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3 cose da dire ai figli quando ci si separa
3 cose da dire ai figli quando ci si separa informazioni tel. 347 2335815 - 0185 598811 [email protected] www.centrocometa.it sedi CHIAVARI: C.so Montevideo, 17/2 GENOVA: Via G.T. Invrea, 20/16A 3 cose da dire ai figli quando ci si separa 1.Introduzione 2. Abbiamo deciso di separarci, e adesso? 3. La comunicazione 4. 3 cose da dire ai figli 5. Cosa NON dire 6. Consigli generali 2 3 cose da dire ai figli quando ci si separa 1) Introduzione “Nel soggiorno di una casa il papà chiama a raccolta i tre figli: Simone di tre anni, Francesca di nove e Giulia di quindici; chiede loro di sedere attorno al tavolo e annuncia: io e la mamma abbiamo qualcosa da dirvi”. Il tono della voce è serio, l’espressione di entrambi i genitori un po’ tesa. Francesca e Giulia siedono, mentre Simone si accomoda sul pavimento stringendo tra le mani il suo giocattolo preferito. Il papà dice “...bambini, io e la mamma dobbiamo dirvi qualcosa di molto importante, avete già notato che da qualche tempo litighiamo spesso e questo vi fa star male, noi non andiamo più d’accordo e così abbiamo deciso di separarci” Francesca interviene e chiede “perché? Non potete fare pace? Io non voglio!” E la voce è rotta dal pianto. La madre interviene “non dovete preoccuparvi, vedrete che staremo tutti meglio”. Giulia risponde “Certo! Voi starete meglio! Si capisce che siete soltanto due egoisti, pensate soltanto a voi e a noi chi ci pensa?” La tensione sale, i genitori si sentono sempre più in difficoltà e cercano di rassicurare i figli. Papà “Voi continuerete a vivere qui con la mamma, io andrò in un’altra casa ” Francesca spaventata e confusa si rivolge alla mamma: “ti prego... perché? Che vuol dire? Che papà non lo vedremo più? Voi non ci volete bene”. E non riesce a proseguire. Giulia, alzando il tono della voce: “Tutte storie! Non vi voglio sentire!” E si alza in piedi con uno scatto, facendo il gesto di voler andare fuori dalla stanza. Simone segue tutta la scena muovendosi ai piedi delle sorelle, cercando dapprima di coinvolgerli in un gioco, e poi rinunciando sentendo una chiusura da parte loro; non prova neppure ad avvicinarsi ai genitori; evidentemente non ha compreso il significato delle parole che sono state dette, ma sente nell’aria che qualcosa non va, diventa irrequieto e cerca di interrompere quella situazione che gli procura ansia, richiamando l’attenzione ma, non riuscendo nel suo intento, torna a sedersi sul pavimento. Questa situazione difficile sarà capitata a molti dei genitori che hanno deciso di separarsi. Essi, meglio di noi, sanno com’è stato difficile affrontare il cosiddetto momento della rivelazione. Quei discorsi tante volte ripetuti e preparati, riaggiustati mille volte con parole diverse; quel discorso finalmente “perfetto”, preconfezionato dopo i tanti dubbi: “lo dico io, lo dici tu” tra i due genitori, quelle parole pesate, ricercate per fare meno male. 3 3 cose da dire ai figli quando ci si separa 2) Abbiamo deciso di separarci, e adesso? La preoccupazione primaria quando prendiamo la decisione di separarci è come dirlo ai nostri figli e quali effetti avrà la notizia su di loro. In realtà non esiste una reazione unica alla separazione dei genitori ma molte reazioni possibili dovute all’intrecciarsi di differenti fattori di tipo sociale, economico, legale e psicologico. Questi eventi possono migliorare o aggravare lo stato di stress nei figli durante tutto l’iter della separazione. Una delle paure dei genitori che scelgono di separarsi è che i figli risentiranno non solo a breve termine ma anche a lungo dei disagi legati alla separazione dei genitori, in realtà si è visto come i disagi maggiori tra i membri della famiglia si hanno entro i primi due anni dall’evento e dopo questo periodo solitamente il nucleo familiare e i figli ritrovano un nuovo e funzionale equilibrio, a patto che la separazione sia stata gestita in modo corretto. “non esiste una reazione unica alla separazione dei genitori ma molte reazioni possibili„ Possiamo quindi dire che se è vero che il primo periodo dopo la decisione di separarsi vede i figli impegnati a gestire un forte stress, legato anche al fatto che spesso è per loro la prima situazione emotivamente gravosa che si trovano a vivere, è anche vero che se la separazione è gestita in maniera adeguata non si verificano in loro effetti a lungo termine. 3) La comunicazione Uno degli aspetti più difficili da gestire, una volta che la decisione di separarsi è stata presa, è quello di comunicarla ai figli. Le domande che spesso i genitori si pongono sono quelle relative al cosa dire e di come dirlo. Spesso la paura della possibile reazione dei figli porta i genitori a continuare rimandare il momento della comunicazione sino al momento in cui un “in realtà per i genitore va via di casa. In realtà per i bambini è molto importante ascoltare e ricevere la comunicazione dai genitori insieme. bambini è molto importante ascoltare e ricevere la comunicazione dai genitori insieme„ Quando, al contrario, i genitori sono in conflitto tra loro, o semplicemente vivono ciascuno la propria realtà rispetto a quanto sta accadendo, capita che ciascuno di loro, senza parlare con l’altro, racconti ai bambini, in momenti diversi, perché si stanno separando. In questi casi, sicuramente i bambini ascolteranno due versioni diverse dei fatti ovvero due differenti storie della separazione. Molto spesso queste storie risulteranno opposte e questo è assolutamente normale poiché esse sono versioni personali e individuali della storia coniugale. 4 3 cose da dire ai figli quando ci si separa È comprensibile che ciascun coniuge abbia la propria versione del perché si stia separando e, solitamente, almeno all’inizio, ciascuno genitore attribuisce la causa del divorzio all’altro. Costruire una storia “condivisa” della separazione può rappresentare un passo avanti in vista della protezione dei figli dai traumi dell’evento disgregatore del nucleo familiare. È importante però che la comunicazione venga fatta nel momento in cui i genitori si sentono sicuri delle decisioni prese: la confusione, i dubbi e i ripensamenti non possono essere condivisi con i figli poiché legata al momento in cui devono decidere o non sono ancora sicuri sulla separazione non devono essere condivisi con i figli per evitare che si sentano incerti o che alimentino false illusioni. “costruire una storia “condivisa” della separazione può rappresentare un passo avanti in vista della protezione dei figli dai traumi dell’evento disgregatore del nucleo familiare„ Possiamo immaginare che l’impatto di questa notizia sarà ridotto se la comunicazione viene fatta in un ambiente rilassato e familiare, con la possibilità di avere a disposizione tutto il tempo necessario per rispondere alle domande che i figli potrebbero voler fare. 4) 3 cose da dire ai figli 1. TI VORREMO SEMPRE BENE I figli devono essere rassicurati che, anche se l’unione è finita, avranno sempre due genitori che li amano e che continueranno ad occuparsi di loro e che per loro collaboreranno. Il danno maggiore che si possa fare ad un figlio, in questi casi, è negargli l’accesso all’altro genitore, nonché ai nonni, zii, cugini dell’altro ramo familiare. 2. PERCHÉ CI SEPARIAMO In questo caso è importante ricordare che le spiegazioni vanno adeguate all’età dei figli. Quello che può comprendere un bambino in età prescolare è ben diverso da ciò che si può dire ad un adolescente. “è importante ricordare che le spiegazioni vanno adeguate all’età dei figli„ In generale però è importante dare una motivazione, spiegare cosa ha portato alla decisione di separarsi: ad un bambino più piccolo sarà sufficiente spiegare che non si va più d’accordo mentre le spiegazioni possono diventare più articolate coll’aumentare dell’età. Importante è non portare come motivazione le colpe dell’altro genitore ma condividere, al di là dei conflitti di coppia, la responsabilità della comunicazione. 3. COSA SUCCEDERÀ ADESSO I bambini hanno bisogno di certezze, di sapere quali effetti avrà sulla loro vita il cambiamento. 5 3 cose da dire ai figli quando ci si separa Spiegare loro come verranno organizzate le giornate, quanto tempo passeranno con un genitore e con l’altro, ha un effetto tranquillizzante per loro. Sapere che non sarà sconvolta la loro routine, che continueranno a volgere tutte le attività come di consueto darà loro l’impressione che non tutto il loro mondo sta per cambiare. 5) Cosa NON dire Ci sono cose da attivare in relazione all’età e ai particolari comportamenti che i figli metteranno in atto a partire dal momento della rivelazione; ma ci sono atteggiamenti e azioni che vanno evitati, comunque, e sempre. 1) Parlare male dell’altro genitore in presenza del figlio o lasciar intendere che è cattivo, che è responsabile del dolore di tutti. I figli, soprattutto i più piccoli, amano allo stesso modo, cioè tantissimo, entrambi i genitori e, dunque, in generale nulla è per loro più doloroso che ascoltare cattiverie e offese nei loro confronti. Il dolore si amplifica notevolmente, pertanto, se a pronunciare le offese e le cattiverie nei confronti della madre o del padre è proprio l’altro genitore. Il figlio è messo nella terribile condizione di soffrire perché sente le offese rivolte a qualcuno che ama e che vorrebbe difendere ma non può senza il rischio di far soffrire l’altro genitore, che pure è oggetto del suo amore. Il figlio spesso è messo nella assurda trappola emotiva per cui è non libero di amare suo padre o sua madre, nei confronti del quale ascolta commenti negativi, perché l’altro genitore non condivide questo amore, ma nello stesso tempo, non è libero di odiare il genitore che pronuncia quei commenti poiché, ovviamente, per natura, un figlio vuole bene anche al genitore “aggressore”. Non vi è condizione più dolorosa che dover difendere qualcuno che si ama da qualcuno che pure si ama. Evitare di criticare l’altro genitore in presenza del figlio permette di evitargli questa condizione di sofferenza. “è estremamente importante che i genitori recuperino o non perdano, a causa dei conflitti o della separazione, la capacità di allearsi tra di loro come genitori„ 2) Coinvolgere i figli nelle discussioni degli adulti sia in maniera indiretta, come uditori, sia in maniera diretta, chiedendo loro di dire chi ha ragione tra i genitori, se mamma o papà. Nelle situazioni di separazione è facile che gli adulti si trovino a discutere, in prima persona o con altri, di tutto quello che appartiene alla vicenda separativa esprimendo giudizi, pareri o punti di vista sull’andamento delle cose, anche attraverso critiche e rimproveri severi nei confronti delle scelte o dell’operato dell’altro genitore. Molte volte, a complicare ulteriormente la posizione dei figli, succede che i contenuti delle discussioni vertano proprio su di loro, sui loro stati emotivi, sul modo in cui l’altro genitore li educa o li tratta, su come dovrebbe o non dovrebbe comportarsi nei loro riguardi. Naturalmente, questo clima di tensione e di pesante intransigenza che può venirsi a creare grava sui figli i quali, invece, cercano, indipendentemente dall’attenzione degli 6 3 cose da dire ai figli quando ci si separa adulti a riguardo, di conservare e proteggere i propri spazi “il diritto di essere emotivi e la loro tranquillità nella situazione di grande incertezza bambino e figlio, creata dalla separazione. Ovviamente il coinvolgimento dei fuori da situazioni bambini nelle discussioni degli adulti è un errore che non fanno e responsabilità solo i genitori, ma anche i parenti più vicini, soprattutto i nonni. È estremamente importante che i genitori recuperino o non che competono perdano, a causa dei conflitti o della separazione, la capacità di esclusivamente allearsi tra di loro come genitori al fine di garantire ai loro figli agli adulti„ un contenitore emotivo ed educativo omogeneo e coerente. È necessario il cambiamento di prospettiva per cui avviene il passaggio dal momento in cui si pensa “guardo che cosa l’altro non è capace di fare per mio figlio” al momento in cui si pensa: “vediamo che cosa siamo in grado di fare insieme per nostro figlio”. L’alleanza genitoriale libera il figlio dalla terribile posizione di “alleato” dell’uno o dell’altro e lo svincola dal conflitto di lealtà che altrimenti si verrebbe a creare nei confronti dei suoi genitori. Ma soprattutto gli restituisce il diritto di essere bambino e figlio, fuori da situazioni e responsabilità che competono esclusivamente agli adulti. 3) Usare i figli come “ambasciatori” delle richieste o delle lamentele nei confronti dell’altro genitore. Succede che nelle situazioni in cui per i genitori è difficile parlarsi di persona, a causa della eccessiva sofferenza o della eccessiva rabbia che questo comporta, i figli vengano utilizzati per riferire a un genitore lamentele o richieste da parte dell’altro. Non è infrequente, infatti, che i figli verbalizzino frasi che non appartengono al loro pensiero e al loro linguaggio, ma sono chiaramente mutuate da quello degli adulti. Capita di ascoltare bambini e ragazzi che si “appropriano” di frasi, pronunciate da uno dei genitori o da qualcuno a lui vicino, che poi riportano nelle conversazioni con l’altro genitore o con altri adulti, spesso non conoscendone fino in fondo i significati e le implicazioni. Queste frasi possono essere commenti sul modo di comportarsi di un genitore, sul suo nuovo partner, sulle sue qualità di genitore o di persona. Allo stesso modo capita di sentire i figli chiedere esplicitamente ai genitori come mai non fanno questo o quell’altro e, soprattutto, perché non danno i soldi per quella tal cosa o perché non pagano quell’altra. È importante ricordare che un bambino di 6, 9 o 12 anni può interessarsi e preoccuparsi di tante cose, ma il denaro non è e non deve essere una di queste. 6) Consigli generali • L’atto della comunicazione non si esaurisce in un’unica volta ma è importante essere disponibili a parlarne ogni qualvolta i figli ne manifestino il bisogno. • Sottolineare spesso che la separazione non ha nulla a che fare con i figli: spesso i bambini tendono a utilizzare un tipo di pensiero chiamato “onnipotente”per cui si sentono responsabili di ciò che accade intorno a loro. È importante alla luce di questo rassicurarli che la decisione di separarsi non è causa loro né legata a qualche loro comportamento sbagliato o capriccio. 7 3 cose da dire ai figli quando ci si separa • Spesso nel momento in cui decidono di separarsi i coniugi “spesso nel sentono di avere fallito il loro progetto e la sensazione di fallimento riguarda anche il loro essere genitori: queste paure non devono portare il genitore a colpevolizzarsi, soprattutto davanti ai figli poiché il rischio è di perdere ai loro occhi il ruolo genitoriale e soprattutto la propria autorevolezza. • Nel momento in cui si parla con i figli è importante essere onesti, fingere di accettare le decisioni dell’altro genitore è controproducente poiché spesso i figli si accorgono che in quel momento non siamo onesti e rischiano di essere ancora più confusi. Spiegare che non si è pienamente d’accordo anche sulle decisioni prese ma che mamma e papà sono adulti e sanno come trovare il modo per gestire al meglio la situazione è un tipo di comunicazione onesta che non spaventa i figli. momento in cui decidono di separarsi i coniugi sentono di avere fallito il loro progetto e la sensazione di fallimento riguarda anche il loro essere genitori„ • Nella fase successiva alla comunicazione sarà importante prestare molta attenzione a non screditare l’altro genitore e soprattutto non coinvolgere i figli nel conflitto. Frasi come ”sei menefreghista proprio come tuo padre” o “piangi sempre come tua madre” fanno male ai bambini e agli adolescenti poiché minano il rapporto con entrambi i genitori e la stima che hanno di loro. 8 • mediazione familiare • sostegno psicologico • sostegno alla genitorialità • terapia di coppia • terapia infantile e dell’adolescente • consulenza legale • gruppi di parola per figli di genitori separati • gruppi per genitori separati informazioni tel. 347 2335815 - 0185 598811 [email protected] www.centrocometa.it sedi CHIAVARI: C.so Montevideo, 17/2 GENOVA: Via G.T. Invrea, 20/16A