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Igm Times - Istituto Gesù-Maria
Igm Times N°1 Novembre 2013 Giornalino IGM Times Pagina Ufficiale Laura Chimenti, giornalista e conduttrice del Tg1, insegna a scrivere un articolo Greccio, trionfa la gioia nonostante gli “Riportate sempre la realtà, sappiate attirare l’attenzione di chi legge” imprevisti Lezioni di giornalismo al liceo Il valore della cronaca scolastica di Leonardo Verna "La lettura del giornale è la preghiera mattutina dell'uomo moderno." Così scriveva nell'Ottocento il filosofo tedesco Friedrich Hegel, uno dei pilastri del pensiero occidentale. Ancora oggi, dopo quasi due secoli, non è cambiato il ruolo del quotidiano che, pur trovando in internet e nella televisione due agguerriti concorrenti, mantiene la sua centralità nella diffusione dell'informazione pubblica. Il fascino della carta stampata ha, infatti, finora resistito ai colpi dell'evoluzione tecnologica, e continuerà a farlo negli anni a venire: il piacere della lettura di un giornale è ormai talmente radicato nella nostra cultura da stare certi che esso seguiterà ad essere un protagonista attivo della vita di ogni cittadino. Ecco perché noi dell'Istituto Gesù-Maria non vogliamo essere da meno, e con la prima edizione di questo trimestrale scolastico intendiamo promuovere un giornalismo sano e serio, che si occupi di scuola e di attualità. Come studenti riteniamo fondamentale l'utilizzo di un giornalino per diffondere cultura e sapere, che sappia arrivare ai lettori in modo diretto e veritiero, senza celate finalità. Con tali intenzioni abbiamo fondato "IGM Times", sperando che abbia lunga vita. Il nome vuole essere un omaggio al "Times", uno fra i più antichi ed autorevoli giornali del pianeta, fondato nel 1785 da John Walter. Sono dunque orgoglioso di cominciare con voi questa nuova avventura. Buona lettura. La redazione dell’IGM Times in compagnia della giornalista Laura Chimenti e della prof.ssa La Rocca Laura Chimenti, giornalista e conduttrice del Tg1 delle 20, ha tenuto nell’auditorium dell’Istituto Gesù Maria una conferenza per gli allievi della redazione di Igm Times al fine di trasmettere utili consigli per la realizzazione del giornalino scolastico. segue a pag 2 In visita al Senato Un pomeriggio a Palazzo Madama I ragazzi del secondo e del terzo liceo classico si sono incontrati nel pomeriggio del 22 ottobre con la professoressa Ferri ed il preside Rocco De Maria per visitare il Senato ed assistere ad una seduta riguardante l’immigrazione e la legge di stabilità da poco proposta dal governo. Valerio Fiorilli segue a pag 7 L’aula dei senatori Un secolo prima di conoscere Papa Francesco Nel mondo dei tuffi: Intervista a Giacomo Ciammarughi Alba Romani a pag 15 segue a pag 2 News di quartiere Calcio: Roma e Lazio Cultura, eventi e spettacoli nella Capitale Le prime Tutto Gesù-Maria da pag 4 a 9 Sara Pavani segue a pag 3 Martedì 22 ottobre, Madre Cecilia, consorella americana che può vantare la veneranda età di 111 anni, in compagnia di Madre Angeles e Maria Jesus, ha avuto l’onore di essere ricevuta di persona da Papa Francesco I. alle pag 12-13 "Ma Greccio esiste o non esiste?", questa domanda ci è sorta spontanea durante il lungo e infinito viaggio per arrivare a Greccio, località in cui San Francesco fece il primo presepe. Ma iniziamo con ordine… Per il giorno venerdì 11 Ottobre 2013, la scuola ha organizzato una gita presso la località reatina alla quale hanno partecipato tutte le classi del liceo al fine di inaugurare l'anno scolastico. Programma allettante: partenza per le ore 8, arrivo dopo due ore di pullman, messa celebrata da don Giuseppe, pranzo e momento ricreativo. La nostra uscita fuoriporta è però iniziata con venti minuti di ritardo a causa dei soliti dormiglioni. Eravamo divisi in due pullman, cantavamo e scherzavamo come al solito, ma dopo circa due ore di viaggio noi studenti eravamo già in attesa di scendere, così abbiamo iniziato a chiedere se l'autista avesse sbagliato strada. La risposta era sempre la stessa: “ragazzi abbiate pazienza, ancora 20 minuti”. 12 giornate di campionato a pag 14 In libreria con Filomena “E l’eco rispose” Un romanzo di Khaled Hosseini, storie di chi sa amare a pag 13 Igm Times 2 Primo Piano “Scrivere in modo schietto, scarno, con parole semplici” Le qualità del giornalista doc La lettura e i commenti degli articoli tra correzioni e risate segue dalla prima HA dispensato consigli ad ognuno degli allievi, concedendo la possibilità di fare domande e chiarire ogni sorta di dubbio. In pochi minuti è riuscita a trasmettere importanti lezioni. Ha sconsigliato l’utilizzo eccessivo di aggettivi che potrebbe far trasparire l’opinione di colui che scrive. “Un giornalista deve essere asettico” - ha affermato “al massimo può utilizzare qualche avverbio, ma pochi e mai di modo”. “Schietto, scarno, parole semplici, durata breve”: queste sono le condizioni essenziali per un buon articolo. Partendo dall’illustrazione della prima pagina di un giornale ha spiegato poi le caratteristiche specifiche di un articolo di fondo, di un articolo di spalla, della foto notizia e del titolo, ha insegnato la fondamentale “regola delle 5w”. Ha commentato e letto insieme agli studenti qualcuno degli articoli già scritti e con un sorriso e tra le risate di tutti ha criticato costruttivamente aiutando a correggere eventuali errori. L’ i n c o n t r o s i è p o i concluso con il “click” della fotografia scattata insieme a lei e con la maturata consapevolezza di esser sulla strada giusta per diventare ottimi giornalisti. Camilla Beraldi Laura Chimenti, giornalista Tg1, e Angela La Rocca, prof.ssa di lettere I suggerimenti La carriera “Parole semplici, chiare, tutto deve essere comprensibile per il lettore.” “Massima oggettività: l’opinione di chi scrive non deve trapelare dall’articolo.” “Mai pubblicare una notizia di cui non si hanno fonti certe e attendibili.” “Scegliere con cura titoli e occhielli: devono racchiudere l’essenza del vostro articolo.” “Tenere sempre a mente le cinque “W”: who, what, when, where and why.” Ricordarsi la sesta domanda: il come, “how” Evitare le ripetizioni nel testo Muove i primi passi nell'agenzia giornalistica Asca. Approda in RAI nel 1996 come realizzatrice e conduttrice di una rubrica, Style, che si occupa di moda, tendenze, viaggi e lifestyle. Nel 2000 entra a far parte della redazione mattina del Tg1, e successivamente della redazione economica. Conduce il TG delle 13:30, delle 17:00 e quello della mattina. Attualmente è conduttrice del TG in prima serata su Rai 1, oltre che redattrice della redazione economica Laura Chimenti in conduzione Una vita lunga un secolo prima di incontrare il Papa Madre Cecilia, consorella americana 111enne, ricevuta dopo solo tre giorni dalla richiesta segue dalla prima L’INCONTRO ha avuto luogo presso la casa Santa Marta ed è durato circa 20 minuti, nei quali il Santo Padre ha chiesto di pregare per lui, le sue intenzioni e le sue missioni. Le suore hanno ricordato la necessità della preghiera per la pace in Siria, luogo che ospita religiose della congregazione Gesù – Maria. Papa Francesco ha anche confermato di conoscere l’ordine di Santa Claudina ed in particolare le consorelle argentine. Nel congedarsi ha raccontato che sarebbe andato a pranzo con Benedetto XVI e a tal proposito ha rassicurato sulle buone condizioni di salute di quest’ultimo. Sia arrivando, sia andando via, Madre Cecilia si è sentita come una star per il grande affetto dimostratole dal personale del Vaticano. Quando le guardie Svizzere si sono avvicinate all’auto per controllare i documenti sono rimaste letteralmente stupefatte nel leggere la data di nascita della religiosa: 1902. Una vita lunga un secolo prima di conoscere Papa Francesco. Enrica Mordenti, Domitilla Boria Igm Times 3 Primo Piano Il liceo in gita per inaugurare l’anno scolastico Greccio, che viaggio! Tra gli imprevisti trionfa la gioia segue da prima pagina PER un'altra ora circa ci siamo illusi che mancassero solo venti minuti! La strada era in mezzo alla campagna laziale, vi erano ripide salite e curve vertiginose, tanto che qualcuno di noi ha iniziato a sentirsi male. Costretti a scendere per dar un po’ di sollievo ai sofferenti ci siamo accorti di essere in mezzo al nulla, anzi eravamo in direzione di Terni: ma… Greccio è in provincia di Rieti! Tutti quanti, sia ragazzi che professori, ci siamo messi all’opera per controllare su google maps quanto distava la meta inizialmente prestabilita: il tempo restante era ancora di cinquantatré minuti! Con l'aiuto del navigatore e armati di tanta pazienza abbiamo ripreso la retta via in direzione di Greccio, ma sembrava destino che non dovessimo mai arrivare: fermi a un semaforo un treno carico di rotoli di alluminio ostruiva l'incrocio! Com’è naturale ha iniziato a diffondersi un clima di scoraggiamento fra chi voleva tornare, chi voleva fermarsi dove eravamo per mangiare e poi tornare e chi iniziava a dubitare dell'esistenza di Greccio! Finalmente verso le 12:15 siamo arrivati, abbiamo mangiato qualcosa in un piccolo bar ristoro e fatto un'interessante visita all'interno dell'edificio. Gli studenti del Gesù-Maria che salgono verso il monastero Dulcis in fundo abbiamo partecipato alla tanto attesa messa movimentata dai canti preparati dal biennio. Siamo ripartiti per 14:00, in stato di ansia visto il viaggio di andata e con il timore di arrivare a Roma troppo tardi, ma con l’aiuto di San Francesco è andato tutto liscio. Alla Finalmente sulla fine lo scopo della gita era passare una bella mattinata strada giusta: il insieme, e quale modo cartello avvistato migliore se non quattro ore di pullman in compagnia? alle 11:45 L’unione della nostra scuola è emersa con fermezza. Sempre con il sorriso sulle labbra, anche se un po’ stanchi, abbiamo Il sorriso apprezzato questa giornata nonostante di condivisione della pace. l’odissea: niente all’insegna Ringraziamo i nostri accompagnatori che sono avrebbe potuto riusciti a mantenere rovinare il clima sereno il clima della gita: preside Rocco De di pace e di festa ilMaria, il prof. Innocente, della gita di inizio la prof.ssa Bules, la prof.ssa Tombolillo e la anno scolastico prof.ssa Ruggeri. Alla prossima. Sara Pavani L’interno di uno dei due pullman in cui abbiamo viaggiato Un ringraziamento sentito e doveroso alla prof.ssa Ruggeri Il preside Rocco De Maria a Greccio insieme a noi Ivana, l’insostituibile collaboratrice scolastica per il contributo che ha dato, con L’autista, fallimentare Caronte le sue foto, alla realizzazione dell’articolo Igm Times 4 Materna e primaria Alla scoperta dell’asilo Le maestre, pilastri delle classi, confortano ed istruiscono Obiettivo dell’inchiesta è capire come avvenga il passaggio dall’esperienza esclusivamente familiare a quella “sociale”, rappresentata dalla scuola La classe della maestra Piera Lucia Mattei, maestra scuola d’infanzia Il Corpo dei Vigili del Fuoco in visita all’asilo! I “supereroi” di oggi e la loro vettura fiammante interamente da scoprire al Gesù-Maria. Ma non ditelo ancora ai piccoli… è una sorpresa! La classe di Lucia Mattei IL nostro obiettivo di oggi è quello di tuffarci nel mondo dei più piccoli, per capire come avvenga il passaggio d a l l ’ e s p e r i e n z a esclusivamente familiare a quella “sociale” rappresentata dalla scuola. Cercheremo di comprendere chi e cosa trasforma questi esserini graziosi, ma urlanti, capricciosi, imprevedibili ed ingestibili, in piccoli studenti in miniatura, ordinati, obbedienti e attenti, anche se qualche “imperfezione di fabbrica” resta sempre! In classe di Lucia ci accoglie una ragionevole confusione: siamo al primo mese di scuola, i bambini stanno ancora combattendo la loro battaglia per affrontare il distacco mattutino dalla mamma, dalla casa, da tutto ciò che fino ad ora è stato noto e quotidiano. Alcuni affrontano il meraviglioso ignoto con entusiasmo e curiosità, ma si vede ancora qualche lacrima e parecchi sguardi incerti. Fulcro di tutto è Lucia che con voce sicura conforta, istruisce, rallegra, racconta. Li aspettano Madrina, L i m p i d i n a , S o ff i e t t o e Fiammetto, i divertenti e buffi personaggi del loro libro dei quattro elementi. È questo il loro programma didattico, ma l’obiettivo più importante è la socializzazione e la Progetti della scuola elementare: “Accoglienza” “Letture” LA festa, organizzata per accogliere i bambini più piccoli che hanno appena cominciato il loro ciclo di studi, si è già svolta il 23 settembre. Come ci spiega la maestra Anna Rita Tordi: “Ogni bambino di quinta ha avuto cura di fare un regalo ad un bambino di prima a lui assegnato.” Il dono è stato un segnalibro a forma di matita, interamente ideato dai bambini con tanto di slogan e disegni sopra. Il tutto è stato molto costruttivo, soprattutto per i più piccolini, che sono così entrati con gioia e allegria in un nuovo mondo. IL progetto lettura, previsto per novembre, è in fase di preparazione. Lo scopo è di far leggere ai bambini di quinta elementare un libro sulle leggende italiane, argomento inerente al programma scolastico. A quelli di quarta elementare invece, spetterà il compito di rappresentare sotto forma di spettacolo il libro letto, sollecitando così la loro capacità di esprimersi. Questo lavoro è principalmente psicologico e introspettivo, ed è mirato a stimolare nei bambini il piacere della lettura. Alessandra Coretti Catherine Ciminà conquista di una prima autonomia. Andiamo poi nell’ultima classe della scuola dell’infanzia. Questi “ragazzi” di 5 anni gestiscono i loro oggetti con attenzione: appendono le giacche, controllano il quaderno, mantengono in ordine l’astuccio e iniziano i primi esercizi di scrittura. Hanno anche imparato ad aiutarsi aspettando i tempi di ognuno. Sotto la guida di Cinzia affrontano nuove esperienze come il teatro in inglese, che, accompagnato alle lezioni di lingua, è presente nel programma da anni con lo scopo di indirizzare i bimbi verso la scoperta di una nuova lingua. Hanno in programma anche gite ed esperienze che li mettano a contatto con il mondo degli adulti, come quella alla scoperta del mondo dei pompieri. Lucrezia Menichetti Fiamma Concarella Igm Times 5 Materna e primaria Alle elementari da trent’anni Intervista alla “super-maestra” Sabina Fratini SONO ormai trent’anni che le mura dell’istituto Gesù Maria vedono arrivare la maestra delle elementari Sabina Fratini e sono t re n t ’ a n n i c h e S a b i n a insegna ai suoi alunni a crescere e ad affrontare la vita con la sicurezza e la determinazione necessarie per far avverare i loro desideri. Nonostante qualche ruga in più, super Sabina ha sempre la stessa voglia e lo stesso entusiasmo del suo primo giorno da maestra. Per offrire a tutti noi la preziosa testimonianza di come si possa fare il proprio lavoro con amore e con soddisfazione abbiamo deciso di intervistarla. Da quanto tempo insegna? Insegno da trenta bellissimi e faticosi anni. Nonostante ciò mi sembra aver iniziato solo ieri! Ricordo con affetto e nostalgia il mio primo giorno d’insegnamento, è stato molto emozionante, avevo una gran paura ma alla fine è stato un giorno normale. Come si trova oggi con i suoi alunni? Molto bene, è un’ottima classe anche per quanto riguarda i rapporti con i genitori. La collaborazione scuola – famiglia è fondamentale per il nostro progetto educativo. Qual è l’argomento più difficile che ha insegnato? Sicuramente l’origine del mondo, argomento che proprio in questi giorni sto affrontando con i miei piccoli allievi di terza elementare. Le loro domande possono essere davvero disarmanti! Che tipo di insegnante si considera? Mi considero un’insegnante seria ed autorevole. Sente ancora qualche vecchio alunno? Certo (detto con un sorriso, forse perché ne sente più di qualcuno). Avrebbe mai pensato di essere intervistata da un suo ex alunno? Sinceramente no, non me lo sarei mai aspettato... Perché ha voluto fare questo lavoro? C’è qualche aspetto negativo? L’ho scelto perché mi piace molto; infatti, è come se non fosse un lavoro. E’ senza dubbio molto gratificante trasmettere conoscenza e sapere che una piccola mente assorbirà ogni singola tua parola portandola a frutto. Se posso indicare un aspetto negativo, forse quello economico non è così appagante a fronte di tutto l’impegno dedicato alla scuola. Secondo lei gli alunni sono sempre uguali o sono cambiati? Le generazioni sono diverse, c’è stato un cambiamento interiore! I bambini hanno più stimoli tecnologici e beni personali che a volte li portano ad essere meno attenti alle cose più importanti. Come la fa sentire l’idea che un giorno i suoi alunni faranno ricorso anche ai Sport all’IGM: calcetto 5-6-7 anni PRESSO l’Istituto GesùMaria si svolgono varie attività sportive pomeridiane: ginnastica artistica, danza classica, judo, tennis, pallavolo e calcetto. Proprio di quest’ultima parliamo oggi. Occorre precisare che i corsi sono due: il primo lunedì/ giovedì (14:30/15:30, 15:30/16:30) mentre il secondo martedì/venerdì (14:30/15:30). Siamo andati in prima persona presso il campo dove i bambini si allenano. Lì abbiamo conosciuto gli istruttori Ramona Di MarcoTullio e Matteo Pace. Per capire meglio come si svolge il corso, li abbiamo intervistati. Qual è l’obiettivo del corso? Far crescere i ragazzi a livello calcistico e caratteriale, per un calcetto più agonistico. Quindi non partecipano ancora a tornei? Al momento no, ma ci stiamo lavorando. Noi li prepariamo in vista delle scuole calcio. Quali valori trasmettete ai vostri allievi? Beh, i valori sani e semplici di ogni sport: lo spirito di squadra, il rispetto nei confronti dell’avversario e la sportività. Se non avete iscritto ancora i vostri bambini, quale occasione migliore per farli crescere divertendosi? Qui impareranno le basi del calcetto, il tutto in un ambiente sereno e gioioso. Alessandro Delfino suoi insegnamenti per ottenere un lavoro? Molto orgogliosa, penso che ognuno di loro porterà a lavoro con sé un pezzetto di ciò che ho loro insegnato. Assegna i compiti per casa quando vince la Roma? Non li assegno solo quando la Roma vince partite importanti…i miei studenti attendono impazienti risultati buoni per la mia squadra del cuore. Secondo lei la scuola può darle altri strumenti per insegnare in modo più proficuo? Sì, chiedo maggior aiuto nel rispetto delle regole. Nelle classi che faranno la maturità quest’anno ci sono molti suoi vecchi alunni; che giudizio ha di loro? Molto buono, sono delle splendide persone (adesso sorrido io perché sono un suo vecchio alunno) Ha qualche consiglio da darci? Studiate! Non insultate la vostra intelligenza. Ogni occasione persa per imparare rappresenta un treno che non passerà mai più! Ad ognuno di noi lasciamo il compito di riflettere sulle sue parole, ma se da qualcosa vogliamo discostarci allora gridiamo a viva voce e con il rischio di qualche compito in più: forza Lazio! Federico Giorgetti Igm Times 6 Medie e liceo “Nos vamos, todos en España” La scuola media organizza un campo scuola in Spagna UNO dei tanti campi scuola organizzati dall’Istituto Gesù Maria per gli studenti delle scuole medie si svolge nel paese del tango e della paella: la Spagna! “Un’esperienza bellissima” la descrivono le ragazze che sono partite anche quest’estate per la seconda volta. Il viaggio, svoltosi dal 1 al 15 di luglio, ha avuto come meta la città di Valencia, località che dispone di una struttura di accoglienza più grande e funzionale rispetto alle città visitate negli anni passati. Sono partiti più di quaranta alunni accompagnati dalla professoressa Signorini, docente di lingua spagnola che tutti gli studenti del Gesù Maria apprezzano per la disponibilità e per lo spiccato senso materno. A Valencia si alloggia nei ‘residencias’, un po’ quello che noi potremmo chiamare collegi. Ci sono degli ambienti in cui le ragazze possono stare insieme, come ad esempio il refettorio e una grande sala adibita al tempo libero, mentre per quanto riguarda le camere sono doppie con bagno incluso. Lo scopo del viaggio è eminentemente didattico, quindi è necessario fare una full immersion nella lingua spagnola! Le lezioni si svolgono dalle 9.30 alle 14.30 con l’interruzione di due pause. Le ore passate tra i banchi, come possono testimoniare anche i ragazzi già partiti, non sono assolutamente noiose, infatti, i professori preposti nei ‘residencias’ strutturano le lezioni in modo che gli allievi si accostino alla lingua spagnola in modo divertente, attraverso giochi e insegnamenti interattivi. E dopo le lezioni…vamos a la playa! Soprattutto a Valencia! In un viaggio organizzato in una città di mare c’è assoluto bisogno di un programma con qualche bella gita ‘a la playa’. Oltre al mare, però, Valencia offre moltissimi altri luoghi interessanti da visitare, come ad esempio il museo della scienza o, quello rimasto più impresso ai turisti, l’affascinante oceanografico. In più ci sono escursioni per visitare tutti i paesi vicini a Valencia e conoscere la zona. Dopo cena c’è anche la possibilità di uscire. A Valencia tutti i negozi sono aperti fino a tardi, ma ci sono soluzioni anche per chi non ama lo shopping, infatti, diversi parchi con giostre sono presenti in tutta la città e si può passare la serata chiacchierando tra amici o mangiando un buon gelato. Insomma non manca proprio nulla, è un viaggio sì d’istruzione, ma pur sempre un viaggio allegro e divertente. Un’esperienza da fare! Chiara Piccardi Classico o scientifico? Il dilemma della grande scelta “L’ESTATE sta finendo ed un anno se ne va, sto diventando grande e questo non mi va”. L’attacco di una famosa canzone dei fratelli Rigueira rappresenta al meglio lo stato d’animo dei tanti ragazzi che, finita la scuola media, s’apprestano ad iniziare un ciclo di istruzione totalmente nuovo, il liceo. Assieme al rimpianto per l’estate trascorsa ed i bei momenti passati con gli ex-compagni di classe, v’è anche un po’ di curiosità e di contentezza nell’animo degli studenti, ormai non più bambini, ma adolescenti, felici di essere finalmente entrati nel cosiddetto “giro dei grandi”. Il primo giorno di scuola rappresenta dunque un momento nel quale diversi sentimenti si manifestano insieme: la nostalgia per la vecchia classe, la curiosità verso i nuovi compagni e i nuovi professori, il desiderio di apprendere nuove cose per arricchire il proprio bagaglio culturale. Questa voglia dei “baldi giovini” di continuare a “dissetarsi alla inesauribile fonte del sapere” va attribuita ai ragazzi che stanno per misurarsi con materie del tutto nuove in primis latino e greco per gli alunni del classico, ma anche chimica, fisica e gli altri ambiti della scienza impazienti di far sudare sette camicie agli sventurati alunni dello scientifico. Da sempre è in atto un’accesa querelle sui due diversi indirizzi di studio: classico o scientifico? Matematica a iosa o il latino e il greco dei nostri antenati? Pur vivendo in una società che spesso considera le materie del classico di minore importanza in quanto “lingue morte” rispetto a quelle attinenti all’ambito scientifico, ambedue i percorsi di studio sono da considerare validi per la formazione dei ragazzi. Il liceo scientifico permette allo studente di specializzarsi negli ambiti che riguardano la costruzione di un futuro migliore, ma non vi può essere alcun futuro se non si ha una approfondita conoscenza del passato e delle proprie radici. Noi alunni del I anno abbiamo fatto la nostra scelta… ora tocca a voi. Alessandro Serafini Tutti insieme a teatro “A Natale puoi fare la pace” I ragazzi delle medie vanno in scena LA scuola media ha attuato per quest’anno scolastico un progetto teatrale che prevede la messinscena di uno spettacolo dal titolo “A Natale puoi fare la pace”. Il progetto è strutturato in quattro laboratori: recitazione, coreografia, musica e scenografia. Gli allievi di prima media possono accedere al solo laboratorio di recitazione, mentre i ragazzi delle seconde e delle terze possono scegliere, tra i quattro laboratori, quello che preferiscono. Le lezioni sono tenute da alcuni professori dell’istituto recitazione diretta dalla prof.ssa Silvia Ginnasi, coreografia della prof.ssa Adriana Sanetti, musica dal prof. Francesco Cara e scenografia dalla prof.ssa Maria Pia Meloni. Il corso si svolge una volta alla settimana, il lunedì, al termine delle lezioni, e si concluderà il 20 dicembre con la recita di Natale. E’ una bella occasione per tutti gli studenti, perché oltre ad imparare a stare sul palco offre la possibilità di conoscere nuovi compagni e legare di più con loro. Vi aspettiamo numerosi a Natale! Jacopo Forlini Igm Times 7 Medie e liceo Senato “indisciplinato” Il liceo classico assiste ad una seduta a Palazzo Madama segue dalla prima L’APPUNTAMENTO e l’inizio della visita erano previsti per le 16.30, ma a causa di alcuni studenti ritardatari il tutto è stato posticipato di dieci minuti. Il luogo dell’ incontro è stata la libreria del Senato, dove le classi sono state accolte dal segretario parlamentare Luciano Baldini che ha fornito alcune nozioni riguardanti il sistema legislativo italiano e il funzionamento del Parlamento. Durante questa prima parte della visita è stato anche proposto ai ragazzi un progetto, che si può trovare sul sito www.senatoragazzi.it: esso consiste nel proporre un disegno di legge che dovrà poi essere presentato dai partecipanti in prima persona davanti ai senatori, con scadenza il 25 di Novembre. In seguito, intorno alle 17.30, gli alunni si sono recati a Palazzo Madama. Appena fuori di qui è stato ordinato di mantenere un atteggiamento rispettoso all’ interno dell’ edificio, evitando di chiacchierare e usare i telefoni. Dopo vari controlli, gli studenti sono stati condotti in aula, dove si sono accomodati sulle balconate per assistere alla seduta del Senato. Soprattutto alla luce delle indicazioni che erano state date loro riguardo il comportamento da assumere, i ragazzi si sono molto stupiti del modo in cui invece si comportavano i senatori: solo in pochi prestavano attenzione ai discorsi pronunciati, mentre la maggior parte, per non dire tutti, erano interessati ad altro. Molti, infatti, erano presi dai loro iPad o computer, altri chiacchieravano con i loro vicini, altri ancora parlavano al telefono (e poi ci si lamenta di noi alunni, ndr). Alla fine della seduta il presidente Letta ha tenuto un discorso riguardante i principali temi trattati: ha parlato, infatti, di ciò che è di recente accaduto sull’ isola di Lampedusa e dell’ imminente incontro tra i rappresentanti degli stati membri dell’ Unione Europea, durante il quale presenterà il programma economico italiano. Infine, il presidente del Senato ha annunciato l’uscita dall’ aula di noi studenti, provocando così un applauso generale di tutti i senatori. La visita è terminata alle 18.30, ora alla quale gli alunni sono potuti tornare a casa o andare a prendere un caffè in centro. Valerio Fiorilli Progetto “Scuola aperta” La parola al preside Rocco De Maria IL liceo Gesù Maria spalancherà le porte anche in orario pomeridiano a tutti gli studenti che ne avranno desiderio e necessità. Per saperne di più abbiamo rivolto qualche domanda a colui che ha fortemente sostenuto e caldeggiato tale attuazione, il nostro preside Rocco De Maria Perché aprire la scuola anche il pomeriggio? I motivi sono essenzialmente due: in primis fare capire che la scuola non è solo un luogo dove si seguono le lezioni, ma anche dove si possa studiare insieme, condividere i dubbi ed essere seguiti da un professore visto sotto una luce diversa. Poi perché credo che le cose si fanno bene se non si è sotto pressione, la “Scuola Aperta” stimola al miglioramento ogni studente. Come funziona Scuola Aperta? E’ suddivisa in ambiti: scientifico, letterario e linguistico per una visione chiara e ordinata dello studio che verrà affrontato. In questo modo l’alunno vive con protagonismo la scuola, in quanto decide cosa studiare e quando, prenotandosi per tempo sul foglio delle presenze. Ritengo che ogni obiettivo possa essere raggiunto se viene dato un contributo efficace da protagonisti diversi: la Scuola Aperta è in mano degli alunni prima degli insegnanti. Gesù-Maria migliora se lo vogliono gli studenti! Cosa pensano i professori della sua proposta? Hanno accolto la proposta con curiosità, con voglia di saperne di più, infatti questo progetto è discusso da un anno. In particolare è stata accolta con entusiasmo la possibilità di seguire alunni anche di altre classi. Il principale timore dei professori è che il progetto diventi un dopo-scuola, perciò devono essere operativi sia alunni che insegnanti per evitarlo. Spero vivamente che la scuola possa rappresentare per i miei giovani studenti un laboratorio atto a sperimentare un nuovo percorso di apprendimento. Barberina Filippone Igm Times 8 Liceo classico e scientifico Il professore del mese La docente Diletta Ferri inaugura la nostra rubrica PLATONE soleva dire: ”Sii gentile, perché ogni persona che incontri sta già combattendo una dura battaglia.” Questa frase descrive in pieno il modus vivendi della professoressa Ferri, insegnante di storia e filosofia del triennio classico. E’ difficile immaginare ormai all’istituto Gesù e Maria una giornata senza di lei. Nonostante non risalti molto per via dell’altezza, le sue particolari e mai uguali acconciature colpiscono chiunque la osservi per l’attenzione nei particolari. Il suo volto volpino include occhi di un azzurro limpido che osservano con grande attenzione tutti gli studenti cercando di individuare eventuali disattenti. E’ solita avere un’attenta cura nei dettagli, soprattutto se parliamo di filosofia, la sua “vera” materia (senza nulla togliere a storia). L’obiettivo primario della professoressa è coinvolgere gli allievi alle sue lezioni e aiutarli a capire l’argomento del giorno; per fare ciò non esita a cambiare il tipo d’insegnamento, passando da letture ad alta voce a spiegazioni o mappe concettuali. La nostra docente ha le idee chiare e non esita a dire la sua opinione riguardo al filosofo o re di turno e si fa rispettare brillantemente nonostante la giovane età. Il suo modo di interrogare si differenzia senza alcun dubbio dalla norma: permette agli studenti di essere sempre preparati e quindi di evitare figuracce rivelando prima i giorni dedicati alle verifiche orali; questo non vuole affatto dire che siano più facili, ma semplicemente meglio organizzate. La Ferri (o “Irons”, soprannome dato dai suoi stessi studenti) non nasconde mai quello che pensa e, anzi, preferisce affrontare i problemi con i suoi studenti faccia a faccia cercando di estirparli sul nascere. Notevole l’impegno che mette ogni giorno nel lavoro: la prof.ssa Ferri Eletto il nuovo presidente d’Istituto Eugenio Barra, V scientifico, vince per due voti IL 28 ottobre si sono svolte le elezioni dei rappresentanti d'istituto. Le liste che hanno presentato la propria candidatura sono state tre. Lista n.1 - Eugenio Barra, Brando Ciacci, Alessio Pavani e Ludovica De Angelis (V scientifico); lista n.2 Giulia Cardelli, Filippo Cerasi, Valerio Fiorilli e Sara Pavani (III classico); lista n.3 Chiara Picalarga, Asia Basile, Giulia Pivetta e Ludovica Beraldi (II classico). Come programma, oltre ai soliti tornei sportivi e alla richiesta di più assemblee d'istituto, sono state presentate idee originali quali la didattica autogestita da studenti e un ballo di fine anno in stile americano con tanto di accompagnatore. Gli studenti hanno deciso di eleggere la lista n. 1, seguita dalla lista n. 2 con la differenza di soli due voti. Alla consulta regionale degli studenti Francesco Laurenti e Manfredi A l e m a n n o , rispettivamente alunni di III classico e V scientifico, in mancanza di altri candidati, hanno vinto d'ufficio. Maurizio Baldini abita fuori Roma e quindi si trova costretta ogni mattina a svegliarsi molto presto (alle 5:00!) per riuscire ad arrivare in tempo a scuola e, parola di studente, non ha mai tardato un solo minuto per via della distanza! In definitiva, chiunque rimarrebbe colpito dalle conoscenze e dalla dedizione che dà alla scuola, ai suoi alunni e alla materia, per questo noi dell’IGM Times abbiamo trovato opportuno dedicarle qualche riga nel nostro giornale e darle il giusto riconoscimento. Filippo Cerasi I volti dei nuovi eletti Manfredi Alemanno e Francesco Laurenti, eletti alla Consulta regionale degli studenti Eugenio Barra, presidente d’Istituto Eugenio Barra e il suo vice, Alessio Pavani Ludovica De Angelis, consigliere Igm Times 9 Focus Una “merenda” per finanziare il giornalino Numerosi gli studenti che hanno partecipato all’iniziativa: raccolti più di 450 euro IL 31 ottobre si è tenuta presso l’Istituto Gesù-Maria una raccolta fondi per finanziare il giornalino scolastico. Gli studenti del liceo hanno organizzato la vendita della merenda, e hanno contribuito alla causa portando ciascuno qualcosa da mangiare. Alcuni hanno preparato il giorno precedente delle torte, ciambelloni, panini ripieni e torte rustiche. Altri si sono offerti di portare le bevande, le patatine, i tovaglioli e i bicchieri. Gli alunni Orso Irace, Enrica Mordenti e Chiara Piccardi si sono particolarmente distinti per aver cucinato circa centro crepes. Al suono della prima ricreazione, i bambini di medie ed elementari si sono diretti verso le finestre della classe 2° scientifico, punto vendita prestabilito. Torte, ciambelloni e crepes hanno reso festosa la condivisione del progetto Rispetto agli altri giorni le ricreazioni sono durate più a lungo, proprio per agevolare la raccolta. Tutti i partecipanti sono stati felici di contribuire alla realizzazione del progetto, docenti compresi. La splendida mattina di sole e il clima festoso hanno fatto da ottima cornice alla giornata. I cibi rimasti sono stati in parte distribuiti gratuitamente nelle classi ed in parte consegnati alle persone bisognose grazie all’intervento della Caritas. Al termine dell’iniziativa è stata raccolta la cifra necessaria per dare avvio alla stampa del giornalino. Un sentito ringraziamento va a tutti quelli che h a n n o o rg a n i z z a t o l ’ e v e n t o e partecipato attivamente, contribuendo al buon esito della raccolta fondi. Daniele Basile Ringraziamo in particolare la I media C per il prezioso contributo! Acquariologia: come imparare a prendersi cura dell’ecosistema A colloquio con il prof. Davide Innocente, ideatore del progetto Avreste mai pensato di varcare la soglia della nostra scuola e veder troneggiare tra banchi grigi e carte geografiche un coloratissimo acquario? Ebbene sì…questo a breve si trasformerà in realtà. Chiediamo informazioni più dettagliate al prof. di religione Davide Innocente. Come le è venuta l’idea di un attività così particolare? Sono un appassionato di acquari da sempre, in quanto ecosistemi artificiali. Nel ’90 come studente di biologia ho fondato con altri il club CAEB con la finalità di organizzare corsi atti alla creazione di un acquario. Quando ho proposto un attività simile all’interno della scuola il preside è rimasto sorpreso dall’idea innovativa e si è dimostrato disposto ad inserirla nell’ambito scientifico delle attività extra-scolastiche. Spero che si potrà portare a termine con l’adesione di tanti studenti. Come funzionerà il corso? Agli studenti delle medie e del biennio verranno prima spiegate in linea generale alcune nozioni elementari di chimica dell’acqua, invece per gli studenti del triennio che aderiranno potrebbe esserci un corso più approfondito. Non sono ancora state scelte le date precise, ma l’attività prevede vari incontri. Si spiegheranno le diverse tecniche per preparare un acquario e si motiverà l’utilizzo di alcuni materiali piuttosto che altri. Cosa si imparerà partecipando al progetto? Si comprenderà la complessità di un ambiente e si impareranno le tecniche di funzionamento di un ecosistema. Lo scopo principale è responsabilizzare lo studente ad un attenzione costante per il successo dell’acquario. Inoltre, spero di trasmettere ai partecipanti che la scienza non è una materia a sé ma legata anche alla religione, materia che insegno, in quanto entrambe interessate alla ricerca del senso delle cose. Barberina Filippone Igm Times 10 Vita di quartiere Anche il Fleming colpito dalla crisi Più di un negozio costretto a chiudere o a reinventarsi LA crisi non risparmia neppure i quartieri più agiati di Roma Nord. Camminando per le strade del quartiere Fleming, infatti, ci si imbatte in serrande di negozi abbassate e insegne arrugginite e dove prima c’era un bel negozio ora non resta nient’altro che un luogo abbandonato. Sono tanti gli esercizi che chiudono i battenti travolti da questo gigante inarrestabile, come Yamamay, Sara Banda (per Vigna Clara) e Canadian (per il Fleming). Una commessa di un negozio situato nel quartiere, alla nostra domanda: “Qual è il motivo della chiusura?” risponde: “Purtroppo qui gli affitti sono troppo alti e spesso il fatturato di un piccolo negozio è di gran lunga inferiore alla somma richiesta.” La crisi distrugge i sogni di piccoli imprenditori che con un bagaglio di speranza cercano di portare avanti un’attività che molto spesso si rivela senza futuro. Molto spesso sono i negozi monomarca ad essere le vittime più frequenti di questo vortice che sembra non avere fine… La crisi riesce ad insinuarsi in ogni luogo, essa è ovunque in ogni settore dall’agricoltura, all’abbigliamento, arrivando ad intaccare anche beni considerati primari ed indispensabili come i prodotti alimentari. Perché se si è toccato il fondo, non si riesce a risalire in superficie? Claudia Ceccomarini Negozio fantasma fra le strade del quartiere Le News di Francesco Laurenti NUOVA PALESTRA “SILVER FITNESS” Accanto al rinomato negozio Rocco Giocattoli, ha aperto questa nuova palestra a prezzi decisamente invitanti: con poco più di 20 euro mensili si può usufruire di sale ben attrezzate e numerose attività Un’agenzia di viaggi abbandonata in perfette condizioni “FLEMING HILL” NEL quartiere Fleming, a via Rocca Porena, troviamo un’altra tra le tante attività del quartiere colpita dalla crisi. Si tratta di un'importante agenzia di viaggi che, passati parecchi mesi dalla chiusura, si può definire un luogo fantasma. Nel dicembre del 2012, dopo anni di frenetica attività, le sue saracinesche si sono abbassate all’improvviso. Per dimostrare ciò si può facilmente notare che al suo interno ci sono scaffali e scaffali colmi di cataloghi di luoghi e offerte ormai risalenti ai mesi passati. I proprietari dei negozi accanto non hanno saputo fornire molte informazioni alla domanda: "Cosa ha spinto quell'agenzia a chiudere?”. L’ u n i c a r i s p o s t a ottenuta è stata: “ Siamo tutti vittime del grande problema che ci vede protagonisti, speriamo non per molto altro tempo ancora: la crisi”. L’agenzia di viaggi vista dall’esterno Enrica Mordenti Accogliente, ben arredato e con personale davvero alla mano, si presenta così il nuovo bar che è da poco approdato nella piazza Monteleone da Spoleto. “FEDELI” ALIMENTARI E NON SOLO Conosciuto ormai da molti come ottimo alimentari, si è rivelato da tempo anche un’accogliente trattoria, capace di garantire qualità e servizio, con freschezza dei prodotti garantita Igm Times 11 Vita di quartiere Un piccolo “Far West” al centro di Roma Ponte Milvio, l’altra faccia del divertimento Alcool e droga compromettono spesso la serata dei giovani DA tempo Ponte Milvio è un punto di ritrovo per molti giovani. Di sabato sera la piazza si popola, i locali si riempiono e i ragazzi si divertono. Fin qui nulla di male, semplici adolescenti che dopo cinque lunghi e duri giorni di scuola cercano un modo con cui svagarsi. C'è da chiedersi come però... La risposta? E' quasi ovvia! Affogando la coscienza nell'alcool, nella droga e nella violenza, per chi invece cerca una serata tranquilla non c’è spazio, basta pensare che vi sono tre sole panchine, insufficienti quindi per tutti gli ospiti della piazza che vogliono scambiare solamente due chiacchiere. Per non parlare poi delle macchine, degli scooter e delle microcar parcheggiate selvaggiamente, degli ingorghi per soste in tripla fila, delle discussioni nate per veicoli fermi sulle strisce pedonali o addirittura sui marciapiedi. E' da molto che il comune di Roma s’impegna per trovare una soluzione a tutti i disagi causati da cittadini che non rispettando gli abitanti della zona creano confusione fino al mattino. Per evitare continue lamentele il presidente dell’ex XX municipio ha ordinato di pattugliare il centro della movida romana ogni fine settimana e di renderla zona a traffico limitato in diversi periodi dell’anno. Nonostante ciò sono tanti i rischi di trovarsi in brutte circostanze, in problemi causati da ragazzi che non sono in grado di controllarsi. Molte, infatti, sono le liti sedate da vigili o poliziotti: l'ultima avvenuta proprio pochi mesi fa. Il 13 luglio due ragazzi sono rimasti feriti durante una rissa tra bande conclusasi poi con un accoltellamento. Uno di loro, diciannovenne, è stato ricoverato al Policlinico Gemelli e sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ponte Milvio è un luogo che ci offre tanti divertimenti quanti pericoli: l'importante è sapersi divertire imparando ad avere sempre gli occhi aperti. Filomena Merola Lavori in corso: l’IGM si fa grande IN questo momento nell’ Istituto Gesù e Maria sta avvenendo un vero e proprio rinnovamento. Si possono vedere chiaramente, appena entrati nell’istituto, numerosi lavori di costruzione e ampliamento eseguiti da operai instancabili che lavorano assiduamente per migliorare l’istituto. Tali lavori, iniziati a fine giugno, servono per ingrandire e ottimizzare l’impianto architettonico delle scuole elementari, settore protagonista di una numerosa crescita delle iscrizioni. Il piano terra della scuola elementare, originariamente composto in parte da edifici prefabbricati, verrà modificato con strutture in cemento e mattoni. Ma non è tutto qui! Oltre all’ampliamento del primo piano, si prevede la costruzione di un’altra palestra. Attraverso i lavori di rifacimento verranno inoltre creati nuovi spazi, nei quali i ragazzi con una veste nuova siamo tutti chiamati a fare un piccolo sforzo per superare i disagi che ne deriveranno, disagi che verranno compensati dal miglioramento della funzionalità e della vivibilità delle strutture. Domitilla Boria potranno usufruire di una moderna sala computer, di una biblioteca e di una sala ricevimento atta a rendere più confortevoli gli incontri tra i docenti e le famiglie. Si stima che questi lavori vengano conclusi entro fine dicembre. In attesa di ammirare la nostra scuola Igm Times 12 Consigli per gli artisti Quando il discorso diventa musica Conclusa all’Auditorium Parco della Musica una rassegna di jazz contemporaneo JAZZ. Parola misteriosa e molto spesso incompresa insieme a tutto ciò che le riguarda, ma che racchiude un mondo infinito di colori, sfumature e suoni. Avete mai ascoltato un pezzo jazz? E’ un discorso, un lungo discorso al limite dell’immaginario, dove una parola può significarne un’altra, ma che al tempo stesso è giusta lì dov’è stata messa. Dal All’Auditorium Parco della Musica, grandi musicisti jazz contemporanei hanno cercato di far parlare anche i più timidi attraverso le loro note in “Speech”, il titolo del Roma Jazz Festival. Nella 37ma edizione, la musica riprende i concetti sviluppati negli anni 50’, la cosidetta “Beat Generation”, che ha vari significati: beat come ribellione, come quello giovanile, ma anche come abbattimento per colpa delle droghe. E’ alienazione causata dal costante parlare frenetico in cui ogni elemento del cervello e della mente dell’individuo viene sviscerato per essere portato alla luce, senza più barriere, in una sorta di spensieratezza. E infine l’accezione che è più adatta all’argomento che sto trattando: ritmo.” Poiché il tempo è l'essenza della purezza del discorso, il linguaggio è un indisturbato flusso della mente di segrete idee-parole personali, un esprimere (come fanno i musicisti di jazz) il soggetto dell'immagine". “Non fate periodi che separino frasi-strutture già confuse arbitrariamente da falsi punti e virgola e da timide virgole per lo più inutili, ma servitevi di un energico spacco che separi il respiro retorico (come il musicista di jazz prende fiato tra le varie frasi suonate)", questo dice Jack Keruac, scrittore di origini franco-canadesi, nato in Massachussets e tra i più famosi artisti e poeti della cultura beat. Questo estratto preso dal decalogo della prosa spontanea da lui scritto, ci ricollega subito al jazz, che trasforma le parole dello scrittore in totale estasi in note: niente formalismi, no alle virgole inutili e alla grammatica reimpostata, in una sorta di vera e propria improvvisazione scrittoria, come se le frasi fossero fraseggi musicali che devono esprimere libertà, estasi, entusiasmo. Quello che forse possiamo trovare nel cuore di chi sta all’angolo, dei silenziosi, ma che potrebbero esprimere suoni improvvisati che noi ancora non capiamo. Questo è Speech. Ludovica De Angelis Cinema, che passione Voto: 8 "SPAZIO, ultima frontiera." Per decenni il cinema ha immaginato lo spazio come luogo di grandi avventure, scontri tra il bene e il male, casa di misteriosi mondi pronti per essere esplorati… Il regista Alfonso Cuaron ci mostra invece una realtà ben diversa dipingendo lo spazio come inospitale, indomabile e letale. La dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock) e l'astronauta Matt Kowalski (George Clooney) sono in missione per la riparazione dell'osservatorio Hubble. Tutto procede secondo i piani, finché una pioggia di detriti li investe distruggendo tutto e lasciandoli soli e dispersi… Gravity è un survival, ma ricco di simbolismi sulla vita e la morte; la rinascita e la speranza lo rendono speciale ed unico nel suo genere. La regia è eccezionale, servendosi di lunghe e dinamiche riprese il regista è riuscito a creare un senso di dispersione, assenza di gravità e solitudine. Sandra Bullock interpreta magnificamente il suo ruolo e riesce a creare con lo spettatore un'empatia notevole. Ma ciò che rende davvero degno di nota questo film sono gli effetti speciali e la fotografia, entrambi da Oscar, e una qualità audio di altissimo che rappresenta un valore aggiunto all'esperienza complessiva del film. E’ una pellicola che verrà ricordata nella storia del cinema. Sarà probabilmente fonte di ispirazione per molti futuri registi e in generale per il mondo della fantascienza (come il capolavoro di Kubrick "2001: Odissea nello Spazio" e "Blade Runner" lo sono stati prima di questo). Gravity è qualcosa di unico: emozionate, coinvolgente ed affascinante. E’ un titolo davvero imperdibile, da vedere assolutamente! Sebastian Bonolis Voto: 7 DIANA - La storia segreta di Lady D, uscito nelle sale cinematografiche italiane a ottobre, è un film diretto da Oliver Hirschbiegel, che utilizza come soggetto la biografia dell’autrice Kate Snell: Diana: Her last love. Siamo nel 1995, il matrimonio reale tra Carlo e Diana giunge al termine, si è ormai dimostrato un fallimento e i due decidono di separarsi. Durante gli ultimi due anni di vita, sotto la pressione della stampa e di flash continui, la principessa entra presto in un periodo di grande crisi; sarà però salvata dall’amore nato nei confronti del dottore pakistano Hasnat Kahn. Sembra l’inizio di una favola, ma il finale ci insegna che non a tutte le principesse è concesso il lieto fine. Hasnat è un uomo sbagliato per l’immagine da principessa di Diana: musulmano, appassionato di football, ma lei sarebbe disposta lo stesso a sposarlo. Le figure della regina Elisabetta e Carlo fanno unicamente da sfondo alla pellicola cinematografica, non compaiono, ma sono lo stesso una pesante presenza nella vita della protagonista indiscussa, interpretata da Naomi Watts con uno sguardo malinconico e la travagliata personalità propria della “principessa triste”. Il realismo dei costumi e degli ambienti colpisce immediatamente lo spettatore, tanto che vengono riprodotte anche alcune famose fotografie che hanno accompagnato la vita reale di Diana. Il ritratto di una donna determinata che lotta per condurre, nonostante il suo passato, una vita come tutte le donne a lei coetanee. Un film che va dritto al cuore di chi lo guarda! Camilla Beraldi Igm Times 13 Consigli per gli artisti “In libreria con Filomena” “E l’eco rispose”, storie di chi sa amare Il nuovo romanzo dello scrittore afghano Khaled Hosseini E l'eco rispose è un libro di Khaled Hosseini, scrittore nato a Kabul, luogo nel quale ha vissuto fino ai 15 anni. Nel 1980 ha dovuto trasferirsi con la sua famiglia negli Stati Uniti precisamente a San Josè in California, dove Khaled vive tutt'ora con sua moglie e i suoi tre figli. Nel 2003 ha pubblicato il suo primo romanzo "Il cacciatore d'aquiloni", dopo circa 4 anni "Mille splendidi soli", e da poco i due best-sellers sono stati seguiti da un terzo libro "E l'eco rispose" messo in vendita in Italia il 12 giugno di quest'anno. Come nei precedenti, nell'ultimo racconto c'è sempre qualcosa che ricorda la cultura afghana, un intreccio di storie ambientate prima nella grande Kabul, poi a Parigi e San Francisco, fino ad arrivare nell'isola greca di Tinos. I protagonisti della storia sono due bambini di un villaggio al confine di Kabul: Abdullah e Pari, due piccoli fratelli uniti da un legame molto forte. Orfani di madre, vengono accuditi da un padre poverissimo e dalla sua nuova e sempre triste compagna di vita. La miseria porterà a separare la dolce famiglia per sempre. Abdullah vedrà la sorella andarsene dalla sua vita e non potrà far niente per evitarlo; l'amore della piccola bimba, infatti, verrà venduto ad una famiglia ricca di Kabul nella quale lavora Nabi, zio adottivo dei due bambini. Siamo negli anni cinquanta, ancora nulla a che fare con la Russia o il regime dei talebani, gli aquiloni volano alti e il sole splende su tutto l'Afghanistan. Pari quindi viene affidata a una giovane poetessa fuori dal comune, ribelle, con animo e spirito libero, che dopo la lunga malattia del marito decide di cercare vita migliore in Europa, a Parigi. Nel giro di pochi anni nell'antica città Afghana la guerra spazzerà via il ricordo della famiglia, la grande casa ornata di tappeti preziosi e di antichi mobili andrà in rovina, divenendo prima preda dei militari e dopo di sconosciuti bisognosi di aiuto. A partire quindi da questa vicenda verranno raccontate storie di fratelli, amici, cugini come Idris e Timur che dopo essersi rifugiati in California aspettanovent'anni prima di rivedere Kabul, curiosi come bambini di sapere se i loro aquiloni possono ancora volare alti contro il vento. Attraverso Idris, Hosseini descrive la vita di chi ha avuto occasione di scappare dalla guerra, dagli stupri, dalle bombe e dalla violenza, il tutto sullo sfondo di una città devastata, distrutta, ma anche di chi, meno fortunato, ha provato tutto sulla propria pelle: la miseria, la desolazione, la rabbia. Tante storie, personaggi, ampie descrizioni, innumerevoli flashback; spesso è stato addirittura difficile abbandonare un personaggio per conoscerne subito un altro, ma è la fine che ci stupisce: riuscire a comprendere che il vero senso della vita sta nell'amore e in tutte le sue forme. Ecco a voi il terzo romanzo di Khaled Hosseini, "E l'eco rispose" uno stile diverso dai precedenti, ma commovente allo stesso modo. Filomena Merola Fino al 9 febbraio; Scuderie del Quirinale Domenica/Giovedì 10:00-20:00 Fino al 2 febbraio; Vittoriano Lunedì/Giovedì 9.30-19.30 Venerdì/Sabato 9.30-23.00 Domenica 9.30-20.30 Fino al 23 febbraio; Museo Ara Pacis Martedì/Domenica 9:00-19:00 Igm Times 14 Pagine sportive Roma, finalmente sei magica Partenza lanciata della formazione giallorossa Dieci vittorie consecutive, due pareggi e zero sconfitte. Sono questi i numeri della squadra di Rudi Garcia, che alla dodicesima giornata di campionato guida la classifica con 32 punti. Ed è proprio al neo tecnico di origine francese che vanno attribuiti i maggiori meriti di questo inizio di stagione prorompente: Garcia è riuscito, infatti, a risollevare il morale di una squadra a pezzi dopo due annate deludenti e l’umiliante sconfitta in Coppa Italia con la rivale di sempre: la Lazio. La Roma di oggi è molto diversa: compatta, aggressiva e cinica. Lo dimostrano le pochissime reti subite (la squadra capitolina è la migliore difesa della Serie A, con appena tre gol incassati in dodici partite) e l’alto numero di giocatori che hanno segnato (undici, una squadra intera portiere compreso). La Roma fino a questo momento è stata una macchina perfetta, capace di superare magistralmente ostacoli come Inter (0-3 a San Siro) e Napoli (2-0 all’Olimpico), e che due pareggi sfortunati contro To r i n o e S a s s u o l o (lasciatemi dire con un arbitraggio da rivedere) non incepperanno di certo. Questa è una Roma che può giocarsi fino alla fine un posto nell’europa che conta, ma che, comunque sia, rimane con i piedi ben saldati a terra. Nonostante i risultati ottenuti non si definisce una squadra da scudetto, sebbene qualche speranza, soprattutto nella tifoseria, cominci ad emergere. A chi si chiede quale sia il segreto di tale successo l’allenatore risponde così: “Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio”, volendo sottolineare in questo modo che è bastato fare la cosa più semplice, riportare la normalità in un’ambiente vessato da due anni di “progetti” campati in aria e crollati come un castello di carte per l’impossibilità di realizzarli Ora sta al gruppo mantenere la concentrazione necessaria per difendere questo primo posto perché, come si sa, il campionato è ancora lungo. Valerio Paolozzi, Giuliano Giudice Qual è la vera Lazio? Avvio di stagione tra alti e bassi. E Petkovic rischia già l’esonero La stagione della Lazio finora non è stata brillante. La classifica parla chiaro: appena sedici punti conquistati dopo dodici giornate, con una media di soli 1,3 punti a partita. La squadra è confusa, senza gioco né idee. Diversi “big” scendono in campo a dir poco svogliati ed offrono prestazioni sottotono. Ciò che principalmente manca ai biancocelesti è una continuità di rendimento tale da garantire una serie di risultati utili consecutivi, senza incappare ripetutamente in sconfitte, soprattutto fuori casa. Per far questo i giocatori devono remare tutti nella stessa direzione dell’allenatore. La prima debacle della Lazio avviene alla seconda giornata di campionato, ed è di quelle che non si dimenticano facilmente: finisce 4-1 allo Juventus Stadium, con i bianconeri che si dimostrano nettamente superiori in ogni zona del campo. La quarta partita è poi il derby della Capitale contro la Roma, e la Lazio ci arriva con sei punti in classifica e il ricordo della vittoria più bella, la Coppa Italia contro gli acerrimi rivali, ancora nella mente. Ed è per questo motivo che al minuto 71’ (quando Lulic realizzò la rete decisiva per decretare i vincitori della finale a maggio), si scatena sugli spalti una bolgia, come se fosse stato segnato un gol. Come se, appunto, perché la Lazio non segna (complice la sfortuna, vedi la traversa di Ciani) e perde 2-0. La reazione a questa brutta prestazione non tarda ad arrivare, e contro il Catania i biancocelesti si impongono per 3-1.Dopo lo 0-0 interno contro la Fiorentina arriva però un’altra amara sconfitta: sul campo ostico di Bergamo i gol di Cigarini e Denis affossano ancora di più una squadra che fuori casa sembra cambiare completamente aspetto: sono ancora zero le vittorie dei biancocelesti lontano dall’Olimpico, considerando anche l’Europa League. E se, fino a questo momento, tra le mura amiche non era arrivata nessuna sconfitta, è con lo 0-2 interno contro il Genoa di un Gilardino in grande spolvero che la crisi della Lazio si acuisce, e che Petkovic inizia ad esser messo in discussione. La sosta non può che far bene a questa squadra, che deve assolutamente ricompattarsi per iniziare a recuperare posizioni in campionato e deve farlo in fretta, possibilmente interrompendo il digiuno di vittorie in trasferta già contro la Sampdoria. Roberto Giorgetti Igm Times 15 Pagine sportive Intervista a Giacomo Ciammarughi Il futuro dell’Italia dei tuffi SUONA la campanella che segna la fine della giornata scolastica, una corsa in palestra, scuola guida, casa, e si aprono i libri quando già scende il buio della sera. Intervistiamo lo studente del quarto liceo scientifico Giacomo Ciammarughi, un ragazzo di soli sedici anni che con il passare del tempo ha iniziato a “porsi degli obiettivi” sempre più grandi nella disciplina dei tuffi. A quanti anni hai iniziato ad allenarti? E a che età è diventata un’attività agonistica? Ho iniziato nove anni fa, quando avevo solamente sette anni. Inizialmente praticavo questo sport per divertimento, con il passare del tempo però ho iniziato a pormi degli obiettivi. Il primo anno ho partecipato alle Nazionali, e sono arrivato undicesimo su una trentina di ragazzi; poi all’età di nove anni ho iniziato a salire sul podio. A quattordici invece ho partecipato per la prima volta alle gare Nazionali Giovanili e ai Mondiali Giovanili. Ora mi sto allenando per parteciparvi nuovamente. Quante volte ti alleni alla settimana? E come concili sport, scuola e amici? Seguo questo semplice programma: dal lunedì al venerdì mi alleno subito dopo scuola, tre ore, finito l’allenamento studio un’oretta senza riuscire a terminare i compiti assegnati, vado a scuola guida, stanco torno a casa , ceno e mi rimetto sui libri, fino le undici, a volte fino mezzanotte! Il sabato invece mi alleno due ore, solitamente la mattina, e poi ho tutto il tempo per uscire con gli amici. Pratichi questo sport con altri ragazzi della tua età? Sì, nella mia piscina si allenano ragazzi di tutte le età. La scuola ti agevola per quanto riguarda compiti, assenze, interrogazioni? Beh… devo dire che la scuola non mi agevola particolarmente, mi aiuta in alcune cose, per esempio il martedì mattina ho un permesso per entrare un’ora dopo e andare ad allenarmi, ma con i compiti e le interrogazioni vengo trattato come tutti gli altri ragazzi. L’Italia è un paese sviluppato per quanto riguarda i tuffi? Insomma! In Italia i tuffi sono finanziati proprio in modo minimale, ci viene messo a disposizione il minimo indispensabile; servirebbero piscine, palestre, spogliatoi. Per esempio in Germania o in Australia o anche in Austria, dove sono stato per partecipare a delle competizioni, questo sport è molto più apprezzato e seguito dal grande pubblico. Pensi che questo sport possa diventare in qualche modo il tuo futuro? Lo spero. Il mio obiettivo per ora è finire la scuola e prendermi un anno sabatico per Giacomo Ciammarughi e qualificarmi alle prossime Olimpiadi che si terranno a Rio, poi si vedrà! Alba Romani Marco Turchetta racconta la sua grande passione Atletica, non solo corsa ma emozione di vita FORZA, determinazione, perseveranza e un briciolo di fortuna sono le carte vincenti di un vero campione di atletica leggera, nella vita e nel campo. Numerosi gli atleti che si sono contraddistinti nella storia di questo sport leggendario, a partire dal nostro leader e massimo esponente italiano Mennea per finire con il velocissimo giamaicano Bolt. Riguardo Mennea si sono tramandate leggende-verità davvero incredibili, basta ricordarne una ripensando al suo mitico allenatore, Carlo Vittori, che una volta gli disse: “Pietro, oggi allenamento blando per recuperare: 12 km e a casa”, il campione rispose calmo: “12 km sono troppi, percorro la stessa distanza con un 200x60 (200 volte 60 metri)”, l’allenatore non cercò di fermarlo, sapeva che li avrebbe fatti, con o senza il suo consenso. Pietro Mennea usava scavalcare i cancelli della pista ormai chiusa e si allenava per tutta la notte mentre Vittori, incredulo e stanco, lo seguiva come un’ombra. Ma l’atletica oltre che uno sport indubbiamente faticoso, (d’altronde chi ha voglia di correre avanti e indietro tutti i giorni per 6 ore?) è anche uno sport molto tecnico. E’ piuttosto difficile alzare una gamba fino al petto mentre si corre ma credetemi, se potessi arrivare ai livelli di un Mennea o di un Carl Lewis (191cm per 81 kg), che nel 1991 nella specialità dei 100 metri fece un tempo davvero “discreto”, un 9”86…beh sì, direi che alzare la gamba fino anche alla testa diverrebbe, almeno per me, una cosa di tutti i giorni. L’atletica è qualcosa di più di tutto questo, qualcosa in cui davvero puoi mettere del tuo, personalizzare gli esercizi, correre, far volare via i pensieri, liberare la mente. Qualcosa che, almeno per quanto mi riguarda, avvicina al paradiso. Marco Turchetta Igm Times 16 La redazione di Igm Times Pagina Ufficiale Novembre 16 Sabato Novembre 20 Mercoledì Novembre 22 Venerdì Novembre Responsabile progetto Prof.ssa Angela La Rocca Capo Redattore Leonardo Verna Vice Redattrice Enrica Mordenti Redattori informative scuola Camilla Beraldi Lucrezia Menichetti Fiamma Concarella Sara Pavani Alessandro Delfino Catherine Ciminà Alessandra Coretti Daniele Basile Barberina Filippone Filippo Cerasi Maurizio Baldini Chiara Piccardi Alessandro Serafini Jacopo Forlini Redattori attualità Enrica Mordenti Domitilla Boria Claudia Ceccomarini Francesco Laurenti Valerio Fiorilli Redattori attività culturali Ludovica De Angelis Filomena Merola Sebastian Bonolis Redattori sport Roberto Giorgetti Valerio Paolozzi Giuliano Giudice Alba Romani Marco Turchetta Fotografi Alice Becelli Giulia Cardelli 27 Venerdì Dicembre 2 Venerdì Doniamo il sangue! Ematos Fidas, ciascuna donazione può salvare fino a cinque persone! Ore 8:30-11:00 Porte Aperte per orientare la propria scelta. I genitori degli alunni delle medie invitati all’evento. Ore 18:00 Porte Aperte per orientare la propria scelta. Il liceo apre le porte alla visita degli alunni delle medie. Ore 8:30 Olimpiadi della matematica! Partecipa e aspira a vincere questa competizione di logica ed intelligenza Porte Aperte per la quinta primaria. Incontro in Auditorium, sono invitati i genitori. Ore 18:00 Dicembre 4 Colloqui biennio classico e scientifico. Mercoledì Dicembre 5 Colloqui triennio classico e scientifico. Giovedì POSTA DEL GIORNALINO: lasciate i vostri consigli in anonimo nella cassetta all’ingresso della scuola, i migliori verranno pubblicati!