“La vostra parola `Sì` significhi Sì, il vostro `No`, No”.
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“La vostra parola `Sì` significhi Sì, il vostro `No`, No”.
“La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. “Il vostro sì significhi sì” “La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. Annotazioni “IL VOSTRO SI SIGNIFICHI SI” Il vostro "Sì" significhi Sì: dire la verità e fare quello che promettiamo di fare. W90 01/10: La sua regola era semplice: Siate sempre sinceri, senza dover ricorrere a giuramenti per confermare la vostra parola. Riservate i giuramenti per cose di capitale importanza. Il più importante "Sì": La tua promessa di dedicare la tua vita a Geova “Il vostro sì significhi sì” “La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. 1 (Matteo 5:33-37) “Avete anche udito che fu detto agli antichi: ‘Non devi giurare senza adempiere, ma devi pagare a Geova i tuoi voti’. 34 Ma io vi dico: Non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. 36 Né devi giurare per la tua testa, perché non puoi rendere un capello bianco o nero. 37 La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No; poiché il di più è dal malvagio. G93 08/04: I giuramenti di fedeli dell’antichità erano spesso accompagnati da una condizione. In solenne preghiera a Geova essi promettevano: ‘Se mi aiuti a uscire da questa situazione critica, io farò questo e quello per te’. Ma Gesù disse: “Se chiederete al Padre qualche cosa egli ve la darà nel mio nome”. Invece di raccomandare ai fedeli del suo tempo di fare voti soggetti a condizioni, Gesù assicurò loro: “Fino ad ora non avete chiesto nessuna cosa nel mio nome. Chiedete e riceverete”. — Giovanni 16:23, 24. Persp. v.1 Giuramento: Nel Sermone del Monte Gesù Cristo rimproverò agli ebrei l’abitudine di fare giuramenti alla leggera, per qualunque cosa e indiscriminatamente. Era diventata una cosa comune fra loro giurare per il cielo, per la terra, per Gerusalemme e anche per la propria testa. Ma dal momento che il cielo era “il trono di Dio”, la terra “lo sgabello dei suoi piedi”, Gerusalemme “la città del gran Re”, e la testa (o vita) dipendeva da Dio, fare giuramenti del genere era come giurare nel nome di Dio. Non era cosa da prendere alla leggera. Perciò Gesù disse: “La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No; poiché il di più è dal malvagio”. — Mt 5:33-37. Con ciò Gesù non proibiva ogni giuramento, poiché egli stesso era sotto la Legge di Mosè, che in certi casi richiedeva che si giurasse. Infatti, quando Gesù venne processato, il sommo sacerdote gli chiese di giurare, ed egli non fece obiezione a ciò, ma rispose. (Mt 26:63, 64) Quello che Gesù voleva indicare è che non si devono avere due misure. Mantenere la parola data deve essere considerato un sacro dovere e si deve adempiere come un giuramento; la persona deve essere sincera in ciò che dice. Gesù spiegò ulteriormente il senso delle sue parole quando smascherò l’ipocrisia degli scribi e dei farisei dicendo loro: “Guai a voi, guide cieche, che dite: ‘Se qualcuno giura per il tempio, non è nulla; ma se qualcuno giura per l’oro del tempio, è obbligato’. Stolti e ciechi! Infatti, che cosa è più grande, l’oro o il tempio che ha santificato l’oro?” Poi aggiunse: “Chi giura per il cielo giura per il trono di Dio e per colui che vi siede sopra”. — Mt 23:16-22. Con falsi ragionamenti e cavilli, gli scribi e i farisei, come fece notare Gesù, si giustificavano perché non mantenevano certi giuramenti, ma ciò significava essere disonesti con Dio e in effetti recava biasimo al suo nome (dato che gli ebrei erano un popolo dedicato a Geova). Geova disse espressamente di odiare il giuramento falso. — Zac 8:17. Giacomo conferma le parole di Gesù. (Gc 5:12) Ma queste dichiarazioni da parte di Gesù e di Giacomo contro tale uso indiscriminato dei giuramenti non si devono intendere come divieti che impediscano al cristiano di giurare quando è necessario assicurare ad altri la serietà delle proprie intenzioni o la veracità di ciò che si dice. Per esempio, com’è illustrato dal comportamento di Gesù davanti al sommo sacerdote ebreo, un cristiano non avrebbe difficoltà a giurare in tribunale, poiché dirà la verità sia che giuri o no. (Mt 26:63, 64) Anche la decisione del cristiano di servire Geova Dio è un giuramento fatto a Lui, che per il cristiano è sacro. Gesù infatti considera alla stessa stregua giuramenti e voti. — Mt 5:33. (Esodo 22:10, 11) “Nel caso che un uomo dia al suo prossimo asino o toro o pecora o qualsiasi animale domestico da custodire, e in effetti esso muoia o si storpi o sia portato via mentre nessuno guarda, 11 fra loro due deve aver luogo un giuramento per Geova che egli non mise la mano sui beni del suo prossimo; e il loro proprietario deve accettarlo, e l’altro non deve dare compenso. (Numeri 5:21, 22) Il sacerdote deve ora far pronunciare alla donna un giuramento che implichi maledizione, e il sacerdote deve dire alla donna: “Geova ti ponga come maledizione e giuramento in mezzo al tuo popolo, facendo Geova cadere la tua coscia e gonfiare il tuo ventre. 22 E quest’acqua che reca maledizione deve entrare nei tuoi intestini per farti gonfiare il ventre e cadere la coscia”. A ciò la donna deve dire: “Amen! Amen!” (Matteo 26:63, 64) Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote gli disse: “Per l’Iddio vivente ti pongo sotto giuramento di dirci se sei il Cristo, il Figlio di Dio!” 64 Gesù gli disse: “Tu stesso [lo] hai detto. E vi dico: Da ora in poi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della potenza e venire sulle nubi del cielo”. “Il vostro sì significhi sì” “La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. (Giovanni 1:51) Gli disse ancora: “Verissimamente vi dico: Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere verso il Figlio dell’uomo”. (Giovanni 13:16) Verissimamente vi dico: Lo schiavo non è maggiore del suo signore, né chi è mandato è maggiore di colui che lo manda. (Giovanni 13:20, 21) Verissimamente vi dico: Chi riceve chiunque io mandi riceve [anche] me. A sua volta chi riceve me, riceve [anche] colui che mi ha mandato”. 21 Dopo aver detto queste cose, Gesù si turbò nello spirito, e rese testimonianza, dicendo: “Verissimamente vi dico: Uno di voi mi tradirà”. (Giovanni 13:38) Gesù rispose: “Cederai la tua anima in mio favore? Verissimamente ti dico: Il gallo non canterà affatto finché tu non mi abbia rinnegato tre volte”. W09 01/06: Perché alla fine delle preghiere si dice “amen”? La parola “amen”, sia in italiano che in greco, è una traslitterazione della parola ebraica ʼamèn. Di solito pronunciata all’unisono da quelli che ascoltano una preghiera, un giuramento, una benedizione o una maledizione, questa parola significa in pratica “così sia” o “sicuro”. Dicendo “amen” ci si dichiara d’accordo con quanto appena espresso. Secondo un’opera di consultazione, “il termine denota certezza, veridicità, fedeltà e assenza di dubbi”. Nei tempi biblici chi pronunciava questa parola era legalmente obbligato a tener fede a un giuramento o a un patto e ad accettare le eventuali conseguenze. — Deuteronomio 27:1526. Nel predicare e nell’insegnare, Gesù iniziava alcune sue affermazioni con la parola “amen”, a sottolineare che ciò che stava per dire era del tutto attendibile. In questi casi la parola greca amèn è tradotta “veramente” o “in verità”. (Matteo 5:18; 6:2, 5; Nuova Riveduta) Quando è ripetuta due volte, come nel Vangelo di Giovanni, l’espressione di Gesù è resa “verissimamente”. (Giovanni 1:51) Questo uso della parola “amen” da parte di Gesù pare sia unico nella letteratura sacra. Nelle Scritture Greche Cristiane il titolo “Amen” è applicato a Gesù per indicare che la sua testimonianza è “fedele e verace”. — Rivelazione (Apocalisse) 3:14. 3 (Ebrei 10:7) Quindi ho detto: ‘Ecco, io vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà’”. (Genesi 3:15) E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti schiaccerà la testa e tu gli schiaccerai il calcagno”. (Luca 3:21, 22) Or quando tutto il popolo era battezzato, fu battezzato anche Gesù e, mentre pregava, il cielo si aprì 22 e lo spirito santo in forma corporea come una colomba scese su di lui, e dal cielo venne una voce: “Tu sei mio Figlio, il diletto; io ti ho approvato”. 4 (Giovanni 6:44) Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 5 (Atti 22:10) Allora dissi: ‘Che farò, Signore?’ Il Signore mi disse: ‘Alzati, va a Damasco, e là ti sarà detta ogni cosa riguardo a ciò che ti è ordinato di fare’. (Atti 22:6-16) “Ma mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, improvvisamente dal cielo una gran luce mi sfolgorò intorno, 7 e caddi a terra e udii una voce dirmi: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?’ 8 Io risposi: ‘Chi sei, Signore?’ Ed egli mi disse: ‘Sono Gesù il Nazareno che tu perseguiti’. 9 Ora gli uomini che erano con me videro, in realtà, la luce ma non udirono la voce di colui che mi parlava. 10 Allora dissi: ‘Che farò, Signore?’ Il Signore mi disse: ‘Alzati, va a Damasco, e là ti sarà detta ogni cosa riguardo a ciò che ti è ordinato di fare’. 11 Ma siccome non potevo vedere nulla per la gloria di quella luce, arrivai a Damasco condotto per mano da quelli che erano con me. 12 “Ora un certo Anania, uomo riverente secondo la Legge, del quale tutti i giudei che dimoravano là parlavano bene, 13 venne da me e, standomi accanto, mi disse: ‘Saulo, fratello, ricupera la vista!’ E io lo vidi in quella stessa ora. 14 Egli disse: ‘L’Iddio dei nostri antenati ti ha scelto per farti conoscere la sua volontà e per vedere il Giusto e udire la voce della sua bocca, 15 perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 16 E ora perché indugi? Alzati, battezzati e lava i tuoi peccati invocando il suo nome’. (2 Corinti 4:5) Poiché noi predichiamo, non noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e noi stessi come vostri schiavi per amore di Gesù. “Il vostro sì significhi sì” “La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. (2 Timoteo 4:8) Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione. 6 (Galati 1:20) Ora in quanto alle cose che vi scrivo, ecco, dinanzi a Dio, non mento. (2 Corinti 1:15, 16) E con questa fiducia intendevo prima venire da voi, affinché aveste una seconda [occasione di] gioia, 16 e dopo una sosta presso di voi andare in Macedonia, e dalla Macedonia tornare da voi ed essere da voi per un tratto accompagnato in Giudea. (1 Corinti 1:11) Poiché mi è stato rivelato a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli [della casa] di Cloe, che esistono fra voi dei dissensi. (1 Corinti 5:1) In effetti, si riferisce che fra voi c’è fornicazione, e fornicazione tale che non esiste neanche fra le nazioni, che un certo [uomo] ha la moglie del [proprio] padre. 7 (1 Corinti 11:1) Divenite miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo. (Ebrei 13:7) Ricordate quelli che prendono la direttiva fra voi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio, e mentre contemplate come va a finire la [loro] condotta imitate la [loro] fede. 8 (Genesi 24:58) Quindi chiamarono Rebecca e le dissero: “Vuoi andare con quest’uomo?” A sua volta disse: “Sono disposta ad andare”. (Genesi 24:50-58) Quindi Labano e Betuel risposero e dissero: “Questa cosa è emanata da Geova. Non possiamo dirti né male né bene. 51 Rebecca è qui davanti a te. Prendila e va, e divenga moglie del figlio del tuo padrone, proprio come Geova ha parlato”. 52 E avvenne che quando il servitore di Abraamo ebbe udito le loro parole, si prostrò subito a terra davanti a Geova. 53 E il servitore tirava fuori oggetti d’argento e oggetti d’oro e vesti e li dava a Rebecca; e diede cose scelte al fratello e alla madre di lei. 54 Dopo ciò mangiarono e bevvero, lui e gli uomini che erano con lui, e passarono la notte lì e la mattina si levarono. Quindi egli disse: “Mandatemi dal mio padrone”. 55 A ciò il fratello e la madre di lei dissero: “Resti la giovane con noi almeno dieci giorni. Dopo potrà andare”. 56 Ma egli disse loro: “Non mi trattenete, visto che Geova ha dato successo alla mia via. Mandatemi via, perché vada dal mio padrone”. 57 Allora dissero: “Chiamiamo la giovane e informiamoci dalla sua bocca”. 58 Quindi chiamarono Rebecca e le dissero: “Vuoi andare con quest’uomo?” A sua volta disse: “Sono disposta ad andare”. (Ebrei 11:9) Per fede risiedette come forestiero nel paese della promessa come in un paese straniero, e dimorò in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa. (Ebrei 11:13) Nella fede morirono tutti questi, benché non ottenessero [l’adempimento del]le promesse, ma le videro da lontano e le salutarono e dichiararono pubblicamente di essere estranei e residenti temporanei nel paese. 9 (Rut 1:10) E le dicevano: “No, ma torneremo con te al tuo popolo”. (Rut 1:16, 17) E Rut diceva: “Non farmi premura di abbandonarti, di volgermi dall’accompagnarti; poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. 17 Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta. Geova mi faccia così e vi aggiunga se altro che la morte opererà una separazione fra me e te”. W10 15/01: . In seguito, quando Rut e la cognata Orpa partirono per Betleem con la loro suocera, Naomi, questa le esortò a tornare a casa. Non sarebbe stato facile per loro ambientarsi in Israele. Orpa ‘tornò al suo popolo e ai suoi dèi’, ma Rut non lo fece. Lei agì in base alla propria fede e, sapendo a chi voleva appartenere, disse a Naomi: “Non farmi premura di abbandonarti, di volgermi dall’accompagnarti; poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio”. (Rut 1:15, 16) Avendo scelto di servire Geova, Rut trasse beneficio dalla Sua Legge, che conteneva disposizioni specifiche a favore delle vedove, dei poveri e di chi non possedeva terra. Rifugiandosi sotto le simboliche ali di Geova trovò felicità, protezione e sicurezza. (Matteo 1:1) Libro della storia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo: (Matteo 1:3) Giuda generò Perez e Zera da Tamar; Perez generò Ezron; Ezron generò Ram; “Il vostro sì significhi sì” “La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. (Matteo 1:5, 6) Salmon generò Boaz da Raab; Boaz generò Obed da Rut; Obed generò Iesse; Iesse generò Davide, il re. Davide generò Salomone dalla moglie di Uria; (Matteo 1:16) Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo. 10 (Isaia 6:8) E udivo la voce di Geova dire: “Chi manderò, e chi andrà per noi?” E dicevo: “Eccomi! Manda me”. 11 (Romani 1:31, 32) senza intendimento, falsi negli accordi, senza affezione naturale, spietati. 32 Benché questi conoscano molto bene il giusto decreto di Dio, che quelli che praticano tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano quelli che le praticano. (Esodo 9:27, 28) Infine Faraone mandò a chiamare Mosè e Aaronne e disse loro: “Questa volta ho peccato. Geova è giusto, e io e il mio popolo siamo nel torto. 28 Supplicate Geova affinché questo sia abbastanza, dell’accader dei tuoni e della grandine di Dio. Sarò quindi disposto a mandarvi via, e voi non resterete più”. (Esodo 9:34, 35) Quando Faraone vide che la pioggia e la grandine e i tuoni erano cessati, peccava di nuovo e rendeva il suo cuore insensibile, sia lui che i suoi servitori. 35 E il cuore di Faraone continuò a ostinarsi, e non mandò via i figli d’Israele, proprio come Geova aveva dichiarato per mezzo di Mosè. (Ezechiele 17:13-15) Per di più, prese uno del seme reale e concluse con lui un patto e gli fece fare giuramento; e portò via gli uomini principali del paese, 14 perché il regno divenisse basso, incapace di alzarsi, affinché esso sussistesse osservando il suo patto. 15 Ma infine egli si ribellò contro di lui mandando i suoi messaggeri in Egitto, [perché questo] gli desse cavalli e un popolo numeroso. Avrà successo? Scamperà colui che fa queste cose e che ha infranto il patto? E scamperà davvero?’ (Ezechiele 17:19, 20) “‘Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Come io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato e il mio patto che ha infranto, di sicuro lo recherò perfino sulla sua testa. 20 E certamente stenderò su di lui la mia rete, e certamente sarà preso nella mia rete da caccia; e di sicuro lo farò andare a Babilonia e là verrò in giudizio con lui rispetto alla sua infedeltà con la quale ha agito contro di me. (Atti 5:1-10) Comunque, un certo uomo di nome Anania, insieme a sua moglie Saffira, vendette un possedimento 2 e segretamente trattenne parte del prezzo, e anche sua moglie lo sapeva, e portò solo una parte e la depositò ai piedi degli apostoli. 3 Ma Pietro disse: “Anania, perché Satana ti ha imbaldanzito da farti mentire allo spirito santo, trattenendo segretamente parte del prezzo del campo? 4 Finché rimaneva presso di te non rimaneva tuo? e dopo che era stato venduto non restava sotto il tuo controllo? Perché ti sei messo in cuore di fare un’azione come questa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio”. 5 Udite queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E grande timore venne su tutti quelli che lo udirono. 6 Ma i giovani si alzarono, lo avvolsero in panni, e portatolo fuori lo seppellirono. 7 Ora, dopo un intervallo di circa tre ore, entrò sua moglie, non sapendo ciò che era accaduto. 8 Pietro le disse: “Dimmi, avete voi [due] venduto il campo per tanto?” Essa disse: “Sì, per tanto”. 9 E Pietro le [disse]: “Perché vi siete messi d’accordo fra voi [due] di mettere alla prova lo spirito di Geova? Ecco, i piedi di quelli che hanno sepolto tuo marito sono alla porta, e porteranno via anche te”. 10 All’istante essa cadde ai suoi piedi e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta, e portatala via, la seppellirono accanto a suo marito. 12 (2 Timoteo 3:1-5) Ma sappi questo, che negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. 2 Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, 3 senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, 4 traditori, testardi, gonfi [d’orgoglio], amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, 5 aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza; e da questi allontànati. (Ebrei 10:24, 25) E consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno. 6 “Il vostro sì significhi sì” “La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. 13 (Matteo 16:24) Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda il suo palo di tortura e mi segua di continuo. 14 (2 Corinti 13:5) Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete. O non riconoscete che Gesù Cristo è unito a voi? A meno che non siate disapprovati. W08 15/07: Per ‘provare se siamo nella fede’ dobbiamo valutare il nostro comportamento in base a quello che impariamo dalla Bibbia. Per ‘provare ciò che noi stessi siamo’ dobbiamo esaminare il nostro grado di spiritualità considerando anche l’acutezza delle nostre “facoltà di percezione” e l’entità delle opere che compiamo per fede. (Ebr. 5:14; Giac. 1:22-25) Applicando i saggi consigli di Paolo possiamo continuare a camminare nella via della verità. W05 15/02: Qui l’apostolo incoraggiava i cristiani a individuare eventuali debolezze spirituali con l’obiettivo di porvi rimedio. Nell’esaminare se è nella fede, il cristiano deve determinare se le sue parole e le sue azioni sono in armonia con ciò in cui afferma di credere. Comunque, se l’autoesame ci porta nella direzione sbagliata, a cercare la nostra “identità” oppure delle risposte al di fuori della congregazione cristiana o in modo indipendente dalla nostra relazione con Geova, risulterà inutile e potrà essere spiritualmente letale. Non vorremo mai ‘fare naufragio riguardo alla nostra fede’! — 1 Timoteo 1:19. w05 15/07: Il modo principale per provare se siamo nella fede, dunque, è leggere la Parola di Dio, meditarvi sopra e valutare se il nostro comportamento è in armonia con quello che impariamo. Possiamo rallegrarci di tutto l’aiuto che abbiamo per capire la Parola di Dio. Che dire se per noi studiare è difficile? È indispensabile che ci sforziamo di acquisire o coltivare il gusto di studiare. (1 Pietro 2:2) Per diventare maturi bisogna imparare a nutrirsi di cibo solido, cioè delle profonde verità della Parola di Dio, altrimenti le nostre facoltà di percezione rimarranno limitate. Ma per dare prova di maturità non basta acquisire le facoltà di percezione. Dobbiamo anche applicare nella vita di ogni giorno la conoscenza acquisita con il diligente studio personale. ‘Guarda attentamente nello specchio della parola di Dio, ed esaminati. Persisti nel farlo e analizza te stesso alla luce di quello che trovi nella parola di Dio. Poi non dimenticare subito quello che hai visto. Fa le correzioni necessarie’ 15 (Luca 16:10) Chi è fedele nel minimo è anche fedele nel molto, e chi è ingiusto nel minimo è anche ingiusto nel molto. W05 15/07: Secondo il contesto, l’applicazione iniziale delle parole di Gesù riportate in Luca 16:10 riguarda l’uso delle “ricchezze ingiuste”: i nostri beni o averi materiali. Sono chiamate ingiuste perché le ricchezze materiali, specie il denaro, sono sotto il controllo di esseri umani peccatori. Inoltre il desiderio di arricchirsi può indurre a compiere azioni sbagliate. Manifestiamo fedeltà essendo saggi nell’uso dei nostri beni materiali. Anziché servircene per scopi egoistici, vogliamo usarli per promuovere gli interessi del Regno e per aiutare chi è nel bisogno. Essendo fedeli in questo, diventiamo amici di Geova Dio e di Gesù Cristo, che possiedono le “dimore eterne”, nelle quali ci accoglieranno concedendoci la vita eterna in cielo o nel Paradiso sulla terra. Pensiamo inoltre a quale possibilità diamo alle persone quando, proclamando il messaggio del Regno, lasciamo Bibbie o pubblicazioni basate sulla Bibbia e spieghiamo che accettiamo contribuzioni per l’opera mondiale svolta dal popolo di Geova. Non offriamo loro l’opportunità di fare saggio uso delle risorse materiali di cui dispongono? Benché l’applicazione iniziale di Luca 16:10 riguardi l’uso delle risorse materiali, il principio espresso si applica anche in altri campi. 16 (Giacomo 3:2) Poiché tutti inciampiamo molte volte. Se uno non inciampa in parola, questi è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche l’intero corpo. (Levitico 5:4-7) “‘O nel caso che un’anima giuri fino a parlare sconsideratamente con le sue labbra di fare il male o di fare il bene rispetto a qualunque cosa che l’uomo proferisca sconsideratamente in una dichiarazione giurata, benché ciò gli fosse stato nascosto, eppure egli stesso è venuto a saperlo, allora è divenuto colpevole rispetto a una di queste cose. 5 “‘E deve accadere che nel caso divenga colpevole rispetto a una di queste cose, deve confessare in qual modo ha peccato. 6 E deve portare “Il vostro sì significhi sì” “La vostra parola 'Sì' significhi Sì, il vostro 'No', No”. — Matt. 5:37. a Geova la sua offerta per la colpa per il peccato che ha commesso, cioè una femmina dal gregge, un’agnella o una capretta, come offerta per il peccato; e il sacerdote deve fare espiazione per lui per il suo peccato. 7 “‘Se, però, non ha mezzi sufficienti per una pecora, allora deve portare come sua offerta per la colpa per il peccato che ha commesso due tortore o due giovani piccioni a Geova, uno come offerta per il peccato e uno come olocausto. (Levitico 5:11) “‘Ora se non ha i mezzi per due tortore o due giovani piccioni, allora deve portare come sua offerta per il peccato che ha commesso un decimo di efa di fior di farina come offerta per il peccato. Non vi deve mettere sopra olio e non vi deve porre sopra olibano, poiché è un’offerta per il peccato. (1 Giovanni 2:1, 2) Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non commettiate peccato. Eppure, se qualcuno commette peccato, abbiamo un soccorritore presso il Padre, Gesù Cristo, il giusto. 2 Ed egli è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo. (Proverbi 6:2, 3) [se] sei stato preso al laccio dai detti della tua bocca, [se] sei stato intrappolato dai detti della tua bocca, 3 allora intraprendi quest’azione, figlio mio, e liberati, poiché sei caduto nella palma della mano del tuo prossimo: Va a umiliarti e tempesta il tuo prossimo di sollecitazioni. (Ecclesiaste 5:2) Non affrettarti riguardo alla tua bocca; e in quanto al tuo cuore, non abbia fretta di proferir parola dinanzi al [vero] Dio. Poiché il [vero] Dio è nei cieli ma tu sei sulla terra. Perciò le tue parole devono essere poche. W99 15/09: Quando preghiamo Geova, possiamo sentirci spinti a promettergli che lotteremo per vincere una certa debolezza, per coltivare una particolare qualità cristiana o per migliorare qualche aspetto della nostra attività teocratica. Cosa ci aiuterà a mantenere queste promesse? — Confronta Ecclesiaste 5:2-5. Le promesse sincere nascono sia dal cuore che dalla mente. Perciò vogliamo sostenere le promesse che abbiamo fatto a Geova aprendogli il cuore in preghiera, menzionando onestamente i nostri timori, i nostri desideri e le nostre debolezze. Pregare in relazione a una promessa fatta rafforzerà in noi la volontà di mantenerla. Potremmo considerare le promesse fatte a Dio come debiti. Quando i debiti sono grossi, si devono pagare a rate. In modo analogo, per mantenere molte promesse che facciamo a Geova ci vuole tempo. Ma dandogli regolarmente quello che possiamo, dimostriamo di voler fare ciò che abbiamo promesso, ed egli ci benedirà di conseguenza. Possiamo dimostrare che prendiamo seriamente le promesse fatte pregando spesso, forse ogni giorno, in relazione ad esse. Dimostreremo così al nostro Padre celeste che siamo sinceri. Saremo anche aiutati a ricordare ciò che abbiamo promesso. Davide ci lasciò un ottimo esempio al riguardo. In un cantico supplicò Geova: “Odi, o Dio, il mio grido d’implorazione. Presta attenzione alla mia preghiera. . . . Certamente innalzerò melodie al tuo nome per sempre, affinché io paghi di giorno in giorno i miei voti”. — Salmo 61:1, 8. 17 (Rivelazione 20:6) Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni. (Rivelazione 21:3-5) Allora udii un’alta voce dal trono dire: “Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. 4 Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate”. 5 E Colui che sedeva sul trono disse: “Ecco, faccio ogni cosa nuova”. E dice: “Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci”. 18 (Rivelazione 20:7-10) Ora appena saranno finiti i mille anni, Satana sarà sciolto dalla sua prigione, 8 e uscirà per sviare quelle nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarli alla guerra. Il numero di questi è come la sabbia del mare. 9 E avanzarono sull’estensione della terra e circondarono il campo dei santi e la città diletta. Ma fuoco scese dal cielo e li divorò. 10 E il Diavolo che li sviava fu scagliato nel lago di fuoco e zolfo, dove [erano già] la bestia selvaggia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. (Salmo 31:5) Nella tua mano affido il mio spirito. Mi hai redento, o Geova, Dio di verità. “Il vostro sì significhi sì”