Scuola e beni culturali, modelli di azione nell`esperienza di Parma e
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Scuola e beni culturali, modelli di azione nell`esperienza di Parma e
SCUOLA E BENI CULTURALI, MODELLI DI AZIONE NELL’ESPERIENZA DI PARMA E PROVINCIA Il rapporto tra la scuola e i beni culturali si va profondamente ristrutturando in questo periodo di forte spinta innovativa della scuola. Le considerazioni che seguono intendono illustrare sinteticamente, dal punto di vista della scuola, quali prospettive si stanno dibattendo per poi passare all’illustrazione, per tipologie, di alcune esperienze compiute nella città di Parma e in provincia. Scuola beni culturali, un rapporto in evoluzione Il punto di partenza più significativo per riconsiderare la relazione scuola-beni culturali è costituito dal dibattito aperto sul rinnovamento dell’enciclopedia del sapere scolastico testimoniato dal documento sulle conoscenze essenziali per la formazione di base del giovane, che si tradurrà in programmi per i diversi gradi scolastici ristrutturati. La presenza dei beni culturali come «oggetti di sapere del territorio» pone questioni che i programmi dovrebbero calare nelle indicazioni curricolari specifiche, con riflessi evidenti sulla operatività scolastica. Un’auspicabile promozione scolastica del complesso delle attività legate alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali porterebbe anche alla maturazione del senso storico e di una più compiuta responsabilità ambientale, nonché allo sviluppo di sofisticate competenze. Con queste parole il documento associa la funzione civile e di apprendimento che i beni culturali possono svolgere nel curricolo scolastico: se da un lato la loro conservazione è una responsabilità civile e culturale, dall'altro la loro conoscenza sviluppa il senso dell'identità storica e delle radici di civilizzazione di una comunità. In realtà sarebbe stato auspicabile che questo concetto fosse ulteriormente precisato nell'illustrazione degli ambiti disciplinari, soprattutto dell'ambito antropologico, anziché collocarlo solo in chiusura del documento mentre si parla della necessità di favorire l'incontro tra i giovani e la civiltà figurativa attraverso una lettura coordinata del suo complesso costituirsi, nel tempo storico e negli spazi d'uso, in forma, immagine, oggetto, territorio. Ugualmente la sollecitazione ci pare decisiva per avviare la consapevolezza dell’indispensabile considerazione simultanea museo/patrimonio culturale del territorio onde uscire dalla strettoia della didattica museale come didattica specialistica per le raccolte d'arte. Il costituirsi complesso nel tempo e nello spazio di vita quotidiana, di forme, immagini, oggetti, paesaggi richiama alla mente la definizione di bene culturale e ambientale che diede qualche tempo fa Umberto Eco, FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] definendolo un flusso di comunicazione, un messaggio con una funzione informativa precisa, ma anche con una funzione di provocazione all’attualità e al presente. Sul piano metodologico il sapere del territorio, di cui i musei sono parte integrante, viene riconosciuto come potente veicolo di innovazione e di «rivitalizzazione dell’istruzione che circola nella scuola per scuoterla e animarla dal suo antico torpore» (Frabboni). Prendiamo ad esempio la più tradizionale abilità della scuola, la lettura, e proviamo a pensarla non solo applicata alle parole del libro. Gambi parla di territorio e paesaggio come palinsesto in cui si esprimono solidarietà e conflitto con il passato, nel quale i segni della natura, della storia, dell’intervento dell’uomo si intersecano. In esso la lettura diventa azione pratica attraverso l’osservazione e l’interpretazione; per l’alunno ciò significa capacità di prestare attenzione a fenomeni, capacità di stabilire relazioni possibili, di misurare e verificare, di formulare ipotesi e ricostruzioni. Il territorio, i luoghi della memoria (dai musei agli archivi, ai monumenti) insegnano a leggere nel senso più profondo del termine, perché i loro linguaggi sono partecipativi, polivalenti, vi si intersecano parole, immagini, oggetti, spazi. Leggere il locale significa inoltre saper avviarsi ad altri spazi, dall’eurocentrismo alla moderna globalizzazione, perché, alla fine, leggere vuol dire sentire un altro che può diventare piano piano nostro, appartenente al nostro spazio della mente. Cosi Raimondi può dire «c’è sempre un matrimonio tra lo spazio geografico del territorio con i suoi elementi e lo spazio della mente». Il secondo riferimento forte del cambiamento che coinvolge la scuola, riguarda l’applicazione dei principi di decentramento e autonomia collegati all’entrata in vigore della legge n. 59/97 e dei successivi decreti legge. In particolare, il riferimento primo in materia di fruizione dei beni culturali, riguarda l'Accordo quadro tra Ministero dei beni culturali e Ministero della pubblica istruzione, firmato nel marzo 1998, che ha stabilito regole profondamente innovative per la sperimentazione di attività didattiche in partenariato tra istituti scolastici autonomi e servizi educativi delle soprintendenze. Se a questo panorama normativo si aggiungono gli strumenti delle intese e delle convenzioni come strumenti operativi di stimolo e facilitazione delle diverse situazioni locali per avviare azioni concrete di partenariato, si presenta uno scenario fortemente innovativo nel quale convergono esperienze precedenti e si aprono ampi spazi inesplorati di gestione e di progettazione interistituzionale. Permane un ostacolo, che ci permettiamo di sottolineare, frutto dell'ottica ancora centralista, che è dura a morire. Per quale ragione dall'accordo sono lasciate fuori le istituzioni culturali locali, musei locali, archivi, ecc.? Probabilmente il tema dovrà essere affrontato nell'ambito della ristrutturazione del Ministero dei beni culturali e, pensiamo, che per il coordinamento delle esperienze di didattica possa essere significativo il livello regionale collegato con il Servizio di documentazione dei servizi educativi del museo e del territorio già operante in sede centrale. FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] Le esperienze di un territorio Le ipotesi di lavoro attuate a Parma e provincia negli anni scorsi con sperimentazioni attuate soprattutto nell’ambito dei progetti di qualificazione scolastica per l’attuazione del diritto allo studio nella scuola dell’obbligo, con finanziamenti regionali e/o dell’ente locale, rappresentano uno dei numerosi sforzi che, a livello decentrato in molte città, è stato compiuto per ‘provare’ una collaborazione interistituzionale in materia di utilizzo dei beni culturali per la didattica e per il curricolo. Si precisa ‘per la didattica e per il curricolo’ in quanto l'intendimento è stato quello di superare le visioni parziali della didattica dell'opera d'arte, del documento d'archivio, della visita al monumento, per tentare una risposta ad un interrogativo più complessivo: il sistema dei beni culturali locali può divenire elemento forte del curricolo di scuola, del progetto educativo d'istituto e attraversare trasversalmente i diversi insegnamenti disciplinari? Una scommessa importante tesa ad evitare il frammentarismo e l'occasionalità che sovente caratterizza le esperienze di didattica dei beni culturali nella scuola. Ci pare che la serie di iniziative, che dal 1989 con diversa intensità si sono susseguite, possano essere presentate considerando alcune tipologie che sottolineano la dimensione caratterizzante del progetto stesso. Modello centrato sul coordinamento interistituzionale Il progetto “Città scuola beni culturali” coordinato dall’Assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Parma negli anni 1989/1995 ha affrontato il problema della collaborazione e del coordinamento interistituzionale per fornire alle scuole del comune un supporto alla didattica con i beni culturali e all’utilizzo delle istituzioni culturali preposte alla loro conservazione e valorizzazione. L’orizzonte di riferimento è stato soprattutto il curricolo storico–antropologico-artistico della scuola elementare e media. Un’attività di aggiornamento, rivolta ai docenti, alla quale contribuiscono per la loro specificità ognuna delle istituzioni culturali del territorio coinvolte (museo, archivio, biblioteca ecc.), è seguita da una serie di education mirate e rivolte anch'esse ai docenti, sui luoghi e sui percorsi nel territorio scelti dagli esperti. La funzione dell'education è quella di simulare la visita e/o il percorso con la classe, che usufruiscono solo in sporadiche occasioni del supporto dell'esperto, lasciando al docente il ruolo decisivo nell'effettuazione della ‘lezione fuori aula’. Le classi comunque prenotano la visita all'istituzione culturale, che attrezza spazi e materiali mirati collegati alla fase di aggiornamento. Ogni periodo storico, trattato in successione nei diversi anni scolastici, è corredato da quaderni metodologici per i docenti con apparato documentario adeguato (utilizzato poi nell’educazione e nelle visite delle classi) e da quaderni operativi per gli alunni, che hanno il duplice scopo di fornire traccia per l'operatività e di lasciare loro documentazione dei beni culturali più rilevanti del territorio. FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] Modello centrato sulla fruizione dell'attualità culturale locale La città ha aperto uno spazio espositivo riservato ad artisti di Parma e/o a personaggi che si sono distinti per la loro attività: si tratta di una sorta di museo vivo della città, che ogni anno organizza uno o più eventi espositivi in collaborazione con altre istituzioni culturali. Per ogni mostra è prevista la redazione di un quaderno operativo della serie Visitare la mostra di … per la fruizione da parte delle classi della scuola dell'obbligo accompagnate dai docenti, che sono introdotti con un’education apposita. I tre quaderni sinora editi contengono alcune linee di lavoro didattico: la proposta di percorsi tematici in mostra da effettuare con la classe la proposta di attività operative preparatorie e successive alla visita la cronologia degli avvenimenti cittadini e nazionali relativi al periodo storico dell'artista che espone. In questo filone può rientrare anche il progetto rivolto alla fruizione della Pinacoteca Stuard (struttura museale storico-artistica di proprietà comunale), che affronta il tema della conoscenza del sistema delle opportunità presenti nel tessuto cittadino per sviluppare, a partire appunto dalla Pinacoteca, una serie di occasioni integrate di approfondimenti tematici. Esse costituiscono di per sé progetti mirati e stimoli per la produzione diretta da parte delle scuole di materiale per la conoscenza del patrimonio diffuso nella città e nel territorio. Con questa prospettiva si integrano i temi delle scelte progettuali e urbanistiche che animano il dibattito culturale cittadino e delle quali le scuole sono fatte partecipi con semplici iniziative di coinvolgimento, quali ipotesi progettuali suggerite dai ragazzi e studio di angoli e quartieri della città. Modello di progettazione coordinata scuola - ente culturale Il progetto del Comune di Poviglio (Reggio Emilia), confinante con Parma e anticamente parte del Ducato di Parma Piacenza e Guastalla, con la collaborazione dell’Istituto regionale per i beni culturali dell'Emilia Romagna (Ibc), intende affrontare il problema del rinnovamento dei contenuti di insegnamento di una disciplina, la geografia, nell’ambito della lettura del territorio e di suoi segni. L’approccio integra la formazione dei docenti con il supporto del lavoro didattico in classe per la realizzazione di mini ricerche. Il prodotto finale, oltre a dare conto della formazione e dei criteri di progettazione condivisa per l’attività didattica mirata, riporta esempi e frammenti dei lavori e delle attività dei ragazzi utilizzando il modello ipertestuale delle «parole calde», cioè di concetti specifici, metodi di ricerca particolari, contenuti significativi sui quali si apre una finestra rivolta al prodotto reale dei ragazzi. La diffusione di questo materiale, nel caso specifico relativo all’organizzazione storica del territorio di alcuni comuni rivieraschi del Po, riguarda quindi sia gli alunni che i docenti. Sempre in questa prospettiva, si segnala un lavoro analogo in atto nel Comune di Vernasca (Piacenza), che ha recentemente allestito un centro visita sulla Via Francigena dotato di supporti didattici multimediali e di schede FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] di lavoro. Le scuole locali sono chiamate ad arricchire, con loro approfondimenti, il materiale già presente e a sperimentare visite sul territorio mirate a offrire itinerari analoghi alle scuole della provincia. Conclusivamente riteniamo di poter affermare che le esperienze sommariamente presentate potranno trovare ulteriore incentivo nella normativa in via di definizione inerente l’autonomia delle scuole e la flessibilità nella costruzione del curricolo e dell'organizzazione didattica. Restano alcuni criteri di lavoro essenziali che segnaliamo come ‘regolarità’ del rapporto che si sta costruendo tra scuola e beni culturali del territorio. la progettazione comune scuola/strutture del territorio in materia di didattica del patrimonio, con una pari dignità, è una condizione essenziale per il successo e il valore di apprendimento delle varie attività, soprattutto in attuazione della progettualità ipotizzata anche dall''art. 7 della legge 352/97 Disposizioni sui beni culturali; il riferimento ad un patrimonio di esperienze e di documentazione che riguarda diversi livelli territoriali, dal territorio comunale alla provincia e alla regione, per arrivare alle opportunità indicate dall’Accordo quadro sull’educazione al patrimonio culturale – sottoscritto tra Ministero dei beni culturali e ambientali e Ministero della pubblica istruzione –, deve diventare oggetto di riflessione nelle scuole per influire sulle decisioni lasciate alla periferia in materia di arricchimento e adattamento dei programmi delle diverse discipline; la ristrutturazione dei curricoli, auspicata nell’autonomia didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche, apre spazi per l’approfondimento e l’integrazione della cultura locale e del suo patrimonio nel curricolo globale oltre che per l’attivazione di esperienze di operatività artistica, esplorativa e culturale extracurricolari. FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] Allegato n. 1 Documenti del Ministero della pubblica istruzione I contenuti essenziali per la formazione di base, Ministero della pubblica istruzione, 1998 Le conoscenze fondamentali per l’apprendimento dei giovani nella scuola italiana nei prossimi decenni, collana Studi e documenti degli Annali della pubblica istruzione, 1997, n. 78 Schema di regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, Ministero della pubblica istruzione, settembre 1998 Accordo quadro del Ministero della pubblica istruzione e Ministero dei beni culturali sull'educazione al patrimonio culturale, 20 marzo 1998 Il dibattito culturale L. Ossi, Arte e patrimonio artistico, Milano, 1994 R. Semeraro, L’ambiente specchio dell’uomo tra educazione e progetto, Fsa Enea, Roma,1995 La didattica museale, una didattica d’intersezione, in Cadmo, Napoli, 1997 F. Frabboni (a cura di), Ambiente e educazione, Bari, 1992 M. Calidoni, Scuola e beni culturali e ambientali, in “Ippogrifo”, 1991, n. 3 Le esperienze Quaderni metodologici “Progetto città scuola beni culturali”. Équipe di progetto coordinata da M. Calidoni, Comune di Parma, 1989 -1998 Aspetti metodologici La strada FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] Città della chiesa città del Comune Le opere e i giorni nelle immagini della città medievale Le dinastie ducali e la città Maria Luigia:storia di una sovrana e del suo ducato I tempi e i luoghi del Correggio Parma: dalle Riforme alla Restaurazione Parma : dai fermenti dell'Unità al nuovo secolo Pinacoteca Stuard : arte, santi e devozione a Parma nel Medioevo Volumetti rivolti agli alunni Il Battistero di Parma, guida alla visita per i ragazzi (con modellino in cartoncino per la ricostruzione) Parma: dalle Riforme alla Restaurazione, quaderno dell'alunno Parma : dai fermenti dell'Unità al nuovo secolo, quaderno dell’alunno Quaderni didattici per la visita di mostre da parte delle classi accompagnate dai docenti. Équipe di progetto coordinata da M. Calidoni Visitare la mostra di Giulio Carmignani, Comune di Parma, 1996 Visitare la mostra “Casa Barilli”, Comune di Parma, 1997 Una città disegnata, Alessandro Sanseverino, Fondazione Cassa di risparmio, 1997 Visitare la mostra “Erberto Carboni, dal futurismo al Bauhaus”, Comune di Parma, 1998 Quaderni di lettura interdisciplinare del territorio FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] Vernasca, un luogo da interpretare, Comune di Vernasca e Ibc, 1998 Poviglio: tra i campi e le strade, Comune di Poviglio e Ibc, 1998 M. Calidoni (a cura di), La Via Francigena, Edizioni della Provincia di Parma ,1996 FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected]