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Competenze storia e filosofia - parte 2
Parte 2 Ragionare sulle competenze, a partire da Filosofia 1) Introduzione Per capire e farci capire conviene forse confrontarci in partenza con due approcci alla filosofia che possono essere utili per affrontare il tema proposto. Per approccio alla filosofia intendiamo domandarci che cosa possa essere la filosofia oggi, quale sia la significatività di essa e soprattutto che cosa si intenda per filosofia “insegnata”. Remo Bodei Dice Remo Bodei1 che, a sua volta, riprende Plutarco “Raccontano gli antichi di una città immaginaria in cui le parole si congelano per il freddo e poi col caldo si scongelano, così che gli abitanti sentono d’estate quel che si sono detti d’inverno. La favola si riferisce alla filosofia, forma di sapere a effetto ritardato, che richiede tempo per essere assimilata: ciò che sul suo conto si apprende da giovani resta in noi come congelato e si capisce solo col crescere, a contatto con i problemi di volta in volta incontrati.” (cfr. Plutarco, 1989,79 A). 2 Dire che la filosofia ha un effetto ritardato è una bella immagine per farci capire come essa entri in campo, ma con tempi più lenti, dato che il suo esercizio richiede un faticoso cammino, un cammino non facile che però non può essere paragonato a quello dell’Impero bizantino in permanente perdita di territori (ad esempio le varie specialità scientifiche man mano staccatesi dalla Filosofia)ma delineabile in modo ben più complesso “E proprio in questi periodi di accentuata crisi, la filosofia svolge il suo compito più importante, ridisegna criticamente le variazioni delle mappe di senso, orienta nuovamente gli individui rispetto ai continui mutamenti di assetto delle idee e dei valori, distrugge modi di pensare e di rappresentare inadeguati, settari o menzogneri.” 3 Come osserva sempre Bodei, il rapporto fra realtà e filosofia è strettissimo, a differenza di quanto una mentalità volgare e distorta, quella che prende in giro Talete caduto nel pozzo, riesca a comprendere. D’altra parte è proprio la filosofia, specificamente quella occidentale, che insegna a guardarsi dalle false apparenze, assumendo la veste di una “luce che si alimenta da sé a partire da una scintilla iniziale spingendo chi la possiede a oltrepassare limiti giudicati invalicabili e a negare gli insegnamenti e le tradizioni ricevute. La motivata infedeltà verso le filosofie del passato, la serena confutazione delle idee in precedenza fiduciosamente accolte, costituisce l’autentica fedeltà del filosofo, secondo il vecchio motto amicus Plato, sed magis amica veritas.”4 Che poi la Filosofia, proprio per questa sua dimensione critica e per questo contatto con la realtà, abbia anche difficili rapporti con essa, presentando nel suo continente molte voci “fuori dal coro” va di pari passo con quell’ amore per la sapienza che, in quanto “amore di”, non è semplice coincidenza con contenuti ormai acquisiti. Roberto Casati5 Casati è autore di un agile volumetto6 da cui traiamo alcuni brani particolarmente utili per parlare appunto di Filosofia e competenze, sebbene l’autore non usi mai tale parola in senso Remo Bodei, notissimo professore di Storia della Filosofia all’Università di Pisa, ha tenuto e tiene corsi in molte Università straniere, fra cui la UCLA di Los Angeles. Oltre ai suoi molti interessi scientifici in ambito filosofico ha dedicato particolare attenzione a come la Filosofia venga percepita nella nostra società. 2 Bodei,R., Una scintilla di fuoco- Invito alla filosofia, Zanichelli, 2005, p. 7 3 Bodei,R., cit. p.20 4 Bodei,R., cit. p.13 5 Roberto Casati, direttore di ricerca del CNRS all’Institut Nicod a Parigi e collaboratore da molti anni del “Sole 24 Ore” (inserto domenicale), vede la filosofia come una sorta di motore inarrestabile e tale da permetterci di esplorare sempre nuovi orizzonti. 6 Casati, R., Prima lezione di Filosofia, Laterza, 2011 1 specificamente didattico. Tuttavia, se noi leggiamo con attenzione quanto scrive, ci rendiamo conto di come la sua visione sia proprio nell’ottica delle competenze per come le abbiamo individuate nella Parte 1 di questo lavoro (cfr. in particolare pag. 8-9) Dice Casati “Un filosofo è un negoziatore concettuale. Alcuni saranno d’accordo, altri meno… Quando si fa un negoziato concettuale? Molto spesso e in molti luoghi…Se cominciamo a guardarci intorno, li scorgiamo spesso e volentieri. Li ritroviamo ovunque dei cambiamenti in quello che sappiamo o in quello che facciamo esercitano una pressione sulle idee nelle quali fino a dora ci eravamo cullati…Le idee e le abitudini antiche sono difficili da abbandonare; forse hanno una loro legittimità; forse ci eravamo arrivati con un percorso faticoso e ci risulta difficile rinunciarvi… E tuttavia la situazione nuova ci obbliga a confrontarci con esse, ed eventualmente a trasformarle. Come si fa a cambiare idea? Da qualche parte dobbiamo iniziare. Si apre una trattava concettuale…Non si tratta soltanto di un interesse teorico. Quale nuova narrazione del mondo mi permette di agire, se accetto che il mondo non è più quello di prima?... Qui c’è spazio per l’intervento dei filosofi che sono negoziatori concettuali per vocazione o di professione. Da quando ci sono tracce di filosofi anella storia ci sono tracce di negoziato concettuale. I filosofi naturalmente negoziano concettualmente anche tra loro a distanza più o meno ravvicinata….. In un negoziato maturo si deve anche spesso negoziare con se stessi; un negoziatore a volte deve lasciare il tavolo per tornare sulle sue posizioni, convincere la propria parte, ripensare a quello che vuole veramente. Al tempo stesso l’apertura alla revisione delle proprie idee si accompagna alla necessità di offrire alla controparte un aiuto, delle opzioni perché questa possa a sua volta rivedere le proprie idee in modo da trovare un punto in comune o comunque di sbloccare l’azione….” Data di massima questa visione della filosofia, Casati individua rispetto ad essa una serie importante di conseguenze anche per l’insegnamento “1: se il filosofo è un negoziatore concettuale, ne segue che la filosofia, più che una materia, è un’arte; l’arte del negoziare concetti, che richiede non solo rigore ma una buona dose di immaginazione. Questo significa 2: che non c’è un canone della filosofia nel senso in cui ci può essere un canone della fisica o della biologia, o del metodo storico. 3). allora spiegare la filosofia significa spiegare le tecniche del negoziato sulla base di esempi. Certo, ci sono dei temi ricorrenti; ma vedremo come, forse sorprendentemente, questi temi mostrano che le competenze del filosofo sono vicine a quelle dell’artista, o del matematico creativo, o dell’ingegnere, per un aspetto o per l’altro. Un’altra conseguenza, 4: è che la filosofia è molto più diffusa nella società di quanto non ci si aspetti, o di quanto non dica di essere o venga rappresentata. Troviamo negoziati concettuali quando abbiamo fusioni aziendali o dobbiamo far dialogare diverse culture di impresa, quando decidiamo quali statistiche sono pertinenti per valutare il senso di insicurezza, quando ci poniamo domande sulla natura corpuscolare o ondulatoria della luce, quando ci prefiggiamo degli obiettivi educativi, quando aiutiamo i nostri figli a crescere, quando accettiamo di stare invecchiando. 5: abbiamo una chiave di lettura semplice per molta storia della filosofia che altro non è che la traccia lasciata da negoziati concettuali ambiziosi, svoltisi in coincidenza di cambiamenti a volte brutali: quando si comincia a capire che il corpo umano è una specie di macchina (Cartesio), quando le città si dotano di leggi autonome (Platone), quando si cerca di fermare la spirale della violenza fra comunità religiose (Locke), quando le persone scelgono di decidere d asole il proprio destino invece che conformarsi supinamente a paternali (Kant)- per esempio. E questo vuol dire che 6, innumerevoli altri negoziati non sono stati registrati con l’etichetta di ‘negoziato filosofico?, ma le loro tracce sono presenti nella società che ne è stata plasmata. Possiamo fare anche una previsione, 7: troveremo molte tracce esplicite di negoziati concettuali quando le trasformazioni sociali, economiche e scientifiche saranno particolarmente radicali. La storia della filosofi è discontinua ed eterodiretta; cambia il mondo, la filosofia serve; la filosofia occorre. 8: risulterà che alcune cose cui incolliamo l’etichetta di filosofi sono tali solo di nome. Per finire, 9: la filosofi ha dei bei giorni davanti a sé, non abbiamo nessuna ragione di pensare che il futuro non ci riservi sempre nuove sorprese, che metteranno noi e chi verrà dopo di noi di fronte alla necessità di negoziare concettualmente e sappiamo che ci sono molte persone diverse da noi, le cui idee possono essere molto distanti dalle nostre. Dobbiamo accettare questi fatti come una ricchezza e una sfida”7. 2) Dall’ EQF alla ristrutturazione del programma Teniamo presente quanto detto da Bodei e da Casati per impostare il curricolo di Filosofia, pensandolo in rapporto all’EQF (European Qualification Framework) ed esattamente riferendoci al terzo e quarto livello. Schema EQF con l’indicazione dei primi 4 livelli; il terzo è lo standard europeo per la qualifica professionale, mentre il quarto lo è per il diploma o baccalaureato. LIVELLI Nel EQF, le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche Nel EQF, le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano la destrezza manuale e l’uso di metodi, materiali, attrezzature e strumenti) Nel EQF la competenza è descritta in termini di responsabilità e autonomia. - conoscenze generali di base - abilità di base necessarie per svolgere compiti semplici - lavorare o studiare sotto supervisione diretta in un contesto strutturato - conoscenze pratiche di base in un ambito di lavoro o di studio - abilità cognitive e pratiche di base necessarie per utilizzare le informazioni rilevanti al fine di svolgere compiti e risolvere problemi di routine utilizzando regole e strumenti semplici - lavorare o studiare sotto supervisione diretta con una certa autonomia - conoscenze di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito di lavoro o di studio - una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie per svolgere compiti e risolvere problemi selezionando e applicando metodi, strumenti, materiali e informazioni di base - assumersi la responsabilità dello svolgimento di compiti sul lavoro e nello studio - adattare il proprio comportamento alle circostanze per risolvere problemi - conoscenze pratiche e teoriche in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio - una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie per creare soluzioni a problemi specifici in un ambito di lavoro o di studio - autogestirsi all’interno di linee guida in contesti di lavoro o di studio solitamente prevedibili, ma soggetti al cambiamento - supervisionare il lavoro di routine di altre persone, assumendosi una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento delle attività di lavoro o studio 1 2 3 4 7 Casati,R., Prima lezione di filosofia, cit. pp. 3-4-5-6 (passim) Andiamo a leggere ora quanto dice il Ministero riguardo la Filosofia nel Liceo Classico, rendendoci però conto di come quanto è contenuto nelle Indicazioni Ministeriali abbia poco a che fare con le EQF ma sia piuttosto una sorta di “summa” riguardante conoscenze in termini di contenuti anche prescrittivi ed abilità. E le competenze? Vengono lasciate al buon cuore dei docenti che devono risolversi la questione da soli. Basta leggere per capire quello che diciamo. Ministero PI FILOSOFIA LINEE GENERALI E COMPETENZE Liceo Classico Al termine del percorso liceale lo studente è consapevole del significato della riflessione filosofica come modalità specifica e fondamentale della ragione umana che, in epoche diverse e in diverse tradizioni culturali, ripropone costantemente la domanda sulla conoscenza, sull’esistenza dell’uomo e sul senso dell’essere e dell’esistere; avrà inoltre acquisito una conoscenza il più possibile organica dei punti nodali dello sviluppo storico del pensiero occidentale, cogliendo di ogni autore o tema trattato sia il legame col contesto storico-culturale, sia la portata potenzialmente universalistica che ogni filosofia possiede. Grazie alla conoscenza degli autori e dei problemi filosofici fondamentali lo studente ha sviluppato la riflessione personale, il giudizio critico, l’attitudine all’approfondimento e alla discussione razionale, la capacità di argomentare una tesi, anche in forma scritta, riconoscendo la diversità dei metodi con cui la ragione giunge a conoscere il reale. Lo studio dei diversi autori e la lettura diretta dei loro testi lo avranno messo in grado di orientarsi sui seguenti problemi fondamentali: l’ontologia, l’etica e la questione della felicità, il rapporto della filosofia con le tradizioni religiose, il problema della conoscenza, i problemi logici, il rapporto tra la filosofia e le altre forme del sapere, in particolare la scienza , il senso della bellezza, la libertà e il potere nel pensiero politico, nodo quest’ultimo che si collega allo sviluppo delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione. Lo studente è in grado di utilizzare il lessico e le categorie specifiche della disciplina, di contestualizzare le questioni filosofiche e i diversi campi conoscitivi, di comprendere le radici concettuali e filosofiche delle principali correnti e dei principali problemi della cultura contemporanea, di individuare i nessi tra la filosofia e le altre discipline. Il percorso qui delineato potrà essere declinato e ampliato dal docente anche in base alle peculiari caratteristiche dei diversi percorsi liceali, che possono richiedere la focalizzazione di particolari temi o autori. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO SECONDO BIENNIO Nel corso del biennio lo studente acquisirà familiarità con la specificità del sapere filosofico, apprendendone il lessico fondamentale, imparando a comprendere e ad esporre in modo organico le idee e i sistemi di pensiero oggetto di studio. Gli autori esaminati e i percorsi didattici svolti dovranno essere rappresentativi delle tappe più significative della ricerca filosofica dalle origini a Hegel in modo da costituire un percorso il più possibile unitario, attorno alle tematiche sopra indicate. A tale scopo ogni autore sarà inserito in un quadro sistematico e ne saranno letti direttamente i testi, anche se solo in parte, in modo da comprenderne volta a volta i problemi e valutarne criticamente le soluzioni. Nell’ambito della filosofia antica imprescindibile sarà la trattazione di Socrate, Platone e Aristotele. Alla migliore comprensione di questi autori gioverà la conoscenza della indagine dei filosofi presocratici e della sofistica. L’esame degli sviluppi del pensiero in età ellenistico-romana e del neoplatonismo introdurrà il tema dell'incontro tra la filosofia greca e le religioni bibliche. Tra gli autori rappresentativi della tarda antichità e del medioevo, saranno proposti necessariamente Agostino d’Ippona, inquadrato nel contesto della riflessione patristica, e Tommaso d’Aquino, alla cui maggior comprensione sarà utile la conoscenza dello sviluppo della filosofia Scolastica dalle sue origini fino alla svolta impressa dalla “riscoperta” di Aristotele e alla sua crisi nel XIV secolo. Riguardo alla filosofia moderna, temi e autori imprescindibili saranno: la rivoluzione scientifica e Galilei; il problema del metodo e della conoscenza, con riferimento almeno a Cartesio, all’empirismo di Hume e, in modo particolare, a Kant; il pensiero politico moderno, con riferimento almeno a un autore tra Hobbes, Locke e Rousseau; l’idealismo tedesco con particolare riferimento a Hegel. Per sviluppare questi argomenti sarà opportuno inquadrare adeguatamente gli orizzonti culturali aperti da movimenti come l’Umanesimo-Rinascimento, l’Illuminismo e il Romanticismo, esaminando il contributo di altri autori (come Bacone, Pascal, Vico, Diderot, con particolare attenzione nei confronti di grandi esponenti della tradizione metafisica, etica e logica moderna come Spinoza e Leibniz) e allargare la riflessione ad altre tematiche (ad esempio gli sviluppi della logica e della riflessione scientifica, i nuovi statuti filosofici della psicologia, della biologia, della fisica e della filosofia della storia). QUINTO ANNO L’ultimo anno è dedicato principalmente alla filosofia contemporanea, dalle filosofie posthegeliane fino ai giorni nostri. Nell’ambito del pensiero ottocentesco sarà imprescindibile lo studio di Schopenhauer, Kierkegaard, Marx, inquadrati nel contesto delle reazioni all’hegelismo, e di Nietzsche. Il quadro culturale dell’epoca dovrà essere completato con l’esame del Positivismo e delle varie reazioni e discussioni che esso suscita, nonché dei più significativi sviluppi delle scienze e delle teorie della conoscenza. Il percorso continuerà poi con almeno quattro autori o problemi della filosofia del Novecento, indicativi di ambiti concettuali diversi scelti tra i seguenti: a) Husserl e la fenomenologia; b) Freud e la psicanalisi; c) Heidegger e l’esistenzialismo; d) il neoidealismo italiano e) Wittgenstein e la filosofia analitica; f) vitalismo e pragmatismo; g) la filosofia d'ispirazione cristiana e la nuova teologia; h) interpretazioni e sviluppi del marxismo, in particolare di quello italiano; i) temi e problemi di filosofia politica; l) gli sviluppi della riflessione epistemologica; i) la filosofia del linguaggio; l) l'ermeneutica filosofica. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 3) Il Primo anno di Filosofia in un Liceo Classico A questo punto cerchiamo di impostare il Primo Anno di Filosofia (I Liceo Classico) cercando di tradurre gli enunciati di esso in un percorso operativo e metodologico. La domanda fondamentale è: su quale/quali competenze riteniamo si possa utilmente lavorare in I Liceo Classico/Perché ? Come posso, a partire dalle competenze, aggregare intorno ad esse nuclei significativi di conoscenze e abilità facendo sì che si “traducano operativamente”, dando ragione della competenza in senso vasto? Può essere utile allora ragionare sulla seguente proposta di lavoro che, evidenziando il che cosa, il come e il perché offre una scansione di base chiara per la Prima Liceo. La chiameremo d’ora in poi Strumento 1.8 Strumento 1 Filosofia antica e medievale Che cosa L’idea di “filosofia” Come Lettura di testi sul tema del significato della filosofia. Acquisizione di un primo lessico provvisorio. Tentativi di progressiva definizione dell’oggetto di studio. Naturalisti e Sofisti La nascita della filosofia in Grecia Scuola di Mileto. Pitagora e i pitagorici. Il pluralismo presocratico. La Sofistica (con particolare riferimento a Protagora e Gorgia) Il contesto ateniese: città/altre città; cittadino/ altro; la dimensione della politica, physis/nomos Socrate e Platone La filosofia dei tre periodi platonici. Metodo e contenuti del periodo socratico. Le idee e la filosofia della maturità. La filosofia critica della vecchiaia platonica. Lettura documentaria. Confronto fra fonti e originali. Acquisizione del lessico specifico. Circoscrizione dei temi chiave. Modelli a confronto. Aristotele Logica. Fisica. Metafisica. Politica. Etica. Estetica. Lettura documentaria. Confronto fra fonti documentarie e critiche. Acquisizione del lessico specifico. Distinzione fra metodo analitico e metodo dialettico. L’idea della classificazione come strumento operativo. Acquisizione delle diverse metodologie di indagine in relazione ai diversi campi e loro distinzione. Ellenismo Stoicismo, Epicuresimo, Scetticismo. Il neoplatonismo di Plotino. Lettura documentaria. Confronto fra fonti documentarie e critiche. Acquisizione del lessico specifico. Acquisizione dei diversi modelli 8 Lettura documentaria. Confronto fra fonti documentarie e critiche. Acquisizione del lessico specifico. Acquisizione del modello della scrittura platonica come strumento della indagine filosofica (il dialogo, la dialettica). Confronto SocratePlatone e itinerari metodologici nei diversi periodi dell’opera platonica. La proposta è stata pensata dal prof. Franco Bertini Perché La filosofia come disciplina : il vero, il bene, il bello. Perché è importante occuparsi di idee invece che di cose. La filosofia come mezzo e strumento: riflessioni e applicazioni possibili. A che cosa serve e perché serve fare filosofia. La “negoziazione” filosofica, ovvero come servirsi della filosofia come mezzo di organizzazione dei saperi e delle discussioni sui saperi. Come porre domande filosofiche. L’idea di aletheia allo scopo della riflessione sui modelli di verità assoluti e relativi. Le ragioni del bisogno di verità. La riflessione critica sul concetto di verità come metodo di analisi della realtà passatapresente. Quale verità per quale potere Il metodo dialettico e la sua applicazione in diversi contesti. L’utilità del non sapere. Il sapere e le sue sfaccettature: identico e diverso a confronto Il Bene comune come strumento etico. Istruzioni per la ricerca della felicità. Il rapporto filosofia-politica Le ragioni dell’escatologia e la sua funzione nella vita umana. Perché la verità deve essere altrove? Metodi di ragionamento e loro applicazioni. La logica come strumento e sue possibilità concrete. Applicazione di modelli logici in contesti diversi. Le ragioni del definire: a che cosa serve la definizione e perché si definisce. Perché la metafisica? Si può vivere senza metafisica? Perché l’ontologia ha fatto strada nel mondo occidentale? L’arte retorica applicata al presente. La filosofia come impegno e disimpegno. Che cosa vuol dire scienza. Come si diventa intellettuali e a che cosa serve. Filosofia cristiana. Caratteri del cristianesimo e sua rottura/continuità con il sapere greco. Patristica e Scolastica (con particolare riferimento ad Agostino e Tommaso) logici e di riflessione. Confronto fra stili e metodi. Lettura documentaria. Confronto fra fonti documentarie e critiche. Acquisizione del lessico specifico. Filosofia e teologia come metodi distinti e integrabili. Confronto fra idee e metodi di indagine teologica. Classificazione delle domande teologiche essenziali. Il ruolo dell’intellettuale ieri e oggi. Problemi di lessico e di ragionamento cristiano applicati a contesti diversi. Perché dobbiamo avere un’anima? Perché non siamo di questo mondo che abitiamo? Il bisogno di Dio e le sue implicazioni teorico-pratiche. Tale proposta può essere accompagnata da una scheda riassuntiva delle Attività, Operazioni, Obiettivi, Abilità e Competenze che Ruffaldi e Trombino prevedono in una pagina tratta da “Filosofia in aula”, presente in rete nell’Officina dei pensieri. La scheda di Ruffaldi e Trombino va però ritagliata, semplicizzata, contemperata con la lezione frontale e quella dialogica, oggi ancora secondo noi insostituibili, a causa anche del sovraffollamento nelle classi nella scuola italiana. Dalla scheda base, modificata, di Ruffaldi e Trombino, il docente può trarre spunti per esplicitare in modo più analitico il proprio lavoro Ecco la scheda modificata che definiamo per brevità Strumento 2 Strumento 2 Attività 1.Lezione frontale e dialogica con avvio al lavoro sul Manuale 2. Lavoro sui testi e con i testi Operazioni Decodificazione da parte degli studenti di quanto dice il docente; Analisi del testo (Manuale) Paragrafazione, Titolazione, Sintesi, Rielaborazioni, ecc. Dagli autori ai concetti generali. La lingua come codice e il sottocodice filosofico 3. Oralità 4. Scrittura Obiettivi Comprensione Rielaborazione Imparare a rapportarsi abitualmente ai testi ( e dei filosofi e che parlano dei filosofi) Conoscere direttamente i filosofi. Confilosofare: apprendere gli stili di pensiero nella frequentazione degli autori. Presentazioni individuali e di gruppo. Dibattiti. "Comunicazione filosofica". Docente come cooordinatore Collaborazione tra classi. Costruire una "comunità di ricerca". Esercizi. Consolidamento. Lavoro individualizzato. Rielaborazione. Creare occasioni per il confronto e per la produzione di argomentazioni. Apprendimento attivo e collaborativo. Problematizzare le conoscenze. Acquisire la capacità di pensare per modelli diversi. Sviluppare il pensiero creativo. Pluralismo: accettare punti di vista diversi. Capire gli altri. Cooperazione. Acquisire gli strumenti per l'analisi dei testi. Acquisire strumenti concettuali e logici. Schede. Esercizi creativi. Abilità e competenze Acquisire strumenti per la comprensione e la rielaborazione. Interpretazione personale del materiale di studio. Creatività e originalità. Attualizzazione: saper usare le conoscenze filosofiche per razionalizzare la propria esperienza e per analizzare la realtà contemporanea. 4. Lavoro sui concetti Schede lessicali. Mappe concettuali. Comprensione e uso dei concetti filosofici. Costruire le basi per strategie argomentative. Controllo della correttezza logica del discorso. Acquisire gli strumenti del filosofare e del pensiero autonomo. Consapevolezza degli aspetti metacognitivi dell'apprendimento. 5. Argomentazione Competenze logiche. Padroneggiare strategie argomentative. Stili argomentativi. Apertura interpersonale. Analisi della consistenza delle argomentazioni. 6. Uso delle tecnologie informatiche Produzione di argomentazioni. Scrittura ipertestuale Comprensione e uso della logica del linguaggio. Tolleranza e apertura al confronto. Capacità di analisi critica dei messaggi dei mass media. Saper argomentare. Capire il proprio mondo. Organizzazione della conoscenza. Strategie di rielaborazione. Spirito critico. Connessione tra i saperi (interdisciplinarietà). Documentazione e ricerca (Internet) Archivio didattico Schede E-group Documentazione e rielaborazione. Connessione tra i saperi (interdisciplinarietà). Lavoro in comune grazie alla possibilità che la classe lavori al suo interno in rete Comunicazione telematica. Pensiero non sequenziale. Abituarsi ad analizzare i problemi da una pluralità di prospettive. Pensiero non sequenziale. Organizzazione della conoscenza. Collaborazione. Strategie di rielaborazione. Collaborazione. Dialogo. Collaborazione a distanza Nota allo Strumento 2: le competenze sono, a ben pensarci, specie man mano che si sale come numerazione nello Strumento 2, fluide rispetto alle attività, operazioni, obiettivi previsti. Lo schema di Ruffaldi e Trombino non deve essere perciò una gabbia ma va invece essere utilizzato come una rete con cui “pescare”. Ogni docente deve ragionare con la sua testa: ad esempio la collaborazione e il dialogo non sono certo riconducibili solo all’ultimo punto ma possono essere “spalmati” su più punti. Ed ecco, sulla base dei parametri sopra enunciati, come si può “filtrare” il primo “blocco” dello Strumento 1 proposto dal prof. Bertini tenendo conto anche dello Strumento 29. Che cosa L’idea di “filosofia” Come Lettura di testi sul tema del significato della filosofia. Perché La filosofia come disciplina : il vero, il bene, il bello. Un utile esercizio può essere quello di applicare il solito “filtro” ai blocchi restanti del proposto Strumento 1 9 Acquisizione di un primo lessico provvisorio. Tentativi di progressiva definizione dell’oggetto di studio. Perché è importante occuparsi di idee invece che di cose. La filosofia come mezzo e strumento: riflessioni e applicazioni possibili. A che cosa serve e perché serve fare filosofia. La “negoziazione” filosofica, ovvero come servirsi della filosofia come mezzo di organizzazione dei saperi e delle discussioni sui saperi. Come porre domande filosofiche. Ed ora ipotizziamo il percorso didattico che tiene conto dello Strumento 210 Sono utilizzate soprattutto le operazioni elencate al punto 1-2-. Vengono perciò forniti agli alunni testi orali, cioè la lezione del docente ( da cui devono trarre appunti), testi scritti (Manuale) e testi che parlano di che cos’è la Filosofia ( ad esempio i testi di Bodei e Casati collocati all’inizio della II parte del presente lavoro andrebbero, stralciati in parti significative, benissimo, purché adeguatamente supportati dal docente che può fornire esemplificazioni) + testi tratti da filosofi del passato + opinioni che gli studenti sono invitati a raccogliere sulla filosofia presso amici, conoscenti, per strada, ecc. Viene introdotto anche il punto 4: gli studenti sono sollecitati a produrre brevi schede con intitolazioni tipo “Opinioni colte sulla Filosofia” ma anche “Opinioni comuni sulla Filosofia” . Per il punto 6 gli studenti possono essere invitati a consultare i Festival della Filosofia in rete ed invitati ad annotare le parole “difficili”che trovano. Tali parole saranno riprese in esame alla fine dell’anno per vedere il cammino percorso.. Il che cos’è l’interrogarsi può essere fatto passare attraverso conoscenze comuni date per scontate e che poi si rivelano errate, ad esempio la conoscenza attraverso i sensi, ecc. Viene impostata fin dall’inizio una rubrica dei termini filosofici incontrati (cfr. punto 4), rubrica necessariamente informatizzata(cfr.sempre punto 6) e cui man mano si aggiungono i significati per come riscontrati negli autori e nei testi affrontati. Tale rubrica, che non è la semplice copiatura dei dizionarietti di Filosofia, diventerà alla fine dell’anno un riscontro effettivo di competenze e la base di una riflessione (come eravamo-come siamo), compresi opportuni esercizi di metacognizione, ecc. 4) Quali verifiche e perché Il blocco 1 di cui è stata fornita una possibile esemplificazione necessita, per essere verificato in modo sommativo scritto, almeno anche di una parte del blocco 2 (quella che riguarda la filosofia presocratica) Verifiche sommative di una certa significatività per l’orale sono possibili a partire dal completamento del blocco 1. Il registro “normale” può riportare il voto sintetico ma occorre che ogni docente predisponga strumenti agili di osservazione del cammino complessivo degli studenti evidenziando le competenze che sono al centro del blocco in svolgimento e mantenendone memoria.11 La “traduzione” è stata pensata dalla prof. M.Cristina Mirabello Si parla nella pubblicistica attuale di “registro di bordo”, di rubriche valutative, ecc.) dove si riportino i nomi degli studenti e le competenze individuate per quel blocco. Vanno a far parte di quel blocco anche le osservazioni in itinere che non sono “un trito scialo di fatti” ma osservazioni pertinenti e tese ad illuminare le competenze dimostrate dall’alunno ( lavorare da soli o in gruppo, essere responsabili, assumersi dei compiti, ecc. ). Non esiste quindi una scuola, una prescuola ed una doposcuola, ma l’osservazione attenta del docente accompagna il cammino dei ragazzi sempre. E’ bene che ogni docente si costruisca da solo la sua cassetta degli attrezzi e la comunichi agli studenti e genitori, avendo ben chiara però sempre la meta finale ( cfr. EQF).Lo strumento utilizzato deve essere fruibile, e perciò semplice e chiaro, leggibile da parte di tutti 10 11 5) Esempio di una verifica comprendente conoscenze, abilità, competenze sul blocco 1 e la parte del blocco 2 fino ai filosofi presocratici compresi (esclusa Sofistica) La verifica si propone di controllare conoscenze, competenze e abilità.12 Le conoscenze riguardano le tematiche e autori trattati. Le abilità riguardano fondamentalmente la decodificazione dei testi. Le competenze riguardano 1. Acquisire strumenti per la comprensione e la rielaborazione. Apprendimento attivo 2. Problematizzare le conoscenze. 3. Pensare per modelli diversi. 4. Costruire le basi per strategie argomentative. 5. Acquisire gli strumenti del filosofare e del pensiero autonomo. 6. A che cosa serve e perché serve fare filosofia 7. Come porre domande filosofiche Leggi i seguenti testi, rispondi alle domande e/o produci quanto richiesto CONOSCENZE/ABILITÀ Gli Autori/ Le tematiche/ La decodifica dei testi COMPETENZE Acquisire gli strumenti del filosofare e del pensiero autonomo Costruire le basi per strategie argomentative Pensare per modelli diversi Parte I Su Talete Talete suppone che tutto derivi dall’acqua e in essa si risolva, perché, allo stesso modo che il seme d’ogni vita come principio di questa è umido, così anche ogni altra cosa ha il suo principio dall’umidità; perché tutte le piante traggono dall’acqua il loro nutrimento, e se essa manca inaridiscono; perché perfino il fuoco del sole e delle stelle, e lo stesso mondo, sono alimentati dalle evaporazioni dell’acqua. 1. Fai un cerchietto con la penna intorno all’archè secondo Talete. Spiega in due righe il motivo per cui egli la individua come archè. 12 La verifica è stata strutturata da parte della Prof. Maria Cristina Mirabello ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Anassimandro [...] principio degli esseri è l’indeterminato (apeiron)... da dove infatti gli esseri hanno l’origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi debbono pagare [l’uno all’altro] la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo. 2. Fai un cerchietto con la penna intorno all’archè secondo Anassimandro. Spiega quali sono le caratteristiche di tale archè ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… su Anassimene L’aria si distingue per via di rarefazione e di condensazione nelle varie sostanze. E rarefacendosi diventa fuoco, condensandosi invece diviene vento, poi nuvola, e ancora più condensata, acqua, poi terra, e quindi pietra. 3. Fai un cerchietto con la penna intorno all’archè secondo Anassimandro. In essa è ravvisabile una via “all’ in su” e una “via all’in giù” . Individua queste due vie. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Aristotele sui Pitagorici “Essi per primi si applicarono alle matematiche e le fecero progredire e, nutriti delle medesime, credettero che i principi di queste fossero principi di tutti gli esseri. E, poiché nelle matematiche i numeri sono per loro natura i principi primi, e appunto nei numeri essi ritenevano di vedere, più che nel fuoco, nella terra e nell’acqua, molte somiglianze con le cose che sono e che si generano: per esempio ritenevano che una data proprietà dei numeri fosse la giustizia, un’altra invece l’anima e l’intelletto, un’altra ancora il momento e il punto giusto, e similmente, in breve, per ciascuna delle altre; e inoltre, poiché vedevano che le note e gli accordi musicali consistevano nei numeri; e, infine, poiché tutte le altre cose, in tutta la realtà, pareva a loro che fossero fatte a immagine dei numeri e che i numeri fossero ciò che è primo in tutta quanta la realtà, pensarono che gli elementi dei numeri fossero elementi di tutte le cose, e che tutto quanto il cielo fosse armonia e numero. E tutte le concordanze che riuscivano a mostrare fra i numeri e gli accordi musicali e i fenomeni e le parti del cielo e l’intero ordinamento dell’universo, essi le raccoglievano e le sistemavano. E se qualche cosa mancava, essi si ingegnavano a introdurla, in modo da rendere la loro trattazione in tutto coerente. Per esempio: siccome il numero dieci sembra essere perfetto e sembra comprendere in sé tutta la realtà dei numeri, essi affermavano che anche i corpi che si muovono nel cielo dovevano essere dieci; ma, dal momento che se ne vedono soltanto nove, allora essi ne introducevano di conseguenza un decimo: l’Antiterra”. 4. Fai un cerchietto con la penna intorno all’archè secondo Pitagora. Scrivi il termine preciso che indica la corrispondenza di numeri e cose e spiegala ……………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………… 5. Spiega in due righe perché i Pitagorici introducono un decimo corpo ruotante nel cielo ……………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………… 6. Spiega perché la visione del cosmo pitagorica è finalistica ……………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………. Alcuni frammenti da Eraclito Tutte le cose sono uno scambio del fuoco, e il fuoco uno scambio di tutte le cose, come le merci sono uno scambio dell'oro e l'oro uno scambio delle merci. Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi e prende nome dall'aroma di ognuno di essi. Bisogna però sapere che la guerra è comune, che la giustizia è contesa e che tutto accade secondo contesa e necessità. Vera sapienza è il logos Di questo lógos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano secondo lo stesso lógos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole ed in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com'è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo. Sempre ed è e sarà fuoco eternamente vivo, che secondo misura si accende e secondo misura si spegne. 7. Individua le caratteristiche del mondo secondo Eraclito(Fisica) e che cosa secondo lui occorre per conoscerlo(gnoseologia) ………………………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… Un testo di Parmenide Bisogna che il dire e il pensare sia l’essere: è dato infatti essere, mentre nulla non è; che è quanto ti ho costretto ad ammettere. Da questa prima via di ricerca infatti ti allontano, eppoi inoltre da quella per la quale mortali che nulla sanno vanno errando, gente dalla doppia testa. Perché è l'incapacità che nel loro petto dirige l'errante mente; ed essi vengono trascinati insieme sordi e ciechi, istupiditi, gente che non sa decidersi, da cui l'essere e il non essere sono ritenuti identici e non identici, per cui di tutte le cose reversibile è il cammino. Perché non mai questo può venire imposto, che le cose che non sono siano: ma tu da questa via di ricerca allontana il pensiero. né l'abitudine nata dalle molteplici esperienze ti costringa lungo questa via, a usare l'occhio che non vede e l'udito che rimbomba di suoni illusori e la lingua, ma giudica col raziocinio la pugnace disamina che io ti espongo. Non resta ormai che pronunciarsi sulla via che dice che è. 8. Spiega le caratteristiche dell’essere e della gnoseologia di Parmenide ricorrendo al testo …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… Frammenti da Empedocle Per prima cosa ascolta che quattro son le radici di tutte le cose: ……………………………………………………………….. Ma un’altra cosa ti dirò: non vi è nascita di nessuna delle cose Mortali, né fine alcuna di morte funesta, ma c’è solo mescolanza e separazione di cose mescolate, ma il nome di nascita, per queste cose, è usato dagli uomini. Di tutte le cose generate la funesta Contesa è artefice e operatrice della nascita, e l’Amicizia invece è operatrice della fine e della mutazione del mondo degli esseri generati e del loro ritornare nell’unità [cosmica]. 16 [0 K., 110-1 St.] 9. Empedocle è un pluralista: spiega il significato di tale parola rapportandolo al testo fornito …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………. Su Anassagora […] Anassagora […] riteneva che niente si produce da ciò che non è e che ogni cosa si nutre del simile. Vedeva infatti che tutto viene dal tutto, anche se non immediatamente, ma secondo un ordine. ... Perciò suppose che fossero nel cibo e che anche nell'acqua, se di questa si nutrono gli alberi, ci fossero legno, corteccia, frutta. 10. Spiega, a partire dal testo, la teoria del “panta en pantì”in Anassagora …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… Democrito Opinione il dolce, opinione l’amaro, opinione il caldo, opinione il freddo, opinione il colore; verità gli atomi e il vuoto" [...]. "Vi sono due forme di conoscenza, l’una genuina e l’altra oscura; e a quella oscura appartengono tutti quanti questi oggetti: vista, udito, odorato, gusto e tatto. L’altra forma è la genuina, e gli oggetti di questa sono nascosti [alla conoscenza sensibile od oscura]". Quando la conoscenza oscura non può piú spingersi ad oggetto piú piccolo né col vedere né coll’udire né coll’odorato né col gusto né con la sensazione del tatto, ma <si deve indirizzar la ricerca> a ciò che è ancor piú sottile, <allora soccorre la conoscenza genuina, come quella che possiede appunto un organo piú fine, appropriato al pensare>. [...] 11. Gli atomi e il vuoto sono per Democrito verità. Spiega le caratteristiche degli atomi e perché gli atomi non possono stare senza il vuoto nella filosofia democritea ……………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………… 12. Atomi e vuoto sono strettamente correlati al meccanicismo democriteo. Spiega in che cosa esso consiste e la differenza rispetto al finalismo pitagorico ……………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………… Parte II Competenze Pensare per modelli diversi Come porre domande filosofiche 13. Scrivi una domanda che in un’immaginaria intervista Empedocle potrebbe porre polemicamente a Talete e la risposta di quest’ultimo 14. Possiamo parlare di modelli diversi per la filosofia di Eraclito e Parmenide: spiega in che cosa consistono i due modelli ----------------------------Competenze A che cosa serve e perché serve fare filosofia La filosofia come disciplina Scrivi sulla tematica Filosofia un articolo di massimo 20 righe da pubblicare nel giornalino della scuola 1. dando ad esso un titolo adeguato 2. usando comunque in modo pertinente dentro di esso i termini fisica, logica, etica, metafisica, vero, buono, bello, aletheia, logos, mythos, festival della Filosofia, negoziazione filosofica.