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Tanzania Parchi Discovery - Viaggi Avventure nel Mondo

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Tanzania Parchi Discovery - Viaggi Avventure nel Mondo
TACCUINO DI VIAGGIO | Tanzania
Tanzania Parchi Discovery
Gruppo Sarzi Amadè
Testo scritto a 4 mani da
Ingrid Scariato e Matteo Sarzi Amadè
Foto di Matteo Sarzi Amadè
M
i chiamo Matteo,
ho 37 anni e un
tatuaggio col profilo
dell’Africa sul petto. Gli amici mi
chiamano Africa. Ho visitato quasi
tutti i paesi a sud dell’equatore e
appena mi è possibile fuggo là.
Mi chiamo Ingrid, ho aspettato di
arrivare in Africa per compiere il
mio trentesimo anno d’età. Meta
desiderata da almeno 5 anni! Perché
tanta attesa?! Perché aspettavo
il gruppo che non conoscevo,
e l’african lodge che non avrei
guardato neppure in fotografia!
M: Sono già stato in Tanzania due
anni fa e ricordo ancora quanto
ero stato male al mio rientro. Un
male piacevole e sano. Qualcuno
lo chiama Mal d’Africa. Io ritengo
sia più precisamente una branca
dell’Amore.
Non conoscevo Ingrid; la prima
volta che mi ha chiamato al telefono
aveva una voce squillante e dolce.
Non sapeva se andare in Argentina,
in Nepal o in Tanzania. Una con le
idee chiare insomma. Dopo un’ora
di telefonata l’avevo già mandata a
quel paese 3 volte e avevo concluso
con un bel “ma finiscila di pensare,
iscriviti a ‘sto viaggio che ti porto in
Africa!”
I: E’ sottile il modo in cui scegli di
fare un viaggio, ti lasci guidare
dall’istinto, qualcosa d’impercettibile.
Continuerai a farti guidare da lui
per l’intero viaggio, è curiosità,
incoscienza, energia, nel momento
giusto con le persone giuste!
Ma è grazie a quell’istinto se con
solo un’ora di telefonata ho scelto
dove fare un discreto saltino.
Un vero viaggio, di quelli che
ricorderai!!
M: Si dice Tanzanìa e non Tanzània.
Vi farebbe piacere se qualcuno
dicesse che vivete in Italìa? Su
questa cosa sono molto esigente.
Visiteremo il nord del paese, quello
dove ci sono alcuni dei parchi più
famosi del continente: Serengeti,
Ngorongoro e Tarangire.
Il nostro viaggio inizia all’aeroporto
del Cairo dove si incontrano i due
gruppetti provenienti da Roma e
Milano. Da Milano arrivano Luca e
Alice che si sono sposati 3 mesi fa e
fanno una seconda luna di miele. Lei
esordisce con “l’ho sposato perché è
furbo!” e lui fa una faccia da scemo.
Chiara è una simpatica avvocato
poco più che trent’enne, con gli
occhi chiari e lo sguardo curioso;
la sua amica Valeria è già in Africa
dove sta lavorando in una missione
e ci raggiungerà là. La troveremo
carichissima ed entusiasta della
sua esperienza africana. Ci sono
poi i Biellesi Damiano e Elena, che
sono semplicemente perfetti, non
servono altri aggettivi. Silvia invece
è un’esperta viaggiatrice, silenziosa,
simpatica e riflessiva. Sa badare a
sé stessa, è la viaggiatrice modello.
Sara si presenta con una domanda:
104 - Avventure nel mondo 1 | 2014
ma il bike safari lo dobbiamo proprio
fare ?! Certo che si Sara, ti piacerà!
La trovo un po’ perplessa ma si
ricrederà!
Ma veniamo alle “dolenti” note...chi
arriva da Roma?! Lorenzo e Valentina
non sono una coppia. Sono un duo,
un ambo, un’accoppiata... ma non
una coppia si affretta a precisare lei.
Valentina è fuori come un balcone
come si dice dalle mie parti; Lorenzo
è un bravo ragazzo (un gentleman
precisano tutte le ragazze) e si
prende cura di lei e tutti facciamo il
tifo per lui!
Ingrid come la descrivo? Non è una
cosa semplice. Ha il sole negli occhi,
il vento nei capelli, il fuoco nel cuore.
E’ una forza della natura! Si presenta
con un cappello bianco da cow boy,
sembra un personaggio dei fumetti e
ha un sorriso che ti travolge senza
lasciarti scampo.
Bene, abbiamo finito con le
presentazioni!
I: No caro, manca Matteo, ci penserò
io! Piccola parentesi sulla mia
presentazione, e sorvolo su tutto
il resto!! cow girl avventuriere!!
Dicevamo…Matteo! Un perfetto
compagno di viaggio, con un buon
senso d’autorevolezza, caratteristica
fondamentale per il ruolo di
coordinatore. E poi nel cuore ha
l’AFRICA!
M: Beh ora ci siamo proprio tutti.
Queste 11 persone sono più
semplicemente il mio stupendo
gruppo. Si parte!
Atterriamo a Nairobi alle 03.35 del
mattino con volo Egiptair. Ritirati
subito tutti i bagagli, prendiamo il
bus che ci porta in frontiera dove
espletiamo le formalità in meno di
un’ora ed arriviamo ad Arusha alle
10.30. Sembriamo una macchina
da guerra programmata per un
solo scopo: raggiungere il parco del
Tarangire al più presto!
Caricate le jeep e il cuoco andiamo al
mercato della città a fare provviste.
Mi diverto un sacco a vedere le
facce perplesse dei mercanti quando
dico loro che non mi devono alzare
i prezzi perché io sono un africano
come loro. Sono un Africano, ma
bianco. Ridono come matti e mi
picchiano sulla spalla!
In breve siamo in viaggio per il
Tarangire, il nostro primo parco. I
miei 11 compagni di viaggio sono
tutti al primo safari! Non hanno mai
visto un elefante o una giraffa...
T
I: Solite manie di grandezze, solo
perché i driver ti chiamavano il
leader! Ovvio che abbiamo visto
elefanti e giraffe!!!! Allo zoo, al circo,
e qualcuno in qualche altra parte del
mondo è stata anche a cavallo di un
elefante o meglio al collo!! E tu sai
...............................................................................
TACCUINO DI VIAGGIO | Tanzania
che è da me! Ma questa è un’altra
storia. Nulla a che vedere con
l’immensità del Tarangire.
Baobab, acacia ad ombrello, un
paesaggio assolutamente nuovo,
aree immense e mai grandi, distese
vegetazionali a volte chiuse, osservi
l’orizzonte e con lo sguardo puoi
spaziare, zigzagare tra maestosi
alberi di baobab, poi vieni catturata
dai movimenti delle specie che
vivono tali immensità di territorio;
gnu, gazzelle, dik-dik, giraffe,
elefanti, numerosi per specie, si
aggirano ciascuna nel proprio da
fare. Osservi e vorresti farne parte.
Un incontro con i grandi mammiferi,
poi i grandi felini e c’è silenzio, si
respira un equilibrio assoluto, e provi
dentro un grande rispetto, per una
natura che finalmente ti mostra qual
è il tuo ruolo, in un cerchio già così
perfetto.
mi avvicina e mi dice di scegliere
la più bella... è un bel problema,
rispondo!!
Ci mettiamo a pedalare dirigendoci
verso il lago. Un incredibile senso
di libertà ci scorre nelle vene.
Scatta Pantaniii!! Cominciano i
primi parapiglia e siamo tutti sui
pedali. Incrociamo alcuni gruppi di
animali. Alla prima foratura i nostri
accompagnatori sono efficientissimi.
Smontano la gomma e mettono una
pezza sulla camera d’aria. Poco
importa se la camera d’aria di pezze
ne ha già 7!
animali, tanto che dopo aver scattato
una fotografia mostro a tutti come si
possano contare 5 specie diverse di
animali nello stesso scatto.
La cena è un po’ affollata ma il mio
stupendo gruppo non fa problemi,
procura le sedie quando gli altri
hanno terminato e alla fine si cena
tra mille risate. Elena e Damiano
tirano fuori l’artiglieria pesante:
panettoni e cioccolata!
Le nostre tende si trovano su un bel
prato verde, ai piedi di un maestoso
baobab. Durante la notte veniamo
svegliati dal ruminare di alcuni
animali. Sento i ragazzi che dalle
loro tende mi urlano che abbiamo
5 o 6 bufali a un passo dalle tende.
Gli dico di dormire tranquillamente
perché sono erbivori (!!). La visita
adrenalinica dura 2 ore. Ho aperto la
cerniera della tenda, un bisonte era a
un metro da me.
Dopo la notte burrascosa partiamo
per il parco del Serengeti. E’ un
game drive continuo. Lo spettacolo
è incredibile, con centinaia di gnu
e zebre in migrazione. Alle 4 del
pomeriggio il cielo diventa scuro
e inizia una pioggia torrenziale
che durerà un paio di ore. E’ il 31
dicembre, pertanto chiediamo ai
driver di portarci al villaggio dove
compriamo vino e quel che serve per
festeggiare. Alle 18 smette di piovere
e montiamo le tende. Ceniamo in 12
su un tavolo da 5 perché vogliamo
stare tutti insieme. Ingrid si lancia
in un gioco da kamikaze: descrivere
ogni compagno di viaggio con 3
aggettivi! Se la cava alla grande!
Passiamo due giorni in questo parco
che ci regalerà grandi soddisfazioni.
Leopardi, ippopotami, avvoltoi,
coccodrilli, leoni arrampicati sulle
piante. Facciamo scatti memorabili.
Troviamo il tempo anche per la visita
ai Maasai che ci accolgono nel loro
villaggio...
Tanzania
M: Dormiamo all’interno del parco,
perché come preciso ai driver, noi
siamo wild. Ci siamo appena sdraiati
quando un potente barrito si leva da
lontano, seguito dal ruggito di un
leone. Siamo immersi nella savana,
mi sento di nuovo vivo!
L’indomani ci dirigiamo verso il
lake Manyara dove ci aspetta un
bike safari. Le mountain bike sono
vecchie e distrutte ma così è ancora
più bello! Vera roba africana! Un
ragazzo che sembra essere il capo
I: Ti senti un puntino, con un
campo visivo a 365 gradi! Un colpo
d’occhio e percorri 50 km su di un
terreno completamente asciutto,
provato dalle scarse precipitazioni,
e man mano sempre più arido, un
paesaggio lunare... qui una colonia
di impala!
La temperatura è altissima, in
prossimità del lake Manyara, ma
non è tutto, perché con la vista puoi
arrivare dove le tue gambe non ti
possono portare nell’immediato;
a nord è savana, punteggiata da
baobab e a sud, nell’estremità
meridionale dove ci spingeremo,
foreste e corsi d’acqua.
M: Ci immergiamo in una zona
dove verdi bananeti si avvicendano
a villaggi rumorosi e brulicanti di
bambini e musiche. Torniamo alle
nostre jeep rilassati e soddisfatti,
pronti per trasferirci sulle rive di
un altro lago, il lake Eyasi, dove
passeremo la notte.
L’indomani partiamo all’alba per
raggiungere alcune tribù locali, gli
Hadzabe e i Totouga. Sono nuclei
di una quindicina di persone che
vivono in capanne e non parlano
inglese; li studiamo per un po’
guardandoci attorno e scrutandoli
come per individuare il trucco...
un orologio, un cellulare? Macché,
nemmeno un accendino, questi ci
accendono il fuoco con due legnetti.
Andiamo a caccia con loro, ci fanno
visitare i villaggi e le capanne. Sono
vestiti di pelli di babbuini e fumano
in continuazione. Comunichiamo a
gesti, non è facile. Alle 10 ripartiamo,
direzione Ngorongoro; ci buttiamo
letteralmente nel famoso cratere, è
stupendo.
Vediamo tra gli altri, fenicotteri, leoni,
rinoceronti. Siamo circondati da
I: I Maasai un popolo, tradizionalmente
di pastori, spesso li abbiamo incrociati
lungo le nostre attraversate. Siamo
tutti in attesa di entrare. Il villaggio
è tutto circondato da un recinto
spinoso a protezione dagli animali
selvatici.
Le donne sono schierate a destra
e gli uomini a sinistra ha inizio una
cerimonia di accoglienza. Curiosi
entriamo. Le case sono fatte con
sterco mescolato a fango e posto
su di una struttura di rami flessibili.
...............................................................................
Incredibile ma vero mi sento una
gigante! L’altezza massima della
casa sarà 1,5 m. All’interno la casa
è divisa in tre sezioni. Al centro un
focolare dove cucinare, ad un capo il
letto matrimoniale tra pellami legni e
ossi, immaginate la mia espressione
alla vista di quel letto?! Dall’altro lato
il letto per i bambini o un piccolo
ripostiglio. Una vera emozione, non
condividiamo alcuni aspetti della
vita dei Maasai, estremi, come le
modificazioni corporee, ma c’è un
enorme rispetto per coloro che ci
hanno permesso di conoscere e
condividere la loro intimità, quella
della propria casa.
M: Il nostro viaggio è agli sgoccioli.
Ci resta un giorno al lake Natron
dove ci godiamo un bagno sotto le
cascate e gli splendidi fenicotteri che
colorano l’orizzonte di rosa.
I: Sono felice... sono felice... sono
felice!!
Ho viaggiato... ho scoperto le mie
origini da adulta, ed ho scoperto
la terra che mi ha generata, ho
riconosciuto i miei tratti nelle fattezze
di volti sconosciuti. Ma L’Africa...
L’Africa vissuta nella polvere,
negli occhi profondi e vivi di una
popolazione che si nutre della vita
autentica, profumata, vorace e
vitale, l’Africa il continente nero a
cui tutti apparteniamo. Ne basta un
assaggio per capire lo spessore di
questa madre terra! 9 giorni nelle
strade dissestate e polverose della
Tanzania, percorrendo chilometro
dopo chilometro, ora dopo ora, ho
visto un gruppo di perfetti estranei
diventare una famiglia, dall’alba al
tramonto e all’oscurità della notte,
quel gruppo di 12 persone viveva
su un’unica onda, un’unica canzone,
Avventure nel mondo 1| 2014 - 105
TACCUINO DI VIAGGIO | Tanzania
Nakupenda Malaika!
Un viaggio vero è quando hai
camminato a piedi nudi per i sentieri
nascosti del tuo cuore, e ad ogni
passo tutto ti stupisce. Torni a casa e
hai un cuore gonfio, è un panorama a
perdita d’occhio ed è tutto racchiuso
in te, una cascata d’emozioni, la pace
la quiete, l’energia l’adrenalina, un
microcosmo fatto d’amore e di
valori. ASANTE SANA TANZANIA!
.....................................................................................................
TACCUINO DI VIAGGIO | Australia
Tre settimane nell’AUSTRALIA del NORD:
Queensland, Northern Territory e New South Wales
Gruppo Actis Perinetto
Testo e foto di Carlo De Filippis
P
remessa
E’ risaputo che, per far
colpo sulle ragazze,
noi uomini spesso millantiamo
di svolgere le professioni più
avventurose ed affascinanti. Orbene,
sull’aereo che da Dubai conduceva
il nostro gruppo a Brisbane per dare
inizio all’avventura di tre settimane
in Australia del Nord, ho avuto la
bella pensata di non spacciarmi
per un astronauta o per un navigato
calciatore della Premier League,
bensì per un cronista d’assalto non
ritenendo, per comprovate pregresse
esperienze, la mia reale professione
di ingegnere all’altezza di destare
il giusto interesse nel gentil sesso.
Il tutto però non considerando il
rovescio della medaglia: la notizia ha
infatti inebriato così tanto la fanciulla
che ha iniziato a sbandierare la
cosa a destra ed a manca e, una
volta giunta al capogruppo, trovarmi
investito del compito di scrivere il
presente articolo è stato un attimo,
in barba a qualsiasi successiva
ammissione della realtà dei fatti.
Ciò premesso, di seguito riporto il
diario del nostro giro per la terra dei
canguri, redatto non da un navigato
scrittore ma da un ingegnere
pallonaro sulla base delle note del
capogruppo Luciano Actis Perinetto
(per tutti solo “il Perinetto”), dei
ricordi ancora vivi nella mia testa e
delle oltre 2000 foto scattate.
02/03 agosto 2013: in volo
Il gruppo, composto da 15 persone
provenienti dalle più disparate
località italiane (Aosta, Milano,
Genova, Cremona, Padova, Roma,
Napoli, Livorno, etc. etc.), è partito
dagli aeroporti di Roma Fiumicino e
Milano Malpensa nella tarda serata di
venerdì 2 agosto, per congiungersi a
Dubai prima del successivo volo per
Brisbane. Chiunque abbia già fatto
un viaggio i cui iscritti erano all’inizio
illustri sconosciuti tra loro, ben
comprende le preventive aspettative
estetiche che si creano verso gli altri
partecipanti, suffragate, il più delle
volte, da sbirciatine ai vari profili
facebook. Fatto sta però che, da che
mondo è mondo, nell’arco di una vita,
a chiunque è capitato prima o poi di
106 - Avventure nel mondo 1 | 2014
risultare affascinante almeno in una
foto. Sono certo ad esempio che in
qualche cassetto la simpaticissima
Anna Mazzamauro conserverà uno
scatto in cui, controluce e con alle
spalle un flebile tramonto, assomigli
a Rita Hayworth mentre, l’irresistibile
Alvaro Vitali, custodirà gelosamente
sul comò un’immagine di gioventù
in cui, con una scoppola di traverso,
ricordi, se pur alla lontana, un
giovane e tenebroso Bruce Willis.
Insomma, è matematico che prima
o poi la luce, l’inquadratura, la
posa, l’intensità dello sguardo e
tanto altro convergeranno in un
memorabile scatto che, pur ritraendo
noi stessi, non ci rappresenta affatto.
Bene, è altrettanto matematico
che poi noi useremo tale foto per
il profilo facebook. Pertanto potete
immaginare la generale delusione
dei componenti del gruppo appena
incontratisi non essendo, nessuno di
noi partecipanti al tour “Australia del
Nord”, nemmeno lontani parenti di
Monica Bellucci o Tom Cruise. Messo
l’animo in pace circa la possibilità di
condividere le camere della vacanza
con sosia di attori di Hollywood, dopo
aver maledetto facebook, abbiamo
tutti iniziato a sperare almeno nel bel
tempo …….
Austr
04 agosto: Whale Watching ad
Hervey Bay
Giunti a Brisbane dopo quasi un
giorno di aereo, ci siamo diretti
verso Hervey Bay dove, dopo aver
posato i nostri bagagli in hotel,
siamo saliti a bordo della barca per
la prima emozione della vacanza: il
whale watching tour. Personalmente
avevo già avuto esperienze del
genere in Canada ed in Argentina
ma mai avevo avuto l’opportunità
di ammirare questi immensi cetacei
così da vicino, a non meno di un
metro di distanza. E’ incredibile
infatti come, ad un certo punto, due
megattere si siano appropinquate
allo scafo ed abbiano iniziato a
circoscriverlo ed ad immergervisi
sotto quasi stessero giocando con
un loro simile dando l’opportunità a
tutti di ottenere scatti memorabili.
Ad ogni loro passaggio l’intero
equipaggio salutava con le braccia
...............................................................................
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