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La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 1 dicembre 2010 Sommario La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA GIOVANNI MATERA MIKI MARCHIONNA FLORIANA RIBECCO LIBORIO PATIMISCO FRANCESCA BITETTI VINCENZO D’ANGELO GIOVANNI CARDUCCI BALDASARRE D’ANGELO TOMMASO FRANCAVILLA ROSA PAVONE DOMENICO ROSATO VINCENZO D’ANGELO NINO MELE WALTER CARDAMONRE LINA LIUISI MARIO PASTORE RUSSO-MATERA MICHELE PACCIANO FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Due piazze… Le interviste di RG Ricerca e … Sindaco La BCC e… Due madri … 50 anni Essere anziani… … Avis Pd Ginosino… Intervista Spirito… Da Ginosa a… Le favole di grim Comunicati stampa… 21 Novembre… Versus di From Cosa passa… Pasquale Perniola… Notizie flash… Andiamo al… Sesta giornata… pagg. 8/9 di Miki Marchionna pag. 22 Auguri Arci, Affas, Comune di Lina Luisi pagg. 24/25 Settima giornata… di Stefano Giove pag. 9 La caricatura di… Civitas… Runners di Stefano Giove pagg. 4/5 di Uff. St. com. Ginosa pag. 5 di Stefano Giove pag. 6 di SG pag. 6 di Grim pag. 7 di From pag. 7 di Giulio Pinto di Floriana Ribecco pag. 17 di Michele Pacciano pag. 18 di Annalisa Giove pagg. 18/19 di Annalisa Giove pag. 20 di Tommaso Francavilla pag. 21 di Miki Marchionna pag. 22 pag. 9 di Mario Pastore pag. 26 In ricordo Il piacere di leggere… di Giorgio Morea di Francesca Bitetti pag. 10 di Viola Lavermicocca pag. 27 Bellisario… Biciclette e… di Walter Cardamone pag. 11 di Nino Mele pag. 27 Verso le elezioni… Expo… di Liborio Patimisco pagg. 12/13 La svolta… di Antonello Lovecchio pag. 28 Home page… di Domenico Rosato pag. 13 di Roberto Muscolino pag. 29 e 41 Admo… Viaggio nel… di Antonio Guarino pag. 14 di Luca Calabrese pag. 30 Noi e il fisco … Considerazioni ginosine… di Mario D’Alconzo pag. 14 di Pierino Perrone pag. 31 di Giovanni Matera pag. 32 di Giuseppe Pizzulli pag. 35 di Russo-Matera pag. 36 di Rosa Pavone pag. 37 di Asd Step Dance pag. 38 di Gianluca Catucci pag. 41 di Baldasarre D’Angelo pag. 42 di Baldasarre D’Angelo pag. 42 di Gianluca Catucci pag. 43 I proverbi di Giovanni Carducci pag. 43 Ginosa piega… di Domenico Ranaldo pag. 44 Ginosa, pesante… di Domenico Ranaldo pag. 45 Calcio a 5… di Vincenzo D’Angelo pag. 46 Sequestro… di Giulio Pinto pag. 46 3 46 4 l’editoriale La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Due piazze… due giochi In questi giorni si sta molto discutendo dell’obbrobrio (è la mia opinione) edificato in piazza Plebiscito. Ci sono coloro i quali sostengono che s’è “abbuccuat la chiès” e chi, invece, che bisogna lasciare libero sfogo alla voglia dei giovani di realizzare una intrapresa per consentire loro di poter dare lavoro e sviluppo a questa comunità. E, ancora, da una parte c’è chi dice che una piccola piazza nel centro storico, che svolge anche la funzione di sagrato per la chiesa dei SS Medici (i Patroni della nostra città), non possa essere violentata e deturpata da un mostro in legno; in risposta c’è chi sostiene che di mostri a Ginosa ce ne sono tanti e che, uno più uno meno, non cambia la sostanza. Sono questi i termini di una questione che, per i toni che ha assunto, rischia di lacerare rapporti sociali e generazionali. Io sto dalla parte di coloro che vogliono cancellare quella vergogna da piazza Plebiscito e per farlo mi sono appellato alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesistici e intendo rivolgermi anche alla Procura della Repubblica. Qualcuno si chiederà perché, in questo caso, sono così determinato. E’ presto detto! Ho ribadito in molte circostanze che mi stringe il cuore ogni volta che arrivo a Ginosa (da qualunque direzione) e noto che il simbolo della nostra città è il palazzo di nove piani (“Grattacielo” lo chiamavamo pomposamente, quando da ragazzini abbiamo assistito alla sua edificazione, che per noi rappresentava il segno della modernità!) e non un campanile. Abbiamo innalzato il monumento alla cubatura, che è uno degli elementi dei quali siamo prigionieri e che rendono invivibile Ginosa. Inoltre, alla mancanza di campanili, nel nostro Comune (a differenza di Marina di Ginosa, se non ve ne foste accorti!) ci sono tante chiese ma tutte soffocate in spazi angusti e senza un sagrato o una piazza antistante, degna di questo nome. L’unica era proprio piazza Plebiscito e per gli interessi di una piccola minoranza e con il silenzio compiacente della maggioranza ce la stiamo giocando. Ho cercato di capire le ragioni per le quali tanti giovani (che pure dovevano rappresentare una avanguardia anche culturale) si trincerano dietro generiche affermazioni: «…di scempi ce ne sono tanti, proprio quello andate a guardare!»; oppure «…quando un giovane vuole fare qualche cosa, subito per invidia glielo impediscono!…»; ho provato a dare un senso a queste frasi e, nonostante tutti gli sforzi, più le ripenso e più mi sembrano delle corbellerie che servono a giustificare un interesse concreto: quello di avere un luogo al caldo dove passare le serate d’inverno in compagnia. Questo mi fa venire in mente alcuni fra i giochi preferiti dai bambini (di ogni epoca): quello di nascondersi in una capanna e pensare di essere scomparsi dagli sguardi indaganti degli adulti. Noi con i capelli bianchi, che non avevamo la tenda sioux da comprare, ci facevamo la capanna con le mazze di scopa e una coperta; i bambini di oggi hanno le tende dei pellerossa che piazzano in salotto. Le madri e i padri guardano divertiti questi giochi, anche perché sanno bene che la capanna si smonta quando il gioco finisce e il salotto ritorna ad essere il luogo Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 importante della casa. A Ginosa è successo la stessa cosa, in piazza Plebiscito c’era un gazebo che si smontava a fine stagione… adesso, un gruppo di bambini capricciosi, con l’aiuto di qualche adulto compiacente e interessato… ha deciso che la capanna debba diventare una componente fissa del mobilio del salotto della nostra cittadina. No, io non ci sto ad assecondare gli interessi economici di un esercente e gli interessi particolari di qualche ragazzo che pensa che siccome è giovane gli si debba consentire tutto. Occorre dare il buon esempio, non assecondarli nei capricci. Assecondare a prescindere, afferma il principio che si può fare e avere tutto. L’importante è essere tanti, prepotenti e tutelati. Tuttavia in questa vicenda, credo, siano in tanti ad avere pesanti responsabilità. È responsabile il Sindaco che non può trincerarsi dietro il nulla osta dei tecnici. L’uso di una piazza che è un bene pubblico è a discrezione dell’autorità politica e, mi permetta signor Sindaco, lei poteva e doveva, chiedere un parere alle autorità competenti in materia di Beni Architettonici; è responsabile la politica, di maggioranza e di minoranza, con il “silenzio assenso”, potrete vincere le elezioni ma non governerete mai questa comunità. Galleggerete sulla complicità cronaca silente della illegalità. Insieme alle autorità una responsabilità ricade su tutta la comunità che non sente come proprio il patrimonio architettonico, paesistico, di Ginosa. Non ho perso, però, la speranza di vedere cambiare la situazione. Proprio contestualmente alla vicenda di piazza Plebiscito, anche un’altra piazza irrompe nel dibattito pubblico: piazza “Atanasiu”. In questo caso, una signora coraggiosa mi chiede di fare un sopralluogo in quella piazza per osservarne il degrado e per chiedere, attraverso questo giornale, una attenzione da parte degli amministratori. Ebbene di quella piazza si è discusso parecchio sulla pagina di facebook de La Goccia e alla fine sono emerse proposte importanti, come quella di costituire un comitato di quartiere che adotti la piazza e la renda fruibile e ben tenuta. Due modi diversi di guardare il bene pubblico e io, sinceramente, sto con gli amici che voglio tutelare quello spazio sociale e renderlo fruibile a tutti. Anche in questo caso mi è venuto in mente un gioco che tutti i bambini fanno: quello di inoltrarsi sotto le coperte del lettone di mamma e papà e uscire dai “piedi del letto”. Si ha la sensazione di fare un viaggio lunghissimo e affascinante, sembra quasi che si riesca a sconfiggere i mostri e alla fine si ritrovi la luce. La stessa sensazione ho provato io, quando ho constatato che ci sono persone che vogliono uscire da questa situazione e che vogliono combattere il buio di un oscurantismo nichilista che ritrovo in chi pensa che per una bottiglia di birra bevuta in compagna si possano calpestare i valori e gli affetti. Stefano Giove La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 5 INTERVENTO DEL SINDACO MONTANARO SUL RISTORO AMBIENTALE Calcolo del ristoro ambientale, la vittoria del Comune di Ginosa. La sentenza del Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Ginosa contro il Comune di Massafra, nella battaglia per il calcolo della quota, che i territori del bacino dell’ATO 1 versano al Comune, in cui è situata la discarica di bacino, quale utile di gestione. In sostanza, la sentenza, che riconosce le ragioni dell’Amministrazione Montanaro e quelle della precedente sentenza del Tar, obbliga il Comune di Massafra a restituire agli altri comuni del bacino occidentale le somme finora versate, circa 600mila euro. “Quando ho cominciato questa battaglia – ha spiegato il sindaco Luigi Montanaro ho avuto ragion di credere che il calcolo era inesatto: inserendo nelle quote da versare, ovvero in quel 10% anche l’utile di gestione, avremmo pagato ben due volte”. La lotta di Montanaro, dunque, per una vittoria di cui beneficeranno tutti gli altri comuni, che pur hanno preferito astenersi da ogni forma di rivalsa. E Montanaro non manca di bacchettare anche i suoi colleghi sindaci: “Sono soddisfatto del risultato ottenuto; mi spiace, però, che mi sia dovuto trovare ad affrontare questa lotta in maniera isolata. Eppure, erano in gioco gli interessi di tutte le comunità del bacino dell’ATO 1. Se non avessi intrapreso ostinatamente questa battaglia e, quindi, se non avessi fermato l’ATO ed il Comune di Massafra, tutti ci saremmo trovati a pagare somme indebitamente dovute, con aumenti previsti ogni due anni. A pagarne le conseguenze, sarebbero stati solo e soltanto i cittadini. Oggi, la soddisfazione maggiore mi rinviene dall’essere sceso in campo per gli interessi collettivi del nostro territorio. Ma resta ancora la delusione di trovarsi di fronte a realtà istituzionali, che, ancora oggi, sono reticenti nell’abbracciare una collegialità di intenti ed azioni, preferendo il proprio campanile, anche quando questo sembra franare”. Ufficio Stampa Comune di Ginosa 6 La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Vito Pugliese, vittima della malasanità? Morire a 58 anni per malasanità? Questa è la domanda che tutti si pongono a Ginosa, durante lo svolgimento dei funerali di Vito Pugliese! Questo il racconto delle ore che hanno preceduto la morte di Vito. Alle ore 8 di sabato 27 novembre, Vito, in preda a violenti dolori addominali, si reca al presidio sanitario ginosino, dove gli viene somministrata una flebo e gli viene consigliato un clistere. Ritornato a casa i dolori diventano ancora più forti e la moglie dice a Vito di andare al pronto soccorso di Castellaneta per fare lì le cure e gli accertamenti necessari. Vito arriva al pronto soccorso di Castellaneta, verso le ore 11, gli vengono effettuati gli esami clinici di rito e gli dicono che devono aspettare l’arrivo del medico chirurgo per decidere il da farsi. Il medico chirurgo, secondo i familiari, viene chiamato alle ore 17 e giunge all’ospedale verso le ore 19. Dopo la visita del medico chirurgo viene diagnosticata una infezione da peritonite molto avanzata e che bisogna intervenire con la massima urgenza. Al paziente e ai familiari viene chiesto se vogliono recarsi in un altro ospedale in possesso del reparto di rianimazione, avendo, Vito, sofferto di problemi cardiaci. Ovviamente il trasferimento sarebbe stato sotto la responsabilità di Vito e dei suoi familiari. Vito, oramai distrutto dai dolori lancinanti chiede di essere operato lì e firma la liberatoria. In sala operatoria Vito entra alle ore 22,00. Alle ore 4 di domenica 28 novembre il medico chirurgo esce dalla sala operatoria e annuncia che Vito è deceduto. Questa la cronaca, lascio ai lettori le valutazioni del caso, mi pare che le ore passate da quando Vito si è presentato al primo presidio sanitario, fino a quando è entrato in sala operatoria siano state davvero tante. Intanto la famiglia ha sporto denuncia e ha incaricato l’avvocato Gianvito Bruno civilista del Foro di Bari e lo Studio Scialpi per gli aspetti penali, ha nominato medico di parte il dottor Francesco Introna. Il PM a cui sono state affidate le indagini è il dott. Bruschi e ci sono stati già i primi avvisi di garanzia a tutela degli indagati. Non vogliamo indicare colpevoli, lasciamo alla Magistratura il compito di stabilire con certezza se vi sono responsabilità. Noi, siamo tristi per aver perso un amico e questa tristezza diventa ancora più insopportabile se pensiamo che la causa possa essere la malasanità. Stefano Giove cronaca Il Pd ginosino alla resa dei conti? Il Pd Ginosino vive un momento particolarmente travagliato sia per motivi specifici dovuti alla situazione in cui versa il Circolo sia per il riverbero che la crisi provinciale del partito produce su un partito ormai “acefalo”. Per rendersi conto che queste affermazioni hanno un loro fondamento basta guardare a due realtà molto vicine al circolo ginosino: Laterza e Marina di Ginosa. A Laterza il Pd sceglie il segretario e promuove le primarie per la scelta del candidato sindaco. Il Circolo laertino ha una guida stabile e lavora per costruire una coalizione che, con tutta probabilità, gli consentirà di far diventare sindaco della città un proprio iscritto. Marina di Ginosa sabato 4 dicembre celebra il suo congresso e, per la prima volta, una donna sarà eletta segretaria (o segretariessa), si tratta di Grazia Posa. A Ginosa, invece, tutto fermo in attesa di «regole e di indicazioni». La verità è che quello che si mormorava, oggi è diventata una realtà acclarata: ci sono due gruppi che si fronteggiano e si menano fendenti a più non posso. In questi giorni la componente che si richiama a Bitetti e Costantino ha rotto gli indugi e ha chiesto una assemblea autoconvocata per discutere: «Elezioni amministrative primavera 2011: criteri di scelta del candidato sindaco e delle alleanze». La richiesta inviata al coordinatore provinciale Luciano Santoro e al coordinatore del Circolo locale, Leonardo Caruso, si avvale delle firme di: Paolo Costantino, Bruno Bitetti, Leseri Rosaria, Lorenzo Cardinale, Francesco Colucci, Rosa Perrone, Felice Bitetti, Felice Pastore e di tanti altri. Insomma pare giunto il momento della conta, questo dimostra che i margini di manovra per una gestione unitaria del partito sono ormai ridotti al lumicino. Certo, che il Pd ginosino sia in crisi lo si vede mestamente tutte le sere: la sede sempre chiusa.sg scherzi a parte VERSUS Mario di from Branca Branca Branca: ci manca il leon, il fischio a orecchio e il bum. Leslie Spuntata la pallo�ola e pazzo il volo: pellicola sbobinata in mezzo al cielo. Crisi C’è, non c’è, fiamma la consuma perché essendo non sia: van via restando. Prigioni Giorno dopo giorno, orrore il cuore di Sarah prosciuga: dal calvario in calendario, cani in fuga. La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 7 Le favole di Grim Capanna Natalizia C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo. Un povero paesello dove non mancavano gioie e dolori, dissensi e malumori, favori e dispetti. Da un lustro all’altro, da una stagione all’altra, tanti erano gli avvenimenti che lì si dipanavano; gli abitanti erano, col vento o con la pioggia, col sole o con la neve, sempre occupati a vederne di belli e di brutti, di cotti e di crudi. E, siccome (come s’è già detto) anche il maltempo non scoraggiava il divenir degli eventi, alcuni accadevano proprio nella cattiva stagione (sia belli che brutti!). Ad Occhiocitrullo, come in tanti villaggi del regno, s’era adusi impiantare scene votive di felice nascita (della terra e d’altre cose), in occasione del solstizio d’inverno. Quelle scene votive erano chiamate presepi e, fra gli abitanti si scatenavano vere e proprie gare a chi lo faceva meglio. C’era chi lo faceva vivente e chi morente, chi lo faceva in gesso e chi in cartone, chi di pietra e chi di pane… insomma era un gran darsi da fare per far bella figura! Al villaggio v’era perfino un nutrito gruppo di amici che del presepio ne faceva una vera e propria questione d’onore (forse era per questo che tutti li chiamavano amicidelpresepio). Furono loro che, quell’anno, decisero che i più bei presepi del circondario sarebbero stati esposti alla pubblica ammirazione, in un elegante palazzo sul quale regnava il giovane Messer De’ Sassi, un trovatore amante d’arte e di lettere. Proprio a fronte del palazzo v’era una piazza, una piccola piazza, che aveva conservato il suo antico splendore e con questo faceva ornamento al palazzo del trovatore De’ Sassi e al grande tempio dei numi tutelari di Occhiocitrullo, anch’esso posto a fronte. Insomma, per tutti, quella piazzetta era, sì, piccola ma anche tanto abbellente del luogo! Accadde, però, che una mattina, quando i preparativi per mostrar presepi erano già avanti, sulla piazza si vide spuntare una grande capanna di legno! Tutti guardarono compiaciuti e sorpresi, certi che quella doveva essere una delle capanne in cui, di lì a pochi giorni, sarebbe nato il piccolo Bambinello, sicuramente, qualche amico (più amico del presepio degli altri) se n’era inventato anche uno vivente, con bue, asinello, arcangeli e Sacra Famiglia. Nella piazza principale del villaggio si mormorava che a corte era già scoppiata la guerra (come ogni anno) su chi doveva essere il Bambinello (feroce - si raccontava - lo scontro tra due bambinelli uno per parte di padre e l’altro per parte di madre); ma altrettanto dura era la battaglia su chi doveva esserne la madre… in quanto al padre, non c’era disputa alcuna (chissà perché!) e, tuttavia, ognuno già pregustava una bella scena nativa in quella piazza e in quella grande capanna. Ma, ahimè, il tempo della gioia fu assai breve, perché ben presto si scoprì che nulla di quanto immaginato, rappresentava quella grande capanna! Altro che luogo di preghiera e di speranza! Era quello un luogo (dissero i costruttori) destinato alla mescita e al tracanno d’intrugli! Insomma non si trattava di una capanna ma di un capannone per allegri compari. Quando in tutto Occhiocitrullo fu sparsa la voce, si formarono (com’era nella tradizione del posto) due opposte fazioni. Una diceva che bisognava buttar giù quell’insulto; l’altra, che bisognava tenerselo: Occhiocitrullo, ormai, era sì zeppo d’insulti, che uno più, uno meno non faceva la differenza! La disputa tra le due fazioni si fece, di giorno in giorno, sempre più dura e (fatto strano) anche tra coloro i quali avrebbero dovuto vigilare, s’era fatta strada l’idea che se il capannone compiaceva e rendeva felici i giovani virgulti occhiocitrullesi, non bisognava toglier loro né il trastullo né la felicità. Ormai questo prefigurava la nascita d’un partito della felicità contrapposto al partito dell’amore. Sic! Non s’arresero i più strenui difensori della bellezza che intrapresero tutte le strade per aver loro alleata la ragione e, sempre rispettosi delle migliori tradizioni non disdegnarono il pensiero che… l’epifania ogni mostro porta via! Morale della favola: Muodde che muodde pesciamene ‘n ‘guodde! 8 cronaca La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto In edilizia: SCIA o DIA o entrambe? Dal 1 settembre e’ entrata in vigore la legge n. 122 del 30 luglio 2010, che ha sostituito, la Dichiarazione di Inizio Attività che serve per dare l’avvio alle attività di impresa, con la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). L’interpretazione che se ne è data è stata quella di sostituire, in edilizia, con tale nuovo strumento anche la Denuncia di Inizio attività, la cosiddetta DIA che si utilizza per alcune tipologie di interventi edilizi. Ma poiché nel testo non è contenuta esplicitamente la parola denuncia, ciò ha dato il via ad un paio di mesi di confusione e di differenti interpretazioni sull’applicabilità o meno della legge anche all’ambito edilizio. In alcuni comuni, come Laterza e Taranto è stato da subito possibile presentare la Scia in sostituzione della Dia, in altri, tra cui Ginosa, ne è stata negata l’applicabilità, mentre in molti altri comuni i due strumenti hanno continuato a coesistere. Quindi, a seguito di un quesito posto dalla Regione Lombardia lo scorso 30 agosto, si è resa necessaria la pubblicazione di una nota esplicativa del Ministero per la semplificazione normativa, a firma del capo dell’Ufficio Legislativo Giuseppe Chinè, pubblicata il 16 settembre, che ne ha confermato l’applicabilità in edilizia, anche sull’onda della semplificazione dell’attività edilizia, ritenuta fondamentale dal Governo per il rilancio dell’attività economica. Anche perché il legislatore non ha indicato espressamente la Dia tra gli strumenti esclusi. Diventa quindi possibile dovunque dare avvio ad alcuni interventi edilizi il giorno stesso in cui viene presentata la Segnalazione, senza attendere i canonici 30 giorni necessari per la Dia. Durante tale periodo, però, l’amministrazione che ha ricevuto la Segnalazione è tenuta ad effettuare verifiche in corso d’opera attestanti la sussistenza dei requisiti necessari, in assenza dei quali può adottare provvedimenti di divieto ad effettuare le opere. Decorso invece il periodo di 30 giorni si considera la regola del silenzio-assenso, purchè non si commettano gravi infrazioni nei confronti del patrimonio artistico, ambientale o della sicurezza pubblica. Rimangono escluse dalla Scia le opere per le quali è necessario richiedere il Permesso di Costruire, o quelle indicati dall’art. 22 del Testo Unico dell’Edilizia, DPR 380/2001, che possono essere realizzate in alternativa ad esso con la Dia. Quindi niente Scia per nuove costruzioni, ristrutturazione urbanistica e opere di ristrutturazione edilizia che comportino l’aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso.Resta fermo, inoltre l’obbligo di presentazione di tutti gli allegati e le asseverazioni già previste del Testo Unico per la Dia, in quanto la legge afferma che la Scia deve essere corredata dalla documentazione specificamente richiesta dalla normativa di settore. PTCP Si è tenuto, lo scorso 29 novembre, nel Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto, il forum tematico “Progetto aree della logistica- progetto città capoluogo”; esso si colloca nell’ambito delle iniziative tese a divulgare nella provincia ionica il Piano territoriale di coordinamento provinciale, strumento con il quale la Provincia di Taranto intende svolgere un ruolo di cerniera fra i comuni e la Regione per il governo del territorio provinciale. All’importante conferenza di copianificazione erano presenti rappresentanti delle istituzioni,il progettista, ing. Gepi Ancona, il coordinatore scientifico, arch. Antonio Clemente. Il PTCP vuole essere uno strumento di governo del territorio dinamico in grado di fare uscire dalla secca istituzionale regionale i PUG e le loro varianti. L’adesione dei vari comuni ionici al PTCP consentirà loro di avere PUG le cui varianti potranno essere gestite localmente passando da una visione statica del territorio ad una dinamica in grado di recepire le istanze proposte dalle comunità amministrate. Scarsa la presenza dei comuni provinciali, forse per il tema incentrato sul comune capoluogo;comunque una assenza ingiustificata se calata nello spirito del PCTP che vuole essere un mosaico territoriale costruito con il contributo di tutti i comuni. Nel forum odierno si è discusso dello sviluppo del porto di Taranto e dell’aeroporto cargo di Grottaglie,diventato il più grande d’Europa, due poli logistici in grado di fare decollare l’economia dell’intera provincia ionica sia quella produttiva che quella turistica. Il PTCP propone tra l’altro sei progetti quadro: progetto aree della logistica-progetto città capoluogo, progetto marine-progetto distretto alimentare di qualità, progetto trulli e grotte e progetto habitat rupestre. Alla stesura del PTCP possono partecipare tutti i cittadini che potranno inviare i propri contributi di idee e proposte entro il 17 gennaio 2011 alla mail [email protected]. ed al fax 099 7352757 .Il PTCP visionabile e scaricabile sul sito www.sitaranto.it. Salviamo il Popolicchio Navigando su facebook ho intercettato cronaca contatto con Tonino Lamanna che con un ampio e dettagliato book fotografico evidenzia il degrado in cui versa il quartiere Popolicchio. “ Il Popolicchio, - scrive Tonino Lamanna -completamente edificato da anni, si è trasformato, a causa dell’ubicazione del Municipio, del Tribunale, delle scuole, da periferia a Centro, in area fortemente appetibile per una edilizia di n... icchia però da sviluppare con parametri volumetrici più consoni ad una città che non ad un paese di 17.000 abitanti. Ed allora si abbattono modesti edifici e si ricostruiscono edifici, che Carlo Vulpio definirebbe “regolarmente abusivi”, di dimensioni maggiori o si vorrebbero edificare aree con edifici “ a contatto “degli esistenti, insalubri in quanto privi di aria e luce, disattendendo le caratteristiche del tessuto viario largo mediamente tre - quattro metri. I giovani, in un contesto privo di luoghi di aggregazione, si riuniscono sulla struttura cementizia semicircolare iniziata negli anni ottanta, mai completata ed abbandonata , “socializzando” con sms, birra, alcolici e no comment. Si parla tanto di recupero delle periferie ed allora perché non iniziamo dal Popolicchio con lo slogan “Salviamo il Popolicchio”. Prima che sia troppo tardi invito tutti i cittadini che in gioventù hanno giocato sul mitico “munterron”, giovani, bambini, amministrato- La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 9 ri, tecnici, imprenditori a visitare ciò che resta del Popolicchio, ad “ammirare” gli interventi di edilizia altoatesina presenti ed il degrado in cui versa il quartiere. “ Tonino conclude il suo accorato messaggio con un invito di condivisione esteso a tutti “Come salvare il Popolicchio ? Aspetto il vostro contributo. Tonino Lamanna” Auguri a Domenica e Agostino per le nozze d’oro Albert Einstein Il 24 Ottobre del 1960, ovvero cinquant’anni fa, Domenica e Agostino D’Angelo si promettevano amore. Lo scorso 24 ottobre, i medesimi hanno festeggiato l’importante evento, circondati da parenti ed amici, riuniti in quel dell’Imperatore di Puglia, sullo sfondo di tanta bella musica, rinnovando questo patto d’ amore. Gli amici Augurano ad Agostino e Domenica per le” Nozze d’oro” tanta lunga vita: “che possiate vivere insieme, ancora a lungo, questa bellissima avventura”. Un consiglio da qualche amico di fede Juventina: «caro Agostino sappiamo che sei un “supertifoso” dalla Inter, quindi crediamo sia giunta l’ora che tu ti ricreda passando dall’altra sponda di fede Juventina, credimi starai meglio. Ciao da alcuni amici cui ti vogliono bene a te e a tua moglie Domenica». Agli auguri degli amici vorrei aggiungere anche i miei: “Mèste Aiustì, pochi sanno che io sono venuto da te a bottega, come carrozziere, quando ero un ragazzo coi calzoni corti. Ti voglio ringraziare per quello che facevi per me: mi permettevi di andarmi ad allenare anche in orario di lavoro. Auguri Maestro Agostino a te e alla Signora Domenica perché la vostra vita sia sempre felice. Stefano Giove 10 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 In ricordo di Assunta Pietricola In questo numero de “La Goccia” vogliamo ricordare una ragazza, Assunta Pietricola, del liceo Giambattista Vico di Laterza. Assunta, morta il 2 dicembre di un anno fa, era afflitta da una malattia congenita, in quanto ha colpito anche gli altri membri della sua famiglia: per prima la sorella Feliciana (nel 1996), il fratello Gianni (nel 2006) e un mese dopo il padre. Inizialmente le fu diagnosticato un linfoma, sfociato poi in leucemia. E’ stata sottoposta a chemioterapia e a diversi interventi chirurgici che non hanno portato ad esiti positivi. Dopo la morte di Assunta la cittadinanza laertina si è attivata per la costruzione di una cappella di famiglia dove poter far riposare tutti i membri della famiglia Pietricola. Qui di seguito il pensiero dei compagni di classe di Assunta, la classe 5E, del G.B.Vico. “Ricordiamo i momenti passati insieme: i pomeriggi sul libro di biologia, i corsi di recupero di latino in cui mangiavamo tante cioccolate, le nostre battute dialettali, e sopratutto il suo sostegno nei momenti di difficoltà scolastici e non; e la sua capacità di sdrammatizzare anche le situazioni più complicate, la sua semplicità e la passione per la canzone napoletana e la musica house. In molte occasioni ci ha deliziati con il suo talento musicale al pianoforte, che coltivava con la frequentazione del conservatorio. Amava gli animali ed andava fiera del suo piccolo “Fiocco”, un coniglio nano bianco. Il suo affetto profondo per la mamma, da cui non si separava mai, rappresentava un legame così forte da sentirsi un’unica persona; infatti, lei rinunciava ai viaggi d’istruzione con la classe per restarle vicino. Nella sua vita ha affrontato, sin da piccola, molti problemi, come la perdita del padre e dei fratelli, che l’hanno resa sensibile ma allo stesso tempo forte e matura; e proprio per questa sua determinazione ha ricevuto il “Premio Bontà” dall’associazione “Ingegner Luigi Sarno”. Il nostro pensiero va a mamma Rosa, una donna che ha mostrato e mostra tuttora la sua fede e la sua forza ponendosi come fermo sostegno per tutti coloro che hanno vissuto un dolore simile al suo, e per noi, aiutandoci a diventare più uniti nel ricordo di Assunta.” Francesca Bitetti e la Classe 5ª E Liceo Scientifico “G. Vico” Laterza attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 11 Il “Bellisario” Vince il Primo Premio Nazionale “Icaro” Per il secondo anno consecutivo i ragazzi del corso Audiovisivo premiati a Roma dal Capo della Polizia, per lo spot sulla sicurezza Stradale La premiazione cesco Lomagistro, Vito Calabrese, Saverio Costantino, Michelangelo Calabria e Giovanni Tortorella della classe 5 h del Bellisario. Alla presenza del capo della polizia, il prefetto Antonio Manganelli, davanti ad una platea di 800 studenti della capitale e ripresi dalle telecamere delle più importanti reti nazionali, gli studenti del Bellisario, guidati dal Prof. Geo Coretti hanno ricevuto l’ambito riconoscimento direttamente dal noto conduttore televisivo Massimo Giletti, che si è anche complimentato con i ragazzi per il loro percorso di studi nel settore audiovisivo. Già nella scorsa edizione i ragazzi dell’Audiovisivo si sono resi protagonisti del progetto “Icaro” vincendo il primo premio con il video “I colori della vita”, che descriveva sotto forma di metafora le conseguenze dei comportamenti sbagliati alla guida. Anche quest’anno i ragazzi del Bellisario hanno puntato sulla metafora per mettere in evidenza i problemi derivanti dal mancato rispetto delle norme di sicurez- Insieme a Mogol intervista a Giletti Per il secondo anno consecutivo gli alunni dell’indirizzo audiovisivo dell’Istituto Superiore “Marisa Bellisario” di Ginosa hanno vinto il primo premio nazionale del progetto “Icaro” che vuole sensibilizzare i giova- ni sulla sicurezza stradale. Il progetto ha coinvolto 90 mila studenti e 156 città e alla premiazione, che si è svolta il 24 novembre presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, hanno preso parte gli studenti Fran- za. Il video di quest’anno, intitolato, “Non dare scacco matto alla tua vita” riproduce una ipotetica partita di scacchi, dove le vite umane cadono, l’una dopo l’altra sulla scacchiera, a causa della mancata prudenza alla guida. Dal forte impatto emotivo, lo spot colpisce l’attenzione dello spettatore per la straordinaria qualità ed armonia delle immagini, per la splendida fotografia e per il sapiente mix di effetti sonori. Caratteristiche queste che hanno colpito la giuria dell’Icaro composta principalmente da membri delle forze dell’ordine. Costante anche l’impegno dei docenti referenti, professori Geo Coretti ed Antonio Notarangelo, che hanno guidato i propri ragazzi alla vittoria. Oltre alla soddisfazione per il lavoro svolto, gli studenti hanno ricevuto come premio un cellulare i-phone a testa e un video-proiettore.. L’appuntamento con il Premio “Icaro” è per il prossimo anno e i ragazzi dell’audiovisivo di Ginosa sono sicuri di fare ancora centro. Prof. Walter Cardamone OPERAZIONE MATO GROSSO, QUANDO L’ARTE DIVENTA SOLIDARIETÀ: ESPOSTI A GINOSA GIOIELLI DI FALEGNAMERIA PERUVIANA La mostra allestita nei locali siti in corso V. Emanuele n. 145 RIMARRÀ APERTA FINO AL 7 GENNAIO 2011 www.donbosco3a.it - sono in vendita i calendari OMG 2011 12 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Verso le elezioni amministrative della primavera 2011: parla Nicola Pizzulli dell’Italia dei Valori «Le primarie risultano essere uno strumento inevitabile proprio di quei partiti, come ad esempio il PD, che si palesano divisi in più fazioni…» Mancano alcuni mesi dalle elezioni amministrative della primavera del 2011, quando i cittadini di Ginosa saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e per rinnovare il consiglio comunale. Un rinverdimento dell’amministrazione locale che secondo molti potrebbe coincidere con elezioni politiche anticipate: ma se a Roma il clima è nebuloso non è che a Ginosa tutto sia così cristallino. I partiti hanno già acceso i motori della campagna elettorale e la maratona per definire programmi, alleanze, coalizioni e candidati è già partita. Il nostro giornale, attento a ciò che accade anche sul versante politico della vita cittadina, vuol tenere aggiornato il lettore circa le vicende elettorali che caratterizzeranno la comunità in quel momento assai delicato, attraverso le risposte di coloro che potrebbero essere i probabili protagonisti della svolta del governo cittadino. Abbiamo iniziato con l’intervistare il coordinatore di circolo dell’Italia dei Valori, Nicola Pizzulli. Signor Pizzulli, da pochi mesi lei è il segretario di circolo dell’IDV. Come si sta preparando il suo partito alle imminenti elezioni amministrative? «L’Italia dei Valori ha da tempo intrapreso un percorso democratico che porterà alla definizione di un programma condiviso e alla scelta di un candidato sindaco. Visti gli ottimi risultati ottenuti alle scorse elezioni regionali, ove il nostro candidato consigliere avv. Pietro Palmitesta, malgrado le contrarietà di molte fazioni del centrosinistra, conseguì un importante risultato, correremo da soli, nel senso che faremo una nostra lista con dei nostri candidati. Le previsioni ci vedono molto favorevoli circa i probabili risultati finali. Certo abbiamo delle grosse potenzialità, ci sono giovani che in passato hanno avuto con noi dei buoni risultati, si vedano ad esempio le liste provinciali di due anni fa.». Lei accetta le primarie quale strumen- to di scelta del candidato sindaco? «Chi mi conosce sa benissimo che io, alla vigilia delle elezioni regionali del 2005, fui tra i promotori delle primarie. Nessuno ci credeva, tutti avversarono la mia proposta, mi schernirono addirittura, ma io ebbi il merito di non aver dato retta ai biasimi, di essermi intestardito, di aver a tutti i costi voluto perseverare nel mio proposito. E i risultati mi diedero ragione giacché Niki Vendola risultò poi vincitore non solo delle primarie, ma addirittura delle elezioni; ed è forse grazie ad esse che noi oggi abbiamo un governatore regionale efficiente che tutta Italia ci invidia. Bisogna però essere ben lungi da considerare le primarie una regola, bisogna piuttosto intenderle come eccezionalità. Con le primarie si vuole dare un messaggio ai cittadini, ossia che si è definito un quadro politico ma non un candidato, che deve in ogni caso annoverare gente competente. Le primarie risultano essere uno strumento inevitabile proprio di quei partiti, come ad esempio il PD, che si palesano divisi in più fazioni. Nel PD ci sono attualmente varie anime che devono far chiarezza, devono cioè far capire ai cittadini che il loro intento è quello di provvedere ai bisogni della comunità e non lottare vicendevolmente per l’accalappiamento delle poltrone. A nulla valgono le primarie se non c’è dialogo.». È vero che avete già un candidato sindaco? «Nelle nostre file annoveriamo ottime figure. Noi partiamo sempre da un presupposto: il potenziale candidato sindaco non deve essere una persona presa e messa lì a caso, tanto per. Noi perciò prima di decidere il futuro candidato ci riuniremo e ci chiederemo: “Qual è la figura più adatta a gestire per i prossimi cinque anni gli attuali problemi della cittadinanza?”. Si dice in giro che ci siano persone giovani e capaci che concorreranno con liste civiche. Alle elezioni preferiremo parteggiare con queste persone oneste anziché sostenere i soliti nomi ginosini che oramai (diciamolo pure) hanno stancato la comunità. Sono disponibilissimo a discutere con dei candidati giovani e nuovi, a prescindere dal colore politico del centrosinistra». Com’è stato il vostro ruolo di opposizione in questi ultimi anni? «Facciamo parte dell’Italia dei Valori solo da pochi mesi, ragion per cui il nostro ruolo di attualità oppositore all’interno dell’amministrazione è stato scarno. In ogni caso l’IDV si è fatta promotrice della raccolta firme per tre referendum, ossia contro la privatizzazione dell’acqua, contro l’introduzione dell’utilizzo dell’energia nucleare e contro il legittimo impedimento. Importanti i risultati conseguiti giacché Ginosa con le sue ben 987 firme raccolte è stato il primo comune della provincia di Taranto. Possiamo inoltre farci garante di un progetto per il futuro, un progetto che mira a sovvertire questo modo di fare politica e a conferire finalmente una regola al nostro comune, che è persa da molti anni.». Quali sono secondo lei i principali problemi della cittadinanza che il nuovo sindaco si troverà ad affrontare? «Noi dell’Italia dei Valori riteniamo che il problema principale di Ginosa sia l’assenza di regole. Nell’edilizia, ad esempio, si ha l’impressione di essere tornati all’epoca del maggior abusivismo; il nostro paese è pieno di strutture che a prima vista paiono regolari, ma che ad un’indagine seria ed approfondita risultano poi abusive. Cattiva è d’altronde la situazione delle strade urbane, composte da vie che si restringono proprio laddove c’è bisogno di allargamenti, piena di buche e fossette dovute, badate bene, non all’usura dell’asfalto, bensì all’incuria delle ditte che operano i lavori di manutenzione sul pavimento stradale (si pensi ad esempio all’ENEL o all’Acquedotto Pugliese). Poi abbiamo i giovani, senza futuro, ai quali non viene data speranza alcuna, costretti ad emigrare al settentrione o, peggio ancora, all’estero, alimentando così il tanto diffuso fenomeno della fuga dei cervelli. Io credo che il ruolo della politica sia quella di creare dei presupposti per far crescere il territorio; solo così si potranno dare nuove opportunità occupazionali. Ecco perché resto dell’idea che se l’amministrazione e l’opposizione non muovono un dito per accattivare aziende nell’area ginosina, il nostro diventerà sempre più un paese di vecchi. Poi c’è l’agricoltura, ridotta sul lastrico. Urge il cambio di strategia, l’amministrazione deve proporre, indirizzare i coltivatori a promuovere delle cooperative, ad adottare tutte le misure precauzionali affinché il prodotto non venga svenduto. Il turismo. Dobbiamo sfruttare al massimo quelle che sono le bellezze della nostra terra, ossia il mare e la gravina, in modo che esse possano creare un tornaconto economico utile per l’intera comunità: Ginosa Marina non può vivere solo due mesi l’anno. Nel valorizzare le magnificenze della nostra zona non dobbiamo inventare nulla, ma solo imitare chi l’ha già fatto, peraltro con ottimi risultati, prima di noi». Quali sono le prerogative a cui il futuro sindaco ginosino dovrà attenersi per un governo cittadino efficiente? «C’è assoluto bisogno di serietà. Il futuro sindaco ginosino dovrà essere un profondo conoscitore del territorio, dei problemi ad esso pertinenti e pronto ad adoperarsi per la loro soluzione, dovrà essere capace di governare, serio e scevro da compromessi con le forze interne ed esterne della maggioranza. L’Italia dei Valori, sia a livello provinciale che regionale e nazionale, sta guardando con molta attenzione a Ginosa. E continuerà a farlo, a prescindere dai risultati elettorali.». Liborio Patimisco Errata corrige Nel numero scorso, nell’articolo “Vertenza Miroglio: ancora una fase interlocutoria”, di Rosa Pavone, per un refuso di stampa sono saltati i nomi dei consiglieri Pietro Lospinuso e Augusto Pardo, presenti alla trattativa romana. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli interessati. La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 13 COMICATO STAMPA La Svolta Prevenzione. Questa è la parola d’ordine quando si parla di sicurezza sul lavoro. Più che altro dovrebbe esserlo, almeno a giudicare da quanto si sostiene nella mole di documenti e leggi prodotti negli ultimi AGL anni con precisi obblighi a carico dei datori di lavoro. Le morti bianche, però, di tanto in tanto, tornano prepotentemente alla ribalta e alla prevenzione si sostituisce la corsa alla risoluzione delle Comunicato Stam emergenze. Inutile quando la tragedia è ormai avvenuta. n.3 Sembra mancare la volontà da parte di imprese, singoli o aziende di regolarizzare la posizione dei dipendenti. Se i datori di lavoro nonQuesta tutelano dei dipendenti Prevenzione. è la la salute parolafisica d’ordine quando simanparla di sicu tenendo infrastrutture fatiscenti, macchinari non a norma, giudicare da quanto si sostiene nella mole di documenti e legg orari estenuanti, figurarsi l’attenzione che possono riservare datori di lavoro. Le morti bianche, però, di tanto in tanto, to alla componente psicologica. Una visione distorta e miope, sostituisce corsa alla risoluzione delle emergenze. Inutile q che non tiene la conto di quanto un intervento atto ad eliminare volontà da parte singoli o aziende regolarizzare la i fattori di stress sia di in imprese, grado di apportare vantaggidianche per la salutestessa. fisica Anche dei dipendenti mantenendo infrastrutture l’impresa in questo caso la prevenzione spes- fatis sol’attenzione latita, lamentele e richieste dei lavoratori non vengono che possono riservare alla componente psicologic prese in considerazione. Nemmeno a parlarei fattori poi di prevenquanto un intervento atto ad eliminare di stress sia i zione, nelincaso in cui la legittima esigenza venga rivendicata Anche questo caso la prevenzione spesso latita, lamentele e ri dalla grossissima fetta di lavoratori in nero. Tutto ciò avviene Nemmeno a parlare poi di prevenzione, nel caso in cui la legi a discapito delle tante azioni di prevenzione elaborate anche nero. Tutto avviene a discapito delle tante azion in lavoratori relazione in allo stress da ciò lavoro correlato. L’Associazione lavoro correlato. Politico-Culturale “PROGETTO PER LA SVOLTA” nell’ambitoL’Associazione delle proprie iniziative di sostegno“PROGETTO a Telethon 2010, venerPolitico-Culturale PER LA SVOLTA” n dì 3 dicembre p.v. alle ore 18 presso il Teatro Alcanices di 2010, venerdì 3 dicembre p.v. alle ore 18 presso il Teatro Alca Ginosa presenterà il libro LA FORMAZIONE NELLA SICUSICUREZZA SUL LAVORO di Nunzio Leone. REZZA SUL LAVORO di Nunzio Leone. Interverrano all’iniInterverrano all’iniziativa: ziativa: Ing. Domenico Rosato (Moderatore e coordinatore) Ing. Domenic Ing. Giulio Pinto (Associazione Italiana Esperti Sicurezza) Per.Ind. Leonardo Antonio Monopoli (RSPP del Gruppo Na(Moderatore e co tuzzi) Dott. Claudio Cavaliere (Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Taranto) Sig. Luigi Fiore (RLSIng. – Giulio (Associazione Coordinatore dei Rappresentati dei Lavoratori per la Sicu-Italiana rezza Natuzzi) Sig. Luigi Lamusta (Segretario Provinciale Per.Ind. Leonardo An FILLEA CGIL) Avv. Nunzio Leone (Autore del Libro) ...con viva preghiera di pubblicazione e di partecipazione. (RSPP del Grupp IL PRESIDENTE Dott. Claudio Ing. Domenico Rosato (Presidente dell’Ordine dei Consu Sig. Luigi (RLS – Coordinatore dei Rappresentati de Sig. Luigi La (Segretario Provincia Avv. Nunzio (Autore del …con viva preghiera di pubblicazione e di partecipazione. Ginosa, lì 30 novembre 2010 14 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 ADMO – 20 anni d’Amore 1990 - 2010 L’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), ha iniziato il suo cammino di sensibilizzazione, in ambito nazionale, nell’anno 1990 con appena 4363 iscritti. Dopo appena un anno ci fu la prima donatrice italiana di midollo osseo. Dopo questo gesto bellissimo dopo qualche anno si arriva al traguardo di 100.000 potenziali donatori. Dopo ventanni i valori numerici hanno ben al- Soddisfazione di Sala e Lospinuso (PDL) per l’accoglimento da parte del TAR del ricorso dei geometri. I Consiglieri Regionali PDL Arnaldo Sala e Pietro Lospinuso in una nota esprimono “sincera soddisfazione per l’accoglimento da parte delle TAR del ricorso degli Ordini dei Geometri contro una circolare della regione che ne limitava arbitrariamente le competenze professionali, suscitando proteste documentate da parte di consiglieri regionali di tutti i gruppi”. “Sull’argomento –proseguono i Consiglie- tro spessore: 387.852 sono i donatori, pronti al trapianto, iscritti in Italia. Duemilacinquecento i pazienti in ricerca, ma soprattutto è arrivata al 60% la probabilità di successo; pur tuttavia non è sufficiente perché il 40% degli ammalati non riescono a sopravvivere. “ Poter salvare una vita è possibile”!! La sezione ADMO di Ginosa presente sul territorio da circa 15 anni, continua insistentemente alla sensibilizzazione della donazione. Sino ad oggi abbiamo tipizzato ben 320 potenziali donatori. Chi può donare ? qualunque individuo di età compreso fra i 18 e i 40 anni per la tipizzazione, invece fino ai 55 anni per la donazione. Coscienti di divenire uno dei pochi donatori che, una volta chiamati a rispondere della propria disponibilità debba avere consapevolezza di poter contribuire al tentativo di salvare una vita di un individuo, che molto spesso è un bambino. Domenica 5 dicembre Vi aspettiamo in piazza IV Novembre per l’appuntamento annuale : “UN PANETTONE PER LA VITA”. La sede sociale dell’ADMO a Ginosa è in via Tempio n°40, aperta nelle ore serali, per informazioni telefono del responsabile Sig. Antonio Guarino 099.8292395 – cell. 3406034967. Il responsabile Admo – Ginosa Antonio Guarino ri PDL- il Consiglio è chiamato nella prossima seduta a votare un ordine del giorno bipartisan chem approvato, eviterà inutili, ulteriori ed onerosi contenziosi. Non si può peraltro non rilevare che le disfatte legali, anche clamorose, della Regione di Vendola si susseguono a ritmo quotidiano, e domandarsi se gli atti della Regione siano realmente affidati, a tutti i livelli, a competenze adeguate, considerando anche –per esempio- che il Dirigente dell’Avvocatura, già parlamentare pidiessino, è il dipendente regionale meglio pagato di tutti, all’interno di una casta tanto super-retribuita quanto politicamente organica. Per non parlare di consulenti ed incaricati, notoriamente abbondanti, unanimemente schierati ed anch’essi generosamente compensati.” Affitto di immobile per uso abitativo ammobiliato Nel caso di affitto di un immobile per uso abitativo, ammobiliato, il compenso relativo al noleggio di beni mobili, che va separatamente indicato nel contratto, va considerato “reddito diverso” e come tale tassato ai sensi dell’art. 67 del TUIR 917/86. La parte del canone relativa all’immobile potrà essere tassata con l’imposta sostitutiva del 20%, ovvero, la cedolare secca, la cui attuazione non è ancora vigente, in quanto la norma istitutiva non ha concluso l’iter di approvazione. Detrazione per risparmio energetico I benefici fiscali relativi al risparmio energetico (55%) scadono il 31 dicembre 2010. La bozza della legge finanziaria 2011, che è stata già approvata dalla Camera, proroga il predetto termine, introducendo però l’obbligo di utilizzo in 10 rate. Pertanto anche nel 2011 si potrà usufruire di tali benefici per gli interventi di riqualificazione energetica sulla base del principio di cassa, ovvero per lavori pagati con bonifico bancario entro l’anno. Resta fermo l’obbligo della trasmissione all’Enea della prescritta documentazione entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Detrazione per lavori di ristrutturazione Ai fini della detrazione del 36% sui costi di ristrutturazione di un appartamento alla comunicazione preventiva da inviare al Centro Operativo di Pescara va allegata copia della DIA (dichiarazione di inizio attività) presentata al Comune, sostitutiva della SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) sulla base dell’art. 49 della legge 122/2010 in vigore dal 31 luglio 2010. Dott. Mario D’Alconzo attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Riprendiamo le nostre interviste con i protagonisti di RG STUDIO, una voce, uno speaker che ogni giorno ci tiene compagnia con il suo “Gran Mattino”. Oggi, appunto, porremo qualche piccola domanda a chi rallegra tutte le nostre mattine dalle 10.00 alle 12.00 , tutti i giorni dal lunedì al venerdì, Maurizio Ranaldo. Ciao Maurizio, hai mai avuto delle esperienze precedenti in radio? «Certamente, ho collaborato con tante Radio, la prima fu Radio Ginosa e poi, per motivi di studio, ho collaborato con diverse altre emittenti, tra tutti ricordo Bologna e Milano dove ho vissuto per oltre 20 anni e collaborato con diverse Radio locali.» Secondo te come ha risposto la cittadinanza, dopo ben 15 anni di assenza, a questa nuova realtà? «Sicuramente una risposta molto positiva. La cosa che mi rende orgoglioso della nostra Radio é il fatto che tutti la vedono come una Radio molto seria, professionale e ben diretta. Stiamo cercando di da- Le interviste di sere sempre presenti nel sociale, nelle manifestazioni benefiche e in tutto quello che riguarda il nostro territorio. Infatti RG Studio sovente è Media Partner delle manifestazioni del nostro paese e non solo, a breve delle grosse novità…» Futuri progetti personali? «Con RG STUDIO sicuramente i miei progetti personali si potranno realizzare, ho una forte passione per la Radio e per la Musica ed è quello che voglio trasmettere al mio pubblico.» Un’ultima cosa, puoi ricordarci il modo per interagire con te e gli altri tuoi colleghi? «Certo, potete mandarci degli sms al numero 331 169 8888 ; potete vederci in diretta audio & video sul sito www.radiorgstudio.it o ancora potete mandarci delle e-mail all’indirizzo info@radiorgstudio. it Ringraziamo Maurizio e tutta la redazione che come sempre ci accoglie calorosamente. Noi continueremo le interviste ad altri collaboratori di RG STUDIO in modo da essere sempre aggiornati.» Floriana Ribecco Risponde Maurizio Ranaldo re il meglio ogni giorno e gli ascolti ci danno ragione. Diventerà di sicuro un grosso network.» Tu come il Presidente hai delle nuove idee per promuovere la radio? «Certo. La miglior maniera é es- 17 18 La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Incontro Scuola-Azienda La banca di credito Cooperativo di Marina di Ginosa incontra i giovani A scuola di banca, a scuola, in banca. Come si fa un investimento? Come si ottiene un finanziamento, quali sono le regole e requisiti? A queste ed altre domande hanno cercato una risposta i ragazzi dell’Istituto per il commercio e di grafica pubblicitaria, “Marisa Bellisario”, di Ginosa. Venti di loro, selezionati per classi e per meriti, accompagnati dalla professoressa di Economia aziendale Anna Stratigò, nella sala delle assemblee della Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa, hanno incalzato il presidente e il direttore dell’Istituto di credito, con una fitta serie di domande sulla crisi economica, su metodi e modalità del sistema bancario, sulle ricadute positive e negative sul Territorio, sulle direttive europee del settore, con particolare attenzione al trattato Basilea 2, a protezione del risparmio e su molto altro ancora. “Il colloquio – ammette soddisfatta la professoressa Stratigò – si è presto trasformato in una vera e propria lezione frontale, un vero e proprio ping pong tra i ragazzi e i loro interlocutori. Una lezione frontale, in quello spirito di coinvolgimento e di partecipazione, di messa in rete e di fruizione degli strumenti cognitivi, che spazi dal teorico al pratico e che costituisce uno dei punti di eccellenza della nostra didattica. La scuola – continua la professoressa Stratigò – non è un mondo a parte, ma un’agenzia interagente, in un continuo interscambio, di stimolo e di arricchimento con le realtà esterne e territoriali”. Scuola oltre la scuola dunque, con un bagaglio che si fa esperienza su e per il Territorio. “I ragazzi non ci davano tregua - rileva il Direttore Generale della Bcc jonica Antonio Gallitelli – abbiamo parlato dei flussi macroeconomici e del ruolo di una banca come la nostra nella gestione dell’economia domestica. Ma ci hanno incalzato anche sui criteri di accesso al credito e sulle norme di tutela del risparmio in Basilea 2. Un incontro che ci ha molto arricchito”. Viva soddisfazione nelle parole del Presidente della Banca di Credito, dottor Francesco D’Alconzo: “Ci siamo imbattuti in un auditorio sorprendente, che ci ha stupito e spiazzato. I ragazzi sono subito entrati nello spirito e negli intenti delle Banche di credito cooperativo. Hanno subito capito come una banca come la nostra sia intimamente interconnessa con il nostro territorio, come risponda in maniera organica ai suoi bisogni e alle sue prospettive di sviluppo, senza mai abdicare al proprio ruolo sociale. Tra loro, forse – ha rilevato il Presidente D’Alconzo – ci saranno gli imprenditori di domani. Tra loro abbiamo ritrovato l’entusiasmo e l’attaccamento al territorio che è alla base del nostro impegno. Se una banca, specie la nostra, col suo scopo mutualistico e sociale, programma e costruisce il futuro, ragazzi come gli studenti del Belisario, sono una bella speranza”. Scuola di credito, ma anche di vita. Un’esperienza da ripetere. Michele Pacciano attualità Essere anziani ancora con la gioia di vivere è possibile! Parte con questa presentazione un importante congresso che ha impiantato le sue radici nella Residenza Villa Genusia, sabato 27 novembre in Marina di Ginosa, un appuntamento formativo che ha visto destinatari 25 medici e 25 infermieri per raggiungere le conoscenze adeguate sulle dinamiche che accadono nei percorsi clinici di cura e assistenza nelle strutture sanitarie e socio assistenziali, con lo scopo di mantenere elevata ed al passo con i tempi la professionalità degli operatori della Sanità, un corso ECM (educazione continua in medicina) che poneva fra i temi fondamentali LA CURA E L’ASSISTENZA NELLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI. Il fondatore della rinomata struttura innovativa “Villa Genusia” il Dr. Franco Castria ha “inaugurato” il corso con una breve ma concreta descrizione della sua residenza fatta da una serie di servizi Integrati sanitari, riabilitativi, educativi e socio-assistenziali. La RSSA è una struttura per anziani non autosufficienti totali e parziali non assistibili a domicilio, bisognosi cioè di servizi sanitari, riabilitativi, educativi continuati, riportando l’importanza che il corso ECM possiede sulla tempestività di una ricerca scientifica nell’assistenza al soggetto fragile che è l’utente /cliente. E’ seguito l’intervento del prof. Pietro Sangiorgio Psichiatra che approda al congresso comunicando con straordinaria chiarezza i percorsi clinici assistenziali che si riscontrano nelle sindromi demenziali che la nostra società si trova ad affrontare, in seguito allo sporadico innalzamento dell’aspettativa di vita, nettamente aumentata attraverso numerosi cambiamenti che l’uomo ha saputo apportare all’ecosistema che lo circonda, con l’obbiettivo di debellare alcune patologie che la demenza senile comporta. La patologia demenziale, infatti, si esprime clinicamente come compromissione globale delle funzioni cognitive, come declino delle capacità intellettive ed attentive, con la conseguente compromissione della vita di relazione e della capacità d’adattamento, alle molteplici e mutevoli esigenze della vita quotidiana occorre pertanto una particolare attenzione nell’individuare uno dei punti più delicati della questione: la diagnosi precoce nei primi 2,3 anni della patologia, attraverso il ruolo dinamico e fondamentale che assume il medico di famiglia, può influenzare infatti tutto il successivo decorso del paziente, il processo di cura, di assistenza. Un anziano che sembra presentare gli iniziali sintomi di una depressione se non curato adeguatamente può giungere al manifestare poi le problematiche di una concreata depressione, l’Italia, infatti, sembra raggiungere un tasso di suicidio di anziani nettamente maggiore dell’Inghilterra e questo accade perché non si attua un’adeguata assistenza e accoglienza dopo l’analisi della diagnosi, è essenziale non sbagliare per non riscontrare quel sistema perverso che può per tanto danneggiare l’utente. A queste affermazioni in seconda battuta giunge il responsabile scientifico, il Dr. Francesco Pizzulli che definisce questa impresa sociale, senza fine di lucro, “non profit” convenzionata, con una retta a carico dell’ospite e pone fra gli obbiettivi principali la creazione di un valore e il rispetto per le persone, per l’utente-cliente, per l’uomo, che questa cooperativa possiede, grazie anche alla presenza delle “sentinelle”, caratterizzate da un preparato staff che mira ad effettuare interventi precoci, il lavoro dell’operatore pronto ad accogliere il soggetto demente necessita del pieno attualità del nucleo familiare che viaggia in simbiosi con le problematiche del paziente, occorre per tanto che via sia un’opera che non permetta di attivare i meccanismi del burnout per chi esercita la professione d’aiuto, la possibilità nel trovarsi a stretto contatto quotidianamente con soggetti bisognosi dà la facoltà di verificare con i propri occhi il processo e l’evoluzione della patologia che si manifesta, permette di intraprendere le terapie idonee con l’occhio vigile di un’équipe che individua tutte le sfumature del decorso assistenziale plasmandole poi con interventi mirati sul soggetto, operando a stretto contatto con quella che risulta essere, o meglio, è la storia dell’umanità, la nostra storia ci incita ad apportare un sorriso nelle loro giornate fieri di entrare in contatto con questi soggetti. Il rapporto fra il medico di struttura e il medico di famiglia è fondamentale per la diagnosi,è principale per l’accoglienza e può permettere anche un corretto ritorno alla propria residenza domiciliare, anche se si nota evidentemente come l’utente arriva al sentirsi a casa propria nella sua camera, nella sua stanza fatta di spazi personalizzabili, nella giornata fatta di continue attività che stimolano i processi fisici e le continue sollecitazioni psico cognitive, aspetto fondamentale per un soggetto demente, come un soggetto che presenta la sindrome di Alzheimer per cui al momento sono state proposte diverse strategie terapeutiche per provare a gestire clinicamente il morbo. Tali strategie puntano a modulare farmacologicamente alcuni dei meccanismi patologici che ne stanno alla base, integrando interventi psicosociali, cognitivi e comportamentali, che hanno dimostrato effetti positivi, sinergicamente all’uso dei presidi farmacologici, nel miglioramento sintomatologico e nella qualità della vita dei pazienti e dei caregivers, si sposta l’attenzione fra le tecniche farmaceutiche utilizzate, un aggiornamento completo sui farmaci idonei per la cura delle differenti patologie che si riscontrano in geriatria. Nel paziente geriatrico infatti numerose sono le “situazioni”in cui una famiglia se non con un corretto sostegno e una corretta guida non può adempiere, bisogna cercare di far conoscere così le molteplici opportunità che una R.S.S.A, R.S.A. o un C.D. può offrire, il paziente e la famiglia diventeranno un gruppo inossidabile che utilizzerà il servizio come sostegno nel pieno rispetto della DIGNITà il non sentirsi estranei ma “padroni”della loro casa,della loro vita ... gli operatori vengono definiti ospiti in una casa di soggetti bisognosi al servizio di questi ultimi, il trattamento riabilitativo caratterizzato da numerose terapie, con la consapevolezza che solo una corretta La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 accoglienza,un corretto trattamento può fruttare benefici, in un ambiente territoriale che purtroppo possiede grandi carenze di strutture complete come Villa Genusia. Un’ulteriore intervento del Dr. Pizzulli sposta l’attenzione sulla necessità di collaborazione con le ASL di Taranto grazie alla quale vi è la valutazione per un servizio di ricovero con la percezione di una sfida,una sfida territoriale, sanitaria e sociale che può esser vinta o persa, ma che con la passione trapelata nel discorso del congresso si vuole e si può vincere! Una visione sull’ambiente terapeutico che si rileva nella struttura ci viene reso comune dalla referente I.P. Direttore Organizzazione e Logistica della Residenza Daniela Ugolini che presenta le caratteristiche di una corretta assistenza quotidiana affidata alla continuità, senza sradicare né incatenare il soggetto ma volta a sostenere”il vecchio”, una persona nuova,una nuova realtà con il bisogno che si pone tramite una conoscenza adeguata e concreta al gruppo...alla famiglia che non accetta inizialmente i cambiamenti, non conoscendone i sintomi e i problemi della patologia divenendo un supporto impegnativo per quella famiglia che non può e non deve essere esente dall’esser sempre presente, l’accoglienza avviene con la presenza completa degli operatori che hanno come obbiettivo il malato, il soggetto, farlo sentire a casa, grazie anche alla presenza di una psicologa che stipula un piano d’assistenza che prenda in carico il passato, gli interessi e la vita dell’utente. Si cerca di rendere quella che prima cessa di esser esistenza,ma attesa della morte nuovamente VITA!Bensì occorre fare una distinzione, non si tratta di un servizio ospedaliero ma di una casa professionale che basa le fondamenta nella vita che torna ad esser tale, gli elementi fondamentali che possono far decollare la struttura sono infatti le caratteristiche essenziali quali: rispetto, empatia, professionalità, capacità e cordialità. Un meritato discorso che porta l’attenzione sul PAI(piano assistenza individuale) uno strumento di sintesi che rappresenta globalmente la persona con una stesura adeguata che deriva dall’apprendere le notizie raccolte di ambito sanitario, assistenziale, psico-sociale con i riferimenti alla storia dell’utente/cliente, alle preferenze e inclinazione e alle aspettative rispetto al soggiorno tramite un equipe formata da medici, infermieri professionali, oss, operatori della riabilitazione, operatori sociali(animatore, educatore assistenziale e psicologo). L’ambiente è istituito per esser sicuro e dinamico, ampio e luminoso generato per la riabilitazione, per rendere attivo il soggetto tramite la creazione di vere e proprie vie residenziali grazie all’importante figura 19 di Case Manager un importante agente di cambiamento all’interno della struttura assistenziale, in quanto ha il compito di sperimentare, implementare e diffondere un nuovo sistema di assistenza al paziente è uno strumento empirico nella realizzazione di un percorso di cura. Poiché occorre tener presente che un operatore non può lavorare se non considera l’uomo che ha di fronte!L’anziano......noi,fra qualche anno! Il corso effettuatosi in Marina di Ginosa risulta esser sempre più intenso e significativo procedendo con l’intervento effettuato dalla giovane dr.ssa Chiara Dell’Aquila, Psicologa della residenza, che pone le attenzioni sulle problematiche vere di stress che il caregiver fornitore di assistenza informale più propriamente detto come persona responsabile che, in ambito domestico, si prende cura di un soggetto non autonomo o disabile, può risentire,differente dall’assistenza formale che caratterizza una figura professionale, è di necessaria importanza infatti passare a i familiari la conoscenza delle tecniche necessarie anche solo per l’ausilio domiciliare, riscontrando che chi apporta 24 ore su 24 assistenza senza gli adeguati contesti,s enza le adeguate conoscenze,può manifestare stress,ansia ,frustrazione oltre al senso di abbandono. La residenza sanitaria cerca di adempiere a tali ulteriori problematiche facendosi portatrice di un carico sociale più che individuale,tramite un supporto al cargiver. Il corso ha trovato il suo epilogonell’esposizione degli aspetti clinici e le tecniche di riabilitazione con la presentazione dei casi,e l’elaborazione di piani di assistenza. Le idee ispirate dal coraggio che questa conferenza ha saputo porre in essere sono paragonabili a delle pedine negli scacchi, potrebbero esser mangiate ma se vi è un corretto lavoro di gruppo una completa partecipazione della ASL TARANTO, dei distretti Socio Sanitari,dei servizi sociali di Taranto e provincia e di tutte le associazioni competenti del territorio si può dare avvio ad una partita vincente, la svolta per qualcosa di migliore e di concreto situato nel nostro territorio che porti un valido servizio a favore del cittadino troppo spesso dimenticato,si parte verso un processo di scientificità volto a dare istruzione e aggiornamenti adeguati a i valorosi elementi che possediamo nella nostra comunità, può esser fonte di cambiamenti, gli stessi che tutti sappiamo e desideriamo, quei cambiamenti che possono generare benefici territoriali. Vince solo chi è convinto di poter vincere e questa speranza per il futuro dei nostri cari ci apre nuovi orizzonti verso una vita sociale e familiare di qualità. ANNALISA GIOVE 20 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 «Il Paradiso dei Cafoni» arriva a Marina di Ginosa La Pro Loco di Marina di Ginosa e L’Arci di Ginosa insieme per solidarietà a “Casa Gioia” Solidarietà è il sostantivo utilizzato per la corsa alla beneficienza che approda il 2 dicembre in Marina Di Ginosa che vede protagonista la rappresentazione della commedia “IL PARADISO DEI CAFONI” generata e idealizzata dall’ARCI “IL PONTE” Ginosa. Questo treno di sostegno “assistenziale” che ha conseguito nelle precedenti manifestazioni obbiettivi importanti, avanza la sua marcia affiancato dall’Associazione Turistica Pro Loco di Marina Di Ginosa che già negli anni passati ha saputo dar dimostrazione di un grande impegno solidale verso le problematiche sociali che affliggono la nostra realtà. Abbiamo così ascoltato il segretario della Pro Loco, il signor Vinicio Spirito (nella foto) sulle aspettative che si incentrano su questa manifestazione. Signor Vinicio mi parli di questo appuntamento, che vuole chiamare in causa noi marinesi, al sostegno di una comunità sorretta da i Nuovi Orizzonti e quale scopo risiede. «Lo scopo della manifestazione che si terrà nella nostra borgata ha come principale obbiettivo la raccolta fondi verso una comunità denominata “CASA GIOIA” residente in Marino nella provincia di Roma; questa comunità infatti ha l’onere di raccogliere ragazze con esperienze di vita molto differenti, dai trascorsi difficili che hanno portato alla deviazione del loro cammino esistenziale verso i più disparati disagi che macchiano la società odierna». In quale occasione avete avuto il piacere di conoscere questa comunità? «Abbiamo incrociato questo gruppo l’estate scorsa, grazie ad una meravigliosa coincidenza … il gruppo infatti veniva condotto magistralmente da una nostra conterranea SUOR PAOLA SASSI, che ha desiderato portare sette ragazze giunte ormai al termine del percorso di recupero nella sua terra natia. Contattando il presidente della Pro Loco il signor Pietro Pioggia il quale ha annunciato la richiesta al consiglio di am- ministrazione si è giunti all’accoglienza di queste ragazze presso il Camping Internazionale. Conserviamo un ottimo ricordo con la consapevolezza che queste ragazze hanno trascorso un’esperienza grandiosa, grazie anche alla guida e protezione del presidente Pietro Pioggia che le ha volutamente accudite come una chioccia preservandole e accompagnandole nella vacanza. Questo settembre fra l’altro abbiamo avuto modo di visitare “CASA GIOIA” percependo le difficoltà che queste ragazze affrontano per sbarcare il lunario poiché l’unico modo per conoscere davvero i problemi è accostarsi a quanti vivono quei problemi e trarre da essi conclusioni … guardare con i proprio occhi l’impegno e la tenacia per riuscire a fare qualsiasi lavoro, anche il più umile, per sostenere anche le consorelle che risiedono nella struttura, vivendo con umiltà e carità, ci ha mostrato le problematiche e le difficoltà quotidiane che affrontano queste ragazze». Ricapitolando signor Vinicio cosa accadrà il 2 dicembre? «La nostra associazione cercherà di invitare la cittadinanza alla partecipazione della manifestazione, con la garanzia di intrattenere abilmente, attraverso un coinvolgente spettacolo che i soci dell’Arci di Ginosa presenteranno ai cittadini che aderiranno al sostegno di questo inderogabile incontro; si terranno per tanto due spettacoli che coinvolgeranno i ragazzi dell’Istituto comprensivo RAFFAELE LEONE grazie alla disponibilità che il preside prof. Vincenzo Calabreseci ha conferito e una manifestazione serale presso il cineteatro LA PINETA; sicuri e speranzosi di una risposta attiva dei nostri concittadini.» Tutti gli uomini sono presi da una rete inestricabile di reciprocità. Sono legati dal tessuto di un destino unitario, ciò che riguarda uno coinvolge tutti, noi tutti attendiamo pertanto che questa commedia sbarchi a Marina di Ginosa, per incamminarci verso un senso di solidarietà che ci coinvolga! Pronti per una nuova esperienza, per un sostegno concreto augurando alla commedia di raggiungere l’obbiettivo prefissatosi, ragion per cui se si fa del bene si vive bene. Annalisa Giove attualità Comunicati stampa Lospinuso (PDL): “Taranto non si opponga al suo sviluppo. Rilanciare la cultura industriale””. Il Consigliere Regionali PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Con il finanziamento della piastra logistica del Porto, che sbloccherà fondi per 165 milioni di euro, il Governo-Berlusconi ha dato un’ulteriore conferma della sua grande attenzione alle problematiche dello sviluppo di Taranto e della sua Terra. Lo avevano infatti preceduto la definizione ed il finanziamento dei dragaggi per 80 milioni di euro, la messa a norma e la riapertura delle strutture dell’Arsenale e la destinazione ad esso di ingenti risorse recentemente annunciata dall’Amm.Branciforte nel massimo riconoscimento del suo primario ruolo strategico. Né è mancata la risposta del Governo alle enormi sofferenze della nostra agricoltura, con l’istituzionalizzazione degli sgravi contributivi per oltre 800 milioni di euro ed un rinnovato sostegno alle politiche di irrigazione. Tanto più significativa è questa attenzione, certificata qualche mese fa da un pubblico e solenne ringraziamento del sindaco Stefano, ove si considerino le contestuali distrazioni del Governo-Vendola, che ci hanno fatto perdere 56 milioni per il risanamento dei Tamburi, 25 milioni per quello del Mar Piccolo e 20 per il Distripark, per non parlare delle pesanti discriminazioni ai danni della Sanità jonica, in corso di spietato smantellamento. Ma la suddetta, documentata e reiterata, attenzione del governo nazionale rischia di vanificarsi in assenza di un contestuale impegno delle Istituzioni locali, tutte rovinosamente di sinistra, a rendere operativi i progetti in questione ed a dar seguito anche agli altri in attesa di loro risposte, in funzione di una complessiva strategia di sviluppo che preservi e promuova l’occupazione. Penso alla piattaforma ENI, il cui ampliamento ed ammodernamento peraltro ridurrebbe le emissioni, sulla quale il Presidente della Provincia aveva pure espresso un timidissimo consenso. Penso anche alla necessità di non far vivere alla giornata l’ILVA, alla quale non esistono alternative capaci di garantire lo stesso impatto economico, di fatto scoraggiandone gli investimenti anche di natura ambientale e alimentandone le tentazioni di delocalizzazione. Penso in genere ad un rilancio di cultura industriale, che non esorcizzi le occasioni di crescita, ma le sappia realizzare con determinazione all’insegna della sostenibilità. Su tutti questi temi, senza timore di sfidare il frastuono di movimenti sempre e comunque “contro”, è arrivato il momento che La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 la Taranto operosa e silenziosa, che paga il prezzo del mancato sviluppo e delle crisi occupazionali, si pronunci e si mobiliti.” ***** Lospinuso (PDL): “Introna ha sbagliato bersaglio sui fondi CIPE. E Galan va ringraziato per l’istituzionalizzazione degli sgravi previdenziali alla nostra Agricoltura.” Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Evidentemente sovraccarico dal sempre più arduo compito di difendere l’indifendibile, e cioè il suo sempre più latitante Governatore latitante perfino dai suoi pur pazientissimi compagni socialisti, il nostro pur amatissimo Presidente Introna non ha letto bene quanto dichiarato dal Ministro Galan in ordine ai progetti approvati dal CIPE. Se infatti lo avesse fatto, invece di scomunicare il Ministro avrebbe dovuto bacchettare i governi regionali del Sud, compreso il suo, che (ha fatto presente il Ministro, evidentemente nell’intento di spronarli a mettersi finalmente a lavorare sul serio) si sono visti finanziare i progetti che avevano definito, e che pertanto sono i soli responsabili del rapporto obiettivamente sperequato tra Nord e Sud negli stanziamenti di cui sopra. Galan d’altronde è il Ministro che è riuscito, in condizioni difficilissimi, a varare una storica istituzionalizzazione, definitivamente superando anche la precarietà delle proroghe, degli sgravi previdenziali per la nostra Agricoltura, che era la prima e più urgente istanza del nostro mondo delle campagna, all’uopo strappando, strutturalmente e non più soltanto contingentemente, a Tremonti oltre 800 milioni di euro. Di questo, che si deve anche alle pressioni nostre e dei nostri parlamentari, va dato atto a lui ed al Governo-Berlusconi nella sua interezza.” ***** Lettera aperta di Lospinuso (PDL) al Presidente di Confindustria jonica. Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha scritto al presidente di Confindustria tarantina Luigi Sportelli la seguente lettera aperta: “Caro Presidente, ho letto con la doverosa attenzione la Tua lunga lettera di benvenuto al Presidente Marcegaglia, nella quale ho rinvenuto, insieme ad una ineludibile preoccupazione per le condizioni obiettivamente pesanti dell’economia jonica nel suo complesso, un’analisi ampiamente condivisibile delle loro problematiche e delle loro possibili soluzioni, anche con talune ferme posizioni che, molto meno autorevolmente, tento di sostenere anch’io, che mi picco di ritenere irrinunciabile un rilancio di cultura e di politica industriale per una ripresa del nostro sviluppo e cioè anche delle fonti del nostro lavoro, previa caduta dei troppi “no” 21 e dei troppi vincoli che ci impediscono di utilizzare al meglio le nostre migliori potenzialità. Mi permetterai soltanto di rilevare cheforse perché stretto in un sistema di potere locale totalmente inclinato a sinistra- sei stato quantomeno ingeneroso nei confronti di un Governo nazionale che, per quanto ha fatto e sta facendo per Taranto, ha invece meritato qualche mese da perfino un pubblico ringraziamento da parte del Sindaco Stefano, evidentemente meno condizionato di Te da pur comprensibili necessità “politiche”. Questo è infatti il Governo nazionale che ha già messo a norma e riaperto le strutture dell’Arsenale, definito e co-finanziato un progetto da 80 milioni di euro per i dragaggi del porto, riconosciuto –come ci ha detto qualche settimana fa l’Ammiraglio Branciforte- il primario ruolo strategico sempre del nostro Arsenale cui sarà destinata gran parte delle ingenti risorse disponibili (150 milioni di euro), finanziato con 33 milioni di euro qualche giorno fa la piastra logistica, suscitando così anche aspre reazioni da Trieste. Quanto a quest’ultimo finanziamento, che ne sblocca altri relativi al Porto per complessivi 165 milioni, Tu sai benissimo- come ha ricordato Michele Conte che, come Te, ha vissuto in prima linea questi problemi- che il GovernoBerlusconi è dovuto ripartire da zero, dopo che il suo predecessore, grazie all’indimenticabile Pecoraro Scanio, aveva scientificamente vanificato tutto quel che era stato all’uopo fatto fino ad allora, sempre e soltanto ad impulso del precedente GovernoBerlusconi e di quello regionale di Raffaele Fitto. Questo è anche il Governo nazionale che ha sfidato anche la pur miope impopolarità, sbloccando investimenti (vedasi l’ENI) che anche Tu ritieni necessari ad onta di campagne tanto ossessive quanto assurdamente oscurantiste. Aggiungo che, come Presidente della Camera di Commercio, dovresti anche riconoscere a questo Governo di avere, sia pur in condizioni difficilissime di finanza pubblica, istituzionalizzato gli sgravi previdenziali per l’Agricoltura, raccogliendo la prima e più urgente richiesta di un comparto economico per noi fondamentale quanto in notorie, gravissime difficoltà. Non quindi un solo e tardivo “spiraglio” è stato aperto all’area tarantina dal GovernoBerlusconi, ma autentiche strade maestre che tocca oggi a noi percorrere senza i soliti, rovinosi traccheggiamenti. Mi dispiace che Tu, nonostante la Tua indubitabile onestà intellettuale, non sia oggi nelle condizioni “politiche” di riconoscerlo. Con inalterata stima e viva cordialità, Tuo Pietro Lospinuso”. Per la Segreteria - Tommaso Francavilla 22 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 COSA PASSA IN TV? Varato con successo “Vieni via con me’’ di Fazio e Saviano: superstar Benigni Approda il primo dicembre in prima serata su Canale5 la nuova trasmissione prodotta da Maria De Filippi e condotta da Claudio Amendola e Vanessa Incontrada. Si tratta di “Let’s dance’’, un programma tutto incentrato, come suggerisce il coinvolgente titolo, sul ballo, e che vede come protagonisti personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo, dello sport e della politica. L’apposito promo degli scorsi giorni, ha senz’altro destato la curiosità di telespettatori e critici, pronti ad attaccare la new entry del palinsesto Mediaset e a paragonarla al talent della concorrente Rai, “Ballando con le stelle’’. Tuttavia, prima che ciò accadesse, la signora Costanzo ha pensato bene di mettere le mani avanti e di difendere lo show, dichiarando che non ha niente a che vedere con “Ballando’’. «È puro varietà – ha commentato la presentatrice di “Amici’’ - con un tocco di ironia». Insomma, nessun tentativo di competere con la sua collega Milly Carlucci, come la De Filippi stessa ha sottolineato. È forse un escamotage quello di invitare Mara Maionchi, giudice reduce dalla quarta edizione di “X factor’’ andata in onda su Rai2, con l’obiettivo di dissipare i sospetti? Quella del primo dicembre, rappresenta solo una puntata pilota del format america- no. Dipenderà dagli ascolti la sua prosecuzione o il suo effettivo flop. Magari l’esperienza servirà come trampolino di rilancio per qualche vip finito nel dimenticatoio, o che sogna di imitare un po’ il principe Emanuele Filiberto di Savoia, uscito vincitore dalla quinta edizione di “Ballando con le stelle’’, poi divenuto in qualche modo cantante e addirittura presentatore. Che Mediaset stia in realtà cercando di farsi valere vista l’ultima batosta dei dati garanzia palinsesti autunnali 2010? Per il 14esimo periodo di garanzia consecutivo, infatti, la Rai ha totalizzato il 43% di share medio sia nel prime time (+ 0,4% rispetto all’autunno 2009), che durante l’intera giornata con il 41,2%, in rialzo dello 0,9% sullo scorso anno. Miki Marchionna Andiamo al cinema Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 12 novembre i seguenti spettacoli: A gentile richiesta Benvenuti al Sud di Luca Miniero con Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Alessandro Siani, Valentina Lodovini, Nando Paone, Giacomo Rizzo e Francesco Albanese. Alberto (Claudio Bisio), responsabile dell’ufficio postale di una cittadina della Brianza, pur di accontentare sua moglie e ottenere il trasferimento a Milano, sarebbe disposto a tutto, persino a fingersi invalido. Tuttavia, il trucchetto non funziona e l’uomo per punizione viene spedito in un paesino della Campania. Ha così inizio per lui un vero e proprio incubo, costretto a vivere con quelli che lui reputa “terroni scansafatiche’’ Orari: 19 – 21:30 Dal 7 dicembre: -A Natale mi sposo di Paolo Costella con Massimo Boldi, Elisabetta Canalis, Nancy Brilli, Vincenzo Salemme, Enzo Salvi, Massimo Ceccherini e Teresa Mannino. Torna l’appuntamento col primo dei cinepanettoni. Gustavo (Massimo Boldi) è un cuoco milanese trapiantato a Roma che nutre un sogno nel cassetto: diventare uno chef di fama internazionale. Grazie ad uno stratagemma di suo figlio Fabio, il protagonista e la sua combriccola di aiutanti, riuscirà a farsi ingaggiare per un banchetto nuziale molto chic a Saint Moritz. Orari: 19:30 – 21:30 Miki Marchionna 24 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Arci, Anffas, Comune di Ginosa, Cittadini: «L’Alleanza sociale dà frutti buoni» Un folto assembramento, a Piazza Vecchia, alle ore 18.00, la sera del 28 novembre scorso, davanti alla nuova sede dell’Anffas. Sindaco, assessori, soci Anffas, utenti del Centro Anziani, soci Arci e presidente del locale Circolo, tutti lì per mettere un punto e virgola al progetto di Solidarietà, AiutArci in Teatro, che il Circolo Arci “Il Ponte” di Ginosa ha realizzato a favore della degli utenti della sede di Piazza Vecchia. La raccolta dei fondi devoluti dal pubblico del Metropolitan, in occasione della rappresentazione della commedia Il paradiso dei cafoni, il 4 novembre scorso, ha consentito di centrare l’obiettivo che il Circolo Arci “Il ponte” di Ginosa s’era fissato: l’acquisto degli arredi (e non solo) per la sede Anffas. Tre armadi, due scaffali-libreria, un frigorifero, un lettino medico, un paravento (quest’ultimo donato dal Crm di Marina di Ginosa) e anche un televisore, hanno reso più accogliente e più funzionale il centro frequentato da molti ragazzi disabili ginosini, unitamente alle operatrici. La sede si è affollata, in occasione della consegna degli arredi, degli ospiti che non erano lì soltanto per la circostanza ma con il cuore di chi vuole compiere un grande gesto di condivisione. Condivisione di gioia e di valori solidali ed includenti. Gli ospiti protagonisti e rappresentanti delle componenti coinvolte in questo abbraccio solidale, sono stati presentati dalla socia Arci, Rosa Perrone (ormai eletta conduttrice ufficiale delle iniziative del circolo ginosino), dopo aver illustrato il Progetto stesso, alla base dell’intervento dei soci che rappresentava: non soltanto una con- segna di “cose”, non soltanto un gesto di “donazione” ma un’azione di integrazione e di inclusione sociale, rivolta ai soci dell’Anffas, accogliendoli – come ha specificato la connduttrice – in molti dei laboratori e delle attività che il circolo svolge nel corso dell’anno: il coro polifonico, il laboratorio artistico, quello teatrale, quello di dècoupage ecc. Quindi, stando alla illustrazione della signora Perrone, un vero e proprio interscambio integrativo. La parola è stata ceduta al Sindaco di Ginosa, avv. Luigi Montanaro che ha salutato i presenti, ricordando la convinta partecipazione dell’ente locale a questa iniziativa, voluta dall’Arci, poiché – ha sottolineato – che è convinzione di questa amministrazione che le fasce più deboli della popolazione vanno tutelate sotto tutti gli aspetti: economici ed umani. La parola è poi passata al vice sindaco Felice Vizzielli che ha espresso il suo più vivo compiacimento per quanto realizzato in questo progetto, sottolineando che il suo impegno nel coinvolgimento delle scuole è stato totale. Il delegato amministrativo alla Cultura, Vitantonio Bradascio, ha ribadito, intervenendo, il grande valore che assume la serata per il forte senso di solidarietà e collaborazione che tra Anffas e Arci si stringe, a sostegno di quel percorso integrativo che deve essere alla base di tutte le azione rivolte alle persone diversamente abili. Tra i convenuti, anche l’imprenditore Giovanni Matera. La sua presenza non era fuori luogo, il signor Matera, infatti è stato fra i protagonisti più attivi per la realizzazione del progetto, infatti l’acquisto degli arredi è stato effettuato presso la sua azienda laertina e il tutto è andato a buon fine grazie alla sua, ormai nota, sensibilità agli avvenimenti di carattere sociale. Giovanni Matera, tuttavia, ha ringraziato gli organizzatori per l’opportunità fornitagli spiegando che le opportunità vanno colte, sempre con ottica positiva e propositiva. L’assessore al bilancio del Comine di Ginosa, il rag. Carmine Malvani, invitato a prendere la parola, non ha potuto fare a meno di accennare brevemente agli impegni di spesa che l’amministrazione Monta- attualità effettuato, da sempre, nell’ambito dell’Assistenza e dei Servizi, facendo presente che lo spirito che anima la compagine amministrativa è quello della tutela dei diritti delle fasce più deboli della popolazione. Tra i presenti anche il dottor Nicola Staffieri, in rappresentanza dell’azienda Nova Salus che ha offerto il lettino medico per il centro Anffas e che ha confermato la disponibilità alla partecipazione ad eventi di carattere solidale che producano effetti sostanziali nel miglioramento delle condizioni di vita di chi è più debole. L’intervento del presidente dell’Anffas ginosina, Angelo Riccardi, ha toccato i presenti per le sincere parole di ringraziamento per tutto l’impegno assunto e portato a termine in questa particolare circostanza ma, soprattutto, per lo spirito inclusivo verso i ragazzi portatori di handicap che sta alla base di tutto il progetto dei soci dell’Arci. La grande partecipazione a questa serata – ha detto – realizza un sogno, quello che questa Associazione non è un corpo separato dal resto della Comunità, ma è “nella” Comunità. Il presidente Riccardi ha concluso invitando tutti a visitare domenica 5 dicembre, in piazza IV Novembre, lo stand natalizio dell’Anffas, presso cui saranno esposti manufatti realizzati dai soci e dalle donne del La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Centro Anziani di Ginosa. Due letture di biglietti di ringraziamenti, fatte da due delle socie dell’Anffas, hanno dato voce ai veri protagonisti della serata, i ragazzi disabili del centro, ai quali è stato dedicato un lungo e caloroso applauso. Stefano Giove, presidente Arci di Ginosa, ha chiuso la serie degli interventi con i ringraziamenti rivolti a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto e uno particolare ai soci del suo circolo, i quali - ha detto – danno sempre il meglio di se stessi ogni qualvolta “intraprendono un’impresa”. Non è la prima volta che l’Arci di Ginosa si cimenta con problematiche relative alla Diversità, lo scorso anno – ha ricordato -è stata la volta del cineforum realizzato per i sordi, con la proiezione di film sottotitolati e il dibattito svolto con l’interprete del linguaggio dei segni; quest’anno si prosegue con l’inclusione nei vari laboratori del circolo, compreso quello di teatro, di alcuni giovani soci Anffas. Si è lasciato trasportare dal sentimento, il presidente Giove, nel corso del suo intervento ma, evidentemente, quando alla base di un progetto non c’è soltanto la voglia “del fare” ma anche la cultura civica della convivenza, il cuore e la passione non possono essere messi da parte. Padre Gilbero, chiamato per la benedizione ha chiuso la cerimonia precisando che non si benedicono le “cose”, ma le “persone”. E su questo principio ha invitato tutti a una preghiera. E quando sembrava fosse giunto il momento di rifocillarsi al bouffet che le operatrici del Centro avevano allestito con i loro assistiti, una sorpresa ha bloccato tutti ai loro posti. I soci dell’Arci hanno fatto dono all’Anffas di un televisore, in ricordo della memoria di Tutuccio Calabrese, recentemente scomparso e lo hanno voluto ricordare attraverso le parole del dott. Mario D’Alconzo, sindaco di Ginosa negli anni ’80 del 1900, il quale, ha ricordato che la collaborazione di Tutuccio con gli amministratori consentì un riordino dei Servizi scolastici e assistenziali nel nostro Comune. Un brindisi finale all’aranciata e succo di frutta ha suggellato un bel sodalizio che ci auguriamo tutti di infinita durata. Lina Luisi foto Erasmo Mazzone 25 26 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 CIVITAS TERRA DELLE GRAVINE:il nuovo Consorzio che tornerà a far risplendere il Centro Storico di Ginosa “Se si proponesse a tutti gli uomini di fare una scelta fra le varie tradizioni e li si invitasse a scegliere le più belle, ciascuno, dopo opportuna riflessione, preferirebbe quelle del suo paese: tanto a ciascuno sembrano di gran lunga migliori le proprie costumanze”. Questo è quello che ci ha lasciato Erodoto, il primo storico che la nostra storia abbia mai avuto. Come mai noi Ginosini non rientramo fra quegli uomini di cui racconta Erodoto, fieri di mostrare le bellezze del nostro paese e soprattutto le costumanze del nostro territorio? E’ proprio riflettendo su queste parole che sin da quando ero ragazzo ho incominciato a coltivare un sogno che sto cercando di portare dallo stadio embrionale ad una vera e propria creatura. Sono impegnato da qualche anno nel sociale con diverse associazioni; adesso vorrei dedicare le mie energie anche alla valorizzazione di Ginosa e del nostro bellissimo centro storico. E’ stato così, forte di questa convinzione, che a maggio di quest’anno ho incominciato a diffondere il mio desiderio ad una cerchia di amici che spesso incrociavo per le vie del centro storico a passeggiare incantati ed affascinati dalla nostra Gravina. Ci siamo riuniti una sera intorno ad un tavolo e tutti abbiamo finalmente convenuto che se vogliamo riportare la Gravina agli antichi splendori dobbiamo unire le nostre forze. L’idea di fondare un consorzio di imprese è nata proprio così: dal nostro entusiasmo e dall’amore genuino per la nostra terra. Il neo costituito consorzio “Civitas Terra delle Gravine”, di cui sono fiero di essere presidente, mette insieme commercianti, produttori ed artigiani che toccano i settori più disparati (dalla vinificazione, alla panificazione, dall’alta sartoria alle strutture ricettive e ristorative), ma tutti aventi come unico scopo quello di concorrere con la propria attività imprenditoriale alla tutela e alla valo- rizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico, paesaggistico della Gravina attraverso la riscoperta e la riproposizione di stili di vita, di offerta di prodotti e di servizi di qualità in relazione alla tradizione culturale del nostro territorio sempre nel rispetto delle antiche tradizioni così come traman- datoci dai nostri progenitori. Da maggio ad oggi numerosi sono stati gli incontri con i consorziati mirati a stilare le regole poste alla base del consorzio stesso. Tanto per citarne qualcuna: il recupero delle facciate mettendo in risalto archi in tufo, balconi, comignoli e tutto quello che rendeva particolare e suggestivo il nostro centro storico. Il bello del nostro consorzio è che nasce con un nucleo ristretto di 13 imprese consorziate ma si allarga a chiunque voglia sposare i nostri propositi purchè sottoforma di impresa. Lo stato di abbandono e di degrado in cui versa la nostra Gravina contribuisce enor- memente a farla spogliare di quella coltre di storia e di bellezza che le appartiene ma che resta celata e che non la fa apprezzare nemmeno dagli autoctoni. Questo è il nostro primo impegno da consorziati, ripulire la Gravina e le strade del centro storico tutti insieme, noi e le nostre famiglie, in un campo lavoro previsto per sabato 04 dicembre aperto a tutti coloro che credono nell’impresa in cui ci siamo convintamente lanciati e a tutti coloro che sognano una Gravina fruibile non solo dai Ginosini ma anche dai turisti che siamo sicuri il nostro territorio sarà in grado di richiamare ed accogliere. Siamo altresì lieti che la nostra iniziativa sia stata salutata con entusiasmo dall’attuale amministrazione comunale; ne è riprova il fatto di poter contare sulla disponibilità di una ruspa e dei servizi di raccolta dei rifiuti che elimineremo durante il campo lavoro. Ma ancora più degna di nota è la volontà manifestata dagli amministratori di pianificare un ampliamento della rete idrico-fognaria al centro storico affinché quest’area si popoli sempre più di insediamenti abitativi e commerciali. Fiore all’occhiello del consorzio sarà anche la promozione e l’esecuzione del restauro di monumenti e di opere artistiche, architettoniche ed archeologiche non proprietarie al fine di contribuire ulteriormente alla valorizzazione del centro storico. “Il nostro passato è il nostro futuro”: questo è il motto che riassume in pieno l’impegno del nostro consorzio finalizzato a dare lustro alle bellezze del nostro passato. Il Presidente Mario Pastore attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 BICICLETTE E CITTA’ Si fa presto a dire : pedala Manco da Ginosa, città dove sono nato, da quasi mezzo secolo e ogni volta che vi ritorno mi piace girare usando la mia inseparabile bici. Pedalando e a piedi ( per le numerose salite) mi piace girare per le vie del paese rievocando la mia lontana infanzia. Ma, quasi fossi un marziano, mi vedo osservato dai miei coetanei i quali, bighellonando sotto il palazzo ex Miani o in piazza Nusco, forse si chiedono “ma chi è questo scemo che gira in bicicletta alla sua età?” e mi fissano da lontano quasi fossi una bestia rara. Eppure.... Il mondo di coloro che vogliono girare in città usando la bicicletta invece dell’ auto si fa sempre più numeroso ed agguerrito. Il veicolo a due ruote viene scelto per le attività quotidiane con sempre maggior convinzione e per i vantaggi che comporta. “Bici è bello”, è il motto che si va diffondendo. La bici si dimostra sempre più come “ un ideale mezzo di trasporto di terra “. E’ il più economico, il più ecologico, il più efficiente energeticamente, il più salutare. Risultati facilmente raggiungibili con il quotidiano ritmo di vita per andare al lavoro, a scuola, a spasso con un bimbo o recarsi presso gli uffici pubblici senza l’ assillo del parcheggio, del disco orario o la paura delle multe salate. Purtroppo a queste aspirazioni contrastano le strutture ( Ginosa è piena di salite) delle nostre città, grandi e piccole. C’ è scarsa attenzione da parte delle amministrazioni comunali per favorire l’uso della bicicletta. Mentre ad Oslo si possono incontrare re e regina di Norvegia che girano pedalando, da noi si fanno desiderare le infrastrutture ciclabili all’ interno del tessuto urbano. Domina sempre il feticcio dell’auto con tutti i problemi conseguenti. Tuttavia alcuni Comuni si stanno adoperando per incentivare l’uso della bicicletta dando vita al noleggio di “bici pubbliche” con postazioni di prelievo e riconsegna. Iniziative lodevoli che, però, devono essere accompagnate da un assetto della viabilità non solo ad usum dei veicoli a motore. L’ Europa sta spingendo in questa direzione invitando le comunità locali a dare maggiore spazio alla circolazione urbana della bicicletta. Vi sono anche contributi in proposito. C’ è poi l’ Organizzazione Mondiale della Sanità che da anni invita ad andare di più a piedi ed in bicicletta, decantando gli stretti legami fra salute ed attività fisiche. Certo, forse è un pò difficile tornare indietro e sottrarre spazi all’ auto destinandoli alle due ruote. Ma, almeno, ci dice l’ OMS,”... si dispongano limiti di velocità urbani a 30 all’ ora (al centro di Ginosa, per la verità, la circolazione è a passo d’uomo ). Si pensi a regolamentare le mappe stradali, sviluppare infrastrutture appropriate, incoraggiare l’ uso di accorgimenti di protezione e sviluppare aree pedonali”. Riteniamo che questo percorso virtuoso lo si possa iniziare anche a nella terra di Puglia. I Pgt (Piano di Governo del Territorio) comunali dovrebbero tener conto del necessario nuovo stile di vita, incoraggiando il più possibile la circolazione a pedali. Quanto ai cittadini va ricordato che nel 1980 è nata la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che potrebbe darci una mano per un salto culturale. Nino Mele [email protected] Il corriere del Verbano del 4 febbraio 2009 27 Il piacere di leggere un libro Rubrica di Viola Lavermicocca LA MONACA Di Simonetta Agnello Hornby Nell’agosto del 1839 a Messina, fervono i preparativi per la festa patronale. Agata è una delle figlie del maresciallo don Peppino Padellani e di sua moglie Gesuela; ha tredici anni ed è innamorata del rampollo Giacomo Lepre che ricambia il sentimento. Purtroppo però l’amore non è sufficiente a colmare il divario economico tra le famiglie, quindi il matrimonio tra i due non viene autorizzato. Alla morte di don Peppino, il dissesto economico è ufficiale; donna Gesuela chiede ospitalità ai parenti del marito a Napoli. Purtroppo il destino ha in serbo per Agata un’amarissima sorpresa; la madre, non potendo provvedere ad una dote degna, la costringe ad entrare in convento. Così, nel monastero di San Giorgio Stilita, Agata è la testimone di eventi che la segneranno per sempre. L’amore per Giacomo si affievolisce perché un’altra figura piano piano inizia ad insinuarsi nella mente e nel cuore di Agata; è il capitano James Garson, conosciuto durante il viaggio da Messina a Napoli, che regolarmente le ha spedito tanti libri, l’unica sua finestra sul mondo. Una storia di costrizioni d’altri tempi, con lo sfondo degli eventi che porteranno all’Unità d’Italia, raccontata con la consueta cognizione di tempo, luogo, lingua e stile. 28 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Quattro aziende di Ginosa e Marina di Ginosa all’Expo-Sposi 2010 Nella passata stagione estiva il nostro quindicinale ha dato spazio ad un evento la cui mancanza nel cartellone delle iniziative per la stagione estiva marinese era ben visibile negli ultimi anni. Il riferimento è alla fiera che ha avuto luogo a cavallo tra Luglio e Agosto nell’area esterna all’ex tabacchificio. Ci fu un incontro con gli organizzatori che presentarono un programma dell’evento e le aspettative per questo gran ritorno della fiera a Marina di Ginosa. Uno di loro, Francesco Giannino, ci ha nuovamente contattato per annunciare la prossima apertura di una sua nuova iniziativa: Expo Sposi e Arredo Casa, dal 3 al 5 dicembre presso la sala ricevimenti e la sala convegni dell’Heraclea Hotel Residence di Policoro. Si tratta di un’iniziativa che attirerà un vasto pubblico non solo di futuri o novelli sposi, ma anche di numerose famiglie che saranno interessate alle ricche esposizioni di arredamenti e complementi di arredo per la casa, questo stando alle prospettive di Giannino che da anni svolge con compe- tenza la professione di agente di commercio nell’ambito della quale ha potuto stringere contatti con numerose aziende che ruotano attorno a quello specifico comparto che riguarda la organizzazione dei matrimoni. In tal senso è stata rivolta la sua collaborazione negli anni ’90 con alcune pubblicazioni periodiche, diffuse in Puglia e Basilicata, che sono un vademecum di proposte per chi si accinge a “fare il grande passo”, senza contare la lunga lista di esperienze che Francesco Giannino vanta nel campo delle public relations, e della collaborazione con numerose trasmissioni radiofoniche di emittenti locali e con la famosissima Radio Norba. Due anni or sono che Giannino ha spolverato le sue doti di organizzatore e nella Expo Sposi di quest’anno è riuscito a riunire ben 20 espositori di cui quattro provenienti da Marina di Ginosa e Ginosa. Arresto Di Giorgio: un commento… Castellaneta, 27 novembre 2010 Ill.mo Sig. Direttore, chiedo cortesemente la disponibilità di spazio nella Sua autorevole testata per commentare l’arresto del dr. Di Giorgio, evento che ha fatto tornare la mia mente ad otto anni fa, allorquando fui ingiustamente coinvolto in una vicenda giudiziaria ancora non conclusa. Nel febbraio 2002 fui ingiustamente perseguito con accuse infamanti quanto inconsistenti: ora su quella vicenda si comincia a far luce. Infatti, tra le accuse ora mosse dalla Procura di Potenza al dr. Di Giorgio, confermate dal Gip e non messe in discussione dal Tribunale del Riesame, ve n’è una che riguarda proprio la conduzione di quella inchiesta nella quale fui assurdamente coinvolto. In virtù di quelle accuse, infamanti e inconsistenti, e di quell’inchiesta nel mirino dei magistrati di Potenza (insieme a tanti altri fatti), ho patito 11 mesi di restrizione della libertà Si tratta di “Casa della Tenda” che porterà le novità campionarie del 2011, lo studio fotografico di Antonio Toma, che ha già prestato la sua opera per rinomate riviste di moda a tiratura internazionale, Massimo Peritore abiti da sposa, e Bouro Italy, un’azienda di Ginosa che si presenta come la vera novità della expo per l’originalità del prodotto presentato, esclusivi bouquets realizzati in argento e Swarovski. Le altre aziende espositrici provengono invece da altri centri della Puglia e della Basilicata e sapranno soddisfare le aspettative dei visitatori che sono attesi numerosi. Tra le altre esclusività un’esposizione di carrozze d’epoca e un grande centro estetico che darà sfoggio della sua competenza mettendosi a disposizione dei visitatori. L’expo sposi a Policoro rappresenta una novità per l’intera zona che, secondo le considerazioni di Giannino, ospita per la prima volta un evento del genere dedicato specificamente agli sposi, motivo questo che rende più verosimile un buon afflusso di visite. Antonello Lovecchio personale (tra detenzione in carcere e arresti domiciliari). Mi fu inflitta una sofferenza ingiusta solo perché amico di Rocco Loreto e assessore della Giunta guidata dal senatore. Ho sopportato quella ingiusta sofferenza con orgoglio e dignità, sorretto dalla convinzione della mia innocenza e assoluta estraneità ai fatti contestatimi. Ma non posso dimenticare il dolore ingiustamente inferto alla mia famiglia e alle persone a me più care e vicine. Sul piano umano l’arresto del dr. Di Giorgio mi ha rattristato, in quanto la restrizione della libertà personale (sia pure nella misura attenuata degli arresti domiciliari) non si augura a nessuno, dato che rappresenta comunque una grave lesione personale per ogni individuo. A me dispiace che il dr. Matteo Di Giorgio sia detenuto (sia pure ai domiciliari), …. Stefano Ignazzi attualità Indirizzi Internet siamo al capolinea? Anche la sconfinata rete di Internet ha dei limiti. Sempre più vicina la data di esaurimento degli indirizzi internet basati sul protocollo IPv4, finiti i quali si migrerà a quelli IPv6, generati a 128 bit. Gli analisti sono preoccupati per il periodo di transizione, nel quale potrebbe crearsi un mercato nero dei domini, con i prezzi totalmente fuori controllo. Le previsioni sulla fine degli indirizzi IPv4 (oltre 4 miliardi, un limite dettato dai 32 bit con il quale sono generati) viaggiano al continuo ribasso: secondo alcuni si potrebbe già arrivare alla saturazione entro la fine di quest’anno, secondo il contatore IPv4 di potaroo.net, la fine degli indirizzi arriverà il 9 settembre del 2011, mentre fino a qualche tempo fa si parlava del 2016 come possibile data di termine del count down. I principali fattori che influiscono su questa situazione sono la diffusione di internet in aree geografiche prima assenti dalla partita (Africa, Asia, America del Sud), ma soprattutto il proliferare di apparecchi tecnologici bisognosi di parlare tra loro: router, computer e qualsiasi accessorio wireless abbia bisogno di un indirizzo IP per comunicare da “macchina a macchina”, La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 con la tecnologia a pacchetti tipica della rete per far parlare tra loro due oggetti. La soluzione al problema, noto da tempo agli esperti del settore, è già pronta ed è il nuovo protocollo IPv6, basato su 128 bit e in grado di generare un numero di indirizzi pari a 2 elevato alla 128esima potenza: 666mila miliardi di miliardi di indirizzi a disposizione per ogni metro quadrato di superficie terrestre. Ma il passaggio da IPv4 a IPv6 non è così semplice come ci si può attendere e comporta anche dei rischi. La migrazione da uno standard all’altro, innanzitutto può creare dei problemi di comunicazione a livello hardware: se i più diffusi sistemi operativi e browser supportano IPv6 già da tempo e sono pronti a riconoscere indirizzi più lunghi, non tutti i dispositivi di connessione sono preparati al “salto”. Ed è per questo che l’industria degli sviluppatori è già al lavoro da tempo per trovare un software che permetta a tutte le macchine di parlare nei due differenti linguaggi. Ma l’aspetto che preoccupa di più gli analisti informatici è il periodo di interregno, nel quale le aziende che necessitano di indirizzi IPv4 per il loro business, saranno disposte a pagarli caramente. Ci si troverebbe così in una sorta di mercato nero degli indirizzi IP, nel quale i prezzi, de facto, sarebbero stabiliti arbitrariamente dai detentori degli ultimi, preziosi, indirizzi IPv4. Il sistema di indirizzamento progettato nel 1981 ormai diventato insufficiente, corre il rischio di esaurire i numeri di rete, comunque niente allarmismi la soluzione esiste da un pezzo e si tratta di un nuovo protocollo basato sul progetto inizialmente battezzato Ipng (Ip next generation) e concluso con la realizzazione di indirizzi di rete a 128 bit.. IPv6 (Ip versione 6), questo il nome del nuovo protocollo ha, rispetto a IPv4, la codifica di attuale utilizzazione, una diffusione talmente bassa che, escludendo gli ambiti accademici e scientifici, non consente nemmeno di tenere in piedi il 10% della rete mondiale. Secondo la “Number Resource Organization” (NRO), organizzazione che rappresenta cinque importati “registrar”, il numero di indirizzi IPv4 disponibili ha ormai superato quella che viene considerata la soglia critica. Il passaggio dall’ordine dei miliardi a quello 29 dei milioni di miliardi di possibili indirizzi è un salto notevole che ha richiesto alcune modifiche sostanziali nel funzionamento del nuovo protocollo, ma ora tutto è pronto e non ci sono tecnologie da attendere. Il NRO si sta adoperando per educare tutti, dagli operatori di rete, ai dirigenti d’azienda, sino ai rappresentati dei governi a proposito dell’importanza dell’adozione immediata di IPv6. Uno dei principali problemi, che ne rallentano la diffusione, risiede nel fatto che molti server DNS root non gestiscono a tutt’oggi indirizzi IPv6, poiché l’hardware o il software non è stato ancora aggiornato. La notizia ufficiale è recente, ma il fatto era nell’aria già dalla sua invenzione. IPv4, per intenderci lo standard degli indirizzi Internet, sta per finire lo spazio disponibile. Ormai quasi tutte le combinazioni di numeri comprese tra 0.0.0.0 e 255.255.255.255 sono state esplorate. E’ possibile tuttora un totale di circa 4 miliardi di indirizzi (2 elevato alla 32, essendo un indirizzamento a 32 bit, ovvero 4 byte), ma a quei quattro miliardi mancano poco più di 1 miliardo di “celle” libere. Il sempre crescente numero di utenti Internet, influenza dei dispositivi per le connessioni mobili e i modem ADSL, sempre connessi, stanno “limando” questi numeri, e si prevede che entro due o al massimo quattro anni la lista di numeri liberi possa terminare. Ciò nonostante bisogna tenere presente che come i siti possono essere creati possono essere anche smantellati, quindi è un indirizzo che si va ad aggiungere all’insieme degli indirizzi liberi. Mai come in questi ultimi tempi Internet è stata così veloce nel creare e cancellare domini, tuttavia spesso la creazione è più veloce della distruzione. Quindi è inevitabile che prima o poi IPv4 possa esaurire lo spazio disponibile. La soluzione? IPv6 è un diverso sistema di indirizzamento di rete, definito nel 1996. Mentre IPv4 usa 4 byte (xxx.xxx.xxx.xxx) che vanno da 0 a 255 ciascuno, con una notazione a 32 bit, IPv6 usa otto gruppi di quattro cifre esadecimali ciascuno (xxxx: xxxx:xxxx:xxxx:xxxx:xxxx:xxxx:xxxx), per un totale di 128 bit di indirizzamento (2 elevato alla 128). Ciò rende possibili ben oltre 3,4*10^38, circa 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi in totale. E so segue a pag. 41 30 attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 Viaggio nel mondo dell’imprenditoria locale INTERVISTA AL RESPONSABILE DI ZONA DELLA CGIL SIG. PIERO PIZZULLI Rubrica di Luca Calabrese Sig. Pizzulli ci spieghi cos’è un patronato e quali servizi offre ai suoi assistiti… «Sostanzialmente il patronato è il braccio operativo del sindacato e offre assistenza su vari ambiti come ad esempio per le pensioni, fornendo il calcolo preventivo delle medesime o gli estratti conto dei contributi versati o anche per quel che concerne il ramo dell’infortunistica fornendo consulenze medico-legali per eventuali ricorsi al TAR e per la richiesta di rimborsi. Tramite il Caf forniamo assistenza di tipo fiscale e come da normativa provinciale siamo soggetti al sistema di controllo di qualità ISO al fine di fornire servizi sempre più efficienti e soddisfacenti per i nostri assistiti.» A quali categorie di lavoratori fornite la vostra assistenza? È completamente gratuita? «Noi forniamo la nostra assistenza professionale a tutti i lavoratori dipendenti ed anche ai pensionati. La maggior parte dei nostri assistiti lavorano nell’ambito dell’agricoltura, ma ce ne sono molti anche di altre categorie. A tutti loro forniamo assistenza gratuita e seguiamo dall’inizio alla fine le loro pratiche di qualunque natura poiché ci avvaliamo di professionisti con studi di consulenza in zona che sono in grado di espletarle nel miglior modo possibile.» A cosa è dovuto il cambio della vostra sede operativa? Quali sono gli orari di apertura? «Abbiamo cambiato l’ubicazione della nostra sede operativa sostanzialmente per due motivi: per una questione di spazio poiché le nostre precedenti sedi in via Gigli ed in via Francese erano troppo anguste e poco pratiche e poi anche per una questione logistica e direi di comodità per i nostri assistiti in quanto l’attuale sede in via Angeloni è molto centrale poiché si trova nei pressi di piazza Nusco e quindi facilmente raggiungibile. Siamo aperti tutti i giorni il mattino dalle 9:00 alle 12:00 ed il pomeriggio dalle 16:00 alle 20:00.» Sig. Pizzulli cosa ne pensa del cambio al vertice della CGIL? «Credo che la scelta di Susanna Camusso come segretario nazionale della CGIL sia davvero indovinata poiché non solo porterà avanti gli impegni presi in questi anni dal sindacato ma li rafforzerà poiché sin dai suoi primi interventi la Camusso ha dimostrato su tutti i temi di attualità grande fermezza, innovatività e verve nell’affrontarli e credo che il suo valore aggiunto sia il suo essere una donna e questo oltre ad una pluriennale esperienza come segretario regionale della CGIL, contribuirà enormemente a far compiere al sindacato un notevole salto di qualità.» Come si pone la CGIL rispetto al quadro politico-sociale di questo periodo? «Anche in questo caso la CGIL è vista come il “bastian contrario” di turno, anche quando andava predicando ai tempi della globalizzazione che tutto ciò sarebbe sfociato in una crisi politica, economica e sociale. Devo dire che fino ad oggi l’attuale governo ha soltanto fatto grandi proclami ma di fatto non ha portato nessun beneficio. Anzi la sua politica anti crisi, fatta solo di tagli ai fondi per le regioni, le università ecc., sommata ai disagi vissuti da molte famiglie e pensionati che non riescono ad arrivare alla fine del mese e che addirittura sono costretti a chiedere prestiti personali, non apre nessuna prospettiva e anzi porta sempre più ad un pauroso declino complessivo.» vita ginosina La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone66 LE DUE MADONNE A Ginosa alla festa padronale si celebrano la Madonna e i Santissimi Medici Cosma e Damiano. Molti giorni prima di questa solenne giornata si crea un comitato per la gestione e l'organizzazione della festa. Diversi giorni prima i responsabili fanno il giro presso le famiglie per raccogliere le offerte. La cifra è sempre servita per pagare anche l’illuminazione del paese, le bande musicali e i fuochi d’artificio. La festa dura tre giorni: i primi sabato, domenica e lunedì di ottobre. A Laterza, dove si è sempre festeggiata la Mater Domini, la festa un tempo durava quasi tutto il mese di maggio. Che la festa di Laterza durasse più di quella di Ginosa a noi bambini sembrava molto strano. Infatti pensavamo che, dato il numero maggiore di abitanti, la generosità dei ginosini e il fatto che la raccolta delle offerte fosse effettuata sia per la Madonna che per i SS. Medici, la festa a Ginosa dovesse durare di più. Ogni qualvolta che si rivolgeva questa domanda agli adulti ed agli anziani ci veniva sempre risposto che la Madonna di Ginosa era povera e quella laertina era ricca specificandoci che possedeva una vasta azienda agricola. I nostri dubbi crescevano sempre di più: era possibile che neanche tra le Madonne esistesse una giustizia sociale? Sempre a detta degli adulti in questa azienda i laertini, che erano molto devoti, andavano a lavorare in nero e venivano sottopagati, insomma come i braccianti stranieri ai giorni nostri. Questo permetteva un ottimo margine di guadagno proprio perché il costo di produzione della merce era molto basso. A questo si aggiungeva il ricavato della lotteria che metteva in palio una mucca o un cavallo che il vincitore regolarmente donava all’azienda. E noi bambini pensavamo alle mandrie che negli anni si erano formate presso la masseria della Madonna. Quando le feste finivano, i laertini, per alcuni giorni, discutevano sull’esito della festa e si chiedevano se i fuochi fossero sufficientemente rumorosi, se l’illuminazione fosse piaciuta e se le bande avessero suonato bene. Anche i ginosini discutevano della bande e dei fuochi ma tali discussioni si protraevano per mesi per stabilire se erano state apprezzate maggiormente la banda e i fuochi della Madonna oppure la banda e i fuochi di San Cosma e Damiano. PICCOLE CONSIDERAZIONI Il ministro Gelmini, vedendo Bersani sui tetti a dare la sua solidarietà agli studenti che protestavano contro la riforma della scuola, ha definito il segretario del partito “alunno ripetente”. Dal canto suo Bersani ha mostrato il suo libretto universitario e i relativi voti. La Gelmini vedendo che c’era un solo ventotto e tutti trenta, molti anche con lode, rimase così scioccata tanto da dare voto contrario alla sua stessa riforma. Qualche giorno fa Emilio Fede ci ha raccontato che, mentre cenava in un ristorante milanese con alcuni suoi amici, un imprenditore, che sedeva in compagnia della bella e giovane moglie in un altro tavolo, improvvisamente si era alzato e avvicinandosi al giornalista gli aveva sferrato un pugno senza alcun motivo. La pubblicità che reclamizzava il prodotto del noto imprenditore recitava: l’amaro Giuliani fa sempre bene. Bianca Berlinguer, rispondendo a chi continua a paragonare il suo telegiornale a telekabul, ha confessato di essere orgogliosa di dirigere telekabul elogiando e ringraziando i suoi maestri Minoli, Curzi e Santoro. Alla domanda se nel centrodestra vi fossero, secondo lei, giornalisti validi, la Berlinguer ha risposto affermativamente citando come esempio Bruno Vespa elogiandone la sua preparazione e professionalità. La Mussolini, di tanto in tanto, ci informa che Bruno Vespa è suo zio perché, sempre a suo dire, sarebbe il figlio segreto di suo nonno Benito. Mentre la Berlinguer elogia le capacità del giornalista, la Mussolini gli dà del figlio di puttana. Quei pochi italiani che ancora si ostinano a guardare il TG1 delle ore 20, la sera del 24 novembre hanno assistito a una perfetta manipolazione di un servizio relativo alla protesta degli studenti contro la legge Gelmini. In questo servizio i filmati proponevano uno scontro con la polizia avvenuto nel luglio scorso all’Aquila. Quando il fatto è stato denunciato la segreteria del TG1 ha ammesso l’errore scusandosi affermando che si trattava di un errore tecnico. Che in RAI manchi personale? Il ministro Frattini ci ha spiegato che esiste un complotto contro l’Italia facendo riferimento ai servizi televisivi, visti in tutto il mondo, che parlano dell’immondizia di Napoli e del crollo di Pompei. Pare che uomini della CIA di notte buttino i sacchetti dell’immondizia per le vie di Napoli e che i servizi tedeschi, sempre di notte, picconino Pompei per far crollare la Domus dei Gladiatori. Sembra anche che alcuni comunisti abbiano raccolto oltre tre milioni di documenti che Wikileaks trasmetterà a tutto il mondo per parlar male dell’Italia. Ho pensato che sarà il caso di cassare la legge 180 del ‘78 meglio conosciuta come legge Basaglia. U IARDIÉDDE Quando non esisteva ancora l’incubatrice i pulcini nascevano in seguito alla covata delle galline. Questo rito prevedeva alcuni accorgimenti particolari. Innanzitutto la scelta delle uova avveniva tra quelle prodotte dalle galline che erano a contatto con il gallo. Le uova venivano sottoposte a radiografia che consisteva nel prenderle tra il pollice e l’indice, posizionarle controluce e, aiutandosi con l’altra mano si creava un gioco di luce per verificare se vi fosse una macchiolina nera alle estremità: questo per evitare che l’uovo risultasse cuwatìzze. Individuata quindi la gallina che dava più affidamento, si iniziava la covata. Il cesto delle uova da covare veniva allontanato dal pollaio in modo che la gallina fosse più concentrata nella cova. Nonostante queste accortezze le galline, a volte, si rifiutavano di covare, avendo nostalgia du wàdde. In quel caso si adottava un sistema molto semplice: si costringeva la gallina ad ingoiare alcune gocce di vino. Il vino era di alta gradazione, il cervello della gallina mal sopportava l’alcool e si aveva così la iócchele mbriàche. Assettà la iócchele nella stagione fredda era impossibile, e quindi l'operazione veniva fatta subito dopo per dare tempo o precìne di diventare iardiédde nella prima settimana del mese di ottobre. In quegli anni però il piatto che noi preferivamo e che, oltre ad essere davvero gustoso, dava anche il senso dell’abbondanza era la tiédde de carne e patàne. Questo tipico piatto era cucinato con il coniglio, patate, vari aromi ma soprattutto impreziosito dall’utilizzo dei lampasciùne. La carne di coniglio, che si poteva trovare tutto l’anno, di gusto tendenzialmente dolce, veniva ben accompagnata dal gusto amarotico del tubero, anche se questo provocava disturbi interni e conseguenze esterne. La preparazione di questo gustoso piatto richiedeva tanto tempo e tanto amore. Nella seconda metà del secolo scorso, quando tutti ci sentivamo benestanti, la bistecca di vitello rappresentava lo status symbol: infatti recandoci in macelleria per il suo l’acquisto dimostravamo di avere i soldi. La bistecca sostituì la tiédde de carne. Indubbiamente era molto più semplice cucinarla, bastava na geràte e na vultate. Come per magia la bistecca si riduceva a vista d’occhio: è vero che conteneva poche proteine ma in compenso tantissima acqua. Vulème mètte la tiédde de carne e patàne e lampasciùne che la bistecca di vitello? 32 argomenti La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 RICERCA & FORMAZIONE rubrica a cura di Giovanni Matera Persona di successo Nella vita puoi avere quello che vuoi, se solo aiuti abbastanza altre persone ad avere quello che vogliono. (Zig Ziglar) Giovanni Matera “Il tuo successo è determinato dal successo delle persone che ti stanno attorno”. E’ questo il segno distintivo di un leader e di ogni grande uomo che abbia mai vissuto su questo pianeta. Quando aiutiamo qualcuno a sviluppare i propri talenti, e a diventare un vincente, le sue abilità entrano a far parte di noi. Non ci credete? Basti pensare a Madre Teresa di Calcutta, forse il più grande esempio di leadership del XX secolo. Non possedeva nulla, ma poteva disporre di tutto: gestiva e controllava ricchezze enormi, guidava uno squadrone di migliaia di collaboratori senza averli mai assunti; con regole semplicissime, e uno straordinario esercito di indigenti e infermi, ha saputo creare la più grande congregazione, che la chiesa cattolica sia mai riuscita a realizzare negli ultimi secoli. Vediamo ora come si riconosce una persona di successo. • Dai suoi beni? No! Saddam Hussein possedeva palazzi da mille e una notte, ma non credo che possiamo definirla una persona di successo? • Dalla fama? Neanche! Antonio Cassano, pur essendo un calciatore bravo e molto noto, non si possa al momento qualificarla persona di successo, visto i suoi comportamenti. • Dal Potere? Nemmeno! Raul Gardini era un uomo molto potente, ma ha vissuto un’esistenza tormentata e finita poi prematuramente con il suicidio. • Dalle relazioni? Manco per idea! Un grande boss della mafia ha migliaia di relazioni in tutto il mondo, ma come possiamo reputarla una persona di successo? Tutte queste caratteristiche evidentemente non sono segni distintivi di una persona di successo. Una persona di successo si riconosce dalla crescita di chi le sta attorno. Possiamo sempre valutare qualcuno, osservando la condizione dei soggetti che lo circondano: Hanno successo? Sono felici? Sono prospere economicamente? La loro vita è migliorata da quando sono entrate nella sfera d’influenza di questa persona o sta peggiorando? Ecco, se a tutte queste domande le risposte risultano positive, questi sono i segni distintivi dell’autentico leader, della vera persona di successo non solo materiale ma anche, e soprattutto, spirituale. Se invece dovessimo notare che, intorno a costui, vi sia della gente triste e problematica, perché non considerata, sfruttata e maltrattata, ci renderemmo subito conto che, per quanti beni possa aver accumulato, per quanta fama, potere e relazioni abbia, non è e non sarà mai una persona di successo. Assistiamo quotidianamente al tracollo di grandi imprenditori e manager i quali avevano costruito le proprie fortune su atteggiamenti poco etici e irriguardosi nei confronti della gente, in generale, e dei propri collaboratori, in particolare. Bene, queste persone, certamente né grandi né tantomeno di successo, costituiscono una forte turbativa nell’economia e nella vita sociale poiché, con la loro concorrenza sleale, alterano l’andamento del mercato danneggiando tante aziende sane e ingannando i consumatori. I loro “imperi” crollano come castelli di sabbia con la stessa velocità con cui sono venuti su - se non per interventi giudiziari - al primo cambiamento dell’economia. Con questo non intendo affatto che si debba ripiegare su una mentalità di tipo socialista, o creare una grande cooperativa di Stato; d’altronde, è cosa già sperimentata e per niente riuscita. Quello che credo sia la vera chiave del successo è l’altruismo: Se voglio stare bene io, devono stare bene anche gli altri e viceversa. Siamo tessere di un grande puzzle. La nostra missione su questa terra è di mettere la nostra tessera nel giusto incastro e, tutti insieme, comporre quel grande mosaico che è la nostra vita, il nostro futuro, un mondo migliore. Giovanni Matera Per consultare gli articoli precedenti: www.materarredamenti.it alla rubrica Ricerca e Formazione attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 35 RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI Due Mamme in Attesa In questi giorni prenatalizi il pensiero va a due figure di donne rimaste scolpite nella storia; due irreprensibili serventi del Signore, le quali avevano ricevuto l’Alto privilegio di avere in grembo, due personaggi che avrebbero scosso non soltanto il popolo d’Israele ma tutto il mondo intero. Si tratta di Elisabetta e di Maria che avrebbero dato alla luce, rispettivamente, Giovanni Battista e Gesù, il Figlio di Dio. Dalla narrativa Biblica apprendiamo, come l’Angelo Gabriele aveva dato l’annunzio della nascita di un figlio, prima a Zaccaria, (Lc.1,5-20), poi a Maria di Nazaret (Lc.1,26-38). Il figlio di Elisabetta sarebbe stato ripieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre, perché avrebbe svolto un Ministerio profetico potente, quale precursore dell’atteso Messia. Il figlio di Maria sarebbe stato chiamato Figliuolo dell’Altissimo, incarnato in sembianza umana, per compiere il disegno di Salvezza in favore dell’Umanità perduta e peccatrice. Maria di Nazaret era stata”adombrata” dallo Spirito Santo (V.34,35), ed era piena di gioia per il privilegio che le era toccato, di ospitare in grembo il Figlio di Dio, anche se questa adesione alla proposta di Dio le avrebbe costato un’infamante vituperio e un rischio di essere lapidata. Un giorno si levò in fretta (V. 39), intraprese un viaggio fra i monti, percorrendo oltre un centinaio di Km. e andò a visitare Elisabetta sua parente. Appena Maria entrò e salutò, Elisabetta ebbe, oltre alla gioia e l’emozione, un sussulto nel grembo per l’azione dello Spirito Santo, e si strinsero in un abbraccio affettuoso. Erano due mamme in attesa, una duplice attesa, quella del ”precursore”, e quella del Messia. Come mai, disse Elisabetta, la madre del mio Signore viene da me? Le due donne illuminate dallo Spirito Santo seppero interpretare l’azione sconvolgente e misteriosa di Dio. L’abbraccio delle due mamme, figura dell’intero popolo d’Israele, è il Compimento di un’attesa dai tempi remoti, ma è anche figura della “Chiesa” e di ogni singolo credente che attende il RE che viene. Nella frase di Elisabetta scorgiamo chiaramente il riconoscimento della Divinità di Gesù che doveva nascere, quale vero Dio e vero uomo. Però attenzione: Maria è madre di Gesù nella Sua Umanità e non della Sua Divinità. Dio è l’Eterno Creatore, Eccelso, Onnipotente, e non ha avuto ne padre ne madre, ma Egli è Padre e Madre allo stesso tempo. Elisabetta dopo aver formulato una benedizione per Maria, ripiena dello Spirito Santo pronuncia ancora una beatitudine: “Beata è colei che ha creduto alle parole dette da parte del Signore” (V.45). A tanto privilegio Maria è commossa, perciò esplode in LODE a Dio con tutto il suo cuore, dicendo: “L’anima mia magnifica il Signore e lo spirito mio festeggia in Dio mio Salvatore” (v.46). E’ una lirica che esprime tutta la profonda gra- titudine. Maria, simbolo della Comunità credente, canta il Mistero di Dio rivelato agli umili, il capovolgimento della logica del potere, che avrà pieno adempimento alla venuta di Gesù, quale RE dei re e Signore dei signori (Apoc.19,16). Maria canta il rovesciamento dei ruoli umani, dicendo: “Egli (Dio) ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha abbassato i potenti e ha innalzato gli umili; ha colmato di beni l’anima affamata e ha rimandato a vuoto i ricchi”. (v.51-53). Amici carissimi, anche noi siamo di fronte all’annuncio di Dio, che attende da noi una risposta personale. A Maria propose di ospitare nel seno l’Unigenito Figlio; a noi ci propone di accoglierlo e di riceverlo nel nostro cuore quale nostro Salvatore. Che farete voi? Quale sarà la vostra scelta? Lo accetterete anche a costo di essere vituperati come Maria di Nazaret? Ricordate:Gesù è portatore di Pace, perdono e speranza per i cuori affranti. Egli solo ci può donare Salvezza, conforto, guarigione e Vita Eterna. “Chi crede nel Figliuolo ha Vita Eterna, ma chi rifiuta di credere non vedrà la vita ma l’ira di Dio resta sopra di lui” (Giov.3,36). Beato è colui o colei che crede alle parole dette da parte del Signore. Se la vostra scelta è negativa, a cosa vi serve l’attesa del Natale? L’Iddio della grazia e della Pace sia con voi. 36 La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 argomenti e commenti Avis … in silenzio crescono i giovani beneficenza facendo collette e racimolando offerte di ogni tipo solo di “notte” per poi lasciarle dietro la porta dei bisognosi. Sono intervenuti più di 140 giovani provenienti da tutta la regione, anche GINOSA è stata partecipe presentando i due giovani VINCENZO MATERA e GIOVANNI RUSSO, la nutrita partecipazione sottolinea quanto oggi sia rilevante il tema della donazione del sangue. Nel corso del forum noi ragazzi abbiamo dato vita ad un nuovo sito Internet innovativo dal duplice ruolo: Promuovere la Si è conclusa domenica 14 novembre la due giorni del “SECONDO FORUM DEI GIOVANI DELL AVIS REGIONE PUGLIA”tenutosi presso l’hotel “Villa Imperiale” a LUCERA Un mare di accoglienza questo il titolo dell’evento, che ha visto discutere importanti relatori e giovani avisini sul tema dell’immigrazione,dell’integrazione e del dono. LUCA MANCINI antropologo dell’universitàdi Torino ha spiegato il senso della donazione per i Musulmani ’loro per donazione intendono un gesto di carita’nei confronti della nostra comunita’ per sdebitarsi dell’ accoglienza. Loro non accettano neanche il sangue di altre etnie e fanno carico alla loro comunita delle donazione donando anonimamente. Nel loro paese per donazione intendono opere di donazione di sangue nelle lingue delle comunità immigrate, e dall’altro fornire agli italiani importanti spunti di riflessione sulla convivenza multiculturale. DONARE è il fondamento di un’ottima convivenza civile, sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo significa gettare le basi per un futuro più degno di essere vissuto. A coronamento dei tanti impegni dell’associazione non poteva mancare una raccolta straordinaria tenutasi il 18 novembre u.s. a Marina di Ginosa con la raccolta di ben 32 sacche di sangue. Vi invitiamo e vi ricordiamo le prossime date : domenica 12 dicembre presso il poliambulatorio dalle ore 8 alle 13, il giorno 16 dicembre donazione fra gli studenti presso I.I.SS.”Bellisario”.delle ore 8 alle 13. I Giovani della Consulta Giovanni Russo e Vincenzo Matera Buon compleanno Giovanni Lo scorso 29 novembre, Giovanni Bianco, ha compiuto 85 anni. Gli amici della fisarmonica e gli amici dell’Arci gli rivolgono i più affettuosi auguri di buon compleanno per… i suoi primi 85 anni. attualità La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 37 Da Ginosa a Roma Il 25 Novembre presso il Centro Aperto Polivalente a Ginosa, aspettando lo sciopero generale del 27 Novembre a Roma, lo Spi Cgil ha indetto una riunione alla quale hanno partecipato tutti gli anziani che ne fanno parte, per poter esporre eventuali disagi o problemi inerenti i temi a cui da tempo la Cgil cerca di dare soluzioni istaurando un dialogo con il Governo. A tale riunione erano presenti la sig. ra Eva Santoro, segretaria Spi Cgil Taranto, una sua collaboratrice e il sig. Stefano Giove che ha condotto la discussione con varie domande. Prima di iniziare è stato trasmesso un breve filmato, che ha messo a confronto una serie di situazioni, in particolare la difficoltà delle persone anziane ad arrivare alla fine del mese con la propria pensione che ad oggi risulta essere la più bassa d’Europa; un giovane laureato con il massimo dei voti che non trova lavoro, anzi, secondo lui non lo troverà mai se non cambia il sistema, non vede futuro dinanzi a sé o peggio come unica soluzione quella di emigrare in altri posti. È seguito l’intervento di una giovane operai in cassa integrazione, la quale ha sottolineato il fatto che comunque si vive nell’incertezza del domani, non ci sono prospettive, si rimane fermi ad aspettare, si cerca di fare qualcosa ma ci sono muri sempre più alti da abbattere o porte chiuse, infine è stata intervistata una giovane casalinga, diplomata che comunque volendo lavorare non trova nessuna occupazione o meglio qualcosa c’è ma è solo lavoro in nero e anche lei sottolinea come si è preoccupati del futuro soprattutto per i figli che crescono. Brevemente ci si accorge che sono a confronto tre generazioni diverse, che oggi sono insieme per gridare con forza la loro sofferenza, le loro preoccupazioni e la voglia di opporsi ad un sistema che non è più in grado di reggere tutto questo. La sig.ra Eva Santoro ha detto come effettivamente i giovani avvertono tantissimo questa crisi, si sentono derubati del loro futuro, non hanno nessuna prospettiva e vedono in altre nazioni un’opportunità, quindi assistiamo giorno dopo giorno ad una fuga di giovani altamente qualificati che in Italia non trovano spazio. Il Governo per due anni ha ripetuto che la crisi era una invenzione e bisognava essere più ottimisti, oggi non la si può più negare: la situazione è precipitata. Ci sono stati innumerevoli tagli alla spesa pubblica a discapito degli enti locali, i quali sono stati costretti a ridurre i servizi sia nella sicurezza che nel sociale, di conseguenza questa crisi ha colpito le persone più deboli impoverendole sempre di più. A questo proposito alcuni anziani ginosini si sono lamentati del fatto che hanno paura ad uscire di casa la sera, non si sentono protetti abbastanza, non ci sono controlli, qui la sig.ra Eva Santoro ha aggiunto che è normale perché gli agenti di polizia sono diminuiti a causa dei tagli, c’è il blocco delle assunzioni quindi non dobbiamo meravigliarci se in giro non vediamo nessuno, manca proprio il personale. L’Italia è il paese in cui si pagano le tasse più alte ma anche quello in cui i cittadini usufruiscono dei peggiori servizi, è soprattutto il paese in cui c’è un’evasione fiscale di 150 miliardi di euro e nessuno si preoccupa di recuperare questi soldi basterebbe poco, semplici controlli che non ci sono. Eva Santoro ha ribadito l’importanza della manifestazione del 27 novembre, il popolo italiano finalmente si è svegliato, non vuole rassegnarsi all’inevitabile, ecco perché deve manifestare ed in piazza si chiederà con forza un confronto con il Governo sulle pensioni, sui diritti, sul lavoro per tutti, equità sociale , integrazione tra i popoli di cultura e religione diversa, insieme per una Italia Migliore. A conclusione della serata si è esibito un gruppo di giovani studenti che ha portato allegria fra i presenti. Davvero bravi, Mariano Panico al clarinetto, Francesco Dell’Orco voce solista e tastiera, Orlando Sangiorgio alla chitarra elettrica e Antonio Giannini alla batteria. Intanto il 27 Novembre a Roma, la gente era tanta, venuta da ogni parte di Italia, c’erano italiani e non solo, ma tutti lì uniti per manifestare il loro disappunto su tante questioni che abbiamo precedentemente sottolineato. Un aspetto è doveroso far notare, una manifestazione che ha messo insieme passato, presente e futuro, nel senso che c’erano i nonni che non riescono ad andare avanti con le pensioni minime, i figli che sono in cassa integrazione o che hanno perso il lavoro o sono precari e i nipoti che vedono il loro diritto allo studio compromesso, quindi un futuro che non c’è. Gli interventi sono stati tanti e di ogni tipo, mi soffermerei su un passaggio del nuovo segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, la quale elencando gli innumerevoli e preoccupanti problemi che ci sono e a cui necessariamente bisogna trovare delle soluzioni, ha evidenziato l’importanza della cultura, che è sempre più soffocata nel nostro Paese, la quale sicuramente non dà da mangiare, ma stimola l’uomo a pensare e indubbiamente le idee aiutano ad uscire dalla crisi e ad andare avanti. La società ci vuole tutti uguali, illudendoci che l’ apparire sia più importante dell’essere, ma qualcosa è cambiato ci si è accorti che il futuro è nelle nostre mani, dobbiamo prendere coscienza di quello che siamo, ecco l’importanza della cultura e di quello che possiamo fare, non bisogna rassegnarsi ma lottare affinché le cose migliorino, la strada è lunga e difficile ma non impossibile da percorrere. Rosa Pavone 38 La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 riceviamo e pubblichiamo 21 Novembre 2010 Taranto - Al Palafiom un concorso di danza in cui la “Step to dance”debutta ancora una volta Partenza ore 8:00 del mattino per un piccolo viaggio ma grande e lungo per l’ansia che i ragazzi della “Step to dance” vivevano gia’ per le prossime ore e momento di esibizione in gara che l’aspettava. I direttori Giusy e Tony Simone, con Tina Antonucci e Giacomo Ranaldo al loro fianco, ecco che riescono ancora una volta con la passione per la danza a regalare momenti di gioia ed entusiasmo.Tre sono i trofei da secondo posto (hip hop under 9 – danza moderna under 9 - e hip hop under 11) e uno da primo (danza moderna under 11). E che dire degli assoli grintosi di Alessia Palmisano e Martina Sorrenti, entrambe esibite in coreografie di hip hop. I vestiti e le acconciature sempre ben curate e pensate dagli insegnanti e da mamme professionali che prestano in queste occasioni il loro prezioso aiuto. Pare che le soddisfazioni per alcuni sia data per scontato. Qualcuno dice…”Secondo voi quante coppe portiamo a casa oggi? e continua elogiando gli insegnanti per le coreografie realizzate”. Per alcuni degli allievi e’ stata la prima esperienza di “esibizione” dinanzi a un pubblico e a una giuria, e il loro sorriso ed entusiasmo tra i piu’ bei ricordi di questa meravigliosa giornata. E,certamente gli allievi domani ritorneranno in sala carichi di gioia ed energia, quella che serve per rimettersi con due mani alla sbarra in una lezione di danza classica, e pronti a sudare e a mettercela tutta in una lezione di danza moderna o hip hop. Pronti a continuare a ritmo di musica a prepararsi per una partenza piu’ dura, per un traguardo da inseguire per il Concorso Internazionale a Firenze nel mese di Febbraio. E, se l’importante e’ partecipare, noi saremo li’…e se troppo bello poterci classificare primi…vorremmo poter dire che ci accontenteremo dei secondi posti molto volentieri!.. I direttori, gli insegnanti, gli allievi e i genitori sono pronti e si preparano a questa partenza per la terza volta. Buon lavoro! Step to dance”!!! Auguri per oggi!!! Ci vediamo in settimana tutti riuniti per festeggiare e ripartire alla grande!!! asd.Step to dance eventi sportivi La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 41 Pasquale Perniola il “Fenomeno” del Motocross Il campione ginosino fa parte del Team Crossodromo di Ginosa di Gerardo Sannelli, ha già vinto gare regionali ed interregionali. Nella categoria Esperti “M X 1 450” è imbattibile. Il ginosino Pasquale Perniola 28 anni, si conferma numero 1 del Motocross. Impressionante il numero di vittorie che nell’ultimo periodo è riuscito a conquistare. Successi a catena nei vari campionati regionali ed interregionali. Per Pasquale, la passione per il motocross nasce all’età di 14 anni. Lo pratica a livello agonistico fino al 2001. Per cinque anni dal 1996 al 2001, conquista titoli in quantità. Tante gare e soprattutto allenamenti in giro per la Puglia nei vari circuiti. Da ricordare nel suo curriculum il 1° campionato Regionale disputato nel 2001 a Ginosa, al Crossodromo Sannelli, dove nella categoria “Promozionali 125” conquista il titolo regionale con un fantastico 1° Posto. Poi per problemi personali nel 2001 lascia la passione per il Motocross. Nel 2009, grazie ad alcuni amici e soprattutto a Gerardo Sannelli proprietario del Crossodromo di Ginosa, ed attuale team del pilota ginosino, Pasquale riprende la sua moto e torna in pista. Dopo vari allenamenti fatti con serietà e molta preparazione, Pasquale decide di ritornare a partecipare ai vari campionati regionali ed interregionali. Infatti come prima gara a Ginosa al Crossodromo Sannelli, riesce a centrare subito un sensazionale 1° Posto nel- la categoria Esperti M X 1 450. Sempre in questa categoria il numero 1 ginosino conquista altri importanti successi. A Venosa in Basilicata qualche mese fa, ancora podio con un sensazionale 1° posto. Mentre qualche settimana fa a Matera, Pasquale sbalordisce tutti gli addetti ai lavori disputando una grande gara, conquistando ancora una volta il titolo di Campione Interegionale di Motocross. Per il campione ginosino un successo incredibile, se si pensa che dopo aver lasciato per qualche anno la sua passione per il Motocross, è ritornato in pista più forte di prima. Il numero 1 ginosino è imbattibile. Quali sono per Pasquale i prossimi obiettivi? Continuare a disputare gare regionali e naturalmente continuare ad ottenere vittorie, perché il “Fenomeno” del Motocross non ha rivali. E’ il più forte di tutti in assoluto nella sua specialità. (Gianluca Catucci) [email protected] Home Page 01). Una volta apprese le regole di base, è abbastanza semplice capire come è costruito un indirizzo IPv6. Senza contare il fatto che i singoli pacchetti in una rete IPv4 arrivano fino a 64KiB (65536 byte), mentre in una rete IPv6 possono raggiungere la mostruosa dimensione di 4GiB (4294967296 byte). Diventa quindi ovvio il fatto che essendo IPv4 in fase di esaurimento, l’implementazione di IPv6 sia solo questione di tempo. E anche se non fosse il tempo, sarà la Rete a dettare comunque legge, imponendo un nuovo standard qualora il precedente diventi obsoleto o inadatto alla gestione della Rete stessa. E qui si parla dell’anima della rete: gli indirizzi. Senza indirizzi non è possibile identificare in modo univoco un server o un sito. Per questo nacquero gli standard IPv4 e IPv6. Spesso tendiamo a rimandare i problemi come se le risorse che utilizziamo, sia quelle materiali che quelle tecnologiche, fossero inesauribili. Gli IP sono le impronte digitali che identificano secondo protocollo il traffico Internet: a ogni persona connessa corrisponde un codice alfanumerico. Il sistema, uno degli standard della Rete, ha però un limite di 4 miliardi di indirizzi. Anche se nel 1996, quando fu pensato, sembrava assurdo, siamo arrivati al collo del vaso. L’allarme è stato lanciato da Vint Cerf, guru di Internet e vice presidente di Google, quindi è da prendere sul serio. Sarà la più grande opportunità di cambiamento della storia di Internet”. Si riuscirà a porre rimedio per tempo e addirittura farne un’occasione per una revisione positiva dei protocolli Internet (domini, firme digitali e via dicendo). Roberto Muscolino segue da pag. 29 no possibili diversi tipi di notazioni. Infatti, gli indirizzi 2 3 a 5 : 0 0 0 0 : 0 0 0 0 : e30f:0000:0001:1856:3287 23a5::e30f::1:1856:3287 23a5:0:0:e30f:0:1:1856:3287 sono equivalenti. Un browser, pertanto, li riconoscerebbe come lo stesso. Qualora un quartetto sia composto di soli zeri può essere omesso scrivendo un doppio due punti(:); un doppio due punti può essere scritto anche per omettere due o più quartetti consecutivi di zeri; gli zeri iniziali possono essere omessi (per cui ::1 diventa l’equivalente di 127.0.0.1, ossia localhost, perchè è l’abbreviazione di 0000:0000:0000:0000:0000:0000:0000:00 42 attulità sportiva La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 CHAMPION’S WEEK LA SESTA GIORNATA- LE PRIME QUATTRO VOLANO CHAMPION’ S WEEK SETTIMA GIORNATA VOLANO CTR VIAGGI E MEETING POINT Domenica 21 novembre si è disputata la sesta giornata del campionato Champion’s Week che non ha portato particolari sconvolgimenti di classifica, anzi, ha fatto comprendere che per le out-sider ci sarà molto da faticare per tenere il passo delle prime quattro, ormai lanciate in un campionato a sé per la lotta al titolo. La giornata ha visto affrontarsi, nel big match (purtroppo solo nelle aspettative), Meeting Point e La Barchetta(priva del bomber Posa e dell’arcigno difensore Ricciardi); due squadre molto differenti per caratura tecnico-tattica, ovviamente a favore della prima, che già dopo 10 minuti di gioco conduceva per quattro reti a zero, trascinata da un grande Delfino e da Conte, entrambi autori di una tripletta nel primo tempo. A nulla sono valse le reti di Moro (doppietta). Forse, solamente per i tabellini e per chiudere sul sonoro 7-2. Bella partita, ricca di emozioni tra Royal Fin e Aseco, chiusasi sul 4-3 grazie ad un grande Mancini (nello scorso numero erroneamente chiamato Mancino)che con tre gol ed un assist si merita la palma di migliore in campo. Per Aseco rammarico per il doppio vantaggio iniziale. Nelle altre partite, Aut. Ricchiuto batte Costan srl 8-4 per merito di un Di Franco in giornata super( 5 reti). Il bomber Minerva sbaglia � un rigore. CTR Viaggi asfalta i Campioni Incompresi per 16-1, risultato che evidenzia la differenza di qualità dei due team. Ottica D’Alconzo vince 6-3 contro Prestiti e Mutui gestendo il match con molta sapienza tattica nonostante un Tarantini voglioso ma forse troppo solo. La Cantina batte Deca 7-5, nonostante l’assenza per squalifica del portiere Vizzielli. Un plauso va a Gatti che prima protegge la porta e poi, tornato nel suo ruolo preferito, gonfia per due volte la rete. Per i bomber regge ancora Minerva con 16 reti mentre per il Portiere meno battuto resta saldo al comando Lovecchio con -11. Baldassarre D’Angelo � � � Nella settima giornata di campionato, disputata domenica 28 Novembre, nessun pareggio da evidenziare e nessuna sorpresa di rilievo. Meeting Point “asfalta” i Campioni Incompresi (sempre ultimi) con un netto 10-2. Primo tempo equilibrato chiuso sul 2-1 ma ripresa priva di sorprese per troppa differenza tecnica. Da sottolineare le triplette di Papapietro e Conte. CTR Viaggi stende La Cantina con un 9-5 abbastanza combattuto, soprattutto nella ripresa. La Cantina segna con cinque marcatori differenti ma nulla può’ contro la grande giornata di Latagliata che gonfia la rete per cinque volte portandosi, da solo, all’inseguimento di Minerva(bomber con 19 reti), ora distante appena quattro segnature. Bella partita tra Royal Fyn e La Barchetta. I due team danno vita ad una sfida molto equilibrata, terminata 3-4 e decisa da una tripletta del rientrante Posa. In evidenza i due portieri D’Angelo e Bavaro che sventano le minacce avversarie in molti casi. Nelle altre partite di giornata, Aut. Ricchiuto vince 9-3 contro Deca, regalandosi la seconda vittoria consecutiva, allontanando così, l’ultima posizione in classifica. Bravo Di Franco con 4 marcature. Ottica D’Alconzo ha la meglio su Costan srl, che deve arrendersi, solo nel finale, con il punteggio di 9-5. In vantaggio 5-1, i nero-verdi, vengono rimontati da Minerva e Giampetruzzi , ma nel finale D’angelo e due autoreti chiudono il match. Aseco prende tre punti importanti contro Prestiti e Mutui. La gara si chiude 8-5 grazie anche alle tre doppiette di Lapiscopia, Castria e Pacente. Per gli “ospiti”, ancora troppo solo Tarantini. Nella prossima giornata, occhi puntati sulla partita Meeting Point -Royal Fyn, alle ore 10.00. Lovecchio resta al comando della classifica “portiere meno battuto” con -16 e Minerva mantiene la vetta dei bomber con 19 gol. Baldassarre D’Angelo ���������� �������� ������� ������� ����� ��� ������ �� ������� ����� ��� �� ��������� ������ ��������� ����� ������ ��������� ������ ��� �������� � ����� ���� �������� ���������� ����� �� �� �� �� �� �� � � � � � � � �� � � � � � � � � � � � � �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� � � �� � � �� ��� �� ��� ��� attualità sportiva La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 43 Pino Mele alla sua prima Maratona conquista Bari Due podisti ginosini, della Runners Ginosa, hanno disputato la Maratona di Bari. Pino Mele sbalordisce tutti alla sua prima assoluta sui 42 km. Con il tempo di 4h19” arriva al traguardo disputando una grande Maratona. Tonino Galante invece dopo aver disputato la 100 Km. ritorna in pista tagliando il traguardo con il tempo di 3h24”. Mentre sui 10 km. Giacoma Galante con il tempo di 44 minuti conquista il podio con un fantastico 1° Posto nella sua categoria TF. E’ stato il grande giorno di Pino Mele, il noto imprenditore ginosino proprietario della Gioelleria Mele di Ginosa, e presidente della locale Associazione Commercianti ginosina, che ha partecipato per la prima volta ad una Maratona di ben 42 km. Domenica 21 Novembre 2010 alla Maratona di Bari, l’atleta della Runners Ginosa, Pino Mele, non solo è riuscito a tagliare il traguardo in perfette condizioni, ma è riuscito a chiudere con un tempo incredibile la sua prima Maratona della carriera: 4h19:36”. Grande gara per il nostro Pino che all’arrivo è riuscito ad emozionarsi per aver corso la 42 Km di Bari in grande forma e soprattutto per aver tagliato il traguardo con un tempo sensazionale. Pino, naturalmente, è felicissimo per questo grande traguardo raggiunto. Infatti il nostro podista non sta più nella pelle. Dopo aver terminato la prima Maratona della sua vita, è già pronto per la prossima. “ E’ stato bellissimo. Sensazione unica e indescrivibile. Non potevo chiedere di più. Ringrazio la mia famiglia e soprattutto mia moglie. Dopo questa esperienza sono già pronto per fare un’altra Maratona. Infatti mi sono già iscritto alla Maratona di Roma che si svolgerà nel Marzo del 2011”. Chi invece non ha più bisogno di presentazione è il nostro Tonino Galante. Dopo aver disputato la 100 Km. (la Firenze-Faenza), l’atleta ginosino è ritornato in pista chiudendo la Maratona di Bari con un sensazionale tempo di 3h:24:30”. Non solo è riuscito a fare una grande prova, ma si è posizionato nella classifica generale 86° assoluto, e 6° nella sua categoria MM 50. Mentre per Giacoma Galante (figlia di Tonino), nella 10 km. di Bari, ha disputato una gara perfetta chiudendo con il tempo di 44:25”, conquistando il podio piazzandosi Prima nella categoria TF. (Gianluca Catucci) [email protected] Epidemia tumori in Puglie, Basilicata e Calabria: quale la causa? Qualche numero fa avevo riferito la notizia che vuole la probabile presenza di centrali nucleari e siti per il deposito delle scorie radioattive nella nostra zona. La notizia certamente non fa piacere se la si confronta con l’impennata di tumori accertati nella nostra zona negli ultimi anni. Quali le cause? Possono essere ricercate nell’aria malsana sprigionata dalla zona industriale di Taranto, un vero e proprio tumore ambientale? Oppure nel centro di deposito di scorie radioattive del Centro Enea della Trisaia nei pressi di Policoro? O entrambi? Entro la I proverbi metà del 2011 la Sogin consegnerà all’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) il rapporto di progetto particolareggiato per lo stoccaggio a secco delle 64 barre di uranio irraggiato provenienti dagli Stati Uniti e custodite nell’impianto ex-Itrec di Rotondella (Matera): a giugno 2011 sarà inoltre presentata al Ministero dello Sviluppo economico l’istanza di autorizzazione alla disattivazione del sito.Sono cinque, in totale, le attività previste per il sito di Rotondella: la rimozione del deposito interrato, la costruzione dell’impianto di cementazione e il deposito di manufatti cementati, la sistemazione a secco delle barre, il completamento delle operazioni di sistemazione e trattamento dei rifiuti solidi e la presentazione dell’istanza di disattivazione. Per quanto riguarda il Deposito interrato, la Sogin ha formalizzato il contratto secondo con le imprese che eseguiranno i lavori: il cantiere sarà aperto entro la fine del 2010 e il progetto si concluderà nel 2013. I lavori per l’impianto di solidificazione del prodotto finito cominceranno invece a dicembre 2010 e si concluderanno nel 2014. Le attività per il trattamento e il condizionamento dei rifiuti solidi pregressi «che sono state ulteriormente estese» saranno completate nel 2013. La Sogin ha infine ipotizzato, al termine delle attività di decommissioning, la valorizzazione dell’impianto attraverso la trasformazione del sito in un centro di eccellenza per il monitoraggio ambientale. Tutto ok almeno in apparenza altrimenti come si spiegano tutte queste morti da cancro. Perché allora non si promuove una task force intercomunale in grado di monitorare i Comuni interessati?GP Giovanni Carducci 44 La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 eventi sportivi PRIMA CATEGORIA / Prestazione maiuscola dei biancazzurri contro la corazzata brindisina Ginosa piega il quotato Carovigno Gli uomini del tecnico Pizzulli, con una prestazione superlativa, superano tra le “mura amiche” il quotato Carovigno (seconda forza del torneo) grazie alle reti di Presicci e Perrone, conquistando tre punti pesanti. Un Ginosa determinato fa sua la gara interna contro il quotato Carovigno e mette in cassaforte tre punti preziosi. Prestazione superlativa dei biancazzurri che hanno retto bene il confronto, concedendo poco ai brindisini che perdono terreno dalla vetta. Partono decisi i padroni di casa che dopo sette giri di lancette sbloccano il risultato: sugli sviluppi di un angolo Presicci svetta in area trafiggendo l’incolpevole Magazzino. La replica ospite si registra al 19’ quando Marinosci, su calcio piazzato dal limite, chiama Larocca ad un intervento prodigioso. Il Carovigno si rende pericoloso sulle palle inattive ed al 28’ Comes, sugli sviluppi di un calcio da fermo, stacca imperiosamente in area esaltando i riflessi dell’estremo difensore ginosino e, sulla ribattuta, si crea una mischia in area risolta poi dalla difesa locale. Gli uomini di Pizzulli, comunque, sono sempre in agguato ed al 43’ Cifarelli sfiora il palo con un gran tiro dal limite. La ripresa vede un maggiore possesso palla da parte degli ospiti che di contro trovano un Ginosa ordinato a chiudere tutti gli spazi e ad annullare ogni punto di riferimento. Al 7’ brindisini pericolosi con Semeraro, la cui conclusione ravvicinata trova un superlativo Larocca ad opporsi con bravura. Al 18’ invece è Caraccio a provarci su punizione dal limite con la sfera che accarezza l’incrocio. I biancazzurri, nelle ripartenze, sono pungenti ed al 31’ Basile scarica dal limite una conclusione velenosa che lambisce il palo. Passano quattro minuti ed il Ginosa raddoppia: su azione di rimessa, Perrone, ben servito in area da un lancio millimetrico di Cifarelli, scaglia un destro fulmineo con la palla che si infila all’incrocio dove Magazzino non può arrivarci. A quel punto il risultato sembra acquisito ed invece gli ospiti, con una reazione d’orgoglio, accorciano le distanze al 47’ con Caraccio, abile a superare la retroguardia ginosina ed infilare l’incolpevole Larocca in uscita. L’ultimo sussulto giunge al 49’ quando, su azione di rimessa, Raona sfugge al suo marcatore e tenta la battuta a rete trovando un superlativo Magazzino che nega la terza marcatura. Tabellino della gara (Ginosa-Carovigno 2-1) GINOSA: Larocca, Casalingo, Ciracì (25’ st Orfino), Bozza, Lomagistro, Pizzolla, Presicci (20’ st Pagone), Carriero, Basile, Cifarelli, Perrone (38’ st Raona). A disp.: Cazzetta, Di Matera, Iacovino, Innato. All. Pizzulli CAROVIGNO: Magazzino, Comes, Bolognese (34’ st Spinelli), Vignola, Maggipinto, Solimeno, Marinosci, Manigrasso (22’ st De Simone), Semeraro, Caraccio, Sanna. A disp.: Palma, Lanzilotti, Carlucci, Melpignano, Sacchi. All. Scarongella ARBITRO: Spedicato di Lecce. RETI: pt 7’ Presicci (G); st 35’ Perrone (G), 47’ Caraccio (C). NOTE: Ammoniti Ciracì, Bozza, Lomagistro, Pizzolla, Cifarelli, Perrone e Pagone (G), Comes, Maggipinto, Solimeno e Sanna (C). Espulso al 30’ st Comes (C) per somma di ammonizioni. Domenico Ranaldo ([email protected] www.asginosa.it) La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 eventi sportivi 45 PRIMA CATEGORIA / Rovinosa caduta in quel di Lizzano dove i ginosini incassano quattro sberle Ginosa, pesante sconfitta a Lizzano I biancazzurri, nonostante un primo tempo discreto e sotto di una sola rete, crollano nella ripresa rimediando un ko pesante. Domenica la compagine ginosina ospita l’ostico Gravina dell’ex Patella (tecnico dei baresi) in una gara non facile, ma dove i tre punti saranno fondamentali per risollevarsi in classifica. Con un secco 4-0 il Lizzano liquida la pratica Ginosa e conquista la terza vittoria consecutiva. Il Ginosa del tecnico Pizzulli, dopo la bella affermazione sul Carovigno, è costretto ad incassare una dura sconfitta, nonostante un primo tempo giocato discretamente e sotto di una sola rete. Gara sostanzialmente condizionata dal vento, ma nonostante la prima parte i locali giochino in condizioni proibitive, già al 17’ potrebbero sbloccare il risultato ma Brittannico da pochi passi manda alto. Subito dopo sono gli ospiti ginosini a rendersi pericolosi con un calcio di punizione di Cifarelli che, aiutato dal vento, vede la sua conclusione stamparsi sulla traversa. Al 33’ i lizzanesi passano in vantaggio con Catapano: l’attaccante di casa calcia un forte tiro da circa venticinque metri e fa secco l’incolpevole Larocca. Nella ripresa, a favore di vento, i padroni di casa orientano la sfida dalla propria parte, anche se il raddoppio è molto contestato dai ginosini: al 3’ Novellino realizza direttamente da calcio d’angolo. Il tiro dalla bandierina non c’era, complice una svista clamorosa del direttore di gara e sulle vibranti proteste, Bozza viene mandato anzitempo negli spogliatoi. Sotto di due gol e con un uomo in meno, il Ginosa crolla. La terza rete arriva al 19’ ad opera di Brittannico che mette in rete un preciso assist di Erente. La quarta rete, invece, viene realizzata dall’attaccante De Comite che, dopo aver saltato il diretto avversario, con un preciso diagonale firma il definitivo 4-0. Domenica, in- tanto, il Ginosa cercherà riscatto ospitando al “Madonna delle Grazie” di Laterza l’ostico Gravina dell’ex Patella (tecnico dei baresi) in una gara non facile, ma dove i tre punti saranno fondamentali per risollevarsi in classifica. Tabellino della gara (Lizzano-Ginosa 4-0) LIZZANO: Cavallo, Piepoli, Sblano (26’ st Alabrese), Novellino (18’ st Zaccaria), Lenti, Tripaldi, Erente, Gallitelli (27’ st Pagano), De Comite, Catapano, Brittan- nico. A disp.: De Nitto, Giannuzzi. All.: Palmieri GINOSA: Larocca (11’ st Cazzetta), Ciracì, Di Matera, Bozza, Casalingo, Orfino, Lomagistro, Carriero, Basile (26’ st Innato), Cifarelli, Presicci (45’ st Zicari). A disp.: D’Attoma, Raona, Giosuè, Iacovino. All.: Pizzulli ARBITRO: Potenza di Casarano. RETI: 33’ pt Catapano; 3’ st Novellino, 19’ st Britannico, 35’ st De Comite. NOTE: Espulso al 4’ st Bozza (G) per proteste. Domenico Ranaldo ([email protected] www.asginosa.it) La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. 46 La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010 attualità sportiva Onore ai vincitori La partita che tutti attendevano è finalmente arrivata. La prima in classifica, il Castellana approda in casa del Team Ginosa e il campionato entra nel vivo. La gara è preceduta da vari commenti, sensazioni che auspicano una partita vibrante e tesa fino alla fine. E alla fine le sensazioni iniziali non tradiscono il pubblico regalando una partita al cardiopalma e sempre sul filo del rasoio. Ne escono vincitori gli ospiti, ma i ragazzi di mister Noia non ne escono sconfitti, ma onorevolmente possono uscire dal campo a testa alta. La partita nella prima fase di gioco è improntata sullo studio reciproco che vede realizzarsi le prime conclusioni da parte di entrambe le formazioni, ma la partita la sblocca l’under ginosino, Giannini, che seguendo l’azione sulla fascia destra insacca l’incolpevole portiere castellanese sul primo palo. I padroni di casa non rallentano la spinta offensiva e si divorano con Pedullà la palla del 2-0 completamente a porta vuota. Le azioni ginosine sono arrembanti, ma poco concludenti, e la beffa arriva subito, quando gli ospiti raggiungono il pareggio. Il T. Ginosa a questo punto della gara non riesce più a crear filtro difensivo e gli ospiti dilagano prima col centravanti che abilmente di punta da fuori, beffa Casamassima e per altre due volte con azioni di contropiede magistralmente finalizzate in rete. Il primo tempo si conclude sul punteggio di 4-1 per il Castellana, che risulta pesante oltremodo rispetto alla partita giocata dai padroni di casa. La seconda parte di gara inizia nel peggiore dei modi; il Castellana trafigge nuovamente il n°1 ginosino, portando la distanza fra le due squadre a 4 gol. Il Team Ginosa, a questo punto, si sveglia e con la formazione tipo accorciano le distanze su schema di punizione con Russo; Pedullà, insacca di punta nell’angolino alla sinistra del portiere e il capolavoro è realizzato dal cucchiaio-assist di Vizzielli che serve su un piatto d’argento a Russo il gol del -1. Il palazzetto dello sport è una bolgia e i padroni di casa lo avverto- no. L’arbitro interviene due volte per ammonire il n°8 Castellanese che viene espul- mite. Il Team Ginosa non ha più nulla da perdere e carica a testa bassa, ma s’infrange sulla difesa ospite e sulla malasorte. Nel finale c’è ancora gloria per lo squadrone Castellanese che fissa definitivamente il punteggio sul 7-4. La gara è stata intensa come poche volte s’era visto, il pubblico a fine partita ha dimostrato il proprio affetto ai vincitori ma soprattutto agli sconfitti, facendo capire che è la strada giusta per continuare questo campionato nel miglior modo possibile. TEAM GINOSA: Casamassima (Ferrini), Russo, Giannini, Vizzielli, Pedullà, Lovecchio, Santantonio, Carrera G., Bozza, Cammiscia, De Florio. so ma la superiorità numerica non viene sfruttata dai ragazzi di Mister Noia che addirittura, subiscono gol su punizione dal li- MARCATORI: GIANNINI, RUSSO (2), PEDULLà ADDETTO STAMPA Vincenzo D’Angelo Sequestro penale di un edificio La Procura della Repubblica ha disposto nei giorni il sequestro penale di un edificio residenziale in Ginosa. La notizia ha fatto subito il giro della città, facendola tremare per il modo con cui è stata edificato tre quarti del suo abitato. Ed allora giù ipotesi per individuare l’edificio sequestrato…ma sorpresa, nessuno degli edifici suggeriti era nella lista nera. L’edificio si trova in una zona fortemente degradata della gravina, nel tratto prospiciente via Pescarella; appare guardandolo dalla SS580 un alveare abbarbicato al costone tufaceo della Gravina. E’ invece un edificio a cui si accede dal terrazzo , posto al piano di via Pescarella. Costruito negli anni settanta in un periodo in cui la Gravina era un luogo abbandonato dai ginosini in quanto ritenuto sinonimo di miseria , il fabbricato non è stato ancora rifinito per gli stessi motivi per cui è stato realizzato lì : mancanza di danaro e necessità di una casa. Il motivo del sequestro e del contestuale sgombero della famiglia Putignano e figli e pareti, pare vada cercato nel deturpamento ambientale del sito divenuto agli inizi del duemila lugo di inestimabile valore ambientale, paesaggistico ed archeologico. Nei prossimi giorni si discuterà l’opposizione presentata dall’avv. Piero Palmitesta, legale dei Putignani, dinnanzi al tribunale del riesame.G P