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Bilancio Consolidato 2013
RIVA FORNI ELETTRICI Bilancio Consolidato Annual Report 2013 Carica cesta rottame in forno - Stabilimento di Siviglia / Steel scrap basket charged into the furnace - Sevilla Plant Indice Contents Ricordo di Emilio Riva 3 In memory of Emilio Riva Relazione sulla gestione 7 Business Report Profilo del Gruppo 9 Group Profile I dati significativi 13 Bilancio consolidato 39 Consolidated financial statements Nota illustrativa 47 Notes to Consolidated financial statements Relazione della Società di Revisione e del Collegio Sindacale 79 Auditors’report Highlights I principali prodotti Main products Semiprodotti (da colata continua) Semiproducts (continuous casting) Blumi Billette Blooms Billets Laminati a caldo Hot rolled products Vergella Tondo cemento armato Barre Wire rod Concrete reinforcing bars Bars Laminati a freddo Cold rolled products Rete elettrosaldata Filo trafilato Trafilati Pelati Rettificati Welded mesh Drawn wire Drawn products Peeled bars Ground bars RIVA FORNI ELETTRICI 75% 25% Riva Energia 100% 100% Holding Riva Acciaio 90% 10% 12,44% Immobiliare Siderurgica 100% Siderurgica Sevillana 100% A.S.I. 100% Parsider 100% Riva Aciér 75% Riva Stahl 25% 100% Acor 94% H.E.S. 6% 100% Thy Marcinelle 100% Trefileries de Fontaine L’Eveque 99,12% Centre Coord. Sid. 0,88% 90% Holding 98,13% SAM 100% Iton Seine 100% SAM Montereau 100% Alpa 1,87% 94% B.E.S. 100% Betonstahl Lampertheim Gruppo RIVA FORNI ELETTRICI - al 31.12.2013 RIVA FORNI ELETTRICI Group - as at 31.12.2013 6% 10% 87,56% Muzzana Trasporti Ricordo di Emilio Riva Mentre si stava chiudendo il primo bilancio consolidato del Gruppo Riva Forni Elettrici, il 29 aprile 2014 è scomparso Emilio Riva, fondatore, nel 1954, della prima società da cui ha preso vita l’attuale Gruppo. Pur senza voler cedere alla retorica, non si può dunque non ricordare qui la figura dell’Ingegner Riva, il cui impegno professionale e la cui lungimiranza imprenditoriale hanno svolto un ruolo determinante nella crescita e nello sviluppo di uno dei principali gruppi siderurgici italiani, europei e mondiali. Emilio Riva è nato il 21 giugno del 1926 a Milano, e ha iniziato la sua carriera imprenditoriale costituendo, insieme al fratello Adriano, nel 1954, a 28 anni, la Riva&C, una società che commercializzava rottami ferrosi destinati alle acciaierie del bresciano. Tre anni dopo aveva realizzato la prima acciaieria, con forno elettrico, a Caronno Pertusella in provincia di Varese dove, nel 1964, installò – per primo al mondo - la macchina a colata continua “Danieli”, che ancora oggi costituisce una tecnologia imprescindibile per tutti i siti produttivi del mondo, e che, nel 2001, valse a Emilio Riva la Laurea Honoris Causa in ingegneria meccanica del Politecnico di Milano. Da quella “colata continua”, e da quel forno elettrico, iniziano l’inarrestabile avventura di successo di Emilio Riva e di crescita del Gruppo che diventerà, in pochi decenni, uno dei primi dieci produttori mondiali del settore, e le cui tappe di espansione si possono così sintetizzare; acquisizione delle Acciaierie del Tanaro, nel cuneese (1966); acquisizione della S.E.E.I, nel bresciano (1970); ingresso nella Siderurgica Sevillana in Spagna (1971); nella Iton Seine in Francia (1976). Fino alla metà degli anni ’70, il Gruppo gestisce anche un’acciaieria ad Addis Abeba e altri impianti di verticalizzazione di prodotti siderurgici in Etiopia, attività che favoriscono lo sviluppo economico della nazione africana e che varranno per questo a Emilio Riva gli encomi dell’allora imperatore Hailé Selassié. Nel 1981 viene quindi acquistata la Officine e Fonderie Galtarossa di Verona. Emilio Riva è stato poi pioniere e grande protagonista (nonché apripista) della stagione delle privatizzazioni della siderurgia europea degli anni ‘80, processo fortemente caldeggiato, all’epoca, dal visconte Étienne Davignon che, in qualità di Commissario europeo agli affari industriali, promosse una drastica ristrutturazione del sistema siderurgico del Vecchio Continente, sistema attanagliato da una crisi che sembrava allora irreversibile. Investita da una pesantissima crisi congiunturale, oltreché soggetta a distorsioni competitive del mercato, indotte dal dominante controllo pubblico, la siderurgia europea trovò, proprio grazie alla “cura Davignon”, la via della ripresa. Le privatizzazioni ne rappresentarono, in tal senso, la principale leva, ma il processo non fu semplice e lineare, -3- tanto che – nell’impossibilità di trovare all’interno del proprio Paese soggetti adeguati a supportare e gestire il programma di privatizzazione – diversi Governi, da quello francese a quello belga a quello tedesco – dovettero ricorrere a imprese e imprenditori stranieri. Emilio Riva fu il primo di questi imprenditori: nel volgere di poco più di un decennio realizzò, acquisendone il controllo, la privatizzazione di ALPA – Aciéries et Laminoirs de Paris (Francia), di THY Marcinelle Charleroi (Belgio) e di Brandenburger Elektrostahlwerke e Hennigsdorfer Elektrostahlwerke, creando un vero e proprio modello e – come si direbbe oggi – un “benchmark” di riferimento per tutte le successive privatizzazioni europee. Cosa che permise a Emilio Riva di raccogliere numerosi onori e onorificenze internazionali, dalla Gran Croce al merito conferitagli dal re del Belgio nel 2000 a quella conferitagli dal presidente della Repubblica federale tedesca nel 2002 alla Legion d’onore francese del 2005, e che portò Étienne Davignon a dichiarare che se “la siderurgia non è un’industria come le altre, il Gruppo Riva non è un gruppo siderurgico come gli altri […]” e a definire Emilio Riva e la sua famiglia come veri e propri “profeti di una visione dinamica e ottimista dell’impresa privata”. L’ingegner Riva fu pioniere anche in Italia: nel 1988, infatti, diventando azionista di maggioranza della società Acciaierie di Cornigliano, con quote di minoranza affidate all’Ilva (già Italsider), diede vita alla prima società mista a partecipazione statale. L’acquisizione dell’Acciaieria di Cornigliano fu, di fatto, la prima “privatizzazione” di una fabbrica a ciclo integrale e richiese interventi massicci a livello di gestione aziendale per rimediare a una situazione economica critica. La produzione del Gruppo Riva ampliava così la gamma di prodotti, estendendosi alle bramme (semilavorati destinati alla laminazione in prodotti piatti). Nell’aprile del 1995, il Gruppo Riva acquistò dall’IRI la società Ilva Laminati Piani, nella quale erano confluite molte imprese controllate dall’Ilva, con stabilimenti produttivi a Taranto, Novi Ligure, Genova-Cornigliano e Torino. L’operazione comportò numerosi interventi, e quindi cospicui investimenti, per il rifacimento dei diversi impianti, per migliorare la loro efficienza e la loro sostenibilità ambientale, per le innovazioni tecnologiche. Solo a Taranto, il Gruppo investì, dal 1995 al 2011, 4,5 miliardi di euro (più degli utili totali del Gruppo intero negli stessi anni), di cui oltre 1,2 miliardi per interventi ambientali, per la conversione e la valorizzazione del sito, altrimenti destinato a un inesorabile declino. Il risultato fu che, in soli 12 anni, il Gruppo poté decuplicare il valore dell’investimento, facendo diventare lo stabilimento pugliese uno dei -4- maggiori centri europei di produzione dell’acciaio, vitale per molti settori dell’industria nazionale, quello dell’auto in primis. E proprio da Taranto si snoda la vicenda giudiziaria che ha segnato gli ultimi anni di vita di Emilio Riva, giustamente orgoglioso di aver “sempre aperto e comprato fabbriche e mai chiusa una”, e colpito profondamente oltreché il cuore del Gruppo siderurgico, l’intero comparto siderurgico italiano, considerando che l’Ilva (e le imprese a essa collegate) rappresenta il maggior polo produttivo del Paese, unico, per dimensioni e qualità, a poter competere con i colossi internazionali del settore. Emilio Riva se n’è andato con il rammarico di non potersi difendere dalle accuse infondate che gli venivano contestate, ma, come confidava alle persone a lui più vicine, anche con la certezza che la giustizia avrebbe fatto il proprio corso, restituendo a lui e al Gruppo la piena onorabilità. Ma tutti coloro che hanno avuto la fortuna e il privilegio di lavorare al fianco di Emilio Riva e di crescere professionalmente sotto la sua guida non dovranno attendere i tempi della giustizia: perché per loro questa onorabilità non è mai venuta meno. -5- Parco billette - Stabilimento di Siviglia / Billets storage yard - Sevilla Plant Relazione sulla gestione Business report Profilo del Gruppo Il Gruppo Riva Forni Elettrici (nel prosieguo anche “Gruppo RFE”) opera nel campo delle produzioni siderurgiche e delle attività a esse collegate, e specificatamente nel settore dei “prodotti lunghi”. Il Gruppo ha iniziato a operare, con effetto giuridico dal 1° gennaio 2013, a seguito della scissione parziale effettuata da Riva Fire S.p.A. Tale scissione è stata realizzata allo scopo di: - procedere alla separazione delle attività relative alla produzione e commercializzazione dei “prodotti lunghi” da quelle delle attività relative alla produzione e commercializzazione dei “prodotti piani”; - attribuire alla Società Beneficiaria (RFE) tutte le componenti del Gruppo relative al settore dei “prodotti lunghi”, separando - nel contempo - le strutture societarie relative al settore dei “prodotti piani”. Dal punto di vista industriale, la “Scissione” era basata sui seguenti presupposti: - il settore di attività relativo ai “prodotti lunghi” presenta caratteristiche sostanzialmente differenti da quelle che contraddistinguono i “prodotti piani”, sia in termini di processo produttivo e di caratteristiche dei prodotti finiti, sia in termini di risorse per ricerca e sviluppo; - la separazione dei ”prodotti piani” dai “prodotti lunghi”, nell’ambito dell’attuale contesto economico generale e competitivo del settore, consente a ciascun settore l’ottimizzazione delle scelte, nonché delle possibili sinergie realizzabili in conseguenza di eventuali acquisizioni e/o accordi con partner industriali, commerciali e finanziari (lo sviluppo per vie esterne e le partnership potranno infatti realizzarsi più semplicemente laddove si sia in presenza di settori autonomi e separati, con distinte strutture di controllo). La “Scissione”, pertanto, era finalizzata a: - creare due Gruppi operanti nei distinti settori; - consentire a ciascun settore di perseguire le migliori scelte strategiche, anche in termini di acquisizioni e alleanze; - potenziare le opportunità di crescita di ciascun settore; - svilupparne l’autonomia e l’efficienza, nonché le potenzialità sui singoli mercati di riferimento. Per una più ampia disamina dell’operazione di scissione sopra descritta e dei suoi aspetti giuridici e contabili, si rinvia a quanto riportato nel “Progetto di scissione” e nella documentazione a esso annessa. Dal punto di vista operativo, il business siderurgico dei “prodotti lunghi” è dunque rappresentato: - da Riva Acciaio S.p.A.; - dalle controllate facenti capo alla Società di diritto lussemburghese Stahlbeteiligungen Holding S.A., operanti – principalmente - sui mercati UE, oltre ad altre più modeste partecipazioni in alcune attività complementari a quelle oggetto della “Scissione”. -9- Al termine del processo di scissione sopra illustrato nei suoi tratti strategici e operativi, Riva Forni Elettrici S.p.A. detiene il ramo di azienda relativo alla produzione e commercializzazione dei prodotti lunghi, costituito principalmente da società operanti in Italia (Riva Acciaio), in Germania (Riva Stahl e sue controllate), in Francia (Riva Acier e sue controllate), in Belgio (Thy Marcinelle), in Spagna (Siderurgica Sevillana) e in Canada (ASI). Va poi ricordato che il primo esercizio post scissione del Gruppo RFE è stato influenzato da alcune vicende esogene di carattere giudiziario, peraltro sviluppatesi in concomitanza di un già difficile contesto congiunturale del mercato di riferimento, soprattutto italiano, che hanno profondamente inciso sull’andamento e sulla gestione della capogruppo Riva Forni Elettrici S.p.A. e di alcune sue controllate (in particolar modo Riva Acciaio S.p.A e Muzzana Trasporti S.r.l.). Tali vicende prendono le mosse dai provvedimenti di sequestro di denaro, saldi attivi di conti correnti, rapporti e/o disponibilità finanziari di qualunque tipo, partecipazioni, beni immobili e mobili, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali, ecc., disposti dalla Magistratura di Taranto, nel maggio 2013, nei confronti di Ilva S.p.A. e della sua controllante Riva Fire S.p.A. nell’ambito dell’indagine cosiddetta “Ambiente svenduto”, e successivamente estesi (22/23 maggio 2013) nei confronti di RFE e, quindi (9 settembre 2013), nei confronti di tutte le controllate di quest’ultima, tra cui Riva Acciaio. L’osservanza di questi provvedimenti – che hanno sottoposto tutti i beni e i cespiti aziendali delle suddette Società a vincolo di indisponibilità, nonché determinato il blocco del funzionamento del servizio di tesoreria accentrata del Gruppo RFE, generando effetti pregiudizievoli anche sulle controllate - ha quindi comportato il blocco forzato di ogni attività d’impresa di tutte le controllate di RFE. RFE e le sue controllate hanno tempestivamente impugnato i citati provvedimenti, ma solo il 20 dicembre 2013 la Corte di Cassazione ha finalmente annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata, dichiarando abnorme e illegittimo il provvedimento, e disponendo così la cessazione della misura cautelare reale e la restituzione di quanto sequestrato agli aventi diritto (mentre il dispositivo della citata decisione è stato notificato alle società interessate il 27 dicembre 2013 dalla Guardia di Finanza). Ciò ha comportato che per almeno quattro mesi, dal settembre al dicembre 2013, il Gruppo RFE si è trovato nella forzata totale inattività. Sono ancora in fase di consuntivazione definitiva gli effetti dei sequestri citati; le società interessate si sono riservate di promuovere idonee azioni legali nelle Sedi opportune, posto che i sequestri hanno prodotto effetti pregiudizievoli legati, a titolo esemplificativo e non esaustivo: - 10 - al blocco dei conti correnti bancari e al sequestro delle somme in giacenza; - - - - - - all’inasprimento dei tassi d’interesse applicati dagli istituti di credito e dalle società di factoring (maggiorati rispetto a una normale attività di gestione industriale); all’impossibilità di accedere a nuove linee di finanziamento; all’impossibilità, in particolare a fronte del sequestro delle rimanenze di prodotti su Riva Acciaio S.p.A., di effettuare spedizioni di materiale già ordinato e pronto a terra, con impatti negativi nei rapporti con la clientela e con inevitabili ripercussioni anche nei confronti dei clienti di questi ultimi; alla modifica delle condizioni di pagamento applicate dai fornitori, arrivando, in alcuni casi, alla richiesta di pagamenti anticipati prima di effettuare la consegna della merce; alla revoca degli affidamenti concessi, da parte delle compagnie di assicurazione creditizia, ai fornitori del Gruppo, con l’effetto di forniture notevolmente ridotte rispetto alla normalità; al blocco della produzione degli impianti italiani del Gruppo, con inevitabili ripercussioni sulle parti sociali coinvolte che hanno anche portato a una perdita di competitività, di mercato e di clientela. all’assunzione di esborsi considerevoli legati all’attività dei legali chiamati alla difesa del Gruppo. - 11 - L’organigramma societario del Gruppo al 31 dicembre 2013 è presentato nel pieghevole esposto precedentemente. I siti produttivi e le società commerciali del Gruppo, alla stessa data, sono così localizzati: Paesi Siti produttivi e di trasformazione Italia 7 Francia 7 Germania 3 Belgio 2 Spagna 1 Canada 1 ——— 21 ===== Nel 2013 Il Gruppo RFE ha realizzato un fatturato consolidato di Euro 3.695 milioni, con una produzione di acciaio di 7,6 milioni di tonnellate e con l’impiego di 5.066 addetti. I dati comparativi per l’esercizio 2012 non sono stati esposti in considerazione del fatto che il Gruppo Riva Forni Elettrici si è costituito solo nel 2013 a seguito dell’operazione di scissione, le cui caratteristiche sono state sopra descritte; inoltre, trattandosi di un’operazione di “aggregazioni aziendali a cui partecipano entità o attività aziendali sotto controllo comune”, la suddetta operazione di scissione risulta esclusa dall’ambito di applicazione dell’IFRS 3 e dell’IFRIC 17. - 12 - Treno sbozzatore laminazione 1 - Stabilimento di Siviglia / Roughing rolling mill no.1 - Sevilla Plant I dati significativi Highlights Quote produttive del Gruppo sul totale europeo U.E. (U.E. a 28) Group Production shares over total Europe E.U. (E.U - 28) 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2011 2011 2012 2012 2013 2013 Quote • Shares (%) 2011 2012 2013 Acciaio • Crude steel 6,1 6,3 6,4 Laminati lunghi a caldo • Long hot-rolled products 10,8 11,9 12,2 (Stime • Estimates) I siti produttivi e di trasformazione Production and transformation plants Italia • Italy Riva Acciaio - Annone Brianza (LC) Riva Acciaio - Caronno Pertusella (VA) Riva Acciaio - Cerveno (BS) Riva Acciaio - Lesegno (CN) Riva Acciaio - Malegno (BS) Riva Acciaio - Sellero (BS) Riva Acciaio - Verona Estero • Foreign Acor - Creil (F) Acor - Vauvert (F) Acor - St. Just St. Rambert (F) Alpa - Gargenville (F) ASI - Montreal (CAN) BES - Brandenburg (D) HES - Hennigsdorf (D) Iton Seine - Bonnieres Sur Seine (F) Riva Stahl - Lampertheim (D) SAM - Neuves Maisons (F) SAM - Montereau (F) Siderurgica Sevillana - Siviglia (E) Trefileries de Fontaine l’Eveque - Fontaine l’Eveque (B) Thy Marcinelle - Charleroi (B) Betonstahl Lampertheim - Lampertheim (D) USA e Canada Società Commerciali Trading Companies Estero • Foreign Riva Acciaio - Milano (I) Riva Aciér - Creil (F) Riva Stahl - Hennigsdorf (D) Siderurgica Sevillana - Siviglia (E) Thy Marcinelle - Charleroi (B) RIVA FORNI ELETTRICI S.p.A. Milano I dati significativi (In milioni di euro) 2013 Dati gestionali Fatturato netto Margine operativo Risultato dell’esercizio di Gruppo 3.694,5 (45,5) (60,3) Struttura patrimoniale Patrimonio netto di Gruppo Debiti finanziari a lungo termine Posizione finanziaria netta Immobili, impianti e macchinari 1.104,9 (254,3) 734,3 Altri dati Cash flow operativo Ammortamenti Proventi / (Oneri) finanziari netti Investimenti in immobili, impianti e macchinari 134,1 134,8 (13,6) 84,4 Dati statistici Dipendenti a fine anno n. 5.076 Tonnellate prodotte (in migliaia): - acciaio - vergella - tondo per cemento armato - barre - billette laminate t. t. t. t. 7.591 4.204 2.101 913 Fatturato per dipendente (in migliaia di Euro) 729 - 17 - La produzione d’acciaio e di laminati • 1996 - 2013 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 Steel and rolled production • 1996 - 2013 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 Migliaia di tonnellate Thousands of Tons Produzione d’acciaio Produzione di laminati a caldo Steel production Rolled products La siderurgia internazionale Nel corso del 2013, l’economia mondiale si è espansa del 3,0 % (stime FMI) a fronte di una crescita del 3,3% nel 2012. Il contributo maggiore alla crescita è venuto dalle economie emergenti che, pur in rallentamento rispetto al 2012, sono cresciute complessivamente a un tasso del 4,7%. A sostenere l’andamento economico dei Paesi emergenti è stata sostanzialmente la crescita della domanda delle economie avanzate e della Cina. Tuttavia, la domanda domestica rimane debole, e considerata la diminuzione degli investimenti esterni e le incertezze sul piano politico, ci si aspetta una stabilizzazione della crescita, in particolare in Russia e Brasile. In Cina, l’economia è cresciuta a un tasso del 7,7%, con un sensibile spunto nel secondo semestre, dovuto principalmente a un’accelerazione degli investimenti. L’accelerazione dell’economia in India è dovuta principalmente a una stagione fortunatamente risparmiata dalla violenza dei monsoni, e da un aumento delle esportazioni. L’adozione di nuovi stimoli sui nuovi investimenti dovrebbe portare a un rafforzamento della crescita. Nei Paesi avanzati, che a livello complessivo registrano una crescita del 1,3%, i tratti dominanti sono stati l’incertezza e la sfiducia, tradottesi in rinvii delle decisioni di spesa da parte delle famiglie e delle imprese. Il tasso di crescita di queste economie è stato frenato dal dato dell’Area Euro che, dopo un primo trimestre piatto segna una contrazione per tre trimestri consecutivi e chiude l’anno con un -0,4%. A incidere negativamente sull’andamento economico dell’area è stata una molteplicità di fattori quali la riduzione della leva finanziaria, il risanamento dei conti pubblici e la persistente difficoltà in cui versano il settore dell’edilizia e gli elevati livelli di disoccupazione. Si prevede di rafforzare la crescita a +1% nel 2014 e +1,4% nel 2015. Lo spunto di crescita sarà generalmente più modesto nei Paesi europei che hanno dovuto affrontare vari gradi di tensione finanziaria (Grecia, Spagna, Cipro, Italia e Portogallo), dove l’aumento delle esportazioni aiuterebbe a sostenere la crescita, mentre l’elevato debito, sia pubblico che privato, e la frammentazione finanziaria continueranno a frenare la domanda interna. Negli Stati Uniti il Prodotto Interno Lordo è cresciuto del 1,9%. La crescita dovrebbe essere pari al 2,8% nel 2014. Questa accelerazione è in parte dovuta a una politica fiscale meno restrittiva, conseguenza del recente accordo budgetario. L’economia giapponese, infine, è cresciuta nel corso del 2013 a un tasso del 1,7% e dovrebbe rallentare gradualmente nei prossimi due anni. - 19 - Mercato siderurgico Il 2013 si chiude con un nuovo record per la produzione mondiale che, con 1.607 milioni di tonnellate, supera del 3,9% circa il precedente picco del 2012 (dati Worldsteel). La crescita è venuta soprattutto dall’Asia, dal Medio Oriente e dall’Africa, mentre la produzione di acciaio in tutte le altre regioni è calata nel 2013 rispetto al 2012. La produzione annuale dell’Asia, con circa 1.059 milioni di tonnellate di acciaio, migliora del 6,0% il risultato dell’anno precedente. La quota del continente è leggermente aumentata, dal 64,6% nel 2012 al 65,9% nel 2013. La produzione di acciaio in Cina ha segnato un nuovo record nel 2013 con 779 milioni di tonnellate e un incremento del 7,5% rispetto al 2012. La Cina, nel 2013, ha prodotto poco più della metà dell’acciaio mondiale, con un incremento della quota di produzione dal 46,9% nel 2012 al 50,4% nel 2013. Il Giappone ha prodotto circa 111 milioni di tonnellate nel 2013, con un incremento del 3,2% dal 2012, mentre la Corea del Sud risulta in contrazione a circa 66 milioni di tonnellate (-4,4%). Risultano in contrazione anche i Paesi CSI (-1,9%), con un calo della Russia (-1,5%) e dell’Ucraina (-0,5%) dovuto alla flessione della domanda dei principali mercati di sbocco. In flessione anche Sud America e Nord America (decrescita pari allo -0,8% e -1,9% rispettivamente). Il Brasile ha prodotto circa 34 milioni di tonnellate nel 2013, in calo del 1% rispetto al 2012, mentre gli Stati Uniti hanno prodotto circa 87milioni di tonnellate (-1,9% rispetto al 2012). Diversamente, l’Africa e il Medio Oriente migliorano del 5,8% raggiungendo circa 42 milioni di tonnellate, trainate dall’Iran (circa 15 milioni di tonnellate, +6,6%) e dall’Egitto (circa 7 milioni di tonnellate, +1,9%), mentre rallenta la Turchia (circa 35 milioni di tonnellate, -3,3%). L’UE ha registrato una diminuzione del -1,8% rispetto al 2012, con una produzione di circa 166 milioni di tonnellate nel 2013. La Germania ha prodotto circa 43 milioni di tonnellate di acciaio nel 2013, con un livello produttivo vicino a quello del 2012. L’Italia evidenzia un calo significativo (-11,7%), con una produzione di circa 24 milioni di tonnellate, mentre le produzioni francesi e spagnole rimangono sostanzialmente ferme sui livelli del 2012, con incrementi di 0,5% e 0,7% rispettivamente. Unica eccezione il Regno Unito che consolida una crescita del 23,8%, raggiungendo circa 12 milioni di tonnellate e diventando il 5° principale produttore europeo. - 20 - La classifica dei principali produttori degli ultimi due anni evidenzia come l’Italia abbia registrato la contrazione maggiore (-3,2 milioni di tonnellate), seguita dalla Corea del Sud (-3,1 milioni di tonnellate) e dagli Stati Uniti (-1,7 milioni di tonnellate). Diversamente, gli aumenti maggiori sono stati registrati da Cina (+54,3 milioni di tonnellate), India (+3,9 milioni di tonnellate) e Giappone (+3,4 milioni di tonnellate). L’utilizzo medio della capacità nel 2013 è stato del 78,1%, in leggero aumento rispetto al 2012 (76,2%). Consumo di prodotti finiti I dati più aggiornati al momento disponibili (fonte Worldsteel) indicano un consumo mondiale di prodotti finiti attestato di 1.481 milioni di tonnellate, con un aumento complessivo del 3,6% rispetto al 2012, dopo l’1,9% dell’esercizio precedente. Secondo Worldsteel si prevede una crescita contenuta pari al 3% in UE28 per 2014 e 2015. Per quanto riguarda i singoli Paesi, tutti avranno un tasso positivo, compreso tra l’1% (Austria, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito) e il 7% (Finlandia). Per il mercato italiano si prevedono tassi di crescita pari al 2,6% (2014) e 4,1% (2015). Molto positivo l’andamento del mercato nordafricano, in crescita del 7% per il 2014 (Marocco, Algeria, Egitto). Anche la Turchia beneficia di una favorevole congiuntura economica ed evidenzia un tasso di crescita pari al 4%. - 21 - La siderurgia in Italia Quadro economico Nel 2013, l’economia italiana si è contratta del 1,8%. Il PIL, sostenuto dalle esportazioni e dalla variazione delle scorte, ha interrotto la propria caduta solo nel terzo trimestre del 2013. L’attività industriale, diminuita quasi senza interruzione dall’estate del 2011, è tornata ad aumentare negli ultimi mesi dello scorso anno. Sulla base dei sondaggi e dell’andamento della produzione industriale, la crescita del prodotto sarebbe stata appena positiva nel quarto trimestre, traducendo una fragile ripresa nell’Area Euro. Gli indici di fiducia delle imprese sono ancora migliorati in dicembre, collocandosi sui livelli osservati all’inizio del 2011. A pesare sulla ripresa sono state anche le manovre correttive di finanza pubblica che continuano a incidere negativamente su consumi e investimenti. Il quadro congiunturale appare molto diverso a seconda delle categorie di imprese e della loro localizzazione geografica. Al miglioramento delle prospettive delle imprese industriali di maggiore dimensione e di quelle più orientate verso i mercati esteri, si contrappone un quadro ancora sfavorevole per le aziende più piccole, per quelle del settore dei servizi. Nonostante i primi segnali di stabilizzazione dell’occupazione, le condizioni del mercato del lavoro restano difficili. Il tasso di disoccupazione, che normalmente segue con ritardo l’andamento del ciclo economico, supera quota 12% nel 2013. Di conseguenza, i consumi delle famiglie nel corso dell’anno sono calati del 3,0%. Nel terzo trimestre del 2013 si è attenuata la flessione dei consumi delle famiglie; che restano però frenati dalla debolezza del reddito disponibile e dalle difficili condizioni del mercato del lavoro. Si è interrotto nel quarto trimestre il recupero della fiducia in atto dall’inizio del 2013. Nell’ultima parte dell’anno sono emersi segnali di stabilizzazione della spesa delle famiglie. Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 5,2% (rispetto all’8,2% del 2012); il calo degli investimenti in costruzioni è stato superiore al 5%, mentre gli investimenti in macchinari e attrezzature sono arretrati di circa l’1%. Positivo il contributo alla crescita del PIL fornito dalla domanda estera netta. Il saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti è tornato positivo nel 2013; l’avanzo dovrebbe ancora aumentare, pur in presenza di un incremento delle importazioni indotto dal previsto graduale rafforzamento dell’attività economica. Il miglioramento del saldo tra il 2010 e il 2013 non ha risentito solo della flessione delle importazioni indotta dalla recessione, ma anche dell’incremento delle esportazioni. - 22 - Le esportazioni sono cresciute dello 0,5% (stima), un tasso simile a quello del 2012, mentre le importazioni sono fortemente aumentate, dopo una flessione durata dieci trimestri consecutivi. Mercato siderurgico italiano Nel 2013, la produzione di acciaio in Italia è stata pari a circa 24 milioni di tonnellate, in flessione del 11,7% sul 2012 e del 24% rispetto al picco pre-crisi del 2006. Il profilo ciclico della produzione segnala una lieve inversione di tendenza all’inizio del 2014. I prodotti lunghi, che continuano a essere penalizzati dal declino del settore delle costruzioni, subiscono un nuovo arretramento. Nel 2013, la produzione dei laminati lunghi, pari a 11,4 milioni di tonnellate, è diminuita del 3,1% rispetto al 2012. Il tondo per cemento armato (in calo mediamente del 7%) è il prodotto più penalizzato; la vergella perde il 2,7%, dopo essere già scivolata l’anno precedente, mentre la produzione di laminati mercantili conclude l’anno in leggero aumento (+0,6%). Il consumo apparente di prodotti siderurgici nel 2013 è stato pari a circa 22 milioni di tonnellate, in crescita dello 0,4% rispetto al 2012. Nel 2013, i prodotti lunghi, con circa 9,0 milioni di tonnellate, registrano una flessione del 5,8%, pressoché determinata dalla caduta del tondo per cemento armato (1,6 milioni di tonnellate, -27%) che, rispetto al picco del 2006, perde più del 65%. L’attività delle imprese nazionali ha segnato un rallentamento nel 2013 (produzione di circa 24 milioni di tonnellate, -11,4%), mentre le importazioni sono aumentate del 12,4% raggiungendo 15,6 milioni di tonnellate, privilegiando quelle europee (8,8 milioni di tonnellate, +9,2%) su quelle extra-europee (6,9 milioni di tonnellate, +16,5%). Alla flessione della domanda nazionale, si aggiunge quella della domanda estera, con le esportazioni, che scendono del 7,4% su base annua, trascinate dal calo sia di quelle extra-europee (5,3 milioni di tonnellate, -6,4%) che europee (11,4 milioni di tonnellate, -7,9%). Il profilo ciclico delle componenti di mercato segnala un ulteriore indebolimento della domanda nazionale, con un aumento del gap tra la domanda e l’offerta. Il 2013 è stato un anno molto difficile per la siderurgia italiana. Le proiezioni sull’economia italiana per il prossimo biennio pubblicate dalla Banca d’Italia confermano il punto di svolta dell’attività avvenuto alla fine del 2013. Nel 2014 si registrerebbe una moderata ripresa - 23 - dell’attività economica: dopo essersi ridotto dell’1,8 percento nel 2013, il PIL crescerebbe dello 0,6% quest’anno e del 1,1% nel 2015. Questo si tradurrebbe in una crescita contenuta del consumo apparente di acciaio del +2,6% nel 2014 e +4,1% nel 2015 (consumo reale rispettivamente del +0,2% e +3,8%). Il Gruppo Riva Forni Elettrici Il numero complessivo di entità legali facenti parte del Gruppo è pari a 27. Per un dettaglio completo dell’area di consolidamento si rinvia all’Allegato 1 (Area di Consolidamento). Nessuna società del Gruppo RFE ha istituito sedi Sedi secondarie secondarie. Il fatturato Il fatturato del Gruppo RFE è stato di Euro 3.695 milioni. In dettaglio, il fatturato per Paese di origine è il seguente (in milioni di Euro): Paesi 2013 Italia 742 Germania 1.185 Francia 1.077 Belgio 361 Spagna 327 Canada 3 ---------3.695 ======= Le vendite di prodotti siderurgici realizzate dalle società italiane rappresentano il 20% circa dell’intero fatturato, mentre il rimanente 80% circa è stato realizzato dalle controllate europee. Marginale il fatturato realizzato da società non UE. - 24 - La produzione Nel 2013 il Gruppo ha prodotto 7,6 milioni di tonnellate di acciaio con una prevalenza (82%) della produzione nei Paesi UE. La produzione complessiva del Gruppo si è mantenuta sui livelli dello scorso esercizio, come si evince anche dai dati riportati nella seguente tabella (in migliaia di tonnellate): Paesi 2013 2012 + (-) Italia 1.346 1.557 (211) Francia 2.563 2.577 (14) Germania 2.156 2.209 (53) Belgio 808 713 95 Spagna 718 703 15 ---------- ---------- ---------- 7.591 7.759 (168) ======= ======= ======= Il calo della produzione è essenzialmente ascrivibile alla controllata Riva Acciaio S.p.A., in relazione alle vicende che l’hanno coinvolta nel corso dell’esercizio 2013 e di cui si è detto. In termini di quote produttive sul totale dell’UE, nel 2013 il Gruppo Riva Forni Elettrici conferma sostanzialmente la propria presenza sia nella produzione di acciaio grezzo che nel settore dei laminati lunghi in cui opera. Una sintesi delle quote a livello europeo, elaborata sulla base delle stime dei dati al momento disponibili, è riportata nella seguente tabella: Quote del Gruppo RFE sul totale Europa (UE a 28) 2013 2012 2011 Acciaio 6,4% 6,3% 6,1% 12,2% 11,9% 10,8% Laminati lunghi - 25 - I risultati Il conto economico può essere così sintetizzato (in milioni di Euro): 2013 % 3.695 100,0% Margine operativo (45) (1,2%) Oneri finanziari netti (14) (0,4%) Risultato dell’esercizio prima dell’attribuzione della quota di pertinenza di terzi (60) (1,6%) Risultato dell’esercizio (60) (1,6%) Fatturato netto I risultati economici dell’esercizio 2013 hanno risentito in particolare: - della difficile congiuntura dell’economia mondiale, con riflessi anche sul comparto siderurgico; - del conseguimento di margini positivi in alcune aree geografiche e negativi in altre; - del consolidamento delle quote di produzione nel settore in cui il Gruppo opera. Il saldo della gestione finanziaria è di seguito analizzato (in migliaia di Euro): 2013 Interessi su prestiti obbligazionari Altri interessi passivi ed oneri finanziari 14.055 Oneri da attualizzazione 894 Differenze cambio negative 349 ------------ Totale oneri finanziari 15.298 ------------ Interessi attivi ed altri proventi finanziari 120 Proventi finanziari da partecipazioni, netti 276 Differenze cambio positive 1.299 ------------ Totale proventi finanziari 1.695 ------------ Totale oneri finanziari netti (13.603) ======== Il risultato della gestione finanziaria risente di un deciso inasprimento delle condizioni sui finanziamenti applicate dagli istituti di credito, stante il perdurare della difficile situazione economica congiunturale. - 26 - Cash flow Il cash flow generato dalla gestione operativa è stato di Euro 134 milioni, così rappresentato (in milioni di Euro): 2013 Risultato dell’esercizio prima dell’attribuzione della quota di pertinenza di terzi (60) Ammortamenti 135 Accantonamenti 59 ------------ Cash flow operativo 134 ======== La posizione finanziaria netta può essere così sintetizzata (in milioni di Euro): 2013 Disponibilità liquide e altre attività finanziarie a breve termine Debiti a breve verso banche Passività finanziarie a breve termine 122.596 (298.240) (78.655) ------------ Disponibilità monetarie nette finali (Indebitamento a breve termine) (254.299) ------------ Mutui e finanziamenti a lungo termine ------------ Indebitamento finanziario netto (254.299) ------------ Posizione finanziaria netta complessiva (254.299) ======== - 27 - Il miglioramento della posizione finanziaria netta è principalmente riconducibile alla liquidità generata dalle operazioni dell’esercizio; le principali variazioni intervenute nel corso dell’anno sono evidenziate nel rendiconto finanziario consolidato (Nota 1) del quale di seguito è riportata una sintesi (in milioni di Euro): 2013 Disponibilità monetarie nette iniziali (Indebitamento a breve termine) (275) ------------ Liquidità generata dalle operazioni dell’esercizio Liquidità assorbita dalle operazioni di investimento Liquidità assorbita dalle operazioni di finanziamento 127 (105) (1) ------------ Incremento delle disponibilità monetarie nette 21 ------------ Disponibilità monetarie nette finali (Indebitamento a breve termine) (254) ======== Principali indicatori Indicatori di redditività 2013 ROI (margine operativo / (capitale investito operativo – passività operative)) (5,19)% ROE netto (risultato netto / mezzi propri) (5,46)% ROS (margine operativo / ricavi di vendite) (2,08)% Indicatori di solvibilità 2013 - 28 - Margine di disponibilità (Att. Correnti – Pass. Correnti) 368 Quoziente di disponibilità (Att. Correnti / Pass. Correnti) 1,33 Margine di tesoreria (Liq. Diff. + Liq. Immediate) – (Pass. Correnti) (288) Quoziente di tesoreria (Liq. Diff. + Liq. Immediate) / (Pass. Correnti) 0,74 Indicatori di struttura dei finanziamenti 2013 I dipendenti Quoziente di indebitamento complessivo (Pass. Consolidate + Pass. Correnti) / Mezzi propri 1,05 Quoziente di indebitamento finanziario (Pass. di finanziamento / Mezzi propri) 0,34 Il numero di occupati al 31 dicembre 2013 era di 5.076 unità, contro i 5.015 dell’anno precedente. I dipendenti attivi presso le unità estere erano 3.634, quelli operanti presso le Società nazionali 1.442. I dati comparativi (che escludono i dipendenti delle partecipazioni minoritarie non consolidate) sono così sintetizzabili: Numero medio Numero al 31 dicembre Paesi 2013 2012 + (-) 2013 2012 + (-) Italia 1.426 1.387 39 1.442 1.377 65 Francia 1.380 1.384 (4) 1.378 1.397 (19) Germania 1.521 1.521 0 1.531 1.513 18 Belgio 350 347 3 350 339 11 Spagna 357 365 (8) 344 359 (15) Canada 32 31 1 31 30 1 ------------ ------------ ------------ ------------ ------------ ------------ 5.066 5.035 31 5.076 5.015 61 ======== ======== ======== ======== ======== ======== Non si sono verificati casi di personale iscritto a libro matricola oggetto di morte o di infortuni gravi sul lavoro che abbiano comportato, nell’esercizio in esame, l’accertamento di responsabilità aziendali definitive né addebiti in ordine a malattie professionali su dipendenti per cui le società del Gruppo siano state dichiarate definitivamente responsabili in sede penale. - 29 - Organizzazione produttiva e commerciale Come già ricordato, il Gruppo Riva Forni Elettrici opera nel settore dei laminati lunghi ed è organizzato per aree geografiche in cui il Gruppo opera: Italia, Germania, Francia, Spagna e Belgio. In Italia, Riva Acciaio S.p.A. svolge la propria attività produttiva e commerciale presso gli stabilimenti di Caronno Pertusella (VA), Lesegno (CN), Verona (VR), Cerveno (BS), Sellero (BS), Malegno (BS) e Annone Brianza (LC). In Francia, le principali società produttive sono la Iton Seine S.A.S., la Acieries et Laminoirs de Paris S.A.S., la Société des Aciers d’Armature pour le Beton - SAM S.A.S., la SAM Montereau S.A.S. e la Aciers de Construction Rationalisés - Acor S.A.S., mentre l’attività di acquisto della materia prima e di cessione dei semilavorati e prodotti finiti è svolta dalla Riva Acier S.a. A livello di coordinamento generale opera la Parsider S.a. In Germania, con un’organizzazione simile a quella presente in Francia, l’attività produttiva è svolta dalle società HES – Hennigsdorfer Elektrostahlwerke GmbH, BES – Brandenburger Elektrostahlwerke GmbH e la neo costituita Betonstahl Lampertheim Gmbh, mentre l’attività di commercializzazione è svolta da Riva Stahl GmbH. In Belgio operano Thy Marcinelle e Trefileries de Fontaine L’Eveque: la prima produce e commercializza direttamente i propri prodotti, affidando alla seconda i servizi di trasformazione; è inoltre presente Centre de Coordination Siderurgique che si occupa della gestione di tesoreria per le società non italiane del Gruppo. In Spagna è presente Siderurgica Sevillana mentre in Canada l’attività di ASI consiste nella selezione di rottame ferroso. I rapporti tra le società rientranti nell’ambito del presente bilancio consolidato riflettono operazioni e transazioni sia di natura commerciale che finanziaria e sono regolati a normali condizioni di mercato. Per quanto concerne specificatamente la Capogruppo, essa ha svolto nei confronti di alcune controllate servizi essenzialmente amministrativi e finanziari. - 30 - Investimenti Gli investimenti in immobili, impianti e macchinari effettuati nell’anno 2013 ammontano a Euro 84 milioni (106 milioni nello scorso esercizio). Prosegue comunque il piano di investimenti finalizzato all’ammodernamento e al potenziamento dell’assetto produttivo del Gruppo. Come negli anni precedenti, l’attività impiantistica è stata incentrata nel conseguimento del miglioramento degli aspetti qualitativi dei prodotti, nel contenimento dei costi di produzione, nel miglioramento delle condizioni di sicurezza e nel consolidamento dell’assetto produttivo nell’ottica della salvaguardia e del miglioramento dei fattori ambientali. Ricerca e sviluppo (R.&S.) Le attività di Ricerca e Sviluppo riguardano principalmente l’attività, presso lo stabilimento di Lesegno (CN) di Riva Acciaio, del laboratorio sperimentale e del sistema di simulazione di processi siderurgici, che permette di implementare l’attività di R.& S. al servizio di tutti gli stabilimenti del Gruppo. Tali processi vengono simulati attraverso una pluralità di strumenti tra cui: - Gleeble 3800, che è in grado di ricreare, su provini appositamente ricavati, il ciclo di fabbricazione dell’acciaio, partendo dalla colata continua, passando attraverso la laminazione per arrivare a tutti i tipi di trattamenti successivi (stampaggi a caldo, ricotture, saldature etc.) effettuati sul prodotto. Le simulazioni possono riguardare indifferentemente sia i prodotti lunghi che i prodotti piani. - Forno fusorio sperimentale, che permette di fornire colate sperimentali di prova per testare nuovi prodotti e/o ottimizzare quelli esistenti senza ricorrere alle colate industriali. - Laminatoio a freddo da laboratorio, che consente di preparare crudi di laminazione destinati alle prove di ricottura continua nel simulatore Gleeble. Pertanto il laboratorio sperimentale di Lesegno, oltre che nel contesto dello stabilimento, si inserisce quale ulteriore risorsa dell’intero Gruppo Riva Forni Elettrici, a disposizione di tutte le unità produttive ad esso facenti capo. In tal senso i metallurgisti di processo e di prodotto, i tecnologi, i responsabili del controllo qualità possono avvalersi delle opportunità offerte dal laboratorio stesso, nell’ambito delle varie tipologie di applicazione (simulazione della colata continua, dilatometria e determinazione delle curve “ttt” e “cct”, simulazione dei trattamenti termici, simulazione della laminazione a caldo, studio delle deformazioni a caldo, lavorabilità degli acciai, saldature). Tutti gli oneri conseguenti a tale attività di R.& S. sono stati interamente spesati a conto economico, ad eccezione dei cespiti assoggettati al processo di ammortamento. - 31 - Ambiente ed ecologia L’esercizio è stato caratterizzato dalla realizzazione e dal completamento dei sistemi per il contenimento dell’inquinamento atmosferico, in attuazione delle vigenti normative. Non si sono verificati casi per i quali le società del Gruppo siano state dichiarate colpevoli in via definitiva in tema di danni ambientali, né sono state irrogate sanzioni o sentenze definitive a livello penale per reati ambientali. Nel corso del 2013, gli stabilimenti nazionali sono stati operativi in virtù delle seguenti autorizzazioni: - Stabilimento di Caronno Pertusella: Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) N. 7379 del 05/07/2007 e successivo aggiornamento N. 3662, rilasciata dalla Provincia di Varese, e attualmente in fase di rinnovo/riesame; - Stabilimento di Lesegno: Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) N. 687 del 26.11.2013, rilasciata dalla provincia di Cuneo; - Stabilimento di Verona: Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) N 1364/13 del 20.03.2013, rilasciata dalla Provincia di Verona; - Stabilimento di Sellero: Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) N. 3012 del 20.03.2006 rilasciata della Provincia di Brescia e attualmente in fase di rinnovo/riesame; - Stabilimento di Cerveno: Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) N. 641 del 30.01.2007 rilasciata della Provincia di Brescia e attualmente in fase di rinnovo/riesame; - Stabilimento di Malegno: Specifica autorizzazione per lo scarico idrico, rilasciata della Provincia di Brescia. Lo stabilimento ha richiesto alla Provincia di Brescia l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) che è in fase di esame. - Stabilimento di Annone Brianza: Specifica autorizzazione per le emissioni in atmosfera, rilasciata dalla Provincia di Lecco. Lo stabilimento ha richiesto alla Provincia di Lecco l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) che è in fase di esame. Lo stabilimento di Caronno, nel corso del 2013, ha presentato la comunicazione di modifica non sostanziale relativa alla sostituzione dell’esistente raffreddatore naturale (“cooler”) di servizio all’impianto di abbattimento fumi da forno elettrico ad arco (EAF). Lo stabilimento di Lesegno, nel corso del 2013, ha presentato richiesta di modifica non sostanziale relativa all’installazione di un impianto di dosaggio di carboni attivi per il contenimento delle diossine nei fumi prodotti dall’acciaieria. Tutti gli stabilimenti, gestiti in virtù dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), hanno rispettato le scadenze prescritte dal Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) dall’Atto Autorizzativo. I risultati ottenuti sono stati sempre conformi ai limiti stabiliti. Nel corso del 2013 gli stabilimenti hanno continuato a mantenere le apposite certificazioni relative agli aspetti qualità, ambiente e sicurezza - 32 - UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001 e OHSAS 18001, rilasciate da appositi enti di certificazione (IGQ, TUV, LLOYD). Per quanto concerne il fabbisogno di acqua degli stabilimenti, esso è soddisfatto da appositi pozzi e/o emungimenti da corsi d’acqua superficiali. Per quanto concerne i residui/rifiuti originati dal processo produttivo, si segnala che gli stessi sono stati sempre avviati a smaltimento o recupero in impianti autorizzati. Per gli stabilimenti esteri la situazione è la seguente: - Francia: tutti gli stabilimenti vengono gestiti in virtù di specifiche ordinanze prefettizie, le autorizzazioni sono a tempo indeterminato. - Belgio: gli stabilimenti sono gestiti con specifiche autorizzazioni con scadenza 02.03.2030 per la Thy Marcinelle e 03.11.2014 per la Tref. De Fontaine l’Eveque. - Spagna: lo stabilimento viene gestito con apposita autorizzazione che scade nel 2018. - Germania: gli stabilimenti di Brandeburgo e Hennigsdorf sono in possesso di specifiche autorizzazioni a tempo indeterminato, lo stabilimento di Lampertheim per le specifiche lavorazioni e in funzione della normativa tedesca non necessita di autorizzazioni particolari. Regolamento REACH La conformità alla normativa comunitaria sulle sostanze chimiche, Regolamento 1907/2006 REACH e dei Regolamenti Europei affini (primo fra tutti il Regolamento CLP n. 1272/2008, giunto al terzo adeguamento al progresso tecnico e scientifico), viene assicurata da una struttura trasversale che vede il coinvolgimento integrato di figure professionali con competenze specifiche in campo amministrativo, tecnicoscientifico e legale, operanti sia a livello centrale che nelle unità produttive del Gruppo. La sicurezza delle sostanze chimiche prodotte e utilizzate nei processi produttivi è oggetto di attenta sorveglianza, insieme alla prevenzione di qualsiasi criticità nei vitali processi di approvvigionamento, fabbricazione e immissione sul mercato dei prodotti siderurgici. Nel corso del 2013 sono state realizzate azioni di sistema per consolidare nella prassi aziendale il radicamento delle nuove disposizioni normative, in particolar modo per gli obblighi derivanti dal ruolo di “utilizzatore a valle” di sostanze e miscele. Il progetto - avviato nel 2011 - per monitorare l’ingresso delle sostanze pericolose e di quelle particolarmente problematiche “SVHC”- prevede la realizzazione di un archivio centrale unificato a gestione condivisa e la diffusione capillare delle informazioni contenute nelle Schede di Dati di Sicurezza. Tali procedure perfezionano in questo modo il controllo - 33 - del profilo di sicurezza delle sostanze utilizzate nei processi e nelle postazioni lavorative già a partire dalle prime fasi di approvvigionamento. Riva Acciaio aderisce al Consorzio Reach avvalendosi della relativa struttura tecnico-scientifica, in particolare per quanto attiene la valutazione del dossier di registrazione da parte dell’Agenzia ECHA e la necessità di aggiornare le registrazioni. Emission Trading Con riferimento al mercato della CO2 e all’Emission Trading System (ETS), si segnalano i seguenti temi di interesse: - Aste ETS per il 2013 – 2020: a partire dal 2013 i titoli di emissione per la fase III dell’EU ETS per il settore termoelettrico non saranno più allocati con i Piani Nazionali di Allocazione, ma tramite asta a titolo oneroso. L’organizzazione delle aste e del mercato avverrà secondo criteri armonizzati a livello UE stabiliti in un Regolamento attuativo della nuova Direttiva ETS. La Commissione ha annunciato un anticipo della vendita ad asta dei permessi EUA per 120 milioni di tonnellate di CO2 già nel 2012, ha anche annunciato che 1,4 miliardi di tonnellate equivalenti in permessi di emissione saranno decurtati dal montante delle quote ad asta per mitigare l’effetto della crisi economica (calo delle emissioni) e del lungo di mercato della fase II. Questo dovrebbe contribuire all’efficacia dello schema nel trasferire segnali di prezzo al mercato per gli investimenti in misure di decarbonizzazione. - Registri ETS: il 17 giugno 2011 i rappresentanti dei Governi UE hanno approvato il Regolamento UE che introduce ulteriori misure di sicurezza a tutela del funzionamento dei registri ETS a seguito degli attacchi informatici e la chiusura forzata dei medesimi nel gennaio 2011. Anche a fronte della possibilità di ricorrere a trusted accounts e delle misure per proteggere gli operatori in caso di furto delle credenziali di accesso, restano nel Regolamento le disposizioni per mantenere l’anonimato dei numeri seriali dei titoli acquistati. Tale misura espone a rischio i crediti da restituire a compliance nella misura in cui la lista degli EUA fraudolenti può essere aggiornata in qualunque momento, rendendo possibilmente inutilizzabili crediti acquistati sul mercato “in buona fede”. - 34 - - Mercato dei Clean Development Mechanism(CDM): è stata adottata dai Governi dell’UE, su proposta della Commissione, la Decisone Europea che mette al bando i crediti (CER) generati da progetti CDM sui gas industriali (HFC-23 and N2O) a partire dal 1° maggio 2013. Inoltre nel corso del Consiglio Ambiente del 21 giugno 16 governi UE (Germania, UK, Francia, Austria, Belgio, Estonia, Grecia, Svezia, Slovenia, Repubblica Ceca, Malta, Bulgaria, Lettonia, Lussemburgo e Slovacchia ma non l’Italia) hanno sottoscritto la dichiarazione del Governo Danese per cui, anche nel quadro dell’EffortSharing, non utilizzeranno crediti HFC nel terzo periodo dell’ETS. - Oneri CO2: Alle società del Gruppo sono stati assegnati, relativamente agli impianti interessati situati presso gli stabilimenti, permessi di emissione in linea rispetto alle effettive esigenze delle stesse. Pertanto, nel bilancio in commento, non si è reso necessario stanziare oneri al fine di acquistare i permessi necessari. Nel corso dell’esercizio, le società del Gruppo non hanno effettuato operazioni di acquisto o vendita di quote. Gestione dei rischi d’impresa Per quanto concerne la gestione delle esposizioni ai rischi, con particolare riferimento a quelli di natura finanziaria, anche ai sensi dell’art. 2428, comma 2, numero 6 bis, c.c., si rappresentano di seguito le principali categorie di rischio cui il Gruppo è esposto: Rischi connessi ai settori in cui il Gruppo opera - I risultati del Gruppo sono influenzati dall’andamento dei prezzi del mercato siderurgico e dagli effetti che tale andamento comporta sui margini realizzati; inoltre, per una corretta gestione del ciclo produttivo e dei flussi commerciali, il Gruppo presenta giacenze di materie prime e di prodotti finiti; il livello di tali scorte è soggetto alle fluttuazioni del mercato siderurgico. Tali fattori di rischio sono strettamente connessi alla natura stessa del business e vengono costantemente monitorati. Rischio di credito - La massima esposizione teorica al rischio di credito è rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie rappresentate in bilancio. I crediti in essere a fine esercizio sono essenzialmente nei confronti di una clientela diversificata e dell’Erario. Non sono presenti saldi scaduti di importo significativo. Rischio di liquidità - Il rischio di liquidità si può manifestare con l’incapacità di reperire, a condizioni economiche, le risorse finanziarie necessarie per l’operatività. Le società del Gruppo sono incluse nel sistema di gestione centralizzata della tesoreria del Gruppo, pertanto i rischi di liquidità cui - 35 - sono soggette sono strettamente correlati a quelli che incidono sul Gruppo nel suo insieme. I due principali fattori che determinano la situazione di liquidità del Gruppo sono, da una parte, le risorse generate o assorbite dalle attività operative e di investimento; dall’altra, le caratteristiche di scadenza e di rinnovo del debito o di liquidità degli impieghi finanziari e le condizioni di mercato. Il Gruppo ha adottato una serie di processi volti a ottimizzare la gestione delle risorse finanziarie, riducendo il rischio di liquidità: - gestione centralizzata dei flussi di incasso e pagamento (cash pooling) nei vari Paesi in cui è presente; - mantenimento di un adeguato livello di liquidità disponibile; - diversificazione degli strumenti di reperimento delle risorse finanziarie e presenza continuativa e attiva sul mercato dei capitali; - ottenimento di linee di credito adeguate; - monitoraggio delle condizioni di liquidità, in relazione al processo di pianificazione aziendale. Ad oggi sono in corso contatti con le diverse banche per ottenere ulteriori linee di finanziamento, oltre a quelle legate allo sconto di fatture (autoliquidante) attualmente già a disposizione. Tali linee, oltre ai fondi generati dall’attività operativa e di finanziamento, consentiranno il soddisfacimento dei fabbisogni derivanti dalle attività di investimento, di gestione del capitale circolante e di rimborso dei debiti alla loro naturale scadenza. Rischio di cambio - Non risultano in essere posizioni di credito o di debito, né strumenti finanziari derivati, esposti in maniera significativa al rischio di cambio. Rischio di tasso d’interesse - Il Gruppo copriva i propri fabbisogni finanziari sia attraverso il sistema di gestione centralizzata della tesoreria, che con autonome operazioni di finanziamento sui mercati. La funzione di tesoreria centralizzata è oggi limitata alle società estere mentre quelle italiane, principalmente Riva Acciaio S.p.A., si sono o si stanno dotando di autonome linee. Si segnala che il Gruppo, sulla base delle procedure adottate dal Consiglio di Amministrazione, può fare unicamente ricorso a strumenti finanziari derivati aventi finalità di copertura, essendo esclusa l’attività di trading e/o speculativa. Altri rischi su strumenti finanziari derivati - Alla data di chiusura dell’esercizio il Gruppo non ha in essere altre operazioni su strumenti finanziari derivati. Rischi legati alla scissione di Riva Fire - RFE ha iniziato a operare a seguito della scissione parziale di Riva Fire S.p.A., realizzata, con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2013, nell’ambito di un più ampio piano riorganizzativo del gruppo di società di cui quest’ultima era a capo. A seguito della scissione, RFE e Riva Fire S.p.A. hanno operato in maniera pienamente autonoma e separata, ciascuna nell’ambito delle - 36 - proprie specifiche competenze. Pur rappresentando le due società entità totalmente distinte tanto sotto il profilo funzionale e tecnico-operativo, quanto sotto il profilo giuridico, a partire dalla metà del 2013, le stesse sono state in parte accomunate dalle vicende giudiziarie inerenti ILVA S.p.A. sopra descritte. In particolare, RFE, in quanto beneficiaria della scissione, è stata coinvolta nel procedimento penale pendente presso il Tribunale di Taranto n. R.G.G.I.P. 5488/2010, R.G.P.M. 938/2010 nell’ambito del quale il P.M. ha richiesto il rinvio a giudizio di tutte le persone fisiche e giuridiche coinvolte. In tale contesto, il G.I.P. di Taranto, in data 22/24 maggio 2013, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di tutti i beni di RFE. A seguito dei ricorsi proposti dalle parti attinte dalla misura cautelare, il sequestro in questione è stato definitivamente annullato senza rinvio dalla Corte di Cassazione in data 20 dicembre 2013 che ne ha evidenziato molteplici profili di illegittimità. Riva Fire S.p.A. è anche parte di ulteriori contenziosi civili, penali e amministrativi, pendenti o minacciati, che traggono origine da fatti occorsi in data antecedente al 1° gennaio 2013 (data di efficacia della scissione di Riva Fire in favore di RFE). Alcuni di tali procedimenti nei confronti di Riva Fire S.p.A. rappresentano potenziali (e allo stato latenti) fonti di responsabilità patrimoniale anche di RFE. Infatti, la responsabilità patrimoniale di Riva Fire per fatti antecedenti alla data di efficacia della scissione, potrebbe, ancorché in via di mera ipotesi, ripercuotersi negativamente anche su RFE in virtù delle norme di legge in materia di scissione. RFE, inoltre, nei limiti del patrimonio a essa assegnato, è responsabile, in via sussidiaria, dei debiti della scissa, antecedenti la scissione stessa, che dovessero rimanere non soddisfatti. - 37 - Evoluzione prevedibile della gestione Alla luce delle considerazioni sopra svolte, e dei dati consuntivati nei primi mesi dell’esercizio in corso, è ragionevole presumere che il 2014 possa conseguire risultati in deciso miglioramento rispetto a quelli del 2013, specie ove si consideri la possibilità, per le realtà operative in Italia, di tornare a livelli produttivi in linea con quelli del 2012; peraltro restano evidenti criticità in alcuni dei Paesi in cui opera il Gruppo RFE e tali aspetti potrebbero influenzare negativamente i margini del Gruppo. Nel primo trimestre sono stati conseguiti i seguenti risultati: Fatturato (in milioni di Euro) Tonnellate di acciaio prodotte (in migliaia) Milano, 3 giugno 2014 - 38 - 2014 2013 976 919 2.162 2.007 Formazione e legatura automatica fasci prodotto finito - Stabilimento di Siviglia / Automatic bundling of the final product - Sevilla Plant Bilancio consolidato Consolidated financial statements Fatturato per Paese Sales by Country Canada • 0,1% Italia • 20,1% Canada • 0.1% Italy • 20.1% Belgio • 9,8% Belgium • 9.8% Germania • 32,1% Spagna • 8,9% Germany • 32.1% Spain • 8.9% Francia • 29,2% France • 29.2% Produzione d’acciaio per Paese Steel Production by Country Italia • 17,73% Italy • 17.73% Belgio • 10,65% Belgium • 10.65% Spagna • 9,46% Spain • 9.46% Francia • 33,76% France • 33.76% Germania • 28,40% Germany • 28.40% Conto economico consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 - (Nota 1) (dati in migliaia di euro) 2013 Valore della produzione (Nota 20) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 3.722.455 3.694.569 Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti Altri ricavi e proventi (31.736) 59.622 Costi della produzione (Nota 21) Consumi di materie prime, sussidiarie e di consumo 3.767.953 3.004.538 Costi per servizi 292.706 Costi per il personale 275.318 Ammortamenti e svalutazioni 167.120 Altri costi operativi 28.271 --------------- Differenza tra valore e costi della produzione - margine operativo (45.498) --------------- (Nota 22) Oneri finanziari, netti Proventi finanziari da partecipazioni, netti (13.879) 276 --------------- Risultato prima delle imposte (59.101) --------------- Imposte sul reddito dell’esercizio (Nota 23) (1.198) --------------- Risultato prima attribuzione della quota di terzi (60.299) ========== Risultato di pertinenza di terzi 6 --------------- Risultato dell’esercizio (60.293) ========== Risultato per azione (Nota 12 - espresso in Euro) (2,86) La nota illustrativa è parte integrante di questo prospetto. - 41 - Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2013 (In migliaia di euro) Attività 2013 Attività non correnti 778.477 734.256 Partecipazioni (Nota 4) (Nota 5) (Nota 6) Attività finanziarie ed altre attività non correnti (Nota 7) 43.386 Attività immateriali Immobili, impianti e macchinari Attività correnti 816 19 1.486.728 Rimanenze Crediti commerciali e altri crediti Attività finanziarie correnti Disponibilità liquide ed equivalenti (Nota 8) (Nota 9) (Nota 10) (Nota 11) Altre attività correnti 656.173 706.412 13 122.582 1.548 --------------- Totale attività 2.265.205 ========== La nota illustrativa è parte integrante di questo prospetto. - 42 - Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2013 - (Nota 1) (dati in migliaia di euro) Passività e patrimonio netto Patrimonio netto di Gruppo (Nota 12) Capitale 2013 1.104.947 210.600 Riserva di conversione (1.491) Altre riserve e utili a nuovo Patrimonio netto di terzi 895.838 (Nota 13) Passività non correnti Debiti finanziari a lungo termine Fondi per rischi ed oneri Fine rapporto e pensioni Passività per imposte differite 226 201.090 (Nota 14) (Nota 15) (Nota 16) (Nota 17) Passività correnti 69.611 39.453 92.026 958.942 Debiti finanziari a breve termine Debiti commerciali e altri debiti (Nota 18) (Nota 19) Altre passività correnti 376.895 581.911 136 --------------- Totale passività e patrimonio netto 2.265.205 ========== La nota illustrativa è parte integrante di questo prospetto. - 43 - Rendiconto finanziario consolidato - (Nota 1) (dati in migliaia di euro) 2013 Liquidità generata / (assorbita) dalle operazioni dell’esercizio Risultato dell’esercizio 126.952 (60.299) Rettifiche relative a voci che non hanno avuto effetto sulla liquidità Ammortamenti 134.781 Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 59.610 --------------134.092 Pagamenti di indennità e decremento fondi Variazione netta del capitale circolante Liquidità generata / (assorbita) dalle operazioni di investimento Investimenti netti in attività materiali Investimenti netti in attività immateriali Variazione netta delle attività non correnti ed attività finanziarie Liquidità generata / (assorbita) dalle operazioni di finanziamento Accensione di finanziamenti a lungo termine Rimborso di finanziamenti a lungo termine Variazione netta delle riserve consolidate di Gruppo Variazione netta delle riserve consolidate di terzi (32.687) 25.547 (105.154) (83.947) (97) (21.110) (1.177) (35) (1.266) 124 --------------- Incremento / (decremento) delle disponibilità monetarie nette Disponibilità monetarie nette iniziali / (indebitamento a breve termine) 20.621 (274.920) --------------- Disponibilità monetarie nette finali / (indebitamento a breve termine) (254.299) ========== Disponibilità liquide ed attività finanziarie a breve Debiti a breve verso banche ed altri finanziatori La nota illustrativa è parte integrante di questo prospetto. - 44 - 122.596 (376.895) Variazioni del patrimonio netto consolidato - (Nota 1) (In migliaia di euro) Capitale Saldi al 1 gennaio 2013 Riserva di conversione Altre riserve e utili a nuovo Totale 210.600 - 955.866 1.166.466 ========= ========= ========= ========= Differenza di conversione dell’esercizio - (1.491) - (1.491) Utili attuariali su benefici a dipendenti - - 364 364 Altre variazioni (Nota 12) - - (99) (99) Risultato dell’esercizio - - (60.293) (60.293) ------------- ------------- ------------- ------------- 210.600 (1.491) 895.838 1.104.947 ========= ========= ========= ========= Saldi al 31 dicembre 2013 Il prospetto concernente la movimentazione del patrimonio è stato predisposto sulla base del risultato d’esercizio, evidenziando nelle singole poste di patrimonio netto le variazioni non imputate direttamente a conto economico. Per completezza espositiva si segnala che sia la variazione della riserva di traduzione che le altre variazioni degli utili a nuovo rientrano nella configurazione del risultato economico complessivo prevista dallo IAS 1. La nota illustrativa è parte integrante di questo prospetto. - 45 - Conto economico complessivo consolidato al 31 dicembre 2013 - (Nota 1) (In migliaia di euro) 2013 Risultato dell’esercizio (60.299) Altri componenti: Differenza di conversione Proventi da attualizzazione Totale altri componenti c/e complessivo (1.491) 364 (1.127) --------------- Conto economico complessivo del periodo (61.426) --------------- Risultato attribuibile ai terzi 6 --------------- Risultato complessivo di Gruppo (61.420) ========== La nota illustrativa è parte integrante di questo prospetto. - 46 - Nota illustrativa Notes to Consolidated financial statements L’occupazione • 1996 - 2013 (Solo società controllate) 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 Employment • 1996 - 2013 (Majority owned subsidiaries) 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 Numero di addetti Number of employed Bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 Nota illustrativa Premessa Il Gruppo Riva Forni Elettrici è impegnato nel campo della produzione e della trasformazione dell’acciaio. La sede legale della Capogruppo Riva Forni Elettrici S.p.A. è situata a Milano, in Viale Certosa 249. Circa le motivazioni e gli aspetti relativi alla nascita del Gruppo RFE si rinvia a quanto dettagliatamente illustrato in precedenza nella Relazione sulla Gestione. Il presente bilancio consolidato è redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (nel seguito “I.F.R.S.” o “principi contabili internazionali”) emanati dall’International Accounting Standard Board (I.A.S.B.). Tali principi sono stati adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento (C.E.) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e ai sensi del Decreto Legislativo n. 38 del 28/02/2005. I principi contabili internazionali adottati dalla Commissione Europea possono differire per certi aspetti da quelli emanati dall’International Accounting Standard Board (I.A.S.B.). Si segnala che le rettifiche I.F.R.S. di competenza degli esercizi precedenti sono state contabilizzate con contropartita diretta Equity. 1. Struttura e contenuto del bilancio consolidato Il bilancio consolidato del Gruppo Riva Forni Elettrici è stato predisposto mediante il consolidamento integrale delle società operative e holding, italiane ed estere, nelle quali la Riva Forni Elettrici S.p.A. detiene direttamente o indirettamente la maggioranza dei diritti di voto. I bilanci utilizzati per il consolidamento sono generalmente quelli predisposti dai Consigli di Amministrazione delle singole società per l’approvazione da parte delle rispettive Assemblee, ovvero quelli approvati dalle Assemblee stesse. Tali bilanci sono stati riclassificati e rettificati secondo schemi uniformi, principi contabili e criteri di valutazione di Gruppo allineati agli I.F.R.S. L’area di consolidamento per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 è illustrata nell’Allegato 1. Le operazioni societarie che hanno interessato il Gruppo nel corso del 2013 sono le seguenti: 2013 Tra le operazioni societarie avvenute nel 2013 vanno ricordate il - 49 - conferimento effettuato dalla società tedesca Riva Stahl Gmbh a beneficio della neo-costituita società Betonstahl Lampertheim Gmbh e l’acquisto da terzi del 25% della quota di capitale sociale della società spagnola Valorizacion de Aridos S.l. da parte della Siderurgica Sevillana S.a. 2. Principi di consolidamento I più significativi criteri di consolidamento adottati per la redazione del bilancio consolidato sono i seguenti: a. Il valore di carico delle partecipazioni nelle società consolidate viene eliminato contro la relativa frazione di patrimonio netto a fronte dell’assunzione degli elementi dell’attivo e del passivo, nonché dei proventi e degli oneri, secondo il metodo dell’integrazione globale. b. L’eliminazione di cui al punto precedente viene effettuata sulla base dei valori correnti alla data di acquisto delle partecipate. L’eccedenza, se positiva, è contabilizzata come avviamento. L’avviamento non è ammortizzato ma verificato a ogni data di riferimento del bilancio qualora l’accadimento di fatti o eventi possa influire sul valore netto contabile, determinandone la non recuperabilità. L’eccedenza, se negativa, viene accreditata direttamente nel conto economico del periodo dell’acquisizione. c. Vengono eliminati i crediti, i debiti, i costi e i ricavi, come pure gli utili e le plusvalenze non ancora realizzati, derivanti da operazioni tra società del Gruppo. d. I dividendi distribuiti fra le società del Gruppo sono stornati dal conto economico consolidato. Gli eventuali crediti d’imposta a essi relativi sono esposti in riduzione delle imposte dell’esercizio fino a concorrenza delle stesse. e. Le quote di patrimonio netto e di risultato netto di competenza di soci terzi delle controllate consolidate sono esposte separatamente in un’apposita voce dello stato patrimoniale e del conto economico consolidati. f. I bilanci delle società consolidate sono redatti utilizzando la valuta funzionale relativa al contesto economico in cui ogni società opera. I bilanci espressi in valute differenti sono tradotti in Euro come segue: le poste del conto economico sono convertite ai cambi medi dell’anno che approssimano i tassi di cambio in essere alla data delle rispettive operazioni, le poste dello stato patrimoniale ai cambi del 31 dicembre, a eccezione del risultato dell’esercizio che è convertito ai cambi medi. Eventuali differenze di conversione sono imputate al patrimonio netto consolidato alla voce ”Riserva di conversione”. - 50 - I tassi di cambio applicati per la traduzione dei bilanci delle società estere che non predispongono il bilancio in Euro sono i seguenti: Valuta Dollaro Canadese 3. Principi contabili e criteri di valutazione Medio 2013 31.12.2013 1,368 1,467 Il bilancio consolidato è redatto in base al principio del costo storico. Non risultano a oggi operazioni in strumenti finanziari derivati. La valuta funzionale utilizzata è l’Euro. I valori contenuti nei prospetti contabili e nelle note illustrative sono arrotondati alle migliaia di Euro, tranne quando diversamente indicato. Utilizzo di stime nella preparazione del bilancio La redazione del bilancio consolidato e delle relative note impongono agli Amministratori l’effettuazione di stime che influiscono sui valori delle attività, delle passività, dei proventi e dei costi nonché sulle attività e passività potenziali alla data di bilancio (quali ammortamenti e accantonamenti). Queste stime sono basate su ipotesi di continuità aziendale e sulle migliori informazioni disponibili alla data della loro effettuazione: non si può pertanto escludere che possano intervenire in futuro eventi tali da modificare le assunzioni utilizzate. Gli effetti di eventuali variazioni di stime vengono iscritti in bilancio quando sono oggettivamente determinabili. Perdite durevoli di valore Il valore delle attività viene verificato a ogni data di riferimento del bilancio, qualora l’accadimento di fatti o eventi possa influire sul valore netto contabile delle stesse, determinandone la non recuperabilità. In tali casi l’attività viene ricondotta al valore recuperabile, ovvero al maggior valore tra prezzo netto di vendita e valore d’uso, stimato attraverso l’attualizzazione dei flussi finanziari in entrata e in uscita derivanti dall’uso continuativo dell’attività stessa e dalla sua dismissione finale. Qualora vi siano indicazioni circa la sopravvenuta insussistenza di una perdita durevole di valore rilevata in esercizi precedenti, il valore recuperabile dell’attività viene ripristinato nei limiti dell’originario valore contabile al netto di ammortamenti e svalutazioni. Poste in valuta estera Le operazioni in valuta estera sono convertite nella valuta funzionale, utilizzando il tasso di cambio vigente al momento di effettuazione della transazione; le attività e le passività monetarie in valuta estera sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio vigente a fine anno. Le differenze che ne derivano sono registrate - 51 - a conto economico. Le attività e le passività non monetarie in valuta estera, valutate al costo, sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio vigente alla data della transazione, mentre quelle valutate a fair value sono convertite al tasso di cambio della data in cui tale valore si è determinato. Strumenti derivati A copertura di flussi di cassa futuri relativi al pagamento di interessi e a transazioni commerciali in divisa estera vengono stipulati contratti derivati. Le variazioni del valore corrente di uno strumento derivato sono iscritte direttamente nelle riserve di patrimonio netto. I valori contabili delle attività e delle passività che sono oggetto di operazioni di copertura, sono rettificati per tener conto delle variazioni del fair value con riferimento ai rischi coperti. I più significativi criteri di valutazione adottati per la redazione del bilancio consolidato sono i seguenti: Attività immateriali Le attività immateriali sono iscritte in bilancio al costo di acquisto o di produzione e ammortizzate sistematicamente nel periodo in cui si stima esse producano la loro prevista utilità futura. Aggregazioni aziendali La rilevazione delle operazioni di aggregazione aziendale implica l’attribuzione, alle attività e passività dell’impresa acquisita, della differenza tra il costo di acquisto e il valore corrente delle attività e passività a essa facenti capo. Nel caso in cui l’aggregazione aziendale comporti il controllo dell’impresa acquisita, la differenza non attribuita di cui sopra, se positiva è iscritta ad avviamento; se negativa è imputata a conto economico. Successivi acquisti di partecipazioni, dopo che il Gruppo ne abbia acquisito il controllo, sono assimilati ad acquisizioni da soci di minoranza e le differenze sono iscritte in contropartita alla voce “altre riserve e utili a nuovo”. L’avviamento, dopo l’iniziale iscrizione, non è ammortizzato ed è iscritto al netto di eventuali perdite di valore, determinate secondo le modalità descritte precedentemente. Immobili, impianti e macchinari Le attività materiali in uso sono iscritte in bilancio al costo di acquisto o di produzione, al netto dei relativi ammortamenti cumulati e di eventuali svalutazioni a fronte di perdite durevoli di valore e dei contributi in conto capitale ricevuti. Qualora un’attività materiale in uso includa componenti significative con differenti vite utili, tali componenti sono rilevate come attività distinte. I costi sostenuti per la sostituzione e il rinnovo di componenti significative sono rilevati distintamente. Le parti corrispondentemente sostituite sono svalutate integralmente. I costi successivamente sostenuti in relazione a - 52 - un’attività materiale in uso sono rilevati ad incremento del valore contabile del bene solo quando è probabile che ne derivino benefici economici futuri eccedenti le prestazioni normali del bene stesso originariamente accertate. Tutti gli altri costi sostenuti successivamente sono rilevati come costo nell’esercizio nel quale essi si manifestano. L’ammortamento delle attività materiali in uso è calcolato in maniera sistematica a quote costanti in base ad aliquote economico-tecniche che riflettono la vita utile dei cespiti da ammortizzare. Le immobilizzazioni in corso e gli acconti sono iscritti al costo; l’ammortamento decorre a partire dalla data della loro entrata in funzione. Le principali aliquote utilizzate per determinare l’ammortamento sono le seguenti: Fabbricati 3-5% Macchinari ed impianti industriali specifici 5-20% Forni 6-18% Attrezzature 20-40% Mobili e macchine d’ufficio 10-20% Mezzi di trasporto 20-25% Navi 5-15% I terreni non sono ammortizzati. Attività finanziarie non correnti Partecipazioni Le partecipazioni nelle imprese in cui il Gruppo esercita un’influenza notevole (generalmente fra il 20% e il 50% dei diritti di voto) sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. Rimanenze Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto o di fabbricazione, determinato secondo la configurazione del costo medio, e il corrispondente valore di mercato. Il costo di fabbricazione comprende il costo delle materie prime, della manodopera e tutte le altre spese di diretta e indiretta imputazione. Crediti e debiti I crediti e i debiti sono esposti al loro valore nominale. I crediti sono ricondotti al presumibile valore di realizzo mediante iscrizione di apposite poste rettificative. Attività finanziarie correnti Le attività finanziarie, dopo l’iniziale iscrizione al costo, sono valutate al fair value. Gli utili o le perdite derivanti da tale valutazione sono imputati a conto economico. - 53 - Fondi per rischi ed oneri I fondi per rischi e oneri accolgono passività di ammontare o data di sopravvenienza incerti quando esiste un’obbligazione (legale o di fatto) che deriva da un evento passato, per il cui adempimento è probabile un impiego di risorse. Gli accantonamenti sono effettuati secondo la migliore stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione. I fondi per rischi e oneri sono oggetto di valutazione a ogni chiusura di esercizio. Fondi per fine rapporto e pensioni Le società incluse nell’area di consolidamento hanno differenti piani pensionistici, calcolati sulla base delle leggi e dei contratti di lavoro vigenti nei Paesi in cui esse operano. I fondi per fine rapporto e pensioni maggiormente significativi sono relativi a società italiane. Il fondo per fine rapporto e pensioni riflette il valore attuale delle passività per i benefici spettanti ai dipendenti, alla data di cessazione del rapporto di lavoro, tenendo conto di ipotesi attuariali a carattere demografico e finanziario. Tale passività viene determinata in misura pari ai benefici maturati da ciascun dipendente in proporzione all’attività lavorativa prestata a ciascuna chiusura di bilancio. Gli utili e le perdite attuariali derivanti dalla variazione intervenuta nelle ipotesi sottostanti alla determinazione del valore attuale di tale passività sono integralmente imputati a patrimonio netto. Costi e ricavi I costi e i ricavi sono contabilizzati in base al principio di competenza. Relativamente alla vendita di beni il ricavo è riconosciuto quando l’impresa ha trasferito all’acquirente i rischi e i benefici connessi alla proprietà delle merci. Oneri e proventi finanziari Gli oneri e i proventi finanziari sono imputati a conto economico in base al principio della competenza temporale. Imposte sul reddito Le imposte correnti sono stanziate sulla base della miglior stima possibile del reddito imponibile, tenendo conto del regime fiscale e delle agevolazioni esistenti nei singoli Paesi. Esse sono esposte in bilancio al netto dei crediti d’imposta eventualmente spettanti. Le imposte differite sono rilevate sulla base delle differenze temporanee tra il valore fiscale di una attività o di una passività ed il corrispondente valore di bilancio. Esse sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili nei vari Paesi. Avuto riguardo alle condizioni specifiche del settore siderurgico, che si caratterizza per andamenti reddituali fortemente ciclici, le imposte anticipate sono iscritte solo in presenza di ragionevoli certezze circa il loro recupero. - 54 - Settori di attività Ai fini gestionali, l’attività del Gruppo è organizzata in un unico settore produttivo. Passività potenziali I rischi per i quali il manifestarsi di una passività è probabile, ma non si è in grado di stimare ragionevolmente l’entità della stessa, ovvero soltanto possibile, sono indicati nelle note al bilancio senza procedere allo stanziamento di un fondo per rischi e oneri. Non si tiene conto dei rischi di natura remota. Attività e passività destinate alla vendita Le attività o gruppi di attività e passività che soddisfano i criteri per essere classificate come possedute per la vendita, vengono presentate separatamente in apposite voci dello stato patrimoniale. Esse sono iscritte al minore tra il valore contabile e il presunto valore di realizzo tenendo conto dei costi di vendita; eventuali perdite sono rilevate a conto economico. I risultati delle singole attività o passività, o gruppi di dismissione, sono esposti separatamente in apposita voce del conto economico. Variazione dei principi contabili recepiti dalla UE ed in vigore dal 1° gennaio 2013 Come richiesto dal paragrafo 28 dello IAS 8 vengono di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2013 con potenziali effetti per il Gruppo. Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni rilevanti e applicati dal 1° gennaio 2013 I seguenti Principi Contabili, emendamenti e interpretazioni sono stati applicati per la prima volta dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2013: Lo IASB e l’IFRIC hanno approvato sia alcune variazioni agli IFRS e alcune interpretazioni, in parte già pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, applicabili per la prima volta a partire dal 1 gennaio 2013, sia variazioni di interpretazioni già emesse ma applicabili ai bilanci riferiti ai periodi che iniziano successivamente al 1 gennaio 2014. - IFRS 13 – Misurazione del fair value il principio illustra le modalità di determinazione del fair value ai fini del bilancio e si applica a tutti i principi che richiedono o permettono la misurazione del fair value o la presentazione di informazioni basate sul fair value. Lo stesso richiede anche informazioni integrative riguardanti l’inclusione del rischio controparte nella determinazione del fair value. Il nuovo principio non ha avuto un impatto significativo sul presente bilancio. - 55 - - Emendamenti all’IFRS 7 – Strumenti finanziari: informazioni integrative In data 16 dicembre 2011 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti all’IFRS 7 – Strumenti finanziari: informazioni integrative. L’emendamento richiede informazioni sugli effetti o potenziali effetti dei contratti di compensazione delle attività e passività finanziarie sulla situazione patrimoniale-finanziaria. Detti emendamenti non hanno determinato un impatto significativo sull’informativa inclusa nel presente bilancio. - Emendamento allo IAS 1 – Presentazione del Bilancio In data 16 giugno 2011 lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 1 – Presentazione del Bilancio che richiede alle imprese di indicare in modo separato le “Altre componenti di Conto Economico complessivo” che successivamente possono essere riclassificate a Conto Economico. L’emendamento è stato applicato dal Gruppo a partire 1° gennaio 2013 e i relativi effetti sull’informativa sono stati evidenziati nei prospetti di bilancio. - Emendamento allo IAS 19 – Benefici ai dipendenti In data 16 giugno 2011 lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 19 – Benefici ai dipendenti che elimina l’opzione di differire il riconoscimento degli utili e delle perdite attuariali con il metodo del corridoio, richiedendo la presentazione nella Situazione patrimoniale e finanziaria del deficit o surplus del fondo, il riconoscimento delle componenti di costo legate alla prestazione lavorativa e gli oneri finanziari netti nel Conto Economico, e il riconoscimento degli utili e perdite attuariali che derivano dalla rimisurazione delle passività e attività tra le altre componenti di conto economico complessivo. Inoltre, il rendimento delle attività incluso tra gli oneri finanziari netti dovrà essere calcolato sulla base del tasso di sconto delle passività e non più del rendimento atteso delle attività. L’emendamento infine, introduce nuove informazioni addizionali da fornire nelle note al bilancio. L’emendamento è stato applicato dal Gruppo a partire 1° gennaio 2013 e i relativi effetti sono stati evidenziati nei prospetti di bilancio. Nel 2012 lo IASB ha inoltre emesso i seguenti emendamenti già omologati e applicabili dal 2013 che non hanno determinato effetti significativi sul bilancio del Gruppo: - IAS 1 – Presentazione del Bilancio Le modifiche riguardano essenzialmente le modalità di informativa comparativa addizionali. In particolare, è stato chiarito che nel caso in cui un’entità modifichi un principio contabile o effettui una rettifica/ riclassifica retroattiva la stessa entità dovrà presentare uno Stato - 56 - Patrimoniale anche all’inizio del periodo comparativo (“terzo Stato Patrimoniale” negli schemi di bilancio), mentre nella Nota Integrativa non sono richieste disclosure comparative anche per tale “terzo Stato Patrimoniale”, a parte le voci interessate. - IAS 16 - Immobili, impianti e macchinari Le novità riguardano essenzialmente i “servicing equipment”, i quali dovranno essere classificati nella voce “Immobili, impianti e macchinari” se utilizzati per più di un esercizio, nelle rimanenze di magazzino in caso contrario. - IAS 32 – Strumenti Finanziari È richiesto di dare informativa relativa alle imposte dirette sulle distribuzioni ai possessori di strumenti di capitale e sui costi di transazione sugli strumenti di capitale, che seguono le regole dello IAS 12. - IAS 34 – Bilanci intermedi L’emendamento chiarisce che il totale delle attività per un reportable segment dovrà essere riportato solo se tale informazione è regolarmente fornita al chief operating decision maker dell’entità e si è verificato un cambiamento materiale nel totale delle attività del segmento rispetto a quanto riportato nell’ultimo Bilancio annuale. Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni omologati dall’Unione Europea, ma non ancora applicabili se non in via anticipata Lo IASB ha emesso i seguenti emendamenti, il cui processo di omologazione da parte dell’Unione Europea si è completato entro la data del presente Bilancio e la cui applicazione è prevista per gli esercizi successivi oppure in via anticipata volontariamente: gli stessi non sono stati adottati in via anticipata dal Gruppo: - IFRS 10 – Bilancio Consolidato Il principio sostituisce il SIC-12 Consolidamento – società a destinazione specifica (società veicolo) e alcune parti dello IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato il quale modificherà la propria denominazione in IAS 27 – Bilancio Separato e disciplinerà il trattamento contabile delle partecipazioni nel Bilancio Separato. Il nuovo principio IFRS 10 individua nel concetto di controllo il fattore determinante ai fini del consolidamento di una società nel Bilancio Consolidato della controllante, fornendo una guida per determinare l’esistenza del controllo nei casi di difficile interpretazione. In data 28 giugno 2012, lo IASB ha emesso il documento “Consolidated Financial Statements, Joint Arrangements and Disclosure of Interests in Other Entities” che fornisce alcuni chiarimenti e semplificazioni con riferimento ai transition requirements dei principi IFRS 10, IFRS 11 e IFRS 12. - 57 - - IFRS 11 – Accordi di compartecipazione Il principio sostituisce lo IAS 31 – Partecipazioni in joint venture e il SIC-13 – Imprese a controllo congiunto – Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo. Il nuovo principio fornisce dei criteri per l’individuazione degli accordi di compartecipazione basati sui diritti e sugli obblighi derivanti dagli accordi piuttosto che sulla forma legale degli stessi e stabilisce come unico metodo di contabilizzazione delle partecipazioni in imprese a controllo congiunto nel Bilancio Consolidato, il metodo del patrimonio netto. - IFRS 12 – Informazioni addizionali su partecipazioni in altre imprese Il principio ha lo scopo di illustrare le informazioni addizionali da fornire in merito alle partecipazioni (imprese controllate, gli accordi di compartecipazione, collegate, società a destinazione specifica e altre società veicolo non consolidate). - IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato L’emendamento allo IAS 27 ha l’obiettivo di fornire le norme da applicare nella contabilizzazione delle partecipazioni in controllate, joint venture e collegate nella redazione del Bilancio Separato dopo l’introduzione dell’IFRS 10. - IAS 28 – Partecipazioni in società controllate e joint venture L’emendamento allo IAS 28 (come modificato nel 2011) definisce i requisiti per l’applicazione del metodo del patrimonio netto nella contabilizzazione delle partecipazioni in società collegate e joint venture. In data 16 dicembre 2011 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti allo IAS 32 – Strumenti Finanziari: esposizione nel Bilancio, per chiarire l’applicazione di alcuni criteri per la compensazione delle attività e delle passività finanziarie presenti nello IAS 32. Gli emendamenti saranno applicabili in modo retroattivo per gli esercizi aventi inizio dal o dopo il 1° gennaio 2014 Al momento si ritiene che l’adozione di tali modifiche non comporterà effetti significativi sul Bilancio del Gruppo. - 58 - Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni non ancora applicabili e non adottati in via anticipata dal Gruppo - IFRS 9 – Strumenti finanziari In data 12 novembre 2009 lo IASB ha emesso il principio in esame; si precisa che alla data del presente Bilancio, lo stesso IASB non ha stabilito la data di efficacia del principio e gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l’applicazione dell’emendamento. Le modifiche sono relative ai criteri di rilevazione e valutazione delle attività finanziarie e la relativa classificazione in bilancio. In particolare, le nuove disposizioni stabiliscono, tra l’altro, un modello di classificazione e valutazione delle attività finanziarie basato esclusivamente sulle seguenti categorie: (i) attività valutate al costo ammortizzato; (ii) attività valutate al fair value. Le nuove disposizioni, inoltre, prevedono che le partecipazioni diverse da quelle in controllate, controllate congiuntamente o collegate siano valutate al fair value con imputazione degli effetti a Conto Economico. Nel caso in cui tali partecipazioni non siano detenute per finalità di trading, è consentito rilevare le variazioni di fair value nel prospetto dell’utile complessivo, mantenendo a Conto Economico esclusivamente gli effetti connessi con la distribuzione dei dividendi; all’atto della cessione della partecipazione, non è prevista l’imputazione a Conto Economico degli importi rilevati nel prospetto dell’utile complessivo. Inoltre in data 28 ottobre 2010 lo IASB ha integrato le disposizioni dell’IFRS 9 includendo i criteri di rilevazione e valutazione delle passività finanziarie. In particolare, le nuove disposizioni richiedono, tra l’altro, che, in caso di valutazione di una passività finanziaria al fair value con imputazione degli effetti a Conto Economico, le variazioni del fair value connesse a modifiche del rischio di credito dell’emittente (c.d. own credit risk) siano rilevate nel prospetto dell’utile complessivo; è prevista l’imputazione di detta componente a Conto Economico per assicurare la simmetrica rappresentazione con altre poste di bilancio connesse con la passività evitando accounting mismatch. Lo IASB ha emesso inoltre i seguenti emendamenti, il cui processo di omologazione da parte dell’Unione Europea non risulta ancora concluso alla data del presente Bilancio. Società di investimento (IFRS 10; IFRS 12 e IAS 27): in data 31 ottobre 2012 lo IASB ha emesso il documento “Investment Entities” che va a regolamentare le attività svolte da particolari tipi di società qualificate come società di investimento. Lo IASB identifica come società di investimento le società che investono con il solo scopo di ottenere un incremento del capitale investito o provento dall’investimento o entrambi. Le disposizioni saranno efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio dal o dopo il 1° gennaio 2014. Il 29 maggio 2013 lo IASB ha pubblicato l’emendamento allo IAS 36 - 59 - Recoverable Amount Disclosures for Non-Financial Assets, richiede esplicitamente di fornire informazioni sul discount rate utilizzato per determinare un impairment loss (o un reversal) quando il valore recuperabile basato sul fair value less cost to sell è determinato usando la tecnica del present value. Al momento si ritiene che l’adozione di tali modifiche non comporterà effetti significativi sul Bilancio del Gruppo. 4. Attività immateriali La movimentazione di tale voce è la seguente (in migliaia di Euro): Altre immobilizzazioni immateriali Valore netto al 1 gennaio 2013 863 ======== Incrementi netti Ammortamenti e svalutazioni 97 (144) ------------ Valore netto al 31 dicembre 2013 816 ======== - 60 - 5. Immobili, impianti e macchinari La movimentazione di tale voce è la seguente (in migliaia di Euro): Terreni e Impianti e Fabbricati Macchinari Valore netto al 1 gennaio 2013 Riclassificazioni Variazione area consolid. Valore lordo dei cespiti Incrementi Decrementi Fondi ammortamento Incrementi Decrementi Differenze di conversione Valore netto al 31 dicembre 2013 Attrezzature industriali e commerciali Immobilizzi in corso e acconti 16.359 Altri beni Totale 211.064 511.873 30.239 15.412 784.947 ======= ======== ======= 929 18.029 812 (19.847) 77 - - - - - - - 4.801 (148) 46.033 (3.754) 8.254 (1.810) 18.615 (26) 6.699 (1.257) 84.402 (6.995) (15.461) 63 (104.896) 3.727 (8.429) 1.617 - (5.851) 1.250 (134.637) 6.657 (42) (72) - - (4) (118) ----------- ------------ ----------- ----------- ----------- ------------ 201.206 470.940 30.683 ======= ======== ======= ======= ======= ======== 15.101 16.326 734.256 ======= ======= ======== Le principali variazioni negli immobili, impianti e macchinari avvenute nel corso del 2013 sono riassunte come segue: 2013 Gli incrementi si riferiscono principalmente agli investimenti effettuati nel sito di Brandeburgo (Euro 13 milioni), di Neuves Maison (Euro 11 milioni), di Montereau (Euro 11 milioni), nel sito di Lesegno (CN) (Euro 7 milioni), di Gargenville (Euro 7 milioni), di Siviglia (Euro 6 milioni), di Bonnieres sur Seine (Euro 6 milioni), di Verona (Euro 5 milioni) e di Hennigsdorf (Euro 3 milioni). - 61 - 6. Il saldo al 31 dicembre include (in migliaia di Euro): Partecipazioni Immobiliare Siderurgica S.r.l. Altre Partecipazioni % di possesso 2013 Valore al 31 dicembre 2013 12,443 11 8 ---------- Totale 19 ======= 7. Il saldo al 31 dicembre include (in migliaia di Euro): Attività finanziarie ed altre attività non correnti 2013 Depositi a garanzia Altre attività Imposte anticipate 1.729 17 41.640 ---------- Totale 43.386 ======= Le imposte anticipate sono iscritte sulle perdite fiscali pregresse divenute utilizzabili senza alcun limite temporale e sono relative a società estere per Euro 20,9 milioni e per Euro 20,7 milioni a società italiane; a fronte di queste ultime è stato costituito un fondo rischi di pari importo, in quanto sono in corso le verifiche – con l’ausilio di qualificati consulenti – circa la loro spettanza e possibilità di futuro incasso. - 62 - 8. La voce in oggetto a fine esercizio è così composta Rimanenze (in migliaia di Euro): 2013 Rottame Refrattari e ferroleghe 249.937 19.486 Ricambi e materiali vari 165.552 Fondo svalutazione (30.284) ------------ Totale materie prime e ricambi 404.691 ------------ Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 53.465 ------------ Laminati lunghi Fondo svalutazione 196.757 (56) ------------ Totale prodotti finiti 196.701 ------------ Acconti 1.316 ------------ Totale 656.173 ======== - 63 - 9. Crediti commerciali e altri crediti Il saldo dei crediti commerciali e altri crediti è così analizzabile (in migliaia di Euro): 2013 Crediti commerciali: Crediti verso clienti 675.828 Crediti verso società collegate 1 Acconti a fornitori -------------- Totale crediti commerciali 675.829 -------------- Fondo svalutazione crediti (11.748) -------------- Crediti commerciali netti 664.081 -------------- Altri crediti: Crediti verso l’Erario 31.488 Crediti verso Istituti Previdenziali 1.703 Altri crediti 9.140 -------------- Totale altri crediti 42.331 -------------- Totale crediti commerciali e altri crediti 706.412 ========= I crediti verso l’Erario includono, principalmente, crediti per imposte sul reddito (Euro 2,5 milioni) e crediti IVA (Euro 11 milioni). 10. Attività finanziarie a breve termine Il saldo delle attività finanziarie a breve termine comprende (in migliaia di Euro): 2013 Altre attività finanziarie 13 ------------ Totale 13 ======== La voce Altre attività finanziarie si riferisce al credito per interessi sul finanziamento concesso dalla controllata Riva Acciaio alla partecipata Immobiliare Siderurgica. - 64 - 11. Disponibilità liquide ed equivalenti Il saldo delle disponibilità liquide ed equivalenti comprende (in migliaia di Euro). 2013 Denaro, valori in cassa e assegni Depositi bancari e postali 41 122.541 ------------ Totale 122.582 ======== Nella voce Depositi bancari e postali sono compresi anche i saldi attivi delle somme confluite al FUG, a seguito dei sequestri descritti nella parte introduttiva, pari a circa Euro 61 milioni. Somme che sono state svincolate solo nel corso del primo trimestre 2014. 12. Patrimonio netto di Gruppo Il capitale della Riva Forni Elettrici S.p.A., interamente sottoscritto e versato, è costituito da 21.060.000 azioni ordinarie da nominali Euro 10 cadauna, con pari diritti e senza vincoli. Le altre riserve e utili a nuovo di alcune società consolidate includono riserve in sospensione di imposta derivanti dall’applicazione di leggi dei singoli Paesi di appartenenza, nonché riserve di utili non distribuiti che risulterebbero assoggettati a tassazione in caso di distribuzione. Nessun onere per imposte differite è stato stanziato a fronte di tali riserve, poiché esse sono permanentemente reinvestite nelle società stesse e non si prevede che saranno effettuate operazioni che ne determineranno la tassazione (Nota 17). Si segnala che la riserva FTA (First Time Adoption) ammonta a Euro 104.937 migliaia. Le altre riserve e utili a nuovo, al 31 dicembre 2013, evidenziano un decremento di Euro 1,2 milioni relativo all’effetto della conversione dei bilanci in valuta estera (decremento per Euro 1,5 milioni), agli utili attuariali secondo lo IAS 19 (incremento per Euro 0,4 milioni) ed alla variazione derivante da aumenti di riserve non sottoscritti da soci di minoranza (decremento per Euro 0,1 milioni). Il risultato per azione è negativo per Euro 2,86 nel 2013 ed è stato calcolato dividendo il risultato dell’esercizio per il numero delle azioni della Riva Forni Elettrici S.p.A. Il Consiglio di Amministrazione del maggio 2014, che ha approvato il progetto di bilancio 2013 della Capogruppo Riva Forni Elettrici S.p.A., non ha proposto alcuna distribuzione di dividendi. - 65 - 13. Patrimonio netto di terzi Per l’anno 2013 la variazione del patrimonio netto di terzi riflette principalmente la quota di pertinenza di terzi del risultato d’esercizio (negativo per Euro 6 migliaia) delle società consolidate e una variazione delle riserve determinata dalla mancata sottoscrizione di aumenti di patrimonio netto di alcune controllate tedesche da parte dei soci di minoranza (positiva per Euro 124 migliaia). 14. Debiti finanziari a lungo termine Alla data di bilancio non sono in essere debiti finanziari a lungo termine. 15. Fondi per rischi, oneri e passività potenziali La movimentazione per l’esercizio 2013 è la seguente (in migliaia di Euro): Fondo per rischi ed oneri Saldi al 1 gennaio 2013 42.009 ======== Incrementi 30.872 Decrementi (3.270) ------------ Saldi al 31 dicembre 2013 69.611 ======== La composizione della voce fondo per rischi ed oneri è la seguente (in migliaia di Euro): 2013 Fondo problematiche ambientali 33.201 Fondo contenziosi legali e rischi contrattuali e fiscali diversi 10.728 Fondi diversi 25.682 ------------ Totale 69.611 ======== - 66 - Il fondo problematiche ambientali si riferisce alla stima dei futuri oneri per attività di bonifica e smaltimento dei siti dislocati in Germania (Euro 24,5 milioni), in Italia (Euro 8,3 milioni) e in Francia (Euro 0,4 milioni). Il fondo contenziosi legali e rischi contrattuali e fiscali diversi è principalmente ascrivibile a controversie di natura giuslavoristica. I fondi diversi riguardano principalmente la controllata Riva Acciaio S.p.A. (Euro 18,4 milioni) e corrispondono al saldo delle poste iscritte nell’attivo del bilancio relativamente sia alle imposte anticipate che ai crediti Ires nei confronti dell’allora controllante Riva Fire S.p.A., per le quali sono in corso le verifiche – con l’ausilio di qualificati consulenti – circa la loro spettanza e possibilità di futuro incasso; il resto è dovuto essenzialmente alla Capogruppo RFE (Euro 4,7 milioni) e corrisponde al saldo delle poste iscritte nell’attivo del bilancio relativo a imposte anticipate per le quali vale il discorso precedente. Le passività potenziali sono costituite dai rischi conseguenti all’operazione di scissione, in ragione della responsabilità sussidiaria della capogruppo, nei limiti del patrimonio netto a essa assegnato, per i debiti preesistenti alla scissione stessa. A fronte delle passività potenziali non sono stati effettuati specifici accantonamenti, non essendo prevedibile né quantificabile una fuoriuscita di risorse in ragione di esse. 16. Fondo fine rapporto e pensioni La movimentazione del fondo fine rapporto e pensioni per l’esercizio 2013 è la seguente (in migliaia di Euro): Fondo fine rapporto e pensioni Saldi al 1 gennaio 2013 43.214 ======== Incrementi Decrementi 8.424 (12.185) ------------ Saldi al 31 dicembre 2013 39.453 ======== Il fondo fine rapporto e pensioni riflette il valore attuale delle passività per i benefici spettanti ai dipendenti, alla data di cessazione del rapporto di lavoro, tenendo conto delle ipotesi attuariali a carattere demografico e finanziario riassunte nella tabella seguente: - 67 - Assunzioni 2013 Tassi di mortalità Tavola ISTAT SIMF91 Tassi di inflazione Indice del costo della vita per l’anno 2013, variazione lineare dal 2013 al valore di previsione 2015 (fonte: DEF 2013); dal 2016 tasso costante Incrementi retributivi Nessun incremento salariale Turnover, pensionamento, scadenza contratto ed anticipazioni Tassi desunti dall’osservazione dei dati storici delle società del Gruppo Tassi di interesse Curva dei tassi risk free + spread 0,15% Gli utili e le perdite attuariali derivanti dalla variazione intervenuta nelle ipotesi sottostanti alla determinazione del valore attuale della passività sono interamente rilevati a patrimonio netto. Al 31 dicembre 2013, le componenti economiche di adeguamento della passività relativa al fondo fine rapporto e pensioni sono state classificate tra i costi del personale (Euro 16,3 milioni) e tra gli oneri e proventi finanziari (oneri per Euro 69 migliaia). 17. Passività per imposte differite La movimentazione delle passività per imposte differite è la seguente (in migliaia di Euro): Passività per imposte differite Saldi al 1 gennaio 2013 88.943 ======== Incrementi 14.205 Decrementi (11.122) ------------ Saldi al 31 dicembre 2013 92.026 ======== - 68 - La voce passività per imposte differite accoglie la passività fiscale netta attinente le differenze temporanee tra il valore di carico delle attività e passività delle singole società consolidate e il corrispondente valore riconosciuto a fini fiscali. Come indicato nella Nota 3 (“Principi contabili e criteri di valutazione”) il bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 non riflette le imposte anticipate afferenti fondi rischi tassati e altre differenze temporanee deducibili (Euro 50 milioni). Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 non riflette lo stanziamento di imposte differite (pari a complessivi Euro 13 milioni) sulle riserve di utili facenti capo alle società consolidate estere, che risulterebbero assoggettabili a tassazione in caso di distribuzione, dal momento che tali riserve sono reinvestite in maniera permanente nelle società estere e, pertanto, non sono previste operazioni che ne determinino la tassazione. Per quanto attiene inoltre alle riserve di utili non distribuiti delle società nazionali, il Gruppo ha aderito al regime di consolidato fiscale su base nazionale e pertanto ne è esclusa quasi completamente la tassazione in caso di distribuzione. La composizione del fondo per imposte differite è la seguente (in migliaia di Euro): 2013 Effetti fiscali relativi a differenze temporanee su: Immobili, impianti e macchinari 42.103 Rimanenze 49.012 Altre differenze 911 ------------ Totale 92.026 ======== - 69 - 18. Debiti finanziari a breve termine Il dettaglio è il seguente (in migliaia di Euro): 2013 Debiti e finanziamenti a breve verso banche ed altri finanziatori 376.895 Quota corrente dei finanziamenti a lungo termine (Nota 14) ------------ Totale 376.895 ======== I debiti finanziari verso banche e altri finanziatori sono regolati da tassi di interesse variabili tra il 2% e il 7% nel 2013, tenuto conto – in particolare per le società di diritto italiano – degli effetti dei sequestri sopra citati. 19. Debiti commerciali e altri debiti Il saldo dei debiti commerciali e altri debiti è così analizzabile (in migliaia di Euro): 2013 Debiti commerciali: Verso fornitori Acconti da clienti 493.024 8.268 ------------ Totale debiti commerciali 501.292 ------------ Altri debiti: Debiti tributari 24.996 Debiti verso Istituti Previdenziali 21.395 Debiti verso il personale 30.441 Debiti diversi 3.787 ------------ Totale altri debiti 80.589 ------------ Totale debiti commerciali e altri debiti 581.911 ======== - 70 - La voce debiti tributari comprende principalmente debiti per imposte sul reddito dell’esercizio (Euro 3,6 milioni), ritenute sui salari dei dipendenti (Euro 2,2 milioni) e debiti IVA (Euro 13,3 milioni). 20. Valore della produzione La suddivisione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni per Paese di origine del fatturato, al netto delle vendite infragruppo, è la seguente (in migliaia di Euro): 2013 Italia 741.669 Germania 1.185.334 Francia 1.076.969 Spagna 327.014 Belgio 360.558 Canada 3.025 ------------ Totale 3.694.569 ======== Gli altri ricavi e proventi ammontano a Euro 59,6 milioni nel 2013 e includono, principalmente, corrispettivi legati al consumo di energia elettrica (Euro 27,2 milioni), recupero di oneri diversi (Euro 14,7 milioni), plusvalenze patrimoniali (Euro 0,4 milioni). 21. Costi della produzione I consumi di materie prime, sussidiarie e di consumo sono identificabili come segue (in migliaia di Euro): 2013 Materie prime Energia Semilavorati di produzione e prodotti finiti Metalli, ferroleghe, fondenti e refrattari 2.249.005 385.336 1.079 111.287 Ricambi 65.273 Altri costi 183.192 Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo 9.366 -----------3.004.538 ======== - 71 - I costi per servizi includono (in migliaia di Euro): 2013 Trasporti e commissioni di vendita 181.834 Manutenzioni 47.912 Servizi 37.248 Costi generali e amministrativi 11.737 Altri costi 13.975 ------------ Totale 292.706 ======== La voce Servizi comprende i compensi spettanti ai componenti del Collegio Sindacale della Capogruppo che sono stati deliberati dall’Assemblea e ammontano ad Euro 75 migliaia. Si evidenziano inoltre i corrispettivi di competenza dell’esercizio 2013 per i servizi di revisione resi dalla Società di Revisione Mazars S.p.A. per Euro 16 migliaia. I costi per il personale risultano così composti (in migliaia di Euro): 2013 Salari e stipendi 192.487 Oneri sociali 62.391 Accantonamento al fondo fine rapporto e pensioni 16.238 Altri costi 4.202 ------------ Totale 275.318 ======== - 72 - 22. Oneri finanziari netti Gli oneri finanziari netti sono dettagliati di seguito (in migliaia di Euro): 2013 Altri interessi passivi ed oneri finanziari (14.056) Oneri da attualizzazione (894) Differenze cambio negative (349) ------------ Totale oneri finanziari (15.299) ------------ Interessi attivi e proventi finanziari Differenze cambio positive 120 1.300 ------------ Totale proventi finanziari 1.420 ------------ Totale (13.879) ======== Nel corso dell’esercizio sono stati pagati Euro 11,1 milioni di interessi passivi e sono stati incassati Euro 58 migliaia di interessi attivi. - 73 - 23. Imposte sul reddito dell’esercizio La voce comprende lo stanziamento di imposte correnti dell’esercizio (Euro 8 milioni) e un accantonamento di imposte differite (Euro 3,1 milioni). Nel 2013 sono state contabilizzate imposte anticipate su perdite fiscali per Euro 9,9 milioni. Le imposte differite derivano principalmente dalle differenze temporanee attinenti i valori di bilancio delle attività e passività consolidate e i rispettivi valori fiscalmente riconosciuti. Di seguito è fornita la riconciliazione fra l’onere fiscale teorico ottenibile applicando l’aliquota fiscale teorica in vigore in Italia al risultato economico ante imposte e l’onere fiscale complessivo iscritto nel bilancio consolidato (in migliaia di Euro): 2013 Risultato prima delle imposte Onere fiscale teorico: IRES - 27,5% IRAP - 3,9% * Effetti derivanti dal differenziale tra l’aliquota fiscale teorica e quelle vigenti, in funzione delle normative applicabili, nei singoli Paesi in cui il Gruppo opera Effetto dei proventi non imponibili derivanti dalla valutazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto Effetto degli oneri non deducibili, netto Effetti fiscali relativi a differenze temporanee deducibili e a perdite fiscali riportabili a nuovo Totale imposte sul reddito dell’esercizio (59.101) -----------(16.253) 998 -----------(15.255) 6.351 6.249 3.853 -----------(1.198) ======== * La base imponibile IRAP è diversa da quella IRES. - 74 - 24. Impegni e garanzie Gli impegni e le garanzie in essere al 31 dicembre 2013 sono rappresentati da: - garanzie per Euro 35,5 milioni, relative principalmente a fideiussioni e lettere di patronage. 25. Strumenti derivati Al 31 dicembre 2013 il Gruppo non ha posto in essere alcun contratto per strumenti derivati. 26. Informazioni per settore di attività Il Gruppo Riva Forni Elettrici opera in un unico settore produttivo, pertanto non vengono fornite informazioni per settore di attività, né informazioni per area geografica in quanto più del 90% dell’attività del Gruppo è svolta all’interno della UE, che è considerata dagli Amministratori come un unico mercato. - 75 - Area di consolidamento 2013 Allegato 1 Società consolidate integralmente (Nota 1) Sede Attività Percentuale di consolidamento 2013 Milano, Italia Holding 100,00 Lussemburgo Holding 100,00 Milano, Italia Produzione Siderurgica 100,00 Aciérs de Construction Rationalisés – Acor S.A.S. Creil, Francia Impresa di Trasformazione 100,00 Aciéries et Laminoirs de Paris S.A.S. Gargenville, Francia Produzione Siderurgica 100,00 Associated Steel Industries Ltd. Ville St Catherine, Canada Frantoio 100,00 Betonstahl Lampertheim GmbH Brandenburg, Germania Produzione Siderurgica 100,00 Brandenburger Elektrostahlwerke GmbH Brandenburg, Germania Produzione Siderurgica 99,886 Iton Seine S.A.S. Bonnieres sur Seine, Francia Produzione Siderurgica 100,00 Hennigsdorfer Elektrostahlwerke GmbH Hennigsdorf, Germania Produzione Siderurgica 99,886 Parsider S.A. Gargenville, Francia Commerciale 100,00 Riva Aciér S.A. Gargenville, Francia Commerciale 100,00 Riva Stahl GmbH Hennigsdorf, Germania Commerciale 100,00 Sam Montereau S.A.S. Montereau, Francia Produzione Siderurgica 100,00 Siderurgica Sevillana S.A. Siviglia, Spagna Produzione Siderurgica 100,00 Société des Aciérs d’Armature pour le Beton S.A.S. Neuves Maisons, Francia Produzione Siderurgica 100,00 Thy Marcinelle S.A. Charleroi, Belgio Produzione Siderurgica 100,00 Trefileries de Fontaine L’Eveque S.A. Fontaine L’Eveque, Belgio Impresa di Trasformazione 100,00 Denominazione Holdings Italia: Riva Forni Elettrici S.p.A. Estero: Stahlbeteiligungen Holding S.A. Società di produzione, trasformazione e commercializzazione Italia: Riva Acciaio S.p.A. Estero: - 76 - Denominazione Società di servizi Percentuale di consolidamento 2013 Sede Attività Muzzana Trasporti S.r.l. Caronno Pertusella, Italia Trasporti 100,00 Riva Energia S.r.l. Milano, Italia Energia 100,00 B.E.S/H.E.S. Stahlbeteiligungen GmbH Hennigsdorf, Germania Immobiliare 90,00 Brand. Real Estate & CO KG Hennigsdorf, Germania Immobiliare 98,10 Italia: Estero: Brand. Suedstreifen Vermoegensverw. GmbH Brandenburg, Germania Immobiliare 99,886 Centre de Coordination Siderurgique S.A. Mont sur Marchienne, Belgio Servizi 100,00 Hennig. Real Estate & CO KG Hennigsdorf, Germania Immobiliare Hierros del Sur S.A. Siviglia, Spagna Servizi 100,00 Valorizacion de Aridos S.l. Siviglia, Spagna Servizi 100,00 98,10 - 77 - Fatturato per Paese Sales by Country Milioni di Euro Millions Euro Italia Italy Francia France Belgio Belgium Spagna Spain Germania Germany Canada Canada Relazione della Società di Revisione e del Collegio Sindacale Auditors’report