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sequenze rmn - Fermononrespiri
LE SEQUENZE ü Che cosa sono ü A cosa servono TR TE FA ü Come sono formate ETL ES Le sequenze sono l’insieme di impulsi di radiofrequenza (RF) ripetuti più volte durante un determinato intervallo di tempo. Queste si basano: Le sequenze su impulsi di RF su variazioni dei gradienti …controllano il contrasto delle immagini …determinano la localizzazione spaziale delle immagini Le sequenze d’impulso in RM si dividono in § Spin-Echo (SE) convenzionali § Inversion Recovery (IR) + STIR, SPIR,FLAIR § Gradient-Echo (GE) rapide § Fast o Turbo Spin-Echo (FSE o TSE) § Gradient-Echo Spin-Echo (GRASE) § Echo Planar Imaging (EPI) ultrarapide Le sequenze § Half Fourier Single Shot Spin-Echo (HASTE) Le sequenze SE La sequenza SE si ottiene con l’invio di un primo impulso di RF a 90° e con un secondo a 180°, che permette la registrazione dell’eco del segnale. Nella sequenza SE le variabili di maggiore importanza sono due… 1) il tempo di ripetizione (TR), che è l’intervallo di tempo tra l’inizio di una sequenza e l’inizio di una successiva; 2) il tempo di eco (TE), che è l’intervallo di tempo tra l’invio dell’impulso a 90° e la comparsa dell’eco. Le sequenze SE Con opportune variazioni dei parametri TR e TE è possibile ottenere sequenze SE T1-dipendenti DP-dipendenti T2-dipendenti ottenute con TR e TE brevi ottenute con TR lungo e TE breve ottenute con TR e TE lunghi Sostanza bianca Ý Grasso (TR/TE 530/15) Ý Liquor ß Le sequenze SE Sostanza bianca Û Grasso (TR/TE 2287/30 )Û Liquor Û Sostanza bianca ß Grasso (TR/TE 2287/100 ) ß Liquor Ý Le sequenze SE, in conclusione, permettono di ottenere un alto contrasto tissutale (fattore di vantaggio rispetto alle altre sequenze RM), ma risultano avere bassa suscettibilità magnetica e soprattutto tempi di acquisizione molto lunghi, che di conseguenza favoriscono artefatti legati a movimenti fisiologici del paziente (respiro, pulsazione cardiaca, flusso ematico, peristalsi, ecc.) e tempi di permanenza del paziente nel magnete particolarmente lunghi. Le sequenze SE Le sequenze IR La sequenza IR sono caratterizzate da un impulso preparatorio di inversione a 180° seguito dagli impulsi di eccitazione di una qualsiasi sequenza. Nella sequenza IR la variabile di maggiore importanza è il Tempo di Inversione (TI), che rappresenta l’intervallo che intercorre tra l’impulso preparatorio a 180° e l’inizio della sequenza (primo impulso a 90°). Nelle sequenze IR il TE è comunque breve, mentre il TR è molto più lungo rispetto alle sequenze SE T1-dipendenti. Le sequenze IR Selezionando opportunamente valori TI è possibile attenuare o sopprimere il segnale di un determinato tessuto. Per questo, è possibile distinguere diversi tipi di sequenze IR. Le più diffuse sono la Short-Tau IR (STIR) la Selective Partial IR (SPIR) Permette di annullare il segnale del grasso, quello di tessuti o liquidi biologici caratterizzati da un tempo di rilassamento T1 breve, nonché il mdc paramagnetico. Permette di annullare solo il segnale del grasso, utilizzando una presaturazione spettrale, e di conservare quello di molecole a T1 breve, come il mdc. Le sequenze IR la Fluid Attenuated IR (FLAIR) Permette di annullare il segnale del liquor cefalo-rachidiano. STIR La sequenza STIR è caratterizzata da un TI breve (100/200 msec), un TE breve e un TR lungo. Le sequenze IR SPIR Nella sequenza SPIR, per saturare il grasso, si utilizza una presaturazione selettiva. Risulta molto utile per studi pre e postcontrastografici. Le sequenze IR FLAIR Nella sequenza FLAIR il TI è molto lungo (1800/2500 msec), come anche il TE (120/200 msec) e il TR (anche di 10000/12000 msec). Le sequenze IR Le sequenze IR, in conclusione, presentano come grosso vantaggio un rilevante fattore diagnostico, riuscendo ad evidenziare lesioni che le tradizionali sequenze SE avrebbero potuto mascherare, ma anche un lungo tempo di acquisizione e una certa sensibilità ad ogni tipo di artefatto. Le sequenze IR Le sequenze GE La sequenza GE si ottiene con l’invio di un impulso di RF non più a 90°, ma con un angolo di deflessione o flip angle (FA) inferiore a 90°. Dopo l’impulso RF non viene applicato un impulso a 180°, ma viene attivato un gradiente (“eco di gradiente”) che determina l’eco del segnale. Con le sequenze GE è possibile realizzare una dipendenza T1, DP e T2 variando i valori di TR, TE e soprattutto del FA. una dipendenza T1 si ottiene con FA elevato (> 60°) e TE breve (~ 10 msec) una dipendenza T2 si ottiene con FA piccolo (< 40°) e TE lungo (~ 20 msec) Le sequenze GE Le sequenze GE presentano molteplici vantaggi, che le fanno preferire alle altre: - Ý rapidità (nell’esecuzione della sequenza); - Ý maneggevolezza (nell’uso di un gradiente rispetto agli impulsi RF); - ß cessione di energia (meno impulsi di RF); - acquisizioni con tecnica 2D/3D; - ß spessore di strato; - Ý segnale di flusso; - Ý suscettibilità magnetica (nella ricerca di depositi di emosiderina, calcio, ferro). Lo svantaggio delle sequenze GE è rappresentano dagli artefatti da suscettibilità magnetica, dovuti a protesi metalliche. Le sequenze GE La possibilità di acquisizioni molto rapide ha permesso di utilizzare le sequenze GE negli studi dinamici, come ad es. nelle CE Angio-RM… …sfruttando spessori di strato molto piccoli (anche di 0,5 mm) e acquisizioni con tecnica tridimensionale della durata di 20/30 sec. Le sequenze GE Inoltre nella sequenza GE, l’uso di TR bassi permette di incrementare il segnale del sangue che entra nello strato in esame provenendo da volumi non sottoposti a precedenti rilevamenti. Ciò è alla base dell’Angio-RM. Le sequenze GE Nelle sequenze GE l’alta suscettibilità magnetica determina • il rilevamento di depositi patologici di sostanze paramagnetiche; Le sequenze GE • l’aumento di artefatti legati alle disomogeneità di campo magnetico, dovuti a materiale metallico. Le sequenze FSE o TSE La sequenza TSE può essere considerata una sequenza SE multieco rapida basata principalmente su L’Echo Train Length (ETL) L’Echo-spacing (ES) Rappresenta il treno di echi, cioè il numero di echi generati nello stesso TR grazie a tanti impulsi a 180° successivi al prima impulso a 90°. Rappresenta tra gli echi. l’intervallo Variando adeguatamente l’ETL e l’ES è possibile ottenere delle modifiche importanti sul tempo di acquisizione e sulla semeiotica del segnale. Un Ý dell’ETL riduce: Un Ý dell’ETL incrementa: • il tempo d’esame. Il tempo di • la acquisizione di una TSE viene ridotto, rispetto alla SE, di n. volte in rapporto al numero di echi secondo la formula: • gli artefatti; Ta= TRxNEXxNPCF ETL • il numero delle scansioni eseguite per un determinato TR. Le sequenze TSE T2-dipendenza della sequenza per TR e TE comunque lunghi; • una cessione di energia al paziente rispetto convenzionali. alle SE Un Ý dell’ES riduce: Un Ý dell’ES incrementa: • il contrasto dell’immagine RM; • il tempo di acquisizione per strato; • il rapporto segnale/rumore (S/R); • il range del TE per un dato ETL; • il numero di strati per un determinato TR. • la suscettibilità magnetica; • gli artefatti. Le sequenze TSE Anche con le sequenze TSE è possibile ottenere diverse pesature, sempre variando i parametri ETL, ES nonché TR e TE T1-dipendenti Risultano utilizzate per poco 1) lo scarso guadagno di tempo rispetto alle SE convenzionali; 2) la sensibilità artefatti. Le sequenze TSE maggior agli DP-dipendenti T2-dipendenti Sono più sfruttate rispetto alle SE convenzionali per 1) il notevole guadagno di tempo; 2) una semeiotica del segnale molto simile a quella delle SE. Le sequenze GRASE La sequenza GRASE è una tecnica ibrida che ha caratteristiche sia della TSE sia della GE, riunendo i vantaggi di entrambe. combinazione SE (con RF a 180°) + GE (con applicazione di un FA) La sequenza GRASE presenta vantaggi molto importanti: Ý rapidità (simile alle GE); Ý contrasto tissutale (simile alle TSE); ß cessione di energia (simile alle GE); ß suscettibilità magnetica (simile alle TSE). Le sequenze EPI La sequenza EPI è una sequenza ultraveloce (~ 20 msec per ogni immagine), caratterizzata dall’acquisizione di un solo impulso nel tempo di un unico TR. La matrice viene acquisita con un unico TR (“single shot ecoplanar”) o con pochi TR ripetuti (“multishot”). E’ una tecnica definita anche “snap-shot”, poiché un’intera immagine è generata dopo un singolo impulso di RF. Può essere applicata a sequenze SE, GE, IR ed anche a tecniche con soppressione del grasso. SE EPI T2-dipendente GE EPI T1-dipendente con saturazione del grasso GE EPI T1-dipendente …a volte, tuttavia, si creano artefatti che possono distorcere le immagini. IR EPI Le sequenze EPI GE EPI T2-dipendent e SE EPI T2-dipendent e L’elevata velocità di esecuzione delle sequenze EPI a favorito moltissimo lo sviluppo di studi funzionali come la diffusione; la perfusione; l’attivazione corticale. Le sequenze EPI tuttavia presentano degli svantaggi da tenere in considerazione: Ý suscettibilità magnetica; Ý possibilità di artefatti (soprattutto su interfacce osso o aria/tessuti molli). Le sequenze EPI Le sequenze HASTE La sequenza HASTE presenta tempi di acquisizione maggiori (~ 1/2 sec per ogni immagine) rispetto all’EPI. Tecnicamente le sequenze HASTE sono ottenute con l’invio di un singolo impulso a 90° con successivo treno di impulsi RF a 180° e produzione di 128 echi. In questo modo viene acquisita poco più di metà matrice, mentre la restante parte necessaria per completare l’immagine è ottenuta mediante una ricostruzione Half-Fourier. Le caratteristiche delle immagini ottenute con sequenze HASTE sono molto simili a quelle delle sequenze TSE. Il vantaggio sta però in tempi di acquisizione molto bassi, con conseguente riduzione di possibili artefatti da movimento, soprattutto con pazienti poco collaboranti. Lo svantaggio più grosso, come nelle TSE, è dato dalla bassa suscettibilità magnetica. Le sequenze HASTE