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Come agisce Satana
Come agisce Satana di Paolo Tescione Gesù da una definizione di Satana Dice Gesù a Maria Valtorta: «Il nome primitivo era Lucifero: nella mente di Dio voleva dire “alfiere o portatore della luce” ossia di Dio, perché Dio è Luce. Secondo in bellezza fra tutto quanto è, era specchio puro che rifletteva l’insostenibile Bellezza. Nelle missioni agli uomini egli sarebbe stato l’esecutore del volere di Dio, il messaggero dei decreti di bontà che il Creatore avrebbe trasmesso ai suoi beati figli senza colpa, per portarli sempre più in alto nella sua somiglianza. Il portatore della luce, con i raggi di questa luce divina che portava, avrebbe parlato agli uomini, ed essi, essendo privi di colpe, avrebbero compreso questi balenii di armoniche parole tutte amore e gaudio. Vedendosi in Dio, vedendosi in se stesso, vedendosi nei compagni, perché Dio lo avvolgeva della sua luce e si beava nello splendore del suo arcangelo, e perché gli angeli lo veneravano come il più perfetto specchio di Dio, si ammirò. Doveva ammirare Dio solo. Ma nell'essere di tutto quanto è creato sono presenti tutte le forze buone e malvagie, e si agitano finché una delle due parti vince per dare bene o male, come nell’atmosfera sono tutti gli elementi gassosi: perché necessari. Lucifero attrasse a sé la superbia. La coltivò, estese. Se ne fece arma e seduzione. Volle più che non avesse. Volle il tutto, lui che era già tanto. Sedusse i meno attenti fra i compagni. Li distrasse dal contemplare Dio come suprema Bellezza. Conoscendo le future meraviglie di Dio, volle essere lui al posto di Dio. Si ride, col pensiero turbato, capo degli uomini futuri, adorato come potenza suprema. Pensò: “Conosco il segreto di Dio. So le parole. Mi è noto il disegno. Posso tutto ciò che Lui vuole. Come ho presieduto le prime operazioni creative posso procedere. Io sono”. La parola che solo Dio può dire fu il grido di rovina del superbo. E fu Satana. Fu “Satan”. In verità ti dico che il nome di Satan non venne messo dall’uomo, che pure, per ordine e volere di Dio, mise un nome a tutto ciò che conobbe essere, e che tuttora battezza con un nome da lui creato le sue scoperte. In verità ti dico che il nome di Satan viene direttamente da Dio, ed è una delle prime rivelazioni che Dio fece allo spirito di un suo povero figlio vagante sulla terra. E come il mio Nome Ss. ha il significato che ti ho detto una volta, ora ascolta il significato di questo nome orrendo. Scrivi come ti dico: S Sacrilegio A Ateismo T A N Turpitudine Anticarità Negazione Tentatore e Superbo Avverso Avido Nemico traditore Questo è Satan. E questo sono coloro che sono malati di satanismo. E ancora è: seduzione, astuzia, tenebra, agilità, nequizia. Le 5 maledette lettere che formano il suo nome, scritte col fuoco sulla sua fronte fulminata. Le 5 maledette caratteristiche del Corruttore contro le quali fiammeggiano le 5 benedette mie Piaghe, che col loro dolore salvano chi vuole essere salvato da ciò che Satana continuamente inocula. Il nome di “demonio, diavolo, belzebù” può essere di tutti gli spiriti tenebrosi. Ma questo è solo il “suo” nome. E in Cielo non è nominato che con quello, perché là si parla il linguaggio di Dio, in fedeltà d’amore anche per indicare ciò che si vuole, secondo come lo ha pensato Iddio. Egli è il “Contrario”. Quello che è il contrario a Dio. Quello che è il contrario di Dio. E ogni sua azione è l’antitesi delle azioni di Dio. E ogni suo studio è portare gli uomini ad essere contrari a Dio. Ecco ciò che è Satana. È “il mettersi contro di Me” in azione. Alle mie tre virtù teologali oppone la triplice concupiscenza. Alle quattro cardinali e a tutte le altre che da Me scaturiscono, il vivaio serpentino dei suoi vizi orrendi. Ma, come si dice che di tutte le virtù la più grande è la carità, così dico che delle sue antivirtù la più grande e a Me repulsiva è la superbia. Perché per essa tutto il male è venuto. Per questo dico che, mentre ancora compatisco alla debolezza della carne che cede al fornite della lussuria, dico che non posso compatire all’orgoglio che vuole, da nuovo Satana, competere con Dio. Ti paio ingiusto? No. Considera che la lussuria in fondo è vizio della parte inferiore che in alcuni ha appetiti tanto voraci, soddisfatti in momenti di abbrutimento che inebetisce. Ma la superbia è vizio della parte superiore, consumato con acuta e lucida intelligenza, premeditato, duraturo. Lede la parte che più somiglia a Dio. Calpesta la gemma data da Dio. Comunica somiglianza con Lucifero. Semina il dolore più della carne. Perché la carne potrà far soffrire una sposa, una donna. Ma la superbia può fare vittime in interi continenti, in ogni classe di persone. Per la superbia è stato rovinato l’uomo e perirà il mondo. Per la superbia langue la fede. La superbia: la più diretta emanazione di Satana. Ho perdonato ai grandi peccatori del senso perché erano privi di superbia di spirito. Ma non ho potuto redimere Doras, Giocana, Sadoc, Eli e altri pari loro, perché erano i “superbi”». Satana e il male L’oblìo che avvolge la malvagità del peccato morale, è probabilmente il male peggiore del nostro secolo. Satana dilaga in Occidente sotto le forme dell'angoscia e della disperazione. Dio dell'Occidente è morente e la potenza occidentale è solo materiale. Qual è la grande debolezza dell'Occidente se non il fatto ch'esso ha perso Gesù Cristo, la Fede nella Vita Eterna, nella Realtà di Dio Salvatore dell'anima immortale, nel Giudizio Finale, nella Resurrezione? Quando si rifletta sulla storia dell'umanità, ci si domanda con angoscia perché essa sia in così grande misura una storia di sofferenze, di barbarie e di sangue; perché ci sia negli uomini una costante incapacità a superare gli egoismi collettivi ed individuali ed a vivere nella concordia e nella pace, a creare un mondo più giusto e più umano, pur riconoscendo essi la ragionevolezza ed il valore della giustizia, della solidarietà e della fraternità. La risposta a questa domanda non sta nella fatalità d'un destino che incomberebbe sulla storia umana, ma nel temibile peso che su di essa ha il peccato. Questo peso si manifesta talvolta in fenomeni che hanno più del demoniaco che dell'umano; fenomeni, cioè, in cui gli uomini appaiono "posseduti dallo spirito del male". Quanto è successo in Europa col comunismo staliniano (ad esempio), porta i segni evidenti del demoniaco nella storia. Molti pastori della Chiesa Cattolica, invece di dire che la triste condizione di oggi è perché si è abbandonato Dio, si mettono ad organizzare ed appoggiare incontri inter-religiosi nei quali si costruiscono edifici di carta, fondati sulla sabbia. L'ecumenismo, ontologicamente cosa buona e giusta, per come è inteso e praticato oggi, l'ha inventato il diavolo, perché scardina la Verità fondamentale della Religione Cattolica, la quale verrà a ridursi ad un agglomerato di sètte, destinate a convivere con tante comunità eretiche e scismatiche che si sentiranno appagate come chiese sorelle. L'odierno ecumenismo mette l'opinione sullo stesso piano della Verità e concede pari dignità alla verità e all'errore. Si parla solo di Dio; per raggiungere l'ecumenismo si parla solo di Dio e si trascura Gesù Cristo. E una scorciatoia, è un inganno. Oggi, si invitano tanti preti in televisione per farne delle comparse in un mondo ormai ridotto ad un palcoscenico, dove gli uomini entrano ed escono come tacchi di scarpe sulla catena di montaggio. La religione che si esibisce alla fiera delle vanità, la religione che ricerca i segni appariscenti, la religione dei "santoni" e non dei "Santi" non ha nulla a che fare con la via della Croce percorsa da Cristo. È l'ennesima falsificazione satanica della religione. «Il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio», diceva Papa Paolo VI, riferendosi alla riforma liturgica, applicata in modo autoritario e violento. Fu un atto di imposizione della gerarchia sui fedeli che non avevano domandato la rivoluzione nella liturgia. Nessuna obiezione venne ascoltata. Già operava il "principe di questo mondo". Tutto sembrava così innovatore, intelligente, comprensibile. Il risultato è che la liturgia della Chiesa postconciliare, è una liturgia morente, priva del sacro, priva di bellezza, di grandezza. La dissacrazione della Messa, è divenuta la dissacrazione del prete. La nuova liturgia non contiene errori, ma taglia parti essenziali della Tradizione. Le nuove formule, opera di liturgisti perfetti della peggior perfezione, quella razionale, sono prive del pathos profondo del dialogo tra il prete peccatore, rappresentante del popolo, e il Cristo Redentore. Non hanno sacralità. L'effetto è stato la dissacrazione della liturgia cattolica. La Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della Verità, scambiata per una organizzazione benefica, estetica, socializzatrice. Questa è l'insidia mortale che oggi va profilandosi di pari passo con l'indifferenza e l'assuefazione. Il processo di annientamento della nostra Fede sembra incontrovertibile, ma il Signore ha promesso che le forze dei male non prevarranno. Non ci resta che lottare e pregare affinché sia più lontano possibile il momento in cui, per nasconderci, saremo costretti a tornare nelle catacombe. Tutto lo lascia pensare in questa nuova "primavera della Chiesa". Per quanto riguarda i fenomeni diabolici più appariscenti, come divinazioni, sortilegi, magie nere, incantesimi, possessioni, poltergeist, Woodoo, macumba, messe nere, riti diabolici, case infestate, non sono qui trattati perché, pur fenomeni reali ed esistenti, non rappresentano il vero pericolo diabolico, quello che si gioca su scala planetaria. Mi limiterò ad alcune considerazioni di carattere generale. - Oggi, qualcuno tra i ricercatori moderni della mente, già osa, come il famoso psichiatra californiano Van Duren, rifiutare come mistificante la pallida terminologia semiscientifica della psicanalisi, e principia ad esplorare la tragedia della follìa con le precise metafore di un linguaggio tecnico da gran tempo caduto in dimenticanza: quello della stregoneria e dell'esorcismo. - È opportuno rilevare il contesto più specifico di fenomeni di reale, o presunta possessione diabolica, che ha indotto diversi Vescovi, prima oltre oceano e ormai anche da noi, a riattivare la pratica diventata obsoleta dell'esorcismo. Il che è sintomo quantomeno di una certa flessione di fiducia nelle soluzioni terapeutiche scientifche (psichiatria e psicanalisi) e nel riprendere quota di attese di salvezza religiosa. - Scacciare i demoni fece parte dell'attività degli Apostoli - Sono molti i disadattati che entrano nelle sètte. Il maggior reclutamento delle sètte, che vengono dall'Oriente, viene operato sui giovani della borghesia medio-alta. Superprotetti dai genitori, vissuti fuori dalla realtà, incapaci di affrontare i rischi della vita, pieni di paure e di complessi, credono di trovare nelle sètte quella sicurezza che non sono riusciti ad acquistare nella vita. Soffrono d'infantilismo, come dimostra la forma di asservimento a cui si assoggettano entrando nelle sètte. Cosa ha portato Cristo sulla terra, quando c'è ancora tanto peccato ed egoismo? Per l'esistenza del male che è in noi, essi vi sono. Noi siamo liberi. Dio ci lascia liberi. Ma la venuta di Cristo, proprio per questi mali riparatrice, fa sì che sia giusto che questi mali verranno giudicati. Quindi, riparazione al male che è anche giudizio dei male. Nessuno si illuda. AI termine della vita, nel momento stesso in cui cessa il combattimento spirituale che ha, nell'agonia, il suo momento più solenne, per ogni anima è già deciso definitivamente dei suo destino eterno. Così, come una potente calamita attrae un oggetto, che da solo nulla può fare per sottrarsi all'attrazione, così farà l'Anticristo con gli spiriti che l'avranno servito in vita. Non vi sarà scampo, né possibilità di difesa per loro. Per tutta una vita, celato sotto l'apparenza delle cose visibili, egli si presenterà a reclamare il suo conto. Non crediate che le mie siano solo parole. Questa è una realtà ineluttabile, come la morte! L'Eternità dell'inferno è una verità di Fede che si basa sulle parole di Cristo che parla in più occasioni di "fuoco eterno". La logica dell'iniquità è quella di un rancore inestinguibile, di cui anche qui sulla terra è possibile fare delle esperienze. La pena è eterna perché il male è un mistero insondabile di odio eterno, quanto l'Amore. Oggi, si cerca di aggirare le parole di Cristo affermando che l'Inferno è vuoto. Si tratta di uno slogan, ad uso degli sciocchi che amano ingannare ed autoingannarsi. L'Inferno, infatti, prima di essere un luogo, è una condizione esistenziale di opposizione radicale a Dio e di morte spirituale. In questa condizione si trovano i demoni e tutti coloro che muoiono in peccato mortale. Dio non si lascia deridere e l'eternità dell'Inferno, nella Sacra Scrittura, è certa e chiara (Mt. XXV 40; Mc. IX 42, 43, 44, 45, 47; Lc. XVI 22, 26; Apoc. XX 10, 15). Basta poi scorrere i Salmi, i Libri sapienziali, i Profeti, dove si accenna al "tarlo che rode e non muore", al fuoco che non si spegne. Il verme che non muore nel dannato è la ricerca dei Paradiso perduto. Non è né il rimorso della coscienza, né l'impossibilità di tornare indietro. Sull'evolversi della storia umana, sono proprio i Testi biblici a dirci che la fine dei mondo non avverrà attraverso un trionfo dei cristianesimo, ma vedrà questo scontro fra le immani forze dei male da una parte, e il piccolo gregge, il piccolo gruppo dei Credenti, dall'altra. La conclusione della vita di Gesù ha visto il Suo ingresso nel mistero dell'immane sofferenza, fino alla morte in Croce nell'ignominia e nell'abbandono. Quando tutto sembrava finito e le forze del male assaporavano la vittoria definitiva, ecco l'Intervento dell'Onnipotenza Divina che sconfigge il potere delle tenebre, ed eleva nel fulgore della Gloria, Colui che il mondo aveva sperato di eliminare. Allo stesso modo, la Chiesa, nella fase conclusiva del suo pellegrinaggio, sarà chiamata a rivivere in se stessa, la Passione di Cristo. Sarà l'esperienza dell'angoscia del Getsemani, sarà tradita, abbandonata da tanti dei suoi. Schiaffeggiata, derisa, flagellata ed infine condannata a morire, e crocifissa. Quando il mondo penserà di avere raggiunto lo scopo di eliminarla dalla faccia della terra, quando si appresterà a cantare vittoria, in quel momento apparirà, sulle nubi del Cielo, il vero padrone del mondo, che introdurrà la Chiesa nella Gloria Divina della Resurrezione. La prima e fondamentale verità di Fede, con la quale si chiude la Bibbia, riguarda la conclusione della storia umana. Il cammino dell'uomo sulla terra terminerà con la seconda venuta di Cristo. Sarà un evento glorioso, improvviso e conclusivo. Il "Figlio dell'uomo" renderà a ciascuno secondo le sue azioni. La storia umana finirà non per l'esaurimento naturale del ciclo della vita, ma per un avvenimento soprannaturale che chiamerà tutti gli uomini davanti al Tribunale di Cristo, per il Giudizio Finale. Prima della seconda venuta di Cristo, il maligno scatenerà tutte le sue forze di seduzione e di distruzione. Negli avvenimenti immediatamente precedenti la fine del mondo, la seconda venuta di Cristo, le potenze infernali sferreranno l'estremo e disperato tentativo contro Dio e la Sua Opera di Salvezza. Si manifesterà l'uomo iniquo, il 666. Le Scritture insistono su questo spettacolare successo finale del grande falsario. I tempi della fine, saranno dunque per i credenti, quelli della massima impostura satanica: l'illusione degli uomini di salvare se stessi, senza bisogno di Dio. Rimarrà solo un piccolo gregge. La Chiesa non entrerà nella Gloria del Regno che attraverso quest'Ultima Pasqua, quando con la seconda venuta di Cristo, Dio dirà: Basta! Vada la nostra preghiera a Dio Padre Onnipotente ed Eterno, perché ci aiuti sempre più e sempre meglio a servire in Gesù Cristo Suo Figlio, l'Unico Signore del Mondo e della Storia. In Lui la nostra speranza ed a Lui il nostro sempiterno Amore. Per conquistare il mondo Satana si è nascosto L’OFFENSIVA DI SATANA 1. Dice Baudelaire: «Il capolavoro di Satana è di aver fatto perdere le sue tracce e di aver convinto gli uomini che egli non esiste". Eppure senza la presenza di Satana resta inspiegabile tutto il male che c'è nel mondo, come senza la presenza di Dio resta inspiegabile tutto il bene che c'è. 2. Hanno cominciato col negare Satana gli atei, i positivisti, i razionalisti; hanno finito col negarlo una buona quantità di teologi e, naturalmente, dietro di loro una immensa quantità di cattolici. Una teologia nell'uomo e per l'uomo. Non c'è più posto per i diavoli e per l'inferno. A stento essi, siano atei o cattolici "di comodo", trovano il posto per Dio e per Gesù Cristo. Sembra quasi che Freud e Marx siano stati assunti al rango di quasi Padri della Chiesa. 3. Tra i responsabili di queste. "teorie erronee", un posto di primo piano spetta a P. Herbert Haag, noto teologo e già professore dell'università di Tubinga, e consulente della Conferenza Episcopale Tedesca. Haag, infatti, pubblicò, qualche anno fa, un libro dal titolo Commiato dal diavolo, che gli ha procurato, però, severe sanzioni da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede. "L'uomo moderno ha tolto di mezzo Satana e il suo regno. La cosa avvenne in modo curioso. Si è cominciato col metterlo in ridicolo; poi, a grado a grado, se ne è fatta una figura comica... Alla base sta, originariamente, un sentimento cristiano: l'ironia dell'anima redenta contro il "signore di un tempo". Senonchè questo ludibrio di credente è divenuto riso nel miscredente; ma questo pure serve alla causa di Satana; in nessun posto, infatti egli domina con maggior sicurezza come là dove gli uomini ridono di lisi. "Satana, quindi, ha paura solo di essere conosciuto, che si sappia chi egli veramente è. Infatti, le epoche in cui riesce a farsi dimenticare, sono proprio quelle in cui lui trionfa con una presenza attivissima" (Chiesa. viva n. 138). L'offensiva di Satana ha questo obiettivo: rovinare il progetto di Dio facendo perdere gli uomini per i quali Dio ha tutto creato, si è fatto uomo e si è fatto crocifiggere. Ricordiamo che il Nuovo Testamento ci parla della presenza di Satana così spesso, che per negare Satana bisogna negare tutta la Divina Rivelazione. 4. Attualmente siamo nel periodo cruciale della storia, cioè in quello del massimo trionfo di Satana. La Madonna ha detto a Medjugorje: "L'ora è venuta in cui il demonio è autorizzato ad agire con tutta la sua forza e la sua potenza. Questa è l'ora di Satana". 5. In un esorcismo che riporta Domenico Mondrone nel suo libro “A tu per tu col Maligno” Satana gli dice: "Non vedi che il suo regno (di Gesù) si sgretola e il mio si allarga giorno per giorno sulle rovine del suo? Provati a fare il bilancio tra i suoi seguaci.e i miei, tra. quelli che credono nelle sue verità e quelli che seguono le mie dottrine, tra quelli che osservano la sua legge e quelli che abbracciano le mie. Pensa soltanto al progresso che sto facendo per mezzo dell'ateismo militante, che è il rifiuto totale di Lui. Ancora poco tempo e il mondo cadrà in adorazione dinanzi a me. Sarà completamente mio. Pensa alle devastazioni che sto portando in mezzo a voi servendomi principalmente dei suoi ministri (la luce più è radiosa e più infastidisce Satana; non sono le lampadine spente dei poveri peccatori ad impensierirlo. Egli perciò si scatena contro i ministri di Dio! ). Ho scatenato nel suo gregge uno spirito di confusione e di rivolta che mai finora ero riuscito. di ottenere. Avete quel vostro pecoraro vestito di bianco che tutti i giorni chiacchiera, grida, blatera. Ma chi lo ascolta? Io ho tutto il mondo che ascolta i miei messaggi é 1í applaude e li segue. Ho tutto dalla mia parte. Ho le cattedre con le quali ho dato scacco alla vostra filosofia. Ho con me la politica che vi disgrega. Ho l'odio di classe che vi dilacera. Ho gli interessi terreni, 1'ideale di un paradiso di terra che vi accanisce gli uni contro gli altri. Vi ho messo in corpo una sete di denaro e di piaceri che vi fa impazzire e vi sta riducendo in un'accozzaglia di assassini. Ho scatenato in mezzo a voi una sessualità che sta facendo di voi una sterminata mandria di porci. Ho la droga che presto farà di voi una massa di miserabili larve di folli e di moribondi. Vi ho portati ad ottenere il divorzio per sgretolare le famiglie. Vi ho portati a praticare l'aborto con cui fate stragi di uomini prima che nascano. Tutto quello che può rovinarvi on lo lasco intentato; e ottengo ciò che voglio: ingiustizie a tutti i livelli per tenervi in continuo stato di esasperazione; guerre a catena che devastano tutto e vi portano al macello come pecore; e insieme a questo la disperazione di non potersi liberare dalle sciagure con le quali devo portarvi alla distruzione. Conosco fin dove arriva la stupidità degli uomini, e la sfrutto fino in fondo. Alla redenzione di quello che si è fatto ammazzare per voi bestie ho sostituito quella di governanti massacratori. e voi vi buttate al loro seguito come stupidissime pecore. Con le mie promesse di cose che non avrete mai sono riuscito ad accecarvi, a farvi perdere la testa, fino a portarvi facilmente dove voglio. Ricorda che io vi odio infinitamente, come odio Colui che vi ha creati". Poi aggiunse: "In un secondo momento mi lavorerò uno per uno i parroci rispetto al loro pastore. Oggi il concetto di autorità non funziona più come una volta. Sono riuscito a dargli uno scossone irreparabile. II mito dell'ubbidienza sta tramontando. Per questa via la Chiesa sarà portata alla polverizzazione. Intanto vado avanti con la decimazione continua dei preti, dei frati e delle suore, fino ad arrivare allo spopolamento totale dei seminari e dei conventi; tolti di mezzo i Suoi "operai della Vigna", subentreranno i miei e avranno via libera nel loro lavoro definitivo". Quindi rivelò: 1. Quali sono i suoi migliori collaboratori: "A me preme incrementare il numero dei preti che passano dalla mia parte. Sono i migliori collaboratori del mio regno. Molti o non dicono più messe o non credono a ciò che fanno sull'altare. Molti di essi li ho attirati nei miei templi, al servizio dei miei altari, a celebrare le mie messe. Vedi che meravigliose liturgie ho saputo imporre loro a sfregio di quelle che celebrate nelle vostre chiese. Le mie messe nere". 2. Quali sono i suoi pizi grandi nemici: "Quelli legati alla Sua amicizia, quelli che Egli riesce a conservare sempre suoi. Quelli che lavorano e si consumano per i suoi interessi. che zelano la sua gloria. Un malato che per gli amici soffre e si offre per gli altri. Un prete che si conservi fedele, che preghi molto, che non si sia mai fatto contaminare, che si serve della messa, di quella tremenda maledettissima messa, per farci un male immenso e strapparci una moltitudine di anime. Questi sono per noi gli esseri più odiosi, quelli che maggiormente pregiudicano gli affari del nostro regno". 3. Infine Satana, mostrandogli una folla sterminata di giovani in una piazza di città gli disse: "Guarda, guarda che spettacolo meraviglioso!... E' tutta gioventù passata dalla mia parte. E' gioventù mia. Molta l'ho irretita con la lussuria, con la droga, con lo spirito del materialismo ateo. Quasi tutti sono venuti su senza i soliti sciacqui battesimali. Questi giovani sono passati attraverso scuole programmate su ateismo sindacale. Lì hanno imparato che non è stato quello di lassù a creare l'uomo. Ora sono agguerriti a una lotta attiva contro di lui, che resiste a scomparire. Ma scomparirà. E' fatale! Questi miei giovani hanno imparato a disfarsi di tutte le cosiddette verità eterne. Per essi esiste solo il mondo materiale e sensibile. E' stato un gigantesco lavaggio al cervello, e ci serviremo di questo per tutti coloro che osassero ancora tenersi aggrappati alle vecchie credenze. Egli deve scomparire in modo assoluto dalla faccia della terra. Presto verrà il giorno che neppure il suo nome verrà più ricordato. Le poche cose di resistenza che non riusciremo ad eliminare con la nostra filosofia, le annienteremo col terrore. Ci sono per i resti decine e decine di lager dove li manderemo a marcire. Così per tutti i paesi della terra. Uno dopo l'altro devono cadere ai miei piedi, abbracciare il mio culto, riconoscere che l'unico signore del mondo sono io..." 4. E accora ha dovuto rivelare: "Io copro di rovine il mondo, lo inondo di sangue e di lacrime; io deformo ciò che è bello, rendo sordido ciò che è puro, abbatto ciò che è grande; faccio tutto il male che posso e vorrei poterlo aumentare fino all'infinito. Io sono tutto odio, niente altro che odio. Se conosceste la profondità, l'altezza e la larghezza di quest'odio, avreste un'intelligenza più vasta di tutte le intelligenze che vi furono fin dal principio del mondo, anche se queste intelligenze fossero riunite in una sola. E quanto più odio, tanto più soffro, ma il mio odio e le mie sofferenze sono immortali come me, perché io- non posso non odiare, come non posso non vivere sempre. Ciò che accresce in me questa sofferenza, ciò che moltiplica questo odio è il pensare che io sono stato vinto, che odio inutilmente e che faccio tanto male inutilmente. Ma è che dico, inutilmente? No! Una gioia l'ho, se posso chiamarla tale; è l'unica gioia che io abbia; quella di uccidere le anime per le quali Egli ha versato il Suo Sangue, per le quali è molto, risorto e salito in cielo. Ah, si! Io rendo vana la sua incarnazione, la sua morte; le rendo vane queste cose per le anime che uccido. Capite? UCCIDERE UN’ANIMA !!! Egli la creata a Sua immagine, l'ha amata di un amore infinito; per lei fu crocifisso. Ma io quest'anima gliela prendo, gliela rubo, la uccido e la perdo con me. Io quest'anima non la amo, ma l'odio sommamente eppure essa mi ha preferito a Lui. Come mai io dico queste cose? Vi potreste convertire, anche voi! Potreste scapparmi! Eppure debbo dirle queste cose, pecche Egli mi costringe. Volete sapere quanto io soffro e quanto odio? Io sono capace di odio e di dolore nella stessa misura con cui ero capace di amore 'e di felicità. Io, Lucifero, sono divenuto Satana, l'avversario. In. questo momento io ho bitta la terra nel mio pensiero, tutti i popoli, tutti i governi, tutte le leggi. Ebbene, io tengo la direzione di tutto il male che si prepara. E, dopo tutto, quale vantaggio me ne viene? Io sono stato vinto già prima! Tuttavia qualche vantaggio l'ho ricavato; io gli uccido delle anime, delle anime immortali, delle anime ché Egli ha pagato sul Calvario". La presenza di Satana Le cause del maleficio: una fattura o il malocchio A giudizio degli esorcisti, sono quattro le cause per cui una persona può cadere nella possessione diabolica o in disturbi di origine malefica. Può trattarsi di semplice permissione di Dio, così come Dio può permettere una malattia, allo scopo di dare alla persona un’occasione di purificazione e di meriti. L’hanno subita santi, come Angela da Foligno, Gemma Galgani, Giovanni Calabria. Altri sono stati vittime di disturbi malefici con percosse e cadute: Curato d’Ars e padre Pio. La causa può essere data da un maleficio che si subisce: fattura, maledizione, malocchio. Si espone al rischio di influenze malefiche o di possessione chi si rivolge a maghi, cartomanti, stregoni; chi partecipa a sedute spiritiche o a sette sataniche, chi si dedica all’occultismo e alla negromanzia. Si può cadere in mali malefici per il persistere di colpe gravi e multiple. Don Gabriele Amorth sacerdote esorcista della diocesi di Roma ha avuto casi di giovani dediti alla droga o colpevoli di delitti e perversioni sessuali. Ma su quali sintomi ci si basa per procedere ad un esorcismo? L’esorcista guarda anche le cartelle cliniche. Certe diagnosi nascondono l’incomprensione del vero male che affligge il paziente. Il sintomo più significativo è l’avversione al sacro che si manifesta in tante forme: 1. Ripugnanza alla preghiera e per tutto ciò che è benedetto, anche senza minimamente sapere che lo è (l’acqua santa che procura un insopportabile bruciore); 2. Reazioni violente e furiose, in persona che di natura è tutt’altro, con bestemmie ed aggressioni anche se uno prega solo mentalmente; 3. Sintomo culminante: reazioni furiose della persona se si prega su di lei o la si benedice. COME REAGIRE VARI TIPI DI MALEFICIO Secondo lo scopo Amatorio: per favorire o distruggere un rapporto d'amore con una persona. Venefico: per procurare del male fisico, psichico, economico, familiare. Legamento: per creare impedimenti ai movimenti, alle relazioni. Transfert: per trasferire ad una persona i tormenti fatti a un pupazzo o a una foto della persona che si vuole colpire. Putrefazione: per procurare un male mortale, facendo putrefare un materiale soggetto alla putrefazione. "Possessione" per introdurre una presenza diabolica nella vittima e causarle una vera e propria possessione. Secondo il modo Diretto: mediante un contatto della vittima con l'oggetto portatore del male (ad esempio, quando si fa bere o mangiare alla vittima qualcosa di "maleficiato" o "fatturato"). Indiretto: attraverso l'azione malefica compiuta su un oggetto che rappresenta la vittima . Secondo l'operazione Per infissione o inchiodamento: con spilli, chiodi, martello, punte, fuoco, ghiaccio. Per annodamento o legatura: con lacci, nodi, briglie, nastri, fasce, cerchi. Per putrefazione: sotterrando l'oggetto o l'animale-simbolo dopo averlo "fatturato" Per maledizione: direttamente sulla persona o su foto, o su un simbolo di essa. Per distruzione con il fuoco: si pratica bruciando più volte l'oggetto sul quale si è trasferita idealmente la persona della vittima, per ottenere, in questa, una forma di consunzione più o meno analoga a quella della "putrefazione". Per rito satanico: ad esempio, un culto satanico o messa nera, fatta allo scopo di nuocere a qualcuno. Secondo il mezzo Con fatture: pupazzi o carne, con spilli, ossa di morti, sangue, sangue mestruale, rospi, polli. Con oggetti maleficiati: regali, piante, cuscini, bambole, orologi, talismani, (qualsiasi altro oggetto). Localizzazione dei sintomi: la testa (dolore strano, botte, confusione, stanchezza mentale e fisica: male agli occhi, disturbi del sonno, della personalità, del comportamento).Lo stomaco (difficoltà digestive, dolori, anoressia, uno strano, intenso e diffuso malessere che dallo sterno o bocca dello stomaco sale alla gola e alla testa, bulimia, anoressia, vomito). "Piccate" nella parte del cuore. Avversione al sacro (Distacco dalla preghiera, dalla fede, dalla vita spirituale cristiana, allontanamento dai sacramenti e dalla Chiesa, distrazioni, sbadiglisonnolenza nella preghiera, disagio a stare in chiesa, nausea fino allo svenimento. Disturbi alla salute (senza spiegazione adeguata e senza cure efficaci); Disturbi psichici (Confusione, ossessioni, amnesie, ansia, paura, abulia, incapacità di concentrazione a studiare, a lavorare. Disturbi nell'affetto e nell'umore : nervosismo, litigi continui, freddezza o passionalità immotivata, tendenza alla depressione, allo scoraggiamento, alla disperazione. Impedimenti (nel matrimonio, nel fidanzamento, nello studio, nella carriera, negli affari; fallimenti, errori impensabili, strani incidenti. Spinta alla morte. Segni strani: sentire addosso spilli, chiodi, trafitture, fuoco, ghiaccio, serpi, lacci. Rumori strani e fenomeni in casa o nei luoghi di lavoro (passi, scricchiolii, colpi, ombre, "presenze", animaletti, lampade che scoppiano, elettrodomestici che si bloccano, porte, finestre che si aprono o chiudono, invasione di insetti. (Per ulteriori approfondimenti tecnici: "I segreti degli esorcisti" - Giancarlo Padula, Edizioni Segno - e su tutta la sintomatologia del maleficio e come combatterla: "Le vere armi per combattere con efficacia le potenze del male. L'ATTIVITA' DI SATANA Il demonio infesta l'uomo per puro odio; è in se stesso odio rivolto al Cielo e alla Terra, e nella sua furia distruttiva fa quanto Dio gli concede per l'avanzamento del bene. Io dividerei l'opera infestatrice del demonio nelle seguenti gradazioni, in ordine crescente: Tentazione è la suggestione operata dal maligno sulla memoria e l'immaginazione umane, al fine di far preferire all'uomo il male piuttosto che il bene, o un male maggiore di contro a uno minore, o un bene minore di contro a uno maggiore. La tentazione è l'attività ordinaria del demonio, nel senso che colpisce tutti gli uomini in ogni momento (il diavolo non dorme!) e mira all'allontanamento dell'uomo da Dio mediante il peccato, che lo porti alla dannazione eterna. Oppressione Con l'oppressione entriamo nell'area delle attività straordinarie del demonio, cioè quelle azioni sporadiche (ci teniamo a sottolinearlo) che Dio talvolta permette a Satana per vagliare l'uomo, per rafforzarlo nella fede, per glorificare la Sua Chiesa, o per motivi a noi sconosciuti. L'oppressione colpisce i sensi della persona, mediante allucinazioni orrende, fetori, gelo improvviso, e l'ambiente circostante: rumori, scricchiolii, levitazione di oggetti, ecc. Vessazione Fenomeno grazie al Cielo rarissimo, di portata spirituale comunque minore a quanto seguirà. la vessazione è la vera e propria aggressione fisica da parte dei demoni. Molti Santi ne sono oggetto (pensiamo a Padre Pio!): il diavolo, incapace di tentare efficacemente l'uomo di Dio, lo solleva da terra, lo sfregia, lo malmena, lo sbatte contro le pareti, finchè Dio non interrompe la sua opera distruente. Ossessione Qui l'azione di Satana si fa più vicina all'unità psicosomatica umana: il demonio introduce nella mente colpita pensieri di disperazione e odio, muove (dall'esterno!) la vittima ad azioni involontarie e autodistruttive, sacrileghe e innaturali, la tormenta con visioni spaventose e fenomeni preternaturali raccapriccianti. E' tuttavia un'azione intermittente, cioè la persona ha momenti di tregua. Possessione di primo grado Talvolta, misteriosamente, il demonio può invadere la psiche di un essere umano, prendendo il controllo del suo corpo e della sua intenzionalità. Il fenomeno dura finchè non è annullato dall'esorcismo, o per periodi stabiliti a priori. In questo grado di possessione il demonio è latente, si limita ad alterare gli atteggiamenti del posseduto, le sue reazioni al sacro, gli istilla sentimenti di disperazione e depressione. Possessione di secondo grado Questa possessione è più evidente: si manifestano cambi di voce, fenomeni preternaturali quali la glossolalia, la levitazione, la pirocinesi (potere di incendiare gli oggetti a distanza), l'acqua santa produce piaghe nel corpo del posseduto, che di per sè manifesta chiaramente di avere un'altra personalità. In genere per possessione diabolica si intende questa situazione intermedia. Possessione di terzo grado A questo grado, lo spirito maligno (o più spiriti) hanno preso un dominio tale della persona, da alterare orribilmente persino i suoi tratti somatici (che divengono veramente raccapriccianti!), il suo odore, la temperatura. Questo è il caso più arduo, e occorrono di solito numerosi esorcismi per la liberazione definitiva. In effetti, la differenza tra le ultime tre gradazioni è solo una sottigliezza, perchè molte volte la persona passa da una fase all'altra con mutamenti quasi impercettibili. GLI ESORCISTI Gli esorcisti sono sacerdoti delegati dal vescovo a compiere tale ministero entro una diocesi. In antichità ogni cristiano esorcizzava, ma progressivamente la Chiesa ha istituito un collegio ecclesiastico "specialistico", ordinato alla guarigione taumaturgica e alla liberazione dagli spiriti immondi. Solo l'esorcista designato dal vescovo è abilitato ad esorcizzare; i fedeli ed il clero rimanente, sebbene impossibilitati in ciò, possono (anzi, devono!) comunque formulare preghiere di liberazione; la più celebre, che si raccomanda di pronunciare a tutti i credenti quando sono vessati da tentazioni e suggestioni diaboliche, è: "In nomine Iesu, praecipio tibi, immunde spiritus, ut recedas ab hac creatura Dei." Ad ogni cristiano, in virtù della consacrazione battesimale, è data una dignità regale e sacerdotale che gli permette di sconfiggere i demoni!L'esorcista deve essere un sacerdote che "si distingua per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita" (canone 1172 del Diritto Canonico): caratteristiche che, a ben pensarci, dovrebbero essere proprie di ogni prete. Mons. Corrado Balducci (noto demonologo, autore de Il diavolo) aggiunge che un esorcista dovrebbe avere anche una discreta cultura psichiatrica/psicologica, così da poter discernere la malattia mentale dall'effettiva infestazione diabolica.Oggi la gerarchia ecclesiastica sta meditando se affidare il ministero esorcistico anche a dei laici con le opportune qualifiche morali e culturali, per una partecipazione più viva del laicato alla missione della Chiesa. Il patto col Diavolo Il dott. Gianpiero Rodella mi ha scritto: "Ho letto con molto interesse il suo articolo apparso sul "Giornale di Brescia"; articolo completo e dettagliato. Stando all'argomentazione da Lei trattata, mi è venuta spontanea la seguente domanda che rivolgo a Lei quale esperto di tematiche teologiche. Domanda: In Matteo (4,8-9) - il diavolo mostrò il mondo a Gesù e disse: "…tutto questo ti darò, se mi adorerai…". A mio avviso, non si può dare una cosa che non si ha, o della quale non se ne ha il possesso pieno. Dal Vangelo di Matteo si deduce che il demonio, e non Dio, è il padrone del mondo. Quindi tutto, compresi noi stessi, è di proprietà di satana. Ci illumini con la sua risposta. Grazie". Che il patto diabolico sia una possibilità e purtroppo anche una realtà, ce lo dimostra proprio il Vangelo da Lei citato. In particolare l'evangelista Luca riporta: - Il diavolo lo condusse in alto, e mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani ed io la do a chi voglio. Se ti prostri davanti a me, tutto sarà tuo. - (Lc. 4,6/7) Ora, solo Dio ha potuto concedere tale possibilità al demonio. Quindi il patto diabolico è una delle tentazioni che Dio ha permesso a satana per tentare l'uomo: la libera decisione da parte di quest'ultimo di scambiare l'inferno con una manciata di anni di potere terreno oppure l'umiltà (cioè il riconoscere che tutto deriva da Dio creatore) in cambio del paradiso. Naturalmente non tutti i poteri del mondo sono da attribuire all'intervento di satana in quanto spesso il Signore li concede a chi vuole (es. il potente e ricco Abramo, il re Davide ed il re Salomone, ecc.). Solo Dio, infatti, è infinitamente superiore a satana; numerosi sono poi i passi nei quali è riportato che solo Dio è l'onnipotente creatore del cielo e della terra: in particolare i passi della Genesi ed il prologo di Giovanni, oltre a numerosi salmi. Gesù stesso (la bocca della verità) non contesta tale possibilità concessa al demonio, ma gli risponde: "Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai" (Lc. 4,8) ed in un'altra occasione Gesù ammonisce: "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?" (Mt. 16,26), confermando indirettamente la possibilità di ottenere il potere sul mondo a discapito dell'anima. Ma già il libro della Sapienza riporta la possibilità di un patto diabolico allorchè dice: "Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza, perché sono degni di appartenerle" (Sp. 1,16). Nella Genesi (4,7) leggiamo: "….Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo". E nella lettera di S. Giacomo (4,7): "Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi". Infine, lo Spirito Santo, per bocca di S. Giovanni afferma: "Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno" (1 Gv. 5,19). In conclusione, quindi, il Signore ha concesso al "principe di questo mondo" la possibilità di arricchire e di conferire potere a quanti lo adorano rinnegando il vero Dio, a loro dannazione eterna. Il successo ed il potere sono una tentazione per gli uomini e molti cadono nel tranello di satana. Per ottenere il potere per una manciata di anni finiscono poi, se non si convertono alla fine, nel "fuoco eterno preparato per il diavolo ed i suoi angeli" (Mt. 25,41). Il malocchio «Padre, potremmo star tanto bene, ma pare che tutte le cose vadano storte, perché siamo tanto invidiati». «La cartomante ci ha detto che le nostre cose non vanno perché abbiamo addosso il malocchio di persone che non ci possono vedere». «La goccia d’olio in mezzo al piatto con l’acqua si disintegra subito perché siamo tanto invidiati». C’è un foltissimo sottobosco di temute realtà malefiche che si indicano con la parola «malocchio» o anche con «invidia», «iettatura» e «scalogna». Cosa pensare? Don Gabriele Amorth scrive: «Il malocchio consiste in un maleficio fatto da una persona per mezzo dello sguardo. Non si tratta, come certuni credono, del fatto che certe persone portino scalogna se ti guardano storto; queste sono storie. Il malocchio è un vero maleficio, ossia suppone l’intenzione di nuocere a una determinata persona con l’intervento del demonio. Di particolare c’è il mezzo che viene usato per portare a compimento l’opera nefasta: lo sguardo. Ne ho avuti pochi di casi e non completamente chiari» (G. Amorth, Un esorcista racconta, cit., p. 124). Personalmente, per molto tempo non ho creduto a queste cose e spiegavo alle persone che me ne parlavano che, se io guardo con cattiveria o con invidia una persona, non è possibile che poi questa si senta male. Anche per il noto esorcista palermitano, Matteo La Grua, il «malocchio» è una realtà. Si tratta, mi spiegò, di persone che sono portatrici di negatività. Potrebbero anche saperlo, ma a volte non se ne rendono neppure conto. Di fatto poi scaricano presenze cattive e di disturbo su persone che incontrano. Non su tutte però, ma su quelle che per sensibilità o per debolezza psichica sono recettive. Se in un secchio d’acqua immergo una sbarra di ferro, non si impregna affatto; se vi immergo un pezzo di legno, si impregna un po’, ma se ci metto dentro una spugna, si riempie d’acqua. Sono i soggetti «spugna», che, a causa prevalentemente della loro sensibilità, assorbono queste negatività e stanno male. Basandomi su queste spiegazioni, ho poi potuto capire molte situazioni delle quali prima non riuscivo a capirne il senso. È necessario precisare la diversità di questa forma malefica dal maleficio. 1 - La fattura o maleficio è molto più forte e sistematica e ha sempre bisogno di oggetti fisici fatturati. Il malocchio è molto più leggero e non è legato a oggetti fatturati. Ogni qualvolta si riscontrano oggetti nei cuscini, a casa, nello stomaco, vuoi dire che si tratta di maleficio. Il malocchio invece è semplicemente un influsso cattivo che viene comunicato di volta in volta attraverso i vari incontri. 2 - Pur essendo il malocchio più leggero, ha un aspetto terribilmente pericoloso. Comunicandosi con lo sguardo, in genere opera su persone con cui ci si incontra abitualmente, e a ogni incontro si rinnova l’influsso cattivo. Quando avviene su persone che abitano nello stesso condominio o nello stesso ufficio o laboratorio diventa una vera tortura. Quando, come succede spesso, si riesce a identificare da chi proviene, scatta il processo di «suggestione» di cui ho parlato già, e la vita della persona colpita diventa un vero calvario, un vero calvario, specialmente per chi si trova a vivere in diretto contatto a causa del lavoro, dell’abitazione o della parentela. L’identificazione della persona portatrice può avvenire tenendo conto che (sia che ne sia cosciente o anche ignara) soffre già in se stessa della presenza delle negatività che poi scarica sugli altri. Quindi non è mai serena, ma triste e inquieta, con uno sguardo poco rassicurante e modi di comportamento per niente accattivanti. 3 - La difesa sarebbe molto semplice, se non subentrasse appunto una suggestione cronica. E un influsso momentaneo che può essere allontanato portando addosso qualche medaglietta o immagine sacra benedetta. È bene premunirsi con una breve preghiera prima dell’eventuale incontro, se è possibile preventivarlo, facendo dopo l’incontro un atto profondo di fede in Gesù e nella sua potenza di salvezza, con altre invocazioni anche a Maria o ai santi; poi subito divagarsi, non pensarci, interessarsi di altre cose. Ottima cosa è anche quella di pregare il Signore per chi emana questi influssi. LE PRESENZE Durante un colloquio con una signora, ebbi la chiara sensazione che a un certo punto lei non mi seguisse più nel ragionamento. Domandai: «Hai capito bene quello che ti sto dicendo?». Rispose: «Mi ripeta per favore, padre, le ultime sue espressioni, perché in questo momento lo spirito mi stava dicendo alcune cose e non ho capito quello che diceva lei». Più simpatico ancora il fatto di una ragazza che mi interruppe mentre parlavo dicendomi: «Lo spirito mi suggerisce di dirti che sei un imbecille». Risposi con calma: «Digli che gli ricambio volentieri il complimento». Nel dilagare dei fenomeni occulti, diventa sempre più frequente, anche se non è una esperienza nuova, il fatto delle cosiddette «presenze». Sono molte le persone che sentono interiormente parlare delle presenze invisibili che le accompagnano ininterrottamente. È come uno strano compagno di vita e di viaggio che ti affianca in continuazione, si interessa della tua vita e dei tuoi problemi, parla, ti spiega, ti consiglia e, anche volendo, non riesci a liberartene. Un grande esperto, come il padre Matteo La Grua, riesce ottimamente a fare una variegata panoramica su di un fenomeno così particolare. «Un punto difficile di diagnosi restano sempre le presenze estranee che si autorivelano. Anche sotto il profilo teologico la questione non si può dire risolta .Nel corso della preghiera si presentano delle entità, le più diverse,come talvolta avviene nelle sedute spiritiche. Parlano in lingua volgare, nel dialetto del luogo o in altri dialetti, spesso in lingue, francese, inglese, tedesco, giapponese, arabo, qualche volta correttamente, più spesso approssimativamente. Le entità si qualificano come persone morte, di epoca recente o anche antica, in incidenti di strada o di lavoro, più spesso uccise. Appartengono alle più disparate categorie sociali, professionisti, operai, commercianti, casalinghe, pastori, contadini, soldati, preti, frati, suore. Narrano i particolari della loro vita prima della loro morte violenta, dando le loro generalità, che tante volte alla verifica risultano vere, altre volte invece false. Alcuni di questi «individui» sono entrati spontaneamente, altri sono stati mandati, o per fare del male o per proteggere una persona. Alcuni si mostrano cattivi, pieni di livore e di odio, altri invece si mostrano buoni, religiosi, credenti in Dio. Altri si dicono dannati per sempre, in attesa di cadere nell’inferno, altri invece sono in viaggio verso Dio, come in uno stato di purificazione. Tanti esortano la persona a fare opere buone, persuasi che le opere buone della persona posseduta giovino anche a loro. Ne ho incontrati di quelli che, rammaricati di non poter amare Dio, tentano di avvicinarsi a lui e di sentire l’eco dell’amore nella persona posseduta. Spesso aiutano la persona a pregare, pregano essi stessi nella persona rispondendo con devozione alle preghiere, o anche pregando spontaneamente. Alcuni, che si qualificano inviati da Dio, indicano lo stato in cui si trova la persona posseduta, quanti spiriti ha in corpo, e danno consigli per liberare la persona. Tanti domandano suffragi, e quando si è pregato per loro mostrano quiete, gioia, e ringraziano l’orante» (M. La Grua, La preghiera di liberazione, cit., p. 72). Il fenomeno delle «presenze» crea un interrogativo che ha anche una grande importanza sul piano pastorale: «Sono sempre e solo i demoni che in modo ingannevole cercano di avvicinarsi all’uomo o invece ci sono “spiriti vaganti” di uomini che, non trovando pace dopo la loro morte, sono alla ricerca di una compagnia umana a volte con scopi positivi, a volte invece con scopi devastanti?». La supposizione che almeno nella gran parte di questi casi non si tratti di autentici demoni, ma di spiriti vaganti in difficoltà, nasce dalla marcatissima diversità che c’è tra l’indemoniato e colui che invece sente le presenze: - nei casi di ossessione i demoni manifestano violenza, odio, rabbia, linguaggi e gesti di incredibile forza e potenzialità negativa; - al contrario il rapporto con le presenze non è mai violento, anche se spesso fastidioso. A volte è addirittura sereno e finalizzato a offrire un sincero aiuto. Sembrerebbe perciò più logico escludere i demoni e pensare a spiriti vaganti. Ma c’è un però... E il però viene da una paroletta latina di tre sole lettere: «mox» che significa «subito». Il Concilio Ecumenico di Lione del 1274, sotto il titolo «Sorte dei defunti» (numeri 856-859), dice che, dopo la morte, le anime dei defunti vengono «subito» (mox) assegnate al loro destino eterno di salvezza o di perdizione. Questa affermazione è stata successivamente ripresa con parole quasi identiche dal Concilio Ecumenico di Firenze del 1439. Dunque la dottrina della chiesa non ammette questo libero e indiscriminato vagare degli spiriti umani dopo la loro morte? Il discorso rimane aperto e andrebbe affidato ai teologi, che in questi tempi però sembrano in tutt’altre faccende affaccendati. La questione, come dicevo, ha una notevole rilevanza sul piano pastorale. L’esorcismo, che ordinariamente usiamo anche in questi casi, forse non è un mezzo idoneo perché espressamente diretto contro gli angeli ribelli. Che fare allora? Io penso, e lo dico quando mi capitano questi casi, che bisogna ricordare l’inizio del nostro Credo: «Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili». Iddio è Creatore e Signore di tutte le realtà, anche invisibili e di qualunque genere siano. Perciò affidarsi a lui, con la preghiera e con la fiducia, è sempre efficace per ottenere la liberazione dalle strane «presenze». I Santi e il Diavolo La maggior parte dei santi ha dovuto lottare molto contro il demonio, e, per questo, ci possono parlare di lui per esperienza diretta. Dio lo permetteva affinché potessero purificarsi e santificarsi ed anche perché, vedendo la terribile realtà della sua esistenza, potessero pregare e sacrificarsi per la conversione dei peccatori. Santa Teresa di Gesù ci dice nella sua Vita: «Una volta ero in un oratorio e mi apparve dal lato sinistro il demonio, una figura abominevole, in special modo guardai la sua bocca perché mi parlò e l’aveva spaventosa. Dal suo corpo pareva uscisse una gran fiamma. Ebbi molto timore; feci il segno della croce come potei e sparì; ma dopo ritornò. Per due volte mi accadde questo. Non sapevo che fare; avevo lì acqua benedetta e la gettai verso quella parte e non tornò più. Un’altra volta, da cinque ore ero tormentata da dolori molto tremendi e inquietudine interiore ed esteriore al punto che non mi sembrava che si potesse ormai più sopportare… Vidi vicino a me un negretto abominevole, che ringhiava come un disperato… Mi dava grandi sferzate nel corpo, sulla testa e sulle braccia senza che potessi oppormi. Non osavo chiedere acqua benedetta per non impaurire [le monache] che non sapevano cosa fosse e affinché non sapessero di cosa si trattava…mMa siccome quel tormento non cessava, dissi: se non ridete, vi chiederei acqua benedetta. Me la recarono e la versarono su me, ma non ne traevo profitto; gliela feci gettare dove si trovava quel tale e immediatamente fuggì e il male mi lasciò… Una notte pensai che mi affogassero e, allorché versavano acqua benedetta, vidi una grande moltitudine di demoni andarsene come chi precipita… Una volta, mentre pregavo, [il demonio] si pose sopra il libro perché non terminassi la preghiera. Mi feci il segno della croce e fuggì. Mentre ricominciavo, tornò. Ricominciai così per tre volte, ma finché non spruzzai acqua benedetta non riuscii a terminare» (Vida 31). San Paolo della Croce (1694-1775) vedeva il diavolo che si presentava sotto la forma di un gigante orribile o di un gatto nero o di un uccello nero di aspetto terrificante e deforme e non lo lasciava dormire. Gli levava le coperte, lo trascinava al suolo, saliva sul suo letto, lo colpiva… Gli infondeva nel cuore pensieri di malinconia e di tristezza e persino desideri di buttarsi dalla finestra… Lui, per difendersi, pregava, prendeva il crocifisso nelle mani, spruzzava acqua benedetta e si metteva al collo la corona del rosario. Aveva sempre dell’acqua benedetta in casa. Il santo Curato d’Ars per molte notti non poté neppure dormire per colpa del diavolo. Imitava i grugniti degli orsi, dei cani o di altri animali… gli faceva sentire colpi di martello, lo trascinava per terra e gli faceva altre cose che gli procuravano dolore. Molte volte lo insultava e gli gridava “mangia patate” (perché le patate erano la sua principale dieta giornaliera). Eppure, con l’acqua benedetta e con il crocifisso si difendeva dal suo nemico, anche se a volte la lotta durava ore. Quando si riferiva al diavolo, il santo lo chiamava “el garras”, (il graspino). San Benedetto Cottolengo spesso trovava le scarpe e la veste nascoste dal demonio, e lo incontrava nei luoghi più difficili e strani. Una volta gli si presentò come un grande signore, che cercava di convincerlo che non avrebbe costruito la sua Opera, ed entrava ed usciva dalla sua casa senza lasciar traccia. San Giovanni Bosco ebbe molto a soffrire a causa del demonio. Lo svegliava di notte, gridandogli forte nell’orecchio, gli buttava via le carte sulle quali scriveva le “Letture cattoliche”, gli toglieva le coperte del letto e in un caso, addirittura le incendiò. A volte sentiva un peso enorme sopra di sé che gli impediva di respirare e gli si presentava come un mostro orribile. Don Bosco lo ricacciava con il segno della croce, l’acqua benedetta e praticando spesso il digiuno. Santa Gemma Galgani una notte vide il diavolo nella forma di un cane nero enorme. Un altro giorno, nel quale aveva disobbedito all’ordine del suo confessore di non uscire sola di casa, la seguì lungo il cammino sotto la figura di un uomo che la terrorizzò. Andò a chieder al suo confessore che la perdonasse e dopo la confessione, si rese conto che il diavolo aveva preso la fisionomia del suo confessore. Lei dice nel suo Diario: «Quella fu una giornata del demonio. Il confessore era il diavolo ed aveva la mitra sulla testa». Se ne rese conto perché, mentre gli diceva i peccati, a lui andava bene tutto quello che diceva e non la correggeva. Altre volte non la lasciava dormire e le dava tanti colpi che non poteva levarsi la mattina, ma quello che più la faceva soffrire erano le tentazioni contro la purezza. In un occasione (25 agosto 1900) le si presentò sotto la figura del suo angelo custode. In principio non lo riconobbe; ma poi, sentendo paura ed inquietudine, riconobbe che non era il suo angelo. San Paolo aveva già detto: «Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce» (2 Cor 11, 14). Alessandrina da Costa (1904-1955) era assalita dal demonio con pensieri di suicidio, di disperazione e di impurità. In certi casi, con il permesso di Dio, il diavolo si impadroniva di lei. In questi momenti, non sopportava che si parlasse in sua presenza della Vergine o del Signore, sputava sulle immagini sacre, insultava il suo direttore spirituale e diceva parole oscene e bestemmie. Lei, che pesava 33 chilogrammi ed era paralizzata, sembrava avere una forza sovrumana inspiegabile. Fu un’anima mistica straordinaria. Era rimasta invalida all’età di 14 anni, gettandosi da una finestra per non essere violentata, e rimaneva sempre nel suo letto immobilizzata. Era un’anima vittima per la salvezza dei peccatori e quasi tutti i giorni il Signore permetteva che il diavolo la assalisse e la facesse soffrire per due ore affinché sentisse orrore per il peccato e crescesse sempre più nell’amore verso Dio e del prossimo. In quei momenti il suo direttore spirituale pronunciava esorcismi e sua sorella le spruzzava acqua benedetta per calmarla. San Padre Pio (1887-1968), famoso sacerdote cappuccino, aveva una guerra senza quartiere con il diavolo, che chiamava “cosaccio” o “barbablù”. Lo assaliva con le tentazioni più atroci, con attacchi violenti, anche dal punto di vista fisico, e con perfidie di ogni tipo. In una lettera, scriveva così al suo direttore spirituale, padre Agostino: «L’altra notte l’ho passata molto male. Dalle dieci di sera alle cinque del mattino il diavolo non fece altro che colpirmi. Mi suggeriva pensieri di disperazione… Quando se ne andò, sentivo un freddo intenso in tutto il corpo che mi faceva tremare da capo a piedi… Da diversi giorni viene a visitarmi con molti altri, armati di bastoni e di barre di ferro. Non so quante volte mi ha tirato giù dal letto e mi ha trascinato per la stanza… A volte rimango così incapace di muovermi perché mi ha tolto anche la canottiera e, quando fa freddo, mi congelo… Quante infermità dovrei aver preso se il dolcissimo Gesù non mi avesse aiutato». Certe volte gli buttava all’aria le cose della stanza e metteva tutto in disordine, gli diceva parole oscene e spargeva un odore nauseabondo. Una mattina, dopo una notte di sofferenze con il diavolo, scrisse una lettera al sua direttore, datata 5 novembre 1912, in cui diceva che aveva visto il suo angelo che sorrideva di gioia e lui lo rimproverava per non averlo aiutato, nonostante l’avesse chiamato in suo aiuto. «Per castigarlo, decisi di non guardarlo in volto. Ma lui, poverino, mi si avvicinò quasi piangendo e fino a quando non lo guardai, non parve tranquillizzarsi. Mi disse: Sono sempre al tuo fianco e ti circondo del mio affetto. Il mio amore non finirà neppure al temine della tua vita. Sapevo che il tuo cuore palpita sempre di amore per il nostro amato Gesù… Non temere, devi aver pazienza. Io sono con te». Molte volte rideva e giocava con il suo angelo, con cui aveva molta confidenza, e per questo, per celia, l’angelo era capace di castigarlo, sapendo molto bene che, in quei momenti, Gesù voleva che rimanesse apparentemente solo affinché il suo merito contro il nemico, nel trionfo, fosse maggiore. Per questo, per la soddisfazione di averlo visto uscire vincitore ancora una volta dalla tentazione, il suo angelo gli appariva sorridendo di gioia. In talune occasioni riceveva lettere dal suo direttore e non poteva leggerle, perché il diavolo le rendeva illeggibili, come se le avesse bruciate, o erano totalmente in bianco. Allora, metteva un crocifisso sopra e le spruzzava di acqua benedetta ed esse si rendevano leggibili. I Malefici Tratto da "Come riconoscere le trappole del demonio" È il modo di fare più comune, derivante dalla volontà di nuocere alla persona attraverso il mezzo offerto al Diavolo perché vi imprima la sua forza malefica. Si usa materiale vario. Che Satana spesso imiti Dio si evidenzia nell'analogia dei sacramenti che hanno una materia sensibile (battesimo - acqua... ). Così viene usato il materiale della fattura con l'obbiettivo di nuocere. Un modo consiste nel far bere o mangiare alla vittima cibo o bevande in cui è stato mescolato il maleficio. Gli ingredienti che si usano possono essere: ossa di morti, sangue mestruale, polveri varie, spesso nere (bruciate), parti di animali (in particolare il cuore), erbe particolari... L'efficacia non dipende tanto dal materiale che viene usato quanto dalla volontà e dall'odio della persona che desidera fare del male all'altra mediante l'intervento diabolico. Esistono formule magiche segrete che recitano gli stregoni durante la preparazione dei disgustosi intrugli. La persona colpita manifesta vari disturbi. Soffre di un caratteristico mal di stomaco, guarisce solo dopo essersi liberata con molto vomito in cui si eliminano cose stranissime... Un altro modo si basa nel maleficiare oggetti appartenenti alla persona che si desidera danneggiare, ad esempio fotografie, indumenti... Inoltre si possono maleficiare figure che le rappresentino: bambole, animali, persino persone vive dello stesso sesso ed età. Il rituale consiste nel colpire il mezzo con gli stessi mali che si vogliono causare alla persona stabilita. Ad esempio, durante un rito satanico ad una bambola vengono infissi gli spilli intorno alla testa. La persona alla quale si pensa comincia ad avvertire fortissimi mal di testa. Altrimenti si configgono aghi, chiodi, coltelli, nelle parti del corpo della bambola rappresentante la persona che si vuole colpire. La povera vittima sente veramente i dolori in quei punti. La liberazione avviene quando si estraggono gli oggetti dalla bambola e termina il rito satanico. Esistono i malefici fatti in forma di legamento, spesso usati per nuocere al bambino nel grembo della madre. Si lega il materiale di trasferimento con cose come capelli e nastri colorati attorno le parti che vogliamo colpire. Lo scopo finale è di provocare le deformazioni di quelle parti e di impedire lo sviluppo normale. Frequentemente l'effetto può essere indirizzato nel senso dello sviluppo mentale del bambino, che potrebbe causare più tardi problemi nello studio, nel lavoro o nel comportamento normale. Spesso i malefici vengono sparsi attraverso oggetti strani che si trovano nei cuscini, nei materassi... che possono essere pezzi di legno o di ferro, grumi di sangue, ciocche di capelli strettamente annodate di una donna o di un bambino, nastri colorati e annodati, corde piene di nodi, ecc. Dopo aver aperto il cuscino o il materasso capita delle volte che gli oggetti non compaiano a prima vista. Se si asperge con l'acqua benedetta o si inserisce un'immagine benedetta della Madonna o un Crocifisso, appaiono all'improvviso le cose più strane. L'efficacia diabolica dei malefici delle volte può avere lo scopo di separare sposi, fidanzati o amici. Ho conosciuto tanti casi dove i fidanzati si volevano molto bene e all'improvviso si lasciavano senza una ragione. È successo che una ragazza si era innamorata del fidanzato della sua migliore amica. Per raggiungere il suo scopo ed avere il ragazzo andò da un mago che l'aiutò con la magia. Ovviamente, il matrimonio tra i due diventò una cosa terrificante. Non si accettavano tra di loro ma il marito non riusciva ad abbandonare la moglie. Vivevano insieme in un inferno. Capitano matrimoni senza amore tra gli sposi come conseguenza della volontà dei genitori o altri che per mezzo delle fatture hanno raggiunto l'obiettivo, risvegliandosi quando per il ritorno senza danni era troppo tardi. Questo inferno della vita lo può interrompere solamente il Sangue di Cristo. Solitamente la vittima non sa di essere stata colpita da un maleficio. Si tenta delle volte con l'inganno di portarla dal mago che fa le fatture. La vittima non deve necessariamente avere dei problemi personalmente e cercare "aiuto", ma l'altra maliziosamente odiandola ricorre allo stregone per farle del male attraverso la fattura e gli oggetti strani. Spesso lo stesso individuo, desiderando nuocere a qualcuno, pratica le fatture e prepara i malefici spinto dal proprio odio. Nel caso in cui i singoli vengono colpiti dall'azione malefica subendone le conseguenze, cercano la via d'uscita da quella situazione. Regolarmente il Maligno li riporta dai suoi servi stregoni che li sedurranno sotto la maschera della magia bianca che secondo loro toglie i malefici. In quel modo i maghi spillando soldi causano alle vittime mali ancora più grandi. Attraverso le loro pratiche occulte riescono a guarire temporaneamente qualcuno o far sì che il suo male passi alla moglie, ai figli, ai genitori, ai fratelli ecc. Questo male si manifesta anche come il persistente distacco dalla fede, l'incorreggibile stato del peccato, i frequenti incidenti stradali, le depressioni, le paure, i suicidi... Cosa dobbiamo fare con gli oggetti magici trovati o ricevuti? È necessario aspergerli con l'acqua benedetta e bruciarli fuori casa, all'aperto. Le ceneri, gli oggetti di ferro ed altri non combustibili, dopo essere passati in mezzo al fuoco, vanno buttati ove scorre l'acqua (ruscello, fiume, mare) o nel cassonetto per i rifiuti che si bruciano. Non bisogna farlo nel gabinetto della propria abitazione poiché potrebbe intasare le tubature causando l'allagamento della casa. Durante la bruciatura degli oggetti stregati è importante pregare ininterrottamente richiamando la protezione del santissimo Sangue di Cristo e, in fine, lavarsi le mani con l'acqua benedetta. Vorrei menzionare il fatto che in tutti i posti si possono trovare "persone molto pie", uomini e donne, che "regolarmente vediamo nelle chiese" e che in buona fede ritengono di eliminare i malefici, fatture e malocchio. Sono quegli individui che di solito, oltre la medaglietta ed il crocifisso danno ai colpiti qualche oggetto come "cornetti rossi", "denti del lupo" o qualche altro involto, consigliando loro di portarlo con sé come protezione. Sono cose che non hanno la negatività ricevuta nei riti magici che solitamente fanno i maghi, ma sono ugualmente collegati con Satana per via della superstizione. Anche questi oggetti bisogna bruciarli, ricorrendo invece ad un sacerdote. Armi contro Satana San Paolo ci invita a difenderci dal maligno e a lottare come soldati valorosi in questa lotta senza quartiere che durerà tutta la vita. Ci dice:«Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò Formatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito...» (Ef 6,10-18). La vittoria è assicurata:«Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8,31). «Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! [...] Rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore». La preghiera La preghiera è un’arma imprescindibile nella lotta senza tregua contro satana. Anche il digiuno è importante, poiché alcuni demoni possono essere scacciati solo con la preghiera e il digiuno (Mt 17, 21). Altra cosa buona è tracciare su una persona per tre volte il segno della croce e ripetere: «Per il segno della santa croce, liberaci dai nostri nemici, Signore, Dio nostro». E’ anche opportuno chiedere che il sangue di Gesù ci copra affinché ci protegga da ogni male e da ogni potere del maligno. Il sangue di Gesù è come una campana insormontabile per il maligno, con cui possiamo proteggere noi e i nostri familiari. Si può recitare più o meno così: «Signore, copri me e la mia famiglia e tutti i presenti con il tuo sangue benedetto, e proteggici da ogni potere del maligno». Questa preghiera di protezione con il sangue di Cristo è importantissima da dire prima di cominciare qualsiasi preghiera di liberazione per non essere colpiti da effetti negativi. E’ cosa buona ripetere anche il nome di GESÙ e di MARIA. E’ notorio che i demoni fuggono quando sentono pronunciare questi nomi santi. Per questo, pronunciare i nomi di Gesù e di Maria è come inviare una raffica di mitraglia spirituale contro gli spiriti maligni che ci stanno intorno. Personalmente, quando mi presento alla radio o alla televisione per qualche intervista, sono solito cominciare con «sia lodato Gesù Cristo e sia benedetta Maria nostra Madre». So che è molto efficace, perché è come mettere una barriera spirituale per proteggere me e chi mi sta attorno dal potere del nemico. Un’altra cosa che risulta essere molto efficace, quando il demonio vuole farci perdere la pace e farci perdere il controllo con l’ira e l’impazienza, è ripetere giaculatorie come: «Gesù, io ti amo e confido in te». Gesù insegnò alla venerabile suor Consolata Betrone a ripetere sempre: «Gesù, Maria, vi amo, salvate anime». E le disse che, ripetendo costantemente questa preghiera, doveva fare della sua vita un atto continuo di amore. Per fare ciò, avrebbe dovuto evitare ogni pensiero o parola inutile, poiché questo sarebbe stato "un furto d’amore". Lei, quando non poteva concentrarsi per ripetere questo atto di amore perché doveva parlare con un’altra persona o perché dormiva, chiedeva al suo angelo custode che lo recitasse in sua vece. Il 7 ottobre 1935 Gesù le disse: «Un atto di amore ripara mille bestemmie ed è decisivo per la salvezza eterna di un’anima. Per questo abbi rimorso di perdere anche un solo "Gesù, Maria, vi amo, salvate anime"». Un’altra cosa molto importante è la coroncina a Gesù Misericordioso. Secondo quanto scrive santa Faustina Kowalska nel suo Diario, Gesù le disse: «Figlia mia, [...]scrivi che quando verrà recitata la coroncina vicino agli agonizzanti, mi metterò fra il Padre e l’anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso» (D.V, 508-509). «Quando entrai un momento in cappella, Gesù mi disse: "Figlia mia, aiutami a salvare un peccatore in agonia; recita per lui la coroncina che ti ho insegnato". Quando cominciai a recitare la coroncina, vidi quel moribondo fra atroci tormenti e lotte. Era difeso dall’angelo custode, il quale però era come impotente di fronte alla grande miseria di quell’anima. Una moltitudine di demoni stava in attesa di quell’anima, ma mentre recitavo la coroncina vidi Gesù nell’aspetto in cui è dipinto nell’immagine. I raggi che uscirono dal cuore di Gesù avvolsero il malato e le potenze delle tenebre fuggirono provocando scompiglio. Il malato spirò serenamente. Quando rientrai in me compresi che questa coroncina è importante accanto ai moribondi, essa placa l’ira di Dio» (D. V, 515). E’ anche cosa molto buona ripetere spesso la preghiera di san Michele arcangelo. Questa preghiera fu composta da papa Leone XIII dopo aver avuto una visione sui mali che sarebbero giunti sull’umanità e sulla Chiesa se non si fosse difesa dal potere del maligno. Questa visione storica di papa Leone XIII è documentata in "Efemeridi Liturgiche" del 1955. Il Papa ordinò che la si recitasse in tutte le messe. Dice così: «San Michele arcangelo, difendimi dal nemico e proteggimi da tutte le insidie del maligno. Che Dio ti blocchi, spirito maligno, e tu, principe della milizia celeste, scaccia con il potere divino satana nel più profondo dell’inferno così come gli altri spiriti immondi che vagano per il mondo, cercando la perdizione delle anime». Ma non dimentichiamo che la preghiera più efficace e sublime e la santa messa. Altre preghiere per casi speciali possono essere: Signore Gesù, coprimi con il tuo sangue benedetto sparso sulla croce e per i tuoi meriti infiniti e per l’intercessione di Maria e di tutti i santi e gli angeli, ti chiedo di proteggere da ogni male e da ogni potere del maligno me, tutti i miei amici e i familiari. Gesù, io rinuncio a satana e a tutte le sue opere, ad ogni superstizione, astrologia, stregoneria, magia, divinazione, spiritismo od occultismo. Rinuncio all’uso di amuleti, talismani o feticci, rinuncio ad ogni legame con il maligno che ho potuto contrarre io o i miei antenati. Spezza, Gesù, ogni vincolo con satana che vi possa essere nella mia vita o nella mia famiglia. Spezza ogni influsso malefico che mi sia stato fatto tramite maledizioni, fatture, malefici o altre cose con l’intervento di satana. Liberami da ogni male e dammi la tua pace e il tuo amore nel mio cuore. Gesù, metti su di me e sulla mia famiglia e su tutte le nostre cose (casa, lavoro, auto...) il tuo sigillo benedetto affinché ogni spirito maligno riconosca che siamo tuoi e che vogliamo esserlo ora e sempre. Gesù, segna la mia vita e tutte le mie cose con il tuo sangue benedetto affinché tutto quello che sono e ho sia tuo e per te, ora e sempre. Gesù, io ti proclamo come Signore mio e della mia famiglia. Io ti amo e confido in te. Amen. Amen. Confessione e Comunione Uno dei mezzi più potenti per difenderci dal maligno è ricevere spesso i sacramenti della confessione e della comunione. Molte volte il diavolo ci fa sentire "ipocriti", dopo aver peccato, e insinua in noi l’idea di non andare in chiesa per non avvertire il disagio di confessarci, e ci suggerisce di tacere alcuni peccati per "vergogna", facendo così una confessione cattiva. Ma se ricorriamo alla confessione con umiltà e pentimento, il diavolo si allontanerà da noi. Niente è meglio dell’umiltà per allontanare un superbo. Così sentiremo la gioia di essere perdonati perché per Dio non vi sono peccati troppo grandi o numerosi che Egli non possa perdonare. Il suo amore e la sua misericordia sono più grandi dei nostri peccati e non dobbiamo mai diffidare del suo perdono. Dopo la confessione, dobbiamo accorrere a ricevere Gesù nella comunione il più spesso possibile. Così saremo forti nello spirito, perché l’Eucaristia è la fonte maggiore di energia spirituale. San Tommaso d’Aquino diceva che «quando torniamo dalla santa messa e dalla comunione siamo come leoni che soffiano fuoco, terribili per i demoni» (ST III, q. 79). A Medjugorje la Vergine Maria ha raccomandato la confessione mensile e la messa e la comunione giornaliera, se possibile. La comunione è il momento più sublime della terra per una persona che ha fede. Quante benedizioni riceviamo se ci comunichiamo con devozione! I santi ci parlano della comunione come di una necessità imperiosa delle loro anime. Non potevano vivere senza comunicarsi. Era un’ansia così grande che erano capaci di qualsiasi cosa pur di ricevere la comunione. Molte volte avvengono miracoli spettacolari nel momento della comunione o durante la benedizione del Santissimo Sacramento, come avviene spesso a Lourdes o in altri luoghi. Vi sono stati anche santi che sono vissuti molti anni senza mangiare né bere, solo ricevendo ogni giorno la comunione. Vediamo alcuni casi. Sette Sataniche Oggigiorno assistiamo al grande paradosso che le stesse autorità civili di alcune nazioni permettano legalmente le sette dove si adora satana e consentano la loro propaganda nei mezzi di comunicazione sociale. Vi sono pure pellicole, spettacoli teatrali o televisivi, dove si fa propaganda del diavolo, direttamente o indirettamente. In alcune grandi città si vedono annunci pubblicitari che richiamano l’attenzione: “Il treno dell’inferno”, “Bellezza del diavolo”, “Cavalieri di satana”, eccetera. Antón la Vey, il 30 aprile 1966 fondò negli USA la “Chiesa di satana”, anche se vi sono in tutto il mondo chiese e luoghi dedicati al suo culto e vi sono state da epoche molto remote. Nei paesi pagani, non cristiani, sembra che il diavolo sia più sciolto (libero), poiché ha stregoni, e alcuni riti di religioni ancestrali come il vudù…queste cose sono sataniche. La Vey ottenne che la sua chiesa fosse ufficialmente riconosciuta secondo le leggi nordamericane, e precisamente in California. Lui diceva: «II culto al diavolo non è altra cosa che la religione della carne e della materia. L’altare nudo e la moglie nuda simboleggiano la carne». Nel 1975 pubblicò a New York la “Bibbia satanica”, che meglio sarebbe chiamare “Manuale di perversione satanica”, che include in particolare l’aspetto sessuale. È terribile pensare che vi siano sette sataniche specializzate nella perversione dei bambini, che vengono consacrati a satana mediante sevizie sessuali e li marcano con ferro sulle guance e li torturano. A volte li uccidono persino. L’ispettore Smandl, della polizia di New York, era convinto che alcuni crimini fossero di origine satanica. Quando uno entra in una setta satanica, magari per curiosità, viene invitato a rinunciare al suo battesimo e a rinnegare la sua fede nell’Eucaristia, a calpestare crocifissi e immagini di Gesù, di Maria e dei santi, a rifiutare obbedienza a Dio e a dire sì a satana. Poi finisce per farsi battezzare nel nome del diavolo, a porsi un suo nome nuovo e a bruciare il suo atto di battesimo cristiano. Gli porranno poi su una coscia un segno di appartenenza alla setta mediante un sigillo diabolico. Possono anche chiedergli di rubare ostie dalle chiese cattoliche per profanarle nelle loro riunioni, o forse uccidere qualcuno per dimostrare la sua adesione a satana; più tardi farà un patto formale con lui, scritto con il proprio sangue. Nelle messe nere gli adepti adorano satana. In esse si servono di una donna, a volte rapita o prostituta professionale, e il suo corpo serve da altare, mentre un uomo, rivestito di paramenti come un sacerdote, imita il sacrificio della messa, con un calice, ceri neri, preghiere rivolte al maligno, bestemmie, atti immorali e, spesso, profanazione di ostie consacrate. Tutto quello che si può dire di queste orge o baccanali di piacere, che comprendono anche droghe, è poco. A volte mescolano l’osceno con il macabro. Fino a che punto possono degradarsi coloro che adorano il demonio! Preghiamo per loro, lottiamo contro il male e contro il maligno con tutte le nostre forze. Adoriamo senza posa Gesù Eucaristia e ricordiamoci che abbiamo il potere sopra gli spiriti immondi. Gesù ci dice: «Quelli che credono, nel mio nome scacceranno i demoni» (Mc 16, 17). Padre Réné Laurentin nel suo libro “Il demonio: simbolo o realtà?” dice: «Non dimenticare che hai un Angelo Custode. Affidati a questo guardiano e a San Michele, il numero uno della milizia celeste, che combatte per Dio contro il demonio. Affidati e abbandonati totalmente alla Vergine Maria. Lei è tua vera madre. Lei vede più lontano di te ti protegge. Ella dirigerà tutto verso Dio. Ma soprattutto affidati a Cristo vittorioso, Dio onnipotente. Per questo rimani senza paura e sicuro della vittoria, non tua, ma di Cristo; non contando nelle tue forze, ma nella forza di Gesù». Sì, con la forza di Gesù noi siamo più forti del maligno. L’Amore è più forte dell’odio. Dio è il più forte e sempre vincerà, e noi con lui. Credi nella potenza di Dio, che ti libera dal male? Dedicato a tutti quelli che stanno combattendo una battaglia contro Satana e il male.... Paolo Tescione