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Il mercato finanziario come sistema dinamico complesso

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Il mercato finanziario come sistema dinamico complesso
PORTAFOGLIO
Il mercato finanziario come
sistema dinamico complesso
Cosa c'è oltre le teorie della linearità dei mercati efficienti
U
ragani, tempeste,
terremoti, crolli finanziari sono
eventi che in apparenza non rivelano alcun nesso
comune, se non
l’imprevedibilità e l’impatto catastrofico che spesso fanno registrare sulla vita
dell’uomo. Ognuno di essi rappresenta
uno stato verso il quale ciascun sistema
(condizioni meteorologiche, mercato finanziario) può evolvere in virtù di
particolari dinamiche comportamentali, frutto delle molteplici interazioni tra
le unità che compongono e alimentano un sistema con le loro singole individualità. È questa una delle principali proprietà che caratterizza i sistemi
dinamici complessi, ossia quei sistemi
formati da un elevato numero di componenti, autonomi e indipendenti, in
grado di interagire o meno tra loro e
dar vita ai meccanismi di feedback, responsabili dell’amplificazione e trasforGennaio - Marzo 2015
mazione dei comportamenti dei singoli nelle dinamiche globali del sistema.
Questo articolo si sofferma sulle teorie
che superano l’ipotesi di “linearità” dei
mercati finanziari in favore di una visione maggiormente articolata e complessa, secondo la quale la dinamica del
mercato risulterebbe essere influenzata
dalla presenza di meccanismi in grado
di amplificare rapidamente gli effetti di
perturbazioni esogene.
Questo filone di ricerca ha stimolato la
nascita di molteplici teorie e modelli,
tra i quali, appaiono di grande interesse gli studi che considerano il mercato
come un sistema dinamico complesso,
concentrando l’attenzione sugli sviluppi comportamentali, individuali e collettivi, dei singoli investitori (dotati di
razionalità limitata).
Nell’ambito della teoria dei mercati finanziari, il passaggio da una visione lineare (c.d. random walk, con ritorni
distribuiti “normalmente” e serialmente indipendenti) ad una non lineare del
Eugenio De Vito
Laureato in Economia e Commercio a Torino, ha maturato una lunga esperienza nel gruppo Deutsche
Bank, come financial advisor e, successivamente, formatore professionale nell’ambito dell’asset allocation. è partner di 4Timing Financial Advisory in cui
ricopre la carica di Head of Marketing, Business Development e Financial Advisory. Docente Efpa.
difficoltà
tempo
AVANZATO
10 minuti
Sara Giugiario
Laureata in Economia Aziendale e Finanza Aziendale e Mercati
Finanziari all’Università di Torino. Attraverso la tesi Specialistica sui Sistemi di Trading Quantitativi, ha approfondito tematiche
sulla Finanza Comportamentale e costruzione di
sistemi d’investimento. è Financial Quantitative
Analyst presso 4Timing.
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mercato finanziario ha iniziato a svilupparsi circa trent’anni fa, quando da
approfonditi studi compiuti da Fama
(uno dei maggiori assertori dei mercati
efficienti) sui rendimenti giornalieri dei
titoli, iniziarono ad emergere elementi
in contrasto con il paradigma lineare.
Da tali ricerche si evidenziò una distribuzione leptocurtotica dei rendimenti
(c.d. fat-tails, “code” più spesse rispetto
alla distribuzione “normale”), oltre che
un’asimmetria delle probabilità di distribuzione dei rendimenti. Da ciò derivò l’impossibilità di interpretare il mercato basandosi sugli assunti del mercato
efficiente e cominciarono a svilupparsi
numerose teorie finalizzate allo studio
delle dinamiche non lineari del mercato finanziario, quale sistema complesso.
Specifichiamo in modo più dettagliato
cosa si intende per sistema complesso.
• Sistema: insieme di elementi (individui, imprese, mercati finanziari) in relazione tra loro che agiscono come un’entità singola. Gli elementi di un sistema,
essendo tra loro collegati da una grande varietà di legami, si influenzano e si
condizionano reciprocamente. L’interazione degli elementi fa sì che un sistema
si comporti in modo diverso dalle sue
parti. Ciò che differenzia un sistema da
Il passaggio da una
visione lineare ad
una non lineare del
mercato finanziario
ha iniziato a
svilupparsi circa
trent’anni fa, quando
da approfonditi
sui rendimenti
giornalieri dei
titoli, iniziarono ad
emergere elementi
in contrasto con il
paradigma lineare
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un semplice insieme è il fatto che in un
sistema il tutto è diverso dalla somma
delle parti: il comportamento di un elemento influenza il comportamento degli altri, che a loro volta influenzano il
primo (circolarità). Sono quindi le interazioni tra gli elementi a determinare
il comportamento del sistema e le sue
proprietà.
Esempio di insieme:
i calciatori, i musicisti.
Esempio di sistema:
squadra, orchestra.
• Complesso significa intrecciato
(come un tessuto realizzato da migliaia di fili). Ciò che è complesso non
può venire ricondotto agli elementi
semplici che lo costituiscono senza che
si perda, irrimediabilmente, qualcosa di
essenziale. La parola complesso fa infatti riferimento all’incrocio, al tessuto.
E il tessuto, pur essendo costituito da
fili, possiede caratteristiche che le singole parti non hanno e che solo limitatamente possono venire spiegate disfacendo l’intreccio. Da qui il concetto
di emergenza o emersione secondo cui
l’interazione spontanea e non controllata tra gli agenti di un sistema determina
l’emergere di un nuovo ordine rappresentato da nuove strutture, proprietà e comportamenti dello stesso. Nessun singolo agente possiede le proprietà
emergenti del sistema e queste ultime
non possono essere ottenute come somma dei comportamenti individuali dei
singoli agenti.
Esempio: nei mercati finanziari, centinaia di milioni di operatori umani o artificiali si connettono
per scambiare valori mobiliari e dalle loro interazioni emerge un unico grande comportamento collettivo che spinge i prezzi dei titoli verso
“attrattori” a loro ignoti, ma ben
determinati invece dalla struttura
complessa del sistema.
La teoria dell’imitazione sociale, elaborata nel 1974 dai fisici americani Earl
Callen e Don Shapero, studia le dina-
miche di comportamento dei sistemi
non lineari sociali e, in particolare, le
tendenze imitative che si sviluppano tra
i singoli agenti. Ognuno di essi, sebbene dotato di una propria indipendenza
e autonomia di comportamento, tende infatti ad uniformarsi alle dinamiche comportamentali della collettività
in cui è inserito: da un atteggiamento
individuale si sviluppa così una dimensione di gruppo, di massa, definita con
il termine group think.
La teoria tradizionale dei mercati efficienti parla di random walk, un mondo
in cui gli investitori si comportano in
modo razionale e indipendente, le news
vengono scontate immediatamente nei
prezzi e le quotazioni dei titoli mostrano una dinamica casuale, conseguenza
diretta della equiprobabilità di un’evoluzione rialzista o ribassista che può essere intrapresa da ogni azione.
Il sistema finanziario, invece, ci dimostra di evolvere costantemente, adattandosi alle mutevoli condizioni della
realtà e transitando da stati di disordine macroscopico (c.d. random walk)
con uno scarso livello di group think e
quindi con un profilo lineare di rischio/
rendimento (a rendimenti elevati corrispondono proporzionali aumenti della componente di rischio), a stati maggiormente strutturati in cui si evidenzia
un elevato group think e quindi dei
profili non lineari di rischio/rendimento (rendimenti elevati con basso rischio
–bull-market– oppure viceversa –bearmarket–). Ciò si verifica in conseguenza di un aumento del sentiment di mercato, dunque in corrispondenza di un
incremento del grado di interazione tra
i movimenti degli asset quotati. L’aumento del sentiment introduce meccanismi di feedback nelle dinamiche delle
quotazioni, contribuendo all’emergere di persistenza nelle tendenze rialziste
o ribassiste del mercato: si verifica infatti un allontanamento dall’efficienza,
propria dello stato di random walk, e si
entra in un contesto “non lineare” nel
quale le news non vengono più scontate
in modo diretto e immediato sulle quotazioni, ma causano un effetto durevole
sulle stesse (sia al rialzo che al ribasso).
Gennaio - Marzo 2015
PORTAFOGLIO
Il sistema finanziario
ci dimostra
di evolvere
costantemente,
adattandosi alle
mutevoli condizioni
della realtà e
transitando da
stati di disordine
macroscopico a
stati maggiormente
strutturati
Il mercato finanziario è quindi definibile come un sistema dinamico interattivo, composto da una molteplicità di
agenti dalle cui interazioni possono, o
meno, sorgere fenomeni di persistenza
e autoalimentazione (feedback positivi), in grado di rafforzare e amplificare una tendenza in atto del sistema. Il
feedback positivo dei mercati finanziari
si può scorgere quando il mercato supera al rialzo o ribasso un importante
livello psicologico stimolando ulteriori operazioni di acquisto o di vendita.
Per evidenziare la componente dinamica di queste “eruzioni”, si fa ricorso
al termine di curva di retroazione (c.d.
feedback loop), che richiama alla mente un circolo vizioso in grado di autoalimentarsi. Di fatto è proprio quello
che succede, dal momento che i prezzi crescenti, procurando guadagni a chi
opera sul mercato, richiamano altri in-
efficienza del mercato
Lo studio dell’efficienza dei mercati si
focalizza sui meccanismi di formazione dei
prezzi delle attività finanziarie, cioè sullo
studio della velocità e della precisione con
cui le informazioni hanno effetti positivi o
negativi nei prezzi degli strumenti finanziari
Gennaio - Marzo 2015
vestitori, i quali con la loro domanda
faranno salire ancora di più i prezzi richiamando un’altra ondata di interesse;
gli atteggiamenti gregari si diffondono
come le epidemie.
Il feedback positivo è la forza che porta il sistema lontano da un equilibrio
apparente, è il carburante che genera
le bolle speculative. Visto che i prezzi
tuttavia non possono crescere all’infinito, come è logico, prima o poi qualcuno comincia a nutrire dubbi sulla fondatezza di valori tanto alti e comincia
ad uscire dal gioco, mettendo da principio la pulce nell’orecchio degli altri investitori, ed innescando in seguito una
corsa a vendere che non trova acquirenti e che in una spirale di panico conduce allo sfacelo.
Quando la bolla si sgonfia comincia
la ricerca dei responsabili che conduce
puntualmente alle motivazioni più disparate legate a fattori esterni, alla politica economica, a dati negativi e a tutto il resto, tranne che al vero motivo:
la speculazione selvaggia ed irrazionale.
Così, per un paio di decenni al massimo (il tempo necessario a dimenticare le perdite o cambiare generazione)
la depressione imperversa e l’economia
attraversa un tunnel di convalescenza. Successivamente una nuova scoperta, un nuovo bisogno diffuso, l’intuizione di un nuovo business o la fine di
un conflitto militare, accompagnati da
una nuova ondata di ottimismo circa il
futuro costituiscono i presupposti per
un’altra speculazione.
Le bolle speculative costituiscono il ricorrente tuffo nel mondo dei sogni
da parte degli operatori economici,
che scorgono all’orizzonte il miraggio
dell’arricchimento, l’opportunità di realizzarsi cavalcando un’onda apparentemente inesauribile di innovazione e fecondità economica.
Citando Robert J. Shiller, Premio Nobel per l’economia nel 2013
"Le valutazioni dei mercati finanziari
non sono determinate da variabili esogene
(macroeconomiche, politiche), ma dipendono da complessi fenomeni di interazione sociale".
Group Think
La teoria dell’imitazione sociale studia le
dinamiche di comportamento dei sistemi
non lineari sociali e le tendenze imitative
che si sviluppano tra i singoli agenti.
Ognuno di essi tende infatti ad uniformarsi
alle dinamiche comportamentali della
collettività in cui è inserito: da un
atteggiamento individuale si sviluppa
una dimensione di massa, definita con il
termine group think
Tutto ciò conferma l’esistenza di precise tendenze evolutive all’interno dei
prezzi dei mercati. Il grado di variabilità
dei prezzi risulta molto più marcato di
quanto preveda l’ipotesi tradizionale, al
punto che le irregolarità non possono
più essere attribuite semplicisticamente
a ipotesi di random walk.
Per concludere, sulla base degli studi
esposti e delle considerazioni fatte finora, che dimostrano e spiegano a livello
sociale e comportamentale la presenza
di una condizione di non equilibrio, riteniamo che esistano dei frangenti operativi in cui è rilevabile la presenza di
“sacche di prevedibilità” (o comunque
di patterns sistematici) che possono essere individuati e cavalcati anche attraverso un approccio sistematico di tipo
trend following.
Il mercato finanziario
è definibile come un
sistema dinamico
interattivo, composto
da una molteplicità
di agenti dalle
cui interazioni
possono, o meno,
sorgere fenomeni
di persistenza e
autoalimentazione
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