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“Mean Creek” di Jacob Aaron Estes
Con il patrocinio del Comune di Bologna – Quartiere Savena Approfondimento bibliografico a cura della Biblioteca “Ginzburg” Oratorio Don Bosco via B. M. Del Monte, 12 40139 BOLOGNA C.G.S. “Vincenzo Cimatti” Progetto CINEMAINSIEME in collaborazione col circolo ARCI Benassi “Il disagio giovanile” Tre serate cinematografiche per riflettere sulla crisi di identità e di valori dei giovani e sulle dinamiche adolescenziali. 1. martedì 10 marzo 2015 2. martedì 17 marzo 2015 3. martedì 24 marzo 2015 “Radiofreccia” “Mean Creek” “Bling Ring” di Luciano Ligabue di Jacob Aaron Estes di Sofia Coppola 2 martedì 17 marzo 2015 ore 20:45 verrà proiettato, in sala audiovisivi dell’oratorio, il film “Mean Creek” di Jacob Aaron Estes SCHEDA titolo Mean Creek distribuito da CDI Rory Culkin (Sam Merrick) [dopp. da Alessio Nissolino], Ryan Kelley (Clyde) [dopp. da Alessio Puccio], Scott Mechlowicz (Marty Blank) [dopp. da Davide Chevalier], Trevor Morgan (Rocky Merrick) [dopp. da Simone Crisari], Josh Peck (George Tooney) interpreti [dopp. da Paolo Vivio], Carly Schroeder (Millie) [dopp. da Virginia Brunetti], Branden Williams (Kile), Raissa Fleming (Maggie Tooney), Heath Lourwood (Jasper), Michael FisherWelsh (sig. Levinworth), J. W. Crawford (Tom), Shelly Lipkin (sig. Merrick), Kaz Garas (isp. Wright) fotografia Sharone Meir musiche Tomandandy sceneggiatura Jacob Aaron Estes regia Jacob Aaron Estes produzione USA, 2004 gen. drammatico durata 1h 27' In una piccola città dell'Oregon, il timido Sam confessa a suo fratello Rocky, più grande di lui e molto protettivo, che tutti i giorni all'uscita di scuola viene preso a pugni da George, un ragazzo prepotente e più grande. Per trama vendicarsi, i due fratelli invitano George a una gita in barca lungo il fiume, organizzata con la scusa di festeggiare un compleanno con i loro amici. Della comitiva fanno parte anche Clyde e Marty, amici di Rocky, e Millie, compagna di giochi di Sam … Concorsi e premi Questo film ha partecipato a: • • 20 edizione Independent Spirit Awards (2005) vincendo nell* categori* premio John Cassavetes (a Jacob Aaron Estes, Susan Johnson, Rick Rosenthal, Hagai Shaham), premio menzione speciale (a Rory Culkin, Ryan Kelley, Scott Mechlowicz, Trevor Morgan, Josh Peck, Carly Schroeder); 26 edizione Young Artist Awards (2005) concorrendo nell* categori* migliore interpretazione di giovane attore protagonista (a Rory Culkin), migliore interpretazione di giovane attrice protagonista (a Carly Schroeder). Recensioni. ACEC Soggetto: In una cittadina dell'Oregon il giovane Rocky, deciso a vendicarsi del grassone George che tutti i giorni all'uscita di scuola alza le mani sul suo fratellino Sam, organizza Pag. 2 di 4 una gita in barca lungo il fiume. Con la scusa di un compleanno, alla comitiva si aggregano Clyde e Marty, amici di Rocky, Millie, amichetta di Sam, oltre naturalmente a George. Il piano prevede di buttarlo in acqua e di lasciarlo solo per un certo periodo in modo da fargli prendere una bella paura. Le cose però prendono una piega diversa. Stando con gli altri, George si rivela non lo spaccone di sempre ma un ragazzo confuso in cerca di amicizia. Sam vuole rinunciare alla vendetta, e dopo un po' anche Rocky si dice d'accordo. Succede poi che, durante un gioco, George veramente cade in acqua e, non sapendo nuotare, affoga e muore. Il gruppo cerca di mantenere il silenzio sull'accaduto, ma alla fine Sam e gli altri confessano il fatto ai genitori. La polizia ritrova sul posto la telecamera di George che ha ripreso l'episodio. Valutazione Pastorale: L'unità di tempo, di luogo e d'azione (la gita sul fiume e la barca che tutti riunisce) diventa il pretesto per prendere in esame alcune dinamiche adolescenziali a diversi livelli di età: dai piccoli Sam e Millie agli altri più grandicelli, il passaggio dall'idea della vendetta alla sua rinuncia e poi alla difficile 'gestione' di una morte non prevista innesca reazioni diverse e tutte tra loro non conciliabili. Gli elementi per qualche interessante riflessione c'erano (in primo luogo le difficoltà della crescita e il rapporto con gli altri), ma la regia li abbandona, preferendo restare sul piano più descrittivo che non su quello analitico. Così non si va al di là di un raccontino che sembra una notizia di cronaca messa in immagini in modo pulito ma sbrigativo. Alcune indicazioni positive restano e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e comunque del tutto semplice. Morandini Primi anni 2000 in una cittadina dell'Oregon. Per vendicarsi del ciccione George che all'uscita della scuola maltratta il suo fratellino Sam, l'adolescente Rocky invita alcuni compagni a una gita in barca allo scopo di buttare in acqua George e fargli prendere un salutare spavento. Racconto tenero e crudele sulle dinamiche adolescenziali a diversi livelli di età, favorito dall'unità di luogo, tempo e azione della gita in barca. Piccolo e conciso film d'autore, sostenuto da un'impeccabile direzione degli interpreti e da una fotografia panoramica (Sharone Meir) "che coglie le assonanze tra il variare della luce e gli sviluppi della storia" (E. Terrone). Mereghetti Per vendicare il pugno che il problematico ciccione George ha sferrato al fratellino Sam, l’adolescente Rocky e il balordo Marty – ossessionato dal suicidio del padre – organizzano una spedizione punitiva e coinvolgono la piccola Millie e il timido Clyde, figlio di padri gay, in una gita sul fiume in cui dovrebbero denudare e abbandonare la vittima: la beffa però finisce in tragedia. L’esordiente regista, anche sceneggiatore, si ispira a “Stand by me – Ricordo di una estate”: ma sostituisce l’elegia fiabesca con una crudezza di linguaggio in sintonia coi tempi, e con uno sguardo spietato sul vuoto della provincia americana. Abile nel costruire le suspense e nel rendere credibili le psicologie, cade però nel tirare le somme, cercando invano una dimensione da racconto morale. Ottimo il cast. Giovanni Idili (“MyMovies”) Timido e minuto, Sam è vittima dell'attacco immotivato dell'arrogante Georgie, bullo della scuola. In seguito al pestaggio, Rocky, fratello maggiore di Sam, escogiterà insieme ad altri due amici un piano per punire ed umiliare il corpulento bullo: con la scusa di un falso compleanno, il gruppo inviterà Georgie a fare una gita, nel corso della quale dovrebbe consumarsi la vendetta. Resosi conto che Georgie è in realtà un ragazzo solo e disadattato, Sam chiederà al fratello Rocky di abortire il piano, ma saranno le dinamiche del gruppo a determinare gli eventi, tra pulsioni adolescenziali e dolorosa acquisizione del senso di responsabilità. Pag. 3 di 4 Regista e sceneggiatore qui al suo primo lungometraggio, Jacob Aron Estes sviluppa con piglio realista e notevole sensibilità un racconto incentrato sul tema della crescita. Partendo da un concept interessante, vera e propria catarsi adolescenziale, l'opera vorrebbe dipingere sfumature capaci di sublimare in arte la funzione comunicativa (con echi dell'ultimo Van Sant), effetto non sempre ottenuto a causa di una condotta a tratti indecisa tra documentarismo e fiction. Nell'economia dell'opera l'estromissione della componente adulta è un'arma a doppio taglio, capace quando ben dosata di rafforzare la focalizzazione, ma di attenuarne la potenza espressiva in caso contrario, per un risultato finale comunque di sicuro interesse. Francesco D’Alò (“Il Messaggero” 26 agosto 2005) Sam (Rory Culkin) è un liceale più maturo della sua età. Ma è anche mingherlino. Il bullo George lo picchia a scuola. Sam escogita una vendetta: invitare il nemico a una gita sul fiume con altri suoi complici e fargli la festa. Sarebbe un piano perfetto se durante la gita George non si dimostrasse un simpaticone dal cuore d’oro e se Rocky, il fratello più grande di Sam, non volesse comunque portare a termine la punizione per dimostrare di essere un duro. Quello che colpisce di Mean Creek, esordio promettente scritto e diretto dal 31enne Jacob Aaron Estes, è uno strepitoso cast di attori adolescenti (il piccolo Culkin è anni luce più bravo del fratello più grande Macaulay, ex baby star ora decaduto) guidati da un fiero cineasta indipendente che filma i dilemmi morali dei suoi personaggi come fossero effetti speciali. Tale è la spettacolarità dei contorcimenti interiori di questi fragili adolescenti guidati alla violenza dalla logica del branco e circondati da una natura splendida ma indifferente. Peccato che il giovane pubblico a cui il film era destinato non abbia potuto vederlo per colpa di un bizzarro divieto della censura Usa Mpaa. Sembrerebbe quasi una sottile vendetta nei confronti di un’opera che dice di riflettere prima di picchiare. Un messaggio forse troppo pericoloso per un film che invece sa essere così convincente. Maurizio Porro (“Il Corriere della Sera” 19 agosto 2005) C'era una volta “Stand by me” di Rainer, tratto da Stephen King: anche in quest'ottimo melodramma rurale per teenager dell'Oregon appare il gusto del clan, il gruppo di ragazzini che senza volerlo commette un delitto e si trova a crescere improvvisamente. Un film americano indipendente e anche inquietante, invitato a tutti i festival, in cui le diverse psicopatologie (arriva anche un giovane allevato da due padri gay) portano il comun divisore della ricerca di affetto, merce oggi rarissima. Nel cast dove tutti sono credibili e veri (c'è anche un erede dei ragazzi Culkin, Rory) molti giovani nati negli anni ‘80 e ‘90, che ricreano un puzzle di indecisioni con suspense montante, senza retorica in un' opera prima di Jacob Aaron Estes che mette una certa scossa e conosce le segrete vie del cuore. Arrivederci a martedì 24 marzo, per vedere “Bling Ring” di Sofia Coppola. ________________________________________________________________________________ C.G.S. “Vincenzo Cimatti” – presso Oratorio San Giovanni Bosco via Bartolomeo M. dal Monte 14, 40139 Bologna tel.051467939 sito web: http://www.donbosco-bo.it e-mail: [email protected]