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Suicida Aaron Swartz, il 26enne genio del Web che beffò il governo

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Suicida Aaron Swartz, il 26enne genio del Web che beffò il governo
14/01/13
La Stampa - Suicida Aaron Swartz, il 26enne genio del Web che beffò il governo Usa
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ESTERI
13/01/2013
Suicida Aaron Swartz, il 26enne genio
del Web che beffò il governo Usa
Rischiava 50 anni di carcere per aver
scaricato milioni di articoli scientifici
usando la rete del Mit di Boston
JUAN CARLOS DE MARTIN
Venerdì scorso è morto suicida a New York
Aaron Swartz, programmatore, imprenditore
nonché uno dei principali attivisti del mondo
Internet.
Aveva 26 anni. Le reazioni del mondo digitale
Aaron Swartz ha cre ato tra l’altro C re ative C om m ons
sono state immediate e molto appassionate.
Nonostante la giovane età, infatti, Aaron Swartz,
era molto noto. Aveva iniziato a farsi conoscere nel 1999, ad appena 13 anni, quando aveva vinto un
premio per sviluppatori di siti Web educativi. Il suo sito, get.info, era un primo prototipo di enciclopedia
online collaborativa, idea che poi Wikipedia avrebbe realizzato su ampia scala solo due anni dopo. L’anno
successivo, a 14 anni, Swartz sviluppava, insieme ad altri, l’importante standard Web noto come Rss
(Rich Site Summary). Da allora la sua era stata una sequenza di iniziative di avanguardia, spesso coronate
da successo. Importante, per esempio, il suo contributo alla fondazione nel 2002, insieme a Lawrence
Lessig, di Creative Commons. Molto riuscita anche la sua startup Infogami, che contribuì al successo di
Reddit, un sito di «social news» tra i più popolari al mondo.
Importanti anche le sue iniziative, a volte controverse, di attivista digitale. Oltre a fondare
«DemandProgress», una associazione non profit per organizzare campagne dal basso sui diritti civili,
Swartz si distingue nella campagna che tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 blocca l’approvazione da
parte del Congresso americano della «Stop Online Piracy Act» (Sopa). Il successo viene interpretato da
molti come l’entrata sulla scena politica di un nuovo formidabile attore, la società civile digitale.
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con t r o le n ozze om osessu a li
+ Ma li, r ipr esi i r a id a er ei
fr a n cesi Ucciso u n o dei
com a n da n t i sa la fit i
Ma è al concetto di pubblico dominio che forse in futuro assoceremo maggiormente la figura di Aaron
Swartz. Il pubblico dominio è l’insieme delle opere che possono essere liberamente utilizzate, tradotte,
adattate, illustrate, recitate. A questo riguardo Swartz fu l’attore di due azioni clamorose. Nel 2009
scaricò dal sistema Pacer del governo Usa - pagando di tasca sua - circa il 20% delle sentenze prodotte
dai tribunali federali, rendendole disponibili su un nuovo sito chiamato Recap. L’Fbi iniziò un’indagine
contro di lui che però, essendo le sentenze Usa nel pubblico dominio, venne chiusa senza conseguenze.
Nel luglio 2011, invece, Swartz si collegò alla rete del Mit e scaricò milioni di articoli scientifici (molti nel
pubblico dominio) dal database a pagamento Jstor, violando le condizioni d’uso di Jstor e probabilmente
anche la legge.
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Questa volta la reazione della giustizia Usa fu durissima. Swartz fu arrestato e nonostante non avesse
diffuso gli articoli e sebbene Jstor avesse ritirato la denuncia, il procuratore di Boston formulò contro di
lui accuse molto gravi. Così gravi che al processo che sarebbe iniziato tra circa due mesi, Swartz avrebbe
rischiato fino a 50 anni di carcere. L’assurda entità della pena viene in queste ore citata da molti come
possibile causa del suicidio di Swartz, che soffriva di depressione. In ogni caso il mondo digitale piange la
perdita di un giovane di grande ingegno che, nonostante il poco tempo a disposizione, molto è riuscito a
fare per realizzare appieno il potenziale della Rete.
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