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ptof ic s. teresa di riva - Istcsantateresadiriva.it
ISTITUTO COMPRENSIVO
di Santa Teresa di Riva
Scuole dell'infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado dei Comuni di
Santa Teresa di Riva Antillo Savoca e Sant'Alessio Siculo
(Messina )
ANNI SCOLASTICI 2016/2017 2017/2018 2018/2019
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE
Funzione Strumentale Area 1
Dirigente Scolastico
Ins. Elisa TRIOLO
Prof.ssa Enza INTERDONATO
Sede Direzione e Uffici Amministrativi:
Via delle Colline 15, 98028 Santa Teresa di Riva (ME)
Tel. 0942793140 - Fax. 0942795093
Presidenza 0942 79529
1
INDICE
Premessa
Pag. 3
Atto di Indirizzo
Pag.
Rapporto di Autovalutazione
Pag. 11
Le finalità del Piano dell’Offerta Formativa Triennale
Pag. 13
La verticalità del curricolo
Pag. 15
I laboratori
Pag. 16
I progetti
Pag. 20
Iniziative di Formazione per gli studenti (Legge 107\15 Comma 10)
Pag. 21
Piano delle Attività di Formazione e Aggiornamento Docenti e
Personale ATA
Pag. 22
Il Piano della Scuola Digitale
Pag. 25
Piano annuale di inclusione
Pag. 30
Protocollo di Accoglienza per l’inserimento degli alunni stranieri
Pag. 41
Rapporti con il territorio
Pag. 46
Rendicontazione sociale
Pag. 47
Fabbisogno Organico posti comuni e Potenziato
Pag. 47
Quantificazione delle Risorse e Determinazione del Fabbisogno
personale Ata e infrastrutture
Pag. 52
Regolamento d’Istituto
Pag. 54
2
5
Istituto Comprensivo di Santa Teresa di Riva
Scuola dell'Infanzia- Primaria- Secondaria di I grado
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE AA. SS. 2015-2018
PREMESSA
Uno dei più importanti cambiamenti introdotti dalla Legge 107 del 2015 è
l’elaborazione del nuovo POF, detto anche POFT per via della sua durata triennale.
A partire dall’anno scolastico 2015/16 il documento che esplicita il Piano dell’Offerta
Formativa dell’Istituto viene presentato in tempi e modi differenziati; si indicano a tal
proposito le due articolazioni del POF:
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
PIANO ANNUALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Il Piano Pluriennale raccoglie e illustra gli elementi fondamentali dell’offerta formativa
ed è aggiornato ogni qualvolta si renda necessario. Il Piano Annuale esplicita gli
aspetti organizzativi e progettuali dell’offerta formativa ed è elaborato all’inizio di ogni
anno scolastico.
Il comma 14 della legge 107 che ha novellato l’art.3 del DPR 275 del 1999 dedicato
interamente al POF, stabilisce adesso che spetta al Dirigente Scolastico la definizione
degli
indirizzi
per
le
attività
della
scuola
e
delle
scelte
di
gestione
e
di
amministrazione.
LEGGE DI RIFORMA DELLA SCUOLA NR. 107/2015
L'art. 3 del D.P.R. 275/99, Regolamento dell'Autonomia Scolastica, è stato così
modificato dalla Legge 107/2015:
14. L'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8
marzo 1999, n. 275, è sostituito dal seguente: «Art. 3 (Piano triennale dell'offerta
formativa). - 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le
3
sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il
piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale
delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro
autonomia. 2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi
e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le
esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo
conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e
riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le
corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire:
a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base
del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia
dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità,
ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle
risorse previste a legislazione vigente; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento
dell'offerta formativa. 3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del
personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri
stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno
2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 334, della legge
23 dicembre 2014, n. 190 (2), il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature
materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal
regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80. 4.
Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della
scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il
piano è approvato dal consiglio d'istituto. 5. Ai fini della predisposizione del piano, il
dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse
realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì
conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei
genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti».
Alla luce dell'art. 3 D.P.R. 275/99 così come novellato dal comma 14 della Legge
107/2015, il Dirigente Scolastico definisce il seguente Atto di Indirizzo al Collegio
dei Docenti per l'elaborazione del POF 2015-16 e P.T.O.F. triennio 2016-2019.
4
ATTO D'INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI PER LA
PREDISPOSIZIONE
DEL PIANO DELL'OFFFRTA FORMATIVA TRIENNALE (L 107/20l5 Co. 14)
Il DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTI
•
il D.P.R. T.U. n.297/94;
•
il D.P.R. n. 275/99;
•
il D.P.R. 20 Marzo 2009. N.89, recante Revisione dell' assetto ordina mentale,
organizzativo e didattico della Scuola dell'infanzia e del Primo Ciclo di
Istruzione ai sensi dell’ art. 64, comma 4 del decreto Legge 25 Giugno
2008 n. 112 convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 Agosto 2009 N.
133 ;
•
gli artt. 26- 27- 28- 29 del CCNL Comparto Scuola;
•
l'art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165 commi 12.3:
•
la Legge n. 10712015:
•
•
TENUTO CONTO
delle disposizioni in merito all'attuazione degli Indirizzi Nazionali per il
Curricolo (art. 1 Comma 4 DPR 20 03 2009 n.89, secondo i criteri indicati dal
DM 254 del 16.11.2012):
•
delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012:
•
della predisposizione del Piano Annuale d'Inclusione per l'A.S. 2015-16
(Direttiva Miur 27/12/12)
•
delle indicazioni fornite dal Consiglio d'Istituto;
•
delle risultanze del processo di autovalutazione dell' istituto
esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione (RAV).
•
•
che lo scopo
finalizzate
PREMESSO
del documento è quello di fornire dettagliate
indicazioni
all'elaborazione del POFT aa. ss.2016/17 2017/18 e 2018/19,
con attenzione particolare ai contenuti indispensabili, agli obiettivi strategici
e alle priorità specifiche relative all'identità dell’ Istituzione scolastica ;
•
che il collegio dei docenti a seguito di precisi dispositivi normativi ha delle
funzioni inerenti :
5
•
all’ elaborazione
dcl Piano dell'offerta formativa ai sensi
dell'art. 3 dcl D.P.R. 275/99 e della Legge di Riforma n.
107/2015 che introduce il PTOF : elaborato dal Collegio sulla base
delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico;
•
alla collaborazione e al supporto alle funzioni strumentali al
P.O.F.
(art.
28
del
CCNL
26.05.1999
art.
37
dcl
CCNI
31.08.1999);
•
all'adattamento funzionale
particolari
esigenze
dei programmi d'insegnamento alle
degli
stakeholders
e
dell’attività
disciplinare e formativa (art. 7 comma 2 lett. a T.U. 297/94
e
D.P.R.275/99):
•
alla realizzazione di iniziative inerenti:
le Linee Guida del 2009 sull’ integrazione degli alunni con
disabilità;
la Legge n.170/2010;
la Direttiva MIUR del 27.12.2012 sui BES;
le Linee
Guida del 2014 per l’accoglienza e l'integrazione degli
alunni stranieri;
•
All’esame
dei
casi
di
scarso
rendimento
,
di
disaffezione
scolastica
o di devianza
degli alunni, e alla realizzazione di
iniziative
mirate ad opera di consigli di classe/interclasse e
intersezioni , consultati , eventualmente, gli
esperti e
gli
interessati (art. 7 comma 2 lett. o T.U.);
•
Alla realizzazione attività mirate e specifiche
alunni diversamente abili e degli
per il sostegno di
alunni stranieri (art. 7 comma 2
lett. m e n T.U.);
A l l’ e s p le t a m e n t o
di
a t t i v it à a g g iu n t i v e d i in s e g n a m e n t o e a t t iv it à
f u n z io n a l i all’ insegnamento nel rispetto delle compatibilità finanziarie;
EMANA
II seguente Atto Di Indirizzo al Collegio dei Docenti:
II Piano triennale
dell'Offerta Formativa risulta essere, chiaramente
documento tramite il quale
e all’Utenza
,il
l’ Istituzione Scolastica presenta al Territorio
la propria identità pedagogica , culturale, organizzativa, e,
6
contestualmente, è il
documento che pianifica ed esplicita il curricolo
tutte le specifiche articolazioni, concernenti la cultura
strategie
metodologico
-
didattiche,
valorizzazione delle risorse umane,
t e rm in i, i l P o f t id e nt if ic a
l’utilizzo,
la
in
organizzativa, le
promozione
e
la
strumentali e s t r u tt u ra li. I n a lt ri
ob ie t t iv i c he , p e r
un ve rs o
so no co m un i a
t u t te le is t it uz io n i scolastiche del territorio nazionale, per un altro verso , la
distinguono nell’unicità della dimensione socio-culturale .
La partecipazione attiva , costante
dispone l’ istituzione
e motivata delle risorse umane di cui
, il senso di appartenenza
all' istituzione, la leale
collaborazione ,il clima relazionale ed il benessere organizzativo
finalizzato a
Tutte le componenti, la consapevolezza delle scelte operate, la trasparenza, l’
assunzione di un modello
organizzativo vocato al
“learning by doing “ e al
miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della
scuola non possono , ovviamente non
essere la risultante
dell’azione di
Tutti e Ciascuno, quali espressione della professionalità, che va oltre la mera
esecuzione di compiti ordinari , ancorché fondamentali;
Gli
elementi sopra citati
si presentano come fattori fondamentali
per l’
implementazione di un Piano che superi la dimensione del mero adempimento
burocratico e ne faccia reale strumento di lavoro,
in grado di canalizzare
l’uso e la valorizzazione delle risorse umane e strutturali,
un senso esauriente
in grado di dare
ed una direzione chiara all’attività formativa e
scolastica nel suo complesso.
Per quanto sopra espresso, condensato di pedagogia, competenza disciplinare
e dispositivi normativi, il Collegio Docenti è chiamato ad elaborare il Piano per
il triennio che decorre dall’ anno scolastico 2016-2017.
Si ritiene , pertanto , ai fini dell’elaborazione del documento, ineludibile,
che si seguano le presenti indicazioni:
•
L ‘elaborazione del POFT deve tenere conto delle priorità dei traguardi e
degli obiettivi individuati nel RAV ;
•
L'Offerta Formativa deve articolarsi, tenendo conto, non solo della
normativa e delle presenti
indicazioni
ma, facendo anche riferimento
a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché
del patrimonio di esperienza e professionalità che caratterizzano
immagine della scuola.
7
l’
In tale prospettiva e necessario:
•
rafforzare
i
processi
di
costruzione
del
curricolo
verticale
d'Istituto;
•
strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi
rispondano esattamente alle Indicazioni Nazionali ed ai Profili di
competenza, tenendo presente che con esse il MIUR esplicita i livelli
essenziali delle prestazioni , dunque, non il punto di arrivo per gli studenti
migliori, bensì i livelli che obbligatoriamente devono essere conseguiti da
ciascuno alunno nell'esercizio del diritto all' istruzione.
•
superare
la
logica
trasmissiva
dell'insegnamento
e
modificare
l’impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante
l'azione didattica, allo sviluppo delle competenze di cittadinanza europea,
che sono riconducibili a specifici' ambiti disciplinari (comunicazione in
lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logicomatematiche,
competenze
digitali
)ed
a
dimensioni
trasversali
(Imparare ad imparare, consapevolezza culturale, competenze sociali e
civiche):
•
migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione
dei percorsi di studio (curricolo del singolo studente, curricolo per classi
parallele, curricolo per ordine di scuola, curricolo di Istituto):
•
operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di
supporto agli alunni in difficoltà sia nella
direzione dello sviluppo delle
potenzialità. delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze;
•
monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio (a
partire da una segnalazione precoce di casi potenziali casi di dispersione):
•
abbassare le percentuali di frequenze irregolari e ritardi sistematici al fine
di contrastare dispersione e abbandono scolastico;
•
implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento correttivo
dell'offerta formativa e del curricolo;
•
rendere funzionali attività e compiti dei diversi organi collegiali':
•
potenziare l'integrazione tra aree dipartimentali, figure di coordinamento e
funzioni Strumentali al POFT;
•
migliorare il sistema di comunicazione, socializzazione e condivisione delle
informazioni e delle conoscenze relative agli obiettivi perseguiti, alle
modalità di gestione , ai risultati conseguiti;
8
•
promuovere la condivisione delle regole di convivenza
e di esercizio dei
rispettivi ruoli all'interno dell'istituzione;
•
generalizzare l'uso delle tecnologie
tra il personale e migliorarne la
competenza;
•
migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;
•
migliorare l’ ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica);
•
sostenere formazione
ed autoaggiornamento per la diffusione dell'
innovazione metodologico- didattica;
•
implementare
i
processi
di
dematerializzazione
e
trasparenza
amministrativa;
•
accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il
territorio;
•
operare per il miglioramento del china relazionale e del benessere
organizzativo.
Quanto sopra è mirato :
•
alla sinergia tra servizi offerti, esigenze dell'utenza, disposizioni normative;
•
alla creazione di un'offerta formativa sempre più verificabile e flessibile per il
miglioramento continuo ;
•
alla
valorizzazione
dell’
identità
specifica
della
comunità
e
l'integrazione con il patrimonio storico, artistico, culturale fruibili
in
una dimensione globale
II Piano conterrà :
•
l'offerta formativa;
•
il curricolo verticale;
•
le attività progettuali;
•
i regolamenti;
•
quanto previsto dalla Legge n.107/2015 al comma 7 dalla lettera “a” alla lettera
“s” ad esclusione della lettera “o”;
•
iniziative di formazione per gli studenti
compresa la conoscenza
delle procedure di primo soccorso (legge n. 107/15 comma 1 6 ).
•
attività formative obbligatorie per ii personale docente ed ATA (Legge
n.107/15 comma 12);
•
la quantificazione delle risorse occorrenti per l'attuazione di principi di pari
opportunità e di legalità nonché di lotta varie forme di violenza e di
discriminazioni (con specifico impegno alla realizzazione di attività di
9
sensibilizzazione);
•
i percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento ed alla
valorizzazione del merito scolastico e del talenti (Legge n. 107/15
comma 29).
•
Le azioni per difficoltà e problematiche relative all'integrazione degli
alunni stranieri e con italiano come L2:
•
Le azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni
e personale attraverso Piano Nazionale per la Scuola Digitate (obiettivi
specifici al comma 58);
•
La descrizione dei rapporti con il territorio.
Il Piano dovrà inoltre includere ed esplicitare:
•
•
gli indirizzi del DS e le priorità del RAV;
la determinazione del
potenziamento
fabbisogno di posti comuni, di sostegno, per il
dell'offerta
formativa
riferibile
ad
ambiti
disciplinari
(materie letterarie, scientifiche, linguistiche) docenti per funzioni di
coordinamento e funzioni organizzative (comma2):
•
la determinazione del fabbisogno di personale ATA (comma3);
•
la determinazione del fabbisogno di strutture, infrastrutture. attrezzature
materiali;
•
il piano di miglioramento (riferito al RAV)
•
le metodiche per
potenziamento, sviluppo e introduzione delle competenze
dei settori tecnico e amministrativo ai fini
della dematerializzazione,
sburocratizzazione,
l'attività
semplificazione
di
tutta
della
scuola
supporto all'azione didattica (co. 57- 59 L.107/2015);
•
la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti.
Si precisa che il presente atto indirizzo
modifica o integrazione.
10
potrà essere oggetto di revisione,
in
Rapporto di Autovalutazione
Dallo scorso mese di settembre è online il Rapporto di Autovalutazione, che lungi
dall'essere un mero adempimento burocratico, indirizza l’intera comunità educante
verso un sistema di collegialità oggi più che mai diffuso e condiviso.
La compilazione del RAV ha rappresentato una grande occasione di interlocuzione tra i
diversi attori che si muovono a vario titolo all’interno della comunità scolastica con
intento partecipativo e condiviso.
Il percorso operativo, che ha consentito di inserire ed elaborare le informazioni
riguardanti il nostro istituto, è articolato in cinque sezioni - “CONTESTO”, “ESITI”,
“PROCESSI – pratiche educative e didattiche”, “PROCESSI – pratiche gestionali e
educative” e “PRIORITA’” - ognuna delle quali contiene più aree.
In ciascuna area di ciascuna sezione ogni Istituzione scolastica assegna il voto
attribuito alla propria scuola in una scala da 1 a 7 (da molto critica a eccellente).
L’ultima sezione, PRIORITA’, rappresenta il cuore del RAV, poiché chiede di individuare
le priorità̀ su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti degli studenti (ci sono
due campi: priorità e traguardi, cioè obiettivi generali per migliorare gli esiti degli
studenti; obiettivi di processo, cioè definizione operativa delle attività per migliorare).
Di seguito è riportato un estratto della sezione PRIORITA’ relativo alla nostra scuola.
Individuazione delle priorità
ESITI DEGLI STUDENTI
Priorità e Traguardi
DESCRIZIONE DELLA
PRIORITA'
DESCRIZIONE DEL
TRAGUARDO
Risultati scolastici
Risultati nelle prove
Ridurre la variabilità nei Migliorare i risultati nelle prove standardizzate
standardizzate nazionali risultati delle prove
standardizzate nazionali
nelle diverse classi e nelle
diverse sedi dell'Istituto .
Ridurre l'effetto cheating
Ridurre l'effetto cheating entro il 10% .
Competenze chiave e di Sviluppare e potenziare le Definire, descrivere e valutare organicamente e
cittadinanza
competenze sociali degli periodicamente le competenze sociali degli
studenti
alunni.
Risultati a distanza
Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione
La motivazione della scelta delle priorità si esprime nel bisogno di condividere la progettazione didattico - educativa
fattivamente ed operativamente. Lo sviluppo e l'analisi di competenze di cittadinanza sono pregiudiziali e fondamentali per
il successo formativo. E' indispensabile che le buone pratiche siano condivise e replicate al fine di migliorare i risultati
formativi degli allievi e ridurre le variabilità tra le diverse classi
11
Obiettivi di processo
AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO
Curricolo, progettazione e
valutazione
Definizione del curricolo verticale con competenze disciplinari e
trasversali.
Stesura di griglie valutative per le competenze disciplinari e trasversali
Condivisione per classi parallele di progettazioni e valutazioni
suddivise per fasce di livello
Ambiente di apprendimento
Inclusione e differenziazione
Migliorare la dotazione tecnologica nelle sedi carenti al fine di
potenziare l'attività di laboratorio e l'uso di metodologie innovative.
Attivazione di laboratori inclusivi
Miglioramento dei percorsi educativo - didattici nell’ambito della
personalizzazione ed individualizzazione
Continuità e orientamento
Orientamento strategico e
organizzazione della scuola
Sviluppo e valorizzazione delle
risorse umane
Attivazione di corsi di formazione sulle metodologie innovative
Attivazione di corsi di formazione a cascata sulle buone pratiche
Integrazione con il territorio e
rapporti con le famiglie
Promuovere la formazione di gruppi di genitori che interagiscano
fattivamente e sistematicamente nella realizzazione delle attività
didattiche
Promuovere la conoscenza dell'offerta Formativa dalla Scuola con
incontri sistematici con gli stakeholders
Promuovere i rapporti di collaborazione con le Associazioni e gli
Enti del Territorio
Promuovere l'organizzazione di reti di scuole per la progettazione di
percorsi formativi e per la condivisione di risorse e buone pratiche
Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità
La definizione condivisa del curricolo verticale con competenze disciplinari e trasversali , unitamente a processi valutativi
mirati e dettagliati tramite la progettazione e la realizzazione dei " compiti in situazione" sicuramente avranno effetto
positivo sui risultati formativi degli allievi che potranno fruire di una valutazione più equa e predittiva.
Il miglioramento degli ambienti di apprendimento e l'intervento attivo del territorio in attività sinergiche saranno di notevole
supporto per il raggiungimento delle finalità formative e l'impatto positivo sul territorio e sul contesto.
12
LE FINALITA' DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE
La finalità formativa del nostro Istituto è quella di promuovere una scuola aperta alle
molteplicità delle culture e dei valori dell’ambiente, partecipata dalle famiglie e dalle
agenzie socio-educative presenti sul territorio, progettata e gestita collegialmente dai
docenti e da tutti gli operatori scolastici, disponibile all’integrazione delle diversità e
flessibile nella pianificazione di percorsi formativi disciplinari e multi/interdisciplinari.
Principale responsabilità della scuola è quella di dare ampio spazio alla progettazione
del Piano dell’Offerta Formativa orientando le proprie scelte verso un sistema
formativo
pubblico,
unitario
e
integrato,
tenendo
conto
degli
ambienti
di
apprendimento e progettando attività che pongano gli alunni davanti a situazioni
problematiche e li stimolino a fare ipotesi, produrre idee, cogliere relazioni vedendo le
cose da diversi punti di vista, trovare soluzioni.
La progettualità aiuta gli alunni ad aprire i loro orizzonti promuovendo il pensiero
flessibile e creativo, essenziale per orientarsi nella società attuale e, nello stesso
tempo, definisce la scuola come agenzia promozionale aperta al territorio. Secondo
questa prospettiva, i progetti elaborati dal nostro Istituto, non rappresentano un
corollario separato dal curricolo, anzi ne sono parte integrante assicurando il
superamento della frammentarietà dei saperi.
I percorsi progettuali, inclusi nelle Unità di Lavoro disciplinari, favoriscono uno stile di
apprendimento innovativo che tiene conto dell’approfondimento, della ricerca, della
problematizzazione, del confronto con situazioni reali significative e motivanti e,
permettono l’acquisizione di competenze spendibili nel corso della vita. In tal senso i
P.O.N. (Programmi Operativi Nazionali), i progetti ministeriali e regionali costituiscono
occasioni uniche di formazione di alta qualità, gli alunni si misurano direttamente con
il territorio, con gli EELL, con esperti di settore, e sono chiamati a riutilizzare le loro
conoscenze-competenze curriculari in maniera più critica, diretta e produttiva.
Il nostro percorso educativo intende:
•
promuovere l'uguaglianza delle opportunità, mettendo al centro dell'attività
educativa la soggettività degli allievi
•
diffondere i valori del senso civico e della responsabilità per la formazione di
cittadini di oggi e di domani
•
puntare alla maturazione cognitiva ed alla promozione degli equilibri affettivi di
ciascuno
13
•
definire e offrire un curricolo adeguato alla formazione degli alunni con
interventi di orientamento per le loro scelte scolastiche future
•
ottimizzare le risorse umane e professionali di cui la scuola dispone, attuando
attività diversificate nel rispetto delle aspettative e dei ritmi di apprendimento
degli alunni
•
promuovere
interventi
specifici
per
il
recupero,
il
consolidamento
e
l’approfondimento delle conoscenze e delle abilità di base
•
diffondere la cultura della sicurezza a livello strutturale, civico e preventivo, la
cultura della solidarietà e della cooperazione e sviluppare le capacità di
autoprotezione e protezione verso gli altri per sentirsi membri responsabili della
propria comunità
•
sviluppare la disponibilità alla tutela dell’ambiente e alla conservazione dei beni
culturali del territorio attraverso scelte di fondo quali:
• l’accoglienza degli alunni
• l’attenzione per i problemi di tutti e di ciascuno
• la sensibilità alle esigenze degli alunni
• la trasparenza nei comportamenti
• la corresponsabilità delle azioni
• la flessibilità
• la funzionalità dell’orario del personale docente e non docente
• la continuità
• l’integrazione
• la maturazione dell’identità personale e relazionale
• la valorizzazione delle competenze extrascolastiche degli alunni
• la valorizzazione dell’intelligenza multipla
• la diversificazione e l’arricchimento dell’offerta formativa
• la predisposizione di percorsi formativi atti a diffondere la cultura della sicurezza e
della Protezione Civile negli alunni e in tutti i soggetti che operano nella scuola.
Il documento rappresenta la base per la stipula di un Contratto Formativo, che vede
coinvolta la scuola e la sua utenza, rappresentata dagli studenti e dalle proprie
famiglie.
Esso si propone come strumento di negoziazione tra i diversi soggetti coinvolti
nell’erogazione del servizio di formazione, indicando gli obiettivi, i contenuti, gli
strumenti, le strategie e le modalità per dare risposta alle molte domande che gli
stessi soggetti esprimono nelle più diverse sedi.
14
La verticalità del curricolo
Il Curricolo d’Istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia
scolastica e, al tempo stesso, è quella parte del POF che esplicita le scelte didattiche
della Comunità scolastica che qualificano e caratterizzano l’identità dell’istituto.
Il curricolo d’istituto ha senso se parte dalla costruzione delle esperienze che il
bambino comincia a rielaborare in modo organizzato e sotto la conduzione dell’adulto
nella scuola dell’infanzia (Manganaro, 2010) per arrivare a comprendere i diversi
codici e le diverse rappresentazioni formali a cui il ragazzo deve giungere nella scuola
secondaria.
La prospettiva chiara della verticalità nelle Indicazioni è data proprio dall’impianto
curricolare che si declina in progressione dai 3 ai 14 anni.
Nella prospettiva degli Istituti comprensivi il curricolo d’istituto verticale è inteso non
come semplice SOMMATORIA dei tre curricoli (infanzia, primaria e secondaria di primo
grado) ma come “RISULTANTE” delle scelte culturali, pedagogiche, metodologiche e
disciplinari caratterizzanti il percorso formativo di ciascun allievo.
Il curricolo verticale per competenze si inserisce nel contesto dell’autonomia scolastica
che presuppone:
•
la centralità del processo di insegnamento-apprendimento
•
il passaggio da una prevalenza dell’aspetto trasmissivo a quello di mediazione
culturale
•
l’emergere di nuove responsabilità, funzioni, compiti
•
il bisogno di conciliare l’autonomia culturale professionale di ogni singolo
insegnante con la collegialità e la cooperazione (autonomia “funzionale” delle
scuole di Giancarlo Cerini)
Spetta, comunque, al collegio dei docenti stabilire e fissare le competenze che intende
far acquisire con il curricolo d’istituto.
La cultura del curricolo scolastico, adottata nel nostro Istituto, prevede percorsi di
apprendimento diversificati in base alle potenzialità e alle capacità dei soggetti che
pongono al centro l’allievo con le sue abilità, conoscenze, motivazioni e pertanto gli
sforzi degli insegnanti sono indirizzati non solo alla conoscenza dei contenuti
disciplinari ma anche all’adozione di tutte le soluzioni che possono guidare gli alunni al
successo scolastico.
15
In quest’ottica, la verticalità del curricolo garantisce il diritto dell’alunno ad un
percorso formativo organico, coordinato e completo anche se diversificato nei tre
ordini
di
scuola
e
ponderato
dall’individuazione
preventiva
di
obiettivi
di
apprendimento e traguardi per lo sviluppo delle competenze definiti nelle Nuove
Indicazioni Ministeriali misurabili, osservabili, e trasferibili.
Come riportato nel DM del 22 agosto 2007, n. 139, bisogna finalizzare il sapere
disciplinare al raggiungimento di apposite competenze, di cui occorre testare anche la
certificabilità.
L’Istituto Comprensivo di Santa Teresa di Riva, sulla scorta dell’esperienza maturata
nella sperimentazione del curricolo verticale e dei contributi provenienti dalla
partecipazione al Progetto “Misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali
2012 per la Scuola dell’Infanzia e Primo Ciclo di Istruzione, ha deliberato già per
l’anno scolastico 2014-2015 l’adozione del modello di Certificazione delle Competenze
al termine del Primo Ciclo di Istruzione. (C.M. n.3 del 13 febbraio 2015)
LABORATORI
Al fine di realizzare l’attività laboratoriale più specifica ed attinente alle esigenze di
recupero,
consolidamento e potenziamento dei singoli alunni secondo le diverse
attitudini e per favorire l’acquisizione di competenze trasversali, nel nostro istituto si
effettua una unità oraria di 56 minuti e con il recupero di max. 2 ore a settimana si
procede alla realizzazione dei seguenti laboratori:
PLESSO
LABORATORIO
ORARIO
PRIMARIA RINA
A SCUOLA CON CREATIVITA’
(CERAMICA-DISEGNO)
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
A SCUOLA DI LETTURA
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
E.C.D.L.
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
(II Quadrimestre)
GIOCHIAMO CON LA LINGUA E CON I
NUMERI
(Recupero)
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
INGLESE
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
(II Quadrimestre)
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
TEATRO A SCUOLA
16
PRIMARIA S. ALESSIO S.
SECONDARIA “L.
PETRI”
COLORI CHE PASSIONE
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
E.C.D.L.
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
INGLESE
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
LAB. ARTISTICO-MUSICALE
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
LAB. LINGUISTICO-ESPRESSIVO
E DI SCRITTURA CREATIVA
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
LAB. RECUPER, APPROFONDIMENTO,
RINFORZO
Martedì dalle ore 14,55 alle ore
16,34
ALLA RISCOPERTA DEL TERRITORIO
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
CERAMICA
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
CORO
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
DELF
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
E.C.D.L.
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
FLAUTO DOLCE
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
GIOCHI SPORTIVI
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
INGLESE (Potenziamento e/o
Recupero)
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
ITALIANO
(RECUPERO CL. I e II)
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
ITALIANO
(RECUPERO CL. III)
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
MADRELINGUA INGLESE
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
MATEMATICA
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
(CL. III)
SCIENZE/MATEMATICA (CL. I e II)
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
TEATRO
Martedì dalle ore 15,36 alle ore
17,18
17
LEGGE 107 COMMA 7
Il comma 7 della legge 107 del 13 luglio 2015 recita:
“Le
Istituzioni
dell'autonomia,
riferimento a
scolastiche
…individuano
in relazione
all'offerta
iniziative
di
il
fabbisogno
formativa
potenziamento
che
di
posti
intendono
dell'organico
realizzare …in
dell'offerta formativa e delle attività
progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari
tra i seguenti:
a) valorizzazione e potenziamento delle competenze
riferimento all'italiano nonché' alla lingua
europea,
anche
mediante
linguistiche, con particolare
inglese e ad altre lingue
dell'Unione
l'utilizzo della metodologia Content Language integrate
Learning;
b)
potenziamento
delle
competenze
matematico-logiche
e scientifiche;
c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte
e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di
diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e
degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;
d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva
attraverso
la
valorizzazione
dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto
delle differenze e il dialogo tra
le
culture,
il
responsabilità nonché' della solidarietà e della
consapevolezza
materia
dei
diritti
giuridica
e
ed
e democratica
dei
doveri;
sostegno
cura
dei
beni
dell'assunzione
comuni
e
della
potenziamento delle conoscenze
economico-finanziaria
e
di
di
in
educazione
all’autoimprenditorialità;
e) sviluppo di
rispetto
della
comportamenti
legalità,
della
responsabili
ispirati
alla conoscenza e al
sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del
patrimonio e delle attività culturali;
f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione
delle immagini;
g)
potenziamento
ispirati a uno stile
di
delle
vita
discipline
sano,
motorie
con
e
sviluppo
di comportamenti
particolare riferimento all'alimentazione,
all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio
degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;
18
h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al
pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei
media nonché' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
i) potenziamento delle metodologie
laboratoriali
e
delle attività di laboratorio;
l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di
discriminazione e del
scolastica e del
diritto
bullismo,
allo
anche
ogni forma
di
informatico; potenziamento dell'inclusione
studio degli alunni
con
bisogni
educativi
speciali
attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e
la
collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni
di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio
degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell’università e della
ricerca il 18 dicembre 2014;
m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio
e
in
grado
di
sviluppare
e
aumentare l'interazione con le famiglie e con la
comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione
del
numero
di alunni e di
studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento
del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal
regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;
o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;
p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati
e coinvolgimento degli
alunni e degli studenti;
q) individuazione
di
percorsi
e
di
sistemi
funzionali
alla premialità e alla
valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;
r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso
corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare
anche
in
collaborazione
con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle
comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;
s) definizione di un sistema di orientamento. “
Di seguito è riportato quanto programmato dal nostro Istituto a tal proposito
attraverso l’attuazione dei seguenti progetti:
19
PROGETTI
Integrazione, Solidarietà e Cittadinanza
•
Progetto “Accoglienza e Integrazione Alunni Stranieri”
•
Progetto “Integrazione fatta di fatti”
•
Progetto “Baby Consiglio Comunale” (Primaria e Secondaria)
•
Progetto “Accoglienza” (Infanzia)
•
Progetto “Continuità” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Dispersione scolastica-Bullismo-Rischio” (Infanzia, Primaria, Secondaria
di 1° grado)
•
Progetto “Dislessia” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Orientamento” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Pace e Solidarietà” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Educazione ambientale - salute” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1°
grado)
•
Progetto “Legalità” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Educazione Stradale” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
La Scuola, l’Europa e il Mondo
•
Progetto Erasmus +
“Let’s save the life on our planet” (Infanzia, Primaria,
Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Lingue Straniere” – DELF (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Spettacolo Lingua Francese” (Classe 1ª Scuola Secondaria)
•
Progetto alfabetizzazione lingua francese (Classi 3ª, 4ª, e 5ª Scuola Primaria)
•
Progetto “Potenziamento Lingua Francese” (Classi 2ª e 3ª scuola Secondaria)
•
Progetto “Viaggi d’istruzione e uscite sul Territorio” (Infanzia, Primaria, Secondaria
di 1° grado)
Noi nel mondo digitale
•
Progetto “In viaggio con il PC” (Infanzia)
•
Progetto ”ECDL START”
Scuola ed Espressività
•
Progetto “Coro” (Primaria e Secondaria)
•
Progetto “Orchestra Giovanile” (Scuola Secondaria)
20
•
Progetto “Musica e drammatizzazione” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Musicoterapia” con esperto esterno
•
Progetto “Aspettando il Natale”
•
Progetto “Riciclo Creativo” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
•
Progetto “Sport-Olimpiadi della Val d’Agrò” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1°
grado)
•
Progetto "Alfabetizzazione motoria" con esperto esterno
•
Progetto Giornale Scolastico
•
“Bimbi alla riscossa” (Giornalino Infanzia)
•
“Pierino” (Giornalino Primaria)
•
“Il Pungolo” (Giornalino Secondaria)
•
Progetto “Lettura ” (Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado)
INIZIATIVE DI FORMAZIONE PER GLI STUDENTI (LEGGE 107\15 COMMA 10)
Comma 10 “Nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado sono realizzate,
nell'ambito
delle
legislazione
vigente
risorse
e,
umane,
comunque,
finanziarie
e strumentali disponibili a
senza nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la
conoscenza delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell'autonomia scolastica,
anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale «118» del Servizio
sanitario nazionale e con il contributo delle realtà del territorio.”
Così come previsto dal succitato comma il nostro istituto ha aderito alla campagna di
sensibilizzazione sulle manovre di rianimazione cardiaca e primo soccorso – progetto
“Rianimando – impariamo a salvare una vita” ed è stato realizzato un corso di
formazione destinato agli alunni della classi quinte della scuola primaria e della classi
terze della scuola secondaria di 1° grado che hanno ottenuto l’attestazione ”Junior
First Responder” validata dalla Centrale Operativa 118.
21
Piano delle Attività di Formazione e Aggiornamento
Docenti e Personale ATA
Così come previsto
della Legge 107, la formazione dei docenti ha un carattere
obbligatorio, permanente e strutturale, rientrando all’interno degli adempimenti della
funzione docente; a stabilirlo è infatti il comma 124 dell’art.1 che definisce una
condizione di perentorietà e di continuità sul tema della formazione in servizio. Il
comma 124 descrive la
“formazione in servizio” strettamente correlata, come già
detto, agli adempimenti connessi alla funzione docente e recita che “le attività di
formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano
triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle
istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al DPR n. 80 /2013 . Al comma
12 dell’art.1 della Legge 107 si specifica che il Piano dell’offerta formativa triennale
conterrà
anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale
docente e amministrativo, tecnico e ausiliare.
A seguito di quanto specificato in premessa si precisa che la formazione è un diritto
del docente in quanto egli ha diritto alla formazione gratuita da parte della istituzione,
ed è parte integrante della sua funzione:gli utenti del servizio pubblico, nel nostro
caso alunni e genitori, infatti, hanno diritto ad un servizio di qualità che dipende in
maniera decisiva
dal miglioramento della qualità degli insegnanti. Essi devono, in
fatti, saper progettare l’azione formativa gestendo le nuove condizioni di flessibilità, di
modularità e di discrezionalità
metodologica, ma nello stesso tempo garantire il
raggiungimento degli standard prefissati, valutare i risultati e promuovere azioni di
miglioramento.
Non a caso la direttiva n. 210/99 sull’aggiornamento riconosce alle scuole il diritto di
porsi come veri e propri laboratori per lo sviluppo professionale, potenziando così la
loro centralità nell’azione formativa.
La formazione, però, in quanto risorsa strategica per il miglioramento della scuola, è
un diritto di tutto il personale scolastico. Pertanto il nostro Istituto prevede attività di
aggiornamento e
all’attuazione
formazione anche per il personale A.T.A. , in quanto funzionali
dell’autonomia
e
alla
crescita
professionale
nell’ambito
della
riorganizzazione dei servizi amministrativi, tecnici e generali, soprattutto in relazione
ai processi d’informatizzazione.
22
E’ compito della Funzione Strumentale preposta organizzare i corsi di formazione,
tenuto conto:
-dei bisogni formativi di tutte le componenti, anche mediante appositi questionari ;
-dei bisogni formativi degli alunni anche in relazione alle opportunità
ed alle
peculiarità del territorio;
-delle esigenze dell’Istituzione scolastica stessa;
-delle risorse eventualmente disponibili nell’Istituto.
Nel nostro istituto la formazione, quindi, sarà legata sia alla ricerca di formatori
esterni qualificati - anche centri permanenti di documentazione (scuole, IRRE,
università, associazioni professionali )-
che alla valorizzazione delle risorse interne,
sia a livello di competenza didattica, che di competenza organizzativa e relazionale.
Altrettanto valore assumerà, infine, l'autoaggiornamento individuale o di gruppo
prospettiva privilegiata anche al fine di evitare modelli professionali uniformi e fare
emergere identità, tendenze vocazionali e abilità “sommerse “ .
E’ compito dei docenti non disperdere quanto fornito dai corsi organizzati.
Proposte di attività di aggiornamento e formazione per il triennio 2016/20172017/2018-2018/2019
Attività proposte per il triennio:
1) Corsi per salvaguardare la sicurezza a scuola (D. Lg 81/2008 , mod. e integr.) e
tutelare la privacy;
2) Iniziative di Formazione docenti sulle competenze digitali base e avanzate
(alfabetizzazione informatica, impiego del registro digitale e di altri software per la
gestione
informatizzata
dell’attività
didattica
e
delle
attività
funzionali
all'insegnamento);
3) percorsi di formazione ed aggiornamento in ambito disciplinare (programmazione
per competenze, approcci didattici innovativi, metodologie laboratoriali etc ..) ;
4) Prevenzione, negli alunni, di comportamenti a rischio (abuso di alcol o sostanze
psicotrope, disordini alimentari etc ...)
5) Formazione personale ATA su competenze informatiche avanzate;
6) Corso di inglese base e avanzato riservato al personale docente;
7) Corso di inglese per l’informatica ( ATA)
8) gruppi di miglioramento per l'implementazione di buone pratiche come previsto dal
Rav
23
9) formazione per i docenti neoassunti come da normative vigenti
10) coinvolgimento di consigli di classe e specifici team docenti per l'attivazione di
formazione e sperimentazioni relative all'inclusione.
Altre iniziative e proposte che perverranno da varie istituzioni (Ministero, Università,
Enti locali etc ...), idonee ad un arricchimento professionale, saranno oggetto di
attenta valutazione.
Il Dirigente Scolastico potrà, altresì, curare incontri di sviluppo professionale in tema
di innovazioni emergenti, mentre ciascun docente, individualmente o in gruppo, potrà
intraprendere iniziative di autoaggiornamento, in coerenza con la mission dell'Istituto.
Finalità:
•
Garantire attività di formazione ed aggiornamento quale diritto del personale
docente e ATA;
•
Migliorare la scuola, garantendo un servizio di qualità;
•
Migliorare la qualità degli insegnanti;
•
Favorire l'autoaggiornamento ;
•
Garantire la crescita professionale di tutto il personale;
•
Attuare le direttive MIUR in merito ad aggiornamento e formazione;
Obiettivi:
• formare tutte le componenti a individuare possibili fonti di rischio e a fronteggiare
situazioni di pericolo
• sviluppare e potenziare in tutte le componenti la padronanza degli
strumenti
informatici e di specifici software per la didattica e/o per l’organizzazione dei servizi
amministrativi;
• formare e aggiornare i docenti su aree tematiche di maggiore interesse per una
maggiore efficacia dell’azione educativa: DSA, metodologie dei linguaggi espressivi,
cinematografia etc ...;
Il piano di formazione e aggiornamento dell’Istituto prevede, inoltre - previa
autorizzazione - la libera adesione dei docenti, del personale amministrativo, dei
collaboratori scolastici a corsi ed iniziative di formazione organizzati da altre istituzioni
scolastiche, enti ed associazioni accreditati
La realizzazione di qualsiasi iniziativa di formazione ed aggiornamento docenti e
personale ATA è comunque subordinata:
• alla disponibilità di risorse finanziarie dell’Istituzione scolastica;
• alla disponibilità del personale alla partecipazione
•
al rispetto delle ore dedite alla formazione di cui alla legge 107/2015.
24
Il Piano della Scuola Digitale (PNSD)
Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è il documento di indirizzo del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva
di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema
educativo nell’era digitale. È un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge
107/2015) che sancisce la necessità di riportare al centro la didattica laboratoriale,
come punto d’incontro essenziale tra sapere e saper fare, tra lo studente e il suo
territorio di riferimento. I laboratori devono essere ripensati come luoghi di
innovazione e di creatività, invece che meri contenitori di tecnologia, rendendo
ordinamentali quelle pratiche laboratoriali innovative che ancora oggi, troppo spesso,
sono relegate all’ambito extracurricolare.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) nasce con l'obiettivo di modificare gli
ambienti di apprendimento per rendere l’offerta educativa e formativa coerente con i
cambiamenti della società, della conoscenza e con le esigenze e con i ritmi del mondo
contemporaneo. Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)- si basa e si sviluppa su
indirizzi di grande consapevolezza sulla trasformazione digitale, fino all’affermazione
che non di “scuola digitale” bisogna parlare, ma solo di innovazione nella scuola. Una
didattica innovativa che sia trasversale a ogni materia, in modo che ogni insegnante,
di qualsiasi disciplina possa ‘trasformare’ l’insegnamento classico, tradizionale,
rendendolo attuale e al passo con i tempi.
E quindi la geografia, la storia, l’italiano ma anche la matematica e le scienze vengono
insegnante in modo nuovo, innovativo appunto, per adeguare la scuola alla diffusione
delle tecnologie di rete. Questo però non significa solo fare didattica con strumenti
digitali, significa soprattutto trasmettere le competenze che l’avvento delle nuove
tecnologie ormai richiedono a tutti.
Le
azioni
previste
si
articolano
nei
quattro
ambiti
fondamentali:
strumenti, competenze, contenuti, formazione e accompagnamento
1. STRUMENTI: sono le condizioni che abilitano le opportunità della società
dell'informazione e mettono le scuole nelle condizioni di praticarle (accesso,
qualità degli spazi e degli ambienti di apprendimento, identità digitale e
amministrazione digitale)
25
•
ACCESSO:
favorire
l'accesso
e
la
connessione
attraverso
fibra
ottica,
connettività e cablaggio interno delle scuole.
•
SPAZI E AMBIENTI PER L'APPRENDIMENTO: coniugare la crescente disponibilità
di tecnologie a competenze abilitanti. Creare ambienti di apprendimento che
facilitino apprendimenti attivi e laboratoriali. Sviluppare nuovi modelli di
interazione didattica che utilizzino la tecnologia.
•
AMMINISTRAZIONE
DIGITALE:
gestione
dell'organizzazione
scolastica
e
rafforzamento di servizi digitali innovativi sul territorio
•
IDENTITA' DIGITALE: dare un profilo digitale ad ogni persona della scuola.
2. COMPETENZE DEGLI STUDENTI: rafforzare le competenze relative alla
comprensione e alla produzione di contenuti complessi e articolati, anche
all'interno dell'universo comunicativo digitale; lavorare sull'alfabetizzazione
informativa e digitale; mettere al centro il ruolo dell'informazione e dei dati
nello sviluppo di una società interconnessa basata sulle conoscenze e
sull'informazione; costruire rapporti tra creatività digitale e artigianato, tra
imprenditorialità digitale, manifattura e lavoro; introdurre al pensiero logico e
computazionale e familiarizzare con gli aspetti operativi delle tecnologie
informatiche; portare ad essere utenti consapevoli di ambienti e strumenti
digitali, ma anche produttori, creatori, progettisti. Le competenze digitali
diventano quindi una parte fondamentale del curriculum dello studente, in
chiave non solo di utilizzo delle tecnologie ma anche di creazione e padronanza,
a partire dall’introduzione del coding o pensiero computazionale fin dalla scuola
primaria. I docenti in questo processo sono facilitatori di percorsi didattici
innovativi.
3. CONTENUTI DIGITALI: creare le giuste condizioni, sia tecniche che di
accesso, per cui i contenuti digitali passino da eccezione a regola nella scuola
4. FORMAZIONE DEL PERSONALE: centrata sull'innovazione didattica, tenendo
conto delle tecnologie digitali come sostegno per la realizzazione di nuovi
paradigmi educativi e la progettazione operativa delle attività. L'obiettivo è
quello di passare da una scuola della trasmissione a quella dell'apprendimento.
Il personale della scuola deve essere equipaggiato per tutti i cambiamenti
richiesti dalla modernità, e deve essere messo nelle condizioni di vivere e non
subire
l’innovazione.
La
formazione
dei
docenti
deve
essere
centrata
sull’innovazione didattica, tenendo conto delle tecnologie digitali come sostegno
26
per la realizzazione dei nuovi paradigmi educativi e la progettazione operativa
di attività
5. ACCOMPAGNAMENTO: si attua attraverso la nomina di un ANIMATORE
DIGITALE in ogni Istituto, la formazione interna,il coinvolgimento della
comunità scolastica, la creazione di soluzioni innovative.
Con il PNSD
vengono incentivate le nuove tecnologie
le tecnologie entrano in classe e supportano la didattica
studenti e i docenti interagiscono con modalità didattiche costruttive e
cooperative attraverso app da sfruttare come ambienti o strumenti di
apprendimento superando didattica meno trasmissiva e più operativa
Le nuove tecnologie presuppongono un cambiamento di prospettiva
Cambiamento del ruolo del docente da..
Trasmettitore
di
conoscenza,
fonte
a..
di Facilitatore dell’apprendimento,
informazioni, fonte di risposte
collaboratore, guida
Colui che controlla e dirige tutti gli aspetti Colui
dell’apprendimento
che
offre
responsabilità
maggiori
nel
opzioni
processo
e
di
apprendimento
Cambiamento del ruolo dello studente da..
a..
Destinatario passivo di informazioni
Partecipante
attivo
nel
processo
di
apprendimento
Colui che riporta le conoscenze
Colui
che
produce
e
condivide
conoscenze
Colui che apprende mediante una attività Colui che apprende in collaborazione
solitaria
con altri
27
Azioni intraprese dall’Istituto
Per far familiarizzare i docenti con le metodologie informatiche innovative, per portarli
gradatamente, ad un utilizzo più mirato di esse sono stati effettuati corsi di
formazione sull’uso delle LIM e del Registro elettronico, già in uso nel nostro
istituto
da tre anni.
Il registro elettronico è uno strumento che semplifica e velocizza profondamente i
processi interni alla scuola; è strumento di comunicazione immediata per le famiglie,
grazie alla messa a disposizione di tutte le informazioni utili per raggiungere la piena
consapevolezza della vita scolastica dei propri figli
Essendo, inoltre, il nostro istituto sede Test Center per il conseguimento della patente
ECDL sono state organizzate delle iniziative rivolte agli alunni interni dell’istituto e
agli
adulti del territorio al fine di far acquisire/migliorare le competenze digitali
nell’uso del PC e per il conseguimento della certificazione internazionale ECDL Core
START o FULL e della Nuova ECDL.
Il PNSD del nostro Istituto trova la giusta collocazione nel Piano di Miglioramento
(PdM) e quindi nel Piano triennale dell’Offerta formativa, in quanto il PdM pone come
punto di partenza i seguenti obiettivi prioritari emersi dal RAV:
1) Migliorare i risultati delle prove nazionali degli studenti
2) Potenziare la competenza digitale per alunni e docenti .
Nel Piano di miglioramento si intende favorire l’innovazione didattico – metodologica,
incrementare il numero dei docenti per la formazione, utilizzare piattaforme e-learning
per la formazione; condividere le buone pratiche utilizzando strumenti digitali.
Anche per quanto attiene gli obiettivi di processo, in relazione all’area Ambienti di
apprendimento, il PdM si sposa con le seguenti azioni previste dal PNSD :
1) Promuovere un uso continuativo e diffuso, nei diversi plessi, delle nuove tecnologie,
non solo fra gli studenti ma anche per il personale scolastico.
2) Istituire una figura di tutoraggio per i docenti nelle nuove tecnologie.
Progetti presentati per il PNSD (a partire dal corrente as 2015-16)
•
partecipazione
al
bando
PON
n.9035
del
13/07/2015
-
FESR
-
Realizzazione/ampliamento LAN/WLAN per il rafforzamento della rete WiFi, bando
finanziato
28
•
partecipazione al bando PON per la realizzazione di ambienti aumentati dalla
tecnologia in attesa di valutazione
•
nomina nel ruolo di Animatore Digitale: docente Domenica Sturiale
AZIONI
Digitalizzazione amministrativa della scuola
Registro elettronico
DIGITALE
LA FORMAZIONE
OBIETTIVI
1.
Rafforzare la preparazione del personale in materia di competenze digitali,
raggiungendo tutti gli attori della comunità scolastica
2.
Promuovere il legame tra innovazione didattica e tecnologie digitali
3.
Sviluppare standard efficaci, sostenibili e continui nel tempo per la formazione
all’innovazione didattica
4.
Rafforzare la formazione all’innovazione didattica a tutti i livelli (iniziale, in
ingresso, in servizio)
Azione
Formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa
Rafforzare la formazione iniziale sull’innovazione didattica
A livello di singola Istituzione scolastica, la realizzazione di politiche per l’attuazione di
questo Piano, condivise con i docenti e indirizzate a tutta la comunità scolastica, sarà
prima di tutto legata all’inserimento e alla programmazione di azioni all’interno del
piano triennale per l’offerta formativa (legge 107/2015, art. 1, comma 57). Questo
richiederà la formazione e l’accompagnamento di differenti profili in grado di
collaborare efficacemente all’interno e relazionarsi all’esterno come team per
l’innovazione: Dirigenti scolastici ; Direttori dei servizi generali e amministrativi
(DSGA)
Il Piano Triennale dell’offerta formativa rappresenta quindi uno strumento importante
per mettere a sistema le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel PNSD.
29
PIANO ANNUALE D’INCLUSIONE
A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 la nostra Scuola ha
elaborato per l’Anno Scolastico 2014/15,
il “Piano Annuale per l’Inclusività” alla
stesura del quale hanno collaborato le F.S., i coordinatori di classe, intersezione,
interclasse e referente al Progetto.
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’
Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013
Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili
significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di
inclusività dell’istituzione scolastica.
1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE
La
nozione
di
inclusione,
oggetto
della
nuova
normativa
d’indirizzo
per
la
programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto
alla precedente nozione di integrazione. Il nostro istituto, per altro, ha da tempo
adottato questo termine , come si rileva dal POF nel quale è previsto il progetto
“Dislessia” che prevede screening per gli alunni con sospetto disturbo e stesura del
piano didattico personalizzato.
Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto,
mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si
imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e
strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel
sistema .
Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova
impostazione e , quindi, importanti modifiche e messe a punto:
•
esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria , quindi
dall’interno;
•
il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo didattica quotidiana, ovvero della “normalità” ( non della “straordinarietà”) del
funzionamento scolastico.
Ne consegue che:
•
l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e
di
apprendimento
per
i
soggetti
individuati
immediatamente, per tutti gli studenti della scuola.
30
come
BES,
ma
anche
,
2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di
studio con una normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate ,
indirizzata all’ “handicap” , oggi “disabilità”. L’introduzione di studenti diversamente
abili nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace
d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze.
Successivamente
sono
state
affiancate
altre
categorie
di
bisogno,
definito
impropriamente “svantaggio’’, con un termine generalizzante che elude la necessaria
disamina fra categorie totalmente diverse fra loro : DSA, immigrati, stranieri. In
ultimo , prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno
introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori
profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale.
L’Istituto Comprensivo di S. Teresa di Riva
•
riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso
procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale
da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla
modifica dei bisogni presenti;
•
ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso ,l’indicazione
didattica
verso
la
personalizzazione
e/o
individualizzazione
dei
percorsi
educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di
apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES;
•
precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si
deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena
consapevolezza
evitando
quanto
dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo,
più
possibile
la
generalizzazione
e
la
genericità
e
riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse;
•
ritiene , di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi,alle modalità ed agli
strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella
ricaduta ,in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a
quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA.
Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:
1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) strumenti compensativi;
31
4) misure dispensative;
5) stesura del PDP
utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa
nazionale e/o alle direttive del POF
Propone altresì
•
un
impiego
funzionale
delle
risorse
umane,
finanziarie,
strumentali
e
immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (
ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo );
•
ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto
allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere
architettoniche per quanto riguarda i DA ) o funzionali (mancanza della
dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per quanto
riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale).
3) LA rilevazione degli alunni BES e la loro formalizzazione
Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro
delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo
d’inclusione nella scuola ,inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da
tutto il personale coinvolto .
In presenza di studenti con BES, dunque , è necessario , in primo luogo avere
conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie
necessarie per operare. Occorre ,poi, formalizzare compiti e procedure , in modo che
tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo. Il riconoscimento formale da parte
del consiglio di classe è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES
diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la
formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come
integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012).
4) LA SITUAZIONE ATTUALE
Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato
nella tabella che segue:
32
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
1.
Rilevazione dei BES presenti:
n°51
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
•
8 con gravità+5
Psicofisici
2. disturbi evolutivi specifici
•
•
•
DSA
•
Altro
13
13
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
•
•
•
•
Socio-economico
Linguistico-culturale
25
Disagio comportamentale/relazionale
Altro
Totali
51
8% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
13
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
13
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
25
1. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
Assistenti alla comunicazione
Prevalentemente utilizzate in…
Sì / No
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Sì
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Sì
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
NO
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
NO
Funzioni strumentali / coordinamento
Sì
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Sì
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
NO
Docenti tutor
NO
Altro:
1. Coinvolgimento
docenti
Attraverso…
curricolari
Sì / No
Partecipazione a GLI
Sì
Rapporti con famiglie
Sì
Coordinatori di classe e
Tutoraggio alunni
simili
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Sì
Sì
Altro:
Docenti con specifica
formazione
Partecipazione a GLI
NO
Rapporti con famiglie
NO
Tutoraggio alunni
NO
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
NO
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Sì
Tutoraggio alunni
Sì
33
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Sì
Altro:
Assistenza alunni disabili
1. Coinvolgimento
Progetti di inclusione / laboratori integrati
personale ATA
Altro:
Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia
dell’età evolutiva
2. Coinvolgimento
Coinvolgimento in progetti di inclusione
famiglie
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità
educante
3. Rapporti con
servizi
sociosanitari
territoriali e
istituzioni
deputate alla
sicurezza.
Rapporti con
CTS / CTI
NO
Sì
Sì
Sì
NO
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla
disabilità
Sì
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su
disagio e simili
Sì
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
NO
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
NO
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Sì
Sì
Rapporti con CTS / CTI
NO
Progetti territoriali integrati
4. Rapporti con
privato sociale e Progetti integrati a livello di singola scuola
volontariato
Progetti a livello di reti di scuole
NO
5. Formazione
docenti
Sì
NO
Strategie e metodologie educativo - didattiche / gestione della
classe
SI
Didattica speciale e progetti educativo - didattici a prevalente
tematica inclusiva
NO
Didattica interculturale / italiano L2
NO
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA,
ADHD, ecc.)
SI
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD,
Dis. Intellettive, sensoriali…)
Sì
5) PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di
criticità e i punti di forza attuali della scuola. Ad oggi si ritiene di dover segnalare , per
ovviare, laddove sia nella possibilità, i seguenti punti di criticità:
• ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità;
•
•
•
•
•
tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali attraverso le quali attivare
opportuni interventi di sostegno/integrativi;
assenza di comunicazione fra i consigli di classe e docenti ed operatori
responsabili degli interventi integrativi con conseguente scarsa ricaduta nella
valutazione curricolare;
assenza di psicologo e/o psicopedagogista;
inesistenti/ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali dei comuni a
favore delle famiglie con gravi problemi socio-economici;
difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione
presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno
scolastico successivo
34
Punti di forza:
• presenza di funzioni strumentali ,
•
•
•
•
presenza di n.1 referente per DSA
proposta di laboratori e di progetti specifici per studenti DA.
Acquisto di software e CD-ROM per DSA
Costituzione di uno sportello per consulenza
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa
cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
LA SCUOLA
- -Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e
dell’inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l’Inclusione).
- -Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli
interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico (gruppo di lavoro per
l’inclusione), definendo ruoli di referenza interna ed esterna.
- -Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema , elaborando un progetto
educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi
(ASL e/o servizi sociali)
IL Dirigente
- Convoca e presiede il GLI
- Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o Coordinatore BES rispetto agli
sviluppi del caso considerato Convoca e presiede il Consiglio di
Classe/Interclasse/Intersezione.
LA FUNZIONE STRUMENTALE
Collabora con il Dirigente Scolastico , raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie,
enti territoriali…), attua il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti,
partecipa alla Commissione per alunni con disabilità e riferisce ai singoli consigli.
I CONSIGLI DI CLASSE/interclasse/intersezione , informano il Dirigente e la
famiglia della situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori.
Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati,
prendono atto della relazione clinica, definiscono, condividono ed attuano il Profilo
Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) od un Progetto
Educativo Personalizzato (PEP) per l’alunno.
LA FAMIGLIA: Informa il coordinatore di classe (o viene informata) della
situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario.
Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e
collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.
IL COORDINATORE BES coordina il colloquio tra scuola e famiglia. Segue i passaggi di
contatto/informazione Scuola /Famiglia/ Servizi. Rimane a disposizione e collabora con
gli insegnanti per la definizione dei Progetti (PEI o PEP) Informa circa le nuove
disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed
inclusiva. Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola.
35
ASL
Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la
restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per
individuare il percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia.
IL SERVIZIO SOCIALE
Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal
territorio. Partecipa agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni. E’ attivato e
coinvolto rispetto al caso esaminato. Integra e condivide il PEI o PEP.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
Formazione e aggiornamento su didattica speciale e progetti educativo/didattici a
prevalente tematica inclusiva.
• Corsi di aggiornamento professionale su saper insegnare e fare apprendere
• implementare l’esperienza su cosa osservare, come osservare e chi osservare
• gestione delle dinamiche del gruppo classe
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su:
• osservazioni che definiscono un assessment (valutazione iniziale)
• osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifica
• nuovo assessment per le nuove progettualità.
Tra i più condivisi assessment coerenti con prassi inclusive si evidenziano le seguenti
proposte di contenuto:
• attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze
• attività di comunicazione
• attività motorie
• attività domestiche
• attività relative alla cura della propria persona
• attività interpersonali
• svolgere compiti ed attività di vita fondamentali
in definitiva le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficace gli
strumenti con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale, e di
responsabilità sociale propri dell’età.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione Scuola deve predisporre un piano
attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto,
ognuno con competenze e ruoli ben definiti
•
•
•
•
Dirigente scolastico
Gruppo di coordinamento (GLI)
Docenti curriculari
Docenti di sostegno
Relativamente ai PDF, PEI e PdP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed
ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati
36
dall’insegnante di sostegno, laddove è previsto, metteranno in atto, già dalle prime
settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una
osservazione iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che
consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al
conseguimento del percorso didattico inclusivo.
Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’ istituto raccogliendo le
documentazioni degli interventi educativo - didattici definiti usufruendo se possibile di
azioni di apprendimento in rete tra scuole usufruendo del supporto del CTI.
Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del Gruppo H, è messo al corrente dal
referente del sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con
BES ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà
nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli
alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole
e tra Scuola e territorio.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti
Assegnazione di un educatore che lavora a stretto contatto con il consiglio di classe /
interclasse/ intersezione secondo i tempi indicati nelle attività previste dal piano
annuale. Le attività consistono in un aiuto didattico, di socializzazione, di acquisizione di
maggiore autonomia nel muoversi anche all’interno del territorio, di attuazione di
progetti con associazioni ed enti.
Ampliamento degli interventi riabilitativi (logopedia, fisioterapia, psicomotricità).
Interventi sanitari e terapeutici (interventi di carattere medico-sanitari condotti da
neuropsichiatri, psicologi).
Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative
educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di
verificare il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli
nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per
l’aggiornamento e la stesura del PDF.
Coinvolgimento CTI , CTS.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
ACCOGLIENZA
• l’accoglienza di studenti con bes all’inizio del percorso scolastico
• l’accoglienza di studenti con bes in corso d’anno
• il passaggio di informazioni relative a studenti con bes da un ordine di scuola
all’altro
CURRICOLO
OBIETTIVO / COMPETENZA
Educativo - relazionale, tecnico didattico relativo al progetto di vita
37
ATTIVITÀ
• attività adattata rispetto al compito comune (in classe)
• attività differenziata con materiale predisposto (in classe)
• affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)
• attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi
parallele
• attività di approfondimento / recupero individuale
• tutoraggio tra pari (in classe o fuori)
• lavori di gruppo tra pari in classe
• attività di piccolo gruppo fuori dalla classe
• affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio
• attività individuale autonoma
• attività alternativa, laboratori specifici
CONTENUTI
• comuni
• alternativi
• ridotti
• facilitati
SPAZI
• organizzazione dello spazio aula.
• attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.
• spazi attrezzati
• luoghi extrascuola
TEMPI
• tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività
MATERIALI/STRUMENTI
• materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale
• testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….
• mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili
RISULTATI ATTESI*
• comportamenti osservabili
dell’obiettivo
che
testimoniano
il
grado
di
raggiungimento
VERIFICHE
• comuni
• comuni graduate
• adattate
• differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina
• differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti
VALUTAZIONE
- docente/i responsabili, altri educatori coinvolti
-
dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi
38
•
•
•
•
•
•
adeguata
efficace
da estendere
da prorogare
da sospendere
insufficiente
La dicitura risultati attesi * è stata scelta per suggerire la rilevazione di comportamenti
che rivelano l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato
degli interventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi
precedentemente rilevati.
I comportamenti osservabili possono riguardare
• performance / prestazioni in ambito disciplinare
• investimento personale / soddisfazione / benessere
• lavoro in autonomia
• compiti e studio a casa
• partecipazione / relazioni a scuola
• relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti
Nella voce VALUTAZIONE appare anche l’indicazione a valutare la proposta / azione della
scuola in termini di adeguatezza ed efficacia allo scopo di rilevare percorsi e prassi
efficaci che possono diventare patrimonio dell’istituto e parte integrante dell’offerta
formativa.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e
nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato
l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per
favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni.
L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola serviranno a creare un contesto di
apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di
potenziale difficoltà.
Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione
dei progetti di inclusione
Risorse materiali: laboratori (arte, musica, lab. Teatrale, ludico-manuale: ceramica,
cucina), palestre, attrezzature informatiche- software didattici.
Risorse umane: psicologi, pedagogisti, educatori, animatori, assistenti igienico-sanitari,
docenti specializzati in attività ludico-formative-laboratoriali-relazionali
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo.
Accoglienza (vedi curriculo) già previsto nel POF. Orientamento interno ed esterno già
previsto nel POF
39
6) OBIETTIVI E VALUTAZIONE
Tutti gli alunni riconosciuti e riportati nel precedente punto 4 hanno diritto ad uno
specifico piano:
a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore
degli studenti con disabilità;
b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1
delle “linee guida” allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto
1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012;
c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli studenti con BES
Nei predetti piani, redatti all’interno dei C.d.C., devono essere esplicitati gli obiettivi
didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. In aggiunta agli obiettivi
didattici specifici sono indicati anche i seguenti “obiettivi di sistema” di carattere
trasversale:
1) accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di
accoglienza:
a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica;
b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione
didattica che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di
apprendimento;
2) dotazione strumentale adeguata per ogni studente
3) comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e
metodologici opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare
“inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la
valutazione incoraggiante, l’ascolto, la modulazione dei carichi di lavoro, la presenza
di materiale semplificato etc.
Si propongono i seguenti laboratori con personale docente interno supportato da
esperti esterni e di volontariato da effettuare in orario scolastico:
• Laboratorio di letto-scrittura;
• Laboratorio logico matematico;
• Laboratorio didattico - tecnologico;
• Laboratorio sul recupero dell’autostima e dell’assertività;
• Laboratorio creativo.
RILEVAZIONE ALUNNI BES, DSA E CON DISABILITA’
PRIMARIA
SECONDARIA
PLESSO
ANTILLO
BES
DSA
DISABILI
BES
DSA
DISABILI
1
1
3
2
2
1
2
2
4
S. ALESSIO S.
RINA\SAVOCA
3
L. PETRI
40
1
4
3
10
5
6
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI
STRANIERI
Il Protocollo di Accoglienza è un documento che, deliberato dal Collegio Docenti e
inserito nel P.O.F., predispone e organizza le procedure che la Scuola intende mettere
in atto riguardo l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri.
La sua adozione consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative
contenute nell’art.45 del D.P.R.31/8/99 n. 394 intitolato “Iscrizione scolastica” che
attribuisce al Collegio Docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta.
Il Protocollo di accoglienza si propone di:
-
Definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza di
alunni stranieri
-
Facilitare l’ingresso degli studenti di altra nazionalità nel sistema scolastico e
sociale
-
Sostenere gli alunni neo-arrivati, il gruppo classe e i docenti nella fase di
adattamento al nuovo contesto
-
Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni per costruire un
contesto favorevole all’incontro con le altre culture e rimuovere eventuali
ostacoli alla piena integrazione
-
Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi
dell’accoglienza e dell’educazione
interculturale nell’ottica di un sistema
formativo integrato.
Esso costituisce uno strumento di lavoro che contiene:
-
Criteri, principi, indicazioni, procedure riguardanti l’iscrizione e l’inserimento
degli alunni stranieri;
-
Definisce i compiti e i ruoli dei soggetti coinvolti;
-
Indica le diverse possibili fasi di accoglienza.
Il Protocollo delinea prassi condivise di carattere:
1. amministrativo e burocratico
ISCRIZIONE
2. comunicativo e relazionale
PRIMA ACCOGLIENZA
3. educativo didattico :
a. ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE
41
b. INSERIMENTO NELLA CLASSE
Il Protocollo viene integrato e rivisto annualmente in base alle esperienze, alle
riflessioni e alla situazione del contesto.
Per renderlo attuabile e per monitorare i risultati è necessaria l’istituzione di una
commissione Intercultura.
1 ISCRIZIONE ALLA SCUOLA
SOGGETTI COINVOLTI: segreteria - famiglia
L’ iscrizione rappresenta il primo contatto dell’alunno e della sua famiglia con la
struttura educativa. E’ un momento, quindi, particolarmente importante che consente
di instaurare le basi per la costruzione di un rapporto duraturo e approfondito con la
famiglia, dalla quale attingere ulteriori informazioni nel tempo. Le pratiche d’iscrizione
sono seguite da un assistente amministrativo che si occupa dell’iscrizione degli alunni
stranieri in modo continuativo.
Cosa consegnare alla famiglia:
- modulo d’iscrizione
- materiale e note informative sulla scuola che l’alunno si appresta a frequentare. Si
tratta di note informative essenziali: orari, giustificazioni, assenze, mensa, colloqui,
carta dei servizi.
Cosa chiedere alla famiglia:
- modulo d’iscrizione compilato
- certificato di vaccinazione, se in possesso o autocertificazione
- documento tradotto e convalidato dal Consolato italiano presso il Paese di
provenienza, attestante la scuola e la classe frequentata nel paese d’origine
La consegna di moduli, note informative e materiale aiuta i nuovi alunni e le loro
famiglie a conoscere l’organizzazione della scuola e a sentirsi accolti e meno
disorientati rispetto al nuovo sistema scolastico
L’assistente
amministrativo
comunica
al
Intercultura l’avvenuta iscrizione.
42
docente
referente
della
Commissione
L’insegnante contatterà tutti gli attori della ‘Prima conoscenza” e fisserà la data per i
loro incontro.
2 - PRIMA ACCOGLIENZA
SOGGETTI COINVOLTI: gruppo di lavoro Intercultura - famiglia - alunno mediatore - insegnante alfabetizzatore
Nel primo incontro di conoscenza con l’alunno e con i genitori, possibilmente alla
presenza del mediatore culturale, vengono acquisite informazioni sulla situazione
familiare, sulla storia personale e scolastica e sulla situazione linguistica, funzionali
all’accoglienza, all’integrazione e al percorso di apprendimento da progettare.
Colloquio con i genitori
Obiettivi :
- dare informazioni sul funzionamento della scuola
- dare informazioni sulle richieste della scuola
- raccogliere informazioni sulla situazione familiare, sulla storia dell’alunno e sul
progetto migratorio della famiglia
Cosa consegnare :
- orari funzionamento della scuola e calendario scolastico
- modulistica utile per le comunicazioni con la scuola
Cosa chiedere:
-
informazioni sulla biografia e sul percorso scolastico dell’alunno
-
informazioni e documenti necessari relativi alla scolarità (scolarità pregressa,
biografia linguistica, conoscenza e alfabetizzazione in lingua 1…).
Colloquio con l’alunno
Obiettivi :
- rilevare il livello di scolarizzazione
43
- rilevare il livello di conoscenza della lingua italiana, in base al quadro comune
europeo
- rilevare le abilità logico-matematiche
- rilevare le competenze linguistiche nelle lingue straniere oggetto di studio
I colloqui si svolgeranno entro 2- 3 giorni dall’entrata a scuola. Si può prevedere, in
caso di iscrizione in corso d’anno, che l’alunno non frequenti la scuola finché non
saranno espletate le prime fasi del protocollo di accoglienza (iscrizione, colloquio,
determinazione della classe)
3 a - ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE E ALLA SEZIONE
SOGGETTI COINVOLTI: dirigente scolastico - gruppo di lavoro Intercultura coordinatori delle classi - insegnante alfabetizzatore
Gli elementi raccolti durante il momento dell’iscrizione permettono di assumere
decisioni in merito alla classe di inserimento.
L’inserimento scolastico degli alunni stranieri avviene sulla base della Legge n.40
del 1998 sull’immigrazione straniera in Italia e del D.P.R. n. 394 del novembre 1999.
Tale normativa sancisce che:
-
tutti i minori stranieri, sia regolari che non, hanno il diritto e l’obbligo
dell’inserimento scolastico;
-
l’iscrizione dei minori stranieri alla scuola dell’obbligo può essere richiesta in
qualsiasi periodo dell’anno scolastico;
-
i minori devono essere iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo
casi particolari.
Si precisa, comunque, che per l’assegnazione ad una classe si deve tener presente
- il corso di studi seguito dall’alunno nel Paese di provenienza ;
- l’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare
l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella
corrispondente all’età anagrafica;
- il titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno
- le competenze, le abilità e livelli di preparazione dell’alunno:
-
la ripartizione degli alunni stranieri , evitando classi con presenza straniera
predominante
44
Una volta scelta la classe, il Dirigente contatterà il referente del gruppo di lavoro
Intercultura e i Coordinatori di classe, le eventuali commissioni preposte dal POF per
conoscere la situazione didattica e relazionale della classe dove si intende effettuare
l’inserimento. Procederà poi all’individuazione della sezione in cui inserire l’alunno
straniero.
Per l’assegnazione ad una sezione si devono tenere in considerazione i seguenti
criteri:
- la tipologia degli alunni/e in difficoltà presenti,
- Il numero degli alunni per classe
E’ importante che la scuola si conceda il tempo necessario per prendere decisioni
ponderate
sull’inserimento,
per
predisporre
specifici
interventi
di
facilitazione
dell’apprendimento della lingua italiana e per preparare la classe prescelta ad
accogliere la/il nuova/o arrivata/o.
Una
volta
determinata
inserimento all’insegnante
la
classe
comunicherà
coordinatore
o
immediatamente
agli
insegnanti
il
nuovo
della
classe
coinvolta, che predisporranno il percorso di accoglienza, in collaborazione con i
docenti incaricati del Progetto Accoglienza.
Il Consiglio di classe, a seguito della valutazione dei test di ingresso nelle varie
discipline e di un periodo di osservazione, tenuto conto anche dell’equipollenza dei
titoli di studio presentati, può decidere l’eventuale possibilità di passaggio ad un’altra
classe nel corso dell’anno.
Se effettuato nel corso della scuola dell’obbligo, questo passaggio può avvenire anche
tramite semplici colloqui.
3 b – INSERIMENTO NELLA CLASSE
SOGGETTI COINVOLTI: docenti della classe - insegnante alfabetizzatore
Il processo di inserimento e accoglienza in classe è un passaggio delicato e
importante che richiede la messa in atto di:
a)
Un percorso di facilitazione didattica attraverso
•
la rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento
•
l’uso di materiali visivi e musicali
•
la semplificazione linguistica nelle varie discipline
•
l’adattamento dei programmi curriculari
•
l’iscrizione ai laboratori di italiano L2
b)
un percorso di facilitazione relazionale attraverso
•
la programmazione di attività interculturali rivolte all’intera classe
45
•
l’utilizzo di materiali nelle diverse lingue
•
l’individuazione di compagni di classe tutor
•
la promozione di attività di piccolo gruppo
•
il coinvolgimento delle famiglie degli alunni
Rapporti con il territorio
L’Istituto Comprensivo di Santa Teresa di Riva opera su quattro comuni: Antillo,
Savoca, S. Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva, accogliendo una popolazione
scolastica per molti aspetti eterogenea.
Il territorio dell’Istituto, molto vasto e topograficamente alquanto articolato, è
caratterizzato da:
•
piccoli comuni con disagiate caratteristiche orografiche;
•
in qualche caso precarie situazioni economiche e socio-culturali (Savoca ed
Antillo e relative borgate di ciascun comune);
•
presenza di fenomeni di devianza giovanile, in particolare nel territorio di Santa
Teresa di Riva, zona dichiarata "a rischio";
•
nuclei familiari prevalentemente ridotti;
•
economia mista con prevalenza del settore terziario ed agricolo;
•
presenza di Istituzioni educative pubbliche e private;
•
carenza di spazi aggregativi;
•
centri sportivi privati (Santa Teresa di Riva);
•
successive stratificazioni del tessuto urbano nei comuni di Savoca e Santa
Teresa di Riva e relativa perdita dell'identità territoriale e storico-culturale.
In tale contesto il nostro Istituto, al fine di garantire un processo formativo positivo
per l’utenza, volto alla valorizzazione dell’identità specifica della comunità e
all’integrazione con il patrimonio storico, artistico e culturale da fruire in una
dimensione globale, ha continui e proficui rapporti con le agenzie del territorio
attraverso
manifestazioni
esterne
con
la
partecipazione
degli
Enti
Locali,
Amministrazioni Comunali e relative Amministrazioni di Servizio, Enti con finalità
culturali e sociali, altre istituzioni scolastiche; progetti connessi alla legalità (Baby
Consiglio Comunale); attività di volontariato (Telethon, Unicef); corsi di formazione
rivolti agli studenti tenuti da associazioni, forze di polizia, Corpo Forestale, Croce
Rossa, Avis, Archeoclub, Legambiente, Università.
46
Inoltre, la nostra scuola è presente nel territorio con un’orchestra giovanile di alunni
ed ex alunni che interagisce in continuità verticale e orizzontale tra le scuole.
RENDICONTAZIONE SOCIALE
La rendicontazione sociale del POF ha luogo nel secondo quadrimestre; vengono
distribuite le schede di monitoraggio alle varie componenti scolastiche (docenti,
personale ATA, genitori e alunni con esclusione delle scuola dell’infanzia e delle classi
prima e seconda della scuola primaria).
Ad ogni componente vengono distribuite 2 schede, una riguardo il funzionamento della
scuola e l’altra inerente ai progetti scolastici realizzati nei 3 ordini di scuola.
Le suddette schede vengono raccolte e computate. Dopodiché vengono realizzati i
relativi grafici e il monitoraggio viene consegnato alla scuola per la stampa.
I risultati raggiunti vengono diffusi, analizzati e discussi nell’ultimo Collegio dei
Docenti e pubblicati sul sito della scuola.
Fabbisogno Organico posti comuni e potenziato
L'organico aggiuntivo viene assegnato per la programmazione di interventi mirati al
miglioramento
dell'
offerta
formativa
e,
pertanto,
risponde
agli
obiettivi
di
qualificazione del servizio scolastico previsti dalla L. I07 commi 7 e 85 e confluisce nel
più ampio organico dell'autonomia.
Con il potenziamento dell'offerta formativa e l'organico dell'autonomia le scuole sono
chiamate a fare le proprie scelte in merito a insegnamenti e attività per il
raggiungimento di obiettivi quali: valorizzazione e potenziamento delle competenze
linguistiche, matematico-logiche e scientifiche, nella musica e nell'arte, di cittadinanza
attiva; sviluppo di comportamenti responsabili per la tutela dei beni ambientali e
culturali; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di un sano stile di vita;
sviluppo 'delle competenze digitali; potenziamento delle metodologie e delle attività
47
laboratoriali; prevenzione e contrasto della dispersione, della discriminazione, del
bullismo e del cyber bullismo; sviluppo dell'inclusione e del diritto allo studio per gli
alunni con bisogni educativi speciali; valorizzazione della scuola come comunità attiva
aperta al territorio; alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano L2, inclusione.
In relazione a quanto previsto dalla Legge sulla Buona Scuola, il nostro Istituto ha
ottenuto relativamente all’organico potenziato l’assegnazione di n. 1 docente di scuola
primaria e n. 2 docenti di scuola secondaria che verranno utilizzati, così come previsto
dal comma 7 della Legge 107, per iniziative di potenziamento dell'offerta formativa
e delle attività progettuali e per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati
come prioritari tra quelli precedentemente elencati.
Fermo restando il principio sopra espresso va, comunque , precisato che la
richiesta di organico potenziato da parte della Nostra Scuola verte sulla seguente
determinazione alla quale si era giunti dopo attenta analisi delle priorità del Nostro
Istituto :
•
n. 2 docenti posto comune di Scuola Primaria (docente con corsi di
specializzazione per interventi con alunni BES)
•
n. 2 docenti posto comune di Scuola Secondaria (docente con corsi di
specializzazione per interventi con alunni BES)
•
n. 1 docente classe di concorso A059 ( Scienze matematiche) per implementare
corsi di recupero e potenziamento
•
n. 1 docente classe A345 (Lingua straniera Inglese) per implementare corsi di
recupero e potenziamento
•
n. 1 docente classe di concorso A028 (Arte) per implementare corsi di recupero
e potenziamento.
Per l'organico di posto comune e di sostegno , nello specifico si prevede :
per le Scuole dell' Infanzia per il triennio
la
necessità del seguente
organico :
•
posti comuni 10
•
posti di sostegno a.sc. 2016/2017 n.3
a.sc. 2017/2018 n. //
a.sc. 2018/2019 n. //
•
ins. religione h. 7,30
per le Scuole Primarie
per il triennio
organico:
48
la
necessità del seguente
•
posti comuni n.17
•
posti di sostegno a. sc. 2016/2017 n.4
a. sc. 2017/2018 n. 2
a. sc. 2018/2019 n. 4
•
ins. religione h. 26
per le Scuole Secondarie di I grado
per il triennio
seguente organico
•
Scuola Sec. I grado "Petri"
classi n. 12 (4 classi I- 4 classi II- 4 classi III)
•
Cattedre di lettere (H 180)= N.10 docenti
•
Cattedre di scienze matematiche (108)= n.6 docenti
•
Cattedre di lingua inglese (h36)=n.2 docenti
•
Cattedre di lingua francese (h24)= n.1 docente + h 6
•
Cattedre di arte e immagine(h24)= n.1 docente + h 6
•
Cattedre di tecnologia(h24)= n.1 docente + h 6
•
Cattedre di Scienze motorie(h24)= n.1 docente + h 6
•
Cattedre di Ed. musicale (h24)= n.1 docente + h 6
Cattedre di sostegno a. sc. 2016/2017 n. 6 docenti + h9
a. sc. 2017/2018 n. 9 docenti
a. sc. 2018/2019 n. 10 docenti
•
ins. religione h. 12
Si richiede il proseguo delle seguenti cattedre di strumento:
Cattedra di pianoforte AJ77 (h18)
Cattedra di violino AM77 (h18)
Cattedra di chitarra AB77 (h18)
Cattedra di flauto traverso AG77(h18)
e l’istituzione delle seguenti nuove cattedre di strumento :
Cattedra di violoncello AN77 (h18)
Cattedra di sassofono AK77 (h18)
Cattedra di fisarmonica AF77 (h18)
Cattedra di percussione AI77(h18)
49
la
necessità del
Scuola Sec. I grado di Rina - Savoca
•
Cattedre di lettere (H 45)= N.2 docenti + H9
•
Cattedre di scienze matematiche (h27)= n.1docente + h9
•
Cattedre di lingua inglese= h9
•
Cattedre di lingua tedesco = h 6
•
Cattedre di arte e immagine = h 6
•
Cattedre di tecnologia = h 6
•
Cattedre di Scienze motorie= h 6
•
Cattedre di ed. musicale =h 6
•
ins. religione h. 6
Scuola secondaria di I grado di Antillo
classe I /Pluriclasse. II/III a.sc. 2016/2017
classe II /Pluriclasse. I/III a.sc. 2017/2018
Cattedre di lettere N.1 doc. +H 12 =
Cattedre di scienze matematiche n.1 doc.
Cattedre di lingua inglese =h6
Cattedre di lingua francese = h 4
Cattedre di arte e immagine= h 4
Cattedre di tecnologia= h 4
Cattedre di Scienze motorie= h 4
Cattedre di ed. musicale = h 4
classe I /classe. II /Classe III a.sc. 2018/2019
Cattedre di lettere N.2 doc. +H 9 =
50
Cattedre di scienze matematiche n.1 doc.+h9
Cattedre di lingua inglese =h9
Cattedre di lingua francese = h 6
Cattedre di arte e immagine= h 6
Cattedre di tecnologia= h 6
Cattedre di Scienze motorie= h 6
Cattedre di ed. musicale = h 6
Cattedre di sostegno a. sc. 2016/2017 n. 2 docenti + h9
Cattedre di sostegno a. sc. 2017/2018 n. 3 docenti
Cattedre di sostegno a.sc. 2018/2019 n. 2 docenti
•
ins. religione h. 2
Scuola secondaria di I grado di Sant'Alessio
n. 3 classi : n. 2 classi tempo scuola 36; n. 1 classe tempo scuola h 30
Cattedre di lettere (H 39)= n.2 + h3
Cattedre di scienze matematiche (24)= n.1 + h6
Cattedre di lingua inglese =h9
Cattedre di lingua francese = h 6
Cattedre di arte e immagine= h 6
Cattedre di tecnologia= h 6
Cattedre di Scienze motorie= h 6
Cattedre di ed. musicale = h 6
51
•
ins. religione h. 3
La consistenza dell'organico potrebbe, ovviamente variare nel caso in cui i
Sigg. genitori variassero la richiesta di tempo scuola.
per IL PERSONALE ATA
si prevede per il triennio la necessità del seguente
organico : n. 3 assistente amministrativi
n. 13 collaboratori scolastici
Quantificazione delle Risorse e Determinazione del Fabbisogno
Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo,
tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di
cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di
quanto previsto dall'articolo 1, commi 332, 333, 334, della legge 29 dicembre 2014,
n. 190. Allo stato attuale il personale ATA assegnato all’Istituto Comprensivo
ammonta a 3 unità di assistente amministrativo e 13 unità di collaboratore
scolastico, unità che, secondo la limitazione introdotta dalla nota n 25141 del
10.06.2015
che
impartisce
forti
limitazioni
alla
sostituzione
di
personale
amministrativo e collaboratori scolastici in caso di assenza per malattia e considerato
che almeno 5 unità fra collaboratori e assistenti usufruiscono dei permessi mensili
della legge 104, risultano insufficienti. Questo contribuisce
a rendere difficoltoso
mantenere una efficiente gestione amministrativa della scuola dal momento che
l’Istituto comprensivo è costituito da
sei sedi disseminate su
4 comuni divise tra
scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, con tempo prolungato, classi a
40 ore e sezioni musicali e considerato che alcuni plessi si articolano in più piani. Si
ritiene quindi necessaria l’implementazione di tale dotazione di una unità per il
personale amministrativo e di due unità per collaboratore scolastico. Nonostante ciò
l’organizzazione amministrativa, tecnica e generale, sulla base della proposta del
piano di lavoro e nel rispetto di quanto previsto nella Contrattazione Integrativa
d’Istituto, prevede degli orari di servizio e di lavoro che garantiscano la piena
attuazione delle attività scolastiche e l’apertura al pubblico, sia in orario antimeridiano
52
che pomeridiano e delle attività funzionali al Piano dell’Offerta Triennale. LA
GESTIONE E AMMINISTRAZIONE viene improntata per quanto possibile a criteri
di efficienza efficacia, economicità, trasparenza, nonché dei principi e criteri in materia
di valutazione delle strutture e di tutto il personale delle amministrazioni pubbliche e
di azione collettiva. Si provvede alla VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE docente
ed
ATA,
ricorrendo
alla
programmazione
di
percorsi
formativi
finalizzati
al
miglioramento della professionalità teorico–metodologico, didattica, e amministrativa,
alla innovazione tecnologica, agli stili di insegnamento, alla valutazione formativa e di
sistema.
L’istituto
promuove
tutte
quelle
iniziative
volte
alla
sburocratizzazione
e
semplificazione dell’attività scolastica quali: COMUNICAZIONE PUBBLICA cioè l’insieme
di attività rivolte a rendere visibile azioni e le iniziative sviluppate dall’istituto ed anche
ad acquisire le percezioni sulla qualità del servizio erogato all’utenza. In questo
processo bi-direzionale, saranno utilizzati differenti mezzi di comunicazione puntando
soprattutto ad una:
•
INTENSIFICAZIONE TECNOLOGICA ed utilizzo della LIM (Lavagna interattiva
multimediale);
•
Comunicazioni
scuola-famiglia:
un
sistema
informatizzato
per
la
registrazione e la visualizzazione on-line delle e valutazioni degli studenti.
(registro elettronico già in uso);
•
Potenziamento
del
sito
web
per
rendere
visibile
l’offerta
formativa
dell’istituto, pubblicazioni di newsletter informative curate sia dai docenti che
dagli studenti, tutte le deliberazioni, albo pretorio amministrazione trasparente
•
Scuola - famiglia: un sistema informatizzato per la registrazione e la
visualizzazione on-line delle valutazioni degli studenti;
•
Uso di programmi applicativi digitali per la gestione semplice e veloce di
alunni, personale, stipendi e bilanci, modelli e metodologie per una maggiore
dematerializzazione
dell’attività
scolastica,
ricorso
a
DOTAZIONI
STRUMENTALI per l’ampliamento della dotazione tecnologica e l’offerta di
formazione nell’ambito delle tecnologie digitali per la promozione dell’uso delle
tecnologie nella didattica quotidiana SOPRATTUTTO
attraverso l’adesione ai
progetti PON.
•
Una maggiore sinergia tra comuni e scuola per soddisfare il fabbisogno di
infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento
53
dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80.
Ciò naturalmente porta ad un fabbisogno di strutture, quali palestre
e
attrezzature per le varie sedi così strutturate:
Contura - Infanzia: implementazioni reti wireless e LAN e dotazione laboratoriali: PC,
notebook e Lim.
S. Alessio - Infanzia primaria e secondaria I grado : Palestra, implementazioni reti
wireless e LAN e dotazione laboratoriali : PC , notebook e Lim.
Antillo - Infanzia primaria e secondaria I grado implementazioni reti wireless e LAN e
dotazione laboratoriali : PC , notebook e Lim.
Savoca – Primaria e secondaria di I grado implementazioni reti wireless e LAN
pc ,
notebook e Lim.
S Teresa di Riva - secondaria di I grado Palestra, implementazioni reti wireless e
LAN PC , notebook e Lim.
Regolamento d'Istituto
Parte 1. REGOLAMENTO ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
1.a. Tempo scuola, pag. 5
1.a.1. Calendario scolastico
1.a.2. Orario di funzionamento dei plessi
1.b. Locali e attrezzature, pag. 5
1.b.1. Uso dei locali scolastici
1.b.2. Uso dei laboratori multimediali
1.b.3. Uso della palestra
1.b.4. Uso dei sussidi e del materiale scolastico
1.b.5. Uso del fotocopiatore
1.b.6. Conservazione delle strutture e delle dotazioni
1.b.7. Uso del laboratorio scientifico
1.b.8. Cortili
1.c. Servizi, pag. 9
1.c.1. Servizi accessori
1.c.2. Trasporto alunni
54
1.c.3. Servizio mensa
1.c.4. Biblioteca alunni
1.c.5. Biblioteca docenti
1.c.6. Uffici amministrativi
1.d. Divieti, pag. 15
1.d.1. Divieto di fumare nell’edificio scolastico
1.d.2 Divieto di utilizzare il telefono cellulare e relativo sistema sanzionatorio
Parte 2. REGOLAMENTO AREA ALUNNI
2.a. Regole generali, pag. 17
2.a.1. Ingresso a scuola
2.a.2. Uscita da scuola
2.a.3. Ritardi e uscite anticipate
2.a.4. Assenze
2.a.4.1.Validità anno scolastico
2.a.5. Intervallo
2.a.6. Intermensa
2.a.7. Accesso ai servizi
2.a.8. Norme di igiene personale
2.a.9. Abbigliamento
2.b. Iscrizioni e formazione classi
2.b.1. Obbligo scolastico
2.b.2. Iscrizione alunni
2.b.3. Formazione classi prime
2.b.4. Sdoppiamento delle classi
2.b.5. Inserimento alunni disabili
2.b.6. Inserimento alunni stranieri
2.b.7. Inserimento alunni ripetenti
2.c. Il sistema sicurezza d’istituto
2.c.2. Pronto soccorso
2.c.3. Infortuni e relativa assicurazione
55
2.d. Attività extracurricolari
2.d.1. Viaggi e visite di istruzione
2.d.2. Iniziative sportive
2.d.3. Iniziative ricreative
2.d.4. Attività integrative di insegnamento
2.e. Regolamento disciplinare
2.e.1. Regole generali di comportamento ed uso del telefono cellulare
2.e.2. Comportamento nei locali scolastici
2.e.3. Regole e comportamento in palestra
2.e.4. Uso del materiale scolastico e dei sussidi
2.e.5. Provvedimenti disciplinari
2.e.6. Disciplina: sanzioni
2.e.7. Entità delle punizioni secondo la natura della mancanza
2.e.8. Impugnazioni – Regolamento dell’Organo di Garanzia
2.e.9. Patto educativo di corresponsabilità
Parte 3. REGOLAMENTO PERSONALE
3.a Personale docente, pag. 33
3.a.1. Norme di servizio
3.a.2. Orario di servizio
3.a.3. Adempimenti generali
3.a.3.1. Doveri
3.a.3.2. Orari
3.a.3.3. Registri
3.a.3.4. Verifica e Valutazione degli alunni
3.a.4. Permessi
3.a.5. Ferie
3.a.6. Assegnazione dei docenti ai plessi
3.a.7. Assegnazione dei docenti alle classi
3.a.8. Docenti perdenti posto
3.a.9. Sostituzione dei docenti assenti
3.a.10. Individuazione dei responsabili di funzione
3.a.11. Individuazione dei docenti Funzioni Strumentali al POF
3.a.12. Adozione libri di testo
56
3.b. Personale non docente
3.b.1. Orario di servizio
3.b.2. Adempimenti generali
3.b.3. Accordi per la gestione degli spazi e dei locali
Parte 4. REGOLAMENTO RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
4.a. Comunicazioni personali, pag. 39
4.a.1. Comunicazioni sul libretto/diario
4.a.2. Colloqui con i docenti
4.a.3. Segnalazioni e convocazioni dei docenti
4.a.4. Intesa educativa
4.b. Comunicazioni generali
4.b.1. Assemblee di classe/di sezione
4.b.2. Assemblee dei genitori
4.b.3. Notiziario d’istituto
4.c.3. Sito d’istituto
Parte 5. REGOLAMENTO SCUOLA-ENTI LOCALI
5.a. Strutture scolastiche, pag. 41
5.a.1. Uso degli spazi e delle attrezzature da parte di altri enti
5.b. Servizi,
5.b.1. Gestione del trasporto alunni
5.b.2. Servizio mensa
5.b.3. Criteri per la costituzione della Commissione Mensa
5.b.4. Servizi sociali
PARTE 1
REGOLAMENTO ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
1.a.
TEMPO SCUOLA
1.a.1. CALENDARIO SCOLASTICO
57
Con l’autonomia scolastica, gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti dalle
istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’Offerta
Formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario
scolastico esercitate dalle Regioni a norma dell’art. 138 DL 112.
L’articolazione delle lezioni si attua in non meno di cinque giorni settimanali.
Possono essere adottate, su specifico progetto con delibera del Collegio dei Docenti,
unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria, ma tale adozione non può
comportare la riduzione dell’orario obbligatorio annuale; pertanto devono essere
recuperate le residue frazioni di tempo.
1.a.2. ORARIO DI FUNZIONAMENTO DEI PLESSI
L’orario in adozione nell’istituto è il seguente:
scuola dell’infanzia: l’orario è articolato in 5 giorni settimanali, da lunedì a venerdì
con il seguente orario: 8.30 – 16.30 con ingresso anticipato alle ore 8,00 per gli alunni
con entrambi i genitori lavoratori;
scuola primaria: l’orario è articolato in 5 giorni settimanali, da lunedì a venerdì, con i
seguenti orari:
- Antillo 8,,30 – 16,30 tutti i giorni;
-Rina –Savoca 8,30–16,30 lunedì, 8,30–13,30 martedì, giovedì e venerdì, 8,30–17,30
mercoledì;
-S.Alessio S. 8,30-13,30 lunedì, mercoledì e venerdì, 8,30-16,30 martedì, 8,30-17,30
giovedì;
scuola secondaria di 1° grado: l’orario è articolato in 5 giorni settimanali, da lunedì
a venerdì, con i seguenti orari:
-S. Teresa di Riva “Petri” 8,00-14,00 lunedì, martedì e giovedì, 8,00-17,00 mercoledì
e venerdì, S. Teresa di Riva Bucalo 8,20-14,20 lunedì, martedì e giovedì, 8,20-17,20
mercoledì e venerdì; Antillo 8,00-17,00 lunedì e mercoledì, 8,00-14,00 martedì,
giovedì e venerdì; Rina-Savoca 8,00-14,00 lunedì, mercoledì e venerdì, 8,00-17,00
martedì e giovedì; S. Alessio S.
cl. 1^ 8,00-14,00 tutti i giorni, cl.2^ e 3^ 8,00-
17,00 lunedì e venerdì, 8,00-14,00 martedì, mercoledì e giovedì.
1.b. LOCALI E ATTREZZATURE
1.b.1. USO DEI LOCALI SCOLASTICI
Gli alunni devono avere la massima cura degli ambienti e degli arredi.
58
In caso di danni dovuti ad atti volontari e dolosi di cui sia accertata la responsabilità,
sono soggetti a provvedimento disciplinare e le famiglie sono tenute a rifondere
all’Istituto o all’Amministrazione comunale le spese necessarie per le riparazioni o le
sostituzioni degli oggetti danneggiati.
1.b.2. USO DEI LABORATORI MULTIMEDIALE
L’uso dei laboratori richiede particolare attenzione e la necessità di seguire le seguenti
indicazioni:
• Il Laboratorio multimediale e le apparecchiature che vi trovano collocazione
costituiscono parte integrante del patrimonio dell’Istituto e, in quanto tali, vanno
utilizzate con tutti gli accorgimenti che ne garantiscano il buon uso e la conservazione.
• Il Laboratorio multimediale è destinato allo svolgimento delle attività didattiche che
richiedono
l’utilizzo
di
supporti
informatici
e
multimediali,
alle
attività
di
alfabetizzazione informatica, all’addestramento all’uso di programmi e di pacchetti
informatici funzionali all’apprendimento e all’auto-apprendimento.
• All’intermo del Laboratorio sono custoditi materiali hardware e software, che sono
assunti nell’inventario del Plesso e dell’Istituto; in particolare ogni PC è dotato di una
scheda tecnica che ne descrive le caratteristiche e ne dichiara i programmi installati.
• L’utilizzo del Laboratorio multimediale è disciplinato secondo un sistema di
prenotazione, consistente nella compilazione di una scheda (data, ora, classe) che è
affissa sulla porta dell’aula e in sala docenti.
• Il Responsabile del Laboratorio sovrintende al sistema delle prenotazioni e
garantisce che tutte le classi usufruiscano delle stesse opportunità.
• I docenti che usufruiscono del Laboratorio richiedono le chiavi al Collaboratore
scolastico addetto (all’Ufficio di Segreteria per la sede centrale) e le riconsegnano allo
stesso al termine delle attività (salvo consegna tacita a collega subentrante).
• L’accesso al Laboratorio multimediale è consentito agli alunni soltanto se
accompagnati da un docente.
• E’ opportuno che i lavori degli alunni siano salvati e conservati nella cartella di
Desktop che riporta l’indicazione della Classe di appartenenza; ogni file vagante sarà
eliminato.
• I docenti accompagnatori devono vigilare affinché gli alunni utilizzino soltanto le
cartelle di loro competenza, non modifichino le impostazioni dello schermo (sfondi,
salvaschermo, puntatori,...), non danneggino i PC (in particolare i mouse) e le altre
periferiche.
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• Non è consentito installare alcun nuovo tipo di software o programmi senza aver
prima avvertito il Responsabile di Laboratorio.
• Non è consentito agli alunni usare chiavi Usb e introdurre nei PC floppy disk e CD di
loro proprietà.
. I signori docenti devono effettuare, al momento dell’utilizzo, la scansione ogni volta
che utilizzano chiavi Usb o floppy disk o CD di loro proprietà.
• L’accesso alla rete Internet deve essere autorizzato dal docente accompagnatore e
avvenire sotto la sua stretta sorveglianza.
• Al termine delle attività i PC devono essere spenti e gli interruttori generali di
alimentazione, collocati vicino alla porta d’ingresso dell’aula, devono essere posti sulla
posizione OFF.
• Qualsiasi problema relativo al funzionamento delle apparecchiature o dei programmi
deve essere segnalato tempestivamente al Responsabile del Laboratorio multimediale;
l’apparecchiatura deve essere posta fuori servizio tramite apposito cartello, in attesa
dell’intervento di ripristino.
• Il Responsabile di laboratorio è tenuto a segnalare tempestivamente, tramite
l’apposito modulo, ogni eventuale guasto o anomalia all’Assistente amministrativo
addetto al coordinamento del servizio di assistenza, il quale provvede a richiedere
l’intervento del tecnico.
• Nei Plessi in cui sia disponile una postazione di lavoro riservata ai docenti gli alunni
non possono utilizzarla.
• I docenti hanno libero accesso al Laboratorio multimediale e alla eventuale
postazione riservata per tutte le necessità connesse alla didattica e alla funzione
docente.
• Le attrezzature e i collegamenti telematici non possono essere utilizzati per scopi
extrascolastici.
1.b.3. USO DELLA PALESTRA
Le palestre e le attrezzature che vi trovano collocazione costituiscono parte integrante
del patrimonio dell’Istituto e, in quanto tali, vanno utilizzate con tutti gli accorgimenti
che ne garantiscano il buon uso e la conservazione.
L’accesso alle palestre è consentito agli alunni soltanto se accompagnati da un
docente.
Non è consentito agli alunni utilizzare le attrezzature sportive, fisse o mobili, se non
dietro autorizzazione del docente.
60
Gli alunni devono presentarsi in palestra con materiale adeguato:
• Maglietta di cotone a maniche corte o canotta sportiva pulita, da indossare soltanto
al momento della lezione e di misura adeguata (con pancia coperta)
• Calzoni corti o lunghi elastici
• Felpa della tuta in caso di temperatura bassa
• Scarpe da ginnastica pulite, da indossare obbligatoriamente soltanto in palestra, e
ben Allacciate.
Gli alunni non possono presentarsi in palestra con piercing, orecchini, orologi
ingombranti e con qualunque altro oggetto che possa risultare pericoloso per sé e per
gli altri in caso di caduta, contatto, scontro, pallonata.
Gli alunni, nel corso della lezione, devono attenersi alle istruzioni fornite dal docente;
ogni comportamento trasgressivo sarà immediatamente sanzionato, al fine di
garantire lo svolgimento delle attività in un clima di sicurezza.
Gli alunni possono essere esonerati dalle lezioni di educazione fisica o motoria per
giustificati motivi di salute:
• Per 1 giorno con giustificazione adeguata a firma del genitore, da compilarsi sul
diario o sul libretto dell’alunno
• Per più giorni con certificato medico che specifichi la motivazione e la durata
dell’esonero.
L’esonero sarà formalizzato con comunicazione scritta del dirigente scolastico.
Per un malessere improvviso competerà al docente intervenire per un’eventuale
richiesta di soccorso o, se del caso, consentire all’alunno di astenersi dal prosieguo
della lezione.
L’esonero dalle lezioni è da intendersi limitato alla parte di attività pratica. L’alunno
esonerato è tenuto comunque a seguire le spiegazioni del docente e a svolgere i
compiti eventualmente assegnati a livello di studio teorico.
Agli alunni che non dovessero rispettare il presente Regolamento e non si attenessero
a principi di corretto comportamento con il docente e con i compagni potrà essere
interdetta la partecipazione alla lezione di educazione fisica o motoria. A carico degli
stessi potranno essere adottati adeguati provvedimenti disciplinari.
1.b.4. USO DEI SUSSIDI E DEL MATERIALE SCOLASTICO
All’inizio dell’anno scolastico sarà comunicato alle famiglie l’elenco del materiale
occorrente.
61
Ogni allievo deve avere tutto il necessario per la giornata, secondo l’orario stabilito e
fatto pervenire alle famiglie.
E’ inopportuno portare materiale scolastico non necessario all’attività della giornata; al
fine di evitare il trasporto quotidiano di pesi eccessivi, gli alunni possono lasciare in
classe i materiali autorizzati dagli insegnanti, lì ove possibile.
I docenti verificano periodicamente il carico degli zaini al fine di garantire l’osservanza
delle regole definite dai due commi precedenti.
E’ fatto divieto di portare a scuola materiale che non riguarda le attività scolastiche.
1.b.5. USO DEL FOTOCOPIATORE
Criteri di fondo che tutti gli operatori scolastici sono tenuti a rispettare:
1.Vanno
richieste
le
fotocopie
effettivamente
necessarie
all’attività
scolastica
(verifiche, test, portfolio, schede di lavoro, comunicazioni alle famiglie,...) così come
da budget comunicato dall’ufficio e comunque entro il limite stabilito; l’uso del
fotocopiatore oltre tale limite è consentito con spese a carico del richiedente
2. La richiesta deve pervenire esclusivamente dai docenti e non dagli alunni
3. La richiesta del docente deve essere presentata ai collaboratori scolastici con un
minimo di 3 giorni di preavviso, al fine di agevolare il lavoro esecutivo
4. La realizzazione delle fotocopie è di esclusiva competenza dei collaboratori scolastici
(e degli assistenti amministrativi per gli uffici centrali)
5. Non è consentito riprodurre testi, né per uso dei docenti né per bisogno degli
alunni, sia per evitare costi eccessivi che per rispettare le norme sui diritti d’autore
Solo il personale di segreteria è autorizzato ad usare direttamente la fotocopiatrice.
La necessità di tenere sotto controllo l’impiego delle risorse necessarie ad assicurare
un efficace servizio (costi di noleggio, manutenzione, toner, carta,...) impone di dover
programmare il numero delle copie eseguibili, sulla base di parametri quantitativi
stabiliti per ciascun Plesso. A tal fine sono stati considerati il numero degli
alunni/plesso, dei docenti/plesso, le esigenze relative al Portfolio degli alunni, quelle
relative alle comunicazioni scuola-famiglia e al progetto orientamento.
I parametri e la relativa programmazione hanno valore indicativo, ma vanno
comunque rispettati.
E’ opportuno annotare su apposito quaderno il numero di fotocopie effettuate da
ciascun docente.
Il Responsabile organizzativo di plesso procede alla verifica quadrimestrale delle copie
prodotte.
62
Ai sensi della Legge 241, il genitore o chiunque dimostri di avere un interesse
legittimo può chiedere le fotocopie di documenti giacenti presso gli uffici di segreteria
al costo di € 0.40 per il formato A3 e di € 0.20 per il formato A4 per ciascuna facciata.
1.b.6. CONSERVAZIONE DELLE STRUTTURE E DELLE DOTAZIONI TECNOLOGICHE
La conservazione delle strutture e delle dotazioni didattiche è affidata ai Docenti
responsabili delle varie attività, nominati dal Collegio Docenti, che relazionano, al
termine di ogni anno scolastico, sullo stato del materiale a loro affidato.
Gli stessi docenti riferiscono al Responsabile di plesso e al dirigente scolastico circa lo
stato di conservazione e di efficienza del materiale e dei sussidi ogni qualvolta si
verifichino guasti
o vengano prodotti dei danni alle attrezzature, specificando se si
tratta di incidente fortuito o di danno volontario.
L’accesso ai laboratori e alle aule speciali e l’utilizzo delle attrezzature sono autorizzati
solo in presenza di un docente responsabile.
Le attrezzature, al termine delle esercitazioni, vanno ricollocate al loro posto.
1.b.7. USO LABORATORIO SCIENTIFICO
NORME GENERALI
1. L’aula è fruibile da tutte le classi , anche della Scuola primaria.
2. L’avvicendamento delle classi è reso possibile attraverso una prenotazione
settimanale su un apposito schema disposto in aula insegnanti
3. Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave (i collaboratori
scolastici sono i consegnatari delle chiavi).
4. Non è consentito il prestito di alcun tipo di attrezzatura didattica o scientifica.
5. Si consiglia di utilizzare i materiali in laboratorio. Qualora, i materiali fossero
utilizzati all’interno della classe, questi devono essere poi riposti con cura e
tempestivamente.
Per
necessità
diverse
contattare
il
Responsabile
del
laboratorio.
6. Ogni eventuale danno o ogni eventuale mancanza deve essere comunicata
tempestivamente al docente responsabile.
7. La presenza della classe nel laboratorio viene registrata su un apposito registro
(data, ora, classe, materiale utilizzato, docente responsabile)
NORME PER GLI INSEGNANTI
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1. L’accesso al Laboratorio scientifico è consentito agli alunni soltanto se
accompagnati da un docente.
2. I docenti che utilizzano l’aula devono provvedere a lasciare, nel limite del
possibile, gli strumenti e le attrezzature puliti e riposti.
3. La vetreria può essere lasciata pulita sul lavandino.
4. non si devono lasciare strumenti o attrezzature sui tavoli.
5. Nel caso di esperimenti in “corso”
è necessario indicare, vicino ai materiali
lasciati momentaneamente esposti, il nome del docente e della classe
responsabili di tale attività
6. È vietato lasciare strumenti o sostanze pericolose incustodite.
NORME PER GLI ALUNNI
1. Cooperare con l’insegnante mantenendo un comportamento corretto e cercando
di evitare danni ai locali e ai materiali.
2. Utilizzare con cura il materiale del laboratorio e non asportare nulla.
3. non utilizzare il laboratorio per consumare la merenda.
4. Lasciare il posto di lavoro in ordine.
1.b.8. CORTILI
I cortili di cui eventualmente dispongono i plessi, sono interdetti all’accesso
degli automezzi e dei motocicli in qualsiasi ora, a meno che dagli enti locali,
proprietari degli immobili scolastici, non vengano creati percorsi separati: uno da
destinare solamente ai pedoni e l’altro alle autovetture.
1.c. SERVIZI
1.c.1. SERVIZI ACCESSORI
Sono organizzati nei singoli plessi dei servizi accessori in risposta a particolari
esigenze delle famiglie. Questi possono riguardare il servizio di pre-scuola e/o di
dopo-scuola e sono gestiti, a seconda dei casi, da personale della scuola o dell’Ente
Locale o da Associazioni o da ex docenti volontari.
Agli alunni che usufruiscono dei servizi accessori si richiede un comportamento
corretto e rispettoso delle persone e dell’ambiente.
64
1.c.2. TRASPORTO ALUNNI
Il servizio di trasporto con scuolabus è organizzato e gestito dalle Amministrazioni
comunali, che ne determinano l’organizzazione, il percorso, il costo, le modalità di
abbonamento.
Sono interessati al servizio gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria e della scuola
secondaria di 1° grado.
All’inizio dell’anno scolastico le famiglie interessate al trasporto devono compilare il
modulo di adesione che deve essere riconsegnato agli uffici comunali.
Durante il tragitto casa-scuola e viceversa gli alunni sono tenuti a mantenere un
comportamento corretto e rispettoso.
Durante eventuali soste per motivi tecnici, è vietato scendere dal mezzo di trasporto
per qualsiasi ragione.
I comportamenti scorretti e ripetuti saranno segnalati dagli accompagnatori alle
rispettive Amministrazioni e ai docenti, che provvedono ad informare la famiglia
tramite avviso sul libretto personale o sul diario.
L’alunno che persevererà nel comportamento scorretto verrà spostato ai primi posti e,
perdurando
tale
comportamento,
potrà
essere
privato,
su
decisione
dell’Amministrazione comunale, del servizio di trasporto per il tempo che sarà ritenuto
congruo dall’Amministrazione stessa.
1.c.3. SERVIZIO MENSA
In tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo è istituito il servizio mensa ad opera delle
rispettive Amministrazioni comunali.
All’inizio dell’anno scolastico, le famiglie che intendono usufruire regolarmente del
servizio
mensa,
sottoscrivono
un
modello
di
adesione
predisposto
dall’Amministrazione comunale competente.
Il costo del buono-pasto è determinato annualmente dalle Amministrazioni comunali.
Tutti gli alunni possono usufruire del servizio mensa, consegnando un buono-pasto
all’inizio delle lezioni.
L’alunno sprovvisto di buono è ammesso al servizio a condizione che consegni il buono
arretrato la volta successiva o, comunque, nell’arco di una settimana.
La scuola assicura il servizio di assistenza alla mensa e al periodo di interscuola e si
impegna affinché il gestore del servizio mensa sia disponibile a tener conto degli
alunni che, per motivi religiosi, culturali o per motivi attestati di salute, richiedano un
menù diversificato.
65
La scuola deve comunicare alla famiglia il menù.
L’assistenza alla mensa rientra tra i doveri di servizio dei docenti.
All’inizio dell’anno scolastico, i docenti di ciascun plesso concordano, all’interno
dell’orario delle lezioni, le turnazioni relative alla loro presenza a mensa.
In caso di assenza dell’insegnante di turno i colleghi lo sostituiscono in accordo con il
responsabile organizzativo di plesso.
Alla prima ora di lezione, il collaboratore scolastico raccoglie i buoni pasto, segna il
numero delle adesioni di alunni per ciascuna classe su apposito registro e contatta la
ditta per comunicare il numero dei pasti occorrenti.
L’alunno che, occasionalmente, non intende usufruire del servizio mensa deve
presentare comunicazione scritta da parte del genitore.
L’insegnante di turno alla mensa controlla le presenze e, per qualsiasi variazione
rispetto all’elenco, appura la motivazione.
Gli alunni devono essere accompagnati in mensa da un insegnante.
Gli alunni, ai fini dell’assistenza, sono suddivisi in gruppi di entità numerica non
superiore a 25.
Vengono richiesti i seguenti comportamenti:
• lavarsi le mani prima di andare a tavola
• entrare in aula-mensa quando è presente il docente di turno
• parlare con un adeguato tono di voce
• assaggiare di tutto
• usare correttamente le posate
• evitare di allontanarsi dal proprio posto durante il pasto
• non cambiare il posto assegnato ai tavoli
• rispettare i commensali
• rispettare il personale ausiliario
• al termine del pasto, lasciare ordinatamente il locale mensa, dopo aver gettato
quanto utilizzato e i residui del pasto, secondo i criteri di smaltimento differenziato
• provvedere alla pulizia dei denti, utilizzando l’occorrente che deve essere lasciato in
luogo apposito, se l’età degli alunni e la disponibilità di servizi igienici lo consentono
• nell’interscuola restare con il proprio gruppo e non entrare nelle classi
• dedicare il tempo dell’interscuola al gioco libero/ strutturato/ organizzato
• evitare, tuttavia, tutti i giochi che possano provocare affaticamento ed eccessiva
traspirazione
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• recarsi ai servizi e lavarsi le mani prima dell’inizio delle lezioni
• presentarsi in condizioni accettabili alla ripresa delle lezioni pomeridiane (pertanto
tenere, eventualmente, l’occorrente per un rapido cambio).
Gli alunni, che non dimostrano un comportamento corretto e responsabile, possono
essere collocati su un tavolo a parte per la durata del pranzo.
Durante l’interscuola i docenti hanno il compito di assistenza solo nei confronti degli
alunni
che hanno usufruito del servizio-mensa. Gli altri non possono partecipare ai
giochi o entrare nei gruppi organizzati, ma devono aspettare la ripresa dell’attività
didattica.
Le contravvenzioni ripetute e gravi ai comportamenti sopra riportati sono segnalate
dal docente di turno sul giornale di classe e possono essere seguite da provvedimento
disciplinare.
Per la scuola Secondaria di primo grado si stabilisce, inoltre, quanto segue:
a. i partecipanti alla mensa devono restare a tavola almeno fino alle ore 13.30 e
allontanarsi solo in caso di estrema necessità, dietro autorizzazione del prof.
addetto alla vigilanza;
b. al termine del pasto gli alunni, se il tempo lo permette, utilizzano il cortile lato
monte; ogni docente, terminato il pranzo alle ore 13.35 circa, è libero di portare
i ragazzi in aula;
c. i docenti addetti alla vigilanza sono tenuti a condurre gli alunni nelle aule, entro
le ore 13.55 circa, e a vigilarli fino all’arrivo dei colleghi, che deve avvenire
entro le ore 14.00.
1.c.4. BIBLIOTECA ALUNNI/DOCENTI
Premessa
La Biblioteca, servizio informativo e documentario della comunità scolastica, concorre
a garantire il diritto ad accedere liberamente alla cultura, ai documenti, alle
informazioni, alle espressioni del pensiero e della creatività umana, secondo i principi
previsti dalla Costituzione Italiana quali fondamenti della società civile e della
convivenza democratica.
Il Regolamento della Biblioteca scolastica, patto fra biblioteca ed utenti, contiene
impegni reciproci e quindi regole per entrambe le parti. I principi generali della
biblioteca sono contenuti nelle Raccomandazioni per le biblioteche pubbliche dell’IFLA
67
(International Federation of Library Associations and Istitutions) e nelle Linee guida
dettate dall’AIB (Associazione Italiana Biblioteche).
Le raccolte e i servizi di cui la biblioteca dispone non sono soggetti ad alcun tipo di
censura ideologica, politica o religiosa, né a pressioni commerciali. La biblioteca
rispetta la riservatezza dei dati personali, delle informazioni ricercate e delle letture
preferite dai propri utenti.
Regolamento
1. La consultazione è aperta a studenti e studiosi anche esterni alla scuola
2. Sono ammessi alla consultazione ed al prestito esclusivamente i docenti, gli
studenti ed il personale di questa scuola. Gli eventuali utenti esterni dovranno
preventivamente munirsi di un permesso scritto rilasciato dalla Dirigente
scolastica.
3. All'atto della richiesta l'utente esterno è tenuto ad esibire un documento di
identità.
4. La richiesta di consultazione o prestito è strettamente personale.
5. Il prestito ha la durata di 20 giorni e può essere rinnovato solo se il libro in
questione non è stato richiesto da altri utenti.
6. Il prestito è limitato a due libri. Gli studenti dell’ultimo anno e tutti coloro che,
per motivi di studio o di ricerca, abbisognano di un numero di libri maggiore
dovranno munirsi di un permesso scritto della Dirigente scolastica.
7. I libri sono dati in consultazione previa consegna al personale di turno, in caso
di utenti esterni, di un documento di identità personale e vanno riconsegnati
entro le ore 13,30.
8. I libri devono essere restituiti senza sottolineature, segni di penna, tracce di
evidenziatore ecc. e comunque nelle condizioni in cui sono stati consegnati
all'utente.
9. I frequentatori della biblioteca sono tenuti a rispettare rigo rosa mente il
silenzio e le norme di comportamento indicate dal personale.
Servizi
La Biblioteca offre agli utenti servizi di consultazione e prestito
Ordinamento Interno
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a) Tutti i volumi delle opere a stampa, le stampe, i manifesti etc. dovranno
portare impresso il timbro col nome della scuola.
b) Per i volumi a stampa tale bollo va impresso nel frontespizio e sopra una pagina
determi-nata dell'interno, sempre la stessa.
c) Al materiale che non sia possibile bollare verrà applicato un cartellino con le
indicazioni di cui sopra e possibilmente data e luogo del rinvenimento,
provenienza o acquisto.
d)
Tutte le opere editoriali e non che entrano in Biblioteca vanno immediatamente
registrate nel "registro d'ingresso" computerizzato.
e) Il numero progressivo d'inventario va indicato sull'opera stessa ad inchiostro.
f) Ogni opera avrà la sua collocazione indicata dalla segnatura riportata all'esterno
ed all'interno di ogni volume o pezzo.
g) Ogni variazione che si rendesse necessaria nella segnatura e nelle altre
indicazioni contenute nei registri, negli inventari, nei volumi e nelle schede va
fatta semplicemente cancellando con un tratto di inchiostro rosso, in modo da
lasciare visibili le indicazioni precedenti, ed aggiungendo le nuove ad inchiostro
nero.
h)
Nei registri e negli inventari va annotata in margine il motivo della variazione.
i)
All'interno della copertina di ogni volume pervenuto in omaggio viene applicato
un cartel-lino contenente il nome del donatore e la data della donazione.
j)
Al posto di ogni libro dato in prestito o temporaneamente dislocato altrove
verrà messa una scheda ed il relativo supporto con le indicazioni generali del
libro e quelle relative alle motivazioni per cui l'opera si trova fuori sede e la data
del prelievo.
k) Analogo provvedimento andrà preso per i libri smarriti o sottratti.
Il materiale è così organizzato:
a) un inventario cronologico registra, volume per volume, le opere che entrano a
far parte del patrimonio della biblioteca, con le indicazioni atte a rintracciarne la
collocazione;
b) un catalogo alfabetico per autori a schede, di tipo tradizionale, compilato
secondo le norme in uso per le biblioteche, consente una facile e diretta
consultazione;
c) le opere smarrite o sottratte saranno annotate su un registro;
d) con un registro è gestito il prestito interno ed esterno dei libri.
69
Nella biblioteca è fatto assoluto divieto di fumare sia al personale addetto che al
pubblico che la frequenta, è fatto altresì tassativo divieto di consumare cibi e bevande
Accesso
La biblioteca è aperta al pubblico solo durante la normale attività didattica e non in
caso di scioperi dei docenti o degli studenti o durante le autogestioni. Hanno diritto al
servizio di lettura, consultazione e studio, anche con libri propri, tutti i docenti, i non
docenti, gli studenti dell’Istituto e i loro genitori.
Il prestito è personale, non può essere trasferito ad altri e deve concludersi con la
restituzione dei documenti alla biblioteca entro il termine di scadenza. E’ aperto a tutti
i docenti, al personale non docente, agli studenti dell’Istituto ed ai loro genitori. Viene
registrato dal responsabile su apposito registro che l’utente è tenuto a firmare.
Il prestito di libri, riviste, videocassette, CD-ROM è consentito nel numero massimo di
due unità per volta. Il prestito ha durata di venti giorni, eventualmente rinnovabili, per
i libri e
le
riviste, e di tre giorni per le videocassette e i CD ROM. Il
responsabile provvederà ad inoltrare solleciti scritti agli utenti in caso di ritardo nella
restituzione. La mancata restituzione o il danneggiamento dell’opera prestata
comporta il risarcimento del danno arrecato.
Norme di comportamento
Tutti i soggetti coinvolti nella organizzazione e fruizione del servizio di biblioteca
hanno diritti e doveri, in particolare:
Il responsabile della biblioteca deve:
- garantire il libero accesso ai documenti, alle informazioni e ai servizi disponibili in
biblioteca;
- assistere l’utente nelle ricerche con cortesia, correttezza, disponibilità, imparzialità.
L’utente deve:
- rispettare le regole della biblioteca e le scadenze nella restituzione;
- rispettare gli orari, le norme elementari della corretta convivenza civile, il silenzio
nella sala di lettura;- rispettare i documenti e gli arredi senza arrecarvi danno e senza
sporcare;
- essere cortese, corretto, collaborativi.
Il responsabile può allontanare chi arrechi disturbo o mantenga comportamenti
scorretti verso gli altri utenti, i documenti e gli arredi della biblioteca. In ogni caso il
70
mancato rispetto del regolamento comporta la segnalazione alla Dirigente scolastica
per gli eventuali provvedimenti disciplinari.
L’accesso alla biblioteca per gli alunni, o agli spazi destinati alla lettura, è assicurato a
tutte le classi nell’orario prestabilito da ciascun docente responsabile per il plesso;
deve avvenire sotto il controllo del docente responsabile del comportamento degli
alunni e del rispetto del bene pubblico.
Possono essere dati in lettura tutti i testi che non facciano parte di collane o di
enciclopedie
o
che
comunque
vengano
utilizzati
più
frequentemente
per
la
consultazione.
Il prestito avviene tramite un docente di classe, con annotazione dei dati del
richiedente, del testo richiesto, della data di prelevamento; va poi registrata la data di
riconsegna, che deve avvenire entro un mese.
Dopo l’uso o la consultazione i libri vanno ricollocati al loro posto.
I libri dati in prestito devono essere riconsegnati entro il mese di maggio di ogni anno,
fatte salve alcune giustificate deroghe.
L’alunno che danneggi o non restituisca un’opera è tenuto alla sostituzione con un
altro esemplare identico o al risarcimento del danno.
La catalogazione di nuovi libri è di competenza dell’ufficio di segreteria.
1.d.
DIVIETI
1.d.1. DIVIETO DI FUMARE NELLE SCUOLE
Tutto il personale della scuola è tenuto al rispetto di quanto previsto dall’articolo 51
della legge n.3 del 16-01-2003 e dal DDL Lorenzin del 26-07-2013 (esteso alle scuole
dal CdM in data 09-09-2013)
E’ vietato fumare in tutti gli spazi scolastici,comprese le aree all’aperto di pertinenza
delle scuole e in tutti gli ambienti che possono essere frequentati dagli alunni o dove è
in corso una riunione. Il mancato rispetto della norma comporta ammonimenti
disciplinari e sanzioni pecuniarie anche per l'utilizzo delle sigarette elettroniche
1.d.2. DIVIETO DI UTILIZZARE IL TELEFONO CELLULARE E RELATIVO SISTEMA
SANZIONATORIO
(vedi Parte 2 – REGOLAMENTO AREA ALUNNI:
2.e REGOLAMENTO DISCIPLINARE,
2.e.1 REGOLE GENERALI DI COMPORTAMENTO)
1 .d.3 DIVIETO DI PUBBLICARE IMMAGINI SU FACEBOOK E SIMILI
71
Tutto il personale della scuola è tenuto al rispetto di quanto previsto dalla normativa:
Per pubblicare l’immagine di una persona non famosa occorre la sua autorizzazione
(art. 96 legge 633/41); non possono mai essere pubblicate immagini di minori.
Pertanto si invita tutto il personale a non pubblicare autonomamente immagini
relative ad attività scolastiche, ma a rivolgersi al Dirigente Scolastico e al
responsabile del sito per l’eventuale pubblicazione sul sito istituzionale o sul
profilo facebook dell’Istituto.
Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità
La
presente
Dichiarazione
dei
diritti
e
delle
responsabilità
("Dichiarazione",
"Condizioni" o "DDR") è stata estratta dai Principi di Facebook e regola il rapporto con
gli utenti e con chiunque interagisca con Facebook.
Protezione dei diritti di terzi
Rispettiamo i diritti di terzi e ci aspettiamo che l'utente faccia lo stesso.
È vietato pubblicare o eseguire azioni su Facebook che non rispettano i diritti di terzi o
le leggi vigenti.
Se un utente raccoglie informazioni dagli altri utenti, deve: ottenere la loro
autorizzazione, specificare di essere lui/lei (e non Facebook) a raccogliere le
informazioni e pubblicare una sua normativa sulla privacy che spieghi quali
informazioni raccoglie e come le utilizza.
È vietato pubblicare documenti di identità o informazioni finanziarie riservate su
Facebook.
È vietato taggare o inviare inviti tramite e-mail a persone che non sono utenti di
Facebook senza il loro consenso.
Cosa dice la Legge italiana
1. Per pubblicare l’immagine di una persona non famosa occorre la sua autorizzazione
(art. 96 legge 633/41).
2. Se la persona non famosa viene pubblicata in maniera che non possa risultare
dannosa alla sua immagine, e l’uso è solo giornalistico, l’indicazione del punto 1) si
72
può ignorare, dinanzi al diritto di cronaca esercitato dal giornalista (da valutare di
caso in caso). Non possono mai essere pubblicate immagini di minori.
3. Per pubblicare con finalità giornalistiche immagini di personaggi famosi non occorre
autorizzazione.
4. Occorre autorizzazione in ogni caso e comunicazione al Garante se la pubblicazione
può risultare lesiva (legge 633/41), oppure se fornisce indicazioni sullo stato di salute,
sull’orientamento politico, sul credo religioso o sulla vita sessuale (dlgs 196/2003).
5. Occorre autorizzazione in ogni caso se le immagini vengono usate con finalità
promozionali,
pubblicitarie,
di
merchandising
o
comunque
non
di
prevalente
informazione o gossip.
6. Non devono essere pubblicate immagini di minori in modo che siano riconoscibili, e
questo anche nel caso di fatti di rilevanza pubblica.
In particolare, il trattamento di alcuni dati chiamati sensibili (come idee politiche,
religiose, vita sessuale, salute, aspetti economici, etc) sono subordinati a un esplicito
assenso da parte dell'interessato, e da controlli molto severi su coloro che raccolgono
ed organizzano questi dati.
PARTE II
REGOLAMENTO AREA ALUNNI
REGOLE GENERALI
2.a.1. INGRESSO A SCUOLA
Nella scuola dell’Infanzia, onde evitare il continuo via vai di genitori
che, non
tenendo in alcuna considerazione gli orari d’ingresso e di uscita, creano parecchio
scompiglio nell’erogazione delle attività didattiche, si decide,che le maestre dovranno
cercare di rispettare il limite di tolleranza riguardo l’orario d’ingresso: entrata dalle ore
8,30 alle 9,00 con ingresso anticipato alle ore 8,00 per gli alunni con entrambi i
genitori lavoratori.
Per la scuola primaria si svolge a partire da 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni
antimeridiane ed è coordinato in modo da garantire la piena sorveglianza da parte
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degli operatori scolastici, con le seguenti modalità: gli alunni, sotto la vigilanza dei
collaboratori scolastici, raggiungono la propria classe dove sono attesi dal Docente in
servizio.
Per la scuola secondaria di 1° grado: gli alunni, al suono della campanella, entrano
nell’atrio, sempre sotto il controllo dei collaboratori scolastici in servizio, e con il
docente della prima ora raggiungono ordinatamente le loro aule e si preparano
all’attività didattica.
Durante l’attesa sui piazzali delle scuole, prima dell’inizio delle lezioni, non può essere
assicurata dalla scuola alcuna vigilanza; pertanto l’Istituto declina ogni responsabilità
in merito ad eventuali incidenti o danni a persone o a cose.
2.a.2. USCITA DA SCUOLA
L’Uscita da scuola è regolamentata dagli appositi modelli predisposti e
rinvenibili presso gli Uffici di segreteria. Ciascun genitore autorizzerà l’uscita
autonoma, l’utilizzo del servizio scuolabus o la delega al ritiro dell’alunno.
Per la scuola dell’Infanzia, per la scuola Primaria e per la Scuola Secondaria
al
termine delle lezioni, l’uscita avviene sotto la vigilanza del personale docente
(collaborato dai collaboratori scolastici) che accompagna gli alunni fino alla porta
d’ingresso dell’edificio scolastico.
Il personale ausiliario, in presenza di alunni della scuola dell’infanzia e della scuola
primaria in prolungata attesa dei famigliari, verifica che non rimangano incustoditi; in
caso
contrario,
provvederà
alla
loro
custodia
per
15
minuti;
poi
avvertirà
telefonicamente la famiglia e, in caso di mancata risposta, si metterà in contatto con
l’Ufficio di segreteria dell’Istituto .
2.a.3. RITARDI E USCITE ANTICIPATE
Gli alunni in ritardo, oltre sette minuti dall’orario di ingresso, devono sempre essere
accolti a scuola e rimangono sotto la sorveglianza del
il collaboratore scolastico di
turno; sono ammessi in classe al cambio dell’ora con il permesso del docente dell’ora
in cui avviene l’ingresso, il quale annoterà il ritardo sul Registro segnando una R con
l’orario di arrivo.
Il ritardo, se non giustificato al momento dal genitore, deve essere segnalato sul
diario o sul libretto personale e giustificato il giorno dopo. Nel caso in cui non venga
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giustificato entro i due giorni successivi, al terzo l’alunno dovrà essere accompagnato
da uno dei genitori. Qualora il ritardo sia un fatto abituale, il responsabile di
plesso/coordinatore, su segnalazione del docente della prima ora, provvederà a
richiamare la famiglia sul rispetto dell’orario scolastico e ad avvertire il Dirigente
scolastico.
Nella scuola secondaria, i ritardi, se particolarmente frequenti, saranno valutati
nell’ambito della sfera comportamentale e avranno una ricaduta sul voto del
comportamento.
Le richieste di uscita anticipata devono essere segnalate dai genitori sul libretto
personale. E’ indispensabile che l’alunno sia prelevato da un genitore o da persona
espressamente delegata, comunque maggiorenne, che firmerà su apposito modello.
Uscita anticipata nella scuola dell’Infanzia: qualora insorgessero particolari motivi
e/o esigenze improvvisi, gli alunni dovranno essere prelevati entro le ore 13,30.
Eventuali permessi permanenti, sia per entrata ritardata sia per uscita anticipata,
devono essere richiesti personalmente dai genitori al Dirigente scolastico, il quale darà
comunicazione al Responsabile di plesso interessato dell’avvenuta autorizzazione.
2.a.4. ASSENZE
Le assenze devono essere sempre giustificate per iscritto sul libretto personale dai
genitori o da chi ne fa le veci. La firma deve corrispondere a quella apposta nel
risvolto della copertina del libretto personale. Le assenze per malattia, se superiori a 5
giorni, devono essere documentate con certificato medico.
Le assenze vanno giustificate il giorno del rientro a scuola. In caso di dimenticanza,
l’alunno sarà ammesso in classe con riserva, registrata sul giornale di classe
(secondaria), e dovrà giustificare l’assenza il giorno successivo. In caso contrario
l’assenza è considerata ingiustificata ed il docente in classe ne darà comunicazione
alla segreteria perché avvisi la famiglia.
Eventuali assenze di più giorni per motivi di famiglia devono avere il carattere di
eccezionalità ed essere comunicate anticipatamente, nei limiti del possibile, ai docenti
e motivate al Dirigente scolastico (in tal caso, ovviamente, non si chiederà la
certificazione medica).
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In caso di assenze prolungate di alunni della scuola dell’infanzia e primaria è
opportuno che la famiglia si tenga in contatto con i docenti per comunicazioni, avvisi,
compiti e lezioni.
Gli alunni della scuola secondaria di 1° grado, in caso di assenze prolungate, per
compiti e lezioni potranno consultare il registro di classe on line.
2.a.4.1. VALIDITÀ DELL’ANNO SCOLASTICO
Ai sensi del primo comma dell’art. 11 del decreto legislativo n. 59/2004, ai fini della
validità dell’anno scolastico, per la valutazione degli allievi è richiesta la
frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato di cui ai
commi 1 e 2 dell’articolo 10.
Per casi eccezionale l’Istituzione scolastica autonomamente stabilisce, come previsto
dalla normativa, i criteri per le seguenti motivate deroghe al suddetto limite:
a) assenze per gravi motivi di salute personali o strettamente legate a
componenti familiari, documentate;
b) assenze
per
motivi
di
salute
consequenziali
ad
una
degenza
ospedaliera.
I docenti
devono accertare per ciascun alunno la validità dell’anno scolastico sulla
base della sua frequenza alle lezioni. Per tale adempimento il computo della frequenza
dovrà essere, pertanto, attuato con riferimento all’orario complessivo delle attività e
degli insegnamenti obbligatori e facoltativo-opzionali. Il consiglio di classe, in sede di
scrutinio finale, provvederà dunque
alla formale validazione dell’anno scolastico,
computando preliminarmente il monte ore annuo delle presenze e applicando i criteri
derogatori stabiliti.
2.a.5. INTERVALLO
A metà mattinata è garantito un intervallo di 15 minuti per la scuola primaria e di 10
minuti per la scuola secondaria di 1° grado, che deve essere gestito con particolare
attenzione.
Gli alunni sono tenuti ad uscire dalla loro aula e ad intrattenersi nel corridoio, nell’atrio
o nel cortile, purché siano sempre sotto la stretta sorveglianza del personale docente
in servizio in quel momento e dei collaboratori scolastici. Gli alunni possono rimanere
nelle aule nei plessi scolastici che hanno carenza di spazi comuni.
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Nel plesso della scuola secondaria, l’intervallo avverrà nello spazio antistante la
classe, senza cambiamenti di piano. I collaboratori scolastici sosteranno davanti ai
servizi igienici e avranno cura di vigilare gli alunni che utilizzano gli stessi e
impediranno il cambiamento di piano.
In ogni caso, per inadempienze o intemperanze, gli alunni possono essere trattenuti in
classe sotto la sorveglianza di un docente, per uno o più giorni con decisione dei
docenti di classe.
2.a.6. INTERMENSA
Al termine della mattina, con orari differenti a seconda dell’ordine di scuola (h. 12.30
scuola infanzia, h. 12,30 scuola primaria e h 13,00 scuola secondaria), per la durata di
circa un’ora, si svolge il tempo mensa. Gli alunni vengono accompagnati nel locale
mensa dai docenti e, sotto sorveglianza dei medesimi e dei collaboratori scolastici,
consumano seduti al tavolo il pasto
distribuito dagli operatori preposti al servizio
mensa.
Al termine del pranzo, fino alla ripresa delle attività didattiche, gli alunni svolgono
attività ricreative libere o organizzate nel corridoio, nell’atrio o nel cortile, purché
siano sempre sotto la stretta sorveglianza del personale docente in servizio in quel
momento e dei collaboratori scolastici. Gli alunni possono rimanere nelle aule nei
plessi scolastici che hanno carenza di spazi comuni.
2.a.7. ACCESSO AI SERVIZI
Per assicurare un’adeguata vigilanza, è opportuno che gli alunni si rechino ai servizi
igienici durante l’intervallo e l’interscuola, solo in casi eccezionali durante le prime due
ore di lezione .
In caso di effettiva necessità, durante le lezioni, gli alunni singolarmente possono
recarsi ai servizi previa richiesta al docente presente in classe. Durante le ore di
scienze motorie, è ulteriormente consentito un accesso ai servizi, previa richiesta al
docente interessato. Deve essere garantita, se richiesta dai genitori
e
comunicata dal Dirigente Scolastico la sorveglianza degli alunni diversabili da
parte dei collaboratori scolastici preposti. Il docente in classe deve aver cura di
affidarlo.
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L’accesso ai servizi deve svolgersi senza arrecare disturbo alla classe di appartenenza
o alle altre e deve essere improntato al massimo rispetto dei locali e degli arredi.
2.a.8. NORME DI IGIENE PERSONALE
Per la tutela e il rispetto della vita comunitaria, gli alunni sono tenuti ad aver cura
della persona e dell’igiene personale, tanto nella normale attività didattica quanto, in
particolare, nell’attività motoria e sportiva. Si raccomanda, a tal fine, di osservare le
principali norme igieniche:
pulizia dei capelli
pulizia della persona
pulizia degli indumenti
E’ compito del Responsabile organizzativo di plesso vigilare che le aule, i servizi e gli
ambienti annessi siano accuratamente puliti; eventuali anomalie vanno segnalate al
Dirigente Scolastico. I docenti provvedono a fare in modo che sia rimosso dagli
ambienti scolastici qualsiasi oggetto che possa essere di pregiudizio alla salute e
all’integrità fisica degli alunni, ancorché introdotto dagli stessi.
2.a.9. ABBIGLIAMENTO
Per la scuola dell’infanzia, quotidianamente si consiglia un abbigliamento comodo e
pratico in modo che il bambino possa muoversi liberamente ed essere autonomo
quando si reca in bagno.
Abitualmente i bambini indossano un grembiule di un colore scelto a livello di singolo
plesso
Per tutti gli alunni della scuola dell’infanzia e della Scuola primaria
si richiede l’uso
del grembiule.
Per gli alunni della Scuola secondaria di I grado si richiede
che l’abbigliamento
quotidiano sia consono all’ambiente, evitando vestiti sconvenienti o inadatti.
Per l’attività motoria e sportiva è obbligatorio indossare la tuta da ginnastica e calzare
scarpe da ginnastica.
2.a.
ISCRIZIONI E FORMAZIONE CLASSI
2.b.1. OBBLIGO SCOLASTICO
L’iscrizione e la frequenza del primo ciclo d’istruzione, comprensivo della scuola
primaria e della Scuola secondaria di 1° grado, sono obbligatorie. All’istruzione
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possono provvedere direttamente i genitori; gli alunni provenienti da scuola familiare
o privata dovranno sostenere esami di idoneità per l’ammissione a classi di scuola
pubblica.
L’evasione
dall’obbligo
scolastico,
qualora
accertata,
comporta
una
specifica
segnalazione all’autorità amministrativa locale.
Per quanto riguarda gli alunni della scuola secondaria di 1° grado, ai fini della validità
dell’anno scolastico, per la loro valutazione è richiesta la frequenza di almeno tre
quarti dell’orario annuale personalizzato come da normativa vigente (2.a.4.1.) .
La regolarità della frequenza è sostenuta dall’Istituto attraverso interventi
personalizzati di prevenzione del disagio, di recupero delle difficoltà di
apprendimento,
di
controllo
della
dispersione
scolastica,
attivati
in
collaborazione con le famiglie e con le istituzioni e le agenzie socioassistenziali interessate.
2.b.2. ISCRIZIONE ALUNNI
Possono essere iscritti nelle scuole dell’Istituto tutti gli alunni in regola con i limiti
d’età stabiliti dalle norme, i cui genitori ne facciano richiesta, purché il numero degli
iscritti sia compatibile con la disponibilità di accoglienza delle singole scuole.
Qualora le iscrizioni siano superiori al numero massimo consentito dalle condizioni
strutturali dei singoli plessi, o qualora non risulti possibile un ampliamento
dell’organico delle classi, saranno applicati i seguenti criteri di precedenza in ordine di
priorità:
alunni residenti nel Comune di riferimento del plesso scolastico
alunni non residenti nel Comune, ma che abbiano fratelli già frequentanti nel plesso
scolastico
alunni non residenti nel Comune, ma che abbiano fratelli già frequentanti in altre
scuole presenti nel territorio comunale
alunni non residenti nel Comune, ma i cui genitori siano occupati nell’ambito del
Comune cui fa riferimento la scuola richiesta
alunni non residenti nel Comune, ma con familiari di appoggio di primo e secondo
grado residenti nel Comune
alunni non residenti nel Comune, per i quali sarà applicato l’ordine temporale di
iscrizione.
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Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, gli alunni che non possono essere accolti
per limiti di disponibilità confluiscono in una lista d’attesa, alla quale si attingerà nel
caso in cui si rendessero disponibili posti in corso d’anno scolastico.
2.b.3. FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME
Nella formazione di classi parallele occorre tenere presenti, nei limiti del possibile, i
seguenti criteri:
costruire gruppi-classe omogenei attraverso l’uso di fasce di livello costruite sulle
informazioni e sui suggerimenti degli insegnanti della scuola dell’infanzia o della scuola
primaria, sulle valutazioni finali e sui risultati dei test per la prima classe di scuola
secondaria;
operare una equilibrata ripartizione in base al sesso;
garantire la permanenza di gruppi predeterminati delle classi di provenienza in
presenza di una delle seguenti motivazioni:
1) presenza di alunni portatori di handicap che si giovano dell’appoggio di uno o più
compagni
2) presenza di alunni con particolari problemi di disagio a cui la presenza di uno o più
compagni può essere di aiuto;
suddividere su tutti i gruppi-classe gli alunni portatori di handicap, di svantaggio
linguistico o in situazione di disagio;
prendere in adeguata considerazione le indicazioni della famiglia e degli insegnanti
per casi particolari (ad esempio per i gemelli).
2.b.4. SDOPPIAMENTO DELLE CLASSI
Qualora si verifichi l’esigenza di procedere allo sdoppiamento di una classe, il dirigente
scolastico opererà la ripartizione degli alunni sulla base dei seguenti criteri:
garantire le norme di sicurezza secondo il numero degli alunni;
garantire la pari presenza di alunni appartenenti alle diverse fasce di livello;
ripartire equamente i casi problematici sotto il profilo del rendimento, dell’impegno
e del comportamento;
mantenere i piccoli gruppi che si auto-supportano nell’attività didattica;
separare alunni che esprimono atteggiamenti di incompatibilità caratteriale.
2.b.5. INSERIMENTO ALUNNI DISABILI
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In presenza della Diagnosi Clinica Funzionale rilasciata dagli operatori dell’ASL, il
Dirigente Scolastico assegna l’alunno alla sezione o classe corrispondente all’età
anagrafica. Nel caso di disponibilità di più classi in cui l’alunno possa essere inserito,
dopo aver valutato le variabili in campo e sentito il parere della Responsabile del
Servizio Psicopedagogico, il dirigente assegna l’alunno alla classe che offre le
condizioni più favorevoli alla sua integrazione, tenendo in considerazione la sua
situazione emotiva, affettiva ed intellettiva.
2.b.6. INSERIMENTO ALUNNI STRANIERI
In presenza di una situazione chiara e di documentazione certa, il dirigente scolastico
assegna l’alunno alla sezione o classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il
livello di preparazione e la competenza linguistica,
acquisiti dalla Commissione per
l’accertamento culturale, appositamente istituita , sia corrispondente; qualora non lo
sia si terrà conto :
dell’ordinamento degli studi del paese di provenienza dell’alunno, che può
determinare l’iscrizione ad una classe , immediatamente inferiore o superiore;
dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
del corso di studi seguito nel paese di provenienza;
del titolo di studio posseduto.
In caso di situazioni non chiare, di iscrizioni in corso d’anno o di scelta tra più sezioni,
il dirigente scolastico provvede all’assegnazione alla sezione/classe dopo aver valutato
le diverse situazioni esistenti
Sia nelle situazioni chiare che in quelle dubbie il Dirigente scolastico si avvale del
supporto dei docenti delle sezioni/classi coinvolte e, comunque, opera una scelta che
consenta all’alunno straniero di trovarsi nelle condizioni più favorevoli alla sua
integrazione.
Per quanto riguarda la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, si procederà con
una distribuzione equilibrata, evitando la costituzione di classi in cui risulti
predominante la presenza di alunni stranieri.
2.b.7. INSERIMENTO DI ALUNNI RIPETENTI
Dovrà essere valutata la situazione di tutte le potenziali classi di accoglienza per
verificare quale di queste può assorbire il nuovo inserimento con il minore impatto. Il
Dirigente scolastico si avvale del supporto dei docenti delle sezioni/classi coinvolte e,
81
comunque, opera una scelta che consenta all’alunno ripetente di trovarsi nelle
condizioni più favorevoli alla sua integrazione.
2.b. NORME DI SICUREZZA
2.c.1. SISTEMA SICUREZZA D’ISTITUTO
In ogni plesso è depositato un piano di prevenzione dei rischi, al quale tutto il
personale e gli alunni devono attenersi scrupolosamente.
Periodicamente sono effettuate delle prove di evacuazione degli edifici scolastici,
coordinate dal Responsabile del sistema prevenzione e protezione, dal Responsabile
organizzativo di plesso e di due addetti al primo soccorso e al primo intervento sulla
fiamma. Per ogni classe (scuola primaria e secondaria) sono definiti, con turni di
rotazione periodica, gli alunni apri-fila e chiudi-fila per un efficace allontanamento dai
locali scolastici in caso di emergenza e durante le prove di evacuazione dagli edifici.
In ogni plesso è affissa la segnaletica prevista per legge e sono disponibili le
attrezzature idonee a garantire la sicurezza.
Le attrezzature didattiche sono utilizzate dagli alunni sotto il diretto controllo dei
docenti. E’ fatto divieto di usare, all’interno dell’attività didattica, strumenti e attrezzi
che possano provocare ferite, tagli, ustioni.
2.c.2. PRONTO SOCCORSO
In caso di infortunio, di improvviso malessere o indisposizione dell’alunno, il docente
in servizio in quel momento deve informare l’Addetto al primo soccorso, il
Responsabile organizzativo di plesso e la famiglia, alla quale, appena possibile, deve
essere affidato il figlio.
Diversamente, l’alunno viene trattenuto a scuola ed assistito fino al termine delle
lezioni.
In casi gravi si provvede a chiamare il 118 per la richiesta di accompagnamento al
pronto soccorso tramite ambulanza. Vedi specifiche Direttiva d’inizio anno scolastico .
2.c.3. INFORTUNI E RELATIVA ASSICURAZIONE
In caso di infortunio di un alunno durante l’attività didattica, il docente in servizio deve
intervenire prontamente, provvedere ad avvertire l’Addetto al primo soccorso, il
82
Responsabile organizzativo di plesso e, appena possibile il dirigente scolastico per
decidere le iniziative più opportune.
Il docente in questione, appena possibile, redige una relazione sull’accaduto, nella
quale vengono descritti i fatti, evidenziate eventuali responsabilità e dichiarati i
provvedimenti adottati.
Sulla base della relazione e di eventuali referti medici prodotti dai genitori, il dirigente
scolastico provvede ad attivarsi nei confronti di eventuali responsabili e ad inoltrare, a
seconda dei casi, le comunicazioni d’ufficio all’INAIL, all’Assicurazione, all’Autorità
locale.
Il Consiglio d’ Istituto ogni anno delibera la sottoscrizione di una polizza assicurativa,
alla quale ogni famiglia deve aderire a meno che dimostri che l’alunno è già coperto
da assicurazione personale.
Questa assicurazione ha lo scopo di tutelare la sicurezza degli alunni, durante l’attività
scolastica, nel percorso casa-scuola e in tutte le iniziative extrascolastiche, compresi i
viaggi e le visite d’istruzione.
2.c.
ATTIVITA’ EXTRACURRICOLARI
2.d.1. VIAGGI E VISITE DI ISTRUZIONE
L’équipe docente propone la visita e la inserisce nella programmazione di classe,
definisce gli obiettivi e il programma; individua gli alunni in difficoltà nel far fronte ai
costi; individua gli accompagnatori e un accompagnatore supplente, i quali devono
dare la propria disponibilità,
per iscritto appositamente verbalizzata, che non potrà
essere ritirata se non per gravi motivi.
In caso di partecipazione di alunni diversamente abili si acquisirà la disponibilità
dell’insegnante di sostegno, anche questa per iscritto o di eventuale altro insegnante
della scuola.
I programmi, dovranno essere discussi nel primo Consiglio di interclasse/classe e
pervenire al Dirigente Scolastico entro e non oltre il 20 Novembre. Tali programmi,
discussi e concordati dai membri del Consiglio d’intersezione, d’Interclasse e di Classe
conterranno nei dettagli gli obiettivi delle visite, i tempi di successione delle varie fasi
del viaggio, i mezzi di trasporto, le condizioni di sicurezza.
La Commissione appositamente istituita, con l’approvazione della Giunta esecutiva,
sulla base dell’elenco delle visite d’istruzione presentate, chiederà ad almeno tre ditte i
preventivi, tra i quali apposita Commissione indicherà il prescelto.
83
Ai viaggi e alle visite d’istruzione possono partecipare solo ed esclusivamente gli
alunni delle classi interessate.
Si permetterà la presenza dei genitori solo per accompagnare bambini che siano in
effettiva e comprovata necessità della presenza del genitore stesso.
Non dovranno esserci variazioni dell’itinerario programmato, se non per causa di forza
maggiore, su valutazione del responsabile dell’uscita, che tempestivamente dovrà
dare opportuna comunicazione al Dirigente Scolastico o a suo delegato.
È consigliabile, come da normativa vigente, per i viaggi d’istruzione utilizzare il treno,
ogni volta che i percorsi programmati lo consentono.
Le visite e i viaggi potranno essere effettuati a condizione che sia disponibile un
numero di accompagnatori adeguato (1 docente /15 alunni) e che all’iniziativa
aderisca almeno metà degli alunni della classe più un alunno.
Per le classi con
numero di alunni inferiore a 15 si potranno esercitare delle deroghe su approvazione
del Consiglio d'Istituto. I docenti accompagnatori a viaggi, visite d’istruzione, uscite
didattiche sono coperti da assicurazione fino ad un massimo di 15 alunni per singolo
viaggio/visita/uscita; un numero superiore di accompagnatori sarà ammesso alle
condizioni da concordare caso per caso e, comunque, compatibilmente con le esigenze
di servizio.
Per gli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e delle classi I e II della
scuola secondaria di I ° grado i viaggi, le visite d’istruzione e le uscite didattiche non
dovranno superare l’arco della giornata, fino ad un massimo di due giorni distribuiti
nell’arco dell’anno scolastico; per le classi III della scuola secondaria di I grado si
potrà effettuare un viaggio d’istruzione sino ad un max di 5 giorni; da tale conteggio
vanno esclusi i viaggi studio e la partecipazione a progetti Erasmus+.
Le visite e i viaggi non devono essere effettuati nell’ultimo mese di lezione; si può
derogare per l’effettuazione di viaggi connessi ad attività sportive scolastiche o ad
attività collegate con l’educazione ambientale, considerato che tali attività all’aperto
non possono, nella maggior parte dei casi, essere svolte prima della tarda primavera.
Si dovrà ottenere almeno un mese prima l’autorizzazione scritta da un genitore,
accompagnata dalla quota di partecipazione, versata sul CC dell‘Istituto Comprensivo,
entro e non oltre il 20 Novembre di ogni anno.
Oltre tale data, in caso di mancata partecipazione, non si garantisce il totale rimborso
della quota versata.
Durante i viaggi e le visite il responsabile porterà con sé l’elenco degli accompagnatori
e degli alunni e il numero telefonico dell’Istituto e dei genitori degli alunni, predisposto
84
dagli uffici di segreteria. Tutti i partecipanti devono essere in possesso di un
documento di identificazione ed essere garantiti dalla polizza assicurativa contro gli
infortuni, deliberata dal Consiglio d’Istituto.
Nessun alunno potrà essere escluso per ragioni economiche da una visita o da un
viaggio d’istruzione. Il Consiglio d’Istituto ha la facoltà di integrare con fondi di
bilancio le quote di partecipazione di alcuni alunni, fino al 20% delle stesse,
compatibilmente con le disponibilità di
bilancio. Sarà cura dei Consigli d’Intersezione, d’Interclasse e di Classe evitare che il
programma annuale delle visite sia troppo oneroso per le famiglie.
I docenti accompagnatori, raccordati dal referente viaggi d’istruzione e visite guidate,
redigeranno apposita
relazione, che riporti anche gli inconvenienti eventualmente
verificatisi nel corso del viaggio. Tali relazioni costituiranno un archivio dati da
utilizzare in occasione di successive iniziative analoghe.
Le passeggiate scolastiche nell’ambito del territorio del comune si possono effettuare
previo consenso scritto della famiglia. In occasione di ciascuna visita programmata,
sarà dato preavviso scritto alle famiglie e al Dirigente scolastico almeno un giorno
prima.
Affinché le visite guidate e i viaggi d’istruzione siano opportunamente condivise si
propone la formazione di una commissione composta da 1 docente delle classi prime e
del primo biennio per ogni Scuola primaria dell’Istituto e da 1 docente del secondo
biennio delle stesse Scuole primarie dell’Istituto. Per le classi della Scuola secondaria
di I grado dell’istituto le mete dei viaggi d’istruzione sarà trattata nell’ambito dei
Consigli di classe.
2.d.2. INIZIATIVE SPORTIVE
L’Istituto può aderire ai Giochi della Gioventù o ad altre iniziative sportive, promosse
dal Ministero, da associazioni, da enti o in proprio, secondo i seguenti criteri:
•
le finalità di carattere socializzante vanno privilegiate rispetto allo spirito di
competizione
•
•
le attività devono essere coordinate con la programmazione disciplinare
deve
essere
promossa
un’ampia
partecipazione
degli
compatibilmente con la possibilità di iscrizione alle gare.
2.d.3. INIZIATIVE RICREATIVE
85
alunni,
anche
se
I singoli plessi possono aderire ad iniziative ricreative, programmate dai docenti e rese
note ai Consigli d’Intersezione, d’Interclasse e di Classe, purché siano inserite nella
programmazione.
Le uscite devono comunque essere approvate dal Consiglio d’Istituto.
2.d.4. ATTIVITA’ INTEGRATIVE DI INSEGNAMENTO
Se le équipe pedagogiche di classe lo ritengono opportuno, e in condizioni di
disponibilità economiche stabilite nel Programma Annuale, la scuola provvede
all’organizzazione di pacchetti integrativi di insegnamento destinati generalmente al
recupero di conoscenze ed abilità di base. L’intervento è svolto per un gruppo limitato
di alunni, anche appartenenti a classi diverse e si svolge nei pomeriggi in cui non è
prevista attività didattica. In tali occasioni gli alunni sono accompagnati nel plesso
scolastico dai genitori e vi permangono sotto diretta sorveglianza del docente per il
tempo stabilito.
2.d.
REGOLAMENTO DISCIPLINARE
2.e.1.REGOLE GENERALI DI COMPORTAMENTO
Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente
gli impegni di studio. Devono essere quotidianamente forniti del diario scolastico, del
libretto personale (per la scuola secondaria di 1° grado) e del materiale necessario
allo svolgimento delle attività. E’ fatto divieto di portare a scuola materiale che non
riguarda il lavoro scolastico.
Gli alunni devono mantenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti dei
compagni,degli insegnanti, dei collaboratori scolastici e di tutte le persone presenti
nella
scuola,
tanto
nell’attività
didattica
quanto
nei
momenti
d’intervallo
e
d’interscuola e in tutte le attività extrascolastiche.
Gli alunni sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi
didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al
patrimonio della scuola.
Gli alunni condividono con gli operatori scolastici la responsabilità di rendere
accogliente l’ambiente scolastico e di averne cura come importante fattore di qualità
della vita della scuola.
Nello specifico si sottolinea quanto segue :
86
•
gli alunni non devono uscire
dalle aule durante le prime 2 ore di lezione e
durante le 2 ore successive all’intervallo.
•
I permessi di uscita dalle aule debbono riguardare solo un alunno per volta; i
docenti in servizio devono evitare che gli alunni escano più volte nella stessa
giornata, non sussistendo casi di necessità.
•
E’ fatto divieto assoluto agli studenti di uscire dall’aula durante il cambio
dell’ora o del docente. Si fa divieto assoluto agli studenti di accedere ai balconi,
di sporgersi dalle ringhiere, nonché di affacciarsi alle finestre
•
E’ vietato scendere o salire ad altri piani se, non
per motivi improrogabili e
motivati
•
Gli alunni della Sede Centrale non possono recarsi presso gli uffici di segreteria,
durante le ore di lezione (solo per motivi improrogabili
devono essere
accompagnati dai collaboratori scolastici).
•
Tutti gli alunni, accompagnati da un collaboratore scolastico, possono accedere
al telefono per evadere eventuale richiesta dei familiari, relativa a gravi motivi
di salute o di famiglia.
•
Gli alunni sono tenuti a mantenere nei confronti dell’intera comunità scolastica
un comportamento educato e rispettoso, che non violi la dignità della persona e
non metta in essere atti di violenza e sopraffazione, in particolare nei confronti
di persone che si trovino in una situazione di difficoltà.
•
Gli alunni sono tenuti a rispettare arredamenti, strutture e attrezzature, a non
sporcare l’ambiente scolastico e ad utilizzare gli appositi cestini per rifiuti.
•
Gli alunni sono tenuti a risarcire all’Istituto i danni eventualmente arrecati, per
incuria o dolo, alle strutture, alle suppellettili, alle attrezzature scolastiche e a
risarcire gli altri alunni o operatori scolastici danneggiati nelle loro persone o nei
loro averi.
•
Lo studente dovrà comportarsi in maniera dignitosa (anche nel vestiario) e
dovrà mantenere in modo decoroso e civile i servizi igienici, le aule, la palestra
e tutti i locali scolastici a cui gli è consentito l’accesso.
•
E’ assolutamente vietato portare a scuola oggetti che non siano di stretta
pertinenza didattica (giocattoli, figurine, giornali, cuffie, lettori cd, lettori MP3,
macchine fotografiche, videogiochi, etc).
•
E’ vietato tenere acceso il telefonino durante le ore di permanenza scolastica.
La Scuola garantirà, come sempre avvenuto, la possibilità di una comunicazione
tra le famiglie e i propri figli, per gravi e urgenti motivi, mediante i telefoni degli
87
uffici di Presidenza e Segreteria, o utilizzando i telefonini degli stessi alunni,
previa autorizzazione del docente in servizio.
In relazione all’ultimo punto si specifica quanto segue:
Il divieto di utilizzare telefoni cellulari, e altri apparecchi elettronici, durante il temposcuola prevede l’applicazione del seguente sistema sanzionatorio, secondo il criterio di
proporzionalità di seguito stabilito:
• L’uso del telefono cellulare (e di altri apparecchi elettronici) durante il tempo-scuola
comporta l’immediato ritiro dell’apparecchio da parte del docente che verifica
l’infrazione al Regolamento. Lo stesso provvede al richiamo scritto sul diario o sul
libretto personale dell’alunno e ( per le scuole secondarie di primo grado) sul Giornale
di classe. L’apparecchio
verrà restituito ai genitori, che saranno appositamente
convocati dal coordinatore o da un docente di classe e sollecitati al puntuale rispetto
del Regolamento.
• Alla seconda trasgressione l’équipe docente di classe può adottare un provvedimento
di allontanamento temporaneo dalle lezioni per uno o più giorni. In casi particolari,
che saranno valutati dalla stessa équipe, il provvedimento potrà prevedere l’obbligo di
frequenza e l’assegnazione di attività “riparatorie”, orientate al recupero educativo
dell’alunno soggetto di infrazione.
• L’uso accertato del telefono cellulare durante una verifica scritta comporta
l’immediato ritiro dell’apparecchio da parte del docente, l’annullamento della prova, il
richiamo scritto sul diario o sul libretto personale dell’alunno e ( per le scuole
secondarie di primo grado) sul Giornale di classe.
L’équipe docente di classe, convocata al più presto, può adottare un provvedimento di
allontanamento temporaneo dalle lezioni per uno o più giorni. In casi particolari, che
saranno valutati dalla stessa équipe, il provvedimento potrà prevedere l’obbligo di
frequenza e l’assegnazione di attività “riparatorie”, orientate al recupero educativo
dell’alunno soggetto di infrazione.
• Nel caso di reiterate infrazioni la sanzione può comportare, a giudizio dell’équipe di
classe, l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o
agli esami finali.
• Nel caso di fatti di eccezionale gravità, accertati e imputabili a uno o più alunni, (uso
del telefono cellulare per diffusione di filmati a contenuto pornografico, violazione della
privacy di docenti e coetanei, realizzazione di foto e filmati che offendano il comune
senso del pudore,…) il provvedimento disciplinare, che sarà valutato dall’équipe
88
docente caso per caso, potrà comportare l’allontanamento temporaneo dalla scuola
fino a 15 giorni, ed eventualmente oltre, e l’esclusione dallo scrutinio finale e la non
ammissione alla classe successiva o agli esami finali. Sarà anche valutata l’opportunità
di procedere con denuncia circostanziata all’autorità di polizia.
L’adozione di uno dei provvedimenti disciplinari sopra-citati comporterà, comunque,
un’azione di riflessione e di auto-valutazione, che sarà esercitata a seconda dei casi da
un docente, dal dirigente, o dal responsabile del servizio psico-pedagogico, al fine di
favorire nell’alunno interessato una positiva fase di responsabilizzazione.
Il divieto di usare telefoni cellulari durante lo svolgimento di attività di insegnamentoapprendimento e durante tutte le attività collegiali funzionali all’insegnamento, è
esteso anche al personale docente, in considerazione della necessità di garantire le
migliori condizioni per lo svolgimento dell’attività didattica e per la necessità di offrire
agli alunni un coerente e corretto modello di comportamento.
•
E’ consigliabile non portare a scuola oggetti di valore o denaro.
•
E’ espressamente vietato ai sensi della Legge dell’11/11/’75 n. 528, il fumo in
tutti i locali scolastici.
2.e.2.COMPORTAMENTO DURANTE LE GITE SCOLASTICHE E LE USCITE DIDATTICHE
Tutti gli alunni devono:
•
•
Stare sempre nel gruppo assegnato
mantenere un atteggiamento responsabile, senza danneggiare o sporcare i
pullman, i locali che li ospitano, l’ambiente;
•
ascoltare e seguire le indicazioni fornite dai docenti accompagnatori:
non devono:
•
eludere la sorveglianza dei docenti.
Regolamento per i viaggi d’istruzione :
•
Restare sempre con il proprio gruppo ed il proprio insegnante
•
Chiedere sempre il permesso all’insegnante responsabile e seguire le sue
direttive
•
Segnalare tempestivamente qualsiasi problema sia personale sia riguardante
situazioni estranee
•
Essere vestiti in modo adeguato
•
Rispettare gli orari stabiliti
•
Non litigare con i compagni
89
•
Rispettare gli oggetti propri e dei compagni
•
Andare a letto all’orario stabilito e rimanere nella propria stanza
•
Non danneggiare o sporcare i mezzi di trasporto, i luoghi visitati, i posti di
ristoro, l’ambiente, le stanze degli alberghi
•
Non abusare dei telefono cellulari
•
Non usare parolacce e rivolgersi all’insegnante responsabile, ai compagni e
al personale tutto con rispetto ed educazione
•
In hotel, al momento della consegna della camera, segnalare subito qualsiasi
anomalia
•
Qualora gli alunni trasgrediscano in modo grave una o più regole
stabilite, i genitori saranno avvertiti e dovranno risarcire i danni, se
gli
stessi
alunni
hanno
contravvenuto
alle
disposizioni
comportamentali impartite dagli accompagnatori. In caso di grave
comportamento
e/o
malattia,
i
genitori
saranno
informati
tempestivamente e invitati a prelevare il figlio.
•
Gli alunni che durante l’anno scolastico violeranno più volte le regole
comportamentali non potranno partecipare alle gite d’istruzione.
2.e.3 REGOLE E COMPORTAMENTO IN PALESTRA
La palestra viene utilizzata a turnazione, assicurando la possibilità di accesso a tutte le
classi. Gli alunni partecipano alle attività pratiche solo se dotati dell’abbigliamento
prescritto.
Le attività di avviamento alla pratica sportiva, se deliberate dal Collegio Docenti, si
svolgono in orario pomeridiano diverso da quello destinato alle lezioni.
•
Per le lezioni di ed. fisica e/o di attività motorie, gli alunni debbono essere
prelevati e accompagnati in palestra dal docente, o, in caso di materiale
impedimento, da un componente del personale ATA.
Per esse sono obbligatorie le seguenti norme:
1. ogni allievo/a partecipa alle lezioni con vestiario adeguato, comprese le
scarpe;
2. in palestra è assolutamente vietato ai ragazzi usare gli attrezzi o i palloni e
svolgere attività motorie non indicate specificamente dall’insegnante;
3. è tassativamente vietato utilizzare i servizi igienici annessi alla palestra, in
quanto gli stessi vengono fruiti dalle Associazioni sportive;
90
4. per partecipare ai gruppi sportivi si fa obbligo ad ogni ragazzo/a di portare
un certificato di idoneità alla pratica sportiva scolastica, redatto dal medico
di famiglia.
Per ulteriori dettagli di regolamento d’uso, si rimanda al paragrafo 2.4.3. relativo al
“regolamento organizzazione scolastica “
2.e.4 USO DEL MATERIALE SCOLASTICO E DEI SUSSIDI
All’inizio dell’anno scolastico sarà comunicato alle famiglie l’elenco del materiale
occorrente.
Ogni allievo deve avere tutto il necessario per la giornata, secondo l’orario stabilito e
fatto pervenire alle famiglie.
E’ inopportuno portare materiale scolastico non necessario all’attività della giornata; al
fine di evitare il trasporto quotidiano di pesi eccessivi, gli alunni possono lasciare in
classe i materiali autorizzati dagli insegnanti.
I docenti verificano periodicamente il carico degli zaini al fine di garantire l’osservanza
delle regole definite dai due commi precedenti.
E’ fatto divieto di portare a scuola materiale che non riguarda le attività scolastiche.
In caso di danni dovuti ad atti volontari e dolosi di cui sia accertata la responsabilità, i
responsabili sono soggetti a provvedimento disciplinare e le famiglie sono tenute a
rifondere all’Istituto o all’Amministrazione comunale le spese necessarie per le
riparazioni o le sostituzioni degli oggetti danneggiati.
L’uso dei laboratori e delle aule speciali richiede particolare attenzione per quanto
riguarda attrezzature, apparecchi e sussidi didattici di varia natura, il cui utilizzo deve
essere autorizzato dal docente responsabile.
2.e.5 PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
La scuola persegue, tra i suoi principali obiettivi educativi, l’acquisizione di un
comportamento rispettoso di se stessi, degli altri e delle cose, il rafforzamento
dell’autocontrollo e del senso di responsabilità.
La scuola, inoltre, come ogni sistema complesso, presuppone l’esistenza e il rispetto di
un insieme di regole organizzative e di rapporti interpersonali, che costituisce la base
di una convivenza civile e formativa.
All’interno di questo contesto gli alunni devono essere stimolati a prendere
progressivamente coscienza dei doveri che la convivenza impone e tale opera di
91
interiorizzazione costituisce parte integrante e significativa del progetto formativo
dell’Istituto.
La responsabilità disciplinare è personale; nessuno può essere sottoposto a sanzioni
disciplinari senza prima essere invitato ad esporre le proprie ragioni e senza che ne sia
stata riconosciuta la diretta responsabilità. Nessuna infrazione disciplinare connessa al
comportamento può influire sulla valutazione del profitto scolastico.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera
espressione di opinioni correttamente manifestate e non lesive dell’altrui personalità.
Stabilito il sistema di regole, l’alunno è tenuto ad attenervisi, non per il gusto formale
della cosiddetta “disciplina”, bensì come dimostrazione di una corretta collocazione
all’interno del “sistema” scolastico e di un processo formativo in evoluzione.
Le inadempienze e le trasgressioni degli alunni vanno, pertanto, interpretate come
segnali di inadeguata consapevolezza dei propri doveri e di scarso senso di
responsabilità e richiedono un puntuale e tempestivo intervento da parte dei docenti,
al fine di rimuovere le cause che le hanno prodotte.
Deve essere garantito il diritto di poter studiare, lavorare, apprendere, esercitarsi in
un clima sereno e tranquillo; in caso di gravi mancanze o di comportamento violento e
pericoloso saranno immediatamente informati i genitori.
Risulta, pertanto, opportuno individuare vari livelli di intervento relativi ai diversi tipi
di trasgressione.
Le
sanzioni
devono
sempre
essere
temporanee,
proporzionate
all’infrazione
disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno e,
se opportuno, al risarcimento dello stesso. Esse devono tener conto della situazione
personale dell’alunno. A quest’ultimo può essere offerta la possibilità di convertirle in
attività in favore della comunità scolastica. L’allontanamento dello studente dalla
comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che
violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia il pericolo per l’incolumità
delle persone. In tal caso la durata dell’allontanamento è commisurata alla gravità del
reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile
il disposto dell’Art. 1, comma 8 (DPR n. 235/2007).
Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare
gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili
interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella
comunità durante l’anno scolastico, la sanzione è costituita dall’allontanamento dalla
comunità scolastica con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione
92
all’esame di stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo
allontanamento fino al termine dell’anno scolastico.
Le sanzioni disciplinari
possono essere irrogate soltanto previa verifica della
sussistenza di elementi concreti e precisi dai
quali si desuma che l’infrazione
disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.
Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva
rappresentata dalla famiglia o dallo studente sconsigliano il rientro nella comunità
scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso
d’anno, ad altra scuola.
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d’esame sono
inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai canditati esterni.
2.e.6. DISCIPLINA: SANZIONI
Agli studenti che vengono meno ai loro doveri scolastici, previe discussioni con gli
alunni stessi, e colloqui con la famiglia, possono essere inflitte le seguenti sanzioni:
Mancanze
Provvedimenti disciplinari
Organo
sanzionante
Ritardo ingiustificato, mancanza
Ammonizione privata in classe, ma nel
di
caso di reiterazione avvisare i genitori e
osservanza
scolastiche,
delle
regole
mancanza
di
DOCENTE
il DS.
puntualità nelle consegne.
Comportamento irrispettoso nei
Ammonizione scritta sul
registro con
confronti di compagni, docenti e
comunicazione ai genitori ma nel caso di
personale della scuola
reiterazione si procede alla sospensione
DOCENTE
dell’alunno per un periodo non superiore
CONSIGLIO
ai cinque giorni.
CLASSE
Per l’inosservanza delle norme
Proibizione di partecipazione alle uscite
DIRIGENTE
di
didattiche previste, risarcimento per i
sicurezza
strutture,
sussidi
ai
relative
macchinari,
didattici
comportamenti
alle
e
che
ai
per
DI
danni arrecati.
i
CONSIGLIO
arrecano
CLASSE
danno al patrimonio scolastico.
93
DI
Per aver riportato più di tre note
Abbassamento
del
disciplinari in un quadrimestre
comportamento
voto
di
CONSIGLIO
DI
CLASSE
Proibizione di partecipazione alle uscite
didattiche previste
Uso del telefono cellulare o di
-
altri
cellulare o del dispositivo elettronico e
dispositivi
elettronici,
durante l’attività scolastica o nei
locali
della
scuola,
Consegna
temporanea
del
telefono
DOCENTE
convocazione della famiglia
senza
autorizzazione.
Uso del telefono cellulare o di
Consegna
dispositivi elettronici
registrazioni…)
(macchina
fotografica,
cinepresa, i-pod…) e diffusione
del
materiale
(foto,
film,
DOCENTE
- Immediata rimozione del materiale
DIRIGENTE
abusivamente diffuso
non autorizzata di foto, filmati o
altri documenti che violino la
privacy o siano offensivi e non
rispettosi
della
dignità
della
persona.
-
Esclusione
dalla
partecipazione
ad
uscite didattiche e/o viaggi d’istruzione
CONSIGLIO
- Allontanamento dello studente dalla
CLASSE
comunità scolastica per un periodo non
superiore a 15 giorni
Tali provvedimenti saranno graduati in
base alla gravità della mancanza
Comp. Violenti di varia natura,
Convocazione
rivolti ai compagni
telefono
o
della
famiglia
comunicazione
tramite
scritta
e
ammonizione verbale o scritta da parte
1. Atti di lieve o modesta entità
DIRIGENTE
SCOLASTICO
del Dirigente scolastico.
caratterizzati da
assenza
di
effetti
negativi
apprezzabili
2.
Atti
Esclusione dalla partecipazione ad uscite
CONSIGLIO
didattiche e/o viaggi d’istruzione
di
caratterizzati
media
da
DI
entità
presenza
di
effetti negativi.
In caso di reiterazione:
CLASSE
-
Allontanamento
temporaneo
dello
studente dalla comunità scolastica per un
periodo non superiore ai 15 giorni
Atti di rilevante entità che violini
Esclusione dalla partecipazione ad uscite
la dignità e il rispetto della
94
CONSIGLIO
DI
persona umana: ad es. violenza
privata,
reati
minacce,
percosse,
natura
sessuale…
di
didattiche e/o viaggi d’istruzione
- Allontanamento dello studente dalla
comunità
documentati
DI ISTITUTO
scolastica
per
un
periodo
superiore a 15 giorni
4. Atti che rappresentino una
concreta situazione di pericolo
NOTE
•
Nei casi di ammonizione da parte del docente, la contestazione è annotata sul
registro di classe e segnalata ai genitori.
•
Nei casi di competenza del Consiglio di Classe o del Consiglio d’Istituto, dopo
l’acquisizione di tutti gli elementi utili alla determinazione delle responsabilità,
l’organo collegiale viene convocato per votare sulle deliberazioni da adottare.
Nella deliberazione delle sanzioni è indispensabile tenere conto di attenuanti,
aggravanti e del precedente comportamento dell’allievo. Qualora concorrono
circostanti attenuanti, può essere inflitta la punizione di grado inferiore a quella
rispettivamente stabilita. In caso di recidiva o
qualora le mancanze previste dai
commi precedenti assumano particolare gravità o abbiano o carattere collettivo,
può essere inflitta la punizione di grado immediatamente superiore.
•
Viene lasciata al Dirigente scolastico, sentito il Consiglio di Classe, la facoltà di
convertire le sanzioni in attività di natura sociale, culturale e, in generale, a
vantaggio della comunità scolastica, sempre sotto la sorveglianza di un docente
(pulizia dei locali della scuola, piccole manutenzioni, produzione di elaborati
(che approfondiscano la tematica della mancanza commessa), composizioni
scritte o artistiche che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione critica
degli episodi verificatisi nella scuola), ispirandosi, per quanto possibile, al
principio della riparazione del danno.
•
Per periodi di allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica fino a tre
giorni è opportuno prevedere l’obbligo di frequenza e mettere in atto le attività
di cui al precedente punto.
•
Nelle
effettive
situazioni
di
allontanamento
temporaneo
dalla
comunità
scolastica è opportuno prevedere un rapporto con lo studente e con i suoi
genitori, al fine di preparare il rientro nella comunità scolastica.
95
•
caso in cui l’allievo abbia avuto una sospensione per un periodo superiore ai 15
giorni, il suo voto di condotta potrà essere inferiore a 6/10
2.e.8. IMPUGNAZIONE - REGOLAMENTO DELL’ORGANO DI GARANZIA
1. Contro le sanzioni disciplinari previste dal DPR 249/98 e 235/2007 (Statuto degli
studenti) e riportate dal Regolamento di Istituto, è ammesso ricorso da parte
dei
genitori o di chi vi abbia interesse, entro 15 giorni dalla loro irrogazione, all’apposito
Organo di garanzia interno alla scuola che decide nel termine di 10 giorni.
2. Tale organo ha il compito di valutare la correttezza della procedura messa in atto
per l’irrogazione delle sanzioni, da ritenersi al pari di un atto amministrativi costituito
da contestazione dell’addebito, motivazione, richiesta do contraddittorio.
3. All’Organo di garanzia può rivolgersi ogni
genitore per eventuali conflitti che
sorgano all’interno dell’istituto in merito all’applicazione del presente Regolamento.
4. L’Organo di garanzia interno è presieduto dal Dirigente Scolastico che ne è membro
di diritto.
5. L’Organo di garanzia si rinnova annualmente ed è composto da:
- n. 1 docente designato dal Consiglio d’istituto
- n.2 rappresentanti eletti dai genitori della scuola secondaria di primo grado
•
Saranno candidati tutti i genitori di classe della Scuola secondaria di I grado
•
Saranno nominati due supplenti in caso di assenza degli eletti, o di
incompatibilità ( qualora faccia parte dell’Organo di garanzia lo stesso soggetto
che abbia irrogato la sanzione).
6. Nelle votazioni in caso di parità il voto del Dirigente Scolastico vale il doppio.
7. Tutti i componenti dell’Organo di garanzia interno, tranne il Preside, devono essere
sostituiti
nel
caso
siano
coinvolti
personalmente
o
abbiano
già
deliberato
relativamente al caso in oggetto.
8. A tal fine, per ogni membro effettivo dell’Organo, viene eletto un membro
supplente, che interviene in caso di assenza giustificata o di incompatibilità dei
membri effettivi.
9. L’Organo di garanzia interno deve essere convocato dal Dirigente Scolastico entro 5
giorni dal ricorso, al di fuori dell’orario di lezione e deve esprimersi entro dieci giorni;
qualora non vi sia comunicazione si intende confermata la sanzione inflitta .
10. Valutata la correttezza o meno del procedimento seguito per l’irrogazione della
sanzione, l’Organo di garanzia interno, con delibera motivata presa a maggioranza dei
presenti (non sono ammesse astensioni), conferma o annulla la sanzione inflitta,
96
rinviando in questa seconda ipotesi il caso all’organo di competenza, che ha l’obbligo
di eliminare il vizio rilevato e di riesaminare il caso.
11. La seduta si considera valida con la presenza di almeno 3 membri.
12. Il ricorso all'Organo regionale di garanzia è disciplinato dal DPR 235/2007.
2.e.9. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
La Scuola è l’ambiente educativo e di apprendimento in
cui si promuove la
formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale, la sua crescita civile ed in ciò è
fondamentale la collaborazione con la famiglia. Pertanto, a seguito dell’iscrizione a
scuola, si stipula con la famiglia dell’alunno il “Patto educativo di corresponsabilità” al
fine di definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra
l’Istituzione scolastica e le famiglie.
Nel primo periodo dell’anno scolastico la Scuola porrà in essere le iniziative più idonee
per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti e per la condivisione e la
presentazione del Piano dell’Offerta formativa, del presente Regolamento e del Patto
educativo di corresponsabilità alle famiglie degli alunni.
PARTE 3
REGOLAMENTO PERSONALE
3.a.
PERSONALE DOCENTE
3.a.1. NORME DI SERVIZIO
Ai docenti spetta la piena responsabilità sull’incolumità fisica e morale degli alunni e
sui danni da loro eventualmente arrecati a persone e cose dal momento dell’ingresso
a scuola fino all’uscita, durante l’intera giornata scolastica e in rapporto all’orario di
lezione individuale.
In particolare il docente deve trovarsi in classe o nell’atrio (secondo le esigenze dei
singoli plessi) al momento dell’ingresso degli alunni, 5 minuti prima dell’inizio delle
lezioni; è responsabile del comportamento degli alunni durante lo svolgimento delle
lezioni; li sorveglia, se in servizio, durante l’intervallo e l’interscuola; li accompagna
nei trasferimenti alle aule speciali, ai laboratori, alla palestra; li accompagna alla porta
della scuola al termine delle
97
lezioni. La vigilanza del docente deve essere più attenta nel caso in cui si esca
dall’ambito della scuola per escursioni, visite guidate o viaggi d’istruzione, attuando
ogni possibile strategia per eliminare, nei limiti del possibile, eventuali pericoli.
Qualora, in caso di necessità, si trovi costretto ad assentarsi temporaneamente deve
affidare la classe ad un collega o ad un collaboratore scolastico, che ne sono
responsabili.
La vigilanza esercitata dal docente o dal collaboratore scolastico comporta sempre
responsabilità nei confronti degli alunni assistiti.
Il cambio di classe al termine dell’ora deve verificarsi con puntualità e nel minor
tempo possibile; gli alunni devono restare in classe, preparando il materiale per la
lezione successiva e, se necessario, essere affidati ad un collaboratore scolastico. Gli
insegnanti, infatti, anche in caso di ritardo prolungato del collega al quale dovrebbe
passare la classe, non devono allontanarsi per recarsi in un’altra classe. Questo caso,
potendo creare situazioni paralizzanti, ove due o più insegnanti potrebbero aspettarsi
a vicenda, dovrà essere gestito attraverso il ricorso ai collaboratori scolastici,
naturalmente solo in caso di necessità e per brevi periodi. Analogo comportamento
deve tenersi nel caso in cui il docente abbia cessato il suo orario di servizio: anche in
questo caso la vigilanza sull’incolumità del minore dovrebbe prolungarsi per il tempo
necessario a rendere nota la situazione al coordinatore di sede o al Dirigente
scolastico.
I docenti devono tener conto dei ritardi e delle assenze, controllare le giustificazioni e
annotare il tutto con precisione nel Registro di classe o nel Giornale di classe e sul
Registro personale ( per la scuola secondaria di 1° grado) per quanto riguarda le
assenze, segnalando tempestivamente i casi dubbi o gli alunni recidivi al responsabile
organizzativo di plesso, che provvede ad informare le famiglie interessate e il dirigente
scolastico.
I docenti e i collaboratori scolastici non sono responsabili dell’eventuale smarrimento a
scuola di oggetti di alcun tipo; è pertanto inopportuno che gli alunni portino o
indossino oggetti di valore e che lascino nelle tasche o negli zaini del denaro.
3.a.2. ORARIO DI SERVIZIO
ORARIO DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
In ogni sezione operano due insegnanti.
Il personale docente adotta, a turno, il seguente orario: dalle ore 8.30 alle ore 13.30;
98
dalle ore 11;30 alle ore 16,30.
ORARIO DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA PRIMARIA
L’orario di lavoro del personale docente della scuola primaria è definito secondo le
norme contrattuali ed è articolato su cinque giorni settimanali.
Non possono essere previste più di cinque ore consecutive di insegnamento; sono
ammesse deroghe soltanto in presenza di esplicito consenso dell’interessato.
Nel caso sia necessario impegnare i docenti in attività di insegnamento sia di mattino
che di pomeriggio nell’arco della stessa giornata, non si possono comunque superare
le sei ore giornaliere; va prevista almeno un’ora di intervallo nel caso in cui nell’orario
non sia compresa la mensa.
Non si possono, di norma, superare le otto ore di impegno giornaliero, considerando
tutte le attività.
ORARIO DEL PERSONALE DOCENTE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
L’orario di lavoro del personale docente della scuola secondaria di 1° grado è definito
secondo le norme contrattuali ed è articolato su cinque giorni settimanali.
Non possono essere previste più di cinque ore consecutive di insegnamento; sono
ammesse deroghe soltanto in presenza di esplicito consenso dell’interessato.
Nel caso sia necessario impegnare i docenti in attività di insegnamento sia di mattino
che di pomeriggio nell’arco della stessa giornata, non si possono comunque superare
le sei ore giornaliere; va prevista almeno un’ora di intervallo nel caso in cui nell’orario
non sia compresa la mensa. Non si possono, di norma, superare le otto ore di
impegno giornaliero, considerando tutte le attività.
3.a.3. ADEMPIMENTI GENERALI
3.a.3.1. Doveri: per quanto attiene ai doveri a cui i dipendenti debbono confermare la
propria condotta si rimanda al CCNL, Codice di Comportamento dei dipendenti.
3.a.3.2.
Orari: I docenti devono osservare scrupolosamente il proprio orario di
servizio; in caso di ritardo imprevisto dovuto a cause di forza maggiore, devono, se
possibile, avvertire il Responsabile organizzativo di plesso, che provvede alla
copertura temporanea della classe.
3.a.3.3.
Registri: E’ compito di ciascun docente tenere aggiornato il Registro on line
con la programmazione delle attività, nel limite massimo di gg. 3 con la valutazione
degli obiettivi educativi e didattici e con tutte le altre annotazioni relative agli
apprendimenti e ai comportamenti.
3.a.3.4.
Verifica e valutazione degli alunni:
99
La valutazione deve consentire ad alunni ed insegnanti di procedere, attraverso una
continua regolazione del lavoro programmato, alla messa in atto di un processo
educativo e didattico veramente efficace; si articola nei seguenti momenti:
valutazione iniziale: serve a definire la situazione di partenza di ciascun alunno e
ad individuare il percorso formativo più funzionale al conseguimento degli obiettivi
programmati; per la scuola primaria le prove sono predisposte a livello collegiale, per
la secondaria a livello di Dipartimento; le risultanze delle prove sono comunicate alle
famiglie;
intesa educativa: serve a definire da parte della scuola particolari interventi
formativi tra docenti dell’èquipe pedagogica, alunno e famiglia su cui l’alunno è
chiamato ad impegnarsi e la famiglia a collaborare;
verifiche in itinere: servono a controllare il lavoro svolto ed il processo di
apprendimento dei singoli alunni;
verifiche quadrimestrali: servono ad individuare negli alunni l’acquisizione di
abilità e competenze in relazione agli indicatori espressi in ogni singola disciplina e
l’acquisizione di abilità trasversali. Per la scuola primaria le prove sono predisposte a
livello collegiale, per la scuola secondaria a livello di Dipartimento;
valutazione finale: serve a verificare il rapporto tra gli obiettivi programmati e i
risultati conseguiti al termine dell’anno scolastico.
La prestazione degli alunni va misurata in rapporto a questa soglia, stabilendo 5 livelli
di positività espressi con una valutazione in decimi, da 6 a 10.
Le prestazioni che non superano la soglia evidenziano difficoltà di apprendimento che
richiedono l’attivazione di interventi di recupero. Per i criteri specifici di valutazione si
rimanda al lavoro delle commissioni sulla valutazione a. s. 2013/2014 (POF:
Regolamento Valutazione; Validità anno scolastico)
I medesimi elementi dell’atto valutativo vengono comunicati ai genitori degli alunni
nel corso dell’anno scolastico, scheda di valutazione primo e secondo quadrimestre.
Scheda informativa verrà consegnata ai genitori degli alunni della Scuola primaria
Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di
primo grado, vengono individuati i traguardi per lo sviluppo delle competenze la cui
Certificazione avviene al termine del primo ciclo di istruzione.
Gli esami di Stato del primo ciclo d’Istruzione si svolgono in base alle indicazioni del
MPI che pervengono in corrispondenza del termine dell’anno scolastico.
100
Sarà cura della
Commissione d’esame, visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni
espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal CC, agli esiti conseguiti e alle
documentazioni acquisite in sede di Esame di Stato, riportare, su apposito Diploma,
l’esito dell’Esame di Stato con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una
certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione
raggiunti dall’alunno nelle discipline di studio e nelle attività opzionali e facoltative,
espresse in decimi; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione
non inferiore a sei decimi.
Tale documento, firmato dal Dirigente Scolastico e dal Presidente della Commissione
d’Esame, viene consegnato alle famiglie degli alunni.
3.a.4. PERMESSI
Compatibilmente con le esigenze di servizio, possono essere concessi, in caso di
necessità, per particolari esigenze personali, brevi permessi di durata non superiore
alla metà dell’orario giornaliero individuale di servizio e, comunque, fino ad un
massimo di due ore, dandone comunicazione al responsabile organizzativo di plesso.
Nel corso dell’anno scolastico, i permessi concessi non possono superare il rispettivo
orario settimanale di insegnamento.
I permessi devono essere richiesti al Dirigente scolastico , che provvede per la
copertura della classe; devono essere recuperati entro due mesi, dando priorità alle
supplenze o allo svolgimento di interventi didattici integrativi, con precedenza nella
classe dove avrebbe dovuto prestare servizio il docente in permesso.
E’ possibile effettuare un cambio orario tra colleghi di classe o di modulo, in caso di
necessità, sempre previa autorizzazione del Dirigente Scolastico
Le attività di formazione, per le quali viene richiesto esonero dal servizio, devono
essere coerenti con il profilo professionale e con gli indirizzi del Piano Annuale di
Formazione adottato dal Collegio Docenti.
La richiesta di esonero deve essere presentata con congruo anticipo (7 giorni), al fine
di consentire le necessarie verifiche di tipo organizzativo.
La richiesta di esonero deve essere corredata con copia del programma del Corso, dal
quale siano desumibili contenuti, calendario, sede.
In presenza di richieste di esonero presentate da più docenti contemporaneamente,
viene verificata, in prima battuta, la possibilità di soddisfarle tutte. Qualora esigenze
organizzative non lo consentano, saranno autorizzate le richieste pervenute secondo
101
l’ordine di iscrizione e a protocollo, dando comunque la priorità a coloro che non
hanno già usufruito nell’anno scolastico di precedenti esoneri.
Il docente esonerato dal servizio è tenuto ad organizzare il lavoro dei colleghi che lo
sostituiscono con specifica programmazione delle attività sulle classi.
Il docente esonerato dal servizio è tenuto, altresì, a depositare presso l’Ufficio
amministrativo copia dell’Attestato di partecipazione e degli eventuali materiali
distribuiti a supporto del Corso, da mettere a disposizione dei colleghi dell’Istituto.
3.a.5. FERIE
Le ferie devono essere fruite durante i periodi di sospensione dell’attività didattica.
Durante l’anno scolastico, a discrezione del dirigente scolastico, può essere concesso
un numero massimo di sei giornate lavorative, a condizione
documentata della richiesta
e della
della motivazione
possibilità di sostituzione con personale in
servizio nella stessa sede, senza oneri aggiuntivi.
3.a.6. ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI AI PLESSI
Il criterio preliminare sarà il mantenimento della continuità didattica ( o minor
interruzione
possibile);
farà
seguito
la
valutazione
del
Dirigente
Scolastico
attenendosi ai criteri approvati in sede di Consiglio d’Istituto.
3.a.7. ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI
Il criterio preliminare sarà il mantenimento della continuità didattica ( o minor
interruzione possibile); farà seguito la valutazione del dirigente scolastico attenendosi
ai criteri approvati in sede di Consiglio d’Istituto.
3.a.8. DOCENTI PERDENTI POSTO
Per i docenti della scuola primaria, perdenti posto nel plesso, in presenza di una
contrazione di posti all’interno di un plesso si farà riferimento ai seguenti criteri:
disponibilità di un insegnante a trasferirsi in altro plesso
minor numero di anni di continuità nel plesso
minore anzianità di servizio
eventuale contenzioso sancito da atti formali
a parità di condizioni, minore età anagrafica.
102
Per i docenti perdenti posto nell’istituto, sarà adottato come criterio il minor punteggio
nella graduatoria dell’Istituto, anche se ciò comportasse interruzione della continuità (
come da norme previste dal contratto sulla Mobilità del personale della scuola).
3.a.9. SOSTITUZIONE DOCENTI ASSENTI
E’ dovere del docente comunicare tempestivamente la necessità di assentarsi all’ufficio
amministrativo dell’Istituto, che avvertirà il responsabile organizzativo del plesso
interessato.
Per la sostituzione dei docenti assenti fino ad un massimo di 5 giorni per la scuola
dell’infanzia e primaria e di 10 giorni per la scuola secondaria di 1° grado, il
responsabile di plesso provvede ad utilizzare le risorse presenti a scuola per la
copertura delle classi, adottando i seguenti criteri:
scuola dell’infanzia
a seconda delle particolari situazioni organizzative:
suddivisione dei bambini tra le altre sezioni
organizzazione di attività comuni
adattamento dei turni di servizio dei docenti
scuola primaria
in ordine prioritario
utilizzo dell’insegnante di sostegno sulla classe in cui opera
utilizzo delle compresenze, prioritariamente con i docenti dell’équipe docente
utilizzo dei docenti che hanno dato la propria disponibilità, con possibilità di
recupero sulle compresenze o di retribuzione accessoria
accorpamento di classi ridotte di n. ad altre classi purché non si superi il limite di 30
alunni
suddivisione della classe in piccoli gruppi da inserire nelle altre classi del plesso
scuola secondaria di 1° grado
utilizzo dell’insegnante di sostegno sulla classe in cui opera
utilizzo dei docenti tenuti al completamento del proprio orario cattedra
assegnazione di ore eccedenti l’orario di servizio, compatibilmente con le risorse
economiche disponibili
utilizzo di ore di compresenza esclusivamente per far fronte a situazioni di
emergenza che, comunque, richiedano l’assolvimento del dovere di sorveglianza.
suddivisione della classe in piccoli gruppi da inserire nelle altre classi del plesso.
103
La comunicazione scritta di supplenza del dirigente scolastico, o del responsabile
organizzativo di plesso, ha valore di ordine di servizio.
3.a.10. INDIVIDUAZIONE DEI DOCENTI RESPONSABILI DI FUNZIONE
All’inizio di ogni anno scolastico il dirigente individua un Organigramma funzionale
d’Istituto, sulla base delle indicazioni e delle proposte del Collegio Docenti.
Nell’individuazione dei docenti cui affidare la delega a svolgere una particolare
funzione sono da tener presenti i seguenti criteri:
disponibilità della persona ad accettare la delega
competenze acquisite tramite formazione specifica
•
farà seguito la valutazione del dirigente scolastico attenendosi ai criteri espressi
in Contrattazione d’Istituto
Per ciascun incarico è predisposta una scheda-funzione che indica le principali
mansioni, le autorità e le deleghe.
Il responsabile di funzione può farsi coadiuvare, previo consenso del Collegio, da una
commissione di lavoro.
Il responsabile di funzione si impegna a riferire circa l'andamento del proprio lavoro al
dirigente scolastico e in sede di Collegio Docenti.
Il responsabile di funzione si impegna a raccogliere in un dossier tutti i materiali
prodotti o raccolti nell’ambito della sua attività.
3.a.11. INDIVIDUAZIONE DEI DOCENTI FUNZIONI STRUMENTALI AL POF
Le Funzioni strumentali sono identificate, in coerenza con il Piano dell’Offerta
Formativa, dal Collegio Docenti, che, contestualmente, ne definisce criteri di
attribuzione, numero e destinatari.
I relativi compensi sono definiti dalla contrattazione d’Istituto.
Per l’individuazione di docenti Funzioni strumentali, il Collegio Docenti deve definire:
le aree di lavoro utili alla funzionalità del POF, che vanno assegnate a docenti forniti
di competenze relazionali e di competenze specifiche in rapporto all’area;
il carico di lavoro degli assegnatari di funzione anche al fine di quantificare il
compenso accessorio.
Una area può essere attribuita anche a due docenti con conseguente ripartizione del
compenso accessorio.
104
A metà anno ed al termine dell’anno scolastico ogni insegnante incaricato deve
presentare al Collegio Docenti una relazione sulle attività svolte.
3.a.12. ADOZIONE LIBRI DI TESTO
La scelta dei libri di testo, nelle forme della conferma di un testo già in uso o della
nuova adozione, è operata annualmente dal Collegio Docenti, sentito il parere dei
Consigli d’Interclasse e di Classe. Essa deve ricadere su pubblicazioni di riconosciuto
valore scientifico e culturale e che propongano gli elementi essenziali della disciplina
interessata.
Le famiglie avranno notizia delle scelte operate dal Collegio dei Docenti tramite
l’apposito elenco che sarà affisso all’ingresso delle scuole.
La scelta operata vale per la classe 1^, per il primo e per il secondo biennio della
scuola primaria e per la scuola secondaria di 1° grado. Sono ammesse eccezioni solo
per fondate ragioni di natura pedagogica e didattica, che andranno esposte con
specifica relazione dettagliata.
Per la scuola secondaria di 1° grado, a parità di valore didattico, saranno favoriti i
testi che risultino meno costosi; la scuola, in presenza di particolari e documentate
situazioni, si farà carico di promuovere, presso gli Enti Locali interessati, interventi di
sostegno all’acquisto dei testi adottati.
Si esprime per diversi motivi la necessità di concordare la scelta di un unico testo
uguale per tutte le classi dell’istituto.
I docenti hanno la facoltà di proporre alle famiglie l’acquisto di ”testi consigliati”, che
servono ad integrare i testi di materia o ad affrontare specifici argomenti. E’
comunque diritto della famiglia non aderire alla richiesta di acquisto di un testo
consigliato.
3.b.
PERSONALE NON DOCENTE
3.b.1. ORARIO DI SERVIZIO
L’orario di lavoro del personale ATA è organizzato secondo il criterio della turnazione e
prevede momenti di flessibilità, in modo da rispondere alle esigenze delle scuole che
adottano un orario a tempo pieno. L’orario deve essere concordato con il direttore dei
SS. GG. AA.
In caso di impegni straordinari, saranno applicati i seguenti criteri:
adattamento orario con ricorso alla flessibilità
105
fruizione delle ore eccedenti il turno di lavoro tramite riposi compensativi nei periodi
di sospensione dell’attività didattica o di minore intensità di lavoro, o retribuite con ore
di straordinario.
3.b.2. ADEMPIMENTI GENERALI
Per quanto attiene ai doveri a cui i dipendenti debbono confermare la propria condotta
si rimanda al CCNL, Codice di Comportamento dei dipendenti.
3.b.3. ACCORDI PER LA GESTIONE DEGLI SPAZI E DEI LOCALI
Ogni collaboratore, in ogni sede e per quanto i turni di lavoro lo consentano, presidia il
proprio settore in modo da garantire la necessaria sorveglianza, soprattutto nei
momenti di ingresso, uscita, intervallo, interscuola.
PARTE 4
REGOLAMENTO RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
4.a.
COMUNICAZIONI PERSONALI
4.a.1. COMUNICAZIONI SUL LIBRETTO/DIARIO
Su delibera del Consiglio d’Istituto, al momento dell’iscrizione , le famiglie degli alunni
versano una quota, comprensiva di un contributo volontario per l’ampliamento
dell’offerta
formativa,
per
il
pagamento
dell’assicurazione
e
il
libretto
delle
giustificazioni.
Sul libretto vengono registrate tutte le informazioni relative alla situazione didattica,
comprese le valutazioni periodiche disciplinari;vengono annotati anche gli eventuali
richiami, le note disciplinari, gli avvisi alle famiglie.
Sul libretto possono essere utilizzati i tagliandi relativi alle giustificazioni delle
assenze, ai permessi di uscita, ai ritardi. Nel risvolto di copertina i genitori depositano
le loro firme, in modo da rendere possibile il riscontro delle successive firme per presa
visione, che i genitori apporranno su tutte le comunicazioni alle famiglie.
4.a.2. COLLOQUI CON I DOCENTI
Il calendario dei colloqui individuali viene comunicato alle famiglie all’inizio dell’anno
scolastico.
I colloqui vengono sospesi nell’ultimo mese di lezione. Il quadro delle attività prevede
la calendarizzazione degli incontri Scuola-famiglia per i tutti gli ordini di scuola.
106
Settimanalmente viene fissata un’ora di ricevimento da parte dei docenti della scuola
sec. di I grado. Solo in caso di reale necessità, i genitori possono richiedere un
colloquio al di fuori del calendario stabilito, il cui orario viene fissato dai docenti.
I colloqui sono aperti alla metà di ottobre e sono sospesi alla metà di maggio.
A tale ora di ricevimento possono accedere, su richiesta, anche gli alunni.
E’ prevista la programmazione di assemblee dei genitori, ai quali partecipano tutti i
docenti della scuola. Tali incontri hanno la finalità di favorire lo scambio d’informazioni
tra la scuola e le famiglie e di illustrare le valutazioni iniziali, intermedie e finali
contenute nella Scheda personale dell’alunno.
4.a.3. SEGNALAZIONI E CONVOCAZIONI DEI DOCENTI
In presenza di particolari situazioni didattiche o educative di singoli alunni, i docenti,
individualmente o collegialmente, e il Dirigente scolastico possono convocare a scuola
i genitori per conferire con loro.
In particolari casi di difficoltà di natura didattica o educativa le équipe docenti possono
richiedere che sia inviata alla famiglia interessata specifica segnalazione scritta a firma
del dirigente scolastico. Di norma la segnalazione si conclude con la richiesta di un
incontro tra genitori e docenti per approfondire il caso.
4.a.4. INTESA EDUCATIVA
I docenti attuano quotidianamente osservazioni sistematiche sugli alunni per acquisire
una conoscenza del contesto in cui operano e per rilevare tutte le situazioni che
complessivamente definiscono l’identità della classe e sulle quali è necessario costruire
la proposta formativa e scegliere le strategie di intervento più adatte. In presenza di
particolari situazioni didattiche ed educative è necessario personalizzare gli interventi
formativi stringendo una particolare intesa tra docenti dell’èquipe pedagogica, alunno
e famiglia. L’intesa educativa viene illustrata e consegnata in copia alla famiglia dal
docente coordinatore o dal docente prevalente all’inizio dell’anno scolastico. Equipe
pedagogica e famiglia, preso atto del documento, si impegnano reciprocamente
stimolando l’alunno ad un comportamento responsabile ed impegnato.
4.b.
COMUNICAZIONI GENERALI
4.b.1. ASSEMBLEE DI CLASSE E DI SEZIONE
Sono previste assemblee con le famiglie:
107
all’inizio dell’anno scolastico con i genitori degli alunni del primo anno dei diversi
ordini di scuola per illustrare la nuova realtà scolastica;
nella prima decade di ottobre con il CC
con i genitori degli alunni della scuola
primaria e secondaria per la visione e firma del documento,
ove viene rilevata la
situazione di partenza, formulata sulla base dei risultati dei test d’ingresso e delle
prove effettuate nel primo periodo dell’A.S., al fine di determinare gli obiettivi e le
strategie d’intervento.
in occasione delle votazioni per il rinnovo dei Consigli d’Intersezione/d’Interclasse
/di Classe per presentare i compiti dei Consigli, i curricoli e i progetti di plesso o di
classe;
al termine del primo quadrimestre per illustrare la situazione della classe sotto
l’aspetto educativo e didattico e la valutazione globale; in quest’occasione vengono
consegnate le Schede di valutazione.
4.b.2 ASSEMBLEE DEI GENITORI
Le assemblee dei genitori possono essere di sezione, di classe, di classi parallele, di
modulo, di plesso; si svolgono nei locali scolastici ed avvengono al di fuori dell’orario
scolastico.
L’assemblea di sezione, di classe, di classi parallele, di modulo può essere convocata
dai rispettivi rappresentanti dei genitori eletti ed in carica nel Consiglio d’Interclasse o
di Classe, o da tutti i suddetti rappresentanti (assemblea di plesso). Può essere
convocata anche per iniziativa del dirigente scolastico.
Possono parteciparvi, con diritto di parola, il dirigente scolastico e i docenti della
classe.
La richiesta scritta per la convocazione dell’assemblea, firmata dal genitore o dai
genitori rappresentanti, deve essere indirizzata al dirigente scolastico almeno cinque
giorni prima della data fissata per la riunione e deve indicare: sede, giorno, ora,
argomenti da trattare. I richiedenti devono fornire garanzie circa la pulizia degli
ambienti, il rispetto degli arredi e dei sussidi didattici, l’ordinato svolgimento della
riunione.
Concesso il nulla osta, gli insegnanti provvedono ad informare i genitori con avviso
scritto.
E’ compito dei promotori redigere un breve verbale al termine dell’assemblea, dal
quale siano desumibili gli argomenti trattati ed eventuali proposte o decisioni assunte.
108
Copia dello stesso viene presentata al responsabile organizzativo, che ne informa il
dirigente scolastico.
4.b.3 NOTIZIARIO
Uno “Scaffale formativo”, in un’area ben visibile all’interno dell’istituto, sarà finalizzato
per la comunicazione, agli studenti, ai docenti ed ai genitori, nonché a tutti i visitatori,
circa le attività ed i progetti che via via si vanno realizzando nell’istituto.
Attraverso la pubblicazione sul sito scolastico dei Giornali “Il Pungolo”, “Pierino” e
“Bimbi alla riscossa” si potranno rendere visibili, documentabili e comunicabili alle
famiglie le esperienze proprie della vita scolastica degli alunni.
4.b.4 SITO INTERNET DELL’ISTITUTO
A disposizione delle famiglie vi è il sito telematico (www.istcsantateresadiriva.it) della
scuola che permette aggiornamenti continui e costanti circa l’aspetto organizzativo,
didattico ed innovativo del servizio erogato dall’istituto agli alunni e alle famiglie. Del
sito telematico è responsabile un docente dell’istituto e che provvede con regolarità
all’aggiornamento.
PARTE 5
REGOLAMENTO SCUOLA-ENTI LOCALI
5.a. STRUTTURE SCOLASTICHE
5.a.1. USO DEGLI SPAZI E DELLE ATTREZZATURE DA PARTE DI ALTRI ENTI
Le Amministrazioni locali hanno la facoltà di disporre la temporanea concessione delle
strutture, previo assenso del Consiglio d’Istituto o, se delegato, del dirigente
scolastico.
Sono utilizzabili edifici e attrezzature scolastiche fuori dall’orario di servizio come
disciplinato dal Consiglio d’Istituto.
L’uso della palestra è consentito da parte di soggetti esterni alla scuola ed autorizzati
dall’Ente Locale.
La scuola richiederà all’Ente Locale la sospensione del beneficio qualora si riscontrino
anomalie o inadempienze nell’uso delle strutture.
5.b. SERVIZI
109
5.b.1 SERVIZIO MENSA
In tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo è istituito il servizio mensa ad opera delle
rispettive Amministrazioni comunali.
La scuola assicura il servizio di assistenza alla mensa e al periodo di interscuola e si
impegna affinché il gestore del servizio mensa sia disponibile a tener conto degli
alunni che, per motivi religiosi, culturali o per motivi attestati di salute, richiedano un
menù diversificato.
Competenze dell’Istituzione scolastica:
comunicazione giornaliera alla ditta fornitrice del numero e della tipologia dei pasti
pulizia dei locali scolastici adibiti a refettorio (se non compresa nelle condizioni di
appalto)
vigilanza e assistenza agli alunni.
Ciascun Ente locale prende accordi con l’Ente gestore della mensa scolastica
relativamente a:
ricevimento dei pasti
predisposizione del refettorio
preparazione dei tavoli per i pasti
distribuzione dei pasti
pulizia e riordino dei tavoli dopo i pasti
gestione dei rifiuti.
5.b.2 CRITERI PER LA COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE MENSA
La gestione della mensa è di competenza dell’Amministrazione comunale; tuttavia, per
seguire il funzionamento del servizio, può essere istituita un’apposita Commissione
mensa regolamentata dalle singole Amministrazioni comunali.
La Commissione deve contemplare la presenza di rappresentanti dei docenti, dei
genitori, delle Amministrazioni comunali ed, eventualmente, di un responsabile della
ditta appaltatrice.
I commissari sono nominati per la durata di uno o due anni e l’incarico è rinnovabile.
Alla commissione sono, di norma, attribuiti i seguenti compiti:
•
controllo della funzionalità del servizio
•
controllo della quantità pro-capite
•
controllo dell’aderenza al menù stabilito
110
•
verifica del gradimento del menù proposto
•
comunicazione al Dirigente Scolastico in caso di anomalie di rilievo e
sollecitazione
•
all’Amministrazione di riferimento per l’intervento diretto presso la Ditta che
gestisce la mensa
•
controllo delle migliori condizioni di confort e di igiene.
I commissari mensa possono:
•
accedere alla refezione durante la mensa
•
assaggiare il cibo in distribuzione
•
consumare il pasto, previo accordo con l’Amministrazione comunale
•
prendere contatti con il personale preposto alla A.S.L. per informazioni attinenti
al servizio mensa.
La Commissione Mensa stabilisce le proprie riunioni secondo incontri programmati o
dettati da esigenze contingenti.
5.b.3 SERVIZI SOCIALI
L’istituto collabora con i servizi sociali dei Comuni di Santa Teresa di Riva, Antillo,
Savoca e S. Alessio Siculo per quanto concerne l’inserimento, l’integrazione ed il
supporto degli alunni diversamente abili o inseriti nella fascia del disagio. A questo
proposito vengono organizzati incontri, tavoli di lavoro, ed in collaborazione con l’ASL
di Santa Teresa di Riva (sezione di neuro-psichiatria) e con la psicologa d’istituto, si
pianificano e razionalizzano le risorse sia umane che strutturali utili per il successo
scolastico e formativo degli alunni. Il confronto con i servizi sociali avviene nel rispetto
dei singoli ruoli istituzionali e per il raggiungimento del bene comune ovvero
l’educazione e l’istruzione degli alunni.
Il piano è stato elaborato ed approvato dal Collegio dei Docenti in data 10
dicembre 2015 e adottato dal Consiglio di Istituto in data 10 dicembre 2015
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