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Tentato omicidio, 3 margari ai domiciliari

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Tentato omicidio, 3 margari ai domiciliari
39
Dibattito al Filatoio di Caraglio
Convegno a Grinzane
nella macroregione alpina
«I vini piemontesi
vanno tutelati»
LA STAMPA Le opportunità della Granda
REDAZIONE CORSO NIZZA 11
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«Eusalp, regione alpina al
centro dell’Europa». È il convegno che la vicecapogruppo Pd alla Camera, Chiara
Gribaudo, e l’europarlamentare Mercedes Bresso organizzano oggi, alle 10, al Filatoio di Caraglio. Si parlerà
delle strategie e delle oppor-
tunità per la Granda nell’ambito della macroregione alpina
che insiste su sette Paesi. Dopo
l’introduzione di Lorenzo Muller, seguiranno gli interventi
degli assessori regionali Alberto Valmaggia, Francesco Balocco e del presidente nazionale Uncem, Enrico Borghi. [MT. B.]
«I vini piemontesi vanno tutelati dalla liberalizzazione senza qualità». Si è parlato anche
di questo, ieri, al convegno internazionale sul comparto vincolo promosso dal presidente
della Regione Sergio Chiamparino nel castello di Grinzane.
Un momento del convegno
Una profonda
depressione
in transito
dalle Baleari
verso il Tirreno porta
un’intensa
ondata di
maltempo
con forti
piogge fino a
lunedì mattina e nevicate
copiose in
montagna.
0° 3°
Oggi
Molto nuvoloso
con piogge in
estensione in
giornata e
passaggio a
neve quasi fino
in pianura nel
pomeriggio.
Nevicate abbondanti oltre i
400-500 metri.
1° 4°
Domani
Quota neve in
aumento nella
notte fino a
500-600 metri e
precipitazioni in
temporanea
attenuazione al
mattino, di
nuovo forti dalle
ore centrali.
5° 10°
Lunedì
Molto nuvoloso
con forti piogge
fino al mattino e
neve dagli
800-1000 metri.
Precipitazioni in
esaurimento nel
pomeriggio con
prime schiarite.
Roberto Fiori A PAGINA 49
CUNEO
Che
tempo
fa
Situazione
CN
E PROVINCIA
SABATO 27 FEBBRAIO 2016
DOPO IL RAID PUNITIVO A FUCILATE CONTRO IL CAPANNO DI DUE «COLLEGHI» A LIMONE
Tentato omicidio, 3 margari ai domiciliari
Una delle vittime: “Nessuna lite per gli alpeggi, non conosco due aggressori”
LORENZO BORATTO
LIMONE
Il gip del tribunale di Cuneo
non ha convalidato l’arresto e
ha concesso i domiciliari ai
margari Walter Bodino, limonese di 38 anni e dei bovesani
Felice Spada, 54, e Alex Vallauri, 26. Erano in carcere da
mercoledì: la sera prima, alle
22, avevano sparato tre fucila-
te contro i fratelli Antonio e
Giacomo Dalmasso, 68 e 66 anni, anche loro margari, che erano in un capanno di loro proprietà a Limone. Un « raid» punitivo al buio, poi la fuga in mezzo alla neve,. Erano stati arrestati in poche ore dai carabinieri di Borgo San Dalmazzo.
L’avvocato Alessandro Bruno difende Bodino: «Il mio assi-
ALBERTO CUCCHIETTI
Giacomo Dalmasso, una delle vittime
stito ha fornito piena collaborazione, come fatto fin dopo l’arresto». Daniela Andreis difende
Spada: «Ha dichiarato di non
conoscere i due fratelli, ma di
essersi unito al raid solo per
spaventare. È provato e pentito». Maurizio Paoletti, avvocato
di Vallauri: «Armi obsolete una è di fine ’800 - che non potevano uccidere». Antonio Dal-
SAVIGLIANO, UN IVORIANO SORDO PER UN’INFEZIONE AI TIMPANI
Giovane fuggito dall’Africa
operato potrà di nuovo sentire
Mamadou
Dosso
ANDREA GIACCARDI
SAVIGLIANO
Per qualche giorno dovrà ancora tenere la fasciatura, ma
il dolore sta lentamente diminuendo. Un male con cui aveva convissuto per anni, perdendo progressivamente
l’udito fino a diventare quasi
completamente sordo.
Mamadou Dosso, 21 anni,
arriva dalla Costa d’Avorio.
Oggi vive, insieme con altri
migranti (provenienti da
Senegal, Pakistan, Ghana,
Nigeria e Benin), nell’albergo «Ramè», a pochi chilometri da Marene. Ieri è tornato nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale
«Santissima Annunziata»
di Savigliano per farsi medicare, dopo essere stato sottoposto a un doppio intervento di ricostruzione dei
L’ivoriano
di 21 anni
con Joseph
il giovane
senegalese
con cui abita
con altri
migranti
a Marene
che gli fa
da interprete
timpani eseguito dal dottor
Marco Castelli. «L’intervento
era l’unica soluzione – spiega
il medico –. Oltre a un difetto
congenito del timpano, i problemi erano legati a un’otite
trascurata che provocava dolori, prurito e sordità. Abbiamo anche riscontrato un mal-
funzionamento della tuba
d’Eustachio».
Intervento di 5 ore
La decisione dell’équipe medica: doppio intervento, in
un’unica seduta per ridurre lo
stress operatorio e i tempi di
recupero del paziente. Dopo
soli tre giorni, la dimissione
dall’ospedale. Durante l’operazione, durata 5 ore, il medico
ha ricostruito artificialmente i
timpani lesionati, utilizzando
strumentazione all’avanguardia come il laser ad anidride
carbonica e la video endoscopia. «Poco per volta, il ragazzo
dovrebbe riacquistare l’udito –
spiega Castelli -, ma la priorità
era eliminare l’infezione».
«Mia figlia è ancora là»
La sordità era stata un altro
Insieme
al medico
Mamadou
con il dottor
Marco
Castelli
che ha
coordinato
l’équipe
durante
l’intervento
masso, una delle due vittime,
centrato al volto e al petto dai
pallini di piombo delle fucilate:
«Non conosco i due bovesani,
che ci avevano aggredito anche
in passato. Mai litigato con Bodino per gli alpeggi, come ho
detto ai carabinieri: questioni
che riguardano il Comune di Limone, non le mie proprietà».
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ostacolo nella vita travagliata
di Mamadou. A luglio dello
scorso anno, la decisione di
scappare dalla Costa d’Avorio,
dove ha lasciato una figlia (5
anni) alla nonna materna, dopo la morte della compagna e
dei suoi genitori. Tre mesi di
viaggio, a bordo di bus e mezzi
di fortuna, attraversando Burkina Faso, Niger e Libia. Qui,
pagando mille dinari, ha acquistato un biglietto di sola andata per l’Italia, imbarcandosi su
un gommone. A settembre,
l’arrivo a Marene.
«Ho studiato per sei anni –
racconta Mamadou a Joseph,
25 anni del Senegal, che con fatica riesce a interpretare il suo
dialetto –. Poi per un po’ ho lavorato come muratore e falegname. Nel mio Paese avevo
paura: bande criminali (alcune
affiliate a Boko Haram, ndr) ti
fermano per strada, ti rapiscono e ti prendono tutto quello
che hai. Io non ho più nulla».
Qualcosa a Mamadou è rimasto: la speranza di tornare a
sentire come una volta, ma soprattutto di riabbracciare sua
figlia in Italia. «Vorrei restare
qui, vivere in pace», conclude.
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