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fermiamo il saccheggio del made in italy
n.11 novembre 2015 IL COLTIVATORE o n a l u i fr POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE . D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004 N° 46) ART. 1. COMMA 1, CNS UD M e n s i l e d e l l a Fe d e r a z i o n e R e g i o n a l e C o l d i re t t i d e l F r i u l i Ve n e z i a G i u l i a FERMIAMO O I G G E H C C A IL S Y L A T I N I E D DEL MA ERMACORA “Latte, una partita centrale che in Fvg si gioca su due fronti” SPECIALE PSR 2014 - 2020 Sommario REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI UDINE N. 55 DEL 10.04.1951 ISCRITTO AL ROC (Registro degli operatori di comunicazione) AL NUMERO 16747 COLTIVATORE FRIULANO N. 11 18 Novembre 2015 EDITORE Federazione Regionale Coldiretti del Friuli Venezia Giulia Via Morpurgo, 34 . 33100 Udine T. 0432.595811 . F. 0432.595807 [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE Danilo Merz COMITATO DI REDAZIONE Danilo Merz, Ivo Bozzatto, Antonio Bertolla, Marco Malison,Vanessa Orlando COORDINATORE DI REDAZIONE Mauro Nalato IMPAGINAZIONE e GRAFICA Elisabetta Tavano STAMPA Grafiche Filacorda Viale Palmanova, 464/28 . 33100 Udine www.grafichefilacorda.it INSERZIONI Federazione Regionale Coldiretti del Friuli Venezia Giulia ABBONAMENTO Costo abbonamento annuo 2,00 euro Il Coltivatore Friulano viene inviato in abbonamento ai soci delle Federazioni provinciali Coldiretti di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana EDITORIALE 04 NAZIONALE 05 06 07 08 19 REGIONALE 10 11 12 13 20 21 22 UDINE 23 24 25 PORDENONE 26 27 GORIZIA 28 29 TRIESTE 30 BACHECA 31 in Regione occorre creare un polo del Montasio valorizzare il latte mobilitazione latte: mobilitazione sospesa dopo le stragi di parigi mobilitazione latte: fermiamo il saccheggio del made in italy mobilitazione latte: la solidarietà dei cittadini al presidio a udine mobilitazione latte: prezzo moltiplica per 4 da stalla a scaffale legge stabilità: bene il taglio delle tasse in agricoltura ermacora sul rapporto oms “sbagliato associarci agli usa” vitivinicolo psr: imminenti i bandi delle misure agro-ambientali SPECIALE PSR 2014-2020 SPECIALE PSR 2014-2020 mediocredito italiano e consorzi agrari insieme per lo sviluppo don bonetti: il suolo, un patrimonio da salvare l’editoriale di gino vendrame 65° giornata del ringraziamento festa dei pensionati e della famiglia l’editoriale di cesare bertoia incontri di zona con i dirigenti l’intervento di antonio bressan borgo tintor: arte in cantina a gradisca d’isonzo l’intervento di alessandro muzina compro vendo IL PUNTO COLDIRETTI GIORNALE ON LINE PER LE IMPRESE AGRICOLE LEGGILO E STAMPALO DAL SITO WWW.COLDIRETTI.IT O CHIEDILO AL TUO UFFICIO ZONA IL COLTIVATORE FRIULANO è scaricabile all’indirizzo www.friuliveneziagiulia.coldiretti.it editoriale 4 Editoriale In Regione occorre creare un polo del Montasio valorizzare il latte LATTE, UNA PARTITA CENTRALE CHE IN FVG SI GIOCA SU DUE FRONTI Anche il Fvg ha partecipato al presidio organizzato da Coldiretti a Lodi. Una presenza forte e autorevole, giusta e necessaria per la quale ringrazio ancora una volta imprenditori e funzionari di Coldiretti. A Lodi abbiamo difeso l’Italia e la sua economia chiedendo il rispetto delle norme (la legge 91 di quest’anno impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione) e abbiamo ancora una volta evidenziato l’esigenza di una etichettatura finalmente completa e trasparente (occorre dichiarare da dove arriva la materia prima) che scongiuri il rischio che latte tedesco o lettone una volta entrato in Italia diventi magicamente “vero latte italiano” prendendo così in giro consumatori e allevatori. A Lodi abbiamo anche denunciato – lo ha detto chiaramente il nostro presidente nazionale Roberto Moncalvo – il fatto che il settore lattiero caseario sia dominato da una multinazionale straniera che impone unilateralmente agli allevatori le proprie condizioni e beffa le istituzioni nazionali. Portando al collasso il settore in Italia. Viene il sospetto che oltre all’interesse immediato, cioè quello di pagare poco il latte, ve ne sia un altro: decretare la morte delle zootecnia da latte in Italia per spianare la strada a quella di altri paesi. Certo, questa è solo una ipotesi, ma se è vero che a pensare male si fa peccato, è anche vero che a volte la si imbrocca. E mi sa che non sono tanto lontano dalla verità. Quindi anche il Fvg farà fino in fondo la sua parte nell’azione coordinata da Coldiretti nazionale in questa battaglia in tutte le sedi, ma deve anche impegnarsi su un altro fronte: quello della valorizzazione del Montasio. Il Montasio, non mi stancherò mai di dirlo, rappresenta una risposta importante alla crisi del prezzo del latte. Ma per rilanciare il Montasio bisogna cambiare passo: occorre fare rete, unire le forze, fare sinergie, alleanze e forse anche aggregazioni. Occorre mettere assieme i maggiori produttori di Montasio in Friuli Venezia Giulia e immaginare un percorso di collaborazione innanzitutto per la produzione successivamente per la commercializzazione, che non sia frammentata. La promozione è l’ultima cosa: inutile spendere risorse se non si riesce a proporsi con il prodotto. La Regione e il Consorzio di Tutela del Montasio, debbono prendere il pallino in mano. Soprattutto la Regione, che ha i necessari strumenti legislativi e finanziari (Psr) e l’autorevolezza oltre che l’autorità politica per farlo. La Regione convochi un tavolo sul Montasio con tutti i soggetti della filiera. Dagli allevatori ai cooperatori ai trasformatori. Occorre che tutti si faccia un passo indietro con la necessaria umiltà ma con altrettanta determinazione per rilanciare sui mercati l’unico formaggio Dop che abbiamo che può a sua volta dare agli allevatori la giusta remunerazione per il latte di grande qualità che sanno produrre in Friuli Venezia Giulia. Altre strade non ne vedo, ma occorre fare in fretta perchè le aziende zootecniche del Fvg sono davvero allo stremo. Troppi anni di crisi le hanno fiaccate, indebolite e il prezzo del latte che spuntano oggi continua ad essere in troppe situazioni troppo basso: non coprono nemmeno i costi. Le imprese zootecniche, insomma, lavorano in perdita e non possono sostenere a lungo questa situazione. Ogni azienda zootecnica che chiude è persa. Nessuno la riaprirà mai più. E con essa saltano posti di lavoro anche nell’indotto, porzioni di territorio vengono abbandonate, a loro stesse. Si rischia davvero di perdere per sempre uno dei tratti distintivi del nostro territorio e della nostra economia. Dario Ermacora presidente Coldiretti Friuli Venezia Giulia 5 MOBILITAZIONE LATTE LATTE, MOBILITAZIONE SOSPESA DOPO LE STRAGI DI PARIGI La protesta a Lodi, nelle città e davanti la sede dell’Antitrust La mobilitazione è stata solo sospesa, dopo i vili attentati dei terroristi a Parigi. Lo ha comunicato il presidente nazionale di Coldiretti nell’esprimere il profondo cordoglio dell’organizzazione per le vittime. Ma la sospensione è temporanea. Coldiretti è in attesa del pronunciamento dell’Antitrust italiana al quale, il 13 novembre, nel corso di una manifestazione, Coldiretti ha consegnato un dossier sulla situazione di squilibrio contrattuale dei produttori lattiero-caseari in Italia che contiene un’ampia sintesi dei costi di produzione e dei prezzi di consumo. In Spagna e in Francia l’organismo ha già condannato Lactalis. Il dossier è stato consegnato da una delegazione della Coldiretti, guidata dal presidente nazionale Roberto Moncalvo. È questo l’ultimo atto di una battaglia (come accennato la guerra non è ancora finita) che ha visto ancora una volta protagonista la Coldiretti di tutta Italia e del Fvg che a Ospedaletto Lodigiano ha organizzato sulle 24 ore un presidio per alcuni giorni con il conseguente blocco delle attività di distribuzione della multinazionale del latte francese Lactalis proprietaria dei grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli. Nei giorni del presidio molti imprenditori, dirigenti e funzionari dei Coldiretti del Fvg hanno partecipato. Pullman sono partiti da Udine e Pordenone più volte per assicurare una presenza compatta, coordinata dal direttore regionale Danilo Merz che non s’è mosso da Lodi. La Coldiretti della provincia di Udine è stata presente due volte con una cinquantina di imprenditori e dirigenti fra i quali il presidente di Coldiretti Udine Gino Vendrame, il diret- La delegazione di Coldiretti Pordenone La delegazione di Coldiretti Udine La delegazione di Coldiretti Udine e Pordenone A destra il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo MOBILITAZIONE LATTE 6 tore di Gorizia Ivo Bozzato, il delegato Fvg di Giovani Impresa Marco De Munari e il delegato di Giovani Impresa di Udine Mattia Bertossi, così come la federazione di Pordenone, anch’essa presente due volte, guidata dal direttore Antonio Bertolla. Uno sforzo organizzativo impegnativo che ha dato ancora una volta la dimostrazione della capacità di mobilitazione di Coldiretti Fvg. “Dalle frontiere italiane – spiega il direttore di Coldiretti Danilo Merz – passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. Nell’ultimo anno – aggiunge - hanno addirittura superato il milione di quintali le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10% dell’intera produ- zione italiana. Si tratta di prelavorati industriali che vengono soprattutto dall’Est Europa che consentono di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità. Un chilogrammo di cagliata usata per fare formaggio sostituisce circa dieci chili di latte e la presenza non viene indicata in etichetta. Oltre ad ingannare i consumatori ciò fa concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco”. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine del latte a lunga conservazione, ma anche di quello impiegato in yogurt, latticini e formaggi, non consente - sostiene Coldiretti - di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionali e con esse il lavoro e l’economia del vero made in Italy. LATTE: COLDIRETTI, FERMIAMO IL SACCHEGGIO DEL MADE IN ITALY! “Alla vacca si munge il latte, non il sangue”, così recita un proverbio. Ma alcune delle principali industrie del settore lattiero-caseario non lo conoscono… e agli allevatori italiani hanno deciso di mungere il sangue. • Si sostituisce nei formaggi italiani il latte della Madre Patria con latte di provenienza sconosciuta, senza l’indicazione dell’origine in etichetta e senza trasparenza sugli ingredienti utilizzati. Solo 1 busta di latte UHT su 4, vendute in Italia, contiene latte italiano! • Si pompano nelle vene delle industrie semilavorati di latte (cagliate, caseine e caseinati) di provenienza straniera, per produrre formaggi, yogurt e mozzarelle, spacciandoli per Made in italy. 1 mozzarella su 2 consumate in Italia è prodotta con cagliate straniere! • Si paga il latte agli allevatori pochi centesimi, meno di quanto costa produrlo! • Si lascia contemporaneamente inalterato - fra i più alti livelli in Europa - il prezzo per i consumatori. Dall’inizio della crisi: hanno chiuso più di 3 stalle al giorno; si sono persi 32.000 posti di lavoro; le montagne sono state abbandonate; c’è meno “verità” e sicurezza sulle tavole delle nostre famiglie e nei prodotti che diamo ai nostri bambini! Consumatori italiani, aiutate COLDIRETTI a salvare le nostre stalle, i nostri territori, il patrimonio di genuinità, sicurezza e trasparenza del VERO MADE IN ITALY. Costringiamo insieme le multinazionali e le industrie del settore lattiero caseario a dichiarare l’ORIGINE dei prodotti che mangiamo e a pagare il GIUSTO PREZZO agli allevatori! 7 MOBILITAZIONE LATTE LA SOLIDARIETÀ DEI CITTADINI AL PRESIDIO DI COLDIRETTI A UDINE Distribuiti da Coldiretti migliaia di volantini e di pieghevoli Anche il sindaco di Udine Honsell firma la petizione Il gruppo di imprenditori agricoli, dirigenti e funzionari Sciolto il presidio di Lodi, la battaglia del latte si è trasferita nelle città. In Fvg Coldiretti ha organizzato l’11 novembre un presidio con tre gazebo in piazzetta Lionello a Udine, sotto la sede del comune. La città si è stretta con simpatia attorno ai gazebo e alla bandiere gialle di Coldiretti e intenso è stato il lavoro di 70 fra imprenditori agricoli, dirigenti e funzionari di Coldi- Da sinistra: Livoni, Merz, Hosell retti che hanno spiegato le ragioni della protesta, distribuendo volantini e pieghevoli. “Avevamo stampato – spiega il direttore di Coldiretti Fvg Danilo Merz – più di mille volantini che sono stati bruciati in poche ore rendendo necessaria una loro ristampa. Abbiamo anche distribuito oltre 1.000 pieghevoli ed abbiamo raccolte centinaia di firme a difesa di un latte davvero italiano, riconoscibile in etichetta. Non ci saremmo mai aspettati tanta solidarietà di persone informate e convinte di fare la cosa giusta”. Fra i firmatari della petizione di Coldiretti contro l’uso della polvere di latte, anche il sindaco di Udine Furio Honsell che ha portato la propria solidarietà e quella della cittadinanza e alcuni sindaci e amministratori di comuni friulani. MOBILITAZIONE LATTE 8 Anche i presidenti di Coldiretti di Udine Gino Vendrame, di Trieste Alessandro Muzina, di Gorizia Antonio Bressan e di Pordenone Cesare Bertoia, assieme ai direttori provinciali e ai presidenti dei Giovani e delle Donne di Coldiretti hanno incontrato decine di persone per spiegare le ragioni delle protesta e di come alcune multinazionali intendano, pagando il latte sottocosto, uccidere di fatto la zootecnica italiana. Presenti anche il presidente dell’Associazione Allevatori del Fvg Renzo Livoni con il direttore Andrea Lugo e il presidente dell’Associazione nazionale Pezzata Rossa Moras. “Abbiamo spiegato – spiega ancora Merz - che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta”. L’assessore Alessandro Venanzi LATTE: PREZZO MOLTIPLICA PER 4 DA STALLA A SCAFFALE Nel passaggio dalla stalla allo scaffale - sottolinea la Coldiretti - i prezzi moltiplicano fino a quattro volte per il latte fresco con i centesimi riconosciuti agli allevatori che si trasformano in euro pagati dai consumatori. L’industria - denuncia la Coldiretti - ha deciso unilateralmente di tagliare i compensi per il latte alla stalla di oltre il 20 per cento rispetto allo scorso anno, proponendo accordi capestro che fanno riferimento all’indice medio nazionale della Germania, con una manovra speculativa ingiustificata e quindi inaccettabile. Siamo di fronte, infatti, ad una palese violazione delle norme poiché il prezzo corrisposto agli allevatori è inferiore in media di almeno 5 centesimi rispetto ai costi di produzione, che variano dai 38 ai 41 centesimi al litro secondo l’analisi ufficiale effettuata dall’Ismea in attuazione della legge 91 del luglio 2015 che impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione. Lo studio ufficiale sui costi di produzione del latte bovino elaborato in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 - continua la Coldiretti - evidenzia che nel giugno 2015 in Lombardia i costi medi di produzione del latte oscillano da un minimo di 38 centesimi al litro per aziende grandissime di oltre 200 capi di pianura, a prevalente manodopera salariata, con destinazione a formaggi DOP, fino ad un massimo di 60 centesimi al litro per aziende piccole di 20-50 capi di montagna/collina, a prevalente manodopera familiare, con destinazione del latte a formaggi DOP. 9 nazionale Moncalvo: “Il Governo sta rispettando gli impegni presi” LEGGE STABILITÀ: BENE IL TAGLIO DELLE TASSE IN AGRICOLTURA “Sono stati rispettati gli impegni assunti per il taglio delle tasse a chi vive di agricoltura che viene esentato dal pagamento dell’Imu e dell’Irap come avevano annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina all’incontro con i trentamila della Coldiretti ad Expo il 15 settembre nella giornata dell’agricoltura italiana all’Expo”. Lo afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento agli effetti della manovra contenuta nel disegno di legge di stabilità 2016 sul settore agricolo nel sottolineare che “si prevede tra l’altro l’azzeramento dell’Irap e la cancellazione dell’Imu per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti. La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali - ha precisato Moncalvo - di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’in- novazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy. È positiva la circostanza per la quale, dopo alcuni anni in cui – a fronte della situazione di crisi economica del Paese – sono stati chiesti sacrifici all’agricoltura (dalle modifiche alle disposizioni Imu alla forte diminuzione delle assegnazioni di gasolio agevolato), per la prima volta vengono assegnate risorse finanziarie e soprattutto ridotto il carico impositivo sul settore. La prevista e positiva esenzione dall’Imu per i terreni agricoli in pianura esclusivamente per quelli posseduti e condotti dai soggetti “professionali” va estesa secondo la Coldiretti - anche ai terreni concessi in affitto almeno in ambito familiare. Sono da valutare positivamente secondo la Coldiretti - l’esenzione dall’Irap per le imprese che esercitano le attività agricole titolari di reddito agrario e l’incremento delle percentuali di compensazione Iva per i prodotti lattiero caseari all’8,80 al 10 per cento. Sul punto, la Coldiretti ha sottolineato l’esigenza di prevedere un analogo incremento delle percentuali di compensazione dell’Iva per le cessioni di animali vivi, che consentirebbe di sostenere le imprese di allevamento rispetto alle gravi difficoltà reddituali dovute alla crisi dell’intero settore zootecnico, peraltro destinate ad aggravarsi a seguito degli allarmi lanciati dallo studio dell’OMS sulle carni rosse e quelle lavorate. GIAMPAOLINO ELETTO ALL’UNANIMITÀ PRESIDENTE NAZIONALE DI UE.COOP All’assemblea elettiva i delegati Ermacora e Bertoia Luigi Giampaolino, già presidente della Corte dei Conti della repubblica italiana dal 2010 al 2013, è il nuovo presidente nazionale di UE.COOP - Unione Europea delle Cooperative - la nuova centrale cooperativa riconosciuta ufficialmente da 2 anni e mezzo per segnare una forte discontinuità rispetto al passato anche con l’adozione del primo codice etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie e sono dislocate in tutte le regioni del Paese ed alle quali capo fanno oltre mezzo milione di soci. Il Fvg era rappresentato dai delegati regionali Dario Ermacora e Cesare Bertoia. UE.COOP, promossa inizialmente da Coldiretti, è nata per sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo, che si fondano sulla solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità con l’obiettivo principale di essere uno strumento a favore delle proprie coop associate, puntando sulla centrali- tà dei soci a favore del territorio in cui le imprese operano. “Ho voluto candidarmi alla presidenza di UE.COOP – ha dichiarato Luigi Giampaolino – con l’intento di mettere a disposizione delle cooperative associate la mia esperienza istituzionale e il mio impegno nell’ottica della difesa del modello cooperativo “vero”, quale strumento sociale volto alla crescita di ogni socio e di ogni territorio”. “La mia missione – ha proseguito Giampaolino – dopo l’esperienza pubblica, sarà quella di essere anche per UE.COOP, il garante dei valori che contraddistinguono un modello societario di cui il Paese ha bisogno, dando risposte concrete con passione, coraggio, trasparenza e coerenza”. “Per questo - ha precisato Giampaolino - denunceremo e contrasteremo con forza le abitudini di chi guarda alla cooperazione come ad un sistema per fare cose più a buon mercato, risparmiando sul costo del lavoro dei cooperatori e risparmiando sulla qualità dei servizi. Quella - ha concluso Giampaolino - non è cooperazione e quella non potrà mai essere ciò che rappresenta UE.COOP”. Nella sua carriera, Luigi Giampaolino è stato presidente dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, presidente della Corte dei Conti della sezione Giurisdizionale della Lombardia e della Puglia. È stato inoltre Consigliere delegato al controllo del Ministero del Tesoro nonché magistrato addetto al controllo dell’IRI, dell’ENAV, dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e della Consip. Ha ricoperto varie volte incarichi di Capo dell’ufficio legislativo e di Capo di gabinetto di vari Ministeri ed è autore di numerose pubblicazioni in materie giuridiche. È stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. regionale 10 ERMACORA SUL RAPPORTO OMS “SBAGLIATO ASSOCIARCI AGLI USA” Loro mangiano 125 kg a testa noi 78 e le nostre carni sono migliori “Associare stili di vita alimentari differenti (noi abbiamo la dieta mediterranea altri mangiano carne ogni giorno) e mettere sullo stesso piano gli allevamenti intensivi tipici degli Usa con quelli italiani non solo è scorretto ma può ingenerare pericolose forme di terrorismo alimentare”. Lo afferma il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora commentando l’ultimo rapporto dell’Oms. “Le carni italiane ed ancora di più quelle regionali, se non altro perché prodotte da piccoli allevamenti – aggiunge Ermacora – sono più sane, non sono trattate con ormoni e sono ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere animale e la qualità dell’alimentazione tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini”. Ermacora ricorda che il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60% in più di carne degli italiani. Non si tiene peraltro conto – aggiunge – che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hamburger, hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana. Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. Secondo Coldiretti è diversa anche la lavorazione dei salumi. Proprio quest’anno peraltro la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22% sul totale, perde per la prima volta il primato. Una situazione che – continua Coldiretti – preoccupa anche i pediatri che proprio all’inizio di ottobre in occasione del IX congresso nazionale Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) hanno tenuto a sfatare quei miti che spesso impediscono alle famiglie di consumare serenamente la carne. 084/2014 SLCP14E AGRO POWER 1° Salone Nord Est Agrimeccanica UNIONE NAZIONALE DEI COMMERCIANTI DI MACCHINE AGRICOLE 11 VITIVINICOLO REGISTRI DI CANTINA DEMATERIALIZZATI ANCORA NON SI INTRAVVEDE IL “NUOVO” Ad un mese dal via nessuna notizia sugli applicativi informatici Secondo il decreto ministeriale 293 del 20 marzo 2015, che ha fissato le disposizioni per la dematerializzazione dei registri di cantina, già dallo scorso 1° agosto le cantine avrebbero potuto optare a titolo facoltativo per la telematizzazione integrale mentre il nuovo sistema avrebbe dovuto diventare obbligatorio per tutti a partire dal 1° gennaio 2016. In realtà, a poco più di un mese dalla fatidica data, ancora nessuna notizia trapela sugli applicativi informatici tanto che oramai molti danno per scontata l’emanazione di un nuovo decreto che proroga le scadenze di almeno sei mesi. D’altro canto in una cantina è sicuramente più pratico passare da un sistema cartaceo ad uno informatizzato il 1° di agosto (dopo la quadratura delle giacenze di cantina) rispetto al 1° gennaio, quando alcune vinificazioni sono ancora in corso e le aziende sono nel pieno delle vendite legate alle festività. Nel mezzo di questa “rivoluzione copernicana” è evidente che, fino a quando non saranno resi noti i criteri di interscambio dati o le procedure di compilazione registri via web, è sconsigliabile acquistare nuovi software gestionali o apportare modifiche a quelli già presenti in cantina. La Confederazione Nazionale Coldiretti, assieme al CAA e al suo partner informatico (Maxidata srl) sta seguendo con attenzione l’evoluzione della materia per poter fornire alle imprese informazioni tempestive e le soluzioni operative più adeguate alle dimensioni e all’organizzazione aziendale. DICHIARAZIONI VITIVINICOLE NEL 2016 SI CAMBIA ANCORA Con decreto Mipaaf n° 5811 del 26 ottobre 2016 sono state riformate le disposizioni nazionali riguardanti le dichiarazioni vitivinicole annuali. Per la campagna in corso (vendemmia 2015) il decreto conferma quanto già anticipato dalle circolari Agea: non ci sono variazioni sulla modulistica ma è previsto un anticipo della scadenza per la presentazione che viene fissata al 15 dicembre 2015. Con il 2016 invece sarà parzialmente rivista la modulistica eliminando gli elementi non ritenuti utili ai fini degli obblighi comunitari e non sensibili per le attività di controllo e vigilanza. Inoltre sono previste scadenze differenziate per la dichiarazioni di raccolta uve (al 15 novembre) e produzione vino (al 15 dicembre) con la possibilità di proroghe (dopo il 15 novembre) per le produzioni tardive. Si conferma l’obbligo di presentazione telematica con la precisazione che tutti gli applicativi per la compilazione delle dichiarazioni vitivinicole dovranno essere disponibile on-line a partire dal 1° agosto di ogni anno. Coldiretti, se da un lato condivide la necessità di riscrivere regole sulle dichiarazioni vitivinicole, dall’altro manifesta perplessità su un testo che sembra più funzionale ad obiettivi della pubblica amministrazione che non a quelli delle imprese. In particolare la doppia scadenza è tutt’altro che una semplificazione a meno che non si preveda che i dati delle uve e dei vini da inserire in dichiarazione vengano acquisiti in automatico dai registri telematici. Ma stando a quanto riportato nell’articolo precedente le preoccupazioni sono legittime. di Marco Malison Pubblicato il decreto interministeriale in attuazione al L.D. 91/2014 REGISTRO UNICO DEI CONTROLLI La semplificazione amministrativa nel comparto vitivinicolo passa anche attraverso un coordinamento del sistema dei controlli ispettivi a carico delle imprese affinché queste non siano sottoposte, con riferimento alle stesse materie, ai medesimi accertamenti da parte dei diversi organi di vigilanza. Così, anche grazie all’azione sindacale di Coldiretti nel decreto-legge n. 91/2014 (cosiddetto “campolibero”), convertito con modificazioni dalla legge n. 116/2014 è stata prevista l’istituzione del registro unico dei controlli ispettivi (RUCI). La traduzione operativa della norma è stata affidata ad un decreto interministeriale (Interno e Politiche Agricole), adottato lo scorso luglio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 252 del 29 ottobre. Il RUCI, istituito presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ed integrato nell’anagrafe nazionale delle aziende agricole attraverso il SIAN, è costituito da un archivio informatico mediante il quale sono rese disponibili una serie di informazioni sui singoli controlli ispettivi, compresi quelli urgenti e straordinari, con esclusione di quelli concernenti fatti di reato, eseguiti a carico delle imprese agricole: data del controllo; anno di riferimento; ente competente; ente esecutore; nominativo del controllore; impresa agricola controllata; settore; tipologia; documentazione controllata o riproduzione elettronica dei verbali; esiti; estremi dei verbali o riproduzione elettronica dei verbali. Nel RUCI affluiscono i dati concernenti i controlli effettuati da parte di organi di polizia, organi di vigilanza, organismi pagatori, nonché da organismi privati autorizzati allo svolgimento di controlli a carico delle imprese agricole. È previsto, inoltre, che, ai fini del perseguimento delle finalità sopra descritte, il pubblico funzionario incaricato dell’esercizio dei controlli ispettivi, prima di effettuare una nuova ispezione, verifichi attraverso il RUCI gli esiti dei controlli precedenti. regionale 12 PSR: IMMINENTI I BANDI DELLE MISURE AGRO-AMBIENTALI 30 milioni sulla mis.10, ma attenzione a non sottovalutare gli impegni Ottenuta l’approvazione del PSR la Regione ha annunciato l’intenzione di aprire quanto prima i bandi per le misure agro ambientali (misura 10) per chiuderli entro la fine dell’anno. I vari interventi prevedono l’assunzione di un impegno quinquennale sulle superfici a partire dal 1° gennaio 2016. E poiché le particelle individuate in domanda saranno vincolate e non sarà ammissibile la loro sostituzione, è necessario che gli interessati si attivino urgentemente per stabilire con precisione le superfici, se del caso rinnovare i contratti di locazione e aggiornare i fascicoli aziendali. Sarà successivamente consentito ridurre la superficie per un massimo del 20% rispetto a quella inizialmente indicata, soglia oltre la quale scatterà il recupero delle somme le somme già erogate. Per tutti i beneficiari è d’obbligo attivare una azione formativa entro il quinquennio (mis. 1.1). Ciò premesso, sebbene i premi possano apparire allettanti (vedi tabella a pagina 16) ci sembra opportuno sottolineare che gli impegni ai quali il beneficiario deve sottostare sono molteplici e a volte di non facile applicazione. Cerchiamo di riassumerli di seguito: 10.1.1 - Gestione conservativa dei seminativi, la misura promuove la “minima lavorazione” o la “semina su sodo” con divieto di lavorazioni che comportino l’inversione degli strati del terreno. Vietata la mono-successione di cereali e obbligo di rotazione con erbai di dicotiledoni. È previsto il mantenimento della copertura del terreno durante tutto l’anno con residui colturali (30% o 70% a seconda del tipo di intervento). In deroga a quest’ultimo impegno per le imprese zootecniche che asportano la biomassa ber alimentazione del bestiame si può optare con la semina di una cover-crop i cui residui debbono rimanere in campo. 10.1.2 - Gestione integrata dei seminativi, orticole, fruttiferi e vigneti impone l’adesione ai disciplinari di produzione integrata (DPI) definiti dall’ERSA per le colture interessate il cui rispetto dovrà essere certificato da un ente terzo di controllo. Si precisa che la certificazione SQN(PI) è a sua volta finanziabile attraverso la misura 3.1. 10.1.3 Inerbimento permanente di fruttiferi ei vigneti prevede il divieto di utilizzo degli erbicidi ed il controllo della vegetazione, anche sotto fila, esclusivamente tramite lavorazione meccanica o sfalcio. 10.1.4 Diversificazione colturale prevede che la superficie aziendale, qualora sia stata coltivata a mais nei due anni precedenti, in futuro venga destinata per almeno il 20% ad altre colture. È previsto un aiuto anche nel caso di trasformazione di seminativi in prati permanenti. 10.1.5 Tutela della biodiversità dei prati e dei prati stabili prevede il mantenimento del prato per tutta la programmazione con l’obbligo di eseguire due o più sfalci, con asporto della biomassa ottenuta ad eccezione di una porzione pari al 15% della superficie per salvaguardare la fauna. Per i prati stabili (L.R. 9/2005), i prati inseriti in biotopi o in siti Natura 2000, è previsto uno sfalcio all’anno dopo il 15 giugno con asporto della biomassa e conservazione di una pozione del 20 %. Per evitare l’incespugliamento lo sfalcio della parte residuale deve avvenire dopo il 30 agosto di ogni anno. Vietato l’utilizzo di prodotti fitosanitari, diserbanti, disseccanti e concimi chimici di sintesi e, nel caso dei prati stabili, lo spargimento di liquami, letami e deiezioni avicole. 10.1.6 - Gestione sostenibile dei pascoli (in zona montana) implica il mantenimento di un carico di bestiame ricompreso tra i 0,4 e 1,4 UBA/ha di superficie pascolata per il periodo di pascolamento che non dovrà essere inferiore a 75 giorni all’anno. Prevede la turnazione del pascolo con spostamento della mandria fra superfici a diverse altitudini e la garanzia che almeno il 70% dell’alimentazione degli animali provenga dalle superfici pascolate. Richiede inoltre una pulizia annuale dei pascoli da infestanti erbacee ed arbustive ed il mantenimento in sufficiente efficienza della viabilità d’accesso e il divieto di utilizzo di fertilizzanti, prodotti fitosanitari, diserbanti e dissecanti. 10.1.7 – Conservazione di spazi naturali prevede il mantenimento di infrastrutture costituite avvalendosi di precedenti programmazioni comunitarie quali: infrastrutture agro ecologiche (filari di alberi, siepi, fasce tampone, bande boscate), sistemi macchia-radura, bacini naturali o seminaturali di acque dolci stagnanti, semistagnanti o sorgenti. 10.1.8 - Razze in via di estinzione è previsto il mantenimento o l’incremento degli allevamenti di specifiche razze bovine, equine e ovine e l’alimentazione dei bovini con mangimi ogm-free. A seconda della razza i capi dovranno essere iscritti ai corrispondenti Registri Anagrafici (RA) o a Libri Genealogici (LG) e le fattrici dovranno essere fecondate da maschi appartenenti alla stessa razza. Vista l’articolazione dell’argomento, qui brevemente riassunto, gli addetti dell’area Tecnico economica presso i nostri uffici periferici sono a disposizione degli associati per ogni ulteriore approfondimento e specifica sull’argomento trattato. 13 SPECIALE PSR PSR speciale a cura di Marco Malison 2014-2020 DAL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 296 MILIONI DI EURO PER L’AGRICOLTURA Ecco una sintesi del documento consultabile sul sito della Regione Il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, approvato dalla Commissione UE il 28 settembre, è pubblicato sul BUR n.44/2015, è consultabile anche sul sito www.regione. fvg.it nella sezione “economia e imprese” > “agricoltura e foreste”. Con una dotazione complessiva di 296 milioni di euro, dei quali 127 derivanti da fondi comunitari (FEASR), esso rappresenta la principale fonte di sostegno economico allo sviluppo del comparto agricolo dei prossimi anni. Il documento, composto di 930 pagine oltre agli allegati tecnici, non è di facile lettura e non consente di orientarsi facilmente tra le diverse opzioni di finanziamento previste dalle 16 misure a loro volta suddivise in una cinquantina di sottomisure e interventi. Per questo motivo nelle pagine che seguono abbiamo cercato di fornire una sintesi con gli elementi che riteniamo essenziali ferma restando la necessità di approfondire, caso per caso, accessibilità e priorità delle imprese in funzione dei regolamenti attuativi e dei bandi; documenti, questi ultimi, che sono ancora in fase di approntamento. Zonazione: in analogia alla passata programmazione il territorio regionale è stato suddiviso in zone omogenee A (poli urbani) corrispondenti ai capoluoghi di provincia, B (aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata) corrispondenti alla pianura, C (aree rurali intermedie) corrispondenti alla zona collinare e D (aree rurali con problemi complessivi di sviluppo). A questa zonazione si sovrappone quella delle zone protette (SIC, ZPS, parchi, riserve, prati stabili, biotopi ecc) e del territorio omogeneo del Carso. Gli interventi del PSR sono modulati per fare in modo che le risorse vengano indirizzate nelle zone che maggiormente necessitano di sostegno in relazione agli obiettivi specifici delle diverse misure. Nella generalità dei casi per gli investimenti la priorità è decrescente passando dalle zone D, a C, B, A. Alcune misure a superficie sono riservate alle zone svantaggiate (indennità compensative e mantenimento dei pascoli). Altre ancora desinate alle zone protette (indennità Natura 2000). Tipologie di intervento: per quanto la suddivisione possa sembrare arbitraria e semplicistica, ai fini pratici può essere utile suddividere le misure in 4 gruppi: • crescita professionale (mis. 1 e 2): finanziano corsi di formazione, consulenza tecnico-amministrativa e percorsi di “coaching”; • investimenti (mis. 4, 6, 7, 8, 16, 19): finanziano imprese singole o associate, partenariati privati o pubblico-privati per la realizzazione di investimenti materiali e immateriali; misure a superficie (mis. 10, 11, 12, 13 e 14): incentivi e/o indennizzi erogati in proporzione alle superfici (o ai capi di bestiame) sulle quali l’agricoltore si impegna a rispettare particolari impegni; • misure per l’orientamento al mercato (3 e 9): sostegno alle organizzazioni di produttori e alle produzioni a marchio certificato. Ammissibilità per gli investimenti: oltre ai citati criteri di priorità territoriale, gli investimenti saranno finanziati privilegiando progetti integrati di filiera e di sviluppo territoriale che coinvolgono una pluralità di soggetti. Tali aggregazioni dovranno essere stabilite con atto formale, non estemporanee ma di durata almeno pari al vincolo di destinazione dei beni oggetto di investimento (min. 5 anni dall’erogazione del saldo). Per le operazioni - che dovranno svolgersi necessariamente all’interno dei confini regionali - è prevista la possibilità di richiedere una anticipazione massima del 50% dell’aiuto purché supportata da garanzia bancaria. Il Programma prevede che il sostegno degli investimenti di cui agli interventi 4.1.1, 4.1.2 e 4.2 possa avvenire, in alternativa al contributo in conto capitale previsto, con strumenti di ingegneria finanziaria per l’accesso al credito (Fondo di rotazione in agricoltura L.R. 80/1982). Misure a superficie: comprendono interventi molto diversi tra loro ma che, in larga parte, hanno una rilevanza ambientale. Per questo motivo possono risultare incompatibili tra loro o con la quota “greening” dei pagamenti diretti. Per esempio i diversi interventi previsti dalla mis. 10 (pagamenti agro-climatico-ambientali) non sono cumulabili tra loro sulle medesime superfici mentre lo sono con le mis. 12 (indennità natura 2000) e 13 (indennità compensative in zona montana). Analogamente, la mis. 11 (agricoltura biologica) è compatibile con le mis. 12 e 13 ma non con la mis. 10. Condizionalità: è fondamentale ricordare che i pagamenti di PAC e PSR sono legati al rispetto della “condizionalita” che individua i Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e le pratiche agricole per il mantenimento delle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA). Il regime della condizionalità è stato recepito a livello nazionale con il DM 180/2015 e dettagliato a livello regionale con la DGR 1432/2015 pubblicata sul BUR n.15/2015. Considerata la complessità della materia – solo a titolo di promemoria - ci limitiamo a richiamarne i titoli in coda alla sintesi delle misure del PSR. • 1. 4 . 3 . 1. 3. 2 . 1. 2 •. Investimenti per la trasformazione, la commercializzazione o lo sviluppo di prodotti agricoli (12.800.000 €) Imprese di trasformazione, commercializzazione e sviluppo prodotti agricoli (output anche prodotti non previsti nell’allegato I del TFUE ed escluso pesca) Agricoltori singoli o associazioni di agricoltori Agricoltori singoli o associazioni di agricoltori 1.1 • Miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale delle imprese agricole (67.000.000 €) dell’uso aziende Associazioni di produttori che aderiscono ai regimi di qualità (escluse organizzazioni professionali e organizzazioni interprofessionali) Sostegno per l’adesione ai regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (1.000.000 €) Sostegno per le attività di informazione e promozione di attività attuate da associazioni di produttori nel mercato interno (2.400.000 €) 2 •. 1. Agricoltori singoli o associazioni di agricoltori qualificabili come “agricoltore in attività” € 1.250 (consulenza di base) € 1.500 (consulenza avanzata) Max 2 consulenze all’anno per singola impresa Ricerche, analisi di mercati, organizzazione convegni, workshop, partecipazione a fiere Acquisto terreni per fabbricati, beni immobili, miglioramenti fondiari, costruzione, ristrutturazione fabbricati (NO uso abitativo), acquisto macchine e attrezzature (NO mera sostituzione), consulenze, onorari, sofware, licenze, marchi e brevetti Acquisto attrezzature e impianti, acquisto immobili, spese ristrutturazione, costruzione reti irrigue, consulenza e progettazione, software Acquisto attrezzature e impianti, acquisto immobili, spese ristrutturazione, costruzione reti irrigue, consulenza e progettazione, software Attività di informazione e promozione commerciale e pubblicitaria riguardante i marchi di qualità (esclusi marchi commerciali o azioni all’estero) Efficientamento aziendale, introduzione di nuovi processi produttivi, trasformazione, miglioramento della sicurezza, miglioramento benessere animale, ammodernamento tecnologico, realizzazione di spacci aziendali, frutteti, efficientamento energetico Conversione irrigua scorrimentopioggia-goccia, realizzazione di impianti, sistemi di monitoraggio, realizzazione invasi aziendali anche di uso collettivo, vasche di raccolta Ammodernamento e realizzazione di strutture di trasformazione, stoccaggio, confezionamento, commercializzazione di prodotti agricoli,agroalimentari, efficientamento energetico Conto capitale o conto interesse (riservato a PMI) Aliquota di sostegno 20-60 % Spesa ammessa a seconda del tipo di impresa: Min 50.000 -300.000 € Max. 1,5 – 3 ML € Conto capitale o conto interesse Aliquota di sostegno 40-60 % Spesa ammessa: Min 20.000 € zone svantaggiate Min.40.000 € altre zone Max. 300.000 € Conto capitale o conto interesse Aliquota di sostegno 35-60% Spesa ammessa: Min 20.000 € zone svantaggiate Min.40.000 € altre zone Max. 1.500.000 € 70% spesa ammessa Min. 40.000 € Max 500.000 € 100% spesa ammessa Min. 1750 € Max 15.000 € nell’intero quinquennio per azienda Progettazione, organizzazione, 100% della spesa ammessa coordinamento, affitto sale, costi Min. 75.000 € per triennio di stampa, acquisto materiali diMax 200.000 € per triennio dattici, ecc. sulla base della gara d’appalto Quote di iscrizione, contributi anPrima adesione a sistemi di quanui ai regimi di qualità, costi delle lità DOP, IGP, DOC, IGT, STG, analisi previste dai piani di controlPDM, SQN-PI, AQUA,ISO, Glolo esclusivamente nel primo quinbalgap, Bio (solo trasformati) quennio di adesione Aggiornamento professionale dei consulenti attraverso corsi di formazione, aggiornamenti, seminari, forum, e-learning Formazione dei consulenti (400.000 €) soggetti pubblici o privati senza scopo lucro accreditati aventi tra gli scopi statutari la formazione professionale 3 •. Fornitura di servizi di consulenza a supporto delle imprese Servizi di consulenza per gli operatori agricoli, forestali ERSA e soggetti pubblici o privati e alle PMI attive nelle aree prestatori di consulenza seleziorurali nati con gara d’appalto (6.500.000 €) 1. Progettazione, organizzazione, coordinamento, affitto sale, costi 100% della spesa ammessa in di stampa, acquisto materiali diconto capitale dattici, programmazione informatica Eventi, dimostrazioni, realizzazione di banche dati, visite di studio, pubblicazioni tematiche, destinati a titolari di impresa, dipendenti, soci, gestori di aree forestali e altri potenziali beneficiari del PSR 100% della spesa ammessa in conto capitale Costi standard come definiti per le operazioni formative del FSE Corsi di formazione, aggiornamenti, seminari, forum, e-learning destinati a titolari di impresa, dipendenti, soci, gestori di aree forestali e altri potenziali beneficiari di misure del PSR Aiuto previsto soggetti pubblici o privati senza scopo lucro accreditati aventi tra gli scopi statutari la formazione professionale, certificati ISO 9001 e in possesso dei requisiti strutturali e tecnico-professionali Sostegno per azioni dimostrative e di informazione ERSA FVG (1.500.000 €) Sostegno per le azioni di formazione professionale e acquisizione competenze (3.500.000 €) Spese Ammesse Interventi Ammissibili Beneficiari 2. 1. Sottomisura (dotazione) Investimenti in immobiliz1.2 • Efficientamento zazioni materiali dell’acqua nelle agricole (94.100.000 €) (5.000.000 €) (3.400.000 €) Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (6.900.000 €) Servizi di consulenza di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole (5.000.000 €) Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione Misura (dotazione) 6•. 5•. 2 •. 1. Avvio di imprese per attività extra-agricole nelle zone rurali (1.000.000) Avviamento di imprese per giovani agricoltori (11.500.000) Gestori del territorio, enti pubblici territoriali 4.2 1. Interventi per la mitigazione e produzione di servizi ecosistemici (1.250.000 €) Primo insediamento per attività entro la soglia di standard output Premio a forfait collegato a un piaMin 12-15.000 €/anno no aziendale Max 200.000 €/anno Conto capitale in regime de minimis Aliquota di sostegno 40-60 % Spesa ammessa Realizzazione di filiere corte per la produzione, somministrazione, commercializzazione di prodotti aziendali trasformati che non rientrano nell’allegato I Agricoltori o coadiuvanti familiari, persone fisiche residenti in aree rurali che avviano un’impresa 4.3 • Sviluppo di nuovi prodotti (3.000.000 €) Acquisto e recupero di edifici, impianti, attrezzature, macchinari, consulenze, onorari, software Conto capitale in regime de minimis Aliquota di sostegno 50-80 % Diversificazione delle attività attraverso la realizzazione di fattorie Acquisto e recupero di edifici, imsociali, didattiche e agriturismo, pianti, attrezzature, macchinari, aree di sosta e parcheggio, perconsulenze, onorari, software corsi didattici e realizzazione di siti internet Agricoltori o coadiuvanti familiari, persone fisiche residenti in aree rurali che avviano un’impresa Conto capitale in regime de minimis Aliquota di sostegno 35-60 % Spese di costruzione e ristrutturazione, acquisto di impianti, studi di fattibilità, consulenze, onorari, software 4.2 • Diversificazione in attività agrituristiche, didattiche e sociali (4.000.000 €) Agricoltori, coadiuvanti familiari, altre Micro e Piccole Imprese operanti nel settore agroforestale Realizzazione o ammodernamento di piccoli impianti per la produzione e la commercializzazione di energia, valorizzazione e trasformazione dei sottoprodotti e biomasse (esclusi biocarburanti da colture dedicate), realizzazione di reti di distribuzione energetica (esclusa elettricità). Conto capitale € 20.000 aree D € 10.000 aree C Conto capitale € 40.000 aree D o natura 2000 € 30.000 aree C € 20.000 aree B + € 30.000 se il piano aziendale prevede produzioni bio o qualità 100% in conto capitale Min. 5.000 € Max. 200.000 € Miglioramenti fondiari, regimazione delle acque,decepugliamenti, piantumazioni, riproduzione specie autoctone, studi di fattibilità, consulenze, onorari Ripristino di habitat di interesse comunitario, boschi igrofili, torbiere, recupero prati umidi 100% in conto capitale Min. 5.000 € Max. 200.000 € Costi standard Realizzazione di corridoi biologici, fasce tampone, boschetti, aree e strutture per rifugio della fauna selvatica, realizzazione di laghetti, radure prative, manutenzione muretti a secco, recinzioni, protezioni elettriche. 100% in conto capitale Min. 40.000 € Max 1.000.000 € Spese di costruzione e ristrutturazione, acquisto di impianti, studi di fattibilità, consulenze, onorari Realizzazione o miglioramento di strutture viarie, reti elettriche, idriche, telefoniche. Creazione di imprese per attività extra-agricole, fattorie sociali e Imprese agricole, coadiuvanti fadidattiche, realizzazione di locali miliari, persone fisiche residenti in Premio a forfait collegato a un piamulti servizio all’interno del cenaree rurali che avviano un’impreno d’impresa tro aziendale, locali commerciali sa in aree C e D anche per prodotti extra-agricoli o extra-aziendali Giovani agricoltori (18-40 anni) alla data della domanda Domanda entro 12 mesi dall’insediamento Agricoltori attivi entro 18 mesi dall’insediamento Agricoltori e gruppi di agricoltori, gestori del territorio, enti pubblici territoriali 4.1 1. Investimenti non produttivi connessi con la conservazione e tutela dell’ambiente (1.250.000 €) Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese 4.1 • Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo (21.500.000 €) di energie rinnovabili (2.000.000 €) NON ATTIVATA Imprese agricole e forestali informa associata, soggetti pubblici, Regione FVG, conduttori di malghe in forma associata Sostegno per lo sviluppo in infrastrutture viarie e malghive (6.800.000 €) 31. . 9•. 8•. 7•. 1. • 6. 1. 5. 1. 6. • (1.000.000 €) Costituzione di associazioni e organizzazioni di pro- 1. duttori (24.000.000 €) Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel 5. • miglioramento della redditività delle foreste (16.850.000 €) 4. Servizi di base e rinnova- 1. mento dei villaggi nelle zone rurali sostegno alla costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori nel settore agricolo e forestale Tecnologie forestali per la trasformazione, mobilizzazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste (5.000.000 €) Investimenti per la resilienza, il pregio ambientale e il potenziale di mitigazione degli ecosistemi forestali (3.000.000 €) Imboschimento e creazione di aree boscate (16.000.000 €) Riqualificazione e valorizzazione del patrimonio rurale (1.000.000 €) Itinerari per la valorizzazione e la fruizione turistica del territorio rurale (1.900.000 €) Servizi di base a livello locale per la popolazione rurale (1.100.000 €) Integrazione delle strutture e dei servizi a banda ultralarga nelle aree rurali (12.350.000 €) 3. 1. Associazioni di produttori qualificabili come PMI costituite dopo il 1° gennaio 2014 che associano la maggioranza di produttori in FVG Soggetti privati, Comuni anche associati, PMI, Proprietà collettive Soggetti pubblici o privati anche in forma associata comprese PMI e proprietà collettive Soggetti pubblici o privati anche in forma associata Proprietari di fabbricati (esclusi poli urbani) Enti locali, proprietà collettive, Enti parco e riserve (escluse zone Leader) Soggetti pubblici, Cooperative, micro e piccole imprese, associazioni (escluse zone Leader) Regione FVG, Insiel spa Stesura e aggiornamento dei piani di gestione dei siti Na- Regione FVG e enti di gestione di tura 2000 parchi e riserve (500.000 €) 1. Opere civili e impiantistica, acquisto attrezzature e realizzazione, assistenza e sviluppo, oneri di sicurezza, onorari, studi di fattibilità Studi, consulenze, software Miglioramenti forestali, costruzione, ristrutturazione fabbricati, acquisto macchine e attrezzature, consulenze, onorari, sofware, licenze, marchi e brevetti Incremento del potenziale forestale, sfruttamento della biomassa a fini energetici, introduzione di nuovi processi produttivi, miglioramento della sicurezza, ammodernamento tecnologico della raccolta Premio a forfait collegato a un piano aziendale Acquisto materiale di propagazione, manodopera per interventi forestali, onorari, consulenze, spese tecniche connesse Acquisto piante, costi d’impianto, costi colturali, sostituzione fallanze, analisi chimico-fisiche, consulenze Creazione di aree boscate in zone di pianura con pioppi o specie a rapido accrescimento (oltre 8 anni) o specie dal legno (minimo 20 anni). Esclusi impianti per uso energetico, alberi di Natale e rotazione rapida (meno di 8 anni) Passaggio da sistemi forestali depauperati a prossimo naturali misti, miglioramento composizione forestale, impianto di boschi, strutture ricreative Spese di ristrutturazione, recupero e riqualificazione, acquisto impianti e attrezzature, progettazione, consulenza, realizzazione di materiale informativo, siti internet. Attività finalizzate all’adeguamento della produzione al mercato, commercializzazione e promozione collettiva, introduzione processi innovativi Conto capitale max. 200.000 € Aliquota di sostegno 100% per pubblico 60% per privati Regime de minimis per privati 100% in conto capitale 100% in conto capitale Aiuto forfettario annuale decrescente in %ale sul valore della produzione commercializzata (da 10% a 6%) Max 100.000 €/anno 40% in conto capitale Spesa ammessa: Min 2.000 € Max. 900.000 € 100% in conto capitale Min 3.000 € Max 200.000 € Costi impianto 80-100% in conto capitale Max 4.000-6.500 €/ha + Premio annuale €/ha solo per impianti oltre 20 anni Manutenzione 240-852 € x7anni Mancato reddito 885 x 12 anni (non per superfici EFA) Conto capitale max. 200.000 € Aliquota di sostegno 100% per pubblico 60% per privati Regime de minimis per privati Lavori di sistemazione e ristrutturazione, acquisto di material e attrezzature, onorari e consulenze, 100% in conto capitale realizzazione di materiale infor- Max 200.000 € mativo, siti internet, applicazioni multimediali Riqualificazione del patrimonio edilizio delle aree rurali con utilizzo di materiali tradizionali e con particolare riferimento a edifici di interesse storico Individuazione di itinerari, recupero di sentieri e percorsi pedonali, ciclabili e ippici, realizzazione di aree di sosta, iniziative di informazione e promozione Recupero e adeguamento beni Realizzazione di servizi di base immobili, acquisto impianti e atquali centri polifunzionali, aree trezzature, onorari e consulenze, multi servizi, punti informativi ed siti internet, software, brevetti e espositivi licenze Sviluppo di connettività a banda ultralarga su linee fisse o mobili Studi funzionali e redazione, verifica, aggiornamento dei piani di gestione (29.000.000 €) • . Pagamenti agro-climatico10 ambientali Gestione sostenibile dei pascoli per la tutela climatica (5.500.000 €) Conservazione di spazi naAgricoltori in attività ed altri geturali e seminaturali del paestori del territorio che perseguono saggio agrario obiettivi ambientali ed ecologici (1.000.000 €) Razze animali in via di estinzione (500.000 €) 1.6 • 1.7 • 1.8 • Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono obiettivi ambientali ed ecologici Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono obiettivi ambientali ed ecologici Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono obiettivi ambientali ed ecologici Tutela della biodiversità dei prati e dei prati stabili (5.500.000 €) Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono obiettivi ambientali ed ecologici Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono obiettivi ambientali ed ecologici 1.5 • Inerbimento permanente dei fruttiferi e dei vigneti (6.000.000 €) 1.3 • Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono obiettivi ambientali ed ecologici Diversificazione colturale per la riduzione dell’impatto ambientale (1.500.000 €) Gestione integrata dei seminativi, delle orticole, dei fruttiferi e dei vigneti (7.000.000 €) 1.2 • Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono obiettivi ambientali ed ecologici 1.4 • Gestione conservativa dei seminativi (2.000.000 €) 1.1 • Aiuto annuale in conto capitale su SOI 232 €/ha Sono escluse le superfici EFA Aiuto annuale in conto capitale su SOI 450 €/ha Sono escluse le superfici EFA e quelle per mantenimento prati Attivata solo in zona montana: garantire 75 gg di pascolamento tur- Perdita di reddito nato con carico tra 0,4 e 1,4 UBA/ ha, min 70% razione derivante da e oneri aggiuntivi pascolo Perdita di reddito e oneri aggiuntivi Perdita di reddito e oneri aggiuntivi Mantenimento di infrastrutture agro-ecologiche (IAE) realizzate con precedenti PSR, sistemi macchia-radura, stagni, laghetti, risorgive. Mantenimento e incremento di greggi e mandrie di razze in via di estinzione iscritte in BDN e certificate da ARA, alimentazione noOGM Aiuto annuale in conto capitale su UBA Ovini 368 €/UBA Equini 399-427 €/UBA Bovini 312--528 €/UBA Aiuto annuale in conto capitale su SOI Prati e prati pascoli – 247 €/ha Prati stabili – 269 €/ha Sono escluse le superfici EFA Perdita di reddito e oneri aggiuntivi Mantenimento di prati permanenti, prati stabili, prati pascoli, obbligo di 1 sfalcio all’anno con asporto biomassa, pascolamento 0,4 – 1,4 UBA/ha Aiuto annuale in conto capitale su SOI No mais – 298 (258*) €/ha Conv. a prato – 482 (442*) €/ha Sono escluse le superfici EFA (*) riduzione per greening Aiuto annuale in conto capitale su SOI 382 €/ha Actinidia 403 €/ha Melo 691 €/ha (*) Pesco 565 €/ha (*) Pero 590 €/ha (*) Olivo 174 €/ha (*) Altri fruttiferi 560 €/ha (*) Vite 346 €/ha (*) (*) addizionale per impegni aggiuntivi per lotta biologica insetticida 120 €/ha Seminativi 258 €/ha Orticole annuali 385 €/ha Orticole polienn. 900 €/ha Sono escluse le superfici EFA Aiuto annuale in conto capitale su SOI Aiuto annuale in conto capitale su SOI 1. 534 €/ha oppure 2. 600 €/ha + Premio aggiuntivo 100 €/ha Sono escluse le superfici EFA Perdita di reddito e oneri aggiuntivi Perdita di reddito e oneri aggiuntivi Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per minimo 5 anni Impegno estendibile a 7 anni se ci sono risorse Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per minimo 5 anni Impegno estendibile a 7 anni se ci sono risorse Su minimo 20% SAU “no mais” o conversione seminativi in prati inerbimento permanente con sfalcio o lavorazione sotto fila Nei fruttiferi (esclusa actinidia) e vite impegni aggiuntivi per lotta a biologica a insetti (confusione sessuale, catture massali, esche proteiche, bacillus thurigensis, ecc.) rispetto disciplinari di produzione integrata approvati da ERSA, certificazione del rispetto degli impegni da parte di OdC accreditati (SQNPI), controllo funzionale macchine irroratrici Pratiche conservative con minima lavorazione 2. Non lavorazione e semina su sodo Premio aggiuntivo per interramento liquami con attrezzature dedicate 1. Mantenimento di pratiche e metodi di agricoltura biologica (5.000.000 €) 1.1 • Indennità prati stabili di pianura 2•. Conversione all’agricoltura biologica (2.000.000 €) (40.000.000 €) Agricoltori attivi delle zone montane Perdita di reddito e oneri aggiuntivi in relazione al CSN calcolato in base ai parametri • Altimetria • Pendenza • Radiazione Svolgimento di attività agricola ordinaria stabilita secondo i diversi ordinamenti produttivi • Az. Orto-floro –frutticole • Az. Zootecniche • Az. Transumanti • Az. altre Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per l’intera programmazione mantenimento delle fasce tampone imposre dai piani di gestione oltre i limiti stabiliti dalla condizionalità (5m) 1.4 • Indennità per l’obbligo di Agricoltori nei SIC “Risorgive Stelmantenimento di fasce tam- la” “Palude di Selvote” “Paludi di pone Gonars” e biotopi LR 42/1996 Agricoltori ed altri gestori del terdivieto di pascolamento in zone ritorio compresi enti pubblici per palustri e limitazioni a max 1 UBA/ superfici comprese in biotopi LR ha nelle altre zone 42/1996 (torbiere e zone umide) Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per l’intera programmazione Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per 5 anni Agricoltori ed altri gestori del territorio compresi enti pubblici per determinati codici habitat compresi in zone ZSC, SIC, ZPS, prati stabili LR 9/2005 e LR 42/1996 divieto di reimpianto o conversione dei seminativi in pioppeti e altre colture legnose permanenti Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per 5 anni Rispetto piani di gestione, divieto di conversione a seminativo, dissodamento, piantagione di specie arboree ed arbustive, concimazione, irrigazione. Agricoltori attivi certificati BIO Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per 5-7 anni Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per 2-3 anni mantenimento del metodo biologico con relativa certificazione carico max bestiame come da Reg. UE 889/2008 adozione del metodo biologico Agricoltori attivi che hanno fatto obbligo avvicendamento colturanotifica al SIB le carico max bestiame come da Reg.UE 889/2008 Agricoltori nei SIC “Risorgive Stella” “Palude di Selvote” “Paludi di Gonars” e biotopi LR 42/1996 1.3 • Indennità divieto di impianto e reimpianto pioppeti o altre colture legnose specializzate • Indennità a favore di zone 13. soggette a vincoli naturali 1•. o ad altri vincoli specifici (1.500.000 €) 12 • . Indennità “Natura 2000” e 1.2 • Indennità prati stabili da sfalindennità connesse alla dicio rettiva quadro sulle acque (7.000.000 €) 11 • . Agricoltura biologica 1. Aiuto annuale in conto capitale per ogni ettaro normalizzato in base all’CSN aziendale e alla digressione per superficie. Orto-frolo-frutticole – 160 €/ha Zootecniche – 100 €/ha Transumanti – 30 €/ha Altre aziende – 60 €/ha Aiuto annuale in conto capitale su SOI 885 €/ha Escluse da SOI le superfici EFA Aiuto annuale in conto capitale su SOI 291 €/ha primi 5 anni 200 €/ha anni seguenti Aiuto annuale in conto capitale su SOI 316 €/ha Escluse superfici inserite in PAC con premi accoppiati zootecnia Aiuto annuale in conto capitale su SOI 482 €/ha Escluse da SOI le superfici EFA Escluse le aziende in “greening” Aiuto annuale in conto capitale su SOI Seminativi 430 €/ha Foraggere, prati e pascoli 276 €/ha Orticole in campo 1.000 €/ha Orticole in serra 1.200 €/ha Melo – 900 €/ha Vite – 900 €/ha Olivo – 523 €/ha Altri fruttiferi – 880 €/ha Sono escluse le superfici EFA Maggiorazione per zootecnia bio 212 €/ha(=UBA) Aiuto annuale in conto capitale su SOI Seminativi 473 €/ha Foraggere, prati e pascoli 304 €/ha Orticole in campo 1.000 €/ha Orticole in serra 1.200 €/ha Melo – 900 €/ha Vite – 900 €/ha Olivo – 575 €/ha Altri fruttiferi – 880 €/ha Sono escluse le superfici EFA Maggiorazione per zootecnia bio 233 €/ha(=UBA) (14.300.000 €) 16. • Cooperazione • NON ATTIVATA 15. (1.000.000 €) 14. • Benessere degli animali Approcci collettivi agro-climatico-ambientali (1.000.000 €) Strategie di cooperazione per lo sviluppo territoriale (9.800.000 €) •. 5 •. 7 Creazione di poli o reti per lo sviluppo dei progetti di inno- Poli o reti di imprese di nuova covazione aziendale e di filiera stituzione per progetti di filiera (1.000.000 €) Realizzazione di infrastrutture agro ecologiche, gestione integrata dell’acqua e del suolo, recupero di elementi tipici del paesaggio, protezione biodiversità, approvvigionamento biomassa per produzione energia. Progetti di sviluppo promozione del turismo rurale, valorizzazione del territorio e delle tipicità locali, sviluppo di filiere corte, mercati locali, animazione. Promozione della multifunzionalità, startup agricoltura sociale Partenariato pubblico-privato costituito con atto formale per le tematiche individuate dal PSR esclusivamente nelle aree non comprese dal LEADER Ambito territoriale: minimo 5 comuni – 20.000 abitanti Progettazione, attuazione e coordinamento progetti di filiera Progettazione, coordinamento, animazione, divulgazione dei progetti stabiliti dal GO nell’ambito delle iniziative riconosciute Costi per la realizzazione degli interventi previsti dal progetto assimilabili ad alcuni interventi delle mis. 4, 6, 7 e 8 Spese di costituzione e funzionamento della cooperazione, studi di fattibilità, animazione, coordinamento, gestione, costi di divulgazione Studi di fattibilità, progettazione, consulenza, formazione, gestione e coordinamento, divulgazione. Costi per la realizzazione degli interventi previsti dal progetto assimilabili ad alcuni interventi delle mis. 4 e 8 (NO mis. 10 e 11) Spese di costituzione GO, studi di fattibilità, piani aziendali, animazione, coordinamento, gestione Spese di costituzione GO, studi di fattibilità, animazione, coordinamento, gestione, costruzione o miglioramento immobili, acquisto attrezzature, onorari, spese generali (12%), investimenti immateriali, costi di divulgazione dei risultati Premio annuale per capo Bovini ed equini 40 €/capo Per minimo 5 UBA mascalcia per Ristoro spese maniscalco, impecapi di età superiore a 1 anno rigno annuale rinnovabile per 7 anni petuta almeno 2 volte nell’anno 100% della spesa ammessa in conto capitale per studi, costi esercizio ecc. Per gli investimenti le aliquote di sostegno sono quelle delle relative misure attivate con approccio collettivo Sovvenzione globale Max 3.000.000 € 100% della spesa ammessa ad eccezione degli investimenti per la realizzazione dei progetti cui si applicano massimali e aliquote delle corrispondenti misure in approccio integrato Sovvenzione globale Min. 50.000 € Max. 500.000 € Sovvenzione globale 100% della spesa ammessa max. 50.000 € per la realizzazione dei progetti si applicano massimali e aliquote delle corrispondenti misure maggiorate del 20% per il funzionamento del GO 100% della spesa ammessa Sovvenzione globale Costituzione GO max 25.000 Attuazione max. 400.000 € Premio annuale per UBA Bovini ed equini 160 €/UBA Perdita di reddito e oneri aggiuntivi, impegno annuale rinnovabile per 7 anni Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per costi di trasporto , impegno annuale rinnovabile per 7 anni Per minimo 5 UBA monticazione minima di 75 gg, consulenza veterinaria, razione integrata con max 3 kg di mangimi OGM free Per minimo 5 UBA adeguamento parametri di spazio minimo interno ed esterno Accordo tra almeno 2 soggetti tra: Regione, Enti locali, Gestori di parchi e riserve, Consorzi di Bonifica, proprietà collettive, aziende agricole singole o associate GO: imprese agricole singole e associate, organizzazioni professionali, cooperative e consorzi, università e enti di ricerca, consulenti e formatori 2 •. Gruppi operativi (GO) formalmente costituiti per le tematiche stabilite dall’ Autorità di Gestione Agricoltori in attività Agricoltori in attività Agricoltori in attività Costituzione e funzionamento dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura (2.500.000 €) Mascalcia bovini ed equini Avvio al metodo di allevamento estensivo temporaneo: monticazione Avvio al metodo di allevamento estensivo 1 •. •. 3 2•. 1. Premio annuale per UBA Bovini da latte 260 €/UBA Bovini da carne 500 €/UBA Bovini vacca/vitello 250 €/UBA Suini da riproduzione 500 €/UBA Suini da ingrasso 490 €/UBA Ovini 195 €/UBA Caprini 195 €/UBA Galline ovaiole 250 €/UBA Avicoli da ingrasso 460 €/UBA Conigli da ingrasso 490 €/UBA Conigli da riprod. 500 €/UBA 19. • 1. 4 . 1. 3 . 2 . 1. 1. cooperazione SUOLO E STOCK DI CARBONIO gestione minima delle terre per limitare l'erosione mantenimento di copertura minima del suolo protezione delle acque sotterranee da inquinamento rispetto delle procedure di autorizzazione per l'uso dell'acqua a fini irrigui BCAA1 BCAA2 BCAA3 BCAA4 BCAA5 BCAA6 ACQUE introduzione di fasce tampone lungo i corsi d'acqua Investimenti, progettazione, consulenze, onorari, locazioni, materiale divulgativo, siti web Rimborsi e spese di trasferta per amministratori, traduzione e d interpretariato, convegni, seminari, manifestazioni Investimenti, progettazione, consulenze, onorari, locazioni, materiale divulgativo, siti web Realizzazione delle attività prevista dal GAL nell’ambito della SSL Progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale (solo attività non configurabili come attività di impresa) GAL e soggetti pubblici e privati individuati nell’ambito della SSL GAL o amministrazioni pubbliche associate al GAL Gestione e amministrazione, monitoraggio, rendicontazione, sistemi informatici CGO13 CGO12 CGO11 CGO10 CGO9 CGO8 CGO7 CGO6 identificazione e registrazione dei suini CGO5 divieto di somministrazione agli animali di anabolizzanti CGO4 rispetto delle norme di sicurezza alimentare BCAA7 mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio CGO3 conservazione degli habitat naturali, flora e fauna selvatiche CGO2 BENESSERE ANIMALE identificazione e registrazione dei bovini SICUREZZA ALIMENTARE FITO FARMACI identificazione e registrazione di ovini e caprini PAESAGGIO IDENTIFICAZIONE ANIMALI prevenzione e controllo di encefalopatie spongiformi BIODIVERSITÀ PATOLOGIE 100% della spesa ammessa fino a concorrenza dello stanziamento del PSR Importi e intensità di finanziamento come stabiliti dal GAL fino 100% spesa ammessa Max 25% spesa pubblica sostenuta per la SSL Importi e intensità di finanziamento come stabiliti dal GAL in relazione alla tipologia di intervento e di beneficiario fino al 100% spesa ammessa Importi e intensità di finanziamento come stabiliti dal GAL in relazione alla tipologia di intervento e di beneficiario Max 3.000.000 € per SSL 100% della spesa ammessa in conto capitale max. 35.000 € BENESSERE ANIMALE Tutte - SANITÀ PUBBLICA, SALUTE DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE REGIME DELLA CONDIZIONALITÀ Regione FVG Retribuzione personale dipendente, compensi amministratori, costi Amministrazione delle attività del di esercizio, utenze, affitti, costi GAL e animazione riferita alla SSL finanziari, onorari , consulenze e collaborazioni, imposte e tasse Consulenze, onorari, supporti didattici, affitti di locali, acquisto attrezzature, cancelleria, spese di gestione Iniziative di formazione, studi preliminari e progettazione della SSL, attività amministrativa GAL di nuova costituzione o già costituiti per il PSR 2007-2013 - - - Costi gestionali del GAL e atGAL o amministrazioni pubbliche tività di animazione della SSL associate al GAL (5.000.000 €) Progetti di (625.000 €) Azioni della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo (SSL) (14.630.000 €) Sostegno preparatorio (185.000 €) mantenimento dei livelli di sostanza organica CGO1 - corretto utilizzo dei fitofarmaci conservazione degli uccelli selvatici AMBIENTE, CAMBIAMENTI CLIMATICI E BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE DEL TERRENO Assistenza tecnica (10.141.725 €) ZVN - protezione della acque dall'inquinamento provocato da nitrati di origine agricola - norme minime per la protezione dei vitelli 20. 1. Sostegno allo sviluppo locale LEADER 18. • norme minime per la protezione dei suini (20.440.000 €) NON ATTIVATA NON ATTIVATA 17. • protezione degli animali negli allevamenti 21 regionale MEDIOCREDITO ITALIANO E CONSORZI AGRARI INSIEME PER LO SVILUPPO Deliberate linee di credito per oltre 45 milioni “Una giornata da ricordare per l’agricoltura italiana, che può cogliere le nuove ed importanti opportunità di crescita che si aprono con la ripresa economica per il Made in Italy”. Con queste parole il presidente di Consorzi Agrari d’Italia Mauro Tonello e il presidente di Mediocredito Italiano Roberto Mazzotta hanno presentato il rilancio dei rapporti e della storica e proficua collaborazione tra il gruppo Intesa Sanpaolo, di cui Mediocredito Italiano fa parte, e i Consorzi Agrari. Un’agricoltura distintiva, sicura, di qualità e protagonista nel futuro dell’economia italiana sono gli obiettivi per promuovere il sistema dei Consorzi Agrari quale soggetto che garantisca, tramite un approccio di rete, una maggiore e capillare presenza sul territorio attraverso il rafforzamento e l’ottimizzazione della rete commerciale e della rete infrastrutturale (centri di stoccaggio, mangimifici, sementifici). Nei giorni scorsi Mediocredito Italiano ha deliberato per i consorzi agrari linee di credito per oltre 45 milioni di euro complessivi, 20 milioni dei quali per finanziamenti a medio-lungo termine che beneficeranno dei fondi BEI, se saranno verificate le condizioni richieste dall’istituto europeo. Beneficiari delle linee sono 6 diversi consorzi agrari, attivi sia nel nord che al centro e al sud del Paese. La rete odierna di Consorzi Agrari d’Italia deriva da un ampio percorso di fusione e concentrazione delle strutture consortili provinciali in ambiti di maggior dimensione. Percorso ripartito con vigore nel 2012 che ha ridotto il numero dei Consorzi da 34 ai 21 attuali. Ciò tuttavia aumentando nel triennio sensibilmente le aree del Paese servite. CAI con le sue infrastrutture ed i suoi 1.300 punti vendita è presente sull’80% della Province italiane, supportando quotidianamente oltre 300.000 imprese agricole. L’attenzione del Gruppo Intesa Sanpaolo per l’agroalimentare ha una lunga tradizione ed è confermata dalla presenza di un team specialistico dedicato al settore. IL CREDITO COOPERATIVO È FONDAMENTALE PER L’ECONOMIA DELLA REGIONE Ha detto il vicepresidente della Giunta, Sergio Bolzonello, intervenendo alle celebrazioni del 70° anniversario della fondazione dell’Associazione Cooperative Friulane, con Debora Serracchiani «Il sistema della cooperazione è un asse fondante del sistema produttivo del Fvg e del nostro Paese. Siamo consapevoli che anche in questo settore sono necessari alcuni cambiamenti e stiamo lavorando su questo fronte assieme alle associazioni di categoria». Lo ha affermato la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani intervenuta recentemente, assieme al vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, alle celebrazioni per i 70 anni dalla fondazione dell’Associazione Cooperative Friulane, l’articolazione territoriale per la provincia di Udine di Confcooperative Fvg che, attualmente, associa 301 imprese con un valore aggiunto aggregato di 615 milioni di euro e 11.500 addetti. Trasformazioni necessarie, secondo Serracchiani, per consolidare il sistema e dare regole nuove. Fra i cambiamenti da adottare, quelli legati al prestito sociale e al sistema della vigilanza. Dal canto suo, Bolzonello ha evidenziato come in questi 70 anni, che hanno segnato la crescita del territorio e hanno dato il senso di quelli che sono i valori insiti nel sistema cooperativo, la realtà della cooperazione regionale abbia dimostrato la capacità di stare accanto alle persone oltre alla capacità di fare impresa e ai numeri, di tutto rispetto in tutti i settori. Bolzonello ne ha voluto toccare uno, in particolare, quello del credito cooperativo: «Il credito cooperativo ha dato prova di essere accanto alle nostre aziende in questi anni complicati evidenziando ampia sensibilità; oggi, che è in discussione il sistema delle Bcc a livello nazionale - ha riferito - sento di esprimere come un sistema di credito cooperativo, ancora molto forte, sia fondamentale per l’economia di questa nostra regione». Il vicepresidente ha ricordato, infine, il lavoro di riscrittura della norma sulla cooperazione: «In questi mesi, la Regione è impegnata nella riscrittura della nuova legge regionale sulla cooperazione convinta com’è di aggiornare un quadro normativo che in alcune parti mostra delle difficoltà». Una riscrittura, secondo Bolzonello, che va espletata con la condivisione di tutti pur nella reciprocità dei ruoli. Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, nella sua introduzione ha detto: «Non oso nemmeno pensare cosa sarebbe il nostro Paese senza una forte presenza del Credito Cooperativo e del suo impegno quotidiano a sostegno delle pmi, delle famiglie e dei territori. Per questo – ha concluso – le Bcc devono cogliere con responsabilità l’occasione offerta dalla riforma senza scivolare nella pericolosa china della balcanizzazione del loro sistema». regionale 22 IL SUOLO, UN PATRIMONIO DA SALVARE La Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro, nell’anno internazionale del suolo promosso dalla Nazioni Unite, ha voluto proporre, con il suo tradizionale messaggio per la 65a Giornata del Ringraziamento nazionale, una riflessione sulla salvaguardia di questa preziosa risorsa ambientale e importante segmento della catena alimentare, perché, anche per il futuro, sia preservato il suo potenziale naturale e produttivo. Il suolo fornisce servizi ambientali fondamentali ma allo stesso tempo è una risorsa fragile, e spesso viene privato delle sue funzioni distintive perché sottoposto a gravi processi degradativi, guasti che poi si riversano sull’alimentazione. È urgente mantenere la ruralità del suolo perché ha una forza vitale incredibile: accoglie il territorio, il paesaggio, le campagne, i borghi, i paesi della nostra stupenda Italia, e ci aiuta a comprendere meglio cosa significa essere vivi su questa terra meravigliosa e drammatica. Difendere il suolo, è tutelare le sue funzioni, il patrimonio agricolo e i suoi prodotti. Il suolo è un bene di tutti, un bene sociale, economico, ambientale, un bene comune come l’aria e l’acqua, e va salvaguardato proprio perché il nostro futuro è gravato da numerose ipoteche. Il suolo è quel piccolo, fragile e umile strato di superficie terrestre da sempre protetto, curato, migliorato e coltivato dagli agricoltori e dagli allevatori di tutti i tempi. Il suolo va “nutrito”, e non impoverito perché possa continuare a nutrirci. Ciò sarà possibile se viene sostenuto un modello di agricoltura attenta a non sfruttare il suolo ma a renderlo sempre “vivo” e capace di accogliere i nuovi semi anno dopo anno. Da qui l’importanza di una zootecnia diffusa, com’era ed in parte è ancora quella italiana (oggi sempre più a rischio per le logiche perverse dei prezzi), che garantisce una disponibilità di sostanza organica a beneficio della fertilità presente e futura dei suoli. “Senza suolo fertile non c’è vita, senza suolo fertile non c’è futuro. Il futuro non sarà del cemento, dell’asfalto, del vetro e dei metalli”, come ci ricorda Papa Francesco. Ciò che manca è il vero e concreto riconoscimento del ruolo degli agricoltori, produttori di cibo ma anche custodi del paesaggio e delle acque superficiali. di don Paolo Bonetti . Consigliere ecclesiastico Coldiretti Fvg PIÙ VALORE ALLA TUA IMPRESA Una struttura moderna e dinamica, specializzata nel credito e nella finanza di impresa in agricoltura. Un vero punto di riferimento su tutto il territorio nazionale per favorire l’accesso al credito, sostendendo ed incentivando la pianificazione di investimenti nel settore agricolo e delle cooperative appartenenti ad ogni settore agroalimentare. • • • • • • ALCUNI DEI NOSTRI PRODOTTI Conti correnti dedicati Anticipo contributi (PAC e PSR) Finanziamento per la conduzione Consolidamento passività pregresse Acquisto di capi di allevamento Finanziamenti per impianti vigneto e frutteto • • • • • • Prestiti per eventi straordinari legati a calamità Mutui agrari Mutui legati ai Piani di Sviluppo Rurale (PSR) Finanziamenti per la multifunzionalità Finanziamenti per Agroenergia (fotovoltaico, biogas, rinnovabili..) Finanziamenti dedicati al settore della pesca ed acquacoltura Vi invitiamo pertando a prendere subito contatto con i referenti di CreditAgri: Pordenone: Vinicio Milan tel. 335.5978466, email: [email protected] Udine - Gorizia - Trieste: Marco Barbieri tel. 334.6051412, email: [email protected] CreditAgri Italia s.c.p.a. Sede Legale e Direzione Generale via XXIV Maggio, 43 - 00187 Roma www.creditagri.com 23 udine l’editoriale di Gino Vendrame IN PIAZZA A LODI E A UDINE IN DIFESA DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO Determinati ad andare fino in fondo a difesa dell’Italia Dopo Expo e il Brennero eccoci nuovamente in campo a sostegno dei nostri allevatori. Scrivo appena rientrato dal presidio di Udine e da quello di Ospedaletto Lodigiano, che ha visto migliaia di allevatori Coldiretti di tutta Italia assediare il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis che dopo aver acquistato negli anni Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, è diventata primo gruppo del settore. La situazione è critica. Il prezzo del latte alla stalla continua a diminuire (0,35 cent/litro) quando i costi per produrre un litro di latte vanno dai 38 ai 41 cent/litro in pianura fino anche ai 60 cent/litro in collina/montagna. Oggi su 200 milioni di q.li di latte consumati 110 milioni sono prodotti in Italia. Le industrie lattiero casearie vogliono comprimere a 50 milioni di q.li di latte la produzione italiana per portarlo al minimo quantitativo per garantire la produzione dei formaggi DOP. Se ciò si verificasse chiuderebbero altre 15.000 stalle e 60.000 posti di lavoro oltre le 10.000 che hanno già chiuso da inizio crisi. In Italia 1.000 aziende hanno chiuso solo nel 2015 e il 60% di queste operavano in montagna ed è proprio qui che assistiamo a situazioni di smottamento e abbandono del territorio. Per evitare ciò si devono ricreare le condizioni perché queste aziende possano operare in questi territori così da evitarne lo spopolamento, dove c’è la presenza dell’uomo il territorio è salvaguardato e curato e ne trae beneficio non solo l’agricoltura ma anche il territorio stesso e il turismo, e questo vale per tutte le zone di produzione. Ma per fare ciò il costo di produzione deve essere riconosciuto ai nostri allevatori e non dobbiamo più permettere che vengano prodotti e commercializzati dei prodotti che di made in Italy hanno solo il nome e la bandiera ma non sono fatti con materie prime del nostro territorio. Ogni anno sono introdotti quintali di cagliate che vanno a formare dei formaggi che non hanno indicata l’origine in etichetta e poi sono venduti come italiani a danno dei nostri allevatori. La mozzarella, secondo settore per importanza nel lattiero caseario, ha avuto un incremento negli ultimi anni in termini di produzione del 1000 per cento e quanti litri di latte sono stati usati in più per produrle nel nostro paese? Nemmeno uno. Sono state fatte con cagliate e sottoprodotti provenienti da altri paesi e i consumatori non ne sono informati. Si dovrebbe scrivere in etichetta mozzarella di cagliata. Idem per lo yogurt che viene importato già trasformato e fatto con il latte in polvere. Dobbiamo pretendere che venga rispettata la legge 91 del luglio 2015, normativa europea che impone alle imprese il riconoscimento di un prezzo che tenga conto dei costi di produzione sostenuti. Dobbiamo dire basta ai prezzi indicizzati sul costo del latte tedesco e basta con i contratti rinnovati di mese in mese che non rispettano la legge. Il nostro latte costa di più perché alimentiamo i nostri animali meglio degli altri e l’energia e il costo del lavoro sono più alti degli altri paesi Ue, basti pensare a tutte le voci che compongono il nostro costo del lavoro: materie prime di qualità, sicurezza sul posto di lavoro, norme igieniche, contributi Inail e Inps, senza contare anche tutti i controlli ai quali sono sottoposte le aziende. L’indicizzazione del prezzo deve tenere conto dei nostri costi di produzione, ma anche dei prezzi al consumo di chi compra al supermercato, noi perdiamo il 30% e i consumatori pagano sempre di più. I nostri prodotti sono anche offerti sottocosto! Il cibo non può essere sotto costo. Il sotto costo lo paga sempre il produttore. Se scompare la zootecnia, vuol dire meno mais, meno soia, meno indotto, meno economia, meno lavoro per tutti, ma anche meno campi falciati e più terreni abbandonati. Questa battaglia non si vince da soli ma coinvolgendo tutti gli associati Coldiretti, i consumatori, parlando alla gente ed è per questo che nei prossimi giorni continueremo a manifestare ognuno nella sua provincia sensibilizzando anche l’Antitrust che in Francia e Spagna ha già sanzionato multinazionali per il non rispetto sulle norme contrattuali. La scelta non è stata facile. Lactalis ha reagito bloccando i conferimenti di latte dei nostri soci, ma questo non era comunque un rapporto di lavoro ma uno sfruttamento dell’anello più debole della filiera. Coldiretti si è già mossa per tutelare e garantire i ritiri alle proprie aziende. Come disse Giulio Cesare “Alea iacta est” il dado è tratto non molliamo la presa ed andiamo avanti. udine 24 MAZZOCATO: “DIFENDIAMO IL SUOLO LA NOSTRA UNICA CASA COMUNE” Nell’omelia dell’Arcivescovo alle Grazie un invito a lavorare assieme “Difendiamo tutti assieme la nostra casa comune, il suolo, dal quale dipende il benessere di tutti. Occorre difenderla anche da chi troppo vuole privando altri del minimo per sopravvivere. Il Papa vi ha dedicato una intera enciclica e occorre tutti impegnarsi. Alla Coldiretti chiediamo un aiuto particolare per dare le migliori risposte per curare la nostra casa comune, il Friuli, un ambiente naturale affascinante ma anche fragile che ha bisogno di un intelligente rispetto”. Così l’arcivescovo di Udine monsignor Andrea Bruno Mazzocato all’omelia pronunciata nel corso della santa messa, concelebrata con don Gianni Molinari, consigliere ecclesiastico di Coldiretti, in occasione dalla 65° Giornata del Ringraziamento organizzata dalla Coldiretti di Udine nella Basilica delle Madonna delle Grazie a Udine. Mons. Mazzocato ha fatto riferimento in particolare all’abbandono del territorio montano e collinare e alle conseguenze che ne derivano, ha denunciato inoltre l’eccessiva cementificazione e sfruttamento del suolo. La messa accompagnata dal coro “Musiche d’inCanto” di Coseano e dal Coro parrocchiale di Mereto di Tomba che hanno ricordato il musicista friulano mons. Giovanni Pigani a 50 anni dalla scomparsa, eseguendo una messa da lui composta in occasione del 50° di sacerdozio dell’allora arcivescovo di Udine mons. Giuseppe Nogara, messa ritenuta fino a poco tempo fa perduta e che è stata invece ritrovata recentemente e riproprosta per la prima volta. Mons. Pigani è stato un grande musicista. Oltre a suonare nella cattedrale di Udine, è stato direttore del Conservatorio Tomadini, ha insegnato in varie località d’Italia. Fra i suoi allievi anche il maestro Muti. Al termine della messa coltivatori della Coldiretti in rappresentanza delle varie zone del Friuli hanno offerto all’altare i doni della terra. Fra i presenti il presidente di Coldiretti Udine Gino Vendrame, il presidente regionale Dario Ermacora, il direttore Danilo Merz, il presidente di Confartigianato Fvg Graziano Tilatti e il presidente della Cna Nello Copetto, il direttore dell’Associazione Allevatori Fvg Andrea Lugo, il vice sindaco di Udine Carlo Giacomello e il consigliere comunale Franco Della Rossa, l’assessore alla provincia di Udine alle attività produttive Leonardo Barberio, gli assessori regionali Cristiano Shaurli e Maria Grazia Santoro, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, il direttore dell’Inail Carmen La Bella, il consigliere comunale di Coseano Alessandra Bin il direttore del dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine Paolo Ceccon, il presidente e il direttore del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana Roberto De Nicolo e Massimo Canali, il sindaco di Faedis Claudio Zani, Marino Visentin per Lega Ambiente e l’ex presidente di Coldiretti Rosanna Clocchiatti. CI HA LASCIATI FRANCO TRANGONI È STATO VICE PRESIDENTE DI COLDIRETTI di Giancarlo Vatri È stato per dodici anni presidente provinciale dell’Associazione Clubs 3P Ci ha lasciati tragicamente Franco Trangoni, una persona che appartiene alla storia della Coldiretti friulana. Erano in tanti a dargli l’ultimo saluto e la chiesa del Cormor non è riuscita a contenerli tutti. Nato in una famiglia di coltivatori diretti, ha mantenuto sempre vivo il suo legame alla terra, insieme ad un forte interesse alle problematiche politiche, economiche e sociali. Sposato con la signora Franca è rimasto prematuramente vedovo, non ha fatto mai mancare la sua attenzione ai figli Alessandro e Paolo contemperando i suoi numerosi impegni sociali alle esigenze familiari. Insieme al padre Enrico ed ai fratelli Francesco e Roberto conduceva un’azienda agricola alla periferia di Udine che ha saputo stare al passo con i tempi. L’attaccamento all’attività agricola lo ha portato ancora giovane ad impegnarsi nella Coldiretti, nella quale ha ricoperto importanti ruoli dirigenziali, fino alla carica di vice presidente provinciale dal 1983. È stato per dodici anni presidente provinciale dell’Associazione Clubs 3P (Provare, Produrre, Progredire), l’organizzazione specifica di Coldiretti che aveva lo scopo di divulgare, sperimentandole direttamente in campo e nella stalla, le nuove conoscenze e tecnologie in materia agricola e zootecnica; per sette anni fu anche vice presidente nazionale di Federclubs. È stato anche presidente della consulta di zona dell’Udinese facendosi carico delle diverse problematiche del territorio (espropri, piani regolatori, estenzione della rete irrigua, riordini fondiari, ecc.). È stato anche il primo presidente della Commissione provinciale per l’Albo professionale degli imprenditori agricoli. Nel 1981 fu nominato presidente della cooperativa Friulcarne, sorta per valorizzare la produzione zootecnica regionale. Entrambi gli incarichi furono ricoperti fino al 1988. L’attenzione alla sperimentazione e alla divulgazione tecnica in campo agricolo, maturata nei Clubs 3P, ha fatto sì che nel 1974 fosse nominato presidente del Centro Regionale di Sperimentazione Agraria, successivamente inglobato nell’Ersa. A coronamento del suo impegno sindacale e politico, nel 1988, su proposta e con il sostegno della Coldiretti, è stato eletto consigliere regionale, sempre nelle file della Democrazia Cristiana. Conclusa nel 1993 l’esperienza politica in Regione, ha ritenuto di lasciare spazio alle nuove leve. Come ha ricordato nella sua omelia don Armando Bassi, non sta a noi fare un bilancio della sua vita, noi ci limitamo a dire il nostro grazie per quanto ha fatto per la Coldiretti e per l’agricoltura friulana. 25 udine IN OLTRE 200 ALLA FESTA DEI PENSIONATI E DELLA FAMIGLIA di David Mucci Una giornata trascorsa in allegria perfettamente organizzata Sono stati oltre 200 i pensionati Coldiretti che domenica 18 ottobre si sono incontrati a Tricesimo per l’annuale giornata dedicata ai Pensionati e alla Famiglia. Al termine della Santa Messa, celebrata dal Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Udine, don Gianni Molinari, la presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti di Udine, Valentina Iob, dando il benvenuto ai partecipanti e complimentandosi per la vitalità dell’Associazione, ha dato avvio alla festa. I saluti ed i ringraziamenti non sono mancati neanche nelle parole del presidente di Coldiretti Udine, Gino Vendrame, che ha avuto parole di apprezzamento per l’attività dell’Associazione di Udine, ricordando l’importante ruolo che i pensionati continuano a svolgere in famiglia, in azienda e nell’organizzazione, chiedendo loro di continuare a sostenere, con la loro esperienza, le giovani generazioni. Il presidente Vendrame ha poi ricordato i numerosi impegni che Coldiretti sta sostenendo a favore dell’agricoltura italiana, citando tra l’altro la presenza all’Expo di Milano e la mobilitazione al Brennero. Il pomeriggio è poi proseguito tra buon cibo, musica e ballo…con la novità della lotteria, che quest’anno ha premiato numerosi partecipanti con prodotti offerti da aziende agricole della provincia. Il desiderio di incontrarsi, di scambiare esperienze e ricordi, di trovare sostegno e solidarietà ha trovato nella giornata una adeguata risposta. L’invito quindi è già rinnovato per il prossimo anno. I MERCATI DI CAMPAGNA AMICA PROTAGONISTI IN CITTÀ E PAESI ANCHE NEL MESE DI OTTOBRE di Valentina Urbani Da Cividale a Codroipo, da Pasian di Prato a Udine Proseguono gli eventi di Campagna Amica nel periodo autunnale con diverse iniziative durante i fine settimana di ottobre, che, complici le belle giornate di sole, hanno visto un consistente afflusso di visitatori sempre più interessati ad avvicinarsi ai prodotti sani, freschi e genuini delle aziende agricole del territorio. Anche quest’anno Corso Italia a Codroipo si è tinto di giallo con il mercato dei produttori che ha rinnovato la propria partecipazione nelle due mattinate di sabato 17 e 24 ottobre in occasione della Fiera di San Simone, grande kermesse all’insegna del gusto e della tradizione. Un appuntamento ormai diventato fisso nel calendario di Campagna Amica che permette di rinsaldare il legame con il mercato settimanale che si svolge ogni sabato mattina nei pressi di piazza Giardini. Dopo gli appuntamenti primaverili ha ripreso domenica 25 ottobre anche il mercato evento in occasione del Baule del Diavolo a Cividale, che si protrarrà fino a Natale ogni quarta domenica del mese. Durante una manifestazione unica nel suo genere, aprire i gazebo di Campagna Amica offre un’opportunità per promuovere nuove forme di vendita e di consumo che accorciano la filiera agroalimentare, che sono più sostenibili, responsabili e vantaggiose per produttori e consumatori. L’impegno e la presenza dei produttori durante gli eventi infatti sono stimolo per sensibilizzare i cittadini verso corretti stili di vita e di consumo, con l’esortazione a conoscere i prodotti di eccellenza made in Friuli presenti settimanalmente nelle piazze. Ed è proprio per ringraziare i consumatori, che in vari mercati sono stati organizzati dei momenti conviviali. Giovedì 29 ottobre il maltempo non ha scoraggiato i clienti a partecipare alla castagnata organizzata al mercato di S. Osvaldo a Udine, occasione anche per festeggiare il primo anno dall’apertura, con la partecipazione degli alunni della scuola primaria Silvio Pellico, ormai assidui sostenitori e partecipanti dei mercati di Udine. Martedì 3 novembre è stata invece la volta di Passons, dove tra castagne e ribolla, si è consolidato il legame con i cittadini, testimoniato dalla costante crescita di visitatori che ogni martedì si recano nella piazzetta di Via Dante, diventata luogo di incontro e condivisione in grado di sopperire, dopo poco più di un anno, alla mancanza di negozi alimentari nella frazione di Pasian di Prato. Tornare a scoprire i gusti e i sapori autentici dei prodotti, sensibilizzando i cittadini verso i valori di una sana alimentazione, della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, del territorio come luogo di identità e appartenenza, sono le basi fondanti il progetto di Campagna Amica. pordenone 26 PROSECCO E PINOT GRIGIO VALORIZZATI CON LE DOC Strategica la tutela e la promozione delle nostre produzioni Cesare Bertoia Presidente Coldiretti Pordenone . Il settore vitivinicolo della nostra regione sta attraversando un momento favorevole per molte imprese del comparto, per l’indotto e per l’intera economia. Il nostro territorio ha ruolo fondamentale e strategico per l’intero comparto. I viticoltori hanno saputo cogliere l’opportunità del Prosecco, che sta portando benefici non solo al settore ma all’intero sistema. Nel comparto vitivinicolo, però non c’è solo il prosecco ma abbiamo un’altra varietà altrettanto importante che è il pinot grigio. Questa premessa per ribadire quanto sia importante portare a compimento prima possibile la Doc Friuli. Questa consentirà non solo di raggruppare tutte le Doc della nostra regione, ma di presentarci in maniera compatta e in questo senso intendo con un’immagine che ci identificherà soprattutto a livello internazionale come un comparto unito e più forte. Questo permetterà di fare un’unica promozione per l’intero nostro territorio. La sfida più importante, però, sarà quella di riuscire a creare la Doc interregionale per il pinot grigio. Questa servirà innanzitutto a mettere in trasparenza l’intera filiera del pinot grigio tutelando produttori e trasformatori. In secondo luogo consentirà di avere una etichetta chiara sui mercati internazionali dove il commercio, alle volte senza regole, danneggia le nostre produzioni. L’auspicio è di riuscire con queste due importanti iniziative messe in campo con il forte sostegno di Coldiretti, di valorizzare e tutelare il comparto vitivinicolo con l’obiettivo di dare il giusto valore alla produzione e quindi garantire un adeguato reddito ai produttori. ARDENGO HA FESTEGGIATO 50 ANNI DI ATTIVITÀ L’azienda familiare improntata all’innovazione OGGI PN: BISCONTIN PRESIDENTE L’azienda agricola Ardengo, di Cavolano di Sacile, ha festeggiato i cinquant’anni di attività. Fu Carlo, nel 1965, assieme alla moglie Rita, ad avviare l’attività imprenditoriale agricola come allevatore di galline ovaiole. Da allora con i figli Daniele, Renza e Ambrogio, l’azienda pur condotta a livello familiare si è distinta per il forte carattere imprenditoriale dettato dagli ingenti investimenti che hanno reso l’impresa fortemente rivolta all’innovazione. Nella foto ci sono Carlo con la moglie, i figli e il nipote e per l’occasione con il direttore della Coldiretti Antonio Bertolla e il segretario di zona Sandro Rovedo. Michele Biscontin delegato provinciale di Giovani Impresa Coldiretti, è il nuovo presidente di Oggi Pn, l’associazione formata dai giovani imprenditori di Coldiretti, Confcommercio, Confartigianato e Unindustria. Oggi Pn è un organismo di rappresentanza trasversale ed unitario, costituitosi nel 2012 in provincia di Pordenone, con l’obiettivo di rappresentare le istanze dei giovani e di favorire lo scambio ed il confronto tra categorie economiche. “Sono orgoglioso –ha commentato Biscontin- di assumere questo ruolo ioggi che l’agricoltura è ritornata centrale nel panorama economico nazionale e non solo. Dopo Expo -ha aggiunto Biscontin- il settore primario è insieme agli altri comparti produttivi fondamentale per la ripresa, ma soprattutto per affermare l’importanza della tutela del nostro made in Italy”. Tra i punti e gli obiettivi all’ordine del giorno dell’associazione anche l’interazione con enti ed istituzioni. “È proprio con questi –ha commentato Biscontin- che continueremo a dialogare perché crediamo in una alleanza trasversale tra giovani, territorio e imprese”. 27 pordenone INCONTRI DI ZONA CON I DIRIGENTI Tra gli argomenti situazione sindacale e programmi Si sono conclusi gli incontri dei consigli di zona che hanno interessato i dirigenti di tutto il territorio provinciale. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, la presentazione del nuovo direttore, l’attività sindacale, caratterizzata dalla partecipazione ad Expo, la manifestazione del Brennero e l’assemblea nazionale. Tra i punti in discussione anche il Psr (Piano di sviluppo rurale) e la legge 80. Un altro tema trattato di forte interesse la situazione e la progettualità del consorzio di bonifica Cellina Meduna. Il dibattito si è contrassegnato da problematiche più specifiche e tra queste quella relativa alla sicurezza negli ambienti di lavoro e le visite ispettive da parte dei tecnici dell’Azienda sanitaria. Tutti gli appuntamenti sono stati l’occasione per mettere a punto le azioni per affrontare le varie problematiche. Spilimbergo Pordenone San Vito al Tagliamento Azzano Decimo GIOVANI, DONNE E PENSIONATI TRE INCONTRI CON IL DIRETTORE Valutati i programmi per le prossime iniziative Giovani, donne e pensionati nei rispettivi consigli provinciali, hanno incontrato il direttore Antonio Bertolla. Gli appuntamenti sono stati l’occasione per fare il punto sull’attività svolta ma sopratutto per definire un programma di attività per i prossimi mesi. Il direttore nel suo intervento ha sottolineato l’importanza e il ruolo di giovani, donne e pensionati all’interno dell’organizzazione. “Siete fondamentali -ha detto in proposito- per la vostra vivacità, creatività ed esperienza. Per questi e altri motivi -ha aggiunto il direttore- la federazione tiene alta l’attenzione nei vostri confronti e assicura il sostegno per le vostre iniziative”. Michele Biscontin per i giovani, Nadia Biasutto per le donne e Olivo Durigon per i pensionati oltre a ringraziare il direttore hanno dimostrato disponibilità nei confronti della federazione per tutte le iniziative che si rendessero necessarie ad appoggiare le azioni che Coldiretti metterà in campo a difesa delle imprese ma anche dei cittadini consumatori. I rappresentanti dei tre organismi hanno preso in considerazione alcune proposte che faranno parte dei programmi delle attività che saranno organizzare nei prossimi mesi. ALLE RADICI DEL VINO FIRME SU POLVERE LATTE E PIZZA La manifestazione alla Radici del Vino, che il Comune di San Giorgio della Richinvelda organizza a Rauscedo, è stata l’occasione per la sezione locale della Coldiretti, per raccogliere adesioni riguardo due petizioni. La prima sul no al formaggio senza latte; la seconda in difesa della pizza Made in Italy. l’intervento gorizia 28 di Antonio Bressan - presidente Coldiretti Gorizia PERCHÈ COLDIRETTI RAPPRESENTA L’UNICA AGRICOLTURA VERA DEL PAESE In queste settimane si sta consumando un duro braccio di ferro tra gli allevatori e la principale multinazionale del latte a livello europeo: Lactalis. Tema, quello di sempre, il prezzo del latte, calato in questi mesi a prezzi mai raggiunti prima: 0,33 centesimi al litro. L’ennesimo furto che l’agroindustria e la distribuzione stanno consumando ai danni dei produttori e dei consumatori. Accanto a questo la scandalosa importazione, spesso accompagnata da veri e propri raggiri, di latte e trasformati falsi made in Italy provenienti da paesi europei ed extraeuropei. Risultato la zootecnia da latte del nostro paese rischia il tracollo. Assenza completa della Unione europea che è incapace di accogliere le richieste che la nostra organizzazione da anni sta facendo per il riconoscimento della origine della materia prima nelle etichette dei prodotti alimentari, formaggi, mozzarelle ed altri prodotti derivati da latte. Invece la Ue forse più attenta agli interessi delle lobby e delle multinazionali ci vuole imporre l’utilizzo del latte in polvere per la produzione dei formaggi, oppure consuma proposte alquanto originali imponendo l’indicazione di origine ai prodotti provenienti dai territori occupati da Israele nel 1967. Vera follia, ma questa è un’ Europa lontana anni luce da quelli che sono gli interessi veri del paese. In questo scenario Coldiretti, con la sua reputazione, si propone come una forza capace di sovvertire ed opporsi a questi disegni di omologazione e distruzione della territorialità che le multinazionali e la grande distruzione stanno portando avanti. L’impegno profuso dagli allevatori e soci di Coldiretti nei tre giorni di blocco dello stabilimento di Lactalis a Ospedaletto Lodigiano ne è la diretta testimonianza. Nelle tre giornate era possibile percepire nei partecipanti l’orgoglio di ciò che si stava facendo, ma anche la consapevolezza dell’importante impegno a favore dei cittadini consumatori e di quella agricoltura vera che abbiamo voluto fortemente raccontare ai 21 milioni di visitatori di Expo. Attraverso il grande progetto della rigenerazione dell’agricoltura e di Campagna Amica siamo stati capaci di riportate l’agricoltura al centro del dibattito del Paese. Ora dobbiamo difendere con forza la dignità del nostro lavoro che va riconosciuto non soltanto a parole, ma anche con i fatti. Ad esempio con le correzioni di quelle ingiustizie che ritroviamo nella filiera del latte, dove il latte viene pagato alla stalla 0,33 centesimi al litro e che viene rivenduto a 1,50 euro/litro sul banco di vendita, dove non viene indicata l’origine dei prodotti lattiero–caseari; dove solo 1 mozzarella su 3 è prodotta in Italia, dove ogni giorno sul Brennero, ma anche ai vicini confini di casa nostra, si consuma lo scandaloso traffico di cagliate, e prodotti falsi made Italy. Vogliamo il riconoscimento del nostro lavoro, vogliamo che il consumatore sia messo in condizione di poter scegliere nella massima trasparenza possibile. Vogliamo un paese capace di volersi bene, vogliamo un Italia che fa l’Italia. Allora cari soci di Coldiretti questo è il tempo della mobilitazione a difesa di quello che i nostri padri e la nostra organizzazione sono stati capaci di costruire e difendere. La partita è importante, ne va della nostra sopravvivenza come agricoltori ed allevatori. COLDIRETTI GORIZIA INCONTRA IL PREFETTO E IL QUESTORE di Paolo Cappelli Illustrati problemi e potenzialità dell’agricoltura isontina Da sinistra: il direttore Bozzatto, il prefetto Alberti, il presidente Bressan Da sinistra: il presidente Bressan, il questore Pillini, il direttore Bozzatto I problemi e le ricchezze dell’agricoltura isontina sono stati rappresentati in due incontri distinti al prefetto di Gorizia Isabella Alberti e al questore dottor Lorenzo Pillini dal presidente di Coldiretti Gorizia Antonio Bressan e dal direttore Ivo Bozzatto. In particolare il presidente Bressan ha illustrato il progetto di Coldiretti in tema di legalità. Riconosciuto il grande impegno che Coldiretti profonde nelle battaglie contro il furto di identità relativo al made in Italy, in particolare, il direttore Bozzatto ha sottolineato il lavoro di Coldiretti a livello nazionale contro le agromafie, che si è concretizzato nella costituzione dell’osservatorio nazionale sulle agromafie presieduto dal magistrato Carlo Caselli. Nel corso dell’incontro particolare attenzione è stata posta sulle problematicità del territorio confinario che vive una emergenza legata alla presenza dei profughi ed una legata al passaggio di merce agroalimentare contraffatta. Bressan e Bozzatto hanno ricordato infine la mobilitazione di Coldiretti sul tema del prezzo del latte alla stalla, un tema ha sottolineato Bressan, “che vedrà anche Coldiretti Gorizia impegnata a livello territoriale con presidi e momenti di sensibilizzazione verso i cittadini”. 29 gorizia BORGO TINTOR: ARTE IN CANTINA A GRADISCA D’ISONZO di Paolo Cappelli Presentata l’etichetta creata dall’artista croato Zeljan Pavic di Kastav Bortoluzzi, azienda vitivinicola e punto di Campagna Amica, situata a Gradisca d’Isonzo, sabato 17 ottobre ha voluto aprire le porte dell’azienda ad un centinaio di amici ed esperti d’enogastronomia, di storia e d’arte, “per ricordare (ricorrendo il centenario della prima guerra mondiale) la 3^ battaglia dell’Isonzo che iniziò quel triste giorno del 1915 per terminare il 4 novembre”. A questo triste evento, che vide da parte italiana ed austriaca cadere migliaia di giovani soldati, contadini per lo più, ha ricordato - nel suo intervento il presidente di Coldiretti Gorizia Antonio Bressan - l’azienda ha voluto dedicare una linea particolare di 1000 bottiglie, destinate ad iniziative benefiche. Caratteristica della bottiglia una particolare etichetta creata “ad hoc” dall’artista croato Zeljan Pavic di Kastav (città gemellata con Gradisca), presentata dall’artista Renzo Pagotto (autore della prima opera 2014) e dal prof. universitario Branko Kukurnik, con una “lectio” conclusiva del giornalista e critico d’arte Alex Pessotto. I saluti istituzionali sono stati portati dal vice sindaco di Gradisca, Enzo Boscarol, (intervenuto con l’assessore David Cernic) dal presidente della Coldiretti Provinciale di Gorizia Antonio Bressan e, per gli enologi, dal presidente regionale Rodolfo Rizzi. Ulteriori contributi e testimonianze sono venuti dai presidenti delle Pro Loco di Gradisca, Marina Civitillo e di Fogliano Redipuglia, Franco Visintin, nonchè dal consigliere ecclesiastico della Coldiretti don Paolo Bonetti. L’evento è stato impreziosito dal coro di Gradisca. Il vino rosso “Diciottodieci IGT Venezia Giulia 2013” è un eccellente blend bordolese di Merlot e Cabernet Sauvignon armonizzati in legno. La riuscita iniziativa della famiglia Bortoluzzi, che verrà ripetuta per i prossimi due anni, per coprire i quattro anni di durata del primo conflitto, rappresenta un interessate e riuscito connubio tra agricoltura, vino ed arte. I MERCATI I MERCATI di CAMPAGNA AMICA DI CAMPAGNA AMICA ininprovincia di UDINE li trovi provincia di GORIZIA li trovi Gorizia via Garibaldi lunedì e giovedì 8.00 -13.00 Gradisca d’Isonzo via Regina Elena martedì 8.00 - 13.00 piazza Unità d’Italia venerdì 8.00 -13.00 Monfalcone piazza Falcone e Borsellino - mercoledì 8.00 -13.00 Mossa piazza del Municipio - mercoledì 9.00 -13.00 Info CAMPAGNA AMICA: sede provinciale 0481 581811 [email protected] www.campagnamica.it trieste 30 l’intervento di Alessandro Muzina - presidente Coldiretti Trieste LA DIGNITÀ NON SI COMPRA CON POCHI CENTESIMI Mentre scrivo queste righe, al ministero del agricoltura è in corso la trattativa sul prezzo del latte. Nel diritto al cibo discusso ad Expo al primo punto c’era l’acqua, al secondo il latte. Il primo alimento completo che un neonato assume. Il primo prodotto agricolo che l’uomo con fatica, lavoro e sudore produce. Quanta dignità c’è in un litro di latte per il quale un allevatore lavora 365 giorni l’anno, senza feste, senza domeniche, senza ferie. Il latte non cresce su alberi incolti o da mucche viola. Finita Expo, momento di gioia e festa per la nostra Coldiretti, si pensava ad un momento per recuperare le idee e le forze. Invece no. Siamo passati dalla festa alla guerra del latte, ci siamo trovati davanti a una situazione non più accettabile, un prezzo camuffato da elemosina. Quanto valgono 3 borse di plastica di mais: quasi 1 litro di latte. Quanto costa un’ora di parcheggio per la macchina? Almeno 2 o 3 litri di latte. Continuiamo? Si, 0.33 centesimi in media come si convertono al consumatore allo scaffale? A un 1,50 euro. Francamente mi sembra un po’ troppo. A queste condizioni era inevitabile uno scontro, seguito da ricatti, mancata raccolta del latte, per poi pretenderne il possesso... Ma mi chiedo: é mai possibile continuare a “collaborare” con questi signori che, oltretutto, mescolano il latte italiano con altro che di bianco ha poco? Possiamo ancora piangerci addosso? A Lodi davanti allo stabilimento Galbani abbiamo manifestato per 5 giorni consecutivi e ininterrotti. 24 ore al giorno. È stato diverso da qualunque altra manifestazione mai fatta. Diverso perche in ogni viso di ogni allevatore proveniente da qualunque regione d’Italia traspariva il dolore, la sofferenza non di un problema, ma la speranza di sopravvivere, di non fallire entro qualche mese. Mi ha avvicinato un giovane, Paolo, di Brescia. Con le lacrime agli occhi mi ha detto: “Speriamo bene, perché siamo disperati. Dopo tre generazioni, ci troveremo sulla strada”. Ma com’è possibile tutto questo? Davanti a questa situazione, la compostezza, la dignità di chi ama la terra e l’agricoltura, il proprio lavoro, era incredibilmente silenziosa, non violenta. Questo siamo anche noi. Le urla, la violenza non fanno parte del nostro Dna, ma credere nel dialogo, nella lungimiranza di lavoro è il percorso che paga. Un vero agricoltore non è mai solo, ha colleghi, consumatori e amici al suo fianco. Un ringraziamento a tutti colori che sono partiti nel cuore della notte, alle prime ore del alba, a chi ha partecipato attivamente. Anche a chi é rimasto a casa. Sarà per la prossima volta.... Mi auguro non ce ne sia bisogno. Stessi giorni, e arriva il finto olio extra vergine di oliva. Forse non un caso. Alle porte delle giornate del ringraziamento, dobbiamo riflettere tutti assieme. Quale agricoltura vogliamo? Libera e trasparente, piena di valori e di gusto, o il mondo del sottocosto, del più furbo, che magari non paga, a cui il cittadino non crede più? PORTOPICCOLO SISTIANA FESTEGGIA SAN MARTINO di Deborah Zuliani CON LE AZIENDE DI CAMPAGNA AMICA Portopiccolo Sistiana è il nuovo borgo incastonato nella costiera triestina che ha reso merito al proverbio secondo cui «a San Martino ogni mosto diventa vino» organizzando un weekend ricco di iniziative legate al vino e ai prodotti della terra. Nel borgo è stato realizzato un percorso enogastronomico nella nuova piazzetta con diversi stand che hanno ospitato le aziende del territorio. Presenti e soddisfatti dell’iniziativa, alcuni produttori di Campagna Amica, tra cui l’azienda Zorzet Maurizio con la vendita del miele e dei suoi derivati, del vino, delle mele e del succo di mela, l’azienda Dal Forno Licia con la vendita di trasformati a base di funghi sott’olio, radicchio e zucchine e l’azienda Fruske con la vendita di vino e miele. 65^ Giornata del Ringraziamento Provinciale La Federazione Provinciale Coldiretti di Trieste Le rivolge cortese invito a partecipare alla tradizionale celebrazione eucaristica domenica 6 dicembre 2015 alle ore 11.30 Duomo di Muggia Presiederà la Santa Messa S. E. Monsignor Gian Paolo Crepaldi Sorella terra protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla … Dimentichiamo che noi stessi siamo terra. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora. 31 annunci INSERZIONI GRATUITE solo per soci - REFERENTE EZIO COLLE TEL. 0432.595956 ORARIO. dalle 9.00 alle 13.00 per mancanza di spazio non tutte potranno essere pubblicate MACCHINE, ATTREZZATURA AGRICOLA E DI VINIFICAZIONE VENDO cimatrice Imeca doppia spalliera. Tel 0431.58209 VENDO Ripper pesante 9 ancore 2,5m; vibrocultore Kongskilde 2,5m doppio rullo; aratro doppio voltaorecchio per >70hp. Tel 377.4588878 pomeriggio VENDO botte liquame da 25hl omologata; barra falciante Superior 1,8m; girello; autocaricante omologato. Tel 328.3717928 VENDO botte da 13hl e 17,5hl Zambelli vetroresina; pompa travaso con tubi; ranghinatore 4 soli; mulino Tonutti a cardano; spandiconcime; carro gommato; atrezzatura varia; legna di acacia spaccata. Tel 331.8182034 VENDO 2 gomme con cerchione per soia 65/70hp 230/95R36. 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