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L`attrattiva del tempo moderno
I NOTIZIE DALLA MARIAPOLI PERMANENTE · REDAZIONE: LOPPIANO - 50064 INCISA VA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO IV (70%) L'attrattiva del tempo moderno CCO E la grande attrattiva del tempo moderno: penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo. Vorrei dire di più: perdersi nella folla, per informarla del divino, come s'inzuppa un frusto di pane nel vino. Vorrei dire di più: fatti partecipi dei disegni di Dio sull'umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l'onta, la fame, le percosse, le brevi gioie. Perchè l'attrattiva gel nostro, come di tutti i tempi, è ciò che di più umano e di più divino SI possa pensare, Gesù e Maria: il Verbo di Dio, figlio d'un falegname; la Sede della Sapienza, madre di casa. Chiara Lubich ---_.. -- nella città « F u in quei giorni che, aprendo il Vangelo e leggendo il brano della perla preziosa, per la quale il ricco commerciante vende tut to quello che possiede, esso ci si svelò nella sua profondità. Valeva la pena perciò vendere tutto, vendere l'intellet tualismo, il criticismo, i beni di questa terra, una carriera .... Tutto valeva la pe na di vendere, pur di comperare que sta perla preziosa che avevamo trova to: Cristo vivente in una comunità di persone». Così si esprime don Pasquale Foresi, il primo focolarino sacerdote, ricordan do i giorni in cui venne in contatto con Trento, piazza Cappuccini. AI numero 2 il piccolo appartamento del primo focolare femminile. quel gruppetto di giovani che, a Trento, sulle orme di Chiara e delle sue com- editoriale Dare tutto "O tutto o niente" sembra, spesso, essere il motto dei giovani, di tutti i giovani in generale. Un motto che in molti casi ha portato a scelte difficili, a volte tragiche, ma che è anche stato alla base di atti eroici, di vite spese in teramente, senza mezze misure, al servizio degli altri. Forse è proprio la sete di totalitarietà quel qualcosa che i giovani ricono scono d'avere in comune e che li ren de disponibili a qualsiasi esperienza, anche a quelle che appaiono mag giormente gravide di conseguenze serie, coinvolgenti tutta la loro esi stenza. L'idea di dare tutto affascina anche molti dei giovani che vivono qui a Loppiano. Sono i "focolarini" che, di fronte alle proposte più ardite di Gesù, come quel "Vieni e seguimi" che ha scon volto il giovane ricco, rispondono: «Sì, o tutto o niente;>. Anche loro vengono qui a Loppiano per vivere in una originale scuola, una scuola di vita che si propone una me ta ardua: formare uomini e donne che sappiano essere nel mondo strumen ti di unità, distributori di gioia. Questo numero del nostro notiziario, dopo quelli che ci hanno fatto cono scere le scuole dei gen, dei sacerdoti e delle famiglie, lo dedichiamo intera mente a loro. "Ho trovato la perla preziosa" i focolarini si presentano pagne, avevano voluto formare il primo "focolare" maschile del mondo. È l'esperienza, oggi, di centinaia di gio vani, ragazze e ragazzi, che desidera no vivere lo stile di vita che Gesù pro pone. E arrivano a decine e decine ogni anno, qui a Loppiano, dopo aver fatto un pas so decisivo, quello di lasciare la fami glia, la patria, il lavoro, spinti dall'esi genza di vivere alla lettera, tra le altre, anche quella frase di Gesù che dice: "Chi non lascia padre, madre, campi ... non è degno di me». È difficile, quasi impossibile, per tanti, tradurre in parole i connotati di quella spinta, di quell'esigenza. Qualcuno, guardando indietro, non può far altro che ricondurre tutto al desiderio pre potente di rispondere, nel modo più adeguato possibile, all'amore di Dio, un amore così personale, così profon blematica: mio fratello, per frequentare do, da trasformare tutto ciò che tocca. l'università, era costretto a trasferirsi in È il caso di Gabriella, argentina, e di Martin, un giovane svizzero. un'altra città; così mia madre, vedova da alcuni anni, sarebbe rimasta sola "Conoscevo da poco il Movimento gen, col nonno ormai tanto anziano. l'espressione giovanile del Movimento Contemporaneamente, dentro di me, dei Focolari è Gabriella che parla - andava maturando un'esigenza. Viven quando sentii parlare della cittadella di do ad O'Higgins, con altre gen, mentre - O'Higgins, una piccola Loppiano a po approfondivo la spiritualità dell'unità, chi chiloll)etri da Buenos Aires. Desi sentivo crescere il mio rapporto con deravo fare un'esperienza di unità pro Dio, dal quale ogni giorno di più mi sen fonda, ventiquattro ore su ventiquattro. tivo amata. Era soprattutto sconvol Per questo decisi di andare a vivere lì gente la scoperta dell'immenso amore per un periodo. di quel Dio che, inchiodato su una cro Proprio in quell'arco di tempo, però, la situazione a casa mia diventava pro- 2 Gabriella, argentina ce, si sente abbandonato da tutti, perfi no dal Padre suo, lo stesso Pad re che gli aveva chiesto di affrontare quei tre Anche i focolarini, così come i gen, i vo mendi supplizi. Quel Dio aveva gridato lontari, i sacerdoti del Movimento, pun il suo dolore per me, aveva sofferto e tano lì, anzi sembra che siano stati pianto per me. Di più non poteva darmi. messi da Dio nelle condizioni più adat E io, che l'avevo incontrato, come avrei te per incarnare questo modello. E vie potuto rispondere al suo amore, se non ne da dire che a Loppiano è particolar dandogli anch'io il mio tutto? mente evidente questa identità del fo Era come se Lui mi dicesse: "Vuoi dar colarino col tipo del bambino evangeli mi tutto? Seguimi, spendi la tua vita, a co. tempo pieno, per costruire l'unità là Forse perchè sono giovani, forse per dove non c'è". chè hanno tagliato da poco ogni lega Gli dissi il mio sì. Poi il lasciare 'padre, me con la vita precedente, forse per madre, campi. . .' vè nne di conseguen chè za, una conseguenza che in tanti mo cuore il momento in cui hanno sentito il hanno ancora freschissimo in menti ha fatto sentire il suo doloroso potente richiamo di Gesù che li invita peso da entrambe le parti, ma che non va a seguirlo, certo è che vedendoli è mai stata motivo di tentennamenti di riaffiora spesso alla mente la figura del fronte a quella esigenza totalitaria che "popo". Dio stesso - e questo era chiaro sia Alcuni di loro, riannodando il filo d'oro per me che per mia madre - mi aveva della loro storia personale, che li ha messo dentro». condotti fin qui, fanno chiaramente ri Martin, svizzero ferimento a questo amore paterno di «Ero un bravo ragazzo - dice Martin - Dio, che li ha portati per mano, rimuo un cristiano praticante, ma il mio rap vendo ogni ostacolo e strappandoli da porto con Dio era intellettuale, teorico. circostanze che apparivano incontra Ammiravo i santi, ma non pensavo che fosse possibile imitarli. Conoscendo il stabili. È l'esperienza di Mi Sook, della Corea. Movimento dei Focolari, ho capito in «Mio padre si era trasferito negli Stati vece che il Vangelo poteva, anzi dove Uniti già da tempo. Noi avremmo dovu va essere vissuto. A poco a poco m i so to raggiungerlo di lì a qualche mese. no reso conto che Dio mi dava tutto, Così, mentre si dava il via ai preparativi, anche la libertà assoluta e quindi la per me iniziava un periodo di grande possibilità di usare questa libertà dan travaglio. Avevo già espresso il deside dola tutta a Lui. rio di entrare in focolare e sarei stata Ed è stato proprio questo suo amore felice di restare nella mia città per rea che arrivava perfino a rispettare così lizzare quel sogno. Ma non era così fa cile... profondamente la mia libertà, che mi ha fatto decidere: nessuno mi costrin Mio fratello più piccolo non aveva an geva ad intraprendere l'una o l'altra cora fatto il servizio militare, eppure la strada, nemmeno Dio stesso. Per tanto legge gli permetteva di uscire dal pae tempo se in caso di trasferimento dell'intera ho aspettato che arrivasse qualcosa che mi facesse capire con famiglia. Quell"intera' era il mio proble certezza quello che Lui voleva da me. ma: se fossi rimasta in Corea avrei reso Certo c'erano molte cose che mi face Mi-Sook, coreana vano pensare d'essere fatto per il foco inapplicabile quella legge al caso di mio fratello e l'avrei costretto a sepa lare, ma tanti altri argomenti erano a fa rarsi dal resto della famiglia. Per me era vore del no: una scelta così impegnati Anche Chiara e le sue prime compa un dilemma: va faceva paura ... Eppure proprio in gne, negli anni '40, non smentivano la mente significato perdere i contatti col questa situazione il silenzio di Dio, che tradizione: erano le "pope" di Piazza Movimento - visto che la destinazione significava per me piena libertà, è stato Cappuccini. Così, insieme a quell'ine dei miei era uno stato nordamericano a l'argomento più convincente. sauribile patrimonio spirituale che ha migliaia di chilometri dal più vicino fo Ora la mia unica preoccupazione è fatto il giro del mondo, abbiamo visto colare -e dire forse addio per sempre quella di essere disponibile al massi partire da Trento ed esportare all'este al mio sogno. mo al lavoro che lui vuoi fare in me, di ro anche quel simpatico nomignolo. Non sapevo proprio cosa fare. Ricordo stare al suo gioco, di non ritirarmi mai. Naturalmente, al di là delle dolomiti tri che ad un certo punto misi in dubbio partire avrebbe certa Sento che è proprio in questo modo dentine, il significato del termine ha proprio tutto: "Forse - pensai - non è che la mia umanità va maturando, as subito una notevole restrizione: ora, somiglia cioè sempre di più a quella di per noi del resto del mondo, il "popo" quella la strada che Gesù ha pensato per me..." Di fronte a quell'interrogati Gesù». non è più il figlio, il bambino in genere, vo, però, mi parve che la cosa migliore ma quello che, toccato dalla luce di fosse girare la domanda al più diretto Bambini evangelici questo carisma, vi aderisce con la interessato e mi abbandonai nelle ma semplicità e la gioia di chi riscopre e ni di Dio chiedendogli di farmi capire A Trento le mamme, parlando dei loro sente d'essere figlio di Dio. lui, chiaramente, cosa voleva da me. figli, li chiamano "popi", cioè bambini, Essere "papa", quindi, è una caratteri Finchè arrivò il momento di chiedere il anche quando questi ormai si fanno la stica, anzi una meta comune a tutti i visto per l'espatrio. È membri del Movimento, perchè coinci La mia pratica era tra quelle degli altri un'abitudine che risale a chissà quan de col credere all'amore del Padre, miei fratelli. Vidi apporre anche sul mio barba e hanno messo su casa. to tempo fa, quando il dialetto trentino, coll'essere puri, semplici, liberi, incan passaporto quella firma e quel timbro. dolce e colorito, era veramente l'unica tati dalla Sapienza, arditi nell'agire per Ormai sembrava cosa fatta. lingua di quei posti. chè certi di non essere mai soli. Il giorno dopo, invece, veniamo a sape3 .... ".. re dal telegiornale, che l'articolo tot so dal compito che si trova a svolgere della legge tot, proprio quello che vin qui a Loppiano? colava mio fratello alle mie eventuali Il nocciolo è sempre lì, in quell'esigen scelte, aveva subito sostanziali modifi za di totalitarietà che fa fare... pazzie che: lui avrebbe potuto partire anche evangeliche. Gesù, infatti, chiede di se io fossi rimasta. vendere tutto, di lasciare anche i 'cam I miei salti di gioia fecero immediata pi', cioè il proprio lavoro, e questo, per mente capire alla mamma e agli altri chi sente di rispondere a tali richieste quel che stavo pensando. Per me era nel modo più radicale possibile, com chiaro: Dio mi voleva in focolare e ave porta necessariamente un distacco to va trovato il modo di dirmelo. Mia ma tale dalla propria professione. Quasi dre, prima di partire mi disse: "Resta certamente Rita e Victor, quando parti pure e sii felice. Tutto questo non pote ranno da Loppiano, torneranno a eser va farlo un uomo, ma solo Dio"». citare la loro professione, proprio per Un giovane europeo, col suo accento sfruttare al massimo i talenti che Dio ha marcatamente tedesco, non può che loro affidato. Ma qui le necessità, le sottolineare esigenze sono particolari: certo anche con gioia l'esperienza dell'amore di Dio Padre, che ha cam a Loppiano si lavora per vivere, ma i "la biato il corso della sua esistenza. voratori" qui non sono tutti padri e ma "Vivevo come tutti: andavo a scuola, la dri di famiglia che col tempo acquista voravo. Ma in fondo non ero mai con no sempre maggior esperienza e spe cializzazione nel loro campo, ma sono tento: mi sentivo trascinato dalla cor rente, trasformato in un ingranaggio di Vietor, della Columbia una società che non mi piaceva. Con alcuni amici avevamo deciso di cerca re qualcosa che fosse in grado di ca povolgere la situazione. Scoprimmo la musica come strumento di protesta, ma ben presto mi accorsi che era una protesta sterile. L'incontro con la droga, quello si, mi sembrò risolutivo: avevo trovato ciò che cambiava qualcosa, almeno den tro di me. Ero finalmente contento, se reno. A poco a poco, però, il giro della droga scavò attorno a me il solco della solitu dine: la necessità di procurarsi e di vendere dosi annullava ogni possibilità di sincera amicizia. Fui invitato ad un incontro di giovani che si sarebbe svolto a Roma. Ci andai e li, per la prima volta, mi posi seria mente la questione sull'esistenza di Dio. I giovani che erano intorno a me di cevano di sì: Dio esisteva e mi amava, anzi loro stessi erano una testimonian za di questo suo amore. Gianni, italiano Tornai a casa e cercai di vivere come loro. Cosi, seppur a fatica, riuscii a smettere, ad uscire dal tunnel. Oggi, guardando al Dio che mi ha tirato fuori dalla situazione in cui mi ero inca gliato, irrompe dentro di me un'infinita gratitudine. Mi sento avvolto dal suo amore e sono qui a Loppiano per que sto, per inserirmi pienamente nella sua volontà, certo che, come è stato finora, essa non sarà che il mio maggior bene, l'espressione del suo amore per me». Il Dott. Rossi fa il cuoco pio. Qualcuno interrompe Rita che sta giovani di tutto il mondo, che lavorano tagliando stoffe già destinate a diven e studiano e che, soprattutto, sono abi tare copriletti per bambini, e le chiede: tanti della cittadella per un periodo li "Che qui?». lavoro facevi prima di venire È mitato, di soli uno o due anni. E sono facilmente immaginabile la proprio le circostanze pratiche, deter sorpresa di fronte alla sua risposta: minate da questo contesto, che qui in "Sono medico, lavoravo in ospedale». Mariapoli portano questa disposizione E nella sua voce non si coglie neppure interiore, un accento di stanca rassegnazione o dalla propria professione, a tradursi in di amarezza. Nei laboratori dell' Azur le un gno troviamo Victor della Columbia in scambiano con semplicità e le espe tento a scolpire crocifissi; veniamo a rienze si moltiplicano per tutti. p asso questo distacco spirituale concreto. Allora i ruoli si sapere che ha scoperto quel talento E molti non finirebbero più di dire stando qui a Loppiano. Prima, infatti, quanto sentono utile, per la loro stessa C'è un fatto che sorprende la maggio faceva l'insegnante di tae kwon-do. crescita umana, oltre che spirituale, ranza delle persone che in un modo o Da dove nasce questa originale prassi, questa piena e concreta disponibilità a in un altro vengono in contatto con per la quale molto spesso la professio passare da un ufficio ad una cucina, Loppiano. Si tratta di scene che si ripe ne o il mestiere che ciascuno ha scelto dai libri ai cacciaviti, da una catena di tono spessissimo. Eccone un esem- di esercitare nella propria vita, è diver- montaggio ad un banco di recezione e 4 accoglienza. Gianni, italiano, ci ha det chiaramente che Dio voleva di più da reso sempre più fiorente, erano natu to che anche questo, per lui, è stato ed me: voleva la mia vita, le mie forze, la ralmente aperte per me. Col tempo è "scuola": «Allenandosi con questa mia intelligenza, la mia umanità, il mio avrei potuto assumere incarichi diretti continua ginnastica - che aiuta a ridi cuore. Era come una catena: più davo, vi o amministrativi, mantenendo inva mensionarsi e a valorizzare ognuno e più ricevevo, più sentivo che Dio mi riato o accrescendo il prestigio di cui ogni aspetto della vita - nascono, si chiedeva, più gioivo nel costatare che già godeva il mio cognome. sviluppano e si fortificano delle qualità Lui mi dava sempre di più. Diventava, In famiglia ci volevamo un gran bene e che forse neanche pensavi di avere o insomma, un'autentica esigenza per pure la piccola fortuna dei miei nasce che erano sCiupate, maltrattate, per me, quella di dare tutto a Dio. Capivo va da una continua, sincera onestà, da chè non vissute in funzione del servizio che solo lasciando tutto per seguirlo, una agli altri. dove e come lui voleva, realizzavo il più questo oggi, quando penso a quello lo sono partito da casa propria nel mo alto disegno suo su di me. che ho lasciato - il che, a dire il vero, mento in cui mi si aprivano tante possi È così che sono approdato a Loppiano. avviene molto di rado - mi ritrovo a grande generosità. Anche per bilità: avevo davanti a me la prospettiva E mi fa una certa impressione, ora, ri gioire del fatto che la mia scelta non è di una brillante carriera, ma... Dio mi pensare a quel ragazzo in cerca di feli stata una reazione ad uno stile di vita chiedeva di più". cità che, per sentirsi qualcuno, rompe contrario ai principi evangelici. Dun Mentre Gianni ci spiega il significato di va le vetrine o tagliava i copertoni delle que, da dove è venuta fuori l'idea di vol questo "di più", ci sembra di capire che macchine. Oggi sento che la mia felici tare le spalle ad un futuro così sicuro e proprio in queste due parole sta la tà non dipende dai momenti in cui rie promettente? chiave della sua esperienza, della sua sco ad impormi, ma, all'opposto, da una frase del Vangelo, anzi di un intero scelta: «Da piccolo cercavo la felicità quelli in cui non sono, da quelli, cioè, in episodio della vita di Gesù: quello del tra gli amici, i parenti, lo studio, lo cui riesco a perdere la mia idea, il mio È stata tutta "colpa" di giovane ricco. Anch'io, come lui, avevo sentito su di me quello sguardo carico d'amore; anch'io, come lui, avevo il desi derio di fare della mia vita un gioiello di perfezione. E allora? Mi sarei anch'io al lontanata da Gesù "col cuore triste per chè aveva molti beni"? No, volevo che la mia vita rimediasse a quel rifiuto, il mio sì sanasse la ferita aperta da quel no. Ora sono qui a Loppiano, lavoro come centralinista. Domani mi guadagnerò il pane, probabilmente, come impiegata, come segretaria o contabile, ma avrò sempre nel cuore la gioia che provo ora, quella di sentirmi completamente nelle mani di Dio, libera, semplice, pronta a sorprendermi e a gioire, ogni volta, dei continui interventi della prov videnza, nella quale già da ora ho la prova tangibile dell'amore di Dio per me". Insomma Loppiano, per questi giovani che vogliono essere, come si diceva, strumenti di unità nel mondo, sembra essere la palestra più adatta per per dere quella scala di valori che usa co Maria, italiana me unità di misura lo status sociale e acquistare un nuovo modo di valutare sport... Ma quanti buchi nell'acqua! Vo limitato modo di vedere, per far posto È levo resistere alla società ed essere all'altro completamente. qualcuno. Riguardo al 'come', poi, tutto traverso queste circostanze che Dio mi proprio at faceva brodo: piccoli furti, un po' di chiede di più e che io posso dargli di teppismo, vendette, ripicche ... più". Poi l' incontro con i gen. Per me è stato Anche Maria è italiana. Per lei la scelta l'incontro col Vangelo. del focolare coincide con la scelta di Ho cominciato a sperimentare che è una vita sobria, non certo fine a se un libro vero. Da allora tutto quello che stessa, ma semplice espressione con riuscivo a costruire nella vita mi appari creta di una frase di Gesù: «Guardate i va legato ad una radice precisa: rap gigli del campo: non lavorano nè filano, porti profondi con compagni di studio ma vi dico che neppure Salomone in o vicini di casa, una gamma enorme di tutta la sua gloria, fu mai vestito come conoscenze oltre i confini della mia cit uno di essi. Se dunque Dio veste così tà, lo stesso studio, la laurea ottenuta a l'erba del campo, che oggi è e domani pieni voti, la possibilità di una carriera, si butta al forno, quanto di più farà per mi parevano tutti frutti del Vangelo vis voi?". suto. «Le porte della piccola fabbrica di mo Ma andando avanti, mi rendevo conto bili, che mio padre e i miei zii avevano le persone, quello di vederle tutte co me figli di Dio, di pari dignità al di là di razze, lingue, culture diverse. Si impara ad ascoltarsi, a comprender si e così ci si trasforma: gli orizzonti si allargano, il cuore si dilata su tutti i po poli, la propria cultura diventa un dono e ci si arricchisce dei valori specifici di culture diverse ... Cosi ci si ritrova pron ti a partire per qualsiasi destinazione: Asia, Americhe, Africa, Oceania, Euro pa, dovunque, nei cinque continenti, sorge o deve sorgere un centro del Movimento. Così il focolarino speri menta quelle "cento case" che insieme ai cento padri, madri, fratelli e sorelle, il Vangelo promette a chi lascia tutto per seguire Gesù. a cura della redazione 5 Esperienze Alla ricerca della verità avevo imparato a fare. Un giorno finsi di Ogni anno arrivano a Loppiano giovani asiatici, spesso provenienti da famiglie di tra star male per convincere un mio com dizione non cristiana, ma che, una volta incontrato Gesù, scoprono d'essere stati pagno, che mi pareva ancor più affa pensati e scelti proprio per vivere alla sua sequela. Uno di loro è Austin, coreano, di mato di me, ad accettare un pezzo di cui riportiamo l'esperienza. carne e un po' di riso dal mio piatto. Evidentemente i superiori notarono il mio atteggiamento: mi chiedevano di far loro conoscere il cristianesimo e mi consegnavano premi di buona condot S e da bambino mi avessero chie ta. Così ebbi la possibilità di partecipa sto: re, anche in quel periodo, alle Mariapoli "Cosa farai da grande?» e ai congressi dei giovani del Movi avrei certamente risposto, sen mento. za tentennamenti: "II pittore o il filoso fo». Ero ancora a scuola, però, quando Dopo il servizio militare mi trasferii a rinunciai a quelle mete e mi incammi Seoul per lavorare come disegnatore. nai su una strada che aveva tutt'altra L'ambiente non era facile, ma anche lì direzione. Tutto cominciò il giorno in cercai di amare tutti con piccole cose, cui fui picchiato senza motivo dal come fare le pulizie dell'ufficio, acco gruppo più violento della scuola, che gliere i miei colleghi con un sorriso, far mirava sempre agli studenti più bravi. loro trovare un po' di fiori sul tavolo, e lo non avevo mai cercato grane, ma così via. quel giorno decisi che mi sarei difeso, Ma dopo qualche tempo dovevo lotta che avrei reso loro la vita difficile. re con tutte le forze per non essere ri Con altri amici formai anch'io un grup succhiato da quel mondo che viveva po e il nostro motto era tutto un pro solo per guadagnare e guadagnare gramma: "Occhio per occhio, dente sempre di più. Durante la Mariapoli di per dente». Risse, zuffe, picchiaggi, quell'anno, capii con certezza che Ge erano i motivi per cui ci radunavamo sù mi voleva in focolare. negli angoli più nascosti della città. Quando comunicai ai miei genitori - Due anni così e toccai la disperazione. che non conoscono il cristianesimo - Sapevo che facevo male, ma ormai ero la mia decisione, la loro reazione fu di entrato in un circolo chiuso. Cominciai Austin, della Corea sastrosa: mia madre avrebbe voluto addirittura portarmi in ospedale per anche a fumare e a bere. Agli occhi dei miei, intanto, ero il bravo chè pensava che la stanchezza mi ragazzo di sempre, perchè mi bastava avesse fatto perdere la bussola. A niente servivano i miei tentativi di spie ben poco per riuscire a superare gli testimonianze di vita che ascoltavo mi esami. Quando l'alcool cominciò a mi colpivano profondamente. Ebbi la cer gare, di calmarli. .. Li lasciai così e ripar nare la mia salute, mi spaventai. Mi but tezza dell'esistenza di Dio e del suo tii per Seoul. Sul pulmann sentivo bru ciare dentro di me quel dolorosissimo. tai, allora, nello studio: volevo la verità amore per me. e la cercavo disperatamente nei libri di Tornai a casa deciso a ricevere il batte strappo. Mi venne in mente, allora, una filosofia. Ma niente riusciva a saziarmi; simo. semplice frase che, sapevo, aveva avu ero stanco e tremendamente solo. Non lasciai più le persone del Movi to un posto importante anche nella Avevo spesso voglia soltanto di ascol mento; con loro cominciai a visitare gli storia di Chiara: "Tutto vince l'amore». tare il silenzio, per questo, di notte, an ammalati, i poveri, a vivere le parole di Sì, volevo crederci e solo questa cer davo nel giardino adiacente ad una Gesù. Lessi anche molti libri per cono tezza mi fece ritrovare la pace. chiesa cattolica, un luogo che sembra scere sempre meglio il cristianesimo. Una settimana dopo mia madre e mia va fatto apposta per calmarmi, dove Ci fu, insomma, un cambiamento di vita sorella vennero a trovarmi. Non so co c'era una statuetta bianca: mi avevano radicale, finchè cominciai a pormi un me, tutto era cambiato: "La tua vita è detto che si trattava di un'immagine di quesito: "Cosa vorrà Dio da me, dalla tua - mi disse mia madre - non mia. Maria, la madre di Gesù. Di lei non sa mia vita?» Un giorno entrai in chiesa, mi Noi cercheremo di capirti e speriamo pevo altro, ma guardandola mi entrava inginocchiai davanti al tabernacolo e che tu abbia scelto la strada giusta per la pace nell'anima. per ore ed ore rimasi lì, a parlare con te». Una notte, mentre suonavo la chitarra Gesù del mio futuro. Quando uscii ero Pochi mesi più tardi ero sull'aereo che in quel giardino, mi si avvicinò una suo deciso a dare tutto a Lui. Non sapevo mi avrebbe portato in Italia. Sotto di noi ra. Da quel primo saluto alla stima reci come, ma ero certo che da me voleva correvano le nuvole e dentro di me, co proca e all'amicizia profonda, passò tutto. me in un film, scorreva la storia della poco tempo. Seguendo un suo consi Con questo segreto nel cuore, partii mia vita, tutto quello che Dio aveva fat glio, iniziai a studiare catechismo e per il servizio militare. Trentasei mesi to in me fino a quel momento: "Da ora partecipai alla Mariapoli, il convegno terribili, che mi parvero trentasei anni: in poi - pensai - voglio essere nulla in estivo del Movimento dei Focolari. Mi fame, freddo, sonno, fatica, maltratta Dio che è tutto». trovai in un clima fraterno, fra persone menti... Nonostante tutto, trovavo la che mettevano in pratica il Vangelo e le forza di continuare ad amare come 6 a cura della redazione Flash ALCUNI CENTRI DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI IN ITALIA ANCONA Via Fazioli, 10 - tI. (071)201401 - F.F. Via Tagliamento 19, tf (071) 32285 - F.M. AREZZO Via Malpighi 54, tf. (0575) 380220 - F.F. BARI Via Bottalico 44, tL (080) 221982 - F.F. Via Melo 15/3, tI. (080) 212493 F.M. - BOLOGNA Via Baracca 2, tL (051) 388551 FF Via San Donato 156, tI. (051) 503493 - F,M, - BRESCIA Via Diaz 9, tf. (030) 291011 - F.F. Via L Gambara 3, tI. (030) 290005 - F.M. CAGLIARI Via dei Visconti, 52 - tf. (070)496894 - F.F. Via Fracastoro 12, tf. (070) 308363 - F.M. CATANIA Via Ciccaglione 9, tf. (095) 436235 - F.F. Via Mineo 11. tI. (095) 441292 - F.M. FtRENZE Via V. Emanuele, 213 - (055)499684 - F.F. Via Cino da Pistoia 13, tf. (055) 588560 - F,M. Centro Internazionale Studenti "G. La Pira" Corporeità e Affettività un Forum del Movimento Via de' Pescioni 3. tI. (055) 219749 - F.M. Gioventù Nuova 210 giovani del Movimento Gioventù Nuova, sorto proprio per raccogliere più giovani possibile intorno all'ideale dell'unità del mondo, hanno partecipato al Forum su "Corporeità e affettività", che si é svolto a Loppiano dal 23 al 25 aprile u.s .. A condurlo erano soprattutto tre esperti: Alberto Friso, Flavia Caretta e P. Amedeo Ferrari, che hanno affrontato il tema ri spettivamente dal punto di vista sociolo gico, fisiologico e psicologico, facendo emergere il giusto valore che deve essere attribuito al corpo affinché esso serva e non ostacoli l'unità della persona in se stessa e quella tra gli uomini. I partecipanti hanno colto e apprezzato molto la novità del modo in cui é stato af frontato l'argomento. Ogni intervento, infatti, era corredato da testimonianze che avallavano la tesi del relatore. Proprio queste ultime sono risul- tate il linguaggio più chiaro e convincen te. Particolarmente incisive, tra le altre, quelle sull'invecchiamento, sul limite fisi co e sulla scoperta dell'amore vero tra due fidanzati. È venuta in grande rilievo, poi, la testimo nianza di Liliana Cosi, la celebre ballerina étoile, sulla corporeità e gestualità nella arte della danza, vista come linguaggio che comunica messaggi. I giovani, prima di partire, scambiandosi le loro impressioni riguardo questo in contro, si sono espressi in termini molto positivi: per alcuni di essi il Forum ha coinciso con la scelta di un nuovo orienta mento da imprimere alla loro vita, per tan ti é servito a chiarire idee prima confuse. Infine, il desiderio di tutti: comunicare agli amici e a quanti più giovani possibile "questa nuova visione e questo nuovo modo di vivere". • "Omaggio a Maria" una rassegna d'arte contemporanea Giulietta Masina a Loppiano; Carmine Lanci, (in alto) attore mimo, conduce una delle attività del Forum insegnando ai giovani esercizi di animazione. Dal 15 maggio al 6 giugno si é svolta, . nella Cripta della Basilica di S. Lorenzo, a Firenze, la rassegna d'arte contempora. nea "Omaggio a Maria", organizzata dal Centro Ave Arte di Loppiano. Tra gli espo sitori molti nomi di spicco nell'arte infor male internazionale. . Accompagnava la rassegna una serie di manifestazioni culturali collaterali, che hanno allargato i confini della rassegna stessa su molte altre forme di espressio ne artistica: dalla danza alla lirica, dall'ar chitettura alla musica. Una di queste, svoltasi il 10 giugno, ha vi sto la partecipazione di Giulietta Masina, che ha letto alcune meditazioni di Chiara Lubich. Poi l'attrice ha trascorso la serata con noi, a Loppiano. Dopo cena, per poco più di un'ora, le abbiamo offerto qualche canto e alcune danze folkloristiche. Alla fine Giulietta Masina, tra le altre cose, ha volu to ringraziarci per l'accoglienza "così cal da, così dolce, così giovane". "Veramente mi sono emozionata - ci ha confidato con quel suo conosciutissimo e inconfondibile tono di voce. E non lo dico per civetteria, né per rendermi simpatica, ma perché qui si sente il bisogno di esse re sinceri, autentici... Grazie di essere così, ragazzi. E aiutate anche gli altri ra gazzi a diventare come voi». FOGGIA Via Ruggero Bonghi 22, tf. (0881) 47254 Via Molfetta 42. tf. (0881) 87339 - F.M. - F.F. GENOVA Corso Armellini, 10/4, tf. (010) 877935 - F.F. Via al Campo di S. Chiara 16/A, ti. (010) 383431 - F.M. G ROTTA F ER RAT A Via Ouattrucci 156. ti. (06) 9465326 - F.M. MARtNO C,so Vittoria Colonna 78 - Pal. A in!. 11 IL (06) 9385417 - F.F. MILANO Via Faruflini 16, tI. (02) 4984375 - F.F. Via Pastorelli 19, tf. (02) 8358267 - F.M. MONTEVARCHt (AR) Via Fonte Moschetta 54, tL (055) 984601 - F.M, NAPOLI Via B. Caracciolo 34, tI. (081) 347178 - F.F. Salita S. Antonio ai Monti 13/10, tf. (081) 342078 F.M. PADOVA Via Palladio 26, tf. (049) 618477 - F.F. Via Ss. Trinita 1, tI. (049)600382 - F.M, PALERMO Via Rapisardi 60, tI. (091) 266585 - F.F. Via Sammartino 22, tf. (091) 331730 - F.M. PARMA Via Pergolesi 2, tI. (0521) 47269 - F.F. Via Stalingrado 8, tf. (0521) 45551 - F.M. PERUGIA Via Sacchetti 23, tI. (075)34087 - FF. Via Bonciario 8 - 1 - tI. (075)62094 - F.M. PESCARA Via S. Eufemia Maiella 8, tf. (085) 381280 - F.F . Via Milite Ignoto 24/9, tf. (085) 31787 - F.M. REGGIO CALABRIA Via Emilio Cuzzocrea 16, tf. (0965)27587 - F.F, Via Annunziata 13. tf. (0965) 97167 F.M. - ROMA Via Marcello Il 26/10 - 4' tf. (06) 6383194 - F.F. Via V. Mazzola F20-Sc. A. - tI. (06) 5030075 - F.F . Via M. Dionigi 16/8, tf. (06) 3619574 - F.M. TORINO P.za Peyron 7, tf. (011) 7497793 - F.F. Via R. Sineo 12/8, tf. (011) 837440 - F.M. TRENTO Via Vicenza 10, tf. (0461) 933567 - F.F. Via Grazioli 4317, tf. (0461) 23827 - F.M. TREVISO Viale Repubblica 103/E, tL (0422) 430049 - F.F, Via Cervellini 1/A, tf. (0422) 540272 - F.M. TRIESTE Via Matteotti 39, tL (040) 390104 - F.F. Via A Madonizza 6, ti. (040) 744151 - F.M. LOPPIANO - ufficio recezione tel. 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Anzi una fede che non incida ralizza completamente e svuota la vita cristia seriamente, che non trasformi effettivamente na, è l'incoerenza, ossia il distacco tra fede ed il nostro comportamento in modo da mostrare impegno concreto. tutta la fecondità del messaggio evangelico, È questo il pericolo contro cui l'apostolo Giacomo vuole metterci in guar non merita nemmeno questo nome; non sa dia nella lettera da lui indirizzata alle comunità rebbe che pura illusione. cristiane sparse nel mondo e dalla quale vie ne presa la Parola di vita di questo mese. La fede è una luce che per natura sua non tollera di restare sterile ed inoperosa. La logi Egli si riferisce appunto a coloro che esal ca di Gesù a questo riguardo è inesorabile.Se tavano, e giustamente, la professione della fe non incarneremo la luce che abbiamo ricevu de, ma poi non sapevano o non volevano tira to, questa si spegnerà dentro di noi e ci verrà re le dovute conseguenze che la fede com tolta. pOlia nella vita di ogni giorno. Di qui il verifi carsi in queste comunità di inconvenienti ed abusi, specialmente nel campo della solida "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?". rietà e dell'amore del prossimo, del tutto in compatibili con la vocazione cristiana. Come mettere in pratica, allora, questa Parola? "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?". Dobbiamo prendere seriamente le parole di Gesù. L'indifferenza e le mezze misure non devono mai avere in noi il sopravvento. Le opere, di cui parla san Giacomo, sono Dobbiamo frugare negli angoli più segreti evidentemente una condotta conforme agli della nostra coscienza, dove si nascondono, insegnamenti di Gesù. Sono le parole stesse cercando di difendersi e di giustificarsi, la no di Gesù messe in pratica, attuate nella vita stra pigrizia e i nostri egoismi. quotidiana, e non lasciate a livello di sterile Un giorno saremo giudicati non tanto in adesione intellettuale. In particolare, come base alla nostra comprensione del suo Van traspare dal contesto, sono le opere della ca gelo, quanto piuttosto in base al modo con cui rità cristiana, a partire da quelle più urgenti, e l'avremo fatto fruttificare. cioè dalle opere di misericordia corporali, sul Prepariamoci, allora, a questo giudizio le quali saremo giudicati un giorno: "Ho avuto con diligenza e con perseveranza.Soprattut fame e mi avete dato da mangiare; ...ero nudo to teniamo vivo in noi l'amore del prossimo in e mi avete vestito... " (Mt 25,35s.). cui è riassunta la dottrina di Gesù. "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?". 8 Chiara Lubich