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World Food Research and Innovation Forum

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World Food Research and Innovation Forum
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OSSERVA ITALIA
Inziate e terminate in poco meno di una
settimane le kermesse di Cibus 2016, quella
di Seeds & Chips sulla #foodinnovation, il
World Food Research and Innovation Forum,
abbiamo due certezze: di cibo si è parlato e si
parlerà ancora a lungo (non sempre a
proposito); il food in tutte le sue accezioni sta
per essere catapultato nell’iperspazio e se
alcuni si stanno attrezzando, altri sono convinti
che basta chiudere porte e finestre e l’uragano
va a bussare da un’altra parte. Per chi avesse
ancora qualche dubbio ecco alcune tendenze
incontrovertibili (perché già ampiamente in
atto) raccolte da Mark Up in questa full
immersion nella business food community.
Trasparenza. I consumatori la chiedono e
sempre più brand e retailer rispondono, a
partire da etichettatura, packaging, comunicazione e offerta. Negli Usa, secondo Iri, i
supermercati e le catene che hanno fatto della trasparenza un criterio di punta registrano
vendite in aumento.
Nella stessa misura oggi è richiesta anche alle aziende italiane soprattutto a quelle che
vogliono misurarsi con l’esportazione (praticamente tutte). Trasparenza è sinonimo di filiera,
di origine, ma per molti buyer stranieri è anche tutela da eventuali “scivoloni”.
Biologico. Secondo un’indagine di Bio4U e Bioera, il 66% degli italiani è disposto a
spendere di più per questi prodotti, in quanto li considera più sani. Solo negli Usa, gli
acquirenti di organic food sono aumentati in meno di un anno di oltre 2 milioni, arrivando nella
primavera 2015 a 47,7 milioni di cui 55% sono Millennials.
Il biologico diventa trasversale non più solo su alcune categorie più classiche ma è richiesto
World food research
Settimana
Mese
Trimestre
IL VINO
Beppe Marino
rilancia la cantina
del monastero
Paola Jadeluca
OSSERVA CONSUMI
Una finestra sui prodotti, le scelte e i modelli di spesa degli italiani
IL GRANDE VIAGGIO
Riparte il tour
alla scoperta
dell'Italia migliore
AFFARI & FINANZA
Rapporti - Guide Focus - Dossier
127080
#inTendenza Il food in tutte le sue accezioni sta per essere catapultato nell’iperspazio e se alcuni si
stanno attrezzando, altri sono convinti che basta chiudere porte e finestre e l’uragano va a bussare
da un’altra parte
I NUMERI
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Trasparente, biologico, gluten
free: le tendenze del "nuovo "
cibo
Il rapporto sui consumi
Un'iniziativa di Affari & Finanza
in collaborazione con Conad e Nielsen
A cura di
Luigi Gia e Paola Jadeluca
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Data
16-05-2016
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World food research
Hanno collaborato
Stefania Aoi, Christian Benna, Adriano Bonafede,
Stefano Carli, Vito de Ceglia, Luigi Dell'Olio,
Silvano Di Meo, Sibilla Di Palma, Marco Frojo,
Walter Galbiati, Mariano Mangia, Eugenio
Occorsio
Segreteria Affari&Finanza
Stefano Fiori telefono 0649822539
e-mail [email protected]
[email protected]
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anche sulle specialità e sul tipico: l’originalità del prodotto è importante, ma se è bio è
meglio.
Gluten free. Come sopra, non più una categoria a parte ma un di cui di una qualsiasi
marca/linea di prodotti sia “a rischio” glutine. In questo caso, però il bello deve ancora venire,
numerose nuove soluzioni sono allo studio che potrebbero rivoluzionare di nuovo un mercato
appena nato.
Sperimentazione. I cittadini europei, italiani compresi, amano sperimentare nuovi cibi
(47%) e il 46% sostiene di essere alla ricerca di elementi inediti nella food experience.
Questo comporta una necessaria innovazione anche in termini di proposta alimentare.
A livello mondiale, secondo Google aumentano le “aggiunte” alla dieta: ai classici del menù si
accostano nuove verdure, cereali e crescono i superfoods. Continuano i “less” cioè gli
alimenti che sottraggono calorie, grassi ma mantengo inalterato il gusto come aquaSalis sale
a spruzzo che contiene meno sodio.
Gli obiettivi delle R&D in campo food? Secondo Mario Gasbarrino, Ad di Unes: “La ricerca
oggi deve portare rassicurazione e gratificazione”.
Valore del prodotto. “Necessario rivederne il significato -afferma Pino Zuliani, direttore
marketing Conad-: è una questione di giustizia e di rispetto del cliente”. Si torna a parlare di
qualità, ma si aggiungono dunque nuovi ingredienti: rispetto e sicurezza. Esigenze sempre
esistite, ma che oggi i cittadini non danno più per scontate. Peccato!
Consumo omnicanale. In linea con un consumatore connesso, che fa ricorso ai dispositivi
mobile nel corso della shopping experience, anche alimentare, tra ricerca d’informazioni,
promozioni e confronto prezzi. Il supermercato deve adeguarsi alla crescente integrazione
dell’attività di spesa.
In aumento i food delivery sotto forma di app, che si chiamino Supermercato 24 o Deliveroo.
Quelli con piatti speciali come Fanceat, con tutto (freschi inclusi) per cucinare piatti gourmet,
o i menù speciali di Diet to Go, ma anche la possibilità di coltivare i propri cibi a distanza per
poi preparare marmellate e conserve come Ortomanager e la lista si fa lunghissima, alcune
consolidate altre start up in cerca di investimenti, l’omnicanalità e pervasiva e senza sosta.
Piatti Pronti alias convenience. Negli Usa gli alimenti preparati valgono 11 miliardi di
dollari con una crescita annua del 10%. I supermercati avvicinano l’offerta e talora anche il
concept, a quello dei ristoranti, in linea con esigenze di consumo rapido e qualitativo.
Il convenience soprattutto per i freschi diventa oggetto di studio e di R&D. Un buon esempio
è l’ittico, confinato spesso in poche soluzioni pronte, invece secondo Gabriele Chiodi,
esperto di marketing nel settore: “C’è grande spazio di sviluppo per il pesce, perché c’è oggi
una piena coscienza delle sue proprietà nutritive, ma è necessario facilitarne il consumo
avvicinandolo ai gusti del consumatore che vuole massima naturalità, shelf life più lunga e
cucinare in poco tempo”. Il futuro? “I piatti quasi pronti” spiega Giovanni Ferrarese,
“inventore” di piatti pronti di Ittica Gesia.
Fornitori Locali. La gdo rinsalda il legame con territorialità e regioni, dando più spazio a
prodotti locali e tradizionali, ma anche al chilometro zero in ottica sostenibile. Una tendenza
che guarda al futuro e a un rapporto di prossimità con il consumatore. Tesco in UK ha
formato una squadra ad hoc (Small Businesses Team) per affiancare i fornitori locali, una
mossa impensabile fino a qualche anno fa.
L’evoluzione del localismo è anche la cucina-preparazione sul posto, il metro 0 come l’ha
chiamato Iper la grande i nel nuovo iper di Arese, con la sua grande piazza dei mestieri, o
come ha fatto Whole Foods a Brooklyn (NY) utilizzando il concetto delle serre metropolitane e
coltivando direttamente sul tetto del super insalatine e ortaggi vari.
Sul significato di localismo vedremo molti distinguo nel prossimo futuro.
Mangiar Fuori. Un’abitudine sempre più consolidata. Secondo Coldiretti la spesa degli
italiani per mangiare fuori casa nel 2015 è salita a 76 miliardi, pari al 35% del totale consumi
alimentari. Due tendenze specifiche sono lo street food come il valtellinese Sciatt à Porter,
Zafferano in strada (con Zafferano della Brianza), L’Antica Farinata (Liguria) e l’apericena
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Data
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che, dopo qualche anno di “abusi”, sta riprendendo quota.
Piace il cibo come divertimento e poco impegnativo dal punto di vista economico complice
l’avanzata di nuovi format: il modello Ape Piaggio itinerante, iperspecializzato, alle insegne
estere che si stanno sviluppando nel nostro paese in tema di ristorazione veloce, vedi KFC.
Lo street food regionale che offre pasti 12 ore al giorno, che sia sardo, siciliano o pugliese,
la cucina italiana trova nuove forme economiche e fresche ripescando a piene mani dalle
tradizioni.
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Ortofrutta
Agroalimentare: dalla Polonia in visita all'Emilia-Romagna
Agroalimentare: dalla Polonia in visita
all'Emilia-Romagna
Voivodato della Wielkopolska firma intesa di collaborazione
Redazione ANSA
BOLOGNA
13 maggio 2016
14:48
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(ANSA) - BOLOGNA, 13 MAG - Alcune delle realtà più significative
dell'agroalimentare regionale sono state obiettivo della visita di una
delegazione polacca del Voivodato della Wielkopolska in EmiliaRomagna, che si è conclusa ieri.
Durante la "tre giorni" emiliano-romagnola, i rappresentanti della
commissione agricoltura della Regione polacca hanno potuto
conoscere da vicino, guidati dall'assessore all'agricoltura dell'EmiliaRomagna, Simona Caselli, i punti di forza di un sistema produttivo che
per le sue caratteristiche di sostenibilità, innovazione e qualità dei
prodotti è leader in Europa. Un percorso lungo tutta la filiera "dalla terra
alla tavola" che ha toccato realtà come Cibus, salone dell'alimentare di
Parma, gli stabilimenti della Granarolo di Bologna, Macfrut con la fiera
internazionale dell'ortofrutta a Rimini; e ancora: il caseificio sociale
Marano nel Parmense dove viene prodotto il Parmigiano Reggiano e,
nel Bolognese, l'azienda zootecnica il Paleotto di Bentivoglio,
specializzata nel latte Alta qualità e attiva nella riduzione di gas serra
con il progetto regionale Life Climate ChangER, Apofruit di Altedo per
l'Asparago verde Igp e il mercato a km zero Campagna Amica della
Coldiretti.
La visita in Emilia-Romagna era iniziata il 10 maggio a Parma, in
occasione della seconda edizione del World food research and
innovation forum, occasione anche per siglare un'intesa tra le due
Regioni, rafforzando una collaborazione avviata nel 2006. Obiettivo:
sviluppare e approfondire la partnership in diversi settori:
agroalimentare, scambi giovanili, istruzione, cultura, commercio,
sport, protezione della natura, innovazione e sviluppo tecnologico.
(ANSA).
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E-R | Agricoltura e pesca | Notizie > 2016 > Maggio
Internazionalizzazione: dalla Polonia in Emilia‐Romagna
Visita per conoscere i punti di forza dell'agroalimentare regionale e avviare iniziative comuni.
Alcune delle realtà più significative dell’agricoltura e dell’agroalimentare regionali sono state protagoniste della
visita di una delegazione del Voivodato della Wielkopolska (voivodato della Grande Polonia) in EmiliaRomagna, che si è conclusa ieri.
Durante la “tre giorni” emiliano-romagnola, i rappresentanti della Commissione agricoltura della Regione polacca
hanno potuto conoscere da vicino, guidati dall’Assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna, i punti di forza di un
sistema produttivo che per le sue caratteristiche di sostenibilità, innovazione e qualità dei prodotti è leader in
E u r o p a.
Un percorso lungo tutta la filiera “dalla terra alla tavola” che ha toccato realtà come Cibus, il Salone dell’alimentare di Parma; gli stabilimenti della
Granarolo di Bologna; Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta di Rimini. E ancora: il caseificio sociale Marano (Pr) dove viene prodotto il
Parmigiano Reggiano; l’azienda zootecnica il Paleotto (Bentivoglio, Bo) specializzata nelle produzione di latte Alta qualità e che aderisce al progetto
regionale per la riduzione delle emissioni di gas serra Life Climate ChangER; Apo Fruit ad Altedo nel Bolognese per vedere la lavorazione dell’ Asparago
verde Igp e , ancora a Bologna , il mercato a “km 0” Campagna Amica della Coldiretti.
La visita in Emilia-Romagna è iniziata il 10 maggio a Parma, in occasione della seconda edizione del World food Research and innovation forum, ed è stata
anche l’occasione per siglare un’intesa tra le due Regioni. Obiettivo: sviluppare e approfondire la partnership in diversi settori: agroalimentare,
scambi giovanili, istruzione, cultura, commercio, sport, protezione della natura, innovazione e sviluppo tecnologico. Tra le due realtà è attiva una
collaborazione ormai da diversi anni. Il primo accordo fu siglato nel 2 0 0 6.
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Pubblicato il 13/05/2016 — ultima modifica 13/05/2016
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World food research
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Internazionalizzazione: dalla Polonia in Emilia-Romagna per
conoscere i punti di forza dell'agroalimentare regionale e
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Cibus, Macfrut, Granarolo, Apo Fruit: alcune delle realtà visitate. Firmata un'intesa di collaborazione
Bologna - Alcune delle realtà più significative dell’agricoltura e dell’agroalimentare regionali sono state protagoniste della visita di una delegazione del Voivodato della Wielkopolska in Emilia-Romagna, che si
è conclusa ieri. Durante la “tre giorni” emiliano-romagnola, i rappresentanti della Commissione
agricoltura della Regione polacca hanno potuto conoscere da vicino, guidati dall’Assessore
all’agricoltura dell’Emilia-Romagna, i punti di forza di un sistema produttivo che per le sue
caratteristiche di sostenibilità, innovazione e qualità dei prodotti è leader in Europa. Un percorso lungo
tutta la filiera “dalla terra alla tavola” che ha toccato realtà come Cibus, il Salone dell’alimentare di
Parma; gli stabilimenti della Granarolo di Bologna; Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta di
Rimini. E ancora: il caseificio sociale Marano (Pr) dove viene prodotto il Parmigiano Reggiano; l’azienda
zootecnica il Paleotto (Bentivoglio, Bo) specializzata nelle produzione di latte Alta qualità e che aderisce
al progetto regionale per la riduzione delle emissioni di gas serra Life Climate ChangER; Apo Fruit ad
Altedo nel Bolognese per vedere la lavorazione dell’Asparago verde Igp e , ancora a Bologna , il
mercato a “km 0” Campagna Amica della Coldiretti. La visita in Emilia-Romagna è iniziata il 10 maggio a
Parma, in occasione della seconda edizione del World food research and innovation forum, ed è stata
anche l’occasione per siglare un’intesa tra le due Regioni. Obiettivo: sviluppare e approfondire la
partnership in diversi settori: agroalimentare, scambi giovanili, istruzione, cultura, commercio, sport,
protezione della natura, innovazione e sviluppo tecnologico. Tra le due realtà è attiva una
collaborazione ormai da diversi anni. Il primo accordo fu siglato nel 2006.
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La Farnesina al World Food Research and Innovation
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Pubblicato: 12 Maggio 2016
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Ci sarà anche il World Food Research and Innovation Forum tra le iniziative previste per la
“Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, che prenderà avvio, con cadenza annuale, a partire
dal novembre di quest’anno, con attività nelle oltre 300 Sedi della rete diplomatico-consolare e
culturale italiana all’estero.
Ad annunciarlo a Parma, durante l’apertura della 18a fiera dell’agroalimentare, CIBUS, il Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, rappresentato dal Consigliere Cristiano
Musillo. Collegati in streaming da 25 metropoli dei cinque continenti, gli addetti scientifici della
Farnesina, cui è stato affidato l’obiettivo di rafforzare la collaborazione internazionale nel settore
dell’innovazione e della sostenibilità agroalimentare. Il Forum è in continuità con i grandi temi di Expo Milano 2015, in particolare con la questione
dell’accesso per tutti a un’alimentazione di qualità. Inaugurato dal Ministro delle Politiche agricole
Martina, dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini e dal Sindaco di Parma
Pizzarotti, la due giorni parmigiana ha istituito una piattaforma permanente di dialogo tra i
massimi esperti internazionali, tra cui Sanjaya Rajaram, vincitore nel 2014 del World Food Prize, il
“Nobel del cibo”.
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“Il Sudafrica guida il continente
per produzione industriale,
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(Intervista di Tribuna
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Anton Kovalkov, lo chef 29enne
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“La storia della Polonia
democratica è una storia di
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World food research
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Parma, World Food Forum: aumentare la
produzione mondiale di cibo con ricerca e
innovazione
Ambiente
Emilia Romagna
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Floriana Cutini
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forum, PARMA, World
World food research
saremo 9 miliardi nel 2030, mentre il tasso di fertilità del pianeta si abbassa
progressivamente e il suolo coltivabile a disposizione rimane invariato con l’aggravante
di alcune attività umane che contribuiscono al suo degrado. E’ lo scenario tracciato dalla
seconda edizione del World Food Research and Innovation Forum, il forum
internazionale sulla ricerca, la sostenibilità e la sicurezza nel settore agroalimentare
promosso dalla Regione Emilia Romagna con il contributo di ASTER, consorzio per
l’innovazione e la ricerca industriale, che si è svolto a Parma. Studiosi ed esperti
internazionali provenienti da diversi Paesi (Italia, Germania, Francia, Canada, Stati Uniti,
India, Cina, Vietnam, ecc.), multinazionali e organizzazioni internazionali (Commissione
Europea, World Bank, FAO, EFSA, FDA Usa, FDA China, UNIDO, IFAD, BEI, EIT, ecc.). si
sono confrontati per favorire la condivisione di ricerche e saperi sulla sicurezza
alimentare e la nutrizione, per promuovere l’attuazione di politiche integrate per lo
sviluppo e la cooperazione glocale. Il forum, prosecuzione ideale e concreta di Expo 2015
e dei principi sanciti dalla Carta di Milano, si svolgerà con cadenza biennale sempre
nell’ambito del Cibus di Parma. Il prossimo appuntamento è previsto nella primavera del
2018 mentre nel frattempo l’attività organizzativa e di studio sarà svolta da 4
piattaforme di lavoro. Per il Presidente della Regione Stefano Bonaccini “la sfida è quella
di ripensare l’organizzazione della produzioneagricola puntando su innovazione e
tecnologia. Settori in cui l’Emilia-Romagna è chiamata a giocare un ruolo di primo piano,
per la qualità del suo sistema agroalimentare, l’eccellenza e la distintività dei prodotti, la
capacità di competere sui mercati internazionali, la rete dei centri di ricerca e università
e l’attenzione che da sempre dedica agli aspetti del lavoro”. Dal Forum è emersa la
necessità di ridurre la produzione di sottoprodotti e scarti agroalimentari rendendo i
processi più efficienti e riutilizzando al massimo questi sottoprodotti. Insomma il futuro
è la bioeconomia, come hanno sottolineato anche l’assessore all’Università, ricerca e
lavoro, Patrizio Bianchi e l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi. L’Europa – ha
detto Bianchi – può giocare un ruolo di leader mondiale nella ricerca e nell’innovazione
sugli alimenti, come in pochi altri settori”. “Il recupero dei sottoprodotti della filiera
agroalimentare – ha spiegato Palma Costi – è uno dei temi principali portati avanti dalla
Regione Emilia Romagna in termini di sostenibilità con investimenti non solo a livello
locale, ma anche a livello europeo” Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona
FVG, Legno Servizi: crescono i
volumi commercializzati si consolida
filiera del legno certificato
Cantine Aperte 2016: in Toscana
Vespa e sigaro alla scoperta dei
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Caselli “servono regole internazionali per contrastare le speculazioni che a livello
globale colpiscono i prodotti agricoli, in particolare le commodity come grano, soia e
mais, creando un’instabilità dei prezzi che non solo danneggia i produttori, ma di fatto
disincentiva gli investimenti nel settore”. Il consumo di suolo e la necessità di
trattenerlo, grazie a buone pratiche agricole, nel terreno senza farlo liberare
nell’atmosfera generando ulteriore inquinamento è un ulteriore tema sottolineato dagli
studiosi nei due giorni del World Food Forum. Oggi c’è una disponibilità di suolo
procapite di circa 0,1 ettari che sono insufficienti per tutti. La soluzione sostenibile è
migliorare la tecnologia per coltivare dove non è facile e migliorare la produttività. In
Europa molti dei prodotti alimentari e mangimi sono importati, per cui “virtualmente”
usiamo molto suolo di altre parti del mondo. Certamente la Cina è tra i Paesi che più
stanno cercando di lavorare sul consumo di suolo, acqua, sostanze chimiche per ridurre
l’inquinamento puntando su tecnologie e ricerca. Tra le soluzioni prospettate nuove
varietà di grano che consentono di aumentare la produttività in modo sostenibile.
Analogamente aziende globali come Google hanno portato al Forum il loro contributo
alla discussione raccontando le politiche per la nutrizione adottate verso i propri
dipendenti sensibilizzandoli alla sostenibilità delle scelte alimentari.
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il 16 aprile
Parma, World Food Forum: aumentare la produzione mondiale di cibo con ricerca e innovazione
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CIBUS: WORLD FOOD RESEARCH FORUM, IL
FUTURO È LA BIOECONOMIA
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La popolazione mondiale cresce a
tassi vertiginosi, sarà a 9 miliardi nel
2030, mentre il tasso di fertilità del
pianeta si abbassa
progressivamente e il suolo
coltivabile a disposizione rimane
invariato con l’aggravante di alcune attività umane che contribuiscono al suo
degrado. Da qui la necessità di ridurre la produzione di sottoprodotti e scarti
agroalimentari rendendo i processi più efficienti e riutilizzando al massimo
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questi sottoprodotti. Insomma il futuro si chiama bioeconomia. E’ lo scenario
tracciato dalla seconda edizione del World Food Research and Innovation
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Forum, il forum internazionale sulla ricerca, la sostenibilità e la sicurezza nel
settore agroalimentare promosso dalla Regione Emilia-Romagna con il
contributo di Aster, consorzio per l’innovazione e la ricerca industriale, che si è
svolto a Parma. Studiosi ed esperti internazionali provenienti da diversi Paesi
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(Italia, Germania, Francia, Canada, Stati Uniti, India, Cina, Vietnam, ecc…),
multinazionali e organizzazioni internazionali si sono confrontati per favorire
la condivisione di ricerche e saperi sulla sicurezza alimentare e la nutrizione,
per promuovere l’attuazione di politiche integrate per lo sviluppo e la
cooperazione globale. Il forum, prosecuzione ideale e concreta di Expo 2015 e
dei principi sanciti dalla Carta di Milano, si svolgerà con cadenza biennale
sempre nell’ambito del Cibus di Parma. Il prossimo appuntamento è previsto
nella primavera del 2018 mentre nel frattempo l’attività organizzativa e di
studio sarà svolta da 4 piattaforme di lavoro. Per il Presidente della Regione
Emilia-Romagna Stefano Bonaccini “la sfida è quella di ripensare
l’organizzazione della produzione agricola puntando su innovazione e
tecnologia. Settori in cui l’Emilia-Romagna è chiamata a giocare un ruolo di
primo piano, per la qualità del suo sistema agroalimentare, l’eccellenza e la
distintività dei prodotti, la capacità di competere sui mercati internazionali, la
rete dei centri di ricerca e università e l’attenzione che da sempre dedica agli
aspetti del lavoro”.
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Fonte: conipiediperterra.com
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Cibus si sdoppia, pure in anni dispari con nome Cibus Connect
Cibus si sdoppia, pure in anni dispari con nome Cibus
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Ad Fiere Parma Antonio Cellie, inizierà quando finisce Vinitaly
Redazione ANSA 11 maggio 2016 10:35
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pure in anni
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PARMA - Cibus si sdoppia, non sarà più solo a cadenza biennale negli anni pari ma si
svolgerà anche negli anni dispari con il nome di 'Cibus Connect', con un format nuovo e
anticipato ad aprile. Lo annuncia dal Salone dell'alimentazione organizzato da Fiere di
Parma, l'ad Antonio Cellie. "In pratica Cibus ritorna annuale - osserva Cellie - l'edizione
numero uno di Cibus Connect del prossimo anno si svolgerà il 12 e 13 aprile. Quando
finisce Vinitaly iniziamo noi, così possiamo ottimizzare l'incoming dal mondo creando
in un'unica settimana il meglio del cibo e wine italiano". "Questo format degli anni dispari - prosegue Cellie - è conforme alle esigenze delle
aziende alimentari. Queste aziende negli anni dispari hanno infatti già un grande
investimento che la fiera di Anuga a Colonia. Quindi vogliono un evento dedicato solo
al made in Italy in Italia e lo vogliono con un format leggero ispirato al modello della
fiera olandese del private label Plma, quindi con le aziende che non possono avere
stand ma localizzarsi su spazi modulari tipo desk. In più offriamo alle aziende la
possibilità di una vip lounge dove possono ricevere ospiti e far cucinare per loro.
Semplifichiamo la vita alle aziende senza limitare la possibilità di ricevere ospiti. Tutto
questo si farà nei padiglioni all'ingresso Ovest di Fiere di Parma".
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Manzoni, dedicato
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"Innovativo il format ma anche la data - sottolinea Cellie - perchè in pratica così
possiamo anticipare Cibus ad aprile, forse lo faremo anche per gli anni pari. Ad aprile
siamo esattamente a sei mesi dalle due grandi fiere mondiali, Anuga e Sial di Parigi,
ma soprattutto siamo lontani da altri grandi eventi in calendario a maggio". "E' anche protagonista - aggiunge Cellie - il programma convegnistico, già peraltro
definito, ci sarà il Food Summit, il Retail Summit, il World Food Forum e in più un
Forum Ambrosetti dedicato all'agroalimentare". Cellie respinge infine il sospetto che
l'anticipo ad aprile sia per fare uno sgambetto alla fiera considerata rivale Tuttofood in
programma a maggio, "Non ho fatto qualcosa contro qualcuno - dice - Tuttofood non è
mio competitor, loro hanno un altro business". In merito a Fiera Colonia 'alleata' di Fiere di Parma in alcuni grandi eventi e con
accento sull'hi-tech, Cellie annuncia che i tedeschi hanno acquisito il 50% della società
Koeln Parma Exhibitions che porterà Cibus tech sui mercati internazionali.
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Cibus: World food research forum, il futuro è la bioeconomia
Cibus: World food research forum, il futuro è la
bioeconomia
Ridurre sottoprodotti e scarti alimentari con loro riutilizzo
Redazione ANSA PARMA 11 maggio 2016 16:47
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research forum, il
futuro è la
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Alimentare:
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Mercati "salga a
bordo" filiera
ridurre la produzione di sottoprodotti e scarti agroalimentari rendendo i processi più
efficienti e riutilizzando al massimo questi sottoprodotti. Insomma il futuro si chiama
Istituzioni
bioeconomia. E' lo scenario tracciato dalla seconda edizione del World Food
Research and Innovation Forum, il forum internazionale sulla ricerca, la sostenibilità e la
sicurezza nel settore agroalimentare promosso dalla Regione Emilia-Romagna con il
Mipaaf, anche
mercati
agroalimentare in
Piano nazionale
Logistica
contributo di Aster, consorzio per l'innovazione e la ricerca industriale, che si è svolto a
Parma.
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Francia, Canada, Stati Uniti, India, Cina, Vietnam, ecc...), multinazionali e
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organizzazioni internazionali si sono confrontati per favorire la condivisione di ricerche
e saperi sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, per promuovere l'attuazione di
politiche integrate per lo sviluppo e la cooperazione globale.
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a 9 miliardi nel 2030, mentre il tasso di fertilità del pianeta si abbassa
progressivamente e il suolo coltivabile a disposizione rimane invariato con l'aggravante
di alcune attività umane che contribuiscono al suo degrado. Da qui la necessità di
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Il forum, prosecuzione ideale e concreta di Expo 2015 e dei principi sanciti dalla Carta
di Milano, si svolgerà con cadenza biennale sempre nell'ambito del Cibus di Parma. Il
prossimo appuntamento è previsto nella primavera del 2018 mentre nel frattempo
l'attività organizzativa e di studio sarà svolta da 4 piattaforme di lavoro. Per il
Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini "la sfida è quella di
ripensare l'organizzazione della produzione agricola puntando su innovazione e
tecnologia. Settori in cui l'Emilia-Romagna è chiamata a giocare un ruolo di primo
piano, per la qualità del suo sistema agroalimentare, l'eccellenza e la distintività dei
prodotti, la capacità di competere sui mercati internazionali, la rete dei centri di ricerca
e università e l'attenzione che da sempre dedica agli aspetti del lavoro".(ANSA).
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Lo annuncia dal Salone dell’alimentazione, organizzato da Fiere di
perché le Marche sono escluse?
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Parma, l’ad Antonio Cellie. “In pratica Cibus ritorna annuale – osserva
il top manager – l’edizione di esordio di Cibus Connect del prossimo
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anno si svolgerà il 12 e 13 aprile. Quando finisce Vinitaly iniziamo noi,
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così potremo ottimizzare l’incoming dal mondo creando in un’unica
- di Guido Minciotti
settimana il meglio del cibo e wine italiano”. In realtà Cibus Connect
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si sovrapporrà all’ultimo giorno di Vinitaly che termina, appunto,
- di Marco Bellinazzo
mercoledì 12 aprile.
in altre parole
- di Francesca Milano
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“Questo format degli anni dispari – prosegue Cellie – è conforme alle
esigenze delle aziende alimentari. Queste aziende negli anni dispari
hanno infatti già un grande investimento nella fiera Anuga a Colonia.
Quindi vogliono un evento dedicato solo al made in Italy in Italia e lo
vogliono con un format leggero ispirato al modello della fiera
olandese del private label Plma, quindi con le aziende che non
possono avere stand ma localizzarsi su spazi modulari tipo desk. In
più offriamo alle aziende la possibilità di una vip lounge dove
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possono ricevere ospiti e far cucinare per loro. Semplifichiamo la vita
alle aziende senza limitare la possibilità di ricevere ospiti. Tutto
questo si farà nei padiglioni all’ingresso Ovest di Fiere di Parma”.
ieri
Etichettatura, carne e olio di palma: gli industriali
sferzano Oms e Bruxelles
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Data strategica
“Innovativo il format ma anche la data – sottolinea Cellie – perchè in
pratica così possiamo anticipare Cibus ad aprile, forse lo faremo anche
per gli anni pari. Ad aprile siamo esattamente a sei mesi dalle due
grandi fiere mondiali, Anuga e Sial di Parigi, ma soprattutto siamo
lontani da altri grandi eventi in calendario a maggio”.
“E’ anche protagonista – aggiunge Cellie – il programma
convegnistico, già peraltro definito: ci sarà il Food Summit, il Retail
Summit, il World Food Forum e in più un Forum Ambrosetti dedicato
all’agroalimentare”.
Stop ai sospetti
Cellie respinge infine il sospetto che la cadenza annuale e l’anticipo ad
aprile di Cibus Connect sia stato studiato in funzione anti-Tuttofood,
che si svolge a Milano 3 settimane dopo. “Non ho fatto qualcosa
contro qualcuno – dice – Tuttofood non è mio competitor, loro hanno
un altro business. Io soddisfo le aspettative dei miei clienti. Basta
montare la polemica tra fiere”.
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Infine Fiera Colonia ha rilevato da Fiere di Parma il 50% della
neocostituita Koeln Parma Exhibitions, braccio operativo della
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partneship italo-tedesca che porterà Cibus Tech (dedicata alle
tecnologie per l’agroalimentare) sui mercati internazionali.
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Ci sarà anche il World Food Research and Innovation Forum tra le iniziative previste
per la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, che prenderà avvio, con cadenza
annuale, a partire dal novembre di quest’anno, con attività nelle oltre 300 Sedi
della rete diplomatico-consolare e culturale italiana all’estero.
Ad annunciarlo a Parma, durante l’apertura della 18a fiera dell’agroalimentare,
CIBUS, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,
rappresentato dal Consigliere Cristiano Musillo. Collegati in streaming da 25
metropoli dei cinque continenti, gli addetti scientifici della Farnesina, cui è stato
affidato l’obiettivo di rafforzare la collaborazione internazionale nel settore
dell’innovazione e della sostenibilità agroalimentare.
per l’Italia nel Mondo
World Food Research
and Innovation Forum
CIBUS
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Il Forum è in continuità con i grandi temi di Expo Milano 2015, in particolare con la
questione dell’accesso per tutti a un’alimentazione di qualità. Inaugurato dal
Ministro delle Politiche agricole Martina, dal Presidente della Regione EmiliaRomagna Bonaccini e dal Sindaco di Parma Pizzarotti, la due giorni parmigiana ha
istituito una piattaforma permanente di dialogo tra i massimi esperti internazionali,
tra cui Sanjaya Rajaram, vincitore nel 2014 del World Food Prize, il “Nobel del cibo”.
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Cibus Connect, il
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dell'alimentazione
di Parma diventa
annuale
L'annuncio dall'ad di Parma Antonio Cellie. L'anno prossimo sarà il 12 al 13 aprile, subito dopo Vinitaly: "in
un'unica settimana il meglio del cibo e wine italiano". Sgambetto a Tuttofood? "Non è mio competitor"
11 maggio 2016
a Parma
"Questo format degli anni dispari - prosegue Cellie - è conforme alle esigenze
delle aziende alimentari. Queste aziende negli anni dispari hanno infatti già un
grande investimento che la fiera di Anuga a Colonia. Quindi vogliono un evento
dedicato solo al made in Italy in Italia e lo vogliono con un format leggero ispirato
al modello della fiera olandese del private label Plma, quindi con le aziende che
non possono avere stand ma localizzarsi su spazi modulari tipo desk. In più
offriamo alle aziende la possibilità di una vip lounge dove possono ricevere
ospiti e far cucinare per loro. Semplifichiamo la vita alle aziende senza limitare la
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Connect del prossimo anno si svolgerà il 12 e 13 aprile. Quando finisce Vinitaly
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Cibus si sdoppia, non sarà più solo a cadenza biennale negli anni pari ma si
svolgerà anche negli anni dispari con il nome di Cibus Connect, con un format
nuovo e anticipato ad aprile. Lo annuncia dal Salone dell'alimentazione
organizzato da Fiere di Parma, l'ad Antonio Cellie.
Architettura della
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possibilità di ricevere ospiti. Tutto questo si farà nei padiglioni all'ingresso Ovest
di Fiere di Parma".
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Il mistero della signora di Fano
di antonio miranda
"Innovativo il format ma anche la data - sottolinea Cellie - perchè in pratica così
possiamo anticipare Cibus ad aprile, forse lo faremo anche per gli anni pari. Ad
aprile siamo esattamente a sei mesi dalle due grandi fiere mondiali, Anuga e
Sial di Parigi, ma soprattutto siamo lontani da altri grandi eventi in calendario a
maggio".
"E' anche protagonista - aggiunge Cellie - il programma convegnistico, già
peraltro definito, ci sarà il Food Summit, il Retail Summit, il World Food Forum e
in più un Forum Ambrosetti dedicato all'agroalimentare".
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ti stampi da solo. Crea il tuo
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Cellie respinge infine il sospetto che l'anticipo ad aprile sia per fare uno
sgambetto alla fiera considerata rivale Tuttofood in programma a maggio, "Non
ho fatto qualcosa contro qualcuno - dice - Tuttofood non è mio competitor, loro
hanno un altro business".
In merito a Fiera Colonia 'alleata' di Fiere di Parma in alcuni grandi eventi e con
accento sull'hi-tech, Cellie annuncia che i tedeschi hanno acquisito il 50% della
società Koeln Parma Exhibitions che porterà Cibus tech sui mercati
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Nell’apertura a Parma della
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dell’alimentazione, la Regione EmiliaRomagna ha rilanciato il proprio
impegno su temi di importanza
strategica per il futuro del pianeta, a partire dall’accesso al cibo sicuro e in
quantità sufficiente per tutti. Varata la seconda edizione del World Food
Research and Innovation Forum, il forum internazionale sulla ricerca, la
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sostenibilità e la sicurezza nel settore agroalimentare promosso dalla Regione
con il contributo di Aster, consorzio per l’innovazione e la ricerca industriale. Il
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confronto, che nella mattinata inaugurale ha ospitato il ministro delle Politiche
agricole Maurizio Martina, il presidente della Regione Emilia-Romagna,
Stefano Bonaccini, e il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, chiama a raccolta
alcuni dei massimi esperti della ricerca internazionale, a partire da Sanjaya
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10-05-2016
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Rajaram, vincitore nel 2014 del World Food Prize, il Nobel del cibo. La sfida è
quella di ripensare l’organizzazione della produzione agricola puntando su
innovazione e tecnologia. Settori in cui l’Emilia-Romagna è chiamata a giocare
un ruolo di primo piano, per la qualità del suo sistema agroalimentare,
l’eccellenza e la distintività dei prodotti, la capacità di competere sui mercati
internazionali, la rete dei centri di ricerca e università e l’attenzione che da
sempre dedica agli aspetti del lavoro.
”Dopo il debutto ad Expo Milano 2015 – ha sottolineato il presidente della
Regione, Stefano Bonaccini – questo secondo appuntamento del Forum è una
grande occasione per fare rete e per dare risposte concrete alle sfide che ci
attendono, prima fra tutte quella di sfamare, garantendo al tempo stesso la
sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale, nove miliardi di persone nei
prossimi decenni. Puntiamo su un’agricoltura innovativa, e lo facciamo
destinando al Piano di sviluppo rurale oltre la metà dei 2,5 miliardi di fondi
europei disponibili per l’Emilia-Romagna fino al 2020. Ma lo facciamo anche in
un’ottica di cooperazione strategica, e non semplicemente solidaristica, con
altri Paesi del mondo, tra cui la Cina, dove nel Guandong abbiamo firmato
un’intesa che al primo posto mette proprio la sicurezza alimentare. Per il
futuro guardiamo a nuovi mercati, ma anche a nuovi partner: vogliamo aprire
un canale con l’Africa e riattivarlo con il Sudamerica, mettendo a disposizione il
nostro patrimonio di esperienze sull’agricoltura sostenibile, in grado di
soddisfare esigenze produttive e preservare al tempo stesso le risorse
ambientali”.
Sono presenti al Forum anche i rappresentanti della Commissione Europea, di
World Bank, Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e
l’Agricoltura), Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), Fda Usa
(Food and Drug Administration), Fda China (China Food and Drug
Administration), Unido (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo
Industriale), Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), Bei (Banca
Europea per gli Investimenti), Eit (Istituto Europeo per l’Innovazione e la
Tecnologia), Jrc (Joint Research Centre), Cgiar (Consultative Group on
International Agricultural Research), Caas (Accademia cinese delle scienze
agricole). Completano il panel dei relatori rappresentanti di multinazionali
italiane ed estere (Barilla, Nestlè, Unilever, Granarolo, Google). Il convegno si
articola in tre sessioni. Le strategie europee per la ricerca e l’innovazione
alimentare nel settore dell’agricoltura e della bio-economia; gli scenari e i
progetti delle imprese sull’alimentazione; la finanza alimentare, tra le novità di
questa edizione, tema più che mai attuale in un contesto globale dominato
dalle grandi multinazionali, che vede troppo spesso il cibo ridotto a mera
commodity. Da qui la necessità di definire nuovi strumenti di finanziamento
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per lo sviluppo delle piccole comunità rurali del sud del mondo. (ANSA).
Fonte: conipiediperterra.com
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13 città creative Unesco a Parma
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Si è aperta questa mattina con la partecipazione al World Food Research and Innovation Forum, promosso dalla Regione Emilia-Romagna per
favorire il dialogo e la condivisione di ricerche, risultati e saperi sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, la prima giornata parmense dei delegati delle
Città Creative UNESCO della Gastronomia. Al Forum, che ha visto intervenire il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, il Sindaco di Parma
Federico Pizzarotti e l’on. Paolo De Castro, membro della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, erano presenti i
rappresentanti di 13 delle 17 Città Creative della Gastronomia del network UNESCO: Belém (Brasile), Bergen (Norvegia), Chengdu (Cina), Dénia
(Spagna), Gaziantep (Turchia), Jeonju (Corea del Sud), Östersund (Svezia), Phuket (Thailandia), Popayán (Colombia), Rasht (Iran), Shunde (Cina),
Tsuruoka (Giappone), Tucson (Usa).
La giornata della delegazione è proseguita con un incontro presso la Residenza Municipale. Folta la presenza istituzionale: oltre al Sindaco di Parma
Federico Pizzarotti, non sono voluti mancare Franco Bernabè, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, e Pier Luigi Petrillo,
coordinatore del Gruppo di Lavoro UNESCO del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali. L’appuntamento ha infatti una valenza storica:
è la prima volta che l’Italia ospita un meeting delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. L’incontro si è idealmente concluso con l’inaugurazione
della targa Parma UNESCO City of Gastronomy: un segno tangibile del prestigioso riconoscimento UNESCO che la città emiliana, prima in assoluto in
Italia, si è vista riconoscere a Parigi l’11 dicembre 2015.
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09 maggio 2016
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09-05-2016
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collaborazione con Cibus e Federalimentare. Al convegno parteciperanno esperti
da tutto il mondo per discutere sulle sfide per l’alimentazione del pianeta, la
legacy di Expo Milano 2015 e la Carta di Milano, l’agenda 2030 per lo sviluppo
sostenibile e gli impegni assunti dalla comunità internazionale per vincere le sfide
sul cambiamento climatico. Saranno presenti all’apertura dei lavori Maurizio
Martina, Luigi Scordamaglia e Stefano Bonaccini.
Alle 14, in sala “Pietro Barilla”, si terrà l’evento di Federalimentare, la
Federazione italiana dell’industria alimentare, intitolato: “Made in Future – Il food
and beverage italiano tra tradizione ed innovazione”. L’incontro sarà introdotto
da Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare, e moderato da Luca
Telese, conduttore del programma televisivo Matrix.
Nella prima parte, sull’impegno del Governo, interverranno: Maurizio Martina,
Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Beatrice Lorenzin, Ministro
della Salute; Ivan Scalfarotto, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo
Economico.
Nella seconda, dedicata a Food&Beverage e Ict, interverranno: Michiel Bakker,
Google Food Director; Douglas E. Baker, Vice President Industry Relations Fmi‐
Food Marketing Inst.
Ultimo aggiornamento: 09/05/16
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A Cibus le sfide per l'alimentazione del pianeta
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Scienza e Tecnologia - Al Salone internazionale dell'alimentazione sarà ospitata
la seconda edizione del World Food Research and Innovation Forum - A Cibus le
sfide per l'alimentazione del pianeta
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Parma Cibus 2016, la fiera dell'alimentazione promuove il binomio cibo-salute
La manifestazione d? spazio a culture e tradizioni diverse, tutte con un occhio di riguardo per il mangiare bene e
per un approccio etico alla tavola
Business People - 5 ore fa
Cibus, anche negli alimentari cambia il modo degli italiani di fare la spesa: aumenta
la fiducia nel "porta a porta"
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Lo rende noto, in occasione di Cibus, il salone internazionale dell'alimentazione in programma a Parma dal 9 al
12 aprile, Univendita (Unione italiana vendita diretta), che annovera fra le sue ...
Meteo Web - 5 ore fa
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Alimenti: domani ha inizio la nuova edizione di Cibus a Parma
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Tutto ? pronto a Parma, nel cuore della Food Valley italiana , per la nuova edizione di Cibus, il Salone
internazionale dell'alimentazione , organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare . Domani sar? inaugurato dal
ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina , per pro seguire ...
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Meteo Web - 23 ore fa
spalmabile, monodose, miscelato: l'arcimboldo del gusto che verr
Un migliaia di novit? di prodotto a Cibus la pi? grande fiera dell'alimentazione dal 9 maggio a Parma: tante
indicazioni su come sta cambiando il mangiare ( e...
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Repubblica.it > Cronaca - 8-5-2016
cibus a parma: le novit? per l'edizione 2016
Altre città
? stato presentato a Milano il programma completo di Cibus 2016 , la 18^ edizione del Salone internazionale
dell'alimentazione, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare, che si terr? dal 9 al 12 maggio. Anche
quest'anno sono previsti numeri da ...
Via dei Gourmet - 22-4-2016
Un salone internazionale dell'alimentazione, termometro...
Un salone internazionale dell'alimentazione, termometro importante per verificare le tendenze del comparto
alimentare, dopo un avvio nel 2016 non proprio esaltante per la produzione,...
Radio 24 - Notizie - 20-4-2016
il consorzio gorgonzola a cibus 2016 insieme agli chef novaresi
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Ci sar? anche il Consorzio Gorgonzola all'edizione 2016 di Cibus, il salone internazionale dell'alimentazione che
si svolge a Parma dal 9 al 12 maggio di quest'anno.L'ente
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NovaraToday - 20-4-2016
i cereali nell'antica roma
... Triticum dicoccum _ Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) lo considerava primus antiquo...Latio cibus . ... Base
dell'alimentazione di Latini, Etruschi e Romani, il farro pu? essere considerato a ragione il ...
Realtà o Fantasia ?! - 13-4-2016
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Home > Food > Fondazione Barilla e il principio della doppia piramide alimentare
Lunedì, 9 maggio 2016 - 17:12:00
In vetrina
Fondazione Barilla e il principio della
doppia piramide alimentare
Infinity pool: le 10 piscine a
sfioro più belle del mondo. FOTO
modelli alimentari basati sui principi della doppia piramide
Error processing SSI file
Di @Andrea_Radic
FONDAZIONE BCFN:
AGRICOLTURA E
ALIMENTAZIONE VERSO UN
SISTEMA SEMPRE PIÙ
ORIENTATO ALLA
SOSTENIBILITÀ
Intervenuta oggi, a Parma, durante il World Food Research and Innovation Forum, la
Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition ha ribadito l’importanza di puntare su modelli
alimentari basati sui principi della doppia piramide per salvare allo stesso tempo la salute
dell’uomo e del pianeta.
La deforestazione tropicale legata all’espansione di nuove terre agricole produce emissioni pari
a 3,6 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Ed è proprio l’agricoltura l’attività umana ad avere un
impatto senza precedenti sulle emissioni di gas serra, con circa 6,2 miliardi di tonnellate di CO2
equivalenti, confermandosi come il primo settore per emissioni di gas serra prima di energia e
trasporti. Ma l’agricoltura è anche il primo fattore di sfruttamento della superficie globale delle
terre emerse: quasi il 40% della superficie terrestre, infatti, è sottoposto alle attività agricole e
zootecniche e per l’irrigazione dei campi coltivati si impiega il 70% di acqua dolce a livello
mondiale, causando la più grande perdita di biodiversità. È la fotografia scattata dalla
Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition che è intervenuta oggi, durante il World Food
Research and Innovation Forum, per lanciare sfide e proporre soluzioni concrete per
raggiungere un sistema sostenibile per la salute dell’uomo e del pianeta. Un percorso lungo,
che passa dall’Expo appena concluso agli ambiziosi obiettivi fissati nella Conferenza di Parigi,
COP21, per affrontare i 3 grandi paradossi dell’attuale sistema agroalimentare.
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“Dobbiamo ricollegare la produzione agricola primaria con il sistema alimentare. Bisogna
ritornare al valore vero del cibo che non può essere solo rappresentato dal valore di mercato,
ma deve includere i costi o benefici delle esternalità ambientali. Ad esempio il valore di una
produzione sostenibile che non impatta sulle risorse del Pianeta oppure il valore nutrizionale
del cibo devono essere remunerato lungo tutta la supply chain” ha dichiarato Riccardo Valentini
membro dell’Advisory Board della Fondazione BCFN e Professore di Ecologia Forestale
all’Università della Tuscia.
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L’impatto maggiore sull’ambiente, infatti, deriva da quello che mangiamo e che mettiamo
ogni giorno nel piatto. E se consideriamo solo le emissioni di gas serra, è il cibo a dare il
contributo maggiore al cambiamento climatico con un impatto che incide del 31% sul totale,
superando il riscaldamento (23,6%) e i trasporti (18,5%)[1]. Particolarmente rilevante è il
consumo di carne, responsabile del 12% delle emissioni totali, mentre i prodotti lattiero-caseari
contribuiscono per il 5%. Limitando il consumo di proteine animali a sole due volte alla
settimana (rispetto ad un consumo giornaliero) e facendo spazio a cereali e legumi, si possono
World food research
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09-05-2016
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risparmiare fino a 2.300 g di CO2 al giorno. Si parla di una riduzione di emissioni di CO2 all’anno
per persona di 750 kg, come percorrere 5.600 km con un’auto di media cilindrata, pari a un
viaggio a/r da Milano a Mosca.
Inoltre, dal 1990 a oggi, le emissioni di gas serra derivanti dall’agricoltura sono aumentate del
20% e raddoppiate dal 1960. Le nostre scelte alimentari hanno, dunque, un ruolo fondamentale
nella salvaguardia del nostro pianeta. Ecco, allora, che l’adozione della doppia piramide
alimentare e ambientale – un modello che promuove la Dieta Mediterranea e ne dimostra i
benefici per la salute dell’uomo e dell’ambiente – diventa uno dei primi passi da compiere in
cammino per la salvaguardia del pianeta e della salute.
Ma il tema dell’alimentazione non può prescindere da quello della sostenibilità. In quest’ottica, il
primo problema da affrontare è quello della tutela del “suolo”. Secondo la FAO (Food and
Agriculture Organization), il 25% dei suoli del pianeta è gravemente danneggiato e solo il 10%
mostra qualche cenno di miglioramento. Solo negli ultimi 40 è diventato improduttivo il 30% dei
terreni coltivabili. Eppure, soluzioni semplici come aumentare la varietà delle colture, invece di
concentrarsi solo su soia e mais, contribuirebbe a ripristinare i nutrienti nei terreni e aiutare gli
agricoltori di aziende grandi e piccole a ottenere più resa per ettaro. C’è poi da considerare che,
tra meno di 10 anni, nel 2025, 3 milioni di persone non avranno acqua potabile eppure, oggi, il
70% di acqua dolce viene destinata alla produzione agricola e a quella di cibo. Attività,
quest’ultima, che impatta per il 23% delle emissioni di gas serra totali.
Risulta fondamentale, quindi, accrescere le forme di agricoltura maggiormente sostenibili e
capaci di coniugare efficacemente volumi di produzione, qualità del prodotto e sostenibilità
ambientale, economica e sociale migliorando l’efficienza dell’utilizzo e la conservazione delle
risorse naturali, proponendo un’agricoltura che protegga e migliori l’equità e la qualità del
benessere sociale nelle zone rurali e implementare l’azione politica responsabile ed efficiente ai
fini della sostenibilità del sistema agroalimentare.
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Canada, incendio rallenta ma
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Cibus 2016: Olio Dante a Parma: pronti a
raccogliere le nuove sfide dell’agroalimentare
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Cibus 2016: Olio Dante a
Parma: pronti a raccogliere le
nuove sfide dell’agroalimentare
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Floriana Cutini
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2016, CIBUS, Dante, olio
(AGENPARL) – Roma, 09 mag 2016 – “L’agroalimentare come asse centrale nello
sviluppo del paese e del sistema italia”. Con queste parole il Ministro delle Politiche
Agricole, Maurizio Martina ha aperto il Cibus 2016, il Salone Internazionale
dell’Alimentazione organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare, che ha aperto i
battenti oggi nella città emiliana e che proseguirà fino al 12 maggio. Alla cerimonia di
inaugurazione, presente l’azienda sannita Olio Dante SpA, una delle eccellenze
alimentari che sta animando i padiglioni della manifestazione.
“Accogliamo con entusiasmo il messaggio del Ministro Martina ed accettiamo la sfida. La
nostra azienda è infatti pronta a penetrare i mercati esteri in cui i consumi di olio sono
significativi. I cambi manageriali avvenuti in azienda sono proprio volti a cogliere tutte
le opportunità che i processi di internazionalizzazione ci forniranno”, spiega Mauro
Tosini, Direttore Commerciale di Olio Dante SpA. Tra i nuovi volti della rinnovata
governance anche il Consigliere di Amministrazione Giovanni Diana, nominato nel CDA
dell’azienda dal Fondo Trinity, che è stto presentato dal Presidente Mataluni al Ministro
Martina.
Il Fondo internazionale “Trinity Investments” ha infatti deciso di investire 20 milioni di
euro nell’industria olearia campana, condividendo il nuovo piano industriale, focalizzato
sulla penetrazione nel mercato americano e sul rafforzamento del brand in Oceania e nei
mercati orientali, dove Dante è presente da tempo.
Alla cerimonia anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha avuto modo di
colloquiare con Biagio Mataluni sull’importanza di una dieta corretta e dei prodotti
cosiddetti “nutraceutici”, come l’Olio Extravergine di Oliva Dante ConDisano, arricchito
con vitamina D.
Federalimentare: dal Made in Italy al
Made in Future, il cambiamento non
puo’ attendere
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maggio 2016 Città dell’Altra
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Sulla scia del dopo Expo, i numeri di questa 18esima edizione di Cibus sono da record
con una esposizione che copre tutti i settori tradizionali del comparto e tutte le nuove
tendenze dell’offerta alimentare: 3 mila espositori (+11% rispetto alla precedente
edizione) su un’area di 130mila metri quadri; 70mila visitatori attesi, di cui 15mila
dall’estero; 2mila top buyer da ogni continente. In concomitanza con l’evento fieristico
si terranno il “World Food Research and Innovation Forum” e l’assemblea annuale di
Federalimentare.
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Agroalimentare:
E.Romagna, sfida per
cibo sicuro e sostenibile
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(AGI) - Parma, 9 mag. - "Puntiamo su un'agricoltura innovativa, e lo facciamo destinando
al Piano di sviluppo rurale oltre la meta' dei 2,5 miliardi di fondi europei disponibili per
l'Emilia-Romagna fino al 2020. Ma lo facciamo anche in un'ottica di cooperazione
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strategica, e non semplicemente solidaristica, con altri Paesi del mondo, tra cui la Cina,
dove nel Guandong abbiamo firmato un'intesa che al primo posto mette proprio la
sicurezza alimentare": lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano
Bonaccini, nella seconda edizione del World Food Research and Innovation Forum- il
forum internazionale sulla ricerca agroalimentare promosso con il conributo di Aster,
debuttato ad Expo - che apre a Parma la diciottesima edizione di Cibus, il Salone
Internazionale dell'alimentazione. Per il futuro, l'Emilia Romagna guarda a nuovi
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mercati, ma anche a nuovi partner, intenzionata ad aprire un canale con l'Africa e a
riattivarlo con il Sudamerica. Al dibattito con Bonaccini hanno partecipato il ministro
Asta record per 'Him', l'Hitler di
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delle Politiche agricole Maurizio Martina, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti e alcuni
dei massimi esperti della ricerca internazionale, a partire da Sanjaya Rajaram, vincitore
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nel 2014 del World Food Prize, il Nobel del cibo. (AGI)
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La benedizione di Francesco alla
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A New York in vendita lo scandaloso
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09 MAGGIO 2016 - 9.34
Al via oggi, a Parma, la 18esima edizione di
Cibus
FIERE
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Parma – In scena, da oggi fino a giovedì 12 maggio, la rassegna dell’alimentare: Cibus.
Giunto alla sua 18esima edizione, il salone internazionale conta 3mila espositori (+11%
rispetto al 2014) distribuiti su 130mila metri quadri, oltre mille novità di prodotto e 70mila
visitatori attesi (15mila dall’estero). Fra i numerosi appuntamenti previsti dal calendario, alle
ore 12.00 di oggi si tiene il convegno di apertura con il taglio del nastro, alla presenza dei
ministri Maurizio Martina (Politiche Agricole) e Beatrice Lorenzin (Salute); di Ivan Scalfarotto,
sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico; di Luigi Scordamaglia, presidente di
Federalimentare; di Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere Parma, e di Stefano
Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna. Alle ore 10.00, invece, il “World Food Research
and Innovation Forum”, organizzato dalla Regione Emilia Romagna con il patrocinio della
Comunità Europea, in collaborazione con Cibus e Federalimentare. Mentre alle 14,
l’incontro “Made in Future – Il food and beverage italiano tra tradizione e innovazione”, a
cura di Federalimentare.
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(ANSA) - Rome, May 9 - The Barilla Center for Food & Nutrition
(BCFN) outlined agriculture's many contributions to the environmental
problems the world faces and presented its proposals for a system
that is sustainable for humankind and the planet at the World Food
Research and Innovation Forum. The BCFN Foundation, an
independent food think tank created by Barilla, pointed out that tropical
deforestation linked to the expansion of farmland produced the
equivalent of 3.6 billion tonnes of carbon dioxide emissions each year.
It said that agriculture is having an unprecedented impact in terms of
greenhouse-gas emissions, with the equivalent of around 6.2 billion
tonnes of CO2 emissions, to maintain its position as the top
greenhouse gas-emitter ahead of the energy and transport sectors.
Agriculture is also top when it comes to how land is used - almost 40%
of global land surface area is taken up by agricultural and livestock
activities and 70% of global freshwater is used to irrigate crops,
leading to a big loss in biodiversity. "We have to reconnect primary
agricultural production to the food system," said Riccardo Valentini, a
member of the BCFN Foundation's advisory board and professor of
forest ecology at Italy's Tuscia University (Università della Tuscia).
"It's necessary to return to the real value of food, which cannot only
be represented by market value, but must also include the costs and
benefits of environmental externalities. "For example, the value of
sustainable production that does not have an impact on the planet's
resources and the nutritional value of the food must be remunerated all
along the supply chain". Indeed, the BCFN highlights that our greatest
impact on the environment stems from what we eat and put on our
plates every day. If one only considers greenhouse-gas emissions,
food makes the biggest contribution to climate change, accounting for
31% of the total, more than heating (23.6%) and transport (18.5%).
Meat consumption is especially significant as it is responsible for
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12% of total emissions, while milk-dairy products contribute 5%.
Limiting the consumption of animal protein to twice a week (rather than
daily consumption) and making more room for cereals and legumes
could save up to 2,300 grams of CO2 a day. That would be a 750 kilo
annual reduction in CO2 emissions per person, the equivalent of a
5,600km journey in a medium-sized car, or a trip from Milan to
Moscow and back. Furthermore, greenhouse-gas emissions from
farming have increased by 20% since 1990 and they have doubled
since 1960. Therefore, our food choices have a fundamental role in
safeguarding our planet, the BCFN says. Therefore, the adoption of the
BCFN's double food and environment pyramid - a model promoting the
Mediterranean diet, demonstrating its benefits for the health of mankind
and the environment - should be one of the first steps in the path
towards safeguarding the planet and human health. But the issue of
food and diet cannot be separated from that of sustainability. With this
in mind, the first problem to address is that of protecting soil.
According to the United Nations Food and Agriculture Organization
(FAO), 25% of the world's soil is seriously damaged and only 10%
shows some sign of improvement. In the last 40 years alone, 30% of
farmland has become infertile. Yet simple solutions like increasing the
variety of crops, instead of concentrating solely on soy and maize,
would contribute to restoring nutrients in the soil and help farmers for
big and small companies to obtain higher yields per hectare, the BCFN
says. It should be considered that in less than 10 years' time, by 2025,
three million people will not have drinking water while today, 70% of
fresh water is destined for agricultural and food production. The latter
of those accounts for 23% of total greenhouse gas emissions.
The BCFN says, therefore, that it is fundamentally important to grow
the most sustainable forms of agriculture that are capable of effectively
combining production volumes, product quality and environmental,
economic and social sustainability, improving the efficiency of the use
and conservation of natural resources.
It is also necessary to propose a model of agriculture that
safeguards and improves fairness and the quality of social wellbeing in
rural areas and implement responsible, effective policies for the
sustainability of the agro-food system, the BCFN says.
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Cibus: 2/o World Food Research and innovation forum
Cibus: 2/o World Food Research and innovation forum
Al confronto ministro Martina con vertici di Regione e Comune
Redazione ANSA PARMA 09 maggio 2016 13:37
(ANSA) - PARMA, 9 MAG - Nell'apertura a Parma della diciottesima edizione di Cibus,
il salone internazionale dell'alimentazione, la Regione Emilia-Romagna ha rilanciato il
proprio impegno su temi di importanza strategica per il futuro del pianeta, a partire
dall'accesso al cibo sicuro e in quantità sufficiente per tutti. Varata la seconda edizione
del World Food Research and Innovation Forum, il forum internazionale sulla ricerca, la
sostenibilità e la sicurezza nel settore agroalimentare promosso dalla Regione con il
contributo di Aster, consorzio per l'innovazione e la ricerca industriale. Il confronto, che
nella mattinata inaugurale ha ospitato il ministro delle Politiche agricole Maurizio
Martina, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il sindaco
di Parma, Federico Pizzarotti, chiama a raccolta alcuni dei massimi esperti della
ricerca internazionale, a partire da Sanjaya Rajaram, vincitore nel 2014 del World Food
Prize, il Nobel del cibo. La sfida è quella di ripensare l'organizzazione della produzione
agricola puntando su innovazione e tecnologia.
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Settori in cui l'Emilia-Romagna è chiamata a giocare un ruolo di primo piano, per la
qualità del suo sistema agroalimentare, l'eccellenza e la distintività dei prodotti, la
capacità di competere sui mercati internazionali, la rete dei centri di ricerca e
università e l'attenzione che da sempre dedica agli aspetti del lavoro.
Fiere e Eventi
Cibus: 2/o World Food Research and
innovation forum
Ortofrutta
Accordo MipaafAbi per
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Istituzioni
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64% delle acque di
fiumi e laghi
Mondo Agricolo
Cibus:500 italiani a
giorno fanno
spesa con
personal shopper
In breve
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''Dopo il debutto ad Expo Milano 2015 - ha sottolineato il presidente della Regione,
Stefano Bonaccini - questo secondo appuntamento del Forum è una grande occasione
per fare rete e per dare risposte concrete alle sfide che ci attendono, prima fra tutte
quella di sfamare, garantendo al tempo stesso la sicurezza alimentare e la sostenibilità
ambientale, nove miliardi di persone nei prossimi decenni. Puntiamo su un'agricoltura
innovativa, e lo facciamo destinando al Piano di sviluppo rurale oltre la metà dei 2,5
miliardi di fondi europei disponibili per l'Emilia-Romagna fino al 2020. Ma lo facciamo
anche in un'ottica di cooperazione strategica, e non semplicemente solidaristica, con
altri Paesi del mondo, tra cui la Cina, dove nel Guandong abbiamo firmato un'intesa
che al primo posto mette proprio la sicurezza alimentare. Per il futuro guardiamo a
nuovi mercati, ma anche a nuovi partner: vogliamo aprire un canale con l'Africa e
riattivarlo con il Sudamerica, mettendo a disposizione il nostro patrimonio di
esperienze sull'agricoltura sostenibile, in grado di soddisfare esigenze produttive e
preservare al tempo stesso le risorse ambientali''.
World food research
Codice abbonamento:
Sono presenti al Forum anche i rappresentanti della Commissione Europea, di World
Bank, Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura), Efsa
(Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), Fda Usa (Food and Drug
Administration), Fda China (China Food and Drug Administration), Unido
(Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale), Ifad (Fondo
internazionale per lo sviluppo agricolo), Bei (Banca Europea per gli Investimenti), Eit
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(Istituto Europeo per l'Innovazione e la Tecnologia), Jrc (Joint Research Centre), Cgiar
(Consultative Group on International Agricultural Research), Caas (Accademia cinese
delle scienze agricole). Completano il panel dei relatori rappresentanti di multinazionali
italiane ed estere (Barilla, Nestlè, Unilever, Granarolo, Google).
Il convegno si articola in tre sessioni. Le strategie europee per la ricerca e
l'innovazione alimentare nel settore dell'agricoltura e della bio-economia; gli scenari e i
progetti delle imprese sull'alimentazione; la finanza alimentare, tra le novità di questa
edizione, tema più che mai attuale in un contesto globale dominato dalle grandi
multinazionali, che vede troppo spesso il cibo ridotto a mera commodity. Da qui la
necessità di definire nuovi strumenti di finanziamento per lo sviluppo delle piccole
comunità rurali del sud del mondo.
(ANSA).
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Fondazione Bcfn, agricoltura e cibo puntino a sostenibilità
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Fondazione Bcfn, agricoltura e cibo puntino a
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Barilla Center for Food & Nutrition, 'doppia piramide' dà benefici
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ROMA - La deforestazione tropicale legata all'espansione di nuove terre agricole
gas serra, con circa 6,2 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti, confermandosi come
il primo settore per emissioni di gas serra prima di energia e trasporti. Ma l'agricoltura
è anche il primo fattore di sfruttamento della superficie globale delle terre emerse:
quasi il 40% della superficie terrestre, infatti, è sottoposto alle attività agricole e
zootecniche e per l'irrigazione dei campi coltivati si impiega il 70% di acqua dolce a
livello mondiale, causando la più grande perdita di biodiversità. È la fotografia scattata
dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition che è intervenuta durante il World
Food Research and Innovation Forum con proposte per raggiungere un sistema
sostenibile per la salute dell'uomo e del pianeta. Cibus: 2/o World Food Research and
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Accordo MipaafAbi per
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Ispra, pesticidi nel
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produce emissioni pari a 3,6 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno. Ed è proprio
l'agricoltura l'attività umana ad avere un impatto senza precedenti sulle emissioni di
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"Dobbiamo ricollegare la produzione agricola primaria con il sistema alimentare.
Bisogna ritornare al valore vero del cibo che non può essere solo rappresentato dal
valore di mercato, ma deve includere i costi o benefici delle esternalità ambientali. Ad
esempio il valore di una produzione sostenibile che non impatta sulle risorse del
Pianeta oppure il valore nutrizionale del cibo devono essere remunerato lungo tutta la
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supplychain" - ha dichiarato Riccardo Valentini, membro dell'Advisory Board della
Fondazione Bcfn e professore di Ecologia forestale all'Università della Tuscia.
L'impatto maggiore sull'ambiente, infatti - sottolinea Bcfn - deriva da quello che
mangiamo e che mettiamo ogni giorno nel piatto. E se consideriamo solo le emissioni
di gas serra, è il cibo a dare il contributo maggiore al cambiamento climatico con un
impatto che incide del 31% sul totale, superando il riscaldamento (23,6%) e i trasporti
(18,5%). Particolarmente rilevante è il consumo di carne, responsabile del 12% delle
emissioni totali, mentre i prodotti lattiero-caseari contribuiscono per il 5%. Limitando il
consumo di proteine animali a sole due volte alla settimana (rispetto ad un consumo
giornaliero) e facendo spazio a cereali e legumi, si possono risparmiare fino a 2.300 g
di CO2 al giorno. Si parla di una riduzione di emissioni di CO2 all'anno per persona di
750 kg, come percorrere 5.600 km con un'auto di media cilindrata, pari a un viaggio a/r
da Milano a Mosca.
Inoltre, dal 1990 a oggi, le emissioni di gas serra derivanti dall'agricoltura sono
aumentate del 20% e raddoppiate dal 1960. Le nostre scelte alimentari hanno, dunque,
un ruolo fondamentale nella salvaguardia del nostro pianeta - osserva Bcfn - Ecco,
allora, che l'adozione della doppia piramide alimentare e ambientale - un modello che
promuove la Dieta Mediterranea e ne dimostra i benefici per la salute dell'uomo e
dell'ambiente - diventa uno dei primi passi da compiere in cammino per la
salvaguardia del pianeta e della salute.
Ma il tema dell'alimentazione non può prescindere da quello della sostenibilità. In
quest'ottica, il primo problema da affrontare è quello della tutela del suolo. Secondo la
Fao (Food and Agriculture Organization), il 25% dei suoli del pianeta è gravemente
danneggiato e solo il 10% mostra qualche cenno di miglioramento. Solo negli ultimi 40
anni è diventato improduttivo il 30% dei terreni coltivabili. Eppure - osserva Bcfn -,
soluzioni semplici come aumentare la varietà delle colture, invece di concentrarsi solo
su soia e mais, contribuirebbe a ripristinare i nutrienti nei terreni e aiutare gli agricoltori
di aziende grandi e piccole a ottenere più resa per ettaro. C'è poi da considerare che,
tra meno di 10 anni, nel 2025, 3 milioni di persone non avranno acqua potabile eppure,
oggi, il 70% di acqua dolce viene destinata alla produzione agricola e a quella di cibo.
Attività, quest'ultima, che impatta per il 23% delle emissioni di gas serra totali. Risulta fondamentale, quindi - conclude Bcfn - accrescere le forme di agricoltura
maggiormente sostenibili e capaci di coniugare efficacemente volumi di produzione,
qualità del prodotto e sostenibilità ambientale, economica e sociale migliorando
l'efficienza dell'utilizzo e la conservazione delle risorse naturali, proponendo
un'agricoltura che protegga e migliori l'equità e la qualità del benessere sociale nelle
zone rurali e implementare l'azione politica responsabile ed efficiente ai fini della
sostenibilità del sistema agroalimentare.
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12 maggio. Alla cerimonia di inaugurazione, presente l’azienda sannita Olio Dante SpA,
una delle eccellenze alimentari che sta animando i padiglioni della manifestazione.
“Accogliamo con entusiasmo il messaggio del ministro Martina ed accettiamo la sfida.
La nostra azienda è infatti pronta a penetrare i mercati esteri in cui i consumi di olio sono
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Napoli, concludendo il
tour “Tullio De Piscopo &
Friends-Ritmo e Passione”
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opportunità che i processi di internazionalizzazione ci forniranno”, spiega Mauro Tosini,
direttore commerciale di Olio Dante SpA. Tra i nuovi volti della rinnovata governance
anche il consigliere di amministrazione Giovanni Diana, nominato nel Cda dell’azienda
dal Fondo Trinity, che è stato presentato dal presidente Biagio Mataluni al Ministro
Martina. Il Fondo internazionale “Trinity Investments” ha infatti deciso di investire 20
milioni di euro nell’industria olearia campana, condividendo il nuovo piano industriale,
focalizzato sulla penetrazione nel mercato americano e sul rafforzamento del brand in
Oceania e nei mercati orientali, dove Dante è presente da tempo. Alla cerimonia anche il
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha avuto modo di colloquiare con Biagio
Mataluni sull’importanza di una dieta corretta e dei prodotti cosiddetti “nutraceutici”, come
l’Olio Extravergine di Oliva Dante ConDisano, arricchito con vitamina D. Sulla scia del
dopo Expo, i numeri di questa 18esima edizione di Cibus sono da record con una
esposizione che copre tutti i settori tradizionali del comparto e tutte le nuove tendenze
dell’offerta alimentare: 3 mila espositori (più 11 per cento rispetto alla precedente
edizione) su un’area di 130mila metri quadri; 70mila visitatori attesi, di cui 15mila
dall’estero; 2mila top buyer da ogni continente. In concomitanza con l’evento fieristico si
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L'ENEA partecipa all'organizzazione della seconda edizione del World Food Research and Innovation Forum (Parma, 9 e 10
maggio 2016), evento ufficiale di apertura di Cibus 2016, il 18° Salone Internazionale dell'alimentazione. Il progetto ha
l’obiettivo di promuovere una piattaforma permanente e un evento internazionale biennale dedicato ai temi della ricerca,
della sostenibilità, della sicurezza nel settore agroalimentare e delle sfide per il futuro dell’alimentazione del pianeta, che
rappresentano un punto di riferimento per gli stakeholder globali nella ricerca, nell’industria, nel governo e nella finanza.
Si tratta di un progetto ambizioso iniziato nel 2014 attraverso un percorso di eventi internazionali
culminato nella conferenza dello scorso 22-23 settembre realizzata nel contesto di EXPO Milano 2015.
Il World Food Research and Innovation Forum porta sulla scena mondiale un modello di
elaborazione e confronto innovativo su argomenti di grande interesse europeo ed
internazionale nel campo dell’alimentazione. Il Forum attrae attori mondiali nei settori della
ricerca e della sicurezza alimentare per creare una piattaforma di esperti internazionali
chiamati ad elaborare strategie globali di sviluppo del settore agroalimentare e strategie a
favore della ricerca, politiche per la sostenibilità, la sicurezza e la qualità in campo
agroalimentare, a sostegno della competitività delle imprese, a supporto dei governi, della
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6.2 billion tonnes of CO2 emissions, to maintain its position as the top
greenhouse gas-emitter ahead of the energy and transport sectors.
Agriculture is also top when it comes to how land is used - almost 40% of
global land surface area is taken up by agricultural and livestock activities
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firmare il patto per il Sud
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and 70% of global freshwater is used to irrigate crops, leading to a big loss
in biodiversity. "We have to reconnect primary agricultural production to the
food system," said Riccardo Valentini, a member of the BCFN Foundation's
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advisory board and professor of forest ecology at Italy's Tuscia University
(Università della Tuscia). "It's necessary to return to the real value of food,
which cannot only be represented by market value, but must also include
the costs and benefits of environmental externalities. "For example, the
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value of sustainable production that does not have an impact on the
planet's resources and the nutritional value of the food must be
remunerated all along the supply chain". Indeed, the BCFN highlights that
our greatest impact on the environment stems from what we eat and put on
our plates every day. If one only considers greenhouse-gas emissions, food
makes the biggest contribution to climate change, accounting for 31% of the
total, more than heating (23.6%) and transport (18.5%). Meat consumption
is especially significant as it is responsible for 12% of total emissions, while
milk-dairy products contribute 5%. Limiting the consumption of animal
protein to twice a week (rather than daily consumption) and making more
room for cereals and legumes could save up to 2,300 grams of CO2 a day.
That would be a 750 kilo annual reduction in CO2 emissions per person, the
equivalent of a 5,600km journey in a medium-sized car, or a trip from Milan
to Moscow and back. Furthermore, greenhouse-gas emissions from farming
have increased by 20% since 1990 and they have doubled since 1960.
Therefore, our food choices have a fundamental role in safeguarding our
planet, the BCFN says. Therefore, the adoption of the BCFN's double food
and environment pyramid - a model promoting the Mediterranean diet,
demonstrating its benefits for the health of mankind and the environment should be one of the first steps in the path towards safeguarding the planet
and human health. But the issue of food and diet cannot be separated from
that of sustainability. With this in mind, the first problem to address is that of
protecting soil. According to the United Nations Food and Agriculture
Organization (FAO), 25% of the world's soil is seriously damaged and only
10% shows some sign of improvement. In the last 40 years alone, 30% of
farmland has become infertile. Yet simple solutions like increasing the
variety of crops, instead of concentrating solely on soy and maize, would
contribute to restoring nutrients in the soil and help farmers for big and
small companies to obtain higher yields per hectare, the BCFN says. It
should be considered that in less than 10 years' time, by 2025, three million
people will not have drinking water while today, 70% of fresh water is
destined for agricultural and food production. The latter of those accounts
for 23% of total greenhouse gas emissions. The BCFN says, therefore, that
it is fundamentally important to grow the most sustainable forms of
agriculture that are capable of effectively combining production volumes,
product quality and environmental, economic and social sustainability,
improving the efficiency of the use and conservation of natural resources. It
is also necessary to propose a model of agriculture that safeguards and
improves fairness and the quality of social wellbeing in rural areas and
implement responsible, effective policies for the sustainability of the agrofood system, the BCFN says.
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Unesco: a Parma si incontrano Città Creative Gastronomia
Unesco: a Parma si incontrano Città Creative
Gastronomia
Per la prima volta Italia ospita meeting network.In giorni Cibus
Redazione ANSA ROMA 05 maggio 2016 13:51
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per carne, 'è sana
e indispensabile'
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(Iran), Shunde (Cina), Tsuruoka (Giappone), Tucson (Usa). Per Parma, che, prima nel
nostro Paese, è entrata a far parte di questo network l'11 dicembre 2015, si tratta di un
grande onore: per la prima volta, infatti, una città italiana ospita una rappresentanza
delle Città Creative Unesco della Gastronomia. Il meeting si svolgerà in coincidenza
con la 18/ma edizione di Cibus, il Salone Internazionale dell'Alimentazione - la più
importante manifestazione dedicata al food italiano a livello nazionale e internazionale e il World Food Research and Innovation Forum: un progetto lanciato dalla Regione
Emilia-Romagna in occasione di Expo 2015, con l'obiettivo di stimolare il dialogo e il
confronto sui temi della ricerca, della sostenibilità e della sicurezza nel settore
agroalimentare. La coincidenza sta a significare che la città ducale si sente
Camorra:
confiscato impero
clan da 80 mln a
Roma
In breve
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aiuta mangiare
prima il secondo
dei primi
Cibo e Salute
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piazza, dal 2000
chiuse oltre
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Mondo Agricolo
rappresentante della cultura dell'eccellenza gastronomica nazionale, regionale e locale,
la cultura che ha espresso la rete di sostegno della candidatura a Città Creativa
Unesco della Gastronomia.
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dei delegati di 13 delle Città Creative Unesco della gastronomia: Belém (Brasile),
Bergen (Norvegia), Chengdu (Cina), Dénia (Spagna), Gaziantep (Turchia), Jeonju
(Corea del Sud), Östersund (Svezia), Phuket (Thailandia), Popayán (Colombia), Rasht
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(ANSA) - ROMA, 5 MAG - Da domenica 8, per quattro giorni, Parma sarà il polo del
cibo a livello mondiale. Nella città emiliana, in contemporanea a Cibus, è atteso l'arrivo
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Per i delegati delle 13 città creative della Gastronomia il programma definito dal
Comune di Parma e dagli altri attori istituzionali ed economici del territorio prevede un
focus su prodotti tipici d'eccellenza come Parmigiano Reggiano Dop e Prosciutto di
Parma Dop, con visite a un caseificio di produzione del Re dei Formaggi e a un
prosciuttificio organizzate in collaborazione con i rispettivi Consorzi di Tutela, un tour in
Academia Barilla e ad Alma. Chiusura all'insegna di una sinfonia di sapori parmensi,
con la cena di gala di mercoledì 11 maggio, nel Ridotto del Teatro Regio.(ANSA).
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Città Creative
Unesco della
Gastronomia,
meeting mondiale
a Parma
Per la prima volta l’Italia ospita un incontro del network Unesco: 13 le città attese, dal Sudamerica
all’Estremo Oriente, passando per l’Europa
05 maggio 2016
a Parma
Da domenica 8 maggio, per quattro giorni, Parma sarà il polo di attenzione food
a livello mondiale. Nella città emiliana, infatti, è atteso l’arrivo dei delegati di 13
delle Città Creative Unesco della gastronomia: Belém (Brasile), Bergen
(Norvegia), Chengdu (Cina), Dénia (Spagna), Gaziantep (Turchia), Jeonju
(Corea del Sud), Östersund (Svezia), Phuket (Thailandia), Popayán (Colombia),
Rasht (Iran), Shunde (Cina), Tsuruoka (Giappone), Tucson (Usa).
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Teicmaibredeuei
di Margherita Musumeci
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Parma, prima nel nostro Paese, è entrata a far parte ufficialmente di questo
network l’11 dicembre 2015, sarà la prima città italiana a ospitare una
rappresentanza delle Città Creative Unesco della Gastronomia. Il meeting si
svolgerà in coincidenza con la 18a edizione di Cibus, il Salone Internazionale
dell’Alimentazione - la più importante manifestazione dedicata al food italiano a
livello nazionale e internazionale - e il World Food Research and Innovation
Forum: un progetto lanciato dalla Regione Emilia-Romagna in occasione di
Expo 2015, con l’obiettivo di stimolare il dialogo e il confronto sui temi della
ricerca, della sostenibilità e della sicurezza nel settore agroalimentare.
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L’arrivo a Parma dei delegati delle Città Creative Unesco della Gastronomia,
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che saranno affiancati da rappresentanti delle altre quattro città italiane iscritte al
network delle Città Creative (Roma, per il cinema; Bologna, per la musica;
Fabriano, per l’artigianato; Torino, per il design) e di Alba, che presenterà
quest’anno la sua candidatura per l’area Gastronomia, rientra nel programma dei
progetti, sia a livello internazionale che italiano, che la città ducale si è
impegnata a promuovere per confermare la sua affiliazione all’UNnesco.
Cesare Azzali, amministratore unico di Parma Alimentare e direttore Upi ha
sottolineato nel acorso della conferenza stampa il valore dell’asset food per
Parma: «Un valore che è prima di tutto economico: insieme, industria e
impiantistica alimentare totalizzano più di 1.800 aziende sul territorio, con un
numero complessivo di addetti che può essere stimato in oltre 23.100 unità. Il
fatturato dei due comparti è di oltre 10,1 miliardi di euro: l’export agro-industriale
incide per il 27%, con 2,77 miliardi di euro, e rappresenta il 44% dell’export
complessivo provinciale".
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Ma food è anche cultura, identità legata alle tradizioni e ai talenti di un territorio:
"Il cibo è sinonimo di convivialità e veicolo di relazione con culture lontane e
diverse dalle nostre: entrare nel network delle Città Creative UNESCO per la
Gastronomia, che accoglie realtà capaci di coniugare sviluppo sostenibile e
rispetto delle tradizioni nel settore alimentare, significa avere l’opportunità di
confrontarsi con modelli di eccellenza, condividere best practices, in un’ottica di
continuo miglioramento".
Condividi Per Fiere di Parma, alla conferenza stampa è intervenuta Marcella Pedroni,
segretario generale Fiere di Parma: "Per noi sarà un privilegio ospitare in visita
la delegazione delle Città Creative Unesco della Gastronomia. Un elemento di
accreditamento internazionale in più per Parma e per Cibus. Siamo certi che la
visita alla manifestazione sarà in grado di trasferire ai delegati il tratto unico che
la distingue e la caratterizza nel panorama competitivo internazionale: la
capacità di esporre e mostrare al mondo gli elementi caratteristici e distintivi del
sistema alimentare italiano, dei suoi territori e delle sue imprese. Un unicum a
livello internazionale".
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All'interno del programma,o lunedì 9 maggio alle 15,30, in municipio verrà
svelata la targa che suggella l’ingresso di Parma nel network delle Città Creative
Unesco della Gastronomia.
città creativa unesco gastronomia parma
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World food research
05 maggio 2016
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STARTUPITALIA.EU (WEB2)
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Bio e Green
Cibo sicuro e sostenibile: al World
Food Forum qualità e innovazione
Il 9 e 10 maggio molti gli speaker internazionali attesi per la manifestazione
all’Auditorium Niccolò Paganini. Lo scopo assicurare il dialogo tra industria, istituzioni e
organizzazioni internazionali in tema di alimentazione
Lara Martino
3 maggio 2016
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Dalla sicurezza alimentare alla sostenibiltà. Di questo si parlerà
il 9 e il 10 maggio all’evento del World Food Research and
Innovation Forum i n programma all’Auditorium Niccolò
Paganini di Parma. L’obiettivo è stabilire una relazione tra
istituzioni, mondo della ricerca e aziende per assicurare un
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diritto: adeguare la qualità del cibo ai bisogni nutrizionali.
Codice abbonamento:
L’eredità di Expo 2015
L’evento raccoglierà l’eredità di Expo 2015 e Cop 21, la
conferenza mondiale sul clima. Lo slogan dell’Esposizione
universale di Milano era stato proprio “Nutrire il pianeta.
World food research
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STARTUPITALIA.EU (WEB2)
Data
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Energia per la vita”. La piattaforma creata dal forum è
permanente. Ogni due anni assicura la discussione e il dibattito
per arrivare a definire un modello globale di eccellenza in tema
di alimentazione.
Gli speaker
All’evento del 9 e 10 maggio parteciperanno molti
rappresentanti del mondo della politica locale e nazionale: il
sindaco della città che ospiterà la manifestazione, Federico
Pizzarotti, Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia
Romagna e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina . Ma al
World Food research and Innovation Forum sono attesi anche
esponenti della politica europea e delle principali
organizzazioni internazionali: Christian Patermann che è stato
direttore della commissione europea per la biotecnologia ed è
considerarto il padre della bioeconomia, Paolo De Castro,
membro del Parlamento europeo, Andrea Sonnino, consulente
speciale della Fao e dell’Enea, l’ente italiano per le nuove
tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile, Roberto Ridol ,
direttore della Commissione europea per la crescita e lo
sviluppo sostenibile. Interverranno anche alcuni importanti
accademici italiani e internazionali come Fabio Fava
dell’Università di Bologna e Samuel Godefroy dell’Università
Laval del Québec. Offriranno temi di confronto anche ai molti
rappresentanti dell’industria alimentare che hanno deciso di
aderire alla manifestazione per guardare anche alla realtà dei
Codice abbonamento:
127080
paesi in via di sviluppo.
Le sessioni
La prima sessione dell’evento avrà come centro la ri essione
World food research
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28-04-2016
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E-R | Agricoltura e pesca | Notizie > 2016 > Aprile
World Food Research and Innovation Forum a Parma il 9 e 10 maggio
La seconda edizione del forum a Cibus 2016, il 18° salone internazionale dell'alimentazione.
Appuntamento a P a r m a, il 9 e 10 maggio (auditorium “Niccolò Paganini”), con la seconda edizione del World
Food Research and Innovation Forum che aprirà Cibus 2016, il salone internazionale dell'alimentazione.
Ad aprire i
lavori (pdf, 485.3 KB), dopo i saluti del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, interverrà il presidente
della Regione, Stefano Bonaccini. Tra i relatori: Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura e
Sviluppo rurale del Parlamento europeo e relatore permanente per Expo 2015, il ministro all'Agricoltura, Maurizio
Martina, e gli assessori regionali Simona Caselli (Agricoltura), Palma Costi (Attività produttive) e Patrizio Bianchi
(Università e formazione).
Il World Food Research and Innovation Forum è un progetto iniziato nel 2014 attraverso un percorso di eventi internazionali e culminato nella conferenza
dello scorso 2 2 - 2 3 s e t t e m b r e realizzata nel contesto di Expo Milano 2015.
L’obiettivo è promuovere una piattaforma permanente ed un evento internazionale biennale dedicato ai temi della ricerca, della sostenibilità, della
sicurezza nel settore agroalimentare e delle sfide per il futuro dell’alimentazione del pianeta, che rappresentano un punto di riferimento per gli
stakeholder globali nella ricerca, nell’industria, nel governo e nella finanza.
Per partecipare occorre iscriversi al portale web del Forum.
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Pubblicato il 28/04/2016 — ultima modifica 28/04/2016
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Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, [email protected], [email protected]
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26-04-2016
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DI FRANCO BECHIS
Roma, 26 apr. (AdnKronos) - La partecipazione di Granarolo alla 18a
edizione di 'Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione', si
supportare il processo di internazionalizzazione del Gruppo, iniziato
nel 2011.
Facendo leva sull’eccellenza del made in Italy e sul presidio dell’intera
filiera produttiva, la partecipazione di Granarolo a Cibus 2016, la più
Renzi rischia: i poteri forti sono
stufi del Giglietto magico
Sono due i messaggi arrivati a Matteo Renzi
dal Consiglio di Stato nel parere che ha fatto a
pezzi uno dei suoi fiori all’occhiello, il
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importante manifestazione dedicata al Food italiano a livello nazionale
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ed estero, che si svolgerà a Parma dal 9 al 12 maggio 2016, si pone
l’obiettivo di presentare l’intera gamma di prodotti al fine di accelerare
L'IMBECCATA
lo sviluppo del business sui mercati internazionali, sempre più
caratterizzati dalla ricerca di elevati standard di sicurezza, qualità e
genuinità dei prodotti alimentari made in Italy.
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