Intestazione fittizia di beni, in manette due imprenditori
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Intestazione fittizia di beni, in manette due imprenditori
Intestazione fittizia di beni, in manette due imprenditori palermitani In manette anche il sindaco di Calatafimi, Nicolò Ferrara, 57 anni. Ettore ed Enrico Crisafulli, padre e figlio, che gestiscono un'impresa edile, sono stati arrestati dalla polizia di Trapani con l'accusa di corruzione, falso e turbativa d'asta Redazione 5 febbraio 2014 Con l'accusa di corruzione, falso e turbativa d'asta la polizia di Trapani ha arrestato all'alba di oggi Ettore ed Enrico Crisafulli, padre e figlio, imprenditori palermitani rispettivamente di 69 e 34 anni, accusati di intestazione fittizia di beni. In manette anche il sindaco di Calatafimi, Nicolò Ferrara, 57 anni. Per le tre persone coinvolte, il gip ha disposto i domiciliari. I due palermitani gestiscono una impresa edile, la "Simaco" che si è aggiudicata i lavori di urbanizzazione primaria di contrada Sasi, nel paese trapanese. Un loro dipendente avrebbe denunciato presunte pressioni circa l’assunzione di lavoratori da parte di tecnici incaricati dal Comune. Da qui è partita l’indagine che, secondo indiscrezioni, coinvolgerebbe altre otto persone tra cui alcuni dipendenti comunali. L'inchiesta è ancora in corso. Ettore Crisafulli, che ha precedenti per associazione mafiosa, bancarotta e truffa ai danni di enti pubblici, in passato è stato sottoposto a programma speciale di protezione perché era stato testimone nell'ambito di procedimenti penali legati alle vicende di Angelo Siino, noto come il 'ministro dei lavori pubblici' di Totò Riina. I Crisafulli sono pure indagati per violazioni penali in materia di subappalto e di assunzione di "lavoratori a distacco"