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Relazione La Mendola

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Relazione La Mendola
DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE
Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
Area Protezione Passiva
Seminario di aggiornamento sulla Resistenza al fuoco e sulla
Reazione al fuoco
Approfondimenti sul decreto 9 marzo 2007
Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
e la sua futura evoluzione
Istituto Superiore Antincendi
25 febbraio 2010
Direzione Centrale Prevenzione e Sicurezza Tecnica
Area Protezione Passiva – Roma Capannelle
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1
La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Abrogazione vecchi riferimenti alla circolare 91/61
Circolare 91/61
91/61
Circolare
DM 99 marzo
marzo 2007
2007
DM
Carico d’incendio
Carico d’incendio
Classe del compartimento
Classe del compartimento
Norma verticale
verticale
Norma
Norma verticale
verticale
Norma
T
25 / 09 / 2007
(Data di entrata in vigore del DM 9 marzo 2007)
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2
La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Nuova assunzione per il kg di legna equivalente
• 1 kg di legna equivalente, in linea con gli atti normativi europei in
materia, è stato assunto pari a 17,5 MJ (il valore precedentemente
assunto era 18,5 MJ)
1 kglegna equivalente
= 17,5 MJ
1 MJ
= 0,057 kglegna equivalente
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3
La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sul fattore δq2 (fattore di rischio di incendio in relazione al
tipo di attività svolta)
La classificazione delle aree è di tipo qualitativo ed è analoga a quella di cui
all’appendice B della norma UNI 10779/2007 (Impianti di estinzione incendi – Reti
di idranti – Progettazione, installazione ed esercizio)
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4
La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sul fattore δq2 (fattore di rischio di incendio in relazione al
tipo di attività svolta)
Quantità
Disposizione spaziale
Velocità di combustione
Combustibilità
Potere calorifico
Materiali combustibili
Possibili fonti di innesco
Anche in relazione
alle lavorazioni eseguite
Possibilità di propagazione
delle fiamme
Innesco e propagazione
Caratteristiche plano-volumetriche
Caratteristiche di ventilazione
Compartimento
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sul fattore δq2 (fattore di rischio di incendio in relazione al
tipo di attività svolta)
Non è corretto considerare l’aggravio di rischio derivante dagli effetti dell’incendio
sulle persone presenti:
• Grado di affollamento
• Vulnerabilità degli individui
• Stato di vigilanza
• Ecc.
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sui coefficienti δni (fattori che tengono conto delle differenti
misure di protezione)
• δn1 - possono considerarsi equivalenti ai sistemi automatici di estinzione ad
acqua quelli che prevedono l’erogazione automatica di soluzioni schiumogene se
maggiormente idonee
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sui coefficienti δni (fattori che tengono conto delle differenti
misure di protezione)
• δn3 - può essere applicato in presenza di qualsiasi sistema di controllo dei fumi
che garantisca risultati di analoga efficacia a quelli automatici in termini di:
• Smaltimento del calore
• Sicurezza delle squadre di intervento
Ulteriori indicazioni in merito sono fornite nella citata L.C.
• δn4 - può essere correttamente utilizzato qualora l’impianto automatico di
rivelazione, segnalazione e allarme di incendio sia in funzione durante le 24 ore e
che, all’azionamento dell’allarme seguano le idonee procedure di emergenza
• δn5 - può essere adottato, al pari degli altri sistemi di protezione attiva,
esclusivamente in caso di presenza continuativa sulle 24 ore della squadra
aziendale incaricata della lotta antincendio
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sui coefficienti δni (fattori che tengono conto delle differenti
misure di protezione)
• δn8 – Percorsi protetti di accesso: sono quelli che consentono alle squadre di
soccorso di raggiungere il compartimento interessato dall’incendio partendo
dall’esterno della costruzione. Tale condizione si ritiene verificata quando:
• è presente un numero sufficiente di uscite verso l’esterno, correlate alle
dimensioni e alla tipologia di attività svolta, oppure
• in presenza di un ascensore di soccorso ai sensi del DM 15/09/2005
• δn9 – Per l’accessibilità ai mezzi di soccorso VVF si possono ritenere validi i
requisiti di accesso all’area normalmente richiesti dalle regole tecniche di PI
(purché garantiti nell’arco delle 24 ore).
Possono
ritenersi
accettabili
impedimenti
all’accesso,
purché
rapidamente
rimovibili con gli usuali dispositivi in dotazione alle squadre VVF
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti
sul
fattore
ψ
di
limitazione
della
partecipazione
alla
combustione dell’i-esimo materiale combustibile
• Il fattore ψi può essere assunto pari a 0,85 qualora l’i-esimo materiale sia
racchiuso in contenitori non combustibili e che conservino la propria
integrità durante l’esposizione all’incendio
• Tale requisito non può essere garantito da contenitori in:
• vetro
• bombolette spray
• altri recipienti di facile cedimento
in presenza di incremento di temperatura
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sulla valutazione su base statistica del carico d’incendio
specifico (comma 2 del punto 2 dell’Allegato al DM 9 marzo 2007)
• È consentita una valutazione statistica adottando valori con probabilità di
superamento inferiori al 20 %
•I valori medi devono essere moltiplicati per idonei coefficienti amplificativi
Funzioni densità di probabilità del carico d'incendio specifico
Distribuzione tipo Gumbel
0.015
Valore medio = 100 MJ/m2
0.0125
0.01
f(qf)
µqf
Frattile 80% f1 = 125 MJ/m2
σqf
Valore
frattile 80%
Coefficiente
Moltiplicativo
[MJ/m2]
[MJ/m2]
1
100
35
125
1,25
2
100
55
140
1,40
[MJ/m2]
0.0075
Frattile 80% f2 = 140 MJ/m2
0.005
0.0025
• Nota1,
0
il
corrisponde
0
50
100
150
200
300
al
medio
massimo
non
della
350
distribuzione (moda)
qf
f1(qf)
250
valore
f2(qf)
• Nota 2, la valutazione non tiene
conto della eventuale presenza di
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strutture combustibili (vedi oltre)
La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Scelta dei coefficienti moltiplicativi, sulla base di valori medi noti in letteratura :
• per attività piuttosto simili o con variabilità molto limitate per quanto riguarda il
mobilio o le merci in deposito è sufficiente scegliere un valore del coefficiente
moltiplicativo compreso tra 1,20 e 1,50
• per attività piuttosto dissimili o con variabilità maggiori per quanto riguarda il mobilio
o le merci in deposito è necessario scegliere un valore del coefficiente moltiplicativo
compreso tra 1,20 e 1,75
Per le attività riportate nell’appendice E
della EN 1991-1-2 “Eurocodice 1 – parte
1-2 azioni sulle strutture esposte al
fuoco”, il coefficiente moltiplicativo è già
stato stimato e risulta pari a 1,22
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti
sulla
valutazione
del
carico
d’incendio
specifico
per
compartimenti aventi elementi strutturali di legno
Si applica il seguente procedimento:
1)
Determinare la classe del compartimento prescindendo inizialmente dalla presenza degli
elementi strutturali lignei;
2)
Calcolare lo spessore di carbonizzazione degli elementi lignei corrispondente alla classe
determinata, facendo riferimento alla tabella seguente (tratta dalla EN 1995-1-2:
“Progettazione delle strutture di legno – Parte 1-2: Regole generali – Progettazione
strutturale contro l’incendio”)
3)
Determinare definitivamente la classe del compartimento, tenendo anche conto del
carico d’incendio specifico relativo alle parti di elementi lignei corrispondenti allo
spessore di cui al punto 2 che hanno partecipato alla combustione
Essenza
a) Legname tenero
(conifere) e faggio
b) Legname duro
(latifoglie)
Tipologia di legno
mm/min
Legno laminato incollato con densità caratteristica ≥ 290 kg/m3
0,70
Legno massiccio con densità caratteristica ≥ 290 kg/m3
0,80
Legno duro massiccio o laminato incollato con densità caratteristica ≥ 290 kg/m3
0,70
Legno duro massiccio o laminato incollato con densità caratteristica ≥ 450 kg/m3
0,55
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Non occorre reiterare la procedura
La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sull’applicazione dei livelli IV e V di prestazione
Committente
Attività particolarmente rilevanti
Progettista
Attività particolarmente vulnerabili
Proposti volontariamente
Disposizioni generali DCPST
Luoghi specifici
(ES locali adibiti a centro di gestione delle emergenze
a servizio di stabilimenti industriali)
Richiesti dai CPVVF
in casi particolari
e debitamente motivati
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sul calcolo del carico d’incendio
Scale di comunicazione
di tipo aperto
Solai che garantiscono
un’adeguata resistenza al fuoco
Unico compartimento
In questo caso è ammesso considerare
separatamente il carico di incendio agente sui
singoli livelli poiché è prevedibile un ritardo
non trascurabile nella diffusione dell’incendio
dal piano di origine a quelli immediatamente
superiori
Edificio multipiano
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La L.C. n. 414 del 28 marzo 2008
Chiarimenti sul calcolo del carico d’incendio
Solai privi di un’adeguata
resistenza al fuoco (REI)
Unico compartimento
In questo caso, nel calcolo del carico
d’incendio specifico, occorre riferirsi alla
superficie in pianta di un singolo livello
Edificio multipiano
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Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
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17
Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
ClaRaF 1.2: Principali caratteristiche
Interfaccia utente
intuitiva
Frequenti richiami
esplicativi al DM 9
marzo 2007
Aggiornamento in
tempo reale della
formula relativa al
qf,d
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Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
ClaRaF 1.2: Principali caratteristiche
Vasto Database di arredi e merci in
deposito personalizzabile tratto da
3 Approcci alternativi
per il calcolo del qf
• Structural Design for Fire Safety,
Andrew H. Buchanan, John Wiley &
Sons, LTD
• Comportamento al fuoco dei materiali,
dei componenti costruttivi e degli arredi,
ANIA, Edizione 1986
• Eurocodice EN 1991-1-2
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Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
ClaRaF 1.2: Principali caratteristiche
La selezione dei fattori di rischio e di protezione avviene tramite apposite maschere
In ClaRaF 1.2 è possibile includere il contributo di elementi strutturali lignei
Procedura semplificata
20
Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
ClaRaF 1.2: Principali caratteristiche
Predisposizione di stampabili riepilogativi del calcolo effettuato
21
Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
ClaRaF 1.2: Linee guida per un corretto utilizzo
• Assicurarsi di utilizzare la versione aggiornata del programma, scaricabile
dall’indirizzo http://www.vigilfuoco.it/speciali/editoria/biblioteca/pdf/ClaRaF_1_2.zip
(da vigilfuoco.it cliccare su Prodotti antincendio sicuri, poi su Certificazioni ed Omologazioni Prodotti nei settori
della Reazione e della Resistenza al fuoco)
• Installare il programma nella cartella C:\Programmi\ClaRaF (riferimenti assoluti)
• In caso di una nuova installazione effettuare una copia di backup del file
C:\Programmi\ClaRaF\ClaRaF.mdb se modificato
• Impostare la virgola come separatore di sistema delle cifre decimali
• ClaRaF 1.2 è stato sviluppato per girare sotto Windows XP
• È possibile contattare tramite e-mail l’Area Protezione Passiva agli indirizzi:
[email protected] e [email protected] per ricevere supporto
tecnico (≈400 e-mail scambiate finora), ma prima si consiglia di:
• Consultare il manuale utente, scaricabile anche separatamente dall’indirizzo
http://www.vigilfuoco.it/notiziario/download_file.asp?id=7072
22
Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
ClaRaF: ulteriori indicazioni
• Nell’approccio 1 (valore orientativo per attività), per quelle attività tratte
dall’Appendice E della EN 1991-1-2, per determinare il valore al frattile 80% è
necessario selezionare un coefficiente pari a 1,25
• Nell’approccio 2 (valore orientativo per arredo e/o merci in deposito), il valore
relativo al tipo di merce in deposito è espresso in realtà in MJ/m2/m, esso è cioè
riferito alla superficie in pianta del compartimento, comprensiva anche di eventuali
corsie o altri spazi liberi da merci, per unità di altezza di impilamento delle merci.
• L’approccio 2, inoltre, pur non essendo descritto esplicitamente nel DM 9 marzo
2007, è una semplificazione conservativa dell’approccio 3 (valore per materiale)
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Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
Sviluppi futuri a breve termine (fine 2010): ClaRaF 2.0
Attualmente è in sviluppo la versione 2.0 del software, le principali caratteristiche sono:
• Linguaggio di programmazione “Visual Basic .NET”, con nuove funzionalità
• Compatibilità con i più recenti sistemi operativi (Vista, Sette, ecc.)
• Menù di selezione a completamento automatico
• Possibilità di salvare i vari calcoli effettuati
• Possibilità di caricare altri database
• Inserimento dei dati personali del professionista in modo che figurino sui prospetti riepilogativi
• Esportazione dei prospetti riepilogativi in vari formati (doc, pdf, rtf, ecc.)
• Nuova e più completa procedura per tenere conto della presenza di elementi strutturali lignei
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Il programma ClaRaF di resistenza al fuoco
Sviluppi futuri a medio/lungo termine (2012/?): ClaRaF 3.0
Caratteristiche ipotizzabili
• Sviluppo di un’applicazione web-based che non richiede l’installazione di file da
parte dell’utente
• Compatibilità con altri sistemi operativi open source
• Integrazione con procedure per il calcolo di curve parametriche, modelli di
incendio localizzato, ecc…
•?
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25
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