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le tecniche di joe ross
LE TECNICHE DI JOE ROSS
1-2-3 high o low, Ross Hook, Ledge, Trading Range,
Trader’s Trick Entry e Gimmee Bar
LE TECNICHE DI JOE ROSS
Introduzione
Joe Ross ci ha consegnato due pattern molto importanti e di grande efficacia. Il primo d’inversione
del trend, la formazione 1-2-3 high o low; il secondo di continuazione del trend, il Ross Hook
(uncino di Ross). Entrambi sono molto semplici ma richiedono condizioni ben precise. Comincerò
con illustrare la formazione 1-2-3 high o low per poi passare al Ross Hook. Infine vedremo quali
sono i pattern migliori e per concludere la Trader’s Trick Entry (TTE), un’importante e ottima
tecnica d’ingresso nel mercato.
Capirete come riconoscere quando il mercato si prende una pausa per poi ripartire e come operare
in queste situazioni studiando la Ledge e la Trading Range. Vi renderete conto del grosso
potenziale che ha la Gimmee bar e un particolare abbinamento tra formazione 1-2-3 high o low e
Bande di Bollinger.
La semplice spiegazione dei patterns sopra citati non è cosa rara, sarebbe bastata una ricerca su
Google per trovare numerosi siti che li descrivono. Ciò rende davvero importante questa dispensa
è il capitolo in cui v’illustro quali sono i pattern con le maggiori possibilità di successo e quali,
invece, quelli da evitare. E quello in cui vi spiego come faccio trading con queste tecniche: dove
inserisco lo stop loss, quando e dove lo sposto, quando prendo parte dei profitti e quando chiudo il
trade.
Vi renderete conto che basta conoscere e applicare bene le tecniche di Ross per poter fare del
trading il vostro lavoro. Ma questo richiede tempo e un po’ d’esperienza per questo consiglio
sempre di iniziare facendo pratica con il semplice trading sulla carta (cioè semplicemente
scrivendo le operazioni da fare su un quaderno, con denaro virtuale) e passare solo dopo che vi
sarete impadroniti perfettamente di queste tecniche ad usare denaro vero.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
Formazione 1-2-3 high o low
La formazione 1-2-3 high o low è una figura d’inversione del trend che si forma al termine di un
movimento ben definito al rialzo (1-2-3 high) o al ribasso (1-2-3 low). Condizioni necessarie,
quindi, perché si possa formare questo pattern sono un mercato in chiaro trend rialzista o
ribassista e che la formazione inizi dal massimo (se il trend è rialzista) o dal minimo del trend (se
invece è ribassista) del mercato. Prima spiegherò la formazione 1-2-3 high e dopo quella 1-2-3 low
che, di fatto, sono graficamente, una l’opposta dell’altra. Poi vi riporterò alcuni esempi e vi
dimostrerò quali sono i pattern con maggiori possibilità di riuscita, i soli da prendere in
considerazione.
La formazione 1-2-3 high ha inizio al termine di un trend rialzista, quando i prezzi, dopo aver fatto
registrare un massimo finale, cominciano a scendere. Il punto 1 è identificato come l’ultima barra
che ha fatto registrare un nuovo massimo (figura 1).
Figura 1
Il prezzo, dopo essere sceso dal punto 1, toccherà un minimo (punto 2) dal quale si formerà una
correzione completa (figura 2).
Figura 2
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Per correzione completa s’intende una barra che forma sia un massimo più alto che un minimo più
alto della barra che forma il punto 2. O al massimo una combinazione di tre barre, che formano sia
un massimo più alto sia un minimo più alto rispetto alla barra che forma il punto 2. In questo caso
il massimo più alto e il minimo più alto si possono verificare in qualsiasi ordine (figura 3).
Figura 3 – a. minimo più alto, b. massimo più alto
Se dopo tre barre ciò non avviene, abbiamo una congestione e la formazione è annullata. E’
possibile, altresì, che il punto 1 e il punto 2 avvengano nella stessa barra.
Il punto 3 si formerà quando si verificherà una correzione completa, cioè quando si avrà un
minimo più basso e un massimo più basso. O al massimo una combinazione di tre barre, che
formano sia un massimo più basso sia un minimo più basso rispetto alla barra che forma il punto
3. In questo caso il massimo più basso e il minimo più basso si possono verificare in qualsiasi
ordine (figura 4).
Figura 4 – a. minimo più basso, b. massimo più basso
Se dopo tre barre non avviene una correzione completa, abbiamo una congestione e la formazione
è annullata. E’ possibile, altresì, che il punto 2 e il punto 3 avvengano nella stessa barra.
Questa appena presentata è la formazione 1-2-3 high che, ripeto, deve verificarsi al termine di un
trend rialzista ben definitivo. Come sfruttarla per entrare nel mercato? E’ molto semplice, alla
rottura del punto 2 (cioè quando il prezzo scende sotto il punto 2) si possono aprire posizioni
ribassiste.
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Adesso passo a spiegare la formazione 1-2-3 low che, di fatto, non è altro che l’opposto del
precedente pattern appena visto.
La formazione 1-2-3 low ha inizio al termine di un trend ribassista, quando i prezzi, dopo aver
fatto registrare un minimo finale, cominciano a salire. Il punto 1 è identificato come l’ultima barra
che ha fatto registrare un nuovo minimo (fig. 5).
Figura 5
Il prezzo, dopo essere salito dal punto 1, toccherà un massimo (punto 2) dal quale si formerà una
correzione completa (figura 6).
Figura 6
Per correzione completa s’intende una barra che forma sia un minimo più basso che un massimo
più basso della barra che forma il punto 2. O al massimo una combinazione di tre barre, che
formano sia un minimo più basso sia un massimo più basso rispetto alla barra che forma il punto
2. In questo caso il minimo più basso e il massimo più basso si possono verificare in qualsiasi
ordine (figura 7).
Figura 7 – a. massimo più basso, b. minimo più basso
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Se dopo tre barre ciò non avviene, abbiamo una congestione e la formazione è annullata. E’
possibile, altresì, che il punto 1 e il punto 2 avvengano nella stessa barra.
Il punto 3 si formerà quando si verificherà una correzione completa, cioè quando si avrà un
massimo più alto e un minimo più alto. O al massimo una combinazione di tre barre, che formano
sia un massimo più alto sia un minimo più alto rispetto alla barra che forma il punto 3. In questo
caso il massimo più alto e il minimo più alto si possono verificare in qualsiasi ordine (figura 8).
Figura 8 – a. massimo più alto, b. minimo più alto
Se dopo tre barre non avviene una correzione completa, abbiamo una congestione e la formazione
è annullata. E’ possibile, altresì, che il punto 2 e il punto 3 avvengano nella stessa barra.
Questa appena presentata è la formazione 1-2-3 low che, ripeto ancora una volta ma è molto
importante, deve verificarsi al termine di un trend ribassista ben definitivo. Come per la
precedente formazione, possiamo sfruttare questo pattern per entrare nel mercato alla rottura del
punto 2 (cioè quando il prezzo sale sopra il punto 2) si possono aprire posizioni rialziste.
Riepilogando un mercato deve essere in trend rialzista (o ribassista). Il massimo (o il minimo) del
trend forma il punto 1. Da qui il mercato ritraccia per un po’ andando a formare il punto 2. Dopo il
mercato riprende il suo trend originario ma senza, tuttavia, riuscire a superare il massimo (o il
minimo) precedente. Quello è il punto 3 e da qui il mercato inverte il suo trend. La rottura del
punto 2 è il nostro punto d’ingresso. Questo pattern è molto semplice da riconoscere ma, come
spesso accade, ciò che è semplice è anche il più efficace. Vedremo in seguito un’entrata nel trade
che ci permetterà di anticipare il movimento e quali sono le formazioni 1-2-3 high o low che hanno
la maggiore percentuale di successo (l’80% circa).
Abbiamo visto la definizione della formazione 1-2-3 high o low. Abbiamo visto quali sono le
condizioni necessarie perché si possano formare questi due pattern grafici. Adesso vediamo un
paio di esempi pratici, un 1-2-3 high e un 1-2-3 low. Vediamo come avremmo potuto fare trading
in modo molto semplice ed efficace.
Esempio 1. In figura 9 è riprodotto il grafico di Prysmian. Il giorno 24 luglio il titolo ha toccato un
massimo a € 21,40 (punto 1) dopodiché ha cominciato a ritracciare fino ad arrivare il giorno 27
luglio a toccare un minimo a € 18,80 (punto 2). Il giorno successivo si ha una correzione completa,
cioè una massimo e un minimo maggiori.
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Figura 9 – Grafico Prysmian
Il titolo torna a salire ma non tocca un nuovo massimo, infatti, il giorno 31 luglio tocca un massimo
di € 20,37 (punto 3) e il giorno successivo si ha una correzione completa (massimo e minimo
minore). La formazione 1-2-3 high è completa, adesso basta attendere la rottura del punto 2.
Rottura che avviene il giorno 2 agosto e noi possiamo così entrare short (cioè al ribasso) su
Prysmian. Potete capire da soli osservando il grafico del guadagno che avremmo portato a casa.
Esempio 2. In figura 10 è, invece, riprodotto il grafico di A2A (all’epoca sempre AEM). Il giorno 10
agosto il titolo ha toccato un minimo a € 2,2575 (punto 1) dopodiché ha cominciato a ritracciare
fino ad arrivare il giorno 14 agosto a toccare un massimo a € 2,4400 (punto 2). Il giorno successivo
si ha una correzione completa, cioè una massimo e un minimo minori. Il titolo torna a scendere ma
non tocca un nuovo minimo, infatti, il giorno 17 agosto tocca un minimo di € 2,3400 (punto 3) e il
giorno successivo si ha una correzione completa (massimo e minimo minore). La formazione 1-2-3
low è completa, adesso basta attendere la rottura del punto 2. Rottura che avviene il giorno 21
agosto e noi possiamo così entrare long (cioè al rialzo) su A2A. Anche in questo caso avremmo
chiuso un ottimo trade.
In realtà non saremmo mai entrati nel trade poiché l’apertura è avvenuta in gap up. Cioè l’apertura
del titolo è stata superiore al massimo del giorno precedente.
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Figura 10 – Grafico A2A
Ho voluto portare questo esempio proprio per focalizzare l’attenzione su questo particolare: se
l’apertura avviene in gap, la formazione è annullata. Non importa se poi il titolo corre nella nostra
direzione, pazienza. Le aperture in gap possono avere diversi significati e se è vero che in qualche
circostanza avremmo guadagnato, ci sono molte volte in cui il titolo, dopo l’apertura, ritraccia e
riprende il trend originario. Il titolo, quindi, deve passare per il nostro prezzo d’ingresso e non
saltarlo con un’apertura in gap.
Altra importante considerazione è che se il punto 3 sale sopra il punto 1 nell’1-2-3 high o scende
sotto il punto 1 nell’1-2-3 low, tale formazione è annullata.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
Ledge e Trading Range
La Ledge (tradotto cornice) è una configurazione rettangolare di minimi e massimi allineati che si
verifica all’interno di un trend al rialzo o al ribasso. La Ledge rappresenta un punto di sosta per i
prezzi ed è costituita da un numero di barre variabile da 4 a 10; se supera le 10 barre si parla di
trading range. I massimi e i minimi devono essere separati da almeno una barra. Preciso che per
allineati s’intende che i due massimi tra loro (e i due minimi tra loro) non devono essere distanti
più di tre ticks (figura 11).
Figura 11 - Ledge
E’ possibile che in una serie di barre si presentino, come nel secondo caso in figura, più Ledges
sovrapposte. E’ a discrezione del trader scegliere la rottura di quale Ledge è da prendere in
considerazione.
Ci si aspetta che il trend continui dopo la rottura (breakout) di una Ledge. I massimi e i minimi
allineati definiranno dei livelli di supporto e di resistenza. Normalmente si entra nel trade alla
rottura nella direzione del trend pre-esistente, dopo che i due massimi allineati o due minimi
allineati si sono verificati. Apriremo una posizione solo dopo che s’è verificato il breakout di uno
dei livelli (supporto o resistenza). Il breakout di questi livelli è solitamente accompagnato da un
buon momentum. Sul mercato dovrebbe esserci una forza sufficientemente esplosiva per generare
un buon profitto nel breve termine.
La Trading Range è molto simile alla Ledge, si differenzia solo per il numero di barre che la
compongono. La Trading Range, infatti, è composta da minimo undici barre e massimo trenta. Le
barre comprese tra la decima e la ventesima generalmente hanno poco impatto. Di solito le barre
dalla ventunesima alla ventinovesima sono candidate a essere barre di breakout del massimo o
breakdown del minimo della Trading Range definita dalle barre precedenti la rottura (figura 12).
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Figura 12 - Trading Range
Il massimo diventerà la resistenza mentre il minimo il supporto e come per la Ledge, anche nella
Trading Range entreremo nella direzione del trend alla rottura della resistenza (se il trend è
rialzista) oppure alla rottura del supporto (se il trend è ribassista). La spinta in uscita da una
Trading Range ci fornirà, spesso, un trade significativo. Vediamo adesso un paio di esempi pratici
per capire meglio queste due figure.
Esempio 1. In figura 13 è riprodotto il grafico di Tenaris. Si può facilmente intuire che il titolo si
trova in trend rialzista e il giorno 6 giugno raggiunge un nuovo massimo. Subito dopo si forma
una breve fase laterale, dove possiamo notare la Ledge contrassegnata dalle due righe rosse.
Figura 13 - Grafico Tenaris
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Se prima della decima barra si verificherà il breakout dei due massimi allineati, entreremo al
rialzo. Cosa che avviene il giorno 19 giugno (freccia verde) ed è facilmente intuibile quale sarebbe
stato il potenziale guadagno. Da notare come il giorno del breakout e quello successivo i volumi
sono stati altissimi, più del doppio della media. Questo vi fa capire il perché questa tecnica sia
importante. La Ledge si forma su resistenze e supporti naturali e la sua rottura è, generalmente,
accompagnata da un buon momentum e un forte aumento degli scambi. Questo garantisce un
buon guadagno.
Esempio 2. Quello riprodotto in figura 14 è il grafico di STMicroelectronics. Dal grafico si evince
come il titolo sia in trend ribassista fino a toccare un nuovo minimo il 22 gennaio. Il giorno
successivo (contrassegnato con la freccia blu) ha inizio una Trading Range delimitata dalle due
linee rosse; quella superiore la resistenza e quella inferiore il supporto. Il segnale d’ingresso è la
rottura della linea di supporto questo perché entreremo sempre in direzione del trend che
precedeva la Trading Range. Il giorno 4 marzo (freccia verde) è ciò che realmente avviene con la
ripresa del trend ribassista del titolo.
Figura 14 - Grafico STMicroelectronics
Un paio di considerazioni. Vedrete, osservando le Trading Range, che nella maggior parte dei casi
esse saranno precedute sul grafico da un gap o da una barra relativamente lunga che va quasi da
massimo a minimo. Questi due casi potrebbero essere combinati insieme.
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Inoltre, se noi guardiamo a com’è cominciata la Trading Range, scegliamo come inizio la barra che
più rappresenta il centro verticale di tutto il movimento dei prezzi fin dall’inizio del
consolidamento (cioè della Trading Range).
Riprendendo il grafico di STMicroelectronics vediamo che la barra contrassegnata con la freccia
blu è molto estesa e il suo massimo e il suo minimo sono molto vicini alle due linee rosse che
delimitano la Trading Range. Inoltre vediamo, anche, che si trova proprio nel centro della Trading
Range stessa.
Questi sono due ottimi segnali per capire quando e dove incomincia una Trading Range.
Ultima considerazione: se la rottura di una Ledge o di una Trading Range avviene in gap il segnale
viene annullato. Come per la formazione 1-2-3 high o low anche in questi due casi voglio che il
prezzo passi per il mio punto d’ingresso. E’, tuttavia probabile, che entrando nel mercato alla
rottura del supporto o della resistenza s’incappi in qualche falso breakout o breakdown. Se si
desidera evitare questo rischio si può entrare nel mercato al formarsi del primo Ross Hook. Ross
Hook che vedrete nel prossimo capitolo.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
Ross Hook (l’uncino di Ross)
La formazione 1-2-3 high o low, che abbiamo in precedenza visto, è una figura d’inversione del
trend. Il Ross Hook, invece, è una figura di continuazione del trend e si verifica quando in un trend
(rialzista o ribassista) il titolo si prende una pausa per poi ripartire. Per definizione il Ross Hook è
ogni fallimento dei prezzi nel conseguire nuovi massimi o nuovi minimi.
Il Ross Hook si forma:
1. Alla prima correzione che segue la rottura di una formazione 1-2-3 high o low.
Figura 15 - Ross Hook dopo una formazione 1-2-3 high
2. Alla prima correzione che segue la rottura di una Ledge.
Figura 16 - Ross Hook dopo una Ledge
3. Alla prima correzione che segue la rottura di una Trading Range.
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Figura 17 - Ross Hook dopo una Trading Range
I Ross Hook si verificano a qualsiasi livello a differenza delle formazioni 1-2-3 high che si
verificano ai massimi di mercato e delle formazioni 1-2-3 low che si verificano ai minimi di
mercato. Un uncino di Ross non richiede altro che l’incapacità dei prezzi di formare un nuovo
massimo o minimo in un trend. In un mercato al ribasso, appena si verifica un minimo uguale o
superiore, si ha un Ross Hook. In un mercato al rialzo, appena si verifica un massimo uguale o
inferiore, si ha un Ross Hook. Il nostro punto d’ingresso nel mercato è dato dalla rottura del Ross
Hook purché non avvenga in gap (come abbiamo già visto per le precedenti figure) poiché ciò
annullerebbe il segnale.
Esempio 1. Riprendiamo il grafico di Prysmian visto in precedenza e riprodotto in figura 18.
Figura 18 - Grafico Prysmian
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Osserviamo che dopo la rottura del punto 2, e il nostro conseguente ingresso short nel mercato, il
titolo comincia a scendere. Inoltre, non tutte le barre nel grafico formano un nuovo minimo. Ogni
tanto abbiamo alcuni brevi ritracciamenti che formano degli uncini. Sul grafico sono stati
contrassegnati con le lettere RH in rosso. Ogni qualvolta, quindi, il prezzo fallisce un nuovo
minimo si viene a formare un Ross Hook. Vediamo un altro esempio.
Esempio 2. Quello riprodotto in figura 19 è il grafico di Finmeccanica.
Figura 19 - Grafico Finmeccanica
Possiamo osservare sul grafico che, delineata dalle due linee rosse, c’è una Trading Range
formatasi dopo un trend rialzista del titolo. La freccia blu indica il suo inizio (notate anche qui la
centralità della barra rispetto alle due linee rosse) mentre quella verde il giorno in cui il prezzo ha
rotto al rialzo (cioè riprendendo il trend precedente) la Trading Range. Dopo nel trend rialzista del
titolo si formano diversi Ross Hook (nel grafico contraddistinti dalle lettere RH) ogni volta che il
prezzo non è riuscito a formare un nuovo massimo (nel grafico ho segnalato solo i primi 5 Ross
Hook, divertitevi a trovare quelli successivi).
Il concetto è molto più semplice di quanto si possa credere. A ogni fallimento del prezzo a
conseguire nuovi massimi (in un trend rialzista) o nuovi minimi (in un trend ribassista) si forma
un Ross Hook. Utilizzeremo questa tecnica entrando in direzione del trend ogni volta che il prezzo
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rompe il Ross Hook. Un’eventuale apertura in gap annullerebbe il segnale d’ingresso. Vedremo nel
prossimo capitolo una particolare tecnica che anticipa il punto d’ingresso nel mercato.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
Trader’s Trick Entry (Trucco del trader)
Abbiamo visto che nella formazione 1-2-3 high o low la nostra entrata nel mercato avviene alla
rottura del punto 2 e nel Ross Hook alla rottura dello stesso uncino. Adesso vediamo come
possiamo anticipare l’entrata nel mercato con la Trader’s Trick Entry (TTE). Obiettivo della TTE è
di evitare i danni derivanti dal falso breakout o breakdown di un Ross Hook o di una formazione
1-2-3 high o low e di metterci in una posizione di vantaggio rispetto agli altri trader.
1-2-3 HIGH O LOW
Consiste nell’entrare sul breakdown del minimo della barra di correzione (o del minimo più basso
delle barre di correzione) che definisce il punto 3 in una formazione 1-2-3 high. Oppure sul
breakout del massimo della barra di correzione (o del massimo più alto delle barre di correzione)
che definisce il punto 3 in una formazione 1-2-3 low. E’ necessario che ci sia abbastanza spazio tra
il livello d’ingresso e il punto 2 in modo tale che se i prezzi, una volta tentato di forzare il punto 2
della formazione, dovessero tornare indietro abbiamo la possibilità di uscire con un guadagno.
Prendendo come esempio figura 20, entreremo long alla rottura del punto a (il massimo delle due
barre di correzione che hanno definito il punto 3).
Figura 20 - Formazione 1-2-3 low
ROSS HOOK
Consiste nell’entrare sul breakout del massimo della barra che definisce il Ross Hook ed è la prima
della correzione. E’ necessario che ci sia abbastanza spazio tra il livello d’ingresso e il Ross Hook in
modo tale che se i prezzi, una volta tentato di forzare l’uncino, dovessero tornare indietro abbiamo
la possibilità di uscire con un piccolo guadagno e, cosa ancora più importante, di evitare delle
perdite. E’ inoltre possibile, e in realtà più consueto, che la correzione non si realizzi in una sola
barra ma in più barre. In tal caso il punto di entrata sarà la rottura del massimo dell’ultima barra
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della correzione. Se la correzione supera le tre barre, il pattern è annullato. Prendiamo l’esempio in
figura 21. Vediamo formarsi tre barre di correzione, se ve ne sarà una quarta, il pattern è annullato
altrimenti entreremo al rialzo al superamento del massimo della terza barra di correzione. Se
l’apertura avverrà in gap, il segnale d’ingresso sarà annullato.
Figura 21 - Ross Hook
Vediamo adesso due esempi. In figura 22 è riprodotto il grafico di Gaz de France (Cac 40).
Osserviamo formarsi, al termine di un trend rialzista, un 1-2-3 high. La linea orizzontale rossa
indica il livello di entrata con la TTE che ci avrebbe permesso di portare a casa un guadagno ben
maggiore rispetto a quello che avremmo ottenuto se avessimo atteso la rottura del punto 2.
Figura 22 - Grafico Gaz de France
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La linea rossa parte dal minimo della barra che completa la formazione 1-2-3 high. Alla rottura di
tale minimo noi entriamo nel mercato.
Sul grafico di Pirelli (figura 23) vediamo formarsi diversi Ross Hook e, dopo al massimo tre barre
di correzione, osserviamo la linea rossa che ci indica il punto di entrata al ribasso con la tecnica
della Trader’s Trick Entry.
Figura 23 - Grafico Pirelli
La linea rossa parte dal minimo dell’ultima barra di correzione e la rottura di tale minimo
rappresenta il nostro punto d’ingresso nel mercato.
Con la tecnica della Trader’s Trick Entry abbiamo la possibilità di entrare prima nel mercato
rispetto ai canonici segnali (rottura del punto 2, rottura del Ross Hook), dandoci così l’opportunità
anticipare le mosse della maggior parte dei trader. Nel caso in cui la formazione 1-2-3 al
raggiungimento del punto 2 o il Ross Hook al raggiungimento dell’uncino, dovessero invertire
rotta, riusciamo, nel peggiore dei casi, a chiudere in pareggio il trade (e non è cosa da
sottovalutare!).
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Anticipare la TTE: l’Inside Entry
Abbiamo visto come entrare in anticipo in una formazione 1-2-3 high o low con la Trader’s Trick
Entry. Adesso vediamo com’è possibile addirittura anticipare questa tecnica. Negli anni,
utilizzando la formazione 1-2-3 high o low ed entrando sempre nel mercato, dove possibile e
consigliabile, con la TTE mi sono accorto che c’erano delle volte in cui il punto 3 non veniva
definito con la barra successiva in quanto questa aveva solo uno dei due parametri necessari per la
correzione completa: o il massimo inferiore nell’1-2-3 high, o il minimo superiore nell’1-2-3 low. La
caratteristica di questa barra consisteva nel fatto che era una barra inside rispetto alla precedente e
che, teoricamente, costituiva il punto3 (figura 24). La barra inside è una barra che ha massimo
inferiore e minimo superiore rispetto alla barra che la precede.
Figura 24 - Formazione 1-2-3 low, correzione incompleta
Come potete notare il punto 3 non è stato ancora definito in quanto, perché ciò accada, occorre che
la barra successiva o al massimo la combinazione delle tre barre successive formino un massimo
più alto e un minimo più alto (figura 25).
Figura 25 - Formazione 1-2-3 low, correzione completa
Studiando tutti i casi simili che si sono formati nei grafici dei titoli dell’S&P MIB40, del CAC40 e
del DAX30 dal novembre 2006 all’ottobre 2008 (cioè nell’arco temporale di due anni) e filtrati in
base al ritracciamento del punto 3 (caratteristica che vedremo nel capitolo che tratta la scelta del
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pattern), ho potuto appurare che nell’84% delle volte in cui il prezzo rompe il minimo della barra
inside nella formazione 1-2-3 high oppure il massimo della barra inside nella formazione 1-2-3 low,
il prezzo raggiunge almeno il punto 2. Da questo si evince che al formarsi di una barra inside
subito successiva a quella che potrebbe essere la barra del punto 3, si può entrare nel mercato alla
rottura del minimo nella formazione 1-2-3 high o del massimo nella formazione 1-2-3 low
anticipando anche l’entrata della TTE, con probabilità di successo molto elevate. Se tale rottura
avviene in gap, la formazione è annullata.
Vediamo un paio di esempi chiarificatori. Nella figura 26 è riprodotto il grafico di ENI. Vediamo
formarsi un 1-2-3 high al termine di un trend rialzista. Notiamo la barra inside successiva a quello
che è, ancora potenzialmente, il punto 3 (freccia rossa). Saremmo potuti entrare short alla rottura
del minimo della barra inside anticipando la TTE che, fra l’altro, non avrei personalmente
utilizzato poiché consisteva nell’entrare short alla rottura del minimo della barra successiva a
quella inside. Minimo che è di pochissimo più alto del punto 2 e, quindi, non ci sarebbe stato
spazio sufficiente per portare a casa parte del guadagno al raggiungimento del punto 2 (vedrete
quest’ultimo concetto nei capitoli “la scelta del pattern” e “stop loss, trailing stop e take profit”).
Figura 26 - Grafico ENI
Vediamo un altro grafico (figura 27). Su Mediaset al termine di un trend ribassista si è formato un
1-2-3 low. Anche in questo caso subito dopo la barra del potenziale punto 3 si è formata una barra
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inside. Avremmo potuto fare trading entrando al rialzo alla rottura del massimo della barra inside
anticipando la TTE. TTE che anche in questo caso era impossibile da usare in quando coincideva
esattamente con l’entrata alla rottura del punto 2.
Figura 27 - Grafico Mediaset
In conclusione, quando si forma una barra inside subito dopo un potenziale punto 3, la si può
utilizzare per entrare prima degli altri nel mercato. Non è una figura comunissima ma molto
affidabile e a basso rischio. Come abbiamo visto nei due casi sopra descritti, è anche più efficace
della TTE poiché la distanza tra barra inside e punto 2 è sufficiente per fare trading (cosa che con la
TTE non è sempre possibile). Chiamerò d’ora in avanti questa tecnica Inside Entry.
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Gimmee bar
La barra Gimmee deriva da una delle più antiche formazioni note ai trader, la barra “reversal” alla
fine di una salita o discesa dei prezzi in un mercato che complessivamente si sta muovendo
lateralmente. Sebbene il riconoscimento delle reversal bar sia antico, il loro utilizzo insieme alle
Bande di Bollinger non lo è. Per quanto riguarda le Bande di Bollinger è sufficiente dire che le
bande sono costruite in modo che, quando definite con una media mobile a 20 barre delle chiusure
e due deviazioni standard, approssimativamente il 96,5% di tutte le chiusure saranno contenute
nelle bande (figura 28).
Figura 28 - Bande di Bollinger
La barra reversal è una barra particolare che si trova alla fine di una correzione o di un rally ed è
un chiaro segnale d’inversione della tendenza. Al termine di una discesa perché ha la chiusura più
alta rispetto all’apertura e al termine di una salita per l’esatto contrario, cioè ha la chiusura più
bassa dell’apertura. In pratica dopo un certo numero di sedute ribassiste o rialziste è come se il
mercato, esaurita la spinta, cambi tendenza in un’unica seduta. Le Gimmees non sono altro che
delle barre reversal che invertono la direzione dei prezzi quando questi hanno toccato la banda
superiore o inferiore (figura 29). Si noti che ciò deve accadere solamente in un mercato in cui i
prezzi si muovono orizzontalmente (Trading Range).
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Figura 29 - Gimmees
Vediamo un po’ più nello specifico come utilizzare questa importate figura. In un trend al rialzo la
gimmee è quella barra che tocca la banda superiore e chiude a un prezzo inferiore dell’apertura
(nella figura 29 quella barra indicata con la prima freccia in alto a sinistra) oppure è la barra subito
successiva a una barra che ha toccato la banda superiore (e che ha la chiusura superiore
all’apertura altrimenti ritorneremo al primo caso) con, come da definizione, la chiusura inferiore
all’apertura (figura 29 seconda freccia in alto). Al verificarsi di una di queste due considerazioni
noi possiamo entrare al ribasso due o tre ticks sotto il minimo della Gimmee. Ricapitoliamo.
Caso 1:
-
I prezzi stanno salendo
La barra tocca la banda superiore e la chiusura è inferiore all’apertura (barra Gimmee)
Entreremo short due/tre ticks sotto il minimo della barra Gimmee
Caso2:
-
I prezzi stanno salendo
La barra tocca la banda superiore ma l’apertura è inferiore alla chiusura
La barra successiva chiude sotto l’apertura (barra Gimmee)
Entreremo short due/tre ticks sotto il minimo della barra Gimmee
In un trend al ribasso la Gimmee è quella barra che tocca la banda inferiore e chiude a un prezzo
superiore dell’apertura (nella figura 29 quella barra indicata con la prima freccia in basso a sinistra)
oppure è la barra subito successiva a una barra che ha toccato la banda inferiore (e che ha la
chiusura inferiore all’apertura altrimenti ritorneremo al primo caso) con, come da definizione, la
chiusura superiore all’apertura (figura 29 seconda freccia in basso). Al verificarsi di una di queste
due considerazioni noi possiamo entrare al rialzo due o tre ticks sopra il massimo della Gimmee.
Ricapitoliamo.
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Caso 1:
-
I prezzi stanno scendendo
La barra tocca la banda inferiore e la chiusura è superiore all’apertura (barra Gimmee)
Entreremo long due/tre ticks sopra il massimo della barra Gimmee
Caso2:
-
I prezzi stanno scendendo
La barra tocca la banda inferiore ma l’apertura è superiore alla chiusura
La barra successiva chiude sopra l’apertura (barra Gimmee)
Entreremo long due/tre ticks sopra il massimo della barra Gimmee
Andiamo a vedere un esempio pratico. In figura 30 è riportato il grafico di Buzzi Unicem.
Figura 30 - Grafico Buzzi Unicem
Per prima cosa si noti il movimento orizzontale del titolo, condizione necessaria per operare con le
Gimmees. Possiamo vedere il formarsi di quattro Gimmees: due “rialziste” di colore verde e
segnalate da frecce poste al di sotto e due “ribassiste” di colore rosso con relative frecce site al di
sopra.
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Entreremo nel mercato long alla rottura del massimo della barra verde, short alla rottura del
minimo della barra rossa. Non sono ammesse, come per tutti gli altri patterns di Ross, aperture in
gap. Nel grafico riportato non sarebbe stato possibile fare trading con tutte e quattro le barre ma
questo non ha importanza per il momento. Ciò che importa è che abbiate visto che la Gimmee è
una figura molto importante e redditizia da utilizzare quando i mercati si muovono lateralmente.
Non è invece valida quando ci troviamo in trend rialzista o ribassista.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
1-2-3 high o low + Bande di Bollinger
Abbiamo visto la formazione 1-2-3 high o low, come si forma e quando entrare nel mercato.
Adesso guardiamo a una variante di tale formazione, impariamo a utilizzare questo pattern
quando il mercato si trova in Trading Range con l’aiuto delle Bande di Bollinger (che abbiamo già
utilizzato con la barra Gimmee). Abbiamo detto in precedenza che le Bande di Bollinger
consentono di visualizzare la collocazione di due deviazioni standard rispetto al movimento dei
prezzi. Dal punto di vista statistico, due deviazioni standard comprendono il 96,5% di tutto il
movimento dei prezzi sulla base di una media mobile semplice o esponenziale. Se consideriamo le
chiusure, ad esempio, possiamo aspettarci che il 96,5% di tutte le chiusure cadrà all’interno dei
limiti delle Bande di Bollinger. Queste bande hanno dimostrato di essere un valido aiuto per
l’individuazione dei punti di svolta del mercato, poiché sono statisticamente affidabili. Negli
esempi che seguono, utilizzerò le convenzionali Bande di Bollinger con 2 deviazioni standard
basate su una media mobile semplice a 20 barre delle chiusure.
Gli indicatori raramente sono sufficienti, da soli, per fare un trading davvero efficace. E’ necessario
utilizzare anche altri elementi per convincere un trader che si è verificata una svolta nel mercato e
che i prezzi sono pronti a muoversi in un’altra direzione, o almeno a interrompere il movimento
nella direzione precedente. Un altro elemento può essere la formazione 1-2-3 high o low. I massimi
1-2-3 che si formano alla Banda di Bollinger superiore o alla media mobile, e i minimi 1-2-3 che si
formano alla Banda di Bollinger inferiore o alla media mobile, forniscono al trader attento alcuni
eccellenti segnali di cambiamento di direzione (figura 31).
Figura 31 - Formazioni 1-2-3 high o low e Banda di Bollinger
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In un mercato in trend al ribasso, i prezzi devono toccare o superare la Banda di Bollinger
superiore, o i prezzi devono toccare o superare la linea della media mobile prima che la
formazione 1-2-3 diventi un legittimo punto di entrata. In un mercato in trend al rialzo, i prezzi
devono toccare o superare la Banda di Bollinger inferiore, o i prezzi devono toccare o superare la
linea della media mobile prima che la formazione 1-2-3 diventi un legittimo punto di entrata.
A differenza della Gimmee, l’utilizzo della Banda di Bollinger con la formazione 1-2-3 high o low
necessita che il mercato si trovi in trend rialzista o ribassista. Vediamo un paio di esempi per capire
meglio questa combinazione pattern/indicatore.
In figura 32 abbiamo il grafico di Unicredit. Vediamo subito il trend ribassista del titolo. Ho
riportato tre formazioni 1-2-3 high che si sono sviluppate sulla banda superiore. Vedremo meglio
nel prossimo capitolo quali pattern utilizzare e quali, invece, da scartare, adesso prendete per
buone tutte e tre le formazioni. Noterete immediatamente come avremmo potuto realizzare un
guadagno utilizzando questo pattern.
Figura 32 - Grafico Unicredit
Altro grafico. In figura 33 è riprodotto quello di Saipem. In questo caso il trend del titolo è rialzista
e ho riportato due formazioni 1-2-3 low che si sono sviluppate sulla banda inferiore. Anche in
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questo caso è visibilmente lampante come una volta scattato il nostro ingresso nel mercato,
avremmo ottenuto un grosso guadagno.
Figura 33 - Grafico Saipem
La tecnica d’ingresso è sempre la stessa: alla rottura del punto 2 oppure con la TTE (vedrete meglio
nel prossimo capitolo quale usare secondo la circostanza). Questa combinazione tra formazione 12-3 e Bande di Bollinger è ottima per riuscire a sfruttare i ritracciamenti in un trend per entrare nel
mercato nella direzione del trend stesso.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
La scelta del pattern giusto
Abbiamo visto le figure che Joe Ross utilizza nel suo trading, ma non tutte le volte che si presenta
una determinata figura, che possa essere una formazione 1-2-3 high o una Gimmee, dobbiamo fare
trading. Ci sono, infatti, dei pattern che hanno maggiori probabilità di altri di successo e adesso
vedremo in dettaglio quali.
1-2-3 HIGH O LOW
La formazione 1-2-3 high o low in definitiva non è altro che onda 1 e onda 2 di Elliott. Per chi ha
dimestichezza con Elliott, può verificarlo, gli altri prendano per buono quanto detto.
Statisticamente, quindi, attraverso i ritracciamenti di Fibonacci possiamo concludere che i pattern
migliori, quelli con circa l’80% di possibilità di riuscita, sono quelli in cui il punto 3 ha un
ritracciamento dal punto 2 compreso tra il 38,2% e il 61,8%. Questi sono le sole formazioni 1-2-3
high o low con le quali fare trading. Se avete dei software che hanno la funzione di ritracciamento
di Fibonacci, potete usare facilmente tale funzione per verificare il grado di ritracciamento del
punto 3, altrimenti basta usare queste formule:
formazione 1-2-3 high
((punto 3 – punto 2) x 100 )/ (punto 1 – punto 2)
formazione 1-2-3 low
((punto 2 – punto 3) x 100) / (punto 2 – punto 1)
ROSS HOOK
Vi sono casi in cui occorre prestare molta attenzione e possibilmente evitare di operare con la
tecnica dell’uncino. Non si tratta di casi assoluti, ma è molto importante ricordare come le
probabilità di successo si riducano notevolmente, mentre noi vogliamo operare solo con molte
probabilità a nostro favore.
-
Quando i prezzi diventano improvvisamente volatili e gli uncini sono, in termini di prezzi,
molto distanti dalle correzioni, che a loro volta si manifestano con gaps.
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Quando gli uncini si susseguono a distanza di poche barre, anche una o due dopo una
correzione, segno che il mercato è vicino al top o si sta muovendo troppo velocemente.
Quando vi è un breakout di un uncino con volumi inconsistenti.
Quando i prezzi, dopo tre barre di correzione non hanno ripreso con decisione la direzione
verso l’uncino.
Quando un uncino è troppo lontano.
GIMMEE
Evitare di entrare in un trade se l’estremo della barra Gimmee ha toccato o è molto vicino alla
media mobile (linea intermedia tra le bande). Spesso i prezzi si fermano o formano congestioni
quando raggiungono il livello della media mobile (figura 34).
Figura 34 -
Evitare di entrare in un trade se la barra Gimmee è eccessivamente lunga rispetto alla dimensione
delle barre precedenti. Spesso, quando c’è stata una barra molto grande, le barre successive
mostrano una reazione (figura 35).
Figura 35 -
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Evitare di entrare in un trade se l’apertura della barra successiva alla Gimmee è in gap oltre
l’estremo della Gemmee. Aperture in gap oltre l’estremo vedranno spesso i prezzi tornare indietro
verso la chiusura della barra precedente (figura 36).
Figura 36 -
1-2-3 HIGH O LOW + BANDA DI BOLLINGER
Quando una formazione 1-2-3 high o low si forma sulle bande, è opportuno che il punto 2 sia
superato prima di entrare nel trade (quindi non è consigliabile utilizzare la Trader’s Trick Entry).
Trader’s Trick che mostra i risultati migliori quando è utilizzata con formazioni 1-2-3 high o low
che si formano alla media mobile.
TRADER’S TRICK ENTRY
Evitare di usare la Trader’s Trick per entrare anticipatamente in una formazione 1-2-3 high o low o
in un Ross Hook, quando non vi è sufficiente spazio tra punto di entrata e punto 2 (in una
formazione 1-2-3 high o low) o tra punto di entrata e Ross Hook. In questi casi attendere la rottura
della punto 2 o dell’uncino prima di entrare nel mercato.
In tutti i casi non entrerò mai nel mercato se il mio punto d’ingresso verrà rotto in gap. Prenderò
solo in esame quei mercati in cui il prezzo passa per il mio punto d’ingresso e non quelli in cui il
mio punto d’ingresso è saltato da un’apertura in gap.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
Stop loss, trailing stop e take profit
Abbiamo visto nel capitolo precedente che non tutti i pattern sono uguali. Ci sono alcune
condizioni che rendono statisticamente più profittevoli alcune figure piuttosto che altre. Non
bisogna, quindi, prendere per buone tutte le formazioni 1-2-3 high o tutti i Ross Hook ma bisogna
fare una cernita dei segnali in base a determinate caratteristiche.
Adesso passiamo all’argomento più difficile da “digerire”, poiché va a colpire quello che è l’ego
umano. Guardiamo quando uscire, come proteggere il nostro guadagno man mano che il trend si
sviluppa, dove individuare il take profit. Già, l’inserimento degli stop. In pochi li utilizzano e non
a caso più del 90% delle persone che fanno trading, finiscono nel breve periodo di poche settimane
con il dilapidare tutto il capitale.
Nessuno è disposto a veder scattare uno stop perché equivarrebbe a dichiarare io ho perso, io ho
sbagliato a… Non accorgendosi che questo loro pensiero è l’inizio della loro fine. Io vedo lo stop
loss come una sorta di assicurazione. Si, un’assicurazione dalle grosse perdite. In fondo nessuno
paga volentieri l’assicurazione della propria automobile però la benedice quando si ritrova l’auto
sfasciata perché incidentato. Qui è la medesima cosa. Nessuno vede volentieri scattare lo stop loss
ma lo benedice quando costata quanto avrebbe perso se non lo avesse inserito.
Di seguito riporto le mie tecniche di entrata, uscita e utilizzo degli stop.
1-2-3 HIGH O LOW (con la TTE)
Entrata: Trader’s Trick Entry o Inside Entry (quando possibile).
Stop loss: tre ticks sotto il punto 3 nella formazione 1-2-3 high; tre ticks sopra il punto 3 nella
formazione 1-2-3 low. Se sono entrato con l’Inside Entry, lo stop loss è posizionato tre ticks sotto il
minimo della barra inside nella formazione 1-2-3 low o tre ticks sopra il massimo della barra inside
nella formazione 1-2-3 high.
Take profit: al raggiungimento del punto 2 chiudo metà posizione e porto lo stop a pareggio
(qualche ticks in più per coprire anche le commissioni). Il Take profit lo individuo sempre nel
primo supporto nella formazione 1-2-3 high o nella prima resistenza nella formazione 1-2-3 low.
Trailing stop: alla prima chiusura sotto il punto 2 in una formazione 1-2-3 high o alla prima
chiusura sopra il punto 2 in una formazione 1-2-3 low, sposto lo stop a protezione del 50% del
guadagno massimo visto sulla carta. All’avvicinarsi del take profit stringo lo stop.
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ROSS HOOK
Entrata: utilizzo sempre la Trader’s Trick Entry.
Stop loss: tre ticks sotto il minimo, se il trend è rialzista, o tre ticks sopra il massimo, se il trend è
ribassista, dell’ultima barra di correzione.
Take profit: al raggiungimento del Ross Hook chiudo metà posizione e porto lo stop a pareggio
(qualche ticks in più per coprire anche le commissioni). Il Take profit lo individuo sempre nella
prima resistenza, se il trend è rialzista, o nel primo supporto, se il trend è ribassista.
Trailing stop: alla prima chiusura sopra l’uncino in un trend rialzista o alla prima chiusura sotto
l’uncino in un trend ribassista, sposto lo stop a protezione del 50% del guadagno massimo visto
sulla carta. All’avvicinarsi del take profit stringo lo stop.
LEDGE E TRADING RANGE
Entrata: non entro nel mercato al breakout o al breakdown della Ledge o della Trading Range ma
al superamento del massimo, se il trend è rialzista, o del minimo, se il trend è ribassista, della barra
che ha prodotto il breakout o il breakdown.
Stop loss: tre ticks sotto il punto di breakout se il mercato è rialzista o tre ticks sopra il punto di
breakdown se il mercato è ribassista.
Take profit: al raggiungimento del 3% di guadagno chiudo metà posizione e porto lo stop a
pareggio (qualche ticks in più per coprire anche le commissioni). Il Take profit lo individuo sempre
nella prima resistenza, se il trend è rialzista, o nel primo supporto, se il trend è ribassista.
Trailing stop: alla prima chiusura sopra il punto in cui ho chiuso metà posizione in un trend
rialzista o alla prima chiusura sotto il punto in cui ho chiuso metà posizione in un trend ribassista,
sposto lo stop a protezione del 50% del guadagno massimo visto sulla carta. All’avvicinarsi del
take profit stringo lo stop.
GIMMEE
Entrata: alla rottura del massimo, se la Gimmee si è formata nella banda inferiore, o del minimo, se
la Gimmee si è formata nella banda superiore, della Gimmee stessa.
Stop loss: tre ticks sotto il minimo della Gimmee se questa si è formata nella banda superiore o tre
ticks sopra il massimo della Gimmee se questa si è formata nella banda inferiore.
Take profit: una volta entrato nel mercato cerco di prendere parte dei profitti quando i prezzi
raggiungono la media mobile. Il Take profit lo individuo sempre nella prima resistenza se la
Gimmee si è formata nella banda superiore o nel primo supporto se la Gimmee si è formata nella
banda inferiore. Tengo, comunque, d’occhio la banda opposta a quella dove si è formata la
Gimmee.
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Trailing stop: superata la media mobile, sposto lo stop a protezione del 50% del guadagno
massimo visto sulla carta. Stringo lo stop al raggiungimento della banda opposta a quella dove si è
formata la Gimmee.
1-2-3 HIGH O LOW + BANDA DI BOLLINGER
Entrata: alla rottura del punto 2 quando la formazione 1-2-3 si forma su una delle due bande. Con
la Trader’s Trick Entry solo quando il pattern si forma sulla media mobile.
Stop loss: tre ticks oltre il punto 1 se la formazione 1-2-3 si è formata su una delle due bande. Tre
ticks sotto il punto 3 nella formazione 1-2-3 high o tre ticks sopra il punto 3 nella formazione 1-2-3
low, se il pattern si è formato sulla media mobile.
Take profit: se la formazione si è formata sulla banda, al raggiungimento della media mobile
prendo parte dei profitti. Se la formazione si è formata sulla media mobile, al raggiungimento della
banda prendo parte dei profitti. Il Take profit lo individuo sempre nel primo supporto nella
formazione 1-2-3 high o nella prima resistenza nella formazione 1-2-3 low. Tengo, comunque,
d’occhio la banda opposta a quella dove si è formato il pattern.
Trailing stop: superata la media mobile in una formazione 1-2-3 formatasi su una delle due bande
oppure superato il punto 2 in una formazione 1-2-3 formatasi sulla media mobile sposto lo stop a
protezione del 50% del guadagno massimo visto sulla carta. Quando i prezzi raggiungono una
delle bande, stringo gli stop o sposto il punto di uscita più vicino al movimento dei prezzi, sulla
base della probabilità statistica che il movimento sia vicino alla conclusione.
PRECISAZIONI
Quando dico, stringo lo stop intendo che avvicino sempre più lo stop al prezzo del mercato in quel
determinato momento. Basandomi, anche, sulle barre che si sono formate. In particolar modo se vi
sono due barre (non importa che siano consecutive) con chiusura inferiore all’apertura in un trend
rialzista (o viceversa, due barre con chiusura superiore all’apertura in un trend ribassista).
Inoltre se il mercato raggiunge un nuovo massimo o un nuovo minimo storico, non essendo così
possibile individuare graficamente il prossimo supporto (o resistenza a seconda dei casi) inserisco
il take profit a ridosso della banda di Bollinger superiore (se il trend è rialzista) o inferiore (se il
trend è ribassista).
Infine, se il mercato apre oltre il mio stop (generalmente in gap), chiudo l’intera posizione in
apertura.
LO STOP LOSS
Dove inserire lo stop è molto soggettivo (e qui si potrebbe aprire un capitolo). Si possono utilizzare
vari modi (percentuale massima di perdita, supporti/resistenze, a tempo ecc.). Reputo che non ce
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ne sia uno ideale per tutti i casi ma che occorre, a seconda delle circostanze, utilizzare quello che si
addice meglio alla situazione. Ad esempio nelle formazioni 1-2-3 high o low, Joe Ross dice che lo
stop andrebbe inserito poco oltre il punto 1 (la cui violazione annullerebbe la formazione) ma mi
sono reso conto, con l’esperienza fatta nel tempo, che già la violazione del punto 3 suona come un
forte campanello d’allarme e spesso prelude alla violazione anche del punto 1. Ciò che conta
veramente è che vi sentiate a vostro agio con lo stop, che questo non rappresenti un’eventuale
perdita che vi metta in crisi. Dovete operare sempre con lucidità e razionalità senza farvi prendere
dalla paura di subire una perdita che non potete sopportare.
IL TAKE PROFIT
Appena mi si presenta l’occasione cerco di portare a casa parte del guadagno e sposto lo stop a
pareggio per l’altra metà. Questo perché non si sa mai quando un trend può girare e, da un
possibile buon guadagno, trasformare il mio trade in una violazione dello stop loss (e quindi in
una perdita). Il trading è un lavoro e “voglio” essere ricompensato per il mio sforzo e quando il
mercato si muove nella mia direzione, decido di prendermi questa ricompensa.
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LE TECNICHE DI JOE ROSS
Conclusioni
Avete visto e letto tutto ciò che c’è da sapere delle tecniche di Joe Ross, quelle principali. Conoscete
perfettamente in cosa consistono, come entrare nel mercato, quando uscire e quali sono i trade più
profittevoli. Buona parte di quanto scritto lo potevate trovare su uno qualsiasi dei libri scritti da
Ross oppure con una semplice ricerca su Google. Quello che veramente rende speciali queste
pagine sono le tecniche di entrata e di uscita dal trade, la gestione degli stop e, soprattutto, la scelta
del trade. Tutto questo è frutto della mia esperienza decennale nell’utilizzare queste tecniche.
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