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anno 1996 maggio - Parrocchia San Pietro Apostolo
dal campanile di Azzano Decimo BOLLETTINO PARROCCHIALE DI AZZANO DECIMO (PORDENONE) ITALIA MAGGIO 1996 - Direttore responsabile: Mons. Domenico Cadore Ai cari Emigranti delle varie città del Canada e di Detroit, che in Settembre saranno ad Azzano Decimo, un cordiale saluto di BENVENUTI da parte di tutta la Comunità e dell'Arciprete. MONS. MARIO PERESSIN ARCIVESCOVO LE GIOIE DI MARIA La domenica 30 Giugno, nella solennità del Patrono S. Pietro Apostolo Mons. Mario Peressin, Arcivescovo de L'Aquila, celebra nella nostra Chiesa Arcipretale il 50° di Ordinazione Sacerdotale «Sono la serva del Signore» f \ fesa della vita (monumento ai non-nati de LAquila), profusione di energie per il rinnovamento dell'Arcidiocesi, del Seminario, questo ed altro sono state e sono le caratteristiche manifestate dal nostro "Don Mario", a cui di cuore, come preti, amici laici e paesani tutti, nel suo GIUBILEO sacerdotale, che solennemente festeggiamo il 30 giugno prossimo in parrocchia, auguriamo ancora tanto bene e la benedizione di Dio: ad multos annos. Don Ernesto "DON MARIO" Quando il 29 giugno 1983 Mons. Mario Peressin riceveva, qui in Azzano, dalle mani del Cardinale Baggio la consacrazione episcopale, circondato da vari Vescovi, da molti sacerdoti e da una folta rappresentanza di laici, per quest'alta onorificenza di cui veniva insignito a tanti laici amici venne questo pensiero: ora come lo chiameremo? Con quale titolo? Il problema fu risolto immediatamente dall'interessato: per i miei compaesani io sono sempre "Don Mario". Lalto incarico a cui il Santo Padre lo chiamava, e che per diritto di successione all'Arcivescovo Mons. Martini, avrebbe presto ricevuto, non era poca cosa: Arcivescovo e Metropolita de LAquila. Per noi azzanesi pure non era e non è poca cosa: un nostro concittadino, primo nella storia del paese, assurgeva a tanto còmpito: Arcivescovo, Successore degli Apostoli. E ora un po' di biografia di "Don Mario" ci vuole: è semplice ma indicativa del cammino che ha fatto: partendo dalle "Banniate (zona agricola a lui tanto cara e nostalgica) è assurto ai gradi alti della gerarchia ecclesiastica. Nato in Azzano, appunto in via Banniate, il17 maggio 1923, all'età di 11 anni entra in Seminario; il 30 giugno 1946 riceve la consacrazione sacerdotale; è subito destinato come Coadiutore a Concordia, ma l'anno dopo chiede ed ottiene di andare a Roma per gli studi in Diritto Canonico. Dopo quattro anni consegue a pieni voti la laurea in "Utroque"; frequenta poi ancora per due anni l'Accademia Pontificia e da qui ha inizio la "carriera" diplomatica: Asia (Filippine), Africa (Burundi), Americhe del Sud, Cen- c:u.<. c .~ I[ ~ II ~ trale e del Nord e poi ancora Germania e infine a Vienna, dove lo raggiunge - dopo 30 anni di lavoro nelle varie Nunziature -la nomina ad Arcivescovo Coadiutore, con diritto di successione, nella Arcidiocesi de LAquila. Alla fine del 1983 succederà a Mons. Martini che si ritira a Roma per ragioni di salute. Tredici anrii di episcopato, 50 anni di sacerdozio: un "girovago" per ordini superiori e per amore alla Chiesa. Più volte mi disse: "non ho mai detto di no al Santo Padre e agli altri Superiori quando mi hanno chiesto di lasciare un posto, un lavoro e di trasferirmi altrove". Obbedienza alla Chiesa e scrupolosità nel compiere la propria missione: prima da semplice prete e poi da Arcivescovo, anche se talvolta mal compreso e giudicato in modo diverso. Fare il proprio dovere oggi non è facile; ma farlo per amore di Dio, attaccamento alla Chiesa, dedizione alle anime affidate, di- '" ~ ~ a ::IflI~ :rI a Cc~ ~ "' 1(1 pf Elparazione del fausto ayvenimento il Consiglio . Pastorale ha disposto il programma di preparazione e quello di celebrazione. Venerdì 28Giughd~Alle ore 20.30, ~olenne celebraziOne della Parola dr S ia nella stampa periodica come nelle conversazioni sentiamo parlare di un preoccupante, inarrestabile calo della fede. Si tratta di un fenomeno generalizzato e d'immediata evidenza. Cosa rispondere? Possiamo richiamare le parole di Gesù, taglienti e pungenti: «Guai a voi, perché avete già la vostra consolazione quaggiù». Quando si sta bene, non si manca di nulla, il pensiero è saturo delle realtà materiali, non si ha tempo né stimolo per pensare ad altro. Ma la nostra riflessione deve portarsi anche su altre prospettive. Cioè, si tratta del declino di certe forme, ormai logore, di fede. Oggi, in occidente, c'è un forte senso critico, un insopprimibile bisogno di razionalità nelle nostre adesioni a qualunque movimento, di riformulare tante espressioni dottrinali. Quindi, dobbiamo certo fare i conti con un materialismo trionfante e ottundente, ma altresì con lo sforzo di una incessante inculturazione del cristianesimo. Un'apparizione inattesa E Celebrazione Domenica 30 Giugno. Alle ore 1Q.30, solenne celebrazione Eucaristica presieduta da Mon·s. Mario Peressln. Segue in Oratorio l'incontro di "Don Mario" con le Autorità e i buoni fedeli di Azzano Decimo. cco, la nostra sensibilità attuale rilutta davanti a un evento come l'apparizione, la visione di esseri sovrumani. Dobbiamo cercare di capire che ogni comunicazione fra Dio e le creature resta sempre un evento misterioso. Dobbiamo mettere briglie e morso all'eccessiva invadenza della razionalità; siamo in un mondo non sperimentabile, non sensoriale. Non è il mistero che deve piegarsi a noi, ma noi chinarci al mistero; comsegue a pago 2 »+ Pag.2 ]H> Le gioie di Maria prendere che c'è una incolmabile sproporzione fra la nostra mente e l'intelligenza infinita. Levangelista Luca ci riferisce di una straordinaria visita goduta dalla Vergine nella sua casa di Nazareth. La veggente è una ragazzina di 15/16 anni, ed è probabilmente assorta in preghiera, allorché scorge la stanza illuminata da una luce sovrumana. Davanti a lei, certamente in forma umana, sta un angelo, che le rivolge un saluto emozionante: «Salve, piena di grazia! Il Signore è con te». La ragazza rimane come interdetta. Non ricambia il saluto, ma si mette subito a riflettere, conturbata, sul senso di tali parole. Vediamo emergere immediatamente due tratti del temperamento di lei: uno spiccato senso critico che la rende modesta e un'attitudine a pensare, a non lasciarsi smuovere dagli impeti dell'emotività. Molto diversa da noi, che troppo sovente siamo vittime della vanità, del culto di noi stessi, intontiti dall'autostima. Essa, invece, trova che quei complimenti sono esagerati, non si addicono a una persona insignificante come lei. È l'angelo a riprendere il dialogo. Egli ha capito benissimo il silenzio della Vergine. «Non restare sconvolta - le dice. - Dio ti ha prescelta per il suo progetto di salvezza. Tu sarai madre del Messia». Rispetto della person a l lettore avrà di certo notato che, secondo l'angelo, il Messia è presentato secondo un modulo glorioso: «II Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Non c'è nessun presentimento della croce, del Messia sofferente. Ne era consapevole Maria? Non lo sappiamo. Il destino della morte redentrice viene a galla con la profezia di Simeone, che definisce Gesù "segno di contraddizione", e predice alla Vergine la misteriosa "spada" che le trafiggerà l'anima. Torniamo all'argomento. Alle parole di Gabriele la ragazza di Nazareth aggiunge un interrogativo, che crea un vuoto intorno a quel discorso esaltante. Ella adduce una difficoltà fondamentale: «Come è possibile questo? lo non conosco uomo». Come dire: «lo non ho rapporti coniugali né intendo averli». Sembra innegabile supporre che Maria avesse formulato un voto di verginità. «Nulla è impossibile a Dio» - controbatte l'araldo celeste. Maria non deve tirarsi indietro, rinunciare alla missione affidatale da Dio. Pur non facendo uso dei diritti coniugali, diventerà ugualmente madre. Gesù sarà concepito in maniera miracolosa, per opera dello Spirito Santo, ossia per un intervento creatore dell'Altissimo. A questo punto, la fanciulla dà tutto intero il suo consenso: «Sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto». Sarà dunque una maternità verginale, la sua. Vergilio Gamboso I BOLLETTINO PARROCCHIALE Maggio 1996 MONS. ABRAMO FRESCHI Nato a Pagnacco 1'8 Giugno 1913 è morto a Pordenone i/10 Febbraio 1996 previste, ma sempre finalizzate al bene superiore della nostra esistenza consacrata a Dio; sentimenti di trepidazione e di rimpianto per il bene che avrei potuto fare in modo più proficuo nel servizio di questa Santa Chiesa di Concordia-Pordenone ... IL COMMIATO DEL VESCOVO ABRAMO Alla Chiesa diocesana e alla Comunità civile Ai Sacerdoti Sento poi l'obbligo, in questo momento, di ringraziare di tutto cuore: - i Religiosi e le Suore che, pur in tempi difficili, offrono una testimonianza della presenza di Dio in mezzo a noi; - i tanti Operatori pastorali: catechisti, membri di associazioni e movimenti cristianamente ispirati, tanto disponibili per operare il bene; - le Autorità con cui ho cercato di avere sempre un rapporto di cordiale collaborazione per lo sviluppo e il progresso complessivo della società È giunto il momento di salutarVi, di esprimerVi tutto il mio riconoscente affetto ... Fervono nel mio animo sentimenti di viva riconoscenza a Dio, innanzitutto: riconoscenza per i misteriosi disegni del Signore che mi volle annoverare nel Collegio Apostolico con la consacrazione episcopale; sentimenti di piena adesione alle disposizioni della Provvidenza che ci guidano nelle varie vicende della vita per vie talora im- civile, specialmente nei momenti difficili, illuminando il cammino dell'uomo con la luce del Vangelo; - i tantissimi fedeli laici che sono impegnati, come fermento nella massa, per la crescita del Regno di Dio; - i poveri e i sofferenti che sono la viva immagine di Cristo fra noi. Vi porto tutti nel cuore con tanta riconoscenza e, anche se non potrò essere più in mezzo a Voi, con grande affetto. + Ricordiamo con particolare affetto il Vescovo Mons. Freschi per le ripetute visite che annualmente ha fatto alla nostra Parrocchia. Lo ricordiamo specialmente per la Visita Pastorale del 1982 conclusa con /'ordinaziolTe sacerdotale di Don Claudio. Lo abbiamo ricordato con una solenne Eucaristia la domenica 18 Febbraio. Requiescat in pace. '\ Nei giorni scorsi è stato compiuto un altro piccolo, ma fondamentale passo avanti nel contesto di quell'intricatissimo labirinto burocratico col quale in questi ultimi mesi il Comune di Azzano Decimo si è ritrovato a dover fare i conti al fine di poter evadere al meglio e rapidamente tutte le estenuanti procedu re previste pe r dare corso all'agognata realizzazione della casa di riposo per anziani non autosufficienti. Il sindaco Paolo Panontin ha fatto sapere, con legittima soddisfazione personale, di aver ricevuto conferma ufficiale da parte degli organismi regionali di controllo che tutte le delibere consiliari votate all'unanimità nelle scorse settimane dalle quattro amministrazioni interessate alla realizzazione dell'opera (Azzano Decimo, Chions, Pravisdomini e Fiume Veneto), con le quali si sanciva l'approvazione dello statuto costitutivo dell'lpab (Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza) assieme al Credito cooperativo pordenonese, sono state ufficialmente ratificate in sede di Coreco. Un atto formale necessario per procedere sollecitamente alle fasi successive dell'operazione che vedranno nelle prossime settimane la stesura ufficiale dell'atto notarile (Panontin ha già in mano una bozza dello scritto) di costituzione della società mista che dovrà sovrintendere a tut- te le fasi operative e finanziarie della costruzione della casa di riposo. Nel frattempo, il sito individuato come sede della struttura comincia a essere predisposto per l'inizio dei lavori, una data che a quanto pare non è più tanto lontana nel tempo: presso il centro sociale, infatti, si è cominciato a lavorare per l'apertura di una strada di accesso che dovrà facilitare la viabilità in una zona che accoglierà entro breve anche la nuova sede del Centro d'igiene mentale (a opera della Usi Pordenonese) e della nuova farmacia comunale e che quindi assumerà i connotati di una vera e propria città della sanitaria moderna, attrezzata e funzionale. Paolo Presta 53 ADOLESCENTI RICEVONO LA CRESIMA DOMENICA 2GIUGNO «lo... chiedo di essere ammesso al sacramento della cresima e desidero impegnarmi a dare la mia testimonianza di appartenenza a Cristo»: con voce vibrante, i ragazzi che si preparano a ricevere la cresima, accompagnati dai rispettivi genitori, si sono presentati a uno a uno all'arciprete monsignor Cadore per rivolgergli una domanda maturata gradualmente nel corso di sette anni di catechismo. Una sessantina di adolescenti che hanno approfondito il significato della loro scelta cristiana, particolarmente du- rante gli anni della scuola media, di cui l'ultimo largamente aperto all'orizzonte della confermazione con la prospettiva di un sì libero e personale a Cristo, hanno presentato questa loro richiesta impegnativa e solenne. Nel corso di alcuni incontri, organizzati per gruppi, in cui la totalità dei genitori ha espresso, con una presenza partecipe e compresa, piena condivisione con la scelta dei figli, i ragazzi hanno ringraziato le mamme e i papà per il dono della vita e della fede. «Abbiamo bisogno del vostro esempio e delle vo- stre parole per continuare a camminare incontro a Cristo». Come hanno sottolineato l'arciprete e i catechisti, la ricerca e l'impegno dei ragazzi offrono ai genitori occasione stimolante di riflessione e di ripensamento del loro essere cristiani. Una crescita comune alimentata dal mistero dello Spirito che stabilisce legami e dialoghi profondi. Questi adolescenti radiosi, sensibili al fascino dell'Invisibile, chiedono silenziosamente di essere accompagnati dal pensiero di tutta la comunità per continuare a crescere e a fiorire. Maggio 1996 BOllETTI NO PARROCCH IAlE SCOPERTO UN AFFRESCO DI EPOCA ROMANICA È recentissima la scoperta, avvenuta nella piccola chiesa campestre di Santa Lucia in Colle (in comune di Azzano Decimo), di un'importante testimonianza pittorica di epoca romanica, messa in luce dai restauratori Giancarlo e Giovanni Magri sulla facciata dell'edificio religioso, che sorge su un'altura in suggestivo isolamento. I restauratori Magri (alla cortesia dei quali devo la segnalazione dell'inedito affresco) già due o tre anni orsono avevano operato dei sondaggi, limitatamente a piccole porzioni di affresco apparse al di sotto di un sottile strato di intonaco chiaro, che lasciavano supporre l'esistenza di una più estesa zona di superficie dipinta; ma solo con il prosieguo dei lavori, in queste ultime settimane, hanno potuto evidenziare tutto l'esistente, con la messa in luce di un'immagine di San Cristoforo, presumibilmente databile tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo. Negli anni scorsi, le operazioni di restauro avevano infatti interessato soprattutto gli affreschi dell'interno, dipinti sulla parete sinistra (tra cui un San Giacomo, attribuito a Pietro da Gorizia, i Santi Valentino e Giacomo, opera di anonimo datata 1516, e altro ancora). Per interessamento del locale Comi··· tato del Colle di Azzano Decimo, grazie al contributo della Cassa rurale e artigiana di Azzano e San Quirino e sotto la direzione della Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia, i lavori nella chiesetta (di proprietà privata) sono ora ripresi e tra l'altro hanno permesso di evidenziare sul fianco destro dell'aula le piccole monofore appartenenti alla primitiva facies architettonica, che subì dei rimaneggiamenti in epoca successiva (si veda per esempio il più tardo campaniletto a vela sulla facciata). la struttura architettonica in laterizio è piuttosto semplice, del tutto consona ai canoni dell'epoca; è costituita da un'aula unica, con pianta rettangolare e copertura a doppio spiovente, desinente in un'unica abside semicircolare, mentre due piatte lesene (probabilmente originali sino all'altezza del tetto) tripartiscono la facciata, isolando un corpo centrale (sul quale si aprono il portale e l'oculo) dalle due ali laterali. Laffresco che qui interessa particolarmente trova posto sul lato sinistro della facciata e in origine doveva essere molto più vasto rispetto al lacerto giunto sino a noi; se la parte inferiore è andata purtroppo irrimediabilmente perduta, tuttavia quanto ci rimane della parte superiore della figura ci permette di riconoscervi senz'ombra di dubbio il busto di un San Cristoforo, che porta sulla spalla sinistra il Bambino e regge con la destra il bastone (un palmizio rigogliosamente fiorito, secondo la consueta iconografia) col quale si aiuta nell'incedere (tracce del bastone si notano anche verso il basso, dove il resto della decorazione pittorica è andato perduto). San Cristoforo - si sa - è un santo particolarmente venerato nel medioevo, invocato soprattutto quale protettore dei viandanti, specie in prossimità dei guadi; anche la sua ubicazione in facciata è del tutto canonica (direi quasi obbligata in Friuli, durante l'età medioevale e rinascimentale). Benché frammentario e di dimensioni ridotte (cm 115x195 circa; altezza dal suolo cm 135), l'affresco merita nondimeno un'attenta considerazione, trattandosi sicuramente di una delle più antiche testimonianze di pittura murale di epoca medioevale tra quelle pervenute sino a noi nel Friuli occidentale. Si riesce a vedere piuttosto chiaramente il volto del Santo, colto in posizione rigidamente frontale, nonché il volto più minuto del Bambino; pochi i colori usati, che si limitano alle gradazioni delle terre (ocra gialla, rosso mattone e il nero, cui è affidato il compito di rendere i tratti fisionomici o di modellare le pieghe delle vesti, arginando le campiture con effetto di piatta bidimensionalità). Solo a restauro ultimato sarà possibile esprimere un giudizio più sicuro e articolato, atto a qualificare più puntualmente i caratteri stilistici esibiti da tale pittura murale, la cui lettura è ogg i ancora offuscata dallo scialbo.\ Tutt2via fin da ora ci sent!amo di ri J conoscere nel San Cristoforo di Santa Lucia di Colle un'opera che, dal punto di vista sia stilistico che cronologico, appartiene al romanico. Con felice intuizione, Giancarlo Magri ha accostato questo affresco a un frammentario San Cristoforo dipinto su un pilastro dell'atrio dell'abbazia di Sesto al Reghena, e in effetti, al di là dell'ovvia analogia di tipo iconografico, affinità piuttosto strette sembra di poter rilevare anche nei caratteri formali e nel ductus pittorico. Pur nella fissità iconica dell'immagine, il linguaggio stilistico dell'anonimo frescante è di tipo occidentale, solo sfiorato da quegli influssi bizantineggianti che, a più riprese e con inflessioni diverse, hanno informato di sé gran parte della produzione pittorica dell'intera area italiana nord-orientale lungo i secoli del medioevo. Linedita pittura murale merita sicuramente un attento e approfondito esame, da condursi in altra sede. Fin da ora, comunque, non ci si può che rallegrare per il fortunato rinvenimento, perché anche un lacerto di affresco, seppure di superficie ridotta come questo di Azzano, risulta prezioso al fine di ritessere le maglie di una produzione pittorica di epoca romanica che nel Friuli occidentale (e più latamente nell'intera area del Patriarcato di Aquileia) fino a poco tempo fa si riteneva in gran parte perduta, ma che viceversa - grazie anche ad altre importanti scoperte - sta assumendo una notevolissima consistenza, ampliando in modo insperato le nostre conoscenze sulla cultura figurativa di un'epoca così lontana. Enrica Cozzi Pag.3 RIUSCITA GITA-PELLEGRINAGGIO Un folto gruppo di persone della nostra parrocchia tra sabato 16 e domenica 17 marzo ha potuto realizzare un sogno da tempo pensato. Già un anno fa dal ritorno da LAquila e Loreto era stata lanciata l'idea di poter quest'anno visitare i luoghi che diedero i natali a S. Giovanni Bosco e le principali realtà della grande città di Torino. Ed ecco che questo sogno si è realizzato: sabato, dopo le doverose tappe in autostrada, prima tappa visita alla Basilica di Superga con annesse tombe reali di casa Savoia; nel pomeriggio, dopo il pranzo, visita ai "Becchi" a Colle don Bosco e ai luoghi nativi de! Santo omonimo, con tutte le realtà salesiane, celebrando la S. Messa nella Basilica sotterranea. Domenica mattina, prima tappa visita esterna alla villa di caccia di "Stupinigi" e poi all'immensa realtà racchiusa tra le mura del Cottolengo. Quindi visita alla Basilica di Maria Ausiliatrice dove sulle "Camerette" in cui morì S. Giovanni Bosco abbiamo potuto celebrare intimamente la S. Messa, presieduta dal nostro Arciprete. Dopo il pranzo breve visita alla Consolata e al Duomo in cui si trova la S. Sindone. Abbiamo vissuto queste due grandi giornate concentrando tutto quanto potevamo vedere, ammirare e gustare, all'insegna della fede. Non abbiamo tralasciato niente, sebbene velocemente abbiamo ammirato il palazzo reale, il castello, la mole Antoneliana e le principali piazze del centro. Questi grandi Santi, come S. Giovanni Bosco, S. Domenico Savio, S. Giuseppe Cafasso, il Cottolengo, ci hanno tutti fatto riflettere, pur vivendo tutti in realtà diverse ci hanno arricchiti di un grande amore verso Dio Padre che in ogni tempo sa dare al mondo delle grandi figure per illuminare il cammino del cristianesimo, e risvegliandoci tutti perché ognuno nel proprio posto può portare tanto amore 2.i fratelli per la gloria di Dio. Nella preghiera abbiamo ricordato tutte le realtà della parrocchia, mentre l'Arciprete ci ha incoraggiati a prendere coscienza delle grandi responsabilità che ognuno di noi ha nel mondo odierno dove ognuno deve essere testimone con coraggio e fede proprio come abbiamo potuto constatare dall'insegnamento di questi grandi Santi. Siamo certi che momenti di grazia come questi possono essere dei semi per una comunità come la nostra, certi che il Signore si serve di tutti, per far sì che questi semi morendo diano un giorno il loro frutto. Mario Del Bel Belluz CORALE FRANCESE APPLAUDITA IN PAESE "le bonheur est dans le chant": la felicità sta nel canto. È un messaggio semplice e intenso che un gruppo corale francese, con tale denominazione, ci ha portato da un piccolo paese di montagna. Forse le sue note sono rimaste nell'aria per la passione e l'allegria che ha desiderato trasmettere cantando per noi. «Incontrarci con cori di altri Paesi e di altre Nazioni è un fatto che offre la possibilità di un arricchimento reciproco. Gli amici francesi, se pur non molto curati vocalmente, ci hanno portato un notevole contributo con il loro amore per il canto e la grande voglia di cantare. Nelle loro esecuzioni hanno messo proprio il cuore; e ciò anche nella notevole apertura e simpatia che hanno caratterizzato ogni loro espressione»: così Ema- nuele Nadalon, giovane universitario e vicepresidente della corale azzanese, rievoca l'incontro con il gruppo d'Oltralpe come pure con altri gruppi che ci hanno recentemente allietato con la loro partecipazione a serate dedicate a concerti vocali o a qualche liturgia festiva. In questo scambio di voci anche le nostre due corali "Quattro molini" e "Corale Azzanese" si producono nel Triveneto e oltre: uno stimolo ad affinarsi, ma anche un'occasione per incontrarsi con modalità tecniche esecutive diverse e anche con realtà umane di altre zone. Intanto Nadalon spera e auspica che possa costituirsi presto un gruppo di giovani amici della musica: una passione da mettere in comune perché si rafforzi il sentimento della pieF.S. nezza espressiva vocale. Pag.4 BOLLETTINO PARROCCHIALE STRUGGENTE NOSTALGIA " PER IL PAESE NATIO Maggio 1996 VOCE DELL: EMIGRAZIONE Vanilia Marcuz Moretti è una vivace ottantenne che dalla terra francese, che l'ha accolta negli anni giovanili, ci fa pervenire un messaggio carico di nostalgia. La rievocazione dell'infanzia, vissuta in Cesena in una famiglia di mezzadri dei conti Porcia, e degli anni di scuola, trascorsi con l'indimenticata maestra Marialina Bellavitis di Tiezzo, costituisce il riferimento più significativo di un legame non spezzato con il paese d'origine. Quegli anni felici si chiamano Cesena Azzano Decimo - Italia. Felici nonostante la povertà e le ristrettezze allora comuni ai più. Poi la necessità di uno strappo che si è rivelato sempre più definitivo e irreversibile. Partire con la speranza di ritornare e poi ... non tornare più. Quanti dei nostri hanno vissuto questo distacco, queste lacrime? E forse anche la ribellione per aver dovuto prendere, senza possibilità di scelte alternative, la via dell'emarginazione e dell'ignoto. Nelle espressioni di Vanilia risuona l'eco di questo dramma che anche lei ha vissuto in prima persona e che ora richiama ai suoi conterranei, anche per chiudere un pensiero che l'aiuti a sentirsi ricordata e ancora parte viva del paese mai dimenticato. «Cara Italia, cosa hai fatto / per fare i tuoi figli contenti? / Li hai spediti nei quattro continenti / per guadagnare un gruzzolo d'or. / Dall'America all'Australia / dalIa Russia al Brasile, / ma il nostro campanile / lo abbiamo sempre nel cuore. / Quello è stato il primo amore. / Abbiamo lavorato e avuto gli onori, / ora abbiamo la nostra casetta / e la vita passa discreta ... / Ma Azzano è sempre nel cuore. / Quello è stato il primo amore. / Abbiamo imparato la lingua straniera / abbiamo imparato tante cose / e mai dimenticate le più preziose / il nostro caro Azzano. / Ora siamo molto lontani / e troppo vecchi per viaggiare / così la cenere di noi italiani / nel Mondo intero va a volare». Bertolo Antonio Lire 60.000 per Messe a suffragio del nipote Moretton Sante; tramite Vittorio Cal Sponga Maria Lire 22.900 per Bollettino; Lovisa Roma Lire 28.500 per due Messe; Candido Clemente e Antonietta Lire 22.500 per il Bollettino; P. Piva Lire 11.500 per il Bollettino; Francis Veneruz Lire 28.370 per il Bollettino; Silvio Zucchet Lire 33.500 anche per Messa e Bollettino; Carmela Marcuzzi Lire 34.500 per Bollettino e Messa; Danilo Stradiotto Lire 45.600 per Bollettino; Giuseppe Favot Lire 22.140 per Bollettino; Aramini Maria Lire 57.850 per Bollettino; Chiarot Licia per Bollettino Lire 20.000; Facca Adelia Lire 50.000 per Bollettino; Moretti Giannina per Bollettino Lire 50.000; Pasut Bruna e Giacomo per Bollettino Lire 30.000; Piccinato Ennio per Bollettino 50.000; Valvasori Angelina per Bollettino con Messa Lire 100.000; Belluz Lepido per Bollettino e Messa Lire 100.000; Ram- baldini Achille per Bollettino Lire 25.000; altra offerta da Aramini Maria per Bollettino Lire 56.000. IL BUON CUORE zioni delle case 34.900.000, in morte di Spada Maria figlia Sandra e fam. 200.000, Moretti Giuseppe a ricordo del fratello Vittorio 50.000, Sposi Francescon Giorgio e Del Rizzo Eddi 150.000, battesimi di Maggio 380.000, sposi Furlanis Giorgio e Valvasori Lia 300.000, sposi Sellitto Andrea e Viotto Ketty 100.000, 25° di Trevisan Paolo e Casagrande Rita 100.000, fam. in morte di Facca Bruno 150.000. la, Velludo Alessandra di Ivan e Sonia, Franzin Veronica di Andrea e Serenella, Kahrimanovic Aleksander di Safet e Lylyana, Greco Gambino Denis di Amedeo e Laura, Biasin Andrea di Denis e Nadia, Momesso Michele di Tiziano e Giovanna, Pavan Anna di Nevio e Lorena. van Rita di anni 64 vedova di Grandini Egidio, Moretton Sante di anni 54 marito di Zanette Anna Maria, Vaccher Maria Luigia di anni 75 vedova di Peschiutta Luigi, Piccolo Luigia di anni 83 vedova di Miot Olivo, Pascot Gino di anni 64 celibe, Pasut Maria di anni 82 vedova di Spada GU9rrino, Bigaran Caterina di '3.nni 63 moglie di Boraso Sergio, Facca Bruno di anni 84 marito di Diana Maria. (Dicembre-Maggio) Fam . in morte di Panontin Franco 100.000, figli in morte di Valvasori Lino 100.000, battesimi di Dicembre 100.000, fam. in morte di Del Bianco Rino 100.000, N.N. 400.000, circolo culturale c:i Capo di Sotto 100.000, fam. Bidoggia Vittorio 100.000, fam. Antonini 100.000, fam. in morte di Facca Mario 200.000, fam. in morte di De Luca Maria 150.000, Rosset Italo 50.000, Società "Azzano in Festa" 1.500.000, nipoti in morte di Mascherin Luigi (Nino) 200.000, centro culturale di Cesena 100.000, N.N. in morte di Lazzari Egidio 200.000, sposi Quattrin Diego e Zanette Michela 100.000, battesimi di Aprile 500.000, fam. in morte di Moretton Sante 200.000, fam. Lovisotto Carlo in morte di Moretton Sante 100.000, sposi Tubaro Franco e Gasparotto Laura 250.000, fam. in morte di Miot Luigia 100.000, sposi Perin Egidio e Foti Adele 200.000, sposi Lorenzon Ivan e Pase Nives 200.000, sposi lacuzzi Daniele e Longo Michela 200.000, moglie in morte di Pizzinato Antigio 250.000, battesimi di Febbraio 150.000, fam. a ricordo di Boschiero Ennio 100.000, fam. in morte di Mattellone Giuseppe 100.000, moglie a ricordo di Paolon Mario 50.000, fam. in morte di Burola Rina 250.000, fam. Mercante 100.000, fam. in morte di Gaspardis Dino 100.000, familiari in morte di Basso Anna 500.000, fam. in morte di Panigai Claudio 100.000, figlie in morte di Piva Antonietta 50.000, figli in morte di Del Bel Belluz Nella 100.000, nipote Eugenio in morte di Dolcetti Elisa 200.000, figlie in morte di Billuz Guido 200.000, sposi Nigro Mauro e Pasquariello Anna 150.000, fam. in morte di Tomasi Amelia 100.000, fam. in morte di Del Bel Belluz Ambrogio 200.000, fam. in morte di Pighin Lucio 150.000, fam. in morte di Torresan Mario 100.000, battesimi di Marzo 350.000, gruppo culturale di Cesena 100.000, figli e figlie a ricordo di Pignat Matilde 200.000, fam. in morte di Pantarotto Natalia 150.000, figli in morte di Grandini Rita 100.000, moglie in memoria di Manias Leobrando 100.000, offerte raccolte in occasione delle benedi- Scuola Materna Basso Angelo 50.000, famiglie De Luca a ricordo di mamma Paschetto Maria 100.000, i commercianti di Azzano 645.000, gruppo culturale del Sile 300.000, N.N. 200.000, moglie a ricordo di Pizzi nato Antigio 250.000, in morte di Basso Anna le famiglie Colin, Santin , Del Bel Belluz, Manias 200.000, familiari in morte di Basso Anna 500.000, in memoria di Burola Rina la figlia Nina e il genero Marcuz Attilio 300.000, giornata della scuola Materna in Chiesa 3.650.000, moglie a ricordo del marito Da Ros Antonio 50.000, Maria Brun a ricordo del padre Attilio 100.000, a ricordo della zia Amabile Del Rizzo i nipoti Augusto, Bruno, Bruna, Francesco e Celso 150.000, in memoria di Lazzari Egidio N.N. 200.000, famiglia a ricordo di Cogo Anna 250.000, zie Facca a ricordo di Filippi Vittorio 80.000. ANAGRAFE (Dicembre-Maggio) Battesimi Bellotto Paolo di Claudio e Claudia, Guin Enrico di Aurelio e ariana, Cal Beatrice di Renzo e Patrizia, De Val Eleonora di Francesco e Anna, Borlina Beatrice di Fabrizio e Claudia, Presta Alberto di Paolo e Maria Elena, Ardizzone Orazio di Massimo e Angela, Tonel Nico di Paolo e Tatiana, Liut Veronica di Andrea e Paola, Targa Denise di Mauro e Maria Rosa, Facca Giorgio di Mario e Marisa, Boz Matteo di Michele e Nadia, Facca Veronica di Michele e Barbara, Paludetto Miriana di Christian e Pia, Guerra Andrea di Pierluigi e Nadia, Peschiutta Mauro di Evio e Maria Grazia, Durofil Diletta di Edy e Lorella, Manias Emily di Giorgio e Antonel- Matrimoni Nigro Mauro e Pasquariello Anna Rita, Quattrin Diego e Zanette Michela, Rorato Marvi e Cal Cristina, Tubaro Franco e Gasparotto Laura, Francescon Giorgio e Del Rizzo Eddi, Lorenzon Ivan e Pase Nives, lacuzzi Daniele e Longo Michela, Perin Egidio e Foti Adele, Furlanis Giorgio e Valvasori Lia, Sellitto Andrea e Viotto Chetty, Manzatto Giancarlo e Misale Patrizia. Ringrazio cordialmente tutti per le vostre offerte. Ricambio cari saluti a quanti hanno mandato gli auguri per le sante Feste: Angelo e Italia Mucignat, Severino e Giovanna Mascarin, fam. Del Rizzo Francesco e Teresa e figli, Del Rizzo Luigia, Pierantonio Bassan e Sandra e figli, Wade Veronica, Arduino e Vittoria Piccinato, Antonio Tondato e famiglia. Le suore: Suor Nives dalla Bolivia, Suor Bernarda, Suor Teresa, Suor Giovanna, Suor Geltrude, Madre Noris, Suor Sofia. I VOSTRI CARI VI RICORDANO CON AFFETTO Funerali Facca Mario di anni 60 marito di Dalla Pozza Maria Rosanna, Paschetto Maria di anni 86 vedova di De Luca Guglielmo, Pascot Aldo di anni 89 marito di Pascot alga Gelse, Del Bel Belluz Sante di anni 57 celibe, Gobbo Elda di anni 73 vedova di Pigat Onorio, Pizzi nato Antigio di anni 82 marito di Lazzarini Firminia, Milanese Lea di anni 90 nubile, Mattellone Giuseppe di anni 73 marito di Visentin Debora, Burolla Maria Enrica di anni 83 nubile, Marson Antonietta di anni 92 vedova di Piva Guerrino, Gaspardis Dino di anni 72 marito di Bellon Santa, Panigai Claudio di anni 40 marito di Bagnariol Maria Luisa, Biasotto Anna di anni 88 vedova di Basso Antonio, Sist Nella Maria di anni 70 vedova di Del Bel Belluz Agostino, Stefanin Amelia di anni 81 vedova di Tomasi Angelo, Dolcetti Elisabetta di anni 94 nubile, Billuz Guido di anni 73 marito di Facca Anna, Del Bel Belluz Ambrogio di anni 76 vedovo di So nego Nives, Pighin Lucio di anni 71 marito di Pighin Caterina, Primon Natalia di anni 85 vedova di Pantarotto Enrico, Angeli Matilde di anni 94 vedova di Pignat Gildo, Torresan Mario di anni 70 marito di Toffolon Caterina, brun Attilio di anni 94 vedovo di Crozzoli Amelia, Mascherin Luigi (Nino) di anni 78 celibe, Lazzari Egidio di anni' 60 marito di Tubiana Mirella, Pa- Angeli Matilde ved o Pignat m.17-3-1966 Bergamo Amelio m. 16-2-1986 Burola Rina m.30-1-1996 Battiston Elisa ved oBelluz m.16-5-1994 Pascot Elisa in Tesolin m. 15-5-1995 Dall'Oglio Ferruccio m.9-10-1966 Furlan Gino m.8-4-1995 Moretton Sante m. 24-4-1996