...

goccia per arcipikkia.indd

by user

on
Category: Documents
18

views

Report

Comments

Transcript

goccia per arcipikkia.indd
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00 del 1 dicembre 2010
Sommario
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
DON FRANCO CONTE
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLO LOVECCHIO
PIETRO PERRONE
GIORGIO MOREA
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
GIOVANNI MATERA
MIKI MARCHIONNA
FLORIANA RIBECCO
LIBORIO PATIMISCO
FRANCESCA BITETTI
VINCENZO D’ANGELO
GIOVANNI CARDUCCI
BALDASARRE D’ANGELO
TOMMASO FRANCAVILLA
ROSA PAVONE
DOMENICO ROSATO
VINCENZO D’ANGELO
NINO MELE
WALTER CARDAMONRE
LINA LIUISI
MARIO PASTORE
RUSSO-MATERA
MICHELE PACCIANO
FOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
Due piazze…
Le interviste di RG
Ricerca e …
Sindaco
La BCC e…
Due madri …
50 anni
Essere anziani… …
Avis
Pd Ginosino…
Intervista Spirito…
Da Ginosa a…
Le favole di grim
Comunicati stampa…
21 Novembre…
Versus di From
Cosa passa…
Pasquale Perniola…
Notizie flash…
Andiamo al…
Sesta giornata…
pagg. 8/9
di Miki Marchionna
pag. 22
Auguri
Arci, Affas, Comune
di Lina Luisi
pagg. 24/25
Settima giornata…
di Stefano Giove
pag. 9
La caricatura di…
Civitas…
Runners
di Stefano Giove
pagg. 4/5
di Uff. St. com. Ginosa
pag. 5
di Stefano Giove
pag. 6
di SG
pag. 6
di Grim
pag. 7
di From
pag. 7
di Giulio Pinto
di Floriana Ribecco
pag. 17
di Michele Pacciano
pag. 18
di Annalisa Giove
pagg. 18/19
di Annalisa Giove
pag. 20
di Tommaso Francavilla
pag. 21
di Miki Marchionna
pag. 22
pag. 9
di Mario Pastore
pag. 26
In ricordo
Il piacere di leggere…
di Giorgio Morea
di Francesca Bitetti
pag. 10
di Viola Lavermicocca
pag. 27
Bellisario…
Biciclette e…
di Walter Cardamone
pag. 11
di Nino Mele
pag. 27
Verso le elezioni…
Expo…
di Liborio Patimisco
pagg. 12/13
La svolta…
di Antonello Lovecchio
pag. 28
Home page…
di Domenico Rosato
pag. 13
di Roberto Muscolino
pag. 29 e 41
Admo…
Viaggio nel…
di Antonio Guarino
pag. 14
di Luca Calabrese
pag. 30
Noi e il fisco …
Considerazioni ginosine…
di Mario D’Alconzo
pag. 14
di Pierino Perrone
pag. 31
di Giovanni Matera
pag. 32
di Giuseppe Pizzulli
pag. 35
di Russo-Matera
pag. 36
di Rosa Pavone
pag. 37
di Asd Step Dance
pag. 38
di Gianluca Catucci
pag. 41
di Baldasarre D’Angelo
pag. 42
di Baldasarre D’Angelo
pag. 42
di Gianluca Catucci
pag. 43
I proverbi
di Giovanni Carducci
pag. 43
Ginosa piega…
di Domenico Ranaldo
pag. 44
Ginosa, pesante…
di Domenico Ranaldo
pag. 45
Calcio a 5…
di Vincenzo D’Angelo
pag. 46
Sequestro…
di Giulio Pinto
pag. 46
3
46
4
l’editoriale
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Due piazze… due giochi
In questi giorni si sta molto
discutendo dell’obbrobrio
(è la mia opinione) edificato in piazza Plebiscito. Ci
sono coloro i quali sostengono che s’è “abbuccuat
la chiès” e chi, invece, che
bisogna lasciare libero sfogo alla voglia dei giovani
di realizzare una intrapresa
per consentire loro di poter dare lavoro e sviluppo
a questa comunità. E, ancora, da una parte c’è chi dice che una piccola piazza
nel centro storico, che svolge anche la funzione di sagrato per la chiesa dei SS
Medici (i Patroni della nostra città), non possa essere violentata e deturpata da
un mostro in legno; in risposta c’è chi sostiene che di mostri a Ginosa ce ne sono
tanti e che, uno più uno meno, non cambia la sostanza. Sono questi i termini di
una questione che, per i toni che ha assunto, rischia di lacerare rapporti sociali
e generazionali.
Io sto dalla parte di coloro che vogliono cancellare quella vergogna da piazza
Plebiscito e per farlo mi sono appellato alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesistici e intendo rivolgermi anche alla Procura della Repubblica.
Qualcuno si chiederà perché, in questo caso, sono così determinato.
E’ presto detto!
Ho ribadito in molte circostanze che mi stringe il cuore ogni volta che arrivo
a Ginosa (da qualunque direzione) e noto che il simbolo della nostra città è il
palazzo di nove piani (“Grattacielo” lo chiamavamo pomposamente, quando
da ragazzini abbiamo assistito alla sua edificazione,
che per noi rappresentava
il segno della modernità!) e
non un campanile. Abbiamo innalzato il monumento alla cubatura, che è uno
degli elementi dei quali
siamo prigionieri e che rendono invivibile Ginosa.
Inoltre, alla mancanza di
campanili, nel nostro Comune (a differenza di Marina di Ginosa, se non ve ne
foste accorti!) ci sono tante chiese ma tutte soffocate in spazi angusti e senza
un sagrato o una piazza antistante, degna di questo nome. L’unica era proprio
piazza Plebiscito e per gli interessi di una piccola minoranza e con il silenzio
compiacente della maggioranza ce la stiamo giocando.
Ho cercato di capire le ragioni per le quali tanti giovani (che pure dovevano
rappresentare una avanguardia anche culturale) si trincerano dietro generiche
affermazioni: «…di scempi ce ne sono tanti, proprio quello andate a guardare!»; oppure «…quando un giovane vuole fare qualche cosa, subito per invidia
glielo impediscono!…»; ho provato a dare un senso a queste frasi e, nonostante
tutti gli sforzi, più le ripenso e più mi sembrano delle corbellerie che servono a
giustificare un interesse concreto: quello di avere un luogo al caldo dove passare
le serate d’inverno in compagnia.
Questo mi fa venire in mente alcuni fra i giochi preferiti dai bambini (di ogni
epoca): quello di nascondersi in una capanna e pensare di essere scomparsi dagli sguardi indaganti degli adulti. Noi con i capelli bianchi, che non avevamo la
tenda sioux da comprare, ci facevamo la capanna con le mazze di scopa e una
coperta; i bambini di oggi hanno le tende dei pellerossa che piazzano in salotto.
Le madri e i padri guardano divertiti questi giochi, anche perché sanno bene che
la capanna si smonta quando il gioco finisce e il salotto ritorna ad essere il luogo
Pubblicità
Concessionario esclusivo
per la pubblicità
FALIGRAPH
Viale Jonio, 385
74025 Marina di Ginosa (Ta)
Tel e Fax 099.8277553
e-mail: [email protected]
Arretrati (costo € 2,50)
I numeri arretrati si richiedono
in edicola
Per inviare e-mail a “La Goccia”
[email protected]
Per inviare lettere a “La Goccia”
Le lettere al giornale vanno
inviate presso:
La Goccia
Via Tulipani, 9
74013 Ginosa (TA)
indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
La Goccia on line
arcipikkia.it
Tel. 099.8294879 - 099.8294550
Cell. 368.3561703 - 330.624347
importante della casa.
A Ginosa è successo la stessa cosa, in piazza Plebiscito c’era un gazebo che si smontava a fine stagione…
adesso, un gruppo di bambini capricciosi, con l’aiuto
di qualche adulto compiacente e interessato… ha deciso che la capanna debba diventare una componente
fissa del mobilio del salotto della nostra cittadina.
No, io non ci sto ad assecondare gli interessi economici di un esercente e gli interessi particolari di qualche ragazzo che pensa che siccome è giovane gli si
debba consentire tutto. Occorre dare il buon esempio,
non assecondarli nei capricci. Assecondare a prescindere, afferma il principio che si può fare e avere tutto. L’importante è essere tanti, prepotenti e tutelati.
Tuttavia in questa vicenda, credo, siano in tanti ad
avere pesanti responsabilità.
È responsabile il Sindaco che non può trincerarsi
dietro il nulla osta dei tecnici. L’uso di una piazza
che è un bene pubblico è a discrezione dell’autorità
politica e, mi permetta signor Sindaco, lei poteva e
doveva, chiedere un parere alle autorità competenti
in materia di Beni Architettonici; è responsabile la
politica, di maggioranza e di minoranza, con il “silenzio assenso”, potrete vincere le elezioni ma non
governerete mai questa comunità. Galleggerete sulla
complicità
cronaca
silente della illegalità.
Insieme
alle
autorità una responsabilità ricade su tutta la
comunità che
non sente come
proprio il patrimonio architettonico, paesistico, di Ginosa.
Non ho perso,
però, la speranza
di vedere cambiare la situazione. Proprio
contestualmente
alla vicenda di
piazza Plebiscito, anche un’altra piazza irrompe nel
dibattito pubblico: piazza “Atanasiu”. In questo caso,
una signora coraggiosa mi chiede di fare un sopralluogo in quella piazza per osservarne il degrado e per
chiedere, attraverso questo giornale, una attenzione da
parte degli amministratori. Ebbene di quella piazza si
è discusso parecchio sulla pagina di facebook de La
Goccia e alla fine sono emerse proposte importanti,
come quella di costituire un comitato di quartiere che
adotti la piazza e la renda fruibile e ben tenuta. Due
modi diversi di guardare il bene pubblico e io, sinceramente, sto con gli amici che voglio tutelare quello
spazio sociale e renderlo fruibile a tutti.
Anche in questo caso mi è venuto in mente un gioco
che tutti i bambini fanno: quello di inoltrarsi sotto le
coperte del lettone di mamma e papà e uscire dai “piedi del letto”. Si ha la sensazione di fare un viaggio
lunghissimo e affascinante, sembra quasi che si riesca
a sconfiggere i mostri e alla fine si ritrovi la luce.
La stessa sensazione ho provato io, quando ho constatato che ci sono persone che vogliono uscire da questa situazione e che vogliono combattere il buio di un
oscurantismo nichilista che ritrovo in chi pensa che
per una bottiglia di birra bevuta in compagna si possano calpestare i valori e gli affetti.
Stefano Giove
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
5
INTERVENTO DEL SINDACO
MONTANARO SUL RISTORO
AMBIENTALE
Calcolo del ristoro ambientale, la vittoria del Comune di Ginosa. La sentenza
del Consiglio di Stato ha dato ragione
al Comune di Ginosa contro il Comune
di Massafra, nella battaglia per il calcolo della quota, che i territori del bacino
dell’ATO 1 versano al Comune, in cui
è situata la discarica di bacino, quale
utile di gestione.
In sostanza, la sentenza, che riconosce le ragioni dell’Amministrazione
Montanaro e quelle della precedente
sentenza del Tar, obbliga il Comune di
Massafra a restituire agli altri comuni
del bacino occidentale le somme finora
versate, circa 600mila euro. “Quando
ho cominciato questa battaglia – ha
spiegato il sindaco Luigi Montanaro ho
avuto ragion di credere che il calcolo
era inesatto: inserendo nelle quote da
versare, ovvero in quel 10% anche
l’utile di gestione, avremmo pagato
ben due volte”.
La lotta di Montanaro, dunque, per una
vittoria di cui beneficeranno tutti gli altri
comuni, che pur hanno preferito astenersi da ogni forma di rivalsa. E Montanaro
non manca di bacchettare anche i suoi colleghi sindaci: “Sono soddisfatto del risultato ottenuto; mi spiace, però, che mi sia dovuto trovare ad affrontare questa
lotta in maniera isolata. Eppure, erano in gioco gli interessi di tutte le comunità
del bacino dell’ATO 1. Se non avessi intrapreso ostinatamente questa battaglia
e, quindi, se non avessi fermato l’ATO ed il Comune di Massafra, tutti ci saremmo trovati a pagare somme indebitamente dovute, con aumenti previsti ogni
due anni. A pagarne le conseguenze, sarebbero stati solo e soltanto i cittadini.
Oggi, la soddisfazione maggiore mi rinviene dall’essere sceso in campo per gli
interessi collettivi del nostro territorio. Ma resta ancora la delusione di trovarsi di
fronte a realtà istituzionali, che, ancora oggi, sono reticenti nell’abbracciare una
collegialità di intenti ed azioni, preferendo il proprio campanile, anche quando
questo sembra franare”.
Ufficio Stampa Comune di Ginosa
6
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Vito Pugliese, vittima
della malasanità?
Morire a 58 anni per malasanità? Questa è la domanda che tutti si pongono a
Ginosa, durante lo svolgimento dei funerali di Vito
Pugliese!
Questo il racconto delle ore
che hanno preceduto la
morte di Vito.
Alle ore 8 di sabato 27 novembre, Vito, in preda a violenti dolori addominali, si reca al presidio sanitario ginosino, dove gli viene somministrata una flebo e gli viene
consigliato un clistere.
Ritornato a casa i dolori diventano ancora più forti e la
moglie dice a Vito di andare
al pronto soccorso di Castellaneta per fare lì le cure e gli accertamenti necessari.
Vito arriva al pronto soccorso di Castellaneta, verso le ore 11, gli vengono
effettuati gli esami clinici di rito e gli dicono che devono aspettare l’arrivo
del medico chirurgo per decidere il da farsi.
Il medico chirurgo, secondo i familiari, viene chiamato alle ore 17 e giunge
all’ospedale verso le ore 19.
Dopo la visita del medico chirurgo viene diagnosticata una infezione da
peritonite molto avanzata e che bisogna intervenire con la massima urgenza.
Al paziente e ai familiari viene chiesto se vogliono recarsi in un altro ospedale in possesso del reparto di rianimazione, avendo, Vito, sofferto di problemi cardiaci. Ovviamente il trasferimento sarebbe stato sotto la responsabilità di Vito e dei suoi familiari.
Vito, oramai distrutto dai dolori lancinanti chiede di essere operato lì e firma la liberatoria.
In sala operatoria Vito entra alle ore 22,00.
Alle ore 4 di domenica 28 novembre il medico chirurgo esce dalla sala
operatoria e annuncia che Vito è deceduto.
Questa la cronaca, lascio ai lettori le valutazioni del caso, mi pare che le
ore passate da quando Vito si è presentato al primo presidio sanitario, fino
a quando è entrato in sala operatoria siano state davvero tante.
Intanto la famiglia ha sporto denuncia e ha incaricato l’avvocato Gianvito
Bruno civilista del Foro di Bari e lo Studio Scialpi per gli aspetti penali, ha
nominato medico di parte il dottor Francesco Introna. Il PM a cui sono state affidate le indagini è il dott. Bruschi e ci sono stati già i primi avvisi di garanzia a tutela degli indagati.
Non vogliamo indicare colpevoli, lasciamo alla Magistratura il compito di
stabilire con certezza se vi sono responsabilità. Noi, siamo tristi per aver
perso un amico e questa tristezza diventa ancora più insopportabile se
pensiamo che la causa possa essere la malasanità.
Stefano Giove
cronaca
Il Pd ginosino alla
resa dei conti?
Il Pd Ginosino vive un momento particolarmente travagliato sia per
motivi specifici dovuti alla situazione in cui versa il Circolo sia per
il riverbero che la crisi provinciale del partito produce su un partito
ormai “acefalo”.
Per rendersi conto che queste affermazioni hanno un loro fondamento basta guardare a due realtà molto vicine al circolo ginosino:
Laterza e Marina di Ginosa.
A Laterza il Pd sceglie il segretario e promuove le primarie per la
scelta del candidato sindaco. Il Circolo laertino ha una guida stabile e lavora per
costruire una
coalizione che,
con tutta probabilità,
gli
consentirà di
far diventare
sindaco della
città un proprio
iscritto.
Marina
di
Ginosa sabato
4 dicembre celebra il suo
congresso e,
per la prima
volta, una donna sarà eletta
segretaria (o
segretariessa),
si tratta di Grazia Posa.
A Ginosa, invece, tutto fermo in attesa di «regole e di indicazioni».
La verità è che quello che si mormorava, oggi è diventata una realtà acclarata: ci sono due gruppi che si fronteggiano e si menano
fendenti a più non posso.
In questi giorni la componente che si richiama a Bitetti e Costantino
ha rotto gli indugi e ha chiesto una assemblea autoconvocata per
discutere: «Elezioni amministrative primavera 2011: criteri di scelta
del candidato sindaco e delle alleanze».
La richiesta inviata al coordinatore provinciale Luciano Santoro e al
coordinatore del Circolo locale, Leonardo Caruso, si avvale delle
firme di: Paolo Costantino, Bruno Bitetti, Leseri Rosaria, Lorenzo
Cardinale, Francesco Colucci, Rosa Perrone, Felice Bitetti, Felice
Pastore e di tanti altri.
Insomma pare giunto il momento della conta, questo dimostra che
i margini di manovra per una gestione unitaria del partito sono ormai ridotti al lumicino. Certo, che il Pd ginosino sia in crisi lo si vede mestamente tutte le sere: la sede sempre chiusa.sg
scherzi a parte
VERSUS
Mario
di from
Branca
Branca
Branca:
ci manca
il leon,
il fischio
a orecchio
e il bum.
Leslie
Spuntata
la pallo�ola
e pazzo
il volo:
pellicola
sbobinata
in mezzo
al cielo.
Crisi
C’è, non c’è,
fiamma
la consuma
perché
essendo
non sia:
van via
restando.
Prigioni
Giorno
dopo giorno,
orrore il cuore
di Sarah
prosciuga:
dal calvario
in calendario,
cani in fuga.
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
7
Le favole di Grim
Capanna Natalizia
C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo. Un povero paesello dove non mancavano
gioie e dolori, dissensi e malumori, favori e dispetti. Da un lustro all’altro, da una stagione all’altra, tanti
erano gli avvenimenti che lì si dipanavano; gli abitanti erano, col vento o con la pioggia, col sole o con la
neve, sempre occupati a vederne di belli e di brutti, di cotti e di crudi. E, siccome (come s’è già detto) anche
il maltempo non scoraggiava il divenir degli eventi, alcuni accadevano proprio nella cattiva stagione (sia
belli che brutti!).
Ad Occhiocitrullo, come in tanti villaggi del regno, s’era adusi impiantare scene votive di felice nascita
(della terra e d’altre cose), in occasione del solstizio d’inverno. Quelle scene votive erano chiamate presepi
e, fra gli abitanti si scatenavano vere e proprie gare a chi lo faceva meglio. C’era chi lo faceva vivente e chi
morente, chi lo faceva in gesso e chi in cartone, chi di pietra e chi di pane… insomma era un gran darsi da
fare per far bella figura!
Al villaggio v’era perfino un nutrito gruppo di amici che del presepio ne faceva una vera e propria questione
d’onore (forse era per questo che tutti li chiamavano amicidelpresepio). Furono loro che, quell’anno, decisero che i più bei presepi del circondario sarebbero stati esposti alla pubblica ammirazione, in un elegante
palazzo sul quale regnava il giovane Messer De’ Sassi, un trovatore amante d’arte e di lettere.
Proprio a fronte del palazzo v’era una piazza, una piccola piazza, che aveva conservato il suo antico splendore e con questo faceva ornamento al palazzo del trovatore De’ Sassi e al grande tempio dei numi tutelari di
Occhiocitrullo, anch’esso posto a fronte. Insomma, per tutti, quella piazzetta era, sì, piccola ma anche tanto
abbellente del luogo!
Accadde, però, che una mattina, quando i preparativi per mostrar presepi erano già avanti, sulla piazza si
vide spuntare una grande capanna di legno!
Tutti guardarono compiaciuti e sorpresi, certi che quella doveva essere una delle capanne in cui, di lì a pochi
giorni, sarebbe nato il piccolo Bambinello, sicuramente, qualche amico (più amico del presepio degli altri)
se n’era inventato anche uno vivente, con bue, asinello, arcangeli e Sacra Famiglia. Nella piazza principale
del villaggio si mormorava che a corte era già scoppiata la guerra (come ogni anno) su chi doveva essere il
Bambinello (feroce - si raccontava - lo scontro tra due bambinelli uno per parte di padre e l’altro per parte di
madre); ma altrettanto dura era la battaglia su chi doveva esserne la madre… in quanto al padre, non c’era
disputa alcuna (chissà perché!) e, tuttavia, ognuno già pregustava una bella scena nativa in quella piazza e
in quella grande capanna.
Ma, ahimè, il tempo della gioia fu assai breve, perché ben presto si scoprì che nulla di quanto immaginato,
rappresentava quella grande capanna!
Altro che luogo di preghiera e di speranza!
Era quello un luogo (dissero i costruttori) destinato alla mescita e al tracanno d’intrugli! Insomma non si
trattava di una capanna ma di un capannone per allegri compari.
Quando in tutto Occhiocitrullo fu sparsa la voce, si formarono (com’era nella tradizione del posto) due
opposte fazioni. Una diceva che bisognava buttar giù quell’insulto; l’altra, che bisognava tenerselo: Occhiocitrullo, ormai, era sì zeppo d’insulti, che uno più, uno meno non faceva la differenza!
La disputa tra le due fazioni si fece, di giorno in giorno, sempre più dura e (fatto strano) anche tra coloro i
quali avrebbero dovuto vigilare, s’era fatta strada l’idea che se il capannone compiaceva e rendeva felici i
giovani virgulti occhiocitrullesi, non bisognava toglier loro né il trastullo né la felicità.
Ormai questo prefigurava la nascita d’un partito della felicità contrapposto al partito dell’amore. Sic!
Non s’arresero i più strenui difensori della bellezza che intrapresero tutte le strade per aver loro alleata la
ragione e, sempre rispettosi delle migliori tradizioni non disdegnarono il pensiero che… l’epifania ogni mostro porta via!
Morale della favola: Muodde che muodde pesciamene ‘n ‘guodde!
8
cronaca
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
In edilizia: SCIA o DIA o entrambe?
Dal 1 settembre e’ entrata in vigore la legge n. 122 del 30 luglio 2010, che ha sostituito, la Dichiarazione di Inizio Attività
che serve per dare l’avvio alle attività di
impresa, con la Segnalazione Certificata
di Inizio Attività (SCIA). L’interpretazione
che se ne è data è stata quella di sostituire, in edilizia, con tale nuovo strumento anche la Denuncia di Inizio attività, la
cosiddetta DIA che si utilizza per alcune
tipologie di interventi edilizi. Ma poiché
nel testo non è contenuta esplicitamente
la parola denuncia, ciò ha dato il via ad un
paio di mesi di confusione e di differenti
interpretazioni sull’applicabilità o meno della legge anche all’ambito edilizio.
In alcuni comuni, come Laterza e Taranto
è stato da subito possibile presentare la
Scia in sostituzione della Dia, in altri, tra
cui Ginosa, ne è stata negata l’applicabilità, mentre in molti altri comuni i due
strumenti hanno continuato a coesistere.
Quindi, a seguito di un quesito posto dalla Regione Lombardia lo scorso 30 agosto, si è resa necessaria la pubblicazione
di una nota esplicativa del Ministero per
la semplificazione normativa, a firma del
capo dell’Ufficio Legislativo Giuseppe
Chinè, pubblicata il 16 settembre, che ne
ha confermato l’applicabilità in edilizia,
anche sull’onda della semplificazione
dell’attività edilizia, ritenuta fondamentale dal Governo per il rilancio dell’attività
economica. Anche perché il legislatore
non ha indicato espressamente la Dia tra
gli strumenti esclusi. Diventa quindi possibile dovunque dare avvio ad alcuni interventi edilizi il giorno stesso in cui viene
presentata la Segnalazione, senza attendere i canonici 30 giorni necessari per la
Dia. Durante tale periodo, però, l’amministrazione che ha ricevuto la Segnalazione è tenuta ad effettuare verifiche in corso d’opera attestanti la sussistenza dei
requisiti necessari, in assenza dei quali
può adottare provvedimenti di divieto ad
effettuare le opere. Decorso invece il periodo di 30 giorni si considera la regola
del silenzio-assenso, purchè non si commettano gravi infrazioni nei confronti del
patrimonio artistico, ambientale o della
sicurezza pubblica. Rimangono escluse
dalla Scia le opere per le quali è necessario richiedere il Permesso di Costruire,
o quelle indicati dall’art. 22 del Testo Unico dell’Edilizia, DPR 380/2001, che possono essere realizzate in alternativa ad
esso con la Dia. Quindi niente Scia per
nuove costruzioni, ristrutturazione urbanistica e opere di ristrutturazione edilizia
che comportino l’aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero
che, limitatamente agli immobili compresi
nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso.Resta
fermo, inoltre l’obbligo di presentazione
di tutti gli allegati e le asseverazioni già
previste del Testo Unico per la Dia, in
quanto la legge afferma che la Scia deve
essere corredata dalla documentazione
specificamente richiesta dalla normativa
di settore.
PTCP
Si è tenuto, lo scorso 29 novembre, nel
Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto, il forum tematico “Progetto
aree della logistica- progetto città capoluogo”; esso si colloca nell’ambito delle
iniziative tese a divulgare nella provincia
ionica il Piano territoriale di coordinamento provinciale, strumento con il quale la Provincia di Taranto intende svolgere un ruolo di cerniera fra i comuni e
la Regione per il governo del territorio
provinciale. All’importante conferenza
di copianificazione erano presenti rappresentanti delle istituzioni,il progettista,
ing. Gepi Ancona, il coordinatore scientifico, arch. Antonio Clemente. Il PTCP
vuole essere uno strumento di governo
del territorio dinamico in grado di fare
uscire dalla secca istituzionale regionale i PUG e le loro varianti. L’adesione dei
vari comuni ionici al PTCP consentirà
loro di avere PUG le cui varianti potranno essere gestite localmente passando
da una visione statica del territorio ad
una dinamica in grado di recepire le
istanze proposte dalle comunità amministrate. Scarsa la presenza dei comuni
provinciali, forse per il tema incentrato
sul comune capoluogo;comunque una
assenza ingiustificata se calata nello spirito del PCTP che vuole essere
un mosaico territoriale costruito con il
contributo di tutti i comuni. Nel forum
odierno si è discusso dello sviluppo del
porto di Taranto e dell’aeroporto cargo di
Grottaglie,diventato il più grande d’Europa, due poli logistici in grado di fare decollare l’economia dell’intera provincia
ionica sia quella produttiva che quella
turistica. Il PTCP propone tra l’altro sei
progetti quadro: progetto aree della logistica-progetto città capoluogo, progetto
marine-progetto distretto alimentare di
qualità, progetto trulli e grotte e progetto
habitat rupestre. Alla stesura del PTCP
possono partecipare tutti i cittadini che
potranno inviare i propri contributi di
idee e proposte entro il 17 gennaio 2011
alla mail [email protected]. ed al fax
099 7352757 .Il PTCP visionabile e scaricabile sul sito www.sitaranto.it.
Salviamo il Popolicchio
Navigando su facebook ho intercettato
cronaca
contatto con Tonino Lamanna che con un ampio e dettagliato
book fotografico evidenzia il degrado in cui versa il quartiere
Popolicchio. “ Il Popolicchio, - scrive Tonino Lamanna -completamente edificato da anni, si è trasformato, a causa dell’ubicazione del Municipio, del Tribunale, delle scuole, da periferia
a Centro, in area fortemente appetibile per una edilizia di n...
icchia però da sviluppare con parametri volumetrici più consoni
ad una città che non ad un paese di 17.000 abitanti. Ed allora si abbattono modesti edifici e si ricostruiscono edifici, che
Carlo Vulpio definirebbe “regolarmente abusivi”, di dimensioni
maggiori o si vorrebbero edificare aree con edifici “ a contatto
“degli esistenti, insalubri in quanto privi di aria e luce, disattendendo le caratteristiche del tessuto viario largo mediamente tre
- quattro metri. I giovani, in un contesto privo di luoghi di aggregazione, si riuniscono sulla struttura cementizia semicircolare
iniziata negli anni ottanta, mai completata ed abbandonata ,
“socializzando” con sms, birra, alcolici e no comment. Si parla
tanto di recupero delle periferie ed allora perché non iniziamo
dal Popolicchio con lo slogan “Salviamo il Popolicchio”. Prima
che sia troppo tardi invito tutti i cittadini che in gioventù hanno
giocato sul mitico “munterron”, giovani, bambini, amministrato-
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
9
ri, tecnici, imprenditori a visitare ciò che resta del Popolicchio,
ad “ammirare” gli interventi di edilizia altoatesina presenti ed il
degrado in cui versa il quartiere. “ Tonino conclude il suo accorato messaggio con un invito di condivisione esteso a tutti “Come salvare il Popolicchio ? Aspetto il vostro contributo. Tonino
Lamanna”
Auguri a
Domenica e Agostino
per le nozze d’oro
Albert Einstein
Il 24 Ottobre del 1960, ovvero cinquant’anni fa, Domenica e Agostino
D’Angelo si promettevano amore.
Lo scorso 24 ottobre, i medesimi hanno festeggiato l’importante
evento, circondati da parenti ed amici, riuniti in quel dell’Imperatore
di Puglia, sullo sfondo di tanta bella musica, rinnovando questo
patto d’ amore.
Gli amici Augurano ad Agostino e Domenica per le” Nozze d’oro”
tanta lunga vita: “che possiate vivere insieme, ancora a lungo,
questa bellissima avventura”.
Un consiglio da qualche amico di fede Juventina: «caro Agostino
sappiamo che sei un “supertifoso” dalla Inter, quindi crediamo sia
giunta l’ora che tu ti ricreda passando dall’altra sponda di fede
Juventina, credimi starai meglio.
Ciao da alcuni amici cui ti vogliono bene a te e a tua moglie
Domenica».
Agli auguri degli amici vorrei aggiungere anche i miei: “Mèste Aiustì,
pochi sanno che io sono venuto da te a bottega, come carrozziere,
quando ero un ragazzo coi calzoni corti. Ti voglio ringraziare per
quello che facevi per me: mi permettevi di andarmi ad allenare
anche in orario di lavoro. Auguri Maestro Agostino a te e alla Signora
Domenica perché la vostra vita sia sempre felice.
Stefano Giove
10
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
In ricordo di Assunta Pietricola
In questo numero de “La Goccia” vogliamo ricordare una ragazza, Assunta
Pietricola, del liceo Giambattista Vico di
Laterza. Assunta, morta il 2 dicembre di
un anno fa, era afflitta da una malattia
congenita, in quanto ha colpito anche gli
altri membri della sua famiglia: per prima
la sorella Feliciana (nel 1996), il fratello
Gianni (nel 2006) e un mese dopo il padre.
Inizialmente le fu diagnosticato un linfoma, sfociato poi in leucemia. E’ stata sottoposta a chemioterapia e a diversi interventi chirurgici che non hanno portato ad
esiti positivi.
Dopo la morte di Assunta la cittadinanza
laertina si è attivata per la costruzione di
una cappella di famiglia dove poter far
riposare tutti i membri della famiglia Pietricola.
Qui di seguito il pensiero dei compagni
di classe di Assunta, la classe 5E, del
G.B.Vico.
“Ricordiamo i momenti passati insieme:
i pomeriggi sul libro di biologia, i corsi di
recupero di latino in cui mangiavamo tante cioccolate, le nostre battute dialettali,
e sopratutto il suo sostegno nei momenti
di difficoltà scolastici e non; e la sua capacità di sdrammatizzare anche le situazioni più complicate, la sua semplicità e
la passione per la canzone napoletana
e la musica house. In molte occasioni ci
ha deliziati con il suo talento musicale al
pianoforte, che coltivava con la frequentazione del conservatorio. Amava gli animali ed andava fiera del suo piccolo “Fiocco”,
un coniglio nano bianco. Il suo affetto profondo per la mamma, da cui non si separava mai, rappresentava un legame così
forte da sentirsi un’unica persona; infatti,
lei rinunciava ai viaggi d’istruzione con la
classe per restarle vicino.
Nella sua vita ha affrontato, sin da piccola, molti problemi, come la perdita del padre e dei fratelli, che l’hanno resa sensibile ma allo stesso tempo forte e matura; e
proprio per questa sua determinazione ha
ricevuto il “Premio Bontà” dall’associazione “Ingegner Luigi Sarno”.
Il nostro pensiero va a mamma Rosa, una
donna che ha mostrato e mostra tuttora la
sua fede e la sua forza ponendosi come
fermo sostegno per tutti coloro che hanno
vissuto un dolore simile al suo, e per noi,
aiutandoci a diventare più uniti nel ricordo
di Assunta.”
Francesca Bitetti e la Classe 5ª E
Liceo Scientifico “G. Vico”
Laterza
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
11
Il “Bellisario” Vince il Primo Premio Nazionale “Icaro”
Per il secondo anno consecutivo i ragazzi del corso Audiovisivo premiati
a Roma dal Capo della Polizia, per lo spot sulla sicurezza Stradale
La premiazione
cesco Lomagistro, Vito Calabrese, Saverio
Costantino, Michelangelo Calabria e Giovanni Tortorella della classe 5 h del Bellisario. Alla presenza del capo della polizia,
il prefetto Antonio Manganelli, davanti ad
una platea di 800 studenti della capitale e
ripresi dalle telecamere delle più importanti
reti nazionali, gli studenti del Bellisario, guidati dal Prof. Geo Coretti hanno ricevuto
l’ambito riconoscimento direttamente dal
noto conduttore televisivo Massimo Giletti,
che si è anche complimentato con i ragazzi per il loro percorso di studi nel settore
audiovisivo. Già nella scorsa edizione i
ragazzi dell’Audiovisivo si sono resi protagonisti del progetto “Icaro” vincendo il primo premio con il video “I colori della vita”,
che descriveva sotto forma di metafora le
conseguenze dei comportamenti sbagliati
alla guida. Anche quest’anno i ragazzi del
Bellisario hanno puntato sulla metafora per
mettere in evidenza i problemi derivanti dal
mancato rispetto delle norme di sicurez-
Insieme a Mogol
intervista a Giletti
Per il secondo anno consecutivo gli alunni
dell’indirizzo audiovisivo dell’Istituto Superiore “Marisa Bellisario” di Ginosa hanno
vinto il primo premio nazionale del progetto “Icaro” che vuole sensibilizzare i giova-
ni sulla sicurezza stradale. Il progetto ha
coinvolto 90 mila studenti e 156 città e alla
premiazione, che si è svolta il 24 novembre
presso l’Auditorium Parco della Musica di
Roma, hanno preso parte gli studenti Fran-
za. Il video di quest’anno, intitolato, “Non
dare scacco matto alla tua vita” riproduce
una ipotetica partita di scacchi, dove le vite umane cadono, l’una dopo l’altra sulla
scacchiera, a causa della mancata prudenza alla guida. Dal forte impatto emotivo,
lo spot colpisce l’attenzione dello spettatore per la straordinaria qualità ed armonia delle immagini, per la splendida
fotografia e per il sapiente mix di effetti
sonori. Caratteristiche queste che hanno colpito la giuria dell’Icaro composta
principalmente da membri delle forze
dell’ordine. Costante anche l’impegno
dei docenti referenti, professori Geo
Coretti ed Antonio Notarangelo, che
hanno guidato i propri ragazzi alla vittoria. Oltre alla soddisfazione per il lavoro
svolto, gli studenti hanno ricevuto come
premio un cellulare i-phone a testa e un
video-proiettore.. L’appuntamento con il
Premio “Icaro” è per il prossimo anno e
i ragazzi dell’audiovisivo di Ginosa sono
sicuri di fare ancora centro.
Prof. Walter Cardamone
OPERAZIONE MATO GROSSO, QUANDO L’ARTE DIVENTA SOLIDARIETÀ:
ESPOSTI A GINOSA GIOIELLI DI FALEGNAMERIA PERUVIANA
La mostra allestita nei locali siti in corso V. Emanuele n. 145
RIMARRÀ APERTA FINO AL 7 GENNAIO 2011
www.donbosco3a.it - sono in vendita i calendari OMG 2011
12
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Verso le elezioni amministrative della primavera
2011: parla Nicola Pizzulli dell’Italia dei Valori
«Le primarie risultano essere uno strumento inevitabile proprio di quei partiti, come
ad esempio il PD, che si palesano divisi in più fazioni…»
Mancano alcuni mesi dalle elezioni amministrative della primavera del 2011, quando
i cittadini di Ginosa saranno chiamati alle
urne per eleggere il nuovo sindaco e per
rinnovare il consiglio comunale. Un rinverdimento dell’amministrazione locale che
secondo molti potrebbe coincidere con elezioni politiche anticipate: ma
se a Roma il clima è nebuloso
non è che a Ginosa tutto sia
così cristallino. I partiti hanno
già acceso i motori della campagna elettorale e la maratona
per definire programmi, alleanze, coalizioni e candidati è già
partita.
Il nostro giornale, attento a ciò
che accade anche sul versante
politico della vita cittadina, vuol
tenere aggiornato il lettore circa le vicende elettorali che caratterizzeranno la comunità in
quel momento assai delicato,
attraverso le risposte di coloro
che potrebbero essere i probabili protagonisti della svolta
del governo cittadino. Abbiamo
iniziato con l’intervistare il coordinatore di circolo dell’Italia dei
Valori, Nicola Pizzulli.
Signor Pizzulli, da pochi mesi lei è il segretario di circolo dell’IDV. Come si sta
preparando il suo partito alle imminenti
elezioni amministrative?
«L’Italia dei Valori ha da tempo intrapreso
un percorso democratico che porterà alla
definizione di un programma condiviso e
alla scelta di un candidato sindaco. Visti gli
ottimi risultati ottenuti alle scorse elezioni
regionali, ove il nostro candidato consigliere avv. Pietro Palmitesta, malgrado le contrarietà di molte fazioni del centrosinistra,
conseguì un importante risultato, correremo
da soli, nel senso che faremo una nostra lista con dei nostri candidati. Le previsioni ci
vedono molto favorevoli circa i probabili
risultati finali. Certo abbiamo delle grosse
potenzialità, ci sono giovani che in passato hanno avuto con noi dei buoni risultati,
si vedano ad esempio le liste provinciali
di due anni fa.».
Lei accetta le primarie quale strumen-
to di scelta del candidato sindaco?
«Chi mi conosce sa benissimo che io, alla
vigilia delle elezioni regionali del 2005, fui
tra i promotori delle primarie. Nessuno ci
credeva, tutti avversarono la mia proposta, mi schernirono addirittura, ma io ebbi
il merito di non aver dato retta ai biasimi,
di essermi intestardito, di aver a tutti i costi voluto perseverare nel mio proposito.
E i risultati mi diedero ragione giacché
Niki Vendola risultò poi vincitore non solo
delle primarie, ma addirittura delle elezioni; ed è forse grazie ad esse che noi oggi
abbiamo un governatore regionale efficiente che tutta Italia ci invidia. Bisogna
però essere ben lungi da considerare le
primarie una regola, bisogna piuttosto intenderle come eccezionalità. Con le primarie si
vuole dare un messaggio ai cittadini, ossia
che si è definito un quadro politico ma non un
candidato, che deve in ogni caso annoverare
gente competente. Le primarie risultano essere uno strumento inevitabile proprio di quei
partiti, come ad esempio il
PD, che si palesano divisi in
più fazioni. Nel PD ci sono
attualmente varie anime che
devono far chiarezza, devono cioè far capire ai cittadini
che il loro intento è quello di
provvedere ai bisogni della
comunità e non lottare vicendevolmente per l’accalappiamento delle poltrone. A nulla
valgono le primarie se non
c’è dialogo.».
È vero che avete già un
candidato sindaco?
«Nelle nostre file annoveriamo ottime figure. Noi partiamo sempre da un presupposto: il potenziale candidato
sindaco non deve essere
una persona presa e messa
lì a caso, tanto per. Noi perciò prima di decidere il futuro
candidato ci riuniremo e ci chiederemo: “Qual
è la figura più adatta a gestire per i prossimi
cinque anni gli attuali problemi della cittadinanza?”. Si dice in giro che ci siano persone
giovani e capaci che concorreranno con liste
civiche. Alle elezioni preferiremo parteggiare
con queste persone oneste anziché sostenere i soliti nomi ginosini che oramai (diciamolo
pure) hanno stancato la comunità. Sono disponibilissimo a discutere con dei candidati
giovani e nuovi, a prescindere dal colore politico del centrosinistra».
Com’è stato il vostro ruolo di opposizione
in questi ultimi anni?
«Facciamo parte dell’Italia dei Valori solo da
pochi mesi, ragion per cui il nostro ruolo di
attualità
oppositore all’interno dell’amministrazione è stato scarno. In ogni caso
l’IDV si è fatta promotrice della raccolta firme per tre referendum, ossia
contro la privatizzazione dell’acqua, contro l’introduzione dell’utilizzo dell’energia nucleare e contro il legittimo impedimento. Importanti i risultati
conseguiti giacché Ginosa con le sue ben 987 firme raccolte è stato il
primo comune della provincia di Taranto. Possiamo inoltre farci garante di
un progetto per il futuro, un progetto che mira a sovvertire questo modo
di fare politica e a conferire finalmente una regola al nostro comune, che
è persa da molti anni.».
Quali sono secondo lei i principali problemi della cittadinanza che il
nuovo sindaco si troverà ad affrontare?
«Noi dell’Italia dei Valori riteniamo che il problema principale di Ginosa sia
l’assenza di regole. Nell’edilizia, ad esempio, si ha l’impressione di essere
tornati all’epoca del maggior abusivismo; il nostro paese è pieno di strutture che a prima vista paiono regolari, ma che ad un’indagine seria ed
approfondita risultano poi abusive. Cattiva è d’altronde la situazione delle
strade urbane, composte da vie che si restringono proprio laddove c’è
bisogno di allargamenti, piena di buche e fossette dovute, badate bene,
non all’usura dell’asfalto, bensì all’incuria delle ditte che operano i lavori
di manutenzione sul pavimento stradale (si pensi ad esempio all’ENEL
o all’Acquedotto Pugliese). Poi abbiamo i giovani, senza futuro, ai quali
non viene data speranza alcuna, costretti ad emigrare al settentrione o,
peggio ancora, all’estero, alimentando così il tanto diffuso fenomeno della
fuga dei cervelli. Io credo che il ruolo della politica sia quella di creare dei
presupposti per far crescere il territorio; solo così si potranno dare nuove
opportunità occupazionali. Ecco perché resto dell’idea che se l’amministrazione e l’opposizione non muovono un dito per accattivare aziende
nell’area ginosina, il nostro diventerà sempre più un paese di vecchi. Poi
c’è l’agricoltura, ridotta sul lastrico. Urge il cambio di strategia, l’amministrazione deve proporre, indirizzare i coltivatori a promuovere delle cooperative, ad adottare tutte le misure precauzionali affinché il prodotto non
venga svenduto. Il turismo. Dobbiamo sfruttare al massimo quelle che
sono le bellezze della nostra terra, ossia il mare e la gravina, in modo che
esse possano creare un tornaconto economico utile per l’intera comunità:
Ginosa Marina non può vivere solo due mesi l’anno. Nel valorizzare le
magnificenze della nostra zona non dobbiamo inventare nulla, ma solo
imitare chi l’ha già fatto, peraltro con ottimi risultati, prima di noi».
Quali sono le prerogative a cui il futuro sindaco ginosino dovrà attenersi per un governo cittadino efficiente?
«C’è assoluto bisogno di serietà. Il futuro sindaco ginosino dovrà essere
un profondo conoscitore del territorio, dei problemi ad esso pertinenti e
pronto ad adoperarsi per la loro soluzione, dovrà essere capace di governare, serio e scevro da compromessi con le forze interne ed esterne della
maggioranza. L’Italia dei Valori, sia a livello provinciale che regionale e
nazionale, sta guardando con molta attenzione a Ginosa. E continuerà a
farlo, a prescindere dai risultati elettorali.».
Liborio Patimisco
Errata corrige
Nel numero scorso, nell’articolo “Vertenza Miroglio: ancora una fase interlocutoria”, di Rosa Pavone, per un refuso di stampa sono saltati i nomi dei
consiglieri Pietro Lospinuso e Augusto Pardo, presenti alla trattativa romana. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli interessati.
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
13
COMICATO STAMPA
La Svolta
Prevenzione. Questa è la
parola d’ordine quando si
parla di sicurezza sul lavoro. Più che altro dovrebbe
esserlo, almeno a giudicare da quanto si sostiene
nella mole di documenti e
leggi prodotti negli ultimi AGL
anni con precisi obblighi a
carico dei datori di lavoro.
Le morti bianche, però, di
tanto in tanto, tornano prepotentemente alla ribalta e
alla prevenzione si sostituisce la corsa alla risoluzione delle
Comunicato Stam
emergenze. Inutile quando la tragedia è ormai avvenuta.
n.3
Sembra mancare la volontà da parte di imprese, singoli
o
aziende di regolarizzare la posizione dei dipendenti. Se i datori
di lavoro nonQuesta
tutelano
dei dipendenti
Prevenzione.
è la
la salute
parolafisica
d’ordine
quando simanparla di sicu
tenendo infrastrutture fatiscenti, macchinari non a norma,
giudicare da quanto si sostiene nella mole di documenti e legg
orari estenuanti, figurarsi l’attenzione che possono riservare
datori di lavoro. Le morti bianche, però, di tanto in tanto, to
alla componente psicologica. Una visione distorta e miope,
sostituisce
corsa
alla risoluzione
delle
emergenze.
Inutile q
che
non tiene la
conto
di quanto
un intervento
atto
ad eliminare
volontà
da parte
singoli o aziende
regolarizzare
la
i fattori
di stress
sia di
in imprese,
grado di apportare
vantaggidianche
per
la salutestessa.
fisica Anche
dei dipendenti
mantenendo
infrastrutture
l’impresa
in questo caso
la prevenzione
spes- fatis
sol’attenzione
latita, lamentele
e richieste
dei lavoratori
non vengono
che possono
riservare
alla componente
psicologic
prese
in considerazione.
Nemmeno
a parlarei fattori
poi di prevenquanto
un intervento atto
ad eliminare
di stress sia i
zione,
nelincaso
in cui
la legittima
esigenza
venga
rivendicata
Anche
questo
caso
la prevenzione
spesso
latita,
lamentele e ri
dalla grossissima fetta di lavoratori in nero. Tutto ciò avviene
Nemmeno a parlare poi di prevenzione, nel caso in cui la legi
a discapito delle tante azioni di prevenzione elaborate anche
nero.
Tutto
avviene
a discapito
delle tante azion
in lavoratori
relazione in
allo
stress
da ciò
lavoro
correlato.
L’Associazione
lavoro
correlato.
Politico-Culturale “PROGETTO PER LA SVOLTA” nell’ambitoL’Associazione
delle proprie iniziative
di sostegno“PROGETTO
a Telethon 2010,
venerPolitico-Culturale
PER LA
SVOLTA” n
dì 3 dicembre p.v. alle ore 18 presso il Teatro Alcanices di
2010, venerdì 3 dicembre p.v. alle ore 18 presso il Teatro Alca
Ginosa presenterà il libro LA FORMAZIONE NELLA SICUSICUREZZA
SUL LAVORO
di Nunzio
Leone.
REZZA
SUL LAVORO
di Nunzio
Leone.
Interverrano all’iniInterverrano
all’iniziativa:
ziativa:
Ing. Domenico
Rosato (Moderatore e coordinatore)
Ing. Domenic
Ing. Giulio Pinto (Associazione Italiana Esperti Sicurezza)
Per.Ind. Leonardo Antonio Monopoli (RSPP del Gruppo
Na(Moderatore
e co
tuzzi) Dott. Claudio Cavaliere (Presidente dell’Ordine dei
Consulenti del Lavoro di Taranto) Sig. Luigi Fiore (RLSIng.
– Giulio
(Associazione
Coordinatore dei Rappresentati dei Lavoratori
per la Sicu-Italiana
rezza Natuzzi) Sig. Luigi Lamusta (Segretario
Provinciale
Per.Ind.
Leonardo An
FILLEA CGIL) Avv. Nunzio Leone (Autore del Libro) ...con viva preghiera di pubblicazione e di partecipazione. (RSPP del Grupp
IL PRESIDENTE
Dott. Claudio
Ing. Domenico
Rosato
(Presidente
dell’Ordine
dei Consu
Sig. Luigi
(RLS – Coordinatore dei Rappresentati de
Sig. Luigi La
(Segretario Provincia
Avv. Nunzio
(Autore del
…con viva preghiera di pubblicazione e di partecipazione.
Ginosa, lì 30 novembre 2010
14
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
ADMO – 20 anni d’Amore
1990 - 2010
L’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), ha iniziato il suo cammino di sensibilizzazione, in ambito nazionale, nell’anno 1990
con appena 4363 iscritti.
Dopo appena un anno ci fu la prima donatrice
italiana di midollo osseo.
Dopo questo gesto bellissimo dopo qualche
anno si arriva al traguardo di 100.000 potenziali donatori.
Dopo ventanni i valori numerici hanno ben al-
Soddisfazione di Sala e Lospinuso (PDL) per l’accoglimento da parte del TAR del
ricorso dei geometri.
I Consiglieri Regionali PDL Arnaldo Sala e Pietro
Lospinuso in una nota esprimono “sincera soddisfazione per l’accoglimento da parte delle TAR
del ricorso degli Ordini dei Geometri contro una
circolare della regione che ne limitava arbitrariamente le competenze professionali, suscitando
proteste documentate da parte di consiglieri regionali di tutti i gruppi”.
“Sull’argomento –proseguono i Consiglie-
tro spessore: 387.852 sono i donatori, pronti al
trapianto, iscritti in Italia. Duemilacinquecento
i pazienti in ricerca, ma soprattutto è arrivata
al 60% la probabilità di successo; pur tuttavia
non è sufficiente perché il 40% degli ammalati
non riescono a sopravvivere.
“ Poter salvare una vita è possibile”!! La sezione ADMO di Ginosa
presente sul territorio da circa 15
anni, continua insistentemente alla
sensibilizzazione della donazione.
Sino ad oggi abbiamo tipizzato ben
320 potenziali donatori.
Chi può donare ? qualunque individuo di età compreso fra i 18 e i
40 anni per la tipizzazione, invece
fino ai 55 anni per la donazione.
Coscienti di divenire uno dei pochi
donatori che, una volta chiamati a
rispondere della propria disponibilità debba avere consapevolezza
di poter contribuire al tentativo di
salvare una vita di un individuo,
che molto spesso è un bambino.
Domenica 5 dicembre Vi aspettiamo in piazza IV Novembre per
l’appuntamento annuale : “UN
PANETTONE PER LA VITA”.
La sede sociale dell’ADMO a
Ginosa è in via Tempio n°40, aperta nelle ore
serali, per informazioni telefono del responsabile Sig. Antonio Guarino 099.8292395 – cell.
3406034967.
Il responsabile Admo – Ginosa
Antonio Guarino
ri PDL- il Consiglio è chiamato nella prossima
seduta a votare un ordine del giorno bipartisan
chem approvato, eviterà inutili, ulteriori ed onerosi contenziosi.
Non si può peraltro non rilevare che le disfatte legali, anche clamorose, della Regione di Vendola
si susseguono a ritmo quotidiano, e domandarsi
se gli atti della Regione siano realmente affidati,
a tutti i livelli, a competenze adeguate, considerando anche –per esempio- che il Dirigente dell’Avvocatura, già parlamentare pidiessino, è il dipendente regionale meglio pagato di tutti, all’interno di una casta tanto super-retribuita quanto
politicamente organica. Per non parlare di consulenti ed incaricati, notoriamente abbondanti,
unanimemente schierati ed anch’essi generosamente compensati.”
Affitto di immobile
per uso abitativo
ammobiliato
Nel caso di affitto di un immobile per
uso abitativo, ammobiliato, il compenso relativo al noleggio di beni mobili,
che va separatamente indicato nel
contratto, va considerato “reddito diverso” e come tale tassato ai sensi
dell’art. 67 del TUIR 917/86. La parte
del canone relativa all’immobile potrà
essere tassata con l’imposta sostitutiva del 20%, ovvero, la cedolare secca,
la cui attuazione non è ancora vigente, in quanto la norma istitutiva non ha
concluso l’iter di approvazione.
Detrazione per risparmio energetico
I benefici fiscali relativi al risparmio
energetico (55%) scadono il 31 dicembre 2010. La bozza della legge finanziaria 2011, che è stata già approvata
dalla Camera, proroga il predetto termine, introducendo però l’obbligo di
utilizzo in 10 rate.
Pertanto anche nel 2011 si potrà usufruire di tali benefici per gli interventi di
riqualificazione energetica sulla base
del principio di cassa, ovvero per lavori pagati con bonifico bancario entro
l’anno.
Resta fermo l’obbligo della trasmissione all’Enea della prescritta documentazione entro 90 giorni dalla fine dei
lavori.
Detrazione per lavori di ristrutturazione
Ai fini della detrazione del 36% sui costi
di ristrutturazione di un appartamento
alla comunicazione preventiva da inviare al Centro Operativo di Pescara va
allegata copia della DIA (dichiarazione
di inizio attività) presentata al Comune,
sostitutiva della SCIA (segnalazione
certificata di inizio attività) sulla base
dell’art. 49 della legge 122/2010 in vigore dal 31 luglio 2010.
Dott. Mario D’Alconzo
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Riprendiamo le nostre
interviste con i protagonisti di RG STUDIO,
una voce, uno speaker
che ogni giorno ci tiene
compagnia con il suo
“Gran Mattino”. Oggi,
appunto, porremo qualche piccola domanda a
chi rallegra tutte le nostre mattine dalle 10.00
alle 12.00 , tutti i giorni dal
lunedì al venerdì, Maurizio
Ranaldo.
Ciao Maurizio, hai mai
avuto delle esperienze
precedenti in radio?
«Certamente, ho collaborato con tante Radio, la prima fu Radio Ginosa e poi,
per motivi di studio, ho collaborato con diverse altre
emittenti, tra tutti ricordo
Bologna e Milano dove ho
vissuto per oltre 20 anni e
collaborato con diverse Radio locali.»
Secondo te come ha risposto la cittadinanza,
dopo ben 15 anni di assenza, a questa nuova
realtà?
«Sicuramente una risposta molto positiva. La cosa che mi rende
orgoglioso della nostra Radio é il
fatto che tutti la vedono come una
Radio molto seria, professionale e
ben diretta. Stiamo cercando di da-
Le interviste di
sere sempre presenti nel
sociale, nelle manifestazioni benefiche e in tutto quello che riguarda il nostro territorio. Infatti RG Studio sovente è Media Partner delle manifestazioni del nostro
paese e non solo, a breve
delle grosse novità…»
Futuri progetti personali?
«Con RG STUDIO sicuramente i miei progetti personali si potranno realizzare, ho
una forte passione per la Radio e per la Musica ed è quello che voglio trasmettere al
mio pubblico.»
Un’ultima cosa, puoi ricordarci il modo per interagire
con te e gli altri tuoi colleghi?
«Certo, potete mandarci degli
sms al numero 331 169 8888
; potete vederci in diretta audio & video sul sito www.radiorgstudio.it o ancora potete mandarci delle e-mail all’indirizzo info@radiorgstudio.
it
Ringraziamo Maurizio e tutta la redazione che come sempre ci
accoglie calorosamente. Noi continueremo le interviste ad altri collaboratori di RG STUDIO in modo da
essere sempre aggiornati.»
Floriana Ribecco
Risponde Maurizio Ranaldo
re il meglio ogni giorno e gli ascolti
ci danno ragione. Diventerà di sicuro un grosso network.»
Tu come il Presidente hai delle
nuove idee per promuovere la radio?
«Certo. La miglior maniera é es-
17
18
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Incontro Scuola-Azienda
La banca di credito
Cooperativo di Marina di
Ginosa incontra i giovani
A scuola di banca, a scuola, in banca. Come si fa un investimento?
Come si ottiene un finanziamento, quali sono le regole e requisiti?
A queste ed altre domande hanno cercato una risposta i ragazzi dell’Istituto per il commercio e di grafica pubblicitaria, “Marisa
Bellisario”, di Ginosa. Venti di loro, selezionati per classi e per
meriti, accompagnati dalla professoressa di Economia aziendale
Anna Stratigò, nella sala delle assemblee della Banca di Credito
Cooperativo di Marina di Ginosa, hanno incalzato il presidente e il
direttore dell’Istituto di credito, con una fitta serie di domande sulla
crisi economica, su metodi e modalità del sistema bancario, sulle
ricadute positive e negative sul Territorio, sulle direttive europee
del settore, con particolare attenzione al trattato Basilea 2, a protezione del risparmio e su molto altro ancora.
“Il colloquio – ammette soddisfatta la professoressa Stratigò – si è
presto trasformato in una vera e propria lezione frontale, un vero
e proprio ping pong tra i ragazzi e i loro interlocutori. Una lezione frontale, in quello spirito di coinvolgimento e di partecipazione,
di messa in rete e di fruizione degli strumenti cognitivi, che spazi
dal teorico al pratico e che costituisce uno dei punti di eccellenza
della nostra didattica. La scuola – continua la professoressa Stratigò – non è un mondo a parte, ma un’agenzia interagente, in un
continuo interscambio, di stimolo e di arricchimento con le realtà
esterne e territoriali”.
Scuola oltre la scuola dunque, con un bagaglio che si fa esperienza su e per il Territorio. “I ragazzi non ci davano tregua - rileva
il Direttore Generale della Bcc jonica Antonio Gallitelli – abbiamo
parlato dei flussi macroeconomici e del ruolo di una banca come la
nostra nella gestione dell’economia domestica. Ma ci hanno incalzato anche sui criteri di accesso al credito e sulle norme di tutela
del risparmio in Basilea 2. Un incontro che ci ha molto arricchito”.
Viva soddisfazione nelle parole del Presidente della Banca di Credito, dottor Francesco D’Alconzo: “Ci siamo imbattuti in un auditorio sorprendente, che ci ha stupito e spiazzato. I ragazzi sono
subito entrati nello spirito e negli intenti delle Banche di credito
cooperativo. Hanno subito capito come una banca come la nostra
sia intimamente interconnessa con il nostro territorio, come risponda in maniera organica ai suoi bisogni e alle sue prospettive di sviluppo, senza mai abdicare al proprio ruolo sociale. Tra loro, forse
– ha rilevato il Presidente D’Alconzo – ci saranno gli imprenditori di
domani. Tra loro abbiamo ritrovato l’entusiasmo e l’attaccamento
al territorio che è alla base del nostro impegno. Se una banca,
specie la nostra, col suo scopo mutualistico e sociale, programma
e costruisce il futuro, ragazzi come gli studenti del Belisario, sono
una bella speranza”.
Scuola di credito, ma anche di vita. Un’esperienza da ripetere.
Michele Pacciano
attualità
Essere anziani ancora
con la gioia di vivere è
possibile!
Parte con questa presentazione un importante congresso che ha impiantato le sue radici nella Residenza Villa Genusia, sabato 27 novembre in
Marina di Ginosa, un appuntamento formativo che ha visto destinatari
25 medici e 25 infermieri per raggiungere le conoscenze adeguate sulle dinamiche che accadono nei percorsi clinici di cura e assistenza nelle
strutture sanitarie e socio assistenziali, con lo scopo di mantenere elevata
ed al passo con i tempi la professionalità degli operatori della Sanità, un
corso ECM (educazione continua in medicina) che poneva fra i temi fondamentali LA CURA E L’ASSISTENZA NELLE STRUTTURE SANITARIE
E SOCIO ASSISTENZIALI. Il fondatore della rinomata struttura innovativa
“Villa Genusia” il Dr. Franco Castria ha “inaugurato” il corso con una breve
ma concreta descrizione della sua residenza fatta da una serie di servizi
Integrati sanitari, riabilitativi, educativi e socio-assistenziali.
La RSSA è una struttura per anziani non autosufficienti totali e parziali non
assistibili a domicilio, bisognosi cioè di servizi sanitari, riabilitativi, educativi
continuati, riportando l’importanza che il corso ECM possiede sulla tempestività di una ricerca scientifica nell’assistenza al soggetto fragile che è
l’utente /cliente.
E’ seguito l’intervento del prof. Pietro Sangiorgio Psichiatra che approda al
congresso comunicando con straordinaria chiarezza i percorsi clinici assistenziali che si riscontrano nelle sindromi demenziali che la nostra società
si trova ad affrontare, in seguito allo sporadico innalzamento dell’aspettativa di vita, nettamente aumentata attraverso numerosi cambiamenti che
l’uomo ha saputo apportare all’ecosistema che lo circonda, con l’obbiettivo
di debellare alcune patologie che la demenza senile comporta.
La patologia demenziale, infatti, si esprime clinicamente come compromissione globale delle funzioni cognitive, come declino delle capacità intellettive ed attentive, con la conseguente compromissione della vita di relazione e della capacità d’adattamento, alle molteplici e mutevoli esigenze della
vita quotidiana occorre pertanto una particolare attenzione nell’individuare
uno dei punti più delicati della questione: la diagnosi precoce nei primi 2,3
anni della patologia, attraverso il ruolo dinamico e fondamentale che assume il medico di famiglia, può influenzare infatti tutto il successivo decorso
del paziente, il processo di cura, di assistenza.
Un anziano che sembra presentare gli iniziali sintomi di una depressione
se non curato adeguatamente può giungere al manifestare poi le problematiche di una concreata depressione, l’Italia, infatti, sembra raggiungere un tasso di suicidio di anziani nettamente maggiore dell’Inghilterra e
questo accade perché non si attua un’adeguata assistenza e accoglienza
dopo l’analisi della diagnosi, è essenziale non sbagliare per non riscontrare quel sistema perverso che può per tanto danneggiare l’utente.
A queste affermazioni in seconda battuta giunge il responsabile scientifico, il Dr. Francesco Pizzulli che definisce questa impresa sociale, senza
fine di lucro, “non profit” convenzionata, con una retta a carico dell’ospite
e pone fra gli obbiettivi principali la creazione di un valore e il rispetto
per le persone, per l’utente-cliente, per l’uomo, che questa cooperativa
possiede, grazie anche alla presenza delle “sentinelle”, caratterizzate da
un preparato staff che mira ad effettuare interventi precoci, il lavoro dell’operatore pronto ad accogliere il soggetto demente necessita del pieno
attualità
del nucleo familiare che viaggia in simbiosi
con le problematiche del paziente, occorre per tanto che via sia un’opera che non
permetta di attivare i meccanismi del burnout per chi esercita la professione d’aiuto,
la possibilità nel trovarsi a stretto contatto
quotidianamente con soggetti bisognosi dà
la facoltà di verificare con i propri occhi il
processo e l’evoluzione della patologia
che si manifesta, permette di intraprendere le terapie idonee con l’occhio vigile di
un’équipe che individua tutte le sfumature
del decorso assistenziale plasmandole poi
con interventi mirati sul soggetto, operando a stretto contatto con quella che risulta
essere, o meglio, è la storia dell’umanità,
la nostra storia ci incita ad apportare un
sorriso nelle loro giornate fieri di entrare in
contatto con questi soggetti.
Il rapporto fra il medico di struttura e il
medico di famiglia è fondamentale per la
diagnosi,è principale per l’accoglienza e
può permettere anche un corretto ritorno
alla propria residenza domiciliare, anche
se si nota evidentemente come l’utente
arriva al sentirsi a casa propria nella sua
camera, nella sua stanza fatta di spazi personalizzabili, nella giornata fatta di continue attività che stimolano i processi fisici
e le continue sollecitazioni psico cognitive,
aspetto fondamentale per un soggetto demente, come un soggetto che presenta la
sindrome di Alzheimer per cui al momento
sono state proposte diverse strategie terapeutiche per provare a gestire clinicamente il morbo.
Tali strategie puntano a modulare farmacologicamente alcuni dei meccanismi
patologici che ne stanno alla base, integrando interventi psicosociali, cognitivi e
comportamentali, che hanno dimostrato
effetti positivi, sinergicamente all’uso dei
presidi farmacologici, nel miglioramento
sintomatologico e nella qualità della vita
dei pazienti e dei caregivers, si sposta
l’attenzione fra le tecniche farmaceutiche
utilizzate, un aggiornamento completo sui
farmaci idonei per la cura delle differenti
patologie che si riscontrano in geriatria.
Nel paziente geriatrico infatti numerose
sono le “situazioni”in cui una famiglia se
non con un corretto sostegno e una corretta guida non può adempiere, bisogna
cercare di far conoscere così le molteplici
opportunità che una R.S.S.A, R.S.A. o un
C.D. può offrire, il paziente e la famiglia diventeranno un gruppo inossidabile che utilizzerà il servizio come sostegno nel pieno
rispetto della DIGNITà il non sentirsi estranei ma “padroni”della loro casa,della loro
vita ... gli operatori vengono definiti ospiti
in una casa di soggetti bisognosi al servizio di questi ultimi, il trattamento riabilitativo caratterizzato da numerose terapie, con
la consapevolezza che solo una corretta
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
accoglienza,un corretto trattamento può
fruttare benefici, in un ambiente territoriale
che purtroppo possiede grandi carenze di
strutture complete come Villa Genusia.
Un’ulteriore intervento del Dr. Pizzulli sposta l’attenzione sulla necessità di collaborazione con le ASL di Taranto grazie alla
quale vi è la valutazione per un servizio di
ricovero con la percezione di una sfida,una
sfida territoriale, sanitaria e sociale che può
esser vinta o persa, ma che con la passione
trapelata nel discorso del congresso si vuole e si può vincere!
Una visione sull’ambiente terapeutico che si rileva nella struttura ci viene reso comune dalla referente I.P.
Direttore Organizzazione e Logistica della
Residenza Daniela Ugolini che presenta
le caratteristiche di una corretta assistenza quotidiana affidata alla continuità, senza sradicare né incatenare il soggetto ma
volta a sostenere”il vecchio”, una persona
nuova,una nuova realtà con il bisogno che
si pone tramite una conoscenza adeguata
e concreta al gruppo...alla famiglia che non
accetta inizialmente i cambiamenti, non conoscendone i sintomi e i problemi della patologia divenendo un supporto impegnativo
per quella famiglia che non può e non deve
essere esente dall’esser sempre presente, l’accoglienza avviene con la presenza
completa degli operatori che hanno come
obbiettivo il malato, il soggetto, farlo sentire
a casa, grazie anche alla presenza di una
psicologa che stipula un piano d’assistenza
che prenda in carico il passato, gli interessi
e la vita dell’utente.
Si cerca di rendere quella che prima cessa di esser esistenza,ma attesa della morte nuovamente VITA!Bensì occorre fare
una distinzione, non si tratta di un servizio
ospedaliero ma di una casa professionale
che basa le fondamenta nella vita che torna ad esser tale, gli elementi fondamentali
che possono far decollare la struttura sono
infatti le caratteristiche essenziali quali: rispetto, empatia, professionalità, capacità e
cordialità.
Un meritato discorso che porta l’attenzione
sul PAI(piano assistenza individuale) uno
strumento di sintesi che rappresenta globalmente la persona con una stesura adeguata che deriva dall’apprendere le notizie
raccolte di ambito sanitario, assistenziale,
psico-sociale con i riferimenti alla storia
dell’utente/cliente, alle preferenze e inclinazione e alle aspettative rispetto al soggiorno tramite un equipe formata da medici,
infermieri professionali, oss, operatori della
riabilitazione, operatori sociali(animatore,
educatore assistenziale e psicologo).
L’ambiente è istituito per esser sicuro e
dinamico, ampio e luminoso generato per
la riabilitazione, per rendere attivo il soggetto tramite la creazione di vere e proprie
vie residenziali grazie all’importante figura
19
di Case Manager un importante agente di
cambiamento all’interno della struttura assistenziale, in quanto ha il compito di sperimentare, implementare e diffondere un
nuovo sistema di assistenza al paziente è
uno strumento empirico nella realizzazione di un percorso di cura. Poiché occorre
tener presente che un operatore non può
lavorare se non considera l’uomo che ha di
fronte!L’anziano......noi,fra qualche anno!
Il corso effettuatosi in Marina di Ginosa risulta esser sempre più intenso e significativo procedendo con l’intervento effettuato
dalla giovane dr.ssa Chiara Dell’Aquila,
Psicologa della residenza, che pone le attenzioni sulle problematiche vere di stress
che il caregiver fornitore di assistenza informale più propriamente detto come persona
responsabile che, in ambito domestico, si
prende cura di un soggetto non autonomo
o disabile, può risentire,differente dall’assistenza formale che caratterizza una figura
professionale, è di necessaria importanza
infatti passare a i familiari la conoscenza
delle tecniche necessarie anche solo per
l’ausilio domiciliare, riscontrando che chi
apporta 24 ore su 24 assistenza senza
gli adeguati contesti,s enza le adeguate
conoscenze,può manifestare stress,ansia
,frustrazione oltre al senso di abbandono.
La residenza sanitaria cerca di adempiere a tali ulteriori problematiche facendosi portatrice di un carico sociale più che
individuale,tramite un supporto al cargiver.
Il corso ha trovato il suo epilogonell’esposizione degli aspetti clinici e le tecniche
di riabilitazione con la presentazione dei
casi,e l’elaborazione di piani di assistenza.
Le idee ispirate dal coraggio che questa
conferenza ha saputo porre in essere sono
paragonabili a delle pedine negli scacchi,
potrebbero esser mangiate ma se vi è un
corretto lavoro di gruppo una completa
partecipazione della ASL TARANTO, dei
distretti Socio Sanitari,dei servizi sociali di
Taranto e provincia e di tutte le associazioni competenti del territorio si può dare
avvio ad una partita vincente, la svolta per
qualcosa di migliore e di concreto situato
nel nostro territorio che porti un valido servizio a favore del cittadino troppo spesso
dimenticato,si parte verso un processo di
scientificità volto a dare istruzione e aggiornamenti adeguati a i valorosi elementi che
possediamo nella nostra comunità, può
esser fonte di cambiamenti, gli stessi che
tutti sappiamo e desideriamo, quei cambiamenti che possono generare benefici territoriali. Vince solo chi è convinto di poter
vincere e questa speranza per il futuro dei
nostri cari ci apre nuovi orizzonti verso una
vita sociale e familiare di qualità.
ANNALISA GIOVE
20
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
«Il Paradiso dei Cafoni» arriva a Marina di Ginosa
La Pro Loco di Marina di Ginosa e L’Arci di Ginosa insieme per solidarietà a “Casa Gioia”
Solidarietà è il sostantivo utilizzato per
la corsa alla beneficienza che approda il 2 dicembre in Marina Di Ginosa
che vede protagonista la rappresentazione della commedia “IL PARADISO
DEI CAFONI” generata e idealizzata
dall’ARCI “IL PONTE” Ginosa.
Questo treno di sostegno “assistenziale” che ha conseguito nelle precedenti manifestazioni obbiettivi importanti, avanza la sua marcia affiancato
dall’Associazione Turistica Pro Loco
di Marina Di Ginosa che già negli anni passati ha saputo dar dimostrazione
di un grande impegno solidale verso le
problematiche sociali che affliggono la
nostra realtà.
Abbiamo così ascoltato il segretario
della Pro Loco, il signor Vinicio Spirito
(nella foto) sulle aspettative che si incentrano su questa manifestazione.
Signor Vinicio mi parli di questo appuntamento, che vuole chiamare in
causa noi marinesi, al sostegno di
una comunità sorretta da i Nuovi
Orizzonti e quale scopo risiede.
«Lo scopo della manifestazione che
si terrà nella nostra borgata ha come
principale obbiettivo la raccolta fondi
verso una comunità denominata “CASA GIOIA” residente in Marino nella
provincia di Roma; questa comunità
infatti ha l’onere di raccogliere ragazze
con esperienze di vita molto differenti, dai trascorsi difficili che hanno portato alla deviazione del loro cammino
esistenziale verso i più disparati disagi
che macchiano la società odierna».
In quale occasione avete avuto il
piacere di conoscere questa comunità?
«Abbiamo incrociato questo gruppo
l’estate scorsa, grazie ad una meravigliosa coincidenza … il gruppo infatti veniva condotto magistralmente da
una nostra conterranea SUOR PAOLA
SASSI, che ha desiderato portare sette ragazze giunte ormai al termine del
percorso di recupero nella sua terra
natia. Contattando il presidente della
Pro Loco il signor Pietro Pioggia il quale ha
annunciato la richiesta al consiglio di am-
ministrazione si è giunti all’accoglienza di
queste ragazze presso il Camping Internazionale. Conserviamo un ottimo ricordo con
la consapevolezza che queste ragazze
hanno trascorso un’esperienza grandiosa, grazie anche alla guida e protezione
del presidente Pietro Pioggia che le ha
volutamente accudite come una chioccia preservandole e accompagnandole
nella vacanza. Questo settembre fra l’altro abbiamo avuto modo di visitare “CASA GIOIA” percependo le difficoltà che
queste ragazze affrontano per sbarcare
il lunario poiché l’unico modo per conoscere davvero i problemi è accostarsi a
quanti vivono quei problemi e trarre da
essi conclusioni … guardare con i proprio occhi l’impegno e la tenacia per riuscire a fare qualsiasi lavoro, anche il più
umile, per sostenere anche le consorelle che risiedono nella struttura, vivendo con umiltà e carità, ci ha mostrato le
problematiche e le difficoltà quotidiane
che affrontano queste ragazze».
Ricapitolando signor Vinicio cosa accadrà il 2 dicembre?
«La nostra associazione cercherà di invitare la cittadinanza alla partecipazione
della manifestazione, con la garanzia
di intrattenere abilmente, attraverso un
coinvolgente spettacolo che i soci dell’Arci di Ginosa presenteranno ai cittadini che aderiranno al sostegno di questo inderogabile incontro; si terranno per
tanto due spettacoli che coinvolgeranno
i ragazzi dell’Istituto comprensivo RAFFAELE LEONE grazie alla disponibilità
che il preside prof. Vincenzo Calabreseci ha conferito e una manifestazione serale presso il cineteatro LA PINETA; sicuri e speranzosi di una risposta attiva
dei nostri concittadini.»
Tutti gli uomini sono presi da una rete
inestricabile di reciprocità. Sono legati dal tessuto di un destino unitario, ciò
che riguarda uno coinvolge tutti, noi tutti attendiamo pertanto che questa commedia sbarchi a Marina di Ginosa, per
incamminarci verso un senso di solidarietà che ci coinvolga! Pronti per una
nuova esperienza, per un sostegno concreto augurando alla commedia di raggiungere l’obbiettivo prefissatosi, ragion
per cui se si fa del bene si vive bene.
Annalisa Giove
attualità
Comunicati stampa
Lospinuso (PDL): “Taranto non si opponga al suo sviluppo. Rilanciare la cultura industriale””.
Il Consigliere Regionali PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“Con il finanziamento della piastra logistica
del Porto, che sbloccherà fondi per 165 milioni di euro, il Governo-Berlusconi ha dato un’ulteriore conferma della sua grande
attenzione alle problematiche dello sviluppo di Taranto e della sua Terra. Lo avevano infatti preceduto la definizione ed il finanziamento dei dragaggi per 80 milioni di
euro, la messa a norma e la riapertura delle strutture dell’Arsenale e la destinazione
ad esso di ingenti risorse recentemente annunciata dall’Amm.Branciforte nel massimo riconoscimento del suo primario ruolo
strategico.
Né è mancata la risposta del Governo alle
enormi sofferenze della nostra agricoltura,
con l’istituzionalizzazione degli sgravi contributivi per oltre 800 milioni di euro ed un
rinnovato sostegno alle politiche di irrigazione.
Tanto più significativa è questa attenzione, certificata qualche mese fa da un pubblico e solenne ringraziamento del sindaco
Stefano, ove si considerino le contestuali distrazioni del Governo-Vendola, che ci
hanno fatto perdere 56 milioni per il risanamento dei Tamburi, 25 milioni per quello
del Mar Piccolo e 20 per il Distripark, per
non parlare delle pesanti discriminazioni ai
danni della Sanità jonica, in corso di spietato smantellamento.
Ma la suddetta, documentata e reiterata,
attenzione del governo nazionale rischia di
vanificarsi in assenza di un contestuale impegno delle Istituzioni locali, tutte rovinosamente di sinistra, a rendere operativi i progetti in questione ed a dar seguito anche
agli altri in attesa di loro risposte, in funzione di una complessiva strategia di sviluppo
che preservi e promuova l’occupazione.
Penso alla piattaforma ENI, il cui ampliamento ed ammodernamento peraltro ridurrebbe le emissioni, sulla quale il Presidente
della Provincia aveva pure espresso un timidissimo consenso. Penso anche alla necessità di non far vivere alla giornata l’ILVA,
alla quale non esistono alternative capaci
di garantire lo stesso impatto economico,
di fatto scoraggiandone gli investimenti anche di natura ambientale e alimentandone
le tentazioni di delocalizzazione.
Penso in genere ad un rilancio di cultura industriale, che non esorcizzi le occasioni di
crescita, ma le sappia realizzare con determinazione all’insegna della sostenibilità.
Su tutti questi temi, senza timore di sfidare il frastuono di movimenti sempre e comunque “contro”, è arrivato il momento che
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
la Taranto operosa e silenziosa, che paga
il prezzo del mancato sviluppo e delle crisi
occupazionali, si pronunci e si mobiliti.”
*****
Lospinuso (PDL): “Introna ha sbagliato
bersaglio sui fondi CIPE. E Galan va ringraziato per l’istituzionalizzazione degli
sgravi previdenziali alla nostra Agricoltura.”
Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“Evidentemente sovraccarico dal sempre
più arduo compito di difendere l’indifendibile, e cioè il suo sempre più latitante Governatore latitante perfino dai suoi pur pazientissimi compagni socialisti, il nostro pur
amatissimo Presidente Introna non ha letto
bene quanto dichiarato dal Ministro Galan
in ordine ai progetti approvati dal CIPE. Se
infatti lo avesse fatto, invece di scomunicare il Ministro avrebbe dovuto bacchettare i
governi regionali del Sud, compreso il suo,
che (ha fatto presente il Ministro, evidentemente nell’intento di spronarli a mettersi finalmente a lavorare sul serio) si sono visti
finanziare i progetti che avevano definito, e
che pertanto sono i soli responsabili del rapporto obiettivamente sperequato tra Nord e
Sud negli stanziamenti di cui sopra.
Galan d’altronde è il Ministro che è riuscito,
in condizioni difficilissimi, a varare una storica istituzionalizzazione, definitivamente
superando anche la precarietà delle proroghe, degli sgravi previdenziali per la nostra
Agricoltura, che era la prima e più urgente
istanza del nostro mondo delle campagna,
all’uopo strappando, strutturalmente e non
più soltanto contingentemente, a Tremonti
oltre 800 milioni di euro.
Di questo, che si deve anche alle pressioni
nostre e dei nostri parlamentari, va dato atto a lui ed al Governo-Berlusconi nella sua
interezza.”
*****
Lettera aperta di Lospinuso (PDL) al
Presidente di Confindustria jonica.
Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha scritto al presidente di Confindustria tarantina Luigi Sportelli la seguente
lettera aperta:
“Caro Presidente, ho letto con la doverosa attenzione la Tua lunga lettera di benvenuto al Presidente Marcegaglia, nella quale ho rinvenuto, insieme ad una ineludibile
preoccupazione per le condizioni obiettivamente pesanti dell’economia jonica nel suo
complesso, un’analisi ampiamente condivisibile delle loro problematiche e delle loro
possibili soluzioni, anche con talune ferme
posizioni che, molto meno autorevolmente,
tento di sostenere anch’io, che mi picco di
ritenere irrinunciabile un rilancio di cultura
e di politica industriale per una ripresa del
nostro sviluppo e cioè anche delle fonti del
nostro lavoro, previa caduta dei troppi “no”
21
e dei troppi vincoli che ci impediscono di utilizzare al meglio le nostre migliori potenzialità. Mi permetterai soltanto di rilevare cheforse perché stretto in un sistema di potere locale totalmente inclinato a sinistra- sei
stato quantomeno ingeneroso nei confronti
di un Governo nazionale che, per quanto ha
fatto e sta facendo per Taranto, ha invece
meritato qualche mese da perfino un pubblico ringraziamento da parte del Sindaco
Stefano, evidentemente meno condizionato di Te da pur comprensibili necessità “politiche”.
Questo è infatti il Governo nazionale che
ha già messo a norma e riaperto le strutture dell’Arsenale, definito e co-finanziato un
progetto da 80 milioni di euro per i dragaggi del porto,
riconosciuto –come ci ha detto qualche settimana fa l’Ammiraglio Branciforte- il primario ruolo strategico sempre del nostro Arsenale cui sarà destinata gran parte delle ingenti risorse disponibili (150 milioni di euro),
finanziato con 33 milioni di euro qualche
giorno fa la piastra logistica, suscitando così anche aspre reazioni da Trieste. Quanto
a quest’ultimo finanziamento, che ne sblocca altri relativi al Porto per complessivi 165
milioni, Tu sai benissimo- come ha ricordato
Michele Conte che, come Te, ha vissuto in
prima linea questi problemi- che il GovernoBerlusconi è dovuto ripartire da zero, dopo
che il suo predecessore, grazie all’indimenticabile Pecoraro Scanio, aveva scientificamente vanificato tutto quel che era stato all’uopo fatto fino ad allora, sempre e soltanto ad impulso del precedente GovernoBerlusconi e di quello regionale di Raffaele
Fitto.
Questo è anche il Governo nazionale che
ha sfidato anche la pur miope impopolarità, sbloccando investimenti (vedasi l’ENI)
che anche Tu ritieni necessari ad onta di
campagne tanto ossessive quanto assurdamente oscurantiste.
Aggiungo che, come Presidente della Camera di Commercio, dovresti anche riconoscere a questo Governo di avere, sia pur
in condizioni difficilissime di finanza pubblica, istituzionalizzato gli sgravi previdenziali per l’Agricoltura, raccogliendo la prima e
più urgente richiesta di un comparto economico per noi fondamentale quanto in notorie, gravissime difficoltà.
Non quindi un solo e tardivo “spiraglio” è
stato aperto all’area tarantina dal GovernoBerlusconi, ma autentiche strade maestre
che tocca oggi a noi percorrere senza i soliti, rovinosi traccheggiamenti.
Mi dispiace che Tu, nonostante la Tua indubitabile onestà intellettuale, non sia oggi
nelle condizioni “politiche” di riconoscerlo.
Con inalterata stima e viva cordialità, Tuo
Pietro Lospinuso”.
Per la Segreteria - Tommaso Francavilla
22
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
COSA PASSA IN TV?
Varato con successo “Vieni via con me’’ di Fazio e Saviano: superstar Benigni
Approda il primo dicembre in prima serata su Canale5 la nuova trasmissione
prodotta da Maria De Filippi e condotta
da Claudio Amendola e Vanessa Incontrada. Si tratta di “Let’s dance’’, un
programma tutto incentrato, come suggerisce il coinvolgente titolo, sul ballo, e
che vede come protagonisti personaggi
appartenenti al mondo dello spettacolo,
dello sport e della politica. L’apposito
promo degli scorsi giorni, ha senz’altro
destato la curiosità di telespettatori e
critici, pronti ad attaccare la new entry
del palinsesto Mediaset e a paragonarla al talent della concorrente Rai, “Ballando con le stelle’’. Tuttavia, prima che
ciò accadesse, la signora Costanzo ha
pensato bene di mettere le mani avanti
e di difendere lo show, dichiarando che
non ha niente a che vedere con “Ballando’’. «È puro varietà – ha commentato la presentatrice di “Amici’’ - con un
tocco di ironia». Insomma, nessun tentativo di competere con la sua collega
Milly Carlucci, come la De Filippi stessa ha sottolineato. È forse un escamotage quello di invitare Mara Maionchi,
giudice reduce dalla quarta edizione di
“X factor’’ andata in onda su Rai2, con
l’obiettivo di dissipare i sospetti? Quella
del primo dicembre, rappresenta solo
una puntata pilota del format america-
no. Dipenderà dagli ascolti la sua prosecuzione o il suo effettivo flop. Magari
l’esperienza servirà come trampolino di
rilancio per qualche vip finito nel dimenticatoio, o che sogna di imitare un po’ il
principe Emanuele Filiberto di Savoia,
uscito vincitore dalla quinta edizione di
“Ballando con le stelle’’, poi divenuto
in qualche modo cantante e addirittura
presentatore. Che Mediaset stia in realtà cercando di farsi valere vista l’ultima
batosta dei dati garanzia palinsesti autunnali 2010? Per il 14esimo periodo
di garanzia consecutivo, infatti, la Rai
ha totalizzato il 43% di share medio sia
nel prime time (+ 0,4% rispetto all’autunno 2009), che durante l’intera giornata con il 41,2%, in rialzo dello 0,9%
sullo scorso anno.
Miki Marchionna
Andiamo al cinema
Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 12 novembre i seguenti spettacoli:
A gentile richiesta Benvenuti al Sud di Luca Miniero con Claudio
Bisio, Angela Finocchiaro, Alessandro Siani, Valentina Lodovini, Nando
Paone, Giacomo Rizzo e Francesco Albanese.
Alberto (Claudio Bisio), responsabile dell’ufficio postale di una cittadina
della Brianza, pur di accontentare sua moglie e ottenere il trasferimento a
Milano, sarebbe disposto a tutto, persino a fingersi invalido. Tuttavia, il
trucchetto non funziona e l’uomo per punizione viene spedito in un paesino
della Campania. Ha così inizio per lui un vero e proprio incubo, costretto a
vivere con quelli che lui reputa “terroni scansafatiche’’
Orari: 19 – 21:30
Dal 7 dicembre:
-A Natale mi sposo di Paolo Costella con Massimo Boldi, Elisabetta Canalis, Nancy Brilli, Vincenzo Salemme, Enzo Salvi, Massimo Ceccherini e Teresa Mannino.
Torna l’appuntamento col primo dei cinepanettoni. Gustavo (Massimo Boldi) è un cuoco milanese trapiantato a Roma che nutre un sogno nel cassetto:
diventare uno chef di fama internazionale. Grazie ad uno stratagemma di
suo figlio Fabio, il protagonista e la sua combriccola di aiutanti, riuscirà a
farsi ingaggiare per un banchetto nuziale molto chic a Saint Moritz.
Orari: 19:30 – 21:30
Miki Marchionna
24
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Arci, Anffas, Comune di Ginosa, Cittadini:
«L’Alleanza sociale dà frutti buoni»
Un folto assembramento, a
Piazza Vecchia, alle ore 18.00,
la sera del 28 novembre scorso, davanti alla nuova sede
dell’Anffas. Sindaco, assessori, soci Anffas, utenti del Centro
Anziani, soci Arci e presidente
del locale Circolo, tutti lì per
mettere un punto e virgola al
progetto di Solidarietà, AiutArci in Teatro, che il Circolo Arci
“Il Ponte” di Ginosa ha realizzato a favore della degli utenti
della sede di Piazza Vecchia.
La raccolta dei fondi devoluti
dal pubblico del Metropolitan,
in occasione della rappresentazione della commedia Il paradiso dei cafoni, il 4 novembre
scorso, ha consentito di centrare l’obiettivo che il Circolo Arci
“Il ponte” di Ginosa s’era fissato: l’acquisto degli arredi (e non
solo) per la sede Anffas.
Tre armadi, due scaffali-libreria, un frigorifero, un lettino
medico, un paravento (quest’ultimo donato dal Crm di
Marina di Ginosa) e anche
un televisore, hanno reso più
accogliente e più funzionale
il centro frequentato da molti
ragazzi disabili ginosini, unitamente alle operatrici.
La sede si è affollata, in occasione della consegna degli arredi, degli ospiti che non erano
lì soltanto per la circostanza
ma con il cuore di chi vuole
compiere un grande gesto di condivisione.
Condivisione di gioia e di valori solidali ed
includenti.
Gli ospiti protagonisti e rappresentanti delle
componenti coinvolte in questo abbraccio
solidale, sono stati presentati dalla socia
Arci, Rosa Perrone (ormai eletta conduttrice ufficiale delle iniziative del circolo
ginosino), dopo aver illustrato il Progetto
stesso, alla base dell’intervento dei soci
che rappresentava: non soltanto una con-
segna di “cose”, non soltanto un gesto di
“donazione” ma un’azione di integrazione e
di inclusione sociale, rivolta ai soci dell’Anffas, accogliendoli – come ha specificato la
connduttrice – in molti dei laboratori e delle
attività che il circolo svolge nel corso dell’anno: il coro polifonico, il laboratorio artistico, quello teatrale, quello di dècoupage
ecc. Quindi, stando alla illustrazione della
signora Perrone, un vero e proprio interscambio integrativo.
La parola è stata ceduta al Sindaco di
Ginosa, avv. Luigi Montanaro
che ha salutato i presenti, ricordando la convinta partecipazione dell’ente locale a questa
iniziativa, voluta dall’Arci, poiché – ha sottolineato – che è
convinzione di questa amministrazione che le fasce più deboli
della popolazione vanno tutelate sotto tutti gli aspetti: economici ed umani. La parola è poi
passata al vice sindaco Felice
Vizzielli che ha espresso il suo
più vivo compiacimento per
quanto realizzato in questo progetto, sottolineando che il suo
impegno nel coinvolgimento
delle scuole è stato totale. Il delegato amministrativo alla Cultura, Vitantonio Bradascio, ha
ribadito, intervenendo, il grande
valore che assume la serata
per il forte senso di solidarietà
e collaborazione che tra Anffas
e Arci si stringe, a sostegno di
quel percorso integrativo che
deve essere alla base di tutte
le azione rivolte alle persone
diversamente abili.
Tra i convenuti, anche l’imprenditore Giovanni Matera. La sua
presenza non era fuori luogo, il
signor Matera, infatti è stato fra i
protagonisti più attivi per la realizzazione del progetto, infatti
l’acquisto degli arredi è stato
effettuato presso la sua azienda laertina e il tutto è andato a
buon fine grazie alla sua, ormai
nota, sensibilità agli avvenimenti di carattere sociale. Giovanni Matera, tuttavia, ha
ringraziato gli organizzatori per l’opportunità fornitagli spiegando che le opportunità
vanno colte, sempre con ottica positiva e
propositiva.
L’assessore al bilancio del Comine di
Ginosa, il rag. Carmine Malvani, invitato
a prendere la parola, non ha potuto fare a
meno di accennare brevemente agli impegni di spesa che l’amministrazione Monta-
attualità
effettuato, da sempre, nell’ambito dell’Assistenza e dei Servizi, facendo presente che
lo spirito che anima la compagine amministrativa è quello della tutela dei diritti delle
fasce più deboli della popolazione.
Tra i presenti anche il dottor Nicola Staffieri,
in rappresentanza dell’azienda Nova Salus
che ha offerto il lettino medico per il centro
Anffas e che ha confermato la disponibilità alla partecipazione ad eventi di carattere
solidale che producano effetti sostanziali
nel miglioramento delle condizioni di vita di
chi è più debole.
L’intervento del presidente dell’Anffas ginosina, Angelo Riccardi, ha toccato i presenti
per le sincere parole di ringraziamento per
tutto l’impegno assunto e portato a termine in questa particolare circostanza ma,
soprattutto, per lo spirito inclusivo verso i
ragazzi portatori di handicap che sta alla
base di tutto il progetto dei soci dell’Arci. La
grande partecipazione a questa serata – ha
detto – realizza un sogno, quello che questa
Associazione non è un corpo separato dal
resto della Comunità, ma è “nella” Comunità. Il presidente Riccardi ha concluso invitando tutti a visitare domenica 5 dicembre,
in piazza IV Novembre, lo stand natalizio
dell’Anffas, presso cui saranno esposti manufatti realizzati dai soci e dalle donne del
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Centro Anziani di Ginosa.
Due letture di biglietti di ringraziamenti, fatte da due delle socie dell’Anffas,
hanno dato voce ai veri protagonisti della serata, i ragazzi disabili del centro, ai
quali è stato dedicato un lungo e caloroso applauso.
Stefano Giove, presidente Arci di Ginosa,
ha chiuso la serie degli interventi con i
ringraziamenti rivolti a tutti coloro che
hanno reso possibile la realizzazione
di questo progetto e uno particolare ai
soci del suo circolo, i quali - ha detto
– danno sempre il meglio di se stessi
ogni qualvolta “intraprendono un’impresa”. Non è la prima volta che l’Arci
di Ginosa si cimenta con problematiche relative alla Diversità, lo scorso
anno – ha ricordato -è stata la volta
del cineforum realizzato per i sordi,
con la proiezione di film sottotitolati
e il dibattito svolto con l’interprete del
linguaggio dei segni; quest’anno si
prosegue con l’inclusione nei vari laboratori del circolo, compreso quello
di teatro, di alcuni giovani soci Anffas.
Si è lasciato trasportare dal sentimento, il presidente Giove, nel corso del
suo intervento ma, evidentemente, quando
alla base di un progetto non c’è soltanto la
voglia “del fare” ma anche la cultura civica
della convivenza, il cuore e la passione non
possono essere messi da parte.
Padre Gilbero, chiamato per la benedizione
ha chiuso la cerimonia precisando che non
si benedicono le “cose”, ma le “persone”.
E su questo principio ha invitato tutti a una
preghiera.
E quando sembrava fosse giunto il momento di rifocillarsi al bouffet che le operatrici
del Centro avevano allestito con i loro assistiti, una sorpresa ha bloccato tutti ai loro
posti. I soci dell’Arci hanno fatto dono all’Anffas di un televisore, in ricordo della memoria di Tutuccio Calabrese, recentemente
scomparso e lo hanno voluto ricordare attraverso le parole del dott. Mario D’Alconzo,
sindaco di Ginosa negli anni ’80 del 1900, il
quale, ha ricordato che la collaborazione di
Tutuccio con gli amministratori consentì un
riordino dei Servizi scolastici e assistenziali
nel nostro Comune.
Un brindisi finale all’aranciata e succo di
frutta ha suggellato un bel sodalizio che ci
auguriamo tutti di infinita durata.
Lina Luisi
foto Erasmo Mazzone
25
26
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
CIVITAS TERRA DELLE GRAVINE:il nuovo Consorzio che
tornerà a far risplendere il Centro Storico di Ginosa
“Se si proponesse a tutti gli uomini di fare una scelta fra le varie tradizioni e li si invitasse a
scegliere le più belle, ciascuno, dopo opportuna riflessione, preferirebbe quelle del suo paese:
tanto a ciascuno sembrano di gran lunga migliori le proprie costumanze”.
Questo è quello che ci ha lasciato Erodoto,
il primo storico che la nostra storia abbia
mai avuto.
Come mai noi Ginosini non rientramo fra
quegli uomini di cui racconta Erodoto, fieri di
mostrare le bellezze del nostro paese e soprattutto le costumanze del nostro territorio?
E’ proprio riflettendo su queste
parole che sin da quando ero
ragazzo ho incominciato a coltivare un sogno che sto cercando
di portare dallo stadio embrionale ad una vera e propria creatura.
Sono impegnato da qualche anno nel sociale con diverse associazioni; adesso vorrei dedicare
le mie energie anche alla valorizzazione di Ginosa e del nostro
bellissimo centro storico.
E’ stato così, forte di questa
convinzione, che a maggio di
quest’anno ho incominciato a diffondere il mio desiderio ad una
cerchia di amici che spesso incrociavo per le vie del centro storico a passeggiare incantati ed
affascinati dalla nostra Gravina.
Ci siamo riuniti una sera intorno ad un tavolo e tutti abbiamo finalmente convenuto che
se vogliamo riportare la Gravina agli antichi
splendori dobbiamo unire le nostre forze.
L’idea di fondare un consorzio di imprese è
nata proprio così: dal nostro entusiasmo e
dall’amore genuino per la nostra terra.
Il neo costituito consorzio “Civitas Terra
delle Gravine”, di cui sono fiero di essere
presidente, mette insieme commercianti,
produttori ed artigiani che toccano i settori
più disparati (dalla vinificazione, alla panificazione, dall’alta sartoria alle strutture ricettive e ristorative), ma tutti aventi come unico
scopo quello di concorrere con la propria attività imprenditoriale alla tutela e alla valo-
rizzazione del patrimonio storico, artistico,
architettonico, paesaggistico della Gravina
attraverso la riscoperta e la riproposizione
di stili di vita, di offerta di prodotti e di servizi
di qualità in relazione alla tradizione culturale del nostro territorio sempre nel rispetto
delle antiche tradizioni così come traman-
datoci dai nostri progenitori.
Da maggio ad oggi numerosi sono stati gli
incontri con i consorziati mirati a stilare le
regole poste alla base del consorzio stesso.
Tanto per citarne qualcuna: il recupero delle facciate mettendo in risalto archi in tufo,
balconi, comignoli e tutto quello che rendeva particolare e suggestivo il nostro centro
storico.
Il bello del nostro consorzio è che nasce
con un nucleo ristretto di 13 imprese consorziate ma si allarga a chiunque voglia
sposare i nostri propositi purchè sottoforma
di impresa.
Lo stato di abbandono e di degrado in cui
versa la nostra Gravina contribuisce enor-
memente a farla spogliare di quella coltre
di storia e di bellezza che le appartiene ma
che resta celata e che non la fa apprezzare
nemmeno dagli autoctoni. Questo è il nostro primo impegno da consorziati, ripulire
la Gravina e le strade del centro storico tutti
insieme, noi e le nostre famiglie, in un campo lavoro previsto per sabato 04
dicembre aperto a tutti coloro che
credono nell’impresa in cui ci siamo convintamente lanciati e a tutti
coloro che sognano una Gravina
fruibile non solo dai Ginosini ma
anche dai turisti che siamo sicuri
il nostro territorio sarà in grado di
richiamare ed accogliere.
Siamo altresì lieti che la nostra
iniziativa sia stata salutata con
entusiasmo dall’attuale amministrazione comunale; ne è riprova
il fatto di poter contare sulla disponibilità di una ruspa e dei servizi di
raccolta dei rifiuti che elimineremo
durante il campo lavoro. Ma ancora più degna di nota è la volontà
manifestata dagli amministratori di pianificare un ampliamento
della rete idrico-fognaria al centro storico
affinché quest’area si popoli sempre più di
insediamenti abitativi e commerciali.
Fiore all’occhiello del consorzio sarà anche
la promozione e l’esecuzione del restauro
di monumenti e di opere artistiche, architettoniche ed archeologiche non proprietarie
al fine di contribuire ulteriormente alla valorizzazione del centro storico.
“Il nostro passato è il nostro futuro”: questo
è il motto che riassume in pieno l’impegno
del nostro consorzio finalizzato a dare lustro alle bellezze del nostro passato.
Il Presidente
Mario Pastore
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
BICICLETTE E CITTA’
Si fa presto a dire : pedala
Manco da Ginosa, città dove sono nato,
da quasi mezzo secolo e ogni volta che vi
ritorno mi piace girare usando la mia inseparabile bici. Pedalando e a piedi ( per le
numerose salite) mi piace girare per le vie
del paese rievocando la mia lontana infanzia. Ma, quasi fossi un marziano, mi vedo
osservato dai miei coetanei i quali, bighellonando sotto il palazzo ex Miani o in piazza
Nusco, forse si chiedono “ma chi è questo
scemo che gira in bicicletta alla sua età?” e
mi fissano da lontano quasi fossi una bestia
rara. Eppure....
Il mondo di coloro che vogliono girare in città usando la bicicletta invece dell’ auto si fa
sempre più numeroso ed agguerrito. Il veicolo a due ruote viene scelto per le attività
quotidiane con sempre maggior convinzione e per i vantaggi che comporta. “Bici è
bello”, è il motto che si va diffondendo.
La bici si dimostra sempre più come “ un
ideale mezzo di trasporto di terra “. E’ il più
economico, il più ecologico, il più efficiente
energeticamente, il più salutare. Risultati
facilmente raggiungibili con il quotidiano
ritmo di vita per andare al lavoro, a scuola,
a spasso con un bimbo o recarsi presso gli
uffici pubblici senza l’ assillo del parcheggio, del disco orario o la paura delle multe salate. Purtroppo a queste aspirazioni
contrastano le strutture ( Ginosa è piena di
salite) delle nostre città, grandi e piccole.
C’ è scarsa attenzione da parte delle amministrazioni comunali per favorire l’uso
della bicicletta. Mentre ad Oslo si possono incontrare re e regina di Norvegia
che girano pedalando, da noi si fanno
desiderare le infrastrutture ciclabili all’
interno del tessuto urbano. Domina
sempre il feticcio dell’auto con tutti i
problemi conseguenti. Tuttavia alcuni
Comuni si stanno adoperando per incentivare l’uso della bicicletta dando
vita al noleggio di “bici pubbliche” con
postazioni di prelievo e riconsegna. Iniziative lodevoli che, però, devono essere accompagnate da un assetto della viabilità non solo ad usum dei veicoli
a motore. L’ Europa sta spingendo in
questa direzione invitando le comunità
locali a dare maggiore spazio alla circolazione urbana della bicicletta. Vi sono
anche contributi in proposito. C’ è poi l’
Organizzazione Mondiale della Sanità
che da anni invita ad andare di più
a piedi ed in bicicletta, decantando gli
stretti legami fra salute ed attività fisiche. Certo, forse è un pò difficile tornare indietro e sottrarre spazi all’ auto destinandoli alle due ruote. Ma, almeno,
ci dice l’ OMS,”... si dispongano limiti
di velocità urbani a 30 all’ ora (al centro
di Ginosa, per la verità, la circolazione
è a passo d’uomo ). Si pensi a regolamentare le mappe stradali, sviluppare
infrastrutture appropriate, incoraggiare
l’ uso di accorgimenti di protezione e
sviluppare aree pedonali”. Riteniamo
che questo percorso virtuoso lo si possa iniziare anche a nella terra di Puglia.
I Pgt (Piano di Governo del Territorio)
comunali dovrebbero tener conto del
necessario nuovo stile di vita, incoraggiando il più possibile la circolazione a
pedali. Quanto ai cittadini va ricordato
che nel 1980 è nata la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che
potrebbe darci una mano per un salto
culturale.
Nino Mele [email protected]
Il corriere del Verbano
del 4 febbraio 2009
27
Il piacere di
leggere un libro
Rubrica di
Viola Lavermicocca
LA MONACA
Di Simonetta Agnello Hornby
Nell’agosto del 1839 a Messina, fervono i preparativi per la festa patronale. Agata è una delle figlie del maresciallo don Peppino Padellani
e di sua moglie Gesuela; ha tredici anni ed è
innamorata del rampollo Giacomo Lepre che
ricambia il sentimento. Purtroppo però l’amore
non è sufficiente a colmare il divario economico
tra le famiglie, quindi il matrimonio tra i due non
viene autorizzato. Alla morte di don Peppino, il
dissesto economico è ufficiale; donna Gesuela chiede ospitalità ai parenti del marito a Napoli. Purtroppo il destino ha in serbo per Agata
un’amarissima sorpresa; la madre, non potendo
provvedere ad una dote degna, la costringe ad
entrare in convento. Così, nel monastero di San
Giorgio Stilita, Agata è la testimone di eventi che
la segneranno per sempre. L’amore per Giacomo si affievolisce perché un’altra figura piano
piano inizia ad insinuarsi nella mente e nel cuore
di Agata; è il capitano James Garson, conosciuto durante il viaggio da Messina a Napoli, che
regolarmente le ha spedito tanti libri, l’unica sua
finestra sul mondo.
Una storia di costrizioni d’altri tempi, con lo sfondo degli eventi che porteranno all’Unità d’Italia,
raccontata con la consueta cognizione di tempo,
luogo, lingua e stile.
28
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Quattro aziende di Ginosa e Marina di Ginosa
all’Expo-Sposi 2010
Nella passata stagione estiva il nostro quindicinale ha dato spazio ad un evento la cui
mancanza nel cartellone delle iniziative per
la stagione estiva marinese era ben visibile
negli ultimi anni. Il riferimento è alla fiera che
ha avuto luogo a cavallo tra Luglio e Agosto
nell’area esterna all’ex tabacchificio. Ci fu
un incontro con gli organizzatori che presentarono un programma dell’evento e le
aspettative per questo gran ritorno della fiera a Marina di Ginosa. Uno di loro, Francesco Giannino, ci ha nuovamente contattato
per annunciare la prossima apertura di una
sua nuova iniziativa: Expo Sposi e Arredo
Casa, dal 3 al 5 dicembre presso la sala ricevimenti e la sala convegni dell’Heraclea
Hotel Residence di Policoro.
Si tratta di un’iniziativa che attirerà un vasto
pubblico non solo di futuri o novelli sposi,
ma anche di numerose famiglie che saranno interessate alle ricche esposizioni di
arredamenti e complementi di arredo per
la casa, questo stando alle prospettive di
Giannino che da anni svolge con compe-
tenza la professione di agente di commercio nell’ambito della quale ha potuto
stringere contatti con numerose aziende che ruotano attorno a quello specifico comparto che riguarda la organizzazione dei matrimoni.
In tal senso è stata rivolta la sua collaborazione negli anni ’90 con alcune pubblicazioni periodiche, diffuse in
Puglia e Basilicata, che sono un vademecum di proposte per chi si accinge
a “fare il grande passo”, senza contare
la lunga lista di esperienze che Francesco Giannino vanta nel campo delle
public relations, e della collaborazione
con numerose trasmissioni radiofoniche
di emittenti locali e con la famosissima
Radio Norba.
Due anni or sono che Giannino ha
spolverato le sue doti di organizzatore
e nella Expo Sposi di quest’anno è riuscito a riunire ben 20 espositori di cui
quattro provenienti da Marina di Ginosa
e Ginosa.
Arresto Di Giorgio:
un commento…
Castellaneta, 27 novembre 2010
Ill.mo Sig. Direttore,
chiedo cortesemente la disponibilità di spazio nella
Sua autorevole testata per commentare l’arresto
del dr. Di Giorgio, evento che ha fatto tornare la
mia mente ad otto anni fa, allorquando fui ingiustamente coinvolto in una vicenda giudiziaria ancora
non conclusa.
Nel febbraio 2002 fui ingiustamente perseguito
con accuse infamanti quanto inconsistenti: ora su
quella vicenda si comincia a far luce.
Infatti, tra le accuse ora mosse dalla Procura di
Potenza al dr. Di Giorgio, confermate dal Gip e non messe
in discussione dal Tribunale del Riesame, ve n’è una che
riguarda proprio la conduzione di quella inchiesta nella quale
fui assurdamente coinvolto.
In virtù di quelle accuse, infamanti e inconsistenti, e di quell’inchiesta nel mirino dei magistrati di Potenza (insieme a
tanti altri fatti), ho patito 11 mesi di restrizione della libertà
Si tratta di “Casa della Tenda” che porterà le
novità campionarie del 2011, lo studio fotografico di Antonio Toma, che ha già prestato la sua
opera per rinomate riviste di moda a tiratura
internazionale, Massimo Peritore abiti da sposa, e Bouro Italy, un’azienda di Ginosa che si
presenta come la vera novità della expo per
l’originalità del prodotto presentato, esclusivi
bouquets realizzati in argento e Swarovski.
Le altre aziende espositrici provengono invece
da altri centri della Puglia e della Basilicata e
sapranno soddisfare le aspettative dei visitatori che sono attesi numerosi.
Tra le altre esclusività un’esposizione di carrozze d’epoca e un grande centro estetico che
darà sfoggio della sua competenza mettendosi
a disposizione dei visitatori.
L’expo sposi a Policoro rappresenta una novità per l’intera zona che, secondo le considerazioni di Giannino, ospita per la prima volta
un evento del genere dedicato specificamente
agli sposi, motivo questo che rende più verosimile un buon afflusso di visite.
Antonello Lovecchio
personale (tra detenzione
in carcere e arresti domiciliari).
Mi fu inflitta una sofferenza
ingiusta solo perché amico
di Rocco Loreto e assessore della Giunta guidata dal
senatore.
Ho sopportato quella ingiusta sofferenza con orgoglio
e dignità, sorretto dalla
convinzione della mia innocenza e assoluta estraneità
ai fatti contestatimi. Ma non
posso dimenticare il dolore
ingiustamente inferto alla
mia famiglia e alle persone
a me più care e vicine.
Sul piano umano l’arresto
del dr. Di Giorgio mi ha rattristato, in quanto la restrizione della libertà personale (sia
pure nella misura attenuata degli arresti domiciliari) non si
augura a nessuno, dato che rappresenta comunque una
grave lesione personale per ogni individuo.
A me dispiace che il dr. Matteo Di Giorgio sia detenuto (sia
pure ai domiciliari), ….
Stefano Ignazzi
attualità
Indirizzi Internet
siamo al capolinea?
Anche la sconfinata
rete di Internet ha dei
limiti.
Sempre più vicina la data di esaurimento
degli indirizzi internet basati sul protocollo
IPv4, finiti i quali si migrerà a quelli IPv6,
generati a 128 bit. Gli analisti sono
preoccupati per il periodo di transizione,
nel quale potrebbe crearsi un mercato
nero dei domini, con i prezzi totalmente
fuori controllo. Le previsioni sulla fine
degli indirizzi IPv4 (oltre 4 miliardi, un
limite dettato dai 32 bit con il quale
sono generati) viaggiano al continuo
ribasso: secondo alcuni si potrebbe già
arrivare alla saturazione entro la fine di
quest’anno, secondo il contatore IPv4 di
potaroo.net, la fine degli indirizzi arriverà
il 9 settembre del 2011, mentre fino a
qualche tempo fa si parlava del 2016 come
possibile data di termine del count down. I
principali fattori che influiscono su questa
situazione sono la diffusione di internet
in aree geografiche prima assenti dalla
partita (Africa, Asia, America del Sud),
ma soprattutto il proliferare di apparecchi
tecnologici bisognosi di parlare tra loro:
router, computer e qualsiasi accessorio
wireless abbia bisogno di un indirizzo IP
per comunicare da “macchina a macchina”,
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
con la tecnologia a pacchetti tipica della
rete per far parlare tra loro due oggetti.
La soluzione al problema, noto da tempo
agli esperti del settore, è già pronta ed è il
nuovo protocollo IPv6, basato su 128 bit e
in grado di generare un numero di indirizzi
pari a 2 elevato alla 128esima potenza:
666mila miliardi di miliardi di indirizzi a
disposizione per ogni metro quadrato
di superficie terrestre. Ma il passaggio
da IPv4 a IPv6 non è così semplice
come ci si può attendere e comporta
anche dei rischi. La migrazione da uno
standard all’altro, innanzitutto può creare
dei problemi di comunicazione a livello
hardware: se i più diffusi sistemi operativi
e browser supportano IPv6 già da tempo
e sono pronti a riconoscere indirizzi più
lunghi, non tutti i dispositivi di connessione
sono preparati al “salto”. Ed è per questo
che l’industria degli sviluppatori è già al
lavoro da tempo per trovare un software
che permetta a tutte le macchine di parlare
nei due differenti linguaggi. Ma l’aspetto
che preoccupa di più gli analisti informatici
è il periodo di interregno, nel quale le
aziende che necessitano di indirizzi IPv4
per il loro business, saranno disposte a
pagarli caramente. Ci si troverebbe così
in una sorta di mercato nero degli indirizzi
IP, nel quale i prezzi, de facto, sarebbero
stabiliti arbitrariamente dai detentori degli
ultimi, preziosi, indirizzi IPv4.
Il sistema di indirizzamento progettato nel
1981 ormai diventato insufficiente, corre
il rischio di esaurire i numeri di rete, comunque niente allarmismi la soluzione
esiste da un pezzo e si tratta di un nuovo
protocollo basato sul progetto inizialmente battezzato Ipng (Ip next generation) e
concluso con la realizzazione di indirizzi di
rete a 128 bit.. IPv6 (Ip versione 6), questo
il nome del nuovo protocollo ha, rispetto
a IPv4, la codifica di attuale utilizzazione,
una diffusione talmente bassa che, escludendo gli ambiti accademici e scientifici,
non consente nemmeno di tenere in piedi il 10% della rete mondiale. Secondo la
“Number Resource Organization” (NRO),
organizzazione che rappresenta cinque
importati “registrar”, il numero di indirizzi
IPv4 disponibili ha ormai superato quella
che viene considerata la soglia critica.
Il passaggio dall’ordine dei miliardi a quello
29
dei milioni di miliardi di possibili indirizzi è un
salto notevole che ha richiesto alcune modifiche sostanziali nel funzionamento del nuovo protocollo, ma ora tutto è pronto e non ci
sono tecnologie da attendere.
Il NRO si sta adoperando per educare tutti,
dagli operatori di rete, ai dirigenti d’azienda,
sino ai rappresentati dei governi a proposito
dell’importanza dell’adozione immediata di
IPv6.
Uno dei principali problemi, che ne rallentano la diffusione, risiede nel fatto che molti
server DNS root non gestiscono a tutt’oggi
indirizzi IPv6, poiché l’hardware o il software non è stato ancora aggiornato.
La notizia ufficiale è recente, ma il fatto era nell’aria già dalla sua invenzione.
IPv4, per intenderci lo standard degli indirizzi
Internet, sta per finire lo spazio disponibile.
Ormai quasi tutte le combinazioni di numeri
comprese tra 0.0.0.0 e 255.255.255.255 sono state esplorate. E’ possibile tuttora un totale di circa 4 miliardi di indirizzi (2 elevato alla
32, essendo un indirizzamento a 32 bit, ovvero 4 byte), ma a quei quattro miliardi mancano poco più di 1 miliardo di “celle” libere. Il
sempre crescente numero di utenti Internet,
influenza dei dispositivi per le connessioni
mobili e i modem ADSL, sempre connessi,
stanno “limando” questi numeri, e si prevede che entro due o al massimo quattro anni la lista di numeri liberi possa terminare.
Ciò nonostante bisogna tenere presente
che come i siti possono essere creati possono essere anche smantellati, quindi è un
indirizzo che si va ad aggiungere all’insieme
degli indirizzi liberi. Mai come in questi ultimi
tempi Internet è stata così veloce nel creare
e cancellare domini, tuttavia spesso la creazione è più veloce della distruzione. Quindi è inevitabile che prima o poi IPv4 possa
esaurire lo spazio disponibile.
La soluzione? IPv6 è un diverso sistema
di indirizzamento di rete, definito nel 1996.
Mentre IPv4 usa 4 byte (xxx.xxx.xxx.xxx)
che vanno da 0 a 255 ciascuno, con una
notazione a 32 bit, IPv6 usa otto gruppi di
quattro cifre esadecimali ciascuno (xxxx:
xxxx:xxxx:xxxx:xxxx:xxxx:xxxx:xxxx),
per
un totale di 128 bit di indirizzamento (2 elevato alla 128). Ciò rende possibili ben oltre
3,4*10^38, circa 340 miliardi di miliardi di
miliardi di miliardi di indirizzi in totale. E so
segue a pag. 41
30
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
INTERVISTA AL RESPONSABILE DI
ZONA DELLA CGIL
SIG. PIERO PIZZULLI
Rubrica
di Luca Calabrese
Sig. Pizzulli ci spieghi cos’è un patronato e quali servizi offre ai suoi assistiti…
«Sostanzialmente il patronato è il braccio
operativo del sindacato e offre
assistenza su vari ambiti come
ad esempio per le pensioni, fornendo il calcolo preventivo delle medesime o gli estratti conto
dei contributi versati o anche per
quel che concerne il ramo dell’infortunistica fornendo consulenze
medico-legali per eventuali ricorsi al TAR e per la richiesta di
rimborsi. Tramite il Caf forniamo
assistenza di tipo fiscale e come
da normativa provinciale siamo
soggetti al sistema di controllo di
qualità ISO al fine di fornire servizi sempre più efficienti e soddisfacenti per i nostri assistiti.»
A quali categorie di lavoratori
fornite la vostra assistenza? È
completamente gratuita?
«Noi forniamo la nostra assistenza professionale a tutti i lavoratori dipendenti
ed anche ai pensionati. La maggior parte dei nostri assistiti lavorano nell’ambito
dell’agricoltura, ma ce ne sono molti anche di altre categorie. A tutti loro forniamo
assistenza gratuita e seguiamo dall’inizio
alla fine le loro pratiche di qualunque natura poiché ci avvaliamo di professionisti
con studi di consulenza in zona che sono in grado di espletarle nel miglior modo possibile.»
A cosa è dovuto il cambio della vostra
sede operativa? Quali sono gli orari
di apertura?
«Abbiamo cambiato l’ubicazione della
nostra sede operativa sostanzialmente
per due motivi: per una questione di spazio poiché le nostre precedenti sedi in
via Gigli ed in via Francese erano troppo
anguste e poco pratiche e poi anche per
una questione logistica e direi di comodità per i nostri assistiti in quanto l’attuale sede in via Angeloni è molto centrale
poiché si trova nei pressi di piazza Nusco e quindi facilmente raggiungibile.
Siamo aperti tutti i giorni il mattino dalle 9:00 alle 12:00 ed il pomeriggio dalle
16:00 alle 20:00.»
Sig. Pizzulli cosa ne pensa del cambio
al vertice della CGIL?
«Credo che la scelta di Susanna Camusso come segretario nazionale della CGIL
sia davvero indovinata poiché non solo
porterà avanti gli impegni presi in questi
anni dal sindacato ma li rafforzerà poiché
sin dai suoi primi interventi la Camusso ha
dimostrato su tutti i temi di attualità grande fermezza, innovatività e verve nell’affrontarli e credo che il suo valore aggiunto
sia il suo essere una donna e questo oltre
ad una pluriennale esperienza come segretario regionale della CGIL, contribuirà
enormemente a far compiere al
sindacato un notevole salto di
qualità.»
Come si pone la CGIL rispetto al quadro politico-sociale
di questo periodo?
«Anche in questo caso la CGIL
è vista come il “bastian contrario” di turno, anche quando
andava predicando ai tempi
della globalizzazione che tutto
ciò sarebbe sfociato in una crisi
politica, economica e sociale.
Devo dire che fino ad oggi l’attuale governo ha soltanto fatto
grandi proclami ma di fatto non
ha portato nessun beneficio.
Anzi la sua politica anti crisi,
fatta solo di tagli ai fondi per le
regioni, le università ecc., sommata ai disagi vissuti da molte famiglie e
pensionati che non riescono ad arrivare
alla fine del mese e che addirittura sono
costretti a chiedere prestiti personali, non
apre nessuna prospettiva e anzi porta
sempre più ad un pauroso declino complessivo.»
vita ginosina
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
31
Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone66
LE DUE MADONNE
A Ginosa alla festa padronale si celebrano la
Madonna e i Santissimi Medici Cosma e
Damiano. Molti giorni prima di questa solenne
giornata si crea un comitato per la gestione e
l'organizzazione della festa. Diversi giorni prima
i responsabili fanno il giro presso le famiglie per
raccogliere le offerte. La cifra è sempre servita
per pagare anche l’illuminazione del paese, le
bande musicali e i fuochi d’artificio. La festa dura
tre giorni: i primi sabato, domenica e lunedì di ottobre.
A Laterza, dove si è sempre festeggiata la Mater
Domini, la festa un tempo durava quasi tutto il
mese di maggio.
Che la festa di Laterza durasse più di quella di
Ginosa a noi bambini sembrava molto strano.
Infatti pensavamo che, dato il numero maggiore
di abitanti, la generosità dei ginosini e il fatto che
la raccolta delle offerte fosse effettuata sia per la
Madonna che per i SS. Medici, la festa a Ginosa
dovesse durare di più.
Ogni qualvolta che si rivolgeva questa domanda
agli adulti ed agli anziani ci veniva sempre
risposto che la Madonna di Ginosa era povera e
quella laertina era ricca specificandoci che
possedeva una vasta azienda agricola. I nostri
dubbi crescevano sempre di più: era possibile
che neanche tra le Madonne esistesse una giustizia sociale?
Sempre a detta degli adulti in questa azienda i
laertini, che erano molto devoti, andavano a
lavorare in nero e venivano sottopagati, insomma
come i braccianti stranieri ai giorni nostri. Questo
permetteva un ottimo margine di guadagno
proprio perché il costo di produzione della merce era molto basso. A questo si aggiungeva il ricavato della lotteria che metteva in palio una
mucca o un cavallo che il vincitore regolarmente
donava all’azienda. E noi bambini pensavamo
alle mandrie che negli anni si erano formate
presso la masseria della Madonna.
Quando le feste finivano, i laertini, per alcuni
giorni, discutevano sull’esito della festa e si
chiedevano se i fuochi fossero sufficientemente
rumorosi, se l’illuminazione fosse piaciuta e se
le bande avessero suonato bene.
Anche i ginosini discutevano della bande e dei
fuochi ma tali discussioni si protraevano per
mesi per stabilire se erano state apprezzate
maggiormente la banda e i fuochi della Madonna
oppure la banda e i fuochi di San Cosma e
Damiano.
PICCOLE CONSIDERAZIONI
Il ministro Gelmini, vedendo Bersani sui tetti a
dare la sua solidarietà agli studenti che protestavano contro la riforma della scuola, ha definito il
segretario del partito “alunno ripetente”.
Dal canto suo Bersani ha mostrato il suo libretto
universitario e i relativi voti.
La Gelmini vedendo che c’era un solo ventotto
e tutti trenta, molti anche con lode, rimase così
scioccata tanto da dare voto contrario alla sua
stessa riforma.
Qualche giorno fa Emilio Fede ci ha raccontato
che, mentre cenava in un ristorante milanese
con alcuni suoi amici, un imprenditore, che
sedeva in compagnia della bella e giovane
moglie in un altro tavolo, improvvisamente si
era alzato e avvicinandosi al giornalista gli
aveva sferrato un pugno senza alcun motivo.
La pubblicità che reclamizzava il prodotto del
noto imprenditore recitava: l’amaro Giuliani fa
sempre bene.
Bianca Berlinguer, rispondendo a chi continua
a paragonare il suo telegiornale a telekabul, ha
confessato di essere orgogliosa di dirigere
telekabul elogiando e ringraziando i suoi maestri
Minoli, Curzi e Santoro. Alla domanda se nel
centrodestra vi fossero, secondo lei, giornalisti
validi, la Berlinguer ha risposto affermativamente
citando come esempio Bruno Vespa elogiandone
la sua preparazione e professionalità.
La Mussolini, di tanto in tanto, ci informa che
Bruno Vespa è suo zio perché, sempre a suo dire, sarebbe il figlio segreto di suo nonno Benito.
Mentre la Berlinguer elogia le capacità del giornalista, la Mussolini gli dà del figlio di puttana.
Quei pochi italiani che ancora si ostinano a
guardare il TG1 delle ore 20, la sera del 24
novembre hanno assistito a una perfetta
manipolazione di un servizio relativo alla
protesta degli studenti contro la legge Gelmini.
In questo servizio i filmati proponevano uno
scontro con la polizia avvenuto nel luglio scorso
all’Aquila. Quando il fatto è stato denunciato la
segreteria del TG1 ha ammesso l’errore scusandosi affermando che si trattava di un errore
tecnico. Che in RAI manchi personale?
Il ministro Frattini ci ha spiegato che esiste un
complotto contro l’Italia facendo riferimento ai
servizi televisivi, visti in tutto il mondo, che
parlano dell’immondizia di Napoli e del crollo di
Pompei. Pare che uomini della CIA di notte
buttino i sacchetti dell’immondizia per le vie di
Napoli e che i servizi tedeschi, sempre di notte,
picconino Pompei per far crollare la Domus dei
Gladiatori. Sembra anche che alcuni comunisti
abbiano raccolto oltre tre milioni di documenti
che Wikileaks trasmetterà a tutto il mondo per
parlar male dell’Italia.
Ho pensato che sarà il caso di cassare la legge
180 del ‘78 meglio conosciuta come legge Basaglia.
U IARDIÉDDE
Quando non esisteva ancora l’incubatrice i
pulcini nascevano in seguito alla covata delle
galline.
Questo rito prevedeva alcuni accorgimenti
particolari.
Innanzitutto la scelta delle uova avveniva tra
quelle prodotte dalle galline che erano a contatto
con il gallo. Le uova venivano sottoposte a
radiografia che consisteva nel prenderle tra il
pollice e l’indice, posizionarle controluce e,
aiutandosi con l’altra mano si creava un gioco di
luce per verificare se vi fosse una macchiolina
nera alle estremità: questo per evitare che l’uovo risultasse cuwatìzze.
Individuata quindi la gallina che dava più affidamento, si iniziava la covata. Il cesto delle uova
da covare veniva allontanato dal pollaio in modo
che la gallina fosse più concentrata nella cova.
Nonostante queste accortezze le galline, a volte, si rifiutavano di covare, avendo nostalgia du
wàdde. In quel caso si adottava un sistema
molto semplice: si costringeva la gallina ad
ingoiare alcune gocce di vino. Il vino era di alta
gradazione, il cervello della gallina mal
sopportava l’alcool e si aveva così la iócchele
mbriàche.
Assettà la iócchele nella stagione fredda era
impossibile, e quindi l'operazione veniva fatta
subito dopo per dare tempo o precìne di
diventare iardiédde nella prima settimana del
mese di ottobre.
In quegli anni però il piatto che noi preferivamo
e che, oltre ad essere davvero gustoso, dava
anche il senso dell’abbondanza era la tiédde de
carne e patàne. Questo tipico piatto era cucinato
con il coniglio, patate, vari aromi ma soprattutto
impreziosito dall’utilizzo dei lampasciùne. La
carne di coniglio, che si poteva trovare tutto
l’anno, di gusto tendenzialmente dolce, veniva
ben accompagnata dal gusto amarotico del
tubero, anche se questo provocava disturbi
interni e conseguenze esterne.
La preparazione di questo gustoso piatto
richiedeva tanto tempo e tanto amore.
Nella seconda metà del secolo scorso, quando
tutti ci sentivamo benestanti, la bistecca di vitello rappresentava lo status symbol: infatti recandoci in macelleria per il suo l’acquisto dimostravamo di avere i soldi.
La bistecca sostituì la tiédde de carne.
Indubbiamente era molto più semplice cucinarla, bastava na geràte e na vultate.
Come per magia la bistecca si riduceva a vista
d’occhio: è vero che conteneva poche proteine
ma in compenso tantissima acqua.
Vulème mètte la tiédde de carne e patàne e
lampasciùne che la bistecca di vitello?
32
argomenti
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
RICERCA & FORMAZIONE
rubrica a cura di Giovanni Matera
Persona di successo
Nella vita puoi avere quello che vuoi, se solo aiuti abbastanza altre persone ad avere quello che vogliono. (Zig Ziglar)
Giovanni
Matera
“Il tuo successo è determinato dal successo delle persone che ti stanno attorno”. E’ questo il segno distintivo di un
leader e di ogni grande uomo che abbia
mai vissuto su questo pianeta.
Quando aiutiamo qualcuno a sviluppare i
propri talenti, e a diventare un vincente, le
sue abilità entrano a far parte di noi. Non
ci credete? Basti pensare a Madre Teresa
di Calcutta, forse il più grande esempio di
leadership del XX secolo. Non possedeva
nulla, ma poteva disporre di tutto: gestiva
e controllava ricchezze enormi, guidava
uno squadrone di migliaia di collaboratori senza averli mai assunti; con regole
semplicissime, e uno straordinario esercito di indigenti e infermi, ha saputo creare
la più grande congregazione, che la chiesa cattolica sia mai riuscita a realizzare
negli ultimi secoli.
Vediamo ora come si riconosce una persona di successo.
• Dai suoi beni? No!
Saddam Hussein possedeva palazzi
da mille e una notte, ma non credo
che possiamo definirla una persona di
successo?
• Dalla fama? Neanche!
Antonio Cassano, pur essendo un
calciatore bravo e molto noto, non si
possa al momento qualificarla persona di
successo, visto i suoi comportamenti.
• Dal Potere? Nemmeno!
Raul Gardini era un uomo molto potente,
ma ha vissuto un’esistenza tormentata e
finita poi prematuramente con il suicidio.
• Dalle relazioni? Manco per idea!
Un grande boss della mafia ha migliaia
di relazioni in tutto il mondo, ma come
possiamo reputarla una persona di
successo?
Tutte queste caratteristiche evidentemente
non sono segni distintivi di una persona
di successo. Una persona di successo
si riconosce dalla crescita di chi le sta
attorno.
Possiamo sempre valutare qualcuno,
osservando la condizione dei soggetti che lo
circondano: Hanno successo? Sono felici?
Sono prospere economicamente? La loro
vita è migliorata da quando sono entrate
nella sfera d’influenza di questa persona
o sta peggiorando? Ecco, se a tutte queste
domande le risposte risultano positive,
questi sono i segni distintivi dell’autentico
leader, della vera persona di successo non
solo materiale ma anche, e soprattutto,
spirituale. Se invece dovessimo notare che,
intorno a costui, vi sia della gente triste
e problematica, perché non considerata,
sfruttata e maltrattata, ci renderemmo
subito conto che, per quanti beni possa
aver accumulato, per quanta fama, potere e
relazioni abbia, non è e non sarà mai una
persona di successo.
Assistiamo quotidianamente al tracollo
di grandi imprenditori e manager i quali
avevano costruito le proprie fortune su
atteggiamenti poco etici e irriguardosi nei
confronti della gente, in generale, e dei
propri collaboratori, in particolare. Bene,
queste persone, certamente né grandi né
tantomeno di successo, costituiscono una
forte turbativa nell’economia e nella vita
sociale poiché, con la loro concorrenza
sleale, alterano l’andamento del mercato
danneggiando tante aziende sane e
ingannando i consumatori. I loro “imperi”
crollano come castelli di sabbia con la stessa
velocità con cui sono venuti su - se non per
interventi giudiziari - al primo cambiamento
dell’economia.
Con questo non intendo affatto che si debba
ripiegare su una mentalità di tipo socialista,
o creare una grande cooperativa di Stato;
d’altronde, è cosa già sperimentata e per
niente riuscita. Quello che credo sia la vera
chiave del successo è l’altruismo: Se voglio
stare bene io, devono stare bene anche gli
altri e viceversa.
Siamo tessere di un grande puzzle. La
nostra missione su questa terra è di mettere
la nostra tessera nel giusto incastro e, tutti
insieme, comporre quel grande mosaico che
è la nostra vita, il nostro futuro, un mondo
migliore.
Giovanni Matera
Per consultare gli articoli precedenti:
www.materarredamenti.it
alla rubrica Ricerca e Formazione
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
35
RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI
Due Mamme in Attesa
In questi giorni prenatalizi il pensiero va a
due figure di donne rimaste scolpite nella storia; due irreprensibili serventi del
Signore, le quali avevano ricevuto l’Alto
privilegio di avere in grembo, due personaggi che avrebbero scosso non soltanto
il popolo d’Israele ma tutto il mondo intero.
Si tratta di Elisabetta e di Maria che avrebbero dato alla luce, rispettivamente, Giovanni Battista e Gesù, il Figlio di Dio.
Dalla narrativa Biblica apprendiamo, come l’Angelo Gabriele aveva dato l’annunzio della nascita di un figlio, prima a Zaccaria, (Lc.1,5-20), poi a Maria di Nazaret
(Lc.1,26-38). Il figlio di Elisabetta sarebbe
stato ripieno di Spirito Santo fin dal seno
di sua madre, perché avrebbe svolto un
Ministerio profetico potente, quale precursore dell’atteso Messia.
Il figlio di Maria sarebbe stato chiamato Figliuolo dell’Altissimo, incarnato in
sembianza umana, per compiere il disegno di Salvezza in favore dell’Umanità
perduta e peccatrice. Maria di Nazaret
era stata”adombrata” dallo Spirito Santo
(V.34,35), ed era piena di gioia per il privilegio che le era toccato, di ospitare in
grembo il Figlio di Dio, anche se questa
adesione alla proposta di Dio le avrebbe
costato un’infamante vituperio e un rischio
di essere lapidata.
Un giorno si levò in fretta (V. 39), intraprese un viaggio fra i monti, percorrendo
oltre un centinaio di Km. e andò a visitare
Elisabetta sua parente. Appena Maria entrò e salutò, Elisabetta ebbe, oltre alla gioia
e l’emozione, un sussulto nel grembo per
l’azione dello Spirito Santo, e si strinsero in
un abbraccio affettuoso. Erano due mamme in attesa, una duplice attesa, quella del
”precursore”, e quella del Messia. Come
mai, disse Elisabetta, la madre del mio Signore viene da me? Le due donne illuminate dallo Spirito Santo seppero interpretare
l’azione sconvolgente e misteriosa di Dio.
L’abbraccio delle due mamme, figura dell’intero popolo d’Israele, è il Compimento di
un’attesa dai tempi remoti, ma è anche figura della “Chiesa” e di ogni singolo credente
che attende il RE che viene. Nella frase di
Elisabetta scorgiamo chiaramente il riconoscimento della Divinità di Gesù che doveva
nascere, quale vero Dio e vero uomo. Però attenzione: Maria è madre di Gesù nella
Sua Umanità e non della Sua Divinità. Dio è
l’Eterno Creatore, Eccelso, Onnipotente, e
non ha avuto ne padre ne madre, ma Egli è
Padre e Madre allo stesso tempo.
Elisabetta dopo aver formulato una benedizione per Maria, ripiena dello Spirito Santo
pronuncia ancora una beatitudine: “Beata
è colei che ha creduto alle parole dette da
parte del Signore” (V.45). A tanto privilegio
Maria è commossa, perciò esplode in LODE a Dio con tutto il suo cuore, dicendo:
“L’anima mia magnifica il Signore e lo spirito
mio festeggia in Dio mio Salvatore” (v.46). E’
una lirica che esprime tutta la profonda gra-
titudine. Maria, simbolo della Comunità credente, canta il Mistero di Dio
rivelato agli umili, il capovolgimento
della logica del potere, che avrà pieno adempimento alla venuta di Gesù,
quale RE dei re e Signore dei signori
(Apoc.19,16). Maria canta il rovesciamento dei ruoli umani, dicendo: “Egli
(Dio) ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore; ha abbassato i potenti
e ha innalzato gli umili; ha colmato di
beni l’anima affamata e ha rimandato
a vuoto i ricchi”. (v.51-53). Amici carissimi, anche noi siamo di fronte all’annuncio di Dio, che attende da noi una
risposta personale. A Maria propose
di ospitare nel seno l’Unigenito Figlio;
a noi ci propone di accoglierlo e di riceverlo nel nostro cuore quale nostro
Salvatore. Che farete voi? Quale sarà
la vostra scelta? Lo accetterete anche a costo di essere vituperati come
Maria di Nazaret? Ricordate:Gesù è
portatore di Pace, perdono e speranza per i cuori affranti. Egli solo ci
può donare Salvezza, conforto, guarigione e Vita Eterna. “Chi crede nel
Figliuolo ha Vita Eterna, ma chi rifiuta
di credere non vedrà la vita ma l’ira
di Dio resta sopra di lui” (Giov.3,36).
Beato è colui o colei che crede alle
parole dette da parte del Signore. Se
la vostra scelta è negativa, a cosa vi
serve l’attesa del Natale? L’Iddio della
grazia e della Pace sia con voi.
36
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
argomenti e commenti
Avis … in silenzio crescono i giovani
beneficenza facendo
collette e racimolando
offerte di ogni tipo solo di “notte” per poi lasciarle dietro la porta
dei bisognosi. Sono
intervenuti più di 140
giovani provenienti da
tutta la regione, anche GINOSA è stata
partecipe presentando i due giovani VINCENZO MATERA e
GIOVANNI RUSSO,
la nutrita partecipazione sottolinea quanto oggi sia rilevante il
tema della donazione
del sangue. Nel corso
del forum noi ragazzi
abbiamo dato vita ad
un nuovo sito Internet
innovativo dal duplice
ruolo: Promuovere la
Si è conclusa domenica 14 novembre
la due giorni del “SECONDO FORUM
DEI GIOVANI DELL AVIS REGIONE
PUGLIA”tenutosi presso l’hotel “Villa Imperiale” a LUCERA
Un mare di accoglienza questo il titolo
dell’evento, che ha visto discutere importanti relatori e giovani avisini sul tema
dell’immigrazione,dell’integrazione e del
dono. LUCA MANCINI antropologo dell’universitàdi Torino ha spiegato il senso
della donazione per i Musulmani ’loro per
donazione intendono un gesto di carita’nei confronti della nostra comunita’ per
sdebitarsi dell’ accoglienza. Loro non accettano neanche il sangue di altre etnie e
fanno carico alla loro comunita delle donazione donando anonimamente. Nel loro
paese per donazione intendono opere di
donazione di sangue nelle lingue delle
comunità immigrate, e dall’altro fornire
agli italiani importanti spunti di riflessione sulla convivenza multiculturale.
DONARE è il fondamento di un’ottima
convivenza civile, sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo significa gettare le basi per un futuro più degno di
essere vissuto.
A coronamento dei tanti impegni dell’associazione non poteva mancare
una raccolta straordinaria tenutasi il
18 novembre u.s. a Marina di Ginosa
con la raccolta di ben 32 sacche di
sangue.
Vi invitiamo e vi ricordiamo le prossime
date : domenica 12 dicembre presso il
poliambulatorio dalle ore 8 alle 13, il
giorno 16 dicembre donazione fra gli
studenti presso I.I.SS.”Bellisario”.delle
ore 8 alle 13.
I Giovani della Consulta
Giovanni Russo e Vincenzo Matera
Buon
compleanno
Giovanni
Lo scorso 29 novembre,
Giovanni Bianco, ha
compiuto 85 anni.
Gli amici della fisarmonica e
gli amici dell’Arci gli rivolgono i più affettuosi auguri di
buon compleanno per… i
suoi primi 85 anni.
attualità
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
37
Da Ginosa a Roma
Il 25 Novembre presso il Centro Aperto Polivalente a Ginosa, aspettando lo sciopero
generale del 27 Novembre a Roma, lo Spi
Cgil ha indetto una riunione alla quale hanno partecipato tutti gli anziani che ne fanno
parte, per poter esporre eventuali disagi o
problemi inerenti i temi a cui da tempo la
Cgil cerca di dare soluzioni istaurando un dialogo con il Governo.
A tale riunione erano presenti la sig.
ra Eva Santoro, segretaria Spi Cgil
Taranto, una sua collaboratrice e il
sig. Stefano Giove che ha condotto
la discussione con varie domande.
Prima di iniziare è stato trasmesso
un breve filmato, che ha messo a
confronto una serie di situazioni, in
particolare la difficoltà delle persone anziane ad arrivare alla fine del
mese con la propria pensione che
ad oggi risulta essere la più bassa
d’Europa; un giovane laureato con
il massimo dei voti che non trova lavoro, anzi, secondo lui non lo
troverà mai se non cambia il sistema, non vede futuro dinanzi a sé o
peggio come unica soluzione quella
di emigrare in altri posti. È seguito
l’intervento di una giovane operai in
cassa integrazione, la quale ha sottolineato
il fatto che comunque si vive nell’incertezza del domani, non ci sono prospettive, si
rimane fermi ad aspettare, si cerca di fare
qualcosa ma ci sono muri sempre più alti
da abbattere o porte chiuse, infine è stata
intervistata una giovane casalinga, diplomata che comunque volendo lavorare non
trova nessuna occupazione o meglio qualcosa c’è ma è solo lavoro in nero e anche
lei sottolinea come si è preoccupati del futuro soprattutto per i figli che crescono.
Brevemente ci si accorge che sono a confronto tre generazioni diverse, che oggi
sono insieme per gridare con forza la loro
sofferenza, le loro preoccupazioni e la voglia di opporsi ad un sistema che non è più
in grado di reggere tutto questo.
La sig.ra Eva Santoro ha detto come effettivamente i giovani avvertono tantissimo
questa crisi, si sentono derubati del loro futuro, non hanno nessuna prospettiva e vedono in altre nazioni un’opportunità, quindi
assistiamo giorno dopo giorno ad una fuga
di giovani altamente qualificati che in Italia
non trovano spazio.
Il Governo per due anni ha ripetuto che la
crisi era una invenzione e bisognava essere più ottimisti, oggi non la si può più negare: la situazione è precipitata.
Ci sono stati innumerevoli tagli alla spesa
pubblica a discapito degli enti locali, i quali
sono stati costretti a ridurre i servizi sia nella
sicurezza che nel sociale, di conseguenza
questa crisi ha colpito le persone più deboli
impoverendole sempre di più.
A questo proposito alcuni anziani ginosini
si sono lamentati del fatto che hanno paura
ad uscire di casa la sera, non si sentono
protetti abbastanza, non ci sono controlli,
qui la sig.ra Eva Santoro ha aggiunto che
è normale perché gli agenti di polizia sono diminuiti a causa dei tagli, c’è il blocco
delle assunzioni quindi non dobbiamo meravigliarci se in giro non vediamo nessuno,
manca proprio il personale.
L’Italia è il paese in cui si pagano le tasse più alte ma anche quello in cui i cittadini
usufruiscono dei peggiori servizi, è soprattutto il paese in cui c’è un’evasione fiscale
di 150 miliardi di euro e nessuno si preoccupa di recuperare questi soldi basterebbe
poco, semplici controlli che non ci sono.
Eva Santoro ha ribadito l’importanza della
manifestazione del 27 novembre, il popolo
italiano finalmente si è svegliato, non vuole rassegnarsi all’inevitabile, ecco perché
deve manifestare ed in piazza si chiederà
con forza un confronto con il Governo sulle
pensioni, sui diritti, sul lavoro per tutti, equità
sociale , integrazione tra i popoli di cultura
e religione diversa, insieme per una Italia
Migliore.
A conclusione della serata si è esibito un
gruppo di giovani studenti che ha portato allegria fra i presenti. Davvero bravi, Mariano
Panico al clarinetto, Francesco
Dell’Orco voce solista e tastiera,
Orlando Sangiorgio alla chitarra
elettrica e Antonio Giannini alla
batteria.
Intanto il 27 Novembre a Roma, la gente era tanta, venuta
da ogni parte di Italia, c’erano
italiani e non solo, ma tutti lì
uniti per manifestare il loro disappunto su tante questioni che
abbiamo precedentemente sottolineato.
Un aspetto è doveroso far notare, una manifestazione che ha
messo insieme passato, presente e futuro, nel senso che
c’erano i nonni che non riescono ad andare avanti con le pensioni minime, i figli che sono in
cassa integrazione o che hanno
perso il lavoro o sono precari e
i nipoti che vedono il loro diritto allo studio
compromesso, quindi un futuro che non c’è.
Gli interventi sono stati tanti e di ogni tipo,
mi soffermerei su un passaggio del nuovo
segretario nazionale della Cgil, Susanna
Camusso, la quale elencando gli innumerevoli e preoccupanti problemi che ci sono
e a cui necessariamente bisogna trovare
delle soluzioni, ha evidenziato l’importanza
della cultura, che è sempre più soffocata nel
nostro Paese, la quale sicuramente non dà
da mangiare, ma stimola l’uomo a pensare
e indubbiamente le idee aiutano ad uscire
dalla crisi e ad andare avanti.
La società ci vuole tutti uguali, illudendoci
che l’ apparire sia più importante dell’essere, ma qualcosa è cambiato ci si è accorti
che il futuro è nelle nostre mani, dobbiamo
prendere coscienza di quello che siamo, ecco l’importanza della cultura e di quello che
possiamo fare, non bisogna rassegnarsi ma
lottare affinché le cose migliorino, la strada
è lunga e difficile ma non impossibile da percorrere.
Rosa Pavone
38
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
riceviamo e pubblichiamo
21 Novembre 2010 Taranto - Al Palafiom un concorso di
danza in cui la “Step to dance”debutta ancora una volta
Partenza ore 8:00 del mattino per un piccolo viaggio
ma grande e lungo per l’ansia che i ragazzi della “Step
to dance” vivevano gia’ per le prossime ore e momento
di esibizione in gara che l’aspettava. I direttori Giusy e
Tony Simone, con Tina Antonucci e Giacomo Ranaldo
al loro fianco, ecco che riescono ancora una volta con
la passione per la danza a regalare momenti di gioia ed
entusiasmo.Tre sono i trofei da secondo posto (hip hop
under 9 – danza moderna under 9 - e hip hop under
11) e uno da primo (danza moderna under 11). E che
dire degli assoli grintosi di Alessia Palmisano e Martina
Sorrenti, entrambe esibite in coreografie di hip hop.
I vestiti e le acconciature sempre ben curate e pensate dagli insegnanti e da mamme professionali che
prestano in queste occasioni il loro prezioso aiuto. Pare
che le soddisfazioni per alcuni sia data per scontato.
Qualcuno dice…”Secondo voi quante coppe portiamo
a casa oggi? e continua elogiando gli insegnanti per le
coreografie realizzate”.
Per alcuni degli allievi e’ stata la prima esperienza di
“esibizione” dinanzi a un pubblico e a una giuria, e il
loro sorriso ed entusiasmo tra i piu’ bei ricordi di questa
meravigliosa giornata. E,certamente gli allievi domani
ritorneranno in sala carichi di gioia ed energia, quella
che serve per rimettersi con due mani alla sbarra in
una lezione di danza classica, e pronti a sudare e a
mettercela tutta in una lezione di danza moderna o hip
hop.
Pronti a continuare a ritmo di musica a prepararsi per
una partenza piu’ dura, per un traguardo da inseguire
per il Concorso Internazionale a Firenze nel mese di
Febbraio.
E, se l’importante e’ partecipare, noi saremo li’…e se
troppo bello poterci classificare primi…vorremmo poter dire che ci accontenteremo dei secondi posti molto
volentieri!..
I direttori, gli insegnanti, gli allievi e i genitori sono pronti e si preparano a questa partenza per la terza volta.
Buon lavoro! Step to dance”!!! Auguri per oggi!!!
Ci vediamo in settimana tutti riuniti per festeggiare e
ripartire alla grande!!!
asd.Step to dance
eventi sportivi
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
41
Pasquale Perniola il “Fenomeno” del Motocross
Il campione ginosino fa parte del Team Crossodromo di Ginosa di Gerardo Sannelli, ha già
vinto gare regionali ed interregionali. Nella categoria Esperti “M X 1 450” è imbattibile.
Il ginosino Pasquale Perniola 28 anni, si
conferma numero 1 del Motocross. Impressionante il numero di vittorie che nell’ultimo
periodo è riuscito a conquistare. Successi a
catena nei vari campionati regionali ed interregionali. Per Pasquale, la passione per il
motocross nasce all’età di 14 anni. Lo pratica
a livello agonistico fino al 2001. Per cinque
anni dal 1996 al 2001, conquista titoli in quantità. Tante gare e soprattutto allenamenti in giro per la Puglia nei vari circuiti. Da ricordare
nel suo curriculum il 1° campionato Regionale
disputato nel 2001 a Ginosa, al Crossodromo
Sannelli, dove nella categoria “Promozionali
125” conquista il titolo regionale con un fantastico 1° Posto. Poi per problemi personali nel
2001 lascia la passione per il Motocross. Nel
2009, grazie ad alcuni amici e soprattutto a
Gerardo Sannelli proprietario del Crossodromo di Ginosa, ed attuale team del pilota ginosino, Pasquale riprende la sua moto e torna in
pista. Dopo vari allenamenti fatti con serietà
e molta preparazione, Pasquale decide di ritornare a partecipare ai vari campionati regionali ed interregionali. Infatti come prima gara
a Ginosa al Crossodromo Sannelli, riesce a
centrare subito un sensazionale 1° Posto nel-
la categoria Esperti M X 1 450. Sempre
in questa categoria il numero 1 ginosino
conquista altri importanti successi. A Venosa in Basilicata qualche mese fa, ancora podio con un sensazionale 1° posto.
Mentre qualche settimana fa a Matera,
Pasquale sbalordisce tutti gli addetti ai lavori disputando una grande gara, conquistando ancora una volta il titolo di Campione Interegionale di Motocross. Per il
campione ginosino un successo incredibile, se si pensa che dopo aver lasciato
per qualche anno la sua passione per il
Motocross, è ritornato in pista più forte di
prima. Il numero 1 ginosino è imbattibile.
Quali sono per Pasquale i prossimi obiettivi? Continuare a disputare gare regionali
e naturalmente continuare ad ottenere vittorie, perché il “Fenomeno” del Motocross
non ha rivali.
E’ il più forte di tutti in assoluto nella sua
specialità.
(Gianluca Catucci)
[email protected]
Home Page
01). Una volta apprese le regole di base, è
abbastanza semplice capire come è costruito
un indirizzo IPv6. Senza contare il fatto che
i singoli pacchetti in una rete IPv4 arrivano
fino a 64KiB (65536 byte), mentre in una rete IPv6 possono raggiungere la mostruosa
dimensione di 4GiB (4294967296 byte). Diventa quindi ovvio il fatto che essendo IPv4
in fase di esaurimento, l’implementazione di
IPv6 sia solo questione di tempo. E anche
se non fosse il tempo, sarà la Rete a dettare
comunque legge, imponendo un nuovo standard qualora il precedente diventi obsoleto
o inadatto alla gestione della Rete stessa. E
qui si parla dell’anima della rete: gli indirizzi.
Senza indirizzi non è possibile identificare in
modo univoco un server o un sito. Per questo
nacquero gli standard IPv4 e IPv6.
Spesso tendiamo a rimandare i problemi
come se le risorse che utilizziamo, sia quelle
materiali che quelle tecnologiche, fossero
inesauribili. Gli IP sono le impronte digitali
che identificano secondo protocollo il
traffico Internet: a ogni persona connessa
corrisponde un codice alfanumerico. Il
sistema, uno degli standard della Rete,
ha però un limite di 4 miliardi di indirizzi.
Anche se nel 1996, quando fu pensato,
sembrava assurdo, siamo arrivati al collo
del vaso.
L’allarme è stato lanciato da Vint Cerf, guru
di Internet e vice presidente di Google,
quindi è da prendere sul serio. Sarà la più
grande opportunità di cambiamento della
storia di Internet”.
Si riuscirà a porre rimedio per tempo e
addirittura farne un’occasione per una
revisione positiva dei protocolli Internet
(domini, firme digitali e via dicendo).
Roberto Muscolino
segue da pag. 29
no possibili diversi tipi di notazioni. Infatti,
gli indirizzi
2 3 a 5 : 0 0 0 0 : 0 0 0 0 :
e30f:0000:0001:1856:3287
23a5::e30f::1:1856:3287
23a5:0:0:e30f:0:1:1856:3287
sono equivalenti.
Un browser, pertanto, li riconoscerebbe
come lo stesso. Qualora un quartetto sia
composto di soli zeri può essere omesso
scrivendo un doppio due punti(:); un doppio
due punti può essere scritto anche per omettere due o più quartetti consecutivi di zeri;
gli zeri iniziali possono essere omessi (per
cui ::1 diventa l’equivalente di 127.0.0.1,
ossia localhost, perchè è l’abbreviazione di
0000:0000:0000:0000:0000:0000:0000:00
42
attulità sportiva
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
CHAMPION’S WEEK
LA SESTA GIORNATA- LE
PRIME QUATTRO VOLANO
CHAMPION’ S WEEK
SETTIMA GIORNATA
VOLANO CTR VIAGGI E
MEETING POINT
Domenica 21 novembre si è disputata la sesta giornata del campionato Champion’s Week che non ha portato particolari sconvolgimenti di classifica, anzi, ha fatto comprendere che per le
out-sider ci sarà molto da faticare per tenere il passo delle prime
quattro, ormai lanciate in un campionato a sé per la lotta al titolo.
La giornata ha visto affrontarsi, nel big match (purtroppo solo nelle
aspettative), Meeting Point e La Barchetta(priva del bomber Posa
e dell’arcigno difensore Ricciardi); due squadre molto differenti
per caratura tecnico-tattica, ovviamente a favore della prima, che
già dopo 10 minuti di gioco conduceva per quattro reti a zero,
trascinata da un grande Delfino e da Conte, entrambi autori di
una tripletta nel primo tempo. A nulla sono valse le reti di Moro
(doppietta). Forse, solamente per i tabellini e per chiudere sul sonoro 7-2.
Bella partita, ricca di emozioni tra Royal Fin e Aseco, chiusasi sul
4-3 grazie ad un grande Mancini (nello scorso numero erroneamente chiamato Mancino)che con tre gol ed un assist si merita la
palma di migliore in campo. Per Aseco rammarico per il doppio
vantaggio iniziale.
Nelle altre partite, Aut. Ricchiuto batte Costan srl 8-4 per merito di
un Di Franco in giornata super( 5 reti). Il bomber Minerva sbaglia
�
un rigore.
CTR Viaggi asfalta i Campioni Incompresi per 16-1, risultato che
evidenzia la differenza di qualità dei due team.
Ottica D’Alconzo vince 6-3 contro Prestiti e Mutui gestendo il match con molta sapienza tattica nonostante un Tarantini voglioso
ma forse troppo solo.
La Cantina batte Deca 7-5, nonostante l’assenza per squalifica
del portiere Vizzielli. Un plauso va a Gatti che prima protegge la
porta e poi, tornato nel suo ruolo preferito, gonfia per due volte
la rete.
Per i bomber regge ancora Minerva con 16 reti mentre per il Portiere meno battuto resta saldo al comando Lovecchio con -11.
Baldassarre D’Angelo
�
�
�
Nella settima giornata di campionato, disputata domenica 28 Novembre, nessun pareggio da evidenziare e nessuna sorpresa di rilievo.
Meeting Point “asfalta” i Campioni Incompresi (sempre ultimi) con un
netto 10-2. Primo tempo equilibrato chiuso sul 2-1 ma ripresa priva di
sorprese per troppa differenza tecnica. Da sottolineare le triplette di
Papapietro e Conte.
CTR Viaggi stende La Cantina con un 9-5 abbastanza combattuto,
soprattutto nella ripresa. La Cantina segna con cinque marcatori differenti ma nulla può’ contro la grande giornata di Latagliata che gonfia la rete per cinque volte portandosi, da solo, all’inseguimento di
Minerva(bomber con 19 reti), ora distante appena quattro segnature.
Bella partita tra Royal Fyn e La Barchetta. I due team danno vita ad
una sfida molto equilibrata, terminata 3-4 e decisa da una tripletta
del rientrante Posa. In evidenza i due portieri D’Angelo e Bavaro che
sventano le minacce avversarie in molti casi.
Nelle altre partite di giornata, Aut. Ricchiuto vince 9-3 contro Deca, regalandosi la seconda vittoria consecutiva, allontanando così, l’ultima
posizione in classifica. Bravo Di Franco con 4 marcature.
Ottica D’Alconzo ha la meglio su Costan srl, che deve arrendersi, solo
nel finale, con il punteggio di 9-5. In vantaggio 5-1, i nero-verdi, vengono rimontati da Minerva e Giampetruzzi , ma nel finale D’angelo e
due autoreti chiudono il match.
Aseco prende tre punti importanti contro Prestiti e Mutui. La gara si
chiude 8-5 grazie anche alle tre doppiette di Lapiscopia, Castria e Pacente. Per gli “ospiti”, ancora troppo solo Tarantini.
Nella prossima giornata, occhi puntati sulla partita Meeting Point -Royal Fyn, alle ore 10.00.
Lovecchio resta al comando della classifica “portiere meno battuto”
con -16 e Minerva mantiene la vetta dei bomber con 19 gol.
Baldassarre D’Angelo
���������� ��������
�������
������� �����
��� ������
�� �������
����� ���
�� ���������
������ ���������
�����
������ ���������
������ ���
�������� � �����
����
�������� ����������
�����
��
��
��
��
��
��
�
�
�
�
�
�
�
��
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
��
�
�
��
�
�
��
���
��
���
���
attualità sportiva
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
43
Pino Mele alla sua prima Maratona conquista Bari
Due podisti ginosini, della Runners Ginosa, hanno disputato la Maratona di Bari. Pino Mele
sbalordisce tutti alla sua prima assoluta sui 42 km. Con il tempo di 4h19” arriva al traguardo
disputando una grande Maratona. Tonino Galante invece dopo aver disputato la 100 Km. ritorna in pista tagliando il traguardo con il tempo di 3h24”. Mentre sui 10 km. Giacoma Galante
con il tempo di 44 minuti conquista il podio con un fantastico 1° Posto nella sua categoria TF.
E’ stato il grande giorno di Pino Mele, il noto imprenditore ginosino proprietario della Gioelleria Mele di Ginosa, e presidente della locale Associazione
Commercianti ginosina, che ha partecipato per la prima volta ad una Maratona di ben 42 km.
Domenica 21 Novembre 2010 alla Maratona di Bari, l’atleta della Runners
Ginosa, Pino Mele, non solo è riuscito a tagliare il traguardo in perfette condizioni, ma è riuscito a chiudere con un tempo incredibile la sua prima Maratona della carriera: 4h19:36”. Grande gara per il nostro Pino che all’arrivo
è riuscito ad emozionarsi per aver corso la 42 Km di Bari in grande forma e
soprattutto per aver tagliato il traguardo con un tempo sensazionale. Pino,
naturalmente, è felicissimo per questo grande traguardo raggiunto. Infatti il
nostro podista non sta più nella pelle. Dopo aver terminato la prima Maratona
della sua vita, è già pronto per la prossima. “ E’ stato bellissimo. Sensazione unica e indescrivibile. Non potevo chiedere di più. Ringrazio la
mia famiglia e soprattutto mia moglie. Dopo questa esperienza sono
già pronto per fare un’altra Maratona. Infatti mi sono già iscritto alla
Maratona di Roma che si svolgerà nel Marzo del 2011”.
Chi invece non ha più bisogno di presentazione è il nostro Tonino Galante.
Dopo aver disputato la 100 Km. (la Firenze-Faenza), l’atleta ginosino è ritornato in pista chiudendo la Maratona di Bari con un sensazionale tempo di
3h:24:30”. Non solo è riuscito a fare una grande prova, ma si è posizionato
nella classifica generale 86° assoluto, e 6° nella sua categoria MM 50. Mentre per Giacoma Galante (figlia di Tonino), nella 10 km. di Bari, ha disputato
una gara perfetta chiudendo con il tempo di 44:25”, conquistando il podio
piazzandosi Prima nella categoria TF.
(Gianluca Catucci) [email protected]
Epidemia tumori in Puglie,
Basilicata e Calabria: quale la causa?
Qualche numero fa avevo riferito la notizia
che vuole la probabile presenza di centrali nucleari e siti per il deposito delle scorie
radioattive nella nostra zona. La notizia certamente non fa piacere se la si confronta
con l’impennata di tumori accertati nella nostra zona negli ultimi anni. Quali le cause?
Possono essere ricercate nell’aria malsana
sprigionata dalla zona industriale di Taranto, un vero e proprio tumore ambientale?
Oppure nel centro di deposito di scorie radioattive del Centro Enea della Trisaia nei
pressi di Policoro? O entrambi? Entro la
I proverbi
metà del 2011 la Sogin consegnerà all’Ispra
(l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) il rapporto di progetto particolareggiato per lo stoccaggio a secco delle
64 barre di uranio irraggiato provenienti dagli
Stati Uniti e custodite nell’impianto ex-Itrec
di Rotondella (Matera): a giugno 2011 sarà
inoltre presentata al Ministero dello Sviluppo
economico l’istanza di autorizzazione alla disattivazione del sito.Sono cinque, in totale, le
attività previste per il sito di Rotondella: la rimozione del deposito interrato, la costruzione
dell’impianto di cementazione e il deposito di
manufatti cementati, la sistemazione a secco delle barre, il completamento delle operazioni di sistemazione e trattamento dei rifiuti
solidi e la presentazione dell’istanza di disattivazione. Per quanto riguarda il Deposito interrato, la Sogin ha formalizzato il contratto
secondo
con le imprese che eseguiranno i lavori: il
cantiere sarà aperto entro la fine del 2010
e il progetto si concluderà nel 2013. I lavori
per l’impianto di solidificazione del prodotto finito cominceranno invece a dicembre
2010 e si concluderanno nel 2014. Le attività per il trattamento e il condizionamento
dei rifiuti solidi pregressi «che sono state
ulteriormente estese» saranno completate
nel 2013. La Sogin ha infine ipotizzato, al
termine delle attività di decommissioning,
la valorizzazione dell’impianto attraverso
la trasformazione del sito in un centro di
eccellenza per il monitoraggio ambientale.
Tutto ok almeno in apparenza altrimenti come si spiegano tutte queste morti da
cancro. Perché allora non si promuove una
task force intercomunale in grado di monitorare i Comuni interessati?GP
Giovanni Carducci
44
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
eventi sportivi
PRIMA CATEGORIA / Prestazione maiuscola dei biancazzurri contro la corazzata brindisina
Ginosa piega il quotato Carovigno
Gli uomini del tecnico Pizzulli, con una prestazione superlativa, superano tra le “mura
amiche” il quotato Carovigno (seconda forza del torneo) grazie alle reti di Presicci e
Perrone, conquistando tre punti pesanti.
Un Ginosa determinato fa sua la gara
interna contro il quotato Carovigno e
mette in cassaforte tre punti preziosi.
Prestazione superlativa dei biancazzurri che hanno retto bene il confronto,
concedendo poco ai brindisini che perdono terreno dalla vetta. Partono decisi
i padroni di casa che dopo sette giri di
lancette sbloccano il risultato: sugli sviluppi di un angolo Presicci svetta in area
trafiggendo l’incolpevole Magazzino. La
replica ospite si registra al 19’ quando
Marinosci, su calcio piazzato dal limite,
chiama Larocca ad un intervento prodigioso. Il Carovigno si rende pericoloso
sulle palle inattive ed al 28’ Comes, sugli sviluppi di un calcio da fermo, stacca imperiosamente in area esaltando i
riflessi dell’estremo difensore ginosino
e, sulla ribattuta, si crea una mischia in
area risolta poi dalla difesa locale. Gli
uomini di Pizzulli, comunque, sono sempre in agguato ed al 43’ Cifarelli sfiora il
palo con un gran tiro dal limite. La ripresa vede un maggiore possesso palla da
parte degli ospiti che di contro trovano
un Ginosa ordinato a chiudere tutti gli
spazi e ad annullare ogni punto di riferimento. Al 7’ brindisini pericolosi con Semeraro, la cui conclusione ravvicinata
trova un superlativo Larocca ad opporsi
con bravura. Al 18’ invece è Caraccio a
provarci su punizione dal limite con la
sfera che accarezza l’incrocio. I biancazzurri, nelle ripartenze, sono pungenti ed
al 31’ Basile scarica dal limite una conclusione velenosa che lambisce il palo.
Passano quattro minuti
ed il Ginosa raddoppia:
su azione di rimessa,
Perrone, ben servito
in area da un lancio
millimetrico di Cifarelli,
scaglia un destro fulmineo con la palla che si
infila all’incrocio dove
Magazzino non può arrivarci. A quel punto il
risultato sembra acquisito ed invece gli ospiti, con una reazione
d’orgoglio, accorciano
le distanze al 47’ con
Caraccio, abile a superare la retroguardia
ginosina ed infilare l’incolpevole Larocca
in uscita. L’ultimo sussulto giunge al 49’
quando, su azione di rimessa, Raona
sfugge al suo marcatore e tenta la battuta a rete trovando un superlativo Magazzino che nega la terza marcatura.
Tabellino della gara (Ginosa-Carovigno 2-1)
GINOSA: Larocca, Casalingo, Ciracì
(25’ st Orfino), Bozza, Lomagistro, Pizzolla, Presicci (20’ st Pagone), Carriero,
Basile, Cifarelli, Perrone (38’ st Raona).
A disp.: Cazzetta, Di Matera, Iacovino,
Innato. All. Pizzulli
CAROVIGNO: Magazzino, Comes, Bolognese
(34’ st Spinelli), Vignola,
Maggipinto, Solimeno,
Marinosci,
Manigrasso (22’ st De Simone),
Semeraro,
Caraccio,
Sanna. A disp.: Palma,
Lanzilotti, Carlucci, Melpignano, Sacchi. All.
Scarongella
ARBITRO: Spedicato di
Lecce.
RETI: pt 7’ Presicci (G);
st 35’ Perrone (G), 47’ Caraccio (C).
NOTE: Ammoniti Ciracì, Bozza, Lomagistro, Pizzolla, Cifarelli, Perrone e Pagone (G), Comes, Maggipinto, Solimeno e
Sanna (C). Espulso al 30’ st Comes (C)
per somma di ammonizioni.
Domenico Ranaldo
([email protected]
www.asginosa.it)
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
eventi sportivi
45
PRIMA CATEGORIA / Rovinosa caduta in quel di Lizzano dove i ginosini incassano quattro sberle
Ginosa, pesante sconfitta a Lizzano
I biancazzurri, nonostante un primo tempo discreto e sotto di una sola rete, crollano
nella ripresa rimediando un ko pesante. Domenica la compagine ginosina ospita l’ostico Gravina dell’ex Patella (tecnico dei baresi) in una gara non facile, ma dove i tre
punti saranno fondamentali per risollevarsi in classifica.
Con un secco 4-0 il Lizzano liquida la
pratica Ginosa e conquista la terza vittoria consecutiva. Il Ginosa del tecnico Pizzulli, dopo la bella affermazione sul Carovigno, è costretto ad incassare una dura
sconfitta, nonostante un primo tempo
giocato discretamente e sotto di una sola
rete. Gara sostanzialmente condizionata
dal vento, ma nonostante la prima parte i
locali giochino in condizioni proibitive, già
al 17’ potrebbero sbloccare il risultato ma
Brittannico da pochi passi manda alto.
Subito dopo sono gli ospiti ginosini a rendersi pericolosi con un calcio di punizione di Cifarelli che, aiutato dal vento,
vede la sua conclusione stamparsi
sulla traversa. Al 33’ i lizzanesi passano in vantaggio con Catapano:
l’attaccante di casa calcia un forte
tiro da circa venticinque metri e fa
secco l’incolpevole Larocca. Nella
ripresa, a favore di vento, i padroni
di casa orientano la sfida dalla propria parte, anche se il raddoppio è
molto contestato dai ginosini: al 3’
Novellino realizza direttamente da
calcio d’angolo. Il tiro dalla bandierina non c’era, complice una svista
clamorosa del direttore di gara e
sulle vibranti proteste, Bozza viene
mandato anzitempo negli spogliatoi.
Sotto di due gol e con un uomo in
meno, il Ginosa crolla. La terza rete
arriva al 19’ ad opera di Brittannico
che mette in rete un preciso assist di
Erente. La quarta rete, invece, viene
realizzata dall’attaccante De Comite
che, dopo aver saltato il diretto avversario, con un preciso diagonale
firma il definitivo 4-0. Domenica, in-
tanto, il Ginosa cercherà riscatto ospitando al “Madonna delle Grazie” di Laterza
l’ostico Gravina dell’ex Patella (tecnico
dei baresi) in una gara non facile, ma dove i tre punti saranno fondamentali per
risollevarsi in classifica.
Tabellino della gara (Lizzano-Ginosa
4-0)
LIZZANO: Cavallo, Piepoli, Sblano (26’
st Alabrese), Novellino (18’ st Zaccaria),
Lenti, Tripaldi, Erente, Gallitelli (27’ st
Pagano), De Comite, Catapano, Brittan-
nico. A disp.: De Nitto, Giannuzzi. All.:
Palmieri
GINOSA: Larocca (11’ st Cazzetta), Ciracì, Di Matera, Bozza, Casalingo, Orfino, Lomagistro, Carriero, Basile (26’ st
Innato), Cifarelli, Presicci (45’ st Zicari).
A disp.: D’Attoma, Raona, Giosuè, Iacovino. All.: Pizzulli
ARBITRO: Potenza di Casarano.
RETI: 33’ pt Catapano; 3’ st Novellino,
19’ st Britannico, 35’ st De Comite.
NOTE: Espulso al 4’ st Bozza (G) per
proteste.
Domenico Ranaldo
([email protected]
www.asginosa.it)
La Redazione si scusa con
i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi
pervenuti e non pubblicati
e per le rubriche fisse, temporaneamente
sospese.
Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali
non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in
questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente.
46
La Goccia n. 24 - 4 dicembre 2010
attualità sportiva
Onore ai vincitori
La partita che tutti attendevano è finalmente arrivata. La prima in classifica, il Castellana approda in casa del Team Ginosa
e il campionato entra nel vivo. La gara
è preceduta da vari commenti, sensazioni che auspicano una partita vibrante e tesa fino alla fine. E alla fine le
sensazioni iniziali non tradiscono il
pubblico regalando una partita al cardiopalma e sempre sul filo del rasoio.
Ne escono vincitori gli ospiti, ma i ragazzi di mister Noia non ne escono
sconfitti, ma onorevolmente possono
uscire dal campo a testa alta.
La partita nella prima fase di gioco è
improntata sullo studio reciproco che
vede realizzarsi le prime conclusioni
da parte di entrambe le formazioni, ma
la partita la sblocca l’under ginosino,
Giannini, che seguendo l’azione sulla
fascia destra insacca l’incolpevole portiere castellanese sul primo palo. I padroni di casa non rallentano la spinta
offensiva e si divorano con Pedullà la palla
del 2-0 completamente a porta vuota. Le
azioni ginosine sono arrembanti, ma poco
concludenti, e la beffa arriva subito, quando
gli ospiti raggiungono il pareggio. Il T.
Ginosa a questo punto della gara non riesce più a crear filtro difensivo e gli ospiti dilagano prima col centravanti che abilmente
di punta da fuori, beffa Casamassima e per
altre due volte con azioni di contropiede
magistralmente finalizzate in rete. Il primo
tempo si conclude sul punteggio di 4-1 per
il Castellana, che risulta pesante oltremodo
rispetto alla partita giocata dai padroni di
casa.
La seconda parte di gara inizia nel peggiore
dei modi; il Castellana trafigge nuovamente
il n°1 ginosino, portando la distanza fra le
due squadre a 4 gol. Il Team Ginosa, a questo punto, si sveglia e con la formazione tipo accorciano le distanze su schema di punizione con Russo; Pedullà, insacca di punta nell’angolino alla sinistra del portiere e il
capolavoro è realizzato dal cucchiaio-assist
di Vizzielli che serve su un piatto d’argento
a Russo il gol del -1. Il palazzetto dello sport
è una bolgia e i padroni di casa lo avverto-
no. L’arbitro interviene due volte per ammonire il n°8 Castellanese che viene espul-
mite. Il Team Ginosa non ha più nulla da
perdere e carica a testa bassa, ma s’infrange sulla difesa ospite e sulla malasorte. Nel finale c’è ancora gloria per lo squadrone Castellanese che fissa definitivamente il
punteggio sul 7-4.
La gara è stata intensa come poche volte s’era visto, il pubblico a
fine partita ha dimostrato il proprio affetto ai vincitori ma soprattutto agli sconfitti, facendo capire
che è la strada giusta per continuare questo campionato nel miglior modo possibile.
TEAM GINOSA: Casamassima
(Ferrini), Russo, Giannini, Vizzielli, Pedullà, Lovecchio, Santantonio, Carrera G., Bozza,
Cammiscia, De Florio.
so ma la superiorità numerica non viene
sfruttata dai ragazzi di Mister Noia che addirittura, subiscono gol su punizione dal li-
MARCATORI: GIANNINI, RUSSO (2), PEDULLà
ADDETTO STAMPA
Vincenzo D’Angelo
Sequestro penale di un edificio
La Procura della Repubblica ha disposto nei giorni il sequestro penale di un edificio
residenziale in Ginosa. La notizia ha fatto subito il giro della città, facendola tremare
per il modo con cui è stata edificato tre quarti del suo abitato. Ed allora giù ipotesi
per individuare l’edificio sequestrato…ma sorpresa, nessuno degli edifici suggeriti
era nella lista nera. L’edificio si trova in una zona fortemente degradata della gravina, nel tratto prospiciente via Pescarella; appare guardandolo dalla SS580 un
alveare abbarbicato al costone tufaceo della Gravina. E’ invece un edificio a cui si
accede dal terrazzo , posto al piano di via Pescarella. Costruito negli anni settanta in
un periodo in cui la Gravina era un luogo abbandonato dai ginosini in quanto ritenuto
sinonimo di miseria , il fabbricato non è stato ancora rifinito per gli stessi motivi per
cui è stato realizzato lì : mancanza di danaro e necessità di una casa. Il motivo del
sequestro e del contestuale sgombero della famiglia Putignano e figli e pareti, pare
vada cercato nel deturpamento ambientale del sito divenuto agli inizi del duemila
lugo di inestimabile valore ambientale, paesaggistico ed archeologico. Nei prossimi
giorni si discuterà l’opposizione presentata dall’avv. Piero Palmitesta, legale dei Putignani, dinnanzi al tribunale del riesame.G P
Fly UP