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appoggio e sostegno
APPOGGIO E SOSTEGNO(di Fulvio Fiorin) Nato a Milano 13.11.1962, Fulvio Fiorin consegue il diploma I.S.E.F. nel 1989 presso l'I.S.E.F. di Milano (Università Cattolica) e la laurea in Scienze Motorie nel 2002 presso l’Università Cattolica di Milano. Viene tesserato in qualità di allenatore professionista nei settori giovanili: • del Calcio Monza dall’89 al ’91 e dal ’95 al ’99; • del Calcio Lecco nel 2001; • dell’ AC Milan dal ’91 al ’95, dal 99 al ’01 e dal ’02 ad oggi In qualità di allenatore vince due titoli italiani e un’edizione del torneo B. Viola di Arco di Trento. Fulvio Fiorin è iscritto all’albo giornalisti dal 21/1/1999 e collabora con la rivista "Il Nuovo Calcio" dal 1993; è stato relatore in numerosi convegni (F.I.G.C. - A.I.A.C.), anche internazionali, sull'allenamento del gioco del calcio; è attualmente Cultore di materia e docente di Laboratorio presso l’Università Cattolica di Milano dall’anno accademico 03/04 nell’ insegnamento di “Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra (Calcio)”. Dalla stagione calcistica 2002 è allenatore responsabile degli Allievi Regionali del settore giovanile dell'AC Milan. LO SCAGLIONAMENTO È UNO DEI PRINCIPI FONDAMENTALI PER LO SVILUPPO DELLA MANOVRA: SCOPRIAMO ALCUNE SEMPLICI PROGRESSIONI DIDATTICHE PER OCCUPARE AL MEGLIO IL TERRENO DI GIOCO. Nel 4-4-2, i termini che riguardano i principi di tattica offensiva, sono: 1. scaglionamento; 2. penetrazione-profondità; 3. ampiezza; 4. mobilità; 5. imprevedibilità. In fase difensiva chiaramente corrispondono altrettanti principi: 1. scaglionamento; 2. azione ritardatrice; 3. concentramento; 4. equilibrio; 5. controllo, azione frenante. Analizzeremo pertanto tutti gli aspetti di tattica collettiva riguardanti l'organizzazione e la coordinazione delle azioni individuali di due o più giocatori al fine di ottenere uno scopo prefissato. Cercheremo di definire ogni termine e sviluppare nel modo più pratico possibile percorsi didattici da proporre alla squadra sia nella fase offensiva sia in quella difensiva. Le progressioni partiranno dal movimento di pochi giocatori per sviluppare azioni che coinvolgeranno interi reparti e tutto il gruppo squadra. Inizieremo con i principi di fase offensiva e precisamente dallo scaglionamento. QUATTRO POSSIBILITA’ Per scaglionamento s'intende il mantenimento del possesso palla e la conquista dello spazio in avanti senza avanzare o assumere posizioni e schieramenti in linea. Si tratta di formare dei triangoli tra i giocatori della squadra in possesso di palla così da offrire la possibilità di sviluppare la manovra in diverse direzioni, con distanze e angolazioni differenti, con più appoggi e sostegni al portatore (figura 1). Inoltre si tende a escludere la possibilità di giocare le cosiddette "palle orizzontali" che sono facilmente intercettabili (figura 2). In effetti, come vediamo nella figura 3, uno scaglionamento ottimale dovrebbe prevedere per il portatore palla (giocatore bianco): 1. un sostegno (giocatore blu); 2. due appoggi laterali (giocatori gialli): 3. un appoggio verticale (giocatore verde). Questo in relazione a un possesso di palla che prevede la costruzione del gioco e la conquista dello spazio, attraverso passaggi corti e di media distanza. Come vedremo in seguito nell'articolo riguardante i principi di profondità e ampiezza, l'organizzazione della squadra deve prevedere la possibilità sia del gioco corto sia di quello lungo. Infatti, se ritorniamo a un esempio proposto nel precedente articolo sull'organizzazione del 4-4-2, possiamo osservare che il movimento a pendolo (figura 4) dei mediani (calciatori rossi), l'abbassamento del centrale di difesa (i blu) e la posizione dell'esterno destro (íl verde) permette al difensore destro in possesso palla di avere almeno 4 opzioni di gioco corto. Pertanto , quando una squadra è organizzata in fase offensiva è possibile osservare questi movimenti di scaglionamento. Osservando bene il tutto si può verificare un'eventuale giocata "lunga", in profondità e in ampiezza. Chiaramente dopo questa premessa occorre impostare i nostri interventi sul campo prevalentemente sul gioco corto per. Così si può apprendere e migliorare l'organizzazione della tattica collettiva in fase offensiva, rispettando sempre lo scaglionamento. Proposte pratiche Dovremo iniziare a trasmettere tale principio cercando di far percepire che un posizionamento "in linea" è errato oltre all'importanza della figura del triangolo. Prima esercitazione: nella figura 5 osserviamo 4 giocatori disposti in un triangolo. Il primo allievo parte guidando la palla su un lato e la gioca al compagno che si smarca sull'altro partendo dal vertice e così via. Successivamente s'inseriscono altri due movimenti: lo scambio e il contromovimento. Nello stesso triangolo il giocatore che aspetta sul vertice effettua un contromovimento, seguito da un uno-due con il compagno e si smarca per ricevere. Si ripete continuamente questa parte di esercizio formando delle catene tra i 4 giocatori (figura 6). Quarto step della progressione: 4>4 a centrocampo (figura 10). Per i difensori, 4>2 per conquistare la metacampo (figura 11). Per i difensori, 4>4 per trasmettere la sfera a un compagno oltre una linea di riferimento (figura 12). Primo step della progressione: "basculamento" senza avversari Seconda esercitazione: si preparano 5 giocatori in un quadrato; il primo guida la palla, effettua lo scambio con il compagno sul vertice adiacente e lancia il terzo uomo sul vertice opposto che ripete l'azione con il calciatore davanti(figura 7). Progressione didattica: è suddivisa in più step e l'obiettivo è quello di finalizzare lo scaglionamento. Primo step: due giocatori sono inseriti in uno spazio di dimensioni variabili e si muovono "alzandosi" e "abbassandosi" in riferimento alla situazione; un compagno, con la palla fuori dallo spazio, Secondo step della progressione: "basculamento" contro un avversario esegue una finta su un cinesino o un cono e alzando il campo rivolge lo sguardo a uno dei due giocatori. Il giocatore "scelto" decide se venire incontro al portatore o prendere profondità per ricevere palla. Il compagno di conseguenza si muove in modo contrapposto e va a sostegno o si "alza" in appoggio per ricevere il passaggio. Successivamente si giocherà la sfera su un quarto compagno dalla parte opposta. A questo punto si ripete la sequenza (figura 8). Secondo step: si aggiunge un avversario nello spazio e, oltre allo scaglionamento, nasce il problema dello smarcamento. L'obiettivo rimane passare la palla dalla parte opposta dello spazio eseguendo almeno un passaggio tra i due centrocampisti (figura 9). Terzo step: si prosegue con un due contro due all'interno dello spazio. Quarto step: si termina con una situazione reale di tattica collettiva. Immaginiamo un centrocampo a quattro giocatori. Si delimita una zona centrale e si gioca un 4 contro 4 in tale settore. L'obiettivo è ricevere la palla dai 2 compagni che si trovano nella zona di difesa per poi cercare di servire i due situati nella zona d'attacco. Che andranno a segnare, giocando solo con palla rasoterra. Conclusa l'azione da un lato del campo, riparte l'altra squadra tranne che nel caso di una riconquista. Nelle zone di difesa e d'attacco i giocatori non hanno l'opposizione di alcun calciatore; una variante, infatti, sarà quella di inserire uno o più avversari in tali zone (figura 10). Singoli reparti Sinora le proposte erano a carattere generale e riguardavano tutti i giocatori. Quelle che seguono intervengono sulla tattica collettiva dei reparti e di tutta la squadra. Per i difensori: ipotizzando una difesa a 4, sarà molto importante che i giocatori sappiano scaglionarsi opportunamente per evitare passaggi orizzontali in una zona molto pericolosa. Nella figura 11 osserviamo i quattro giocatori di difesa che sulla rimessa del portiere devono conquistare la linea di centrocampo giocando inizialmente contro 2 e successivamente 3 avversari. Mentre nella situazione seguente (figura 12), dovranno confrontarsi contro 4 giocatori e servire i compagni posti oltre la linea della trequarti, sempre partendo dalla rimessa con le mani del proprio portiere che partecipa all'attività in modo attivo. Per i centrocampisti: si delimita una zona centrale nei pressi della linea mediana, nella quale i giocatori devono scaglionarsi e giocando contro 4 avversarsi, utilizzando il sostegno dei difensori, hanno l'obiettivo di servire le due punte, pronte a concludere a rete. Anche gli attaccanti dovranno imparare a non rimanere in linea; perciò, si muoveranno per ricevere palla - uno sul corto e uno sul lungo - prima marcati da un avversario e successivamente da 2 (figura 13). La situazione parte sempre da una palla giocata da uno dei 4 difensori. Lo scaglionamento è fondamentale per il mantenimento del possesso palla e la costruzione del gioco, pertanto è importante trasmettere i principi di quest'obiettivo sino dalle categorie più basse del settore giovanile con le adeguate metodologie.