Quando ha visto la foto in tv praticamente lo ha riconosciuto dall’abbronzatura. «Però negli ultimi anni veniva di rado». Il 26 novembre 2010 è il giorno in cui la giovane ginnasta scompare. A grandi linee è il periodo in cui le comparsate di Bossetti si diradano. Ma anche questa forse è solo una suggestione dettata dal senno di poi. Anche se Simone, benzinaio del chiosco Shell di fronte alla palestra, non ha dubbi: «Si fermava sovente da noi. Però da quando è venuto l’ultima volta a fare gasolio sono passati almeno tre anni». E così l’edicolante sull’altro lato della strada: «Comprava Eco e Gazzetta, ma poi non l’ho visto più». Insomma, è come se dopo la morte della ragazzina Bossetti LE VISITE IN PAESE DEL PRESUNTO OMICIDA SI SAREBBERO MOLTO DIRADATE DOPO IL DELITTO avesse deciso di mostrare di sé solo l’altro ritratto, quello del padre di famiglia che - prima a Terno d’Isola poi a Piana di Mapello - aveva tre soli punti di riferimento: casa, chiesa e lavoro. L’uomo che sopra l’uscio aveva messo un busto della Madonna, che faticava come un mulo per accumulare i soldi necessari a coronare il suo sogno: comprare una cascina in Val Seriana, ristrutturarla, e tornare a vivere lassù, lontano da tutto. L’ALIANTE In realtà, in giro per Brembate altri l’hanno notato anche recentemente. Egli stesso ne ha lasciato una prova quando - l’estate passata - ha pubblicato su facebook la foto della sua auto con dietro un carrello per il trasporto degli alianti. L’aliante non era suo (non ha mai volato), la macchina sì. Quella foto l’aveva scattata a poche decine di metri dall’ingresso del centro sportivo in cui Yara si allenava. Facile la battuta che adesso gira in paese: l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Ma anche questa per ora è solo una suggestione. Renato Pezzini © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 6 - 18/06/14-N:R - CITTA’ 6 Primo Piano Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Renzi alle banche: niente più alibi ora le imprese vanno finanziate La replica dell’Abi: siamo pronti, le ricapitalizzazioni servono anche a erogare più prestiti, ma è la domanda che resta bassa ` IL MONITO ROMA Dopo le recenti decisioni della Bce «non ci sono più alibi», le banche tornino ad aprire i rubinetti del credito alle imprese. Più che un appello è un vero e proprio monito quello che arriva dal premier Matteo Renzi. Le storie di lotta quotidiana per la sopravvivenza raccolte tra gli imprenditori riuniti per l’assemblea di Confindustria Vicenza e Verona ai quali il premier ha fatto visita l’altro giorno, devono averlo evidentemente sedotto. E così ieri di fronte ad un’altra platea di ”campioni“ italiani del Made in Italy, gli operatori della manifestazione Pitti Uomo a Firenze, il premier decide di farsi paladino delle esigenze della piccola e media azienda italiana chiedendo «con forza» alle banche «di intervenire, di far girare i denari che vengono dall’Europa e dare respiro alle piccole imprese che hanno sofferto». Perché - continua Renzi - «se è vero che da noi non c’è stato il credit crunch, è altrettanto vero che c’è stata una contrazione stra- ordinaria del credito». Ma adesso, dopo le ultime decisioni della Bce, «non ci sono più alibi per non dare credito alle imprese». LA DIFESA La reazione del sistema bancario non si fa attendere. Anche perché sul rapporto non proprio idilliaco banche-imprese in Italia si è soffermato anche il Fondo Monetario Internazionale nel rapporto presentato proprio ieri. Strette a tenaglia le banche - i cui vertici a loro volta ieri erano riuniti in un convegno dell’Abi, l’associazione di categoria - da una parte si dicono «pronte» a immettere nuova linfa nel sistema, dall’altro si difendono. «La domanda del credito è ancora insufficiente» dice il numero uno di Ubi Banca, Victor Massiah. A frenare l’erogazione dei prestiti, riconosce il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro, «è il rischio, se non troviamo un modo per ricapitalizzare le imprese non usciamo dalla crisi». D’altronde è un fatto che le sofferenze bancarie abbiano raggiunto un nuovo record a 166,4 miliardi. Ed è un fatto I prestiti a famiglie e imprese Andamento delle variazioni mensili su base annua 0 Maggio 2012 1502,2 -1 miliardi di euro -2 Maggio 2014 1424,0 miliardi di euro -3 -4 -0,25% -2,14% rispetto a maggio 2011 -5 2012 rispetto a maggio 2013 2013 2014 anche che di fronte a questa situazione le banche abbiano adottato atteggiamenti a dir poco prudenti: il calo dei prestiti continua (-2,9%). E così il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, può appellarsi a un solo dato in controtendenza, quello sulla concessione di mutui che nei primi 4 mesi dell’anno è cresciuto del 26,5%. Detto ciò Patuelli ricorda che le banche «stanno effettuando cospicui aumenti di capitale» cosa che servirà non solo a superare gli esami della Bce, «ma anche ad aumentare la capienza per nuovi ulteriori prestiti». LA RIPRESA Per uscire dalla crisi servono comunque una pluralità di azioni. «La crisi non è finita ma può essere vinta mettendo in campo tutti gli strumenti a disposizione» dice Renzi e contando «sulla fame d’Italia che c’è all’estero». Poi assicura: il governo ha chiare le urgenze. Tra le priorità c’è «un bel taglio alla burocrazia» e il completamento delle grandi infrastrutture: «Penso alla Tav che è ancora da completare nel tratto tra Milano e Venezia e tra Napoli e Bari: noi abbiamo la necessità, vorrei dire l’urgenza, di intervenire immediatamente». Anche l’Expo, al di là degli scandali contro i quali occorre «una pulizia radicale e totale», ricorda il premier «è una gigantesca chance per l’Italia». Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA TRA LE MISURE URGENTI DEL GOVERNO A FAVORE DELLA RIPRESA IL COMPLETAMENTO DELL’ALTA VELOCITÀ TRA NAPOLI E BARI Matteo Renzi e Giorgio Napolitano con il ministro Mogherini al Quirinale Decreto taglia-bollette: via gli sconti tariffari alle Fs ENERGIA ROMA Le Ferrovie dello Stato dovranno dire addio ad alcuni privilegi sulle tariffe pagate per l’energia elettrica. Il taglio fa parte del menù messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico per poter mantenere la promessa alle piccole e medie imprese di una riduzione del 10% della bolletta elettrica. Il testo del provvedimento che (salvo cambiamenti dell’ultima ora) dovrebbe far parte del ”decretone omnibus“ varato dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso, non è ufficiale in quanto al vaglio dei tecnici del Quirinale, e quindi c’è ancora qualche dubbio. Come quello relativo all’eliminazione degli sconti concessi a Vaticano e Repubblica San Marino: alcune bozze lo prevedono, nelle ultime circolate è scomparso. Resta confermato l’obiettivo del provvedimento: far risparmiare complessivamente alle imprese 1,5 miliardi di euro all’anno di costi parafiscali e per gli oneri impropri. L’ascia si abbatte sul regime tariffario speciale applicato alle Fs: dal primo gennaio 2015 il decreto lo lascia solo per il servizio universale, quindi principalmente per i treni per i pendolari, eliminandolo per tutti gli altri. Per evitare che a farne le spese siano comunque i passeggeri, è esplicitamente vietato «traslare i maggiori oneri» sui prezzi praticati ai clienti. Scatta invece dal primo luglio prossimo la cancellazione della maggiorazione pagata dalla collettività per finanziare gli sconti in bolletta ai dipendenti DALLA RIDUZIONE DI ONERI IMPROPRI UN RISPARMIO DEL 10% FOTOVOLTAICO: AZIENDE IN RIVOLTA PER LO ”SPALMA INCENTIVI“ delle aziende elettriche assunti prima del ’96. La voce vale circa 20 milioni di euro. Via anche i sovvenzionamenti (40 milioni di euro l’anno) per le 4 centrali a olio combustibile tenute come riserva in caso di crisi nelle forniture del gas. Una grossa quota verrà da una diversa modulazione degli incentivi al fotovoltaico per gli impianti superiori a 200 Kw: saranno spalmati su un periodo più lungo, si passa da 20 a 24 anni. Una norma che secondo Assorinnovabili metterà a rischio circa 10.000 posti di lavoro. Problema che il governo è convinto di poter arginare, mettendo a disposizione delle imprese la possibilità di accedere (per la parte di incentivo rimodulato) a finanziamenti agevolati. Tra le misure anche quella che collega i «corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema» all’elettricità «consumata» e non quella «prelevata dalla rete». Gi.Fr. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fmi: bene il premier ma l’Italia deve «sbloccare la ripresa» `I giudizi: «Sviluppo fragile e inaccettabili livelli di disoccupazione» LA VISITA ROMA Il Fondo monetario internazionale chiede all’Italia di sbloccare il suo potenziale di crescita. E per farlo cita - cosa piuttosto inusuale - una frase dello stesso presidente del Consiglio Renzi, a proposito del Paese «arrugginito, impantanato, incatenato da una burocrazia asfissiante, da regole norme e codicilli». La dichiarazione resa nota dagli economisti del Fmi al termine di una missione di quasi due settimane contiene incoraggiamenti al governo e al suo «programma ambizioso» ma anche indicazioni non esattamente popolari, come quella di prevedere retribuzioni pubbliche differenziate a livello regionale o di equiparare la tassazione dei titoli di Stato a quella di altre forme di investi- mento. La sintesi del ministro dell’Economia Padoan è che si tratta di una promozione «non a pieni voti ma con voti buoni». LA LOTTA ALLA CORRUZIONE Il tradizionale statement che segue la missione cosiddetta “Articolo 4” (una valutazione annuale dello stato dell’economia) prende atto della situazione del nostro paese caratterizzata da una «ripresa fragile» e da una «disoccupazione a livelli inaccettabili». Viene quindi suggerito un ampio programma di riforme, in linea con gli impegni presi dal premier, in particolare su alcune aree: lavoro, efficienza del sistema giudiziario, politica della I SUGGERIMENTI: CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI E SALARI PUBBLICI DIFFERENZIATI PADOAN: I VOTI SONO BUONI concorrenza, crescita e dinamismo delle piccole e medie imprese, lotta alla corruzione. Sul primo tema il Fondo si esprime decisamente a favore di un contratto a tutele crescenti, al posto dell’attuale a tempo indeterminato, con l’obiettivo di ridurre il dualismo tra lavoratori protetti e non protetti. E c’è poi l’invito a differenziare i salari pubblici, che pe- rò Padoan interpreta non come un recupero del concetto fuori moda di gabbie salariali, ma come una spinta alla produttività nel settore statale (obiettivo che il governo sta perseguendo con la riforma del pubblico impiego). Particolare enfasi è dedicata alla necessaria opera di moralizzazione: viene salutata con favo- Il ministro Padoan con la delegazione dell’Fmi re la nascita della nuova Autorità affidata a Cantone, ma si chiede di fare di più con il ripristino del reato di falso in bilancio e la modifiche delle norme sulla prescrizione. LE SOFFERENZE BANCARIE Nel paragrafo destinato al sistema finanziario, si riconoscono i progressi fatti dalle banche italiane, anche se «i crediti in sofferenza continuano a crescere». Le indicazioni sono allora incoraggiare accantonamenti e cancellazioni, sviluppare il mercato dei debiti deteriorati, rafforzare il governo di impresa. Quest’ultimo suggerimento comprende la cessione da parte delle Fondazioni del controllo di fatto degli istituti di credito e la trasformazione delle banche cooperative (o almeno delle più grandi) in società per azioni. In materia di conti pubblici, il Fondo dà atto dei progressi del nostro Paese in particolare per quanto riguarda il livello di avanzo primario (saldo tra entrate e uscite del bilancio prima del pa- gamento degli interessi sul debito) ma chiede di conciliare lo sforzo di riduzione del rapporto tra debito e Pil con politiche che evitino di far deragliare la ripresa. In questo percorso si inseriscono le privatizzazioni (il cui programma, ha assicurato Padoan, procede in linea con quanto previsto nel Documento di economia e finanza). Dunque il carico fiscale andrebbe ridotto con i risparmi derivanti da una più stringente riduzione delle spese e dalla revisione delle attuali agevolazioni. In generale, la spesa pubblica dovrebbe essere più produttiva. Come esempio gli economisti di Washington citano la previdenza: anche se il sistema è sostenibile grazie alla riforma dell 2011, il flusso delle risorse complessive resta troppo orientato sulla popolazione anziana. Si ipotizza quindi di dirottarle dalle pensioni più alte all’istruzione ed alle politiche attive del lavoro. In altre parole, ai giovani. Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 7 - 18/06/14-N:R - CITTA’ 7 Primo Piano Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Summit al Quirinale sull’Europa Il premier: patto contro l’austerity `Prima delle nomine intesa sul programma `La strategia: meno rigidità in cambio con Merkel, Hollande e l’inglese Cameron di riforme, ma senza chiedere sconti IL RETROSCENA Gli antieuropeisti Farage perde pezzi, la destra: mai con M5S Si fa difficile il cammino per la formazione del gruppo euroscettico Efd guidato dal leader dell'Ukip, Nigel Farage, in cui dovrebbero confluire i 17 eurodeputati del Movimento 5 Stelle. Il calvinista olandese Bas Belder, esponente del partito Sgp, ha scelto di passare con il gruppo dei Conservatori, che dopo le europee ha avviato una forte campagna acquisti e sta mettendo in difficoltà Farage. Proprio la presenza dei grillini italiani contribuirebbe non poco all’emorragia di adesioni, della destra, dicono a Bruxelles ROMA Dire che ieri al Quirinale si è riunito un gabinetto di guerra per il fronte europeo, sarebbe troppo. Anche perché nessuno è più europeista di Giorgio Napolitano. Ma in quasi due ore, tra aperitivo, pranzo e caffé, Matteo Renzi, un manipolo di ministri e il capo dello Stato, hanno studiato la strategia per far «cambiare verso all’Europa». Sia sul fronte economico, mettendo alle spalle «un rigore cieco che ha ucciso la crescita». Sia su quello dell’immigrazione, «dove l’Italia non può continuare a lottare da sola». In più, Renzi ha aperto il dossier delle nomine europee, dove ancora vale il proposito molto ambizioso di «un’Europa a guida italiana». Argomento che oggi a colazione il premier affronterà con le dovute cautele con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Renzi, insieme al sottosegretario Sandro Gozi e al consigliere diplomatico Armano Varricchio, ha illustrato durante il pranzo le mosse che il governo compirà al Consiglio europeo del 26 e 27 giugno e a partire dal 2 luglio, quando Roma assumerà la presidenza di turno dell’Unione. L’intenzione del premier è quella di spingere la tedesca Angela Merkel (con cui ha ormai stretto «un’interlocuzione privilegiata»), il francese Francois Hollande (che ha sentito ieri al telefono) e il britannico David Cameron a farsi promotori di un «accordo di L’offerta di Matteo: sì a Juncker se offre più flessibilità sul deficit LA TRATTATIVA BRUXELLES Matteo Renzi sarebbe pronto a sostenere la candidatura del lussemburghese Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione, ma in cambio vuole che il programma dell'esecutivo comunitario per i prossimi 5 anni permetta all'Italia di avere più flessibilità sul deficit senza modificare il Patto di Stabilità. «E' la condizione posta da Renzi per un accordo», ha spiegato ieri il presidente uscente del gruppo dei Socialisti&Democratici, Hannes Swoboda, che ha partecipato ai negoziati con il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, sulla candidatura di Juncker. «Modificare il Patto è irrealistico», ma «sono in corso contatti con Renzi su un testo per rendere il Patto più flessibile», conferma un'altra fonte coinvolta nel negoziato. Il testo dovrebbe essere discusso questa sera nella cena tra Renzi e Van Rompuy a Roma, che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti di Juncker, sostenuto dall'Europarlamento e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, ma a cui si oppone il premier britannico David Cameron. L'Italia, con i suoi 29 voti in seno al Consiglio Europeo, è l'ago della bilancia nella nomina sul presidente della Commissione. I PALETTI DI BERLINO Durante la campagna elettorale, Juncker aveva escluso di concedere più flessibilità di bilancio a paesi come l'Italia e la Francia. Ma i risultati del 25 maggio – la progressione delle forze anti-europee e l'eccezione rappresentata dal 41% di Renzi – ha cambiato i rap- porti di forza dentro l'Unione Europea. «Juncker deve cambiare alcune sue posizioni», ha avvertito Swoboda, sottolineando che il voto dei socialisti a favore dell'ex premier lussemburghese «non è scontato». Secondo Swoboda, Renzi può strappare «margine di manovra sul deficit». Il testo, su cui sta lavorando Van Rompuy per ottenere il via libera di Renzi a Juncker sarebbe articolato su diversi punti, secondo quanto riferiscono altre fonti: «un'interpretazione più flessibile del Patto per esentare gli investi- menti pubblici produttivi dal calcolo del deficit»; «più tempo per ridurre il deficit e il debito»; un piano per finanziare «le imprese innovative e le sturt up tecnologiche». I governi si impegnerebbero a proseguire sulla strada delle riforme strutturali. I segnali dalle capitali, in particolare Berlino, sono positivi. Il testo Van Rompuy sarebbe anche in linea con il programma della presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea. «Il ministro Pier Carlo Padoan ha fatto un giro di capitali per verificare se c'è spazio e volontà per rafforzare gli investimenti in Europa. Stanno emergendo un certo numero di idee», dice una fonte italiana. LETTA SI CHIAMA FUORI Jean Claude Juncker NEL NEGOZIATO SULLA NUOVA COMMISSIONE ITALIA AGO DELLA BILANCIA CON I SUOI 29 VOTI IN CONSIGLIO Cameron spera ancora di poter convincere Renzi a schierarsi contro Juncker. «Mi opporrò fino alla fine», ha detto il premier britannico. Con i 29 voti dell'Italia, la coalizione di Cameron (Regno Unito, Olanda, Ungheria e Svezia) arriverebbe ai 92 voti necessari a costituire una «minoranza di blocco”. Ma diversi diplomatici, oltre ai principali gruppi all'Europarlamento, danno ormai per scontato che il Consiglio Europeo di fine mese sceglierà Juncker. Enrico Letta si è detto convinto che «Van Rompuy riuscirà a fare un miracolo» ed ha escluso di potergli succedere alla testa del Consiglio Europeo, come ipotizzato da alcuni a Roma e Bruxelles. «Ritengo altamente improbabile, se non impossibile, che un altro italiano oltre Mario Draghi possa ricoprire un ruolo di vertice nelle istituzioni europee», ha detto Letta. David Carretta © RIPRODUZIONE RISERVATA programma» nel segno della crescita. Intesa da cui poi discendano i nomi del prossimo governo europeo. LA COMMISSIONE Durante il pranzo candidature non se ne sono fatte. Ma le ambizioni di Renzi sono elevate. Si parla del ruolo di presidente del Consiglio europeo, oppure in subordine l’incarico di Mister Pesc, il ministro degli Esteri dell’Unione (il nome che circola è quello di Piero Fassino). Ma anche un prestigioso incarico economico, come la presidenza dell’Eurogruppo o la strategia poltrona di commissario agli Affari europei (il candidato sarebbe Pier Carlo Padoan). Al tavolo della trattativa, Renzi è intenzionato a sedersi con la forza del risultato elettorale: «Siamo il partito europeo che ha preso più voti». E il premier è deciso a infischiarsene della liturgia dei bilanciamenti: «Abbiamo Draghi alla Bce e allora non possiamo avere incarichi importanti? Non c’entra nulla la Banca centrale con l’Unione...». Ciò che certo è che Renzi vuole «SIAMO IL PARTITO CHE HA PRESO PIÙ VOTI» RENZI PUNTA IN ALTO: LA PRESENZA DI DRAGHI NON CI OSTACOLA PER INCARICHI IMPORTANTI avere la garanzia che chi sosterrà per la presidenza della Commissione (e potrebbe essere Junker) s’impegni ad allentare i vincoli di bilancio per dare respiro alla crescita: «Non chiedo sconti, chiedo buonsenso». E a sostenere le richieste italiane. La prima: non conteggiare nel deficit le spese per investimenti e di cofinaziamento dei fondi strutturali. La seconda: «Più flessibilità in cambio di riforme». Traduzione: più tempo per completare il piano di rientro dal debito e per il raggiungimento del pareggio di bilancio. Per questo, come riferisce Gozi, «Renzi ha chiesto ai ministri di spiegare, negli incontri bila- terali, le riforme italiane e il loro impatto positivo per la crescita di tutta l’Eurozona». Riguardo all’immigrazione, il ministro Angelino Alfano durante il pranzo ha descritto «una situazione molto pesante». E Renzi al Consiglio di fine giugno punta a incassare un potenziamento del Frontex, il pattugliamento del Mediterraneo, mettendo in conto a Bruxelles le spese dell’operazione Mare Nostrum. E il diritto, per chi ottiene l’asilo politico appena sbarcato in Italia, a trasferirsi in tutti i Paesi dell’area di Schengen. Alberto Gentili © RIPRODUZIONE RISERVATA La curiosità «Niente auto blu, qui è area pedonale» «Io non posso salire in macchina in piazza della Signoria. Mai salirò in macchina in piazza della Signoria, l'ho pedonalizzata io». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è rivolto alla scorta, all'uscita da Palazzo Vecchio, dove questa mattina ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione di Pitti Uomo. Quando Renzi ha visto l'auto blu, si è messo, scherzando, le mani sul viso e ha esclamato sorridendo rivolto alla scorta: «A come? Avete parcheggiato qui? Nooo! Io non posso salire in macchina in piazza della Signoria». Renzi, insieme alla moglie Agnese, ha quindi lasciato piazza della Signoria a piedi e solo dopo qualche decina di metri è salito in auto. Sin dall’inizio del suo incarico di governo, Renzi ha fatto di tutto per evitare auto blu e scorta, che solo dopo il giuramento al Quirinale è stato costretto ad accettare. -MSGR - 20 CITTA - 8 - 18/06/14-N:R - CITTA’ 8 Primo Piano Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Sanità, c’è l’accordo: in arrivo i ticket collegati al reddito Stretta anche per l’accreditamento: in tre anni le mini-cliniche, quelle che hanno meno 60 posti letto, saranno cancellate dal servizio sanitario nazionale. Un provvedimento che il privato riuscirà ad evitare se la dotazione dei posti salirà ad 80 aggregando altre strutture. «Il lavoro procede bene», ha sentenziato ieri sera il ministro Lorenzin che, con il gruppo, deve esaminare 28 articoli. Oggi è la volta dell’assistenza territoriale. L’orientamento del gruppo di lavoro sul Patto per la salute: la compartecipazione dei cittadini sarà rivista entro l’anno Decisioni parallele ieri al ministero della Salute. Oltre alla discussione sulla revisione dei ticket anche l’ipotesi di commissariamento dell’Istituto superiore di sanità, l’organo tecnico dello stesso ministero. Sono state avviate le procedure ma l’ultima parola l’avrà il Consiglio dei ministri. Motivo: buchi di bilancio relativi agli anni 2011 e 2012. In tutto un buco da 30 milioni su oltre 300milioni movimento finanziario l’anno già contestati dalla Corte dei conti. Da mesi all’interno dell’Istituto era cresciuta la preoccupazione per il bilancio tanto da ostacolare e in alcuni casi fermare il rinnovo dei contratti per chi sta seguendo o deve iniziare progetti di ricerca. Anche internazionali. Carla Massi ISTITUTO SANITÀ ` IL PIANO ROMA Entro sei mesi i ticket sanitari saranno rivisti. La tassa su visite, farmaci ed esami, dunque, potrebbe subire dei ritocchi. Che saranno decisi in base al reddito. Anche per le patologie croniche. Oggi, infatti, tutte le persone, quelle più abbienti e quelle meno abbienti che soffrono di malattie che accompagnano per tutta la vita, usufruiscono dell’esenzione dal ticket. Per le prestazioni, dalla radiografia all’analisi del sangue, che riguardano la patologia. La decisione è stata presa ieri in tarda serata dal gruppo di la- voro sul Patto per la salute a cui sta lavorando da settimane il ministro Beatrice Lorenzin con otto assessori regionali e un rappresentante del ministero dell’Economia. Una sorpresa per gli addetti ai lavori dal momento che proprio dall’incontro di ieri era LE NUOVE REGOLE TOCCHERANNO ANCHE LE PATOLOGIE CRONICHE DESTINATE A SPARIRE LE MINI-CLINICHE uscita una notizia confortante per il servizio sanitario nazionale: confermato il finanziamento 2014-2017. Le risorse dovrebbero essere “arricchite” da una quota consistente dei risparmi che il ministro Lorenzin ha indicato in dieci miliardi in tre anni. L’obiettivo è quello di chiudere in questa settimana. GLI ESENTI Le notizie sui ticket erano state annunciate e smentite più di una volta. Proprio pochi giorni fa il ministro della Salute aveva detto: «Il patto per la salute sta lavorando sull’esenzione da una parte mentre dall’altra dob- Beatrice Lorenzin, ministro della Salute biamo cercare di recuperare laddove ci sono persone che sono esenti per reddito ma, in realtà, non ne avrebbero diritto». Una sorta di risposta alla Corte dei Conti che ha evidenziato come gli italiani paghino sempre di più per i ticket. Riferendosi al dato del 2012: le famiglie italiane hanno speso in media 900 eu- ro per la tassa sanitaria. L’ASSISTENZA Un’inversione di rotta ancora da quantificare che sarà accompagnata da un altro aggiornamento. Quello dei livelli di assistenza, l’elenco delle prestazioni che vengono effettuate negli ospedali. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il dl Irpef Principali norme su cui il Governo ha ottenuto la fiducia 80 euro in busta paga Da maggio; ma per famiglie numerose si rinvia a L. Stabilità Tagli alle società Pagamento partecipate Tasi -2,5% nel 2014, Slitta al 16 ottobre -4% nel 2015; salve Rai, nei Comuni ritardatari Consip, Poste, Enav Sacrifici Rai Risparmi per 150 milioni; ma può vendere quote RaiWay Tetto stipendi Rate pubblici Equitalia A 240.000 euro anche per Riapertura per chi ha Bankitalia, esente perso il beneficio entro Consob il 22 giugno ANSA Fiducia della Camera decreto Irpef verso il sì IL VOTO ROMA Bonus Irpef di 80 euro, rinvio del versamento della prima rata Tasi, riduzione dell'Irap, incremento delle rendite finanziarie e tagli alla Rai. È in dirittura d'arrivo il decreto legge firmato dal governo Renzi, che contiene le prime misure per ridare fiducia ai cittadini, attraverso interventi che diventeranno strutturali grazie alla legge di stabilità. Nella prossima finanziaria saranno trovate le risorse per estendere la detrazione Irpef anche a chi oggi è rimasto fuori (incapienti e pensionati), con un occhio di riguardo alle famiglie numerose. Mentre la riduzione dell' Irap sarà allargata anche alle piccole imprese. Il provvedimento che ieri ha ottenuto la fiducia alla Camera con 342 sì e 201 no e oggi sarà licenziato dal Parlamento, assicura più reddito disponibile per 10 miliardi a 10 milioni di italiani. Il decreto, con le modifiche introdotte in Parlamento, è servito anche a puntellare la delicata struttura della Tasi: il versamento della prima rata della Tasi, nei comuni ritardatari, è rinviata al 16 ottobre, «sulla base delle deliberazioni concernenti le aliquote e detrazioni» pubblicati nel sito del ministero entro il 18 settembre. Un’altra novità maturata strada facendo Equitalia: i contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i ter- DA CONFESERCENTI GRIDO DI DOLORE SUL FISCO: «BASTA FARE CASSA SPOLPANDO LE IMPRESE» mini di pagamento delle cartelle, potranno accedere di nuovo alla rateazione, a patto che la violazione sia antecedente al 22 giugno 2013. I contribuenti potranno accedere alle nuove norme, chiedendo al massimo la dilazione in 72 rate. La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio di quest’anno. Nella versione originaria del testo c’erano altre importanti novità in materia tributaria: dalla riduzione dal 3,9 al 3,5 per cento dell’aliquota base dell’Irap alla stretta sulle rendite finanziarie, con la tassazione che a partire dal prossimo primo luglio passa dal 20 al 26 per cento . L’ASSEMBLEA ANNUALE Proprio il fisco è stato al centro dell’assemblea annuale di Confesercenti che si è tenuta ieri. «Basta fare cassa spolpando le imprese» è stato il grido di dolore del presidente Marco Venturi, che ha puntato il dito contro il micidiale binomio fisco locale fisco centrale. In tre anni sono stati chiesti a cittadini e imprese 34 miliardi di tasse in più: risultato dell'aumento del prelievo da parte degli enti locali per 20 miliardi a cui si sommano altri 14 miliardi di prelievo statale. «Guardate il pasticcio della Tasi. Un’imposta mal gestita, che rischia di rivelarsi una vera e propria batosta, soprattutto per le imprese» ha denunciato Venturi, davanti ad una platea provata direttamente da una crisi che ha lasciato sul terreno un cimitero di imprese: nei primi cinque mesi del 2014, segnala l'Osservatorio Confesercenti, hanno chiuso la saracinesca 53.037 imprese del commercio e turismo: nello stesso periodo le nuove aperture sono state solo 32.230. R.e.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 9 - 18/06/14-N: 9 Primo Piano Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Riforme, accordo blindato premier-FI Vertice notturno a palazzo Chigi prima del voto in commissione `L’asse con la Lega decisivo per convincere Berlusconi a dare l’ok Avanti sull’elezione indiretta del senatori: «Siamo al rush finale» Sui grillini, torna l’ipotesi che lo stesso Matteo possa incontrarli ` IL RETROSCENA ROMA Vuole vederci chiaro, Renzi, e soppesare attentamente gli emendamenti che i relatori si accingono a presentare in Commissione Affari costituzionali. Una ventina in tutto, assicura Anna Finocchiaro che con Roberto Calderoli ha limato i testi che potrebbero essere posti al voto già da venerdì prossimo, Forza Italia permettendo. L’asse con il Cavaliere sulle riforme istituzionali è infatti per Renzi fuori discussione e regge, al netto delle contorsioni presidenzialiste degli azzurri, arrivando anche a trovare l’intesa su un punto che il presidente del Consiglio considera dirimente: l’elezione indiretta dei senatori. Su questo aspetto anche ieri sera il premier si è mostrato irremovibile durante il vertice che a palazzo Chigi ha riunito i capigruppo di Camera e Senato Speranza e Zanda, il ministro Boschi, il presidente Finocchiaro, i sottosegretari Pizzetti e Lotti, i due vicesegretari del Pd Guerini e Serracchiani e il presidente della conferenza stato-regioni, Vasco Errani. MARGINALI Già dai nomi dei presenti alla riunione si comprende bene che Renzi intende muoversi compattando prima tutto il partito di cui è segretario, e poi andare alla trattativa dentro e fuori la maggioranza. Negli ultimi giorni il numero dei disponibili al confronto è praticamente raddoppiato visto che oltre a Forza Italia, pronta a discutere sin dal primo giorno, si è unita la Lega e il M5S. Restano sulla sponda del fiume i quattordici ”dissidenti” del Pd che potrebbero giocarsi in aula il loro voto. A patto che però Renzi non riesca a costruire un fronte tale in favore delle riforme, da renderli del tutto marginali. Per ora la battaglia re- NESSUNA DILAZIONE TEMPORALE: SUBITO IL TITOLO V DOPO L’ESTATE ITALICUM E FORMA DI GOVERNO sta in Commissione. Ieri sera il presidente del Consiglio ha vistato l’emendamento che riduce da 21 a 5 i senatori nominati dal Quirinale, mentre qualche perplessità sembra esserci sul ritorno in capo alle regioni di competenze che nel testo originario presentato dal governo erano tornate del tutto allo Stato. L’intesa con la Lega, rappresentata in commissione da Calderoli, è stata però preziosa per sbloccare l’inerzia azzurra ed è possibile che regga anche nel momento del voto, visto che al Carroccio interessa poco la modalità dell’elezione dei senatori, e molto di più le competenze. Renzi sostiene di essere «al rush finale» e che entro il mese la Commissione licenzierà il testo per l’aula. GARE Maria Elena Boschi in aula alla Camera Se però con la Lega si è trovato un possibile terreno d’incontro, resta ancora tutta da decifrare la disponibilità del M5S che lo stesso Renzi potrebbe incontrare la prossima settimana. Anche in questo caso la scelta dell’interlocutore non è marginale e se il premier pensa di andare personalmente, invece di affidare la questione ai capigruppo, è il segnale che l’incontro serve a Renzi per parlare direttamente all’elettorato grillino al quale spiegherà che ora si ridisegna il bicameralismo e il Titolo V e che solo dopo l’estate il Parlamento si tornerà ad occupare di legge elettorale e forma di governo. Quindi, dirà a Renzi ai pentastellati, ”ditemi se siete d’accordo a ridurre il numero e costi dei senatori e a azzerare le materie concorrenti, previste dall’attuale Titolo V, fonte di enormi sprechi e contenziosi”. Nessuna dilazione temporale verrà però concessa dal presidente del Consiglio ai grillini. Renzi continua con la strategia del doppio binario: da un lato le riforme economiche e dall’altro quelle istituzionali e di contenimento della spesa. Su questo, e non solo sulla legge elettorale, il premier sonderà la disponibilità del partito di Grillo ad uscire veramente dal limbo. Per ora si consola con l’inusitata polemica tra M5S e FI su chi è più legittimato discutere con l’attuale inquilino di palazzo Chigi. Marco Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Pd, rientra la fronda dei 14 dissidenti già naufragato il gruppo autonomo chiuso per due ore buone nello studio di Luigi Zanda per discutere faccia a faccia con il suo capogruppo, si è capito che la cosa volgeva al bello. Secessione rientrata. L’8 settembre dei dissenzienti. «Nessuno ha mai pensato di cercare casa fuori», ha scandito Chiti. Si resta tutti dentro, critici ma dentro, le obiezioni al progetto di riforma-abolizione del Senato rimangono («continueremo a sostenere i nostri emendamenti al testo del governo», ma non era questo il punto in discussione). C’erano una volta 14 dissidenti. Che cosa è successo? IL PARTITO ROMA Raccontano che a puntare i piedi fino all’ultimo, a insistere e resistere, siano stati in due: Tocci e Mucchetti, «dobbiamo mantenere l’autosospensione», incitavano. E quando, alla fine, si è deciso il contrario, di farla finita con questa sospensione rispetto alla quale lo stesso Giorgio Napolitano si è detto «stupito» visto che non esiste nei regolamenti né altrove, hanno capitolato pure loro. I 14 dissidenti pd del Senato non sono più ai margini del gruppo per loro stessa autocollocazione, sono rientrati, parteciperanno all’attività dei loro colleghi come avevano fatto finora, alcuni pure più di altri, a cominciare da Vannino Chiti tra i più ligi da sempre ai richiami del partito, l’ispiratore della proposta alternativa, che comunque si era mantenuto sempre un passetto in qua dalla ribellione esplicita, non partecipando neanche alle riunioni dei dissidenti, tranne l’ultima, quella della capitolazione. «Tranquilli, rientrano, vedrete, rientrano», si era detto sicuro dall’inizio Matteo Renzi. E quando Chiti si è ra, ha preso atto che l’obiettivo politico che alcuni avevano in testa (Walter Tocci su tutti), di uscire dal gruppo e crearne uno nuovo con grillini dissidenti e Sel si è mostrato impraticabile. Dei 14 facevano parte, curiosamente, tre eletti all’estero (Micheloni, Turano e Giacobbe); uno si era ritirato, Cucca; un altro, Lo Giudice, si era mostra dialogante. LE DIFFICOLTÀ E’ accaduto che un gruppo già abbastanza eterogeneo quanto a provenienze e obiettivi, si è trovato alla fine al limitare della rottu- A PALAZZO MADAMA COLLOQUIO CHIARIFICATORE TRA ZANDA E CHITI GLI ULTIMI A CEDERE TOCCI E MUCCHETTI Mineo con Gatti e Dirindin In principio, Tocci e a seguire Mineo teorizzarono che la loro iniziativa sarebbe servita ad allargare la maggioranza, «Renzi deve capire che tramite noi arriveranno in maggioranza al Senato una dozzina di ex cinquestelle e una mezza dozzina di vendoliani», si sbracciava a spiegare Corradino. E in effetti, il Pd sembrò in un primo tempo lasciar fare secondo l’andazzo ”se sono rose, fioriranno”. Via via però le cose si sono complicate, e anziché trainare dentro la maggioranza, i 14 hanno rischiato di essere trainati loro fuori. Mineo si è impuntato oltre il limite per la sostituzione in commissione, operazione anticipata da Pier Ferdinando Casini con Mario Mauro, costringendo gli altri a secedere per lui, sicché nel frattempo era diventato quasi l’unico motivo del contendere. «Mineo ci ha danneggiati», confidava Pippo Civati l’altro giorno alla Camera, lo stesso Civati che pure contava su alcuni dei dissidenti e che ha cercato di dare una qualche prospettiva all’operazione. «Ma io non esco dal Pd. Fuori non avrei alcun potere contrattuale», riconosceva Civati. E quando i capi grillini, non i dissidenti, hanno annunciato di voler collaborare anche loro alle riforme, l’ipotesi gruppo esterno, trainato o trainante, è crollata definitivamente. Nino Bertoloni Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA I dem accelerano: sì della Camera al “referendum” sulla Rai IL CASO ROMA «Operazione Rai fuori dal Palazzo». I fedelissimi di Renzi l’hanno battezzata così. Chiudere porte comunicanti, spezzare legami, sentieri che si intrecciano, «un’azione culturale», dicono. Il primo atto di questa operazione - anticipata da un lungo intervento di Renzi all’ultima assemblea nazionale del partito democratico - è stato votare ieri alla Camera un ordine del giorno in 3 punti: 1) aprire da subito una grande consultazione; 2) anticipare il rinnovo della concessione Stato-Rai alla primavera del 2015; 3) presentare una riforma organica del canone. E sempre ieri, intervenendo al convegno “Televisione e Internet: operazione 2016”, il dg di viale Mazzini Luigi Gubitosi ha confermato che si va verso l’accorpamento di tg e canali digitali. «Diciamo che sicuramente non sono destinati ad aumentare», è stata per l’esattezza la risposta di Gubitosi a specifica domanda, Senza aggiungere se questo vorrà dire tagliare posti di lavoro. «Il direttore di testata è l'ultimo sovrano incostituzionale rimasto - ha ironizzato il dg - Ne avevamo 12, due o tre sono state eliminate, ma il problema è che ogni testata vuole la sua redazione economica, la sua redazione cronaca e la sua redazione esteri. Così, nel momento in cui ci sono i tagli, ognuno ritiene di non poter fare lo stesso lavoro di prima con meno personale. Per questo l'accorpamento ha una sua logica». Il vertice di Viale Mazzini insomma ha dismesso l’idea dei ricorsi, non alza barricate e prepara la quotazione di una parte minoritaria di Rai Way per far fronte ai risparmi di 150 milioni chiesti dal governo. E Gubitosi rassicura che «non servono altre risorse», che «il nostro piano funziona» Sarà spending review ad oltranza: per i Mondiali spesi 4,4 mln, la metà del 2010. MORCELLINI AL LAVORO A presentare l’ordine del giorno è stato ieri Vinicio Peluffo, capo- VIA LIBERA A UN ORDINE DEL GIORNO SULLA RIFORMA VERSO L’ACCORPAMENTO DI CANALI DIGITALI E TELEGIORNALI I conti della Rai Cifre in milioni di euro Ricavi 3000 2.786 1.748 2.748 canone 1.756 Risultato netto +231 66 +250 50 -38 2500 Risultato operativo 100 5 0 2000 -50 1500 gruppo in commissione Vigilanza. Ha messo il primo tassello. Il secondo sarà lanciare fuori da Montecitorio - a distanza di sicurezza dalla politica - una Pallacorda. A coordinarla sarà Mario Morcellini, direttore del Dipartimento comunicazione dell’Università di Roma La Sapienza. «Inizieremo a riunirci già entro questo mese - spiega il docente, che ha raccolto la proposta lanciata da Michele Anzaldi, membro pd della commissione Vigilanza- e faremo un incontro a settimana. Vi parteciperanno esperti, professori, giornalisti italiani e stranieri». Morcellini nomi -100 1000 745 pubblicità 682 -150 -165 -200 500 0 268 commerciali 291 25 2012 altri 19 2013 Così la governance Cda: 9 membri (2 indicati dal Tesoro, 7 dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza) -250 2012 2013 Presidente e direttore generale: indicati dal Tesoro -245 2012 2013 In carica: 3 anni (rinnovabili) ANSA Luigi Gubitosi non ne fa. Si limita a ricordare che il primo Ateneo romano ha sempre avuto un rapporto didattico «molto stretto» con la Rai. «Fisseremo 3 o 4 temi e su questi ci confronteremo - aggiunge Morcellini il futuro del servizio pubblico televisivo, l’innovazione normativa, la governance, il ripensamento del canone da tassa a contributo culturale». L’obiettivo è consegnare al governo «un’idea chiara perché l’azienda possa essere guidata da mani competenti, meglio un dirigente di impresa che un politico». La strada degli esperti e dei professori era una delle due ipotesi in campo. L’altra, caldeggiata tra gli altri dal vice ministro alle Comunicazioni Giacomelli - atteso oggi in audizione in Vigilanza - è che si passasse attraverso una commissione di 4 o 5 esperti, coinvolgendo dunque anche i sindacati, ivi compreso l’Usigrai. Tra le proposte ha suscitato infine un certo interesse quella del senatore Ranucci, membro pd in Vigilanza: aprire ai dipendenti e agli abbonati la possibilità di acquisire quote di RaiWay. Un 3/5% di azionariato diffuso per premiare chi il canone anziché evaderlo lo paga. Claudio Marincola © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 41 - 18/06/14-N: Pesaro [email protected] www.ilmessaggero.it Professione Lavoro è sul Messaggero Pesaro ANCONA Macerata Fermo Ascoli P. Mercoledì 18 Giugno 2014 METEO OGNI GIOVEDÌ LA VOSTRA CARRIERA PRENDE UN’ALTRA DIREZIONE REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931 Giorno & Notte Festival Passaggi via con il ministro Mogherini e tanti altri big Marche Cult Nell’opera di Vangi alla fine la vittima prevale sul carnefice Maturità Marsigli a pag. 47 Domani nell’inserto Sacchi a pag. 44 Circa 2800 studenti alle prese con la prima prova d’esame Questa mattina il via con il tradizionale tema d’italiano Tutti ammessi ai Licei Mamiani e Marconi, 11 esclusi all’Alberghiero «Tasse zero per nuove imprese» Il sindaco Ricci vara il programma in sette punti per rilanciare il commercio e l’edilizia `A chi apre un’attività saranno restituite Tasi, Tari, Imu, addizionale Irpef e occupazione suolo ` Una spinta in due direzioni: commercio ed edilizia. Pensare di aprire un negozio oggi, per molti significa arrendersi alle spese di tutte le tasse. Lo stesso ad aprire un cantiere se gli oneri di urbanizzazione sconsigliano l’accensione di ogni betoniera. Il Comune di Pesaro prova a invertire la rotta con il pacchetto Ripartipesaro. Lo ha presentato ieri mattina il sindaco Matteo Ricci, l’assessore alla Gestione Antonello Delle Noci e l’assessore alla Rapidità Stefania De Regis. I punti sono sette, altrettanti gli obiettivi. Nasce la «No tax area». Ovvero zero tasse comunali per 3 anni alle nuove imprese che nascono nel centro storico. La regola vale anche in periferia purchè le imprese nate creino occupazione stabile. In pratica chi aprirà l’attività si vedrà restituite le spese di Imu, Tasi, Tari, addizionale Irpef, tassa per l’occupazione di suolo pubblico e pubblicità al primo bilancio consuntivo del Comune. «Dobbiamo sostenere la voglia di fare impresa – ha detto il sindaco Ricci – il Comune deve essere un amico, non un ostacolo. Restituiremo i soldi in poco tempo e potrebbe rappresentare una grande spinta alla nascita di nuove attività». Benelli a pag. 43 L’intervista Maltempo. Flagellata la periferia nord Pieri: «Voglio immaginarmi una grande Aspes» Luca Pieri da ex assessore a presidente Aspes: «A me piace immaginarla come la Grande Aspes- dichiara - sarà quasi come un altro Comune, per i tanti servizi pubblici che si troverà a gestire». Delbianco a pag. 43 Cade il muro di Marotta Unificazione sotto Mondolfo `Via libera del consiglio regionale. Fano valuta il ricorso alla Consulta Dopo oltre 500 anni, una marcia su Roma e due referendum cade il muro della Berlino dell’Adriatico. Con 22 voti a favore, 6 contrari (Foschi, Ciriaci, Marangoni, Pieroni, Trenta e Zinni) e 3 astenuti (Camela, Marconi e Natali) al termine d’una seduta caratterizzata da urla, continue interruzioni ed accuse rivolte da parte di esponenti del Coordinamento di Fano Unita al presidente del consiglio Solazzi e ad alcuni consiglieri che illustravano le loro posizioni, il consiglio regionale ha approvato la legge 77 che sancisce l’unificazione territoriale e amministrativa di Marotta di Fano sotto il Comune di Mondolfo. Ora solo la Corte Costituzionale può annullare il verdetto. Il sindaco di Fano Seri non esclude il ricorso alla Consulta. Binotti e Scatassi a pag.45 Il meteo Il tempo ancora instabile Uno scorcio di Marotta Oggi sarà una giornata instabile, con nubi estese e precipitazioni temporalesche diffuse anche se non intense, in particolare nelle ore centrali della giornata. I venti saranno moderati di maestrale con mare mosso. Precipitazioni diffuse nelle prime ore, ma in lenta successiva e graduale attenuazione. Cattabrighe sotto il fango Danni per il maltempo a Cattabrighe, i residenti valutano una richiesta danni al Comune (foto TONI). A pag. 44 «Braccialetti rossi» un boom: più di 800 aspiranti attori LA FICTION PESARO Altri 390 ragazzi e ragazze, alle 17 di ieri, si sono presentati per il casting di “Braccialetti rossi” nel vecchio Hangar di viale dei Partigiani. «In mattinata - ha sottolineato Vania Arcangeli, casting director, della famosa serie televisiva trasmessa l'anno scorso su Rai Uno - ho visionato 150 ragazzi, per metà maschi e metà femmine, di età che vanno dai 9 ai 19 anni. Devo essere sincera, non ho mai trovato tanta spontaneità come in questi ragazzi marchigiani. Molti provenivano dall'entroterra pesarese: Cagli, Urbania, Pergola, Fossombrone, Urbino e naturalmente Pesaro e Fano. E ancora al termine dell'orario del casting vi erano una trentina di ragazzini accompagnati da padri e madri”. Una partecipazione enorme, grazie anche alla grande location, il Palazzetto dello Sport, messo a disposizione dal sindaco Matteo Ricci e l'impegno di portare il casting a Pesaro, dell'attore Fabio Galli. A luglio inizieranno le riprese in Puglia, saranno 4 puntate, girate in un residence che è stato trasformato in ospedale, come nella prima serie. Per il produttore della fiction televisiva, Carlo Degli Esposti, saranno quattro le puntate perchè «si vuole curare al massimo la qualità». Ma prossimamente ne verranno girate altre quattro, che costituiranno la terza serie. Gli sceneggiatori, insieme al regista Giacomo Campiotti, sono già al lavoro, per trovare novità filmiche e narrative, che si discosteranno dal format originale spagnolo. Confermati i sei “Braccialetti”, fra cui il riminese Carmine Buschini e a cui si aggiungeranno altri giovani protagonisti, che verranno selezionati dai vari castings. Dunque più di 800 ragazzi, si sono presentati al LA CASTING DIRECTOR: «MAI TROVATA TANTA SPONTANEITÀ COME IN QUESTI RAGAZZI» VERRÀ GIRATA ANCHE UNA TERZA SERIE Code per il casting al vecchio palazzetto dello sport (Foto TONI) Palazzetto dello Sport, colpiti da storie che vanno contro tendenza, come quella della malattia, lontana anche dagli standard televisivi. «Braccialetti rossi - ha sottolineato Carlo Degli Esposti - ha ribaltato l'idea di bellezza dei giovani, dopo vent'anni di modelli sbagliati. Se solo un ragazzo malato, grazie a questa serie, si sentirà più forte e più “fico”, io personalmente avrò ottenuto un premio speciale». Cosa succederà nella seconda serie di “Braccialetti rossi?” Bocche cucite alla Palomar spa e da parte del regista Campiotti. Ma qualcosa è trapelato: vi sarà una new entry Rym, nell'ospedale pugliese, insieme a Leo, Vale, Cris, Rocco, Toni, Davide. Paolo Montanari La Straducale ripercorre le orme del Pirata CICLISMO La straducale sulle orme del “Pirata”. Dopo l’undicesima tappa del Giro d’Italia, quella partita da Foligno e terminata a Montecopiolo, anche l’edizione numero 11 della Straducale, appuntamento fissato per domenica 29 giugno, rende omaggio a Marco Pantani condividendo 40 chilometri con il percorso della carovana rosa. Tante le novità in programma a cominciare proprio dal citato percorso. Quest’anno infatti saranno tre le tipologie di gara: alle conferme dei percorsi «corto» e «medio», rispettivamente di 73 chilometri e 130, si aggiunge quest’anno il percorso «lungo» Gran Fondo con il passaggio, dopo la scalata del Monte Nerone, al “Cippo” del Carpegna, proprio sulle strade appena toccate dal Giro e tanto care a Marco Pantani. A cui è dedicata anche una sculutura sui tornanti che amava scalare per allenarsi. Ma non è l’unica rivoluzione apportata perché cambia anche la Randonèe Straducale, con l’inserimento di brevetti da 300 chilometri e da 400 con partenza sabato 28 nel pomeriggio. La Randonèe sarà formata da circuiti ad anelli che toccheranno tutti gli angoli della provincia di Pesaro e Urbino. «La Straducale – sottolinea il presidente del Asd Ciclo Ducale, Gabriele Braccioni - non è solo ciclismo, ma un insieme di eventi che partono da giovedì 26 e che termineranno domenica. Abbiamo una nuova location per l’iscrizione e la consegna dei «pacchi gara» che è situata all’interno della Data, dove per sabato è stata anche programmata una conferenza sull’alimentazione e integrazione nutrizionale. Abbiamo anche stretto una collaborazione con gli Istagramers Pesaro e Urbino, che coi loro scatti fotografici, durante la giornata della gara, potranno raccontare gli eventi e i protagonisti. Le migliori immagini condivise con l’hashtag #straducale verranno selezionate e premiate successivamente. Nuova anche la «Griglia Prometeo – Birra Collesi» che vedrà partire i ciclisti che lo vorranno da una unica griglia di partenza, appunto così denominata, con l’intenzione di fermarsi a rifocillarsi in tutti i ristori predisposti sui percorsi (ben 10 ristori fissi), con premiazioni finali. Presente anche Maurizio Gambini, appena eletto sindaco: «Darò il via per la prima volta, poi seguirò la gara. È molto bello vedere come aziende e privati aiutino queste manifestazioni sportive». Andrea Perini © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 42 - 18/06/14-N: 42 Marche Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Comi: un nome che unisca Lo Spacca ter prende corpo `Il segretario Pd «Di Primarie non parlo prima i programmi» REGIONALI/1 ANCONA Sulle Primarie non risponde e così pure sul possibile candidato governatore. Però Francesco Comi, reduce dalla direzione regionale di lunedì, ieri in conferenza stampa, nel ribadire che «fino a settembre le priorità del Pd sono altre», qualcosa concede: «Puntiamo a un candidato più unitario possibile, un candidato della coalizione». Ecco la traccia della strategia, ecco perché, nonostante si voti in primavera e cioè tra meno di un anno, e le Primarie le abbia inventate il Pd, Comi continua a eludere la risposta sulla domanda del momento. C’è un candidato unitario, al momento, nel Pd, che possa ambire a governare la Regione? No. E poi deve essere di tutta la coalizione. Una posizione che, a detta di tutti gli osservatori, spianerebbe la strada a uno Spacca ter. La posizione di Comi porta dritto dritto a un Pd che a fine anno, guardandosi attorno, non potrà che non chiedere a Spacca - che a eventuali Primarie di partito non potrebbe partecipare perché non iscritto - di restare. Per Comi, eludere il discorso Primarie, è «un segnale di cambiamento della politica». Cioé? «I L’ATTUALE GOVERNATORE NON POTREBBE PARTECIPARE «CONCENTRIAMOCI SUGLI ULTIMI SCAMPOLI DI GOVERNO» SANITÀ, SPRECHI E PEAR E LAVORO LE PRIORITÀ tempi - dice - non sono più quelli in cui ci si sedeva attorno ad un tavolo, si sceglieva il candidato e poi si metteva insieme un programma - riprende Comi -. Ora accadrà l'esatto contrario. Prima il Pd scriverà il programma, dopo un confronto con i territori, chiederà poi chi ci sta a realizzarlo e infine la coalizione sceglierà il candidato che sia in grado di interpretare la proposta e che sia il più unitario possibile». Candidato unitario. Dunque no alle Primarie? Comi: «A me non interessa lo strumento, ma il fine, che è cambiare la politica». Un cambio di passo che il segretario del Pd Marche vuole imprimere anche a quest'ultimo scampolo di legislatura. Dieci gli obiettivi, che Comi chiede a Giunta e Consiglio di portare a termine prima dell'autunno. Tra questi il taglio ai costi della politica e della burocrazia. Entro luglio, l'approvazione della nuova legge elettorale regionale. «Dobbiamo agire con poche e determinanti modifiche» Tra queste la ridefinizione dei collegi provinciali, calibrandoli sulla nuova composizione dell'aula che passa da 43 a 30 consiglieri. Avanti. Sanità e servizi sociali. Qui Comi chiede tempi ancora più rapidi. Quindici giorni per dare operatività alle reti cliniche e alle case della salute nonché alla riorganizzazione degli ambiti sociali con la gestione associata dei servizi per i Comuni sotto i 5 mila abitanti e mantenendo la programmazione nei 13 distretti. Avanti. Lavoro. «Abbiamo a disposizione 29 milioni - illustra il segretario per il fondo di garanzia giovani che utilizzeremo per la riqualificazione dei centri per l'impiego e penseremo a interventi specifici per gli ultra 45enni». Infine il Pear: «Stop alle grosse centrali e alle grandi speculazioni». Agnese Carnevali © RIPRODUZIONE RISERVATA Trenta (Fi): «Troviamo subito un nome con Ncd e Lega» REGIONALI/2 Francesco Comi (in alto e a sinistra) durante la direzione del Pd svoltasi lunedì. In basso, la Giunta regionale illustra il progetto da oltre un miliardo di euro di fondi europei Sotto l’assessore Giannini Fondi europei, sociale e sviluppo Varato atto da oltre un miliardo L’APPROVAZIONE ANCONA Sostegno alle Pmi e all'aggregazione fra imprese, difesa dell'equilibrio idrogeologico e delle coste. La giunta delle Marche ha approvato il programma regionale operativo per il Fondo europeo di sviluppo regionale, per il Fondo sociale europeo e il Programma di sviluppo rurale, con risorse che superano un miliardo di euro. Grazie alle «ottime performance» nell'impiego delle rirosrse ottenute nel periodo 2007-2013, pari al 100%, per il periodo di programmazione 2014-2020 la Regione ha ottenuto un incremento del 10% dei fondi rispetto alla programmazione passata. «La giunta ha lavorato in modo integrato e con un'unica strategia su cui ha indirizzato i tre assi di finanziamento» ha detto il presidente Gian Mario Spacca.«Il tema fondamentale - ha ricordato Spacca è la competitività, declinata con l'innovazione e l'imprenditorialità attraverso la ricerca, e l'internazionalizzazione a sostegno del sistema di Pmi che caratterizza il nostro tessuto imprenditoriale». Altra priorità citata dal governatore, «l'aggregazione tra imprese e tra soggetti che operano nei mercati, da realizzare attraverso SPACCA: «INNOVAZIONE AGGREGAZIONI E ASSETTI IDROGEOLOGICI» ANCHE AREE URBANE la costruzione di filiere per superare il limite dimensionale». Un importante capitolo è poi dedicato alle criticità dell'equilibrio idrogeologico e alla difesa delle coste dall'erosione. «Tra gli aspetti qualificanti - h aggiunto la Giorgi - gli interventi integrati per le aree interne (basso pesarese, maceratese, ascolano e fermano) e per le aree urbane (waterfront ad Ancona, riqualificazione area ex Sgl Carbon ad Ascoli) e il tema trasversale dell' agenda digitale». «Grazie alle strategie messe in campo siamo stati premiati come la Regione più industrializzata d'Italia e tra le prime in Europa - ha commentato l'assessore alle Attività produttive e all'Innovazione Sara Giannini - Vogliamo continuare lungo questo percorso puntando sull'innovazione». ANCONA Il centrodestra deve individuare subito, e un modo unitario, «un candidato presidente della Regione Marche che sia espressione di tutte le forze politiche alternative al Pd e a Grillo»: da Fi a Ncd alla Lega Nord. È l'appello lanciato dal capogruppo di Forza Italia-Pdl Umberto Trenta, in un incontro stampa cui hanno preso parte anche i consiglieri Graziella Ciriaci, Elisabetta Foschi ed Enzo Marangoni. «Con umiltà - sono le parole di Trenta riportate in un comunicato dobbiamo aprire quanto prima un tavolo di lavoro tra tutte le forze di centro destra per unire tutte le energie in vista di una campagna elettorale per le regionali del 2015 che sappia contrastare l'azione che metteranno in campo il Pd e il Movimento Cinque Stelle». Alle europee di maggio il risultato di Forza Italia «è stato frutto dei molteplici errori del passato», ma alle comunali spiccano i successi conseguiti in comuni tradizionalmente rossi come Urbino e Livorno. In generale i voti ottenuti da Fi sono «un dato che non mi entusiasma - ha proseguito Trenta - ma che va analizzato come segnale di una comunità che dice basta a una politica fossilizzata». «Le sfide che ci aspettano sono oltremodo impegnative» ha riconosciuto il capogruppo di Fi. La legge elettorale regionale «è per noi altamente punitiva. In base alle proiezioni sull' ultimo voto europeo, non scatterebbero consiglieri regionali di Fi ad Ascoli Piceno e a Fermo anche se Forza Italia sarebbe comunque il terzo partito dopo Pd e Cinque Stelle. Due partiti che Renzi sta cercando di coalizzare per i suoi ovvi scopi». «Ecco perchè - ha concluso - è fondamentale unire tutte le forze alternative al Pd e M5S, ossia Fratelli d'Italia, il Nuovo Centro Destra e anche la Lega Nord, mettendo da parte gli individualismi e trovando un candidato presidente che sia espressione del centro destra delle Marche». «Se saremo capaci di farlo, il 2015 potrà essere l'anno della rinascita». Forni e scarpe intelligenti, cresce il distretto della Domotica INNOVAZIONE FABRIANO Dal forno di Indesit capace di risollevare il morale dell'utilizzatore a scarpe e pantofole intelligenti, abiti ed etichette sensorizzate, stoviglie e tovagliette interattive, bagni monoblocco accessibili, lampade led che in caso di blackout si attivano con un dispenser di medicinali integrato. Due progetti paralleli, uno propedeutico all'altro: Homelab e Longevity-Hub, per il distretto della domotica. Il primo è un consorzio, con sede a Fabriano in via Lamberto Corsi, che vede i big del territorio fra gli 8 soci fondatori: Indesit, Elica, Ariston, Loccioni, Mr&D Institute, Spes, BTicino, Teuco Guzzini, a cui si affianca l'Università Politecnica delle Marche. A presiedere il consorzio, nato nell'aprile del 2011, Andrea Merloni. Tutti insieme i partner del consorzio Homelab generano un fatturato complessivo di oltre 9 miliardi di euro, una forza lavoro di circa 60.000 persone, una presenza industriale e commerciale a livello globale con oltre 30 milioni di prodotti venduti all'anno in un settore, quello della casa, in cui le aziende italiane e l'indotto collegato rappresentano un'eccellenza a livello mondiale. Accanto a ciò, ecco il progetto promosso dalla Regione Marche, Longevity Hub, che ha visto a Fabriano, zona Serraloggia, la presentazione dei primi progetti nel campo della domotica. Ad oggi 6 progetti dedicati alla longevità attiva e alla domotica selezionati, 71 imprese di ogni parte della Regione coinvolte, circa 9 milioni di risorse regionali a disposizione delle pmi, oltre 16 milioni di euro di investimenti. Fra i vari progetti presentati Aalisabeth, una serie di sensori indossabili per il rilevamento delle cadute e a quello per una dieta equilibrata. Ancora, Hdomo con il pavimento con micro generatori elettromeccanici capace, senza bisogno di alimentazione, di localizzare l'utente. Attraverso il progetto Trasparente si potrà indossare una calzatura confortevole per uso indoor & outdoor, di NON SOLO “MATERIA” PRESENTATO DA INDESIT DUE CONSORZI CON FATTURATI MILIARDARI STANNO PROGETTANDO IL FUTURO A FABRIANO A sinistra Andrea Merloni il giorno della presentazione di “Homelab” Sopra la sede Indesit, in alto un forno innovativo contenimento del soletto dotato di sensori di forza per la rivelazione delle pressioni plantari, in grado di fornire informazioni sulla postura dell'utente. «La casa intelligente non è più solo una idea: è diventata realtà», le parole del governatore, Gian Mario Spacca. «Homelab favorisce la competitività dei prodotti delle aziende aderenti al consorzio attraverso lo scambio e l'integrazione di conoscenze. Longevity-hub è sviluppato in ottica sociale, di miglioramento della vita dell' anziano, potendo contare su finanziamenti anche europei». Tornando in casa Indesit, «l'elettrodomestico del futuro - evidenzia Enrico Santarelli, direttore esecutivo dell'area cooking, e padre del forno Materia - deve saper consumare meno. Per questo Materia è in grado di proporre ricette ipo-caloriche se, dal numero di passi fatti e dal battito cardiaco, si accorge che da giorni non si è fatta attività fisica. Oppure, dal tono della voce alterato, proporre una buona torta al cioccolato per risollevare il morale». Entro la fine del 2015, dopo che famiglie pilota in Italia, Olanda e Romania, lo stanno già testando, Materia sarà lanciato sul mercato. Claudio Curti © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 43 - 18/06/14-N: 43 Pesaro Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Pieri presidente: «Vi prometto, sarà una grande Aspes» `«Quasi come un altro Comune per i tanti servizi che dovrà gestire» L’INTERVISTA Da sinistra l’assessore Stefania De Regis, il sindaco Matteo Ricci, l’assessore Antonello Delle Noci e l’architetto Goffi «RipartiPesaro», tasse zero per tre anni a nuove imprese `Sette obiettivi per rilanciare commercio ed edilizia ECONOMIA Una spinta in due direzioni: commercio ed edilizia. Pensare di aprire un negozio oggi, per molti significa arrendersi alle spese di tutte le tasse. Lo stesso ad aprire un cantiere se gli oneri di urbanizzazione sconsigliano l’accensione di ogni betoniera. Il Comune di Pesaro prova a invertire la rotta con il pacchetto «RipartiPesaro». Lo ha presentato ieri mattina il sindaco Matteo Ricci, l’assessore alla Gestione Antonello Delle Noci e l’assessore alla Rapidità Stefania De Regis. I punti sono sette, altrettanti gli obiettivi. Nasce la «No tax area». Ovvero zero tasse comunali per 3 anni alle nuove imprese che nascono nel centro storico. La regola vale anche in periferia purchè le imprese nate creino occupazione stabile. In pratica chi aprirà l’attività si vedrà restituite le spese di Imu, Tasi, Tari, addizionale Irpef, tassa per l’occupazione di suolo pubblico e pubblicità al primo bilancio consuntivo del Comune. La stima per un negozio di 100 metri quadri è di circa 6000 euro l’anno, mentre per un capannone fuori dal centro fino a 20000 euro. «Dobbiamo sostenere la voglia di fare impresa – ha detto il sindaco Ricci – il Comune deve essere un amico, non un ostacolo. Restituiremo i soldi in poco tempo e potrebbe rappresentare una grande spinta alla nascita di nuove attività». Delle Noci ha spiegato come il meccanismo preveda solo a consuntivo la rendicontazione delle spese, con la capacità del Comune di restituire l’intera somma versata in tasse. «Vogliamo aprire un circolo virtuoso che possa dare fiducia e opportunità, ma anche far aumentare i consumi». Poi c’è l’asse dell’edilizia. Ecco allora il blocco dell'aumento degli oneri di urbanizzazione previsto dal 1˚ luglio con solo l’adeguamento Istat dal 2015. Si punta anche alla riduzione per il 50 per cento degli oneri di urbanizzazione su case passive e case di classe A. Via alla riduzione per il 50 per cento degli oneri di urbanizzazione per chi rende la casa accessibile ai disabili. Sarà eliminata la commissione edilizia. Al varo anche l’incentivazione alle ristrutturazioni con cambio di destinazione d'uso. «Porteremo tutto il pacchetto in Consiglio Comunale il 7 luglio – IL PROGRAMMA SARÀ PORTATO IN CONSIGLIO IL 7 LUGLIO PROSSIMO E VERRÀ ELIMINATA ANCHE LA COMMISSIONE EDILIZIA ha spiegato Ricci – poi sarà immediatamente operativo. Vogliamo rilanciare il settore strategico delle costruzioni, guardando al costruito e alle ristrutturazioni con un Prg cristallizzato, ma con varianti in diminuzione, mai in aumento. Puntiamo alle riqualificazioni energetiche e alle trasformazioni urbane di contenitori decadenti come l’ex Bramante, San Benedetto, San Domenico. Infine eliminando la commissione edilizia faremo risparmiare 30 giorni di pratiche a chi apre un cantiere. L’obiettivo è snellire la burocrazia, i tempi e far risparmiare». Per una riconversione energetica di un appartamento di 100 metri quadri, si è calcolato circa 6/7000 euro di risparmio. «Incasseremo meno per ogni onere di urbanizzazione, però partiranno più cantieri e il settore dell’edilizia permetterà di farne ripartire altri». Quanto alla commissione edilizia la De Regis ha spiegato come «il testo unico aveva già eliminato questo organo, lasciando la facoltà ai comuni di attivarlo. Risparmieremo tempo e gettoni di presenza, la bontà dei progetti è comunque garantita e visionata dagli altri organi».Ricci chiude lustrandosi le unghie: «Siamo il primo comune d’Italia a varare un pacchetto del genere». Luigi Benelli L’appalto Tetto dell’Astronave, quattro offerte Il bando per la gestione degli impianti di calore negli edifici pubblici e per realizzare la nuova copertura dell'Adriatic Arena, non è andato deserto. Entro le 13 di ieri sono arrivate quattro offerte: a farsi avanti per un'operazione del valore di circa 20 milioni di euro, sono state la Siram spa di Milano, Consorzio Nazionale Servizi di Bologna, Pvb Solution di Trento, Cpl Concordia Cooperativa di Modena. Le buste saranno aperte domani mattina in seduta pubblica, poi partirà il lavoro di verifica e controllo da parte della commissione competente, fino all'assegnazione dell'appalto, che non avverrà prima di settembre. Chi si aggiudicherà la gara, che verrà espletata con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, avrà in consegna la gestione degli impianti termici, impianti di climatizzazione estiva ed invernale, le linee di adduzione del gas. A suo carico ci saranno interventi di riqualificazione tecnologica ed energetica in quegli impianti delle varie strutture pubbliche che lo richiederanno. E la straordinaria manutenzione della copertura dell'ex Bpa, con l'obiettivo che diventi impermeabile alla pioggia. Luca Pieri, neo presidente di Aspes Spa, ha dovuto rinunciare allo scranno del consiglio comunale per assumere la guida della partecipata. Sarebbe stato un punteruolo dentro la maggioranza? «Nella mia campagna elettorale avevo detto di stare fuori dagli schemi, ma non vuol dire fuori dalle regole. Ho partecipato alle primarie, sapendo che in caso di sconfitta avrei fatto parte della partita successiva con lealtà e serietà. E così è stato. Con Ricci non abbiamo mai parlato di ruoli e incarichi prima delle elezioni, per questo ora lo ringrazio per la fiducia che mi ha accordato». Come la vogliamo definire la sua nuova partecipata, destinata da allargarsi sempre più: maxi Aspes, Comune-bis, braccio destro di piazza del Popolo... «A me piace immaginarla come la Grande Aspes, e non voglio sminuire il ruolo dell'amministrazione comunale quando dico che sarà quasi come un altro Comune, per i tanti servizi pubblici che si troverà a gestire. Per questo credo che il sacrificio di lasciare il consiglio comunale sia minimo, resto dentro la città, anche se con un ruolo diverso». Ricci le ha dato un anno di tempo per accorpare dentro Aspes la Pesaro Parcheggi, Convention Bureau e Agenzia per l'Innovazione. Si troverà a fare i conti anche con compagini private... «L'obiettivo temporale che il sindaco ha indicato è raggiungibile, ma proprio perchè ci sono anche i privati, va fatto un ragionamento tecnico-giuridico per arrivare alla fusione. Dovremo andare ad eliminare posti nei cda, lo farò sapendo che a qualcuno potrebbe anche non stare bene, ma sarà un lavoro a favore dei cittadini, è questo ciò che conta». Una delle pratiche aperte in capo all'Aspes è quella del nuovo stadio. Sarà costretto a chiuderla, visto che ormai si guarda al restyling del Benelli? «Valuteremo tutte le ipotesi, analizzando i passi fatti nel passato, ma senza precludere ogni percorso. Certo è che ad oggi il restyling del Benelli si prefigura come un obiettivo raggiungibile, ma faremo tutte le valutazio- ni del caso appena entrerò in società». Prima di lasciare il Comune l'ex sindaco Ceriscioli ha presentato, insieme all'Aspes, un piano di recupero per il vecchio hangar di viale dei Partigiani, che passa da un investimento privato di almeno 10 milioni di euro. Lo vuole portare avanti? «Quel piano è una buona base dalla quale partire per trovare risorse dall'esterno. Restituire alla città un contenitore come quel palas, che possa ospitare manifestazioni sportive, culturali, turistiche e spettacoli, è una delle cose più importanti che dobbiamo fare». Ma sarà l'Aspes a gestire ancora l'Adriatic Arena? La lista dell'assessore Belloni vorrebbe darlo in mano a società sportive... «Partiamo da un dato di fatto: l'Aspes continuerà a gestire l'impianto, con la possibilità, strada facendo, che entrino nella gestione anche società sportive. Insieme al sindaco abbiamo già delineato un'operazione gestionale che metta in sinergia Adriatic Arena, vecchio hangar, Pala Fiera con il quartiere fieristico». Dove può arrivare la sua Aspes? «L'obiettivo politico, mio e di Ricci, è quello di rendere l'Aspes la prima società partecipata dell' Unione dei Comuni». Thomas Delbianco © RIPRODUZIONE RISERVATA «TRA LE COSE PIÙ IMPORTANTI: RESTITUIRE ALLA CITTÀ IL VECCHIO PALAS E METTERLO IN SINERGIA CON FIERA E ADRIATIC» Luca Pieri Mezzanotte Bianca, scontro tra albergatori e negozianti Oltre 40.000 visitatori LA POLEMICA Saracinesche abbassate durante la Mezzanotte Bianca dei Bambini, scoppia la polemica. Dopo le critiche ai commercianti del centro storico del presidente dell'Apa Fabrizio Oliva, la Confcommercio non ci sta e lancia un invito all'amministrazione comunale per aprire un tavolo di concertazione: «Se per certi aspetti la critica può essere condivisa- afferma Davide Ippaso, segretario comunale Confcommercio- per altri non siamo in grado di accettarla. Alcune attività erano, infatti, chiuse ma altri negozi, insieme a bar, pizzerie e ristoranti, erano aperti nonostante gli scarsi riscontri economici. Inoltre, la mancata partecipazione alla manifestazione è stata il risultato di un' assente concertazione tra il Comune e la nostra associazione. Purtroppo il programma di iniziative messe a punto dall'amministrazione comunale non viene più condiviso con la Confcommercio. Questo ci dispiace perché con il nostro contributo si potrebbe aumentare il successo degli eventi. È necessario, quindi, convocare un incontro con il nostro sindaco e l'assessore Belloni per essere nuovamente tutti uniti e decisi a lavorare nella stessa direzione. Le divisioni e le “guerre fra poveri” non portano a nulla, se agiremo insieme saremo in grado di rendere Pesaro ancora più appetibile dal punto di vista turistico e commerciale. Aspettiamo solo un cenno da chi ha in mano le chiavi della città». Sulla questione è intervenuto anche il comitato del Carducci, che Folla in piazza alla Mezzanotte Bianca conta circa 83 attività nel centro storico: «Rimango stupito - afferma il portavoce Paolo Rolfini - il presidente degli albergatori accusa il commercio del centro storico di dormire esortandoci a collaborare di più con l'amministrazione comunale. Il nostro comitato sin dal 2009 ha cercato di collaborare con l'amministrazione proponendo iniziative tutte puntualmente bocciate. Inoltre, mi sembra che in questi ultimi anni l'attenzione dell' amministrazione anche sotto il punto di vista strutturale sia rivolta alla zona mare. Basti pensare alla darsena nuova, alla zona del moletto e alla riqualificazione di viale della Repubblica. Il presidente degli albergatori, quindi, converrà che siamo costretti ad operare in una realtà diversa». D.D.P. alla kermesse dei bimbi I NUMERI Oltre 40mila visitatori in due giorni, più di 20 artisti, 50 spettacoli, 90 appuntamenti e 40 laboratori. Sono questi i numeri della quinta edizione della Mezzanotte Bianca dei Bambini. La manifestazione, interamente dedicata al tema del volo, ha inanellato una serie di successi sia in termini di numeri che di offerta turistica, ludica e culturale. Anche quest'anno, infatti, la Mezzanotte Bianca dei Bambini ha conquistato l'interesse di importanti organi di stampa balzando all'attenzione pubblica nazionale. Persino le rubriche culturali e alcune delle maggiori riviste d'arte e di teatro come Artribune e Il Tamburo di Kattrin si sono interessate ad alcuni aspetti dell'evento. La manifestazione apripista dell' estate pesarese ha poi catturato il pubblico della Rete, registrando ottimi numeri di visite al sito e alla pagina Facebook: nel mese precedente all'evento il sito della Mezzanotte Bianca dei Bambini ha registrato oltre 5mila visite con punte di traffico notevoli, oltre 900 visite, nella sola prima giornata della manifestazione. Anche la pagina Facebook ha registrato un'impennata considerevole: dai 472 like dello scorso anno ai 1229 dell'edizione 2014 coinvolgendo quasi 17mila utenti. -MSGR - 14 PESARO - 45 - 18/06/14-N: 45 Pesaro Urbino Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Crolla il muro di Marotta Tutta unita con Mondolfo `Via libera dal consiglio regionale. Proteste e gazzarra in aula del comitato contrario LA DECISIONE Dopo oltre 500 anni, una marcia su Roma e due referendum cade il muro della Berlino dell’Adriatico. Con 22 voti a favore, 6 contrari (Foschi, Ciriaci, Marangoni, Pieroni, Trenta e Zinni) e 3 astenuti (Camela, Marconi e Natali) al termine d’una seduta caratterizzata da urla, continue interruzioni ed accuse rivolte da parte di esponenti del Coordinamento di Fano Unita al presidente del consiglio Solazzi e ad alcuni consiglieri che illustravano le loro posizioni, il consiglio regionale ha approvato la legge 77 che sancisce l’unificazione territoriale e amministrativa di Marotta di Fano sotto il Comune di Mondolfo. Ora solo la Corte Costituzionale può annullare il verdetto. Come in occasione di precedenti votazioni sull’ammissione del referendum e sulla platea dei votanti anche i consiglieri di Fano, e precisamente Carloni, D’Anna e Zaffini hanno votato si all’unificazione Nell’illustrare le relazioni di maggioranza e minoranza Traversini e Romagnoli hanno ripercorso l’excursus istituzionale che ha portato al referendum e alla vittoria del sì, sottolineando VENTIDUE I SÌ E SEI I NO SFUMA IL TENTATIVO DEL SINDACO FANESE DI OTTENERE UN RINVIO DELLA VOTAZIONE la correttezza del processo democratico e l’univocità del risultato referendario. Traversini ai rilievi di chi ha sostenuto che unendo i voti di Marotta di Fano, Ponte Sasso e Mondolfo senza contare quelli di Marotta di Mondolfo il no aveva prevalso, ha replicato che la Corte Costituzionale aveva indicato come significativo soprattutto il voto di coloro che avrebbero cambiato Comune, ovvero quelli di Marotta di Fano. La Foschi invece ha ribadito la posizione già nota, ovvero la contrarietà al referendum e all’unificazione aggiungendo che il Pd aveva assunto un comportamento «disdicevole» nella campagna elettorale amministrativa fanese affermando che avrebbe sostenuto il no per poi in Regione votare per il sì. Per contro gli altri consiglieri fanesi Carloni, D’Anna e Zaffini hanno ribadito la coerenza della loro posizione sottolineando che era doveroso prendere atto del risultato del referendum in quanto rispettosi dell’autodeterminazione delle popolazioni deprecando «il fatto gravissimo di quanti erano venuti da Marotta in aula per intimidire i consiglieri regionali». Inutile il tentativo portato avanti dal sindaco Seri in un incontro riservato col capogruppo del Pd Ricci e col presidente Solazzi per rinviare il voto, un tentativo caduto nel vuoto anche perché Seri non avrebbe potuto portare nuovi elementi per opporsi al risultato del referendum. Dopo gli interventi, tra gli altri di Traversini, Romagnoli, Ricci, Carloni Bucciarelli, D’Anna, Zaffini e Perazzoli s’è presto capito l’esito del voto tant’è che la sessantina di sostenitori del no hanno abbandonato il campo ancor prima che Solazzi annunciasse la vittoria del si all’unificazione. Giuseppe Binotti Cavallo esulta Seri pensa al ricorso alla Consulta LE REAZIONI In consiglio regionale era presente anche una folta delegazione di Marotta Unita Sotto il tabellone con l’esito della votazione a sinistra il sindaco di Mondolfo Pietro Cavallo Foschi, Delvecchio e Aguzzi amari: «Il Pd di Fano ad Ancona conta zero» CENTRODESTRA Agli occhi della Regione il Pd e il centrosinistra di Fano «contano zero». Lo dice il consigliere Elisabetta Foschi di Forza Italia, dopo che ieri pomeriggio la maggioranza Spacca ha approva la legge sul distacco della Marotta fanese, annessa a Mondolfo. Lo stesso dicono Davide Delvecchio, consigliere comunale Udc, e Stefano Aguzzi, sindaco uscente. «A nulla - argomenta Foschi - sono valsi gli appelli del nuovo sindaco Massimo Seri e del Pd fanese. Oggi si è avuta la prova che il peso di Seri in Regione è pari a zero e che il Pd locale ha preso in giro gli elettori di Pontesasso e Marotta, garantendo in campagna elettorale che, una volta vinto il Comune, avrebbero avuto la forza di far cambiare opinio- Ai domiciliari per reati di droga continuava a spacciare dosi di eroina `Intervengono i carabinieri, l’uomo è finito in carcere URBANIA Nuovo colpo al traffico di stupefacenti dell’hinterland durantino. Sabato i i carabinieri della stazione di Urbino, in collaborazione con i militari duranti e l’ausilio dell’unità cinofila del Nucleo di Pesaro, hanno arrestato Artur Rrusha, albanese 39enne. L’uomo, residente nel centro storico urbaniese, nonostante fosse agli arresti domiciliari dallo scorso 13 gennaio (dopo essere stato trovato in possesso di otto dosi di eroina), continuava nella sua attività illecita di spaccio. Grazie ad una accurata attività investigativa e all’aiuto anche di varie segnalazioni, che raccontavano di un continuo via vai dalla sua abitazione di giovani eroinomani del luogo durante le ore serali, i militari hanno fatto irruzione nella sua abitazione. Quindi con l’ausilio dell’unità cinofila del Nucleo di Pesaro, i carabinieri hanno perquisi- to l’abitazione rinvenendo un “sasso” di eroina del peso di 20 grammi. Lo stupefacente in questione è particolarmente ricercato dai tossicodipendenti ed è conosciuto come “la rossa”, per la particolare colorazione determinata dalla composizione chimica delle sostanze da taglio utilizzate. L’uomo aveva nascosto la sostanza illecitaall’interno del porta lampada di un comodino situato all’interno della camera da letto. Non solo, disoccupato, aveva con sé in casa 600 euro in contanti, soldi certamente riconducibili al traffico illecito della so- stanza, oltre a molto materiale per la confezione dei “quartini”, ovvero dose da un quarto di grammo dal costo abbordabile per ogni tasca. Il Gip del tribunale di Urbino, Vito Savino, ha convalidato il suo arresto applicando per lui la custodia cautelare in carcere. Nella stessa mattinata i militari di Urbania hanno applicato un ordine restrittivo emesso dalla Procura di Urbino nei confronti di un 45enne, per scontare la pena di un anno, 7 mesi e 28 giorni di reclusione per concorso in furto in abitazione. An. Pe. GLI INVESTIGATORI AVEVANO RACCOLTO DIVERSE SEGNALAZIONI SU UN CONTINUO VIA VAI DI GIOVANI NEI PRESSI DELL’ABITAZIONE DELL’ALBANESE Nel corso della perquisizione sono state sequestrate dosi occultate in un porta-lampada ne ai loro rappresentanti in Regione. Mai fu detta una bugia più grossa. Noi di Forza Italia abbiamo votato contro un atto che appare antistorico in un periodo in cui, per contare di più, si va verso l'unione e la fusione dei Comuni. E non si parli di autodeterminazione dei popoli. Piuttosto si parli di etero-determinazione, visto che a decidere il futuro dei fanesi sono stati i mondolfesi». «Ingiustizia è stata fatta», sostiene Delvecchio, aggiungendo che «il Pd locale e regio- «SI FACCIA OGNI AZIONE UTILE AD ANNULLARE LA LEGGE» Stefano Aguzzi Ex sindaco PESARO VOLONTARI, PARTE LA SUMMER SCHOOL Parte il 26 giugno a Pesaro la Summer School dedicata a volontari ed attivisti di organizzazioni non profit: lezioni frontali, esercitazioni e stage all’estero finale. In aula docenti del panorama nazionale. Iscrizioni entro oggi. «Il corso – spiega Michela Glorio, referente della segreteria organizzativa – ha un taglio molto professionalizzante poiché lascia spazio alla pratica con esercitazioni sia di gruppo che individuali».Lezioni e non solo però. Alla fine del corso, infatti, verranno selezionate 3 persone che effettueranno un Summer Camp in Francia, mentre un’altra persona avrà la possibilità di partecipare ad uno Stage all’estero. Info: 0710973709 e al 3454623355. PESARO COMPLEANNO SAN GIOVANNI Intervento dei carabinieri In occasione del suo dodicesimo compleanno quest'anno la biblioteca San Giovanni fa un regalo a tutti i suoi utenti. Fino al 21 giugno, sarà possibile raddoppiare il numero dei prestiti: 10 libri, 4 dvd, 2 guide, 10 riviste, 4 cd musicali, 2 cd-rom alla volta. nale hanno svenduto un pezzo del territorio fanese, ma peggio ancora hanno diviso una comunità: responsabilità enormi in questa vicenda vergognosa. Doverosi complimenti ai consiglieri regionali residenti a Fano che hanno votato per svendere il territorio. Per quanto mi riguarda, la battaglia non termina qui. Che faccia il suo corso la giustizia amministrativa, poi ne riparleremo». Infine Aguzzi: «Ambiguo il centrosinistra, che ha congelato il tema del distacco prima delle elezioni, solo per non creare problemi a Seri. Quante volte in passato si è parlato di Fano come di città isolata? Ora si evidenzia quanto sia maltrattata dalla Regione indipendentemente da chi l'amministra. Invito Seri a proporre subito un ricorso e ogni azione utile ad annullare la legge regionale». O.S. Mentre le falangi del sì e del no arrotolano bandiere e striscioni facendo ritorno a Marotta, chi con il cuore nello zucchero e chi con la collera in corpo, il sindaco di Fano Massimo Seri commenta il verdetto del consiglio regionale: «Una grande amarezza, per due motivi. Primo perché non mi hanno dato la possibilità appena insediato di avere un' audizione e non mi hanno concesso il rinvio, secondo poi ritengo che sia un errore spostare di 900 metri un confine creando disagi quando invece magari sarebbe stato più utile unire il territorio che parte dal fiume Metauro fino a tutta Marotta. Poi anche il risultato è discutibile. Adesso mi confronterò con la giunta per valutare se è il caso di ricorrere alla Corte Costituzionale». Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore provinciale nonché presidente del consiglio fanese Renato Claudio Minardi: «Una pagina grigia da parte del consiglio regionale considerato che i cittadini fanesi si erano espressi per il no. Sono critico verso i consiglieri del Pd, cosa che avrà un contraccolpo politico a Fano. M'è dispiaciuto infine vedere Solazzi, presidente del consiglio, esultare rivolgendosi ai sostenitori di Marotta Unita». Gli appunti di Minardi non fanno nemmeno il solletico a Solazzi che gonfia il petto per il successo del sì e depreca il comportamento dei rappresentanti di Fano Unita: «Una data storica per la mia carriera personale. La risposta agli oltraggi è stata la migliore e più ampia adesione all'unificazione che il consiglio regionale potesse dare, una condivisione che ha varcato il territorio provinciale». Mentre il sindaco Pietro Cavallo parla di «decisione e vittoria storiche nel rispetto della democrazia: solo provocazioni gli insulti e le interruzioni dei rappresentanti di Fano Unita». Gi.Bin. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel pc video hard con minori «Credevo fosse un cartoon» IL PROCESSO Crede di scaricare da internet un cartone animato e finisce sotto processo per pedofilia. Al centro della vicenda un 30enne di Cartoceto, che ieri è stato rinviato a giudizio dal gip di Ancona con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Nel suo pc, gli investigatori hanno trovato un filmato hard con protagonisti due minorenni. L'imputato, difeso dall'avvocato Antonella Speranzini, ha sempre rigettato l'accusa, sostenendo che quel filmato era finito nel suo computer per caso. Credeva fosse un film animato e non l'avrebbe mai visto. Ma per l'accusa il giovane avrebbe sia scaricato che condiviso con altri utenti materiale hard in cui si vedevano fare sesso dei minorenni. Il tutto attraverso il sistema peer-to-peer. Cioè tramite canali web che consentono ai naviganti di scaricare file messi in rete da altri e che contemporaneamente permettono agli altri di accedere ai propri. Insomma il pesarese avrebbe scambiato sul web materiale pedopornografico. E quando nel febbraio del 2011 è scattato il blitz in casa sua, i militari della Guardia di Finanza di Bologna hanno sequestrato tutto. L'operazione è scattata quando gli investigatori hanno avuto la certezza che il pesarese aveva avviato il download di un filmato pedopornografico. Un video che l'imputato aveva agganciato dal disco di un altro presunto pedofilo di Bologna, che gli inquirenti tenevano già d'occhio. A quel punto i finanzieri sono intervenuti anche a Cartoceto, dove hanno sequestrato tutti i supporti informatici del 30enne. Nel computer è stato trovato di tutto. Ma nulla di irregolare. Se non quel singolo filmato in cui si vedrebbero due bambini di otto anni, presumibilmente di etnia russa, avere rapporti proibiti. Da lì la denuncia. Adesso il 30enne finirà sotto processo. La prima udienza è già fissata per il prossimo 20 settembre al tribunale di Pesaro. Infatti ieri il giudice ha accettato l'istanza del legale difensore, che ha chiesto e ottenuto l'incompetenza del tribunale dorico. -MSGR - 14 PESARO - 46 - 18/06/14-N: 46 Fano DOPO LE VICISSITUDINI DI UN PAZIENTE SBALLOTTATO TRA FANO E PESARO IL CONSIGLIERE RIMARCA LA NECESSITÀ DI TORNARE A DUE NOSOCOMI AUTONOMI Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Fax: 0721 370931 e-mail: [email protected] Odissea in ospedale, nuova denuncia di D’Anna Droga per la movida arrestato un ragazzo SANITÀ "L'odissea di un paziente, sballottato da Fano a Pesaro", è raccontata dal consigliere regionale Giancarlo D'Anna, il quale prende l'episodio come spunto per ribadire la necessità di "tornare ai due ospedali, Fano e Pesaro, che collaborano tra loro restando però autonomi e autosufficienti". La questione riguarda un intervento di angioplastica alle gambe di un fanese ricoverato in medicina, al Santa Croce, i primi giorni del mese. Era in una "camera con quattro letti, di cui solo due regolabili elettri- camente, gli altri due dotati di leve difficili da raggiungere da pazienti immobilizzati". Questa è la situazione, per così dire, ambientale, cui si aggiungano "caldo soffocante e condizionatori spenti, bagno con water senza tavoletta e senza spazi per le cose necessarie ai pazienti". Il giorno successivo al ricovero inizia "l'odissea": il trasferimento programmato all'emodinamica di Pesaro, per le 9.30. "Ma quando il mezzo arriva -prosegue D'Anna - l'autista dell'ambulanza si rifiuta di partire, perché non c'è un'infermiera d'accompagnamento. Il paziente deve attendere, oltre le 10.30, l'arrivo di un'al- tra persona con infermiera al seguito: proviene da chirurgia e deve effettuare lo stesso intervento. A Pesaro il primo paziente entra in sala operatoria alle 11.30 e ne esce alle 13. Lo sistemano in attesa, su una barella in un angolo di corridoio e senza campanello vicino, dove lo raggiunge poco dopo l'altro paziente proveniente da Fano, che non è operato perché le sue condizioni sono giudicate gravi, e verso le 15.30 anche una donna operata all'arteria cardiaca. Il primo paziente fanese ha bisogno di un pappagallo, urla e fischia per 20 minuti prima che arrivi un infermiere. Giusto in tempo, prima che il nostro uomo, sfinito per l'attesa, chiamasse il 113. Alle 16 circa arriva un' ambulanza per il ritorno a Fano, ma ha posto solo per una barella ed è utilizzata per la donna. Circa 40 minuti più tardi il mezzo ritorna e anche il nostro uomo è alla fine caricato". Secondo D'Anna, quindi, "la drammatica testimonianza dimostra il fallimento dell'Azienda Marche Nord. È stata venduta al popolo come soluzione ai problemi della sanità, ma giorno dopo giorno dimostra di essere l'esatto contrario". O.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lunedì il consiglio: ripescato Severi IL DEBUTTO La nomina della nuova giunta fanese ha modificato i gruppi consiliari appartenenti alla maggioranza di centrosinistra Fare Città. Sui seggi riservati al Pd siederanno anche Terenzio Ciaroni ed Enrico Nicolelli, che prenderanno il posto di Marina Bargnesi e Carla Cecchetelli. Nel caso di Sinistra Unita, invece, Samuele Mascarin sarà sostituito da Carla Luzi, mentre Marco Paolini dall'ex collega Riccardo Severi. Caterina Del Bianco e Stefano Marchegiani non erano tra gli eletti, quindi non c'è sostituzione. La nuova Amministrazione si insedierà lunedì prossimo, il primo consiglio comunale del mandato inizierà alle 17.30. Si prevede anche il voto per eleggere il presidente dell'assemblea. La maggioranza ha già indicato Renato Claudio Minardi come suo candidato, quindi è assai improbabile che trovino spazio le soluzioni proposte da Forza Italia (Maria Antonia Cucuzza) o da Fano a 5 stelle (Marta Ruggeri). Il capogruppo dei grillini, Hadar Omiccioli, si aspetta comunque "un segnale di apertura da parte della maggioranza", che ha sempre accordato la vice presidenza all'opposizione come forma di garanzia. Lo stesso Omiccioli non dà per scontato il plebiscito per Minardi, tanto che aspetta "il centrosinistra alla prova del voto". I grillini, intanto, esultano per il fatto che Minardi e Rosetta Fulvi non siano in giunta: "Non ci sono grazie anche alla nostra pressione in campagna elettorale. Nulla di personale, ma la loro presenza avrebbe rappresentano un ritorno al passato, un rischio per la privatizzazione di Aset e la chiusura del Santa Croce. Non vorremmo vedere una staffetta Minardi-Fulvi alla presidenza consiliare, con il primo lanciato verso le Regionali". Piacciono Sanità e Partecipate al sindaco (così "non ci saranno altri responsabili delle scelte"), mentre ci si chiede come, in "questa coalizione dalle tante anime", possano convivere gli assessori Mascarin di Sinistra Unita e Paolini, ex azzurro e già assessore della giunta Aguzzi. `Servizi della polizia nella zona del Lido spacciatori nel mirino In manette lo spacciatore della movida. Il suo territorio era quello del zona Lido vicino ai locali più frequentati, dove c’è il passeggio e dove d’estate faceva affari d’oro. Tutti sapevano come e dove trovare quel pusher, 21enne italiano e residente in zona, sempre pronto a vendere una dose di marjuana. Il cellulare era bollente perché tra i giovani si era sparsa la voce della sua erba di alta qualità. Ed ecco che, nemmeno troppo discretamente, lo spacciatore cedeva lo stupefacente nel bel mezzo della passeggiata del Lido con il veloce passaggio droga-soldi. A notare i movimenti sospetti del 21enne sono stati alcuni passanti che hanno segnalato la cosa al commissariato i cui agenti, coordinati dal dirigente Stefano Seretti, hanno intensificato le indagini nell’ambito dei servizi di prevenzione già disposti nella zona mare. E non c’è voluto molto per scoprire l’attività che il giovane aveva messo su nella zona dei locali della città. Venerdì è scattato il blitz con l’arresto in serata del 21enne, beccato mentre vendeva marijuana a un coetaneo albanese residente nell’entroterra. Prima delle manette tutto si è svolto sotto gli occhi degli agenti appostati nelle vicinanze. Dopo un breve scambio di battute fra i due, il pusher ha tirato fuori dalla tasca un involucro da cui ha prelevato una parte del contenuto per consegnarlo all’albanese prendendo in cambio alcune banconote. A quel punto, sono intervenuti i poliziotti che hanno bloccato i due. In particolare, il cliente è stato trovato con quattro dosi di marijuana ben strette in mano (circa 3,5 grammi) mentre addosso allo spacciatore c’erano altre dodici dosi della stessa sostanza per un totale di circa 7,5 grammi. Inoltre, in tasca aveva anche 40 euro, guadagno dello spaccio appena consumato. Così sono scattate le manette per il 21enne ai domiciliari in attesa del processo. Emy Indini Intervento della polizia Portafogli e prodotti di bellezza scattano tre denunce per furti CONTROLLI Rosetta Fulvi il giorno dell’insediamento di Massimo Seri a sindaco di Fano «Delusione? Sì, speravo in un maggiore impegno» `È stata la donna più votata ma niente giunta per Rosetta Fulvi (Pd) AMMINISTRAZIONE Rosetta Fulvi non agita fronde, ma nemmeno le intreccia per mimetizzare una quota di delusione. Per lei, la donna più votata a Fano, non c’è un posto in giunta. L’esito elettorale è dolce sotto l’aspetto politico («Sono felice, ho lavorato per la vittoria del centrosinistra e per dare alla città un’alternativa»), però una venatura di amaro consiglia che sia arrivato il momento di mettere qualche paletto. Fulvi lascia infatti intendere che l’impegno sui banchi del consiglio comunale sia da ritenere un trampolino di lancio: «Gli elettori mi hanno chiesto di mettere a disposizione il mio consenso, per rappresentare Fano in altri contesti, è così farò». Tra un anno si voterà per la Regione ed è possibile che nel Pd fanese si assista a un altro derby, questa volta fra la stessa Fulvi e il collega Renato Claudio Minardi, che a sua volta sta orientando la bussola politica verso Ancona. «Rivolgo un augurio sincero, di tutto cuore – prosegue – al nuovo sindaco Massimo Seri, alla maggioranza e alla giunta, una squadra ottima composta da persone che vanno tutte bene. Mi metto a disposizione con entusiasmo, spirito di servizio e generosità. Sono orgogliosa di avere contribuito alla vittoria, conseguendo un risultato personale straordinario, se si considera la difficoltà oggettiva delle recenti elezioni Comunali. La presenza contemporanea di tante liste e tanti candidati tendeva infatti a frammentare il consenso. Speravo che ne sarebbe conseguito un impegno amministrativo maggiore per me e da questo punto di vista mi sento delusa». Nella giornata di ieri i grillini hanno rivendicato come un loro merito il fatto che Fulvi e Minardi, i due candidati di lista più esperti nel Pd, siano stati esclusi dalla POTREBBE SFRUTTARE IL SUCCESSO PERSONALE COME TRAMPOLINO DI LANCIO IN REGIONE CONTRAPPONENDOSI ALLO STESSO MINARDI nuova giunta. «Non credo – ribatte la stessa Fulvi – che il sindaco abbia ascoltato i grillini. Ha preso decisioni che ritiene opportune, dopo averle condivise con gli alleati in funzione delle rose fornitegli e delle sfide che ci attendono. Mai rubato, mai dato fastidio alle nonnine, mai fatto cose strane in vita mia. Io e Renato siamo persone serie, oneste e perbene. I grillini avrebbero vinto se non avessi preso voti, al contrario sono legittimata da un ampio consenso. Sono loro ad avere perso, anche male, proprio in virtù della loro campagna denigratoria. In questo contesto apprezzo ancora di più la fiducia che mi è stata concessa, ringrazio tutti e assicuro che non tradirò le aspettative». Ed ecco, a questo punto, il secondo paletto: «Nel rispetto del partito e del suo gruppo consiliare, legherò con forza la mia attività e il mio voto al rapporto con l’elettorato, quindi alla soluzione delle questioni rilevanti per la città, più che agli ordini di scuderia. Dobbiamo dare un segnale di discontinuità rispetto al nulla della giunta precedente, altrimenti sarebbero problemi seri». Osvaldo Scatassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Ladri di Nutella e topi di ombrellone. D’estate i furti aumentano, cambiano location e si spostano in riva al mare. Stavolta, a essere beccato dai poliziotti del commissariato di Fano, è stato un 33enne venditore ambulante originario del Bangladesh, beccato in spiaggia dopo aver sfilato il portafoglio dalla borsa di una signora. La bagnante, infatti, aveva lasciato incustoditi i suoi effetti personali sotto l’ombrellone nello stabilimento Lido 2 quando, verso le 16.30, il 33enne con abilità, ha arraffato il portafoglio e si è allontanato pensando di non essere stato notato. Invece, qualcuno aveva visto quell’uomo aggirarsi in maniera circospetta tra gli ombrelloni. Così, sono stati chiamati i poliziotti del commissariato di Fano a cui è stata fornita la descrizione dell’ambulante, rintracciato poco dopo mentre contava il bottino: 400 euro in contanti. Da lì, la denuncia per furto aggravato. Ancora furti, ma stavolta di prodotti di bellezza, profumi e Nutella. A finire nei guai due giovani donne albanesi, residenti a Rimini, sorprese a rubare nell’Auchan di Fano. Inutile la loro fuga nel parcheggio dove hanno cercato di liberarsi della refurtiva. Raggiunte dalla vigilanza privata del centro commerciale, sono state consegnate ai poliziotti del commissariato. Dalla Bcc borse di studio destinate a 160 studenti LA CERIMONIA Oltre 160 studenti premiati con altrettante borse di studio, 70.000 euro erogati: ecco il succo della recente cerimonia organizzata dalla banca Bcc di Fano nel teatro della Fortuna. Il riconoscimento, alla diciottesima edizione, è stato assegnato agli studenti che hanno ottenuto i diploma di scuola media, di scuola superiore e di laurea, purché con votazioni meritevoli. Si tratta di giovani, molti dei quali emozionati sul palco, figli di soci o dipendenti della banca. I loro genitori hanno assistito orgogliosi alla cerimonia. La borsa di studio è intitolata a Mirco e Monica Buttaroni, la Banca di credito cooperativo di Fano l'ha istituita nel 1997 per ricordare i due giovani sposi deceduti nell'estate dell'anno precedente nell'incidente aereo del volo Twa 800, che esplose 12 minuti dopo il decollo dallo scalo di New York. Molto apprezzata la testimonianza di due giovani, premiati in edizioni precedenti con la stessa borsa di studio: Marco Anselmi, responsabile pianificazione e controllo del laboratorio di analisi veterinarie Darwin Lab, e Lorenzo Bruscoli, ingegnere dell' automazione che lavora tra Bologna e le Marche. Entrambi hanno raccontato il loro percorso personale e professionale, dispensando consigli e incoraggiando i ragazzi presenti in sala. Ne avevano bisogno, considerando la fase dell'occupazione giovanile. -MSGR - 14 PESARO - 47 - 18/06/14-N: 47 Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it UN SINGOLARE CONCERTO DI LUCA VIGNALI CHE HA GIÀ SUONATO CON SCIAMANI SIBERIANI, PELLEROSSA, MONACI BUDDISTI E ABORIGENI Mostra di sculture e installazioni, 70 opere degli allievi del Tam dislocate lungo la cinta muraria e nella casa delle arti. Inaugurazione sabato 21 giugno Novilara, dove l’arte contemporanea abbraccia il borgo Alcune delle opere d’arte che si potranno ammirare a Novilara e, a destra, la presentazione dell’iniziativa L’EVENTO P asseggiando tra sculture e installazioni. Eppure non siamo a Kassel per la tradizionale mostra Documenta, ma a Novilara. Il progetto espositivo è incastonato a Novilara, il Borgo dell'Arte. Dopo l'esordio del 2013 dedicato alla figura di Loreno Sguanci, la seconda edizione propone una mostra degli allievi del Corso Tam di Pietrarubbia che si sono avvicendati dal 1991 al 2013, presentata attraverso un percorso che si snoda lungo la cinta muraria del borgo e negli spazi della Casa delle arti. Un totale di 70 opere esposte, tra sculture e gioielli. Un borgo immerso nell’arte, dove basta girare un angolo per trovarsi di fronte una scultura. Niente viene collocato a caso dai curatori Federica Facchini e Davide Leoni assieme a Massimo Sassi, direttore del centro Tam, un polo di eccellenza per il trattamento artistico dei me- talli fondato da Arnaldo Pomodoro. «Le sculture vengono inserite nel paesaggio e nel contesto di Novilara - spiega Federica Facchini in un percorso di valorizzazione degli artisti del territorio, allievi del Tam. Ci sarà anche un catalogo con testi di Pomodoro, Mattiacci, Ceresoli, Di Stefano». L’inaugurazione è sabato alle 19 nell’anfiteatro di Novilara. Le opere saranno visibili fino a fine agosto, mentre dal 26 luglio alla Casa delle arti si avvicenderà un’altra sezione della mostra. Leoni ha sottolineato la bravura degli allievi Tam e la «difficoltà di selezione delle opere». Ma anche ricordato come Novilara sia nata come area picena, in cui la lavorazione dei metalli è sempre stata una caratteristica del territorio. La testimonianza rimane nel museo archeologico oggi chiuso. «Sarebbe bello poterlo aprire per ammirare le manifatture di oggi e di ieri». L’assessore alla Cultura, Daniele Vimini, non si è tirato indietro. «Vedremo come potremo cogliere questo spunto. Si tratta di una mostra importante dove la bellezza è una continua scoperta». A lanciare l’allarme è Sassi, direttore Tam: «Sarà un bell’evento espositivo, ma allo stesso tempo vogliamo richiamare l’attenzione delle istituzioni. Arrivano sempre meno fondi e i corsi 2014 sono garantiti a malapena. Ci sentiamo isolati a Pietrarubbia, chiediamo investimenti». L’assessore alla Partecipazione Andrea Biancani ha sottolineato come «la spinta dei quartieri sia importante per far nascere eventi. Ma è tutt’altro che una mostra locale, ha una valenza molto più ampia». Infine Maris Galdenzi, presidente di quartiere: «Il raggio di azione è corto però ci sono sempre opportunità di cogliere occasioni come queste». Il progetto Novilara il Borgo dell’Arte avrà altre edizioni, l’obiettivo è valorizzare il luogo ma anche trasformarlo in un cantiere aperto dell’arte. Luigi Benelli Tra campane tibetane e meditazione con il Tai Chi FURLO Dedicata al cibo e alla meditazione la seconda giornata di «Ville e Castella» che si svolge stasera, a partire dalle 17 al Furlo. Al Castello di Pietralata è in programma una dimostrazione pratica, a cura di Francesco Facciolli di introduzione al Tai Chi con una «Meditazione in movimento», cui seguirà alle 18, la conferenza di Daniela Cassone, naturopata, «Il potere curativo del cibo: la mia storia di autoguarigione», con preparazione di alcune pietanze. La cena, vegetariana, sarà servita da Chiosco delle Aquile (15 euro, info 3774743702), mentre alle 21.45 il concerto di Luca Vignali (violino, canto armonico, campane tibetane, campane di cristallo di silicio) si terrà a Monte Martello della Smirra. Il curriculum di Vignali è impressionante: dai monaci tibetani, dagli sciamani siberiani, dagli aborigeni australiani, dai buddhisti zen giapponesi, dagli uomini-medicina pellerossa, dai maestri tantra in India. Nel silenzio mistico di questa chiesa, l’acustica delle volte e le onde a bassa frequenza delle campane colpiranno al cuore. Posti limitati. Prenotazione obbligatoria al 3392556065, 7 euro, portarsi una stuoia o tappetino. Parte il festival Passaggi e fa subito il pieno di politici vecchi e nuovi L’EVENTO FANO Il Festival della saggistica Passaggi esordisce oggi a Fano (nel Chiostro delle Benedettine dalle 18.30 con la diretta su Rai News 24) con l'incontro tra il ministro degli Esteri Federica Mogherini e Massimo D'Alema, condotto dal direttore di Rai News Monica Maggioni, che si confronteranno sulla necessità di costruire una Europa più democratica e solidale, che vada oltre l’austerità. Nel corso dell’incontro D’Alema, da tempo impegnato su tematiche europee con la fondazione Italianieuropei, presenterà il suo ultimo libro «Non solo euro». Nel Chiostro di San Domenico (ore 19) Marco Follini presenterà il libro «La nebbia del potere. La politica divisa tra il silenzio del Palazzo e l’urlo della piazza», introdotto da Filippo Ceccarelli. Giulio Scarpati, noto per la serie «Un medico in famiglia», presenterà il libro autobiografico «Ti ricordi la Casa Rossa? Lettera a mia madre» con Maria Novella De Luca (Chiostro delle Benedettine ore 19.30). Claudio Martelli ripercorrerà con Nino Bertoloni Meli del Messaggero, gli anni dell’Italia a guida socialista, tra luci ed ombre, presentando il libro «Ricordati di vivere» (Chiesa di San Domenico ore 21) Misticismo e scienze alternative protagonisti oggi al Furlo della rassegna itinerante © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro Mogherini Crozza scherza su Ricci «È un sindaco futurista» LO SHOW PESARO Effetto tv. Sembrava proprio di assistere ad un Ballarò «extending version» o ad uno dei tanti «Crozza delle Meraviglie» versione televisiva. Quello che Maurizio Crozza ha proposto l'altra sera all'Adriatic Arena ci è sembrato niente altro che una versione live del già collaudato show in onda su La 7. Stessi autori, stessa collaudatissima spalla (il bravissimo Andrea Zalone) e tempi teatrali che hanno fermato il timer del buonumore sulle due ore e passa di spettacolo. Inizio sfolgorante con agganci al territorio. «Conosco bene Pesaro, nell'82 ho fatto il mimo al Rossini Opera Fe- Ville e Castella mentre Daniele Cernilli, tra i fondatori di Gambero Rosso, guiderà gli ospiti del Festival nel complesso e ricco mondo del vino (ore 21.30 Chiostro delle Benedettine). Al giornalismo d'inchiesta è dedicata l'ultima parte della serata con il ricordo dei 20 anni dall’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatic, con Francesco Cavalli, autore de «La strada di Ilaria», e Maurizio Torrealta di Rai News 24 (San Domenico ore 22). Elisabetta Marsigli stival». Inevitabile poi il riferimento al nuovo sindaco: «Avete scelto un sindaco che si chiama Matteo. Non è che adesso anche lui si mette in testa strane idee...». E poi ancora sul primo cittadino: «Ricci è fortissimo, ha già fatto la giunta. Pesaro adesso è l'unica città dove ci sono assessori alla vivacità, alla bellezza, alla rapidità. È un sindaco futurista». Il tempo di rompere il ghiaccio poi via con le sue collaudate gag a partire da Bersani fino ad un siparietto dedicato esclusivamente a Renzi. Ma un vero e proprio boato ha accompagnato la gag sul senatore Antonio Razzi: «Siamo nella città di Rossini, senatore, lo sa? Ah sì, Valentino Rossini, quello che va sulla moto!». AL CINEMA SALA PER SALA CINEMA TEATRO SPERIMENTALE PESARO SOLARIS Via Rossini, 16 - Tel. 0721.387548 Non pervenuto Sala 1 LORETO Via Mirabelli, 3 - Tel. 0721.390890 In ordine di sparizione di Hans Petter Moland; con Stellan Skarsgard, Bruno Ganz, Pål Sverre Hagen (azione) 21.00 MULTISALA METROPOLIS Via Volontari del Sangue, 1 - Tel. 0721.451334 Chiusura estiva ODEON Chiuso Via Salvatori, 13 - Tel. 0721.53707 Via Turati, 42 - Tel. 0721.410615 Chiusura estiva UCI CINEMAS PESARO Sala 2 Sala 2 Sala 3 Piazza Stefanini, 5 - Tel. 892960 X-Men: Giorni di un futuro passatodi Bryan Singer; con Jennifer Lawrence, Ian McKellen, Patrick Stewart (fantascienza) 19.40-22.30 Maleficent di Robert Stromberg; con Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico) 20.15 Maleficent 3D di Robert Stromberg; con Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico) 22.40 1303 di Michael Taverna; con Mischa Barton, Rebecca De Mornay, Julianne Michelle (horror) 20.30 Sala 3 1303 3D di Michael Taverna; con Mischa Barton, Rebecca De Mornay, Julianne Michelle (horror) 22.30 Sala 4 Jersey Boys di Clint Eastwood; con Christopher Walken, Freya Tingley, Sean Whalen (drammatico) 19.45-22.40 Sala 5 Edge of Tomorrow - Senza domani di Doug Liman; con Tom Cruise, Emily Blunt, Bill Paxton (fantascienza) 20.15-22.45 Sala 6 Tutta colpa del Vulcano di Alexandre Coffre; con Valérie Bonneton, Dany Boon, Denis Menochet (commedia) 20.00 Sala 6 3 Days To Kill di null McG; con Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld (thriller) 22.40 CITYPLEX POLITEAMA FANO via Arco d’ Augusto, 52 - Tel. 0721.801389 Chiuso MALATESTA via Mura Malatestiane, 1 - Tel. 0721.808677 Chiusura estiva MASETTI Via Don Bosco, 12 - Tel. 0721.800244 Riposo UCI FANO Via Einaudi, 30 - Tel. 892960 Sala 1 Edge of Tomorrow - Senza domani di Doug Liman; con Tom Cruise, Emily Blunt, Bill Paxton (fantascienza) 21.00 Sala 2 1303di Michael Taverna; con Mischa Barton, Rebecca De Mornay, Julianne Michelle (horror) 21.30 Sala 3 Godzilla di Gareth Edwards; con Aaron TaylorJohnson, Bryan Cranston, Elizabeth Olsen (fantascienza) 21.30 Sala 4 3 Days To Kill di null McG; con Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld (thriller) 21.20 Sala 5 Tutta colpa del Vulcano di Alexandre Coffre; con Valérie Bonneton, Dany Boon, Denis Menochet (commedia) 21.20 Sala 6 Maleficent di Robert Stromberg; con Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico) 21.10 A. CONTI ACQUALAGNA P.zza Maffei - Tel. 328.1115550 X-Men: Giorni di un futuro passato 3D di Bryan Singer; con Jennifer Lawrence, Ian McKellen, Patrick Stewart (fantascienza) 21.15 NUOVO FIORE CANTIANO Via IV Novembre, 14 Non pervenuto DUCALE URBINO Via Budassi, 13 - Tel. 0722.320315 Sala 1 Maleficent di Robert Stromberg; con Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico) 21.00 Sala 2 Locke di Steven Knight; con Tom Hardy, Ruth Wilson, Andrew Scott (drammatico) 21.15 NUOVA LUCE Riposo Via Veterani, 17 - Tel. 0722.4059 -MSGR - 14 PESARO - 56 - 18/06/14-N: 56 Sport Mercoledì 18 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Quattro squadre per ricordare Matteo Biancucci e Roberto Straccia CALCIO L’ANCONA MOLLA BOMBER DEGANO SARÀ DIVORZIO L’attaccante Daniele Degano verso il divorzio. Sotto il manto erboso del «del Conero» ANCONA «Ci siamo visti. E abbiamo parlato come ho fatto con tutti gli altri» dice il ds Sandro Marcaccio. «Ho preso gli ultimi soldi, fine. Del futuro? No, l'argomento non l'abbiamo affrontato. Come ho interpretato la cosa? Non devo interpretare niente. Ovvio che ci tenga a rimanere. Ma devono volerlo anche loro. Mica devo stare qua per forza» è invece la versione, sullo stizzito andante, di Daniele Degano. L'Ancona e l'attaccante si sono parlati. Ieri pomeriggio. Resiste la sensazione maturata in queste settimane: sarà divorzio. Per adesso Marcaccio non terrà conto di quello che, non si offenda nessuno, la stagione passata era sembrata più una concessione ad Andrea Marinelli. Il presidente ha sempre straveduto per il ragazzo di Crema, anconetano d'adozione, e il direttore sportivo a fine luglio lo aveva accontentato. Stavolta potrebbe andare diversamente. Vuoi per il rendimento altalenante di Degano, che ha comunque chiuso l'ultimo girone F con 25 presenze e nove gol, al netto di un paio di guai muscolari e dello pneumotorace di gennaio; vuoi anche per un rapporto che forse non è mai decollato né con Marcaccio né con l'allenatore, Giovanni Cornacchini. O più semplicemente, il vero motivo del rinnovo che non arriverà è che l'Ancona ha altri piani. Almeno per il momento. Di sicuro qui Degano, 32 anni a settembre, ha messo su famiglia. Qui ha centrato la seconda promozione dopo il salto in A di undici anni fa. E qui voleva restare: «Ho rinunciato a un anno di contratto con l'Alessandria per sposare un progetto» ha sempre sottolineato Daniele da quando ha riabbracciato il biancorosso. «Non lo so, faranno le scelte che devono fare» passa e chiude, proprio adesso che sperava di ritrovare la Lega Pro con l'Ancona. Scelte praticamente fatte per quelli che in serie D vengono bollati come over: Cacioli, Mallus, Di Ceglie, Paoli, Bondi, Tavares, Morbidelli. E basta così. Quanto agli under, molto è stato fatto: Lori, Bambozzi, Gelonese, Pizzi e Barilaro, forse Di Dio (l'Ancona lo terrebbe, sta al centrocampista reinventato terzino decidersi). Altre scelte si stanno per compiere, ma non riguardano la squadra. Quasi al completo lo staff tecnico, con l'ultima pedina, quella del team manager (al posto di Giammarco Malavenda, che comunque verrà ricollocato all'interno dello staff in altro ruolo), che dovrebbe essere Daniele Gianfelici, trent'anni, di Treia, dal 2009 al 2013 alla Recanatese in qualità di ds. Molto giovane anche il probabile responsabile marketing, il ventinovenne Vittorio Romagnoli, anconetano con un'esperienza all'ufficio marketing del Vicenza: si era già proposto in passa- IN CAMPO ANCHE LA NAZIONALE TRAPIANTATI: GIOCATORI DA TUTTA ITALIA to. Capitolo settore giovanile. Ieri sorteggiati i gironi della fase finale della categoria Allievi, che si terrà a Chianciano Terme dal 25 al 29 giugno. I ragazzi di Simone Sereni sono stati inseriti nel gruppo A, insieme alla J-Stars (Torino) e alla Polisportiva Sava (Taranto). Per i biancorossi debutto mercoledì 25 contro la squadra piemontese (alle 16). Chi perde torna subito in campo il 26, chi vince gioca il 27. E nel girone B figurano il RapalloBogliasco (Genova), lo Sport Village Tommaso Natale (Palermo) e il Montebelluna (Treviso). Guadagnano la finalissima le prime classificate nei gironcini. Michele Natalini so e la Roberto Friends, composta da ex professionisti, che alla fine ha vinto il Memorial: Bugiardini, Abbruzzetti, Manni, Salvatori, Forò, Cudini, Calisti, Lauro, Muzi, Di Venanzio, Bonfiglio, Rastelli, Paci. Presenti i sindaci di Petritoli, Moresco, Montegiberto e Campofilone, l'assessore Gobbi di Santa Vittoria, il vice prefetto Cento, il presidente del Coni regionale Fabio Sturani, il presidente dell'Aido regionale e della sezione di Petritoli, Marinangeli e Monaldi, rappresentanti dell'associazione «Solo x l'Ascoli». Toccanti i saluti dei genitori di Roberto, Mario e Lorena, ma anche la premiazione dell'ascolano Matteo Cappelli (Nazionale Trapiantati) da parte di Alberto il fratello di Matteo Biancucci. Il resto l'hanno fatto l'inno di Mameli suonato dalla banda di Petritoli e la festa fino a tarda notte con stands enogastronomici, il concerto degli Habanero Live-Negramaro Tribute Band e la partita dell'Italia in tv. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Niente rinnovo per l’attaccante. Team manager: in pole Gianfelici Allievi, sorteggiati i gironi della fase finale di Chianciano Terme CALCIO LEGA PRO PETRITOLI Organizzato dall'associazione «In cammino con Roberto Straccia», è stato il solito pomeriggio di festa, ma anche di grande commozione, perché servito a ricordare ancora una volta Roberto Straccia e Matteo Biancucci, due ragazzi scomparsi tragicamente. I genitori di Matteo decisero di donare gli organi del ragazzo ridando così la vita a persone da tempo in lista di attesa. In occasione di «In campo con Roberto», le famiglie si sono simbolicamente strette dando vita alla terza edizione della manifestazione calcistica (la grande passione di Roberto) cui ha dato lustro la partecipazione della Nazionale Trapiantati con calciatori giunti da Pisa, Mantova, Milano, Como, Teramo, Ascoli, Firenze, Ferrara e La Spezia. Le altre squadre in campo sono state la Monterubbianese, la Spes Valda- Fano e Nodari, oggi incontro per stringere `Presto colloquio anche con Lunardini Risale Pesaresi CALCIO SERIE D FANO Avanti piano. Anche con le conferme che al Fano hanno dato sempre come acquisite. Una su tutte quella di Nodari, il giocatore che prima di consegnarsi alla pubalgia, s’era ritagliato un fotogramma della storia granata. Gol, derby e salvezza tutto d’un fiato, dopo altri gol e altre dimostrazioni di efficienza anche in panni non suoi. Previsto in giornata l’appuntamento con il ds Canestrari per fissare un accordo di cui le settimane passate dalla conclusione della stagione senza che venisse sancito, non hanno intaccato le solide fondamenta. Messe qui radici, Nodari non ha nessunissimo interesse a cercare altro, né altro si è messa a cercare l’Alma. E’ un sì cui anche Alessandtrini ha aderito convintamente e così dopo oggi l’unica incertezza interesserà le condizioni in cui il ravennate si presenterà tra un mese e mezzo al raduno dopo tutti i dolori di fine campionato. Partita più aperta quella di Lunardini, atteso pure lui in città per capire se si può andare avanti insieme. Anche qui c’è la volontà reciproca, ma siamo lontani dalle sicurezze assolute di Nodari. I distinguo di fondo sono che Lunardini accetterà massimo una limatura del rimborso spese e che Alessandrini è sì ben disposto nei suoi confronti (nonostante la messa fuori rosa di Gubbio), ma da play basso nel 4-3-1-2 lo vede e non lo vede. Con riflessi evidenti sul disegno di squadra. Intanto nel listone degli attaccanti riacquista un minimo di risalto Pesaresi, che nel mentre ha continuato a guardarsi attorno ma non deve avere ancora visto tanto di meglio e di più sicuro. Andrea Amaduzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Nodari e Fano decisi a continuare insieme Fermana, patron Fabiani incontra il gruppo dei tifosi CALCIO SERIE D FERMO La conferenza stampa rinviata lunedì si terrà venerdì in casa Fermana, quando con ogni probabilità saranno presentate le novità già annunciate. Intanto il presidente Giorgio Fabiani ha incontrato i vertici dell'associazione Solo Fermana: una serata proficua che pone solide basi in ottica presente e futura. Passando invece al capitolo legato alle strutture, in una intervista all'emittente locale Fermo Tv, il sindaco Nella Brambatti ha chiarito la situazione relativa alle strutture. La Palazzina Rossa ben presto sarà sgombrata anche dell'ultima parte del ma- teriale residuo, considerando che molto già è stato liberato. Dopo di questo si tratta di andare a dialogare con la Fermana verso la quale è stata fatta una delibera per l'assegnazione del Recchioni in questa stagione. Un altro atto sarà fatto, scisso dal primo, per la gestione della stessa Palazzina. Rimane ancora in piedi il discorso per il sintetico per il quale però, la stagione in corso, resterà di fatto un'annata di analisi: l'anno prossimo si prenderà una decisione. In merito ai campi di allenamento si faranno con altre società fermane per organizzare periodi e momenti degli allenamenti. R.Cru. © RIPRODUZIONE RISERVATA Del Conero a norma per la C Vis, manca solo l’annuncio ufficiale La capienza resta a 7.500 Il nuovo allenatore sarà Possanzini LO STADIO ANCONA Gli operai rifanno il campo, i tecnici lavorano su tutto il resto. Dentro e fuori. È il Del Conero da sistemare. L'Ancona lo sta rimettendo a norma per la Lega Pro. Ha facoltà di raddoppiare la capienza con il ritorno nei professionisti, ma per adesso sembra intenzionata a confermare gli attuali 7.450 posti. Convinta che basteranno (e del resto nella nuova arena i pienoni si sono visti solo con la serie B vinta nel 2003 e poi in A, ma mai in C). A prescindere dalla portata del Del Conero, il club biancorosso e soprattutto il Comune, proprietario dello stadio, dovranno attenersi a una manciata di disposizioni in vista del ritorno nei professionisti. E cioè: DOMANI SOPRALLUOGO TECNICO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE DI VIGILANZA l'impianto di videosorveglianza, i biglietti nominali, i tornelli, i divisori per le due tifoserie nel parcheggio, un cancello di prefiltraggio in prossimità dell'area di camminamento. Altro? Sì, l'impianto di illuminazione da potenziare e le infiltrazioni di acqua dal tetto della tribuna che vanno risolte. Termini? Meno stringenti per una neopromossa come l'Ancona. Il Del Conero dovrà essere in regola prima dell'inizio della stagione sportiva. E ci si arriverà per gradi. Il prossimo passaggio domani mattina, con il sopralluogo della Commissione provinciale di vigilanza, deputata a concedere l'agibilità. Intanto da un mese l'Ancona, scartata l'ipotesi del sintetico, impegna manovalanza per rifare il manto erboso. Aggiustato l'impianto di irrigazione, si è lavorato per migliorare il drenaggio. Quindi, la risemina. Chissà se basterà per rivedere di nuovo il campo ammirato in un tempo nemmeno troppo lontano, quando arrivava la Nazionale e si sprecavano i complimenti. M. Nat. © RIPRODUZIONE RISERVATA CALCIO SERIE D PESARO Il primo passo la Vis l’ha mosso. La conferma della Diba stampata sulle strisce biancorosse ha dato infatti il là per partire, ma, soprattutto, per chiudere le pendenze pregresse della stagione appena conclusa. O che, per essere precisi, contrattualmente si chiude il 30 giugno. Ora all’ordine del giorno ci sono invece il secondo e terzo passo ad accavallarsi uno sull’altro. Il secondo riguarda l’irrobustimento attorno alla Diba scandagliando conferme e auspicabili new entry nel lotto degli sponsor finanziatori. Secondo passo che non si esaurirà in questa settimana, il terzo invece sì. Quello riguardante il nuovo allenatore. Che verrà annunciato venerdì e presentato sabato. E se Leonardi si limita a dire che «dei 6-7 candidati inizialmente sondati ne sono rimasti la metà, ma abbiamo praticamente già deciso» risulta molto complicato non avvalorare il fatto che il dopo-Magi sia l’ex Portorecanati Matteo Possanzini. Soprattutto considerando il fatto che ieri mattina è stato pure avvistato a Pesaro in quello che, pare, sia stato il quarto incontro con Leonardi in questo mese. Da Porto Recanati giurano che Possanzini a Pesaro ci sarebbe venuto pure di corsa. E proprio quell’entusiasmo che fu già del primo Magi pare sia stata la chiave giusta a convincere la Vis. Certo, i pesaresi in materia di panchine hanno già abituato ai colpi di teatro, ma gli attuali «exit Matteo Possanzini L’EX PORTORECANATI ANCHE IERI È STATO VISTO A PESARO SQUADRA: LEONARDI NON VUOLE CONCEDERE AUMENTI DI RIMBORSI poll» della panchina danno Possanzini al 90% riducendo a un 10% i vari Baldarelli, Scardovi, Gianangeli e Manuelli. Scegliere Possanzini sarà scelta rivoluzionaria non solo per la Vis che cambia dopo Magi e i suoi due anni più due alla Juniores, ma per la stessa serie D. Dove non è certo pratica comune affidare la panchina a un 32enne. Ovvero a chi addirittura ha un anno in meno di giocatori come Andrea Martini. Che con Bianchi, Cremona, Foiera e Cusaro è tra gli over destinati a emulare i già partiti Omiccioli e Costantino. «Se trovano chi gli dà il doppio della Vis siamo solo contenti per loro e per aver contribuito ad accrescere il loro valore» minimizza Leonardi lasciando intendere che anche se il budget ancora non è chiaro, è già chiaro che non consentirà rialzi d’ingaggio. Insomma, se si resta alla Vis, si resta con i rimborsi di prima. Scelte economiche, ma pure una deliberata scelta tecnica di voltare pagina come un giugno fa si fece subito con i vari Santini, Vicini o Boinega. Perché degli over sopra citati di fatto interessa confermarne solo un paio. Daniele Sacchi 15 MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014 •• CAPITANERIA PARTE «MARE SICURO» CON L’INIZIO della stagione estiva e il conseguente afflusso di bagnanti, turisti e diportisti lungo il litorale, la Guardia Costiera dà avvio all’operazione “Mare Sicuro 2014”. Lungo le coste l’operazione vedrà impegnati, via terra che in mare, i militari dell’Ufficio Circondariale di Fano. Da maggio il Comandante, tenente di vascello Fabrizio Marilli, ha già avviato un proficuo dialogo con le associazioni e la Protezione civile. Info: 0721.801329. Nel derby degli assessorati Fano vince il derby con Pesaro: ha quello per la Pace e la Cultura divisa in due A PESARO... en tuti geniai devono aver pensato in molti prima che Massimo Seri componesse la sua giunta. Perché poco a nord sono emersi assessorri alla bellezza, alla velocità e alla vivacità. Pare che si stia cercando — ma sono voci — anche quello all’intelligenza. Poi. Poi è arrivato Massimo Seri che per vincere il derby due a uno ha affidato a Mascarin due deleghe di non poco conto: quella alla Pace ed anche quella alla Legalità. Non solo: ha scorporato anche la Cultura. Dandone ROSETTA Fulvi si candida alle regionali. La notizia arriva il giorno dopo la formazione della giunta Seri dove la «grande esclusa» è proprio la signora del Pd più votata alle elezioni comunale del 25 maggio. Con Fulvi in corsa, Renato Claudio Minardi dovrà fare i conti con una avversaria temibile. I «giochi di potere fanesi» non hanno premiato Fulvi, così come ne sono usciti ammaccati i «giovani leoni» del Partito democratico, Francesco Torriani (309 preferenze) e Cristian Fanesi (319). Proprio quest’ultimo sarebbe stato il favorito ad entrare nell’esecutivo se Seri avesse accettato di portare a 7 il numero degli assessori o se una parte (quella ludica, si presuppone) al vicesindaco Marchegiani e un’altra fetta, quella un po’ più tosta e seria e cioè competenze sulle biblioteche, a Mascarin. Adesso sorge il dubbio: chi è il vero assessore alla Cultura, quello che metterà mano agli eventi compresi quelli che si terranno a teatro, oppure colui che con un sapore molto leopardiano si tufferà con uno studio «pazzo e disperatissimo» dentro i tomi e i problemi della Federiciana e C.? Ma diciamoci la verità, in questa città che ieri ha perso un pezzo di territorio e cioè la zona nord di Marotta, il 2 a 1 nei confronti di Pesaro nasce dalla delega affidatà a Mascarin e cioè quella alla Pace. Massimo Seri, ufficializzate le nomine, ha subito inviato un telegramma al presidente delle Nazioni Unite a New York per renderlo edotto di questa opportunità nel caso avesse bisogno di un appoggio e di un consiglio per l’invio di Caschi Blu nelle zone calde del globo. Ma anche qui nasce un problema perché le guerre sono due: una è quella classica, l’altra, un po’ meno approfondita, è quella finanziaria. Per cui a questo punto Massimo Seri, per non rimanere nel dubbio, farebbe bene a chiamare qualcuno della sua segreteria per inviare un secondo telegramma indirizzandolo a Warren Buffett che è il più grande e potente finanziere del mondo. A questo punto Mascarin che fa? Per non saper nè leggere e nè scrivere non gli resta altro da fare, vista l’imgombrante incombenza, che richiedere uno stage alla City di Londra. m.g. Fulvi dichiara guerra a Minardi «Mi candiderò per le regionali» E in consiglio comunale «valuterò prima tutti gli atti» tà ottenendo un risultato elettorale straordinario: sono la donna più votata a Fano». La delusione c’è, non neghi? «Un po’ di delusione c’è, ma quando ci si mette a disposizione lo si fa con spirito di servizio. Il sindaco fa le sue scelte e se ne assume la responsabilità. A lui e alla giunta rivolgo un augurio sincero di buon lavoro». Accetterà il ruolo di capogruppo del Pd in consiglio comunale? «Io sarò in consiglio a dar voce agli impegni che ho assunto davanti agli elettori in campagna elettorale. In consiglio valuterò le singole delibere, porterò avanti le mie battaglie, chiederò ascolto alla giunta e alla maggioranza e il mio voto sa- PACCHETTO DI VOTI «La fiducia riposta nei miei confronti è stata grande. Non deluderò» SU SERI «Ero a disposizione, lui ha fatto le sue scelte e si prenderà le responsabilità» Stefano Marchegiani avesse fatto un passo indietro, continuando nell’impegno di segretario del Pd. Nessuna polemica da parte di Fanesi che si limita ad una enigmatica dichiarazione: «Chiusa una porta si apre un portone». Tra l’altro il Pd dovrà trovare un nuovo segretario, e anche velocemente visto che ci sono da gestire le regionali. rà conseguente. Ho avuto un grande attestato di fiducia e ora gli elettori mi chiedono di rappresentare questa fiducia nei prossimi appuntamenti elettorali». Il Pd ha presentato al sindaco una rosa di tre nomi (Fulvi, Bargnesi, Cecchetelli) e Seri ha deciso. Lei come pensa sia andata? «E’ chiaro che Seri ha pescato nella rosa dei nomi proposti dal Pd, ma è altrettanto evidente che quella scelta è stata condivisa da tutte le forze politiche: non posso che prenderne atto». Anna Marchetti A MENO che Marchegiani, vice sindaco, assessore alla Cultura e al Turismo, da vero superman, non Rosetta Fulvia tra felici e scontenti: è con Torriani, Minardi, Marchegiani e Fanesi decida di mantenere anche l’impegno di segretario. Intanto Fulvi — nei corridoi del partito, al di là delle dichiarazioni ufficiali, si parla, nei suoi confronti, di vera e propria «ingiustizia» — punta ai prossimi traguardi elettorali. Fulvi, candidata alle Regionali? «Il mio impegno — risponde — è di rappresentare gli elettori che mi hanno votato in consiglio comunale e di rendermi disponibile per i prossimi appuntamenti elettorali. La fiducia riposta nei mie confronti è stata grande e in tanti si attendono che io rappresenti questa fiducia». Fulvi in questi giorni si è sempre trincerata die- tro un silenzio assoluto, evitando polemiche, ma ad esecutivo insediato forse è il caso di dire qualcosa.... «Sono contenta della vittoria del centro sinistra, spero s’inauguri una nuova stagione per la città. Per quanto mi riguarda mi sono messa a disposizione del Partito e di Seri con entusiasmo e generosi- •• 16 FANO MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014 Beccato 21enne mentre spacciava ‘fumo’ al Lido IN GUARDIA La polizia ha arrestato lo spacciatore I POLIZIOTTI in borghese erano andati al Lido a controllare che i gestori dei locali non vendessero alcolici ai minori che anche questo è un problema. Ma mentre se ne stavano andando, non avendo riscontrato nulla di illegale... ecco che assistono al passaggio di una dose dalla mano di un ventenne a quella di un coetaneo, che di contro gli consegnava del denaro. Sono scattate così le manette ai polsi di J.H. di Montemaggiore che venerdì intorno alla mezzanotte è stato beccato sulle panchine di pietra, quelle semicircolari in fondo al lido (lato Arzilla), in compagnia di un 19enne di origine albanese ma residente a Fano. I poliziotti diretti da Stefano Seretti li hanno fermati ancora prima che l’acquirente potesse riporre in tasca i 4 involucri di marijuana appena acquistati. Il giovane arrestato per spaccio, invece, aveva con sé altre dodici dosi oltre ai 40 euro appena ricevuti. In attesa del processo, è ora a gli arresti domiciliari. Si allontana per un tuffo Dalla borsa spariscono 950 euro Due vu’ cumprà in azione. Uno preso dalla polizia NON HA FATTO in tempo ad arrivare in spiaggia con i suoi tre bambini, il dirigente pro tempore del Commissariato di Fano Stefano Seretti, che subito gli si è parato davanti il bagnino del Lido 2 per dirgli: «Comandante, hanno appena rubato il portafoglio di una mia cliente». La donna, una trentenne umbra, era disperata: «Mi hanno rubato tutto: i soldi, i documenti...». In quel portafoglio lasciato incautamente nella borsa appesa sotto l’ombrellone, aveva infatti riposto 950 euro. Il suo regalo di compleanno: un bel viaggio. Un poliziotto è tale anche nel tempo libero. E così, mentre ascoltava il racconto della signora e la descrizione fatta dai bagnini di due extracomunitari del Bangladesh, venditori ambulanti, che erano stati visti aggirarsi da quelle parti proprio nel lasso di tempo in cui la donna si era allontanata dall’ombrellone per fare il bagno... Seretti aveva già avvisato i suoi uomini, che in realtà erano già lì al Lido, impegnati in alcuni controlli in borghese per contrastare l’uso di alcol e sostanze stupefacenti da parte dei minori. FELICE A META’ Un 33enne è stato pizzicato in stazione, l’altro è fuggito Alla donna restituiti 400 euro RAGGIUNTO Seretti al Lido 2, gli agenti del commissariato, sulla base della descrizione fornita dai testimoni, si sono immediatamente messi sulle tracce di uno dei due sospettati, un asiatico che spesso bazzica la spiaggia per vendere collanine, bracciali ed anelli. Tempo un’ora i poliziotti l’avevano già beccato, vicino al- la stazione ferroviaria, appartato su una panchina, intento a contare il suo bottino: 400 euro. Ma era solo. L’amico, non ancora identificato, è stato più “furbo” a dileguarsi con il resto dei soldi. Metà refurtiva recuperata. Denunciato in stato di liberà il 33enne, originario del Bangladesh, residente in provincia di Ancona, per furto aggravato. E per lo stesso reato denunciate a piede libero anche due donne albanesi di 37 e 45 anni, piene di precedenti contro il patrimonio, che sabato sera erano venute in trasferta da Rimini all’Auchan dove sono state beccate dai vigilantes con la borsa piena di roba rubata dagli scaffali, alla quale avevano strappato l’anti-taccheggio. Quasi 150 euro il valore della merce: un paio di scarpe da donna, un paio da bambino, 6 confezioni di shampoo e una di igiene intima e poi un sacchetto di focaccelle e due barattoli di Nutella da 850 grammi ciascuno. Tiziana Petrelli FURTO A colpire nella borsa lasciata sotto l’ombrellone due venditori ambulanti extracomunitari FANO 17 MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014 •• L’INCHIESTA SEQUESTRATO VIDEO CON LE IMMAGINI DI DUE BAMBINE DELL’EST. PROCESSO A PESARO Materiale pedopornografico, rinviato a giudizio 30enne di Cartoceto UN DISOCCUPATO di 30 anni di Cartoceto è stato rinviato a giudizio ieri dal gup di Ancona per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Il processo è stato fissato per il 22 settembre prossimo. Si terrà a Pesaro. L’uomo, difeso dall’avvocatessa Antonella Speranzini, ha cercato di giustificarsi dicendo di non essersi accorto di aver scaricato un «file» di quella natura. Era notte e stava navigando da ore su internet. Quindi stava facendo manovre meccaniche, quasi inconsapevoli. Tanto da rinviare ad altri utenti quel «file» con le immagini di due bambine di otto anni dell’Est, presumibilmente russe, vittime di violenza sessuale. L’INCHIESTA è partita dalla procura di Bologna che inseguendo attraverso la polizia postale quel «file» pedopornografico è riuscita a risalire a tutti i computer che erano entrati in contatto con quel video di orrori. Oltre al trentenne locale, è finito nella rete della polizia anche un cinquantenne di Bologna che ha già deciso di uscire di scena patteggiando una pena ad un anno e mezzo di reclusione. Una LA GIUSTIFICAZIONE «Li ho scaricati non volendo» ha detto l’uomo. «Una manovra meccanica» scelta processuale che invece non ha fatto il 30enne di Cartoceto, che andrà al processo ordinario per ribadire di non essersi accorto di quanto stava facendo. In particolare, sarebbe stato inconsapevole del video che stava scaricando e in maniera automatica rilanciando ad altri utenti legati ad una rete. La messa sott’accusa del trentenne ha portato la polizia a perquisire la sua casa alla scoperta di altro materiale pedopornograficvo o comunque attinente a questo reato. Stando agli esiti dell’indagine, non sarebbe emerso nient’altro di compromettente a carico dell’uomo. Sono stati interrogati anche i familiari ma ovviamente non hanno nulla a che fare col ritrovamento di quel film a sfondo pedopornografico. INCHIESTE sulla divulgazione di materiale pedofilo sono numerose anche nella nostra provincia ma sono poi le sentenze dei tribunali a riservare sorprese. Infatti proprio il tribunale di Pesaro ha assolto recentemente un utente di internet che risultava aver scaricato un file pedopornografico ma di cui non aveva avuto contezza di farlo. Insomma, ha potuto dimostrare di esserci finito per sbaglio. Ed è stato assolto. Parte Passaggi, oggi arriva baffino D’Alema L’appuntamento alle 18, 30 al chiostro delle Benedettine. Con lui il ministro Mogherini UN GIORNO coi baffi per il Pd fanese. Oggi si alza infatti il sipario sul tanto atteso “Passaggi” d’estate, il Festival della saggistica figlio del Pd cittadino, che ha debuttato a Fano alla fine di novembre scorso aprendo così una campagna elettorale di successo e che a pochi mesi di distanza torna anticipando le stagioni, subito dopo l’incoronazione del nuovo sindaco della coalizione di centro sinistra. Sarà Massimo D’Alema con il suo “Non solo euro” ad inaugurare il festival per cui è stato scelto il sottotitolo “Parole ai confini del mare”, che nella sua performance al Chiostro delle Benedettine (dalle 18.30 alle 19.30) verrà accompagnato dal ministro per gli Affari Esteri Federica Mogherini e dal direttore di Rai News Monica Maggioni. Sarà poi un altro ministro, Stefania Giannini titolare del dicastero Istruzione, Università e Ricerca, a chiudere il 22 la kermesse culturale dialogando con Luigi Berlinguer e Francesca Puglisi. In mezzo un mare di libri e probabilmente un altro ministro, quello alla Cultura Dario Franceschini, che però non ha ancora confermato la sua presenza. E’ UN PD tutto mobilitato per il grande evento di oggi. C’è molto fermento nelle segreterie per l’ar- SECONDO INCONTRO La giornata prevede anche la partecipazione di Marco Follini rivo dell’ex numero uno D’Alema, nonostante ora siano quasi tutti Renziani, a partire da quella comunale che farà gli onori di casa con il segretario e vice sindaco Marchegiani. L’ex primo ministro sbarca in città proprio nel giorno in cui in seconda serata (alle 23.15) esordisce su La7 il nuo- D’ANNA MARCHE NORD E’ UN FALLIMENTO Paziente fanese in trasferta a Pesaro: «Ho fischiettato per avere un pappagallo» ORMAI raccoglie una “denuncia” di malasanità al giorno, Giancarlo D’Anna. E le rigira ai giornali. «Oggi denuncio le “vicende”, una piccola Odissea, relative ad breve ricovero per un intervento di angioplastica agli arti inferiori di una persona di Fano — scrive in una nota il consigliere —. Ricoverato i primi di giugno in Medicina del S. Croce (caldo soffocante e condizionatori spenti). Il giorno dopo è programmato un trasferimento all’Emodinamica di Pesaro per le 9,30, ma quando arriva l’autista dell’ambulanza si rifiuta di partire perché non c’è una infermiera d’accompagnamento. Il paziente allora deve attendere le 10,30 l’arrivo di un altro paziente con infermiera (viene da Chirurgia e deve fare lo stesso intervento). A Pesaro il nostro “paziente” entra in sala operatoria alle 11,30 ed esce alle 13. Lo mettono in attesa su una barella in un angolo di corridoio, senza campanello raggiungibile. Ha bisogno di un pappagallo ed urla e fischia per 20 minuti prima che arrivi un infermiere….Alle 16,30 finalmente arriva una ambulanza per riportarlo a Fano. Questa drammatica testimonianza è la dimostrazione del fallimento dell’Azienda Marche Nord-Ospedale Unico». vo programma di Alan Friedman, che prende il titolo dal suo recente libro: “Ammazziamo il Gattopardo: il Gioco del Potere”. Nella prima puntata c’è infatti proprio l’intervista a Massimo D’Alema, registrata nell’agosto di un anno fa, dove l’ex premier sfodera il meglio del suo antico repertorio: il primato dei partiti e l’idiosincrasia per la società civile. Per D’Alema il declino del Paese è iniziato con il crollo dei partiti, sostituiti dai movimenti personali (Renzi non c’era ancora). Profetico per Fano risuona ora quello che D’Alema disse nel 1997 a Gargonza. «Dissi una cosa sacrosanta — si legge nell’intervista —. Siccome dissero “abbiamo vinto le elezioni per merito dell’Ulivo”, dissi “bah, abbiamo vinto le elezioni innanzitutto perché siamo riusciti a fare in modo che Berlusconi e Bossi arrivassero divisi alle elezioni” sennò avrebbero vinto loro, Ulivo o non Ulivo». Tiziana Petrelli • 18 CRONACHE IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE Era la «Berlino dell’Adriatico» Ora Marotta torna a essere unita Ok del Consiglio regionale tra le proteste: sarà Comune di Mondolfo Sandro Franceschini · ANCONA LA ‘BERLINO dell’Adriatico’ sarà presto un ricordo: almeno secondo la volontà del consiglio regionale delle Marche, il quale ieri, al termine di una seduta dalle forti tensioni, ha sancito che Marotta, da sempre divisa fra i comuni di Fano e Mondolfo (più una minuscola striscia interna che appartiene alla municipalità di San Costanzo) diventi di pressoché esclusiva pertinenza mondolfese, col distacco della frazione di Fano e la sua incorporazione proprio a Mondolfo. Il voto è stato chiaro: 22 a favore (tra cui i fanesi Carloni, D’Anna e Zaffini), 6 contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni) e le astensioni di Camela, LA VICENDA Il referendum Il referendum consultivo si è svolto il 9 marzo con la vittoria del ‘si’, ovvero di chi voleva che Marotta fosse unita per passare poi sotto Mondolfo, col 67,30% dei voti Le fazioni Da una parte «FanoUnita», contrario alla modifica di confine, e dall’altra il comitato «Marotta Unita», promotore della legge che ha innescato l’unione Il voto LE CONTESTAZIONI E I VECCHI CONFINI Sopra il Comitato contesta il presidente del Consiglio Vittoriano Solazzi LO SCONTRO I «fanesi» hanno contestato il presidente Solazzi che ha minacciato lo sgombero Marconi e Natali. A seguire l’assise c’erano quasi 200 ‘spettatori’, giunti da Marotta e dalle zona limitrofe: oltre la metà appartenenti al comitato «FanoUnita», contrario alla modifica di confine, e la restante parte al comitato «Marotta Unita», promotore, invece, della legge ad iniziativa popolare che ha innescato il procedimento, con tanto di referendum consultivo svoltosi il 9 marzo e conclusosi con la vittoria del ‘si’ col 67,30% dei voti. A generare i momenti di alta tensione sono stati gli imprevisti interventi dalla zona ‘pubblico’ occupata dai membri del comi- MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014 tato «FanoUnita», che hanno lanciato invettive contro il presidente dell’assemblea legislativa Vittoriano Solazzi (marottese), accusato di essere stato un arbitro del procedimento tutt’altro che imparziale, e poi nei confronti dei membri dell’assise che hanno ef- fettuato interventi a favore della proposta di legge popolare per l’unificazione: Traversini, Romagnoli, Carloni, D’Anna e Perazzoli. SOLAZZI, da parte sua, nonostante le forti provocazioni, si è limita- to a minacciare di far sgomberare l’aula dai ‘facinorosi’ senza darvi seguito; poi, al termine della seduta si è lasciato andare a questo commento: «Come presidente del consiglio regionale, checché ne dica qualcuno, mi sono comportato da notaio imparziale; come marottese, invece, non nascondo che oggi, martedì 17, è un giorno di grande felicità personale perché si è compiuto il sogno di intere generazioni di Marotta che ambivano all’unità». Un commento, condiviso dal sindaco di Mondolfo Pietro Cavallo, che ha aggiunto: «Siamo di fronte a una decisione storica; ha prevalso la democrazia sull’ipocrisia e finalmente si è risolto un problema che lacerava un territorio». «In me c’è amarezza per il risultato e perché è rimasta inascoltata la mia istanza di posticipare la decisone — ha invece commentato il neo sindaco di Fano, Massimo Seri —; a questo punto valuteremo se fare ricorso alla Corte Costituzionale». Il Consiglio ha così votato: 22 a favore (tra cui i fanesi Carloni, D’Anna e Zaffini), 6 contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni) e tre astensioni L’attacco Quelli di «FanoUnita», hanno lanciato invettive contro il presidente dell’assemblea Solazzi (marottese), accusato di essere stato un arbitro del tutt’altro che imparziale La difesa Solazzi: «Come presidente del consiglio mi sono comportato da notaio imparziale; come marottese non nascondo che oggi è un giorno di grande felicità personale» •• 18 FANO E VAL CESANO MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014 MATTINATA CALDA Contestazioni ai consiglieri regionali da parte dei sostenitori di FanoUnita; la felicità di quelli del Comitato di Marotta Unita; e a destra i due sindaci, Cavallo e Seri Deciso: tutta Marotta va sotto Mondolfo Il consiglio regionale ha votato. Contestazioni in aula da parte di esponenti di FanoUnita AL TERMINE di una seduta ad alta tensione è arrivato il responso: il distacco della frazione di Marotta dal comune di Fano e incorporazione nel comune di Mondolfo, con mutamento delle rispettive circoscrizioni, è legge. Il consiglio regionale, ieri, ha dato il via libera definitivo al progetto «Marotta Unita» con 22 voti favorevoli (fra i quali quelli di Carloni, D’anna e Zaffini), 6 contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni) e le astensioni di Camela, Marconi e Natali. A seguire i lavori della pubblica assise marchigiana c’erano quasi 200 marottesi, divisi fra componenti del comitato FanoUnita (contrario allo spostamento dei confini) e membri del comitato promotore del progetto, con una prevalenza dei primi. Uomini e donne, di cui tanti giovanissimi, arrivati nel capoluogo dorico con due distinti pullman e con decine di auto private già dalle 9 del mattino, con un’ora di anticipo rispetto all’inizio della seduta, che per altro è slittata di una quarantina di minuti. Dopo la discussione e il voto su tre mozioni, alle 12,50 è arrivato il momento della trattazione del punto all’ordine del giorno riguardante la “Berlino dell’Adriatico” e il clima all’interno del palazzo regionale, completamente monopolizzato da “spettatori” marotte- DUE TIFOSERIE Centinaia di marottesi dei due schieramenti hanno raggiunto ieri la sede della Regione si, è immediatamente mutato. Sono bastate poche parole introduttive del presidente Solazzi (accusato dagli avversari dell’accorpamento di non essere stato un “arbitro” imparziale) per scatenare diversi componenti di FanoUnita presenti nel pubblico, i quali han- ORCIANO Domani cinema in piazza Pomodoro SECONDA serata, domani della rassegna cinematografica all’aperto «Cineincittà» organizzata dalla Pro-loco di Orciano del giovane presidente Luca Romagnoli col patrocinio dell’amministrazione. Location della kermesse, che prenderà il via alle 21, sarà ancora una volta la suggestiva piazzetta «Giò Pomodoro». In caso di maltempo tutti all’auditorium di Santa Caterina. Il film è «Questione di cuore» con Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart. Alla fine dib attito con Patrizio Massi. no inveito nei suo confronti con toni al limite dell’allontanamento per poi fare altrettanto nei confronti dei relatori Traversini e Romagnoli, proseguendo con Carloni, D’anna e Perazzoli. CARLONI, da parte sua, ha detto: «Sono rispettoso dell’autodeterminazione dei cittadini e anche se da fanese mi dispiaccio di questo distacco di territorio, l’onestà intellettuale m’impone un voto favorevole perché al referendum ha vinto il “si”». Sulla stessa lunghezza d’onda D’Anna, che ha aggiunto: «Prendiamo atto che alla maggioranza dei fanesi la questione Marotta non è importata e non importa nulla. Da cittadino di Fano non sono felice di perdere un pezzo di territorio, ma bisogna accettare le regole del gioco». Di tutt’altro tenore l’intervento della Foschi, che oltre ad aver anticipato il suo voto contrario, ha detto: «Il tema “Marotta Unita” è stato usato strumentalmente dal Pd in campagna elettorale; hanno fatto credere che una vittoria a Fano del centrosinistra avrebbe potuto determinare un ripensamento, sapendo che non era così, con un atteggiamento che giudico disonorevole». Dopo il consiglio, completamente diversi i commenti del presidente di «Marotta Unita» Gabriele Vitali e di «FanoUnita» Laura Giombetti. «Si realizza un sogno che a livello personale mi vede impegnato dal 1977 — evidenzia il primo —. Una Marotta finalmente coesa significa avere nuove opportunità di sviluppo in chiave economica e sociale. Sono felice». «Tutto secondo copione — è invece l’analisi amara della Giombetti —. Oggi abbiamo avuto la triste conferma che le cose erano già fatte e scritte. Un copione che non tiene in nessun conto delle persone che non vogliono passare da Fano a Mondolfo». Sandro Franceschetti 23 MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014 •• LIBRERIA IL CATALOGO GLI “SCAZZI” DI MICHELE E NICOLA ALLA LIBRERIA “Il Catalogo”, nella centralissima via Castelfidardo 60, a Pesaro, oggi, alle ore 18,45, presentazione del libro “Scazzi” di Michele e Nicola Neri a colloquio con Alberto Giuliani. L’evento fa parte della rassegna “Incontri in libreria”, ideata da Giovanni Trengia. «Si tratta — si legge nel comunicato — del dialogo tra padre e figlio, che è diventato un travolgente, sincero racconto a due voci di odio–amore, di scontri–incontri, “Scazzi” (Mondadori 2014), continua qui su “Ho un libro in testa”. Cosa si dicono adesso Michele e Nicola? Ascoltiamoli». Un “Folio” virtuale per un libro iper-reale Progetto dell’Isia d’Urbino al Festival “Passaggi” — FANO — PRENDETE un gruppo di studenti che si concentra su un progetto attraverso cui uscire all’esterno, mostrare il proprio lavoro in pubblico (con tutti i rischi che ciò comporta) e non soltanto impegnati in una delle tante simulazioni che non escono dalla quattro mura di una classe. Aggiungete il fascino dei tanti tesori antichi —, ma non per questo incapaci di parlare a noi oggi: insomma, per contenuti sono nostri contemporanei, a volte più contemporanei dei coevi in carne e ossa — custoditi sugli scaffali o nelle segrete stanze delle biblioteche delle Marche. Libri, che custodiscono una sapienza universale, senza cui l’umanità non sarebbe in grado di comprendere il proprio tempo, né di proiettarsi nel futuro, osservandolo mentre si avvicina e anticipandolo sulla linea dell’orizzonte. Mescolate questi componenti e avrete come risul- “Passaggi”: inaugurazione oggi, si va avanti fino a domenica. Sono esposti alcuni tra i più interessanti e preziosi volumi antichi in possesso della biblioteca Federiciana. Sopra, Roberto Pieracini. A destra, “Cosmographicus Liber” (1533) tato un’esperienza intellettuale e sensoriale dalle prospettive notevolissime, fino a essere straordinarie. Si tratta della mostra mostra sul libro antico intitolata “Folio” e ospitata alla Mediateca Montanari di Fano nell’ambito del festival della saggistica DIETRO la mostra c’è un progetto dell’Isia di Urbino, coinvolto nello sviluppo di una rete di convenzioni tra biblioteche marchigiane che dispongono di un fondo antico. Il progetto e` stato ideato e sviluppato dagli studenti Alice Poma, Alessandra Smiderle, Lorenzo Toso e Egle Vitkute, all’interno del corso di Progettazione Grafica delle Immagini, tenuto dal prof. Roberto Pieracini. «L’intento — si legge in una nota — è quello di facilitare flusso, scambio e consultazione di volumi di interesse storico. L’obiettivo non è solo quello di promuovere i testi antichi, ma anche quello di rendere consapevole la popolazione locale del grande patrimo- nio che li circonda. La mostra nasce inoltre dalla volontà di incentivare un turismo culturale di nicchia nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino, territorio che è già interessato da un tipo di attività turistica attirata specificatamente dai numerosi beni storici e artistici presenti». LA BIBLIOTECA Federiciana espone alla Mediateca Montanari tre tra i primi libri stampati, molto rari. La scelta è caduta su “Regola delli Cinque ordini d’Architettura” di Jacopo Barozzi da Vignola, edizione romana del 1562; un volume rilegato in pergamena che riunisce “Cosmographicus Liber” di Pietro Apiano del 1553, “Sphaera mundi” di Johannes de Sacrobosco, “Disputationes contra cremonensia deliramenta” di Johannes Mueller e “Theoricae nouae planetarum” di Georg Peurbach del 1490; infine una preziosa edizione con “Metamorphoseon” di Ovidio e il “De arte amandi et de remedio amoris”, datate 1556 e 1494. «I volumi — spiegano gli studenti coinvolti nel progetto — saranno posti all’interno di un apposito espositore che ne permetterà la sola presa visione. Sarà possibile per il visitatore sfogliare virtualmente i testi attraverso dei supporti digitali e delle riproduzioni fotografiche». Pierfrancesco Giannangeli Chiocci: «Ecco perché da noi vengono i migliori pianisti al mondo» CERTAMENTE sono una sentina di difetti ma ritengo, non mi si possa addebitare di essere affetto da sopraciliata pedanteria. Con disagio mi trovo pertanto ad essere costretto a rettificare quanto scritto nell’articolo (pubblicato il 12 giugno scorso) riportante il resoconto della conferenza stampa del Rof tenutasi a Roma, in cui si afferma che l’integrale dei Péchés de Vieillesse sono proposti unicamente dall’Accademia Pianistica Napoletana. In realtà l’Ente Concerti organizza, da ben 6 anni, l’evento mentre l’Accademia fornisce i pianisti e propone a noi i programmi da rappresentare. Tale precisazione si impone perché l’impareggiabile direttore Artistico Alberto Zedda, nella sua presentazione del prossimo Festival ha dato uno straordinario rilievo alla rappresentazione dei Péchés prima di tutto perché trattasi della prima integrale mondiale e poi perché in queste composizioni è dato ritrovare — in forma magmatica - tutta la grande musica di Rossini e quella addirittura degli anni a lui successivi. Oltretutto in queste ultime edizioni, grazie al Maestro Zedda, partecipano i cantanti della sua Accademia che poi sono gli stessi che ritroviamo come interpreti nelle varie rappresentazioni del Rof 2014. sommessamente abbiamo richiesto se durante il loro tour italiano fossero ritornati a Pesaro, sia le magiche sorelle che il sommo Zimerman hanno formulato tutti le stesse domande: “Teatro Rossini?” Sì, “Solito pubblico co. co. co. (coinvolto, competente, composto)?” Sì, “Pianoforte accordato da Tonino” Sì, “Cozza amara?” Sì, “Hotel Excelsior?” Sì: “Allora veniamo”. Per inciso le sorelle Labeque hanno scoperto le canocchie, che nell’Atlantico, dove abitano, non esistono (per la cronaca ne hanno mangiate 30, 16 Katia e 14 la più morigerata Mirelle) mentre Kristyan ha riferito di non aver mai trovato degli spiedini così delicati e saporiti in nessun angolo della rotonda terra dove ogni anno esegue circa 200 concerti. Zimerman si è reso oltretutto recidivo, venendo clandestinamente, sempre all’Excelsior, per un week end privato. GRANDE Musica quindi come Grande Musica è stata quella della 54ª Stagione appena trascorsa. Si pensi unicamente a Lonquich, Kremer, Mondelci, solista e direttore, Rava, le sorelle Labeque ed infine Zimerman. A proposito di questi ultimi, il merito di una nuova loro visita a Pesaro a prezzi per noi accessibili — altrimenti sarebbero inarrivabili — si deve anche alle canocchie e agli spiedini del “Cozza Amara” ed alla splendida ospitalità dell’Hotel Excelsior. Quando abbiamo contattato questi eccelsi pianisti — tramite il loro accordatore che non vuole essere nominato — (in realtà si chiama Tonino ed è pesarese di adozione: il prossimo giro farò anche il cognome perché se lo merita) e PESARO ha saputo offrire a questi personaggi che sono i pianisti più celebrati al mondo il meglio di sé fornendo loro, accanto ad un Teatro e Pubblico perfetto, ad uno strumento tirato allo spasimo (ahimè preso in affitto) una gastronomia impeccabile ed una ospitalità inappuntabile: in definitiva si è creato un microclima di Adriatica quiete, placidità, compostezza, che rappresenta un valore assoluto anche per artisti ai massimi livelli mondiali e che a me, perché negarlo?, ha dato una soddisfazione “blu”. Penso sia proprio questa la strada da seguire perché Pesaro diventi finalmente “Città della Musica”. Guidumberto Chiocci Presidente Ente Concerti Cinema di Pesaro e Provincia PESARO 3 DAYS TO KILL 22.40. (Sala 6) CINEMA LORETO TUTTA COLPA DEL VULCANO Via Mirabelli 3 - Pesaro. 0721390890. FANO In ordine di sparizione Ore 21. UCI CINEMAS 20.00 (Sala 6) UCI CINEMAS Via Einaudi. 0721 892960. EDGE OF TOMORROW Piazza Stefanini 5. 0721 892960. 21:10. X MEN GIORNI DI UN FUTURO PASSATO 1303 19.40 22.30. (Sala 1) 21:30. MALEFICENT 20.15. (Sala 2) MALEFICENT 3D 22.40. (Sala 2) 21:30. GODZILLA 3 DAYS TO KILL 21:20. TUTTA COLPA DEL VULCANO 21:20. MALEFICENT 21:10. 1303 URBINO 20.30. (Sala 3) CINEMA DUCALE 1303 3D 22.30. (Sala 3) JERSEY BOYS 19.45 22.45. (Sala 4) EDGE OF TOMORROW 20. 15 22.45. (Sala 5) Via F. Budassi 13. 0722 320315. SALA 1 MALEFICENT GIO 21.00 VEN 21.00 SAB 20.00 22.00 DOM 18.00 20.00 22.00 LUN 21.00 MAR 21.00 MER 21.00. Sala 2 LOCKE GIO 21.15 VEN 21.15 SAB 20.30 22.30 DOM 18.30 20.30 22.30 LUN 21.15 MAR 21.15 MER 21.15. Dal 1860 il quotidiano delle Marche PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003 conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu” y(7HB5J0*QOTORO( +[!"!.!#!{ CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20 (RegioneMarche) Anno 154 N˚ 166 Mercoledì 18 Giugno 2014 € 1.20 PESARO e FANO www.corriereadriatico.it Frane, è emergenza continua ECONOMIA Ancora allerta maltempo. Il governatore Spacca invita alla prudenza Ancona Il rischio idrogeologico, sotto forma di frane, alluvioni, erosione costiera e slavine in alta montagna, interessa buona parte delle Marche. Nel complesso, si sono contati 1.850 chilometri quadrati a pericolo frana. Una situazione per cui si è calcolato che l’indice di franosità e cioè il rapporto tra superficie regionale e aree in frane è del 19,41%; una percentuale che ci colloca al terzo posto dello Stivale dopo Piemonte ed Emilia Romagna. E oggi è ancora allerta meteo con Spacca che invita alla prudenza. Buroni A pagina 3 Il governatore Gian Mario Spacca μ Parla Oreficini “Prevenire genera sicurezza e lavoro” Ancona Per Oreficini la prevenzione non è una spesa ma un investimento. A pagina 3 Nelle Marche il rischio frane è molto elevato, da record nazionale μ I Fondi Ue a imprese e territorio Un miliardo dall’Europa per risorgere μ Camere non idonee, dimenticato in ospedale μ Sgravi fiscali alle start up e commissione edilizia ko L’odissea di un paziente La rivoluzione di Ricci Ancona Un'odissea senza fine con il viaggio da Fano a Pesaro che si è trasformato in un calvario per un fanese, ricoverato nel reparto di Medicina. Il paziente fanese, ricoverato al Santa Croce per un intervento di angioplastica agli arti inferiori, doveva sottoporsi ad un intervento LA SANITA’ Fano Risorse per oltre un miliardo di euro. E' il budget dalla nuova programmazione europea 2014-2020 approvata dalla Giunta regionale, che comprende le risorse derivanti dal Fondo sociale europeo. Baldini A pagina 7 da effettuare al San Salvatore di Pesaro. I primi disagi sono stati avvertiti nella stanza del ricovero, con quattro letti di cui solo due regolabili elettricamente, mentre per gli altri due era necessario ricorrere a leve difficili da raggiungere da pazienti immobilizzati, tutto questo oltre a lunghe attese a conferme di una situazione davvero difficile. Falcioni In cronaca di Fano LA POLITICA Pesaro La città riparte dal rilancio del commercio nel centro storico e dalla semplificazione dei percorsi urbanistici. Pronta la terapia d'urto del sindaco Matteo Ricci: sette azioni per dare una scossa all'economia cittadina. Il sindaco agli assessori Antonello Delle Noci e Stefania De Regis ha presentato ieri il primo pacchetto di interventi riassunti nell'hashtag "ripartipesaro" che approderanno in consiglio comunale. Si parte dalle start up del centro storico. Zero tasse comunali per tre anni per le nuove imprese o attività commerciali che nasceranno in centro: niente Tasi, Tari, Imu, addizionale Irpef, occupazione del suolo e pubblicità. Francesconi In cronaca di Pesaro μ I sindacati sul piano Indesit “Bisogna tutelare l’occupazione” Camilli A pagina 2 L’ANALISI Sei contrari e tre astensioni: proposta di legge approvata dal consiglio regionale Marotta L’agenda di Matteo L Via libera al distacco, Marotta è unita PIERFRANCESCO FRERE’ ’agenda di Matteo Renzi si muove su un doppio binario: rilancio economico e riforme istituzionali. Per il momento sono due piani paralleli, destinati però prima o poi a sovrapporsi. Come dice il premier, infatti, la crisi non è finita, ma può essere vinta. Come? Costringendo le banche a immettere liquidità nel sistema (“adesso non hanno più alibi”) e soprattutto, in vista del semestre italiano... Continua a pagina 17 Marotta è unita. La storia è stata scritta ieri dall'assemblea regionale. Dopo il referendum consultivo del 9 marzo, nel quale aveva prevalso il sì, il consiglio delle Marche ha approvato la proposta di legge che prevede il distacco della frazione di Marotta da Fano e l'incorporazione nel comune di Mondolfo. Ventidue i consiglieri favorevoli, solo 6 i contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni), tre gli astenuti (Camela, Marconi, Natali). In cronaca di Fano/Valcesano μ Ospiti illustri e un ricco cartellone Al festival di Capodarco ci sono corti d’autore LA RASSEGNA Fermo Conto alla rovescia per il Capodarco Corto Film Festival. Da sabato prossimo a domenica 29 giugno un ricco calendario di eventi con ospiti di rilievo: corti d’autore e film, incontri con registi e attori, e tanto altro. Ciarrocchi In Cultura e Spettacoli Oggi allenamento alle 13 per abituarsi al caldo Prandelli studia la difesa e aspetta l’ok per Buffon SPORT Mangaratiba I cittadini di Marotta che hanno seguito l’assemblea Appuntamento alle 13 sul campo di Mangaratiba. Lo spauracchio del gran caldo che attende la nazionale a Recife spinge l'Italia a limare il programma di preparazione. Oggi l'ultimo allenamento tattico prima della partenza per la città del Nord del Brasile, sede della seconda partita, servirà a capire se Buffon si sente completamente recuperato. Ma anche a testare le reazioni alle temperature di Italia-Costarica: azzurri in campo all'una, stessa ora del fischio d'inizio della partita. Grant Nello Sport Il Ct azzurro Cesare Prandelli Stasera la Spagna deve tentare il riscatto Il Messico fa tremare il Brasile dei campioni Don Vinicio Albanesi Martello Nello Sport Mercoledì 18 Giugno 2014 3 MARCHE Online www.corriereadriatico.it Sos frane, è qui il primato della fragilità Sono 1.850 i chilometri quadrati a rischio. Con un indice del 19,41% ci collochiamo al terzo posto in Italia μ Il parere del geologo EMERGENZA MALTEMPO “Eccessivo il consumo di suolo naturale” FEDERICA BURONI Ancona Marche, regione fragile. Il rischio idrogeologico, sotto forma soprattutto di frane, alluvioni, erosione costiera e slavine in alta montagna interessa buona parte delle Marche. Secondo l’ultimo censimento della Regione, datato 2006-2007, la provincia con il maggior numero di frane registrate è quella di Pesaro e Urbino dove si giunge a quota 17 mila. Segue la provincia di Macerata dove si contano 9 mila frane, quindi Ancona con 8 mila e Ascoli Piceno con 7.800. Nel complesso, si sono contati 1.850 chilometri quadrati a pericolo frana. Una situazione per cui si è calcolato che l’indice di franosità e cioè il rapporto tra superficie regionale e aree in frane è del 19,41%; una percentuale che ci colloca al terzo posto dello Stivale dopo Piemonte ed Emilia Romagna. “Le aree più a rischio sono quelle per lo più collinari e argillose, nella parte media e bassa della regione, ma anche i rilievi interni e le aree calcaree come la Gola della Rossa e la Gola del Furlo - spiega Marcello Principi, dirigente dell’ufficio difesa del suolo e Autorità di bacino della Regione -; è nelle aree a 300 metri di quota e a livello del mare che sono ubicate la maggior parte delle frane”. Ma è sui rilievi, sulle aree calcaree che, secondo l’esperto, “il rischio è più elevato per frane perché si tratta di fenomeni da crollo, dunque più pericolosi. In generale, i versanti calcarei sono i più esposti a questi rischi perché l’azione delle acque riesce a fratturare la roccia condizionandone la stabilità”. Queste aree sono diffuse in modo omogeneo in tutta la regione. “Nel 2006 - sottolinea Principi - il rapporto Ispra in collaborazione con la Regione Marche ha censito 42 mila frane nelle Marche diffuse in modo omogeneo su tutto il territorio, specialmente sui versanti collinari. Questo fenomeno interessa per lo più terreni non urbanizzati, agricoli”. Dalle frane ai fiumi. Che sono in sofferenza. “E questo perché sono circa 20-30 anni che μ La LE CONDIZIONI Ancona Le frane censite nelle province 17.000 Ancona ANCONA 8.000 MACERATA 9.000 ASCOLI E FERMO 7.800 1.850 KM QUADRATI DI TERRITORIO A RISCHIO FRANE Indice di franosità 19,41% PIANO ASSESTAMENTO IDROGEOLOGICO PER LA REGIONE SERVONO 431 Milioni di euro non si fa manutenzione - rimarca Principi -, in ogni caso, quella che si fa è insufficiente”. Fiumi, dunque, che sono “tutti potenzialmente a rischio nel senso che dipende da come e da quanto piove”. Nelle Marche si contano 32 bacini idrografici e poi una moltitudine di fossi e tor- fiumi e, se non c’è l’apporto solido, il mare avanza e la spiaggia si riduce”. Altra questione: i porti canali. “Questi ultimi hanno strozzato il trasporto solido lungo la costa. L’erosione costiera dipende comunque dalle mareggiate, con il vento che fa da motore al tutto”. Il Pai, il piano di assestamento idrogeologico, datato 2004, aveva calcolato un costo per gli interventi su fiumi e frane: 431 milioni di euro. “Dal 2004 - ricorda Principi - abbiamo speso, tra bilancio regionale, fondi statali ed europei, 81 milioni di euro e cioè il 21,83% dei 431 milioni di euro”. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONERISERVATA Spacca ribadisce l’allerta: “I cittadini siano prudenti” LE PREVISIONI PESARO “Altro che bombe d’acqua, questa è pioggia intensa. Il dissesto idrogeologico è la vera priorità per l’Italia. Intervenire sulle città è divenuto quanto mai urgente, non solo per ovviare alla progressiva diminuzione della loro capacità competitiva, ma anche alla vulnerabilità che queste evidenziano di fronte ai cambiamenti climatici”. Lo ha affermato Gian Vito Graziano, presidente del consiglio nazionale dei geologi. “L’eccessivo consumo di suolo naturale e la conseguente progressiva impermeabilizzazione dei suoli urbani - ha proseguito Graziano- sta esponendo a rischi sempre più gravi le aree urbanizzate nel frequente susseguirsi di eventi meteorologici severi e talora estremi. Si tratta di criticità legate a scelte urbanistiche sbagliate, con riferimento soprattutto a quelle che interferiscono con il sistema idrogeologico superficiale, che evidenziano in tutta la sua gravità come il tema del territorio sia ancora considerato settoriale, se non persino marginale, rispetto alla pianificazione ordinaria. Risulta sin troppo evidente che non sono più validi i paradigmi che stavano alla base dell’espansione e della trasformazione urbana, motivo per il quale si devono allora radicalmente modificare le politiche per le città, secondo un approccio che non deve più mantenere distinte le scelte urbanistiche da quelle ambientali. Per attuare una strategia di questo tipo occorre innanzitutto rinaturalizzare i sistemi idrografici, aumentare la copertura vegetale degli spazi aperti urbani e contenere il nuovo consumo di suolo”. Ancora temporali, anche forti, e fulmine, grandine e raffiche di vento nelle Marche, nella giornata di oggi. L’allerta meteo è stata diffusa dalla Protezione civile regionale. “Sulla base delle previsioni meteo e in stretto coordinamento con la Protezione civile nazionale, la Protezione civile delle Marche ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse e uno di criticità idrogeologica con validità dalla mezzanotte alle 24 di oggi”. Lo ricorda il presidente della Regione Gian Mario Spacca. “Per il periodo di validità dell’allerta sono previsti rovesci e temporali sparsi, localmente anche di forte intensità, con cumulate Sopra, i danni provocati dall’ultima ondata di maltempo sulla superstrada che collega Fermo a Porto San Giorgio renti. “I fiumi locali sono in genere piccoli, tipo torrenti - spiega l’esperto -. Gli interventi edilizi, meglio ancora lo sviluppo socio-economico della regione accelerano la formazione della piena. Regione e Province, nel corso degli anni, hanno realizzato interventi”. La Regione stes- generalmente moderate e localmente elevate. I fenomeni saranno più insistenti nel centro-nord della regione e i temporali più intensi saranno accompagnati da attività elettrica, grandinate e raffiche di vento. È bene ricordare che le previsioni meteo sono elaborate sulla base di modelli matematici e sono quindi suscettibili di margini di imprecisione”. “Nonostante questo - conclude il governatore - si richiama l'attenzione di tutti i cittadini affinchè prestino la massima cautela, non adottino comportamenti pericolosi e seguano, attraverso i mezzi di informazione, l'evolversi della situazione. Le allerta meteo, è bene ricordarlo, sono infatti rivolte non soltanto alle amministrazioni, ma anche e soprattutto ai cittadini”. sa di recente ha approvato una legge sulla gestione dei corsi d’acqua per la sinergia tra pubblico e privato. Altro capitolo, l'erosione costiera. “E' la conseguenza della trasformazione del territorio - chiarisce Principi - negli anni ’50 è stato dimostrato che per la costruzione della ferrovia del 1860 è stata presa la ghiaia dalla spiaggia: da allora, è cominciata l’erosione”. Va inoltre considerato che “i fiumi trasportano sempre meno ghiaia per gli sbarramenti e per le dighe senza dimenticare la vegetazione che blocca il trasporto solido. Questo significa che è sempre più ridotto l’apporto dei convinzione di Roberto Oreficini, il capo regionale della Protezione civile: “Queste risorse generano lavoro e sicurezza” “La prevenzione non è una spesa ma un investimento” L’INTERVISTA Ancona · Roberto Oreficini, responsabile regionale della Protezione civile delle Marche, è ormai allenato alle bizze del meteo. In questi giorni, è tornata la pioggia abbondante e il rischio di frane e smottamenti è sempre dietro l'angolo. Da un punto di vista idrogeologico, cosa si può dire delle Marche? La nostra bella regione è interessata da notevoli situazioni di criticità in gran parte del territorio, collinare e montano. Questa condizione pone la necessità che i vari enti e soggetti pubblici, ciascuno per funzioni di competenza, adottino tutte le possibili attività per mitigare il rischio. Quali sono gli interventi urgenti da fare? Come è noto la prevenzione si divide in strutturale e non strutturale. Mentre quella non strutturale e cioè formazione della popolazione, compresa quella scolastica, elaborazione dei piani e via dicendo è un’attività svolta dal Servizio nazionale della Protezione civile, quella strutturale e cioè esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, sul reticolo idrografico, sulla viabilità, sui servizi pubblici strategici, è assicurata dagli enti territoriali, soprattutto Comuni e Province, e dagli altri soggetti pubblici competenti come Anas e Ferrovie. E' assolutante urgente che tutti i soggetti interessati possano disporre delle risorse necessarie per eseguire con continuità questi interventi: se correttamente realizzati possono ridurre, sensibilmente, i livelli di rischio e di danneggiamento nelle emergenze. Cosa ha messo in campo sinora la Regione per far fronte al rischio di dissesto idrogeologico? La Protezione civile regionale, che come già detto non ha competenze sulla prevenzione strutturale, con la piena collaborazione delle Pro- Roberto Oreficini vince e dell’Anci sta aiutando tutti gli enti locali nell’elaborazione dei propri piani. Gli ecosistemi acquatici locali sono davvero così fragili? Quali sono le azioni da mettere in atto? Occorre da un lato tornare alle cosiddette buone pratiche agricole che hanno caratterizzato per secoli il nostro sistema mezzadrile mentre, per le aree urbane, è necessario assicurare la piena funzionalità dei sistemi di raccolta e deflusso delle acque. Un esempio? I sottopassi costieri. Dall’ultimo censimento effettuato risulta che ci vorrebbero oltre 430 milioni di euro da spendere per realiz- zare interventi. Una cifra possibile, sotto ogni punto di vista? Non sono in grado di fare una stima, posso solo dire che tutte le risorse impiegate per la prevenzione strutturale non rappresentano una spesa ma, al contrario, sono un investimento che genera lavoro e sicurezza. Che peso ha, in tale contesto, l’eccessiva cementificazione? Dobbiamo fare i conti da un lato con l’occupazione dei suoli, dall’altro con le evidenti variazioni climatiche con conseguenti notevoli criticità antropiche e territoriali. fe.bu. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mercoledì 18 Giugno 2014 Comi in cerca dell’unità μ Il Per il segretario del Pd dieci priorità e una candidatura di sintesi LA POLITICA IN PRIMO PIANO MARIA CRISTINA BENEDETTI Ancona Usa la logica dei numeri e punta all’unità. Uno, il candidato che dovrebbe essere la sintesi delle anime del Pd e l’asso col quale aggiudicarsi le Regionali 2015. Dieci, i punti coi quali rilanciare l’azione di Palazzo Raffaello, con in allegato un corollario: “Sono irrinunciabili e valgono dieci volte di più dei gossip e delle strategie politiche per le tasche dei cittadini”. Tre, le mosse per mettere a punto una campagna elettorale di tutto rispetto. Cinque, le assemblee programmatiche su: sanità, sociale, ambiente, lavoro, semplificazione amministrativa ed entroterra. Il segretario regionale pd, Francesco Comi, tira le somme e riordina in cifre i lavori dell’assemblea regionale di lunedì. Con una premessa: “Siamo soddisfatti - è l’analisi del voto - ma non ci adagiamo”. Allinea le parole d’ordine: “Cambiare, innovare e soprattutto non tradire le speranze che tanti cittadini hanno riposto nel Pd”. Richiama all’ordine, tutti: “È una grande responsabilità”. Poi incide la regola: precedenza assoluta ai fatti, per il toto-candidato c’è tempo. Ma guai a perderlo. Anticipa una sola mossa, niente di più che un’ipotesi: “Troverò la candidatura insieme al direttivo, la più unitaria possibile”. · 5 MARCHE Online www.corriereadriatico.it Il segretario regionale del Pd Francesco Comi Riparte da dieci, Francesco Comi, per rilanciare l’azione di governo. “Dobbiamo dare risposte”. Taglia corto e gira a giunta e consiglio regionale la prima richiesta: “Legge sui costi della politica per ridurre ulteriormente le spese, le indennità di funzione e di carica e i costi generali di consiglio e giunta”. Una partita, avverte, da chiudere entro luglio con un obbligo: “Che sia trasparenza totale sulla gestione delle risorse da parte dei gruppi”. In seconda posizione c’è la legge elettorale sulla quale mettere mano entro i prossimi tre mesi. “Lavoriamo su questa riforma con piccole e necessarie modifiche, necessarie perché si deve fare i conti con la sentenza “Organizzeremo incontri per costruire insieme il prossimo programma di governo” della Corte costituzionale e con il numero ridotto dei consiglieri”. Fissa le coordinate: va mantenuto il sistema proporzionale con premio di maggioranza su circoscrizioni provinciali con tanto di preferenze. Indica un dovere che è anche un valore: “Le modifiche vanno condivise con la minoranza”. Il mandato del Pd è limpido: “Un secondo dopo lo scrutinio si deve sapere chi vince e questo deve poter governare per cinque anni”. Morale: niente larghe intese. Tre. Entro luglio va approvato lo schema di programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020: un miliardo e duecento milioni di euro. Comi pretende di più: integrare i quattro fondi e una cabina di regia con tutti i soggetti. Vale la visone d’insieme. Le reti cliniche, da approvare entro il 30 giugno, sono in quarta posizione. E cinque, con le case della salute che vanno avviate entro settembre. Sesto e settimo punto sono de- dicati al lavoro, che nelle Marche ha parametri da allarme rosso: “L’occupazione perde altri 3,5 punti percentuali, il tasso di disoccupazione è all’11,1%, mentre sul fronte giovanile s’impenna al 25,2%”. E allora Comi pretende che “i 29 milioni del fondo di garanzia giovani siano utilizzati per riqualificare i centri per l’impiego” e chiede “massima integrazione con le agenzie private”. Ci mette il carico: “Vanno intensificate le risorse per il prestito d’onore e per il progetto Eureka che finanzia borse di ricerca. È inoltre necessario prevedere interventi specifici per gli ultra 45enni”. Ottavo punto: accelerare sulla funzione associata dei Comuni con meno di cinque mila abitanti. Dettaglio non trascurabile: “Per le politiche sociali la programmazione va fatta a livello di distretto mentre per la gestione dovrebbero valere le forme e le dimensioni che preferiscono i territori”. Nono punto: “Affidamento in house del servizio della gestione del ciclo integrale dei rifiuti a un’unica azienda a capitale pubblico”. Decimo e ultimo: entro luglio va aggiornato il piano energetico ambientale. Il segretario suggerisce la rotta: “Efficienza, risparmio energetico e cogenerazione distribuita attraverso filiere corte”. E per chiudere fissa una scadenza: “Tra luglio, agosto e settembre organizzeremo decine di incontri per costruire insieme il prossimo programma di governo regionale, per stabilire chi sta con noi e per cercare una figura che possa essere la sintesi di tutto ciò ”. Ribadisce il motto: fatti e unità. © RIPRODUZIONE RISERVATA capogruppo di Forza Italia-Pdl Trenta: “Aprire a Ncd e Lega in vista del 2015” Ancona Il centrodestra deve individuare subito, e un modo unitario, “un candidato presidente della Regione Marche che sia espressione di tutte le forze politiche alternative al Pd e a Grillo”: da Fi a Ncd alla Lega Nord. È l'appello lanciato dal capogruppo di Forza Italia-Pdl Umberto Trenta, in un incontro cui hanno preso parte anche i consiglieri Graziella Ciriaci, Elisabetta Foschi ed Enzo Marangoni. “Con umiltà - sono le parole di Trenta - dobbiamo aprire quanto prima un tavolo di lavoro tra tutte le forze di centrodestra per unire tutte le energie in vista di una campagna elettorale per le regionali 2015 che sappia contrastare l’azione che metteranno in campo il Pd e il Movimento Cinque Stelle”. Alle europee di maggio il risultato di Forza Italia “è stato frutto dei molteplici errori del passato”, ma alle comunali spiccano i successi conseguiti in Comuni tradizionalmente “rossi” come Urbino e Livorno. In generale i voti ottenuti da Fi sono “un dato che non mi entusiasma - ha proseguito Trenta - ma che va analizzato come segnale di una comunità che dice basta a una politica fossilizzata”. Scontato l’exploit di Castelli ad Ascoli, “dopo quindici anni di politica che ha visto Forza Italia pienamente impegnata con con le altre componenti del centrodestra nel governo della città”. “Le sfide che ci aspettano sono oltremodo impegnative” ha riconosciuto il capogruppo Umberto Trenta “Puntiamo su un nome unico che sia espressione di tutte le forze politiche alternative a Pd e Grillo” di Fi. La legge elettorale regionale “è per noi altamente punitiva”. Ecco perché - ha concluso - è fondamentale unire tutte le forze alternative al Pd e M5S”. In linea c’è Daniele Silvetti, consigliere regionale di Ncd, che punta alla costruzione di un baricentro politico di governo. E avverte: “Spetta indubbiamente al partito maggiore del centrodestra l’iniziativa di coordinamento e proprio al Coordinatore di Forza Italia rivolgo l’invito di dare avvio alla fase di costruzione del progetto politico”. Perché, insiste, “si deve ripartire dalla proposta e dalla squadra che possiamo costruire assieme”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mercoledì 18 Giugno 2014 Un miliardo per imprese e territorio La giunta regionale ha approvato il programma operativo per i Fondi europei LO SVILUPPO PARTE DALLA UE SILVIA BALDINI Ancona Risorse per oltre un miliardo di euro. E' il budget dalla nuova programmazione europea 2014-2020 approvata dalla Giunta regionale, che ricomprende le risorse derivanti dal Fondo sociale europeo, dal Programma di Sviluppo rurale e dal Fondo europeo di sviluppo regionale. La programmazione è stata presentata ieri in Regione dal presidente Spacca e dagli assessori Paola Giorgi, Sara Giannini, Maura Malaspina e Marco Luchetti. "Grazie all' ottimo lavoro svolto in questi anni - ha detto Spacca - e al 100% dell'uso delle risorse assegnate per il periodo 2007-2013, abbiamo ottenuto un incremento del 10% di quelle per il nuovo periodo 2014-2020. Questo ci rende orgogliosi - ha continuato - del lavoro fatto finora e ci spinge a fare sempre meglio, concentrandoci sulle priorità del nostro territorio". Priorità tra cui c'è sicuramente anche l'occupazione. "Per quanto riguarda i giovani e il lavoro più in generale ha spiegato l'assessore al Lavo- · 7 MARCHE Online www.corriereadriatico.it ro Marco Luchetti - abbiamo a disposizione dall'Europa 288 milioni di euro, che la stessa Ue, per la programmazione 2014-2020, vuole concentrare sull'accesso dei giovani all'occupazione - ha continuato Luchetti - oltre che sulla valorizzazione del capitale umano". Questo porterà anche interventi notevoli nel campo della formazione. "Con i fondi a disposizione riqualificheremo i lavoratori disoccupati, sosterremo le nuove startup giovanili ma ci concentreremo anche sulle scuole, con l'intento di innovare il sistema dell'istruzione, fin dalle elementari", ha concluso Luchetti. L'occupazione si potrà sostenere anche nelle aree rurali, oltre a difendere il territorio, grazie ai fondi per il Por, che ammontano a 538 milioni di euro, e di questi "cinquantacinque ne abbiamo ottenuti in più per le ottime performance raggiunte finora", ha detto l'assessore all' Agricoltura Maura Malaspina. "Con il nuovo Programma di sviluppo rurale - ha aggiunto c'è attenzione anche all'inclusione sociale, allo sviluppo delle aree rurali, puntando anche su ricerca e innovazione e garantendo ai giovani nuove opportunità in questo settore". Sul fronte delle Attività pro- Spacca: “Grazie all'ottimo lavoro svolto in questi anni abbiamo ottenuto un incremento del 10%” “Per l’aeroporto una prospettiva di vero sviluppo” LA MOZIONE Ancona La presentazione del piano per il Fondi europei con il governatore Spacca duttive, l'assessore Giannini ha ricordato "l'intenzione di continuare a puntare su sei asset di riferimento già individuati - ha detto - quali la meccatronica, la manifattura sostenibile, la domotica, il comparto salute e benessere e quello dell'Information Technology". Un altro grande progetto riguarda la "creazione di un Confidi unico, per aiutare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese", ha spiegato Giannini. Sui 337,4 milioni di euro a disposizione per il Fesr, "sul quale c'è stato un grande dialogo con le parti sociali, la comu- nità e gli enti locali", ha detto l'assessore alle Politiche comunitarie Paola Giorgi, "per indicazioni europee ne va investito l'80% in ricerca, sviluppo e innovazione, Agenda digitale, competitività dei sistemi produttivi, energia sostenibile e qualità della vita". Tra gli altri aspetti qualificanti, ci saranno anche gli interventi integrati per le aree interne del basso pesarese, maceratese, ascolano e fermano, e per le aree urbane: il Waterfront ad Ancona e la riqualificazione area exSgl Carbon ad Ascoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'Assemblea legislativa ha approvato ieri una mozione a firma dei consiglieri regionali della quarta Commissione assetto territoriale e ambientale (Giancarli, Binci, Silvetti, Donati, Ricci e Acquaroli) che impegna la giunta regionale a far sì che il nuovo cda dell'Aerdorica garantisca all'aeroporto delle Marche prospettive di sviluppo. La mozione è stata approvata ad ampia maggioranza, con nessun voto contrario e tre astensioni (Bugaro, Marangoni, Zaffini). Il presidente della Commissione Enzo Giancarli (Pd) - informa un comunicato dell'Ufficio stampa del Consiglio regionale - ha ricordato l'incontro del 20 febbraio scorso fra i commissari e il presidente del Consiglio di amministrazione dell'aeroporto, che ha descritto loro l'attuale situazione dello scalo, con un debito di 37 milioni di euro, a fronte di un fatturato di 10 milioni. Nella mozione, ha sottolineato, oltre alla tutela dei lavoratori si chiedono «risanamento e crescita». μ C’è il distacco Marotta e Fano mai più unite LA DECISIONE Ancona Il consiglio regionale delle Marche ha approvato la proposta di legge sul distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano e incorporazione nel Comune di Mondolfo. Il voto, riferisce un comunicato dell'Ufficio stampa dell'Assemblea legislativa, è stato espresso dopo un lungo dibattito in aula, più volte interrotto dal pubblico che assisteva ai lavori. La proposta di legge, ad iniziativa popolare, è stata presentata nel febbraio del 2011, con l'obiettivo di unificare tutto il territorio di Marotta, frazione di circa 8 mila abitanti, nel Comune di Mondolfo. Attualmente il centro abitato è diviso tra i comuni di Fano, Mondolfo e una parte minima di San Costanzo. Geograficamente Marotta dista circa 6 chilometri da Mondolfo e 14 chilometri da Fano. Il 9 marzo scorso si è svolto un referendum consultivo, indetto con una delibera dell'Assemblea legislativa del 22 ottobre 2013. Il risultato della consultazione: i sì sono stati 2.793, risposta negativa, i no 1.357, per un totale di 4.150 voti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mercoledì 18 Giugno 2014 T: 0721 31633 FANO E: [email protected] III F: 0721 67984 Omiccioli: “Mascarin e Paolini, un binomio ingestibile” LE REAZIONI Fano Hadar Omiccioli, il diretto avversario di Massimo Seri nella fase del ballottaggio per la guida della città della Fortuna, commenta la composizione di giunta che il nuovo sindaco ha presentato l'altro giorno alla città, esprimendo tre considerazioni. Con la prima di attribuisce, grazie anche al pressing esercitato da Fano 5 stellein campagna elettorale il merito del mancato inserimento nell'esecutivo di Minardi e Fulvi. "Nulla di personale - precisa il grillino - ma la loro presenza avrebbe rappresentano un ritorno al passato e un rischio per la privatizzazione di Aset e la chiusura del Santa Croce. Speriamo che chi è stato fatto uscire dalla porta non rientri dalla finestra. Non vorremmo vedere una staffetta da Presidente del Consiglio Minardi Fulvi, con il primo lanciato per le Regionali. Allora sì che Seri dimostrerebbe di essere uno dei tanti politicanti piazza-poltrone". A Omiccioli, invece, piace l'intuizione del sindaco di gestire personalmente le deleghe di Sanità e Partecipate. "In que- sto modo non ci saranno altri responsabili a cui riferirsi per le scelte che con il tempo verranno fatte". La seconda considerazione si riferisce all'assenza tra i novelli assessori di "un giovane per Massimo Seri" (la lista ad hoc di giovani a supporto del candidato sindaco) e ciò costituisce la prima promessa non mantenuta da parte del primo cittadino. "Ricordiamo - evidenzia Omiccioli - che pochi giorni prima del ballottaggio più volte Seri aveva promesso ai suoi giovani un posto in giunta, proprio per valorizzare il loro grande lavoro e apporto. Tutto si è dissolto alla conta dei fatti. Siamo rammaricati per questi ragazzi. Le ragioni dei politici di professione valgono più dell' entusiasmo e della voglia di mettersi in gioco". Ed infine la terza riflessione, che più di un pensiero è una domanda: "Come riuscirà Seri a far convivere la visione della città di un militante di Sinistra Unita come Mascarin e quella di un Forza Italia, come Paolini, già assessore con stesse deleghe nella passata giunta Aguzzi? Alla faccia del rinnovamento e della linea comune per la guida della città". © RIPRODUZIONE RISERVATA “Tanti voti ma mortificato il mio lavoro” Esplode la rabbia dell’esclusa Rosetta Fulvi. Ecco chi entra in consiglio dopo le nomine degli assessori IL NUOVO CORSO MASSIMO FOGHETTI Fano La nomina degli assessori da parte del sindaco Massimo Seri libera alcuni posti in consiglio comunale. La carica di consigliere infatti è incompatibile con quella di assessore. Lunedì prossimo, quando si terrà la prima seduta si verificheranno le relative surroghe, che permetteranno di entrare in consiglio al primo dei non eletti della lista cui appartiene il membro dell'esecutivo. Samuele Mascarin di Sinistra Unita, cui sono state date le deleghe dei Servizi Educativi e Ambiente, cederà il posto a Carla Luzi; a sua volta Marco Paolini della lista civica Noi Città, diventato assessore ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica, consentirà il subentro di Riccardo Severi, così come Caterina Del Bianco che appartiene alla stessa forza politica, diventata assessore allo Sport, sarà sostituita da Paolo Reginelli. All'interno del Partito Democratico, Marina Bargnesi cui è stata affidata la delega dei Servizi Sociali, verrà rimpiazzata da Enrico Nicolelli, mentre il seggio di Carla Cecchetelli, cui è stato affidato il Bilancio e i Tributi verrà affi- Carla Luzi al posto di Mascarin, spazio anche Severi, Reginelli Nicolelli e Ciaroni Massimo Seri con gli assessori con cui guiderà Fano: lunedì la prima seduta del consiglio comunale e le novità dopo le nomine. Sopra Rosetta Fulvi rammaricata come Cristian Fanesi per non essere stati chiamati in giunta dal nuovo sindaco di Fano dato a Terenzio Ciaroni. Tra le file del Pd completeranno il gruppo consiliare Rosetta Fulvi, Renato Claudio Minardi, Cristian Fanesi e Francesco Torriani, Federico Perini, Sara Cucchiarini, Alberto Bacchiocchi ed Enrico Fumante. Nella lista civica Noi Città, oltre a Severi, entreranno Laura Serra e Barbara Brunori. Per Noi Giovani: Mattia De Benedittis mentre invariata rimane la composizione dei gruppi di opposizione: Hadar Omiccioli, Marta Ruggeri e Roberta Ansuini per Fano 5 stelle; Giancarlo D'Anna per la lista che porta il suo nome; Davide Delvecchio candidato sindaco per la coalizione "Insieme per Fano" e Maria Antonia Cucuzza di Forza Italia; Stefano Aguzzi per la Tua Fano; Mirco Carloni candidato dalla coalizione "La scelta giusta per Fano" e Aramis Garbatini per la lista "La Cosa giusta". Chi ha voluto esprimere pubblicamente il suo disappunto per il mancato affidamento di un incarico è Rosetta Fulvi del Partito Democratico. "Sono molto contenta - ha premesso - per la vittoria del mio partito e per l'affermazione di Massimo Seri. Io stessa ho lottato per questo obiettivo da dieci anni, sia come assessore ai Servizi Sociali nella giunta Carnaroli, sia come segretaria del partito che come consigliere comunale nella trascorsa tornata amministrativa; ma non posso nascondere la mia delusione per il mancato riconoscimento dei risultati acquisiti: sono stata la donna più votata in questo turno di ammi- La storica esponente del Pd paga lo scotto per il suo sostegno all’assessore Mezzolani nistrative, la prima del mio partito e la terza tra tutti i candidati che si sono presentati alle elezioni. Un consenso che alla luce delle scelte effettuate dal primo cittadino, è stato del tutto mortificato. Ciò nonostante sono serena. Siederò in consiglio comunale ottemperando al dovere morale e politico di rispondere ai cittadini, da cui in questi giorni ho ricevuto tante telefonate e attestazioni di sostegno. Questo mi aiuterà nel mettermi a disposizione per le prossime scadenze elettorali". C'è chi dice che Rosetta Fulvi abbia pagato lo scotto di porsi politicamente vicino a Mezzolani, così come lo era stata a Carnaroli, ai tempi della giunta di centro sinistra, ma in un caso si tratta di lavoro, nell'altro di un impegno amministrativo che ha prodotto i suoi risultati. © RIPRODUZIONE RISERVATA Incarichi, una trasformazione radicale IL CONFRONTO Fano E' notevolmente cambiata la combinazione delle deleghe nel piano di distribuzione che ne ha fatto Massimo Seri, rispetto a quello in precedenza in vigore nella giunta Aguzzi. Portano senza dubbio il marchio di Samuele Mascarin quelle riferite alla "pace, alla memoria e alla legalità"; deleghe del tutto nuove che esprimono il senso dell'impegno politico dell'esponente di Sinistra Unita che dai banchi della opposizione, nella trascorsa tornata amministrativa, più volte aveva sollevato il tema della legalità, spingendo la giunta ad affidare alle associazioni i beni immobili sottratti alla delinquenza Prende il via oggi alle 18 la seconda edizione della rassegna con gli incontri che si svilupperanno anche in serata Passaggi Festival, subito il ministro Mogherini e D’Alema IL PROGRAMMA Fano Passaggi Festival, ci siamo! Inizia oggi la kermesse dedicata interamente ai massimi esponenti della letteratura, dell'informazione, della politica, dell' economia, delle scienze sociali, del giornalismo d'inchiesta, della diaristica e della cucina; in una parola sola: della saggistica. L'inaugurazione di questa seconda edizione avrà luogo oggi pomeriggio alle ore 18 nel chiostro delle Benedettine D’Alema oggi ospite di Passaggi, attesa per la presentazione del suo libro alla presenza del presidente della associazione organizzatrice Cesare Carnaroli, dell'assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini, del presidente della Camera di Commercio Alberto Drudi, del sindaco Massimo Seri e del presidente della Fondazione Carifano Fabio Tombari. Subito dopo i primi ospiti d’eccezione: alle 18.30, Massimo D'Alema e il ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini saranno intervistati da Monica Maggioni, direttore di Rai News. Nell'occasione verrà pre- sentato il libro di D'Alema "Non solo euro" che fornirà motivo di riflessione sulla necessità di costruire una Europa più democratica e solidale, che vada oltre l'austerità. Alle 19.30 seguirà un attore molto amato dal pubblico: Giulio Scarpati che dialogherà sul libro "Ti ricordi la casa rossa? Lettera a mia madre" con Maria Novella De Luca di Repubblica. In serata altri due incontri: alle 21.30 "I racconti di Doctor Wine" di Daniele Cernilli, saranno oggetto dell'intervento di Ampellio Bucci che organizzata. Le deleghe affidate a Carla Cecchetelli (Bilancio, Tributi, Patrimonio, Attività Produttive e Commercio) ricalcano in gran parte quelle che furono gestite da Alberto Santorelli, eccetto le Risorse Umane, vale a dire il personale che furono di Serfilippi. Stefano Marchegiani, vice sindaco, dovrà destreggiarsi, oltre che in tema di cultura e di turismo, nel settore della viabilità, tradizionalmente più oggetto di proteste che di consensi. Lo Sport questa volta è stato aggiunto alle deleghe che furono di Luca Serfilippi, vale a dire: Smart City (La citta intelligente), le politiche comunitarie e il tempo libero, eccetto l'Ambiente collegato non in modo inopportuno ai Servizi Educativi. parlerà ovviamente di vino e di enologia; alle 22.30 seguirà il dialogo tra Geppi Cuscito (Casino Royale) e Ivan Carozzi (Blogger Il Post La 7) sul reading illustrato, Valerio Millefoglie "Mondo piccolo. Spedizione nei luoghi in cui appena entri sei già fuori". Altro luogo di incontri sarà la chiesa di San Domenico. Qui alle 19, interverrà Marco Follini che presenterà "La nebbia del potere"; alle 21 Claudio Martelli analizzerà "Ricordati di vivere" con Nino Bortoloni Meli; alle 22, infine, in occasione del 20˚ anniversario della morte di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatic, Francesco Cavalli presenterà "La strada di Ilaria", con Maurizio Torrealta di Rai News. © RIPRODUZIONE RISERVATA IV Mercoledì 18 Giugno 2014 FANO Online www.corriereadriatico.it Sta male, paziente dimenticato in ospedale In camera caldo soffocante. A Pesaro abbandonato in un corridoio costretto a gridare per avere aiuto Al Santa Croce, la denuncia di una signora EMERGENZA SANITA’ “Venite al quinto piano E’ il dormitorio dei Rom” SILVIA FALCIONI LA SEGNALAZIONE Fano Un'odissea senza fine, lunghe attese infinite e tanti disagi per il trasferimento dall'ospedale di Fano a quello di Pesaro. Il viaggio di qualche chilometro tra i due presidi ospedalieri si è trasformato in un calvario per un fanese, ricoverato nel reparto di medicina. A rendere noto il caso ed i disservizi sopportati dal paziente è il consigliere regionale Giancarlo D'Anna ed ex candidato sindaco di Fano, che tiene alta l'attenzione sui servizi sanitari, non perdendo occasione di denunciare ciò che non funziona. Il paziente fanese, ricoverato al S. Croce i primi di giugno per un intervento di angioplastica agli arti inferiori, doveva sottoporsi ad un intervento da effettuare al San Salvatore di Pesaro. Innanzitutto i primi disagi sono stati avvertiti nella stanza del ricovero, con quattro letti di cui solo due regolabili elettricamente, mentre per gli altri due era necessario ricorrere a leve difficili da raggiungere da pazienti immobilizzati; i condizionatori erano spenti ed il caldo soffocante mentre il bagno era Fano Situazione sempre più difficile al Santa Croce, disagi confermati anche dagli ultimi episodi con water senza tavoletta e senza spazi per gli effetti personali dei pazienti. "Il trasferimento è stato programmato per un arrivo all' Emodinamica di Pesaro per le 9,30 - racconta D'Anna - ma quando è arrivato l'autista dell' ambulanza si è rifiutato di partire perché non c'era una infermiera che accompagnasse il paziente. Così l'uomo ha dovuto attendere fino alle 10.30 l'arrivo di un secondo degente con infermiera". Dopo l’intervento l’autista del 118 si rifiuta di riportarlo a Fano perchè a bordo non c’è l’infermiere Il fanese è arrivato a Pesaro ed entrato in sala operatoria alle 11.30 per uscirne alle 13. "Lo lasciano in attesa su una barella in un angolo di corridoio, senza campanello a disposizione -prosegue D'Anna- Il malato ha bisogno di un pappagallo: urla e fischia per 20 minuti prima che arrivi un infermiere". Nel frattempo si uniscono altri 2 degenti ed alle 16 arriva un' ambulanza per riportare gli utenti a casa, ma c'è posto solamente per una barella dove prende posto una donna. Il fanese riesce a tornare al Santa Croce solo intorno alle 17 con una nuova ambulanza. Quanto accaduto fa pensare ad un ennesimo disservizio, riguardante la scarsità di posti nelle ambulanze, che va a sommarsi ad altre problematiche più volte denunciate dai pazienti. "Questa drammatica testimonianza - rincara D'Anna è la dimostrazione del fallimento dell'Azienda Marche Nord-Ospedale Unico. Azienda 'venduta' al popolo come soluzione ai problemi della sanità ma che giorno dopo giorno dimostra di essere l'esatto contrario". La proposta è quindi quella che il consigliere regionale ha sostenuto anche nella sua campagna elettorale fanese: tornare a due ospedali, quello di Fano e quello di Pesaro, che collaborano ma sono autonomi e autosufficienti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Stranieri che dormono lungo il corridoio, stesi a terra, poco distante dai degenti. E' un brutto spettacolo quello che si trova a vedere chi frequenta l'ospedale S. Croce in orario notturno: stranieri che probabilmente non hanno un posto dove andare ed hanno deciso di trasformare l'ospedale in un dormitorio. La segnalazione è Cinzia Mancini, una fanese che in questi giorni si trova a frequentare il nosocomio perché ha un parente ricoverato. Con grande disappunto l'utente ha notato che in orario notturno al quinto piano dell'ospedale sono soliti passare le notti degli stranieri, principalmente di nazionalità rumena, che a gruppi si fermano a riposare nell' atrio. "Si tolgono le scarpe e si stendono per terra - racconta la donna - Sono un po' dappertutto e tutte le sere, basta fare un giro al quinto piano di notte per vederli". Insomma, tra i vari disagi e disservizi che quasi quotidianamente vengono segnalati, questo è uno dei più eclatanti, soprattutto perché non aiuta a mantenere il giusto decoro degno di una struttura del genere, adibita alle cure. La presenza di stranieri in ospedale non passa certo inosservata dal momento che molti sono donne che svolgono la professione di badanti e quindi si trovano all'interno del nosocomio anche in orario notturno per assistere gli anziani. Oppure ci sono badanti alla ricerca di un'occupazione e spesso l'ospedale o il Pronto Soccorso rappresentano luoghi di incontro privilegiati, ma la situazione denunciata non ha nulla a che vedere con questo fatto. Sembra infatti che la pratica di dormire ai piani alti dell'ospedale non sia un fatto nuovo e si stia protraendo da un po' di tempo. "Tutti vedono quello che succede -conclude ManciniAnche la direzione sanitaria non può non sapere, mi stupisco di come faccia a non dire nulla o a prendere provvedimenti per risolvere la situazione". © RIPRODUZIONE RISERVATA Tratto in arresto ventunenne che cede alcuni grammi di marijuana ad un ragazzo albanese μA Giovane preso mentre spaccia al Lido Famiglie insolventi L’incubo dello sfratto L’OPERAZIONE Fano E' stato colto con le mani nel sacco intento a spacciare droga. Un ventunenne italiano, J.H. le iniziali, è stato sorpreso venerdì scorso nel lungomare del Lido mentre cedeva marijuana ad un altro giovane. Ad effettuare l'arresto sono stati gli agenti del Commissariato di Fano diretti da Stefano Seretti, che avevano ricevuto segnalazioni riguardanti un giro di droga che circolava nella zona del Lido, diretto soprattutto ai giovani. Era così partita un' operazione che attraverso vari momenti di osservazione avevano tenuto sotto controllo eventuali movimenti sospetti. E così venerdì scorso proprio nel lungomare Simonetti gli agenti sono stati insospettiti da un ventenne albanese, residente nell'entroterra fanese, che con cautela tentava di avvicinare un altro giovane, rivelatosi poi lo spacciatore. Dopo un breve scambio di battute, J.H. tirava fuori da una tasca dei pantaloni un involucro e iniziava a dividerne il contenuto, fino a consegnarne una parte all'albanese per poi intascare delle banconote. Ai poliziotti, in borghese e nelle vicinanze, non è servito altro per fermare entrambi i ragazzi. Successive perquisizioni hanno permesso di rivenire lo stupefacente: l'acquirente era infatti in possesso di quattro dosi Scattano le manette anche per un ambulante che al mare sfila il portafoglio da una borsa Lido, tra le zone calde: un’altra operazione contro lo spaccio di droga di marijuana, per 3,5 grammi complessivi che stringeva ancora in mano, mentre addosso a J.H. sono state trovate 12 dosi della stessa sostanza, per un totale di circa 7,5 grammi. Quest' ultimo aveva anche banconote di denaro per 40 euro, frutto dell'attività di spaccio appena compiuta. Se il consumatore è stato segnalato, lo spacciatore è stato arrestato e la misura cautelare è stata convalidata dal giudice che ha disposto gli arresti domiciliari in attesa del processo. Sempre nella zona del Lido i poliziotti sono riusciti ad individuare ed arrestare un venditore ambulante resosi responsabile di un furto. Tutto era iniziato nel pomeriggio di giovedì scorso ai Bagni Lido 2, dove una bagnante aveva segnalato il furto del suo portafoglio, contenuto nella borsa lasciata sotto l'ombrellone. Altri villeggianti avevano notato il venditore ambulante, un 33enne originario del Bangladesh ma residente in provincia di Ancona, aggirarsi nei pressi dell'ombrellone della donna derubata e ne hanno fornito una dettagliata descrizione agli agenti. L'uomo è stato rinvenuto poco dopo non lontano dalla spiaggia, ancora intento a contare il bottino, cioè circa 400 euro in contanti. Il 33enne, una volta identificato, è stato denunciato per furto aggravato. © RIPRODUZIONE RISERVATA fine maggio si sono verificati già 42 casi I PROVVEDIMENTI Fano E' la morosità, l'incapacità di far fronte al pagamento dell'affitto la principale causa di sfratto nel Comune di Fano. Si evince analizzando i dati relativi al prospetto di rilevazione delle procedure di rilascio di immobili ad uso abitativo aggiornato al 31 maggio 2014. Dall'inizio dell'anno i provvedimenti esecutivi emessi a Fano sono stati 42, di cui in un solo caso per cessata locazione, mentre per tutti gli altri si è trattato di insolvenza. La media mensile di provvedimenti esecutivi di rilascio per sfratto è passata dal 5% del 2011 al 7,58% del 2013 e per il 2014 si attesta all'8,20%, un dato che atte- sta ancora una volta come il problema della crisi stia interessando sempre più famiglie e una delle esigenze più sentite è quella della casa. Le richieste di esecuzione dei provvedimenti esecutivi presentate all'Ufficiale Giudiziario a Maggio 2014 sono in totale 169 e riguardano tutta la Provincia, di cui trentanove nel solo Comune di Fano, mentre i provvedimenti effettivi di rilascio eseguiti sono 57 a livello provinciale e 21 nel fanese. Le richieste di convalida di sfratto presentate al Tribunale a maggio 2014 sono state cinquatuno, di cui ben 49 per morosità, con una media di richieste nella sola Fano che è salita dello 0,88% rispetto allo scorso anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il novantesimo anniversario della fondazione, il ruolo di centro di aggregazione con adesioni sempre massicce La Combattente, in prima fila sempre il mondo giovanile L’ASSOCIAZIONE Fano Celebrato il novantesimo anniversario di fondazione della associazione La Combattente, con una riunione di tutti i soci e un convegno dedicato alle problematiche giovanili. Uno degli obiettivi della associazione è infatti quella di offrire un'alternativa ai giovani nel mondo dello sport contro i rischi delle dipendenze e delle devianze. Sono intervenuti il sindaco Seri, il professor Ario Federici in- segnante di Scienze motorie, Ermes Azzimondi, consigliere nazionale della Federazione Italiana Bocce e il presidente della bocciofila Enzo Tonelli. "Festeggiare i 90 anni con un convegno dedicato ai giovani ha detto Azzimondi - significa che il passato riesce a trasmettere ancora quei valori morale e sociali che hanno dato origine alla associazione. Gli anziani non vanno accantonati, e i giovani non devono essere sottovalutati. I tesserati giovani sono attualmente settemila, mentre notevole è anche la componente femminile, pari a cinquemila unità. Ario Federici ha insistito sul ruolo della associazione come centro di aggregazione e un punto di riferimento per la tutela della salute. L'attività fisica del resto è uno dei più potenti farmaci contro le malattie metaboliche. Tonelli è presidente da tre anni e sotto la sua gestione La Combattente ha vinto il campionato italiano per società, mentre oggi, oltre a 200 soci, raduna anche molti ragazzi diversamente abili. © RIPRODUZIONE RISERVATA Traguardo speciale per l’associazione La Combattente Mercoledì 18 Giugno 2014 Sì al distacco, Marotta è unita Sei voti contrari e tre astensioni, il consiglio regionale ha approvato la proposta di legge hanno diviso una comunità. Il Pd ha responsabilità enormi. Durante la campagna elettorale per le amministrative ha illuso i cittadini sull'importanza di Marotta con Fano e contemporaneamente tramava per la sua svendita. Dopo la nomina degli assessori, con poche novità e molta partitocrazia, questo è il primo vero atto del neo sindaco Seri, la svendita di Marotta per volere dei potentati del Pd". Potrebbe essere realizzata a Villa Valentina la Casa della Cultura. Nell'ultimo consiglio comunale la maggioranza ha mostrato interesse per la proposta avanzata dal consigliere di opposizione Nicola Barbieri. "La mia iniziativa è legata alla necessità di offrire ai giovani studenti e alle associazioni del nostro territorio una struttura adibita a biblioteca-mediateca e sala lettura, affinché essi abbiano finalmente a disposizione un luogo di incontro, studio e promozione culturale. Non è infatti ammissibile che un bacino di circa 15.000 abitanti non possa beneficiare di spazi e centri culturali che rispondano a queste esigenze. Ho voluto fortemente portare questa problematica all'attenzione del consiglio comunale proprio per sondare la possibilità di istituire a Marotta la Casa della Cultura. Una struttura che deve mantenere uno stretto collegamento con la biblioteca già esistente a Mondolfo e diventare un punto di riferimento in particolar modo per studenti e associazioni culturali. Sono contento che la giunta, dopo aver valutato la mia proposta, è interessata al progetto e ha individuato in Villa Valentina la destinazione ideale, considerando anche la notevole opportunità di usufruire del servizio wi-fi esistente". Barbieri lancia una sfida al sindaco Cavallo. "Realizzare la Casa della Cultura in questi ultimi due anni del suo mandato. La scusa che non ci sono i soldi non è più credibile visto che per altri progetti i fondi sono stati trovati. Continuerò a spronare la giunta per portare a termine questa idea ambiziosa, sperando che non debba essere ricordata come una delle solite promesse non mantenute. In questi tre anni l'amministrazione ha speso belle parole per realizzare progetti e risolvere problemi, però spesso senza dare concretezza a quanto promesso". © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA MARCO SPADOLA Un’assemblea, quella del 17 giugno che gran parte dei cittadini di Marotta ricorderà a lungo per il sì espresso dal Consiglio Regionale Sopra, Mirco Carloni provazione della legge, ricordando il lavoro svolto dalla commissione affari istituzionali, dove il provvedimento è approdato nel novembre 2011. "Nel momento in cui si comincia un percorso democratico il risultato si accetta, il voto del territorio espresso con il referendum ha un valore assoluto. Il voto nelle due sezioni di Marotta di Fano è stato chiaro. Chiedo all'aula di votare la legge e di chiudere questo processo". Ha preso poi la parola Romagnoli. "Il risultato del referendum è abbastanza schiacciante e univoco. Abbiamo interpretato i dati, rinviando la votazione dopo le elezioni per far sì che la questione non entrasse in campagna elettorale. Come Regione di più non pote- vamo fare". Elisabetta Foschi si è dichiarata contraria all'unificazione. "Il Pd ha strumentalizzato la questione, doveva esprimere la propria posizione prima delle amministrative. Il voto del referendum non è così chiaro". A favore si sono espressi i consiglieri fanesi Carloni, D'Anna e Zaffini. Ora la palla passa alle amministrazioni comunali di Fano e Mondolfo che avranno sei mesi per accordarsi sulle compensazioni economiche e sui passaggi dei servizi, immobili e terreni. Se non si troverà accordo interverrà la Regione con un commissario. Intanto, con l'approvazione della proposta di legge, il confine è già spostato: da via Vecchia Osteria al canale Santa Vittoria. © RIPRODUZIONERISERVATA Omiccioli: “Primo schiaffo del Pd a Seri” Carloni: “Un epilogo che non immaginavo” LE REAZIONI Marotta Presente in consiglio regionale e visibilmente amareggiato per l'esito della votazione il neo sindaco di Fano Massimo Seri. Negli ultimi giorni aveva mandato una lettera agli organi regionali per fermare la procedura legislativa. Critico con Seri l'ex candidato sindaco Omiccioli. "La volontà del referendum è stata rispettata. Ma va rispettata anche la tutela, ora, delle frazioni di Metaurilia e Ponte Sasso, assicurando loro servizi e qualità della vita meglio e più di prima. C'è da dire che il Pd regionale dà il primo "schiaffo" a Seri". Ha votato a favore il consigliere regionale e ex candidato sindaco Mirco Carloni, dispiaciuto per il clima di contrapposizione in aula. "Non immaginavo questo epilogo. L'obiettivo deve essere quello di unire una comunità. Impensabile non rispettare il voto dei cittadini. Sarebbe stato più giusto un'unione sotto un nuovo Comune ma la legge non lo permette. Ricordo che tra i consiglieri che votano contro c'è chi ha firmato la proposta di legge". Decine di cittadini nel capoluogo per l’assemblea. Delvecchio: “Un’ingiustizia”. Gioisce il presidente Vitali “Cambia la storia, un futuro importante” IL COMITATO Marotta La Berlino dell'Adriatico non c'è più. Addio "muro" e divisioni. Festa grande a Marotta. Il sogno inseguito per anni è realtà. Più di cinquant'anni fa, venti ragazzi marciarono verso Roma per ottenere l'autonomia amministrativa; ieri mattina, decine e decine di marottesi si sono recati in consiglio regionale dove è stata scritta una pa- Cultura le ipotesi per la sede Marotta Marotta Lunga discussione con il presidente Solazzi costretto ad intervenire in più di una occasione A Villa Valentina LA STRUTTURA LA FRAZIONE CONTESA Marotta è unita. La storia è stata scritta ieri dall'assemblea regionale. Dopo il referendum consultivo del 9 marzo, nel quale aveva prevalso il sì, il consiglio delle Marche ha approvato la proposta di legge che prevede il distacco della frazione di Marotta da Fano e l'incorporazione nel comune di Mondolfo. Ventidue i consiglieri favorevoli, solo 6 i contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni), tre gli astenuti (Camela, Marconi, Natali). Altissima la tensione in aula. Presenti il comitato pro Marotta Unita e quello di Fano Unita. Lunga la discussione, molto spesso interrotta dal pubblico. Il presidente dell'assemblea Vittoriano Solazzi è stato costretto più di una volta a intervenire: "I cittadini si sono espressi. State delegittimando un'intera città". La proposta di legge 77 del 2011 a iniziativa popolare, è stata introdotta dai relatori Gino Traversini e Franca Romagnoli. Il relatore di maggioranza Traversini ha ricostruito l'iter di ap- gina indelebile, storica, carica di significati. Enorme la soddisfazione del comitato pro Marotta unita, promotore della proposta di legge ad iniziativa popolare. "Finalmente - sottolinea il presidente Gabriele Vitali - abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Dopo un lunghissimo iter, ricorsi, rinvii e il referendum consultivo, il consiglio regionale ha approvato la proposta di legge. E' stata riconosciuta l'anomalia di Marotta e al con- tempo la volontà popolare. Per Marotta cambia completamente la storia, avremo senz'altro un futuro importante". Sulla stessa lunghezza d'onda Raffaele Tinti. "Una gioia immensa. Ringraziamo i consiglieri regionali e la prima com- Tinti: “Possiamo iniziare a pensare ad un progetto di sviluppo importante come merita questa realtà” missione per il grande lavoro svolto. E' stata riconosciuta necessaria l'unificazione. Si apre per Marotta una nuova pagina. Possiamo iniziare a pensare ad un progetto di sviluppo importante come merita la nostra città, ad una programmazione seria ed ambiziosa". Di tutt'altro parere l'ex candidato sindaco di Fano Davide Delvecchio. "Ingiustizia è stata fatta. Il Pd locale e regionale hanno svenduto un pezzo del territorio fanese, ma peggio, Protagonisti dell’iniziativa gli studenti della scuola primaria Romeo Dezi di Saltara Mondavio, modifiche del servizio rifiuti Cooperativa degli alunni, il ricavato all’Anffas Arrivano i cassonetti rossi per la raccolta della carta L’ESPERIENZA Saltara Scuola primaria Romeo Dezi di Saltara: con la loro cooperativa hanno completato un percorso quinquennale encomiabile in veste di studenti. Confermandosi ragazzini generosi ed impegnati. Si tratta degli alunni della classe quinta che hanno coltivato ortaggi biologici per la mensa scolastica, venduto piantine aromatiche in occasioni di fiere e feste paesane. Quanto ricavato l' hanno donato all'Anffas, rappresentata dal presidente Augusto Berardi, e alla Caritas. Non si sono dimenticati della scuola che li ha accompagnati nel loro percorso di apprendimento. Hanno così V FANO •VALCESANO Online www.corriereadriatico.it deciso di lasciare qualcosa in segno di riconoscenza. "Sono stati protagonisti di un progetto in partnership interistituzionale - ha spiegato il dirigente scolastico Paolo Olivieri - per la ricerca e la formazione sull' educazione cooperativa al fine di costituire una A.C.S. Associazione Cooperativa Scolastica. La formula dell'associazione cooperativa scolastica è stata ideata negli anni '70 dall'ufficio educazione cooperativa, in collaborazione con l'ufficio legislativo della federazione trentina della cooperazione. L'idea è nata dall'esigenza di introdurre la formazione organizzativa cooperativa, seppur con una forma giuridica diversa da quella societaria, all'interno del gruppo classe. Le disposizioni che rego- NUOVE REGOLE Mondavio Gli alunni con il dirigente scolastico e il presidente dell'Anffas lano le società cooperative sono state semplificate e talvolta modificate, al fine di renderle funzionali agli obbiettivi didattici e pedagogici che si intendono perseguire". L'esperienza delle cooperative è collegata al concorso regionale Crescere nella Cooperazione, un proget- to educativo che vede insieme le Banche di Credito Cooperativo e gli istituti scolastici delle Marche. Importante è stata la collaborazione della Bcc di Fano che ha contribuito alla formazione del senso civico e collaborativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'amministrazione comunale ha deciso, in collaborazione con Aset, di modificare parzialmente l'organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti erogato. In particolare varierà la raccolta della carta che, da porta a porta, passerà a raccolta stradale per le sole utenze domestiche. Pertanto verranno posizionati dei cassonetti rossi sulle strade dove potrà essere conferito il materiale. La modifica si è resa necessaria per consentire una razionalizzazione dei costi complessi- vi e la conseguente stabilità della tariffa applicata che per il 2014, come stabilito dalla legge, non si chiamerà più Tares ma Tari. Il calcolo sarà recapitato direttamente alle famiglie nei prossimi mesi. Le attività commerciali non avranno nessun tipo di variazione del servizio. Per le utenze domestiche gli ultimi giorni di raccolta saranno domani (Mondavio) e sabato (frazioni). Per le utenze commerciali, da luglio il giorno di raccolta della carta sarà per tutti il mercoledì, ogni 14 giorni, con le stesse modalità ed orari. Il primo giorno di raccolta sarà il 2 luglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA