Solidarietà dal mondo delle coop Maroni: chi protesta non è terrorista
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Solidarietà dal mondo delle coop Maroni: chi protesta non è terrorista
Solidarietà dal mondo delle coop Maroni: chi protesta non è terrorista ROMA — «Vigliacchi gli attacchi a Equitalia, il Paese va bonificato dall'evasione». È una condanna durissima, «senza se e senza ma» quella di Luigi Marino, presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane e di Confcooperative, che parla anche a nome di Giuliano Poletti, presidente di Legacoop e di Rosario Altieri, presidente dell'Agci (l'associazione generale delle cooperative italiane). D mondo delle cooperative dice no, quindi, alla violenza contro l'agenzia di riscossione. E lo fa con un comunicato congiunto. «Gli attacchi agli uomini e alle sedi di Equitalia — è scritto nel comunicato—sono gesti di una barbarie da condannare. Dobbiamo essere determinati e instancabili nel bonificare il Paese dall'evasione e proteggere le istituzioni preposte a tale compito. Dobbiamo attuare il nostro programma nazionale di riforme che passa anche attraverso alla lotta all'elusione fiscale. È una questione di civiltà». Stavolta Confindustria non c'è nel comunicato congiunto. Non c'è come c'era stata con l'Alleanza delle Cooperative quando fu siglato il Manifesto delle Imprese o quando si sono assunte posizioni forti riguardo allariformadel mercato del lavoro. Ma stavolta Confindustria tace e non firma il comunicato. Dall'Alleanza delle Cooperative fanno sapere che, come sempre, a Confindustria è stato chiesto di aderire, «ma stavolta evidentemente non è statoritenutodi fare questa cosa insieme, e noi non abbiamo voluto attendere perché pensiamo che in questo momento la tensione nel Paese è altissima, palpabile, queste tensioni vanno stemperate con prese di posizione dure e immediate». Sempre da Alleanza delle Cooperative arriva il monito: «Difendere Equitalia significa difendere quel pezzo di istituzione del Paese preposto al controllo e alla repressione dell'evasione fiscale, che rappresenta il 20 per cento del Pil». Tace Confindustria ma non il mondo politico che torna a commentare, ogni partito con la propria posizione, n leader del Pd Pier Luigi Bersani mette in guardia dal rischio di sottovalutare la «copertura» che si finisce per dare agli atti di violenza con argomenti qualunquisti: «Solidarietà senza ambiguità ai dipendenti di Equitalia — continua —. Non sono le tasse che stanno minacciando* la loro vita ma è che nelle tensioni per le tasse troppo alte, accanto a episodi individuali, si può infilare la strategia di chi ha interesse a destabilizzare». Angelino Alfano, segretario del Pdl, vuole una riforma di Equitalia anche se dice «basta alle violenze e alle minacce. Giovedì Monti incontrerà Befera, il direttore dell'Agenzia delle Entrate, consapevole che c'è un'Italia che soffre e che oggi merita tutto l'aiuto possibile. Lo stesso aiuto lo meritano Equitalia e i suoi dipendenti: non vanno lasciati soli, perché svolgono un compito importante per lo Stato». Su posizioni apertamente critiche, pur nel respingere con durezza le violenze, è l'ex alleato, la Lega Nord. «Equitalia è un esperimento fallito — dice Roberto Maroni —, crea disagio e reazioni violente, che io non giustifico, anzi condanno ma che devono far pensare. Chi protesta contro Equitalia non è un terrorista, terrorista è chi ha gambizzato Adinolfi». Per Italia dei Valori ieri è intervenuto il senatore Stefano Pedica, più duramente di quanto non aveva^fatto venerdì il suo presidente Felice Belisario: per Pedica «piuttosto che pensare all'uso dell'esercito per tutelare Equitalia, il ministro Cancellieri farebbe meglio a dare un volto più umano alla società di riscossione dei tributi. Se Equitalia è lo Stato allora perché lo Stato alza la voce con i morosi e chiude gli occhi su chi evade?». Marìolina lossa