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Alluvione, i soldi arriveranno

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Alluvione, i soldi arriveranno
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 1 Numero 15 del 21.10.2011
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155
Il presidente Vito De Filippo nella sede del Ministero dell’Economia per sollecitare lo sblocco dei fondi
Alluvione, i soldi arriveranno
Contatti col sottosegretario Letta per attivare la presidenza del Consiglio
Arriveranno sicuramente i fondi attesi dagli
agricoltori per l’alluvione del primo marzo
scorso che li ha danneggiati. Ad assicurarlo,
il presidente della Regione Basilicata Vito De
Filippo, che a sua volta ha ricevuto la disponibilità del ministero dell’Economia in un
incontro a Roma.
I responsabili del dicastero hanno anche
fornito indicazioni sulla necessità di mettere
in campo altre attività per sbloccare la questione e arrivare all’ordinanza attesa ormai
da sei mesi sull’emergenza nel Metapontino.
C’è anche l’impegno a mantenere lo stanziamento di 7 milioni di euro da parte dello
Stato (in aggiunta ai 7 milioni e mezzo già
messi in campo dalla stessa Regione) sottraendoli ai tagli del decreto sviluppo.
De Filippo ha informato degli sviluppi i
parlamentari lucani. De Filippo ha avviato
contatti con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per sollecitare il premier a
prendere i provvedimenti del caso. Anche il
sottosegretario all’Interno Guido Viceconte
ha fatto sapere di aver incontrato Letta per
assicurare tempi rapidi.
•A PAGINA 2
Ingenti i danni provocati dall’alluvione del primo marzo scorso
Salute, discutere
senza allarmismi
Aree programma,
ora l’ok dei Comuni
Lavoro ai giovani,
obiettivo primario
L’assessore Martorano risponde alla sanità privata:
“Pronti a ragionevoli sforzi per migliorare i servizi”
Entro il 5 novembre le amministrazioni comunali
dovranno dichiarare la disponibilità ad aderire
“Work experience” e “Ponte per l’occupazione”:
impegno concreto per l’occupazione giovanile
•A PAGINA 3
•A PAGINA 3
•A PAGINA 4
Caso Fenice
Pm: “Commissario,
non chiusura”
Udienza fissata per il
prossimo 28 ottobre
Il pm di Potenza, Salvatore Colella, ha chiesto
che il termovalorizzatore
di Melfi “Fenice” non sia
chiuso ma commissariato: occorre tener presente le funzioni di pubblico
servizio e le ripercussioni
sull’occupazione.
II I BASILICATA PRIMO PIANO
DISASTRO AMBIENTALE
L’INCHIESTA SULL’ARPAB
Venerdì 21 ottobre 2011
LE MOTIVAZIONI
Per il magistrato occorre tener presente
le funzioni di pubblico servizio e le
ripercussioni sull’occupazione
Anzi si differenzia
col “porta a porta”
«Fenice non deve essere chiuso
ma bisogna commissariarlo»
È la richiesta del pubblico ministero Colella. Fissata l’udienza al 28 ottobre
ANTONELLA INCISO
l Chiuso l’hanno chiuso. Come sollecitato da più parti. Il
termovalorizzatore Fenice non
è in attività da meno di una settimana. E fermo resterà - secondo il provvedimento della Provincia di Potenza - per almeno
150 giorni. Eppure, nonostante
l’Amministrazione provinciale
abbia ravvisato elementi tali da
determinare la sospensione delle attività, di parere diverso è la
Magistratura. L’impianto, infatti, per la Procura della Repubblica potentina non deve essere chiuso ma commissariato.
È questo uno degli elementi
che emerge dalle pieghe dell’inchiesta sull’Arpab, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Una richiesta di commissariamento che il pubblico
ministero presso il Tribunale di
Potenza, Salvatore Colella, ha
messo nero su bianco nella richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali.
In particolare, il pubblico ministero ha chiesto al giudice per
le indagini preliminari del Tribunale di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli, di commissariare sia l’unità operativa di Fenice, sia la società a responsabilità limitata Fenice ambiente.
«Si chiede di disporre che la prosecuzione delle attività dei seguenti enti ad opera di un com-
L’IMPIANTO
Alcune
istantanee
del termovalorizzatore
Fenice.
La Provincia,
venerdì
scorso,
ha deciso
di sospendere
l’autorizzazione
Sono coinvolte 740
famiglie e 50 attività
.
missario» sottolinea il magistrato.
Ma come si è arrivati a tali
decisioni? E soprattutto su quali elementi il magistrato ha chiesto di non dover chiudere l’impianto ma, invece, di commissariarlo? Due gli elementi che
sono finiti al centro della que-
stione: i posti di lavoro e il dato
che l’impianto svolga un pubblico servizio. Scrive, infatti, il
pm nella richiesta «Il suddetto
ente svolge un pubblico servizio
o comunque un servizio di pubblica necessità la cui interruzione potrebbe provocare un
grave pregiudizio alla collettività, oltre ad avere ripercussio-
ni negative sull’occupazione».
Insomma, Fenice svolge un’attività a favore delle comunità
locali lucane da un lato e dall’altro ha occupati che altrimenti
resterebbero senza lavoro. Nello
stabilimento di San Nicola di
Melfi, infatti, al momento gli occupati diretti sono 53 unità. Ad
essi, però, si sommano 25 unità
del personale delle attività indirette (impresa di pulizie e manutenzione solo per fare degli
esempi) e oltre 100 persone legate all’indotto (trasporto rifiuti e ceneri, manutenzione ed assistenza delle infrastrutture,
meccaniche, strumentali e informatiche, fornitura materie
prime e di consumo, mensa ed
edilizia). Per questo e soprattutto per evitare conseguenze la
magistratura potentina aveva
chiesto - nello scorso mese di
maggio - il commissariamento
di Fenice. Oggi, a distanza di
quattro mesi, la questione è superata. Il termovalorizzatore è
chiuso, la sua attività sospesa e
l’inchiesta va avanti.
IL COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE ORGANIZZA LA RACCOLTA DI FIRME: «L’INDAGINE E GLI ARRESTI? SIAMO SOLO ALL’INIZIO»
«Class action» contro l’inceneritore
Lavello chiede i danni per il disastro
FRANCESCO RUSSO
l Dopo aver ottenuto la sospensione per
150 giorni delle attività dell'inceneritore Fenice, la comunità lavellese è pronta a chiedere i danni per il disastro ambientale. Domani alle 18, su iniziativa del Comitato per il
diritto alla Salute di Lavello, si terrà un
incontro, presso il Teatro del Sacro Cuore,
per spiegare alla cittadinanza le finalità e le
modalità della class-action che si intende
promuovere nei confronti della società che
gestisce il termodistruttore di San Nicola di
Melfi. «Le fonti di inquinamento ambientale
ai quali siamo sottoposti quotidianamente spiega il Comitato - sono tante, ma un dato è
certo: Fenice ha inquinato dal 2002, e dagli
ultimi monitoraggi, risulta che stia ancora
inquinando le falde acquifere. Per questo,
con la consulenza di un pool di avvocati della
zona, abbiamo deciso si intraprendere l'iniziativa di una causa civile nei confronti di
chi ha inquinato, e di coloro che a vario titolo
non hanno fatto nulla per impedire lo scempio ambientale». Nel comitato lavellese, c'è
comunque soddisfazione dopo gli ultimi sviluppi legati alla vicenda Fenice. «La sospensione della attività dell'inceneritore spiega il presidente del Comitato lavellese,
Nicola Abbiuso - è stata un risultato quasi
inaspettato per le comunità di Lavello e dei
comuni della zona Vulture-Melfese, che negli
ultimi tempi tanto avevano lottato. La magistratura, che dal 2009 sta lavorando sulla
vicenda Fenice, ha appena iniziato i suoi
Rifiuti e ambiente
lavori con i primi arresti ed i primi avvisi di
garanzia. Il Procuratore di Potenza ha assicurato che non si faranno sconti a nessuno,
e questo è positivo. La vera vittoria del
Comitato - dice ancora - è stata l'iniezione di
fiducia e di autostima infusa nei concittadini
lavellesi e nei lucani. Coloro che tanti anni fa
ci hanno preceduto, i cittadini del comitato
«No a Fenice» - sottolinea - avevano visto
giusto. I loro sospetti, oggi, sono un'amara
realtà. La dignità dei cittadini, dei lavoratori
di Fenice, dei lavoratori dell'insediamento
TRIBUNALE
Avviata una causa civile nei
confronti della Edf con la
consulenza di un pool di avvocati
industriale e degli agricoltori è stata calpestata. Abbiamo avuto ragione di pretendere giustizia e verità da tutti quelli che
sapevano. L'intervento della Procura e la
sospensione delle attività di Fenice - mette in
chiaro Abbiuso - non sono un punto di arrivo
ma un punto di partenza, e quindi le nostre
iniziative continueranno. Dobbiamo tenere
alta l'attenzione ed iniziare un percorso per
la richiesta di risarcimento nei confronti di
chi, in questi anni, ha erroneamente pensato
di farla franca». Nel frattempo, dilagano i
commenti dei cittadini sulla vicenda, e tutti
all'insegna della soddisfazione e della voglia
di giustizia. Per leggerne alcuni, basta entrare nel profilo Facebook del Comitato per il
Diritto alla salute di Lavello. «Se tutti coloro
che hanno avuto un danno per tumori si
costituissero parte civile allora veramente
sarebbero nei guai: solo a Lavello sono centinaia i casi di tumore che si sono verificati
da quando c'è Fenice!», scrive Francesco,
riferendosi alla causa civile che sarà intentata dalla comunità locale. «Anche se
tardi, finalmente è intervenuta la magistratura, ma chi ripaga i morti e i malati del
Vulture?», si chiede Raffaele, mentre una
giovane lavellese si dice «contenta che ci
siano stati i primi arresti». «Speriamo però prosegue - che non siano gli ultimi e che la
giustizia faccia il suo corso». «Ogni inceneritore - commenta Matteo - porta con sé
reati ambientali. Quando lo capiranno i politici, mettendo al bando questi impianti che
sono veri attentati per la salute?». «Voi stessi
lucani avete rovinato la nostra terra; ma ai
vostri figli ci pensate?», si chiede Mauro,
mentre per Donato «si dovrebbero processare per disastro ambientale e omicidio colposo plurimo tutti, e non solo i dirigenti
dell'Arpab». «Adesso - dice Giuseppe - aspettiamo solo che Sigillito e Bove decidano di
dire la verità su Fenice». Nel frattempo,
anche il Comune di Lavello sta pensando ad
eventuali iniziative legali da intraprendere
contro Fenice. In tal senso, poche settimane
fa, si era già espresso l'assessore comunale
all'Ambiente, Antonio Catarinella.
Estratto da pag. II
La Gazzetta del Mezzogiorno
PRESIDIO La protesta del 16 settembre [foto L. Massari]
Venerdì 21 ottobre 2011
22
Avviato dal Comune il programma di raccolta differenziata: coinvolte 750 famiglie
Anzi approda al “porta a porta”
Saranno d’aiuto le persone inserite nel progetto “Cittadinanza solidale”
ANZI - Il Comune di Anzi
“mette i rifiuti alla porta”.
Nel paese “Presepe” della Val
Camastra, qualche giorno
fa, è stato avviato il progetto
di raccolta differenziata
“porta a porta”, che coinvolgerà ben 740 famiglie anzesi,
1.700 abitanti e 50 utenze
non domestiche (artigianato, commercio e servizi).
L'idea di rivoluzionare
profondamente il servizio di
raccolta e gestione dei rifiuti
risale allo scorso mese di
marzo. L'occasione propizia
si è presentata grazie al progetto di cittadinanza solidale
della Regione, che permetterà di impiegare utilmente le
unità assegnate al Comune
di Anzi, nell'ambito del Programma regionale Copes
(annualità 2011/2012). Con
questa iniziativa si vogliono
mettere indiscussione icomportamenti consolidati e gli
stili di vita degli abitanti residenti, declinandoli verso un
percorso di cambiamento
culturale e socialmente più
consapevole.
Gli obiettivi prioritari del
progetto “Metti i rifiuti alla
porta”sono: la responsabilizzazione dei cittadini di Anzi;
il raggiungimento della per-
centuale del 40% di raccolta
differenziata; l'eliminazione
dei cassonetti stradali, fonte
di numerosi problemi estetici, logistici, ambientali e sanitari; l'utilizzo della piattaforma ecologica per la raccolta differenziata di Calvello.
Inoltre, è prevista anche la
stesura di un progetto per la
realizzazione di un impianto
comunitario di compostaggio, per il riciclo della frazione organica. Ad Anzi, la raccolta “porta a porta” avverrà
quasi tutti i giorni della setti-
mana. Il lunedì, il mercoledì,
il venerdìe ilsabato, dalleore
8 alle 10 del mattino, si farà la
raccolta dell'umido e dell'indifferenziata. I cittadini anzesi dovranno utilizzare il
sacchetto nero.
Il martedì, invece, sempre
dalle ore 8 alle 10, toccherà
alla plastica (sacchetto giallo). Il primo e il terzo giovedì
del mese (8-10 del mattino)
sarà raccolto il vetro (sacchetto verde). Il secondo e il
quarto giovedì del mese verrannoprelevati ilcartone ela
carta (sacchetto grigio-neutro). Tutti i contenitori e i sacchetti sono distribuiti, a domicilio, gratuitamente a tutti gli utenti. La chiave di volta
per la riuscita di questo nuovo progetto risiede nella capacità di diffondere un approccio culturalmente significativo alla tematica ambientale.
E, per essere decisivo e vincente un modo nuovo di salvaguardare l'ambiente, non
si può prescindere dalla
scuola come luogo originale
e centrale di una nuova cultura ambientale. E' indispensabile, inoltre, socializzare il
concetto che la gigantesca
montagna di rifiuti che produciamo ogni anno non rappresenta il destino ineluttabile della modernità e non è
nell'ordine naturale delle cose.
Si può e si deve lavorare per
fermare questa crescita non
soltanto in chiave di riduzione della produzione, ma anche per modificare la composizione merceologica del rifiuto, al fine di favorire il sistema di raccolta differenziata, recupero, riutilizzo e
riciclaggio.
Donato Pavese
Oggi e domani “Premio Coviello”. Presente Umberto Ambrosoli
Si chiama “Metti i rifiuti
alla porta” il programma
di raccolta differenziata
avviato dal Comune di
Anzi. Il progetto coinvolge
740 famiglie e 50 attività.
Saranno impiegate le persone inserite nel progetto
“Cittadinanza solidale”.
La giustizia italiana e la fucina
dei talenti aviglianesi
AVIGLIANO - Oggi il convegno, domani
la premiazione. Il Premio “Nicola e Leonardo Coviello” raddoppia e prende tre
piccioni con una fava. Evita di appesantire lo svolgimento sovrapponendo i due
momenti, permette di focalizzare meglio gli argomenti al centro della giornata di studi, valorizza ancor più che in
passato la consegna del premio, destinato alle migliori tesi di laurea svolte da
studenti lucani che si siano laureati in
Giurisprudenza nello scorso anno.
Due giornate interamente dedicate al
mondo del diritto «un evento - spiega
Francesco Giordano, presidente della
Pro Loco, organizzatrice del premio che si inserisce nell’alveo di una crescente sensibilizzazione delle istituzioni e
della comunità verso la valorizzazione
della tradizione aviglianese in questo
campo del sapere, che qui ha trovato un
humus particolarmente fertile o, come
qualcuno sostiene, una etnia dotata di
spiccato talento nel suo studio. Il Premio
“Coviello”vaassumendo unrilievosempre maggiore, anche alla luce delle poliTITO - Presso l'aulaconsiliare del comune di Tito, convocati dal sindaco
Pasquale Scavone, si sono riuniti i
sindaci dei comuni di Bella, Calvello,
Latronico, Moliterno, Rapolla, Tito e
Tramutola, per discutere sul tema
“Proposta di accordo di programma
per l'elaborazione di un sistema di
sviluppo del settore termale”, che
possa contribuire a innalzare il periodo di stagionalità turistica nei
piccoli centri della Basilicata.
All'incontro hanno partecipato i
Vincenzo Lapenna direttore del Cnr
di Basilicata e Giovanna D'Amato
presidente di Ateneo Musica Basilicata , partners scientifici e culturali
del progetto.
Nella relazione introduttiva il sindaco Scavone, ha esposto alcuni dati
per illustrare i punti di forza e di debolezza delle realtà territoriali che
presentano elementi di vocazione
termale, ha ipotizzato alcune linee
guida che potrebbero costituire una
prima base di confronto per traccia-
tiche culturali delle istituzioni locale e
sovracomunale, che hanno individuato
nella predilezione delle scienze giuridiche un segno distintivo tipico della cultura aviglianese».
Primo evento, venerdì pomeriggio,
«un momento - sostiene ancora Giordano - di alto dibattito sulle problematiche
che affliggono la giustizia italiana che
vuol essere vetrina di discussione e fucina diidee peril miglioramentodel servizio giustizia». “Avvocatura e Magistratura tra autonomia e responsabilità” il
tema diun incontroche vedràla partecipazione dell’avvocato Umberto Ambrosoli,figlio delCommissarioLiquidatore
del Banco Ambrosiano Giorgio Ambrosoli, ucciso da un sicario di Michele Sindona. All’incontro, moderato dall’avvocato Gaetano Basile, parteciperanno anche il coordinatore dell’ufficio del gip del
Tribunale di Potenza Luigi Spina, il
membro togato del Csm Alberto Liguori
e Bruno Botti, componente della Giunta
Nazionale dell’Unione delle Camere Penali. Il giorno dopo, la consegna del Pre-
mio “Coviello”, «con la novità - afferma
ancora Giordano - della presenza di rappresentanti delle ultime classi della
scuola media, con la scopo di stimolare
in loro un sentimento di ammirazione ed
emulazione, che possa innervare con
nuovi talenti la schiera dei giuristi aviglianesi».
Condotta da Giovanni Rivelli, la cerimonia vedrà la presenza del professor
Francesco Bosetti, da sempre punto di
riferimento del Premio “Coviello”, del dirigente scolastico Salvatore Mascolo e
del presidente del Consoglio regionale
Vincenzo Folino che tirerà le conclusioni. «Tutto ciò - conclude il presidente
Giordano - si inquadra nello sforzo della
Pro Loco in direzione di un rinnovo del
fervore culturale intorno allo studio del
diritto, con l’obiettivo di fare di Avigliano un centro di eccellenza regionale. In
vista di tale finalità, auspichiamo lo stabilirsi di una forte collaborazione con il
Foro Lucano, l’Università e la “Fondazione Gianturco”.
Giancarlo Tedeschi
...E a Oppido Lucano
il sistema funziona
OPPIDO LUCANO - Dopo
le “paure” e le preoccupazioni per il nuovo sistema
di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, a Oppido Lucano dopo due settimane
tutto procede con relativa
tranquillità senza grossi
intoppi.
La novità, discussa e
criticata per tutta l'estate,
sembra essere meno problematica di quanto tutti
si immaginavano. I problemi restano, com'è normale che sia per un cambiamento radicale di abitudini e modi di fare, ma
servirà solo il tempo per
aggiustare e migliorare
tutte le abitudini.
Anche il sindaco di Oppido Lucano, Antonietta
Fidanza, ha voluto sottoli- Il sindaco Antonietta Fidanza
neare l'importanza di
questa nuova forma di nuovo servizio di raccolta
raccolta dei rifiuti, rin- dei rifiuti, per il senso civigraziando i cittadini pri- co, il rispetto per l'ambienma di tutto ma anche la te e il forte attaccamento
Comunità Montana del- al nostro territorio. Rinl'Alto Bradano e la società grazio anche il Commisappaltatrice del servizio: sario della Comunità
«Esprimo profonda grati- Montana Alto Bradano,
tudine per il risultato rag- Antonio Anatrone, l'ATI
giunto in queste prime Serveco Pellicano Verde e
settimane di raccolta dif- tutti i suoi dipendenti e
ferenziata - le prime paro- collaboratori per l'attenle del sindaco che ha poi zione con la quale si sono
proseguito - poiché la prodigati per assicurare
nuova metodologia di rac- il corretto avvio e il succolta 'porta a porta' ha cessivo svolgimento del
raggiunto già gli esiti servizio».
Parole confortanti del
sperati e questo risultato è
frutto del costante impe- massimo esponente di Opgno e collaborazione di pido Lucano che, dopo
ogni singolo cittadino. La aver cercato di sensibilizrisposta di tutti al nuovo zare la popolazione locale
servizio è davvero ammi- per tutti i mesi estivi, si rirevole, poiché è stata subi- trova oggi a congratularto percepita la novità e si con tutti per l'accortezmessa in pratica con za e la volontà di passare al
grande serietà e puntuali- sistema “porta a porta”.
Le abitudini sono diffità. Siamo al lavoro per monitorare l'andamento del cili da cambiare e servirà
servizio - continua il sin- ancora altro impegno per
daco - e per apportare le continuare a migliorare
modifiche necessarie e so- questo nuovo modo di difstenibili per questo non ri- ferenziare i rifiuti. Come
marremo insensibili alle ha sottolineato lo stesso
richieste di messa a punto sindaco, permangono andei correttivi possibile per cora alcuni ambiti di critimigliorare questo servi- cità nelle modalità di svolgimento del servizio, ma
zio.
Colgo l'occasione - pro- questo è comprensibile
segue ancora Fidanza - per un sistema inauguraper ringraziare tutti i cit- to e partito meno di due
tadini di Oppido per l'atti- settimane fa.
vo coinvolgimento nel
Rocco De Rosa
Convocati da Scavone, si sono trovati a Tito i sindaci di diversi comuni
Le terme possono essere un’occasione
re una strategia di relazioni sistemiche tra tutti i comuni interessati, per
arrivare con proposte di idee e progetti alla utilizzazione di linee agevolative in essere ma sopratutto per
prepararsi alle nuove linee strategiche che la U.E sta già pianificando
per il periodo 2014-2020, che dovrebbero costituire una nuova ed innovativa traccia di sistema per lo sviluppo di settori e territori.
Nel suo intervento il sindaco ha
analizzato lo stato del settore termale in Basilicata; ha informato i convenuti degli incontri che ha avuto con i
vertici nazionali di Federterme, e
della disponibilità che gli è stata assicurata nel sostenere questa importante iniziativa che i sindaci conve-
nuti hanno deciso di intraprendere;
ha inoltre informato che il sindaco di
Rapolla ha incontrato ivertici di Ancot (Associazione Nazionale dei Comuni Termali), che hanno deciso di
sostenere, anch'essi questo progetto, a testimonianza di questa loro
convinta adesione si preoccuperanno di organizzare in Basilicata una
prossima convention nazionale della loro organizzazione.
In conclusione ha voluto sottolineare ai comuni che partecipano alla
proposta turistica incentrata sul
“termalismo”, l'opportunità di elaborare uno studio di fattibilità che,
partendo dall'analisi minuziosa delle realtà socio-economiche di ogni
comune, punti a: rimuovere le debo-
Estratto da pag. 22
Il Quotidiano della Basilicata
lezze infrastrutturali del sistema;
proponga la realizzazione di una rete di imprese turistiche atte a sostenere una politica di marketing turistico; elaborare progetti e programmiperessere prontiasfruttaretutte
le opportunità di sviluppo regionale, nazionale ed europee. Per il raggiungimento di questi obiettivi bisognerà proporsi con nuovo spirito alle Istituzioni regionali, verso le quali
non bisognerà assumere un atteggiamento di “semplici richiedenti”,
come spesso la contingenza dell'ordinario costringe a fare, ma anche
essere essenzialmente soggetti vocati a“ proporre” per assolvere con
dignità al ruolo che ci è proprio, quali rappresentanti di territori e collet-
tività.
Per questo saremo attenti a presentarci ad un tavolo di confronto
con la Presidenza Regionale, e con
gli Assessori preposti, solo quando
in possesso dei primi significativi risultati del nostro lavoro.
Nel dibattito che ne è seguito si sono registrati numerosi ed interessanti interventi di adesione e condivisione delle proposte avanzate dal
sindacoScavoneda partedeisindaci
convenuti. Tra gli altri è intervenuto
Vincenzo Lapenna, direttore del
Cnr, che si è soffermato soprattutto
sulle attività di ricerca che il Cnr sta
conducendo in molti comuni della
Regione e Giovanna D'Amato con interessanti e significative riflessioni.
La riunione si è conclusa con una
unanime decisione che ha portato alla sottoscrizione del testo di accordo
di programma, che quindi renderà
operativo sin dai prossimi giorni
l'intesa istituzionale con le necessarie attività successive.
Pianeta Fiat Sata
A Melfi 10 giorni di
cassa integrazione
Stop 18-29 novembre
e 2-9 dicembre 2011
Altri dieci giorni di cassa
integrazione per i lavoratori dello stabilimento Fiat di Melfi. Lo stop,
annunciato dai dirigenti
aziendali della fabbrica, si
va ad aggiungere a quello
già previsto per i lunedì e i
venerdì di novembre.
_Basilicata_
_Primo Piano Basilicata
_
Venerdì 21 ottobre 2011
9
FIAT, SANITÀ E BANCHE
Lo stop si aggiunge a quello già annunciato dalla Fiat per i lunedì e i venerdì della prima metà del prossimo mese
Cassa integrazione a raffica
Mercato dell’auto sempre più in affanno, a novembre e dicembre altri 10 giorni di cig alla Sata
Tortorelli (Uilm): si può ristabilire
fiducia tra i metalmeccanici ed in
generale nel Paese solo se si agisce
subito su occupazione e investimenti
di CLEMENTE CARLUCCI
MELFI- Tutto come previsto ormai da mesi e non
solo da quando si è evidenziato lo stato di crisi
nel settore dell’automotive. La Fiat auto continua a collocare in cassa
integrazione guadagni
decine di migliaia di lavoratori dei vari stabilimenti italiani, compresi
quelli che operano a livello di Sata Melfi. Ce n’è
stata tantissima dall’inizio di quest’anno e se ne
prevede che almeno per
la restante parte del
2011 e per l’intero anno
successivo se ne aggiunga ancora dell’altra, anche in misura del tutto
eccezionale. E di Cigo “allungata” ce ne sarà ancora nei prossimi giorni,
com’è stato ufficialmente annunciato nel corso
della mattinata di ieri e
poi definitivamente confermato nel primo pomeriggio quando i vertici
dello maxi-stabilimento
auto dell’area industriale di S. Nicola di Melfi
hanno convocato – secondo quando ancora previsto nel contratto nazio-
De Nicola (Fiom): senza un secondo
modello da produrre in aggiunta alla
Grande Punto, non è difficile prevedere
almeno altri due anni molto dolorosi
nale della categoria dei
metalmeccanici - i delegati di fabbrica “per informazioni urgenti”. E
quando c’è questa particolare dicitura non è
che ci si possano aspettare notizie rassicuranti, come ad esempio il rilancio del sistema produttivo o dei livelli occupazionali. Già si sa in
partenza che per loro e
per i loro colleghi si trat-
ta di notizie negative, sia
sul versante degli stessi interessi della casa automobilistica torinese (i
lavoratori della Basilicata nord la chiamano
sempre più americana) e
su quello delle stesse
maestranze che con i cosiddetti “ammortizzatori sociali” (stipendi decurtati di non poco) non
ce la fanno più a tirare
avanti, almeno fino alla
Un reparto dello stabilimento Sata di Melfi
terza settimana. E così è
arrivato il solito ritornello di una “canzone” ormai imparata a memoria.
“Per adeguare i flussi
produttivi alla domanda
di mercato, nello stabilimento Sata di Melfi la
produzione della Punto
Evo – è detto in un comunicato del Lingotto lucano, confermato anche
dalle sedi regionali di
Fiom, Fim e Fismic del-
la Basilicata - resterà ferma dal 18 al 29 novembre, e poi il 2 e il 9 dicembre, tutti giorni in cui per
le tute blu di Sata sarà richiesta la cassa integrazione ordinaria”.
Subito dopo l’annuncio
della nuova ondata di ricorso alla Cigo, i dirigenti sindacali delle maggiori sigle dei metalmeccanici (tra gli altri, Antonio Zenga della Fim,
Marco Roselli della Fismic Confsal, Giuseppe
Giordano dell’Ugl e Vincenzo Tortorelli della
Uilm Uil) hanno rilasciato dichiarazioni molto
ma molto preoccupate. Il
segretario regionale della Basilicata della Fiom
Cgil, Emanuele De Nicola, ha espresso ’’grande
preoccupazione” per il
futuro dello stabilimento lucano.
’’Questi giorni di stop
alla produzione - ha spiegato il leader sindacale
Fiom - si aggiungono pericolosamente ai lunedì
e ai venerdì fino al 14 novembre di Cigo già nelle scorse settimane comunicati. Riteniamo
sempre più urgente e indispensabile aprire con
la Fiat un tavolo di discussione sul piano industriale per l’Italia. In
particolare, per Melfi se
non sarà deciso un secondo modello da produrre in aggiunta alla
Grande Punto, non è difficile prevedere almeno
altri due anni molto dolorosi per i lavoratori”.
Per il coordinatore regionale della Uilm Vincenzo Tortorelli, invece,
“si può ristabilire fiducia
tra i metalmeccanici ed
in generale nel Paese solo se si agisce rapidamente sull’occupazione e sugli investimenti. Questo
è ancora più attuale per
la Fiat e il Programma
Fabbrica Italia”.
L’ass. Martorano replica al “comitato sanità privata” Fiba-Cisl: subito le misure per la crescita e il lavoro
“Campagne stampa o allarmi Sempre più indebitate
occupazionali non ci intimidiscono” Aumentano i prestiti bancari, così come le insolvenze
POTENZA- “Quando il sedicente comitato di crisi
della Sanità privata si
chiede perché diamo ascolto alle associazioni dei
consumatori e non a loro,
farebbe bene a porsi qualche interrogativo sul proprio modo di proporre il
confronto. Con i consumatori, come lo stesso comitato da atto, abbiamo avviato un dialogo chiaramente finalizzato alla risoluzione di problemi e senza posizioni strumentali da entrambe le parti.” E’ il commento dell’assessore alla
Sanità Attilio Martorano alla ennesima presa di posizione del Comitato di crisi della Sanità privata.
“La gravità del momento
– ha proseguito l’assessore – richiede il senso di responsabilità che noi mettiamo in campo nel fare
ogni ragionevole sforzo per
migliorare i servizi e a cui
le associazioni dei consu-
matori hanno dimostrato
di corrispondere chiedendo ogni miglioramento
possibile, ma senza prescindere da difficoltà oggettive e norme nazionali indipendenti dal nostro volere”.
L’assessore alla Sanità ha
aggiunto che “non ci lasciamo intimidire da annunci
di campagne stampa di denunce di sprechi, perché se
si tratta di sprechi reali siamo pronti a farne tesoro
per migliorare il sistema,
mentre non possiamo accettare forme di pressione
attuate con denunce strumentali. Ugualmente, il di-
scorso non si può portare
avanti con gli allarmi occupazionali: se la spesa dovesse solo servire a consentire il mantenimento di posti di lavoro con l’onere aggiuntivo degli utili per gli
imprenditori, saremmo in
un’insana forma di assistenza che consentirebbe a
qualcuno di lucrare”. Martorano ha comunque mostrato ancora disponibilità al confronto. “Pronti a
discutere con chiunque - ha
concluso -, ma a patto di
mettere da parte pressioni improprie e rivendicazioni insostenibili”.
Estratto da pag. 9
La Nuova del Sud
POTENZA- Più prestiti
bancari alle imprese, ma
anche un sensibile aumento del grado di insolvibilità. Questa in sintesi
la fotografia del mercato
del credito lucano che
emerge dal rapporto
Unioncamere. Il segretario
generale della Fiba Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, invita a “leggere bene i dati e a non farsi prendere dai facili entusiasmi”. “Se da un lato assistiamo ad una significativa ripresa delle erogazioni bancarie a favore delle
imprese, in particolare
delle aziende a conduzione
familiare e delle società di
persone fino a 5 addetti, è
altrettanto vero che nel periodo preso in esame dai ricercatori di Unioncamere
emerge una preoccupante
tendenza al rialzo delle sofferenze bancarie, che hanno toccato quota 17,7%,
con un crescita di oltre 7
punti dal 2009 ad oggi, indicatore piuttosto eloquente delle difficoltà in cui versano molte imprese lucane”. Per il segretario lucano del sindacato bancari della Cisl “l’apparente
contraddittorietà di questi
dati, ovvero crescita dei
prestiti e aumento delle sofferenze, va interpretata alla luce del diverso grado di
elasticità alla crisi delle micro-imprese rispetto alla
media impresa manifatturiera, specie quella legata
al comparto del mobile imbottito nel materano”. Secondo Macchia “il dinami-
smo evidenziato in questo
frangente dalle piccole e
piccolissime imprese è un
segnale positivo che va coltivato e consolidato con
adeguati strumenti di sostegno, alcuni dei quali sono già previsti dal patto per
la crescita e il lavoro, come il fondo di garanzia, il
micro-credito e il fondo regionale per il venture capital, e vanno pertanto solo implementati, assicurando però tempi certi e procedure snelle. Allo stesso
tempo è auspicabile che anche il sistema del credito
privato – conclude Macchia
– sappia fungere da lievito della ripresa sostenendo con convinzione le iniziative imprenditoriali serie e innovative, senza le
quali risulterà piuttosto arduo recuperare la base produttiva e occupazionale andata compromessa in questi due anni per effetto della crisi economica”.
Data 21.10.2011
PAG. 2
Basilicata Mezzogiorno
Incontro a Roma nella sede del ministero dell’Economia per sbloccare l’atto finale
L’impegno di Mazzocco:
prevenzione continua
contro le emergenze
Contatti con il sottosegretario Gianni Letta
per attivare la presidenza del Consiglio
L’assessore: coinvolgeremo
il Consorzio di bonifica
di Bradano e Metaponto
Alluvione, De Filippo rassicura:
i fondi attesi arriveranno
I fondi attesi dagli agricoltori, per l’alluvione che
li ha danneggiati, arriveranno: lo assicura il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, che
a sua volta ha ricevuto la
disponibilità del ministero
dell’Economia in un incontro a Roma.
I responsabili del dicastero hanno anche fornito
indicazioni sulla necessità
di mettere in campo altre
attività per sbloccare la
questione e arrivare all’
ordinanza attesa ormai
da sei mesi sull’emergenza alluvione verificatasi il
primo marzo scorso nel
Metapontino.
Ma non è tutto ciò che
De Filippo ha portato a
casa: c’è anche l’impegno a mantenere lo stanziamento di 7 milioni di
euro da parte dello Stato
(in aggiunta ai 7 milioni e
mezzo già messi in campo
dalla stessa Regione) sottraendoli ai tagli del decreto sviluppo: si paventava un emendamento
che avrebbe soppresso il
finanziamento alle aziende danneggiate.
De Filippo ha informato
degli sviluppi i parlamentari lucani, a partire dal
sottosegretario all’Interno
Guido Viceconte, perché
possano sostenere, ognuno nel suo ruolo, una rapida definizione dell’iter.
L’acqua ha inondato i campi del Metapontino
Ingenti i danni dell’alluvione del primo marzo scorso
Ha dichiarato per l’occasione il presidente della
Regione Basilicata: “Il tempo passato è troppo e non
lo dico per individuare
responsabilità ma per indicare la necessità di non
indugiare oltre. Le risposte avute, sebbene ancora
non tradotte in possibilità
operative, rappresentano
una svolta ed è importan-
te non abbassare in questo momento la tensione”.
Ma il rischio che ci siano
tempi lunghi, per l’emissione dell’ordinanza del
presidente del Consiglio
attuativa del Decreto di
calamità adottato da tempo, è concreto. Per evitare i tempi lunghi della
burocrazia, nel dialogo
tra Protezione civile e mi-
nistero dell’Economia, il
presidente lucano ha già
avviato i contatti con il
sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, che
solleciti il premier Silvio
Berlusconi ad attivarsi al
più presto.
E lo stesso Viceconte ha
fatto sapere di aver incontrato Letta per assicurare
tempi rapidi. (bm3)
Prevenzione costante per evitare nuove emergenze:
è l’impegno che Vilma Mazzocco, assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, ha preso in risposta
alle sollecitazioni del capogruppo del Pd in consiglio
regionale Vincenzo Viti. “Voglio rassicurare le popolazioni del Metapontino - dice - sul fatto che il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto sarà sempre
più coinvolto nelle iniziative di prevenzione per evitare il ripetersi di fenomeni alluvionali”.
Aggiunge Mazzocco: “Sicuramente dobbiamo lavorare sui livelli di invasamento, nel caso anche rinunciando ai livelli massimi di accumulo pur di garantire
la possibilità di trattenere acqua in caso di livelli elevati di precipitazioni, ma parallelamente bisogna intervenire sull’officiosità dei fiumi, con la pulizia degli
alvei, sul rafforzamento degli argini, sull’individuazione dei punti critici e, non ultimo, sulla capacità di
intervento. Un’attività questa che, posso rassicurare
Viti, vede impegnato, ciascuno per le proprie competenze, non solo il Dipartimento Agricoltura ma i
diversi uffici della Regione, a partire da Protezione
Civile e Ambiente”.
“Il sistema - sostiene l’esponente della giunta regionale della Basilicata - pur nella drammaticità della
situazione dello scorso marzo, ha mostrato una sua
capacità di governare momenti difficili di un territorio estremamente vulnerabile. Purtroppo tutto si è
fermato per l’indisponibilità del Governo nazionale a
farsi carico del problema. Gli interventi di emergenza
sono stati interamente fatti e pagati dalla Regione”,
conclude. (bm3)
Credito più facile
per le aziende agricole
con il fondo di garanzia
Circa 9 milioni per investimenti sul Psr
di Roberta Nardacchione
Un aiuto concreto agli
agricoltori, per far decollare il settore primario della
regione.
E’ operativo il fondo di garanzia in agricoltura, che
permetterà un più facile
accesso al credito e quindi
nuovi investimenti.
La capacità del fondo è di
circa nove milioni di euro.
Si tratta di uno strumento
messo in campo dalla Regione Basilicata e gestito
dall’Ismea (l’Istituto per i
servizi per il mercato agricolo alimentare). Gli aiuti
saranno a garanzia degli
investimenti del Psr (Piano di Sviluppo rurale) in
particolare per le misure
121, 123 e 311. L’Istituto
per i servizi per il mercato agricolo alimentare
affianca tutte le Regioni
nelle attività di riordino
fondiario e favorisce il ricambio generazionale in
agricoltura in base ad uno
specifico regime di aiuto
approvato dalla Commissione europea. Il fondo
è di tipo rotativo, cioè
Ismea, per le tre misure,
accantona come garanzia,
per l’istituto di credito una
quota pari all’8 per cento
dell’investimento ammesso a contributo.
La dotazione del fondo è
attualmente di 8 milioni
e 860 mila euro, ripartita
in 3 milioni per la misura
121, 3 milioni e 270 mila
euro per la Misura 123 e
2 milioni e 590 mila euro
per la Misura 311.
E’ la Regione che individua le risorse da versare,
e provvede tramite l’organismo pagatore. Le
risorse confluiscono in
un patrimonio destinato
esclusivamente al Psr della Regione.
Attività agricole
MISURA 121 “Ammodernamento delle aziende
agricole”
La misura punta a migliorare la competitività delle
dernamento strutturale,
realizzati mediante investimenti in capitali materiali ed immateriali che
migliorino il rendimento
Tre misure: ammodernamento,
accrescimento del valore
e diversificazione delle attività
aziende agricole regionali
attraverso la realizzazione di processi di ammo-
globale dell’azienda e siano conformi alle norme
comunitarie applicabili
all’investimento.
MISURA 123 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali”
Favorisce il miglioramento e la razionalizzazione
dei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli
e della silvicoltura, al fine
di ottenere un più elevato livello di competitività
delle imprese ed una più
equa distribuzione del
valore aggiunto a favore
delle imprese agricole e
forestali.
MISURA 311 “Diversificazione in attività non
agricole”
Sostiene gli investimenti
destinati alla realizzazione di impianti per la produzione e la vendita di
bioenergie contribuisce
alla razionalizzazione del
sistema agroindustriale e
forestale anche con finalità nel campo energetico.
Data 21.10.2011 N. 15
PAG. 3
Basilicata Mezzogiorno
Enti Locali: si cambia
con la Aree programma
Ancora pochi giorni per i Comuni che vogliano presentare la
propria adesione prima della nuova governance territoriale
Sanità privata
Sette
“Dialogo
macroaree
sostituiranno ma senza ricatti”
le disciolte
Martorano: provvedimenti
Comunità
per eliminare gli sprechi
montane
Questa volta l’assessore ha risposto. Attilio Martorano,
di Maria Fasano
Governance territoriale.
Si va completando in Basilicata la riforma degli
enti locali con il passaggio
dalle Comunità montane
alle Aree programma previste dall’articolo 23 della
legge regionale 33 del
2010.
Le aree programma rappresentano la conclusione
di un processo di esperienze sui territori lungo
oltre dieci anni, che ha
permesso di individuare
e intervenire sui punti di
criticità dei vecchi sistemi
ma ha anche consentito
di esaltarne i punti di forza.
In vista della costituzione i Consigli comunali
dovranno dichiarare entro
il 5 novembre prossimo la
disponibilità ad aderire.
Un atto fondamentale per
istituire la Conferenza dei
sindaci entro fine novembre e rispettare la disposizione della legge finanziaria regionale che fissa
al 31 dicembre la data di
nascita delle Aree Programma.
Lo ha reso noto l’Ufficio
Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo che ha inviato una
nota tecnica ai sindaci
della Basilicata, in cui sottolinea la necessità di rispettare il cronoprogramma
per attuare pienamente
la nuova forma di governance territoriale regionale. Le aree che suddividono il territorio lucano
Il logo
dell’Aree
Programma
e Il palazzo
della
giunta
regionale
in via
Verrastro
a Potenza
in sette macrozone assecondando le caratteristiche geomorfologiche
del territorio sono: Alto
Basento-Alto
Bradano,
L a g o n e g re s e - Po l l i n o,
Marmo Platano Melandro,
Val D’agri, Metapontino
Collina Materana, Vulture
Alto Bradano, Bradanica
Medio Basento. Le aree
Programma si strutturano
in una conferenza dei sindaci che avrà sede fisica
all’interno del comune
capofila. Saranno strutture molto snelle, nelle
quali confluiranno anche
le professionalità delle
disciolte Comunità montane e avranno funzione
esclusivamente politica e
programmatica, non amministrativa o gestionale.
Nelle Aree programma
sono coinvolti i singoli comuni, con l’eccezione dei
due capoluoghi Potenza
e Matera e delle Province.
Nella sostanza si tratta di
una nuova idea di governance regionale che
chiama in causa il protagonismo degli Enti locali
che, attraverso la conferenza dei sindaci dialogheranno
direttamente
con l’organo di governo
regionale per avanzare
proposte e promuovere
progetti, dopo aver analizzato concretamente i
problemi e le esigenze del
proprio territorio. Le aree
accorperanno bacini territoriali simili accomunati
dalle stesse esigenze nei
bisogni sociali, vale a dire,
principalmente nei settori dell’istruzione e della
formazione della sanità e
dei trasporti locali.
Da 14 comunità montane
si passa, quindi, a sette
aree territoriali con notevole risparmio dei costi.
“Con le aree programmaha commentato il governatore Vito de Filippo- potremo rendere la
governance più leggera e
più diretto il rapporto tra
centro e territori”.
responsabile della sanità alla Regione Basilicata, si rivolge agli operatori della sanità privata sul piede di guerra e dice loro: attacchi sulla stampa e ricatti di stampo
lavorativo non modificheranno le nostre idee.
Dichiara Martorano: “Quando il sedicente comitato di
crisi della Sanità privata si chiede perché diamo ascolto
alle associazioni dei consumatori e non a loro, farebbe
bene a porsi qualche interrogativo sul proprio modo di
proporre il confronto. Con i consumatori, come lo stesso
comitato da atto, abbiamo avviato un dialogo chiaramente finalizzato alla risoluzione di problemi e senza
posizioni strumentali da entrambe le parti”.
Martorano ricorda come ci siano già stati confronti che
hanno portato a modifiche dei provvedimenti nel settore. “Ma con una parte di operatori della Sanità privata
- prosegue - si è creata una frattura a fronte di due decisioni che abbiamo assunto: l’eliminazione di prestazioni
non dovute dal sistema sanitario che appesantivano il
bilancio regionale e, addirittura, un arrotondamento
dei pagamenti delle prestazioni all’euro superiore al tariffario previsto per tutte le analisi di laboratorio. Entrambi i provvedimenti erano nella logica dell’eliminazione
degli sprechi, ma questo ha dato il via ad una serie di
accuse e attacchi che nulla hanno a che fare con le questioni al centro del dibattito e che precludono il confronto”.
“Non ci lasciamo intimidire da annunci di campagne
stampa di denunce di sprechi - aggiunge - Se si tratta
di sprechi reali siamo pronti a farne tesoro, ma non
possiamo accettare forme di pressione attuate con denunce strumentali. Ugualmente, il discorso non si può
portare avanti con gli allarmi occupazionali: se la spesa
dovesse solo servire a consentire il mantenimento di
posti di lavoro con l’onere aggiuntivo degli utili per gli
imprenditori, saremmo in un’insana forma di assistenza
che consentirebbe a qualcuno di lucrare”. L’assessore si
è detto comunque ancora disponibile al confronto. “Ma
senza pressioni improprie e rivendicazioni insostenibili”.
Protezione Civile, accordo
Regione-Ferrovie dello Stato
Gentile: “Pronti a fronteggiare eventuali criticità ferroviarie”
L’assessore Gentile alla stazione ferroviaria di Potenza
Previsione e prevenzione
dei rischi e delle emergenze in ambito ferroviario:
la Protezione Civile della
Basilicata e le Ferrovie
dello Stato affronteranno
insieme le emergenze
con modalità d’intervento
coordinate. Lo ha fatto sapere l’assessore alle Opere
Pubbliche e Mobilità della
Regione Basilicata, Rosa
Gentile che ha annunciato
la firma di un protocollo
d’intesa con il direttore
Protezione aziendale del
Gruppo FS, Franco Fiumara. “Il documento, che
si basa sul protocollo siglato il 15 luglio 2008 tra
il Gruppo FS e il Dipartimento nazionale della
Protezione civile - ha spiegato l’assessore Gentile
- definisce le necessarie
sinergie per fronteggiare
in modo efficace, in Basilicata, eventuali criticità che scaturiscono da
eventi di emergenza. In
particolare si punta sulla
reciprocità operativa tra il
Gruppo FS e la Protezione
civile regionale mediante
l’impiego di uomini, mezzi
e tecnologie”.
I principali aspetti disciplinati nel Protocollo,
valido quattro anni, riguardano: la presenza di
un referente del Gruppo
FS nella Sala operativa
unificata permanente di
Protezione civile della Regione Basilicata; lo scambio di informazioni fra le
sale Operative in caso di
emergenze
ferroviarie;
l’attivazione di un programma di formazione
congiunta per la gestione
delle emergenze; la prosecuzione delle intese già
sottoscritte con il Servizio
sanitario territoriale 118,
per il soccorso dei passeggeri e del personale di
bordo ed esercitazioni
mirate all’intervento sanitario urgente. “Con questo
accordo - ha commentato
l’assessore Gentile - si incrementa la rete della protezione civile lucana che
partendo dall’emergenza
del terremoto del 1980 in
tutti questi anni si è gradualmente dotata di strutture logistiche di pronto
intervento all’avanguardia
per la quale arrivano continui riconoscimenti”.
Data 21.10.2011 N15
Diritto allo studio:
dalla Regione contributi
per mense e trasporti
Mastrosimone: “Regione continua
a sostenere scuola, famiglie e per favorire
l’inclusione scolastica e sociale”
Gioco in classe
“La Regione continua a sostenere la scuola e le famiglie perché la crescita economica e sociale della
Basilicata deve passare necessariamente attraverso il
sapere e la cultura regionale”.
E’ il commento dell’assessore regionale alla Formazione, Rosa Mastrosimone, al Piano per il diritto allo
studio approvato dal Consiglio regionale. “Nonostante il momento difficile - ha aggiunto l’assessore
- caratterizzato dai tagli operati dal governo, il Piano
continua a rappresentare uno strumento fondamentale per il sostegno concreto ai Comuni e alle famiglie, garante insostituibile della realizzazione del
diritto allo studio e del mantenimento dei servizi minimi presenti sul territorio”. Dall’ente regionale, infatti, è previsto il finanziamento per mense e trasporti.
“Per quanto riguarda il contributo sulle mense e i servizi di trasporto ai Comuni - ha spiegato l’assessore
- c’è una novità: verranno assegnati in base alla spesa
effettivamente sostenuta, mentre negli anni scorsi
era stato realizzato un Piano di riparto, prendendo in
esame essenzialmente i dati relativi alla popolazione
scolastica. Altra novità è costituita da un incremento
del fondo a disposizione da assegnare alle Province
come contributo straordinario per le attività di trasporto dei disabili, passato da 380 mila euro a 420
mila euro nel nuovo Piano. Un’attenzione particolare - ha concluso la Mastrosimone - è stata rivolta
quest’anno agli alunni con disabilità, per favorire la
loro inclusione scolastica e sociale”.
PAG. 4
Basilicata Mezzogiorno
Coinvolti anche altri enti: Province, Centri per l’impiego, agenzie, organismi di formazione
Mondo giovani: la Regione
al lavoro per dare occupazione
Positivo lo stato di avanzamento delle iniziative messe in campo
fra “Ponte”, Work experience e Po Fse Basilicata 2007/2013
Una riflessione sui progetti avviati dalla Regione per
costruire un ponte tra i
giovani e l’occupazione. In
un momento di crisi generale come quello attuale, il
bilancio delle attività messe in campo è positivo.
Sul futuro occupazionale
in Basilicata l’Assessore
alla Formazione, Lavoro,
Cultura e Sport, Rosa Mastrosimone ha fatto nei
giorni scorsi il punto sulle
azioni messe in campo dal
suo Dipartimento.
“L’iniziativa Un Ponte per
l’occupazione’ - spiega
Mastrosimone - è molto complessa, in quanto
vede il coinvolgimento
di vari attori: la Regione,
le Province, i Centri per
l’impiego, le Agenzie Provinciali, gli Organismi di
formazione
accreditati,
le imprese, a vario titolo
coinvolti nell’articolazione del percorso che è suddiviso in 4 fasi.
La ripartizione del percorso in fasi - consulenza
orientativa, formazione di
base, formazione specialistica, tirocinio - è stata
attuata con la logica di
capovolgere
l’impostazione classica della formazione, mettendo al
centro dell’attenzione il
destinatario sotto tutti gli
aspetti. In relazione allo
svolgimento delle attività
formative spiega Mastro-
L’occupazione giovanile è tra gli obiettivi primari del Dipartimento formazione e lavoro della Regione
simone - sono stati messi
in campo una serie di interventi correttivi considerato che in un percorso
della durata di 24 mesi
questioni tecnico-amministrative hanno a volte
rallentato il processo. Le
stesse sono state però
prontamente illustrate ai
ragazzi”.
“Per l’avviso pubblico
Work experience ha detto
l’assessore - la graduatoria
dei progetti ammessi è
stata pubblicata sul BURB
del 27 luglio 2011.
A tutti coloro che ne han-
no fatto richiesta è stato
garantito l’accesso agli
atti.
Il procedimento di accesso si è concluso per tutti
nel termine di trenta giorni, decorrenti dalla ricezione della richiesta da parte
dell’Ufficio competente.
Su circa 4.200 domande
pervenute, a seguito della
pubblicazione delle graduatorie, sono arrivati al
Dipartimento circa 126 ricorsi, con una percentuale
fisiologica degli stessi inferiore al 3%”.
“Riguardo all’attuazione
finanziaria del Po FSE Basilicata 2007/2013 spiega infine Mastrosimone
i dati di certificazione
della spesa sono in linea
con i target previsti dalla
Commissione Europea e
questo ci consente di prevedere il conseguimento
dell’obiettivo ed evitare il
rischio di disimpegno”.
“Per questi motivi - conclude Mastrosimone possiamo affermare che
la Regione Basilicata sta
lavorando bene per offrire
un futuro occupazionale
ai giovani”. (bm1)
Dal Consiglio
II commissione “Bilancio e programmazione”
Approvato Rendiconto alsia
In Seconda Commissione consiliare permanente, “Bilancio e programmazione”, è stato dato parere favorevole
all’unanimità dei presenti all’atto della votazione, dopo
aver ascoltato il commissario Romaniello e la dirigente
Gargiulo, sul Rendiconto per l’esercizio finanziario 2010
dell’Alsia.
Sì al rendiconto da parte dei consiglieri Autilio (Idv), Dalessandro e Braia (Pd), Romaniello (Sel) e Singetta (Api).
Navazio (Ial) e Mollica (Mpa)
Consorzio Alto Bradano: promozione contestata
I consiglieri regionali Alfonso Ernesto Navazio (Ial) e
Francesco Mollica (Mpa) hanno presentato un’interrogazione all’assessore all’Agricoltura sulla delibera del
Consorzio di Bonifica Alto Bradano con la quale “si procedeva a un affidamento temporaneo, per promozione,
dell’incarico di direttore dell’area per un periodo che
andava dal primo maggio al 31 luglio, senza che l’atto
fosse sottoposto preventivamente al controllo”.
I consiglieri fanno rilevare “l’anomalia di una procedura
di promozione e aumento costi da parte di un ente che
attualmente lavora in regime di prorogatio”. Secondo gli
esponenti di Ial e Mpa i Consorzi di bonifica continuano a pensare di essere e ad agire come isole felici’ dove
tutto è lecito e possibile, per lo più sottratti ai dovuti
controlli e utilizzando a loro piacimento per il finanziamento fondi pubblici”.
Vita (Psi)
Agricoltura, chiudere la vecchia programmazione
“Prima di contrastare la proposta della Commissione
Europea per la nuova Pac che è destinata ad aggravare
le condizioni di reddito dei nostri agricoltori e di quelli
di tutte le regioni meridionali è necessario intensificare
l’impegno per chiudere la programmazione dell’attuale
sessennio scongiurando, nei fatti, il disimpegno dei fondi comunitari entro il 31 dicembre prossimo ed accelerando l’iter dei bandi del Psr”: lo sostiene il capogruppo
del Psi in consiglio regionale, Rocco Vita”.
“Inoltre - aggiunge - si ripropongono le questioni della burocratizzazione, della trasparenza e dell’efficienza delle attività legate ai Bandi del Psr che creano non
poche difficoltà agli agricoltori soprattutto per i tempi
eccessivamente lunghi nell’erogazione di contributi ed
aiuti comunitari anche a seguito del forte arretrato che
Arbea si trova a gestire già da qualche anno. Per non
parlare dei problemi di accesso al credito”.
Pagliuca (Pdl)
Ogr Melfi, no a trasferimento lavoratori a Foggia
Sulla vertenza Officine Grandi Riparazioni di Melfi, Nicola Pagliuca e Michele Destino, capogruppi del Partito
delle Libertà (Pdl) rispettivamente nei consigli regionale
e provinciale di Potenza hanno “condannano fortemente la scelta della Direzione del Personale dello stabilimento che ha inviato una lettera di trasferta comandata’ ai dipendenti e e annunciando l’imminente chiusura
dello stabilimento di Melfi e il trasferimento della manodopera a Foggia a partire dal 2 novembre prossimo”.
I due esponenti politici condannano sia “la modalità che
ha portato alla decisione che non ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacati sia l’opportunità
della scelta visto che negli accordi sindacali nazionali
del novembre 2010.
Accordi che tracciavano gli interventi infrastrutturali interni al gruppo, non erano previste riduzioni della capacità produttiva”.
Al fine di giungere ad una soluzione che sia ragionevole, i due esponenti politici hanno inviato una lettera al
sottosegretario agli Interni Guido Viceconte affinché “si
adoperi con i ministeri competenti per la convocazione
di un tavolo di concertazione che veda coinvolti anche
la Regione e Trenitalia”.
Estratto da: La Nuova del Sud - 21.10.2011
PAG.5
Basilicata Mezzogiorno
_Basilicata_
_Primo Piano Basilicata
_
Venerdì 21 ottobre 2011
11
LE IDEE DELLA POLITICA
In testa Zaia (Veneto) e Formigoni (Lombardia) oltre il 60% dei consensi. Tutti perdono appeal tra i propri concittadini
De Filippo resta nella top 10
Secondo l’istituto Datamonitor, il gradimento del governatore lucano è al 53.2% (-0.4%)
Un ambulatorio medico per i lucani
residenti a San Paolo del Brasile
POTENZA- Dati che lasciano il tempo che trovano, ma rappresentano
pur sempre una tendenza. L’istituto di ricerca
Datamonitor, ogni tre
mesi, valuta il gradimento dei primi dieci governatori italiani. Oltre ottomila intervistati per
quello che rappresenta
solo un campione. Luca
Zaia (Veneto), Roberto
Formigoni (Lombardia)
ed Enrico Rossi (Toscana) sono i tre governatori più apprezzati in Italia, secondo lo studio diretto da Natascia Turato. Il lucano Vito De Filippo è decimo in classifica. La terza edizione
2011 dell’indagine trimestrale vede, appunto, un
testa a testa tra Luca Zaia (Veneto, Lega Nord)
con il 60,2%, primo nonostante un calo dello
0,4%, e Roberto Formigoni (Lombardia, PDL),
secondo con il 60% - in
calo dello 0,4%. Segue
Enrico Rossi (Toscana,
Pd) che con il 59,4% fa registrare la crescita di
consensi più consistente in questa edizione,
+1,2%. Il Governatore toscano supera Vasco Errani (Emila-Romagna,
Pd) che scende al quar-
Il presidente della giunta regionale,Vito De Filippo
to posto con il 58,2% (0,9%). Raffaele Lombardo (Sicilia, Mpa) rimane
al quinto posto con il
56,5%, in calo dello 0,5%,
seguito da Giuseppe Scopelliti, (Calabria, Pdl) al
sesto con il 56,5% (0,2%). Tra le curiosità
emerge che i 10 Governatori presenti in classifica sono: 5 di centrosinistra, 5 di centrodestra;
4 del nord, 4 del sud, 2
del centro. La prima
donna in classifica è Re-
nata Polverini (Lazio,
Pdl) che si conferma al
settimo posto, nonostante una crescita dello
0,8%, con il 55,9%. Precede l’altra donna in
classifica, Catiuscia Marini (Umbria, Pd), all’ottavo posto con il 54% (0,2%). Nichi Vendola
(Puglia, Sel) sale al nono
posto con il 52,8% ed una
crescita dell’1,1%. Vito de
Filippo (Basilicata, Pd),
chiude la top 10 con il
53,2% (-0,4%).
POTENZA- Mentre dalla Svizzera si conferma
la proposta di consentire ai lucani emigrati
di pagare le bollette a
domicilio, novità importanti per il Brasile. Il
presidente del Consiglio
regionale Folino, ha
incontrato a Potenza il
presidente del circolo
lucano di San Paolo del
Brasile, Antonio Laspro, che è anche cittadino onorario paulistano, componente del
Consiglio generale degli italiani all’estero e vicepresidente del Comitato degli italiani residenti all’estero per
l’area di San Paolo. Nel
corso dell’incontro Laspro ha illustrato la
nuova realtà che i nostri
corregionali vivono nell’area brasiliana e nella zona di San Paolo, che
ha conosciuto negli ultimi anni un notevole
sviluppo industriale,
diventando il motore
trainante dell’economia sudamericana. E
Folino incontra il presidente dei lucani a San Paolo
proprio allo scopo di facilitare l’approccio degli operatori economici lucani ai flussi commerciali originati in
quest’area, è stato creato a San Paolo lo Sportello Basilicata-Brasile, allocato nell’Edificio
Italia, alla cui inaugurazione, prevista nel
mese di dicembre, Laspro, nell’occasione, ha
invitato il presidente Folino. In quella occasione sarà anche valutata
la proposta di realizzare un ambulatorio medico per i lucani e i loro discendenti che risie-
dono a San Paolo. Nella stessa occasione il
presidente Folino parteciperà con il presidente della Commissione
regionale dei lucani all’estero, Di Sanza, alle
iniziative programmate dal 7 al 12 dicembre
per la manifestazione
denominata “Brasitalia”, nell’ambito della
quale la Regione Basilicata, attraverso la Federazione dei lucani in
Brasile, ha programmato una serie di iniziative di promozione turistica, agroalimentare e
culturale.
Mastrosimone: noi eleggiamo ben tre consiglieri, perso per Grillo e Udc Ma restano le perplessità sui costi
E l’Idv trova il motivo per sorridere
Aree programma, la Regione
accelera: entro il 5 novembre
In Molise centrosinistra battuto, ma i dipietristi valgono quanto il Pd le delibere di adesioni dei Comuni
POTENZA- Il centrosinistra perde ancora in Molise. Iorio (Pdl) si conferma per una manciata di
voti, ma tanto basta per
fare esultare i berlusconiani. Nel centrosinistra
gli umori sono neri, ma
i dipietristi -che giocavano in casa- non nascondono i motivi di soddisfazioni. Il segretario regionale dell’Idv, Rosa Mastrosimone, dopo aver esultato per il buon risultato del
suo partito, bacchetta
l’Udc e i grillini, vere cause della sconfitta. “Il consenso ottenuto dall’Idv del
Molise -scrive la segretgaria- ha permesso di eleggere tre consiglieri regionali. Per un migliaio di voti l’IdV molisano non
primeggia nella coalizione del centrosinistra, ottimo il risultato nella
Il segretario regionale
dell’Italia dei Valori, Rosa
Mastrosimone
Altra polemica con
il Terzo Polo: non
esiste, Api e Udc
in ordine sparso
circoscrizione di Isernia
dove ha superato anche
il Partito democratico”. La
segretaria regionale ricorda come il candidato
governatore del centrosinistra, Frattura, si sia affermato nei comuni più
grandi come Campobasso, Venafro e Montenero
di Bisaccia. Ha pesato il
5% del Movimento Cinque
Stelle che comunque non
ha ottenuto consiglieri.
“Ancora una volta -scrive la Mastrosimone- Grillo fa un favore al centrodestra sottraendo preferenze soprattutto al centrosinistra. Questa tornata elettorale -continua il
segretario regionale lucano- ci permette di vedere
in modo più chiaro quelle che sembrano essere alleanze solide, ma che invece sono solo fumo”. E
nel mirino c’è ancora il
Terzo Polo che, oltre a non
esiste, vedi le scelte differenti di coalizione fatte da
Api e Udc. La prima alleata con il centrosinistra, la
seconda con il centrodestra. “Il ‘fantoccio’ terzista -rincara la dose- manca anche delle più semplici strategie politiche. Se
sono così solidi come
professano, perché non
mettersi alla prova candidandosi da soli a queste elezioni?” Dopo il Molise, l’Idv vorrebbe stanare il terzo polo anche in
Basilicata. “E’ arrivato il
momento di chiarire quale linea politica l’Udc
vuole mantenere -sfidano
i dipietristi- è il momento di essere chiari”. Un
monito che non mancherà di suscitare polemiche sia a livello nazionale che locale.
POTENZA- Non si torna più indietro. Con l’abolizione delle 14 Comunità montane si va verso le sette Aree Programma. Da qualche mese si susseguono gli incontri tra gli uffici regionali e i sindaci
che stanno presentando ai rispettivi Consigli comunali le delibere di adesione. Non mancano, però, le perplessità per i costi che gli enti locali si
accollerebbero. Intanto, in vista della costituzione delle Aree programma, è necessario che i Consigli comunali lucani dichiarino entro il 5 novembre la disponibilità ad aderire. Un atto fondamentale per istituire la Conferenza dei sindaci entro
fine novembre e rispettare la disposizione della legge finanziaria regionale che fissa al 31 dicembre
la data di nascita delle Aree Programma. L’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo ha inviato una nota tecnica ai sindaci della Basilicata, in cui sottolinea la necessità di rispettare il cronoprogramma per attuare pienamente
la nuova forma di governance territoriale regionale. La gestione associata è diventata per i Comuni un vincolo di legge. Le Aree Programma –
segnala l’Ufficio Autonomie locali agli amministratori – rappresentano per i Comuni uno strumento utile, economico ed efficace per ottimizzare le
risorse a disposizione e adempiere agli obblighi associativi.
Estratto da: La Nuova del Sud - 21.10.2011
25
PAG.6
Basilicata Mezzogiorno
Venerdì 21 ottobre 2011
METAPONTINO
COLLINA MATERANA
Il governatore: è passato sin troppo tempo. Il sen. Viceconte da Letta: stiamo seguendo con attenzione le procedure
Verso lo sblocco dei fondi
Blitz di De Filippo a Roma: il Ministero dell’Economia accompagnerà lo svincolo dei 7 mln per l’alluvione
METAPONTINO - La pioggia battente di ieri nella capitale ha forse scosso i dirigenti del Mise che con la
burrasca sotto gli occhi
hanno finalmente compreso le ragioni delle popolazioni del Metapontino colpite dall’alluvione di marzo scorso. E ieri a Roma a
vigilare sull’esito dell’incontro al quale ha preso
parte il presidente della regione Basilicata De Filippo c’era anche una delegazione del comitato Terre Joniche da sempre al fianco
della gente rimasta senza
casa e con la propria azienda agricola distrutta. Sta
di fatto che il Ministero dell’Economia ha dato oggi la
sua ’’disponibilita’’’ al presidente De Filippo, ’’ad accompagnare il cammino
per lo svincolo dei fondi per
l’emergenza alluvione nel
Metapontino. La disponibilità riguarda anche
l’emissione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio attuativa del Decreto di Calamità già da tempo adottato e ’’attesa ormai
da sei mesi’’. Il governatore lucano ha raccolto ’’indicazioni su come sia necessario mettere in campo
altre attività per giungere
al definitivo sblocco della
questione’’. Il presidente lucano ha innanzitutto ottenuto un impegno a mantenere lo stanziamento di
7 milioni di euro da parte
dello Stato (in aggiunta ai
7 milioni e mezzo già messi in campo dalla Regione)
sottraendoli alla scure del
decreto sviluppo nell’ambito del quale era stato profilato un emendamento
soppressivo dello stanziamento. De Filippo inoltre
per scongiurare ulteriori
attese che potrebbero derivare dai rapporti tra Protezione Civile e Ministero
dell’Economia ha auspicato direttamente un intervento della Presidenza del
Consiglio. Per questo il presidente della giunta lucana ha già avviato una presa di contatti con il sottosegretario alla Presidenza,
Gianni Letta, indicato come colui che potrebbe condurre la vicenda a definizione. Parallelamente, il
presidente lucano ha informato degli sviluppi i parlamentari lucani, a partire dal sottosegretario Viceconte, perchè, per quanto
De Filippo con Viceconte e
il post alluvione nel
Metapontino
Dal Mise ieri
rassicurazioni
su fondi e
ordinanza, manca
però la
definizione
nella possibilità di ciascuno, si attivino a sostenere
una rapida definizione del
processo. “Il tempo passato è troppo – ha detto De Filippo – e non lo dico per individuare responsabilità
ma per indicare la necessità di non indugiare oltre.
Le risposte avute questa
mattina, sebbene ancora
non tradotte in possibilità
operative, rappresentano
una svolta ed è importante non abbassare in questo
momento la tensione”. E lo
stesso sottosegretario all’Interno Guido Viceconte
ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio Gianni Letta per
assicurarsi che si proceda
in tempi rapidi all’erogazione dei fondi destinati ai territori della Basilicata colpiti. “L’attenzione di questo
Governo verso il Mezzogiorno e verso la Basilicata – ha sottolineato Viceconte – sono un fatto concreto. Dopo essere stato deliberato lo stato d’emergenza dalla Presidenza del Consiglio, per garantire adeguati interventi a seguito
degli eventi atmosferici
eccezionali, nella penultima Legge Finanziaria sono stati stanziati 7 milioni di euro per dare un sostegno reale alle popolazioni colpite da questa difficile emergenza. Ad oggi –
continua il sottosegretario
del Pdl – facendoci carico
dell’esigenza concreta dei
cittadini lucani stiamo seguendo con attenzione le
procedure così da assistere ad una rapida emanazione del decreto attuativo che
possa dare respiro a chi è
stato colpito da tali eventi. Una risposta che avevano promesso alla gente nelle immediate ore seguenti gli eventi calamitosi e che
non dimentica le sollecitazioni ad intervenire con
tempestività”.
METAPONTINO - Ripresi i contatti con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni
Letta ed ottenuto l’impegno dal Ministero dell’Economia a mantenere lo
stanziamento di 7 milioni di euro da parte dello
Stato che si sommano ai
7,5 della Regione Basilicata, in favore degli alluvionati del 2 Marzo. Bene
l’impegno diretto del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo nei
confronti del Ministero
dell’Economia ad accompagnare il cammino per
Coldiretti: stop al calvario,
serve un piano efficace e snello
lo svincolo dei fondi insieme all’azione trasversale
dei parlamentari lucani affinché in tempi brevissimi, venga firmata l’ordinanza di nomina del Commissario. Ma intanto, come già concordato da
Coldiretti Basilicata con i
parlamentari lucani e i
sindaci dei comuni alluvionati nella riunione organizzata lo scorso 7 ottobre, bisogna iniziare a
convocare un tavolo tecnico per stabilire le priorità di interventi da attuare sul fronte delle infrastrutture e del ristoro dei
danni agli imprenditori
agricoli. “Partendo dalla
proposta che - ha affermato Piergiorgio Quarto,
Presidente Coldiretti Basilicata- in accordo anche
con le altre organizzazioni di categoria che 360
giorni l’anno si occupano
Tricarico
Il sindaco Melfi
oggi giura
in Consglio
Pizzaiolo di
Pisticci rubava
offerte in chiesa
a Campobasso
TRICARICO – Dopo che
il tribunale di Matera ha
accolto il ricorso di Michele Adamo, coordinatore del movimento politico “Cristianamente
Riprendiamo a Dialogare”, contro la sospensione di Antonio Melfi da
sindaco di Tricarico, il
presidente del Consiglio comunale, Beneven-
PISTICCI - Aveva preso di mira le cassette
per la raccolta delle offerte di una chiesa di
Campobasso rubando
i pochi spiccioli lasciati dai fedeli. L’ultima volta gli e’ stata pero’ fatale. Gli agenti
della Squadra mobile
hanno posizionato una
telecamera e lo hanno
to, ha convocato per oggi, alle 17, una seduta
straordinaria del Consiglio con due punti all’ordine del giorno: il giuramento del sindaco e le
sue comunicazioni. (v.s.)
dei problemi dell’agricoltura con una presenza
qualificata e capillare su
tutto il territorio regionale, abbiamo presentato al
governo Regionale, è necessario mettersi subito a
lavoro. Per evitare di allungare il calvario vissuto dagli alluvionati che
non solo ad oggi non hanno ricevuto un euro ma vivono nel terrore che alle
prime piogge abbondanti possa verificarsi un ulteriore disastro, bisogna
stabilire un piano di intervento efficace snellendo la
burocrazia”.
individuato: si tratta di
un 28enne di Pisticci
, pizzaiolo in un locale alle porte di Campobasso. Per lui è scattata una denuncia per
furto.
All’Asl di Montalbano sportello di assistenza per le esenzioni sui ticket
MONTALBANO J. - I dirigenti e consiglieri
del Pd di Montalbano
Jonico, Dino Gambacorta e Piero Marrese, comunicano alla cittadinanza che la Azienda
Sanitaria di Matera ha
accolto la richiesta di
aprire, presso la sede
Asl di Montalbano Jo-
nico, uno sportello per
il rilascio delle esenzioni relative alle certificazioni Isee rilasciate
dai Caf. “Ringraziamo
la Dirigenza Asm, e il
Dipartimento Sanità
della Regione Basilicata, affermano Gambacorta e Marrese- per essere stati sensibili alle
necessità dei cittadini
montalbanesi che, in alternativa, avrebbero
dovuto recarsi presso i
distretti sanitari di Pisticci o di Policoro per
soddisfare le proprie
esigenze. Si ringrazia,
altresì, il personale Asl
che ha dato la propria
disponibilità al regola-
re espletamento del servizio. Il Partito Democratico -concludonocontinua a dimostrare
la vicinanza ai cittadini, svolgendo una costante attività di controllo e di iniziativa sul
territorio, sicuramente
esempio di buona politica”.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.10.2011
PAG.6
Basilicata Mezzogiorno
II I BASILICATA PRIMO PIANO
DISASTRO AMBIENTALE
L’INCHIESTA SULL’ARPAB
Venerdì 21 ottobre 2011
LE MOTIVAZIONI
Per il magistrato occorre tener presente
le funzioni di pubblico servizio e le
ripercussioni sull’occupazione
«Fenice non deve essere chiuso
ma bisogna commissariarlo»
È la richiesta del pubblico ministero Colella. Fissata l’udienza al 28 ottobre
ANTONELLA INCISO
l Chiuso l’hanno chiuso. Come sollecitato da più parti. Il
termovalorizzatore Fenice non
è in attività da meno di una settimana. E fermo resterà - secondo il provvedimento della Provincia di Potenza - per almeno
150 giorni. Eppure, nonostante
l’Amministrazione provinciale
abbia ravvisato elementi tali da
determinare la sospensione delle attività, di parere diverso è la
Magistratura. L’impianto, infatti, per la Procura della Repubblica potentina non deve essere chiuso ma commissariato.
È questo uno degli elementi
che emerge dalle pieghe dell’inchiesta sull’Arpab, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Una richiesta di commissariamento che il pubblico
ministero presso il Tribunale di
Potenza, Salvatore Colella, ha
messo nero su bianco nella richiesta di applicazione di misure cautelari personali e reali.
In particolare, il pubblico ministero ha chiesto al giudice per
le indagini preliminari del Tribunale di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli, di commissariare sia l’unità operativa di Fenice, sia la società a responsabilità limitata Fenice ambiente.
«Si chiede di disporre che la prosecuzione delle attività dei seguenti enti ad opera di un com-
L’IMPIANTO
Alcune
istantanee
del termovalorizzatore
Fenice.
La Provincia,
venerdì
scorso,
ha deciso
di sospendere
l’autorizzazione
.
missario» sottolinea il magistrato.
Ma come si è arrivati a tali
decisioni? E soprattutto su quali elementi il magistrato ha chiesto di non dover chiudere l’impianto ma, invece, di commissariarlo? Due gli elementi che
sono finiti al centro della que-
stione: i posti di lavoro e il dato
che l’impianto svolga un pubblico servizio. Scrive, infatti, il
pm nella richiesta «Il suddetto
ente svolge un pubblico servizio
o comunque un servizio di pubblica necessità la cui interruzione potrebbe provocare un
grave pregiudizio alla collettività, oltre ad avere ripercussio-
ni negative sull’occupazione».
Insomma, Fenice svolge un’attività a favore delle comunità
locali lucane da un lato e dall’altro ha occupati che altrimenti
resterebbero senza lavoro. Nello
stabilimento di San Nicola di
Melfi, infatti, al momento gli occupati diretti sono 53 unità. Ad
essi, però, si sommano 25 unità
del personale delle attività indirette (impresa di pulizie e manutenzione solo per fare degli
esempi) e oltre 100 persone legate all’indotto (trasporto rifiuti e ceneri, manutenzione ed assistenza delle infrastrutture,
meccaniche, strumentali e informatiche, fornitura materie
prime e di consumo, mensa ed
edilizia). Per questo e soprattutto per evitare conseguenze la
magistratura potentina aveva
chiesto - nello scorso mese di
maggio - il commissariamento
di Fenice. Oggi, a distanza di
quattro mesi, la questione è superata. Il termovalorizzatore è
chiuso, la sua attività sospesa e
l’inchiesta va avanti.
IL COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE ORGANIZZA LA RACCOLTA DI FIRME: «L’INDAGINE E GLI ARRESTI? SIAMO SOLO ALL’INIZIO»
«Class action» contro l’inceneritore
Lavello chiede i danni per il disastro
FRANCESCO RUSSO
l Dopo aver ottenuto la sospensione per
150 giorni delle attività dell'inceneritore Fenice, la comunità lavellese è pronta a chiedere i danni per il disastro ambientale. Domani alle 18, su iniziativa del Comitato per il
diritto alla Salute di Lavello, si terrà un
incontro, presso il Teatro del Sacro Cuore,
per spiegare alla cittadinanza le finalità e le
modalità della class-action che si intende
promuovere nei confronti della società che
gestisce il termodistruttore di San Nicola di
Melfi. «Le fonti di inquinamento ambientale
ai quali siamo sottoposti quotidianamente spiega il Comitato - sono tante, ma un dato è
certo: Fenice ha inquinato dal 2002, e dagli
ultimi monitoraggi, risulta che stia ancora
inquinando le falde acquifere. Per questo,
con la consulenza di un pool di avvocati della
zona, abbiamo deciso si intraprendere l'iniziativa di una causa civile nei confronti di
chi ha inquinato, e di coloro che a vario titolo
non hanno fatto nulla per impedire lo scempio ambientale». Nel comitato lavellese, c'è
comunque soddisfazione dopo gli ultimi sviluppi legati alla vicenda Fenice. «La sospensione della attività dell'inceneritore spiega il presidente del Comitato lavellese,
Nicola Abbiuso - è stata un risultato quasi
inaspettato per le comunità di Lavello e dei
comuni della zona Vulture-Melfese, che negli
ultimi tempi tanto avevano lottato. La magistratura, che dal 2009 sta lavorando sulla
vicenda Fenice, ha appena iniziato i suoi
lavori con i primi arresti ed i primi avvisi di
garanzia. Il Procuratore di Potenza ha assicurato che non si faranno sconti a nessuno,
e questo è positivo. La vera vittoria del
Comitato - dice ancora - è stata l'iniezione di
fiducia e di autostima infusa nei concittadini
lavellesi e nei lucani. Coloro che tanti anni fa
ci hanno preceduto, i cittadini del comitato
«No a Fenice» - sottolinea - avevano visto
giusto. I loro sospetti, oggi, sono un'amara
realtà. La dignità dei cittadini, dei lavoratori
di Fenice, dei lavoratori dell'insediamento
TRIBUNALE
Avviata una causa civile nei
confronti della Edf con la
consulenza di un pool di avvocati
industriale e degli agricoltori è stata calpestata. Abbiamo avuto ragione di pretendere giustizia e verità da tutti quelli che
sapevano. L'intervento della Procura e la
sospensione delle attività di Fenice - mette in
chiaro Abbiuso - non sono un punto di arrivo
ma un punto di partenza, e quindi le nostre
iniziative continueranno. Dobbiamo tenere
alta l'attenzione ed iniziare un percorso per
la richiesta di risarcimento nei confronti di
chi, in questi anni, ha erroneamente pensato
di farla franca». Nel frattempo, dilagano i
commenti dei cittadini sulla vicenda, e tutti
all'insegna della soddisfazione e della voglia
di giustizia. Per leggerne alcuni, basta entrare nel profilo Facebook del Comitato per il
Diritto alla salute di Lavello. «Se tutti coloro
che hanno avuto un danno per tumori si
costituissero parte civile allora veramente
sarebbero nei guai: solo a Lavello sono centinaia i casi di tumore che si sono verificati
da quando c'è Fenice!», scrive Francesco,
riferendosi alla causa civile che sarà intentata dalla comunità locale. «Anche se
tardi, finalmente è intervenuta la magistratura, ma chi ripaga i morti e i malati del
Vulture?», si chiede Raffaele, mentre una
giovane lavellese si dice «contenta che ci
siano stati i primi arresti». «Speriamo però prosegue - che non siano gli ultimi e che la
giustizia faccia il suo corso». «Ogni inceneritore - commenta Matteo - porta con sé
reati ambientali. Quando lo capiranno i politici, mettendo al bando questi impianti che
sono veri attentati per la salute?». «Voi stessi
lucani avete rovinato la nostra terra; ma ai
vostri figli ci pensate?», si chiede Mauro,
mentre per Donato «si dovrebbero processare per disastro ambientale e omicidio colposo plurimo tutti, e non solo i dirigenti
dell'Arpab». «Adesso - dice Giuseppe - aspettiamo solo che Sigillito e Bove decidano di
dire la verità su Fenice». Nel frattempo,
anche il Comune di Lavello sta pensando ad
eventuali iniziative legali da intraprendere
contro Fenice. In tal senso, poche settimane
fa, si era già espresso l'assessore comunale
all'Ambiente, Antonio Catarinella.
PRESIDIO La protesta del 16 settembre [foto L. Massari]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.10.2011
PAG.8
Basilicata Mezzogiorno
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Venerdì 21 ottobre 2011
IMPEGNO FINANZIARIO
Il progetto di bonifica di Fenice
prevede una spesa di 2,5 milioni di
euro. Durerà circa trenta mesi
RASSICURAZIONI
Fenice Ambiente insiste: la
contaminazione non ha prodotto
rischi per la salute e l’ambiente
Come funzionerà
la bonifica del sito
Fenice Ambiente spiega il piano di «risanamento»
IMPIANTO
APERTO
Marco Steardo,
amministratore
delegato di
Fenice, durante
la giornata di
«porte aperte»
alla stampa
organizzata dalla
società Edf per
rassicurare la
comunità
[foto Luciano
Massari]
.
Vasche per il «secco» già sature
nella discarica di Sant’Arcangelo
Intanto la Regione ha
approvato il progetto per
costruire un impianto
di compostaggio
IMMONDIZIA
Il sistema
di raccolta rifiuti
in Basilicata
si regge su basi
molto fragili. A
Potenza
l’emergenza è
sempre
dietro l’angolo: la
spazzatura torna
a minacciare la
strada. Nella foto
la situazione in
via Fabio Filzi, a
Potenza
[foto Tony Vece]
MARIAPAOLA VERGALLITO
l Sant’Arcangelo, assieme a Colobraro e, ancora prima, a Venosa,
diventerà sede dell’impianto di
compistaggio per il trattamento
della frazione umida dei rifiuti
urbani. E’ quanto prevede una
delibera approvata dalla giunta
regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi. L’investimento che riguarda
Sant’Arcangelo è di circa 3 milioni e 600mila euro di risorse
comunitarie rivenienti dal Po-Fesr che saranno trasferite alle rispettive Province per realizzare
gli interventi necessari a ottimizzare il funzionamento delle piattaforme di trattamento di rifiuti
già esistenti. La realizzazione di
capacità di trattamento dell’umido, dovrebbe contribuire in maniera decisiva al decollo della raccolta differenziata. Lo schema di
accordo di programma approvato
prevede un rigido cronoprogramma che scandirà la tempistica
delle diverse fasi di realizzazione
per assicurare il completamento
degli impianti e l’avvio delle attività di compostaggio in un arco
temporale massimo di 30 mesi.
Un’innovazione che contribuirà
ad ammodernare un impianto
che, già di per sé, ha dimostrato
una certa efficienza, anche nei
momenti di crisi.
.
L’impianto di Sant’Arcangelo è
sicuramente un esempio positivo
ma la preoccupazione, da qualche
tempo, è che non senza difficoltà,
ha fino ad ora sopperito alle chiusure delle discariche comprensoriali di Moliterno e di Lauria.
L’impianto del comune valdagrino è nato, inizialmente, per accogliere circa 32 tonnellate di rifiuti al giorno, provenienti dai 29
comuni della Medio Agri; dopo la
chiusura dei due impianti, però, le
tonnellate giornaliere hanno toccato quota 75. Nonostante questo
l’impianto lavora ancora a regime
e in maniera eccellente, visto che
fino ad ora non si sono registrati
malfunzionamenti di alcun genere. Ma, adesso, il punto è anche un
altro: con la chiusura di Fenice
oltre a non diminuire la quantità
giornaliera in arrivo, viene meno
la possibilità di liberarsi delle
quantità di rifiuti che, resa «secco» (circa il 40 per cento), attraverso i vari processi, finiva al
termovalorizzatore. Ora, se questo
dovesse capitare, una parte del
«secco» potrebbe essere depositata
nelle vasche che, però, già sono
sature; un’altra parte potrebbe essere depositata per una decina di
giorni nei compattatori che l’impianto utilizza per le emergenze. È
ovvio che questa situazione po-
trebbe mettere in crisi un impianto che fino ad ora ha risposto
bene alle emergenze. Il sindaco di
Sant’Arcangelo, Domenico Esposito, già in estate, non appena fu
chiusa la discarica di Lauria, denunciò come l’aumento dei rifiuti
avrebbe messo a dura prova la
capacità dell’impianto. Minacciò
addirittura le dimissioni da primo
cittadino se la Provincia l’avesse
obbligato ad accogliere i rifiuti
altrui ma poi, con spirito di solidarietà, acconsentì. Questo anche per le rassicurazioni che si
sarebbe trattata di una situazione
momentanea, come si disse a luglio e, invece, così non è stato.
l Fenice Ambiente ha presentato martedì scorso il progetto di bonifica del sito
che prevede una spesa di 2,5 milioni di euro
e che si svilupperà in trenta mesi. Ma in
cosa consiste il piano? È la stessa Fenice a
spiegarlo: avrà il compito, in generale, di
eliminare i residui di contaminazione ancora presenti dopo le attività di messa in
sicurezza ed eliminazione delle sorgenti di
inquinamento del sito e dell’acquifero già
realizzate a partire dal 2009.
Gli interventi - spiegano alla Fenice - si
sono resi necessari in seguito alla contaminazione dell’acquifero sottostante
l’impianto di Melfi, che si sviluppa su 2
livelli differenti caratterizzati da una portata ridotta (meno di 100 metri cubi al giorno) e sostanzialmente isolati verso l’esterno. Le valutazioni, elaborate per definire il
progetto di bonifica - assicura Fenice Ambiente - dimostrano che non sussistono rischi per la salute e per l’ambiente.
Il progetto, attualmente al vaglio delle
autorità competenti, si articolerà su 5 differenti aree di intervento. Vediamo quali.
1. Alla metodologia di «pump & treat»
(pompaggio e trattamento) che opera già
dal 2009 nel contesto della messa in sicurezza del sito, verrà affiancato un sistema combinato definito di Air Sparging e
Soil Vapor Extraction. In breve verrà iniettata dell’aria in falda per favorire l’evaporazione dei solventi in essa contenuti
(air sparging) e verrà effettuata un’estrazione di questi vapori (soil vapor extraction) che servirà a ridurre i solventi organici. In particolare nel settore centrale
dell’impianto si prevede di utilizzare questa tecnologia, realizzando 12 pozzi di Air
Sparging e 22 pozzi di Soil Vapor Extraction ad una profondità compresa fra i 6 e i 15
metri in corrispondenza del primo acquifero. A monte della barriera idraulica esistente, per il trattamento del secondo acquifero, ad una profondità compresa fra i 15
e i 32 metri verrà invece realizzata una
barriera (8 pozzi Air Sparging e 16 pozzi
Soil Vapor Extraction) sempre utilizzando
la medesima tecnologia.
2. Il secondo intervento, anch’esso finalizzato a rimuovere i metalli, consisterà
nella prosecuzione dell’azione di estrazione (pump & treat) sui pozzi già installati e la
correzione del ph degli acquiferi mediante
l’iniezione di sostanze basificanti. Questa
tipologia di intervento verrà testata preliminarmente in laboratorio e su impianto
pilota.
3. Il terzo intervento servirà a ridurre le
concentrazioni di fluoruri attraverso la
perforazione di 5 pozzi di estrazione a livello dell’acquifero profondo (-30 metri).
L’efficacia dell’intervento verrà monitorata costantemente attraverso 3 piezometri
interni e 3 piezometri esterni.
4. Il quarto intervento previsto dal progetto di bonifica, con lo specifico obiettivo
di intervenire sulle concentrazioni di nichel, manganese e di eventuali altri contaminanti, prevede la realizzazione di
un’ulteriore barriera di 18 pozzi di ricarica
di acqua ad una profondità di circa 32 metri
a valle della barriera di estrazione e a monte dei pozzi di monitoraggio. Questo intervento permetterà altresì il rifacimento
dell’attuale rete di monitoraggio.
5. L’ultimo intervento consisterà nella
prosecuzione di tutte le attività già intraprese nella fase di messa in sicurezza del
sito e di eliminazione delle sorgenti di inquinamento.
Fenice Ambiente ribadisce la propria
volontà di dare corso, da subito, a tutte le
attività previste dal piano di bonifica non
appena gli enti competenti avranno dato il
loro benestare e comunque indipendentemente dallo stato di sospensione provvisoria delle autorizzazioni cui il proprio
impianto è attualmente sottoposto.
Estratto da: Il Quotidiano - 21.10.2011
PAG.9
Basilicata Mezzogiorno
Venerdì 21 ottobre 2011
22
Avviato dal Comune il programma di raccolta differenziata: coinvolte 750 famiglie
Anzi approda al “porta a porta”
Saranno d’aiuto le persone inserite nel progetto “Cittadinanza solidale”
ANZI - Il Comune di Anzi
“mette i rifiuti alla porta”.
Nel paese “Presepe” della Val
Camastra, qualche giorno
fa, è stato avviato il progetto
di raccolta differenziata
“porta a porta”, che coinvolgerà ben 740 famiglie anzesi,
1.700 abitanti e 50 utenze
non domestiche (artigianato, commercio e servizi).
L'idea di rivoluzionare
profondamente il servizio di
raccolta e gestione dei rifiuti
risale allo scorso mese di
marzo. L'occasione propizia
si è presentata grazie al progetto di cittadinanza solidale
della Regione, che permetterà di impiegare utilmente le
unità assegnate al Comune
di Anzi, nell'ambito del Programma regionale Copes
(annualità 2011/2012). Con
questa iniziativa si vogliono
mettere indiscussione icomportamenti consolidati e gli
stili di vita degli abitanti residenti, declinandoli verso un
percorso di cambiamento
culturale e socialmente più
consapevole.
Gli obiettivi prioritari del
progetto “Metti i rifiuti alla
porta”sono: la responsabilizzazione dei cittadini di Anzi;
il raggiungimento della per-
centuale del 40% di raccolta
differenziata; l'eliminazione
dei cassonetti stradali, fonte
di numerosi problemi estetici, logistici, ambientali e sanitari; l'utilizzo della piattaforma ecologica per la raccolta differenziata di Calvello.
Inoltre, è prevista anche la
stesura di un progetto per la
realizzazione di un impianto
comunitario di compostaggio, per il riciclo della frazione organica. Ad Anzi, la raccolta “porta a porta” avverrà
quasi tutti i giorni della setti-
mana. Il lunedì, il mercoledì,
il venerdìe ilsabato, dalleore
8 alle 10 del mattino, si farà la
raccolta dell'umido e dell'indifferenziata. I cittadini anzesi dovranno utilizzare il
sacchetto nero.
Il martedì, invece, sempre
dalle ore 8 alle 10, toccherà
alla plastica (sacchetto giallo). Il primo e il terzo giovedì
del mese (8-10 del mattino)
sarà raccolto il vetro (sacchetto verde). Il secondo e il
quarto giovedì del mese verrannoprelevati ilcartone ela
carta (sacchetto grigio-neutro). Tutti i contenitori e i sacchetti sono distribuiti, a domicilio, gratuitamente a tutti gli utenti. La chiave di volta
per la riuscita di questo nuovo progetto risiede nella capacità di diffondere un approccio culturalmente significativo alla tematica ambientale.
E, per essere decisivo e vincente un modo nuovo di salvaguardare l'ambiente, non
si può prescindere dalla
scuola come luogo originale
e centrale di una nuova cultura ambientale. E' indispensabile, inoltre, socializzare il
concetto che la gigantesca
montagna di rifiuti che produciamo ogni anno non rappresenta il destino ineluttabile della modernità e non è
nell'ordine naturale delle cose.
Si può e si deve lavorare per
fermare questa crescita non
soltanto in chiave di riduzione della produzione, ma anche per modificare la composizione merceologica del rifiuto, al fine di favorire il sistema di raccolta differenziata, recupero, riutilizzo e
riciclaggio.
Donato Pavese
Oggi e domani “Premio Coviello”. Presente Umberto Ambrosoli
La giustizia italiana e la fucina
dei talenti aviglianesi
AVIGLIANO - Oggi il convegno, domani
la premiazione. Il Premio “Nicola e Leonardo Coviello” raddoppia e prende tre
piccioni con una fava. Evita di appesantire lo svolgimento sovrapponendo i due
momenti, permette di focalizzare meglio gli argomenti al centro della giornata di studi, valorizza ancor più che in
passato la consegna del premio, destinato alle migliori tesi di laurea svolte da
studenti lucani che si siano laureati in
Giurisprudenza nello scorso anno.
Due giornate interamente dedicate al
mondo del diritto «un evento - spiega
Francesco Giordano, presidente della
Pro Loco, organizzatrice del premio che si inserisce nell’alveo di una crescente sensibilizzazione delle istituzioni e
della comunità verso la valorizzazione
della tradizione aviglianese in questo
campo del sapere, che qui ha trovato un
humus particolarmente fertile o, come
qualcuno sostiene, una etnia dotata di
spiccato talento nel suo studio. Il Premio
“Coviello”vaassumendo unrilievosempre maggiore, anche alla luce delle poliTITO - Presso l'aulaconsiliare del comune di Tito, convocati dal sindaco
Pasquale Scavone, si sono riuniti i
sindaci dei comuni di Bella, Calvello,
Latronico, Moliterno, Rapolla, Tito e
Tramutola, per discutere sul tema
“Proposta di accordo di programma
per l'elaborazione di un sistema di
sviluppo del settore termale”, che
possa contribuire a innalzare il periodo di stagionalità turistica nei
piccoli centri della Basilicata.
All'incontro hanno partecipato i
Vincenzo Lapenna direttore del Cnr
di Basilicata e Giovanna D'Amato
presidente di Ateneo Musica Basilicata , partners scientifici e culturali
del progetto.
Nella relazione introduttiva il sindaco Scavone, ha esposto alcuni dati
per illustrare i punti di forza e di debolezza delle realtà territoriali che
presentano elementi di vocazione
termale, ha ipotizzato alcune linee
guida che potrebbero costituire una
prima base di confronto per traccia-
tiche culturali delle istituzioni locale e
sovracomunale, che hanno individuato
nella predilezione delle scienze giuridiche un segno distintivo tipico della cultura aviglianese».
Primo evento, venerdì pomeriggio,
«un momento - sostiene ancora Giordano - di alto dibattito sulle problematiche
che affliggono la giustizia italiana che
vuol essere vetrina di discussione e fucina diidee peril miglioramentodel servizio giustizia». “Avvocatura e Magistratura tra autonomia e responsabilità” il
tema diun incontroche vedràla partecipazione dell’avvocato Umberto Ambrosoli,figlio delCommissarioLiquidatore
del Banco Ambrosiano Giorgio Ambrosoli, ucciso da un sicario di Michele Sindona. All’incontro, moderato dall’avvocato Gaetano Basile, parteciperanno anche il coordinatore dell’ufficio del gip del
Tribunale di Potenza Luigi Spina, il
membro togato del Csm Alberto Liguori
e Bruno Botti, componente della Giunta
Nazionale dell’Unione delle Camere Penali. Il giorno dopo, la consegna del Pre-
mio “Coviello”, «con la novità - afferma
ancora Giordano - della presenza di rappresentanti delle ultime classi della
scuola media, con la scopo di stimolare
in loro un sentimento di ammirazione ed
emulazione, che possa innervare con
nuovi talenti la schiera dei giuristi aviglianesi».
Condotta da Giovanni Rivelli, la cerimonia vedrà la presenza del professor
Francesco Bosetti, da sempre punto di
riferimento del Premio “Coviello”, del dirigente scolastico Salvatore Mascolo e
del presidente del Consoglio regionale
Vincenzo Folino che tirerà le conclusioni. «Tutto ciò - conclude il presidente
Giordano - si inquadra nello sforzo della
Pro Loco in direzione di un rinnovo del
fervore culturale intorno allo studio del
diritto, con l’obiettivo di fare di Avigliano un centro di eccellenza regionale. In
vista di tale finalità, auspichiamo lo stabilirsi di una forte collaborazione con il
Foro Lucano, l’Università e la “Fondazione Gianturco”.
Giancarlo Tedeschi
...E a Oppido Lucano
il sistema funziona
OPPIDO LUCANO - Dopo
le “paure” e le preoccupazioni per il nuovo sistema
di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, a Oppido Lucano dopo due settimane
tutto procede con relativa
tranquillità senza grossi
intoppi.
La novità, discussa e
criticata per tutta l'estate,
sembra essere meno problematica di quanto tutti
si immaginavano. I problemi restano, com'è normale che sia per un cambiamento radicale di abitudini e modi di fare, ma
servirà solo il tempo per
aggiustare e migliorare
tutte le abitudini.
Anche il sindaco di Oppido Lucano, Antonietta
Fidanza, ha voluto sottoli- Il sindaco Antonietta Fidanza
neare l'importanza di
questa nuova forma di nuovo servizio di raccolta
raccolta dei rifiuti, rin- dei rifiuti, per il senso civigraziando i cittadini pri- co, il rispetto per l'ambienma di tutto ma anche la te e il forte attaccamento
Comunità Montana del- al nostro territorio. Rinl'Alto Bradano e la società grazio anche il Commisappaltatrice del servizio: sario della Comunità
«Esprimo profonda grati- Montana Alto Bradano,
tudine per il risultato rag- Antonio Anatrone, l'ATI
giunto in queste prime Serveco Pellicano Verde e
settimane di raccolta dif- tutti i suoi dipendenti e
ferenziata - le prime paro- collaboratori per l'attenle del sindaco che ha poi zione con la quale si sono
proseguito - poiché la prodigati per assicurare
nuova metodologia di rac- il corretto avvio e il succolta 'porta a porta' ha cessivo svolgimento del
raggiunto già gli esiti servizio».
Parole confortanti del
sperati e questo risultato è
frutto del costante impe- massimo esponente di Opgno e collaborazione di pido Lucano che, dopo
ogni singolo cittadino. La aver cercato di sensibilizrisposta di tutti al nuovo zare la popolazione locale
servizio è davvero ammi- per tutti i mesi estivi, si rirevole, poiché è stata subi- trova oggi a congratularto percepita la novità e si con tutti per l'accortezmessa in pratica con za e la volontà di passare al
grande serietà e puntuali- sistema “porta a porta”.
Le abitudini sono diffità. Siamo al lavoro per monitorare l'andamento del cili da cambiare e servirà
servizio - continua il sin- ancora altro impegno per
daco - e per apportare le continuare a migliorare
modifiche necessarie e so- questo nuovo modo di difstenibili per questo non ri- ferenziare i rifiuti. Come
marremo insensibili alle ha sottolineato lo stesso
richieste di messa a punto sindaco, permangono andei correttivi possibile per cora alcuni ambiti di critimigliorare questo servi- cità nelle modalità di svolgimento del servizio, ma
zio.
Colgo l'occasione - pro- questo è comprensibile
segue ancora Fidanza - per un sistema inauguraper ringraziare tutti i cit- to e partito meno di due
tadini di Oppido per l'atti- settimane fa.
vo coinvolgimento nel
Rocco De Rosa
Convocati da Scavone, si sono trovati a Tito i sindaci di diversi comuni
Le terme possono essere un’occasione
re una strategia di relazioni sistemiche tra tutti i comuni interessati, per
arrivare con proposte di idee e progetti alla utilizzazione di linee agevolative in essere ma sopratutto per
prepararsi alle nuove linee strategiche che la U.E sta già pianificando
per il periodo 2014-2020, che dovrebbero costituire una nuova ed innovativa traccia di sistema per lo sviluppo di settori e territori.
Nel suo intervento il sindaco ha
analizzato lo stato del settore termale in Basilicata; ha informato i convenuti degli incontri che ha avuto con i
vertici nazionali di Federterme, e
della disponibilità che gli è stata assicurata nel sostenere questa importante iniziativa che i sindaci conve-
nuti hanno deciso di intraprendere;
ha inoltre informato che il sindaco di
Rapolla ha incontrato ivertici di Ancot (Associazione Nazionale dei Comuni Termali), che hanno deciso di
sostenere, anch'essi questo progetto, a testimonianza di questa loro
convinta adesione si preoccuperanno di organizzare in Basilicata una
prossima convention nazionale della loro organizzazione.
In conclusione ha voluto sottolineare ai comuni che partecipano alla
proposta turistica incentrata sul
“termalismo”, l'opportunità di elaborare uno studio di fattibilità che,
partendo dall'analisi minuziosa delle realtà socio-economiche di ogni
comune, punti a: rimuovere le debo-
lezze infrastrutturali del sistema;
proponga la realizzazione di una rete di imprese turistiche atte a sostenere una politica di marketing turistico; elaborare progetti e programmiperessere prontiasfruttaretutte
le opportunità di sviluppo regionale, nazionale ed europee. Per il raggiungimento di questi obiettivi bisognerà proporsi con nuovo spirito alle Istituzioni regionali, verso le quali
non bisognerà assumere un atteggiamento di “semplici richiedenti”,
come spesso la contingenza dell'ordinario costringe a fare, ma anche
essere essenzialmente soggetti vocati a“ proporre” per assolvere con
dignità al ruolo che ci è proprio, quali rappresentanti di territori e collet-
tività.
Per questo saremo attenti a presentarci ad un tavolo di confronto
con la Presidenza Regionale, e con
gli Assessori preposti, solo quando
in possesso dei primi significativi risultati del nostro lavoro.
Nel dibattito che ne è seguito si sono registrati numerosi ed interessanti interventi di adesione e condivisione delle proposte avanzate dal
sindacoScavoneda partedeisindaci
convenuti. Tra gli altri è intervenuto
Vincenzo Lapenna, direttore del
Cnr, che si è soffermato soprattutto
sulle attività di ricerca che il Cnr sta
conducendo in molti comuni della
Regione e Giovanna D'Amato con interessanti e significative riflessioni.
La riunione si è conclusa con una
unanime decisione che ha portato alla sottoscrizione del testo di accordo
di programma, che quindi renderà
operativo sin dai prossimi giorni
l'intesa istituzionale con le necessarie attività successive.
Estratto da: Il Quotidiano - 21.10.2011
PAG.10
Basilicata Mezzogiorno
26
Maratea Il Tar ha chiesto altre relazioni per decidere sulla vicenda
Strada “Marinella”, udienza a gennaio
MARATEA - Tutto rimandato al 26 gennaio prossimo. E’ la data che il Tribunale Amministrativo Regionale della Basilicata hafissato perl'udienza sullacosiddetta strada “Marinella”. Il giudice
del Tar nel frattempo, ha chiesto che
vengano adempiute alcune questioni
che potrebbero essere decisive per risolvere la problematica. In particolare ha
chiesto al comandante della Polizia municipale di Maratea di redigere una relazione in cui deve specificare da una parte «se la convenzione per l'utilizzo della
strada comunale “Marinella” del 30 novembre 1988 (di durata decennale) stipulata tra la Si.Mar e il Comune di Maratea sia stata prorogata o rinnovata, allegando, in caso affermativo, gli eventuali atti di proroga o di rinnovo» e, dall'altra «la disciplina di circolazione della
strada comunale “Marinella”a decorrere dal 1 dicembre 1998 sino all'11 ago-
sto 2010,specificando se lastrada fosse
aperta al transito veicolare e, in caso affermativo, con quali limitazioni e prescrizioni». A un verificatore, inoltre, il
giudice del tribunale amministrativo
ha chiesto di accertare e descrivere «i
collegamenti viari tra le frazioni di SantaCaterina,Massae Brefaroconlastrada statale 18 e la struttura ospedaliera
di Praia a mare». Inoltre dovrà verificare sia «il percorso più sicuro e più agevoleper raggiungerelazonaSud diMaratea e la struttura ospedaliera di Praia a
mare dalle citate Frazioni» e sia il tempo
di percorrenza «tenuto conto anche di
eventuali sensi alternati di marcia, semafori, limiti di velocità e/o di altre prescrizioni stradali, di ciascuno dei percorsi alternativi di collegamento tra le
citate frazioni, la zona Sud di Maratea e
la struttura ospedaliera di Praia a mare».Unavicenda quelladellacosiddetta
strada “Marinella” che si trascina oramai da qualche anno. Coloro che hanno
ricorso al Tar chiedono l'annullamento
della delibera del Consiglio Comunale
di Maratea, n. 34 del 12 agosto 2010 con
cui si approva lo schema di "Convenzione per regolamentare gli adempimenti
ancora da assolvere nel Complesso Turistico Ricettivo Pianeta Maratea e per
le nuove edificazioni". Il documento approvato regola i rapporti tra il comune
di Maratea e le società oggi proprietarie
del Villaggio turistico Pianeta Maratea, SiMar e Sviluppo Maratea. Giova ricordare che all'interno del Villaggio si
trovano un anfiteatro, un campo di calcetto e la strada della Marinella che da S.
Caterina, lungo un tragitto di 1 chilometro e 580 metri, arriva fino alla SS 18
Tirrena Inferiore. Il tratto al centro della disputa è di 220 metri.
g. r.
BREVI
Maratea, in manette un giovane per droga
MARATEA -Nei giorni scorsi , i militari della Stazione di Praia a Mare
hanno tratto in arresto per detenzione illegale di sostanze stupefacenti il
19enne Francesco Prisco, perché a seguito di perquisizione personale
e domiciliare effettuata nella residenza di Tortora è stato trovato in possesso di sette grammi circa di “marijuana” e sei di “hashish”, unitamente
a materiale per il confezionamento, tutto sottoposto a sequestro. Il giovane, su disposizione del magistrato di turno, è stato portato presso la
sua abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo. (e. m.)
Terranova, sospeso il porto d’armi
TERRANOVA - Beccato in possesso di droga, gli sospendono la licenza di porto d'armi. Fermato dalle forze dell'ordine era stato trovato in
possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti ed era scattata
la segnalazione al prefetto di Potenza ai sensi dell'art.75 del Dpr 309/90.
Così si è attivato il procedimento amministrativo, che quindi non risulterà sul certificato penale, per cui è stato convocato dalla prefettura di di
Potenza, per sostenere il colloquio presso il nucleo operativo tossicodipendenze per la definizione del procedimento e ad effettuare un programma terapeutico volontario. Successivamente al colloquio con un
assistente sociale è stata applicata al 34enne E.T. la sanzione della sospensione del porto d'armi per il periodo di un mese. (e. m.)
Inchiesta / Val d’Agri Non solo la villa romana. Nell’area sono diverse le zone archeologiche
Un patrimonio da valorizzare
Lavori fermi per mancanza di finanziamenti e difficoltà burocratiche in diversi siti
VAL D'AGRI - Un patrimonio archeologico di notevole spessore quello della Val
d'Agri. Si scava e si portano
alla luce i tesori nascosti di
un epoca. Un rivivere la storia nella memoria del passato come quella della “villa romana“ riaffiorata in
località Barricelle, frazione di Marsicovetere che
grazie ad un progetto di valorizzazione del sito, con il
protocollo di intesa tra Eni,
Shell e Direzione del Beni
Paesaggistici della Basilicata - un finanziamento di
circa tre milioni di euro firmato due giorni, ritornerà al suo “antico splendore”. Ma non per tutte i siti
archeologici rinvenuti in
Val d'Agri, la situazione è
rosea. Tante le scoperte ma
tante anche le criticità per
lavori fermi per mancanza
di finanziamenti o intoppi
burocratici. Sempre nel
territorio di Marsicovetere, troviamo il convento di
Santa Maria di Loreto
(XII sec.), probabile ultima
dimora del frate spirituale
e teologo, Angelo Clareno.
Qui la mancanza di fondi
ha fatto arrestare la terza
campagna di scavi archeologici. Per ora sono due le
indagine effettuate all'interno del monastero, ubicato su una collina in località
Santa Maria d'Aspro, a pochi passi dall'ospedale civile di Villa d'Agri. Per la terza indagine archeologica si
attende la messa in sicurezza della struttura e il finanziamento, ma per ora di soldi non se ne vedono. Nel
frattempo i lavori di scavo
stratigrafico hanno consentito di portare alla luce
l'intera planimetria del
complesso architettonico
nelle sue reali dimensioni e
un recupero di una notevole quantità di reperti archeologici datati fine XIII
al XV - XVI secolo. Una
campagna di reperimento
di resti storico-culturali,
iniziata il 12 Maggio 2008,
sotto la guida dell'archeologa Viviana Antongirolami, concentrati,soprattutto, nell'edificio religioso
che è stato liberato dagli accumuli nel tempo, fino a
portare in luce la pavimentazione originale. Da Marsicovetere ci spostiamo nella piccola pompei, Grumento Nova, sulla chieset-
L’ultima scoperta: la villa romana di Barricelle
ta di San Laviero. . Sito archeologico, dove sono stati
rinvenuti due sarcofagi,
uno dei quali potrebbe essere quello che ha custodito i
resti mortali di San Laviero. La scoperta, si deve all'equipe di ricercatori dell'Università di Bari, guidata
da Gioia Bertelli, professore straordinario di Archeologia e Storia dell'Arte paleocristiana e altomedievale. Il sito prima della campagna archeologica non
era mai stato sottoposto ad
indagine. Eliminata la vegetazione la chiesetta che
si trova al centro di una vasta area con affianco i due
fiumi Sciaura e Agri, è stata messa in sicurezza dal
Comune di Grumento Nova. Due, per ora, le campagne di scavo, una a settembre 2008 e l'altra nel giugno 2009, si attende la terza che dovrebbe partire,
salvo finanziamenti. Le indagini hanno portato alla
luce un fitta necropoli e, in
questa, sono emersi due
sarcofagi, uno dei quali potrebbe essere quello che ha
custodito i resti mortali del
Santo martire Laverio (o
Laviero). Un altro importante patrimonio archeologico è quello della Cattedrale San Giorgio di Marsico Nuovo.Una lunga e interminabile vicenda quella
della cattedrale, ad oggi i
lavori sono fermi. L'ultimo
intervento che doveva servire alla riapertura del
complesso monumentale,
risale a quando la Sopraintendenza ha appaltato l'opera per i lavori di restauro. Aggiudicataria di allora, fu l'ICA (imprese costruzioni associate srl) con
sede a Padula con un ammontare complessivo presunto dei lavori di 1 milione e 490 mila e 69,79 centesimi. Fondi di oltre 3 milio-
ni di euro provenienti dall'accordo di Programma
Quadro, legge 208/98 (delibera Cipe 142/99). Il 10 Ottobre 2007 ci fu la consegna dei lavori che non furono mai terminati, per inadempienze
dell'impresa
nei confronti dei lavoratori. Il 13 Gennaio 2010 la Sopraintendenza emise la risoluzione del contratto con
l'impresa. Da allora solo
“un rimpallo di responsabilità” fino ad arrivare a
Marzo 2011 quando la “Sopraintendenza - riferiva in
un intervista il Primo cittadino della comunità marsicana, Domenico Vita - ha
scisso i fondi di circa 1 milione di euro, non spesi della vecchia impresa, in due
progetti facendo due gare
separate dell'importo di
circa 480 mila euro ciascuna”. «Una gara all'inizio di
Marzo - spiegava il Sindaco
- che ha interessato il seminario e l'altra sul completamento della cattedrale, avvenuta a fine Marzo». Poi la
notizia della consegna dei
lavori alla nuova ditta aggiudicataria, avvenuta il 6
Giugno scorso. Ma ad oggi
della ripresa dei lavori, ancora niente.
Angela Pepe
Istanza congiunta di Costanzo e Cirigliano
Cantieri sulla Salerno - Reggio
Segnalati diversi disagi
LAURIA - Segnalati gravi disagi alla circolazione stradale.
Una istanza congiunta del consigliere comunale di Lauria,
Domenico Cirigliano e del consigliere provinciale Biagio Costanzo viene rivolta al compartimento Anas di Potenza sulla
chiusura dello svincolo di Lauria Nord per i lavori di ammodernamento dell'autostrada A/3 Sa-Rc. Il consigliere provinciale Costanzo e quello comunale di Lauria Cirigliano,
con l'istanza esprimono il massimo disappunto per i gravi
disagi cui sono sottoposti i residenti dell'area sinnica-lagonegrese, a causa del perdurare della chiusura dello svincolo
di Lauria nord a causa di interminabili lavori autostradali. Il
consigliere provinciale Biagio Costanzo evidenzia che «il disagio nella chiusura dello svincolo di Lauria Nord è amplificato per il fatto che il tratto di deviazione è oggetto a sua volta di lavori e di molte deviazioni che allunga moltissimo il
tempo di percorrenza. Non si capisce come mai con un dispendio di mezzi e di fondi così ampio l'Anas non ha trovato
una soluzione diversa, nel ristrutturare l'imbocco sulla sinnica, che non sia quella di chiuderla alla percorrenza». Entrambi i consiglieri lamentano la contemporanea apertura
di cantieri, con conseguenti deviazioni continue, nel tratto
successivo, per lo svincolo di Lauria Sud, cui sono costretti
ad uscire centinaia di utenti, con gravi disagi temporali ed
economici.
e. m.
Moliterno Interrogazione della minoranza
Scontro politico
sul ritardo dell’avvio
del servizio mensa
MOLITERNO - Sfocia in
polemica “politica” il ritardato avvio della mensa
scolastica. A chiedere lumi sulla vicenda con una
interrogazione al Sindaco
della cittadina, è il gruppo
consiliare del Partito Democratico che intende conoscere “tutti i motivi del
ritardo dell'attivazione
del servizio e la reale data
d'inizio della mensa”. Difatti, a seguito della richiesta di qualche genitore, manco a dirlo esternata tramite Facebook, l'amministrazione comunale
ne aveva preannunciata
l'apertura in tempi relativamente brevi. “Doveva
partire il 10 ottobre, o forse il 12”, scrive il PD sulla
rete, “poi ufficialmente il
17 ottobre. In realtà, nonostante le giuste pressioni dei genitori che denunciano il disagio, ad
oggi la mensa scolastica
nel Comune di Moliterno
non è ancora iniziata”.
Nonostante il solito tentativo attuato dalla maggioranza, neanche troppo
sottile, di scaricare sui dirigenti degli uffici le responsabilità, anche questo episodio fa emergere
una forte inadeguatezza
ad amministrare di una
“compagine di governo”
ancora una volta impreparata e portata all'improvvisazione. Il disagio
creato da questo deficit di
capacità politico -amministrative, che si paga su
tanti terreni, dai grandi
progetti all'ordinario e
importante servizio di
mensa scolastica, è stato
manifestato dai cittadini
e da tempo è denunciato
da questo gruppo di opposizione. Fin qui la minoranza consiliare. Non se
la tiene l'amministrazione che, sulla pagina del
Comune aperta su Facebook, spiega le proprie ragioni. “La gara di appalto
relativa alla gestione del
servizio di mensa scolastica è di esclusiva competenza dell'Ufficio Affari
Generali”, si legge nella
nota a firma del Sindaco
Tancredi, “ciò premesso
se errore si è verificato, esso di certo non potrà essere imputato all'amministrazione comunale ed è
pertanto scorretto parlare di "deficit politico - amministrativo, inadeguatezza dell'amministrazione, amministrazione impreparata e portata all'improvvisazione". Nel caso
di specie, la responsabile
dell'ufficio, a pochi giorni
dall'apertura del servizio
di mensa scolastica, nel
verificare la sussistenza
di tutta la documentazione necessaria per l'affidamento dello stesso, informa
l'amministrazione
circa la mancanza di alcuni documenti, che a tutt'oggi non sono ancora
stati esibiti dal titolare
della società vincitrice
della gara.
L'amministrazione
tempestivamente, continua la nota del Sindaco, al
fine di porre rimedio al disagio ( ribadisco non da
noi cagionato), ha indetto
una riunione con i genitori degli alunni e con il dirigente scolastico, in seno
alla quale la sono state
esposte le ragioni del ritardo di attivazione del
servizio mensa. Il tutto ha
generato strascichi polemici, con la minoranza
consiliare che invita l'amministrazione ad assumersi le proprie responsabilità, ed il Sindaco che
dichiara di accettare critiche e suggerimenti, ma
non “frasi ingiuriose, offensive e soprattutto poco
costruttive per il paese”.
La popolazione scolastica, intanto, attende che si
apra la mensa.
Gerardo Tempone
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Venerdì 21 ottobre 2011
Estratto da: La Nuova del Sud - 21.10.2011
PAG.11
Basilicata Mezzogiorno
_Basilicata_
_Primo Piano Basilicata
_
Venerdì 21 ottobre 2011
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FIAT, SANITÀ E BANCHE
Lo stop si aggiunge a quello già annunciato dalla Fiat per i lunedì e i venerdì della prima metà del prossimo mese
Cassa integrazione a raffica
Mercato dell’auto sempre più in affanno, a novembre e dicembre altri 10 giorni di cig alla Sata
Tortorelli (Uilm): si può ristabilire
fiducia tra i metalmeccanici ed in
generale nel Paese solo se si agisce
subito su occupazione e investimenti
di CLEMENTE CARLUCCI
MELFI- Tutto come previsto ormai da mesi e non
solo da quando si è evidenziato lo stato di crisi
nel settore dell’automotive. La Fiat auto continua a collocare in cassa
integrazione guadagni
decine di migliaia di lavoratori dei vari stabilimenti italiani, compresi
quelli che operano a livello di Sata Melfi. Ce n’è
stata tantissima dall’inizio di quest’anno e se ne
prevede che almeno per
la restante parte del
2011 e per l’intero anno
successivo se ne aggiunga ancora dell’altra, anche in misura del tutto
eccezionale. E di Cigo “allungata” ce ne sarà ancora nei prossimi giorni,
com’è stato ufficialmente annunciato nel corso
della mattinata di ieri e
poi definitivamente confermato nel primo pomeriggio quando i vertici
dello maxi-stabilimento
auto dell’area industriale di S. Nicola di Melfi
hanno convocato – secondo quando ancora previsto nel contratto nazio-
De Nicola (Fiom): senza un secondo
modello da produrre in aggiunta alla
Grande Punto, non è difficile prevedere
almeno altri due anni molto dolorosi
nale della categoria dei
metalmeccanici - i delegati di fabbrica “per informazioni urgenti”. E
quando c’è questa particolare dicitura non è
che ci si possano aspettare notizie rassicuranti, come ad esempio il rilancio del sistema produttivo o dei livelli occupazionali. Già si sa in
partenza che per loro e
per i loro colleghi si trat-
ta di notizie negative, sia
sul versante degli stessi interessi della casa automobilistica torinese (i
lavoratori della Basilicata nord la chiamano
sempre più americana) e
su quello delle stesse
maestranze che con i cosiddetti “ammortizzatori sociali” (stipendi decurtati di non poco) non
ce la fanno più a tirare
avanti, almeno fino alla
Un reparto dello stabilimento Sata di Melfi
terza settimana. E così è
arrivato il solito ritornello di una “canzone” ormai imparata a memoria.
“Per adeguare i flussi
produttivi alla domanda
di mercato, nello stabilimento Sata di Melfi la
produzione della Punto
Evo – è detto in un comunicato del Lingotto lucano, confermato anche
dalle sedi regionali di
Fiom, Fim e Fismic del-
la Basilicata - resterà ferma dal 18 al 29 novembre, e poi il 2 e il 9 dicembre, tutti giorni in cui per
le tute blu di Sata sarà richiesta la cassa integrazione ordinaria”.
Subito dopo l’annuncio
della nuova ondata di ricorso alla Cigo, i dirigenti sindacali delle maggiori sigle dei metalmeccanici (tra gli altri, Antonio Zenga della Fim,
Marco Roselli della Fismic Confsal, Giuseppe
Giordano dell’Ugl e Vincenzo Tortorelli della
Uilm Uil) hanno rilasciato dichiarazioni molto
ma molto preoccupate. Il
segretario regionale della Basilicata della Fiom
Cgil, Emanuele De Nicola, ha espresso ’’grande
preoccupazione” per il
futuro dello stabilimento lucano.
’’Questi giorni di stop
alla produzione - ha spiegato il leader sindacale
Fiom - si aggiungono pericolosamente ai lunedì
e ai venerdì fino al 14 novembre di Cigo già nelle scorse settimane comunicati. Riteniamo
sempre più urgente e indispensabile aprire con
la Fiat un tavolo di discussione sul piano industriale per l’Italia. In
particolare, per Melfi se
non sarà deciso un secondo modello da produrre in aggiunta alla
Grande Punto, non è difficile prevedere almeno
altri due anni molto dolorosi per i lavoratori”.
Per il coordinatore regionale della Uilm Vincenzo Tortorelli, invece,
“si può ristabilire fiducia
tra i metalmeccanici ed
in generale nel Paese solo se si agisce rapidamente sull’occupazione e sugli investimenti. Questo
è ancora più attuale per
la Fiat e il Programma
Fabbrica Italia”.
L’ass. Martorano replica al “comitato sanità privata” Fiba-Cisl: subito le misure per la crescita e il lavoro
“Campagne stampa o allarmi Sempre più indebitate
occupazionali non ci intimidiscono” Aumentano i prestiti bancari, così come le insolvenze
POTENZA- “Quando il sedicente comitato di crisi
della Sanità privata si
chiede perché diamo ascolto alle associazioni dei
consumatori e non a loro,
farebbe bene a porsi qualche interrogativo sul proprio modo di proporre il
confronto. Con i consumatori, come lo stesso comitato da atto, abbiamo avviato un dialogo chiaramente finalizzato alla risoluzione di problemi e senza posizioni strumentali da entrambe le parti.” E’ il commento dell’assessore alla
Sanità Attilio Martorano alla ennesima presa di posizione del Comitato di crisi della Sanità privata.
“La gravità del momento
– ha proseguito l’assessore – richiede il senso di responsabilità che noi mettiamo in campo nel fare
ogni ragionevole sforzo per
migliorare i servizi e a cui
le associazioni dei consu-
matori hanno dimostrato
di corrispondere chiedendo ogni miglioramento
possibile, ma senza prescindere da difficoltà oggettive e norme nazionali indipendenti dal nostro volere”.
L’assessore alla Sanità ha
aggiunto che “non ci lasciamo intimidire da annunci
di campagne stampa di denunce di sprechi, perché se
si tratta di sprechi reali siamo pronti a farne tesoro
per migliorare il sistema,
mentre non possiamo accettare forme di pressione
attuate con denunce strumentali. Ugualmente, il di-
scorso non si può portare
avanti con gli allarmi occupazionali: se la spesa dovesse solo servire a consentire il mantenimento di posti di lavoro con l’onere aggiuntivo degli utili per gli
imprenditori, saremmo in
un’insana forma di assistenza che consentirebbe a
qualcuno di lucrare”. Martorano ha comunque mostrato ancora disponibilità al confronto. “Pronti a
discutere con chiunque - ha
concluso -, ma a patto di
mettere da parte pressioni improprie e rivendicazioni insostenibili”.
POTENZA- Più prestiti
bancari alle imprese, ma
anche un sensibile aumento del grado di insolvibilità. Questa in sintesi
la fotografia del mercato
del credito lucano che
emerge dal rapporto
Unioncamere. Il segretario
generale della Fiba Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, invita a “leggere bene i dati e a non farsi prendere dai facili entusiasmi”. “Se da un lato assistiamo ad una significativa ripresa delle erogazioni bancarie a favore delle
imprese, in particolare
delle aziende a conduzione
familiare e delle società di
persone fino a 5 addetti, è
altrettanto vero che nel periodo preso in esame dai ricercatori di Unioncamere
emerge una preoccupante
tendenza al rialzo delle sofferenze bancarie, che hanno toccato quota 17,7%,
con un crescita di oltre 7
punti dal 2009 ad oggi, indicatore piuttosto eloquente delle difficoltà in cui versano molte imprese lucane”. Per il segretario lucano del sindacato bancari della Cisl “l’apparente
contraddittorietà di questi
dati, ovvero crescita dei
prestiti e aumento delle sofferenze, va interpretata alla luce del diverso grado di
elasticità alla crisi delle micro-imprese rispetto alla
media impresa manifatturiera, specie quella legata
al comparto del mobile imbottito nel materano”. Secondo Macchia “il dinami-
smo evidenziato in questo
frangente dalle piccole e
piccolissime imprese è un
segnale positivo che va coltivato e consolidato con
adeguati strumenti di sostegno, alcuni dei quali sono già previsti dal patto per
la crescita e il lavoro, come il fondo di garanzia, il
micro-credito e il fondo regionale per il venture capital, e vanno pertanto solo implementati, assicurando però tempi certi e procedure snelle. Allo stesso
tempo è auspicabile che anche il sistema del credito
privato – conclude Macchia
– sappia fungere da lievito della ripresa sostenendo con convinzione le iniziative imprenditoriali serie e innovative, senza le
quali risulterà piuttosto arduo recuperare la base produttiva e occupazionale andata compromessa in questi due anni per effetto della crisi economica”.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.10.2011
PAG.12
Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I IX
Venerdì 21 ottobre 2011
LAURIA LE 7 DITTE DI TRASPORTO PUBBLICO CHIEDONO «L‘ ADEGUAMENTO ECONOMICO E IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI»
I bus urbani spengono i motori
città paralizzata e proteste a iosa
Il Comune: «Il servizio non va sospeso saranno presi provvedimenti»
TRASPORTI
E
POLEMICHE
Le sette ditte
concessionarie
del trasporto
pubblico
locale a
Lauria ieri
hanno spento
i motori
lasciando a
piedi studenti
e lavoratori
ANTONIETTA ZACCARA
l . Pronti con zaino in spalle, ai bordi della strada,
gli studenti laurioti ad aspettare il pullman insieme a
qualche cittadino che doveva recarsi in paese, ma il
bus non si è visto. Hanno spento i motori le sette ditte
concessionari del trasporto pubblico locale (TPL) di
Lauria, così come avevano scritto in una lettera inviata al sindaco, assessore ai trasporti, presidente e a
tutti i capigruppo in consiglio comunale oltre che al
prefetto. Le ditte chiedono «rinnovo delle concessioni
o contratto di servizio del TPL ed adeguamento economico dei servizi». Nessuna risposta a loro dire da
parte del Comune e hanno lasciato a piedi studenti e
cittadini creando una situazione di disagio non di
poco conto in un paese in cui la scuola media e le
superiori sono al centro urbano a una distanza superiore ai venti chilometri di percorrenza. Difficoltà
pari a chi doveva recarsi in paese per farsi la ricetta o
farsi visitare dal medico o espletare i tanti servizi
possibili solo al centro urbano. E immaginate chi
magari aveva atteso settimane per la prenotazione di
qualche visita è rimasto a piedi. La rabbia è tanta. Ma
che cosa chiedono gli autotrasportatori? Dopo vari
incontri iniziati lo scorso anno, e dopo aver espletato
il servizio senza titoli abilitativi (da gennaio a maggio
2011 e dallo scorso 1° ottobre) l’11 ottobre hanno
protocollato una lettera in cui chiedono «un incontro
con tutte le forze politiche, l’autorizzazione a poter
esercitare il servizio TPL, in attesa della gara pubblica o di quant’altro l’amministrazione voglia fare,
l’adeguamento tariffario concordato e mai comunicato senza essere modificato. Il calcolo del costo
effettivo del servizio. In mancanza di quanto detto, a
partire dal 20 ottobre saremo costretti a fermarci».
Detto fatto ieri mattina lo stop. L’assessore ai trasporti Giacomo Reale ci ha spiegato che da un pò è in
corso una trattativa con gli autotrasportatori, «ma
alcune delle loro richieste sono impraticabili, il Comune a parte la quota regionale non può implementare le risorse, né può chiedere ai cittadini l’aumento richiesto dalle ditte che è elevato». Ci ha detto
della gara d’appalto del 2010 andata deserta e della
legge che prevede la proroga del servizio al 30 settembre (così come è stata fatta) o al 31 dicembre in
attesa dell’affidamento ad un unico soggetto. Un consorzio fra gli autotrasportatori non ancora operativo
ma di fatto presente. Il responsabile di tale ente,
l’assessore e il dirigente del settore, si sono incontrati, a ciò è seguito un vertice fra gli autotrasportatori e la decisione dello sciopero che dice l’assessore, non è stato comunicato per cui saranno presi
i provvedimenti legali in merito. Intanto rassicura si
costituirà un tavolo tecnico per la risoluzione immediata del problema.
POTENZA
CASTELMEZZANO IL SINDACO CAVUOTI TIRA LE SOMME DI UNA STAGIONE POSITIVA E RINGRAZIA OPERATORI E CONCITTADINI
Il borgo promosso all’esame turismo
Bellezze di ambiente e paesaggio, insieme agli attrattori, mettono in moto un’economia
l Il monitoraggio sui mesi estivi 2011
effettuato dal Comune di Castelmezzano
e i risultati dei dati turistici fortemente
in crescita rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno, spingono il sindaco
Domenico Cavuoti a rilanciare il ruolo
di volano economico per il territorio, e
di attrattore anche per il Nord.
«Sono entusiasta - ha detto Cavuoti,
sindaco e socio del Consorzio Volo
dell’Angelo - per i numeri che abbiamo
ottenuto. Non solo quelli legati al Volo
dell’Angelo, con un incremento del 25%,
ma per le presenze avute in generale nel
borgo e ciò significa valore aggiunto ed
incremento del reddito per i residenti.
C’è da sottolineare come siano in aumento le strutture ricettive, così come i
ristoranti e gli agriturismi».
«A tutti gli operatori ed ai cittadini aggiunge Cavuoti - va il nostro “grazie”
per come ci stiamo presentando agli occhi dei turisti, della stampa nazionale e
internazionale (Radio Montecarlo, Style
piccoli del Corriere della Sera, Qui Tou-
ATTRATTORE
Il volo
dell’angelo,
davanti a
RIONERO
Castelmezzano,
il paese
LAVORO E GIOVANI
delle Piccole
Dolomiti
Lucane
che, con
Pietrapertosa, n Domani alle ore 17,30 presso la
scommette
Cantina Terra dei Re in Via
su attrattori
Monticchio a Rionero si svole paesaggio
gerà il convegno : «Vino: fer-
le altre notizie
La diocesi promuove
convegno sul vino
ring, Viaggi di Repubblica, Vero) e del
Nord. Spesso ricevo telefonate da parte
dei colleghi sindaci di molte parti d’Italia, interessati a capire qualcosa in più
sul nostro Volo dell’Angelo, ormai un
cult per la Basilicata, e sulle nostre Dolomiti. In ultimo, qualche settimana fa,
la chiacchierata con il collega sindaco di
Pont Canavese, in provincia di Torino».
GIORNALISTI: ORDINE E ASSOSTAMPA DI BASILICATA E PUGLIA
POTENZA
La stessa casa automobilistica «Ferrari» ha girato nelle scorse settimane,
alcune parti dello spot di presentazione
ufficiale del nuovo modello del cavallino
rampante «458 Spider» proprio tra itornanti delle Dolomiti. Il Comune di Castelmezzano, nei giorni scorsi, è stato
insignito a Melfi del Premio Bramea,
quale «Miglior Piccolo Comune 2011».
«Ma non è in questo modo che ci si può iscrivere all’albo»
Si chiede l’approvazione della legge di riforma
l Suscita stupore e preoccupazione negli organismi della categoria giornalistica (Ordini
regionali e Assostampa della Basilicata e della
Puglia) l’iniziativa annunciata dalla società pugliese Medialta srl e dal settimane «Il Resto»
(testata iscritta al Tribunale di Matera) di un
«corso di professione giornalismo e web editing» finalizzato – così si legge nel bando - «alla
collaborazione con la suddetta testata per l'iscrizione all'albo dei giornalisti pubblicisti».
Per il corso, che dovrebbe svolgersi ad Altamura, sono previste 80 ore totali di impegno, al
costo – a carico dei partecipanti – di 600 euro
(rateizzabili).
Netta la presa di posizione di ordine e sindacato dei giornalisti. Si osserva, tra l’altro, che
«gli unici corsi di giornalismo utili all'iscrizione
all'albo o alla formazione-aggiornamento professionale sono quelli promossi dal medesimo
Ordine o da organismi da esso riconosciuti». E
che pertanto, «al contrario di quanto affermano
i promotori, «il corso in questione non può avere
come effetto alcuna iscrizione all'albo».
Ordine e sindacato dei giornalisti, «nell'auspicare il ripristino, anche nella promozione
delle attività private, delle regole e della correttezza professionale», sottolineano come, «di
norma, chi presta un servizio professionale ha
diritto a una adeguata retribuzione per il lavoro
l A distanza di 5 anni dal commissariamento dell’Alsia, ad oggi
la giunta regionale non ha ancora
presentato nessun disegno di legge
di riordino sullo sviluppo agricolo
regionale. «Una situazione inaccettabile - dice Angelo Summa Fp Cgil
- che continua a tenere l’Agenzia in
una condizione di assoluta precarietà e che rischia di produrre seri
danni al sistema agricolo lucano».
La Funzione Pubblica Cgil proprio per discutere dello stato di precarietà in cui versa l’Agenzia ha
tenuto delle assemblee con tutti i
lavoratori dell’Alsia. E qui gli addetti hanno manifestato il loro malessere per l’assurda condizione in
cui si trovano ad operare, in attesa
di una «imminente» legge regionale di riforma della governance in
agricoltura. Ad accrescere le
preoccupazioni dei lavoratori contribuiscono le voci di una prossima
riorganizzazione interna, riorganizzazione che, oltre ad interessare
le diverse strutture, modificherebbe anche alcune delle attuali funzioni ed attività dell’Agenzia. La
svolto» e non può essere obbligato «ad aggiungere alla prestazione anche l'esborso di ulteriori
oneri». L'Ordine dei Giornalisti della Puglia e
l'Ordine dei Giornalisti della Basilicata «si riservano ogni azione a tutela della professione,
delle norme che la regolamentano (comprese
quelle riferite all'accesso) e dei propri iscritti».
LAGONEGRO
VIABILITÀ
LA FPCGIL, «COSÌ DANNI ALL’AGRICOLTURA»
Singolari corsi a pagamento per pubblicisti Alsia, «5 anni di commissario
dove chi lavora deve pure pagare
adesso possono bastare»
INFORMAZIONE I problemi dell’accesso
mento della nostra terra», organizzato dalla Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa in collaborazione con la Cantina Terra dei
Re. Il convegno ha lo scopo di
completare il percorso del concorso: «Lavoro e giovani» indetto dal Mlac (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica).
Fp Cgil non ha preconcetti in merito ad una riorganizzazione interna dell’Alsia improntata a logiche
di razionalizzazione e di ottimizzazione dell’utilizzo del personale
purché il tutto avvenga attraverso
la più ampia partecipazione e condivisione delle scelte. Tuttavia, è
necessario conoscere meglio i dettagli della proposta della quale è
stata richiesta una copia formale al
fine di sottoporla all’assemblea dei
lavoratori dell’Agenzia. «La rappresentanza sindacale della Cgil,
insieme ai lavoratori riuniti in assemblea, hanno definito deprecabile l’atteggiamento della Regione
che per oltre 5 anni non ha utilizzato gli strumenti di programmazione che le competono per legge in materia di servizi di sviluppo
agricolo e continua a mantenere
l’Alsia in una precarietà che spreca risorse e svilisce le professionalità interne. Non sono più tollerabili ulteriori ritardi nell’approvazione della legge di riforma della
governance in agricoltura da parte
della Regione Basilicata».
Domani chiuso
tratto A3 verso sud
n Domani, dalle 9 alle 17, sarà
chiuso al traffico,solo in direzione sud, il tratto dell’ A3 Salerno-Reggio Calabria tra gli
svincoli di Padula/Buonabitacolo e Lagonegro Nord (dal km
103,800 al km 123,300). Il provvedimento si rende necessario
per eseguire il montaggio delle
velette del nuovo cavalcavia
autostradale «Cerreta» al km
110,100, nell’ambito dei lavori
di realizzazione della nuova
autostrada.
POTENZA
SINDACATO
«Il carcere locale
è obsoleto e lesionato»
n Il carcere di Potenza è «obsoleto» e «appare lesionato in diversi punti», i lavori di ristrutturazione «avrebbero meritato
migliore organizzazione»: la situazione igienico-sanitaria
«non sarebbe delle migliori e in
alcuni sotterranei sarebbe stata segnalata la presenza di animali pericolosi per l’uomo».
Così l’Osapp (l'Organizzazione
sindacale autonoma di polizia
penitenziaria), che ha espresso
«forte preoccupazione» per il
sovraffollamento.
Estratto da: Il Quotidiano - 21.10.2011
PAG.13
Basilicata Mezzogiorno
Matera
Venerdì 21 ottobre 2011
27
REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Nella notte tra mercoledì e giovedì ha tentato di togliersi la vita, poi è finito in ospedale
Sventato suicidio in carcere
La Polizia Penitenziaria scopre in tempo un quarantenne che tentava di impiccarsi
MATERA - Ha tentato di impiccarsi in carcere con le
lenzuola un uomo di 40 detenuto in via Cererie, nella
casa circondariale di Matera. E’ stato necessario il
pronto intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria in servizio per riuscire ad evitare il peggio ed impedire che il gesto fosse portato a termine. L’uomo è stato immediatamente soccorso e trasportato nell’Ospedale di Matera per le cure del
caso ma l’episodio confermatoci ieri ha riproposto
una serie di problematiche
che la Polizia Penitenziaria
in servizio a Matera da tempo solleva.
«Si è trattato», conferma
al “Quotidiano” Giovanni
Grippo segretario regionale della Uil Penitenziari, «di
un fatto non comune che ha
mostrato la tempestività
con la quale la Polizia Penitenziaria è riuscita ad intervenire, ma, purtroppo, non
sempre e possibile e diventerà addirittura impossibile
se davvero si dovesse aprire,
a breve, una nuova ala del
carcere di Matera.
L’intenzione è quella di
aumentare da 140 a 230 il
numero dei detenuti nella
struttura ma senza aumentare gli agenti di Polizia Penitenziaria. In questo modo
intervenire diventerebbe
proibitivo, i ricoveri aumenteranno considerevolmente.
Basti pensare che oggi ci
sono circa 110 unità in
Ospedale di cui una parte in
servizio nei turni e gli altri
in ufficio.
Di fronte all’apertura della nuova ala del carcere ci
vorrebbe un aumento di almeno 45 unità nel carcere di
Matera per rendere sostenibile il peso del lavoro ed evitare che si arrivi a turni di
10-12 ore continuate. Noi
ma anche il Sappe ci batteremo perchè quest’apertura,
in queste condizioni, non
avvenga.
Non abbiamo ancora notizie precise su quello che succederà ma non possiamo
ammettere che si verifichi
una simile ipotesi.
Interventi come quello
dell’altro giorno che ha salvato quell’uomo diventerebbero molto più difficili». Insomma il timore è che la
nuova ala del carcere renda
molto più ampio il terreno
da controllare per il personale di Polizia Penitenziaria
e finisca dunque per complicare ulteriormente il lavoro
soprattutto di fronte ad episodi come l’ultimo. A tutto
questo c’è da aggiungere
ancora il permanere del problema del reparto sicuro
all’interno dell’Ospedale e
del rischio dunque «che
sempre più persone finiscano in ospedale e non avendo
un apposito spazio debbano
rimanere a contatto agli altri pazienti dell’Ospedale.
Una difficoltà in più e di non
poco conto da tenere in considerazione» conclude Grippo sollevando ancora una
volta un problema che finisce per condizionare il lavoro della Polizia Penitenziaria.
[email protected]
BREVI
Piano Casa
Rete Imprese: «Momento
di rilancio dell’edilizia privata»
Il carcere di Matera dove è stato evitato ieri il rischio di un suicidio di un detenuto
La Uil Penitenziari
preoccupata
per l’ apertura di
una nuova ala
del carcere materano
«Se portano a 240
i detenuti sarà
impossibile evitare
episodi del genere
con gli stessi agenti»
L’Istat pronta ad intervistare un uomo
il materano è però deceduto nel 1987
IL 12 settembre scorso, l'Istat gli ha comunicato che
la sua famiglia era stata
«Estratta casualmente dagli elenchi telefonici per essere intervistata. Nel mese
di ottobre - si legge ancora
nella lettera - in un giorno
compreso tra il lunedì e il
venerdì, riceverà una telefonata da parte di un nostro intervistatore che le
porrà alcune domande di
carattere generale».
L'Istituto Nazionale di
Statistica, però, non si è accorto che il destinatario di
quella
comunicazione,.
Giuseppe Vulcano abitante
in via Galileo Galilei 17 a
Matera, potrebbe avere serie difficoltà nella risposta
perché è morto il 18 maggio 1987.
E' il figlio Pasquale e denunciare il clamoroso errore, invitando lo stesso presidente dell'Istat, (che ha
tentato di contattare anche
attraverso il numero verde
indicato nella lettera,
800.637.760 a cui non risponde nessuno) a tentare
di mettersi in contatto con
il defunto e, nel caso, a farlo
rispondere alle domande.
Ironia a parte, Pasquale
Vulcano si domanda come
possa esserci stata questa
«L'AVVIO del Piano Casa, da parte dell'Assessore
alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata, Rosa Gentile, rappresenta
un utile strumento di rilancio del settore dell'edilizia residenziale pubblica e sociale privata» è
quanto sostiene in una nota Alfredo Ricci di Rete
Imprese Italia.
«Siamo consapevoli che questo non è sufficiente
a risolvere i problemi dell'economia regionale ma
rappresenta una boccata d'ossigeno per moltissime piccole e medie imprese del nostro settore e per
le maestranze dipendenti che soffrono per la mancanza di commesse.
Il Piano casa creerà spazi di mercato in diversi
comparti sul nostro territorio e, ci auguriamo, per
le nostre piccole e medie imprese che hanno capacità operativa e competenze idonee.
Quello dell'edilizia è un importante comparto
economico con riflessi occupazionali significativi:
la possibilità, infatti, che il calo dell'attività edilizia
e immobiliare si ripercuota in una significativa
perdita di posti di lavoro è "piuttosto elevata".
Nell'attuale contesto di contrazione della capacità di spesa della finanza pubblicaè necessario puntare sulla capacità di attrarre capitali privati.
Il piano riserva grande rilievo a tutte le attività
legate all'housing sociale e questa oggi ci sembra
la giusta direzione da intraprendere. Si tratta,
quindi, di un piano completo ed articolato che dimostra un'attenzione particolare alla riqualificazione urbana.
Due arresti a Bologna
Prendevano le monete per i bagni
Una Totò-truffa da film
ERA una truffa 'alla Toto'' quella messa in atto alla
stazione di Bologna da due trentenni di Matera: sostituendosi alle macchinette automatiche, si erano
improvvisati esattori delle monete necessarie per
accedere ai bagni.
A scoprirli sono stati gli agenti della polizia Ferroviaria, che li hanno denunciati. Avevano bloccato il
funzionamento dei tornelli, che si aprono inserendo una monetina, e a turno si mettevano davanti all'entrata, fingendo di essere gli addetti alla riscossione.
Dopo avere intascato la moneta, facevano entrare il viaggiatore. I due entrambi trentenni sono
stati denunciati all’Autorità giudiziaria Per mettere a segno la truffa i due giovani originari della città dei Sassi avevano bloccato il funzionamento dei
tornelli, che si aprono inserendo una monetina e a
turno si mettevano davanti all’entrata, fingendo di
essere gli addetti alla riscossione. Un trucco che
però non è passato inosservato e che ha portato
all’intervento della Polizia Ferroviaria ed all’arresto dei due materani, in trasferta alla stazione di
Bologna.
Parco del Boschetto
Disagi in via Lucana
Sistemata statua Papa Woytila
L’istat pronto ad intervistare un materano defunto
disattenzione dal momento che, anche in occasione
del precedente censimento
del 2001, il padre risultava
già deceduto.
«Nonostante la tecnologia, dobbiamo ancora assistere a questi episodi, frutto di equivoci che non ci si
può permettere».
A quanto pare il problema, però, dipenderebbe
dall'ufficio anagrafe di Matera che ha inserito il nome
di Giuseppe Vulcano tra i
cittadini ancora in vita.
Tocca alla moglie e al figlio,
dunque, chiarire che l'uomo è scomparso 24 anni fa.
In quanto, infine, al numero verde indicato nelle lettere, risulta essere diverso
da quello che solo due giorni fa la direttrice regionale
dell'Istat ha comunicato
nel corso di una conferenza
stampa: 800069701.
[email protected]
E’ stata sistemata nella giornata di ieri la statua di
Papa Woytila presso il boschetto a Matera.
L’inaugurazione è prevista per domani ma nella
mattinata di ieri e fino alle 16 circa ci sono stati una
serie di piccoli disagi sul transito in via Lucana dovuti proprio al lavoro che ha richiesto la sistemazione della statua pronta per essere inaugurata.
UN lavoro accurato ed importante che ha raccolto
l’attenzione e la curiosità dei numerosi passanti su
una delle arterie più importanti e trafficate dell’intera città e che ieri per un certo periodo di tempo è
risultata transitabile solo parzialmente proprio
per questi interventi.
Domani alle 17 alla presenza del sindaco di Matera Salvatore Adduce e di monsignor Salvatore Ligorio verrà inaugurata e poi anche benedetta la
statua di Papa Giovanni Paolo II e ci sarà anche
una targa a ricordare l’opera e la presenza anche a
Matera di Papa Woytila.
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