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024 MD Piede torto congenito
COMUNICATO STAMPA/NOTIZIE Agli organi d’informazione Prot. N.024 MD/2009 Forlì, 06/03/2009 Ridare speranza a tutti i bambini con malformazioni agli arti inferiori: il percorso del piede torto congenito dell’Ausl di Forlì Ridonare a tutti i bambini con malformazioni agli arti inferiori la possibilità di camminare e correre come i loro amici. L’Ausl di Forlì ha varato un nuovo percorso per la presa in carico globale del piede torto congenito, messo a punto grazie alla collaborazione fra l’U.O. di Recupero e Rieducazione funzionale, diretta dal dottor Germano Pestelli, l’U.O. di Pediatria, diretta dalla professoressa Paola Dallacasa, l’U.O. di Neuropsichiatria infantile, e una convenzione col chirurgo Tommaso Ventre, dell’U.O. di Ortopedia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Ferrara, al quale saranno indirizzati i casi più gravi, che necessitano dell’intervento chirurgico. L’integrazione fra le diverse unità operative consentirà di seguire il piccolo paziente sin dalla nascita, facilitandone la guarigione: un pool multidisciplinare di professionisti valuterà a intervalli periodici ogni singolo caso per decidere se proseguire con la riabilitazione o ricorrere al trattamento chirurgico, dopo il quale riprenderà comunque il percorso rieducativo. «La nostra unità, in collaborazione con l’U.O. di Pediatria, continuerà a farsi carico dei pazienti con piede torto congenito di media gravità – illustra la dottoressa Paola Maltoni, dell’U.O. di Recupero e Rieducazione funzionale dell’Ausl di Forlì – la novità riguarda i piccoli con malformazioni più importanti: in precedenza, infatti, questi ultimi dovevano rivolgersi ad altre sedi. Ora, invece, il dottor Tommaso Ventre visiterà i piccoli a Forlì e deciderà insieme agli altri professionisti coinvolti quali sono i casi da sottoporre a intervento chirurgico. Una volta conclusa l’operazione, effettuata a Ferrara, i pazienti torneranno a Forlì per completare l’iter riabilitativo». Il percorso riconosce infatti un ruolo preminente proprio alla riabilitazione. «Una volta, si tendeva ad aggredire chirurgicamente il bambino dopo pochi mesi – spiega il dottor Tommaso Ventre – oggi, invece, l’intervento è riservato solo ai casi più gravi e comunque con tecniche meno invasive. Diversamente da quanto accadeva in passato, dunque, il trattamento chirurgico è indicato solo per i casi resistenti alla fisioterapia». A Ferrara, il dottor Ventre opera una quindicina di piedi torti congeniti gravi l’anno, utilizzando tecniche mini-invasive. Per quanto riguarda l’Ausl di Forlì, invece, su 20-25 bambini con piede torto congenito ogni anno, sono 4-5 quelli che necessitano di integrare il trattamento riabilitativo con l’intervento chirurgico. Il percorso, unico in Emilia-Romagna, inizia sin dai primi istanti di vita del piccolo. «L’iter viene attivato dall’U.O. di Pediatria – illustra la dott.ssa Maltoni – che ci segnala i casi di piede torto congenito. I neonati colpiti da tale patologia in forma più grave vengono subito presi in cura dall’ortopedico e dal fisiatra, e quindi avviati a trattamento riabilitativo». Nella prima settimana si procede con l’elasticizzazione del piede per passare poi a un percorso progressivo con gessi per qualche settimana. Quindi, si ricorre al trattamento integrato riabilitativo-ortesico. _________________________________________________________________________________ Comunicazione, Relazioni interne, Relazioni con il cittadino, Ufficio Stampa C.so della Repubblica, 171/D – 47100 Forlì T. +39.0543.731007/30/61 F. +39.0543.731064 E-mail: [email protected] ; Sito web: www.ausl.fo.it Al terzo o quarto mese di vita, gli specialisti coinvolti si ritrovano di nuovo insieme per stabilire come proseguire l’iter, se in questo modo o prevedendo l’intervento chirurgico. «Il percorso terapeutico è condizionato dalla valutazione iniziale alla nascita e da quella al terzo mese – precisa la dottoressa Maltoni - una riducibilità manuale della deformità maggiore del 50% in genere è più indicativa per il proseguimento con il trattamento conservativo (riabilitazione, ortesi e bendaggi funzionali) mentre se la riducibilità è inferiore al 50% è quasi sempre necessario ricorrere all’intervento chirurgico, dopo il quale occorre comunque tornare alla fisioterapia. Quest’ultima, poi, è fondamentale anche nell’ottica dell’operazione, in quanto il piede va preparato all’intervento». Il percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo del piede torto congenito conferma l’impegno dell’Ausl di Forlì nel garantire percorsi di presa in carico globale del paziente, trattato con un approccio multidisciplinare e seguito passo a passo in tutto il suo iter di cure. Matteo Dall’Agata Staff Comunicazione, Relazioni Interne, Relazioni con il Cittadino, Ufficio Stampa Ausl di Forlì Corso della Repubblica 171/d - 1° piano - Forlì tel.0543/731062 fax:0543/731064 cell. 349 4350060, 328 5305542 www.ausl.fo.it _________________________________________________________________________________ Comunicazione, Relazioni interne, Relazioni con il cittadino, Ufficio Stampa C.so della Repubblica, 171/D – 47100 Forlì T. +39.0543.731007/30/61 F. +39.0543.731064 E-mail: [email protected] ; Sito web: www.ausl.fo.it