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Seguita in bus fino a casa Poi mi ha baciata e toccata

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Seguita in bus fino a casa Poi mi ha baciata e toccata
17 gennaio 2014
Pagina 6
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Casalecchio di Reno
«Seguita in bus fino a casa Poi mi ha baciata e
toccata»
Il racconto della ragazza molestata a Casalecchio.
di GILBERTO DONDI «QUANDO sono scesa
dall' autobus e mi sono incamminata verso
casa, lui mi è saltato addosso. Mi ha preso per
la vita, mi ha baciata e palpeggiata. Io l' ho
respinto, ho gridato. Allora lui mi ha strappato
il cellulare e si è allontanato. C' erano alcuni
passanti vicino a noi, ma nessuno è
intervenuto in mia difesa».
E' un racconto da brividi quello della
studentessa di 21 anni molestata a
Casalecchio di Reno da un giovane che lei ha
riconosciuto nell' identikit del maniaco diffuso
dai giornali. «Era lui, la faccia era identica.
Occhi azzurri, capelli biondi, almeno 30 anni.
Accento inglese, ma ha detto di essere un
ingegnere meccanico greco».
Quando l' ha incontrato?
«Sabato 4 gennaio, alle 10, in via dei Mille a
Bologna. Stavo aspettando il bus per tornare a
Casalecchio e lui era alla fermata. Ha
attaccato bottone, vedendo che avevo un
vecchio telefonino, visto che lo smartphone me
l' avevano rubato, parlando di cellulari vecchio
stampo».
Poi cosa è successo?
«E' arrivato il bus. Lui sembrava spaesato, si guardava intorno, poi è salito ed è venuto a sedersi vicino
a me. Poco dopo la conversazione è degenerata. Mi ha fatto dei complimenti e mi chiesto se ero
fidanzata e, quando gli ho detto di sì, ha iniziato a dire che non bisogna fermarsi alla monogamia
spronandomi ad andare con lui. Io gli ho detto: ?Finiscila, non mi interessi'».
E dopo?
«Siamo arrivati a Casalecchio e lui ha detto che doveva scendere. Era anche la mia fermata, ma gli ho
detto che sarei scesa alla successiva. Allora anche lui è rimasto sul bus ed è sceso con me».
Lei si è spaventata?
«Non ancora, cercavo di svignarmela. Sono scesa e mi sono incamminata e a quel punto mi si è parato
davanti e mi ha assalita. Mi ha afferrato per la vita, mi ha baciata e mi ha messo le mani addosso. Io
urlavo e gli dicevo: ?Che c... fai?'». E nessun passante l' ha aiutata?
«No, c' erano alcune persone ma hanno continuato a farsi i fatti loro, nonostante io mi divincolassi e lo
respingessi ad alta voce».
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Casalecchio di Reno
Poi?
«Poi mi ha preso il cellulare e ha fatto una corsa di 50 metri, mentre io gli andavo dietro. Ha digitato il
suo numero sul mio telefonino e ha fatto partire la chiamata, così ha visualizzato il mio numero. Quindi è
tornato indietro e me l' ha restituito, poi è fuggito».
Lei cosa ha fatto?
«Mi sono rifugiata in un negozio e da lì abbiamo chiamato i carabinieri. Sono arrivati e abbiamo fatto un
giro sulla macchina ma non l' abbiamo più visto. Non ho fatto subito denuncia perché non avevo con me
la carta d' identità e un maresciallo ha detto di tornare un altro giorno e che avevo tre mesi di tempo per
presentarla. Allora mi è ?scesa la catena' e ho lasciato perdere. Solo molti giorni dopo, quando ho visto
l' identikit sui giornali, ho capito che era il maniaco e sono andata in Questura».
L' ha più risentito?
«Sì, mi ha mandato degli sms il giorno dopo l' aggressione, ma gli ho scritto di lasciarmi in pace e poi
ho cambiato numero».
Ora come sta?
«Per qualche giorno ho avuto paura, anche perché l' ho rivisto su un autobus in centro. Ora però non ne
ho più, perché è un essere che mi fa schifo. Se lo rivedo prima gli dò un cazzotto e poi faccio il 113. Non
ho paura, continuerò a girare per strada, anche di notte».
DONDI GILBERTO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
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