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Nessuno indietro - Acli Provincia di Catania
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ00045 NAZIONALE 1^ CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: NESSUNO INDIETRO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: E - Educazione e promozione culturale Area di intervento: 02 - Animazione culturale verso i minori 08 - Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico 09 - Attività di tutoraggio scolastico 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto “Nessuno indietro” ambisce a contrastare l’evasione scolastica attraverso l’attuazione di interventi mirati di prevenzione e riduzione dei fenomeni di abbandono per bambini e ragazzi (range di età: 6-16 anni) del comune di Catania. Si prevede di coinvolgere 16 volontari. I termini chiave su cui si focalizza il progetto sono la dispersione scolastica, ovvero la prematura uscita degli studenti dal sistema scolastico e l’abbandono scolastico, ovvero la scelta di non proseguire gli studi usciti dal periodo di obbligo. La dispersione scolastica è sicuramente il frutto di condizioni a monte, che ne determinano l’insorgere già nelle sue manifestazioni entro l’ambiente scuola. Il ragazzo che proviene da un contesto familiare e sociale multiproblematico, difficilmente avrà costruito un sé solido e una autostima tale da poter sviluppare le proprie risorse con serenità. Al contrario, le dinamiche non costruttive, permeate da richieste non adeguate all’età, le svalutazioni dei comportamenti sani e la mancanza di un adeguato supporto nei momenti di difficoltà (per carenza generale di risorse da parte della famiglia, a livello economico, affettivo, culturale) contribuiscono a rinforzare nel minore comportamenti di evitamento, autosvalutazione e ostilità. Con termini tecnici, spesso si assiste a una situazione di blocco, denominata “learned helplessness”, ovvero la convinzione che, non essendoci soluzione ai propri problemi, non si possa attuare nessun comportamento positivo per uscire da condizioni negative. Il ragazzo si ritrova pertanto a non mettere in atto alcun comportamento proattivo, generando ulteriore frustrazione e rinforzando la propria immagine distorta di sé quale persona “incapace” e non adeguata, entrando in un circolo di negatività da cui è difficile uscire. I comportamenti conseguenti si concretizzano in una generale demotivazione rispetto agli apprendimenti, scarsa autostima, disinteresse e demotivazione, assenze, bocciature e allontanamento dagli ambienti didattici. La situazione di disagio, che può sfociare a volte anche in atti gravi di aggressività e bullismo, determina nel minore una condizione di stasi nello sviluppo e negli apprendimenti, estesi a tutto il suo contesto di persona e non solo alle competenze scolastiche. L’allontanamento dagli ambienti scolastici può essere favorito dalla scarsa fiducia negli ambienti scolastici, da modelli genitoriali non adeguati e non orientanti, dalla mancanza di sistemi informativi utili. Al tempo stesso, l’allontanamento dalla scuola può favorire l’avvicinamento ad ambienti poco sani, in cui non vengono proposte alternative costruttive ma solamente soluzioni di veloce compensazione delle lacune comportamentali ed affettive accumulate. Spesso purtroppo la dispersione sfocia in situazioni socialmente borderline o dichiaratamente negative, quali microcriminalità, dipendenze, violenza, ecc. Inoltre, come sottolineato nel Focus del Miur sulla dispersione scolastica del 2013, a livello di sviluppo del contesto sociale e del Paese, si deve tenere conto che la dispersione scolastica, se non contrastata, può determinare a lungo termine un impoverimento culturale e sociale del “capitale umano”. A conferma dell’estrema importanza che può assumere il fenomeno della dispersione scolastica, si consideri che la Commissione Europea, all’interno della linea strategica “Europa 2020” (nella quale vengono proposte vie per il raggiungimento di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva), pone l’attenzione in maniera esplicita su alcuni obiettivi che ritiene debbano essere perseguiti entro il 2020 nel campo dell’istruzione. In particolare, si chiede che entro il 2020 il tasso di abbandono scolastico venga diminuito del 10% e che sia invece innalzata la quota di giovani laureati (>40%). 6.1. La dispersione e l’abbandono scolastico a Catania Il grafico riportato è tratto dal Focus 2013 sulla Dispersione Scolastica del Miur e rappresenta l’indicatore ESL (Early School Leaver, ovvero la quota di giovani dai 18 ai 24 anni, in possesso della sola licenza media e che non sono inseriti in percorsi di istruzione del sistema nazionale o di formazione professionale regionale). Il grafico confronta in particolare gli anni 2006 e 2012. Nel dettaglio, in Italia, in media nel 2012 l’indice si attesta a 17,6%, contro una percentuale in Sicilia del 25%, che si colloca tra le due peggiori regioni italiane per questo indice (seconda solo alla Puglia). I dati riportati in tabella (Fonte: Istat), mostrano come la Sicilia presenti una percentuale di persone adulte che abbiano conseguito al massimo un livello di istruzione inferiore che si attesta al 52% circa. Seppur si noti un decremento di questa alta percentuale dal 2004 al 2012, il valore è al di sopra di quello medio nazionale (43%) ed anche di quello relativo alle regioni del Mezzogiorno (50,3%). Popolazione in età 25-64 anni che ha conseguito al più un livello di istruzione secondaria inferiore per regione Anni 2004-2012 (a) (valori e differenze percentuali) REGIONI RIPA RTIZIO NI GEOGRAFI CHE Differenze 2004-2012 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Sicilia Mezzogiorn o 59,5 58,6 57,4 56,9 56,2 54,4 53,9 53,2 52,1 -7,4 57,7 56,9 55,7 55,2 54,7 53,7 52,9 51,6 50,3 -7,4 Italia 51,9 50,3 49,2 48,2 47,2 46,1 45,2 44,3 43,1 -8,8 Fonte: Noi Italia ed. 2014, Istat Un altro dato fornito dall’Istat riguarda i cosiddetti ”giovani neet” (Not in Education, Employment or Tranining). In generale in Italia la percentuale di giovani Neet è superiore alla media europea (23,9% contro il 15,9%). Tra le regioni italiane, inoltre, la Sicilia ottiene la percentuale peggiore, con il 37,7% di giovani non occupati e non inseriti in percorsi di istruzione o formazione. Il dato va considerato insieme all’alto numero percentuale di giovani che hanno abbandonato precocemente gli studi nel 2012 in Sicilia (24,8%) e che ci conferma una situazione di allerta per quanto riguarda l’istruzione e la formazione nei giovani della regione. La stessa regione detiene il primato del valore più basso dell’indicatore relativo alla partecipazione alla formazione permanente (4,8% vs una percentuale nazionale di 6,6%). Il dossier sulla dispersione scolastica Tuttoscuola 2014 (focus sulle scuole superiori statali) mette in luce un quadro coerente con questi dati al Sud, in Sicilia ed i particolare a Catania. La dispersione scolastica al termine del quinquennio 2009-10/2013-14 in Sicilia registra un tasso del 35% circa, percentuale che si innalza al 38,6% nella Provincia di Catania. In termini numerici assoluti, nelle scuole superiori statali della provincia di Catania si sono iscritti in prima nell’anno scolastico 13.900 alunni circa, e sono giunti al quinto anno in 8.500 (circa 5.300 alunni dispersi nei 5 anni di scuola). Per un’analisi più dettagliata dei tassi di dispersione scolastica e dei risultati scolastici complessivi nella provincia di Catania, dobbiamo ricorrere al 2° rapporto sulla qualità nella scuola del Tuttoscuola, che riporta i dati riferiti all’a. s. 2009-2010. La provincia di Catania si posiziona al 98° posto n ella classifica delle province italiane per tassi di dispersione (non vi è stato un miglioramento nemmeno nel quinquennio successivo). Se nella regione Sicilia il fenomeno della dispersione è preoccupante soprattutto nella scuola secondaria di II grado, le percentuali a Catania confermano l’esistenza di un forte disagio soprattutto nei primi bienni degli istituti tecnici e professionali (tabella seguente). Tasso di dispersione nel quinquennio e nel biennio - a.s. 2009-2010 (valori percentuali) Catania Sicilia Media nazionale Quinquennio Licei scientifici 18,00% 24,6 22,00% Quinquennio Licei classici e ex magistrali 33,00% 23,20% 22,00% Quinquennio Istituti tecnici 42,70% 39,50% 30,70% Licei nel biennio iniziale 11,50% 13,20% 11,40% Istituti professionali e d’arte nel biennio iniziale 40,70% 36,80% 24,00% Istituti tecnici - biennio iniziale - 27,20% 23,20% 16,60% Fonte: TuttoScuola, 2° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale TuttoScuola, 2011, pag.102-103 Come si evince dalla tabella, il 42,7% degli iscritti agli istituti tecnici non arriva al diploma. Tra gli studenti dei licei classici e degli ex istituti magistrali si riscontra invece il tasso di abbandono pari al 33%. La dispersione e l’abbandono scolastico sono processi lenti, preceduti dai segnali di disagio individuale e sociale che all’inizio si manifesta tramite frequenze irregolari, debiti formativi e ripetenze. Dal monitoraggio realizzato dall’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica, risulta che le frequenze saltuarie nell’a. s. 2012-2013 hanno riguardato il 0,38% degli alunni delle scuole primarie, il 0,58% degli alunni delle scuole secondarie di 1° grado e il 0,42% degli alunni delle scuole superiori. Mentre i ripetenti nelle scuole primarie nello stesso periodo sono stati lo 0,42%, nella scuola secondaria di 1° grado il tasso di ripetenze è sali to al 4,01% e nelle scuole superiori è stato pari al 6,57%. Infine, per quanto riguarda i debiti formativi, nell’a.s. 2012-2013 è stato rimandato il 33,03% degli alunni delle scuole medie (non è disponibile il dato relativo alle scuole superiori). Come risulta dai dati finora riportati, l’abbandono scolastico deve essere innanzitutto prevenuto coinvolgendo già le fasce più giovani (appunto sotto i 10 anni) e deve prevedere interventi non limitati ad un anno scolastico, ma estesi all’intero ciclo dell’obbligo (come affermano diversi esperti tra cui: Benvenuto, Rescalli, Visalberghi, Indagine sulla dispersione scolastica, NIS, 2000). 6.2 Alunni stranieri in provincia di Catania Nonostante nella provincia di Catania la percentuale di minori stranieri in età scolastica risulta bassa (2% vedi par. 6.3), si ritiene che bambini e adolescenti figli di immigrati richiedono una particolare attenzione nel sistema scolastico. Spesso gli accomuna con i coetanei italiani il disagio individuale e sociale, aggravato però anche dalle difficoltà linguistiche e culturali. Questi bambini sono a maggior rischio tanto di disaffezione quanto di dispersione per una serie di cause: a. spesso svolgono piccoli lavoretti che li distolgono dallo studio quando addirittura non gli impediscono la frequenza b. il fattore linguistico rende più lento e difficile il loro apprendimento e questo comporta un disincentivo alla frequenza scolastica c. poche scuole, nel territorio di Catania, cioè solo lo 0,5 %, hanno attivato servizi di inserimento per bambini immigrati dotandosi di mediatori linguistici e/o culturali. Secondo il rapporto Alunni con cittadinanza non italiana – a.s. 2011-2012 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, gli alunni stranieri nella provincia di Catania rappresentano il 2,1% della popolazione scolastica e provengono principalmente dalla Romania (21,9%). Risultano uniformemente distribuiti tra le scuole primarie e secondarie. Come confermano i dati sulle ripetenze della seguente tabella, gli alunni stranieri presentano maggiori difficoltà nel percorso scolastico rispetto ai compagni di classe italiani. Consideriamo pertanto fondamentale il loro coinvolgimento anche nelle attività che saranno svolte nell’ambito del progetto. Alunni stranieri non ammessi alla classe successiva e differenza stranieri/italiani – a. s. 2012- 2013 Primarie Provincia Catania Secondaria primo grado Secondaria secondo grado Stranieri non ammessi ogni 100 stranieri Differenza tassi di non ammissione italiani/stranieri Stranieri non ammessi ogni 100 stranieri Differenza tassi di non ammissione italiani/stranieri Stranieri non ammessi ogni 100 stranieri Differenza tassi di non ammissione italiani/stranieri 7,1 +6,6 10,4 +5,9 30,6 +14,9 Fonte: Alunni con cittadinanza non italiana – a.s. 2012/2013, MIUR 6.3. Alcuni considerazioni sulla condizione degli adolescenti e delle famiglie nella provincia di Catania La popolazione minorile in obbligo formativo (anni 6-16) ammonta nella provincia di Catania a 125.684 unità, l’incidenza dei minori stranieri è pari al 2%. La condizione dei bambini e degli adolescenti è profondamente influenzata dalle trasformazioni che ha subito la famiglia nell’ultimo secolo. Sono in forte aumento le famiglie mono-genitoriali, il fenomeno dovuto al crescente numero delle separazioni delle coppie, ma anche alla decisione/necessità di uno dei genitori di non condividere il progetto di vita con l’altro genitore biologico. Secondo i dati dell’ultimo censimento, nella provincia di Catania le famiglie mono-genitoriali rappresentano il 14% delle famiglie totali. Quelle costituite dalla madre con figli sono il 60%, ma sono sempre più numerosi i padri a cui viene affidata la cura dei figli. È evidente che tali condizioni familiari producono effetti spesso negativi sulla vita dei ragazzi, soprattutto nei termini di tempo insufficiente che i genitori possono dedicare ai loro figli. Anche nel caso di presenza di entrambi i genitori, diverse indagini realizzate nel decennio passato hanno denunciato che il tempo di qualità trascorso in famiglia è sempre più scarso. I fattori che stanno contribuendo più di altri a questi radicali cambiamenti sono soprattutto il massiccio incremento dell’instabilità coniugale e l’incomunicabilità tra adulti e ragazzi. Una delle più dirette conseguenze di queste trasformazioni è il cambiamento nella relazione educativa e la crisi del ruolo genitoriale. A fronte di quanto esposto, quindi, emerge il bisogno sia di sostenere i genitori nel loro ruolo educativo offrendo per esempio occasioni di confronto e di dialogo anche attraverso forme di associazionismo, sia di supportare/sostenere i ragazzi nel loro percorso di crescita potenziando per esempio i loro livelli di autostima, di efficacia e di fiducia anche attraverso iniziative ludiche, culturali, sportive e sociali. 6.4. Il rapporto tra la domanda e l’offerta di servizi specialistici sul territorio L’amministrazione comunale ha compiuto negli ultimi anni degli importanti progressi nell’affrontare il problema della dispersione scolastica; dall’iniziativa del Comune di Catania sono state approvate nel mese di luglio 2014 le “Linee guida in materia di prevenzione e recupero della dispersione scolastica e formativa”. Si tratta di un protocollo d’intesa tra il Comune di Catania, il Tribunale per i Minorenni di Catania, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, A.S.P. di Catania, U.P.L.M.O. di Catania, l’Ufficio XII Ambito territoriale per la provincia di Catania e le Istituzioni Scolastiche. L’obiettivo delle Linee guida è prevenire la devianza minorile e giovanile, non permettere che i ragazzi passino dai banchi di scuola alla criminalità, anche tramite il potenziamento dei servizi a sostegno del recupero scolastico. Nella provincia di Catania, a fronte di un’ampia richiesta proveniente dal 40% della popolazione di età compresa tra i 6 e i 16 anni, non si rileva attualmente una sufficiente e adeguata offerta di servizi capaci di fornire luoghi e momenti di recupero scolastico, di aggregazione e di socializzazione rivolti sia ai ragazzi che alle loro famiglie. Come ha dichiarato nella sede di presentazione del documento Maria Paola Iaquinta, preside dell’istituto comprensivo Cesare Battisti e coordinatrice dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica nell’area geografica che comprende l’Antico corso, gli Angeli custodi, San Cristoforo, il Fortino e il Tondicello della Playa, la dispersione scolastica va combattuta con l’offerta formativa variegata. Nelle scuole manca il personale per gestire i laboratori (d’informatica, d’arte, di ceramica ecc.) previsti dalla legge 216/1991 ed allestiti. Quello che manca non sono quindi le strutture fisiche, bensì un pensiero e delle risorse (non necessariamente finanziarie) da mettere a disposizione della comunità. Occorre lavorare in sinergia tra gli enti pubblici e il privato sociale e creare delle reti di scambio per il bene della collettività. Uno degli importanti traguardi raggiunti nelle linee guida è la definizione delle modalità di corresponsabilizzazione della famiglia. All’art. 5 Compiti e impegni delle Parti viene stabilito che la famiglia si obbliga a: • firmare il patto di corresponsabilità al momento dell'iscrizione del proprio figlio a scuola e/o al c.f.p. • comunicare tempestivamente e fornire elementi di conoscenza utili, relativamente ad assenze prolungate o con ripetizioni periodiche dell'alunno; • rendere disponibile ad eventuali collaborazioni per l'attuazione di un progetto individualizzato a favore del proprio figlio. Iniziative del privato sociale nella lotta alla dispersione scolastica a Catania Asaform ENAIP Catania vanta una lunga esperienza nell’erogazione di corsi di apprendistato e obbligo formativo e ha realizzato diverse iniziative volte al conseguimento dell’obbligo soprattutto per minori disagiati potendo anche contare su una fattiva rete integrata scuole-aziendeassociazionismo-istituzioni. Inoltre l’ente di formazione professionale è nell’ambito della rete ENAIP (Ente Nazionale ACLI Istruzione Professionale) che da cinquant’anni è specializzata nella prevenzione e lotta alla dispersione scolastica con modelli pedagogici e didattici all’avanguardia centrati sulla valorizzazione dell’esperienza, il riconoscimento degli stili cognitivi e la progettazione per competenze. Nel Comune di Catania, un servizio diffuso è offerto dal Centro Culturale Polivalente: ne esistono 5 sulle 10 Municipalità; meno diffusa è invece la realtà dei Centri di aggregazione giovanile (solo 3 in funzione). La Cooperativa Prospettive ha siglato una convenzione con il Comune di Catania per la realizzazione di un Centro Diurno che rappresenta una fortunata forma di realizzazione di un progetto organico di intervento nell'area del disagio giovanile a Catania e ha al momento finanziato un progetto di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica. Per il resto, le iniziative strutturate di lotta e prevenzione della dispersione scolastica nella provincia catanese sembrano del tutto esigue e tuttora possiamo affermare che a Catania non esiste un’offerta amplia e strutturata poiché la maggior parte dei servizi per i giovani e i minori drop-out vengono gestiti da cooperative sociali che spesso non ricevono dai comuni le risorse economiche necessarie o sono in perenne credito finanziario (anche alla luce delle precarie condizioni del bilancio del Comune di Catania). Per quanto riguarda l’offerta di servizi ludico-ricreativi, la popolazione giovanile catanese può usufruire di 48 impianti sportivi, 9 cinema e 9 teatri. Alla luce di quanto illustrato, uno degli ambienti che appaiono ideali per promuovere e incrementare servizi dedicati ai giovani a rischio di dispersione scolastica potrebbero essere le Parrocchie per tre motivazioni fondamentali: • sulle provincia di Catania permane un forte legame tra le Parrocchie e la nostra associazione, legame rafforzato negli anni da costanti collaborazioni; • sul territorio, le Parrocchie hanno una diffusione capillare (sono circa 63 secondo le informazioni fornite dall’Archivio dell'Istituto Centrale per il sostentamento del clero- 2008); • secondo le più recenti statistiche la Chiesa, insieme alle Forze dell’Ordine, è la principale istituzione nella quale gli adolescenti siciliani ripongono fiducia e speranze, a scapito di altri organismi come la Scuola e i partiti politici. Secondo i dati dell’Eurispes (8° Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, 2007) il 41% degli adolescenti siciliani ha fiducia nelle Forze dell’ordine e il 32% nella Chiesa. I nostri operatori ACLI hanno svolto un’indagine al fine di monitorare le attività di lotta all’evasionedispersione scolastica svolte dagli istituti comprensivi, dalle direzioni didattiche e dalle scuole medie. Da questa indagine sono emersi i seguenti dati. Nel Comune di Catania il: 60% degli istituti contattati vorrebbe ricevere un ulteriore supporto per lo svolgimento di queste attività 21% già svolge queste attività (per il 70% sono istituti comprensivi) 17% non è interessato a queste attività 2% non ha risposto alla nostra intervista. L’Università degli studi di Catania, nell’ambito dei Servizi di Orientamento e Formazione ha promosso diversi seminari su come diffondere buone prassi nell’ambito della scuola, per ridurre i tassi di dispersione e per favorire una migliore transizione scuola-lavoro. Tra le altre esperienze segnaliamo che nel 2010 è uscito un bando Educazione dei giovani 2010, promosso da Fondazione per il Sud e Enel cuore onlus. Tra i sedici vincitori del bando, ci sono sette progetti siciliani contro la dispersione scolastica. I premi sono andati a cinque progetti di Palermo e due di Catania. Complessivamente sono stati erogati nell’Isola circa due milioni di euro. I progetti finanziati sviluppano azioni in tutti gli ambiti d’intervento previsti dal bando: il contrasto alla dispersione scolastica dei bambini della scuola primaria, della scuola secondaria di primo e secondo grado. A Catania hanno vinto "Spazio bambini cooperativa sociale", a cui sono stati assegnati 380 mila euro per il progetto "Giovani d’oggi che guardano lontano", e il "Nodo consorzio di cooperative sociali", a cui sono andati 380 mila euro per il progetto "Reazioni: il lessico di fare società". 6.4. In sintesi Dall’analisi del contesto emerge chiaramente come la dispersione scolastica, l’abbandono e l’insuccesso scolastico comportino degli effetti negativi come difficoltà occupazionali, disagio giovanile, appesantimento delle condizioni familiari e che le cause della dispersione scolastica sono di varia natura, aggravate dalla scarsità di strutture che offrono sostegno e recupero scolastico. Possiamo dedurre quindi che il sistema formativo della provincia di Catania, nonostante negli ultimi anni si sia registrato un aumento dei tentativi di contrastare il fenomeno, presenta caratteri di debolezza soprattutto per alcune carenze strutturali e scarso collegamento con il mondo del lavoro che hanno un impatto negativo sui livelli di dispersione ed abbandono scolastico e di conseguimento di qualifiche coerenti con la domanda di lavoro. L’aumento della scolarizzazione nelle nuove generazioni è determinata anche dalle difficoltà che i giovani incontrano nell’ingresso nel mondo del lavoro e da una scarsa offerta di opportunità di formazione qualificata per il lavoro che spinge i giovani a proseguire gli studi ed a iscriversi all’università. La configurazione del sistema formativo nella provincia, se da un lato riflette ancora le caratteristiche culturali di arretratezza, di minore efficienza e di squilibrio rispetto alle condizioni medie del Paese, dall’altro presenta alcuni aspetti positivi rispetto alla generale condizione socioeconomica dell’area e per le potenzialità di efficace risposta positiva agli interventi innovatori immessi nel sistema scolastico stesso. Il progetto Nessuno indietro intende realizzare interventi in collaborazione con le scuole e volti ad incrementare negli allievi l’interesse verso l’apprendimento e l’istruzione, per esempio migliorando l’approccio allo studio, fornendo nuovi metodi per imparare e anche un nuovo modo positivo di vivere la scuola e le occasioni di formazione che si possono presentare nell’arco della vita. Inoltre la collaborazione con le parrocchie permetterà di costruire e diffondere diverse iniziative di associazionismo giovanile, studentesco ed intergenerazionale. L’associazionismo infatti rappresenta una dimensione sociale ricca di relazioni e di senso che può contribuire efficacemente alla prevenzione dell’emarginazione sociale e del disagio giovanile. Nell’ambito di questa dimensione, che può assumere una forma dinamica ed evolutiva, molti giovani possono sperimentare per esempio l’esercizio della cittadinanza attiva attraverso la partecipazione e la condivisione di esperienze. Per concludere, il progetto Nessuno indietro intende fornire a Catania, grazie all’aiuto e al sostegno dei volontari in Sevizio Civile, una serie di servizi formativi, culturali e ricreativi che, incentivando allo studio e alla formazione, promuovono e favoriscono negli alunni lo sviluppo dell'autoefficacia personale e riescono quindi a prevenire e combattere la dispersione scolastica che attanaglia il nostro territorio specialmente nei borghi dei centro città e nei comuni catanesi. Le linee strategiche su cui il progetto intende intervenire nella provincia di Catania al fine di rimuovere le principali cause di dispersione scolastica sono: – attività didattica e pedagogica all’interno di contesti educativi extrascolastici di supporto a quelli scolastici (per es. il doposcuola); – attività volta a potenziare i livelli di autostima, di fiducia e di autoefficacia dei bambini e dei ragazzi, intesi come variabili personali da promuovere attraverso modalità espressive, ludiche, artistiche e culturali, da realizzarsi in diversi contesti extrascolastici (ad esempio, laboratori). 6.5. Destinatari diretti del progetto Il progetto propone interventi mirati di prevenzione e di lotta alla dispersione scolastica che in questo territorio rappresenta un fenomeno sociale piuttosto rilevante. Gli interventi proposti riguardano minori in obbligo formativo dai 6 ai 16 anni. Nelle sedi di attuazione del progetto a Catania, i destinatari del progetto saranno: n.destinatari • 50 bambini/e Fascia di età dai 6 i 10/11 anni Provenienza iscritti alle scuole primarie presenti sul territorio • • • 50 ragazzi/e 50 ragazzi/e dagli 11 ai 14 anni iscritti al triennio della scuola secondaria di I° grado dai 14 ai 16 anni (con apertura eventualmente nel caso di esigenze particolari ai ragazzi > 16) iscritti alla scuola secondaria di II° grado/o prov enienti dai corsi degli enti di formazione professionali presenti sul territorio. I minori potranno essere segnalati anche dalle Parrocchie, dai servizi sociali, e dai vari soggetti che si riuscirà a raggiungere nelle iniziative di promozione del progetto 150 famiglie dei ragazzi/e coinvolti a cui destinare servizi informativi, di accoglienza, di informazione e di orientamento nel progetto Nelle diverse scuole e realtà provinciali, le percentuali di ragazzi beneficiari del progetto saranno distribuite quanto più equamente possibile e certamente determinate dalla rete tra le parrocchie e gli istituti scolastici. Inoltre è bene precisare che si tenderà a privilegiare soprattutto gli adolescenti che provengono da famiglie in condizioni economiche disagiate che quindi non possono usufruire del vasto mercato delle ripetizioni private, e/o composte da un solo genitore. 6.6. Beneficiari del progetto Il progetto intende apportare benefici anche ad altri soggetti. Innanzitutto, il beneficiario principale delle azioni progettuali saranno le famiglie dei ragazzi coinvolti nel progetto. Grazie ai percorsi di sostegno scolastico proposti nel progetto, le famiglie dei ragazzi potranno veder migliorato il rendimento scolastico dei propri figli, con effetti positivi sul loro benessere e il vivere l’esperienza scolastica con più serenità e fiducia Inoltre, soprattutto le famiglie in condizioni economiche disagiate (e/o famiglie composte da un solo genitore) potranno, grazie ai percorsi di recupero scolastico offerti dal progetto, evitare di ricorrere ad un ulteriore impegno economico rappresentato dalle ripetizioni private e/o dalle scuole private (che solitamente, dietro cospicue rette, garantiscono il passaggio all’anno successivo ma non garantiscono parallelamente una crescita degli apprendimenti). Infine, la possibilità offerta ai loro figli di vivere un’esperienza formativa extra-scolastica rafforzativa dell’autostima personale potrà veramente contribuire a migliorare il dialogo in famiglia. Gli stessi servizi informativi e orientativi offerti ai genitori e le possibilità di incontro e scambio con altri genitori potranno veder rafforzato il ruolo educativo con un effetto auspicato positivo sul clima famigliare complessivo. In un modo analogo, anche gli insegnanti delle scuole di provenienza dei ragazzi seguiti vedranno i benefici dei percorsi di tutoraggio svolti con i ragazzi. Purtroppo, come ha dichiarato Maria Paola Iaquinta durante la presentazione delle citate Linee guida in materia di prevenzione della dispersione scolastica e formativa del Comune di Catania, gli insegnanti non hanno tempo e mezzi sufficienti per seguire tutti i ragazzi che presentano disagio scolastico a causa dei numeri elevati degli alunni nei comprensori. Questo rappresenta un problema di grande rilevanza soprattutto nelle aree disagiate. Attraverso la collaborazione con gli educatori e con i tutor coinvolti nel progetto potranno anche rafforzare la propria professionalità scambiandosi conoscenze, materiali e strumenti e potranno sperimentare nuovi dispositivi didattici di lotta e prevenzione alla dispersione scolastica. Infine beneficeranno dal progetto anche le altre istituzioni locali, associazioni, parrocchie, organismi di aggregazione giovanile, ecc, le quali potranno sedimentare (e alimentare lo scambio di) informazioni, proposte e idee su come contribuire ad innalzare i livelli sociali e culturali del proprio territorio e a marginalizzare i fenomeni di abbandono /dispersione scolastica e disagio giovanile. 7) Obiettivi del progetti 7.1. Obiettivi generali e obiettivi specifici Con il progetto Nessuno indietro si cercheranno di integrare le azioni e gli interventi nell’ambito di prevenzione della dispersione scolastica offerti dal sistema pubblico catanese tramite azioni di tutoraggio scolastico e animazione culturale, rivolte principalmente ai ragazzi – destinatari diretti, ma coinvolgendo anche le famiglie e le altre agenzie educative del territorio. In linea generale, gli obiettivi generali che il progetto intende perseguire sono: attenuare il disagio giovanile; aumentare il livello di scolarizzazione tra i giovani attraverso il miglioramento dell’approccio metodologico allo studio; favorire forme di socializzazione e aggregazione giovanile, intergenerazionale, interrazziale ed interculturale; promuovere l’alleanza educativa tra famiglie, scuola e le altre figure coinvolte nella crescita dei ragazzi. Nel dettaglio, gli obiettivi specifici che il progetto intende perseguire sono: a) Ridurre gli insuccessi scolastici (ripetenze, bocciature, debiti formativi) attraverso azioni di sostegno e accompagnamento socio-psicologico e di recupero delle abilità di base, sostenendo in particolare gli studenti più in difficoltà nell’inserimento nel primo anno ove, in particolare per gli istituti tecnici, si registra una percentuale di ripetenze elevata; b) Migliorare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi che presentano carenze cognitive attraverso il potenziamento negli studenti coinvolti delle abilità di base, linguistiche, espressive, logiche e di metodo, sostenendo in particolare; c) Potenziare nei bambini e negli adolescenti coinvolti nel progetto l’autostima, il livello di autoefficacia e la capacità relazionale con i pari e con le autorità; d) Favorire l’integrazione socio-affettivo-culturale degli alunni stranieri in un clima di permanente accoglienza; e) Sostenere la socializzazione giovanile attraverso attività ludiche e ricreative; f) Coinvolgere le famiglie nel percorso educativo vissuto dai propri figli e rafforzare il loro ruolo educativo; g) Ridurre il peso del fenomeno dell’abbandono scolastico sulla comunità catanese attraverso il potenziamento delle reti di scambio tra istituzioni, soggetti del privato sociale e famiglie. 7.2. Risultati attesi: indicatori quantitativi e qualitativi di rilevazione Tramite le azioni del progetto Nessuno indietro si intende raggiungere i seguenti risultati: riduzione del rischio di abbandono/dispersione per a) circa 30 ragazzi tra i 11 e i 14 anni che frequentano la scuola secondaria di I° grado; b) circa 30 ragazzi tra i 14 e i 16 anni iscritti al primo biennio della scuola secondaria di II° grado e/o proveniente dal sistema locale della formazione professionale per l’assolvimento dell’obbligo formativo; miglioramento del rendimento scolastico e del benessere personale per almeno 80 ragazzi su 150 bambini e ragazzi che si ipotizza di coinvolgere, attraverso l’erogazione di attività ricreative, artistiche, ludico-culturali volta a potenziare le capacità sociali, espressive ed emotive dei ragazzi; coinvolgimento di almeno 80 famiglie presenti nella provincia catanese e nei comuni del progetto per potenziare la rete territoriale (sistema formativo, ACLI, associazionismo, parrocchie, soggetti partner del progetto, ecc.) attraverso iniziative di socializzazione e aggregazione giovanile ed intergenerazionale. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Si prevede di articolare il progetto in 3 principali AZIONI dirette ai destinatari del progetto, suddivise in diverse attività: In risposta agli obiettivi specifici a) e b) Azione 1 - Interventi didattico/pedagogici di supporto e recupero scolastico Attività 1.1 - Verifica della fattibilità delle iniziative di supporto/recupero scolastico Attività 1.2 – Progettazione dei percorsi individualizzati e organizzazione dei dispositivi didattici Attività 1.3 – Promozione e raccolta delle adesioni Attività 1.4 – Accoglienza degli utenti, verifica delle esigenze personali e calendarizzazione delle attività Attività 1.5 - Percorsi di recupero/sostegno/rinforzo scolastico e tutoraggio In risposta agli obiettivi specifici c), d), e) Azione 2 – Laboratori ricreativi con finalità ludico-artistico-culturali Attività 2.1 – Progettazione esecutiva dei laboratori Attività 2.2 – Promozione delle attività e campagna di raccolta adesioni Attività 2.3 – Realizzazione dei laboratori In risposta agli obiettivi specifici f) e g) Azione 3 – Iniziative sociali di incontro, scambio e integrazione Attività 3.1 – Pianificazione delle attività e promozione Attività 3.2 – Incontri e seminari con le famiglie e con i minori Attività 3.3 – Potenziamento delle reti di scambio tra le agenzie educative AZIONE TRASVERSALE: Coordinamento del progetto, monitoraggio e valutazione delle azioni Attività 4.1 – Coordinamento generale e territoriale Attività 4.2 – Monitoraggio e valutazione Le attività si svolgeranno in collaborazione con le parrocchie o con le scuole, luoghi ritenuti ideali per realizzare alcune attività di progetto. Come abbiamo rilevato nell’analisi del contesto, le scuole dispongono di spazi allestiti a laboratori ma non sempre del personale sufficiente per la loro gestione. Sfruttare tali spazi offre ai ragazzi la possibilità di accedere alle strutture di qualità e vedere la scuola anche come uno spazio ludico. I luoghi e gli spazi messi a disposizione delle parrocchie e dalle scuole del territorio permetteranno di accogliere il maggior numero possibile di studenti e le famiglie beneficiari di progetto. A seconda della fascia d’età dei ragazzi saranno organizzati: • • • interventi per bambini della scuola primaria (dai 6 i 10/11 anni) interventi per ragazzi del triennio della scuola secondaria di I grado (dagli 11 ai 14 anni) interventi per i ragazzi del primo biennio della scuola secondaria di II grado e/o dei corsi del sistema locale della formazione professionale (dai 14 ai 16 anni). Di seguito si illustrano nel dettaglio tali attività. Azione 1 - Interventi didattico/pedagogici di supporto e recupero scolastico Attività 1.1 - Verifica della fattibilità delle iniziative di supporto/recupero scolastico Come attività propedeutica verrà realizzato un aggiornamento della mappa degli istituti scolastici da coinvolgere e dei servizi di tutoraggio già presenti, al fine di diversificare bene l’offerta degli interventi previsti dal progetto. Successivamente saranno avviati contatti con i dirigenti scolastici delle scuole individuate, con i direttori dei CFP e con i docenti per individuare le discipline scolastiche sulle quali organizzare i percorsi di sostegno. Attività 1.2 – Progettazione dei percorsi individualizzati e organizzazione dei dispositivi didattici In collaborazione con i docenti delle scuole partner, verranno definiti innanzitutto • i contenuti disciplinari oggetto dei percorsi di supporto/recupero scolastico in base alle tipologie di utenti (scuola primaria, scuola secondaria di I° e II° grado, centri di FP). Successivamente saranno individuate • le metodologie didattiche e gli strumenti di valutazione più adeguati alle specificità del target tenendo conto dell’ampia fascia di età da raggiungere. Parallelamente si procederà alla • verifica (ed eventuale integrazione) delle risorse (umane, strumentali, tecniche e finanziarie) necessarie a realizzare i percorsi di supporto/recupero scolastico. Infine, si procederà alla • preparazione e organizzazione dei materiali didattici, in collaborazione con i docenti delle scuole partner. I dispositivi didattici e di monitoraggio dei progressi nell’apprendimento saranno preparati con il supporto scientifico, tecnico e didattico da parte del partner l’Università degli studi Giustino Fortunato, ossia: 1) una scheda per l’analisi del fabbisogno di ogni allievo (da proporre ad avvio percorsi), 2) il Libretto personale dell’allievo (attraverso il quale registrare obiettivi formativi di ogni allievo e l’andamento del percorso di recupero scolastico avviato nei laboratori); 3) le prove di valutazione degli apprendimenti, in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente. Nell’ambito della progettazione esecutiva si consulterà la documentazione messa a disposizione dai partner CENSIS. Considerando che una delle aree dei problemi è stata identificata nella dispersione scolastica degli alunni stranieri, si cercherà di reperire e analizzare materiali di studio, documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali. Attività 1.3 – Promozione e campagna di raccolta delle adesioni Saranno preparate le schede e il materiale informativo (volantini, brochure, ecc..) attraverso il quale presentare e promuovere l’iniziativa presso i diversi soggetti presenti sul territorio. Assieme agli Istituti scolastici, al sistema locale della formazione professionale e al supporto della rete del Forum delle associazioni familiari, saranno organizzati gli incontri di sensibilizzazione per i genitori e le famiglie (attraverso colloqui e distribuzione di materiale informativo) per presentare i percorsi di recupero/supporto, i metodi che si utilizzeranno e i risultati che si intendono raggiungere, cioè ridurre il numero di ragazzi che ottiene insuccessi scolastici. La promozione del progetto avverrà anche avvalendosi dei partner Fair Trade e FITUS reti del turismo sociale. Sarà poi necessario procedere con il censimento degli utenti e a definire i profili dei ragazzi da coinvolgere nei progetti: saranno organizzati tre gruppi a cui destinare i percorsi di supporto/recupero e diversificare le attività: a) bambini della scuola primaria (dai 6 ai 10/11 anni), b) ragazzi della scuola secondaria di I grado (dagli 11 ai 14 anni) c) ragazzi della scuola secondaria di II grado (dai 14 ai 16 anni, con apertura eventualmente ai ragazzi > 16, nel caso di esigenze particolari). Attività 1.4 – Accoglienza degli utenti, verifica delle esigenze personali e calendarizzazione delle attività In tutte le sedi di attuazione del progetto, conclusa la campagna delle iscrizioni, si svolgerà un incontro propedeutico con i ragazzi diversificato per gruppi di età. Il gruppo di operatori/volontari incontrerà i minori e illustrerà le caratteristiche del servizio. Tale incontro è utile per creare un clima di accoglienza che è una condizione necessaria per sviluppare la relazione basata sulla fiducia. Per ogni bambino/adolescente, sarà effettuata un’analisi dei fabbisogni individuali per conoscere i motivi che lo hanno portato a rivolgersi al servizio: si ricostruirà con l’utente la sua storia scolastica, si cercherà di individuare le difficoltà di apprendimento, si definiranno insieme gli obiettivi formativi effettivamente raggiungibili e si sceglieranno le attività da implementare (recupero/sostegno/rinforzo). Con ogni utente verrà stipulato un “Piano formativo” (una specie di progetto personalizzato) nel quale verranno definiti gli obiettivi da raggiungere e la tipologia di attività più adatta alle proprie esigenze: recupero scolastico (es. su specifiche discipline e contenuti), sostegno all’apprendimento (es. per acquisire determinati metodi di studio), rinforzo motivazionale (es. rinnovare l’interesse verso lo studio di determinate materie). Infine per ogni allievo si redigerà un calendario individuale delle attività con orari e turni di dei percorsi e le attività di tutoraggio. Attività 1.5 – Percorsi di recupero/sostegno/rinforzo scolastico e tutoraggio Secondo la programmazione definita saranno attivati i percorsi e avviate le attività di tutoraggio, seguendo il Piano formativo definito con ciascun utente. Le attività saranno diversificate in base alle fasce d’età: • Il tutoring rivolto agli alunni della scuola primaria (dai 6 i 10/11 anni) è inteso come un accompagnamento nel percorso di studi e ha l’obiettivo principale di incoraggiare la curiosità naturale del bambino e rafforzare fin da subito le sue competenze cognitive in modo da prevenire l’insorgere di possibili cause di abbandono o dispersione. • Il tutoring rivolto agli allievi del triennio della scuola secondaria di I° grado (dagli 11 ai 14 an ni) sarà finalizzato al sostegno nella preparazione dell’esame finale dell’obbligo e all’accompagnamento verso i successivi stadi dell’istruzione (scuola superiore, formazione professionale, apprendistato, ecc.); • Il tutoring rivolto agli studenti del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 1 6 anni, e nel caso di esigenze particolari anche > 16) e del sistema locale della formazione professionale (assolvimento dell’obbligo tramite la qualifica) finalizzato all’inserimento nella scuola superiore, la familiarizzazione con metodi di studio diversi, e orientamento tra i molteplici indirizzi scolastici o a prendere in considerazione un percorso di formazione professionale/ apprendistato diverso da quello ove sono entrati. Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre iniziative. Azione 2 – Laboratori ricreativi con finalità ludico-artistico-culturali Attività 2.1 – Progettazione esecutiva dei laboratori Dopo l’approfondimento sull’offerta dei servizi ludico-culturali analoghi offerti nel territorio, si procederà alla verifica ed eventualmente all’integrazione delle risorse umane, tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione delle attività. Saranno individuate strutture scolastiche e spazi presso le associazioni, parrocchie ecc. di realizzazione dei laboratori, tenendo conto dei bisogni particolari dei quartieri. Presso le scuole, i centri di FP e le parrocchie aderenti al progetto sarà effettuata una breve indagine per conoscere le preferenze dei ragazzi sui contenuti delle attività ludico-culturali che potranno riguardare uno (o al massimo due) tra i seguenti ambiti: musica, pittura, scultura, teatro, poesia, scrittura creativa, giornalismo e attualità, giochi di ruolo, scacchi, fotografia, viaggi, ecc. Sulla base delle preferenze raccolte saranno definiti i contenuti dei laboratori e la frequenza settimanale della loro realizzazione. Attività 2.2 – Promozione delle attività e raccolta adesioni Sarà preparato il materiale informativo e promozionale da distribuire presso le scuole e luoghi di passaggio, le informazioni saranno pubblicate sulle pagine web/social network delle Acli e dei partner del progetto (Forum delle associazioni familiari, Fair Trade e FITUS reti del turismo sociale, eventualmente sui siti degli istituti scolastici, sulle pagine social dei gruppi dei genitori e degli adolescenti ecc.) Presso gli Istituti scolastici, i CFP e le parrocchie saranno organizzati incontri con famiglie, docenti, ragazzi, operatori, ecc.. per presentare e promuovere l’iniziativa e illustrare gli obiettivi educativi che si intendono raggiungere attraverso le attività proposte (ossia il potenziamento delle capacità sociali, culturali ed espressive dei ragazzi e il conseguente miglioramento del rendimento scolastico e riduzione dei tassi di abbandono e dispersione). Gli incontri serviranno anche per selezionare i potenziali utenti da coinvolgere nelle attività ludico-culturali. Attività 2.3 – Realizzazione dei laboratori Si procederà per seguenti fasi: a) Allestimento dei laboratori: – preparazione delle risorse e del materiale necessario allo svolgimento delle attività b) Giornata di accoglienza: – per ciascun laboratorio i ragazzi saranno accolti per illustrare loro gli obiettivi delle attività ludico-culturali e il loro valore formativo-educativo; si organizzerà una giornata di familiarizzazione tra operatori/volontari e ragazzi per condividere i contenuti dei laboratori e le modalità di svolgimento e ogni ragazzo sarà invitato ad esprimere interessi e preferenze, quindi si definiranno i gruppi che parteciperanno ai laboratori; c) Avvio e realizzazione dei laboratori: – laboratori, organizzati per le fasce d’età, si svolgeranno nei pomeriggi per tutta la durata del progetto; il numero complessivo dei laboratori da svolgere (indifferentemente dalla loro tipologia) sarà massimo cinque; – i ragazzi potranno scegliere di partecipare ad una o al massimo due tra le attività proposte definite nella fase di pianificazione, al fine di non caricare con troppe attività i bambini/adolescenti; potranno in ogni caso cambiare l’attività nel corso dell’anno; – alla conclusione dei percorsi sarà organizzato un evento finale dove verranno esposti i risultati dei lavori prodotti nei laboratori e alla quale verranno chiamati a partecipare le famiglie, le scuole, le parrocchie, gli enti partner del progetto e vari soggetti contattati nel corso delle attività. L’approccio educativo utilizzato nei laboratori avrà lo scopo di promuovere la fiducia in sé stessi, di aumentare l’autostima e il livello di auto-efficacia nei ragazzi e di rinforzare la creatività, l’espressività e la curiosità dei bambini/ragazzi. Attraverso le attività laboratoriali i partecipanti potranno sperimentare le relazioni nei gruppi, apprendere le modalità della comunicazione non violenta e imparare di risolvere eventuali conflitti in modo costruttivo e creativo. Azione 3 – Iniziative sociali di incontro, scambio e integrazione Attività 3.1 – Pianificazione delle attività e promozione Si individueranno le possibili tematiche inerenti l’adolescenza che possono essere oggetto degli incontri con le famiglie con l’obiettivo di: migliorare il dialogo tra genitori e figli, gestire problemi connessi al rendimento scolastico (es. difficoltà di apprendimento, relazioni con i docenti) o situazioni critiche di disagio e violenza (es bullismo, alcool, droghe) e più in generale sostenere gli adolescenti nel loro percorso di crescita (es. la percezione dei ragazzi circa il loro futuro, il ruolo delle istituzioni e della politica, la sessualità, temi vari di attualità, ecc.). Saranno scelti, in base alle fasce d’età, i temi più strategici sui quali organizzare gli incontri con le famiglie. Per esempio: • per le famiglie dei bambini nella fascia d’età tra i 6 e i 10 anni potranno essere privilegiati temi quali: socializzazione e comunicazione, salute, alimentazione, sviluppare le capacità espressive, strategie e difficoltà di apprendimento, ecc. • per le famiglie dei ragazzi nella fascia d’età tra gli 11 e i 16 anni potranno essere privilegiati temi quali adolescenza, bullismo, danni da consumo di alcool e droghe, la percezione circa il futuro, il ruolo delle istituzioni e della politica nella crescita dei ragazzi, sessualità e contraccezione, temi di attualità, , ecc. – Alcuni temi risulteranno trasversali ad entrambe le fasce d’età, come per esempio il fenomeno della dispersione scolastica e formativa, le difficoltà di apprendimento, la relazione con i genitori e con i pari, come far emergere e valorizzare le attitudini e le preferenze personali, il valore dello sport, la differenza di genere ecc. Sui temi oggetto degli incontri saranno preparate delle schede tematiche e raccolti altri materiali che potranno essere utilizzati nel corso degli incontri per promuovere il dialogo e il confronto (es. lettura di libri, visione di film, lettura di articoli di riviste, ecc.). La promozione sarà realizzata tramite materiale informativo da distribuire presso le scuole, associazioni, parrocchie, ecc. e tramite la rete degli enti aderenti al Forum delle associazioni familiari, con le associate alla rete FITUS reti del turismo sociale, e alla rete Fair Trade Italia presenti sul territorio. Si realizzerà un piano di adesione che coinvolgerà tutti i suddetti organismi per promuovere ed attivare le iniziative di supporto alle famiglie e le diverse attività previste nel progetto. Attività 3.2 – Incontri e seminari con le famiglie e con i minori Il gruppo di lavoro contatta le famiglie per informarle sui calendari degli incontri e curerà la logistica necessaria a svolgere le attività. Gli incontri con le famiglie saranno coordinati da un operatore (educatore), dovranno essere concepiti come momenti di libero confronto e libero scambio tra le famiglie su tematiche utili per rafforzare la dimensione educativa dei genitori nei confronti dei figli. Agli incontri potranno partecipare anche altri soggetti che verranno appositamente invitati e che, a vario titolo, svolgono un ruolo importante nella crescita degli adolescenti. (docenti, operatori sociali, allenatori di centri sportivi, assistenti sociali, ecc). Verranno realizzati tre seminari rivolti alle famiglie, grazie alla partecipazione dei partner Banca Etica, Fair Trade e FITUS che metteranno a disposizione un loro esperto di settore (si veda per i dettaglio lo schema a fine pagina). I seminari si rivolgeranno agli utenti di tutte le quattro sedi di attuazione. Verranno realizzati anche incontri tra genitori e figli su tematiche di rilevanza sociale anche tramite la visione di documentari, film, cartoni animati e cortometraggi appositamente selezionati e tutto quello che potrà fornire stimoli di discussione. Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre iniziative. Attività 3.3 – Potenziamento delle reti di scambio tra le agenzie educative Infine, nell’arco dell’intera durata del progetto, saranno realizzati interventi volti a potenziare le reti tra le agenzie educative. Sulla base delle problematiche rilevate, gli operatori del progetto promuoveranno il dialogo costante con le istituzioni, realizzeranno le riunioni di équipe per specifici casi ecc. Sarà realizzata una banca dell’offerta delle strutture scolastiche che dispongono degli spazi per la realizzazione delle attività laboratoriali, che sarà incrociata con una banca delle disponibilità delle associazioni/cooperative e altri soggetti interessati a promuovere progetti di prevenzione della dispersione scolastica. AZIONE TRASVERSALE - Coordinamento del progetto, monitoraggio e valutazione delle azioni Coordinamento generale e territoriale Sarà istituito un coordinamento generale comune a tutte le quattro sedi di attuazione e dei coordinamenti territoriali. Il coordinamento generale avrà la funzione di unificare le prassi di realizzazione delle attività e si occuperà delle attività che saranno realizzate in modo congiunto per tutte le quattro sedi (seminari per le famiglie, potenziamento delle reti tra le agenzie educative). Una volta chiariti gli obiettivi del progetto e le funzioni/ruoli che dovrà svolgere ciascuna risorsa, si costituirà formalmente il gruppo di lavoro che risulterà composto dai volontari e dagli operatori incaricati di seguire il progetto nell’esercizio delle loro diverse funzioni e competenze (formatori, educatori, orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc). Il gruppo di progetto avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti, assegnare turni di lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie per il corretto svolgimento del progetto. Monitoraggio e valutazione La valutazione avrà il duplice compito di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e analizzare i risultati ottenuti. In termini generali, la valutazione dovrà fornire informazioni e dati sui seguenti parametri: a) la riduzione del numero di ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi scolastici o che presentano concreti rischi di dispersione/abbandono; b) il potenziamento e sviluppo delle capacità sociali, emotive ed espressive degli adolescenti coinvolti nel progetto con il conseguente miglioramento complessivo del rendimento scolastico c) la creazione, sulle province del progetto, di un concreto supporto alle famiglie nel processo educativo-formativo volto a migliorare il dialogo tra genitori e figli riduzione del numero di ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi scolastici o che presentano concreti rischi di dispersione/abbandono. La rilevazione di tali risultati verrà effettuata sulla base delle diverse informazioni raccolte nel corso del progetto (per esempio dai registri delle presenze; dai report mensili che gli operatori avranno cura di redigere durante l’anno di progetto e dai diari di bordo che i volontari in servizio civile potranno redigere per raccogliere riflessioni sul proprio lavoro, monitorare l’andamento delle proprie attività e verificare punti di forza e di debolezza del proprio operato). Verranno allestiti anche: 1) uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei minori che parteciperanno ai percorsi di supporto/recupero scolastico; 2) uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativo-formativo. I risultati emersi dai questionari saranno elaborati tramite data-base e consentiranno l’elaborazione e stesura di un Report di fine progetto. In sintesi, si presenta la tabella degli indicatori di risultato riferiti alle azioni e alle attività. Obiettivi specifici Azioni e attività a) Ridurre gli insuccessi scolastici (ripetenze, bocciature, debiti formativi) attraverso azioni di sostegno e accompagnamento sociopsicologico e di recupero delle abilità di base, sostenendo in particolare gli studenti più in difficoltà nell’inserimento nel primo anno ove, in particolare AZIONE 1 Interventi per gli istituti tecnici, si registra didattico/pedagogici di una percentuale di ripetenze supporto e recupero elevata; scolastico b) Migliorare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi che presentano carenze cognitive attraverso il potenziamento negli studenti coinvolti delle abilità di base, linguistiche, espressive, logiche e di metodo, sostenendo in particolare ; Indicatori di rilevazione N° scuole coinvolte N° ragazzi coinvolti % dei ragazzi che migliorano risultati scolastici Livello di gradimento Indicatori di risultato >10 scuole coinvolte >100 bambini e adolescenti > 80 bambini/ragazzi che migliorano il rendimento scolastico Livello di gradimento delle attività > 7 (0 - 10) a) Potenziare nei bambini e negli adolescenti coinvolti nel progetto l’autostima, il livello di autoefficacia e la capacità relazionale con i pari e con le autorità; AZIONE 2 Laboratori b) Favorire l’integrazione ricreativi con finalità socio-affettivo-culturale degli ludico-artistico-culturali alunni stranieri in un clima di permanente accoglienza; N° laboratori realizzati N° partecipanti ai laboratori Livello di gradimento c) Sostenere la socializzazione giovanile attraverso attività ludiche e ricreative; a) Coinvolgere le famiglie nel percorso educativo vissuto dai propri figli e rafforzare il loro ruolo educativo; b) Ridurre il peso del AZIONE 3 Iniziative fenomeno dell’abbandono sociali di incontro, scolastico sulla comunità scambio e integrazione catanese attraverso il potenziamento delle reti di scambio tra istituzioni, soggetti del privato sociale e famiglie; N° seminari realizzati N° partecipanti ai seminari N° incontri tra genitori e figli N° partecipanti agli incontri Livello di gradimento N° strutture presenti nella banca dell’offerta N° strutture presenti nella banca delle disponibilità almeno 1 laboratorio per sede di attuazione almeno 8 partecipanti in media per laboratorio Livello di gradimento delle attività > 7 (0 - 10) 3 seminari realizzati almeno 10 partecipanti/seminario almeno 1 incontro realizzato per sede di attuazione almeno 10 famiglie per incontro Livello di gradimento delle attività > 7 (0 - 10) > 5 strutture presenti nella banca dell’offerta > 5 strutture presenti nella banca delle disponibilità Contributo dei partner nazionali Attività 1.2 – Progettazione dei percorsi individualizzati e organizzazione dei dispositivi didattici Il partner CENSIS renderà disponibili per la consultazione, materiali di studio, documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali L’Università degli studi Fortunato metterà a disposizione materiale informativo per orientare i ragazzi su come proseguire la propria carriera scolastica e formativa. Attività 1.3 – Attività 2.2 – Promozione e campagna di raccolta delle adesioni Il Forum delle associazioni familiari supporterà l’organizzazione di incontri di sensibilizzazione per i genitori e le famiglie. Fair Trade e FITUS reti del turismo sociale contribuiranno alla promozione del progetto attraverso le loro reti territoriali. Promozione delle attività e raccolta adesioni Forum delle associazioni familiari contribuirà alla promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web/(pagina social network Fair Trade contribuirà alla promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web/(pagina social network FITUS reti del turismo sociale contribuirà alla promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web/(pagina social network Attività 3.1 – Pianificazione delle attività e promozione Forum delle associazioni familiari, FITUS reti del turismo sociale, e Fair Trade Italia supportati dalle rispettive reti territoriali, collaboreranno alla promozione dell’iniziativa e all’illustrazione dei risultati che si intendono raggiungere. Attività 3.2 – Incontri e seminari con le famiglie e con i minori Fair Trade Italia organizzerà un incontro sul tema del commercio equo e solidale Banca Popolare Etica organizzerà un incontro con le famiglie sul tema miglioriamo i nostri risparmi Fitus Reti del Turismo Sociale metterà a disposizione materiale per organizzare un seminario per le famiglie su come incoraggiare il turismo sostenibile e la mobilità giovanile in Europa Forum delle associazioni familiari promuoverà l’iniziativa progettuale e illustrerà i risultati che si intendono raggiungere fornendo un concreto supporto alle famiglie nel processo educativo-formativo e il miglioramento del dialogo tra genitori e figli AZIONE TRASVERSALE L’Università degli studi Fortunato fornirà supporto metodologico per mettere a punto schede di valutazione per verificare i progressi nell’apprendimento da parte dei ragazzi e schede per la rilevazione del gradimento delle attività. Diagramma di Gantt: “NESSUNO INDIETRO” Fasi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 Diagramma Generale Settimane Accoglienza volontari Formazione generale Formazione specifica Pianificazione delle attività di progetto AZIONE 1 - Interventi didattico/pedagogici di supporto e recupero scolastico settimane Attività 1.1 Attività 1.2 Attività 1.3 Attività 1.4 Attività 1.5 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 AZIONE 2 Laboratori ricreativi con finalità ludico-artistico-culturali settimane Attività 2.1 Attività 2.2 Attività 2.3 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 AZIONE 3 - Iniziative sociali di incontro, scambio e integrazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 Attività 3.1 Attività 3.2 Attività 3.3 AZIONE TRASVERSALE - Coordinamento del progetto, monitoraggio e valutazione delle azioni 1 Coordinamento Monitoraggio e valutazione 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Nel realizzare le attività previste dal progetto, i 14 volontari interagiranno con le figure previste dalla normativa sul Servizio Civile Nazionale e con figure tecniche esperte, sia professioniste sia volontarie, interne alle sedi attuative di progetto. Le risorse umane complessive che si ritengono necessarie all’espletamento delle attività previste dal progetto sono indicate nella tabella che segue. Si ritiene opportuno precisare che il personale delle sedi provinciali ACLI è rappresentato in larga maggioranza da volontari che partecipano al progetto e alle iniziative dell’associazione per dare il loro contributo al servizio della collettività, secondo i principi di cittadinanza attiva di cui le ACLI sono promotrici. La tabella seguente illustra nel dettaglio il ruolo e i compiti svolti da ciascuno. Numero Profilo 1 3 3 1 3 Responsabile di progetto / responsabile dell’organizzazione (Coordinatore generale) – verrà individuato tra i 4 coordinatori territoriali Ruolo nel progetto E’ il responsabile della propria sede di attuazione del progetto, che a titolo volontario interviene per consentire il corretto svolgimento delle attività come previsto nel progetto. Inoltre realizza le attività di coordinamento generale per le attività di cui al punto 3.2 e 3.3. Fornisce la sua competenza per promuovere le attività del progetto, sensibilizzare gli attori locali; rafforzare la rete dei partenariati, sostenendo quindi l’azione del RLEA e dell’OLP. Coordinatore E’ il responsabile della sede di attuazione del territoriale progetto, che a titolo volontario interviene per consentire il corretto svolgimento delle attività come previsto nel progetto. Inoltre fornisce la sua competenza per promuovere le attività del progetto, sensibilizzare gli attori locali; rafforzare la rete dei partenariati, sostenendo quindi l’azione del RLEA e dell’OLP. Formatori senior Sono formatori senior che collaborano stabilmente con il sistema ACLI e possono fornire un concreto supporto alla progettazione, al coordinamento, al monitoraggio e alla valutazione del progetto. Assistente sociale L’assistente sociale che già collabora con i servizi delle ACLI Catania sarà punto di riferimento per l’associazione nel momento in cui i volontari di servizio civile e/o i docenti, nello svolgimento delle diverse attività, dovessero imbattersi in situazioni di grave bisogno o con utenti minori particolarmente disagiati o drop-out. Orientatori, tutor, Sono esperti di settore che già collaborano con e formatori il sistema ACLI Catania nel settore dell’educazione e nella sede di attuazione del progetto possono seguire la gestione dei corsi di formazione e di orientamento per minori. Nell’ambito del progetto, intervengono nell’attuazione di tutti i percorsi previsti di rinforzo delle competenze di base per i minori Tipologia di impiego Volontario Volontario Volontario Volontari Volontario 3 1 2 2 coinvolti nel progetto. Interagiscono con l’OLP e i volontari in servizio civile per lo svolgimento delle attività laboratoriali. Quindi partecipano anche alle fasi di progettazione dei laboratori, analisi dei fabbisogni dei minori, calendarizzazione, monitoraggio e valutazione. Docenti delle Sono docenti degli Istituti scolastici partner del scuole partner progetto che in coerenza con le attività previste nella singola sede di attuazione partecipano come docenti ai Laboratori di rinforzo delle competenze di base per i minori coinvolti nel progetto, compiono l’analisi dei fabbisogni e la valutazione degli apprendimenti. Formatore/docente E’ un formatore esperto che si occuperà di AsaForm Catania fornire il supporto tecnico, metodologico e le attrezzature per lo svolgimento dei percorsi di recupero/supporto scolastico e le attività ludiche, ricreative, culturali Addetti alla Presso la sede di attuazione del progetto si segreteria occupano delle attività di segreteria, di contatto telefonico degli utenti (famiglie, minori), di gestire l’archivio delle iscrizioni alle diverse attività, di aggiornare le rubriche e gli indirizzari, di provvedere alle copie dei materiali per la pubblicizzazione delle iniziative, di prendere appuntamenti e contatti con i vari soggetti che partecipano al progetto (Presidi degli istituti scolastici; rappresentanti dei partner del progetto). Formatori specifici Sono esperti di processi di formazione degli adulti, hanno esperienza specifica nel lavoro con i minori e nel settore della dispersione scolastica e si occupano, presso la sede di attuazione del progetto, della formazione specifica dei volontari in servizio civile. Volontari Volontari Dipendenti Volontari Si ritiene opportuno precisare che il personale delle sedi provinciali ACLI partecipa al progetto e alle iniziative dell’associazione per dare il loro contributo al servizio della collettività, secondo i principi di cittadinanza attiva di cui le ACLI sono promotrici. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto I volontari in Servizio Civile coinvolti nei singoli territori d’attuazione del progetto Nessuno indietro realizzeranno le attività così come descritte al punto 8.1 e secondo il ritmo scandito dal diagramma di Gantt. Essi, in alcuni casi, saranno incaricati di svolgere in prima persona le attività; in altri momenti si affiancheranno ad i professionisti responsabili (riportati nella tabella al punto 8.2) individuati per lo svolgimento del compito corrispondente. 8.3.1. Obiettivi da raggiungere per i volontari in servizio - - Offrire ai giovani volontari che sceglieranno di fare l’esperienza di servizio civile presso le nostre strutture una possibilità di sperimentarsi in ruoli operativi attraverso l’esperienza di volontariato; Aumentare le proprie capacità e competenze relazionali ed educative; - Incrementare e valorizzare le proprie capacità di collaborare in gruppo; Sviluppare il proprio senso di responsabilità e autonomia; Sperimentare e attestare un’esperienza in campo educativo; Offrire ai volontari competenze specifiche nel settore, in modo da poter espletare al meglio le proprie attività; Offrire ai volontari un’intensa esperienza formativa in campo sociale; Riconoscere la funzione delle norme sociali e sviluppare il proprio senso di responsabilità e autonomia 8.3.2. Modalità di inserimento dei volontari nel progetto Nell’ambito del progetto i 14 volontari si impegneranno, ad avvio del servizio, a partecipare attivamente alla fase di accoglienza, inserimento nella struttura, conoscenza del servizio, dei centri dove si svolgerà l’attività, degli OLP e dovranno partecipare attivamente ai momenti di formazione. I volontari affiancheranno gli OLP e dietro loro indicazioni, potranno: a) contribuire alla promozione del progetto recandosi sul territorio (presso le scuole, i Circoli, i punti famiglia, i servizi della rete ACLI, le parrocchie; le famiglie) e contribuire alla stesura e distribuzione dei volantini pubblicitari; b) partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di calendarizzazione; c) partecipare al monitoraggio e alla valutazione in itinere e finale del progetto, contribuendo a redigere gli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti. In seguito alla prima settimana di accoglienza, i volontari, saranno inseriti nelle equipe territoriali e nel gruppo provinciale di lavoro allargato e saranno coinvolti nello svolgimento delle attività progettuali. 8.3.3 Compiti e mansioni dei volontari nelle attività del progetto Nel dettaglio, i volontari saranno impiegati nelle seguenti attività: Accoglienza ed inserimento dei volontari di servizio civile In concomitanza con l’avvio del servizio civile, il primo mese sarà dedicato all’accoglienza dei giovani volontari (la prima settimana) e al loro inserimento nelle sedi, affinché conoscano il progetto e le attività da svolgere. L’incontro di accoglienza avrà l’obiettivo di introdurre i volontari al servizio che sta iniziando, fornendo le prime informazioni utili sul progetto e sull’organizzazione. Una volta chiariti gli obiettivi del progetto e le funzioni/ruoli che dovrà svolgere ciascuna risorsa, si costituirà formalmente il gruppo di lavoro che risulterà composto dai volontari e dagli operatori incaricati di seguire il progetto nell’esercizio delle loro diverse funzioni e competenze (formatori, educatori, orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc). Il gruppo di progetto avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti, assegnare turni di lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie per il corretto svolgimento del progetto. In seguito alla prima settimana di accoglienza, i volontari, saranno inseriti nelle equipe provinciali e nel gruppo regionale di lavoro allargato e saranno coinvolti nello svolgimento delle attività progettuali. Formazione generale dei volontari La formazione generale dei volontari verrà erogata utilizzando le metodologie tempistiche e i contenuti previsti in sede di accreditamento. Formazione specifica dei volontari La formazione specifica, da espletarsi entro i primi 90 gg di attività, costituisce la base necessaria e imprescindibile per lo svolgimento delle azioni progettuali. Si partirà con un’approfondita attività “preliminare” in cui: • si condividerà la mission progettuale, • si discuterà sulle modalità di attuazione, • si studieranno le strategie utili al raggiungimento degli obiettivi, • si analizzerà il ruolo di ciascun componente del progetto. Compito della formazione specifica sarà quello di permettere ai volontari la realizzazione materiale del progetto. A tale scopo si agirà sia sulla motivazione al senso del servizio, sia sul piano delle competenze necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Pianificazione e inserimento nelle attività Contestualmente alla formazione i volontari in Servizio Civile, in collaborazione con gli OLP provvederanno a fissare i parametri di tutte le attività che saranno svolte. In particolare saranno stabiliti i criteri con cui fornire il supporto necessario durante le iniziative progettuali. Saranno pianificate le attività da svolgersi nel corso dell'anno, contenente specifici obiettivi, attività, risorse e materiale da impiegare, tempi di realizzazione, risultati attesi e indicatori di valutazione. In specifico modo verranno assegnati i turni, decise le mansioni e i ruoli che ciascuno dei volontari avrà all’interno delle sedi di attività progettuali. Ogni azione poi ha il proprio modulo di pianificazione e progettazione a cui volontari parteciperanno in seguito all’assegnazione alle attività. Compiti dei volontari nelle attività dirette del progetto In tutte le 3 AZIONI dirette previste nel progetto i volontari affiancheranno gli operatori delle ACLI e, dietro loro indicazioni, potranno svolgere sia compiti molto specifici come richiesto dagli obiettivi dell’attività, sia compiti trasversali e comuni a tutte le fasi, come per esempio: • affiancare gli operatori nelle fasi di promozione delle diverse Attività recandosi presso i soggetti che compongono la rete del partenariato di progetto, presso le strutture scolastiche del territorio; i Circoli, i punti famiglia e i diversi servizi della rete ACLI presenti nel comune, le parrocchie; le famiglie. • Partecipare alla produzione dei materiali utili alla promozione, per esempio redigendo e distribuendo i volantini pubblicitari e partecipando alle diverse attività promozionali realizzate dal Centro per sensibilizzare il territorio rispetto all’iniziativa proposta; • partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di calendarizzazione dei Percorsi di recupero, dei Laboratori, dei seminari, del potenziamento delle reti tra le agenzie educative; • affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei percorsi di recupero scolastico, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti. AZIONE 1: Interventi didattico/pedagogici di supporto e recupero scolastico Nell’ambito della prima azione del progetto, i volontari si occuperanno di: • collaborare con gli operatori alle fasi di accoglienza dei ragazzi, di analisi/diagnosi del fabbisogno, di bilancio del curriculum scolastico e di inserimento nei percorsi; • collaborare con gli insegnanti nella preparazione del materiale didattico e delle prove di apprendimento; • affiancare i Tutor nello svolgimento del loro ruolo di supporto e facilitazione dell’apprendimento; • osservare e redigere un “diario di bordo” per ogni percorso presenziato; • a seguito della formazione specialistica e dietro superamento di una prova prevista, svolgere direttamente il ruolo di Tutor. AZIONE 2: Laboratori ricreativi con finalità ludico-artistico-culturali Nell’ambito della seconda azione del progetto, i volontari si occuperanno di: • collaborare con gli operatori nella raccolta delle iscrizioni, nell’accoglienza degli utenti, , nel raccogliere le preferenze espresse dai ragazzi e organizzare i gruppi dei laboratori; • collaborare con gli operatori nella preparazione del materiale necessario a realizzare le attività ludico/ricreative; • partecipare attivamente ai laboratori nel ruolo di guida e di facilitatore per promuovere sia l’apprendimento delle abilità manuali richieste nel laboratorio, sia la socializzazione, motivazione e partecipazione alle attività; • • curare a fine anno la giornata di presentazione dei risultati dei laboratori; affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei laboratori, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti. AZIONE 3: Iniziative sociali di incontro, scambio e integrazione Per quanto riguarda invece le iniziative di incontro, scambio e integrazione rivolte alle famiglie e agli stessi minori, i volontari si occuperanno di: preparare le risorse e il materiale necessario a realizzare gli incontri con le famiglie, cioè le schede tematiche, schede di approfondimento, ecc…; partecipare alle fasi di sensibilizzazione, progettazione e calendarizzazione delle iniziative di aggregazione e integrazione sociale rivolte alle famiglie ; affiancare gli operatori nell’organizzazione degli incontri e dei seminari previsti in collaborazione con i partner FAIR TRADE, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE BANCA POPOLARE ETICA ; essere presenti allo svolgimento degli incontri; affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti; attraverso i registri delle presenze, i report mensili, che gli operatori avranno cura di redigere durante l’anno di progetto, e i diari di bordo i volontari in servizio civile potranno raccogliere riflessioni sul proprio lavoro, monitorare l’andamento delle proprie attività e verificare punti di forza e di debolezza del proprio operato. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 14 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 14 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 0 1400 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: • • • • Realizzazione delle attività previste dal progetto, ove fosse necessario e coerentemente con le necessità progettuali, anche in giorni festivi e prefestivi; Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari; Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive); Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio; • • • • Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni prefestivi e festivi e al di fuori del territorio comunale; Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il termine massimo dei 30 gg previsti; Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto; Disponibilità alla guida di automezzi e motoveicoli dell’ente e disponibilità all’accompagnamento degli utenti. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Nominativi degli Operatori Locali di Cod. N. vol. Progetto ident. per sede sede Cognome Data di C.F. e nome nascita Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome Data di e nome nascita C.F. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Le ACLI, in quanto ente nazionale con sedi periferiche in tutte le regioni e province, operano, relativamente alle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale, a tre distinti livelli: 1. Nazionale Le Acli hanno attivato un sito Internet appositamente per il servizio civile www.acliserviziocivile.org nel quale oltre a riportare notizie sui propri progetti, informazioni utili per i volontari, vi è una area dedicata al Servizio Civile Nazionale. Le ACLI, oltre a produrre un rapporto annuale sul servizio civile, sono componenti attive della CNESC (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) sin dalla sua costituzione nel 1986. Da anni le ACLI sono fra gli enti invitati dalla Fondazione ZANCAN ai seminari, svoltisi nella residenza estiva di Malosco (TN), sul Servizio civile, organizzati in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per il Servizio civile. Agli atti prodotti viene data ampia diffusione attraverso il periodico Studi Zancan, che viene inviato agli esperti di settore (assessori, professori universitari, ecc) ed attraverso la pubblicazioni di libri tematici. Le ACLI inoltre partecipano al TESC (Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile), un coordinamento di organismi della Chiesa italiana che intende promuovere il servizio civile come importante esperienza formativa, di servizio agli ultimi, di testimonianza dei valori della pace, giustizia, cittadinanza attiva e solidarietà. Il TESC ha attivato un proprio sito: www.esseciblog.it e invia a tutti gli enti una newsletter di aggiornamento sulle tematiche specifiche del servizio civile. Il sito delle Acli nazionali (www.acli.it) offre ampio spazio alle tematiche del servizio civile nazionale, in particolare c’è un’area dedicata al servizio civile; nelle sezioni “In evidenza”, News Nazionali sono messe in risalto le notizie più importanti sul servizio civile nazionale pubblicati dai principali giornali e periodici di rilevanza nazionale. 2. Regionale Le ACLI come realtà regionali sono parte delle Conferenze regionali: Co.Lomba. (Conferenza enti servizio civile Lombardia), Tavolo enti di servizio civile Torino, C.L.E.S.C. (Conferenza Ligure enti di servizio civile), C.R.E.S.C. Puglia (Conferenza regionale enti di servizio civile Puglia), C.R.E.S.C.E.R. (Conferenza regionale enti di servizio civile Emilia Romagna), C.R.E.S.C. Lazio, C.R.E.S.C. Toscana. Inoltre fanno parte dei non ancora istituzionalizzati C.R.E.S.C. Friuli Venezia Giulia, C.R.E.S.C. Sicilia, C.R.E.S.C. Marche, C.R.E.S.C. Campania e C.R.E.S.C. Valle d’Aosta. Attraverso la propria partecipazione a questi organismi di secondo livello le ACLI contribuiscono alla divulgazione territoriale del servizio civile nazionale e si pongono come consulenti per le leggi regionali e la loro successiva applicazione. Relativamente alle Regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania e Puglia le ACLI, in quanto socie della CRESC, partecipano ai progetti di “informazione e formazione” della Regione, previsti dal D. Lgs 77/02 e finanziati con il Fondo nazionale del servizio civile. Inoltre i livelli regionali prevedono numerosi siti informativi, nello specifico: Lazio; www.aclilazio.it, Piemonte; www.aclipiemonte.it, Puglia; www.enaip.puglia.it, Sardegna; www.aclisardegna.it, Sicilia; www.aclisicilia.it, Toscana; www.aclitoscana.it 3. Provinciale Le realtà locali ACLI possono contare su una capillare rete di siti e di testate che consente la massima divulgazione delle proprie attività, non ultima quelle relative ai progetti di servizio civile nazionale. Oltre 74 siti e 39 testate compongono una rete divulgativa efficace e capillare. www.aclialessandria.it www.acli-ancona.it www.acliarezzo.com www.acliascolipiceno.it www.acliperugia.it www.aclipesaro.it www.aclipisa.it www.acli.pn.it 27 www.acliavellino.it www.aclibelluno.it www.aclibenevento.com www.aclibergamo.it www.aclibiella.com www.aclibo.it www.kvw.org www.aclibresciane.it www.aclibrindisi.it www.aclicagliari.it nuke.aclicaserta.it www.aclicatania.altervista.org www.aclicomo.it aclicosenza.blogspot.it www.aclicremona.it www.aclicuneo.it www.aclienna.it www.aclifirenze.it www.aclifoggia.it www.aclifc.it www.acligenova.org www.acligorizia.wordpress.com www.aclimperia.it www.aclilaquila.it www.aclilodi.it www.aclimacerata.it www.acli.mantova.it www.aclimassa.it www.aclimilano.it www.aclimodena.it www.aclinovara.org www.aclipadova.it www.aclipavia.it www.acliprato.it www.acliravenna.it www.aclirimini.it www.acliroma.it www.aclirovigo.it www.aclisassari.it www.aclisavona.it www.aclisiena.it www.aclisondrio.it www.aclitaranto.it www.acliteramo.it www.aclitorino.it www.aclitrentine.it www.aclitreviso.it www.aclitrieste.jimdo.com www.acliudine.it www.aclivarese.org www.aclivenezia.it www.aclivercelli.it www.acliverona.it www.aclivicenza.it www.acli.viterbo.it www.aclicampanialab.blogspot.it www.acliemiliaromagna.it www.aclilazio.it www.aclilombardia.it www.aclimarche.it www.aclipiemonte.it www.aclipuglia.it www.aclisardegna.it www.aclisicilia.it www.aclitoscana.it www.acliveneto.it 4. Le testate territoriali delle ACLI La forte vocazione locale delle ACLI è testimoniata anche dalle numerose testate giornalistiche facenti capo alle diverse realtà acliste. Ad oggi si contano 39 testate registrate a livello provinciale ed 1 regionale. Anche attraverso questi strumenti si realizzano, a livello territoriale, attività di sviluppo e promozione del servizio civile. Ecco l’elenco delle testate ad oggi censite: Arezzo Asti Bari Belluno Benevento Bergamo Impegno aclista Vita sociale L'altra voce Impegno sociale Acli news Benevento Acli laboratorio 28 Bologna Bolzano Brescia L'apricittà Acli notizie Battaglie sociali Acli bresciane Como Informando Laboratorio sociale Cuneo Impegno sociale Forlì-CesenaLavoro d'oggi Genova Acli Genova Gorizia Acli isontine Imperia Acli Imperia La Spezia Notiziario delle Acli di La Spezia Lodi Acli oggi (inserto quotidiano locale) Lucca Acli Lucca notizie Macerata Il bivio Milano Il giornale dei lavoratori Modena Segnalazioni sociali Acli Modena Perugia Acli notizie Ravenna Impegno aclista Rimini La voce del lavoratore Roma Vite Savona Savona Acli (on-line) Salerno La voce dei lavoratori Sondrio L'incontro Terni Esse Torino Torino Acli Trento Acli trentine Treviso L'ora dei lavoratori Varese Acli Varese Acli Varese in rete (supplemento Luce) Venezia Tempi moderni Verona Acli veronesi Vicenza Acli vicentine Quanto sopra riportato dimostra come, in un sistema complesso, le azioni possano partire sia dal territorio, sia dal vertice nazionale, consentendo a tutti gli attori di essere inseriti in un contesto più ampio di quello proprio. L’ente nazionale non è altro che la sommatorie delle unità locali che lo compongono, con l’aggiunta di uno staff di coordinamento nazionale. Questo garantisce uniformità e supporto a tutti i territori. Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate dalle ACLI in ogni territorio mirano ad un presa di coscienza della popolazione sull’esperienza di servizio civile, così da attivare processi di collaborazione e condivisione. Ogni anno sia a livello provinciale che di singoli comuni vengono realizzati convegni e open day di promozione di servizio civile con la distribuzione di depliant informativi. L’attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale di ogni territorio coinvolto nei progetti supera ampiamente l’impegno di 25 ore annue, alle quali si affiancano i lavori regionali e nazionali. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC 29 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si 20) Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si 22) Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Dal momento che il progetto NESSUNO INDIETRO intende combattere e prevenire la dispersione scolastica, l’abbandono del percorso formativo, il fallimento e l’insuccesso scolastico, in sede di selezione saranno considerati requisiti preferenziali: - una formazione scolastica e personale nell’area degli studi umanistici, sociali, pedagogici, e psicologici; - l’esperienza pregressa, l’attitudine o l’interesse del volontario a lavorare con ragazzi e ragazze dai 6 ai 16 anni; - l’interesse a sperimentarsi in attività educative e di animazione socio culturale; - un orientamento personale all’impegno sociale con fasce a rischio di emarginazione sociale; - la propensione a svolgere attività ludico-espressive-artistiche, (per es. potranno essere presi in considerazione anche volontari in possesso di Diploma d’Istituto d’Arte) o il possesso di abilità manuali e artistiche. 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Al fine di realizzare le attività indicate per il raggiungimento degli obiettivi del progetto nonché lo svolgimento della formazione specifica e coerentemente alle risorse umane, tecniche e strumentali elencate nei punti 8.2 e 25, si preventivano, oltre alla valorizzazione delle risorse interne all’associazione, le seguenti risorse finanziarie aggiuntive: PIANO DI FINANZIAMENTO Progetto "NESSUNO INDIETRO" SPESE (EURO) voci di spesa costi unitari quantità costo per riga costo per voce 1 Formazione specifica - Formatori 2 persone 50,00 € x 42 ore 2.100,00 € 30 - Aula attrezzata 1 50,00 € x 10 giorno(i) € 500,00 forfait € 1.000,00 forfait € 420,00 - Materiale didattico 1 1.000,00 € - Materiale promo e cancelleria 14 30,00 € Totale voce 1 € 4.020,00 2 Azione 1 - Interventi didattico/pedagogici di supporto e recupero scolastico - materiali didattici per i laboratori scolastici 4 1.000,00 € forfait annuale € 4.000,00 - Materiali per attività ludico, ricreativo e culturali 4 1.000,00 € forfait annuale € 4.000,00 forfait annuale € 600,00 - materiali per orientamento delle famiglie 4 € 150,00 materiale promo, cancelleria e attrezzatura varia 4 € 500,00 forfait € 2.000,00 Totale voce 2 € 10.600,00 3 Azione 2 – Laboratori ricreativi con finalità ludico-artistico-culturali - Materiali per attività ludico - ricreativo - culturali 4 1.000,00 € forfait annuale € 4.000,00 materiale promo, cancelleria e attrezzatura varia 4 € 500,00 forfait € 2.000,00 Totale voce 3 € 6.000,00 4 Azione 3 – Iniziative sociali di incontro, scambio e integrazione - Sale e servizi per seminari e per incontri con le famiglie 4 500,00 € forfait annuale € 2.000,00 forfait per 10 mesi € 2.000,00 - Materiale promozionale e cancelleria 4 500,00 € - schede tematiche per i volontari/operatori e incontri per la famiglia 4 € 350,00 forfait annuale € 1.400,00 500,00 € forfait annuale € 2.000,00 - materiali bibliografici 4 materiale promo, cancelleria e attrezzatura varia 4 € 500,00 forfait € 2.000,00 Totale voce 4 € 9.400,00 5 Segreteria e gestione progetto - Materiali, strumenti (pc, utenze, etc) e cancelleria 4 sedi locali x 600,00 € € 2.400,00 Totale voce 5 COSTO TOTALE € 2.400,00 € 32.420,00 31 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Il sistema ACLI ha coinvolto una serie di soggetti chiave per la realizzazione delle diverse iniziative previste nel progetto NESSUNO INDIETRO. CENSIS-Centro Studi Investimenti Sociali (PARTNER NON PROFIT) – Il Censis è un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964. A partire dal 1973 è divenuto Fondazione riconosciuta con D.P.R. n. 712 dell’11 ottobre 1973, anche grazie alla partecipazione di grandi organismi pubblici e privati. Da più di quarant’anni svolge una costante attività di studio, consulenza, valutazione e proposta nei settori vitali della realtà sociale, ossia la formazione, il lavoro, il welfare, le reti territoriali, l’ambiente, l’economia, lo sviluppo locale e urbano, il governo pubblico, la comunicazione e la cultura. Il lavoro di ricerca viene svolto prevalentemente attraverso incarichi da parte di Ministeri, Amministrazioni regionali, provinciali, comunali, Camere di Commercio, Associazioni imprenditoriali e professionali, Istituti di credito, Aziende private, Gestori di reti, Organismi internazionali nonché nell'ambito dei programmi dell'Unione Europea. Renderà disponibili per la consultazione, materiali di studio, documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali (Attività 1.2) BANCA POPOLARE ETICA SCPA (PARTNER PROFIT) , realtà innovativa, che ispira la sua attività, sia operativa che culturale, ai principi della Finanza Etica: trasparenza, diritto di accesso al credito, efficienza e attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche. Banca Etica ha l’obiettivo di gestire il risparmio orientandolo verso le iniziative socio economiche che perseguono finalità sociali e che operano nel pieno rispetto della dignità umana e della natura. Organizzerà un incontro con le famiglie sul tema miglioriamo i nostri risparmi Attività 3.2 FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE (PARTNER NON PROFIT) : La Federazione Italiana di Turismo Sociale (F.I.Tu.S.) è un’associazione senza scopo di lucro, fondata nel 1993. Raggruppa organismi associativi che svolgano rilevanti attività nell’ambito del turismo sociale. La F.I.Tu.S. statutariamente rappresenta i propri associati a livello nazionale e internazionale per affermare il ruolo del turismo sociale e giovanile anche nei confronti delle istituzioni, promuovere la costituzione di reti di servizi interassociativi, tra le quali il progetto Buoni Vacanze Italia. Aderisce al Forum del Terzo Settore ed è membro del Comitato di Coordinamento. Partecipa ai tavoli istituzionali del turismo e in particolare, a quelli del turismo sociale. Contribuirà alla promozione del progetto attraverso le loro reti territoriali. Attività 1.3 Contribuirà alla promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web/(pagina social network) Attività 2.2 Metterà a disposizione materiale per organizzare un seminario per le famiglie su come incoraggiare il turismo sostenibile e la mobilità giovanile in Europa Attività 3.2 FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI (PARTNER NON PROFIT) : Il Forum nasce nel 1992 con l'obiettivo di portare all'attenzione del dibattito culturale e politico italiano la famiglia come soggetto sociale. Il Forum intende: 32 o promuovere e salvaguardare i valori e i diritti della famiglia come "società naturale fondata sul matrimonio" (Costituzione Italiana, 27 dic. 1947, articoli 29, 30, 31). o riconsegnare alla famiglia il diritto di cittadinanza perchè occupi nella vita politica del Paese il posto che le spetta quale soggetto sociale da promuovere e non soggetto debole da assistere. La famiglia eroga servizi, cura i soggetti deboli, fa da ammortizzatore economico in tempo di crisi. In altre parole chi investe sulla famiglia previene le emergenze, risolve alla radice le patologie, risparmia sui costi sociali. Supporterà l’organizzazione di incontri di sensibilizzazione per i genitori e le famiglie. Attività 1.3. Contribuirà alla promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web/(pagina social network) Attività 2.2 Supportato dalle rispettive reti territoriali, collaboreranno alla promozione dell’iniziativa e all’illustrazione dei risultati che si intendono raggiungere Attività 2.2 e Attività 3.1 Promuoverà l’iniziativa progettuale e illustrerà i risultati che si intendono raggiungere fornendo un concreto supporto alle famiglie nel processo educativo-formativo e il miglioramento del dialogo tra genitori e figli Attività 3.2 FAIRTRADE ITALIA (PARTNER NON PROFIT) è il marchio di garanzia del Commercio Equo e Solidale gestito in Italia da Fairtrade Italia. Fairtrade Italia è un consorzio senza scopo di lucro costituito da organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella solidarietà e nel commercio equo e solidale, nato nel 1994 per diffondere nella grande distribuzione i prodotti del mercato equo. Fairtrade Italia fa parte di FLO (Fair Trade Labelling Organisations), il coordinamento internazionale dei marchi di garanzia, insieme ad altri 20 marchi che operano in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone. In pratica, il marchio Fairtrade garantisce che i prodotti con il suo simbolo, siano stati lavorati senza causare sfruttamento e povertà nel Sud del mondo e siano stati acquistati secondo i criteri del Commercio Equo e Solidale. Contribuirà alla promozione del progetto attraverso le loro reti territoriali. Attività 1.3 Contribuirà alla promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web/(pagina social network) Attività 2.2 Promuoverà un incontro sul tema del commercio equo e solidale Attività 3.2 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI UNIFORTUNATO istituita con D.M. 13 aprile 2006 (G.U. 6 maggio 2006, n.104), eroga i propri servizi in modalità on-line attraverso il modello didattico dell'E-Learning. I titoli accademici hanno il medesimo valore legale di quelli delle università tradizionali, ai sensi del Decreto Interministeriale 17 aprile 2003 (G.U. n° 98 d e l 2 9 a p r i l e 2 0 0 3 ). L'offerta formativa della UniFortunato è strutturata in modo da poter offrire un flessibile percorso didattico-formativo ed è articolata sui corsi di studio della Facoltà di Giurisprudenza, sui Corsi Singoli, sui Corsi di Perfezionamento, Aggiornamento Professionale e Formazione Permanente e sui Master di I e II livello. L'organizzazione didattica della Unifortunato unisce il rigore scientifico degli insegnanti alla flessibilità dell'innovativo metodo di studio Metterà a disposizione materiale informativo per orientare i ragazzi su come proseguire la propria carriera scolastica e formativa (Attività 1.2). Inoltre fornirà supporto metodologico per mettere a punto schede di valutazione per verificare i progressi nell’apprendimento da parte dei ragazzi e schede per la rilevazione del gradimento delle attività (Azione Trasversale) 33 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Coerentemente alle attività previste per raggiungere gli obiettivi individuati nel progetto, sono necessarie per la realizzazione delle iniziative progettuali le seguenti risorse tecniche e strumentali: Risorse tecniche e strumentali per le azioni di coordinamento; formazione specifica dei volontari; monitoraggio e valutazione – – – – – – – – – – – – agende di lavoro, diagrammi e planning per ogni attività, indirizzari e rubriche; registri delle presenze e dai verbali mensili che gli operatori dei centri ACLI avranno cura di redigere durante l’anno di progetto, diari di bordo a cura dei volontari in servizio civile; materiali didattici per la formazione specifica dei volontari (dispense, slide, articoli, questionari, ecc) materiale didattico di settore; materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione a fini consultativi dai soggetti partner del Progetto sui seguenti contenuti: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale statistiche e rapporti di ricerca sul fenomeno della dispersione scolastica in Italia e nelle aree territoriali in cui interviene il progetto, al fine di potenziare negli OLP, nei volontari e negli operatori dei Centri la conoscenza del fenomeno; strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione dei ragazzi che parteciperanno ai percorsi di supporto/recupero scolastico; strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativo-formativo; data base di rilevazione dei dati; format per la redazione del report finale di valutazione; Materiali di consumo e attrezzature comuni a tutte le azioni del progetto – – – – – – – – materiale informativo per presentare e promuovere i percorsi; 1 locale adatto all’accoglienza dei ragazzi e allo svolgimento delle attività didattiche di supporto/recupero scolastico; 1 locale adatto allo svolgimento delle iniziative ludico-ricreative; 1 locale adatto agli incontri con le famiglie; 2 computer dotati di software, collegamento internet, posta elettronica e 1 stampante; 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili; telefoni, fax e fotocopiatrice; materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…); Materiali specifico per ogni azione AZIONE 1 Interventi didattico/pedagogici di supporto e recupero scolastico • • Una mappa con il censimento delle scuole, delle parrocchie e dei soggetti dove promuovere l’iniziativa; elenco/elenchi dei ragazzi da inserire nei percorsi supporto/recupero scolastico, differenziati per fasce d’età e con la segnalazione dell’Istituto scolastico partner del progetto; 34 • • • • • • materiale didattico per gli allievi: libri, testi, dispense, cd-rom e sussidi di documentazione (riviste, video, dizionari) inerenti le discipline scolastiche e i contenuti oggetto dei percorsi di supporto/recupero scolastico da destinare al lavoro con gli allievi; scheda per la ricognizione e analisi dei fabbisogni formativi individuali e il bilancio dell’utenza, utile per descrivere il curriculum e la storia scolastica del ragazzo/a e le esigenze di apprendimento che hanno portato il minore ad essere inserito nei percorsi di supporto/recupero scolastico; Piano formativo individuale per ciascun ragazzo; Libretto formativo individuale dell’allievo (costruita con la collaborazione dei soggetti partner del Progetto) inteso come strumento utile per personalizzare il percorso di recupero e sostegno scolastico, per registrare i progressi nell’apprendimento da condividere con il minore, la sua famiglia e la scuola, auspicando in tal modo una maggiore motivazione verso il proseguo dello studio; calendario individuale contenente la descrizione delle attività svolte da ogni allievo; prove di valutazione degli apprendimenti (una per asse culturale: asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale, come previsto dalla normativa vigente (DM n.139/2007) e realizzate con la collaborazione del partenariato. Azione 2 – Laboratori ricreativi con finalità ludico-artistico-culturali • • • • • • • • • • • • • • elenco dei ragazzi/e da coinvolgere nei laboratori; calendari dei laboratori; Libretto formativo individuale dell’allievo nel quale registrare le attività ludico-artistiche ed espressive al quale il minore partecipa; tempere, acquerelli, colori ad olio, pastelli, gessetti, penne colorate, colori acrilici, ecc…; fogli da disegno, cartoncini bianchi e colorati; tele, ecc..; creta, strumenti di scultura; cartapesta; strumenti musicali, fogli da musica; cd; materiali da riciclo, giornali, bottiglie di plastica, scampoli, ecc..; abiti di scena; libri di poesie, di narrativa e viaggi; scacchi; fotografie, e macchine fotografiche; sussidi di documentazione: riviste, libri, dvd e video sul tema oggetto del laboratorio: per esempio teatro, musica, pittura, fotografia, poesia, ecc…; materiale informativo per promuovere sul territorio le attività ludico/culturali presso le scuole e le parrocchie. Azione 3 – Iniziative sociali di incontro, scambio e integrazione • • • • • • • • 1 piano di adesione delle scuole e delle parrocchie alle iniziative del progetto; elenco delle famiglie presso le quali promuovere l’iniziativa; materiale informativo per sensibilizzare il territorio verso il progetto, presentare l’iniziativa e promuovere la partecipazione delle famiglie agli incontri; calendari degli incontri con le famiglie; materiali di studio, ricerche, articoli, documentazione varia messa a disposizione per la consultazione dal partenariato nell’ambito del progetto (a cura di FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE, FAIR TRADE) e relative statistiche sui tassi di dispersione scolastica (a cura di CENSIS e Istituti scolastici partner); documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema “educazione alla legalità” (a cura di Università Kore); documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema “i fenomeni di migrazione nel nostro paese” (a cura di CENSIS); documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema “turismo giovanile” (a cura di FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE); 35 • • • • • documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema il commercio equo e solidale (a cura di FAIR TRADE); documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema miglioriamo la gestione dei nostri risparmi (a cura di Banca Popolare Etica); altre schede tematiche elaborate in collaborazione con il partenariato del progetto e con le quali organizzare gli incontri con le famiglie su vari temi. I temi delle schede potranno riguardare per es. alimentazione e salute, bullismo e adolescenti violenti, i danni da consumo di alcool e droghe, la relazione con i genitori e con i pari, come le attitudini e le preferenze personali possono influenzare il percorso scolastico, la percezione degli adolescenti circa il futuro, il ruolo delle istituzioni nella crescita dei ragazzi, la politica, sessualità e contraccezione, il valore dello sport, temi di attualità, ecc); sussidi come riviste, cd, dvd, film, ecc… a sostegno degli incontri con le famiglie; schede di verifica in itinere e valutazione delle attività svolte con le famiglie. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Non previsti 27) Eventuali tirocini riconosciuti : Non previsti 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile si caratterizza per un mix tra “servizio guidato” e “formazione” sulle aree tematiche che caratterizzano il progetto: Conoscenza approfondita del fenomeno della dispersione scolastica, delle sue cause e diverse manifestazioni, del disagio e delle altre conseguenze da esso derivanti; Metodi e tecniche di animazione verso gli adolescenti Metodi e tecniche comunicative di gestione dei gruppi; Metodologie del coaching e del tutoring; Organizzazione degli eventi, Cura dei rapporti con gli enti pubblici, in particolare con gli istituti scolastici; L’insieme di queste attività consentono ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la qualità del curriculum del volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore di impiego. In particolare: Competenze di base (intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come essenziali per l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale) • conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, powerpoint, internet e posta elettronica); • conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane; • conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali, flussi comunicativi, ecc…). 36 Competenze trasversali (intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma strategiche per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti professionali efficaci) • sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che a vario titolo saranno presenti nel progetto; • saper leggere i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che di volta in volta si potranno presentare nella relazione con gli anziani; • saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni più adeguate al loro superamento; • saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto ricercando costantemente forme di collaborazione. Competenze tecnico – professionali (intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di una determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale) • conoscenze teoriche nel settore di impiego; • capacità di coordinare e gestire attività di animazione socio-educativa; • conoscenza delle caratteristiche sociali ed evolutive dei soggetti con cui interagisce; • conoscenze metodologiche dell’azione orientata all’aiuto, al sostegno, al cambiamento; • capacità di valutare l’efficacia degli interventi; • capacità di osservare i comportamenti individuali e di gruppo; • abilità relazionali, quali capacità di ascolto e comunicazione; • conoscenza delle tecniche di conduzione dei gruppi e di socializzazione; • capacità di utilizzo di tecniche e strumenti necessari all’animazione quali giochi, attività espressive, manuali. Metacompetenze (intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da specifiche mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della conoscenza) • comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del progetto e il ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio bagaglio di conoscenze pregresse con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo; • rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là delle occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto; • riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare costantemente il senso delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di auto-motivazione e i propri progetti futuri di impegno nel settore del volontariato. Si precisa che la certificazione delle competenze verrà rilasciata da “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale”, in virtù dell’accordo stipulato di cui si allega il protocollo d’intesa. Al termine del periodo di servizio civile, “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale” ente terzo rispetto al proponente del progetto, certificherà le conoscenze e le competenze in possesso dai volontari, attraverso la realizzazione del portfolio delle competenze. Inoltre, le ACLI rilasceranno un attestato a seguito della partecipazione del volontario alla formazione specifica. Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la partecipazione del soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i dati per la trasparenza del percorso. L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori: • la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel percorso di formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al ruolo dei firmatari del documento. È 37 prevista anche l’immissione dei nominativi dei soggetti partner che a vario titolo hanno portato il loro contributo all’azione formativa; • la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche principali del percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di svolgimento delle attività, il luogo e la data di rilascio dell’attestato; • nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante; nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che specificano e dettagliano il percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli, durata, etc. Questi dati rappresentano la parte più spendibile dell’ attestato, quella che può essere facilmente letta e compresa da soggetti terzi. Da questa parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le competenze perseguite, che diventano patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono un effettivo valore aggiunto per il curriculum vitae. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Quanto segue fa riferimento al sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, al quale si rimanda. La formazione generale sarà svolta a cura della sede nazionale ACLI e del suo staff di formatori. I giovani in servizio civile saranno riuniti su base territoriale o regionale o sovra-regionale (si veda lo schema riportato di seguito). All’interno del territorio individuato si organizzerà la formazione in modo tale da costituire gruppi di massimo 25 volontari, modalità utile per assicurare ad ognuno la formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la formazione generale”. In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso tempo la sua territorialità. Le sedi ACLI presso le quali si svolgerà la formazione in forma aggregata per macroregioni saranno nell’ordine: Macroregione Piemonte Valle d’Aosta Liguria Sede Torino,sede Provinciale Acli-Via Perrone 3, bis - Torino Veneto Padova, sede Enaip/Acli Venete - Via A. da Friuli V. G. Trentino A. A. Forlì, 64/a - Padova Trieste, sede provinciale Acli - Via San Francesco 4/1 - Trieste Trento, sede provinciale Acli –Via Roma 57 Trento Lombardia Emilia Romagna Milano, sede regionale Acli Lombardia - via Toscana Marche Luini 5 -Milano Toscana Umbria Firenze, sede Provinciale Acli – Piazza di Cestello, 3 - Firenze Marche Ancona, sede Regionale Alci Marche – Via Di Vittorio, 16 - Ancona Lazio Abruzzo Umbria Roma, sede Nazionale Acli -Via Marcora 20 Roma Puglia Bari, sede provinciale Acli -Via V De Bellis 37 – Bari Brindisi C.so Umberto I, 122 Campania Molise Basilicata Napoli, sede provinciale Acli - Via del fiumicello 7 – Napoli 38 Calabria Sicilia Sardegna Benevento Sede Provinciale ACLI VIA f. Flora Parco De Santis 31 Avellino Sede Provinciale ACLI Via S. De Renzi 28 - 83100 Lamezia Terme, sala Formazione -Piazza Lamezia Terme, 12 – Lamezia Terme Catania, sede provinciale Acli - Corso Sicilia 111 - Catania Enna, sede provinciale Acli - Via Dante 1 Enna Caltanissetta, sede provinciale Acli - Via Libertà 180 – Caltanissetta Palermo Via Trapani, 3 - Palermo Oristano, sede provinciale Acli - Via Cagliari 234b – Oristano Cagliari sede provinciale Acli Viale Marconi 4/A Cagliari Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per sopraggiunte condizioni organizzative diverse sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti. 30) Modalità di attuazione: a) In proprio presso l’ente con formatori dell’ente La formazione sarà svolta in proprio con formatori dell’ ente. Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dalle Linee guida per la formazione generale dei volontari. Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con relativa determina dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile. Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale costituiscono una conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di interpretare lo spirito del servizio civile tra l’UNSC e le ACLI. Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione: 1. fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile; 2. sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile; 3. assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile, 4. promuovere i valori ed i diritti universali dell’uomo. Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile” può essere declinato come dotare il volontario di strumenti e modalità che gli permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché la consapevolezza del ruolo del giovane in servizio civile, affinché riconosca il senso della propria esperienza e l’importanza dell’educazione alla responsabilità, al senso civico e alla pace. Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile” e‟ perseguito attraverso il continuo coinvolgimento dei r.l.e.a., laddove obbligatori, dei responsabili provinciali del Servizio Civile e degli o.l.p., nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta ai volontari. R.l.e.a., responsabili provinciali e o.l.p. sono inoltre, nell’ambito delle ACLI, fruitori della formazione a loro dedicata. Infatti ogni anno si tengono: 39 • • due seminari nazionali di due giorni; una giornata di formazione per ogni gruppo territoriale. Il terzo obiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene perseguito anche attraverso la particolare modalità prescelta di attuazione della formazione. Infatti lo staff formativo ACLI impegnato sul Servizio Civile, si riunisce frequentemente per la progettazione e la valutazione congiunta dell’attività formativa alla presenza del responsabile nazionale di ente accreditato, della responsabile politica e del responsabile della formazione del SC. Questa modalità assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio da parte della sede nazionale ACLI e del responsabile nazionale di ente accreditato verso i territori e i volontari. Inoltre l’aggregazione dei giovani per macroregioni permette uno scambio continuo tra diverse esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi. Il quarto obiettivo “promuovere i valori e i diritti universali dell’uomo” è presente e trasversale nei moduli di formazione generale. In particolare affrontando i temi legati alla difesa non armata della Patria, alla solidarietà, all’impegno sociale e civile, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, alla cittadinanza attiva, alla negoziazione e al conflitto, ragionando con i volontari sulla storia dell’obiezione di coscienza, sulla dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sulla costituzione, si vuole portare i giovani a riflettere sui valori e sui diritti umani che vanno riconosciuti e difesi coerenti con valori e i diritti che l’Associazione con il suo operato quotidiano intende tutelare. L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa. Le ACLI hanno a disposizione un proprio Dipartimento Formazione e sono soggetto promotore di un importante Ente di formazione di rilevanza nazionale (ENAIP), radicato nelle diverse realtà regionali. Il Patronato ACLI, l’ENAIP nazionale, le ACLI TERRA nazionali, i Giovani delle ACLI, l’Unione Sportiva ACLI, l’IPSIA, dispongono inoltre ciascuno di un proprio servizio formazione per le parti più specifiche. I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti che contribuiscano ad arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno tenuti dall’Ente a disposizione per qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti saranno riportati nei registri di formazione predisposti a cura dell’ente. Tali esperti saranno sia interni all’ente sia esterni. Le spese vive (trasporti e vitto) saranno sostenute dalle sedi di attuazione di progetto. Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le lezioni frontali sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le 25 unità, condizione fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti, nel gruppo e con il formatore. La formazione dei formatori e la formazione dei selezionatori sono processi attivi ormai da diversi anni. Dal 2005 al 2013 i formatori del Servizio Civile delle ACLI nazionali hanno partecipato a tre giornate di formazione formatori per ciascun anno. Inoltre i formatori sono stati coinvolti in due giornate di formazione in contemporanea ai selezionatori, allo scopo di contribuire a monitorare e a costruire un sistema coerente di selezione, valutazione, formazione. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI Si rimanda al sistema di formazione verificato dall‟Ufficio in sede di accreditamento 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale viene erogata con l‟utilizzo di tre metodologie: 40 1. la lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata, come indicato alla voce “Modalità di attuazione” della presente scheda progetto; i nominativi degli esperti saranno evidenziati nei registri della formazione come indicato dalle “Linee guida”. Ai registri verranno allegati i curriculum vitae che le ACLI nazionali si impegnano a rendere disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. 2. le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l‟Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti. Le tecniche all’uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, il metodo dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e, nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo. 3. la formazione a distanza: potrà essere utilizzata per alcuni moduli formativi in modalità blended, cioè attraverso la discussione in piattaforma di alcuni contenuti e moduli formativi già trattati in presenza (o in attività di lezione frontale o in attività di dinamica non formale). La piattaforma consentirà di fruire dei contenuti in maniera flessibile e adattabile al singolo utente, in particolare seguendo il dibattito anche off-line. Il programma di formazione generale del presente progetto, nell’ambito delle tre possibili modalità sopra indicate, prevede il ricorso alla lezione frontale per 22 ore (oltre il 30% del monte ore complessivo) e il ricorso alle dinamiche non formali per altre 20 ore per un totale di 42 ore. Le ACLI adotteranno materiale didattico e dispense predisposti dall’Ufficio Nazionale, provvedendo eventualmente a integrare e ad arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la necessità. Ai volontari verrà consegnata da parte dell’O.l.p, al momento della presa servizio, una cartella completa contenente materiale utile e obbligatorio per la presa servizio e per la formazione. Tale cartella contiene, fra l’altro: • documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; • legge 6 marzo 2001 n.64; • carta etica del servizio civile nazionale; • documentazione sulle ACLI, il Patronato ACLI, l’ENAIP, ed i principali servizi/settori Dell’Associazione; • dispense e articoli su volontariato e SCN; • documentazione sulle ACLI in Italia e sulle sedi operative; • materiale informativo sulla storia delle ACLI; • modulistica per l‟avvio al servizio; • materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, la tutela, l‟invalidità civile, il diritto previdenziale, l‟assistenza, l’immigrazione e l‟emigrazione, il diritto del lavoro, il mercato del lavoro; • guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica; • questionari per la verifica dell’apprendimento; • cartellina con blocco notes; • materiali per le esercitazioni pratiche. Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; roleplaying; problemsolving; brainstorming; esercitazioni pratiche. Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e videoproiettore per la proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di necessità didattica. 41 33) Contenuti della formazione: E‟ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa. Le caratteristiche del setting Le ACLI, accogliendo un‟esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di coscienza, si impegnano a garantire un servizio civile volontario come esperienza di apprendimento,di formazione,di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà, alla partecipazione, di crescita umana e professionale Aula per massimo 25 persone, sedute, set in forma circolare e/o semicircolare. Modalità: frontale, circolare, dinamica, a seconda dell‟obiettivo e delle indicazioni delle linee guida della formazione generale. Tutte le attività vengono svolte da un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di risorse dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali. Precedentemente all’avvio della formazione volontari, viene organizzato un incontro con gli r.l.e.a. o i responsabili provinciali interessati per la preparazione specifica del setting della formazione dei volontari, con i quali vengono approfondite le linee guida della formazione generale e i moduli che si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere i r.l.e.a. anche nella formazione generale. Moduli formazione generale dei volontari I modulo Titolo: “L’identità del gruppo in formazione” Contenuti: Partendo dalla presentazione dei partecipanti e dello staff si prosegue illustrando il percorso generale e la giornata formativa in specifico. Ai volontari viene richiesto di esplicitare le proprie aspettative, le motivazioni, gli obiettivi e le idee riguardanti il servizio civile. La giornata formativa si conclude con la presentazione dei concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza armi”,“difesa non violenta”. Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario presso l’associazione ACLI. Costruire attraverso la presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, le condizioni pedagogiche relazionali per realizzare un clima di fiducia necessario ad un apprendimento efficace. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto dalle linee guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della Patria e la Difesa non violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile. Ore: 4 di lezione dinamica II modulo Titolo: “Il valore esperienziale del servizio civile” Contenuti: Attraverso l’utilizzo di modelli di apprendimento basati sull’esperienza cognitiva ed emotiva, si accompagneranno i ragazzi a riflettere consapevolmente sulla propria storia, sui propri vissuti, sulle proprie emozioni e sulle dinamiche relazionali e a porre l’attenzione al proprio pensiero sia in termini di “contenuto” (cosa?) che di “metodo” (come?); ciò contribuirà a rendere il servizio civile un’esperienza di crescita, di formazione e di educazione per il volontario. Obiettivi: Offrire ai giovani volontari uno strumento che permetta loro di dare significato e valore alla propria esperienza di servizio civile. Ore: 4 ore di cui 1 di lezione frontale III modulo 42 Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà” Contenuti: Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario, con ampi riferimenti alla storia del fenomeno dell’obiezione di coscienza in Italia e ai contenuti della legge n. 230/98. Obiettivi: Costruire la consapevolezza del senso e del significato del servizio civile nazionale, partendo dall’obiezione di coscienza. Ore: 3 di cui 2 di lezione frontale IV modulo Titolo: “Il dovere di difesa della Patria” Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce dell’attuale normativa e della giurisprudenza costituzionale. In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. Si illustrerà inoltre La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, promossa dalle Nazioni Unite. Obiettivi:Approfondire la conoscenza e l’evoluzione storica del concetto di “dovere di difesa della Patria”. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale V modulo Titolo: “La difesa civile non armata e non violenta” Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale per affrontare alcuni aspetti storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. In specifico si affronteranno i temi di “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, ”prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”, nonché i concetti di “peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, collegati all’ambito del diritto internazionale. Obiettivi: Approfondire la conoscenza e la riflessione del concetto di difesa non armata e non violenta. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale VI modulo Titolo: “La protezione civile” Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso. Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e “protezione” della popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso diretto e immediato del termine (calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli elementi di base necessari ad approntare comportamenti di protezione civile. Ore: 3 di lezione frontale VII modulo Titolo: “La solidarietà e le forme di cittadinanza” 43 Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione. Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi. Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio. In particolare le ACLI promuoveranno il tema della coesione sociale come mezzo per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di promozione, di inclusione, di partecipazione attiva alla società; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà. Obiettivi: Dare senso alle parole “solidarietà, cittadinanza, globalizzazione, interculturalità e sussidiarietà”, riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale VIII modulo Titolo: “Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato” Contenuti: In questo modulo verranno evidenziate le affinità, le differenze, i ruoli, le finalità delle varie realtà impegnate nel no profit: le associazioni di volontariato (legge 266/1991), le cooperative sociali, le organizzazioni non governative, le associazioni di promozione sociale, quali le ACLI, (legge 383/2000) ecc. Sarà chiarito il significato di “servizio” e di “civile”. Obiettivi: Maturare consapevolmente il concetto di servizio e di civile, di welfare e di no-profit Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale IX modulo Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico” Contenuti: Sarà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio civile nazionale. e in particolare verrà presentata e discussa la Carta di Impegno etico.. Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza e distinguendo i tre attori principali: il volontario, l’istituzione Stato Italiano, l’ente gestore. Conoscere i dati di contesto, tratti dalle fonti legislative, che diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno di servizio civile. Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale X modulo Titolo: “Diritti e doveri del volontario del servizio civile” Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario, si metteranno a fuoco le condizioni necessarie agli efficaci inserimenti nei sistemi organizzativi; si illustrerà la circolare che disciplina la gestione dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale. Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri, facendo appello al contratto da loro sottoscritto ma anche al dettato della circolare che definisce il rapporto con l’ente, vincoli e opportunità. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale XI modulo Titolo: “L’ente accreditato presso cui si svolge servizio: le ACLI, Associazioni cristiane lavoratori italiani” Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato e i diversi livelli territoriali 44 dell’Associazione, prevedendo anche la possibilità di intervistare testimoni privilegiati custodi della memoria storica dell’associazione. Obiettivi: Agevolare la conoscenza e l’inserimento nel giovane volontario nella realtà in cui presterà servizio. Ore: 2 di lezione frontale XII modulo Titolo: “Il lavoro per progetti” Contenuti: “Che cos’e’ la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati? Verrà illustrato il processo della progettazione nelle sue articolazioni: dall’ideazione alla realizzazione, compresa la fase di valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per l’ auto-valutazione partendo dal progetto di servizio civile in cui sono inseriti. Obiettivi: Offrire al giovane volontario strumenti per facilitare un percorso di analisi e di progettazione e per migliorare le proprie capacità di valutazione e di autovalutazione, partendo dal progetto di servizio civile in cui è inserito Ore: 4 di cui 3 di lezione frontale 34) Durata: 42 ORE. Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione specifica sarà realizzata presso le sedi d’attuazione di cui al punto 16. Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per sopraggiunte condizioni organizzative diverse. 36) Modalità di attuazione: La formazione sarà effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente. Per il modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari si potrà ricorrere all’utilizzo di esperti. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Marchese Flora, nata a Catania (CT) il 8 febbraio 1974 Aiello Agata, nata a Catania il 06/10/1981 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Marchese Flora: Dopo la laurea Magistrale in Giurisprudenza ha conseguito un Master per la Gestione Risorse Umane, Marketing e Organizzazione. Dal 2008 è Vice Presidente Vicario delle Acli di Catania con delega al Welfare, alle politiche sociali e all’Ufficio Studi, membro del 45 Consiglio Regionale Acli Sicilia, del Coordinamento Donne Acli Sicilia, componente del Dipartimento “Lavoro e Formazione Professionale”. Rappresenta le Acli nella Consulta Comunale della Famiglia. Ha maturato un’esperienza pluriennale, collaborando con diversi enti di formazione, sia nel coordinamento di corsi di formazione che di progetti. Presso le Acli di Catania è inoltre responsabile del Progetto Punto Acli Famiglia, attraverso il quale vengono concretizzate azioni di orientamento, sostegno e formazione rivolte sia ai componenti adulti che agli adolescenti delle famiglie. Aiello Agata Responsabile della gestione delle attività legate al progetto “Per un lavoro senza frontiere” presso le Acli della Sicilia. Collaboratrice nei progetti di e laboratori di cittadinanza attiva e ruolo di coordinamento delle attività di ricerca nell’azione di emersione del lavoro nero. Coordina i corsi di alfabetizzazione e i corsi di lingua italiana ed organizza attività inerenti ai progetti “Itinerando” e “Differenzi-amo la vita” preparando convegno, seminari, giornate di formazione ed assemblee dei presidenti di circolo. In seguito a tali incarichi ha maturato esperienze e competenze sui giovani e alla dispersione scolastica. 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La Metodologia alla base del percorso formativo specifico, prevede: • L’apprendimento diretto di conoscenze e competenze, finalizzato ad una forte sensibilizzazione al lavoro individuale e in rete, basato sull’integrazione dei ruoli e sullo scambio di esperienze; • L’integrazione di diverse metodologie di intervento. Il percorso formativo proposto facilita la visione dell’organizzazione, dei servizi e dei sistemi nei quali i volontari sono inseriti. Tale percorso si configura pertanto come una “consulenza formativa” tramite la formazione toutcourt utilizzando le classiche lezioni d’aula integrate con lavori individuali e di gruppo, esercitazioni pratiche, discussioni in plenaria e analisi dei casi. Le scelte metodologiche sottese all’attività formativa specifica intendono superare le tradizionali metodologie d’apprendimento, privilegiando forme apprendimento attivo che fanno capo anche ai principi della ricerca-azione per la quale tutti i soggetti sono coinvolti in quanto attori della formazione. Inoltre, attraverso il ricorso a forme di cooperative learning, gli attori si impegnano a porre domande, a sperimentarsi attivamente, a risolvere problemi, ad assumersi responsabilità ad essere creativi per costruire significati per sé stessi e per il gruppo di riferimento. Verrà favorita anche la riflessione sulle relazioni tra le persone, da sviluppare attraverso la valorizzazione delle differenze. Questo tipo di approccio contribuisce ad accrescere nei soggetti coinvolti la consapevolezza del modo in cui i valori personali e i significati attribuiti a ciò che accade, influenzano la percezione e le scelte di agire di ciascuno. Il cooperative learning, infatti oltre che a consentire il conseguimento degli obiettivi di contenuto, favorisce lo sviluppo di competenze cognitive ed anche sociali quali la capacità di leadership, le abilità comunicative, la gestione dei conflitti o il problem solving. In particolare 30 ore della formazione specifica verranno erogate tramite l’utilizzo della Piattaforma informatica TRIO, il sistema di web learning della Regione Toscana che metterà a disposizione delle ACLI l’accesso ai Web Learning Group (WLG). I Web Learning Group (WLG) sono lo strumento con cui il sistema di Web Learning TRIO metterà a disposizione delle ACLI un insieme di contenuti e servizi personalizzati, configurati in funzione della dimensione e delle caratteristiche della comunità dei volontari e dei suoi obiettivi formativi. 46 Le Acli hanno aderito alla carta dei servizi di Trio, per usufruire dei contenuti dei moduli afferenti alle tematiche trasversali del problem solving, dell’analisi organizzativa e della comunicazione efficace. Il servizio WLG prevede una pagina di accesso personalizzato alle risorse didattiche che permette il tracciamento delle attività formative svolte dai soggetti iscritti e l’utilizzo della piattaforma per l’erogazione di servizi e attività complementari alla didattica. L’accordo prevede inoltre l’accesso ai servizi di tutoring tramite i quali sarà possibile valutare il livello di apprendimento raggiunto, monitorare il livello dell’interazione e le attività dell’utente. TRIO, infatti, assicura il monitoraggio dell’andamento del WLG e invia periodicamente i report relativi all’attività didattica degli utenti. ll superamento positivo del corso permetterà la certificazione delle conoscenze acquisite tramite il rilascio di attestato dalla Regione Toscana/Piattaforma Trio. Le risorse tecniche utilizzate saranno adeguate alle esigenze formative dei volontari consentendo di raggiungere gli obiettivi progettuali: PC portatile e postazioni informatiche; stampanti; Internet; telefoni; videoproiettori; supporti di memorizzazione; televisione; lavagna luminosa; lavagna a fogli mobili; webcam; piattaforme informatiche. 40) Contenuti della formazione: La formazione specifica sarà contestualizzata al bisogno formativo del volontario e alla situazione formativa-professionale che si presenta, cercando di realizzare l’integrazione pedagogica delle opportunità e dei linguaggi formativi. La formazione specifica prevista è formazione di contesto organizzativo e professionale, ha caratteristiche di formazione “on the project”, cioè "accompagna e sostiene" i volontari nella fase di inserimento in un nuovo contesto progettuale/organizzativo, attraverso attività didattiche in affiancamento con un formatore esperto e/o con il monitoraggio di un mentore esterno (o.l.p. e r.l.e.a.). È una formazione principalmente mirata a raccordare la pre-professionalità del volontario alle esigenze collegate all’espletamento delle attività previste nel progetto e nei contesti organizzativi individuati. La prima parte della formazione specifica (30 ore) sarà erogata tramite FAD mediante l’utilizzo della Piattaforma TRIO (vedi voce 39-Tecniche e metodologie di realizzazione previste), su moduli trasversali (la comunicazione interpersonale, il team working, l'ascolto attivo, la gestione dei conflitti, la negoziazione, l'essere e il fare comunità, come orientarsi tra i servizi attivi sul territorio, ecc) inerenti competenze trasversali ovvero caratteristiche e modalità di funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte di una richiesta dell’ambiente organizzativo; tali competenze sono essenziali nel produrre un comportamento professionale che trasformi un sapere in una prestazione lavorativa. Inoltre, anche il modulo di formazione di base, riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro, verrà seguito in FAD dai ragazzi, sarà possibile, tuttavia, che in caso di esigenze particolari dovuti alla tipologia di attività previste dal progetto (servizio presso case di riposo, scuole, carceri…), al modulo FAD seguirà una formazione in aula gestita direttamente da un esperto. 47 I modulo Titolo: “Analisi del contesto lavorativo” Formatore: Tramite FAD Il modulo ha l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento: dei modelli di funzionamento e di gestione delle organizzazioni, della gestione dei rapporti interpersonali e dell'inserimento in contesti professionali, della gestione del lavoro e della risoluzione dei problemi in un'ottica di flessibilità e disponibilità ai cambiamenti. Il modulo ha l’obiettivo di facilitare la comprensione dell'importanza della qualità quale elemento per il successo personale e organizzativo e la consapevolezza sul ruolo del volontario e sulla sua posizione all'interno della sede attuazione di progetto. Durata: 8 ore II modulo Titolo: “le Tecniche della comunicazione” Formatore: Tramite FAD Il modulo descrive le tecniche dell’agire comunicativo all’interno di un gruppo, le possibilità comunicative di cui un’organizzazione dispone, alcuni aspetti della comunicazione interpersonale, l’importanza rivestita dalla leadership all’interno di un gruppo di lavoro. Inoltre saranno delineati le principali caratteristiche della comunicazione interpersonale, gli elementi che costituiscono la comunicazione, il tema del linguaggio verbale e del linguaggio non verbale. Durata: 8 ore III modulo Titolo: “Il lavoro di gruppo” Formatore: Tramite FAD Il modulo illustra le principali dinamiche che portano alla formazione di un gruppo di persone, sia in ambito privato che nell’ambiente di lavoro; si indicano le variabili che ne determinano la crescita e l’integrazione tra i componenti del gruppo nello svolgimento delle attività; si analizza la formazione di un gruppo di lavoro dentro un’organizzazione; si mostra la gestione di un progetto, indicandone le fasi principali, i problemi che possono emergere e le relative tecniche di risoluzione; si affronterà infine il tema della leadership, analizzandone alcuni stili. Durata: 8 ore IV modulo Titolo: “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile” Formatore: Tramite FAD, formatori inseriti nel box 38 ed esperti Il modulo illustra: le normative di riferimento rispetto alla sicurezza; i principali rischi connessi alle attività previste dal progetto di servizio civile e ai luoghi di svolgimento delle stesse; le azioni di prevenzione e di emergenza da adottare. Durata: 6 ore V modulo Titolo: La dispersione scolastica: analisi di un fenomeno in crescita Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Nel corso del Modulo si analizzerà il fenomeno della dispersione e dall’abbandono scolastico nelle sue diverse forme e manifestazione. In particolare i contenuti trattati saranno: • la scuola e i suoi cambiamenti nel corso delle varie riforme; • Dispersione scolastica e disagio giovanile: analisi del fenomeno; • Le principali cause ed effetti del problema; • L’importanza delle diverse agenzie educative oltre la scuola (es. la parrocchia, la famiglia, ecc…); 48 • Risorse e strumenti per fronteggiare il fenomeno. Durata: 10 ore VI modulo Titolo: Metodologie e strumenti di supporto scolastico Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili per realizzare i percorsi di supporto e recupero scolastico. In particolare i contenuti trattati saranno: • Analisi e riflessione sui temi: supporto, recupero, sostegno scolastico • Il processo di apprendimento negli adolescenti • Finalità e strumenti del lavoro di supporto scolastico • La valutazione degli apprendimenti nei percorsi di recupero scolastico Durata: 10 ore VII modulo Titolo: Promuovere la socializzazione, l’autostima e l’espressività negli adolescenti Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili per realizzare le diverse attività ludico-ricreative-espressive. In particolare i contenuti trattati saranno: • L’autostima: come agisce e cosa determina. Autostima e disagio giovanile. La socializzazione come strumento per attivare l’autostima nei giovani Tecniche e giochi per favorire la socializzazione in un gruppo • Gli strumenti per promuovere l’espressività nei giovani attraverso lo sport, il teatro, la pittura, la musica, ecc… • Il ruolo dell’operatore nelle relazioni di prima accoglienza e sostegno • L’ascolto, l’empatia e la relazione di fiducia con i ragazzi e le loro famiglie Durata: 8 ore VIII modulo Titolo: Sistema dei servizi territoriali all’infanzia e all’adolescenza Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 I ragazzi che saranno coinvolti delle attività proverranno in parte dai contesti sociali disagiati, già seguiti dai servizi. E’ pertanto importante far acquisire ai volontari la conoscenza dei servizi territoriali, in particolare SSC e ASL, le loro competenze e le modalità operative. Questo modulo sarà svolto in parte in aula (4 ore), in parte tramite l’uscita sul territorio (4 ore). Durata: 8 ore IX modulo Titolo: Costruzione e gestione dei progetti personalizzati Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Questo modulo è il proseguimento del modulo precedente. Nel corso del modulo si cercherà di fornire gli strumenti per la definizione e l’applicazione dei progetti personalizzati, in quanto i tutor/operatori delle ACLI spesso fanno parte delle équipe territoriali di coordinamento nella presa in carico dei casi. I giovani potranno comprendere l’importanza di questo strumento, che lavora per obiettivi, e applicare tale conoscenza nelle attività progettuali. Durata: 4 ore X modulo Titolo: Valutazione finale Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Il modulo conclude il percorso formativo con un’attività di valutazione. Durata: 2 ore 49 41) Durata: 72 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC Data 30 luglio 2014 Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente Dott. Alberto Scarpitti 50