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ricordo di giovanni terrando - Unione Exallievi Salesiani Cuorgnè

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ricordo di giovanni terrando - Unione Exallievi Salesiani Cuorgnè
RICORDO DI GIOVANNI TERRANDO
Quando mi è stato chiesto di scrivere alcuni ricordi di Papà dal Nostro Presidente
dell’Unione Ex Allievi del Morgando Silvio Cinotto, ho subito accettato volentieri, successivamente poi invece ho indugiato, poiché ricordarLo adesso che non c’è più, non è cosa
facile soprattutto come figlio.
E’ bello ripensarlo attivo dinamico e disponibile in tutte le sue varie e numerose attività,
i suoi illimitati interessi che lo hanno accompagnato per tutta la sua vita terrena.
La Sua famiglia, la professione di medico quale importante incarico per gli altri ed i
Salesiani, per Lui tutta la Sua vita ha ruotato intorno a questi tre fondamentali punti “cardinali”.
In punta di piedi come era nel suo stile Papà, il Dottor Giovanni Terrando ci ha lasciati; Lui era da un pezzo “fuori moda”
come i buoni sentimenti di cui si era sempre fatto interprete, uomo di altri tempi garbato e cortese dal sorriso immediato
e cordiale, pieno di comunicativa e di immaginazione.
Si era laureato giovanissimo nell’immediato dopoguerra, continuamente rinnovava, ripeteva e rinnovava la sua fortuna di
aver frequentato il Liceo Valsalice a Torino, dopo le medie ed il Ginnasio all’ Istituto Salesiano Giusto Morgando di Cuorgnè;
e fu proprio lì in questo periodo che coltivò e radicò profondamente in lui questo affetto, questo amore, questa dedizione
e questa devozione nei confronti di Don Bosco che poi l’hanno accompagnato per tutta la Sua vita.
Lui che ricordava di aver avuto il grande privilegio e l’onore di essere nel lontano 1924 cullato in braccio dal nostro
Concittadino San Callisto Caravario, sotto i portici della Via Arduino a Cuorgnè, davanti alla vecchia panetteria della
nonna, prima di partire missionario per la Cina.
Lui che per decenni fu presidente degli Ex-Allievi, Lui che per tutta la vita ha continuato e mantenuto una lunga corrispondenza e carteggi con i Suoi Professori Salesiani del liceo, con i suoi vecchi compagni senza mai perdersi di vista, finché
purtroppo la vita ha iniziato inesorabilmente il suo conto alla rovescia.
Diceva che conosceva la gola, il naso, la bocca e le orecchie di migliaia di canavesani, era un professionista serio e preparato; fare il medico per Lui non era fare il mercante ma il maturarsi attorno a quello che si deve fare perché il servizio reso
alla società fosse utile ed efficace.
La Sua vita è stata una limpida testimonianza, un esempio di coerenza, la Sua vita è stata intesa come espansione del convincimento dell’uomo che, come persona, vale sempre di più del mondo esterno.
Il Suo saldo radicamento nella fede cristiana, imparata alla scuola di Don Bosco, vissuta con semplicità e profondità, lo rese
forte e lucido di fronte agli avvenimenti tristi, difficili e tragici che avevano interessato la Sua vita famigliare e non amava
attardarsi nel passato quanto piuttosto rivolgere sguardi pieni di speranza verso il futuro.
Ma Giovanni Terrando era anche un uomo intelligente, colto, un umorista, un versatile che conosceva bene la storia del
Suo paese che amava di un amore importante, che conosceva la vita e le storie che hanno animato e reso vivo il Canavese.
Conosceva anche molto bene la storia dei Salesiani, conosceva in ogni minimo particolare la vita di Don Bosco, come lo ha
ricordato durante l’orazione funebre il Nostro Don Pietro Conca: “il Dottor Terrando conosceva la nostra storia, conosceva Don Bosco meglio di noi Salesiani”; forse è troppo ma pensandoci bene, ha sicuramente ragione.
Disincantato solo all’apparenza prendeva tutto sul serio senza prendersi mai pesantemente sul serio, con le sue argute battute in un italiano perfetto, intercalato da parole in latino, perché lui il latino grazie ai Professori Salesiani lo conosceva
molto bene.
Nella vita famigliare è sempre stato un modello di vita, i suoi modi burberi ma costantemente e ininterrottamente circondati d’affetto hanno fatto sì che l’educazione ed i principi da Lui impartiti a noi figli vivano oggi profondamente radicati dal
suo insegnamento di vita.
Ora ci ha lasciati, ci ha lasciati soli, molto tristi con meno luce adesso che i suoi occhi non brillano più intorno al tavolo
delle nostre riunioni del Consiglio degli ex-Aliievi……….
Grazie Papà, grazie Dottor Terrando.
Ferdinando Terrando
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