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Ciaula scopre la luna
Ciaula scopre la luna Percorso turistico nel cuore della Sicilia solfifera Il percorso “Ciaula scopre la luna” inizia a Caltanissetta, tra le teche del laboratorio didattico di mineralogia e paleontologia dell’istituto “Mottura”, dove si racconta, attraverso i minerali, la storia del Mediterraneo, quel mare di Tetide che ha consentito la genesi dello zolfo tra gessi e calcari. Andando verso la valle dell’Imera si percorre la via dei minatori, segnata ancora da qualche edicola votiva, per raggiungere i castelletti della Gessolungo e della Junco-Tumminelli, ancora svettanti tra campi di ginesi". Poco più a valle della miniera Gessolungo s’incontra uno dei luoghi più emozionanti del percorso: il cimitero dei carusi, un fazzoletto di croci bianche alla memoria dei tanti carusi che persero la vita in quei luoghi alle sei del mattino del 12 novembre del 1881 a seguito di uno scoppio di grisou. L’emozione si fa più forte davanti le bocche delle discenderie ottocentesche sul fianco occidentale del monte Gabbara, in prossimità dell’abitato di San Cataldo, immerse magicamente tra eucalipti e conifere, dove il silenzio è interrotto dal verso delle poiane o dal battere ritmico del picchio rosso. Qui la storia di carusi e picconieri si fa più affascinante, perché si possono percorre ancora i loro passi in tratti di discenderie e tra brandelli di calcheroni e forni gill. http://www.turismosancataldo.it/it/percorsi/40-ciaula- scopre-la-luna Poi giù per la vallata fino ai margini del territorio sancataldese a visitare una delle batterie di forni gill meglio conservata. E’ la solfara Stincone, tra le più antiche della Sicilia mineraria, risalente ai primi anni del settecento e sul fianco opposto dell’omonimo torrente si affaccia la coeva solfara Apaforte, dove campeggia tra roveti ed eucalitti l’imbocco di una delle più belle discenderie del bacino solfifero. In questa località, interessante per le sue strutture recettive e per il parco avventura, si trova in ottimo stato di conservazione anche una calcarella, il forno fusore progenitore dei calcheroni, già conosciuto ai tempi dei romani. Il percorso di “Ciaula scopre la luna” si conclude sul monte Ottavio, alla periferia di Montedoro, sopra la solfara Nadurello, con quello che rimane di una quadriglia di forni gill. Qui si racconta, nel museo “zolfare e zolfatari di Montedoro-civica raccolta di testimonianze etnostoriche”, la storia dello zolfo attraverso tavole sinottiche, pregevoli diorama e alcune pagine della Hemilton Caico. Sul finire della sera ci si inerpica su fino in cima al monte a scrutare il cielo all’interno del planetario, per poi scoprire la luna con uno dei più grandi telescopi siciliani.