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Il colloquio psicologico

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Il colloquio psicologico
Il colloquio psicologico
•
Nel colloquio psicologico, a fronte di un soggetto che propone un’immagine di
se stesso, fornisce informazioni, esprime sentimenti e opinioni, o
implicitamente una richiesta di aiuto, e più in generale agisce, vi è l’altro, il
conduttore, che osserva, raccoglie, analizza e interpreta le informazioni e le
azioni, attribuendo ad essi precisi significati.
• La specificità del colloquio consiste nell’essere
una forma specializzata di comunicazione
finalizzata alla raccolta di informazioni e alla
produzione di conoscenze circa un’altra
persona, utili per un intervento diretto sulla
stessa
Il colloquio/intervista:
“Si basa su un accordo temporaneo della coppia nel perseguire
un determinato obiettivo generale per il raggiungimento del
quale si effettua un’operazione volta alla conoscenza
dell’interlocutore”
“É una situazione attivamente gestita da entrambi gli attori,
collocata in un contesto che influenza la relazione e orientata
a un obiettivo che può fortemente incidere sulle modalità di
rappresentazione dei ruoli reciproci”
Trentini, 1996
Tecniche quantitative e qualitative
Le tecniche quantitative raccolgono dati ad alta
strutturazione, mentre le tecniche qualitative
servono per raccogliere dati a bassa
strutturazione
In base alla scelta del ricercatore una stessa
tecnica (es. l’intervista) può collocarsi
diversamente nel continuum fra bassa e alta
strutturazione dei dati
Una strutturazione alta o bassa del dato implica
una diversa modalità di elaborazione del dato
stesso
• Le tecniche quantitative portano a confermare
o confutare le ipotesi di partenza della ricerca
• Le tecniche qualitative sono destinate e
generare nuova conoscenza su un determinato
fenomeno
Tecniche per la rilevazione dei dati
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Questionario*
Colloquio
intervista individuale o di gruppo (focus group)*
Osservazione*
Test o reattivi
Analisi dei documenti
Tecniche per la rilevazione di conoscenze e abilità
Tecniche narrative
Il colloquio
Il colloquio è uno strumento di rilevazione e/o
intervento che implica una serie di domande e
un rapporto ricercato almeno da uno dei due
soggetti (Trentin, 1995)
 L’incontro tra lo psicologo e il cliente è un momento di
confluenza di narrazioni aperte, mai date a priori.
 Lo psicologo deve accogliere le narrazioni fornite dal
cliente e lavorare insieme a lui per costruirne altre più
“funzionali”.
ESEMPIO:
1° colloquio.
Forma narrativa del cliente di tipo
ironico: il paziente minimizza il
proprio disagio, dimostrando si non
aver alcun bisogno dello psicologo,
allo scopo di svalutare il medico di
base che ha effettuato l’invio.
La funzione della modalità
narrativa viene posta al centro
dell’attenzione: tentativo di
riformulare la richiesta d’aiuto
utilizzando una diversa forma
narrativa (ad es. di tipo autoriflessivo).
Diverse tipologie di colloquio
• Colloquio diagnostico: valuta aspetti cognitivi e di
personalità
• Colloquio terapeutico: rivolto all’intervento
psicologico sulla persona
• Colloquio di recupero: per interventi di recupero di
abilità e saperi dell’allievo
• Colloquio di orientamento: per favorire scelte
scolastiche e professionali, è incentrato su
motivazioni, interessi, attitudini…
Test o reattivi
• Rilevano condotte di una persona che viene posta in
una situazione controllata e replicabile
• Consentono di misurare le caratteristiche
psicologiche
• Si avvalgono del confronto con gruppi aventi
caratteristiche comuni (età, prestazioni, livelli
cognitivi…)
• Sono strutturati tenendo conto dell’età e delle
caratteristiche culturali dei destinatari
Tipologie di test
1. Test di intelligenza e di attitudine: valutano il QI, le
potenzialità cognitive generali e il tipo di
intelligenza dei soggetti
2. Test di personalità: esplorano ciò che caratterizza
l’individualità riguardo ad aspetti generali
(personalità) o specifici (valori, interessi, emozioni
…), possono essere oggettivi (questionari, scale …)
o proiettivi (es. Rorshach, TAT, CAT)
Il colloquio/intervista:
Richiede un’alleanza tra gli attori
I quali:
 Condividono gli obiettivi
ogni colloquio/intervista
 Hanno ruoli definiti
vive uno spazio negoziale
 Condividono un contesto
 Agiscono in una relazione asimmetrica
 Si muovono tra aspetti di contenuto e di relazione
La differenza tra colloquio e intervista
È stata indicata da Gemelli e Ancona nel 1959,
mentre nella lingua inglese entrambi vengono indicati
col termine interview
Colloquio
Intervista
Considerato l’incontro tra intervistatore e intervistato
Assume una maggiore valenza
l’aspetto psicosociale
È paragonabile a qualunque altro
test standardizzato
IL COLLOQUIO E L’INTERVISTA
COLLOQUIO
 Strumento di analisi e di
intervento
 Rapporto interpersonale
basato su una motivazione
intrinseca rispetto ai bisogni
del soggetto
 Focus sulla relazione
 Soggettività del conduttore
 Avviene in un setting
specifico (tempi, luogo, costi,
obiettivi condivisi)
INTERVISTA
 Strumento conoscitivo
 Rapporto interpersonale basato su
una motivazione estrinseca rispetto
ai bisogni del soggetto
 Focus sui contenuti
 Conduttore il più possibile
oggettivo
 Setting non è particolarmente
importante (es. telefono)
Nella distinzione fra “colloquio” ed “intervista”:
è possibile operare una distinzione concettuale
sulla base di cinque criteri
l’applicabilità
gli ambiti di ricerca
la strutturazione
la motivazione
la centratura
COLLOQUIO CLINICO
Tipi di colloquio
• Aperto (ampia libertà per quanto riguarda le domande, gli
interventi)
• Chiuso (domande già predisposte in un preciso ordine e
modalità standardizzata di formulazione delle stesse).
Nel colloquio aperto la libertà non è tanto quella di porre delle
domande ma di avere una flessibilità sufficiente a permettere
al cliente/utente di organizzare il colloquio secondo la sua
particolare struttura psicologica;
Il colloquio aperto permette di compiere una valutazione più
ampia e approfondita sulla personalità del cliente/utente;
Il colloquio chiuso può consentire una migliore comparazione
sistematica dei dati.
Tipi di colloquio
In base al numero dei partecipanti:
• Colloquio individuale
• Di gruppo
In base al beneficiario del risultato:
• A beneficio dell’esaminando (come nella consultazione)
• Con obiettivi di ricerca (contano i risultati scientifici)
• Nell’interesse di un terzo (istituzione, come nel counselling o
nella consulenza)
1. Ambiti di ricerca
Intervista
Colloquio
ricerca di tipo non clinico: centrata
sul “cosa”
ricerca di tipo clinico: centrata sul
“come”
2. Applicabilità
Intervista
Colloquio
Estensività: applicabile su larga scala
con conseguente perdita di
profondità
Intensività: elevato grado di
profondità, applicabile su scala
limitata
3. Motivazione
Intervista
Colloquio
Estrinseca: il soggetto non la richiede
in prima persona
Intrinseca: è il soggetto stesso a
sollecitarne l’utilizzo
4. Strutturazione
Intervista
Colloquio
Seppur con diversi gradi resta
strutturata
È libero
5. Centratura
Intervista
Colloquio
Il conduttore è sempre identificato
come colui che dirige il processo
(direttività)
Il conduttore assume il ruolo di facilitatore
sia per lo scambio delle informazioni sia per
l’andamento della relazione (non
direttività)
Il colloquio/intervista di selezione
ha lo scopo di identificare le caratteristiche della persona per poter effettuare
una previsione circa la sua probabilità di:
• ricoprire con successo una determinata posizione lavorativa
• integrarsi efficacemente in uno specifico contesto organizzativo
Entrano in gioco fattori professionali e personali
Il colloquio/intervista di selezione
Ha, quindi, l’obiettivo di acquisire una certa quantità di informazioni sul
candidato sulle quali l’intervistatore formula delle valutazioni
Fattori di valutazione (Argentero, 1998)
 Aspetto e comportamento
 Curriculum formativo-scolastico
 Curriculum professionale
 Motivazioni
 Interessi extraprofessionali
 Situazione familiare
 Caratteristiche di personalità
Il colloquio/intervista di selezione
è un momento fondamentale del processo in cui emergono le aspettative e le
esigenze di entrambe le parti coinvolte finalizzato ad una scelta reciproca
AZIENDA
CANDIDATO
Il colloquio/intervista:
PUÒ ESSERE CONDOTTO:
da un solo
selezionatore che
intervista un solo
candidato
da un selezionatore
che intervista un
gruppo di candidati
da più selezionatori
che intervistano uno
stesso candidato
in relazione alle proprie
specifiche competenze
professionali
da più selezionatori
che intervistano più
candidati
contemporaneamente
L’INTERVISTA SEMI-STRUTTURATA
L’intervistatore individua le aree e i temi fondamentali su cui raccogliere le
informazioni e successivamente struttura una traccia all’interno della quale
formula le domande che devono essere sicuramente poste dall’interlocutore
per gli scopi dell’intervista
Da all’intervistato la possibilità di interagire attivamente, ponendo domande e
chiarendo le proprie aspettative
L’INTERVISTA NON STRUTTURATA
Definita anche libera o aperta, è caratterizzata da una bassa pianificazione
degli obiettivi e da un basso controllo esercitato dall’intervistatore
relativamente all’interazione
È la tipologia che richiede il massimo grado di competenza da parte
dell’intervistatore
La struttura del
colloquio/intervista rappresenta
la statica del metodo
Il clima emotivo ne costituisce
l’aspetto dinamico
Prestare attenzione solo alla struttura e lasciare evolvere il clima emotivo
senza tenerlo sotto controllo può essere pericoloso
In quanto
La modulazione del clima non è appannaggio del selezionatore, ma della
coppia.
Variabili del colloquio/intervista
 Identità del soggetto e dell’intervistatore: età, sesso, etnia, livello culturale…
 Variabili inerenti all’intervistatore: socievolezza, prestigio, professionalità…
 Variabili inerenti il soggetto: capacità comunicativa, meccanismi di difesa, gestione
delle emozioni…
 Variabili inerenti la situazione: materiali (setting) e situazionali
 Variabili inerenti la forma e il contenuto del colloquio
Elementi di attenzione
o Espressioni negative: non so, non le occorre, non la pensa così…
o Espressioni che contraddicono: non è così, lei sbaglia, è in errore…
o Espressioni predicatorie: adesso le spiego io…
o Espressioni dubitative: non so se le interessa, forse le piacerebbe…
o Espressioni velleitarie: vedrà che si troverà bene, se farà così…
o Appelli di fiducia: mi creda, si fidi, mi raccomando…
o Espressioni cerimoniose: come lei ben sa, come lei mi insegna…
Elementi di attenzione
 Non contraddire ma correggere
 Non predicare ma informare
 Non interrogare ma chiedere
 Non imporre ma suggerire, consigliare
 Non drammatizzare ma tecnicizzare
 Non minimizzare ma semplificare
Utilizzare espressioni come …
Capisco perfettamente il suo punto di vista…
Si può considerare il problema da un punto di vista diverso…
Fa bene ad attirare la mia attenzione su questo punto…
Sono d’accordo con lei, ma…
Fattori di distorsione
 Errori di giudizio: soggettivismo dell’intervistatore
 Errore sistematico: sopravvalutare in relazione al proprio atteggiamento
 Effetto alone: estendere la qualità di una caratteristica al tutto
 Errore di contrasto: valutare gli altri in opposizione al proprio modo d’essere
 Proiezione
 Introiezione
 Razionalizzazione: trasformare in razionali intuizioni, impressioni…
 Negazione
 Indulgenza: valutare negativamente tratti sfavorevoli e positivamente quelli favorevoli
 Pregiudizi, preconcetti, stereotipi
Aspetti critici
 Ogni esperto, così come ogni cliente, giunge al colloquio con aspettative
personali, ricordi, desideri e bisogni e, quindi, il colloquio si configura come un
ampio e complesso confronto di reciproche attese
 Sono presenti rappresentazioni e atteggiamenti consolidati sia nel cliente sia
nell’operatore, riconducibili agli stereotipi ed ai pregiudizi, alle reazioni affettive
immediate, alla percezione di autoefficacia (dell’esperto), alle idee preconcette (di
entrambi) rispetto al colloquio stesso ed alle risposte fornite dall’esperto durante il
colloquio
Risulta molto importante la figura dello psicologo nella
selezione
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