...

A TRIESTE E A MILANO LA MORTE DI ANTON WEBERN

by user

on
Category: Documents
22

views

Report

Comments

Transcript

A TRIESTE E A MILANO LA MORTE DI ANTON WEBERN
LUNEDÌ 1 E MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE 2008
IN OCCASIONE DEL 125° DELLA NASCITA DEL GRANDE COMPOSITORE, CONSIDERATO IL
PRINCIPALE ESPONENTE DELLA DODECAFONIA E ISPIRATORE DI BOULEZ, NONO E STOCKHAUSEN
A TRIESTE E A MILANO LA
MORTE DI ANTON WEBERN
Igor Stravinsky: “destinato al fallimento totale in un sordo mondo di ignoranza e indifferenza, egli
inesorabilmente continuò a intagliare i suoi diamanti, i suoi abbaglianti diamanti, delle cui miniere aveva
una conoscenza perfetta”. In occasione del 125° della sua nascita, il Forum Austriaco ricorda a Trieste
(in collaborazione con il Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl) e a Milano il grande compositore che fu il
principale esponente della dodecafonia e ispirò Boulez, Nono e Stockhausen. A celebrarlo con una serata
musicale e letteraria dal titolo “Un batter d’occhi accecato” è Gert Jonke, brillante narratore, poeta e
drammaturgo austriaco, professore presso il Vienna Poetry Academy (sfd) e vincitore nel corso della sua
carriera di numerosi premi letterari. Ad accompagnarlo al piano con brani di Alexander Zemlinsky, dello
stesso Anton Webern e di Wolfgang Liebhart è Erwin Kropfitsch, direttore artistico del Conservatorio
Internazionale di Musica a Feldkirchen in Austria e fondatore dell´Ensemble Wien-Ljubljana nonché
solista e interprete conosciuto a livello internazionale.
(Nelle immagini in alto il compositore Anton Webern. Nelle immagini in
basso da sinistra a destra: Gert Jonke e Erwin Kropfitsch)
In occasione del 125° anniversario della nascita, il Forum Austriaco di Cultura ricorda a Milano (presso la
propria sede) e a Trieste (presso Palazzo Gopcevich in collaborazione con il Civico Museo Teatrale Carlo
Schmidl) il grande compositore austriaco Anton Webern che tanto ha influenzato la musica contemporanea.
Allievo di Schönberg insieme ad Alban Berg, Anton Webern è considerato infatti il più grande esponente
della musica dodecafonica. La sua opera ha ispirato potentemente grandi compositori come Boulez, Nono e
Stockhausen, che si auto-definirono post-weberniani proprio perché consapevoli di esplorare strade aperte
dal grande maestro viennese. In una sua celebre frase, così Igor Stravinsky lo descrisse: “Destinato al
1
fallimento totale in un sordo mondo di ignoranza e indifferenza, egli inesorabilmente continuò a intagliare i
suoi diamanti, i suoi abbaglianti diamanti, delle cui miniere aveva una conoscenza perfetta”. La sua, infatti,
fu una storia personale tragica: fu ucciso per errore pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale
con tre colpi di pistola da un cuoco ubriaco dell’esercito americano, Raymond Norwood Bell, che ritornò in
America senza sapere a chi avesse tolto la vita. Una morte anonima per un artista geniale e rivoluzionario
riuscito a sopravvivere alla guerra e alle persecuzioni del Partito Nazista che in ogni modo aveva ostacolato
il suo lavoro e la sua vita condannando la sua musica come "bolscevismo culturale" e "arte degenerata"
(Entartete Kunst).
A celebrarlo in una serata letteraria e musicale dal titolo “Un batter d’occhi accecato” è il narratore, poeta e
drammaturgo austriaco Gert Jonke, professore presso il Vienna Poetry Academy (sfd) e vincitore nel corso
della sua carriera di numerosi premi letterari. Critico nei confronti della società contemporanea, scettico nei
confronti della lingua tedesca tanto da dare vita a una forma di letteratura sperimentale alternativa, Jonke è
conosciuto per il suo stile diretto influenzato dalle tecniche della poesia concreta. In onore del grande
compositore lo scrittore propone la lettura di brani tratti dal suo libro “La morte di Anton Webern” tradotto
in italiano da Meridiano Zero nel 2002. Partendo dall’evento tragico e paradossale che fu la sua morte, con la
sua performance offre una rievocazione lirica e appassionata, non esente da accenti ironici e grotteschi,
dell’arte e della vita del grande compositore. Le invenzioni a volte surreali della scrittura di Jonke, che si
articola come una partitura musicale, fanno affiorare eventi e protagonisti della Mitteleuropa del primo
Novecento (Mahler, Berg, Schönberg, Zemlinsky), culminando nella sovrapposizione del destino
dell’omicida alla sorte disperata di Wozzeck, il protagonista che dà il titolo all’opera lirica in tre atti di Alban
Berg. Ad accompagnarlo al piano con brani di Alexander Zemlinsky, dello stesso Anton Webern e di
Wolfgang Liebhart è Erwin Kropfitsch, direttore del Conservatorio Internazionale di Musica a Feldkirchen in
Austria e fondatore dell´Ensemble Wien-Ljubljana nonché solista e interprete conosciuto a livello
internazionale.
ANTON WEBERN
Nato a Vienna nel 1883, Anton Webern studiò musicologia all’Università di Vienna, dove fu allievo di
Guido Adler, e si laureò nel 1906 con una tesi sul Choralis Constantinus di Isaac. Questo suo primo amore
verso la musica del XVI secolo avrebbe molto influenzato la sua tecnica compositiva negli anni seguenti.
Appartenente alla cosiddetta Seconda Scuola di Vienna, dal 1904 al 1908 studiò composizione con
Schönberg insieme ad Alban Berg. A entrambi rimase legato da profonda amicizia e solidarietà ideale per
tutta la vita. Terminati gli studi si dedicò, oltre all’attività compositiva, all’insegnamento e ad una intensa
carriera come direttore d’orchestra. Fra i tre grandi protagonisti della Scuola di Vienna, Webern si
caratterizzò per la vocazione alla massima purezza lirica. Nel 1925 adottò la tecnica di composizione con
dodici suoni (genericamente chiamata dodecafonia) appena essa fu teorizzata dal suo maestro Arnold
Schönberg divenendone il maggiore esponente. La sua organizzazione dei sistemi di altezze, ritmo e
dinamica divenne infatti il tratto distintivo di uno dei principali stili compositivi del novecento. Negli anni
cinquanta il suo modo di concepire la dodecafonia fu punto di riferimento per una nuova generazione di
compositori - Boulez, Nono, Stockhausen e altri - che vollero definirsi "postweberniani" e che in modi
diversi portarono a esiti radicali la sua lezione. Dopo la laurea, Webern svolse il ruolo di direttore d'orchestra
ad Ischl, Teplitz, Danzica, Stettino e Praga prima di tornare a Vienna, dove collaborò alla Società per le
Esecuzioni Musicali Private di Schoenberg, e diresse l'Orchestra Sinfonica dei Lavoratori di Vienna dal 1922
al 1934. Nel 1911 sposa Wihlelmine Mortel dalla quale avrà un figlio maschio e tre figlie femmine.
Nel 1915 fu richiamato alle armi, ma venne congedato poco dopo per insufficienza di vista. Stabilitosi in
solitudine a Mödling e poi a Maria-Enzersdorf (Vienna), dopo la morte del padre (1919) si trovò in serie
difficoltà economiche; insegnò composizione ad allievi privati e diresse qualche concerto, collaborando
attivamente con Schoenberg e Berg alla Associazione per Esecuzioni Musicali private. Negli anni successivi
Webern lavorò come Maestro di Cappella a Bad Ischl, Teplitz, Danzica, Stettino e Praga, prima di ritornare,
nel 1920, ancora una volta a Vienna. Una volta lì fu nominato direttore dei Wiener Schubertbundes dei
Wiener Arbeiter-Sinfoniekonzerte e del Coro dei Wiener Arbeiter-Singvereins. Nel 1927 divenne direttore
stabile della radio di Vienna. Nel 1924 e nel 1932 Anton Webern vinse il "Premio musicale della città di
Vienna". Diede concerti in Svizzera, Inghilterra, Spagna e Germania. Nonostante le sue eccellenti qualità di
2
compositore ed esecutore, non fu ma chiamato dall' Università di Vienna. Con il nazismo al potere anche in
Austria Webern ebbe serie difficoltà per guadagnarsi da vivere tanto da essere costretto a lavorare come
correttore di bozze per i suoi editori Universal Edition. Per mettersi in salvo dall'Armata Rossa, nel 1945
lasciò Vienna e si recò a Mittersill nel Salisburghese. Il 15 settembre, durante l'occupazione Alleata
dell'Austria, venne ucciso per un tragico errore da un soldato americano ubriaco in seguito all'arresto del suo
figliastro per attività di mercato nero.
GERT JONKE
Nato nel 1946 a Klagenfurt/Austria, narratore, poeta e drammaturgo, Gert Jonke ha impresso a gran parte
della sua opera un’impronta musicale. A dimostrarlo non solo la scelta dei soggetti, ma anche la
composizione della scrittura che rivela la sua formazione di musicista. Ne sono un chiaro esempio le sue due
opere “Händels Auferstehung” (1980) e, appunto, “La morte di Anton Webern” (1986), pubblicato in Italia
nel 2002 per le edizioni Meridiano Zero. Critico nei confronti della società contemporanea, scettico verso
lingua tedesca tanto da dare vita a una forma di letteratura sperimentale alternativa, è conosciuto per il suo
stile diretto influenzato dalle tecniche della poesia concreta. Professore presso il Vienna Poetry Academy
(sfd), è stato membro di varie associazioni come il Grazer Autorenversammlung, l’Interessensgemeinschaft
Österreichischer Autorinnen und Autoren. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi tra cui nel
1977 l’ Ingeborg Bachmann-Preis, nel 1978 l’Österreichischen Würdigungspreis für Literatur, nel 1993 il
Würdigungspreis der Stadt Wien, nel 1997 il Franz-Kafka Literaturpreis, nel 2006 l’Arthur-Schnitzler-Preis.
ERWIN KROPFITSCH
Nato nel 1958 in Austria a Klagenfurt come Gert Jonke, Erwin Kropfitsch comincia a studiare pianoforte a
Salisburgo dal Prof. Brian Lamport presso l´ Hochschule für Musik und Darstellende Kunst Mozarteum.
Dopo una lunga formazione internazionale fonda il forum musicale Viktring di cui detiene la direzione
artistica dal 1987 al 1997. L’anno seguente gli viene affidata la direzione artistica del Conservatorio
Internazionale di musica a Feldkirchen. Nel 1999 fonda l´Ensemble Wien-Ljubljana. Particolarmente
interessato alla musica del ‘900 esegue sia concerti da solista che con, tra le altre, l’ Orchestra Sinfonica
della Carinzia, l´Orchestra da Camera Lituana, la Grande Orchestra Radio-Sinfonica di Mosca, la
Filarmonica Slovena. Esegue anche rappresentazioni e prime di: Bruno Strobl, Wolfgang Liebhart, Dieter
Kaufmann, Bruno Karrer, Christoph Cech, Herbert Willi, Sigrid Riegebauer, Vassili Lobanov, Meinhard
Rüdenauer, Violeta Dinescu.
UN BATTER D’OCCHI ACCECATO
Lettura di brani tratti da “La morte di Anton Webern” da parte dell´autore Gert Jonke.
Accompagnamento di Erwin Kropfitsch (pianoforte) con brani di Alexander Zemlinsky, Anton Webern e
Wolfgang Liebhart.
Alexander Zemlinsky (da Fantasien su poesie di Richard Dehmel per pianoforte op.9):
Stimme des Abends
Die Flur will ruhn;
In Halmen und Zweigen
Ein leises Neigen.
Dir ist als hörst du
Die Nebel steigen
Du horchst und nun
3
Dir wird: als störst da
Mit deinen Schuh´n
Ihr Schweigen.
Anton Webern:
Variazioni per pianoforte op.27 (1936)
Wolfgang Liebhart:
3 pezzi per pianoforte (1999)
INFO PER IL PUBBLICO
TRIESTE
Data: Lunedì, 1 dicembre 2008
Orario: alle 18.00
Ingresso: gratuito
Luogo:
Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl
Palazzo Gopcevich
Via Rossini 4 - Trieste
Tel. +39 040 6754072
Fax +39 040 6754030
[email protected]
MILANO
Data: Mercoledì, 3 dicembre 2008
Orario: alle 18.30
Ingresso: gratuito
Luogo:
Forum Austriaco di Cultura
Piazza del Liberty, 8 – Milano
Tel. 02.783741 - 02.783742
[email protected]
INFO PER I GIORNALISTI
Ufficio stampa:
Alessandro L. Perna
Cultura & Giornalismo
Ufficio stampa & Eventi
Progetti con la fotografia
Tel./fax 0039/02/2046240
Cell. 0039/338/5953881
E-mail: [email protected];
[email protected];
4
Fly UP