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Come agisce Satana

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Come agisce Satana
Come agisce Satana
di Paolo Tescione
Gesù da una definizione di Satana
Dice Gesù a Maria Valtorta: «Il nome primitivo era Lucifero: nella mente di
Dio voleva dire “alfiere o portatore della luce” ossia di Dio, perché Dio è Luce.
Secondo in bellezza fra tutto quanto è, era specchio puro che rifletteva
l’insostenibile Bellezza. Nelle missioni agli uomini egli sarebbe stato
l’esecutore del volere di Dio, il messaggero dei decreti di bontà che il
Creatore avrebbe trasmesso ai suoi beati figli senza colpa, per portarli
sempre più in alto nella sua somiglianza. Il portatore della luce, con i raggi di
questa luce divina che portava, avrebbe parlato agli uomini, ed essi, essendo
privi di colpe, avrebbero compreso questi balenii di armoniche parole tutte
amore e gaudio.
Vedendosi in Dio, vedendosi in se stesso, vedendosi nei compagni, perché
Dio lo avvolgeva della sua luce e si beava nello splendore del suo arcangelo,
e perché gli angeli lo veneravano come il più perfetto specchio di Dio, si
ammirò. Doveva ammirare Dio solo. Ma nell'essere di tutto quanto è creato
sono presenti tutte le forze buone e malvagie, e si agitano finché una delle
due parti vince per dare bene o male, come nell’atmosfera sono tutti gli
elementi gassosi: perché necessari. Lucifero attrasse a sé la superbia. La
coltivò, estese. Se ne fece arma e seduzione. Volle più che non avesse. Volle
il tutto, lui che era già tanto. Sedusse i meno attenti fra i compagni. Li
distrasse dal contemplare Dio come suprema Bellezza. Conoscendo le future
meraviglie di Dio, volle essere lui al posto di Dio. Si ride, col pensiero turbato,
capo degli uomini futuri, adorato come potenza suprema.
Pensò: “Conosco il segreto di Dio. So le parole. Mi è noto il disegno. Posso
tutto ciò che Lui vuole. Come ho presieduto le prime operazioni creative
posso procedere. Io sono”. La parola che solo Dio può dire fu il grido di rovina
del superbo. E fu Satana. Fu “Satan”.
In verità ti dico che il nome di Satan non venne messo dall’uomo, che pure,
per ordine e volere di Dio, mise un nome a tutto ciò che conobbe essere, e
che tuttora battezza con un nome da lui creato le sue scoperte. In verità ti
dico che il nome di Satan viene direttamente da Dio, ed è una delle prime
rivelazioni che Dio fece allo spirito di un suo povero figlio vagante sulla terra.
E come il mio Nome Ss. ha il significato che ti ho detto una volta, ora ascolta
il significato di questo nome orrendo. Scrivi come ti dico:
S
Sacrilegio
A
Ateismo
T
A
N
Turpitudine
Anticarità
Negazione
Tentatore e
Superbo
Avverso
Avido
Nemico
traditore
Questo è Satan. E questo sono coloro che sono malati di satanismo. E
ancora è: seduzione, astuzia, tenebra, agilità, nequizia. Le 5 maledette lettere
che formano il suo nome, scritte col fuoco sulla sua fronte fulminata. Le 5
maledette caratteristiche del Corruttore contro le quali fiammeggiano le 5
benedette mie Piaghe, che col loro dolore salvano chi vuole essere salvato
da ciò che Satana continuamente inocula.
Il nome di “demonio, diavolo, belzebù” può essere di tutti gli spiriti tenebrosi.
Ma questo è solo il “suo” nome. E in Cielo non è nominato che con quello,
perché là si parla il linguaggio di Dio, in fedeltà d’amore anche per indicare
ciò che si vuole, secondo come lo ha pensato Iddio.
Egli è il “Contrario”. Quello che è il contrario a Dio. Quello che è il contrario di
Dio. E ogni sua azione è l’antitesi delle azioni di Dio. E ogni suo studio è
portare gli uomini ad essere contrari a Dio. Ecco ciò che è Satana. È “il
mettersi contro di Me” in azione. Alle mie tre virtù teologali oppone la triplice
concupiscenza. Alle quattro cardinali e a tutte le altre che da Me
scaturiscono, il vivaio serpentino dei suoi vizi orrendi.
Ma, come si dice che di tutte le virtù la più grande è la carità, così dico che
delle sue antivirtù la più grande e a Me repulsiva è la superbia. Perché per
essa tutto il male è venuto. Per questo dico che, mentre ancora compatisco
alla debolezza della carne che cede al fornite della lussuria, dico che non
posso compatire all’orgoglio che vuole, da nuovo Satana, competere con Dio.
Ti paio ingiusto? No. Considera che la lussuria in fondo è vizio della parte
inferiore che in alcuni ha appetiti tanto voraci, soddisfatti in momenti di
abbrutimento che inebetisce. Ma la superbia è vizio della parte superiore,
consumato con acuta e lucida intelligenza, premeditato, duraturo. Lede la
parte che più somiglia a Dio. Calpesta la gemma data da Dio. Comunica
somiglianza con Lucifero. Semina il dolore più della carne. Perché la carne
potrà far soffrire una sposa, una donna. Ma la superbia può fare vittime in
interi continenti, in ogni classe di persone. Per la superbia è stato rovinato
l’uomo e perirà il mondo. Per la superbia langue la fede. La superbia: la più
diretta emanazione di Satana.
Ho perdonato ai grandi peccatori del senso perché erano privi di superbia di
spirito. Ma non ho potuto redimere Doras, Giocana, Sadoc, Eli e altri pari loro,
perché erano i “superbi”».
Satana e il male
L’oblìo che avvolge la malvagità del peccato morale, è probabilmente il male
peggiore del nostro secolo.
Satana dilaga in Occidente sotto le forme dell'angoscia e della disperazione.
Dio dell'Occidente è morente e la potenza occidentale è solo materiale.
Qual è la grande debolezza dell'Occidente se non il fatto ch'esso ha perso
Gesù Cristo, la Fede nella Vita Eterna, nella Realtà di Dio Salvatore
dell'anima immortale, nel Giudizio Finale, nella Resurrezione?
Quando si rifletta sulla storia dell'umanità, ci si domanda con angoscia
perché essa sia in così grande misura una storia di sofferenze, di barbarie e
di sangue; perché ci sia negli uomini una costante incapacità a superare gli
egoismi collettivi ed individuali ed a vivere nella concordia e nella pace, a
creare un mondo più giusto e più umano, pur riconoscendo essi la
ragionevolezza ed il valore della giustizia, della solidarietà e della fraternità.
La risposta a questa domanda non sta nella fatalità d'un destino che
incomberebbe sulla storia umana, ma nel temibile peso che su di essa ha il
peccato. Questo peso si manifesta talvolta in fenomeni che hanno più del
demoniaco che dell'umano; fenomeni, cioè, in cui gli uomini appaiono
"posseduti dallo spirito del male". Quanto è successo in Europa col
comunismo staliniano (ad esempio), porta i segni evidenti del demoniaco
nella storia.
Molti pastori della Chiesa Cattolica, invece di dire che la triste condizione di
oggi è perché si è abbandonato Dio, si mettono ad organizzare ed
appoggiare incontri inter-religiosi nei quali si costruiscono edifici di carta,
fondati sulla sabbia. L'ecumenismo, ontologicamente cosa buona e giusta,
per come è inteso e praticato oggi, l'ha inventato il diavolo, perché scardina la
Verità fondamentale della Religione Cattolica, la quale verrà a ridursi ad un
agglomerato di sètte, destinate a convivere con tante comunità eretiche e
scismatiche che si sentiranno appagate come chiese sorelle.
L'odierno ecumenismo mette l'opinione sullo stesso piano della Verità e
concede pari dignità alla verità e all'errore.
Si parla solo di Dio; per raggiungere l'ecumenismo si parla solo di Dio e si
trascura Gesù Cristo. E una scorciatoia, è un inganno.
Oggi, si invitano tanti preti in televisione per farne delle comparse in un
mondo ormai ridotto ad un palcoscenico, dove gli uomini entrano ed escono
come tacchi di scarpe sulla catena di montaggio.
La religione che si esibisce alla fiera delle vanità, la religione che ricerca i
segni appariscenti, la religione dei "santoni" e non dei "Santi" non ha nulla a
che fare con la via della Croce percorsa da Cristo.
È l'ennesima falsificazione satanica della religione.
«Il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio», diceva Papa Paolo VI,
riferendosi alla riforma liturgica, applicata in modo autoritario e violento.
Fu un atto di imposizione della gerarchia sui fedeli che non avevano
domandato la rivoluzione nella liturgia.
Nessuna obiezione venne ascoltata. Già operava il "principe di questo
mondo". Tutto sembrava così innovatore, intelligente, comprensibile. Il
risultato è che la liturgia della Chiesa postconciliare, è una liturgia morente,
priva del sacro, priva di bellezza, di grandezza. La dissacrazione della
Messa, è divenuta la dissacrazione del prete.
La nuova liturgia non contiene errori, ma taglia parti essenziali della
Tradizione. Le nuove formule, opera di liturgisti perfetti della peggior
perfezione, quella razionale, sono prive del pathos profondo del dialogo tra il
prete peccatore, rappresentante del popolo, e il Cristo Redentore.
Non hanno sacralità. L'effetto è stato la dissacrazione della liturgia cattolica.
La Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della Verità, scambiata per
una organizzazione benefica, estetica, socializzatrice. Questa è l'insidia
mortale che oggi va profilandosi di pari passo con l'indifferenza e
l'assuefazione.
Il processo di annientamento della nostra Fede sembra incontrovertibile, ma il
Signore ha promesso che le forze dei male non prevarranno. Non ci resta che
lottare e pregare affinché sia più lontano possibile il momento in cui, per
nasconderci, saremo costretti a tornare nelle catacombe. Tutto lo lascia
pensare in questa nuova "primavera della Chiesa".
Per quanto riguarda i fenomeni diabolici più appariscenti, come divinazioni,
sortilegi, magie nere, incantesimi, possessioni, poltergeist, Woodoo,
macumba, messe nere, riti diabolici, case infestate, non sono qui trattati
perché, pur fenomeni reali ed esistenti, non rappresentano il vero pericolo
diabolico, quello che si gioca su scala planetaria.
Mi limiterò ad alcune considerazioni di carattere generale.
- Oggi, qualcuno tra i ricercatori moderni della mente, già osa, come il famoso
psichiatra californiano Van Duren, rifiutare come mistificante la pallida
terminologia semiscientifica della psicanalisi, e principia ad esplorare la
tragedia della follìa con le precise metafore di un linguaggio tecnico da gran
tempo caduto in dimenticanza: quello della stregoneria e dell'esorcismo.
- È opportuno rilevare il contesto più specifico di fenomeni di reale, o
presunta possessione diabolica, che ha indotto diversi Vescovi, prima oltre
oceano e ormai anche da noi, a riattivare la pratica diventata obsoleta
dell'esorcismo. Il che è sintomo quantomeno di una certa flessione di fiducia
nelle soluzioni terapeutiche scientifche (psichiatria e psicanalisi) e nel
riprendere quota di attese di salvezza religiosa.
- Scacciare i demoni fece parte dell'attività degli Apostoli
- Sono molti i disadattati che entrano nelle sètte. Il maggior reclutamento
delle sètte, che vengono dall'Oriente, viene operato sui giovani della
borghesia medio-alta. Superprotetti dai genitori, vissuti fuori dalla realtà,
incapaci di affrontare i rischi della vita, pieni di paure e di complessi, credono
di trovare nelle sètte quella sicurezza che non sono riusciti ad acquistare
nella vita. Soffrono d'infantilismo, come dimostra la forma di asservimento a
cui si assoggettano entrando nelle sètte.
Cosa ha portato Cristo sulla terra, quando c'è ancora tanto peccato ed
egoismo? Per l'esistenza del male che è in noi, essi vi sono. Noi siamo liberi.
Dio ci lascia liberi. Ma la venuta di Cristo, proprio per questi mali riparatrice,
fa sì che sia giusto che questi mali verranno giudicati. Quindi, riparazione al
male che è anche giudizio dei male.
Nessuno si illuda. AI termine della vita, nel momento stesso in cui cessa il
combattimento spirituale che ha, nell'agonia, il suo momento più solenne, per
ogni anima è già deciso definitivamente dei suo destino eterno.
Così, come una potente calamita attrae un oggetto, che da solo nulla può
fare per sottrarsi all'attrazione, così farà l'Anticristo con gli spiriti che l'avranno
servito in vita.
Non vi sarà scampo, né possibilità di difesa per loro. Per tutta una vita, celato
sotto l'apparenza delle cose visibili, egli si presenterà a reclamare il suo
conto.
Non crediate che le mie siano solo parole. Questa è una realtà ineluttabile,
come la morte!
L'Eternità dell'inferno è una verità di Fede che si basa sulle parole di Cristo
che parla in più occasioni di "fuoco eterno". La logica dell'iniquità è quella di
un rancore inestinguibile, di cui anche qui sulla terra è possibile fare delle
esperienze. La pena è eterna perché il male è un mistero insondabile di odio
eterno, quanto l'Amore.
Oggi, si cerca di aggirare le parole di Cristo affermando che l'Inferno è vuoto.
Si tratta di uno slogan, ad uso degli sciocchi che amano ingannare ed autoingannarsi. L'Inferno, infatti, prima di essere un luogo, è una condizione
esistenziale di opposizione radicale a Dio e di morte spirituale. In questa
condizione si trovano i demoni e tutti coloro che muoiono in peccato mortale.
Dio non si lascia deridere e l'eternità dell'Inferno, nella Sacra Scrittura, è certa
e chiara (Mt. XXV 40; Mc. IX 42, 43, 44, 45, 47; Lc. XVI 22, 26; Apoc. XX 10,
15). Basta poi scorrere i Salmi, i Libri sapienziali, i Profeti, dove si accenna al
"tarlo che rode e non muore", al fuoco che non si spegne.
Il verme che non muore nel dannato è la ricerca dei Paradiso perduto. Non è
né il rimorso della coscienza, né l'impossibilità di tornare indietro.
Sull'evolversi della storia umana, sono proprio i Testi biblici a dirci che la fine
dei mondo non avverrà attraverso un trionfo dei cristianesimo, ma vedrà
questo scontro fra le immani forze dei male da una parte, e il piccolo gregge,
il piccolo gruppo dei Credenti, dall'altra.
La conclusione della vita di Gesù ha visto il Suo ingresso nel mistero
dell'immane sofferenza, fino alla morte in Croce nell'ignominia e
nell'abbandono.
Quando tutto sembrava finito e le forze del male assaporavano la vittoria
definitiva, ecco l'Intervento dell'Onnipotenza Divina che sconfigge il potere
delle tenebre, ed eleva nel fulgore della Gloria, Colui che il mondo aveva
sperato di eliminare. Allo stesso modo, la Chiesa, nella fase conclusiva del
suo pellegrinaggio, sarà chiamata a rivivere in se stessa, la Passione di
Cristo.
Sarà l'esperienza dell'angoscia del Getsemani, sarà tradita, abbandonata da
tanti dei suoi. Schiaffeggiata, derisa, flagellata ed infine condannata a morire,
e crocifissa.
Quando il mondo penserà di avere raggiunto lo scopo di eliminarla dalla
faccia della terra, quando si appresterà a cantare vittoria, in quel momento
apparirà, sulle nubi del Cielo, il vero padrone del mondo, che introdurrà la
Chiesa nella Gloria Divina della Resurrezione.
La prima e fondamentale verità di Fede, con la quale si chiude la Bibbia,
riguarda la conclusione della storia umana.
Il cammino dell'uomo sulla terra terminerà con la seconda venuta di Cristo.
Sarà un evento glorioso, improvviso e conclusivo.
Il "Figlio dell'uomo" renderà a ciascuno secondo le sue azioni. La storia
umana finirà non per l'esaurimento naturale del ciclo della vita, ma per un
avvenimento soprannaturale che chiamerà tutti gli uomini davanti al Tribunale
di Cristo, per il Giudizio Finale.
Prima della seconda venuta di Cristo, il maligno scatenerà tutte le sue forze
di seduzione e di distruzione.
Negli avvenimenti immediatamente precedenti la fine del mondo, la seconda
venuta di Cristo, le potenze infernali sferreranno l'estremo e disperato
tentativo contro Dio e la Sua Opera di Salvezza.
Si manifesterà l'uomo iniquo, il 666.
Le Scritture insistono su questo spettacolare successo finale del grande
falsario. I tempi della fine, saranno dunque per i credenti, quelli della
massima impostura satanica: l'illusione degli uomini di salvare se stessi,
senza bisogno di Dio. Rimarrà solo un piccolo gregge.
La Chiesa non entrerà nella Gloria del Regno che attraverso quest'Ultima
Pasqua, quando con la seconda venuta di Cristo, Dio dirà: Basta!
Vada la nostra preghiera a Dio Padre Onnipotente ed Eterno, perché ci aiuti
sempre più e sempre meglio a servire in Gesù Cristo Suo Figlio, l'Unico
Signore del Mondo e della Storia. In Lui la nostra speranza ed a Lui il nostro
sempiterno Amore.
Per conquistare il mondo Satana si è nascosto
L’OFFENSIVA DI SATANA
1. Dice Baudelaire: «Il capolavoro di Satana è di aver fatto perdere le sue
tracce e di aver convinto gli uomini che egli non esiste". Eppure senza la
presenza di Satana resta inspiegabile tutto il male che c'è nel mondo, come
senza la presenza di Dio resta inspiegabile tutto il bene che c'è.
2. Hanno cominciato col negare Satana gli atei, i positivisti, i razionalisti;
hanno finito col negarlo una buona quantità di teologi e, naturalmente, dietro
di loro una immensa quantità di cattolici. Una teologia nell'uomo e per l'uomo.
Non c'è più posto per i diavoli e per l'inferno. A stento essi, siano atei o
cattolici "di comodo", trovano il posto per Dio e per Gesù Cristo. Sembra
quasi che Freud e Marx siano stati assunti al rango di quasi Padri della
Chiesa.
3. Tra i responsabili di queste. "teorie erronee", un posto di primo piano
spetta a P. Herbert Haag, noto teologo e già professore dell'università di
Tubinga, e consulente della Conferenza Episcopale Tedesca. Haag, infatti,
pubblicò, qualche anno fa, un libro dal titolo Commiato dal diavolo, che gli ha
procurato, però, severe sanzioni da parte della Congregazione per la Dottrina
della Fede.
"L'uomo moderno ha tolto di mezzo Satana e il suo regno. La cosa avvenne
in modo curioso. Si è cominciato col metterlo in ridicolo; poi, a grado a grado,
se ne è fatta una figura comica... Alla base sta, originariamente, un
sentimento cristiano: l'ironia dell'anima redenta contro il "signore di un
tempo".
Senonchè questo ludibrio di credente è divenuto riso nel miscredente; ma
questo pure serve alla causa di Satana; in nessun posto, infatti egli domina
con maggior sicurezza come là dove gli uomini ridono di lisi. "Satana, quindi,
ha paura solo di essere conosciuto, che si sappia chi egli veramente è.
Infatti, le epoche in cui riesce a farsi dimenticare, sono proprio quelle in cui lui
trionfa con una presenza attivissima" (Chiesa. viva n. 138). L'offensiva di
Satana ha questo obiettivo: rovinare il progetto di Dio facendo perdere gli
uomini per i quali Dio ha tutto creato, si è fatto uomo e si è fatto crocifiggere.
Ricordiamo che il Nuovo Testamento ci parla della presenza di Satana così
spesso, che per negare Satana bisogna negare tutta la Divina Rivelazione.
4. Attualmente siamo nel periodo cruciale della storia, cioè in quello del
massimo trionfo di Satana. La Madonna ha detto a Medjugorje: "L'ora è
venuta in cui il demonio è autorizzato ad agire con tutta la sua forza e la sua
potenza. Questa è l'ora di Satana".
5. In un esorcismo che riporta Domenico Mondrone nel suo libro “A tu per
tu col Maligno” Satana gli dice: "Non vedi che il suo regno (di Gesù) si
sgretola e il mio si allarga giorno per giorno sulle rovine del suo? Provati a
fare il bilancio tra i suoi seguaci.e i miei, tra. quelli che credono nelle sue
verità e quelli che seguono le mie dottrine, tra quelli che osservano la sua
legge e quelli che abbracciano le mie.
Pensa soltanto al progresso che sto facendo per mezzo dell'ateismo
militante, che è il rifiuto totale di Lui. Ancora poco tempo e il mondo cadrà in
adorazione dinanzi a me. Sarà completamente mio. Pensa alle devastazioni
che sto portando in mezzo a voi servendomi principalmente dei suoi
ministri (la luce più è radiosa e più infastidisce Satana; non sono le lampadine
spente dei poveri peccatori ad impensierirlo. Egli perciò si scatena contro i
ministri di Dio! ).
Ho scatenato nel suo gregge uno spirito di confusione e di rivolta che mai
finora ero riuscito. di ottenere. Avete quel vostro pecoraro vestito di bianco
che tutti i giorni chiacchiera, grida, blatera. Ma chi lo ascolta?
Io ho tutto il mondo che ascolta i miei messaggi é 1í applaude e li segue.
Ho tutto dalla mia parte. Ho le cattedre con le quali ho dato scacco alla vostra
filosofia. Ho con me la politica che vi disgrega. Ho l'odio di classe che vi
dilacera. Ho gli interessi terreni, 1'ideale di un paradiso di terra che vi
accanisce gli uni contro gli altri. Vi ho messo in corpo una sete di denaro e di
piaceri che vi fa impazzire e vi sta riducendo in un'accozzaglia di assassini.
Ho scatenato in mezzo a voi una sessualità che sta facendo di voi una
sterminata mandria di porci. Ho la droga che presto farà di voi una massa di
miserabili larve di folli e di moribondi. Vi ho portati ad ottenere il divorzio per
sgretolare le famiglie. Vi ho portati a praticare l'aborto con cui fate stragi di
uomini prima che nascano. Tutto quello che può rovinarvi on lo lasco
intentato; e ottengo ciò che voglio: ingiustizie a tutti i livelli per tenervi in
continuo stato di esasperazione; guerre a catena che devastano tutto e vi
portano al macello come pecore; e insieme a questo la disperazione di non
potersi liberare dalle sciagure con le quali devo portarvi alla distruzione.
Conosco fin dove arriva la stupidità degli uomini, e la sfrutto fino in fondo.
Alla redenzione di quello che si è fatto ammazzare per voi bestie ho
sostituito quella di governanti massacratori. e voi vi buttate al loro seguito
come stupidissime pecore. Con le mie promesse di cose che non avrete mai
sono riuscito ad accecarvi, a farvi perdere la testa, fino a portarvi facilmente
dove voglio. Ricorda che io vi odio infinitamente, come odio Colui che vi ha
creati".
Poi aggiunse: "In un secondo momento mi lavorerò uno per uno i parroci
rispetto al loro pastore. Oggi il concetto di autorità non funziona più come una
volta. Sono riuscito a dargli uno scossone irreparabile. II mito dell'ubbidienza
sta tramontando. Per questa via la Chiesa sarà portata alla polverizzazione.
Intanto vado avanti con la decimazione continua dei preti, dei frati e delle
suore, fino ad arrivare allo spopolamento totale dei seminari e dei conventi;
tolti di mezzo i Suoi "operai della Vigna", subentreranno i miei e avranno via
libera nel loro lavoro definitivo".
Quindi rivelò:
1. Quali sono i suoi migliori collaboratori: "A me preme incrementare il
numero dei preti che passano dalla mia parte. Sono i migliori collaboratori del
mio regno. Molti o non dicono più messe o non credono a ciò che fanno
sull'altare. Molti di essi li ho attirati nei miei templi, al servizio dei miei altari, a
celebrare le mie messe. Vedi che meravigliose liturgie ho saputo imporre loro
a sfregio di quelle che celebrate nelle vostre chiese. Le mie messe nere".
2. Quali sono i suoi pizi grandi nemici: "Quelli legati alla Sua amicizia, quelli
che Egli riesce a conservare sempre suoi. Quelli che lavorano e si
consumano per i suoi interessi. che zelano la sua gloria. Un malato che per
gli amici soffre e si offre per gli altri. Un prete che si conservi fedele, che
preghi molto, che non si sia mai fatto contaminare, che si serve della
messa, di quella tremenda maledettissima messa, per farci un male immenso
e strapparci una moltitudine di anime. Questi sono per noi gli esseri più
odiosi, quelli che maggiormente pregiudicano gli affari del nostro regno".
3. Infine Satana, mostrandogli una folla sterminata di giovani in una piazza
di città gli disse: "Guarda, guarda che spettacolo meraviglioso!... E' tutta
gioventù passata dalla mia parte. E' gioventù mia. Molta l'ho irretita con la
lussuria, con la droga, con lo spirito del materialismo ateo. Quasi tutti sono
venuti su senza i soliti sciacqui battesimali. Questi giovani sono passati
attraverso scuole programmate su ateismo sindacale. Lì hanno imparato che
non è stato quello di lassù a creare l'uomo.
Ora sono agguerriti a una lotta attiva contro di lui, che resiste a scomparire.
Ma scomparirà. E' fatale! Questi miei giovani hanno imparato a disfarsi di
tutte le cosiddette verità eterne. Per essi esiste solo il mondo materiale e
sensibile. E' stato un gigantesco lavaggio al cervello, e ci serviremo di questo
per tutti coloro che osassero ancora tenersi aggrappati alle vecchie
credenze. Egli deve scomparire in modo assoluto dalla faccia della terra.
Presto verrà il giorno che neppure il suo nome verrà più ricordato. Le poche
cose di resistenza che non riusciremo ad eliminare con la nostra filosofia, le
annienteremo col terrore. Ci sono per i resti decine e decine di lager dove li
manderemo a marcire. Così per tutti i paesi della terra. Uno dopo l'altro
devono cadere ai miei piedi, abbracciare il mio culto, riconoscere che l'unico
signore del mondo sono io..."
4. E accora ha dovuto rivelare: "Io copro di rovine il mondo, lo inondo di
sangue e di lacrime; io deformo ciò che è bello, rendo sordido ciò che è puro,
abbatto ciò che è grande; faccio tutto il male che posso e vorrei poterlo
aumentare fino all'infinito. Io sono tutto odio, niente altro che odio.
Se conosceste la profondità, l'altezza e la larghezza di quest'odio, avreste
un'intelligenza più vasta di tutte le intelligenze che vi furono fin dal principio
del mondo, anche se queste intelligenze fossero riunite in una sola. E quanto
più odio, tanto più soffro, ma il mio odio e le mie sofferenze sono immortali
come me, perché io- non posso non odiare, come non posso non vivere
sempre.
Ciò che accresce in me questa sofferenza, ciò che moltiplica questo odio è
il pensare che io sono stato vinto, che odio inutilmente e che faccio tanto
male inutilmente. Ma è che dico, inutilmente? No! Una gioia l'ho, se posso
chiamarla tale; è l'unica gioia che io abbia; quella di uccidere le anime per le
quali Egli ha versato il Suo Sangue, per le quali è molto, risorto e salito in
cielo. Ah, si! Io rendo vana la sua incarnazione, la sua morte; le rendo vane
queste cose per le anime che uccido.
Capite? UCCIDERE UN’ANIMA !!! Egli la creata a Sua immagine, l'ha
amata di un amore infinito; per lei fu crocifisso. Ma io quest'anima gliela
prendo, gliela rubo, la uccido e la perdo con me. Io quest'anima non la amo,
ma l'odio sommamente eppure essa mi ha preferito a Lui. Come mai io dico
queste cose? Vi potreste convertire, anche voi! Potreste scapparmi! Eppure
debbo dirle queste cose, pecche Egli mi costringe.
Volete sapere quanto io soffro e quanto odio? Io sono capace di odio e di
dolore nella stessa misura con cui ero capace di amore 'e di felicità. Io,
Lucifero, sono divenuto Satana, l'avversario. In. questo momento io ho bitta
la terra nel mio pensiero, tutti i popoli, tutti i governi, tutte le leggi. Ebbene, io
tengo la direzione di tutto il male che si prepara. E, dopo tutto, quale
vantaggio me ne viene? Io sono stato vinto già prima! Tuttavia qualche
vantaggio l'ho ricavato; io gli uccido delle anime, delle anime immortali, delle
anime ché Egli ha pagato sul Calvario".
La presenza di Satana
Le cause del maleficio: una fattura o il malocchio
A giudizio degli esorcisti, sono quattro le cause per cui una persona può
cadere nella possessione diabolica o in disturbi di origine malefica.
Può trattarsi di semplice permissione di Dio, così come Dio può permettere
una malattia, allo scopo di dare alla persona un’occasione di purificazione e
di meriti. L’hanno subita santi, come Angela da Foligno, Gemma Galgani,
Giovanni Calabria. Altri sono stati vittime di disturbi malefici con percosse e
cadute: Curato d’Ars e padre Pio.
La causa può essere data da un maleficio che si subisce: fattura,
maledizione, malocchio.
Si espone al rischio di influenze malefiche o di possessione chi si rivolge a
maghi, cartomanti, stregoni; chi partecipa a sedute spiritiche o a sette
sataniche, chi si dedica all’occultismo e alla negromanzia.
Si può cadere in mali malefici per il persistere di colpe gravi e multiple. Don
Gabriele Amorth sacerdote esorcista della diocesi di Roma ha avuto casi di
giovani dediti alla droga o colpevoli di delitti e perversioni sessuali.
Ma su quali sintomi ci si basa per procedere ad un esorcismo? L’esorcista
guarda anche le cartelle cliniche. Certe diagnosi nascondono
l’incomprensione del vero male che affligge il paziente. Il sintomo più
significativo è l’avversione al sacro che si manifesta in tante forme: 1.
Ripugnanza alla preghiera e per tutto ciò che è benedetto, anche senza
minimamente sapere che lo è (l’acqua santa che procura un insopportabile
bruciore); 2. Reazioni violente e furiose, in persona che di natura è tutt’altro,
con bestemmie ed aggressioni anche se uno prega solo mentalmente; 3.
Sintomo culminante: reazioni furiose della persona se si prega su di lei o la si
benedice.
COME REAGIRE
VARI TIPI DI MALEFICIO
Secondo lo scopo
Amatorio: per favorire o distruggere un rapporto d'amore con una persona.
Venefico: per procurare del male fisico, psichico, economico, familiare.
Legamento: per creare impedimenti ai movimenti, alle relazioni.
Transfert: per trasferire ad una persona i tormenti fatti a un pupazzo o a una
foto della persona che si vuole colpire. Putrefazione: per procurare un male
mortale, facendo putrefare un materiale soggetto alla putrefazione.
"Possessione" per introdurre una presenza diabolica nella vittima e causarle
una vera e propria possessione.
Secondo il modo
Diretto: mediante un contatto della vittima con l'oggetto portatore del male (ad
esempio, quando si fa bere o mangiare alla vittima qualcosa di "maleficiato" o
"fatturato").
Indiretto: attraverso l'azione malefica compiuta su un oggetto che
rappresenta la vittima .
Secondo l'operazione
Per infissione o inchiodamento: con spilli, chiodi, martello, punte, fuoco,
ghiaccio.
Per annodamento o legatura: con lacci, nodi, briglie, nastri, fasce, cerchi.
Per putrefazione: sotterrando l'oggetto o l'animale-simbolo dopo averlo
"fatturato"
Per maledizione: direttamente sulla persona o su foto, o su un simbolo di
essa.
Per distruzione con il fuoco: si pratica bruciando più volte l'oggetto sul quale
si è trasferita idealmente la persona della vittima, per ottenere, in questa, una
forma di consunzione più o meno analoga a quella della "putrefazione".
Per rito satanico: ad esempio, un culto satanico o messa nera, fatta allo
scopo di nuocere a qualcuno.
Secondo il mezzo
Con fatture: pupazzi o carne, con spilli, ossa di morti, sangue, sangue
mestruale, rospi, polli.
Con oggetti maleficiati: regali, piante, cuscini, bambole, orologi, talismani,
(qualsiasi altro oggetto).
Localizzazione dei sintomi:
la testa (dolore strano, botte, confusione, stanchezza mentale e fisica: male
agli occhi, disturbi del sonno, della personalità, del comportamento).Lo
stomaco (difficoltà digestive, dolori, anoressia, uno strano, intenso e diffuso
malessere che dallo sterno o bocca dello stomaco sale alla gola e alla testa,
bulimia, anoressia, vomito). "Piccate" nella parte del cuore.
Avversione al sacro (Distacco dalla preghiera, dalla fede, dalla vita spirituale
cristiana, allontanamento dai sacramenti e dalla Chiesa, distrazioni, sbadiglisonnolenza nella preghiera, disagio a stare in chiesa, nausea fino allo
svenimento. Disturbi alla salute (senza spiegazione adeguata e senza cure
efficaci); Disturbi psichici (Confusione, ossessioni, amnesie, ansia, paura,
abulia, incapacità di concentrazione a studiare, a lavorare. Disturbi nell'affetto
e nell'umore : nervosismo, litigi continui, freddezza o passionalità immotivata,
tendenza alla depressione, allo scoraggiamento, alla disperazione.
Impedimenti (nel matrimonio, nel fidanzamento, nello studio, nella carriera,
negli affari; fallimenti, errori impensabili, strani incidenti.
Spinta alla morte. Segni strani: sentire addosso spilli, chiodi, trafitture, fuoco,
ghiaccio, serpi, lacci. Rumori strani e fenomeni in casa o nei luoghi di lavoro
(passi, scricchiolii, colpi, ombre, "presenze", animaletti, lampade che
scoppiano, elettrodomestici che si bloccano, porte, finestre che si aprono o
chiudono, invasione di insetti.
(Per ulteriori approfondimenti tecnici: "I segreti degli esorcisti" - Giancarlo
Padula, Edizioni Segno - e su tutta la sintomatologia del maleficio e come
combatterla: "Le vere armi per combattere con efficacia le potenze del male.
L'ATTIVITA' DI SATANA
Il demonio infesta l'uomo per puro odio; è in se stesso odio rivolto al Cielo e
alla Terra, e nella sua furia distruttiva fa quanto Dio gli concede per
l'avanzamento del bene. Io dividerei l'opera infestatrice del demonio nelle
seguenti gradazioni, in ordine crescente: Tentazione è la suggestione operata
dal maligno sulla memoria e l'immaginazione umane, al fine di far preferire
all'uomo il male piuttosto che il bene, o un male maggiore di contro a uno
minore, o un bene minore di contro a uno maggiore. La tentazione è l'attività
ordinaria del demonio, nel senso che colpisce tutti gli uomini in ogni momento
(il diavolo non dorme!) e mira all'allontanamento dell'uomo da Dio mediante il
peccato, che lo porti alla dannazione eterna.
Oppressione
Con l'oppressione entriamo nell'area delle attività straordinarie del demonio,
cioè quelle azioni sporadiche (ci teniamo a sottolinearlo) che Dio talvolta
permette a Satana per vagliare l'uomo, per rafforzarlo nella fede, per
glorificare la Sua Chiesa, o per motivi a noi sconosciuti. L'oppressione
colpisce i sensi della persona, mediante allucinazioni orrende, fetori, gelo
improvviso, e l'ambiente circostante: rumori, scricchiolii, levitazione di oggetti,
ecc.
Vessazione
Fenomeno grazie al Cielo rarissimo, di portata spirituale comunque minore a
quanto seguirà. la vessazione è la vera e propria aggressione fisica da parte
dei demoni. Molti Santi ne sono oggetto (pensiamo a Padre Pio!): il diavolo,
incapace di tentare efficacemente l'uomo di Dio, lo solleva da terra, lo sfregia,
lo malmena, lo sbatte contro le pareti, finchè Dio non interrompe la sua opera
distruente. Ossessione Qui l'azione di Satana si fa più vicina all'unità
psicosomatica umana: il demonio introduce nella mente colpita pensieri di
disperazione e odio, muove (dall'esterno!) la vittima ad azioni involontarie e
autodistruttive, sacrileghe e innaturali, la tormenta con visioni spaventose e
fenomeni preternaturali raccapriccianti. E' tuttavia un'azione intermittente,
cioè la persona ha momenti di tregua.
Possessione di primo grado
Talvolta, misteriosamente, il demonio può invadere la psiche di un essere
umano, prendendo il controllo del suo corpo e della sua intenzionalità. Il
fenomeno dura finchè non è annullato dall'esorcismo, o per periodi stabiliti a
priori. In questo grado di possessione il demonio è latente, si limita ad
alterare gli atteggiamenti del posseduto, le sue reazioni al sacro, gli istilla
sentimenti di disperazione e depressione.
Possessione di secondo grado
Questa possessione è più evidente: si manifestano cambi di voce, fenomeni
preternaturali quali la glossolalia, la levitazione, la pirocinesi (potere di
incendiare gli oggetti a distanza), l'acqua santa produce piaghe nel corpo del
posseduto, che di per sè manifesta chiaramente di avere un'altra personalità.
In genere per possessione diabolica si intende questa situazione intermedia.
Possessione di terzo grado
A questo grado, lo spirito maligno (o più spiriti) hanno preso un dominio tale
della persona, da alterare orribilmente persino i suoi tratti somatici (che
divengono veramente raccapriccianti!), il suo odore, la temperatura. Questo è
il caso più arduo, e occorrono di solito numerosi esorcismi per la liberazione
definitiva. In effetti, la differenza tra le ultime tre gradazioni è solo una
sottigliezza, perchè molte volte la persona passa da una fase all'altra con
mutamenti quasi impercettibili.
GLI ESORCISTI
Gli esorcisti sono sacerdoti delegati dal vescovo a compiere tale ministero
entro una diocesi. In antichità ogni cristiano esorcizzava, ma
progressivamente la Chiesa ha istituito un collegio ecclesiastico
"specialistico", ordinato alla guarigione taumaturgica e alla liberazione dagli
spiriti immondi. Solo l'esorcista designato dal vescovo è abilitato ad
esorcizzare; i fedeli ed il clero rimanente, sebbene impossibilitati in ciò,
possono (anzi, devono!) comunque formulare preghiere di liberazione; la più
celebre, che si raccomanda di pronunciare a tutti i credenti quando sono
vessati da tentazioni e suggestioni diaboliche, è: "In nomine Iesu, praecipio
tibi, immunde spiritus, ut recedas ab hac creatura Dei." Ad ogni cristiano, in
virtù della consacrazione battesimale, è data una dignità regale e sacerdotale
che gli permette di sconfiggere i demoni!L'esorcista deve essere un
sacerdote che "si distingua per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita"
(canone 1172 del Diritto Canonico): caratteristiche che, a ben pensarci,
dovrebbero essere proprie di ogni prete. Mons. Corrado Balducci (noto
demonologo, autore de Il diavolo) aggiunge che un esorcista dovrebbe avere
anche una discreta cultura psichiatrica/psicologica, così da poter discernere
la malattia mentale dall'effettiva infestazione diabolica.Oggi la gerarchia
ecclesiastica sta meditando se affidare il ministero esorcistico anche a dei
laici con le opportune qualifiche morali e culturali, per una partecipazione più
viva del laicato alla missione della Chiesa.
Il patto col Diavolo
Il dott. Gianpiero Rodella mi ha scritto: "Ho letto con molto interesse il suo
articolo apparso sul "Giornale di Brescia"; articolo completo e dettagliato.
Stando all'argomentazione da Lei trattata, mi è venuta spontanea la seguente
domanda che rivolgo a Lei quale esperto di tematiche teologiche. Domanda:
In Matteo (4,8-9) - il diavolo mostrò il mondo a Gesù e disse: "…tutto questo
ti darò, se mi adorerai…". A mio avviso, non si può dare una cosa che non si
ha, o della quale non se ne ha il possesso pieno. Dal Vangelo di Matteo si
deduce che il demonio, e non Dio, è il padrone del mondo. Quindi tutto,
compresi noi stessi, è di proprietà di satana. Ci illumini con la sua risposta.
Grazie".
Che il patto diabolico sia una possibilità e purtroppo anche una realtà, ce lo
dimostra proprio il Vangelo da Lei citato. In particolare l'evangelista Luca
riporta: - Il diavolo lo condusse in alto, e mostrandogli in un istante tutti i regni
della terra, gli disse: "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni,
perché è stata messa nelle mie mani ed io la do a chi voglio. Se ti prostri
davanti a me, tutto sarà tuo. - (Lc. 4,6/7)
Ora, solo Dio ha potuto concedere tale possibilità al demonio. Quindi il patto
diabolico è una delle tentazioni che Dio ha permesso a satana per tentare
l'uomo: la libera decisione da parte di quest'ultimo di scambiare l'inferno con
una manciata di anni di potere terreno oppure l'umiltà (cioè il riconoscere che
tutto deriva da Dio creatore) in cambio del paradiso. Naturalmente non tutti i
poteri del mondo sono da attribuire all'intervento di satana in quanto spesso il
Signore li concede a chi vuole (es. il potente e ricco Abramo, il re Davide ed il
re Salomone, ecc.). Solo Dio, infatti, è infinitamente superiore a satana;
numerosi sono poi i passi nei quali è riportato che solo Dio è l'onnipotente
creatore del cielo e della terra: in particolare i passi della Genesi ed il prologo
di Giovanni, oltre a numerosi salmi. Gesù stesso (la bocca della verità) non
contesta tale possibilità concessa al demonio, ma gli risponde: "Sta scritto:
Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai" (Lc. 4,8) ed in un'altra
occasione Gesù ammonisce: "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se
guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?" (Mt. 16,26),
confermando indirettamente la possibilità di ottenere il potere sul mondo a
discapito dell'anima. Ma già il libro della Sapienza riporta la possibilità di un
patto diabolico allorchè dice: "Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e
con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono
alleanza, perché sono degni di appartenerle" (Sp. 1,16). Nella Genesi (4,7)
leggiamo: "….Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta;
verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo". E nella lettera di S. Giacomo
(4,7): "Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo ed egli fuggirà da
voi". Infine, lo Spirito Santo, per bocca di S. Giovanni afferma: "Noi sappiamo
che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno" (1
Gv. 5,19).
In conclusione, quindi, il Signore ha concesso al "principe di questo mondo"
la possibilità di arricchire e di conferire potere a quanti lo adorano rinnegando
il vero Dio, a loro dannazione eterna. Il successo ed il potere sono una
tentazione per gli uomini e molti cadono nel tranello di satana. Per ottenere il
potere per una manciata di anni finiscono poi, se non si convertono alla fine,
nel "fuoco eterno preparato per il diavolo ed i suoi angeli" (Mt. 25,41).
Il malocchio
«Padre, potremmo star tanto bene, ma pare che tutte le cose vadano storte,
perché siamo tanto invidiati». «La cartomante ci ha detto che le nostre cose
non vanno perché abbiamo addosso il malocchio di persone che non ci
possono vedere».
«La goccia d’olio in mezzo al piatto con l’acqua si disintegra subito perché
siamo tanto invidiati». C’è un foltissimo sottobosco di temute realtà malefiche
che si indicano con la parola «malocchio» o anche con «invidia», «iettatura»
e «scalogna». Cosa pensare?
Don Gabriele Amorth scrive:
«Il malocchio consiste in un maleficio fatto da una persona per mezzo dello
sguardo. Non si tratta, come certuni credono, del fatto che certe persone
portino scalogna se ti guardano storto; queste sono storie. Il malocchio è un
vero maleficio, ossia suppone l’intenzione di nuocere a una determinata
persona con l’intervento del demonio. Di particolare c’è il mezzo che viene
usato per portare a compimento l’opera nefasta: lo sguardo. Ne ho avuti
pochi di casi e non completamente chiari» (G. Amorth, Un esorcista racconta,
cit., p. 124).
Personalmente, per molto tempo non ho creduto a queste cose e spiegavo
alle persone che me ne parlavano che, se io guardo con cattiveria o con
invidia una persona, non è possibile che poi questa si senta male.
Anche per il noto esorcista palermitano, Matteo La Grua, il «malocchio» è
una realtà.
Si tratta, mi spiegò, di persone che sono portatrici di negatività.
Potrebbero anche saperlo, ma a volte non se ne rendono neppure conto. Di
fatto poi scaricano presenze cattive e di disturbo su persone che incontrano.
Non su tutte però, ma su quelle che per sensibilità o per debolezza psichica
sono recettive.
Se in un secchio d’acqua immergo una sbarra di ferro, non si impregna
affatto; se vi immergo un pezzo di legno, si impregna un po’, ma se ci metto
dentro una spugna, si riempie d’acqua. Sono i soggetti «spugna», che, a
causa prevalentemente della loro sensibilità, assorbono queste negatività e
stanno male. Basandomi su queste spiegazioni, ho poi potuto capire molte
situazioni delle quali prima non riuscivo a capirne il senso. È necessario
precisare la diversità di questa forma malefica dal maleficio.
1 - La fattura o maleficio è molto più forte e sistematica e ha sempre bisogno
di oggetti fisici fatturati. Il malocchio è molto più leggero e non è legato a
oggetti fatturati. Ogni qualvolta si riscontrano oggetti nei cuscini, a casa, nello
stomaco, vuoi dire che si tratta di maleficio. Il malocchio invece è semplicemente un influsso cattivo che viene comunicato di volta in volta
attraverso i vari incontri.
2 - Pur essendo il malocchio più leggero, ha un aspetto terribilmente
pericoloso. Comunicandosi con lo sguardo, in genere opera su persone con
cui ci si incontra abitualmente, e a ogni incontro si rinnova l’influsso cattivo.
Quando avviene su persone che abitano nello stesso condominio o nello
stesso ufficio o laboratorio diventa una vera tortura. Quando, come succede
spesso, si riesce a identificare da chi proviene, scatta il processo di
«suggestione» di cui ho parlato già, e la vita della persona colpita diventa un
vero calvario, un vero calvario, specialmente per chi si trova a vivere in diretto
contatto a causa del lavoro, dell’abitazione o della parentela. L’identificazione
della persona portatrice può avvenire tenendo conto che (sia che ne sia
cosciente o anche ignara) soffre già in se stessa della presenza delle
negatività che poi scarica sugli altri. Quindi non è mai serena, ma triste e
inquieta, con uno sguardo poco rassicurante e modi di comportamento per
niente accattivanti.
3 - La difesa sarebbe molto semplice, se non subentrasse appunto una
suggestione cronica. E un influsso momentaneo che può essere allontanato
portando addosso qualche medaglietta o immagine sacra benedetta. È bene
premunirsi con una breve preghiera prima dell’eventuale incontro, se è possibile preventivarlo, facendo dopo l’incontro un atto profondo di fede in Gesù e
nella sua potenza di salvezza, con altre invocazioni anche a Maria o ai santi;
poi subito divagarsi, non pensarci, interessarsi di altre cose. Ottima cosa è
anche quella di pregare il Signore per chi emana questi influssi.
LE PRESENZE
Durante un colloquio con una signora, ebbi la chiara sensazione che a un
certo punto lei non mi seguisse più nel ragionamento. Domandai: «Hai capito
bene quello che ti sto dicendo?». Rispose: «Mi ripeta per favore, padre, le
ultime sue espressioni, perché in questo momento lo spirito mi stava dicendo
alcune cose e non ho capito quello che diceva lei». Più simpatico ancora il
fatto di una ragazza che mi interruppe mentre parlavo dicendomi: «Lo spirito
mi suggerisce di dirti che sei un imbecille». Risposi con calma: «Digli che gli
ricambio volentieri il complimento».
Nel dilagare dei fenomeni occulti, diventa sempre più frequente, anche se
non è una esperienza nuova, il fatto delle cosiddette «presenze». Sono molte
le persone che sentono interiormente parlare delle presenze invisibili che le
accompagnano ininterrottamente. È come uno strano compagno di vita e di
viaggio che ti affianca in continuazione, si interessa della tua vita e dei tuoi
problemi, parla, ti spiega, ti consiglia e, anche volendo, non riesci a
liberartene. Un grande esperto, come il padre Matteo La Grua, riesce
ottimamente a fare una variegata panoramica su di un fenomeno così
particolare.
«Un punto difficile di diagnosi restano sempre le presenze estranee che si
autorivelano. Anche sotto il profilo teologico la questione non si può dire
risolta .Nel corso della preghiera si presentano delle entità, le più
diverse,come talvolta avviene nelle sedute spiritiche. Parlano in lingua
volgare, nel dialetto del luogo o in altri dialetti, spesso in lingue, francese,
inglese, tedesco, giapponese, arabo, qualche volta correttamente, più spesso
approssimativamente. Le entità si qualificano come persone morte, di epoca
recente o anche antica, in incidenti di strada o di lavoro, più spesso uccise.
Appartengono alle più disparate categorie sociali, professionisti, operai,
commercianti, casalinghe, pastori, contadini, soldati, preti, frati, suore.
Narrano i particolari della loro vita prima della loro morte violenta, dando le
loro generalità, che tante volte alla verifica risultano vere, altre volte invece
false.
Alcuni di questi «individui» sono entrati spontaneamente, altri sono stati
mandati, o per fare del male o per proteggere una persona. Alcuni si
mostrano cattivi, pieni di livore e di odio, altri invece si mostrano buoni,
religiosi, credenti in Dio. Altri si dicono dannati per sempre, in attesa di
cadere nell’inferno, altri invece sono in viaggio verso Dio, come in uno stato
di purificazione. Tanti esortano la persona a fare opere buone, persuasi che
le opere buone della persona posseduta giovino anche a loro. Ne ho
incontrati di quelli che, rammaricati di non poter amare Dio, tentano di
avvicinarsi a lui e di sentire l’eco dell’amore nella persona posseduta. Spesso
aiutano la persona a pregare, pregano essi stessi nella persona rispondendo
con devozione alle preghiere, o anche pregando spontaneamente.
Alcuni, che si qualificano inviati da Dio, indicano lo stato in cui si trova la
persona posseduta, quanti spiriti ha in corpo, e danno consigli per liberare la
persona. Tanti domandano suffragi, e quando si è pregato per loro mostrano
quiete, gioia, e ringraziano l’orante» (M. La Grua, La preghiera di liberazione,
cit., p. 72).
Il fenomeno delle «presenze» crea un interrogativo che ha anche una grande
importanza sul piano pastorale: «Sono sempre e solo i demoni che in modo
ingannevole cercano di avvicinarsi all’uomo o invece ci sono “spiriti vaganti”
di uomini che, non trovando pace dopo la loro morte, sono alla ricerca di una
compagnia umana a volte con scopi positivi, a volte invece con scopi
devastanti?».
La supposizione che almeno nella gran parte di questi casi non si tratti di
autentici demoni, ma di spiriti vaganti in difficoltà, nasce dalla marcatissima
diversità che c’è tra l’indemoniato e colui che invece sente le presenze:
- nei casi di ossessione i demoni manifestano violenza, odio, rabbia, linguaggi
e gesti di incredibile forza e potenzialità negativa;
- al contrario il rapporto con le presenze non è mai violento, anche se spesso
fastidioso. A volte è addirittura sereno e finalizzato a offrire un sincero aiuto.
Sembrerebbe perciò più logico escludere i demoni e pensare a spiriti vaganti.
Ma c’è un però... E il però viene da una paroletta latina di tre sole lettere:
«mox» che significa «subito». Il Concilio Ecumenico di Lione del 1274, sotto il
titolo «Sorte dei defunti» (numeri 856-859), dice che, dopo la morte, le anime
dei defunti vengono «subito» (mox) assegnate al loro destino eterno di
salvezza o di perdizione. Questa affermazione è stata successivamente
ripresa con parole quasi identiche dal Concilio Ecumenico di Firenze del
1439.
Dunque la dottrina della chiesa non ammette questo libero e indiscriminato
vagare degli spiriti umani dopo la loro morte? Il discorso rimane aperto e
andrebbe affidato ai teologi, che in questi tempi però sembrano in tutt’altre
faccende affaccendati.
La questione, come dicevo, ha una notevole rilevanza sul piano pastorale.
L’esorcismo, che ordinariamente usiamo anche in questi casi, forse non è un
mezzo idoneo perché espressamente diretto contro gli angeli ribelli. Che fare
allora? Io penso, e lo dico quando mi capitano questi casi, che bisogna
ricordare l’inizio del nostro Credo:
«Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili ed invisibili».
Iddio è Creatore e Signore di tutte le realtà, anche invisibili e di qualunque
genere siano. Perciò affidarsi a lui, con la preghiera e con la fiducia, è
sempre efficace per ottenere la liberazione dalle strane «presenze».
I Santi e il Diavolo
La maggior parte dei santi ha dovuto lottare molto contro il demonio, e, per
questo, ci possono parlare di lui per esperienza diretta. Dio lo permetteva
affinché potessero purificarsi e santificarsi ed anche perché, vedendo la
terribile realtà della sua esistenza, potessero pregare e sacrificarsi per la
conversione dei peccatori.
Santa Teresa di Gesù ci dice nella sua Vita: «Una volta ero in un oratorio
e mi apparve dal lato sinistro il demonio, una figura abominevole, in special
modo guardai la sua bocca perché mi parlò e l’aveva spaventosa. Dal suo
corpo pareva uscisse una gran fiamma. Ebbi molto timore; feci il segno della
croce come potei e sparì; ma dopo ritornò. Per due volte mi accadde questo.
Non sapevo che fare; avevo lì acqua benedetta e la gettai verso quella parte
e non tornò più. Un’altra volta, da cinque ore ero tormentata da dolori molto
tremendi e inquietudine interiore ed esteriore al punto che non mi sembrava
che si potesse ormai più sopportare…
Vidi vicino a me un negretto abominevole, che ringhiava come un
disperato… Mi dava grandi sferzate nel corpo, sulla testa e sulle braccia
senza che potessi oppormi. Non osavo chiedere acqua benedetta per non
impaurire [le monache] che non sapevano cosa fosse e affinché non
sapessero di cosa si trattava…mMa siccome quel tormento non cessava,
dissi: se non ridete, vi chiederei acqua benedetta. Me la recarono e la
versarono su me, ma non ne traevo profitto; gliela feci gettare dove si trovava
quel tale e immediatamente fuggì e il male mi lasciò… Una notte pensai che
mi affogassero e, allorché versavano acqua benedetta, vidi una grande
moltitudine di demoni andarsene come chi precipita…
Una volta, mentre pregavo, [il demonio] si pose sopra il libro perché non
terminassi la preghiera. Mi feci il segno della croce e fuggì. Mentre
ricominciavo, tornò. Ricominciai così per tre volte, ma finché non spruzzai
acqua benedetta non riuscii a terminare» (Vida 31).
San Paolo della Croce (1694-1775) vedeva il diavolo che si presentava
sotto la forma di un gigante orribile o di un gatto nero o di un uccello nero di
aspetto terrificante e deforme e non lo lasciava dormire. Gli levava le coperte,
lo trascinava al suolo, saliva sul suo letto, lo colpiva… Gli infondeva nel cuore
pensieri di malinconia e di tristezza e persino desideri di buttarsi dalla
finestra…
Lui, per difendersi, pregava, prendeva il crocifisso nelle mani, spruzzava
acqua benedetta e si metteva al collo la corona del rosario. Aveva sempre
dell’acqua benedetta in casa.
Il santo Curato d’Ars per molte notti non poté neppure dormire per colpa del
diavolo. Imitava i grugniti degli orsi, dei cani o di altri animali… gli faceva
sentire colpi di martello, lo trascinava per terra e gli faceva altre cose che gli
procuravano dolore. Molte volte lo insultava e gli gridava “mangia patate”
(perché le patate erano la sua principale dieta giornaliera). Eppure, con
l’acqua benedetta e con il crocifisso si difendeva dal suo nemico, anche se a
volte la lotta durava ore. Quando si riferiva al diavolo, il santo lo chiamava “el
garras”, (il graspino).
San Benedetto Cottolengo spesso trovava le scarpe e la veste nascoste dal
demonio, e lo incontrava nei luoghi più difficili e strani. Una volta gli si
presentò come un grande signore, che cercava di convincerlo che non
avrebbe costruito la sua Opera, ed entrava ed usciva dalla sua casa senza
lasciar traccia.
San Giovanni Bosco ebbe molto a soffrire a causa del demonio. Lo
svegliava di notte, gridandogli forte nell’orecchio, gli buttava via le carte sulle
quali scriveva le “Letture cattoliche”, gli toglieva le coperte del letto e in un
caso, addirittura le incendiò. A volte sentiva un peso enorme sopra di sé che
gli impediva di respirare e gli si presentava come un mostro orribile. Don
Bosco lo ricacciava con il segno della croce, l’acqua benedetta e praticando
spesso il digiuno.
Santa Gemma Galgani una notte vide il diavolo nella forma di un cane nero
enorme. Un altro giorno, nel quale aveva disobbedito all’ordine del suo
confessore di non uscire sola di casa, la seguì lungo il cammino sotto la
figura di un uomo che la terrorizzò. Andò a chieder al suo confessore che la
perdonasse e dopo la confessione, si rese conto che il diavolo aveva preso la
fisionomia del suo confessore. Lei dice nel suo Diario: «Quella fu una
giornata del demonio. Il confessore era il diavolo ed aveva la mitra sulla
testa». Se ne rese conto perché, mentre gli diceva i peccati, a lui andava
bene tutto quello che diceva e non la correggeva. Altre volte non la lasciava
dormire e le dava tanti colpi che non poteva levarsi la mattina, ma quello che
più la faceva soffrire erano le tentazioni contro la purezza.
In un occasione (25 agosto 1900) le si presentò sotto la figura del suo angelo
custode. In principio non lo riconobbe; ma poi, sentendo paura ed
inquietudine, riconobbe che non era il suo angelo.
San Paolo aveva già detto: «Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si
maschera da angelo di luce» (2 Cor 11, 14).
Alessandrina da Costa (1904-1955) era assalita dal demonio con pensieri di
suicidio, di disperazione e di impurità. In certi casi, con il permesso di Dio, il
diavolo si impadroniva di lei. In questi momenti, non sopportava che si
parlasse in sua presenza della Vergine o del Signore, sputava sulle immagini
sacre, insultava il suo direttore spirituale e diceva parole oscene e
bestemmie. Lei, che pesava 33 chilogrammi ed era paralizzata, sembrava
avere una forza sovrumana inspiegabile. Fu un’anima mistica straordinaria.
Era rimasta invalida all’età di 14 anni, gettandosi da una finestra per non
essere violentata, e rimaneva sempre nel suo letto immobilizzata. Era
un’anima vittima per la salvezza dei peccatori e quasi tutti i giorni il Signore
permetteva che il diavolo la assalisse e la facesse soffrire per due ore
affinché sentisse orrore per il peccato e crescesse sempre più nell’amore
verso Dio e del prossimo. In quei momenti il suo direttore spirituale
pronunciava esorcismi e sua sorella le spruzzava acqua benedetta per
calmarla.
San Padre Pio (1887-1968), famoso sacerdote cappuccino, aveva una
guerra senza quartiere con il diavolo, che chiamava “cosaccio” o “barbablù”.
Lo assaliva con le tentazioni più atroci, con attacchi violenti, anche dal punto
di vista fisico, e con perfidie di ogni tipo. In una lettera, scriveva così al suo
direttore spirituale, padre Agostino: «L’altra notte l’ho passata molto male.
Dalle dieci di sera alle cinque del mattino il diavolo non fece altro che
colpirmi. Mi suggeriva pensieri di disperazione… Quando se ne andò, sentivo
un freddo intenso in tutto il corpo che mi faceva tremare da capo a piedi…
Da diversi giorni viene a visitarmi con molti altri, armati di bastoni e di barre di
ferro. Non so quante volte mi ha tirato giù dal letto e mi ha trascinato per la
stanza… A volte rimango così incapace di muovermi perché mi ha tolto
anche la canottiera e, quando fa freddo, mi congelo… Quante infermità
dovrei aver preso se il dolcissimo Gesù non mi avesse aiutato».
Certe volte gli buttava all’aria le cose della stanza e metteva tutto in
disordine, gli diceva parole oscene e spargeva un odore nauseabondo. Una
mattina, dopo una notte di sofferenze con il diavolo, scrisse una lettera al sua
direttore, datata 5 novembre 1912, in cui diceva che aveva visto il suo angelo
che sorrideva di gioia e lui lo rimproverava per non averlo aiutato, nonostante
l’avesse chiamato in suo aiuto. «Per castigarlo, decisi di non guardarlo in
volto. Ma lui, poverino, mi si avvicinò quasi piangendo e fino a quando non lo
guardai, non parve tranquillizzarsi. Mi disse: Sono sempre al tuo fianco e ti
circondo del mio affetto. Il mio amore non finirà neppure al temine della tua
vita. Sapevo che il tuo cuore palpita sempre di amore per il nostro amato
Gesù… Non temere, devi aver pazienza. Io sono con te».
Molte volte rideva e giocava con il suo angelo, con cui aveva molta
confidenza, e per questo, per celia, l’angelo era capace di castigarlo,
sapendo molto bene che, in quei momenti, Gesù voleva che rimanesse
apparentemente solo affinché il suo merito contro il nemico, nel trionfo, fosse
maggiore. Per questo, per la soddisfazione di averlo visto uscire vincitore
ancora una volta dalla tentazione, il suo angelo gli appariva sorridendo di
gioia.
In talune occasioni riceveva lettere dal suo direttore e non poteva leggerle,
perché il diavolo le rendeva illeggibili, come se le avesse bruciate, o erano
totalmente in bianco. Allora, metteva un crocifisso sopra e le spruzzava di
acqua benedetta ed esse si rendevano leggibili.
I Malefici
Tratto da "Come riconoscere le trappole del demonio"
È il modo di fare più comune, derivante dalla volontà di nuocere alla persona
attraverso il mezzo offerto al Diavolo perché vi imprima la sua forza malefica.
Si usa materiale vario. Che Satana spesso imiti Dio si evidenzia nell'analogia
dei sacramenti che hanno una materia sensibile (battesimo - acqua... ). Così
viene usato il materiale della fattura con l'obbiettivo di nuocere.
Un modo consiste nel far bere o mangiare alla vittima cibo o bevande in cui è
stato mescolato il maleficio. Gli ingredienti che si usano possono essere:
ossa di morti, sangue mestruale, polveri varie, spesso nere (bruciate), parti di
animali (in particolare il cuore), erbe particolari... L'efficacia non dipende tanto
dal materiale che viene usato quanto dalla volontà e dall'odio della persona
che desidera fare del male all'altra mediante l'intervento diabolico. Esistono
formule magiche segrete che recitano gli stregoni durante la preparazione dei
disgustosi intrugli. La persona colpita manifesta vari disturbi. Soffre di un
caratteristico mal di stomaco, guarisce solo dopo essersi liberata con molto
vomito in cui si eliminano cose stranissime...
Un altro modo si basa nel maleficiare oggetti appartenenti alla persona che si
desidera danneggiare, ad esempio fotografie, indumenti... Inoltre si possono
maleficiare figure che le rappresentino: bambole, animali, persino persone
vive dello stesso sesso ed età. Il rituale consiste nel colpire il mezzo con gli
stessi mali che si vogliono causare alla persona stabilita. Ad esempio,
durante un rito satanico ad una bambola vengono infissi gli spilli intorno alla
testa. La persona alla quale si pensa comincia ad avvertire fortissimi mal di
testa. Altrimenti si configgono aghi, chiodi, coltelli, nelle parti del corpo della
bambola rappresentante la persona che si vuole colpire. La povera vittima
sente veramente i dolori in quei punti. La liberazione avviene quando si
estraggono gli oggetti dalla bambola e termina il rito satanico.
Esistono i malefici fatti in forma di legamento, spesso usati per nuocere al
bambino nel grembo della madre. Si lega il materiale di trasferimento con
cose come capelli e nastri colorati attorno le parti che vogliamo colpire. Lo
scopo finale è di provocare le deformazioni di quelle parti e di impedire lo
sviluppo normale. Frequentemente l'effetto può essere indirizzato nel senso
dello sviluppo mentale del bambino, che potrebbe causare più tardi problemi
nello studio, nel lavoro o nel comportamento normale.
Spesso i malefici vengono sparsi attraverso oggetti strani che si trovano nei
cuscini, nei materassi... che possono essere pezzi di legno o di ferro, grumi di
sangue, ciocche di capelli strettamente annodate di una donna o di un
bambino, nastri colorati e annodati, corde piene di nodi, ecc. Dopo aver
aperto il cuscino o il materasso capita delle volte che gli oggetti non
compaiano a prima vista. Se si asperge con l'acqua benedetta o si inserisce
un'immagine benedetta della Madonna o un Crocifisso, appaiono
all'improvviso le cose più strane.
L'efficacia diabolica dei malefici delle volte può avere lo scopo di separare
sposi, fidanzati o amici. Ho conosciuto tanti casi dove i fidanzati si volevano
molto bene e all'improvviso si lasciavano senza una ragione. È successo che
una ragazza si era innamorata del fidanzato della sua migliore amica. Per
raggiungere il suo scopo ed avere il ragazzo andò da un mago che l'aiutò con
la magia. Ovviamente, il matrimonio tra i due diventò una cosa terrificante.
Non si accettavano tra di loro ma il marito non riusciva ad abbandonare la
moglie. Vivevano insieme in un inferno. Capitano matrimoni senza amore tra
gli sposi come conseguenza della volontà dei genitori o altri che per mezzo
delle fatture hanno raggiunto l'obiettivo, risvegliandosi quando per il ritorno
senza danni era troppo tardi. Questo inferno della vita lo può interrompere
solamente il Sangue di Cristo.
Solitamente la vittima non sa di essere stata colpita da un maleficio. Si tenta
delle volte con l'inganno di portarla dal mago che fa le fatture. La vittima non
deve necessariamente avere dei problemi personalmente e cercare "aiuto",
ma l'altra maliziosamente odiandola ricorre allo stregone per farle del male
attraverso la fattura e gli oggetti strani. Spesso lo stesso individuo,
desiderando nuocere a qualcuno, pratica le fatture e prepara i malefici spinto
dal proprio odio.
Nel caso in cui i singoli vengono colpiti dall'azione malefica subendone le
conseguenze, cercano la via d'uscita da quella situazione. Regolarmente il
Maligno li riporta dai suoi servi stregoni che li sedurranno sotto la maschera
della magia bianca che secondo loro toglie i malefici. In quel modo i maghi
spillando soldi causano alle vittime mali ancora più grandi. Attraverso le loro
pratiche occulte riescono a guarire temporaneamente qualcuno o far sì che il
suo male passi alla moglie, ai figli, ai genitori, ai fratelli ecc. Questo male si
manifesta anche come il persistente distacco dalla fede, l'incorreggibile stato
del peccato, i frequenti incidenti stradali, le depressioni, le paure, i suicidi...
Cosa dobbiamo fare con gli oggetti magici trovati o ricevuti?
È necessario aspergerli con l'acqua benedetta e bruciarli fuori casa,
all'aperto. Le ceneri, gli oggetti di ferro ed altri non combustibili, dopo essere
passati in mezzo al fuoco, vanno buttati ove scorre l'acqua (ruscello, fiume,
mare) o nel cassonetto per i rifiuti che si bruciano. Non bisogna farlo nel
gabinetto della propria abitazione poiché potrebbe intasare le tubature
causando l'allagamento della casa. Durante la bruciatura degli oggetti stregati
è importante pregare ininterrottamente richiamando la protezione del
santissimo Sangue di Cristo e, in fine, lavarsi le mani con l'acqua benedetta.
Vorrei menzionare il fatto che in tutti i posti si possono trovare "persone molto
pie", uomini e donne, che "regolarmente vediamo nelle chiese" e che in
buona fede ritengono di eliminare i malefici, fatture e malocchio. Sono quegli
individui che di solito, oltre la medaglietta ed il crocifisso danno ai colpiti
qualche oggetto come "cornetti rossi", "denti del lupo" o qualche altro involto,
consigliando loro di portarlo con sé come protezione. Sono cose che non
hanno la negatività ricevuta nei riti magici che solitamente fanno i maghi, ma
sono ugualmente collegati con Satana per via della superstizione. Anche
questi oggetti bisogna bruciarli, ricorrendo invece ad un sacerdote.
Armi contro Satana
San Paolo ci invita a difenderci dal maligno e a lottare come soldati valorosi
in questa lotta senza quartiere che durerà tutta la vita. Ci dice:«Rivestitevi
dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra
battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i
Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro
gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò Formatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno
malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove.
State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza
della giustizia e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il
vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale
potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo
della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio. Pregate inoltre
incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito...»
(Ef 6,10-18).
La vittoria è assicurata:«Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm
8,31). «Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore
nostro Gesù Cristo! [...] Rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre
nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore».
La preghiera
La preghiera è un’arma imprescindibile nella lotta senza tregua contro
satana. Anche il digiuno è importante, poiché alcuni demoni possono essere
scacciati solo con la preghiera e il digiuno (Mt 17, 21). Altra cosa buona è
tracciare su una persona per tre volte il segno della croce e ripetere: «Per il
segno della santa croce, liberaci dai nostri nemici, Signore, Dio nostro». E’
anche opportuno chiedere che il sangue di Gesù ci copra affinché ci protegga
da ogni male e da ogni potere del maligno. Il sangue di Gesù è come una
campana insormontabile per il maligno, con cui possiamo proteggere noi e i
nostri familiari. Si può recitare più o meno così: «Signore, copri me e la mia
famiglia e tutti i presenti con il tuo sangue benedetto, e proteggici da ogni
potere del maligno». Questa preghiera di protezione con il sangue di Cristo è
importantissima da dire prima di cominciare qualsiasi preghiera di liberazione
per non essere colpiti da effetti negativi.
E’ cosa buona ripetere anche il nome di GESÙ e di MARIA. E’ notorio che i
demoni fuggono quando sentono pronunciare questi nomi santi. Per questo,
pronunciare i nomi di Gesù e di Maria è come inviare una raffica di mitraglia
spirituale contro gli spiriti maligni che ci stanno intorno. Personalmente,
quando mi presento alla radio o alla televisione per qualche intervista, sono
solito cominciare con «sia lodato Gesù Cristo e sia benedetta Maria nostra
Madre». So che è molto efficace, perché è come mettere una barriera
spirituale per proteggere me e chi mi sta attorno dal potere del nemico.
Un’altra cosa che risulta essere molto efficace, quando il demonio vuole farci
perdere la pace e farci perdere il controllo con l’ira e l’impazienza, è ripetere
giaculatorie come: «Gesù, io ti amo e confido in te». Gesù insegnò alla
venerabile suor Consolata Betrone a ripetere sempre: «Gesù, Maria, vi amo,
salvate anime». E le disse che, ripetendo costantemente questa preghiera,
doveva fare della sua vita un atto continuo di amore. Per fare ciò, avrebbe
dovuto evitare ogni pensiero o parola inutile, poiché questo sarebbe stato "un
furto d’amore".
Lei, quando non poteva concentrarsi per ripetere questo atto di amore perché
doveva parlare con un’altra persona o perché dormiva, chiedeva al suo
angelo custode che lo recitasse in sua vece. Il 7 ottobre 1935 Gesù le disse:
«Un atto di amore ripara mille bestemmie ed è decisivo per la salvezza
eterna di un’anima. Per questo abbi rimorso di perdere anche un solo "Gesù,
Maria, vi amo, salvate anime"».
Un’altra cosa molto importante è la coroncina a Gesù Misericordioso.
Secondo quanto scrive santa Faustina Kowalska nel suo Diario, Gesù le
disse: «Figlia mia, [...]scrivi che quando verrà recitata la coroncina vicino agli
agonizzanti, mi metterò fra il Padre e l’anima agonizzante non come giusto
Giudice, ma come Salvatore misericordioso» (D.V, 508-509).
«Quando entrai un momento in cappella, Gesù mi disse: "Figlia mia, aiutami
a salvare un peccatore in agonia; recita per lui la coroncina che ti ho
insegnato". Quando cominciai a recitare la coroncina, vidi quel moribondo fra
atroci tormenti e lotte. Era difeso dall’angelo custode, il quale però era come
impotente di fronte alla grande miseria di quell’anima. Una moltitudine di
demoni stava in attesa di quell’anima, ma mentre recitavo la coroncina vidi
Gesù nell’aspetto in cui è dipinto nell’immagine. I raggi che uscirono dal
cuore di Gesù avvolsero il malato e le potenze delle tenebre fuggirono
provocando scompiglio. Il malato spirò serenamente. Quando rientrai in me
compresi che questa coroncina è importante accanto ai moribondi, essa
placa l’ira di Dio» (D. V, 515).
E’ anche cosa molto buona ripetere spesso la preghiera di san Michele
arcangelo. Questa preghiera fu composta da papa Leone XIII dopo aver
avuto una visione sui mali che sarebbero giunti sull’umanità e sulla Chiesa se
non si fosse difesa dal potere del maligno. Questa visione storica di papa
Leone XIII è documentata in "Efemeridi Liturgiche" del 1955.
Il Papa ordinò che la si recitasse in tutte le messe. Dice così:
«San Michele arcangelo, difendimi dal nemico e proteggimi da tutte le insidie
del maligno. Che Dio ti blocchi, spirito maligno, e tu, principe della milizia
celeste, scaccia con il potere divino satana nel più profondo dell’inferno così
come gli altri spiriti immondi che vagano per il mondo, cercando la perdizione
delle anime». Ma non dimentichiamo che la preghiera più efficace e sublime
e la santa messa.
Altre preghiere per casi speciali possono essere:
Signore Gesù, coprimi con il tuo sangue benedetto sparso sulla croce e
per i tuoi meriti infiniti e per l’intercessione di Maria e di tutti i santi e gli
angeli, ti chiedo di proteggere da ogni male e da ogni potere del maligno me,
tutti i miei amici e i familiari.
Gesù, io rinuncio a satana e a tutte le sue opere, ad ogni superstizione,
astrologia, stregoneria, magia, divinazione, spiritismo od occultismo. Rinuncio
all’uso di amuleti, talismani o feticci, rinuncio ad ogni legame con il maligno
che ho potuto contrarre io o i miei antenati. Spezza, Gesù, ogni vincolo con
satana che vi possa essere nella mia vita o nella mia famiglia. Spezza ogni
influsso malefico che mi sia stato fatto tramite maledizioni, fatture, malefici o
altre cose con l’intervento di satana. Liberami da ogni male e dammi la tua
pace e il tuo amore nel mio cuore.
Gesù, metti su di me e sulla mia famiglia e su tutte le nostre cose (casa,
lavoro, auto...) il tuo sigillo benedetto affinché ogni spirito maligno riconosca
che siamo tuoi e che vogliamo esserlo ora e sempre. Gesù, segna la mia vita
e tutte le mie cose con il tuo sangue benedetto affinché tutto quello che sono
e ho sia tuo e per te, ora e sempre.
Gesù, io ti proclamo come Signore mio e della mia famiglia. Io ti amo e
confido in te. Amen. Amen.
Confessione e Comunione
Uno dei mezzi più potenti per difenderci dal maligno è ricevere spesso i
sacramenti della confessione e della comunione. Molte volte il diavolo ci fa
sentire "ipocriti", dopo aver peccato, e insinua in noi l’idea di non andare in
chiesa per non avvertire il disagio di confessarci, e ci suggerisce di tacere
alcuni peccati per "vergogna", facendo così una confessione cattiva. Ma se
ricorriamo alla confessione con umiltà e pentimento, il diavolo si allontanerà
da noi. Niente è meglio dell’umiltà per allontanare un superbo. Così
sentiremo la gioia di essere perdonati perché per Dio non vi sono peccati
troppo grandi o numerosi che Egli non possa perdonare. Il suo amore e la
sua misericordia sono più grandi dei nostri peccati e non dobbiamo mai
diffidare del suo perdono.
Dopo la confessione, dobbiamo accorrere a ricevere Gesù nella comunione il
più spesso possibile. Così saremo forti nello spirito, perché l’Eucaristia è la
fonte maggiore di energia spirituale. San Tommaso d’Aquino diceva che
«quando torniamo dalla santa messa e dalla comunione siamo come leoni
che soffiano fuoco, terribili per i demoni» (ST III, q. 79). A Medjugorje la
Vergine Maria ha raccomandato la confessione mensile e la messa e la
comunione giornaliera, se possibile.
La comunione è il momento più sublime della terra per una persona che ha
fede. Quante benedizioni riceviamo se ci comunichiamo con devozione! I
santi ci parlano della comunione come di una necessità imperiosa delle loro
anime. Non potevano vivere senza comunicarsi. Era un’ansia così grande
che erano capaci di qualsiasi cosa pur di ricevere la comunione. Molte volte
avvengono miracoli spettacolari nel momento della comunione o durante la
benedizione del Santissimo Sacramento, come avviene spesso a Lourdes o
in altri luoghi. Vi sono stati anche santi che sono vissuti molti anni senza
mangiare né bere, solo ricevendo ogni giorno la comunione. Vediamo alcuni
casi.
Sette Sataniche
Oggigiorno assistiamo al grande paradosso che le stesse autorità civili di
alcune nazioni permettano legalmente le sette dove si adora satana e
consentano la loro propaganda nei mezzi di comunicazione sociale. Vi sono
pure pellicole, spettacoli teatrali o televisivi, dove si fa propaganda del
diavolo, direttamente o indirettamente. In alcune grandi città si vedono
annunci pubblicitari che richiamano l’attenzione: “Il treno dell’inferno”,
“Bellezza del diavolo”, “Cavalieri di satana”, eccetera.
Antón la Vey, il 30 aprile 1966 fondò negli USA la “Chiesa di satana”, anche
se vi sono in tutto il mondo chiese e luoghi dedicati al suo culto e vi sono
state da epoche molto remote.
Nei paesi pagani, non cristiani, sembra che il diavolo sia più sciolto (libero),
poiché ha stregoni, e alcuni riti di religioni ancestrali come il vudù…queste
cose sono sataniche. La Vey ottenne che la sua chiesa fosse ufficialmente
riconosciuta secondo le leggi nordamericane, e precisamente in California.
Lui diceva: «II culto al diavolo non è altra cosa che la religione della carne e
della materia. L’altare nudo e la moglie nuda simboleggiano la carne».
Nel 1975 pubblicò a New York la “Bibbia satanica”, che meglio sarebbe
chiamare “Manuale di perversione satanica”, che include in particolare
l’aspetto sessuale.
È terribile pensare che vi siano sette sataniche specializzate nella
perversione dei bambini, che vengono consacrati a satana mediante sevizie
sessuali e li marcano con ferro sulle guance e li torturano. A volte li uccidono
persino. L’ispettore Smandl, della polizia di New York, era convinto che alcuni
crimini fossero di origine satanica.
Quando uno entra in una setta satanica, magari per curiosità, viene invitato a
rinunciare al suo battesimo e a rinnegare la sua fede nell’Eucaristia, a
calpestare crocifissi e immagini di Gesù, di Maria e dei santi, a rifiutare
obbedienza a Dio e a dire sì a satana. Poi finisce per farsi battezzare nel
nome del diavolo, a porsi un suo nome nuovo e a bruciare il suo atto di
battesimo cristiano. Gli porranno poi su una coscia un segno di appartenenza
alla setta mediante un sigillo diabolico. Possono anche chiedergli di rubare
ostie dalle chiese cattoliche per profanarle nelle loro riunioni, o forse uccidere
qualcuno per dimostrare la sua adesione a satana; più tardi farà un patto
formale con lui, scritto con il proprio sangue.
Nelle messe nere gli adepti adorano satana. In esse si servono di una donna,
a volte rapita o prostituta professionale, e il suo corpo serve da altare, mentre
un uomo, rivestito di paramenti come un sacerdote, imita il sacrificio della
messa, con un calice, ceri neri, preghiere rivolte al maligno, bestemmie, atti
immorali e, spesso, profanazione di ostie consacrate.
Tutto quello che si può dire di queste orge o baccanali di piacere, che
comprendono anche droghe, è poco. A volte mescolano l’osceno con il
macabro. Fino a che punto possono degradarsi coloro che adorano il
demonio!
Preghiamo per loro, lottiamo contro il male e contro il maligno con tutte le
nostre forze. Adoriamo senza posa Gesù Eucaristia e ricordiamoci che
abbiamo il potere sopra gli spiriti immondi. Gesù ci dice: «Quelli che credono,
nel mio nome scacceranno i demoni» (Mc 16, 17). Padre Réné Laurentin nel
suo libro “Il demonio: simbolo o realtà?” dice: «Non dimenticare che hai un
Angelo Custode. Affidati a questo guardiano e a San Michele, il numero uno
della milizia celeste, che combatte per Dio contro il demonio. Affidati e
abbandonati totalmente alla Vergine Maria. Lei è tua vera madre. Lei vede
più lontano di te ti protegge. Ella dirigerà tutto verso Dio. Ma soprattutto
affidati a Cristo vittorioso, Dio onnipotente. Per questo rimani senza paura e
sicuro della vittoria, non tua, ma di Cristo; non contando nelle tue forze, ma
nella forza di Gesù».
Sì, con la forza di Gesù noi siamo più forti del maligno. L’Amore è più forte
dell’odio. Dio è il più forte e sempre vincerà, e noi con lui.
Credi nella potenza di Dio, che ti libera dal male?
Dedicato a tutti quelli che stanno combattendo una battaglia contro Satana e
il male....
Paolo Tescione
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