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- Gruppo Scout Ostia Antica 1

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- Gruppo Scout Ostia Antica 1
Progetto educativo di gruppo
GRUPPO SCOUT
OSTIA ANTICA 1
AGESCI
Gruppo scout Ostia
Antica 1
Progetto Educativo di
Gruppo
Gruppo scout ‘OSTIA ANTICA 1’ c/o Parrocchia Sant’Aurea Piazza della Rocca, 3 00119
Ostia Antica Roma
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Progetto educativo di gruppo
GRUPPO SCOUT
OSTIA ANTICA 1
Indice:
La storia……………………………………………………………………………...3
Lo stile……………………………………… ……………………………………..3
Il mandato…………………………………………………………………………...5
Valori irrinunciabili……………………………………………………………….....6
Scelta Scout……………………………………………………………………...6
Scelta Cristiana…………………………………………………………………..8
Scelta Politica……………………………………………………………….……9
Analisi degli ambienti condizionanti (esterna al gruppo)……………………...10
Famiglia………………………………………………………………………….10
Parrocchia……………………………………………………………………….11
Scuola……………………………………………………………………………11
Quartiere…………………………………………………………………………11
Analisi delle emergenze educative dei ragazzi (interna al gruppo)……….....12
Formazione della coscienza morale: rispetto delle regole…………………12
Testimonianza…………………………………………………………………..13
Dimensione della fede………………………………………………………….13
Buona azione e spirito di servizio……………………………………………..14
Relazioni interpersonali e animazione………………………………………..14
Cura del proprio corpo………………………………………………………….15
Gli obiettivi e il metodo………………………………………………………….…16
Unicità ed integrità della persona; vivere con progetto………………….…16
Socializzazione……………………………………………………………….…18
Dimensione della fede………………………………………………………….20
Dimensione del carattere, formazione della coscienza morale…………....21
La validità, le verifiche e le risorse………………………………………………..22
Gruppo scout ‘OSTIA ANTICA 1’ c/o Parrocchia Sant’Aurea Piazza della Rocca, 3 00119
Ostia Antica Roma
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OSTIA ANTICA 1
La storia
Il gruppo scout di Ostia Antica nacque nel 1977 a S. Aurea, grazie a Padre Geremia Sangiorgi, il
nostro fondatore.
Tutto iniziò col Reparto “L’Estasi”, l’unità dei ragazzi dagli 11 ai 16 anni, con a capo Roberto Trippa.
Col passare del tempo, lo scautismo si diffuse su altre realtà del territorio di Ostia e Fiumicino. L’8
dicembre 1978 nacque il noviziato “Tortuga” (per i ragazzi di 16-17 anni) e nel settembre 1979, il clan
“Dei Coralli” (ragazzi di 17-20/21 anni) assieme al gruppo Ostia 1. Sempre nel 1979 durante una
uscita a Canale Monterano, si costituì il gruppo “Roma Lido”.
L’anno successivo, il 1980, fu importante: in gennaio il Clan si staccò dall’ Ostia 1 grazie al servizio di
Giancarlo Molteni, detto “Chief” e in estate, assieme alla Comunità capi (gli adulti responsabili del
Gruppo scout) visse un’esperienza di servizio in un campo al monastero di Farfa, che allora aveva il
chiostro e il giardino in rovina, aiutando i monaci a ristrutturarlo. Dopo poche settimane, si svolse il
primo Campo di gruppo al lago del Turano.
Nel corso degli anni Padre Geremia fu affiancato nella guida spirituale del Gruppo dal valido aiuto di
padre Amedeo Eramo, che si prese cura dei ragazzi del Reparto e di padre Gilberto Vecciarelli che si
occupò di assistere i ragazzi del Clan e del Noviziato.
Continuando la nostra storia, dopo il campo estivo di Guarcino, nel 1982, il Reparto “L’Estasi”, che
allora era formato sia da ragazzi che da ragazze, diede origine al Reparto maschile, sempre
denominato “L’Estasi” e al Reparto femminile “Tiber”. Le due unità si riunirono nuovamente nel
febbraio 1989, formando il Reparto “Araba Fenice”.
In questo volo nel nostro passato, c’è un’altra data da ricordare: martedì 4 ottobre 1983, festa di S.
Francesco. Quel pomeriggio, lo scautismo ad Ostia Antica diventò un bel gioco anche per i bambini
dagli 8 anni in su. Infatti, fra tante mirabolanti storie sulla giungla, iniziarono a cacciare i Lupetti del
Branco di “Seeonee”. Nei primi due anni padre Geremia fu il loro assistente ecclesiastico,
successivamente fu padre Antonino Ronci, che nel frattempo era giunto a Sant’Aurea, a divenire il
loro Baloo (il nome con cui i Lupetti chiamano il loro assistente ecclesiastico).
Passarono altri dieci anni di notti serene di campo e di giochi tranquilli, quando nell’autunno 1993 gli
scout di S. Aurea uscirono dal Roma Lido per rendersi autonomi, fondando, guidati spiritualmente da
padre Antonino Giovanetti, il nuovo Parroco di Ostia Antica, l’Ostia Antica 1, il Gruppo scout che oggi
tutti conoscono.
Un ultimo evento ha segnato la nostra storia: la nascita della Colonia “Terra di Betulla” nel 1995,
l’unità dei Castorini ossia i bambini dai 5 ai 7 anni; Ancora oggi riteniamo valida la proposta Scout
verso le famiglie che richiedono un servizio educativo per i bambini di questa fascia di età.
Siamo altersì convinti che il metodo Castorini, al suo al suo particolare ambiente educativo, completi
il cammino di crescita iniziato dal bambino fino alla partenza.
In questo breve escursus storico ci teniamo a ringraziare e ricordare i membri della comunità
agostiniana che ci hanno seguito nel corso degli anni affiancandoci nella guida all’educazione
cristiana dei ragazzi.
Gruppo scout ‘OSTIA ANTICA 1’ c/o Parrocchia Sant’Aurea Piazza della Rocca, 3 00119
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Lo stile
Con 30 anni di vita, il gruppo scout Ostia Antica 1 è ben radicato nel territorio ed è, nel campo del
volontariato, un’agenzia educativa tra le più importanti, svolgendo un servizio per bambini - ragazzi giovani, che coinvolge più di 100 famiglie ogni anno.
Oltre alla passione per il valore fondamentale della crescita e della dignità di ogni essere umano ed a
quella per l’associazione guide e scout cattolici italiani, il cui obbiettivo è contribuire, secondo il
principio dell’autoeducazione, alla crescita dei ragazzi come persone significative e felici, diversi
aspetti caratterizzano il nostro modo di affrontare la vita:
Innanzitutto siamo un gruppo che si basa sulla concretezza; per farla breve, non ci perdiamo in
chiacchiere e cerchiamo di trasmettere questo stile anche ai ragazzi.
La Comunità Capi, la struttura del Gruppo composta da donne e uomini impegnati volontariamente
nel servizio testimonia le scelte fatte liberamente e vissute con coerenza. Elabora e verifica l’intera
proposta educativa, offrendo ai ragazzi i mezzi e le occasioni per una maturazione personale, é
impegnata altresì in un proprio cammino spirituale e propone in modo esplicito ai giovani, con il
metodo e la spiritualità che caratterizzano lo scautismo, l’annuncio di Cristo.
Il Gruppo è inserito pienamente nella vita parrocchiale, vivendo attivamente tutti i momenti più
importanti dell’anno; partecipando al Consiglio Pastorale e cercando di essere dei fedeli collaboratori
del Parroco. Proprio nell’ambito di questa collaborazione siamo riusciti, grazie all’impegno di capi
qualificati e formati, ad organizzare gruppi per la catechesi in preparazione ai sacramenti della
Comunione e della Confermazione.
La Comunità Capi accompagna il ragazzo in un percorso di crescita personale che lo porta dal suo
ingresso nel Gruppo fino a maturare una scelta coerente tra il momento della Partenza o quello
dell’Uscita.
I Capi scoprono e perseguono il progetto di Dio su di loro, sanno creare un ambiente educativo
entusiasmante e significativo, per avvicinare i ragazzi ai valori cristiani, alla Verità, al Bene, e ai valori
propri dello scautismo. A loro è affidata la direzione di una delle 5 unità del Gruppo; è, però sempre
all’intera Comunità Capi che rimane la responsabilità educativa. La Comunità Capi richiede che le
famiglie aderiscano appieno al Metodo e ai contenuti del Progetto Educativo di Gruppo, mantenendo
con esse un chiaro rapporto di fiducia reciproca, con la consapevolezza che senza la collaborazione
dei genitori, la proposta scout potrebbe risultare poco significativa per la crescita dei ragazzi.
Riteniamo basilari, oltre la vita nell’Unità di appartenenza, anche i momenti di gruppo. Il ragazzo
infatti, sentendosi parte del Gruppo per mezzo della testimonianza dei fratelli maggiori, vede più
chiaramente il suo cammino scout, la traccia da seguire per giungere alla Partenza. Egli può così
sperimentarsi, vivere in una società a scala ridotta, alla sua altezza, con le sue regole e dinamiche, a
“simulazione” della realtà. Non a caso il fazzolettone, simbolo per eccellenza d’appartenenza al
gruppo, è la cosa più preziosa per uno scout. Ecco che tutte le attività di Gruppo, le uscite, gli incontri
domenicali, assumono una grande importanza e vengono ben preparati.
Anche la Santa Messa, oltre ad essere il fulcro della fede di ognuno, è un’occasione per risvegliare
nei ragazzi la gioia di essere parte della Chiesa, il popolo di Dio. Il Gruppo scout non si limita a
migliorarsi nell’animazione della Messa, ricordando sempre di essere in un luogo sacro e pertanto
mantenendo un comportamento di rispetto e devozione, ma coinvolge tutti, adulti e ragazzi, nella
crescita nello spirito, avvicinandosi con loro ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia, alla
preghiera personale e comunitaria, riscoprendo e annunciando la Parola di Dio, aiutando i più piccoli
e i più lontani nel loro cammino d’iniziazione verso Cristo.
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Il mandato
Il gruppo scout Ostia Antica 1 è parte dell’Agesci. Sul territorio nazionale l’associazione si articola in
quattro livelli di presenza e coordinamento:




livello di Gruppo
livello di Zona
livello Regionale
livello Nazionale
Nell’ambito delle rispettive competenze, ogni livello associativo elabora ed approva un progetto. I
progetti sono poi tradotti in programmi che indicano azioni concrete in attuazione del progetto stesso.
I progetti dei vari livelli associativi si integrano tra loro garantendo la centralità del Gruppo nella
programmazione dell’intervento educativo.
Il Progetto Educativo del Gruppo, ispirandosi ai principi dello scoutismo ed al Patto Associativo,
individua le aree d’impegno prioritario a fronte delle esigenze educative emergenti dall’analisi
dell’ambiente in cui il Gruppo opera e indica i conseguenti obiettivi e percorsi educativi. Il progetto
educativo è condiviso con le famiglie dei ragazzi, che lo approvano e vi aderiscono, per impegnarsi,
collaborando, nell’attuazione di esso.
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Valori irrinunciabili.
Scelta Scout:
1
I capi testimoniano l’adesione personale alla Promessa e alla Legge scout.
Promessa scout:
Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio onore di fare del mio meglio, per compiere il mio dovere verso
Dio e verso la mia Patria, per aiutare gli altri in ogni circostanza e per osservare la legge scout.
Legge Scout:
Lo scout e la guida:
pongono il loro onore nel meritare fiducia
sono leali
si rendono utili e aiutano gli altri
sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout
sono cortesi
amano e rispettano la natura
sanno obbedire
sorridono e cantano anche nelle difficoltà
sono laboriosi ed economi
sono puri di pensieri, parole ed azioni
La Promessa e la Legge scout sono adattate con un linguaggio più idoneo all’età dei ragazzi più
piccoli.
Il metodo scout attribuisce importanza a tutte le componenti essenziali della persona identificate in:




formazione del carattere
abilità manuale
salute e forza fisica
servizio al prossimo.
Elementi fondamentali del metodo scout sono:

l’autoeducazione (il ragazzo è protagonista della propria crescita)
l’esperienza e l’interdipendenza tra pensiero e azione (lo scoutismo
è un metodo attivo attraverso attività concrete)
1
Capi: sono gli adulti che aderiscono al Patto Associativo e appartengono ad una
Comunità Capi di un Gruppo e svolgono un servizio educativo
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





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la coeducazione (i ragazzi e le ragazze vivono esperienze educative comuni, al di là di ogni
ruolo imposto o artificiosamente costruito. La coeducazione apre e fonda l’educazione
all’accoglienza dell’altro)
vita di gruppo e dimensione comunitaria
vita all’aperto
gioco
servizio
fraternità internazionale
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Scelta Cristiana
I capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo e in forza della loro vocazione battesimale
scelgono di farlo proprio nell’annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da
Dio.
I capi, da laici con il loro carisma e mandato di educatori, si sentono responsabili di partecipare nella
crescita del popolo di Dio; operano in comunione con i sacerdoti e in spirito di collaborazione con chi
insegna nella formazione cristiana, anche partecipando alla programmazione pastorale.
Per vivere questa esperienza di fede, i capi privilegiano:




l’ascolto della parola di Dio
la preghiera e la vita sacramentale
la celebrazione dell’Eucarestia
uno spirito di servizio come esperienza concreta della carità
I capi propongono ai ragazzi col metodo e la spiritualità dello scoutismo, l’annuncio di Cristo. “Si
rivolgono ai giovani come a persone capaci di rispondere liberamente alla chiamata di Dio e di
percorrere la strada che porta all’incontro ed alla comunione con Cristo”.(3)
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Scelta Politica
I capi qualificano le loro scelte educative “in senso alternativo a quei modelli di comportamento della
società attuale che avviliscono e strumentalizzano la persona, come il prevalere dell’immagine sulla
sostanza, le spinte al consumismo” (2):

“tutte le attività sono realizzate nella semplicità e si fondano sull’uso di mezzi poveri per una
3
concreta educazione a questa virtù … ”

“.. riscoperta dell’uso intelligente delle proprie mani..” che “… porta con sé una serie di
comportamenti positivi: la gioia del saper fare, l’accettazione della fatica e del fallimento, la
4
pazienza, la concretezza, l’essenzialità, il buon gusto ”
5

“.. affermare e difendere il primato assoluto della persona umana e della sua dignità”
I capi si adoperano per “formare cittadini del mondo ed operatori di pace, in spirito di evangelica nonviolenza, affinché il dialogo ed il confronto con ciò che è diverso da noi diventi forza promotrice di
fratellanza universale” (Patto Associativo) attraverso:


l’ “..educazione all’amore per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a scoprire la
ricchezza della diversità nelle persone, a vivere e lavorare insieme per costruire un mondo
più giusto, a rendersi utili in qualunque momento ciò sia richiesto, mettendo a disposizione
6
le proprie energie e capacità ”
l’educazione all’”accettazione e valorizzazione delle diversità culturali, sociali, politiche,
7
religiose”
I capi si impegnano a:


“vivere e promuovere una cultura di responsabilità verso la natura e l’ambiente”
“lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”
8
2
Dal Patto Associativo.
Regolamento Metodologico - Art: 2 Metodo Attivo
4
Regolamento Metodologico - Art. 7 - I quattro punti di Baden-Powell
5
Regolamento Metodologico - Art. 13 - Educazione alla cittadinanza
6
Regolamento Metodologico - Art. 7 - I quattro punti di Baden-Powell
7
Regolamento Metodologico - Art. 14 - Educazione alla mondialità e alla pace
8
Patto Associativo
3
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Analisi degli ambienti condizionanti (esterna al Gruppo)
Osservazioni ed emergenze; aree d’intervento e strumenti
Il lavoro di analisi, di lettura della realtà dei nostri ragazzi, l’identificazione delle aree d’intervento e la
deduzione degli obiettivi educativi, è stato svolto con anche il contributo dei genitori, con riunioni ad
hoc e l’utilizzo di questionari. Altresì è stata determinante l’osservazione in unità da parte delle
pattuglie delle branche castorini – l/c – e/g – r/s e l’elaborazione fatta successivamente in comunità
capi.
Famiglia
Analisi:








I genitori dedicano poco tempo ai figli.
In casa, pur essendo assieme, vivono il loro tempo libero separatamente tra loro.
I figli, soprattutto i più piccoli, giocano da soli e sono sovente davanti al computer e alla TV.
C’è troppa virtualità.
Fuori dall’ambiente familiare, i ragazzi fanno sin troppe cose, in modo disorganico. I ragazzi
vivono in molti ambienti ma a compartimenti stagni. Ognuno di questi ambienti mostra una
propria “etica”, “morale”. Ad es. dove è giusto comportarsi in un determinato modo, non lo è
in un altro luogo dove i ragazzi passano il loro tempo.
Apparentemente i genitori pensano di offrire ai figli sempre più stimoli di crescita oltre a
garantire loro più tempo libero. Invece questo provoca disorientamento, disordine nella
crescita.
La giornata dei ragazzi è troppo programmata. È raro che i ragazzi godano di un vero e
proprio tempo libero.
Si evince una mancanza di comunicazione e socializzazione in famiglia.
La famiglia è sempre più disgregata, per i problemi che nascono tra i due genitori, per la loro
poca presenza (a volte totale assenza), e per le molteplici e frenetiche attività di genitori e
figli.
Aree d’intervento e strumenti:


Unicità ed integrità della persona
Socializzazione
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Parrocchia
Analisi:


Questo è un ambiente dispersivo e ci sono poche occasioni d’incontro.
Ci sono poche attività aperte e le uniche proposte vitali sono quella scout e quella
dell’oratorio. Solo grazie a queste due realtà la Parrocchia può essere considerata un punto
d’aggregazione
Aree d’intervento e strumenti



Educazione alla Fede, per una partecipazione più sentita
Attività aperte per il quartiere, altri gruppi, Parrocchia
Maggiore coinvolgimento delle famiglie nelle attività parrocchiali
Scuola
Analisi:

I genitori sono troppo protettivi; non accettano volentieri le considerazioni degli insegnanti,
quando sono critiche nei confronti dei figli
Aree d’intervento e strumenti


Formazione della coscienza morale: rispetto della Legge e del ruolo degli adulti di
riferimento (genitore, insegnante, capo scout, ecc ecc)
Mentalità progettuale
Quartiere
Analisi:

Il quartiere di Ostia Antica non offre punti di aggregazione e non ci sono attività per i
giovani, questi preferiscono passare il loro tempo libero a casa

Non ci sono parchi idonei (dal punto di vista della sicurezza ed igiene)
Aree d’intervento e strumenti

Coscienza, responsabilità e partecipazione del ragazzo nel sociale: buon cittadino

Attività aperte per il quartiere, altri gruppi, Parrocchia
Sensibilizzazione delle famiglie per la realizzazione di un progetto che veda come obiettivo la
costruzione di un punto di aggregazione per i giovani
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Analisi delle emergenze educative dei ragazzi (interna al Gruppo)
Osservazioni ed emergenze; aree d’intervento e strumenti
Formazione della coscienza morale: rispetto delle regole
Analisi:
Castorini

Eccessiva chiusura ed aggressività dovuta alla mancanza di affetto materno e
paterno

Mancanza di insegnamento della differenza tra bene e male

Organizzazione disarmonica del tempo
Lupetti

Poco riconoscimento della figura e dell’autorità dell’insegnante

Mancanza di impegno ed autonomia
Esploratori e Guide

Poco riconoscimento della figura autoritaria del professore e del genitore

Reparto composto da molti elementi giovani il che porta a non riconoscere la
gerarchia all’interno della Squadriglia o del Reparto stesso
Rover e Scolte

Poco dialogo all’interno della Comunità

I ragazzi di questa età, rispondono bene nell’ambiente scout mentre non sono
sempre coerenti nel quotidiano (scuola, famiglia, amici, …)

I valori della Legge sono poco interiorizzati e testimoniati

Mancanza di progettualità del proprio tempo a disposizione
Aree d’intervento e strumenti


Formazione della coscienza morale: rispetto della Legge e del ruolo degli adulti di
riferimento (genitore, insegnante, capo scout, ecc ecc)
Imparare a progettare il proprio tempo a seconda dell’età
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Testimonianza
Analisi:
Castorini

Ci sono alcuni dei bambini che spontaneamente danno una buona testimonianza
agli altri, ma spesso non sono seguiti

Se stimolati e seguiti dagli adulti, danno tutti il buon esempio
Lupetti, Esploratori e Guide

La testimonianza, soprattutto dei più grandi, è presente in queste unità
Rover e scolte

Ai ragazzi così grandi, si dovrebbe chiedere di più, soprattutto nella testimonianza
dei valori cristiani e scout che non sono interiorizzati in maniera profonda ma solo
conosciuti superficialmente
Aree d’intervento e strumenti

terzo momento della P. P.
Dimensione della fede
Analisi:
Castorini

Tanta curiosità; buono l’atteggiamento religioso
Lupetti

La catechesi è supportata dal catechismo per i bambini dei primi due anni

L’Eucaristia, la prima comunione, al centro delle attività di catechesi
Esploratori e guide

I ragazzi sono stimolati alla riflessione della Parola di Dio
Rover e scolte

La partecipazione alla vita di fede dipende dal singolo, anche se, per i ragazzi così
grandi, si nota una mancanza generale delle basi religiose
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Aree d’intervento e strumenti



Occasioni di confronto per capi e R/S con l’Assistente Ecclesiastico con cadenza
mensile
Occasionalmente si può coinvolgere l’A. Sq.
L’Eucaristia, le prime comunioni e le Cresime di Gruppo come momento forte
dell’anno
Buona azione e spirito di servizio
Analisi:
Castorini

tanti bambini fanno spontaneamente buone azioni e gesti concreti in favore degli
altri
Lupetti

si nota una predisposizione ad emulare i più grandi e rendersi servizievoli
Esploratori, guide

Non nasce spontaneamente ma dopo un ambientamento in unità, la condivisione
dello stile scout e l’acquisizione di competenze
Rover e scolte

Mancanza di coscienza del servizio concepito in maniera gratuita e umile
Relazioni interpersonali e animazione
Analisi:
Castorini

Alcune relazioni tra bambini sono molto positive, altre meno, soprattutto con i
bambini problematici

Buona l’accoglienza verso il diversamente abile

C’è tanto entusiasmo nel proporre momenti di animazioni per la colonia, come
canti, danze, giochi, …, anche se i castorini non sono ancora indipendenti nel
realizzarli autonomamente (ovvia mancanza di competenza espressiva)
Lupetti

Dopo un primo ambientamento in branco, l’accoglienza è positiva.

Nessun problema con le diversità

I bambini di quest’età sono piuttosto “timidi” nell’animazione
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Esploratori e guide

bene le relazioni all’interno della comunità di reparto

non ci sono fenomeni di emarginazioni
In reparto ci sono pochi momenti di animazione espressiva
Rover e scolte

Alcuni ragazzi si rinchiudono nel loro piccolo gruppo all’interno della comunità
stessa, questo fa in modo che la comunità di Clan non possa affrontare un
cammino e un confronto unitario

Poco lo spirito di animazione
Aree d’intervento e strumenti




Mentalità aperta
Attività aperte per il quartiere, altri gruppi, Parrocchia
Acquisizioni di competenze nell’animazione
Terzo momento della P. P.
Cura del proprio corpo
Analisi:
Castorini e lupetti

per la pulizia personale i bambini sono abbastanza autonomi ma pigri

per l’alimentazione, bisognerebbe puntare sull’essenzialità coinvolgendo i genitori

quasi tutti fanno attività sportive
Esploratori e guide

si riscontra nella fascia d’età più piccola una scarsa pulizia personale e cura del
proprio corpo

manca la gestione e l’essenzialità del materiale che occorre nella pulizia personale

attività fisica piuttosto bene
Rover e scolte

pulizia personale ed alimentazione vanno bene (a volte si vorrebbe eccedere con il
vino durante le uscite ma questo viene limitato dai capi)

L’USO DI DROGHE LEGGERE È ASSOLUTAMENTE VIETATO, PENA
L’ALIENAZIONE DAL GRUPPO SCOUT
Aree d’intervento e strumenti

mentalità progettuale; non cedere alle soddisfazioni immediate
essenzialità come pilastro dello stile scout: nell’alimentazione, per limitare il fumo
tra i grandi
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Gli obiettivi e il metodo
Gli obiettivi e il metodo sono le due fondamenta sulle quali si basa questo progetto educativo. Oltre
ad individuare gli obiettivi educativi per ogni area d’intervento prioritaria, è importante evidenziare che
essi saranno perseguiti con il metodo scout a disposizione dei capi-educatori. Il metodo sarà
applicato con fedeltà, con le particolari attenzioni e sottolineature presenti in questo progetto.
Unicità ed integrità della persona; vivere con progetto
Obiettivi:
Le unità:

vivono attività sulla base di piccoli progetti (es. l’impresa, l’attività a tema, il
capitolo)
Il ragazzo:

è consapevole di crescere sulla base di un progetto (importante è la Progressione
Personale- P.P.- e la verifica)

ha uno stile di essenzialità
Mezzi:
Castorini

Attenzione ai materiali utilizzati (matite, giochi, schede, …)

giochi con una preparazione da parte dei bambini (travestimenti, spettacolini, …)

Sull’alimentazione, puntare sulla merenda comunitaria, essenzialità nelle nuotate,
con l’aiuto dei genitori
Lupetti

attenzione al protagonismo del bambino nella progressione personale; valorizzare
il rapporto capo-ragazzo

Valorizzare la Rupe del Consiglio come momento importante di verifica

Attività a tema
Esploratori e guide

Attività comunitaria tramite impresa di reparto e impresa di squadriglia

Attività del singolo tramite la progressione personale, puntando sulla competenza e
responsabilità

Rafforzare il concetto di identità di squadriglia
Progettazione e manualità dei singoli e della squadriglia
Rover e scolte
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




GRUPPO SCOUT
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Progettare ogni attività proposta sia comunitaria che individuale
Approfondimenti e progettazione sull’obiettivo del cammino personale: l’uomo e la
donna della Partenza
Punto della strada, verifica P. P.
Impegni P. P. portati avanti con serietà, coerenza e sincerità
NO ASSOLUTO ALLE DROGHE (di qualsiasi leggerezza)
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Socializzazione
Obiettivi:
Le unità:

sono aperte all’esterno (conoscenza di altri gruppi, …)

vivono attivamente nel quartiere, nella Parrocchia
Il ragazzo

ha una mentalità aperta al nuovo, al diverso

ha uno stile di accoglienza

è un buon testimone (momento della responsabilità P. P.)

è competente nell’animazione (momento della competenza e responsabilità nella
P. P.)

vive con coscienza, responsabilità e partecipazione nel sociale (buon cittadino)
Mezzi:
Castorini

Incontro di primavera, attività con altre colonie

Valorizzare il momento dell’accoglienza e il motto: “Insieme …”

Valorizzare le code nere, nell’inventare giochi, nella disponibilità al prossimo

Educazione civica con dei giochi, per conoscere il quartiere e come viverlo (dove
sono i VVFF, i CC, le PT, come si attraversa una strada, come si legge un
semaforo, come si telefona a casa, …)
Lupetti

Puntare sui Lupi anziani e il Consiglio d’Akela e agli stimoli che questi possono
testimoniare al branco

Le specialità in generale, in particolare sull’espressione, per acquisire maggiore
competenza sull’animazione e per mettersi a disposizione degli altri

Puntare sulla P.P.

Affidare piccoli incarichi per infondere autostima e senso di responsabilità verso gli
altri

Proporre giochi e semplici attività sul territorio per una partecipazione attiva alla
vita di quartiere

Puntare sugli eventi esterni: S. Francesco, uscita di C. d. A. e Piccole Orme
Esploratori e guide

Imprese, specialità di squadriglia e brevetti

Affidare incarichi per infondere autostima e senso di responsabilità verso gli altri

Puntare sulle competenze e come strumento utilizzare i campetti di specialità

Il consiglio capi deve animare il reparto sia con attività preparate sia nei momenti
destrutturati
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Progetto educativo di gruppo

GRUPPO SCOUT
OSTIA ANTICA 1
Puntare sul protagonismo e la testimonianza del consiglio capi e dell’alta
squadriglia nelle attività
Rover e scolte

Attività, capitoli, incontri sul sociale, ambiente/riciclaggio, accettazione delle
diversità

servizio extra associativo: orfanotrofi, dopo scuola, case famiglia

partecipazione a eventi esterni: San Paolo e Ross

archivio ban e danze con applicazioni durante le attività per la competenza
sull’animazione espressiva
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Progetto educativo di gruppo
GRUPPO SCOUT
OSTIA ANTICA 1
Dimensione della fede
Obiettivi:
Le unità e il ragazzo

Assiduità sacramentale: S. Messa; preghiera; prime comunioni; cresime (Missione
Sacerdotale)

Integrazione e coinvolgimento dell’A.E. nei percorsi di catechesi delle varie unità

Maggiore acquisizione di competenze, soprattutto tra gli R/S: approfondimenti
della Parola, AT e NT; incontri mensili con A. E. (Missione Profetica)

Vivere da cristiano; buona testimonianza (Missione Regale)

Animazione e partecipazione attiva alla Santa Messa
Mezzi:
Castorini

preghiere spontanee

Utilizzo del libro Miriam ed Emmanuel

Maria come mamma del cielo, curare l’aiuola della Madonnina in sede

Il Patto che aiuta a vivere con l’aiuto di Gesù
Lupetti

Attenzione al comportamento e alla preparazione del branco alla Santa Messa

Prime comunioni come momento fondamentale nell’anno scout e come riscoperta
del sacramento per tutti

Creare occasioni per la preghiera spontanea da condividere con gli altri

Giocare la Bibbia

Racconti o letture tratte dal Vangelo
Esploratori e guide

preparazione alla S. Messa

selezionare dei momenti preposti per la preghiera spontanea individuale: veglie, …

Sacramento della Confermazione come momento fondamentale nell’anno scout e
come riscoperta del sacramento per tutti

Approfondimenti in modo progressivo sui sacramenti, tornando se necessario
anche sui concetti già ripetuti

Responsabilizzare i ragazzi nella scelta e presentazione di brani della Bibbia per
tutto il reparto (soprattutto chi vive il momento della competenza e responsabilità
della P. P.) anche con l’aiuto e il passaggio di nozioni dello staff
Rover e scolte

momento di preghiera ad ogni riunione, sfruttando i personaggi-simbolo della
Bibbia

Acquisizioni di competenze sulla Parola di Dio; possedere e portare la Bibbia
almeno in uscita

Campetti Bibbia

Vivere da cristiano: animazione e partecipazione attiva nella S. Messa,
riscoperta/assiduità sacramenti (in particolare Riconciliazione ed Eucaristia)
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Dimensione del carattere, formazione della coscienza morale
Obiettivi:
Le unità e il ragazzo

Rispetto della Legge come strumento di libertà

Rivalutare la figura del “capo” in generale (genitore, insegnante, capo scout, capo
squadriglia, …) : fiducia e autorevolezza del capo.
Mezzi:
Castorini

La Legge del Castorino; le regole del gioco, il buon comportamento in colonia
(saper fare una fila, stare in cerchio, ascoltare quando gli altri parlano, …)

Valorizzare la figura del capo con l’ambiente fantastico (es. il Grande Castoro
Bruno)

Valorizzare le code nere
Lupetti

Abituare il bambino a seguire le regole all’interno del branco: nei giochi, in cerchio,
…

Dare alle sestiglie la possibilità di organizzare dei giochi per sfruttare anche la
verticalità del piccolo gruppo e il ruolo importante del capo sestiglia

Valorizzare il piccolo gruppo per stimolare la collaborazione all’interno di esso
Esploratori e guide

La legge sia conosciuta, rispettata e testimoniata utilizzando la gradualità della P.
P. (scoperta, competenza e responsabilità)

Far emergere il carattere dei ragazzi responsabilizzandoli con incarichi

Valorizzare le caratteristiche del capo squadriglia: costanza ed esemplarità
Rover e scolte

Capitoli sull’accettazione della legge come caratteristica dell’uomo e donna della
Partenza

Consapevolezza della responsabilità del R/S in servizio come riferimento per i
ragazzi

R/S sono capaci di apprendere approfittando del servizio vissuto assieme ai capi
che hanno più esperienza

R/S affrontano il servizio con umiltà e sacrificio arricchendosi dallo stesso e dalla
testimonianza dei capi
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La validità, le verifiche e le risorse
Validità
La validità di questo progetto educativo di gruppo è fino al 2015
Verifica
Ogni anno in Comunità capi si avranno tre momenti di verifica:
ad inizio anno per l’individuazione degli obiettivi prioritari per poi elaborare i programmi
di unità
a metà anno per apporre dei piccoli aggiustamenti ai programmi
a fine anno per individuare nuovi suggerimenti per l’anno successivo
Risorse
La comunità capi, non avendo ad oggi capi qualificati sufficienti, lavorerà per trovare nuovi
adulti, offrendo loro momenti di formazione progettata e verificata con l’aiuto di un capo
tutor, in modo da poter coprire gli organici in tutte le unità.
Roma, lì Ottobre 2012
La Comunità capi
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