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Alluvione, i soldi arriveranno
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Anno 1 Numero 15 del 21.10.2011 Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155 Il presidente Vito De Filippo nella sede del Ministero dell’Economia per sollecitare lo sblocco dei fondi Alluvione, i soldi arriveranno Contatti col sottosegretario Letta per attivare la presidenza del Consiglio Arriveranno sicuramente i fondi attesi dagli agricoltori per l’alluvione del primo marzo scorso che li ha danneggiati. Ad assicurarlo, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, che a sua volta ha ricevuto la disponibilità del ministero dell’Economia in un incontro a Roma. I responsabili del dicastero hanno anche fornito indicazioni sulla necessità di mettere in campo altre attività per sbloccare la questione e arrivare all’ordinanza attesa ormai da sei mesi sull’emergenza nel Metapontino. C’è anche l’impegno a mantenere lo stanziamento di 7 milioni di euro da parte dello Stato (in aggiunta ai 7 milioni e mezzo già messi in campo dalla stessa Regione) sottraendoli ai tagli del decreto sviluppo. De Filippo ha informato degli sviluppi i parlamentari lucani. De Filippo ha avviato contatti con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per sollecitare il premier a prendere i provvedimenti del caso. Anche il sottosegretario all’Interno Guido Viceconte ha fatto sapere di aver incontrato Letta per assicurare tempi rapidi. •A PAGINA 2 Ingenti i danni provocati dall’alluvione del primo marzo scorso Salute, discutere senza allarmismi Aree programma, ora l’ok dei Comuni Lavoro ai giovani, obiettivo primario L’assessore Martorano risponde alla sanità privata: “Pronti a ragionevoli sforzi per migliorare i servizi” Entro il 5 novembre le amministrazioni comunali dovranno dichiarare la disponibilità ad aderire “Work experience” e “Ponte per l’occupazione”: impegno concreto per l’occupazione giovanile •A PAGINA 3 •A PAGINA 3 •A PAGINA 4 Caso Fenice Pm: “Commissario, non chiusura” Udienza fissata per il prossimo 28 ottobre Il pm di Potenza, Salvatore Colella, ha chiesto che il termovalorizzatore di Melfi “Fenice” non sia chiuso ma commissariato: occorre tener presente le funzioni di pubblico servizio e le ripercussioni sull’occupazione. II I BASILICATA PRIMO PIANO DISASTRO AMBIENTALE L’INCHIESTA SULL’ARPAB Venerdì 21 ottobre 2011 LE MOTIVAZIONI Per il magistrato occorre tener presente le funzioni di pubblico servizio e le ripercussioni sull’occupazione Anzi si differenzia col “porta a porta” «Fenice non deve essere chiuso ma bisogna commissariarlo» È la richiesta del pubblico ministero Colella. Fissata l’udienza al 28 ottobre ANTONELLA INCISO l Chiuso l’hanno chiuso. Come sollecitato da più parti. Il termovalorizzatore Fenice non è in attività da meno di una settimana. E fermo resterà - secondo il provvedimento della Provincia di Potenza - per almeno 150 giorni. Eppure, nonostante l’Amministrazione provinciale abbia ravvisato elementi tali da determinare la sospensione delle attività, di parere diverso è la Magistratura. L’impianto, infatti, per la Procura della Repubblica potentina non deve essere chiuso ma commissariato. È questo uno degli elementi che emerge dalle pieghe dell’inchiesta sull’Arpab, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Una richiesta di commissariamento che il pubblico ministero presso il Tribunale di Potenza, Salvatore Colella, ha messo nero su bianco nella richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali. In particolare, il pubblico ministero ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli, di commissariare sia l’unità operativa di Fenice, sia la società a responsabilità limitata Fenice ambiente. «Si chiede di disporre che la prosecuzione delle attività dei seguenti enti ad opera di un com- L’IMPIANTO Alcune istantanee del termovalorizzatore Fenice. La Provincia, venerdì scorso, ha deciso di sospendere l’autorizzazione Sono coinvolte 740 famiglie e 50 attività . missario» sottolinea il magistrato. Ma come si è arrivati a tali decisioni? E soprattutto su quali elementi il magistrato ha chiesto di non dover chiudere l’impianto ma, invece, di commissariarlo? Due gli elementi che sono finiti al centro della que- stione: i posti di lavoro e il dato che l’impianto svolga un pubblico servizio. Scrive, infatti, il pm nella richiesta «Il suddetto ente svolge un pubblico servizio o comunque un servizio di pubblica necessità la cui interruzione potrebbe provocare un grave pregiudizio alla collettività, oltre ad avere ripercussio- ni negative sull’occupazione». Insomma, Fenice svolge un’attività a favore delle comunità locali lucane da un lato e dall’altro ha occupati che altrimenti resterebbero senza lavoro. Nello stabilimento di San Nicola di Melfi, infatti, al momento gli occupati diretti sono 53 unità. Ad essi, però, si sommano 25 unità del personale delle attività indirette (impresa di pulizie e manutenzione solo per fare degli esempi) e oltre 100 persone legate all’indotto (trasporto rifiuti e ceneri, manutenzione ed assistenza delle infrastrutture, meccaniche, strumentali e informatiche, fornitura materie prime e di consumo, mensa ed edilizia). Per questo e soprattutto per evitare conseguenze la magistratura potentina aveva chiesto - nello scorso mese di maggio - il commissariamento di Fenice. Oggi, a distanza di quattro mesi, la questione è superata. Il termovalorizzatore è chiuso, la sua attività sospesa e l’inchiesta va avanti. IL COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE ORGANIZZA LA RACCOLTA DI FIRME: «L’INDAGINE E GLI ARRESTI? SIAMO SOLO ALL’INIZIO» «Class action» contro l’inceneritore Lavello chiede i danni per il disastro FRANCESCO RUSSO l Dopo aver ottenuto la sospensione per 150 giorni delle attività dell'inceneritore Fenice, la comunità lavellese è pronta a chiedere i danni per il disastro ambientale. Domani alle 18, su iniziativa del Comitato per il diritto alla Salute di Lavello, si terrà un incontro, presso il Teatro del Sacro Cuore, per spiegare alla cittadinanza le finalità e le modalità della class-action che si intende promuovere nei confronti della società che gestisce il termodistruttore di San Nicola di Melfi. «Le fonti di inquinamento ambientale ai quali siamo sottoposti quotidianamente spiega il Comitato - sono tante, ma un dato è certo: Fenice ha inquinato dal 2002, e dagli ultimi monitoraggi, risulta che stia ancora inquinando le falde acquifere. Per questo, con la consulenza di un pool di avvocati della zona, abbiamo deciso si intraprendere l'iniziativa di una causa civile nei confronti di chi ha inquinato, e di coloro che a vario titolo non hanno fatto nulla per impedire lo scempio ambientale». Nel comitato lavellese, c'è comunque soddisfazione dopo gli ultimi sviluppi legati alla vicenda Fenice. «La sospensione della attività dell'inceneritore spiega il presidente del Comitato lavellese, Nicola Abbiuso - è stata un risultato quasi inaspettato per le comunità di Lavello e dei comuni della zona Vulture-Melfese, che negli ultimi tempi tanto avevano lottato. La magistratura, che dal 2009 sta lavorando sulla vicenda Fenice, ha appena iniziato i suoi Rifiuti e ambiente lavori con i primi arresti ed i primi avvisi di garanzia. Il Procuratore di Potenza ha assicurato che non si faranno sconti a nessuno, e questo è positivo. La vera vittoria del Comitato - dice ancora - è stata l'iniezione di fiducia e di autostima infusa nei concittadini lavellesi e nei lucani. Coloro che tanti anni fa ci hanno preceduto, i cittadini del comitato «No a Fenice» - sottolinea - avevano visto giusto. I loro sospetti, oggi, sono un'amara realtà. La dignità dei cittadini, dei lavoratori di Fenice, dei lavoratori dell'insediamento TRIBUNALE Avviata una causa civile nei confronti della Edf con la consulenza di un pool di avvocati industriale e degli agricoltori è stata calpestata. Abbiamo avuto ragione di pretendere giustizia e verità da tutti quelli che sapevano. L'intervento della Procura e la sospensione delle attività di Fenice - mette in chiaro Abbiuso - non sono un punto di arrivo ma un punto di partenza, e quindi le nostre iniziative continueranno. Dobbiamo tenere alta l'attenzione ed iniziare un percorso per la richiesta di risarcimento nei confronti di chi, in questi anni, ha erroneamente pensato di farla franca». Nel frattempo, dilagano i commenti dei cittadini sulla vicenda, e tutti all'insegna della soddisfazione e della voglia di giustizia. Per leggerne alcuni, basta entrare nel profilo Facebook del Comitato per il Diritto alla salute di Lavello. «Se tutti coloro che hanno avuto un danno per tumori si costituissero parte civile allora veramente sarebbero nei guai: solo a Lavello sono centinaia i casi di tumore che si sono verificati da quando c'è Fenice!», scrive Francesco, riferendosi alla causa civile che sarà intentata dalla comunità locale. «Anche se tardi, finalmente è intervenuta la magistratura, ma chi ripaga i morti e i malati del Vulture?», si chiede Raffaele, mentre una giovane lavellese si dice «contenta che ci siano stati i primi arresti». «Speriamo però prosegue - che non siano gli ultimi e che la giustizia faccia il suo corso». «Ogni inceneritore - commenta Matteo - porta con sé reati ambientali. Quando lo capiranno i politici, mettendo al bando questi impianti che sono veri attentati per la salute?». «Voi stessi lucani avete rovinato la nostra terra; ma ai vostri figli ci pensate?», si chiede Mauro, mentre per Donato «si dovrebbero processare per disastro ambientale e omicidio colposo plurimo tutti, e non solo i dirigenti dell'Arpab». «Adesso - dice Giuseppe - aspettiamo solo che Sigillito e Bove decidano di dire la verità su Fenice». Nel frattempo, anche il Comune di Lavello sta pensando ad eventuali iniziative legali da intraprendere contro Fenice. In tal senso, poche settimane fa, si era già espresso l'assessore comunale all'Ambiente, Antonio Catarinella. Estratto da pag. II La Gazzetta del Mezzogiorno PRESIDIO La protesta del 16 settembre [foto L. Massari] Venerdì 21 ottobre 2011 22 Avviato dal Comune il programma di raccolta differenziata: coinvolte 750 famiglie Anzi approda al “porta a porta” Saranno d’aiuto le persone inserite nel progetto “Cittadinanza solidale” ANZI - Il Comune di Anzi “mette i rifiuti alla porta”. Nel paese “Presepe” della Val Camastra, qualche giorno fa, è stato avviato il progetto di raccolta differenziata “porta a porta”, che coinvolgerà ben 740 famiglie anzesi, 1.700 abitanti e 50 utenze non domestiche (artigianato, commercio e servizi). L'idea di rivoluzionare profondamente il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti risale allo scorso mese di marzo. L'occasione propizia si è presentata grazie al progetto di cittadinanza solidale della Regione, che permetterà di impiegare utilmente le unità assegnate al Comune di Anzi, nell'ambito del Programma regionale Copes (annualità 2011/2012). Con questa iniziativa si vogliono mettere indiscussione icomportamenti consolidati e gli stili di vita degli abitanti residenti, declinandoli verso un percorso di cambiamento culturale e socialmente più consapevole. Gli obiettivi prioritari del progetto “Metti i rifiuti alla porta”sono: la responsabilizzazione dei cittadini di Anzi; il raggiungimento della per- centuale del 40% di raccolta differenziata; l'eliminazione dei cassonetti stradali, fonte di numerosi problemi estetici, logistici, ambientali e sanitari; l'utilizzo della piattaforma ecologica per la raccolta differenziata di Calvello. Inoltre, è prevista anche la stesura di un progetto per la realizzazione di un impianto comunitario di compostaggio, per il riciclo della frazione organica. Ad Anzi, la raccolta “porta a porta” avverrà quasi tutti i giorni della setti- mana. Il lunedì, il mercoledì, il venerdìe ilsabato, dalleore 8 alle 10 del mattino, si farà la raccolta dell'umido e dell'indifferenziata. I cittadini anzesi dovranno utilizzare il sacchetto nero. Il martedì, invece, sempre dalle ore 8 alle 10, toccherà alla plastica (sacchetto giallo). Il primo e il terzo giovedì del mese (8-10 del mattino) sarà raccolto il vetro (sacchetto verde). Il secondo e il quarto giovedì del mese verrannoprelevati ilcartone ela carta (sacchetto grigio-neutro). Tutti i contenitori e i sacchetti sono distribuiti, a domicilio, gratuitamente a tutti gli utenti. La chiave di volta per la riuscita di questo nuovo progetto risiede nella capacità di diffondere un approccio culturalmente significativo alla tematica ambientale. E, per essere decisivo e vincente un modo nuovo di salvaguardare l'ambiente, non si può prescindere dalla scuola come luogo originale e centrale di una nuova cultura ambientale. E' indispensabile, inoltre, socializzare il concetto che la gigantesca montagna di rifiuti che produciamo ogni anno non rappresenta il destino ineluttabile della modernità e non è nell'ordine naturale delle cose. Si può e si deve lavorare per fermare questa crescita non soltanto in chiave di riduzione della produzione, ma anche per modificare la composizione merceologica del rifiuto, al fine di favorire il sistema di raccolta differenziata, recupero, riutilizzo e riciclaggio. Donato Pavese Oggi e domani “Premio Coviello”. Presente Umberto Ambrosoli Si chiama “Metti i rifiuti alla porta” il programma di raccolta differenziata avviato dal Comune di Anzi. Il progetto coinvolge 740 famiglie e 50 attività. Saranno impiegate le persone inserite nel progetto “Cittadinanza solidale”. La giustizia italiana e la fucina dei talenti aviglianesi AVIGLIANO - Oggi il convegno, domani la premiazione. Il Premio “Nicola e Leonardo Coviello” raddoppia e prende tre piccioni con una fava. Evita di appesantire lo svolgimento sovrapponendo i due momenti, permette di focalizzare meglio gli argomenti al centro della giornata di studi, valorizza ancor più che in passato la consegna del premio, destinato alle migliori tesi di laurea svolte da studenti lucani che si siano laureati in Giurisprudenza nello scorso anno. Due giornate interamente dedicate al mondo del diritto «un evento - spiega Francesco Giordano, presidente della Pro Loco, organizzatrice del premio che si inserisce nell’alveo di una crescente sensibilizzazione delle istituzioni e della comunità verso la valorizzazione della tradizione aviglianese in questo campo del sapere, che qui ha trovato un humus particolarmente fertile o, come qualcuno sostiene, una etnia dotata di spiccato talento nel suo studio. Il Premio “Coviello”vaassumendo unrilievosempre maggiore, anche alla luce delle poliTITO - Presso l'aulaconsiliare del comune di Tito, convocati dal sindaco Pasquale Scavone, si sono riuniti i sindaci dei comuni di Bella, Calvello, Latronico, Moliterno, Rapolla, Tito e Tramutola, per discutere sul tema “Proposta di accordo di programma per l'elaborazione di un sistema di sviluppo del settore termale”, che possa contribuire a innalzare il periodo di stagionalità turistica nei piccoli centri della Basilicata. All'incontro hanno partecipato i Vincenzo Lapenna direttore del Cnr di Basilicata e Giovanna D'Amato presidente di Ateneo Musica Basilicata , partners scientifici e culturali del progetto. Nella relazione introduttiva il sindaco Scavone, ha esposto alcuni dati per illustrare i punti di forza e di debolezza delle realtà territoriali che presentano elementi di vocazione termale, ha ipotizzato alcune linee guida che potrebbero costituire una prima base di confronto per traccia- tiche culturali delle istituzioni locale e sovracomunale, che hanno individuato nella predilezione delle scienze giuridiche un segno distintivo tipico della cultura aviglianese». Primo evento, venerdì pomeriggio, «un momento - sostiene ancora Giordano - di alto dibattito sulle problematiche che affliggono la giustizia italiana che vuol essere vetrina di discussione e fucina diidee peril miglioramentodel servizio giustizia». “Avvocatura e Magistratura tra autonomia e responsabilità” il tema diun incontroche vedràla partecipazione dell’avvocato Umberto Ambrosoli,figlio delCommissarioLiquidatore del Banco Ambrosiano Giorgio Ambrosoli, ucciso da un sicario di Michele Sindona. All’incontro, moderato dall’avvocato Gaetano Basile, parteciperanno anche il coordinatore dell’ufficio del gip del Tribunale di Potenza Luigi Spina, il membro togato del Csm Alberto Liguori e Bruno Botti, componente della Giunta Nazionale dell’Unione delle Camere Penali. Il giorno dopo, la consegna del Pre- mio “Coviello”, «con la novità - afferma ancora Giordano - della presenza di rappresentanti delle ultime classi della scuola media, con la scopo di stimolare in loro un sentimento di ammirazione ed emulazione, che possa innervare con nuovi talenti la schiera dei giuristi aviglianesi». Condotta da Giovanni Rivelli, la cerimonia vedrà la presenza del professor Francesco Bosetti, da sempre punto di riferimento del Premio “Coviello”, del dirigente scolastico Salvatore Mascolo e del presidente del Consoglio regionale Vincenzo Folino che tirerà le conclusioni. «Tutto ciò - conclude il presidente Giordano - si inquadra nello sforzo della Pro Loco in direzione di un rinnovo del fervore culturale intorno allo studio del diritto, con l’obiettivo di fare di Avigliano un centro di eccellenza regionale. In vista di tale finalità, auspichiamo lo stabilirsi di una forte collaborazione con il Foro Lucano, l’Università e la “Fondazione Gianturco”. Giancarlo Tedeschi ...E a Oppido Lucano il sistema funziona OPPIDO LUCANO - Dopo le “paure” e le preoccupazioni per il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, a Oppido Lucano dopo due settimane tutto procede con relativa tranquillità senza grossi intoppi. La novità, discussa e criticata per tutta l'estate, sembra essere meno problematica di quanto tutti si immaginavano. I problemi restano, com'è normale che sia per un cambiamento radicale di abitudini e modi di fare, ma servirà solo il tempo per aggiustare e migliorare tutte le abitudini. Anche il sindaco di Oppido Lucano, Antonietta Fidanza, ha voluto sottoli- Il sindaco Antonietta Fidanza neare l'importanza di questa nuova forma di nuovo servizio di raccolta raccolta dei rifiuti, rin- dei rifiuti, per il senso civigraziando i cittadini pri- co, il rispetto per l'ambienma di tutto ma anche la te e il forte attaccamento Comunità Montana del- al nostro territorio. Rinl'Alto Bradano e la società grazio anche il Commisappaltatrice del servizio: sario della Comunità «Esprimo profonda grati- Montana Alto Bradano, tudine per il risultato rag- Antonio Anatrone, l'ATI giunto in queste prime Serveco Pellicano Verde e settimane di raccolta dif- tutti i suoi dipendenti e ferenziata - le prime paro- collaboratori per l'attenle del sindaco che ha poi zione con la quale si sono proseguito - poiché la prodigati per assicurare nuova metodologia di rac- il corretto avvio e il succolta 'porta a porta' ha cessivo svolgimento del raggiunto già gli esiti servizio». Parole confortanti del sperati e questo risultato è frutto del costante impe- massimo esponente di Opgno e collaborazione di pido Lucano che, dopo ogni singolo cittadino. La aver cercato di sensibilizrisposta di tutti al nuovo zare la popolazione locale servizio è davvero ammi- per tutti i mesi estivi, si rirevole, poiché è stata subi- trova oggi a congratularto percepita la novità e si con tutti per l'accortezmessa in pratica con za e la volontà di passare al grande serietà e puntuali- sistema “porta a porta”. Le abitudini sono diffità. Siamo al lavoro per monitorare l'andamento del cili da cambiare e servirà servizio - continua il sin- ancora altro impegno per daco - e per apportare le continuare a migliorare modifiche necessarie e so- questo nuovo modo di difstenibili per questo non ri- ferenziare i rifiuti. Come marremo insensibili alle ha sottolineato lo stesso richieste di messa a punto sindaco, permangono andei correttivi possibile per cora alcuni ambiti di critimigliorare questo servi- cità nelle modalità di svolgimento del servizio, ma zio. Colgo l'occasione - pro- questo è comprensibile segue ancora Fidanza - per un sistema inauguraper ringraziare tutti i cit- to e partito meno di due tadini di Oppido per l'atti- settimane fa. vo coinvolgimento nel Rocco De Rosa Convocati da Scavone, si sono trovati a Tito i sindaci di diversi comuni Le terme possono essere un’occasione re una strategia di relazioni sistemiche tra tutti i comuni interessati, per arrivare con proposte di idee e progetti alla utilizzazione di linee agevolative in essere ma sopratutto per prepararsi alle nuove linee strategiche che la U.E sta già pianificando per il periodo 2014-2020, che dovrebbero costituire una nuova ed innovativa traccia di sistema per lo sviluppo di settori e territori. Nel suo intervento il sindaco ha analizzato lo stato del settore termale in Basilicata; ha informato i convenuti degli incontri che ha avuto con i vertici nazionali di Federterme, e della disponibilità che gli è stata assicurata nel sostenere questa importante iniziativa che i sindaci conve- nuti hanno deciso di intraprendere; ha inoltre informato che il sindaco di Rapolla ha incontrato ivertici di Ancot (Associazione Nazionale dei Comuni Termali), che hanno deciso di sostenere, anch'essi questo progetto, a testimonianza di questa loro convinta adesione si preoccuperanno di organizzare in Basilicata una prossima convention nazionale della loro organizzazione. In conclusione ha voluto sottolineare ai comuni che partecipano alla proposta turistica incentrata sul “termalismo”, l'opportunità di elaborare uno studio di fattibilità che, partendo dall'analisi minuziosa delle realtà socio-economiche di ogni comune, punti a: rimuovere le debo- Estratto da pag. 22 Il Quotidiano della Basilicata lezze infrastrutturali del sistema; proponga la realizzazione di una rete di imprese turistiche atte a sostenere una politica di marketing turistico; elaborare progetti e programmiperessere prontiasfruttaretutte le opportunità di sviluppo regionale, nazionale ed europee. Per il raggiungimento di questi obiettivi bisognerà proporsi con nuovo spirito alle Istituzioni regionali, verso le quali non bisognerà assumere un atteggiamento di “semplici richiedenti”, come spesso la contingenza dell'ordinario costringe a fare, ma anche essere essenzialmente soggetti vocati a“ proporre” per assolvere con dignità al ruolo che ci è proprio, quali rappresentanti di territori e collet- tività. Per questo saremo attenti a presentarci ad un tavolo di confronto con la Presidenza Regionale, e con gli Assessori preposti, solo quando in possesso dei primi significativi risultati del nostro lavoro. Nel dibattito che ne è seguito si sono registrati numerosi ed interessanti interventi di adesione e condivisione delle proposte avanzate dal sindacoScavoneda partedeisindaci convenuti. Tra gli altri è intervenuto Vincenzo Lapenna, direttore del Cnr, che si è soffermato soprattutto sulle attività di ricerca che il Cnr sta conducendo in molti comuni della Regione e Giovanna D'Amato con interessanti e significative riflessioni. La riunione si è conclusa con una unanime decisione che ha portato alla sottoscrizione del testo di accordo di programma, che quindi renderà operativo sin dai prossimi giorni l'intesa istituzionale con le necessarie attività successive. Pianeta Fiat Sata A Melfi 10 giorni di cassa integrazione Stop 18-29 novembre e 2-9 dicembre 2011 Altri dieci giorni di cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento Fiat di Melfi. Lo stop, annunciato dai dirigenti aziendali della fabbrica, si va ad aggiungere a quello già previsto per i lunedì e i venerdì di novembre. _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Venerdì 21 ottobre 2011 9 FIAT, SANITÀ E BANCHE Lo stop si aggiunge a quello già annunciato dalla Fiat per i lunedì e i venerdì della prima metà del prossimo mese Cassa integrazione a raffica Mercato dell’auto sempre più in affanno, a novembre e dicembre altri 10 giorni di cig alla Sata Tortorelli (Uilm): si può ristabilire fiducia tra i metalmeccanici ed in generale nel Paese solo se si agisce subito su occupazione e investimenti di CLEMENTE CARLUCCI MELFI- Tutto come previsto ormai da mesi e non solo da quando si è evidenziato lo stato di crisi nel settore dell’automotive. La Fiat auto continua a collocare in cassa integrazione guadagni decine di migliaia di lavoratori dei vari stabilimenti italiani, compresi quelli che operano a livello di Sata Melfi. Ce n’è stata tantissima dall’inizio di quest’anno e se ne prevede che almeno per la restante parte del 2011 e per l’intero anno successivo se ne aggiunga ancora dell’altra, anche in misura del tutto eccezionale. E di Cigo “allungata” ce ne sarà ancora nei prossimi giorni, com’è stato ufficialmente annunciato nel corso della mattinata di ieri e poi definitivamente confermato nel primo pomeriggio quando i vertici dello maxi-stabilimento auto dell’area industriale di S. Nicola di Melfi hanno convocato – secondo quando ancora previsto nel contratto nazio- De Nicola (Fiom): senza un secondo modello da produrre in aggiunta alla Grande Punto, non è difficile prevedere almeno altri due anni molto dolorosi nale della categoria dei metalmeccanici - i delegati di fabbrica “per informazioni urgenti”. E quando c’è questa particolare dicitura non è che ci si possano aspettare notizie rassicuranti, come ad esempio il rilancio del sistema produttivo o dei livelli occupazionali. Già si sa in partenza che per loro e per i loro colleghi si trat- ta di notizie negative, sia sul versante degli stessi interessi della casa automobilistica torinese (i lavoratori della Basilicata nord la chiamano sempre più americana) e su quello delle stesse maestranze che con i cosiddetti “ammortizzatori sociali” (stipendi decurtati di non poco) non ce la fanno più a tirare avanti, almeno fino alla Un reparto dello stabilimento Sata di Melfi terza settimana. E così è arrivato il solito ritornello di una “canzone” ormai imparata a memoria. “Per adeguare i flussi produttivi alla domanda di mercato, nello stabilimento Sata di Melfi la produzione della Punto Evo – è detto in un comunicato del Lingotto lucano, confermato anche dalle sedi regionali di Fiom, Fim e Fismic del- la Basilicata - resterà ferma dal 18 al 29 novembre, e poi il 2 e il 9 dicembre, tutti giorni in cui per le tute blu di Sata sarà richiesta la cassa integrazione ordinaria”. Subito dopo l’annuncio della nuova ondata di ricorso alla Cigo, i dirigenti sindacali delle maggiori sigle dei metalmeccanici (tra gli altri, Antonio Zenga della Fim, Marco Roselli della Fismic Confsal, Giuseppe Giordano dell’Ugl e Vincenzo Tortorelli della Uilm Uil) hanno rilasciato dichiarazioni molto ma molto preoccupate. Il segretario regionale della Basilicata della Fiom Cgil, Emanuele De Nicola, ha espresso ’’grande preoccupazione” per il futuro dello stabilimento lucano. ’’Questi giorni di stop alla produzione - ha spiegato il leader sindacale Fiom - si aggiungono pericolosamente ai lunedì e ai venerdì fino al 14 novembre di Cigo già nelle scorse settimane comunicati. Riteniamo sempre più urgente e indispensabile aprire con la Fiat un tavolo di discussione sul piano industriale per l’Italia. In particolare, per Melfi se non sarà deciso un secondo modello da produrre in aggiunta alla Grande Punto, non è difficile prevedere almeno altri due anni molto dolorosi per i lavoratori”. Per il coordinatore regionale della Uilm Vincenzo Tortorelli, invece, “si può ristabilire fiducia tra i metalmeccanici ed in generale nel Paese solo se si agisce rapidamente sull’occupazione e sugli investimenti. Questo è ancora più attuale per la Fiat e il Programma Fabbrica Italia”. L’ass. Martorano replica al “comitato sanità privata” Fiba-Cisl: subito le misure per la crescita e il lavoro “Campagne stampa o allarmi Sempre più indebitate occupazionali non ci intimidiscono” Aumentano i prestiti bancari, così come le insolvenze POTENZA- “Quando il sedicente comitato di crisi della Sanità privata si chiede perché diamo ascolto alle associazioni dei consumatori e non a loro, farebbe bene a porsi qualche interrogativo sul proprio modo di proporre il confronto. Con i consumatori, come lo stesso comitato da atto, abbiamo avviato un dialogo chiaramente finalizzato alla risoluzione di problemi e senza posizioni strumentali da entrambe le parti.” E’ il commento dell’assessore alla Sanità Attilio Martorano alla ennesima presa di posizione del Comitato di crisi della Sanità privata. “La gravità del momento – ha proseguito l’assessore – richiede il senso di responsabilità che noi mettiamo in campo nel fare ogni ragionevole sforzo per migliorare i servizi e a cui le associazioni dei consu- matori hanno dimostrato di corrispondere chiedendo ogni miglioramento possibile, ma senza prescindere da difficoltà oggettive e norme nazionali indipendenti dal nostro volere”. L’assessore alla Sanità ha aggiunto che “non ci lasciamo intimidire da annunci di campagne stampa di denunce di sprechi, perché se si tratta di sprechi reali siamo pronti a farne tesoro per migliorare il sistema, mentre non possiamo accettare forme di pressione attuate con denunce strumentali. Ugualmente, il di- scorso non si può portare avanti con gli allarmi occupazionali: se la spesa dovesse solo servire a consentire il mantenimento di posti di lavoro con l’onere aggiuntivo degli utili per gli imprenditori, saremmo in un’insana forma di assistenza che consentirebbe a qualcuno di lucrare”. Martorano ha comunque mostrato ancora disponibilità al confronto. “Pronti a discutere con chiunque - ha concluso -, ma a patto di mettere da parte pressioni improprie e rivendicazioni insostenibili”. Estratto da pag. 9 La Nuova del Sud POTENZA- Più prestiti bancari alle imprese, ma anche un sensibile aumento del grado di insolvibilità. Questa in sintesi la fotografia del mercato del credito lucano che emerge dal rapporto Unioncamere. Il segretario generale della Fiba Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, invita a “leggere bene i dati e a non farsi prendere dai facili entusiasmi”. “Se da un lato assistiamo ad una significativa ripresa delle erogazioni bancarie a favore delle imprese, in particolare delle aziende a conduzione familiare e delle società di persone fino a 5 addetti, è altrettanto vero che nel periodo preso in esame dai ricercatori di Unioncamere emerge una preoccupante tendenza al rialzo delle sofferenze bancarie, che hanno toccato quota 17,7%, con un crescita di oltre 7 punti dal 2009 ad oggi, indicatore piuttosto eloquente delle difficoltà in cui versano molte imprese lucane”. Per il segretario lucano del sindacato bancari della Cisl “l’apparente contraddittorietà di questi dati, ovvero crescita dei prestiti e aumento delle sofferenze, va interpretata alla luce del diverso grado di elasticità alla crisi delle micro-imprese rispetto alla media impresa manifatturiera, specie quella legata al comparto del mobile imbottito nel materano”. Secondo Macchia “il dinami- smo evidenziato in questo frangente dalle piccole e piccolissime imprese è un segnale positivo che va coltivato e consolidato con adeguati strumenti di sostegno, alcuni dei quali sono già previsti dal patto per la crescita e il lavoro, come il fondo di garanzia, il micro-credito e il fondo regionale per il venture capital, e vanno pertanto solo implementati, assicurando però tempi certi e procedure snelle. Allo stesso tempo è auspicabile che anche il sistema del credito privato – conclude Macchia – sappia fungere da lievito della ripresa sostenendo con convinzione le iniziative imprenditoriali serie e innovative, senza le quali risulterà piuttosto arduo recuperare la base produttiva e occupazionale andata compromessa in questi due anni per effetto della crisi economica”. Data 21.10.2011 PAG. 2 Basilicata Mezzogiorno Incontro a Roma nella sede del ministero dell’Economia per sbloccare l’atto finale L’impegno di Mazzocco: prevenzione continua contro le emergenze Contatti con il sottosegretario Gianni Letta per attivare la presidenza del Consiglio L’assessore: coinvolgeremo il Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto Alluvione, De Filippo rassicura: i fondi attesi arriveranno I fondi attesi dagli agricoltori, per l’alluvione che li ha danneggiati, arriveranno: lo assicura il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, che a sua volta ha ricevuto la disponibilità del ministero dell’Economia in un incontro a Roma. I responsabili del dicastero hanno anche fornito indicazioni sulla necessità di mettere in campo altre attività per sbloccare la questione e arrivare all’ ordinanza attesa ormai da sei mesi sull’emergenza alluvione verificatasi il primo marzo scorso nel Metapontino. Ma non è tutto ciò che De Filippo ha portato a casa: c’è anche l’impegno a mantenere lo stanziamento di 7 milioni di euro da parte dello Stato (in aggiunta ai 7 milioni e mezzo già messi in campo dalla stessa Regione) sottraendoli ai tagli del decreto sviluppo: si paventava un emendamento che avrebbe soppresso il finanziamento alle aziende danneggiate. De Filippo ha informato degli sviluppi i parlamentari lucani, a partire dal sottosegretario all’Interno Guido Viceconte, perché possano sostenere, ognuno nel suo ruolo, una rapida definizione dell’iter. L’acqua ha inondato i campi del Metapontino Ingenti i danni dell’alluvione del primo marzo scorso Ha dichiarato per l’occasione il presidente della Regione Basilicata: “Il tempo passato è troppo e non lo dico per individuare responsabilità ma per indicare la necessità di non indugiare oltre. Le risposte avute, sebbene ancora non tradotte in possibilità operative, rappresentano una svolta ed è importan- te non abbassare in questo momento la tensione”. Ma il rischio che ci siano tempi lunghi, per l’emissione dell’ordinanza del presidente del Consiglio attuativa del Decreto di calamità adottato da tempo, è concreto. Per evitare i tempi lunghi della burocrazia, nel dialogo tra Protezione civile e mi- nistero dell’Economia, il presidente lucano ha già avviato i contatti con il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, che solleciti il premier Silvio Berlusconi ad attivarsi al più presto. E lo stesso Viceconte ha fatto sapere di aver incontrato Letta per assicurare tempi rapidi. (bm3) Prevenzione costante per evitare nuove emergenze: è l’impegno che Vilma Mazzocco, assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, ha preso in risposta alle sollecitazioni del capogruppo del Pd in consiglio regionale Vincenzo Viti. “Voglio rassicurare le popolazioni del Metapontino - dice - sul fatto che il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto sarà sempre più coinvolto nelle iniziative di prevenzione per evitare il ripetersi di fenomeni alluvionali”. Aggiunge Mazzocco: “Sicuramente dobbiamo lavorare sui livelli di invasamento, nel caso anche rinunciando ai livelli massimi di accumulo pur di garantire la possibilità di trattenere acqua in caso di livelli elevati di precipitazioni, ma parallelamente bisogna intervenire sull’officiosità dei fiumi, con la pulizia degli alvei, sul rafforzamento degli argini, sull’individuazione dei punti critici e, non ultimo, sulla capacità di intervento. Un’attività questa che, posso rassicurare Viti, vede impegnato, ciascuno per le proprie competenze, non solo il Dipartimento Agricoltura ma i diversi uffici della Regione, a partire da Protezione Civile e Ambiente”. “Il sistema - sostiene l’esponente della giunta regionale della Basilicata - pur nella drammaticità della situazione dello scorso marzo, ha mostrato una sua capacità di governare momenti difficili di un territorio estremamente vulnerabile. Purtroppo tutto si è fermato per l’indisponibilità del Governo nazionale a farsi carico del problema. Gli interventi di emergenza sono stati interamente fatti e pagati dalla Regione”, conclude. (bm3) Credito più facile per le aziende agricole con il fondo di garanzia Circa 9 milioni per investimenti sul Psr di Roberta Nardacchione Un aiuto concreto agli agricoltori, per far decollare il settore primario della regione. E’ operativo il fondo di garanzia in agricoltura, che permetterà un più facile accesso al credito e quindi nuovi investimenti. La capacità del fondo è di circa nove milioni di euro. Si tratta di uno strumento messo in campo dalla Regione Basilicata e gestito dall’Ismea (l’Istituto per i servizi per il mercato agricolo alimentare). Gli aiuti saranno a garanzia degli investimenti del Psr (Piano di Sviluppo rurale) in particolare per le misure 121, 123 e 311. L’Istituto per i servizi per il mercato agricolo alimentare affianca tutte le Regioni nelle attività di riordino fondiario e favorisce il ricambio generazionale in agricoltura in base ad uno specifico regime di aiuto approvato dalla Commissione europea. Il fondo è di tipo rotativo, cioè Ismea, per le tre misure, accantona come garanzia, per l’istituto di credito una quota pari all’8 per cento dell’investimento ammesso a contributo. La dotazione del fondo è attualmente di 8 milioni e 860 mila euro, ripartita in 3 milioni per la misura 121, 3 milioni e 270 mila euro per la Misura 123 e 2 milioni e 590 mila euro per la Misura 311. E’ la Regione che individua le risorse da versare, e provvede tramite l’organismo pagatore. Le risorse confluiscono in un patrimonio destinato esclusivamente al Psr della Regione. Attività agricole MISURA 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” La misura punta a migliorare la competitività delle dernamento strutturale, realizzati mediante investimenti in capitali materiali ed immateriali che migliorino il rendimento Tre misure: ammodernamento, accrescimento del valore e diversificazione delle attività aziende agricole regionali attraverso la realizzazione di processi di ammo- globale dell’azienda e siano conformi alle norme comunitarie applicabili all’investimento. MISURA 123 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali” Favorisce il miglioramento e la razionalizzazione dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e della silvicoltura, al fine di ottenere un più elevato livello di competitività delle imprese ed una più equa distribuzione del valore aggiunto a favore delle imprese agricole e forestali. MISURA 311 “Diversificazione in attività non agricole” Sostiene gli investimenti destinati alla realizzazione di impianti per la produzione e la vendita di bioenergie contribuisce alla razionalizzazione del sistema agroindustriale e forestale anche con finalità nel campo energetico. Data 21.10.2011 N. 15 PAG. 3 Basilicata Mezzogiorno Enti Locali: si cambia con la Aree programma Ancora pochi giorni per i Comuni che vogliano presentare la propria adesione prima della nuova governance territoriale Sanità privata Sette “Dialogo macroaree sostituiranno ma senza ricatti” le disciolte Martorano: provvedimenti Comunità per eliminare gli sprechi montane Questa volta l’assessore ha risposto. Attilio Martorano, di Maria Fasano Governance territoriale. Si va completando in Basilicata la riforma degli enti locali con il passaggio dalle Comunità montane alle Aree programma previste dall’articolo 23 della legge regionale 33 del 2010. Le aree programma rappresentano la conclusione di un processo di esperienze sui territori lungo oltre dieci anni, che ha permesso di individuare e intervenire sui punti di criticità dei vecchi sistemi ma ha anche consentito di esaltarne i punti di forza. In vista della costituzione i Consigli comunali dovranno dichiarare entro il 5 novembre prossimo la disponibilità ad aderire. Un atto fondamentale per istituire la Conferenza dei sindaci entro fine novembre e rispettare la disposizione della legge finanziaria regionale che fissa al 31 dicembre la data di nascita delle Aree Programma. Lo ha reso noto l’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo che ha inviato una nota tecnica ai sindaci della Basilicata, in cui sottolinea la necessità di rispettare il cronoprogramma per attuare pienamente la nuova forma di governance territoriale regionale. Le aree che suddividono il territorio lucano Il logo dell’Aree Programma e Il palazzo della giunta regionale in via Verrastro a Potenza in sette macrozone assecondando le caratteristiche geomorfologiche del territorio sono: Alto Basento-Alto Bradano, L a g o n e g re s e - Po l l i n o, Marmo Platano Melandro, Val D’agri, Metapontino Collina Materana, Vulture Alto Bradano, Bradanica Medio Basento. Le aree Programma si strutturano in una conferenza dei sindaci che avrà sede fisica all’interno del comune capofila. Saranno strutture molto snelle, nelle quali confluiranno anche le professionalità delle disciolte Comunità montane e avranno funzione esclusivamente politica e programmatica, non amministrativa o gestionale. Nelle Aree programma sono coinvolti i singoli comuni, con l’eccezione dei due capoluoghi Potenza e Matera e delle Province. Nella sostanza si tratta di una nuova idea di governance regionale che chiama in causa il protagonismo degli Enti locali che, attraverso la conferenza dei sindaci dialogheranno direttamente con l’organo di governo regionale per avanzare proposte e promuovere progetti, dopo aver analizzato concretamente i problemi e le esigenze del proprio territorio. Le aree accorperanno bacini territoriali simili accomunati dalle stesse esigenze nei bisogni sociali, vale a dire, principalmente nei settori dell’istruzione e della formazione della sanità e dei trasporti locali. Da 14 comunità montane si passa, quindi, a sette aree territoriali con notevole risparmio dei costi. “Con le aree programmaha commentato il governatore Vito de Filippo- potremo rendere la governance più leggera e più diretto il rapporto tra centro e territori”. responsabile della sanità alla Regione Basilicata, si rivolge agli operatori della sanità privata sul piede di guerra e dice loro: attacchi sulla stampa e ricatti di stampo lavorativo non modificheranno le nostre idee. Dichiara Martorano: “Quando il sedicente comitato di crisi della Sanità privata si chiede perché diamo ascolto alle associazioni dei consumatori e non a loro, farebbe bene a porsi qualche interrogativo sul proprio modo di proporre il confronto. Con i consumatori, come lo stesso comitato da atto, abbiamo avviato un dialogo chiaramente finalizzato alla risoluzione di problemi e senza posizioni strumentali da entrambe le parti”. Martorano ricorda come ci siano già stati confronti che hanno portato a modifiche dei provvedimenti nel settore. “Ma con una parte di operatori della Sanità privata - prosegue - si è creata una frattura a fronte di due decisioni che abbiamo assunto: l’eliminazione di prestazioni non dovute dal sistema sanitario che appesantivano il bilancio regionale e, addirittura, un arrotondamento dei pagamenti delle prestazioni all’euro superiore al tariffario previsto per tutte le analisi di laboratorio. Entrambi i provvedimenti erano nella logica dell’eliminazione degli sprechi, ma questo ha dato il via ad una serie di accuse e attacchi che nulla hanno a che fare con le questioni al centro del dibattito e che precludono il confronto”. “Non ci lasciamo intimidire da annunci di campagne stampa di denunce di sprechi - aggiunge - Se si tratta di sprechi reali siamo pronti a farne tesoro, ma non possiamo accettare forme di pressione attuate con denunce strumentali. Ugualmente, il discorso non si può portare avanti con gli allarmi occupazionali: se la spesa dovesse solo servire a consentire il mantenimento di posti di lavoro con l’onere aggiuntivo degli utili per gli imprenditori, saremmo in un’insana forma di assistenza che consentirebbe a qualcuno di lucrare”. L’assessore si è detto comunque ancora disponibile al confronto. “Ma senza pressioni improprie e rivendicazioni insostenibili”. Protezione Civile, accordo Regione-Ferrovie dello Stato Gentile: “Pronti a fronteggiare eventuali criticità ferroviarie” L’assessore Gentile alla stazione ferroviaria di Potenza Previsione e prevenzione dei rischi e delle emergenze in ambito ferroviario: la Protezione Civile della Basilicata e le Ferrovie dello Stato affronteranno insieme le emergenze con modalità d’intervento coordinate. Lo ha fatto sapere l’assessore alle Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata, Rosa Gentile che ha annunciato la firma di un protocollo d’intesa con il direttore Protezione aziendale del Gruppo FS, Franco Fiumara. “Il documento, che si basa sul protocollo siglato il 15 luglio 2008 tra il Gruppo FS e il Dipartimento nazionale della Protezione civile - ha spiegato l’assessore Gentile - definisce le necessarie sinergie per fronteggiare in modo efficace, in Basilicata, eventuali criticità che scaturiscono da eventi di emergenza. In particolare si punta sulla reciprocità operativa tra il Gruppo FS e la Protezione civile regionale mediante l’impiego di uomini, mezzi e tecnologie”. I principali aspetti disciplinati nel Protocollo, valido quattro anni, riguardano: la presenza di un referente del Gruppo FS nella Sala operativa unificata permanente di Protezione civile della Regione Basilicata; lo scambio di informazioni fra le sale Operative in caso di emergenze ferroviarie; l’attivazione di un programma di formazione congiunta per la gestione delle emergenze; la prosecuzione delle intese già sottoscritte con il Servizio sanitario territoriale 118, per il soccorso dei passeggeri e del personale di bordo ed esercitazioni mirate all’intervento sanitario urgente. “Con questo accordo - ha commentato l’assessore Gentile - si incrementa la rete della protezione civile lucana che partendo dall’emergenza del terremoto del 1980 in tutti questi anni si è gradualmente dotata di strutture logistiche di pronto intervento all’avanguardia per la quale arrivano continui riconoscimenti”. Data 21.10.2011 N15 Diritto allo studio: dalla Regione contributi per mense e trasporti Mastrosimone: “Regione continua a sostenere scuola, famiglie e per favorire l’inclusione scolastica e sociale” Gioco in classe “La Regione continua a sostenere la scuola e le famiglie perché la crescita economica e sociale della Basilicata deve passare necessariamente attraverso il sapere e la cultura regionale”. E’ il commento dell’assessore regionale alla Formazione, Rosa Mastrosimone, al Piano per il diritto allo studio approvato dal Consiglio regionale. “Nonostante il momento difficile - ha aggiunto l’assessore - caratterizzato dai tagli operati dal governo, il Piano continua a rappresentare uno strumento fondamentale per il sostegno concreto ai Comuni e alle famiglie, garante insostituibile della realizzazione del diritto allo studio e del mantenimento dei servizi minimi presenti sul territorio”. Dall’ente regionale, infatti, è previsto il finanziamento per mense e trasporti. “Per quanto riguarda il contributo sulle mense e i servizi di trasporto ai Comuni - ha spiegato l’assessore - c’è una novità: verranno assegnati in base alla spesa effettivamente sostenuta, mentre negli anni scorsi era stato realizzato un Piano di riparto, prendendo in esame essenzialmente i dati relativi alla popolazione scolastica. Altra novità è costituita da un incremento del fondo a disposizione da assegnare alle Province come contributo straordinario per le attività di trasporto dei disabili, passato da 380 mila euro a 420 mila euro nel nuovo Piano. Un’attenzione particolare - ha concluso la Mastrosimone - è stata rivolta quest’anno agli alunni con disabilità, per favorire la loro inclusione scolastica e sociale”. PAG. 4 Basilicata Mezzogiorno Coinvolti anche altri enti: Province, Centri per l’impiego, agenzie, organismi di formazione Mondo giovani: la Regione al lavoro per dare occupazione Positivo lo stato di avanzamento delle iniziative messe in campo fra “Ponte”, Work experience e Po Fse Basilicata 2007/2013 Una riflessione sui progetti avviati dalla Regione per costruire un ponte tra i giovani e l’occupazione. In un momento di crisi generale come quello attuale, il bilancio delle attività messe in campo è positivo. Sul futuro occupazionale in Basilicata l’Assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Rosa Mastrosimone ha fatto nei giorni scorsi il punto sulle azioni messe in campo dal suo Dipartimento. “L’iniziativa Un Ponte per l’occupazione’ - spiega Mastrosimone - è molto complessa, in quanto vede il coinvolgimento di vari attori: la Regione, le Province, i Centri per l’impiego, le Agenzie Provinciali, gli Organismi di formazione accreditati, le imprese, a vario titolo coinvolti nell’articolazione del percorso che è suddiviso in 4 fasi. La ripartizione del percorso in fasi - consulenza orientativa, formazione di base, formazione specialistica, tirocinio - è stata attuata con la logica di capovolgere l’impostazione classica della formazione, mettendo al centro dell’attenzione il destinatario sotto tutti gli aspetti. In relazione allo svolgimento delle attività formative spiega Mastro- L’occupazione giovanile è tra gli obiettivi primari del Dipartimento formazione e lavoro della Regione simone - sono stati messi in campo una serie di interventi correttivi considerato che in un percorso della durata di 24 mesi questioni tecnico-amministrative hanno a volte rallentato il processo. Le stesse sono state però prontamente illustrate ai ragazzi”. “Per l’avviso pubblico Work experience ha detto l’assessore - la graduatoria dei progetti ammessi è stata pubblicata sul BURB del 27 luglio 2011. A tutti coloro che ne han- no fatto richiesta è stato garantito l’accesso agli atti. Il procedimento di accesso si è concluso per tutti nel termine di trenta giorni, decorrenti dalla ricezione della richiesta da parte dell’Ufficio competente. Su circa 4.200 domande pervenute, a seguito della pubblicazione delle graduatorie, sono arrivati al Dipartimento circa 126 ricorsi, con una percentuale fisiologica degli stessi inferiore al 3%”. “Riguardo all’attuazione finanziaria del Po FSE Basilicata 2007/2013 spiega infine Mastrosimone i dati di certificazione della spesa sono in linea con i target previsti dalla Commissione Europea e questo ci consente di prevedere il conseguimento dell’obiettivo ed evitare il rischio di disimpegno”. “Per questi motivi - conclude Mastrosimone possiamo affermare che la Regione Basilicata sta lavorando bene per offrire un futuro occupazionale ai giovani”. (bm1) Dal Consiglio II commissione “Bilancio e programmazione” Approvato Rendiconto alsia In Seconda Commissione consiliare permanente, “Bilancio e programmazione”, è stato dato parere favorevole all’unanimità dei presenti all’atto della votazione, dopo aver ascoltato il commissario Romaniello e la dirigente Gargiulo, sul Rendiconto per l’esercizio finanziario 2010 dell’Alsia. Sì al rendiconto da parte dei consiglieri Autilio (Idv), Dalessandro e Braia (Pd), Romaniello (Sel) e Singetta (Api). Navazio (Ial) e Mollica (Mpa) Consorzio Alto Bradano: promozione contestata I consiglieri regionali Alfonso Ernesto Navazio (Ial) e Francesco Mollica (Mpa) hanno presentato un’interrogazione all’assessore all’Agricoltura sulla delibera del Consorzio di Bonifica Alto Bradano con la quale “si procedeva a un affidamento temporaneo, per promozione, dell’incarico di direttore dell’area per un periodo che andava dal primo maggio al 31 luglio, senza che l’atto fosse sottoposto preventivamente al controllo”. I consiglieri fanno rilevare “l’anomalia di una procedura di promozione e aumento costi da parte di un ente che attualmente lavora in regime di prorogatio”. Secondo gli esponenti di Ial e Mpa i Consorzi di bonifica continuano a pensare di essere e ad agire come isole felici’ dove tutto è lecito e possibile, per lo più sottratti ai dovuti controlli e utilizzando a loro piacimento per il finanziamento fondi pubblici”. Vita (Psi) Agricoltura, chiudere la vecchia programmazione “Prima di contrastare la proposta della Commissione Europea per la nuova Pac che è destinata ad aggravare le condizioni di reddito dei nostri agricoltori e di quelli di tutte le regioni meridionali è necessario intensificare l’impegno per chiudere la programmazione dell’attuale sessennio scongiurando, nei fatti, il disimpegno dei fondi comunitari entro il 31 dicembre prossimo ed accelerando l’iter dei bandi del Psr”: lo sostiene il capogruppo del Psi in consiglio regionale, Rocco Vita”. “Inoltre - aggiunge - si ripropongono le questioni della burocratizzazione, della trasparenza e dell’efficienza delle attività legate ai Bandi del Psr che creano non poche difficoltà agli agricoltori soprattutto per i tempi eccessivamente lunghi nell’erogazione di contributi ed aiuti comunitari anche a seguito del forte arretrato che Arbea si trova a gestire già da qualche anno. Per non parlare dei problemi di accesso al credito”. Pagliuca (Pdl) Ogr Melfi, no a trasferimento lavoratori a Foggia Sulla vertenza Officine Grandi Riparazioni di Melfi, Nicola Pagliuca e Michele Destino, capogruppi del Partito delle Libertà (Pdl) rispettivamente nei consigli regionale e provinciale di Potenza hanno “condannano fortemente la scelta della Direzione del Personale dello stabilimento che ha inviato una lettera di trasferta comandata’ ai dipendenti e e annunciando l’imminente chiusura dello stabilimento di Melfi e il trasferimento della manodopera a Foggia a partire dal 2 novembre prossimo”. I due esponenti politici condannano sia “la modalità che ha portato alla decisione che non ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacati sia l’opportunità della scelta visto che negli accordi sindacali nazionali del novembre 2010. Accordi che tracciavano gli interventi infrastrutturali interni al gruppo, non erano previste riduzioni della capacità produttiva”. Al fine di giungere ad una soluzione che sia ragionevole, i due esponenti politici hanno inviato una lettera al sottosegretario agli Interni Guido Viceconte affinché “si adoperi con i ministeri competenti per la convocazione di un tavolo di concertazione che veda coinvolti anche la Regione e Trenitalia”. Estratto da: La Nuova del Sud - 21.10.2011 PAG.5 Basilicata Mezzogiorno _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Venerdì 21 ottobre 2011 11 LE IDEE DELLA POLITICA In testa Zaia (Veneto) e Formigoni (Lombardia) oltre il 60% dei consensi. Tutti perdono appeal tra i propri concittadini De Filippo resta nella top 10 Secondo l’istituto Datamonitor, il gradimento del governatore lucano è al 53.2% (-0.4%) Un ambulatorio medico per i lucani residenti a San Paolo del Brasile POTENZA- Dati che lasciano il tempo che trovano, ma rappresentano pur sempre una tendenza. L’istituto di ricerca Datamonitor, ogni tre mesi, valuta il gradimento dei primi dieci governatori italiani. Oltre ottomila intervistati per quello che rappresenta solo un campione. Luca Zaia (Veneto), Roberto Formigoni (Lombardia) ed Enrico Rossi (Toscana) sono i tre governatori più apprezzati in Italia, secondo lo studio diretto da Natascia Turato. Il lucano Vito De Filippo è decimo in classifica. La terza edizione 2011 dell’indagine trimestrale vede, appunto, un testa a testa tra Luca Zaia (Veneto, Lega Nord) con il 60,2%, primo nonostante un calo dello 0,4%, e Roberto Formigoni (Lombardia, PDL), secondo con il 60% - in calo dello 0,4%. Segue Enrico Rossi (Toscana, Pd) che con il 59,4% fa registrare la crescita di consensi più consistente in questa edizione, +1,2%. Il Governatore toscano supera Vasco Errani (Emila-Romagna, Pd) che scende al quar- Il presidente della giunta regionale,Vito De Filippo to posto con il 58,2% (0,9%). Raffaele Lombardo (Sicilia, Mpa) rimane al quinto posto con il 56,5%, in calo dello 0,5%, seguito da Giuseppe Scopelliti, (Calabria, Pdl) al sesto con il 56,5% (0,2%). Tra le curiosità emerge che i 10 Governatori presenti in classifica sono: 5 di centrosinistra, 5 di centrodestra; 4 del nord, 4 del sud, 2 del centro. La prima donna in classifica è Re- nata Polverini (Lazio, Pdl) che si conferma al settimo posto, nonostante una crescita dello 0,8%, con il 55,9%. Precede l’altra donna in classifica, Catiuscia Marini (Umbria, Pd), all’ottavo posto con il 54% (0,2%). Nichi Vendola (Puglia, Sel) sale al nono posto con il 52,8% ed una crescita dell’1,1%. Vito de Filippo (Basilicata, Pd), chiude la top 10 con il 53,2% (-0,4%). POTENZA- Mentre dalla Svizzera si conferma la proposta di consentire ai lucani emigrati di pagare le bollette a domicilio, novità importanti per il Brasile. Il presidente del Consiglio regionale Folino, ha incontrato a Potenza il presidente del circolo lucano di San Paolo del Brasile, Antonio Laspro, che è anche cittadino onorario paulistano, componente del Consiglio generale degli italiani all’estero e vicepresidente del Comitato degli italiani residenti all’estero per l’area di San Paolo. Nel corso dell’incontro Laspro ha illustrato la nuova realtà che i nostri corregionali vivono nell’area brasiliana e nella zona di San Paolo, che ha conosciuto negli ultimi anni un notevole sviluppo industriale, diventando il motore trainante dell’economia sudamericana. E Folino incontra il presidente dei lucani a San Paolo proprio allo scopo di facilitare l’approccio degli operatori economici lucani ai flussi commerciali originati in quest’area, è stato creato a San Paolo lo Sportello Basilicata-Brasile, allocato nell’Edificio Italia, alla cui inaugurazione, prevista nel mese di dicembre, Laspro, nell’occasione, ha invitato il presidente Folino. In quella occasione sarà anche valutata la proposta di realizzare un ambulatorio medico per i lucani e i loro discendenti che risie- dono a San Paolo. Nella stessa occasione il presidente Folino parteciperà con il presidente della Commissione regionale dei lucani all’estero, Di Sanza, alle iniziative programmate dal 7 al 12 dicembre per la manifestazione denominata “Brasitalia”, nell’ambito della quale la Regione Basilicata, attraverso la Federazione dei lucani in Brasile, ha programmato una serie di iniziative di promozione turistica, agroalimentare e culturale. Mastrosimone: noi eleggiamo ben tre consiglieri, perso per Grillo e Udc Ma restano le perplessità sui costi E l’Idv trova il motivo per sorridere Aree programma, la Regione accelera: entro il 5 novembre In Molise centrosinistra battuto, ma i dipietristi valgono quanto il Pd le delibere di adesioni dei Comuni POTENZA- Il centrosinistra perde ancora in Molise. Iorio (Pdl) si conferma per una manciata di voti, ma tanto basta per fare esultare i berlusconiani. Nel centrosinistra gli umori sono neri, ma i dipietristi -che giocavano in casa- non nascondono i motivi di soddisfazioni. Il segretario regionale dell’Idv, Rosa Mastrosimone, dopo aver esultato per il buon risultato del suo partito, bacchetta l’Udc e i grillini, vere cause della sconfitta. “Il consenso ottenuto dall’Idv del Molise -scrive la segretgaria- ha permesso di eleggere tre consiglieri regionali. Per un migliaio di voti l’IdV molisano non primeggia nella coalizione del centrosinistra, ottimo il risultato nella Il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Rosa Mastrosimone Altra polemica con il Terzo Polo: non esiste, Api e Udc in ordine sparso circoscrizione di Isernia dove ha superato anche il Partito democratico”. La segretaria regionale ricorda come il candidato governatore del centrosinistra, Frattura, si sia affermato nei comuni più grandi come Campobasso, Venafro e Montenero di Bisaccia. Ha pesato il 5% del Movimento Cinque Stelle che comunque non ha ottenuto consiglieri. “Ancora una volta -scrive la Mastrosimone- Grillo fa un favore al centrodestra sottraendo preferenze soprattutto al centrosinistra. Questa tornata elettorale -continua il segretario regionale lucano- ci permette di vedere in modo più chiaro quelle che sembrano essere alleanze solide, ma che invece sono solo fumo”. E nel mirino c’è ancora il Terzo Polo che, oltre a non esiste, vedi le scelte differenti di coalizione fatte da Api e Udc. La prima alleata con il centrosinistra, la seconda con il centrodestra. “Il ‘fantoccio’ terzista -rincara la dose- manca anche delle più semplici strategie politiche. Se sono così solidi come professano, perché non mettersi alla prova candidandosi da soli a queste elezioni?” Dopo il Molise, l’Idv vorrebbe stanare il terzo polo anche in Basilicata. “E’ arrivato il momento di chiarire quale linea politica l’Udc vuole mantenere -sfidano i dipietristi- è il momento di essere chiari”. Un monito che non mancherà di suscitare polemiche sia a livello nazionale che locale. POTENZA- Non si torna più indietro. Con l’abolizione delle 14 Comunità montane si va verso le sette Aree Programma. Da qualche mese si susseguono gli incontri tra gli uffici regionali e i sindaci che stanno presentando ai rispettivi Consigli comunali le delibere di adesione. Non mancano, però, le perplessità per i costi che gli enti locali si accollerebbero. Intanto, in vista della costituzione delle Aree programma, è necessario che i Consigli comunali lucani dichiarino entro il 5 novembre la disponibilità ad aderire. Un atto fondamentale per istituire la Conferenza dei sindaci entro fine novembre e rispettare la disposizione della legge finanziaria regionale che fissa al 31 dicembre la data di nascita delle Aree Programma. L’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo ha inviato una nota tecnica ai sindaci della Basilicata, in cui sottolinea la necessità di rispettare il cronoprogramma per attuare pienamente la nuova forma di governance territoriale regionale. La gestione associata è diventata per i Comuni un vincolo di legge. Le Aree Programma – segnala l’Ufficio Autonomie locali agli amministratori – rappresentano per i Comuni uno strumento utile, economico ed efficace per ottimizzare le risorse a disposizione e adempiere agli obblighi associativi. Estratto da: La Nuova del Sud - 21.10.2011 25 PAG.6 Basilicata Mezzogiorno Venerdì 21 ottobre 2011 METAPONTINO COLLINA MATERANA Il governatore: è passato sin troppo tempo. Il sen. Viceconte da Letta: stiamo seguendo con attenzione le procedure Verso lo sblocco dei fondi Blitz di De Filippo a Roma: il Ministero dell’Economia accompagnerà lo svincolo dei 7 mln per l’alluvione METAPONTINO - La pioggia battente di ieri nella capitale ha forse scosso i dirigenti del Mise che con la burrasca sotto gli occhi hanno finalmente compreso le ragioni delle popolazioni del Metapontino colpite dall’alluvione di marzo scorso. E ieri a Roma a vigilare sull’esito dell’incontro al quale ha preso parte il presidente della regione Basilicata De Filippo c’era anche una delegazione del comitato Terre Joniche da sempre al fianco della gente rimasta senza casa e con la propria azienda agricola distrutta. Sta di fatto che il Ministero dell’Economia ha dato oggi la sua ’’disponibilita’’’ al presidente De Filippo, ’’ad accompagnare il cammino per lo svincolo dei fondi per l’emergenza alluvione nel Metapontino. La disponibilità riguarda anche l’emissione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio attuativa del Decreto di Calamità già da tempo adottato e ’’attesa ormai da sei mesi’’. Il governatore lucano ha raccolto ’’indicazioni su come sia necessario mettere in campo altre attività per giungere al definitivo sblocco della questione’’. Il presidente lucano ha innanzitutto ottenuto un impegno a mantenere lo stanziamento di 7 milioni di euro da parte dello Stato (in aggiunta ai 7 milioni e mezzo già messi in campo dalla Regione) sottraendoli alla scure del decreto sviluppo nell’ambito del quale era stato profilato un emendamento soppressivo dello stanziamento. De Filippo inoltre per scongiurare ulteriori attese che potrebbero derivare dai rapporti tra Protezione Civile e Ministero dell’Economia ha auspicato direttamente un intervento della Presidenza del Consiglio. Per questo il presidente della giunta lucana ha già avviato una presa di contatti con il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, indicato come colui che potrebbe condurre la vicenda a definizione. Parallelamente, il presidente lucano ha informato degli sviluppi i parlamentari lucani, a partire dal sottosegretario Viceconte, perchè, per quanto De Filippo con Viceconte e il post alluvione nel Metapontino Dal Mise ieri rassicurazioni su fondi e ordinanza, manca però la definizione nella possibilità di ciascuno, si attivino a sostenere una rapida definizione del processo. “Il tempo passato è troppo – ha detto De Filippo – e non lo dico per individuare responsabilità ma per indicare la necessità di non indugiare oltre. Le risposte avute questa mattina, sebbene ancora non tradotte in possibilità operative, rappresentano una svolta ed è importante non abbassare in questo momento la tensione”. E lo stesso sottosegretario all’Interno Guido Viceconte ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta per assicurarsi che si proceda in tempi rapidi all’erogazione dei fondi destinati ai territori della Basilicata colpiti. “L’attenzione di questo Governo verso il Mezzogiorno e verso la Basilicata – ha sottolineato Viceconte – sono un fatto concreto. Dopo essere stato deliberato lo stato d’emergenza dalla Presidenza del Consiglio, per garantire adeguati interventi a seguito degli eventi atmosferici eccezionali, nella penultima Legge Finanziaria sono stati stanziati 7 milioni di euro per dare un sostegno reale alle popolazioni colpite da questa difficile emergenza. Ad oggi – continua il sottosegretario del Pdl – facendoci carico dell’esigenza concreta dei cittadini lucani stiamo seguendo con attenzione le procedure così da assistere ad una rapida emanazione del decreto attuativo che possa dare respiro a chi è stato colpito da tali eventi. Una risposta che avevano promesso alla gente nelle immediate ore seguenti gli eventi calamitosi e che non dimentica le sollecitazioni ad intervenire con tempestività”. METAPONTINO - Ripresi i contatti con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ed ottenuto l’impegno dal Ministero dell’Economia a mantenere lo stanziamento di 7 milioni di euro da parte dello Stato che si sommano ai 7,5 della Regione Basilicata, in favore degli alluvionati del 2 Marzo. Bene l’impegno diretto del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo nei confronti del Ministero dell’Economia ad accompagnare il cammino per Coldiretti: stop al calvario, serve un piano efficace e snello lo svincolo dei fondi insieme all’azione trasversale dei parlamentari lucani affinché in tempi brevissimi, venga firmata l’ordinanza di nomina del Commissario. Ma intanto, come già concordato da Coldiretti Basilicata con i parlamentari lucani e i sindaci dei comuni alluvionati nella riunione organizzata lo scorso 7 ottobre, bisogna iniziare a convocare un tavolo tecnico per stabilire le priorità di interventi da attuare sul fronte delle infrastrutture e del ristoro dei danni agli imprenditori agricoli. “Partendo dalla proposta che - ha affermato Piergiorgio Quarto, Presidente Coldiretti Basilicata- in accordo anche con le altre organizzazioni di categoria che 360 giorni l’anno si occupano Tricarico Il sindaco Melfi oggi giura in Consglio Pizzaiolo di Pisticci rubava offerte in chiesa a Campobasso TRICARICO – Dopo che il tribunale di Matera ha accolto il ricorso di Michele Adamo, coordinatore del movimento politico “Cristianamente Riprendiamo a Dialogare”, contro la sospensione di Antonio Melfi da sindaco di Tricarico, il presidente del Consiglio comunale, Beneven- PISTICCI - Aveva preso di mira le cassette per la raccolta delle offerte di una chiesa di Campobasso rubando i pochi spiccioli lasciati dai fedeli. L’ultima volta gli e’ stata pero’ fatale. Gli agenti della Squadra mobile hanno posizionato una telecamera e lo hanno to, ha convocato per oggi, alle 17, una seduta straordinaria del Consiglio con due punti all’ordine del giorno: il giuramento del sindaco e le sue comunicazioni. (v.s.) dei problemi dell’agricoltura con una presenza qualificata e capillare su tutto il territorio regionale, abbiamo presentato al governo Regionale, è necessario mettersi subito a lavoro. Per evitare di allungare il calvario vissuto dagli alluvionati che non solo ad oggi non hanno ricevuto un euro ma vivono nel terrore che alle prime piogge abbondanti possa verificarsi un ulteriore disastro, bisogna stabilire un piano di intervento efficace snellendo la burocrazia”. individuato: si tratta di un 28enne di Pisticci , pizzaiolo in un locale alle porte di Campobasso. Per lui è scattata una denuncia per furto. All’Asl di Montalbano sportello di assistenza per le esenzioni sui ticket MONTALBANO J. - I dirigenti e consiglieri del Pd di Montalbano Jonico, Dino Gambacorta e Piero Marrese, comunicano alla cittadinanza che la Azienda Sanitaria di Matera ha accolto la richiesta di aprire, presso la sede Asl di Montalbano Jo- nico, uno sportello per il rilascio delle esenzioni relative alle certificazioni Isee rilasciate dai Caf. “Ringraziamo la Dirigenza Asm, e il Dipartimento Sanità della Regione Basilicata, affermano Gambacorta e Marrese- per essere stati sensibili alle necessità dei cittadini montalbanesi che, in alternativa, avrebbero dovuto recarsi presso i distretti sanitari di Pisticci o di Policoro per soddisfare le proprie esigenze. Si ringrazia, altresì, il personale Asl che ha dato la propria disponibilità al regola- re espletamento del servizio. Il Partito Democratico -concludonocontinua a dimostrare la vicinanza ai cittadini, svolgendo una costante attività di controllo e di iniziativa sul territorio, sicuramente esempio di buona politica”. Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.10.2011 PAG.6 Basilicata Mezzogiorno II I BASILICATA PRIMO PIANO DISASTRO AMBIENTALE L’INCHIESTA SULL’ARPAB Venerdì 21 ottobre 2011 LE MOTIVAZIONI Per il magistrato occorre tener presente le funzioni di pubblico servizio e le ripercussioni sull’occupazione «Fenice non deve essere chiuso ma bisogna commissariarlo» È la richiesta del pubblico ministero Colella. Fissata l’udienza al 28 ottobre ANTONELLA INCISO l Chiuso l’hanno chiuso. Come sollecitato da più parti. Il termovalorizzatore Fenice non è in attività da meno di una settimana. E fermo resterà - secondo il provvedimento della Provincia di Potenza - per almeno 150 giorni. Eppure, nonostante l’Amministrazione provinciale abbia ravvisato elementi tali da determinare la sospensione delle attività, di parere diverso è la Magistratura. L’impianto, infatti, per la Procura della Repubblica potentina non deve essere chiuso ma commissariato. È questo uno degli elementi che emerge dalle pieghe dell’inchiesta sull’Arpab, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Una richiesta di commissariamento che il pubblico ministero presso il Tribunale di Potenza, Salvatore Colella, ha messo nero su bianco nella richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali. In particolare, il pubblico ministero ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli, di commissariare sia l’unità operativa di Fenice, sia la società a responsabilità limitata Fenice ambiente. «Si chiede di disporre che la prosecuzione delle attività dei seguenti enti ad opera di un com- L’IMPIANTO Alcune istantanee del termovalorizzatore Fenice. La Provincia, venerdì scorso, ha deciso di sospendere l’autorizzazione . missario» sottolinea il magistrato. Ma come si è arrivati a tali decisioni? E soprattutto su quali elementi il magistrato ha chiesto di non dover chiudere l’impianto ma, invece, di commissariarlo? Due gli elementi che sono finiti al centro della que- stione: i posti di lavoro e il dato che l’impianto svolga un pubblico servizio. Scrive, infatti, il pm nella richiesta «Il suddetto ente svolge un pubblico servizio o comunque un servizio di pubblica necessità la cui interruzione potrebbe provocare un grave pregiudizio alla collettività, oltre ad avere ripercussio- ni negative sull’occupazione». Insomma, Fenice svolge un’attività a favore delle comunità locali lucane da un lato e dall’altro ha occupati che altrimenti resterebbero senza lavoro. Nello stabilimento di San Nicola di Melfi, infatti, al momento gli occupati diretti sono 53 unità. Ad essi, però, si sommano 25 unità del personale delle attività indirette (impresa di pulizie e manutenzione solo per fare degli esempi) e oltre 100 persone legate all’indotto (trasporto rifiuti e ceneri, manutenzione ed assistenza delle infrastrutture, meccaniche, strumentali e informatiche, fornitura materie prime e di consumo, mensa ed edilizia). Per questo e soprattutto per evitare conseguenze la magistratura potentina aveva chiesto - nello scorso mese di maggio - il commissariamento di Fenice. Oggi, a distanza di quattro mesi, la questione è superata. Il termovalorizzatore è chiuso, la sua attività sospesa e l’inchiesta va avanti. IL COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE ORGANIZZA LA RACCOLTA DI FIRME: «L’INDAGINE E GLI ARRESTI? SIAMO SOLO ALL’INIZIO» «Class action» contro l’inceneritore Lavello chiede i danni per il disastro FRANCESCO RUSSO l Dopo aver ottenuto la sospensione per 150 giorni delle attività dell'inceneritore Fenice, la comunità lavellese è pronta a chiedere i danni per il disastro ambientale. Domani alle 18, su iniziativa del Comitato per il diritto alla Salute di Lavello, si terrà un incontro, presso il Teatro del Sacro Cuore, per spiegare alla cittadinanza le finalità e le modalità della class-action che si intende promuovere nei confronti della società che gestisce il termodistruttore di San Nicola di Melfi. «Le fonti di inquinamento ambientale ai quali siamo sottoposti quotidianamente spiega il Comitato - sono tante, ma un dato è certo: Fenice ha inquinato dal 2002, e dagli ultimi monitoraggi, risulta che stia ancora inquinando le falde acquifere. Per questo, con la consulenza di un pool di avvocati della zona, abbiamo deciso si intraprendere l'iniziativa di una causa civile nei confronti di chi ha inquinato, e di coloro che a vario titolo non hanno fatto nulla per impedire lo scempio ambientale». Nel comitato lavellese, c'è comunque soddisfazione dopo gli ultimi sviluppi legati alla vicenda Fenice. «La sospensione della attività dell'inceneritore spiega il presidente del Comitato lavellese, Nicola Abbiuso - è stata un risultato quasi inaspettato per le comunità di Lavello e dei comuni della zona Vulture-Melfese, che negli ultimi tempi tanto avevano lottato. La magistratura, che dal 2009 sta lavorando sulla vicenda Fenice, ha appena iniziato i suoi lavori con i primi arresti ed i primi avvisi di garanzia. Il Procuratore di Potenza ha assicurato che non si faranno sconti a nessuno, e questo è positivo. La vera vittoria del Comitato - dice ancora - è stata l'iniezione di fiducia e di autostima infusa nei concittadini lavellesi e nei lucani. Coloro che tanti anni fa ci hanno preceduto, i cittadini del comitato «No a Fenice» - sottolinea - avevano visto giusto. I loro sospetti, oggi, sono un'amara realtà. La dignità dei cittadini, dei lavoratori di Fenice, dei lavoratori dell'insediamento TRIBUNALE Avviata una causa civile nei confronti della Edf con la consulenza di un pool di avvocati industriale e degli agricoltori è stata calpestata. Abbiamo avuto ragione di pretendere giustizia e verità da tutti quelli che sapevano. L'intervento della Procura e la sospensione delle attività di Fenice - mette in chiaro Abbiuso - non sono un punto di arrivo ma un punto di partenza, e quindi le nostre iniziative continueranno. Dobbiamo tenere alta l'attenzione ed iniziare un percorso per la richiesta di risarcimento nei confronti di chi, in questi anni, ha erroneamente pensato di farla franca». Nel frattempo, dilagano i commenti dei cittadini sulla vicenda, e tutti all'insegna della soddisfazione e della voglia di giustizia. Per leggerne alcuni, basta entrare nel profilo Facebook del Comitato per il Diritto alla salute di Lavello. «Se tutti coloro che hanno avuto un danno per tumori si costituissero parte civile allora veramente sarebbero nei guai: solo a Lavello sono centinaia i casi di tumore che si sono verificati da quando c'è Fenice!», scrive Francesco, riferendosi alla causa civile che sarà intentata dalla comunità locale. «Anche se tardi, finalmente è intervenuta la magistratura, ma chi ripaga i morti e i malati del Vulture?», si chiede Raffaele, mentre una giovane lavellese si dice «contenta che ci siano stati i primi arresti». «Speriamo però prosegue - che non siano gli ultimi e che la giustizia faccia il suo corso». «Ogni inceneritore - commenta Matteo - porta con sé reati ambientali. Quando lo capiranno i politici, mettendo al bando questi impianti che sono veri attentati per la salute?». «Voi stessi lucani avete rovinato la nostra terra; ma ai vostri figli ci pensate?», si chiede Mauro, mentre per Donato «si dovrebbero processare per disastro ambientale e omicidio colposo plurimo tutti, e non solo i dirigenti dell'Arpab». «Adesso - dice Giuseppe - aspettiamo solo che Sigillito e Bove decidano di dire la verità su Fenice». Nel frattempo, anche il Comune di Lavello sta pensando ad eventuali iniziative legali da intraprendere contro Fenice. In tal senso, poche settimane fa, si era già espresso l'assessore comunale all'Ambiente, Antonio Catarinella. PRESIDIO La protesta del 16 settembre [foto L. Massari] Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.10.2011 PAG.8 Basilicata Mezzogiorno BASILICATA PRIMO PIANO I III Venerdì 21 ottobre 2011 IMPEGNO FINANZIARIO Il progetto di bonifica di Fenice prevede una spesa di 2,5 milioni di euro. Durerà circa trenta mesi RASSICURAZIONI Fenice Ambiente insiste: la contaminazione non ha prodotto rischi per la salute e l’ambiente Come funzionerà la bonifica del sito Fenice Ambiente spiega il piano di «risanamento» IMPIANTO APERTO Marco Steardo, amministratore delegato di Fenice, durante la giornata di «porte aperte» alla stampa organizzata dalla società Edf per rassicurare la comunità [foto Luciano Massari] . Vasche per il «secco» già sature nella discarica di Sant’Arcangelo Intanto la Regione ha approvato il progetto per costruire un impianto di compostaggio IMMONDIZIA Il sistema di raccolta rifiuti in Basilicata si regge su basi molto fragili. A Potenza l’emergenza è sempre dietro l’angolo: la spazzatura torna a minacciare la strada. Nella foto la situazione in via Fabio Filzi, a Potenza [foto Tony Vece] MARIAPAOLA VERGALLITO l Sant’Arcangelo, assieme a Colobraro e, ancora prima, a Venosa, diventerà sede dell’impianto di compistaggio per il trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani. E’ quanto prevede una delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi. L’investimento che riguarda Sant’Arcangelo è di circa 3 milioni e 600mila euro di risorse comunitarie rivenienti dal Po-Fesr che saranno trasferite alle rispettive Province per realizzare gli interventi necessari a ottimizzare il funzionamento delle piattaforme di trattamento di rifiuti già esistenti. La realizzazione di capacità di trattamento dell’umido, dovrebbe contribuire in maniera decisiva al decollo della raccolta differenziata. Lo schema di accordo di programma approvato prevede un rigido cronoprogramma che scandirà la tempistica delle diverse fasi di realizzazione per assicurare il completamento degli impianti e l’avvio delle attività di compostaggio in un arco temporale massimo di 30 mesi. Un’innovazione che contribuirà ad ammodernare un impianto che, già di per sé, ha dimostrato una certa efficienza, anche nei momenti di crisi. . L’impianto di Sant’Arcangelo è sicuramente un esempio positivo ma la preoccupazione, da qualche tempo, è che non senza difficoltà, ha fino ad ora sopperito alle chiusure delle discariche comprensoriali di Moliterno e di Lauria. L’impianto del comune valdagrino è nato, inizialmente, per accogliere circa 32 tonnellate di rifiuti al giorno, provenienti dai 29 comuni della Medio Agri; dopo la chiusura dei due impianti, però, le tonnellate giornaliere hanno toccato quota 75. Nonostante questo l’impianto lavora ancora a regime e in maniera eccellente, visto che fino ad ora non si sono registrati malfunzionamenti di alcun genere. Ma, adesso, il punto è anche un altro: con la chiusura di Fenice oltre a non diminuire la quantità giornaliera in arrivo, viene meno la possibilità di liberarsi delle quantità di rifiuti che, resa «secco» (circa il 40 per cento), attraverso i vari processi, finiva al termovalorizzatore. Ora, se questo dovesse capitare, una parte del «secco» potrebbe essere depositata nelle vasche che, però, già sono sature; un’altra parte potrebbe essere depositata per una decina di giorni nei compattatori che l’impianto utilizza per le emergenze. È ovvio che questa situazione po- trebbe mettere in crisi un impianto che fino ad ora ha risposto bene alle emergenze. Il sindaco di Sant’Arcangelo, Domenico Esposito, già in estate, non appena fu chiusa la discarica di Lauria, denunciò come l’aumento dei rifiuti avrebbe messo a dura prova la capacità dell’impianto. Minacciò addirittura le dimissioni da primo cittadino se la Provincia l’avesse obbligato ad accogliere i rifiuti altrui ma poi, con spirito di solidarietà, acconsentì. Questo anche per le rassicurazioni che si sarebbe trattata di una situazione momentanea, come si disse a luglio e, invece, così non è stato. l Fenice Ambiente ha presentato martedì scorso il progetto di bonifica del sito che prevede una spesa di 2,5 milioni di euro e che si svilupperà in trenta mesi. Ma in cosa consiste il piano? È la stessa Fenice a spiegarlo: avrà il compito, in generale, di eliminare i residui di contaminazione ancora presenti dopo le attività di messa in sicurezza ed eliminazione delle sorgenti di inquinamento del sito e dell’acquifero già realizzate a partire dal 2009. Gli interventi - spiegano alla Fenice - si sono resi necessari in seguito alla contaminazione dell’acquifero sottostante l’impianto di Melfi, che si sviluppa su 2 livelli differenti caratterizzati da una portata ridotta (meno di 100 metri cubi al giorno) e sostanzialmente isolati verso l’esterno. Le valutazioni, elaborate per definire il progetto di bonifica - assicura Fenice Ambiente - dimostrano che non sussistono rischi per la salute e per l’ambiente. Il progetto, attualmente al vaglio delle autorità competenti, si articolerà su 5 differenti aree di intervento. Vediamo quali. 1. Alla metodologia di «pump & treat» (pompaggio e trattamento) che opera già dal 2009 nel contesto della messa in sicurezza del sito, verrà affiancato un sistema combinato definito di Air Sparging e Soil Vapor Extraction. In breve verrà iniettata dell’aria in falda per favorire l’evaporazione dei solventi in essa contenuti (air sparging) e verrà effettuata un’estrazione di questi vapori (soil vapor extraction) che servirà a ridurre i solventi organici. In particolare nel settore centrale dell’impianto si prevede di utilizzare questa tecnologia, realizzando 12 pozzi di Air Sparging e 22 pozzi di Soil Vapor Extraction ad una profondità compresa fra i 6 e i 15 metri in corrispondenza del primo acquifero. A monte della barriera idraulica esistente, per il trattamento del secondo acquifero, ad una profondità compresa fra i 15 e i 32 metri verrà invece realizzata una barriera (8 pozzi Air Sparging e 16 pozzi Soil Vapor Extraction) sempre utilizzando la medesima tecnologia. 2. Il secondo intervento, anch’esso finalizzato a rimuovere i metalli, consisterà nella prosecuzione dell’azione di estrazione (pump & treat) sui pozzi già installati e la correzione del ph degli acquiferi mediante l’iniezione di sostanze basificanti. Questa tipologia di intervento verrà testata preliminarmente in laboratorio e su impianto pilota. 3. Il terzo intervento servirà a ridurre le concentrazioni di fluoruri attraverso la perforazione di 5 pozzi di estrazione a livello dell’acquifero profondo (-30 metri). L’efficacia dell’intervento verrà monitorata costantemente attraverso 3 piezometri interni e 3 piezometri esterni. 4. Il quarto intervento previsto dal progetto di bonifica, con lo specifico obiettivo di intervenire sulle concentrazioni di nichel, manganese e di eventuali altri contaminanti, prevede la realizzazione di un’ulteriore barriera di 18 pozzi di ricarica di acqua ad una profondità di circa 32 metri a valle della barriera di estrazione e a monte dei pozzi di monitoraggio. Questo intervento permetterà altresì il rifacimento dell’attuale rete di monitoraggio. 5. L’ultimo intervento consisterà nella prosecuzione di tutte le attività già intraprese nella fase di messa in sicurezza del sito e di eliminazione delle sorgenti di inquinamento. Fenice Ambiente ribadisce la propria volontà di dare corso, da subito, a tutte le attività previste dal piano di bonifica non appena gli enti competenti avranno dato il loro benestare e comunque indipendentemente dallo stato di sospensione provvisoria delle autorizzazioni cui il proprio impianto è attualmente sottoposto. Estratto da: Il Quotidiano - 21.10.2011 PAG.9 Basilicata Mezzogiorno Venerdì 21 ottobre 2011 22 Avviato dal Comune il programma di raccolta differenziata: coinvolte 750 famiglie Anzi approda al “porta a porta” Saranno d’aiuto le persone inserite nel progetto “Cittadinanza solidale” ANZI - Il Comune di Anzi “mette i rifiuti alla porta”. Nel paese “Presepe” della Val Camastra, qualche giorno fa, è stato avviato il progetto di raccolta differenziata “porta a porta”, che coinvolgerà ben 740 famiglie anzesi, 1.700 abitanti e 50 utenze non domestiche (artigianato, commercio e servizi). L'idea di rivoluzionare profondamente il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti risale allo scorso mese di marzo. L'occasione propizia si è presentata grazie al progetto di cittadinanza solidale della Regione, che permetterà di impiegare utilmente le unità assegnate al Comune di Anzi, nell'ambito del Programma regionale Copes (annualità 2011/2012). Con questa iniziativa si vogliono mettere indiscussione icomportamenti consolidati e gli stili di vita degli abitanti residenti, declinandoli verso un percorso di cambiamento culturale e socialmente più consapevole. Gli obiettivi prioritari del progetto “Metti i rifiuti alla porta”sono: la responsabilizzazione dei cittadini di Anzi; il raggiungimento della per- centuale del 40% di raccolta differenziata; l'eliminazione dei cassonetti stradali, fonte di numerosi problemi estetici, logistici, ambientali e sanitari; l'utilizzo della piattaforma ecologica per la raccolta differenziata di Calvello. Inoltre, è prevista anche la stesura di un progetto per la realizzazione di un impianto comunitario di compostaggio, per il riciclo della frazione organica. Ad Anzi, la raccolta “porta a porta” avverrà quasi tutti i giorni della setti- mana. Il lunedì, il mercoledì, il venerdìe ilsabato, dalleore 8 alle 10 del mattino, si farà la raccolta dell'umido e dell'indifferenziata. I cittadini anzesi dovranno utilizzare il sacchetto nero. Il martedì, invece, sempre dalle ore 8 alle 10, toccherà alla plastica (sacchetto giallo). Il primo e il terzo giovedì del mese (8-10 del mattino) sarà raccolto il vetro (sacchetto verde). Il secondo e il quarto giovedì del mese verrannoprelevati ilcartone ela carta (sacchetto grigio-neutro). Tutti i contenitori e i sacchetti sono distribuiti, a domicilio, gratuitamente a tutti gli utenti. La chiave di volta per la riuscita di questo nuovo progetto risiede nella capacità di diffondere un approccio culturalmente significativo alla tematica ambientale. E, per essere decisivo e vincente un modo nuovo di salvaguardare l'ambiente, non si può prescindere dalla scuola come luogo originale e centrale di una nuova cultura ambientale. E' indispensabile, inoltre, socializzare il concetto che la gigantesca montagna di rifiuti che produciamo ogni anno non rappresenta il destino ineluttabile della modernità e non è nell'ordine naturale delle cose. Si può e si deve lavorare per fermare questa crescita non soltanto in chiave di riduzione della produzione, ma anche per modificare la composizione merceologica del rifiuto, al fine di favorire il sistema di raccolta differenziata, recupero, riutilizzo e riciclaggio. Donato Pavese Oggi e domani “Premio Coviello”. Presente Umberto Ambrosoli La giustizia italiana e la fucina dei talenti aviglianesi AVIGLIANO - Oggi il convegno, domani la premiazione. Il Premio “Nicola e Leonardo Coviello” raddoppia e prende tre piccioni con una fava. Evita di appesantire lo svolgimento sovrapponendo i due momenti, permette di focalizzare meglio gli argomenti al centro della giornata di studi, valorizza ancor più che in passato la consegna del premio, destinato alle migliori tesi di laurea svolte da studenti lucani che si siano laureati in Giurisprudenza nello scorso anno. Due giornate interamente dedicate al mondo del diritto «un evento - spiega Francesco Giordano, presidente della Pro Loco, organizzatrice del premio che si inserisce nell’alveo di una crescente sensibilizzazione delle istituzioni e della comunità verso la valorizzazione della tradizione aviglianese in questo campo del sapere, che qui ha trovato un humus particolarmente fertile o, come qualcuno sostiene, una etnia dotata di spiccato talento nel suo studio. Il Premio “Coviello”vaassumendo unrilievosempre maggiore, anche alla luce delle poliTITO - Presso l'aulaconsiliare del comune di Tito, convocati dal sindaco Pasquale Scavone, si sono riuniti i sindaci dei comuni di Bella, Calvello, Latronico, Moliterno, Rapolla, Tito e Tramutola, per discutere sul tema “Proposta di accordo di programma per l'elaborazione di un sistema di sviluppo del settore termale”, che possa contribuire a innalzare il periodo di stagionalità turistica nei piccoli centri della Basilicata. All'incontro hanno partecipato i Vincenzo Lapenna direttore del Cnr di Basilicata e Giovanna D'Amato presidente di Ateneo Musica Basilicata , partners scientifici e culturali del progetto. Nella relazione introduttiva il sindaco Scavone, ha esposto alcuni dati per illustrare i punti di forza e di debolezza delle realtà territoriali che presentano elementi di vocazione termale, ha ipotizzato alcune linee guida che potrebbero costituire una prima base di confronto per traccia- tiche culturali delle istituzioni locale e sovracomunale, che hanno individuato nella predilezione delle scienze giuridiche un segno distintivo tipico della cultura aviglianese». Primo evento, venerdì pomeriggio, «un momento - sostiene ancora Giordano - di alto dibattito sulle problematiche che affliggono la giustizia italiana che vuol essere vetrina di discussione e fucina diidee peril miglioramentodel servizio giustizia». “Avvocatura e Magistratura tra autonomia e responsabilità” il tema diun incontroche vedràla partecipazione dell’avvocato Umberto Ambrosoli,figlio delCommissarioLiquidatore del Banco Ambrosiano Giorgio Ambrosoli, ucciso da un sicario di Michele Sindona. All’incontro, moderato dall’avvocato Gaetano Basile, parteciperanno anche il coordinatore dell’ufficio del gip del Tribunale di Potenza Luigi Spina, il membro togato del Csm Alberto Liguori e Bruno Botti, componente della Giunta Nazionale dell’Unione delle Camere Penali. Il giorno dopo, la consegna del Pre- mio “Coviello”, «con la novità - afferma ancora Giordano - della presenza di rappresentanti delle ultime classi della scuola media, con la scopo di stimolare in loro un sentimento di ammirazione ed emulazione, che possa innervare con nuovi talenti la schiera dei giuristi aviglianesi». Condotta da Giovanni Rivelli, la cerimonia vedrà la presenza del professor Francesco Bosetti, da sempre punto di riferimento del Premio “Coviello”, del dirigente scolastico Salvatore Mascolo e del presidente del Consoglio regionale Vincenzo Folino che tirerà le conclusioni. «Tutto ciò - conclude il presidente Giordano - si inquadra nello sforzo della Pro Loco in direzione di un rinnovo del fervore culturale intorno allo studio del diritto, con l’obiettivo di fare di Avigliano un centro di eccellenza regionale. In vista di tale finalità, auspichiamo lo stabilirsi di una forte collaborazione con il Foro Lucano, l’Università e la “Fondazione Gianturco”. Giancarlo Tedeschi ...E a Oppido Lucano il sistema funziona OPPIDO LUCANO - Dopo le “paure” e le preoccupazioni per il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, a Oppido Lucano dopo due settimane tutto procede con relativa tranquillità senza grossi intoppi. La novità, discussa e criticata per tutta l'estate, sembra essere meno problematica di quanto tutti si immaginavano. I problemi restano, com'è normale che sia per un cambiamento radicale di abitudini e modi di fare, ma servirà solo il tempo per aggiustare e migliorare tutte le abitudini. Anche il sindaco di Oppido Lucano, Antonietta Fidanza, ha voluto sottoli- Il sindaco Antonietta Fidanza neare l'importanza di questa nuova forma di nuovo servizio di raccolta raccolta dei rifiuti, rin- dei rifiuti, per il senso civigraziando i cittadini pri- co, il rispetto per l'ambienma di tutto ma anche la te e il forte attaccamento Comunità Montana del- al nostro territorio. Rinl'Alto Bradano e la società grazio anche il Commisappaltatrice del servizio: sario della Comunità «Esprimo profonda grati- Montana Alto Bradano, tudine per il risultato rag- Antonio Anatrone, l'ATI giunto in queste prime Serveco Pellicano Verde e settimane di raccolta dif- tutti i suoi dipendenti e ferenziata - le prime paro- collaboratori per l'attenle del sindaco che ha poi zione con la quale si sono proseguito - poiché la prodigati per assicurare nuova metodologia di rac- il corretto avvio e il succolta 'porta a porta' ha cessivo svolgimento del raggiunto già gli esiti servizio». Parole confortanti del sperati e questo risultato è frutto del costante impe- massimo esponente di Opgno e collaborazione di pido Lucano che, dopo ogni singolo cittadino. La aver cercato di sensibilizrisposta di tutti al nuovo zare la popolazione locale servizio è davvero ammi- per tutti i mesi estivi, si rirevole, poiché è stata subi- trova oggi a congratularto percepita la novità e si con tutti per l'accortezmessa in pratica con za e la volontà di passare al grande serietà e puntuali- sistema “porta a porta”. Le abitudini sono diffità. Siamo al lavoro per monitorare l'andamento del cili da cambiare e servirà servizio - continua il sin- ancora altro impegno per daco - e per apportare le continuare a migliorare modifiche necessarie e so- questo nuovo modo di difstenibili per questo non ri- ferenziare i rifiuti. Come marremo insensibili alle ha sottolineato lo stesso richieste di messa a punto sindaco, permangono andei correttivi possibile per cora alcuni ambiti di critimigliorare questo servi- cità nelle modalità di svolgimento del servizio, ma zio. Colgo l'occasione - pro- questo è comprensibile segue ancora Fidanza - per un sistema inauguraper ringraziare tutti i cit- to e partito meno di due tadini di Oppido per l'atti- settimane fa. vo coinvolgimento nel Rocco De Rosa Convocati da Scavone, si sono trovati a Tito i sindaci di diversi comuni Le terme possono essere un’occasione re una strategia di relazioni sistemiche tra tutti i comuni interessati, per arrivare con proposte di idee e progetti alla utilizzazione di linee agevolative in essere ma sopratutto per prepararsi alle nuove linee strategiche che la U.E sta già pianificando per il periodo 2014-2020, che dovrebbero costituire una nuova ed innovativa traccia di sistema per lo sviluppo di settori e territori. Nel suo intervento il sindaco ha analizzato lo stato del settore termale in Basilicata; ha informato i convenuti degli incontri che ha avuto con i vertici nazionali di Federterme, e della disponibilità che gli è stata assicurata nel sostenere questa importante iniziativa che i sindaci conve- nuti hanno deciso di intraprendere; ha inoltre informato che il sindaco di Rapolla ha incontrato ivertici di Ancot (Associazione Nazionale dei Comuni Termali), che hanno deciso di sostenere, anch'essi questo progetto, a testimonianza di questa loro convinta adesione si preoccuperanno di organizzare in Basilicata una prossima convention nazionale della loro organizzazione. In conclusione ha voluto sottolineare ai comuni che partecipano alla proposta turistica incentrata sul “termalismo”, l'opportunità di elaborare uno studio di fattibilità che, partendo dall'analisi minuziosa delle realtà socio-economiche di ogni comune, punti a: rimuovere le debo- lezze infrastrutturali del sistema; proponga la realizzazione di una rete di imprese turistiche atte a sostenere una politica di marketing turistico; elaborare progetti e programmiperessere prontiasfruttaretutte le opportunità di sviluppo regionale, nazionale ed europee. Per il raggiungimento di questi obiettivi bisognerà proporsi con nuovo spirito alle Istituzioni regionali, verso le quali non bisognerà assumere un atteggiamento di “semplici richiedenti”, come spesso la contingenza dell'ordinario costringe a fare, ma anche essere essenzialmente soggetti vocati a“ proporre” per assolvere con dignità al ruolo che ci è proprio, quali rappresentanti di territori e collet- tività. Per questo saremo attenti a presentarci ad un tavolo di confronto con la Presidenza Regionale, e con gli Assessori preposti, solo quando in possesso dei primi significativi risultati del nostro lavoro. Nel dibattito che ne è seguito si sono registrati numerosi ed interessanti interventi di adesione e condivisione delle proposte avanzate dal sindacoScavoneda partedeisindaci convenuti. Tra gli altri è intervenuto Vincenzo Lapenna, direttore del Cnr, che si è soffermato soprattutto sulle attività di ricerca che il Cnr sta conducendo in molti comuni della Regione e Giovanna D'Amato con interessanti e significative riflessioni. La riunione si è conclusa con una unanime decisione che ha portato alla sottoscrizione del testo di accordo di programma, che quindi renderà operativo sin dai prossimi giorni l'intesa istituzionale con le necessarie attività successive. Estratto da: Il Quotidiano - 21.10.2011 PAG.10 Basilicata Mezzogiorno 26 Maratea Il Tar ha chiesto altre relazioni per decidere sulla vicenda Strada “Marinella”, udienza a gennaio MARATEA - Tutto rimandato al 26 gennaio prossimo. E’ la data che il Tribunale Amministrativo Regionale della Basilicata hafissato perl'udienza sullacosiddetta strada “Marinella”. Il giudice del Tar nel frattempo, ha chiesto che vengano adempiute alcune questioni che potrebbero essere decisive per risolvere la problematica. In particolare ha chiesto al comandante della Polizia municipale di Maratea di redigere una relazione in cui deve specificare da una parte «se la convenzione per l'utilizzo della strada comunale “Marinella” del 30 novembre 1988 (di durata decennale) stipulata tra la Si.Mar e il Comune di Maratea sia stata prorogata o rinnovata, allegando, in caso affermativo, gli eventuali atti di proroga o di rinnovo» e, dall'altra «la disciplina di circolazione della strada comunale “Marinella”a decorrere dal 1 dicembre 1998 sino all'11 ago- sto 2010,specificando se lastrada fosse aperta al transito veicolare e, in caso affermativo, con quali limitazioni e prescrizioni». A un verificatore, inoltre, il giudice del tribunale amministrativo ha chiesto di accertare e descrivere «i collegamenti viari tra le frazioni di SantaCaterina,Massae Brefaroconlastrada statale 18 e la struttura ospedaliera di Praia a mare». Inoltre dovrà verificare sia «il percorso più sicuro e più agevoleper raggiungerelazonaSud diMaratea e la struttura ospedaliera di Praia a mare dalle citate Frazioni» e sia il tempo di percorrenza «tenuto conto anche di eventuali sensi alternati di marcia, semafori, limiti di velocità e/o di altre prescrizioni stradali, di ciascuno dei percorsi alternativi di collegamento tra le citate frazioni, la zona Sud di Maratea e la struttura ospedaliera di Praia a mare».Unavicenda quelladellacosiddetta strada “Marinella” che si trascina oramai da qualche anno. Coloro che hanno ricorso al Tar chiedono l'annullamento della delibera del Consiglio Comunale di Maratea, n. 34 del 12 agosto 2010 con cui si approva lo schema di "Convenzione per regolamentare gli adempimenti ancora da assolvere nel Complesso Turistico Ricettivo Pianeta Maratea e per le nuove edificazioni". Il documento approvato regola i rapporti tra il comune di Maratea e le società oggi proprietarie del Villaggio turistico Pianeta Maratea, SiMar e Sviluppo Maratea. Giova ricordare che all'interno del Villaggio si trovano un anfiteatro, un campo di calcetto e la strada della Marinella che da S. Caterina, lungo un tragitto di 1 chilometro e 580 metri, arriva fino alla SS 18 Tirrena Inferiore. Il tratto al centro della disputa è di 220 metri. g. r. BREVI Maratea, in manette un giovane per droga MARATEA -Nei giorni scorsi , i militari della Stazione di Praia a Mare hanno tratto in arresto per detenzione illegale di sostanze stupefacenti il 19enne Francesco Prisco, perché a seguito di perquisizione personale e domiciliare effettuata nella residenza di Tortora è stato trovato in possesso di sette grammi circa di “marijuana” e sei di “hashish”, unitamente a materiale per il confezionamento, tutto sottoposto a sequestro. Il giovane, su disposizione del magistrato di turno, è stato portato presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo. (e. m.) Terranova, sospeso il porto d’armi TERRANOVA - Beccato in possesso di droga, gli sospendono la licenza di porto d'armi. Fermato dalle forze dell'ordine era stato trovato in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti ed era scattata la segnalazione al prefetto di Potenza ai sensi dell'art.75 del Dpr 309/90. Così si è attivato il procedimento amministrativo, che quindi non risulterà sul certificato penale, per cui è stato convocato dalla prefettura di di Potenza, per sostenere il colloquio presso il nucleo operativo tossicodipendenze per la definizione del procedimento e ad effettuare un programma terapeutico volontario. Successivamente al colloquio con un assistente sociale è stata applicata al 34enne E.T. la sanzione della sospensione del porto d'armi per il periodo di un mese. (e. m.) Inchiesta / Val d’Agri Non solo la villa romana. Nell’area sono diverse le zone archeologiche Un patrimonio da valorizzare Lavori fermi per mancanza di finanziamenti e difficoltà burocratiche in diversi siti VAL D'AGRI - Un patrimonio archeologico di notevole spessore quello della Val d'Agri. Si scava e si portano alla luce i tesori nascosti di un epoca. Un rivivere la storia nella memoria del passato come quella della “villa romana“ riaffiorata in località Barricelle, frazione di Marsicovetere che grazie ad un progetto di valorizzazione del sito, con il protocollo di intesa tra Eni, Shell e Direzione del Beni Paesaggistici della Basilicata - un finanziamento di circa tre milioni di euro firmato due giorni, ritornerà al suo “antico splendore”. Ma non per tutte i siti archeologici rinvenuti in Val d'Agri, la situazione è rosea. Tante le scoperte ma tante anche le criticità per lavori fermi per mancanza di finanziamenti o intoppi burocratici. Sempre nel territorio di Marsicovetere, troviamo il convento di Santa Maria di Loreto (XII sec.), probabile ultima dimora del frate spirituale e teologo, Angelo Clareno. Qui la mancanza di fondi ha fatto arrestare la terza campagna di scavi archeologici. Per ora sono due le indagine effettuate all'interno del monastero, ubicato su una collina in località Santa Maria d'Aspro, a pochi passi dall'ospedale civile di Villa d'Agri. Per la terza indagine archeologica si attende la messa in sicurezza della struttura e il finanziamento, ma per ora di soldi non se ne vedono. Nel frattempo i lavori di scavo stratigrafico hanno consentito di portare alla luce l'intera planimetria del complesso architettonico nelle sue reali dimensioni e un recupero di una notevole quantità di reperti archeologici datati fine XIII al XV - XVI secolo. Una campagna di reperimento di resti storico-culturali, iniziata il 12 Maggio 2008, sotto la guida dell'archeologa Viviana Antongirolami, concentrati,soprattutto, nell'edificio religioso che è stato liberato dagli accumuli nel tempo, fino a portare in luce la pavimentazione originale. Da Marsicovetere ci spostiamo nella piccola pompei, Grumento Nova, sulla chieset- L’ultima scoperta: la villa romana di Barricelle ta di San Laviero. . Sito archeologico, dove sono stati rinvenuti due sarcofagi, uno dei quali potrebbe essere quello che ha custodito i resti mortali di San Laviero. La scoperta, si deve all'equipe di ricercatori dell'Università di Bari, guidata da Gioia Bertelli, professore straordinario di Archeologia e Storia dell'Arte paleocristiana e altomedievale. Il sito prima della campagna archeologica non era mai stato sottoposto ad indagine. Eliminata la vegetazione la chiesetta che si trova al centro di una vasta area con affianco i due fiumi Sciaura e Agri, è stata messa in sicurezza dal Comune di Grumento Nova. Due, per ora, le campagne di scavo, una a settembre 2008 e l'altra nel giugno 2009, si attende la terza che dovrebbe partire, salvo finanziamenti. Le indagini hanno portato alla luce un fitta necropoli e, in questa, sono emersi due sarcofagi, uno dei quali potrebbe essere quello che ha custodito i resti mortali del Santo martire Laverio (o Laviero). Un altro importante patrimonio archeologico è quello della Cattedrale San Giorgio di Marsico Nuovo.Una lunga e interminabile vicenda quella della cattedrale, ad oggi i lavori sono fermi. L'ultimo intervento che doveva servire alla riapertura del complesso monumentale, risale a quando la Sopraintendenza ha appaltato l'opera per i lavori di restauro. Aggiudicataria di allora, fu l'ICA (imprese costruzioni associate srl) con sede a Padula con un ammontare complessivo presunto dei lavori di 1 milione e 490 mila e 69,79 centesimi. Fondi di oltre 3 milio- ni di euro provenienti dall'accordo di Programma Quadro, legge 208/98 (delibera Cipe 142/99). Il 10 Ottobre 2007 ci fu la consegna dei lavori che non furono mai terminati, per inadempienze dell'impresa nei confronti dei lavoratori. Il 13 Gennaio 2010 la Sopraintendenza emise la risoluzione del contratto con l'impresa. Da allora solo “un rimpallo di responsabilità” fino ad arrivare a Marzo 2011 quando la “Sopraintendenza - riferiva in un intervista il Primo cittadino della comunità marsicana, Domenico Vita - ha scisso i fondi di circa 1 milione di euro, non spesi della vecchia impresa, in due progetti facendo due gare separate dell'importo di circa 480 mila euro ciascuna”. «Una gara all'inizio di Marzo - spiegava il Sindaco - che ha interessato il seminario e l'altra sul completamento della cattedrale, avvenuta a fine Marzo». Poi la notizia della consegna dei lavori alla nuova ditta aggiudicataria, avvenuta il 6 Giugno scorso. Ma ad oggi della ripresa dei lavori, ancora niente. Angela Pepe Istanza congiunta di Costanzo e Cirigliano Cantieri sulla Salerno - Reggio Segnalati diversi disagi LAURIA - Segnalati gravi disagi alla circolazione stradale. Una istanza congiunta del consigliere comunale di Lauria, Domenico Cirigliano e del consigliere provinciale Biagio Costanzo viene rivolta al compartimento Anas di Potenza sulla chiusura dello svincolo di Lauria Nord per i lavori di ammodernamento dell'autostrada A/3 Sa-Rc. Il consigliere provinciale Costanzo e quello comunale di Lauria Cirigliano, con l'istanza esprimono il massimo disappunto per i gravi disagi cui sono sottoposti i residenti dell'area sinnica-lagonegrese, a causa del perdurare della chiusura dello svincolo di Lauria nord a causa di interminabili lavori autostradali. Il consigliere provinciale Biagio Costanzo evidenzia che «il disagio nella chiusura dello svincolo di Lauria Nord è amplificato per il fatto che il tratto di deviazione è oggetto a sua volta di lavori e di molte deviazioni che allunga moltissimo il tempo di percorrenza. Non si capisce come mai con un dispendio di mezzi e di fondi così ampio l'Anas non ha trovato una soluzione diversa, nel ristrutturare l'imbocco sulla sinnica, che non sia quella di chiuderla alla percorrenza». Entrambi i consiglieri lamentano la contemporanea apertura di cantieri, con conseguenti deviazioni continue, nel tratto successivo, per lo svincolo di Lauria Sud, cui sono costretti ad uscire centinaia di utenti, con gravi disagi temporali ed economici. e. m. Moliterno Interrogazione della minoranza Scontro politico sul ritardo dell’avvio del servizio mensa MOLITERNO - Sfocia in polemica “politica” il ritardato avvio della mensa scolastica. A chiedere lumi sulla vicenda con una interrogazione al Sindaco della cittadina, è il gruppo consiliare del Partito Democratico che intende conoscere “tutti i motivi del ritardo dell'attivazione del servizio e la reale data d'inizio della mensa”. Difatti, a seguito della richiesta di qualche genitore, manco a dirlo esternata tramite Facebook, l'amministrazione comunale ne aveva preannunciata l'apertura in tempi relativamente brevi. “Doveva partire il 10 ottobre, o forse il 12”, scrive il PD sulla rete, “poi ufficialmente il 17 ottobre. In realtà, nonostante le giuste pressioni dei genitori che denunciano il disagio, ad oggi la mensa scolastica nel Comune di Moliterno non è ancora iniziata”. Nonostante il solito tentativo attuato dalla maggioranza, neanche troppo sottile, di scaricare sui dirigenti degli uffici le responsabilità, anche questo episodio fa emergere una forte inadeguatezza ad amministrare di una “compagine di governo” ancora una volta impreparata e portata all'improvvisazione. Il disagio creato da questo deficit di capacità politico -amministrative, che si paga su tanti terreni, dai grandi progetti all'ordinario e importante servizio di mensa scolastica, è stato manifestato dai cittadini e da tempo è denunciato da questo gruppo di opposizione. Fin qui la minoranza consiliare. Non se la tiene l'amministrazione che, sulla pagina del Comune aperta su Facebook, spiega le proprie ragioni. “La gara di appalto relativa alla gestione del servizio di mensa scolastica è di esclusiva competenza dell'Ufficio Affari Generali”, si legge nella nota a firma del Sindaco Tancredi, “ciò premesso se errore si è verificato, esso di certo non potrà essere imputato all'amministrazione comunale ed è pertanto scorretto parlare di "deficit politico - amministrativo, inadeguatezza dell'amministrazione, amministrazione impreparata e portata all'improvvisazione". Nel caso di specie, la responsabile dell'ufficio, a pochi giorni dall'apertura del servizio di mensa scolastica, nel verificare la sussistenza di tutta la documentazione necessaria per l'affidamento dello stesso, informa l'amministrazione circa la mancanza di alcuni documenti, che a tutt'oggi non sono ancora stati esibiti dal titolare della società vincitrice della gara. L'amministrazione tempestivamente, continua la nota del Sindaco, al fine di porre rimedio al disagio ( ribadisco non da noi cagionato), ha indetto una riunione con i genitori degli alunni e con il dirigente scolastico, in seno alla quale la sono state esposte le ragioni del ritardo di attivazione del servizio mensa. Il tutto ha generato strascichi polemici, con la minoranza consiliare che invita l'amministrazione ad assumersi le proprie responsabilità, ed il Sindaco che dichiara di accettare critiche e suggerimenti, ma non “frasi ingiuriose, offensive e soprattutto poco costruttive per il paese”. La popolazione scolastica, intanto, attende che si apra la mensa. Gerardo Tempone E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Venerdì 21 ottobre 2011 Estratto da: La Nuova del Sud - 21.10.2011 PAG.11 Basilicata Mezzogiorno _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Venerdì 21 ottobre 2011 9 FIAT, SANITÀ E BANCHE Lo stop si aggiunge a quello già annunciato dalla Fiat per i lunedì e i venerdì della prima metà del prossimo mese Cassa integrazione a raffica Mercato dell’auto sempre più in affanno, a novembre e dicembre altri 10 giorni di cig alla Sata Tortorelli (Uilm): si può ristabilire fiducia tra i metalmeccanici ed in generale nel Paese solo se si agisce subito su occupazione e investimenti di CLEMENTE CARLUCCI MELFI- Tutto come previsto ormai da mesi e non solo da quando si è evidenziato lo stato di crisi nel settore dell’automotive. La Fiat auto continua a collocare in cassa integrazione guadagni decine di migliaia di lavoratori dei vari stabilimenti italiani, compresi quelli che operano a livello di Sata Melfi. Ce n’è stata tantissima dall’inizio di quest’anno e se ne prevede che almeno per la restante parte del 2011 e per l’intero anno successivo se ne aggiunga ancora dell’altra, anche in misura del tutto eccezionale. E di Cigo “allungata” ce ne sarà ancora nei prossimi giorni, com’è stato ufficialmente annunciato nel corso della mattinata di ieri e poi definitivamente confermato nel primo pomeriggio quando i vertici dello maxi-stabilimento auto dell’area industriale di S. Nicola di Melfi hanno convocato – secondo quando ancora previsto nel contratto nazio- De Nicola (Fiom): senza un secondo modello da produrre in aggiunta alla Grande Punto, non è difficile prevedere almeno altri due anni molto dolorosi nale della categoria dei metalmeccanici - i delegati di fabbrica “per informazioni urgenti”. E quando c’è questa particolare dicitura non è che ci si possano aspettare notizie rassicuranti, come ad esempio il rilancio del sistema produttivo o dei livelli occupazionali. Già si sa in partenza che per loro e per i loro colleghi si trat- ta di notizie negative, sia sul versante degli stessi interessi della casa automobilistica torinese (i lavoratori della Basilicata nord la chiamano sempre più americana) e su quello delle stesse maestranze che con i cosiddetti “ammortizzatori sociali” (stipendi decurtati di non poco) non ce la fanno più a tirare avanti, almeno fino alla Un reparto dello stabilimento Sata di Melfi terza settimana. E così è arrivato il solito ritornello di una “canzone” ormai imparata a memoria. “Per adeguare i flussi produttivi alla domanda di mercato, nello stabilimento Sata di Melfi la produzione della Punto Evo – è detto in un comunicato del Lingotto lucano, confermato anche dalle sedi regionali di Fiom, Fim e Fismic del- la Basilicata - resterà ferma dal 18 al 29 novembre, e poi il 2 e il 9 dicembre, tutti giorni in cui per le tute blu di Sata sarà richiesta la cassa integrazione ordinaria”. Subito dopo l’annuncio della nuova ondata di ricorso alla Cigo, i dirigenti sindacali delle maggiori sigle dei metalmeccanici (tra gli altri, Antonio Zenga della Fim, Marco Roselli della Fismic Confsal, Giuseppe Giordano dell’Ugl e Vincenzo Tortorelli della Uilm Uil) hanno rilasciato dichiarazioni molto ma molto preoccupate. Il segretario regionale della Basilicata della Fiom Cgil, Emanuele De Nicola, ha espresso ’’grande preoccupazione” per il futuro dello stabilimento lucano. ’’Questi giorni di stop alla produzione - ha spiegato il leader sindacale Fiom - si aggiungono pericolosamente ai lunedì e ai venerdì fino al 14 novembre di Cigo già nelle scorse settimane comunicati. Riteniamo sempre più urgente e indispensabile aprire con la Fiat un tavolo di discussione sul piano industriale per l’Italia. In particolare, per Melfi se non sarà deciso un secondo modello da produrre in aggiunta alla Grande Punto, non è difficile prevedere almeno altri due anni molto dolorosi per i lavoratori”. Per il coordinatore regionale della Uilm Vincenzo Tortorelli, invece, “si può ristabilire fiducia tra i metalmeccanici ed in generale nel Paese solo se si agisce rapidamente sull’occupazione e sugli investimenti. Questo è ancora più attuale per la Fiat e il Programma Fabbrica Italia”. L’ass. Martorano replica al “comitato sanità privata” Fiba-Cisl: subito le misure per la crescita e il lavoro “Campagne stampa o allarmi Sempre più indebitate occupazionali non ci intimidiscono” Aumentano i prestiti bancari, così come le insolvenze POTENZA- “Quando il sedicente comitato di crisi della Sanità privata si chiede perché diamo ascolto alle associazioni dei consumatori e non a loro, farebbe bene a porsi qualche interrogativo sul proprio modo di proporre il confronto. Con i consumatori, come lo stesso comitato da atto, abbiamo avviato un dialogo chiaramente finalizzato alla risoluzione di problemi e senza posizioni strumentali da entrambe le parti.” E’ il commento dell’assessore alla Sanità Attilio Martorano alla ennesima presa di posizione del Comitato di crisi della Sanità privata. “La gravità del momento – ha proseguito l’assessore – richiede il senso di responsabilità che noi mettiamo in campo nel fare ogni ragionevole sforzo per migliorare i servizi e a cui le associazioni dei consu- matori hanno dimostrato di corrispondere chiedendo ogni miglioramento possibile, ma senza prescindere da difficoltà oggettive e norme nazionali indipendenti dal nostro volere”. L’assessore alla Sanità ha aggiunto che “non ci lasciamo intimidire da annunci di campagne stampa di denunce di sprechi, perché se si tratta di sprechi reali siamo pronti a farne tesoro per migliorare il sistema, mentre non possiamo accettare forme di pressione attuate con denunce strumentali. Ugualmente, il di- scorso non si può portare avanti con gli allarmi occupazionali: se la spesa dovesse solo servire a consentire il mantenimento di posti di lavoro con l’onere aggiuntivo degli utili per gli imprenditori, saremmo in un’insana forma di assistenza che consentirebbe a qualcuno di lucrare”. Martorano ha comunque mostrato ancora disponibilità al confronto. “Pronti a discutere con chiunque - ha concluso -, ma a patto di mettere da parte pressioni improprie e rivendicazioni insostenibili”. POTENZA- Più prestiti bancari alle imprese, ma anche un sensibile aumento del grado di insolvibilità. Questa in sintesi la fotografia del mercato del credito lucano che emerge dal rapporto Unioncamere. Il segretario generale della Fiba Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, invita a “leggere bene i dati e a non farsi prendere dai facili entusiasmi”. “Se da un lato assistiamo ad una significativa ripresa delle erogazioni bancarie a favore delle imprese, in particolare delle aziende a conduzione familiare e delle società di persone fino a 5 addetti, è altrettanto vero che nel periodo preso in esame dai ricercatori di Unioncamere emerge una preoccupante tendenza al rialzo delle sofferenze bancarie, che hanno toccato quota 17,7%, con un crescita di oltre 7 punti dal 2009 ad oggi, indicatore piuttosto eloquente delle difficoltà in cui versano molte imprese lucane”. Per il segretario lucano del sindacato bancari della Cisl “l’apparente contraddittorietà di questi dati, ovvero crescita dei prestiti e aumento delle sofferenze, va interpretata alla luce del diverso grado di elasticità alla crisi delle micro-imprese rispetto alla media impresa manifatturiera, specie quella legata al comparto del mobile imbottito nel materano”. Secondo Macchia “il dinami- smo evidenziato in questo frangente dalle piccole e piccolissime imprese è un segnale positivo che va coltivato e consolidato con adeguati strumenti di sostegno, alcuni dei quali sono già previsti dal patto per la crescita e il lavoro, come il fondo di garanzia, il micro-credito e il fondo regionale per il venture capital, e vanno pertanto solo implementati, assicurando però tempi certi e procedure snelle. Allo stesso tempo è auspicabile che anche il sistema del credito privato – conclude Macchia – sappia fungere da lievito della ripresa sostenendo con convinzione le iniziative imprenditoriali serie e innovative, senza le quali risulterà piuttosto arduo recuperare la base produttiva e occupazionale andata compromessa in questi due anni per effetto della crisi economica”. Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.10.2011 PAG.12 Basilicata Mezzogiorno POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I IX Venerdì 21 ottobre 2011 LAURIA LE 7 DITTE DI TRASPORTO PUBBLICO CHIEDONO «L‘ ADEGUAMENTO ECONOMICO E IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI» I bus urbani spengono i motori città paralizzata e proteste a iosa Il Comune: «Il servizio non va sospeso saranno presi provvedimenti» TRASPORTI E POLEMICHE Le sette ditte concessionarie del trasporto pubblico locale a Lauria ieri hanno spento i motori lasciando a piedi studenti e lavoratori ANTONIETTA ZACCARA l . Pronti con zaino in spalle, ai bordi della strada, gli studenti laurioti ad aspettare il pullman insieme a qualche cittadino che doveva recarsi in paese, ma il bus non si è visto. Hanno spento i motori le sette ditte concessionari del trasporto pubblico locale (TPL) di Lauria, così come avevano scritto in una lettera inviata al sindaco, assessore ai trasporti, presidente e a tutti i capigruppo in consiglio comunale oltre che al prefetto. Le ditte chiedono «rinnovo delle concessioni o contratto di servizio del TPL ed adeguamento economico dei servizi». Nessuna risposta a loro dire da parte del Comune e hanno lasciato a piedi studenti e cittadini creando una situazione di disagio non di poco conto in un paese in cui la scuola media e le superiori sono al centro urbano a una distanza superiore ai venti chilometri di percorrenza. Difficoltà pari a chi doveva recarsi in paese per farsi la ricetta o farsi visitare dal medico o espletare i tanti servizi possibili solo al centro urbano. E immaginate chi magari aveva atteso settimane per la prenotazione di qualche visita è rimasto a piedi. La rabbia è tanta. Ma che cosa chiedono gli autotrasportatori? Dopo vari incontri iniziati lo scorso anno, e dopo aver espletato il servizio senza titoli abilitativi (da gennaio a maggio 2011 e dallo scorso 1° ottobre) l’11 ottobre hanno protocollato una lettera in cui chiedono «un incontro con tutte le forze politiche, l’autorizzazione a poter esercitare il servizio TPL, in attesa della gara pubblica o di quant’altro l’amministrazione voglia fare, l’adeguamento tariffario concordato e mai comunicato senza essere modificato. Il calcolo del costo effettivo del servizio. In mancanza di quanto detto, a partire dal 20 ottobre saremo costretti a fermarci». Detto fatto ieri mattina lo stop. L’assessore ai trasporti Giacomo Reale ci ha spiegato che da un pò è in corso una trattativa con gli autotrasportatori, «ma alcune delle loro richieste sono impraticabili, il Comune a parte la quota regionale non può implementare le risorse, né può chiedere ai cittadini l’aumento richiesto dalle ditte che è elevato». Ci ha detto della gara d’appalto del 2010 andata deserta e della legge che prevede la proroga del servizio al 30 settembre (così come è stata fatta) o al 31 dicembre in attesa dell’affidamento ad un unico soggetto. Un consorzio fra gli autotrasportatori non ancora operativo ma di fatto presente. Il responsabile di tale ente, l’assessore e il dirigente del settore, si sono incontrati, a ciò è seguito un vertice fra gli autotrasportatori e la decisione dello sciopero che dice l’assessore, non è stato comunicato per cui saranno presi i provvedimenti legali in merito. Intanto rassicura si costituirà un tavolo tecnico per la risoluzione immediata del problema. POTENZA CASTELMEZZANO IL SINDACO CAVUOTI TIRA LE SOMME DI UNA STAGIONE POSITIVA E RINGRAZIA OPERATORI E CONCITTADINI Il borgo promosso all’esame turismo Bellezze di ambiente e paesaggio, insieme agli attrattori, mettono in moto un’economia l Il monitoraggio sui mesi estivi 2011 effettuato dal Comune di Castelmezzano e i risultati dei dati turistici fortemente in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, spingono il sindaco Domenico Cavuoti a rilanciare il ruolo di volano economico per il territorio, e di attrattore anche per il Nord. «Sono entusiasta - ha detto Cavuoti, sindaco e socio del Consorzio Volo dell’Angelo - per i numeri che abbiamo ottenuto. Non solo quelli legati al Volo dell’Angelo, con un incremento del 25%, ma per le presenze avute in generale nel borgo e ciò significa valore aggiunto ed incremento del reddito per i residenti. C’è da sottolineare come siano in aumento le strutture ricettive, così come i ristoranti e gli agriturismi». «A tutti gli operatori ed ai cittadini aggiunge Cavuoti - va il nostro “grazie” per come ci stiamo presentando agli occhi dei turisti, della stampa nazionale e internazionale (Radio Montecarlo, Style piccoli del Corriere della Sera, Qui Tou- ATTRATTORE Il volo dell’angelo, davanti a RIONERO Castelmezzano, il paese LAVORO E GIOVANI delle Piccole Dolomiti Lucane che, con Pietrapertosa, n Domani alle ore 17,30 presso la scommette Cantina Terra dei Re in Via su attrattori Monticchio a Rionero si svole paesaggio gerà il convegno : «Vino: fer- le altre notizie La diocesi promuove convegno sul vino ring, Viaggi di Repubblica, Vero) e del Nord. Spesso ricevo telefonate da parte dei colleghi sindaci di molte parti d’Italia, interessati a capire qualcosa in più sul nostro Volo dell’Angelo, ormai un cult per la Basilicata, e sulle nostre Dolomiti. In ultimo, qualche settimana fa, la chiacchierata con il collega sindaco di Pont Canavese, in provincia di Torino». GIORNALISTI: ORDINE E ASSOSTAMPA DI BASILICATA E PUGLIA POTENZA La stessa casa automobilistica «Ferrari» ha girato nelle scorse settimane, alcune parti dello spot di presentazione ufficiale del nuovo modello del cavallino rampante «458 Spider» proprio tra itornanti delle Dolomiti. Il Comune di Castelmezzano, nei giorni scorsi, è stato insignito a Melfi del Premio Bramea, quale «Miglior Piccolo Comune 2011». «Ma non è in questo modo che ci si può iscrivere all’albo» Si chiede l’approvazione della legge di riforma l Suscita stupore e preoccupazione negli organismi della categoria giornalistica (Ordini regionali e Assostampa della Basilicata e della Puglia) l’iniziativa annunciata dalla società pugliese Medialta srl e dal settimane «Il Resto» (testata iscritta al Tribunale di Matera) di un «corso di professione giornalismo e web editing» finalizzato – così si legge nel bando - «alla collaborazione con la suddetta testata per l'iscrizione all'albo dei giornalisti pubblicisti». Per il corso, che dovrebbe svolgersi ad Altamura, sono previste 80 ore totali di impegno, al costo – a carico dei partecipanti – di 600 euro (rateizzabili). Netta la presa di posizione di ordine e sindacato dei giornalisti. Si osserva, tra l’altro, che «gli unici corsi di giornalismo utili all'iscrizione all'albo o alla formazione-aggiornamento professionale sono quelli promossi dal medesimo Ordine o da organismi da esso riconosciuti». E che pertanto, «al contrario di quanto affermano i promotori, «il corso in questione non può avere come effetto alcuna iscrizione all'albo». Ordine e sindacato dei giornalisti, «nell'auspicare il ripristino, anche nella promozione delle attività private, delle regole e della correttezza professionale», sottolineano come, «di norma, chi presta un servizio professionale ha diritto a una adeguata retribuzione per il lavoro l A distanza di 5 anni dal commissariamento dell’Alsia, ad oggi la giunta regionale non ha ancora presentato nessun disegno di legge di riordino sullo sviluppo agricolo regionale. «Una situazione inaccettabile - dice Angelo Summa Fp Cgil - che continua a tenere l’Agenzia in una condizione di assoluta precarietà e che rischia di produrre seri danni al sistema agricolo lucano». La Funzione Pubblica Cgil proprio per discutere dello stato di precarietà in cui versa l’Agenzia ha tenuto delle assemblee con tutti i lavoratori dell’Alsia. E qui gli addetti hanno manifestato il loro malessere per l’assurda condizione in cui si trovano ad operare, in attesa di una «imminente» legge regionale di riforma della governance in agricoltura. Ad accrescere le preoccupazioni dei lavoratori contribuiscono le voci di una prossima riorganizzazione interna, riorganizzazione che, oltre ad interessare le diverse strutture, modificherebbe anche alcune delle attuali funzioni ed attività dell’Agenzia. La svolto» e non può essere obbligato «ad aggiungere alla prestazione anche l'esborso di ulteriori oneri». L'Ordine dei Giornalisti della Puglia e l'Ordine dei Giornalisti della Basilicata «si riservano ogni azione a tutela della professione, delle norme che la regolamentano (comprese quelle riferite all'accesso) e dei propri iscritti». LAGONEGRO VIABILITÀ LA FPCGIL, «COSÌ DANNI ALL’AGRICOLTURA» Singolari corsi a pagamento per pubblicisti Alsia, «5 anni di commissario dove chi lavora deve pure pagare adesso possono bastare» INFORMAZIONE I problemi dell’accesso mento della nostra terra», organizzato dalla Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa in collaborazione con la Cantina Terra dei Re. Il convegno ha lo scopo di completare il percorso del concorso: «Lavoro e giovani» indetto dal Mlac (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica). Fp Cgil non ha preconcetti in merito ad una riorganizzazione interna dell’Alsia improntata a logiche di razionalizzazione e di ottimizzazione dell’utilizzo del personale purché il tutto avvenga attraverso la più ampia partecipazione e condivisione delle scelte. Tuttavia, è necessario conoscere meglio i dettagli della proposta della quale è stata richiesta una copia formale al fine di sottoporla all’assemblea dei lavoratori dell’Agenzia. «La rappresentanza sindacale della Cgil, insieme ai lavoratori riuniti in assemblea, hanno definito deprecabile l’atteggiamento della Regione che per oltre 5 anni non ha utilizzato gli strumenti di programmazione che le competono per legge in materia di servizi di sviluppo agricolo e continua a mantenere l’Alsia in una precarietà che spreca risorse e svilisce le professionalità interne. Non sono più tollerabili ulteriori ritardi nell’approvazione della legge di riforma della governance in agricoltura da parte della Regione Basilicata». Domani chiuso tratto A3 verso sud n Domani, dalle 9 alle 17, sarà chiuso al traffico,solo in direzione sud, il tratto dell’ A3 Salerno-Reggio Calabria tra gli svincoli di Padula/Buonabitacolo e Lagonegro Nord (dal km 103,800 al km 123,300). Il provvedimento si rende necessario per eseguire il montaggio delle velette del nuovo cavalcavia autostradale «Cerreta» al km 110,100, nell’ambito dei lavori di realizzazione della nuova autostrada. POTENZA SINDACATO «Il carcere locale è obsoleto e lesionato» n Il carcere di Potenza è «obsoleto» e «appare lesionato in diversi punti», i lavori di ristrutturazione «avrebbero meritato migliore organizzazione»: la situazione igienico-sanitaria «non sarebbe delle migliori e in alcuni sotterranei sarebbe stata segnalata la presenza di animali pericolosi per l’uomo». Così l’Osapp (l'Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria), che ha espresso «forte preoccupazione» per il sovraffollamento. Estratto da: Il Quotidiano - 21.10.2011 PAG.13 Basilicata Mezzogiorno Matera Venerdì 21 ottobre 2011 27 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Nella notte tra mercoledì e giovedì ha tentato di togliersi la vita, poi è finito in ospedale Sventato suicidio in carcere La Polizia Penitenziaria scopre in tempo un quarantenne che tentava di impiccarsi MATERA - Ha tentato di impiccarsi in carcere con le lenzuola un uomo di 40 detenuto in via Cererie, nella casa circondariale di Matera. E’ stato necessario il pronto intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria in servizio per riuscire ad evitare il peggio ed impedire che il gesto fosse portato a termine. L’uomo è stato immediatamente soccorso e trasportato nell’Ospedale di Matera per le cure del caso ma l’episodio confermatoci ieri ha riproposto una serie di problematiche che la Polizia Penitenziaria in servizio a Matera da tempo solleva. «Si è trattato», conferma al “Quotidiano” Giovanni Grippo segretario regionale della Uil Penitenziari, «di un fatto non comune che ha mostrato la tempestività con la quale la Polizia Penitenziaria è riuscita ad intervenire, ma, purtroppo, non sempre e possibile e diventerà addirittura impossibile se davvero si dovesse aprire, a breve, una nuova ala del carcere di Matera. L’intenzione è quella di aumentare da 140 a 230 il numero dei detenuti nella struttura ma senza aumentare gli agenti di Polizia Penitenziaria. In questo modo intervenire diventerebbe proibitivo, i ricoveri aumenteranno considerevolmente. Basti pensare che oggi ci sono circa 110 unità in Ospedale di cui una parte in servizio nei turni e gli altri in ufficio. Di fronte all’apertura della nuova ala del carcere ci vorrebbe un aumento di almeno 45 unità nel carcere di Matera per rendere sostenibile il peso del lavoro ed evitare che si arrivi a turni di 10-12 ore continuate. Noi ma anche il Sappe ci batteremo perchè quest’apertura, in queste condizioni, non avvenga. Non abbiamo ancora notizie precise su quello che succederà ma non possiamo ammettere che si verifichi una simile ipotesi. Interventi come quello dell’altro giorno che ha salvato quell’uomo diventerebbero molto più difficili». Insomma il timore è che la nuova ala del carcere renda molto più ampio il terreno da controllare per il personale di Polizia Penitenziaria e finisca dunque per complicare ulteriormente il lavoro soprattutto di fronte ad episodi come l’ultimo. A tutto questo c’è da aggiungere ancora il permanere del problema del reparto sicuro all’interno dell’Ospedale e del rischio dunque «che sempre più persone finiscano in ospedale e non avendo un apposito spazio debbano rimanere a contatto agli altri pazienti dell’Ospedale. Una difficoltà in più e di non poco conto da tenere in considerazione» conclude Grippo sollevando ancora una volta un problema che finisce per condizionare il lavoro della Polizia Penitenziaria. [email protected] BREVI Piano Casa Rete Imprese: «Momento di rilancio dell’edilizia privata» Il carcere di Matera dove è stato evitato ieri il rischio di un suicidio di un detenuto La Uil Penitenziari preoccupata per l’ apertura di una nuova ala del carcere materano «Se portano a 240 i detenuti sarà impossibile evitare episodi del genere con gli stessi agenti» L’Istat pronta ad intervistare un uomo il materano è però deceduto nel 1987 IL 12 settembre scorso, l'Istat gli ha comunicato che la sua famiglia era stata «Estratta casualmente dagli elenchi telefonici per essere intervistata. Nel mese di ottobre - si legge ancora nella lettera - in un giorno compreso tra il lunedì e il venerdì, riceverà una telefonata da parte di un nostro intervistatore che le porrà alcune domande di carattere generale». L'Istituto Nazionale di Statistica, però, non si è accorto che il destinatario di quella comunicazione,. Giuseppe Vulcano abitante in via Galileo Galilei 17 a Matera, potrebbe avere serie difficoltà nella risposta perché è morto il 18 maggio 1987. E' il figlio Pasquale e denunciare il clamoroso errore, invitando lo stesso presidente dell'Istat, (che ha tentato di contattare anche attraverso il numero verde indicato nella lettera, 800.637.760 a cui non risponde nessuno) a tentare di mettersi in contatto con il defunto e, nel caso, a farlo rispondere alle domande. Ironia a parte, Pasquale Vulcano si domanda come possa esserci stata questa «L'AVVIO del Piano Casa, da parte dell'Assessore alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata, Rosa Gentile, rappresenta un utile strumento di rilancio del settore dell'edilizia residenziale pubblica e sociale privata» è quanto sostiene in una nota Alfredo Ricci di Rete Imprese Italia. «Siamo consapevoli che questo non è sufficiente a risolvere i problemi dell'economia regionale ma rappresenta una boccata d'ossigeno per moltissime piccole e medie imprese del nostro settore e per le maestranze dipendenti che soffrono per la mancanza di commesse. Il Piano casa creerà spazi di mercato in diversi comparti sul nostro territorio e, ci auguriamo, per le nostre piccole e medie imprese che hanno capacità operativa e competenze idonee. Quello dell'edilizia è un importante comparto economico con riflessi occupazionali significativi: la possibilità, infatti, che il calo dell'attività edilizia e immobiliare si ripercuota in una significativa perdita di posti di lavoro è "piuttosto elevata". Nell'attuale contesto di contrazione della capacità di spesa della finanza pubblicaè necessario puntare sulla capacità di attrarre capitali privati. Il piano riserva grande rilievo a tutte le attività legate all'housing sociale e questa oggi ci sembra la giusta direzione da intraprendere. Si tratta, quindi, di un piano completo ed articolato che dimostra un'attenzione particolare alla riqualificazione urbana. Due arresti a Bologna Prendevano le monete per i bagni Una Totò-truffa da film ERA una truffa 'alla Toto'' quella messa in atto alla stazione di Bologna da due trentenni di Matera: sostituendosi alle macchinette automatiche, si erano improvvisati esattori delle monete necessarie per accedere ai bagni. A scoprirli sono stati gli agenti della polizia Ferroviaria, che li hanno denunciati. Avevano bloccato il funzionamento dei tornelli, che si aprono inserendo una monetina, e a turno si mettevano davanti all'entrata, fingendo di essere gli addetti alla riscossione. Dopo avere intascato la moneta, facevano entrare il viaggiatore. I due entrambi trentenni sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria Per mettere a segno la truffa i due giovani originari della città dei Sassi avevano bloccato il funzionamento dei tornelli, che si aprono inserendo una monetina e a turno si mettevano davanti all’entrata, fingendo di essere gli addetti alla riscossione. Un trucco che però non è passato inosservato e che ha portato all’intervento della Polizia Ferroviaria ed all’arresto dei due materani, in trasferta alla stazione di Bologna. Parco del Boschetto Disagi in via Lucana Sistemata statua Papa Woytila L’istat pronto ad intervistare un materano defunto disattenzione dal momento che, anche in occasione del precedente censimento del 2001, il padre risultava già deceduto. «Nonostante la tecnologia, dobbiamo ancora assistere a questi episodi, frutto di equivoci che non ci si può permettere». A quanto pare il problema, però, dipenderebbe dall'ufficio anagrafe di Matera che ha inserito il nome di Giuseppe Vulcano tra i cittadini ancora in vita. Tocca alla moglie e al figlio, dunque, chiarire che l'uomo è scomparso 24 anni fa. In quanto, infine, al numero verde indicato nelle lettere, risulta essere diverso da quello che solo due giorni fa la direttrice regionale dell'Istat ha comunicato nel corso di una conferenza stampa: 800069701. [email protected] E’ stata sistemata nella giornata di ieri la statua di Papa Woytila presso il boschetto a Matera. L’inaugurazione è prevista per domani ma nella mattinata di ieri e fino alle 16 circa ci sono stati una serie di piccoli disagi sul transito in via Lucana dovuti proprio al lavoro che ha richiesto la sistemazione della statua pronta per essere inaugurata. UN lavoro accurato ed importante che ha raccolto l’attenzione e la curiosità dei numerosi passanti su una delle arterie più importanti e trafficate dell’intera città e che ieri per un certo periodo di tempo è risultata transitabile solo parzialmente proprio per questi interventi. Domani alle 17 alla presenza del sindaco di Matera Salvatore Adduce e di monsignor Salvatore Ligorio verrà inaugurata e poi anche benedetta la statua di Papa Giovanni Paolo II e ci sarà anche una targa a ricordare l’opera e la presenza anche a Matera di Papa Woytila.