...

Prima di rispondere alle vostre domande vorrei dirvi, che ho

by user

on
Category: Documents
25

views

Report

Comments

Transcript

Prima di rispondere alle vostre domande vorrei dirvi, che ho
La redazione della Scuola Spinelli nell’ambito del progetto Campionato di
Giornalismo 2013-2014, La Nazione “Cronisti in classe”, intervista il
Sindaco
Sindaco: Prima di rispondere alle vostre domande vorrei dirvi, che io ho frequentato questa
scuola media. Ero in una classe al pian terreno. Qualcuno di voi potrebbe ripercorrere i miei
stessi passi e chissà fra qualche anno essere sindaco di Scandicci. Penso che il vostro lavoro
di quest’anno sull’intercultura sia bello. Ricordate ogni volta che parlate di altri paesi, di altri
colori della pelle, di tutto quello che succede nel mondo, che tutti noi veniamo dall’Africa, in
quanto il primo uomo comparso sulla terra viene dall’Africa. La pelle, l'aspetto esteriore è
cambiato a seconda di dove gli uomini sono vissuti, ma noi veniamo dall’Africa. È il nostro
legame con l’Africa e non dobbiamo dimenticarlo.
Intervista
È soddisfatto di come ha lavorato la sua amministrazione per Scandicci? Può fare per
noi un bilancio del suo operato in ordine alle diverse aree: urbanizzazione, cultura,
commercio, attività scolastiche, extrascolastiche e ricreative?
È una domanda che richiederebbe una risposta di mezz’ora, ma cercherò di rispondere in
pochi minuti. Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto, io e la mia amministrazione.
Ovviamente si tratta del mio giudizio. Soddisfatti devono esserlo i cittadini, ma da quel che
percepisco la città riconosce il valore del lavoro che abbiamo fatto in questi anni. È anche
vero che Scandicci è una città che si amministra bene, nel senso che non ci sono grandi
problematiche. E’ una città solidale, in cui si governa bene, che partecipa a tutte le iniziative
che vengono messe in campo. Tra le cose più importanti che abbiamo realizzato, ricordo
velocemente le trasformazioni urbane, cioè la realizzazione della tranvia (è stata fatta su un
progetto predisposto nei primi cinque anni della mia amministrazione da quella precedente, in
cui ero vicesindaco). Ho avuto la fortuna di progettare delle azioni per il territorio e di
vederle anche realizzate e questo, dati i tempi lunghi dell'amministrazione pubblica,
raramente accade. Spesso infatti, chi pensa e progetta delle azioni per il territorio le vede
realizzate da qualcun altro. Ho avuto la fortuna di poter inaugurare la tranvia, il “Centro della
città”, ecc. Scandicci è nata come quartiere e da tanto tempo aveva bisogno di un “Centro
della città”. Con questa amministrazione siamo riusciti a dare un “Centro alla città”, una
nuova piazza, un Auditorium, ecc. Ecco, diciamolo, finalmente Scandicci ha un suo centro!
Chi verrà dopo di noi potrà continuare questo lavoro. Dal punto di vista della trasformazione
urbana la parte più importante, l’obiettivo che ci eravamo dati, lo abbiamo raggiunto. Per
quanto riguarda la cultura, nonostante le difficoltà che ci sono state negli ultimi anni per via
di una netta riduzione delle risorse pubbliche destinate a questo settore, siamo riusciti ad
avere una nostra riconoscibilità nell’area fiorentina sia per i linguaggi contemporanei del
teatro e della musica sia per la riscoperta del patrimonio storico-artistico. Abbiamo infatti
fatto una bellissima mostra con la collaborazione degli Uffizi sul Ghirlandaio, un pittore
legato alla nostra terra per la sua storia personale. Ma non solo. Abbiamo aperto per la prima
volta al pubblico Badia al Settimo, Castel Pulci ed ieri con il FAI il Castello dell’Acciaiolo.
Stiamo insomma riscoprendo tutto il nostro patrimonio storico-architettonico .Per quanto
riguarda il commercio, il risultato più importante lo abbiamo raggiunto con la realizzazione
del nuovo “Centro della città” e con l’apertura di nuovi negozi in una fase storica, in cui si
aprono solo nuovi centri commerciali che costringono la gente a spostarsi ed ad allontanarsi
dal centro per fare la spesa. La presenza dei negozi è ciò che caratterizza il centro di una città.
È anche vero che a causa della crisi la gente spende di meno e ciò non favorisce l'apertura di
nuove attività commerciali. Però Scandicci sia dal punto di vista produttivo che commerciale
- e questo non lo dice il sindaco!- è più solida e competitiva di altre realtà. Se vi recate a
Firenze troverete tanti cartelli con la scritta “vendesi, affittasi” e questo è il segno della crisi.
A Scandicci è molto forte , come voi certo sapete, il settore della moda. E molte delle borse
che si vendono in tutto il mondo sono fatte qui sul nostro territorio. Si tratta insomma di un
settore che ci consente di restare a galla in un difficile momento di crisi economica che
investe tutto il mondo. Parliamo della scuola. Abbiamo cercato di investire al meglio le
risorse, limitate purtroppo, che avevamo a nostra disposizione. Però se confrontiamo la nostra
realtà con altre, è facile constatare che non possiamo lamentarci per gli spazi e per le strutture
scolastiche che ci sono sul nostro territorio, anche rispetto a realtà più grandi come Firenze.
Firenze ha infatti edifici che si trovano in contesti storici ed artistici, ma in termini di spazi e
luminosità sono migliori le nostre.
Qual è la sua idea di scuola? E cosa può e cosa deve fare la scuola per favorire la
crescita del nostro territorio e come può la politica aiutare la scuola nel suo lavoro?
La scuola deve aiutarvi ad acquisire delle conoscenze di base e lo spirito critico necessario
per leggere ed interpretare la realtà. Dovete quindi essere critici rispetto ai messaggi che
vengono dalla televisione o da quelli diffusi su internet. Tutto ciò che vi capita di vedere
dovete analizzarlo con spirito critico e non dovete mai perdere per tutta la durata della vostra
vita la curiosità di conoscere. Qual era la domanda che più frequentemente facevate da
bambini ai vostri genitori? Domandavate il perché di ogni cosa. Dovete continuare a
domandarvi per tutta la vita il perché delle cose. Mai dovete perdere la curiosità di conoscere
altre cose, altre persone, altri paesi. Cosa può fare, quindi, la politica per la scuola? Investire
e dare centralità alla scuola, cioè rimettere al centro della vita sociale l’importanza che gli
insegnanti hanno nella vita dei ragazzi. Quindi ridare loro un ruolo più importante rispetto a
quello che è stato fatto in questi ultimi anni. E poi investire più risorse per la scuola e gli
edifici scolastici. Mi sembra che il governo guidato dall’ex sindaco di Firenze abbia iniziato
con il piede giusto. Bisogna vedere se continuerà su questa strada.
Scandicci è una realtà in cui l’immigrazione è in crescente aumento. Ci può raccontare
le azioni più significative messe in campo dalla sua amministrazione per l’intercultura e
per favorire l’inserimento sociale e scolastico degli studenti immigrati?
Intanto siamo il primo comune che ha concesso la cittadinanza onoraria a tutti i bambini, che
nascono da genitori stranieri nella nostra città. Noi riteniamo che anche l'Italia deve fare
come l'America e chi nasce nel nostro paese dovrebbe avere ipso facto la cittadinanza
italiana. Nel Parlamento italiano però non tutti la pensano allo stesso modo. Va trovata una
mediazione. Per esempio si potrebbe pensare di concedere la cittadinanza al termine dei
cinque anni della scuola elementare. Trovo che un’assurdità che un ragazzo come voi, che è
nato a Firenze, che parla fiorentino più di me, che fa il tifo per la fiorentina debba aspettare
18 anni per essere cittadino italiano. Quindi o lo deve diventare alla nascita o subito dopo. La
festa per la cittadinanza onoraria, è stata una delle iniziative più belle del mio mandato di
sindaco. Vedere infatti cantare l’Inno d’Italia a bambini con genitori provenienti da diversi
paesi è stato bellissimo. Questo è stato un primo segno tangibile di accoglienza. Noi
lavoriamo molto. Noi abbiamo un ufficio immigrati, che grazie alle persone che ci lavorano è
uno dei più efficienti della provincia di Firenze. La realtà migratoria di Scandicci è tale che il
nostro ufficio può lavorare al meglio in termini di integrazione culturale o meglio di
“mescolamento” (integrazione è un termine più tecnico, ma a mio giudizio meno bello) tra
chi viene per dare un futuro diverso ai propri figli e noi che dobbiamo accoglierli. Forse voi
non lo sapete, ma anche noi italiani siamo emigrati non solo in altri paesi europei, ma anche
verso paesi extraeuropei (Stati Uniti, Australia, ecc.). Spesso giustifichiamo la nostra volontà
di non accogliere gli immigrati, adducendo argomenti pretestuosi, quali quelli ad esempio che
gli immigrati portano nel nostro paese criminalità ed altri fenomeni sociali tutt'altro che
positivi. Non dimentichiamo che gli italiani sono stati i primi ad esportare in altri paesi non
solo talenti, ma anche criminalità organizzata. Ma secondo voi perché la gente fa i viaggi
della speranza per venire in Italia? Sapete che speranza di vita media ha un bambino che
nasce in Africa ed uno che nasce in Italia? Informatevi sui dati relativi alla vita media nei
paesi occidentali e quella nei paesi sottosviluppati, e sicuramente capirete anche i genitori,
che sono pronti ad affrontare qualunque tipo di disagio per offrire ai loro figli la speranza di
una vita migliore.
Le nostre scuole sono ben edificate, così da permetterci di costruirci un futuro in
sicurezza?
Cioè, se sono sicure le vostre scuole? Sì, certamente. Anche se alcune scuole sono state
costruite prima che fossero emanate le leggi antisismiche, sono tuttavia sicure. Sono molto
più a rischio i condomini nelle città costruiti nelle città negli Sessanta. Vi assicuro che in caso
di terremoto sicuramente i palazzi cadrebbero prima delle scuole.
Negli ultimi anni Scandicci si è fortemente modernizzata. In che modo il suo operato si è
inserito in questa opera di modernizzazione contribuendo alla crescita della nostra
città?
Non voglio peccare di immodestia, ma le cose che sono state fatte a Scandicci negli ultimi
dieci anni sono state realizzate sotto la mia amministrazione. Poi alcune azioni progettate
precedentemente le abbiamo portate a compimento. L’accelerazione sul cambiamento e sulla
modernizzazione c'è stata solo in questi ultimi dieci anni. Questo però non basta. La tensione
al cambiamento ed al rinnovamento nella vita pubblica di una città, ma anche nella vita di
ognuno di noi, ci deve essere sempre. Nei prossimi dieci anni chi verrà dopo di me non potrà
sedersi sugli allori, ma dovrà lavorare in questa direzione. Grazie alla nostra voglia di
cambiamento in questi anni siamo riusciti ad attrarre aziende nel nostro territorio. Le grandi
aziende della moda hanno investito sul nostro territorio, perché sanno che c’è
un’amministrazione che una volta verificata la possibilità di un progetto ne garantisce anche
la realizzazione.
La scuola Duca D'Abruzzi è stata trasformata nella Biblioteca di Scandicci, che per noi
è moderna ed interattiva. Cosa pensa della nostra Biblioteca?
Io ero assessore alla cultura, quando abbiamo progettato la realizzazione della Biblioteca. E
c’era chi non la voleva fare. Il discorso è lungo. Però il progetto è nato con l’assessorato alla
cultura e nel 2009 ho avuto il piacere di inaugurarla. Ricordo quel giorno come uno dei più
significativi del mio mandato di sindaco. E quel giorno c’è stata una tale affluenza di persone
e di ragazzi, che sembrava di inaugurare un centro commerciale invece della biblioteca.
Quindi il fatto che la città abbia partecipato è il segno che è una bella città. È una città dove si
governa bene, che ha voglia di fare. La biblioteca, però, per il futuro si dovrebbe cercare di
tenerla aperta di più, ma lasciamo qualcosa da fare anche a chi verrà dopo di noi!
Abbiamo scoperto che la Villa di Castel Pulci (un castello costruito nel Medioevo in cui
il poeta Dino Campana -sepolto a Badia a Settimo- ha trascorso 14 anni della sua vita
fino alla morte nel 1932) è diventata sede della “Scuola Superiore di Magistratura”. E
che Giorgio La Pira, uomo di legge sindaco di Firenze e padre costituente, nel 1946 si è
ritirato nella villa sulle colline di Scandicci “Il Melarancio” per scrivere alcuni tra i più
importanti articoli della Costituzione (quelli legati al valore e alla dignità della persona
umana). Cosa significa questo per il nostro Comune in termini di valore della legalità e
giustizia?
Partiamo da La Pira, che ha scritto la bozza dei primi 12 articoli della Costituzione, che poi
sono stati rielaborati in sede di Costituente, sulle colline di Scandicci. Abbiamo fatto un
convegno l’anno scorso, perché anche per noi è stata una scoperta. Era una di quelle notizie,
che non era stata tramandata. Ma non solo di questo si è persa la memoria, ma anche di altri
eventi legati alla guerra di Liberazione. Parlo della famosa battaglia di San Michele a Torri
(la più importante dopo Montecassino), per la liberazione di Firenze, che è stata fatta sulle
colline di Scandicci. Da queste colline sono poi arrivati a Firenze ed hanno combattuto per la
nostra libertà dei giovani soldati, che venivano dalla Nuova Zelanda. Ne avevamo perso la
memoria, nessuno se ne ricordava più, perché per anni abbiamo coltivato il mito dei
partigiani. Qui la liberazione è stata fatta dai soldati Neozelandesi. Anche Castel Pulci ha una
bella storia. È stato disegnato da Leonardo da Vinci nella Mappa di Lisbona. Noi siamo
riusciti e non è un risultato da poco ad avere qui la scuola di magistratura. Ci dovevano essere
tre sedi in Italia. Era la prima volta che veniva fatta la scuola e delle tre previste oggi ce n’è
una sola ed è a Scandicci. Tutti i magistrati d’Italia si formano alla scuola Superiore di
Magistratura di Scandicci, presso Castel Pulci.
Il Ponte 28 Febbraio ci rappresenta come Comune che ha opposto resistenza
all'avanzata fascista. Va fiero di questo coraggio civile testimoniato da uomini del
nostro comune?
Certo che sì, altrimenti non glielo avremmo dedicato. È un modo per lasciare un segno di un
evento importante, che cercava di porre un freno alla violenza fascista. È importante
trasmetterne il ricordo alle nuove generazioni.
Il “Gingerzone” lo consideriamo un'area ricreativa, specialmente per noi ragazzi.
Inoltre, abbiamo conosciuto il progetto a noi rivolto “La Città Per I Ragazzi”. E' vero
che anche da tutto ciò si può imparare molto? E che così si può costruire la città del
futuro?
Sì, la risposta è sì. L’importante è che voi ragazzi siate sin da ora dei cittadini attivi, che vi
occupiate di quello che accade intorno a voi. Dovete però evitare i luoghi comuni e le
banalità, cioè le chiacchiere da bar, ciò che è vero solo perché lo abbiamo sentito dire. Dovete
evitarlo a scuola e nella vita. Non è facile, perché a volte anche in consiglio comunale si
sentono le chiacchiere da bar!
A Scandicci ci sono scuole di alta formazione per pelletteria, ma si trovano anche due
grandi colossi del commercio, Gucci e Dior. Essi hanno in qualche modo aiutato a far
nascere la Scandicci che vediamo?
Abbiamo definito Scandicci in un progetto di qualche anno fa la “Città dei saperi”, perché
abbiamo pensato di investire molto nella formazione professionale e nell’Alta formazione
legata soprattutto al mondo della moda. Infatti abbiamo l’alta scuola di pelletteria, che
insegna come si fa una borsa ed è un mestiere che regge nonostante la crisi. Oggi le figure più
richieste sul mercato sono i pellettieri, cioè coloro che riescono a fare una borsa. Poi il MITA,
che è una scuola di alta formazione , in cui si insegna come si fa una borsa dal disegno alla
realizzazione. A settembre inoltre, il Polimoda, che è l’istituto per antonomasia nel settore del
design, dell’abbigliamento e della borsa (da questa scuola escono gli stilisti, coloro che si
occupano del design e del marketing e della moda) trasferirà a Scandicci i suoi laboratori, in
una nuova struttura di cui tra poco sarà terminata la costruzione. Giungeranno quindi a
Scandicci 400 studenti da tutto il mondo. E di questo si avvantaggeranno tutte le grandi
aziende, che operano sul nostro territorio (Gucci, Braccialini, Dior, ecc.). Tanti sono i grandi
marchi, che vedete nei negozi, che vengono realizzati nella nostra città.
Sebbene in Comune siano stati piantati 1550 alberi, lei pensa che ci sono pochi spazi
verdi? Come vede la rimozione dello spazio verde presso Piazza della Resistenza per la
costruzione del nuovo centro?
Mancanza di spazi verdi? Direi di no. Possono esserci alcuni quartieri che ne hanno di meno,
quali ad esempio Casellina, ma di spazi verdi Scandicci ne ha a sufficienza. Anche le colline,
vi faccio notare, sono spazi verdi. In un futuro non lontano vicino alla Russell Newton,
accanto al Parco dell’Acciaiolo, avremo un altro parco di 75.000 mq, cioè cinque volte quello
dell’Acciaiolo. Dove ora abbiamo realizzato il centro prima c’erano dei campi abbandonati.
Insomma ciò che abbiamo realizzato è migliore rispetto a ciò che c’era prima. Abbiamo
anche piantato degli alberi, diamogli il tempo di crescere! Questa è un po’ una polemica, ma
scusate le piazze a Firenze hanno forse gli alberi? Le piazze sono piazze. I giardini sono
un’altra cosa. Gli alberi con le piazze erano una moda dell’Ottocento. Parigi ha le piazze con
gli alberi. Se noi prendiamo le nostre piazze rinascimentali non ci sono gli alberi. Noi
abbiamo messo anche gli alberi nelle piazze. Però una cosa è fare un giardino. Le cose miste
non vanno bene. O si fa una piazza o si fa un giardino. Noi abbiamo fatto una piazza e di
giardini ce ne sono tanti e continuiamo a farli. Per quanto riguarda i pini abbiamo scelto di
tagliarli, perché sono alberi che in città creano solo danni e problemi di sicurezza.
Secondo lei sarebbe stato possibile costruire più piste ciclabili e/o aree ricreative o fare
installare impianti di pannelli fotovoltaici per fornire energia eco - sostenibile in luoghi
pubblici (come scuole, palestre, uffici pubblici)?
Piste ciclabili ne avrei costruite, se fosse dipeso da me, tante altre. Sono stato il primo a
Scandicci a costruire piste ciclabili. Ne ho fatte poche, però credo tanto nelle piste ciclabili,
perché cambiano davvero il modo di vivere di una città. Non è difficile farne altre, ma va
cambiata la nostra mentalità e dobbiamo convincerci che andare in bicicletta è possibile a
qualsiasi età. Voi adolescenti, per esempio, alla bicicletta preferite il motorino. Ed invece
dovremmo prendere esempio dalle altre nazioni, dove vanno molto più in bicicletta che da
noi. Quindi piste ciclabili, spazi verdi, ed anche energie rinnovabili. Certo anche per le
energie rinnovabili si poteva fare di più, però tutto non si può fare. Lasciamo, quindi, il
testimone a chi verrà dopo di noi. Comunque si può fare di più!
Qual è la cosa da lei voluta e realizzata di cui va fiero e la cosa di cui invece non va fiero,
perché non realizzata? E cosa consiglierebbe al nuovo sindaco?
La cosa di cui vado più fiero è la costruzione del nuovo “Centro della città”, della piazza,
dell’auditorium, ecc. Oggi Scandicci ha un cuore e va fatto vivere. Vado fiero del fatto di
aver continuato a fare crescere la città, di aver dato la sensazione di una città che cresce, non
fisicamente, ma che si rinnova continuamente. Io sono cresciuto a Scandicci. Quando avevo
la vostra età, non si abitava volentieri a Scandicci, perché era la periferia. Oggi si parla di
Scandicci come di un luogo dove si vive bene. Chi vive a Scandicci non ha più nulla da
invidiare a chi vive a Firenze. Cosa non ho realizzato? La seconda piscina per la nostra città,
perché una sola per una città di 50.000 abitanti non è sufficiente. Il nuovo sindaco spero che
vorrà ultimare questo progetto. E gli consiglio, di creare nuovi percorsi pedonali e di ridare
alla città nuovi spazi (tra i progetti in cantiere c’era quello di rifare piazza Cavour) e di
continuare a dare voce a questa voglia di cambiamento della nostra comunità!
Grazie!
Grazie a voi ragazzi!
LA REDAZIONE INTERCLASSE SPINELLI
Niccolò Bellocci, Livia Coli, Sofia Maestrelli, Riccardo Palchetti (Classe III A);
Oliver Giannini, Lorenzo Guerrini, Cosimo Marcoaldi, Anna Pontiroli (Classe III B);
Alessandro Carrani, Enrico Della Guerra, Giulia Montemurro, Mattia Sconcerti (III C);
Marta Bianchi, Ivan Cerra, Marta Del Sette, Erjona Krasnqi, Matilde Valoriani, Renzo
Vicente (III D); Matteo Reboli Iserani (III E);
Prof. Sabrina Corsino (docente tutor)
Fly UP