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Pavimentazioni stradali - seconda parte
Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Gli strati costituenti le pavimentazioni flessibili STRATI SUPERFICIALI (usura + binder) BASE (3 alternative) 1 - misto granulare non legato 2 - conglomerati bituminosi per basi 3 - misto cementato (inerti grossi con poco cemento - le pav.di pav.di questo tipo sono semirigide) BOZ FONDAZIONE : stabilizzato con opportune granulometrie o con additivi (calce(calce- cemento) tale da garantire opportuna resistenza meccanica. SOTTOFONDO ZA MISCELE DI AGGREGATI ED EVENTUALE LEGANTE Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Il sottofondo È costituito dal materiale che si trova immediatamente al di sotto della fondazione della pavimentazione. Non va confuso con il piano di appoggio del rilevato. BOZ DEVE ESSERE CARATTERIZZATO DA: SCARSA DEFORMABILITÀ (150<Md<400 kg/cmq) STABILITÀ DELLE CARATTERISTICHE MECCANICHE NEL TEMPO SUPERFICIE REGOLARE ZA Per migliorare le qualità delle terre a disposizione si può intervenire con la stabilizzazione granulometrica o meccanica (con legante) Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Fondazione Ha Funzioni: Statiche: deve scaricare i carichi sul sottofondo (800<md<1000 kg/cmq fino a 4000-5000 nel caso di stabilizzati a cemento) Anticapillare Antigelo Antirisalita materiali argillosi Ha spessore tra 20 e 35 cm BOZ ZA Deve avere le seguenti caratteristiche: Discreta portanza (misurabile con prove CBR e di carico su piastra) Compattezza, ottenuta attraverso un buon assortimento granulometrico (si accettano curve vicine a quella ideale di Fuller comprese in un fuso granulometrico) Resistenza all’abrasione (gli strofinii fra granuli attigui potrebbero consumare gli stessi) misurabili attraverso la prova Los Angeles. Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Tipologie di fondazione MISTI GRANULARI BOZ – GRANULOMETRICAMENTE (si integra il materiale mancante) TERRE STABILIZZATE – A CALCE ZA – A CEMENTO – A BITUME – CHIMICAMENTE Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Fusi granulometrici Per misti granulari BOZ Per terre stabilizzate ZA Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Stabilizzazione a calce Viene utilizzata per carenza di altri materiali idonei e per esigenze ambientali (non è più facile aprire cave d’estrazione in maniera indiscriminata). Criticità: l’ eterogeneità dei materiali dà legami chimici differenti con la calce BOZ miscelazione in presenza di vento Uso di apposite macchine abbastanza costose limite liquido: percentuale d’acqua che segna il passaggio tra lo stato liquido e quello plastico (cucchiaio di Casagrande, 25 colpi) limite plastico: percentuale d’acqua che segna il passaggio tra lo stato plastico e quello semisolido (cordellina di 3mm) ZA Effetti 1. Riduzione del contenuto d’acqua (sviluppo di calore quando la calce idrata). 2. Riduzione di IP 3. Aumento della densità del secco 4. Flocculazione 5. Cementificazione (la prova Proctor dà risultati migliori) Le proprietà meccaniche della miscela dipendono da 1. Bontà della stesa, della miscelazione e della compattazione Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Strato di base HA FUNZIONI PREVALENTEMENTE STATICHE BOZ • 1100 < Md < 1200 kg/cmq (FINO A 6000 ÷9000 kg/cmq PER I MISTI CEMENTATI) • TRA I 10 E I 15 CM • vuoti < 10% TIPOLOGIE: MISTI NON LEGATI CONGLOMERATI BITUMINOSI / MISTI BITUMATI (conglomerato bituminosi a masse aperte) MISTI CEMENTATI SCORIE D’ D’ALTOFORNO ZA • bitume < 4% (funzione della natura e della granulometria della miscela) • acqua =5-7% in peso •Cemento = 3-5% in peso DIFETTI: costi elevati •Ritiro eccessivo e rapido •Rigidezza eccessiva (sforzi verticali concentrati sugli strati superiori) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari CONGLOMERATI BITUMINOSI PER STRATI DI BASE BOZ • vuoti < 10% • bitume < 4% (funzione della natura e della granulometria della miscela ZA Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari MISTI CEMENTATI per Strati di BASE BOZ 5-7% Acqua 3-5% Cemento (da determinare sperimentalmente) ZA Di più più NO perché perché : Costi elevati Ritiro eccessivo e troppo rapido Troppo rigido: eccessiva concentrazione dei sforzi verticali negli strati superiori Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Strati superficiali CONGLOMERATI BITUMINOSI STRATO DI USURA (tra i 3 e i 5 cm) BOZ BINDER (tra i 4 e i 7 cm) Proprietà: resistenza tangenziali alle azioni buona aderenza, antisdrucciolevolezza, compattezza conservazione della sagoma anche in condizioni climatiche avverse facilità di esecuzione buona durata con basse spese di manutenzione ZA Fra gli strati si interpone una mano d’attacco che garantisce adesione fra gli strati ed elimina scorrimenti mutui. È costituita da emulsioni, fluide a temperatura ambiente. Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 STRATO DI COLLEGAMENTO BOZ ZA Il binder si differenzia dal tappeto di usura perché ha aggregati con dim max più grande ed ha minore percentuale di bitume. vuoti < 8% bitume < 5% (funzione della natura e della granulometria della miscela) Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 USURA TRADIZIONALI BOZ ZA vuoti < 5% bitume < 6% (funzione della natura e della granulometria della miscela) Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Strato di usura TRADIZIONALI DRENANTI/FONOASSORBENTI BOZ Conglomerato a masse aperte, si elimina il fino TRATTAMENTI SUPERFICIALI TAPPETINI RUVIDI (SMA,…) Usati per fornire maggiore aderenza in particolari condizionio di esercizio. CONGLOMERATI A FREDDO realizzati con emulsioni. ALTRI (PAV. INERTI CHIARI, PAV. LEGGERE PER PONTI E VIADOTTI, PAV. SOTTILI E ULTRASOTTILI,…) ZA BITUMI MODIFICATI Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Strato di usura TRATTAMENTI SUPERFICIALI Si stende la graniglia e si rulla insieme al bitume; si utilizza tale trattamento quando si perdono le caratteristiche di aderenza. BOZ Costituiscono una TECNICA DI MANUTENZIONE Migliorano IMPERMEABILITA’ E RUGOSITA’ SUPERFICIALE ZA NON VANNO BENE PER RICOSTITUIRE IL PROFILO Graniglia (10÷ ÷12 kg/mq) Bitume (2÷ ÷3 kg/mq, spruzzato) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Metodo della curva granulometrica discontinua (SMA) Con questa metodologia si utilizzano miscele di aggregati che abbiano una parte fina, un salto granulometrico per diametri intermedi, e poi del materiale quasi monogranulare grosso. BOZ In questa maniera diventano fondamentali i contatti fra i granuli grossi che non devono “galleggiare” nel fino o nel bitume ma che devono avere gli spazi intergranulari tutti riempiti dalla matrice fina. Essi dovranno emergere un po’ per dare rugosità alla pavimentazione. ZA Perché usare questa metodologia? Per realizzare strati molto sottili, utili in molti tipi di ripristini (la dimensione dello strato può essere paragonata a quella della parte grossa degli aggregati) Qual è l’inconveniente maggiore? Usare aggregati molto resistenti all’abrasione in modo tale da garantire l’aderenza (il nostro calcare non va bene perché gli spigoli vivi si arrotondano con molta facilità) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Tappeti ruvidi di mastice e graniglia (splittmastix – sma) CARATTERISTICHE MECCANICHE SUPERIORE AI CONGLOMERATI TRADIZIONALI BOZ OFFRE UN’ELEVATA ADERENZA IN PRESENZA D’ACQUA IMPERMEABILIZZA LA STRUTTURA RIDUCE IL RUMORE ZA RISPETTO AL DRENANTE, PIU’ ECONOMICO (SPESSORI MINORI), DURA DI PIU’ E SI SPORCA DI MENO Pezzature grosse degli inerti Poca sabbia Molto filler Fibre Bitumi modificati Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Pavimentazioni drenanti Funzionano con un principio analogo a quello relativo al metodo della curva granulometrica discontinua, la differenza sta nella percentuale dei vuoti residua elevata (fino al 20 %). BOZ La percentuale dei vuoti per le pavimentazioni normali (4-5%) garantisce l’impermeabilità, nel caso delle pavimentazioni drenanti si vuole ottenere l’effetto contrario, ossia comunicazione di quasi tutti i vuoti dello strato superficiale. L’acqua quindi si incanala in questi vuoti per poi trovare uno strato impermeabile (che si interpone fra drenante e binder) su cui scorrervi verso il ciglio della strada (allo strato inferiore quindi deve essere data una pendenza opportuna). ZA È fondamentale quindi il PROGETTO DEL DEFLUIMENTO DELLE ACQUE A che servono le pavimentazioni drenanti? Scongiurare l’aquaplanning Riduzione del rumore di circa 3 dB rispetto alle pavimentazioni tradiz. Aumento della visibilità (si evitano gli schizzi al passaggio dei veicoli) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Pavimentazioni drenanti VANTAGGI: BOZ aquaplaning Splash & spray Aderenza Riflessione della luce Incremento delle velocità medie di percorrenza Minore Ormaiamento Comfort di guida Riduzione del rumore ZA Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Pavimentazioni drenanti La progettazione delle pavimentazioni drenanti deve essere attenta perché presenta maggiori problematiche rispetto a quella della pavimentazioni canoniche. BOZ PRINCIPALI PROBLEMI CONNESSI Curva granulometrica ben studiata per garantire contatti stabili fra grossi granuli scelta di un legante di ottima qualità che garantisca la stabilità del bitume per un intervallo di temperatura più elevato e che dia un’adesione superiore al normale (generalmente bitumi modificati con attivanti di adesione) ZA progettazione dello spessore superficiale in base al volume di smaltimento delle acque (se è troppo sottile con piogge elevate l’acqua affiorerebbe in superficie dopo aver occupato tutti i vuoti della pavimentazione) costi elevati intasamento dei vuoti dello strato superficiale (polvere, benzina, olio) da evitare attraverso: sostituzione periodica della pavimentazione macchine pulitrici ad aria compressa creazione di un doppio strato drenante (di cui solo il primo sarebbe soggetto all’intasamento e quindi agli interventi di ripristino) Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Confronto tra fusi granulometrici di pavimentazioni drenanti, SMA e tradizionali BOZ ZA Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Come valutare l’efficacia di una pavimentazione Controllare la granulometria estraendo un campione per ogni strato della pavimentazione e verificando che la curva ricada nel fuso specificato BOZ Controllare la % di bitume utilizzata Controllare la % dei vuoti dato che ci informa sulla bontà della compattazione, fondamentale per la durata e l’efficienza della pavimentazione ZA 4-5% accettbile per tappeti di usura 7-10% accettabile per binder - base percentuali maggiori accettabili solo per pavimentazioni drenanti Perché spesso le imprese non tendono a compattare meno del dovuto? Perché la pavimentazione viene pagata in base al suo spessore e quindi compattando meno utilizza meno materiale. Controllare la stabilità della pavimentazione nel senso di deformabilità. Per questo viene utilizzata la PROVA MARSHALL Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Prova Marshall Molto spesso sui testi si indica la prova Marshall come quella utilizzata per determinare la percentuale ottimale di bitume nel conglomerato. In realtà BOZ LA PROVA MARSHALL VIENE RICHIESTA PER LA STABILITÀ e può anche essere utilizzata per la % ottima di bitume. In pratica, un provino di conglomerato viene sottoposto a carico e si misura il punto di rottura e deformazione. ZA Il provino viene confezionato o durante la realizzazione della pavimentazione o ad opera ultimata, rompendo la pavimentazione. Naturalmente si preferisce prelevare il conglomerato in fase d’esecuzione e ricostruirlo in laboratorio con la stessa energia di costipazione (la densità è, di conseguenza, derivata) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Prova Marshall Si pone il provino tra due ganasce, di BOZ cui quella superiore è fissa e quella inferiore si fa muovere a velocità costante. • provini cilindrici: ZA diametro 10,16 cm; altezza 6,35 cm • preparati a 125°C • costipati con 50 o 75 colpi di pestello • condizionati in acqua per 30 min a 60°C (per rappresentare le condizioni critiche della pavimentazione) • schiacciati a 2”/min Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Prova Marshall BOZ • Stabilità Marshall: massimo carico registrato (Kg) • Scorrimento Marshall: scorrimento verticale (deformazione) in corrispondenza del carico massimo (mm) • Rigidezza Marshall: stabilità/scorrimento (Kg/mm) ZA TAPPETI D’USURA TRAD. TIPICI VALORI DI STABILITÀ MARSHALL 1000÷ ÷ 1200 kg TAPPETI DRENANTI 600 ÷ 800 kg BINDER 800 ÷ 1000 kg Una pavimentazione drenante dà valori di rigidezza Marshall minori, la prova non è significativa per pavimentazioni drenanti. Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Prova Marshall Si può utilizzare la prova Marshall per studiare come la % del bitume e la granulometria varino mutuamente. BOZ Si può ad esempio trovare la granulometria che garantisce la massima portanza, fissata questa granulometria, si trava la percentuale di bitume che garantisce la massima stabilità. In questo senso si utilizza la prova Marshall per trovare la % ottima di bitume. Tuttavia questo criterio di progettazione dovrebbe essere sostituito perché contiene dei difetti: ZA • non corrispondenza fra laboratorio e cantiere (i pistoni che in laboratorio compattano il provino attraverso degli urti non possono rappresentare la compattazione con rulli che si pratica nella realtà; • l’effetto impastante dato dalla viscosità del bitume e dal movimento del rullo non viene considerato) • per i conglomerati drenanti la prova Marshall sembra dare risultati insoddisfacenti Per trovare la percentuale ottima di bitume la prova Marshall viene usata come segue Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Criteri per l’individuazione della %OTT di bitume BOZ ZA stabilità massima (criterio Marshall) in figura circa il 5,6% (ma varia a seconda del tipo di conglomerato). Perchè la curva a campana? La stabilità è bassa per % basse di bitume perché non si riescono a legare tutti i granuli e a dare quindi una buona consistenza al conglomerato, dopo un certo valore se aumento ancora la %bitume i granuli tendono ad allontanarsi e la stabilità diminuisce. deformazione massima accettabile: con l’aumentare della % di bitume aumentano gli scorrimenti (aumenta la parte plastica del conglomerato quindi le deformazioni). Supposto uno scorrimento massimo accettabile di 5 mm, dalla figura si ottiene una percentuale massima di bitume utilizzabile pari a circa 6,9%. Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Criteri per l’individuazione della %OTT di bitume BOZ ZA %bitume min %bitume max rigidezza massima: massimizzare il rapporto stabilità/scorrimento. La percentuale ottima è quella tale da fornire la massima rigidezza (stabilità alta, deformazione bassa). Dai capitolati, dati i valori minimi di stabilità, si traccia una retta ed in corrispondenza si leggono i due valori minimo e massimo della % bitume che individuano l’intervallo delle percentuali ammissibili di bitume. Se utilizzassi la % minima di bitume l’impresa risparmierebbe, gli scorrimenti corrispondenti sono più bassi di quelli che avrei con la % massima e la pavimentazione è dunque meno deformabile a parità di stabilità. Bisogna fare attenzione però a coprire tutti i grani del conglomerato con il bitume, si aumenta di poco la percentuale. densità minima accettabile Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Il mix design: cos’è I conglomerati bituminosi sono costituiti da aggregati lapidei e legante bituminoso; se si sbaglia la percentuale di bitume nel conglomerato, si possono avere problemi BOZ Tecnici • Poco bitume genera la tendenza allo sgranamento • Troppo bitume rende la pavimentazione molto deformabile a temperature elevate e scivolosa a temperature basse Economici ZA • Il bitume è un materiale costoso Il mix design è il processo attraverso il quale si determina il tipo di aggregato e di bitume da usare e la combinazione ottima dei due tipi di materiale Esistono diversi metodi di mix design Marshall Superpave Cantabro (per i drenanti) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Il mix design: strumenti ed obiettivi BOZ Il progettista della miscela può operare (testare, scegliere ed eventualmente correggere) su Aggregato: tipo, curva granulometrica (tendente alla curva di massima densità densità o di Fuller) , durezza, resistenza all’ all’usura, forma, pulizia Bitume: tipo, purezza, reologia Rapporto bitume/aggregato: generalmente espresso in termine di percentuale in peso del bitume rispetto al peso totale del conglomerato ZA Il mix design deve realizzare un materiale Resistente alle deformazioni (ormaiamento ed estrusione) Resistente a fatica Resistente alle rotture a bassa temperatura Durevole Resistente all’ all’umidità umidità Che sviluppi aderenza Lavorabile Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Il mix design: le fasi Qualunque sia il metodo adottato, il mix design si compone sempre sempre di tre fasi BOZ Scelta dell’ dell’aggregato: in Italia, per l'accettazione dei pietrischi, dei pietrischetti, delle graniglie, delle sabbie e degli additivi per per costruzioni stradali si fa riferimento principalmente alla norma C.N.R. fasc. fasc. 4/1953; la granulometria è generalmente specificata nei capitolati speciali Scelta del legante bituminoso: in Italia si fa riferimento alle Norme CNR • • • • ZA 24/1971 per l'accettazione dei bitumi per usi stradali Fasc. 3/1958 per l'accettazione delle emulsioni Fasc. 7/1957 per l'accettazione dei bitumi liquidi Varie sulle modalità modalità di prova Determinazione del contenuto ottimo di bitume: i metodi di mix design design si differenziano per la maniera in cui si determina il contenuto ottimo ottimo di legante; ad ogni modo il procedimento comprende • • • • La realizzazione di provini con diverso contenuto di bitume La compattazione in laboratorio, tentando di simulare le condizioni condizioni reali Il test di laboratorio che determina le caratteristiche del campione campione La scelta della miscela che meglio realizza gli obiettivi del mix mix design Politecnico di Bari Mix design Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Il conglomerato bituminoso non deve presentare molti vuoti dopo il costipamento per evitare movimenti relativi che pregiudicherebbero la stabilità BOZ Invece un’occlusione completa dei vuoti ridurrebbe flessibilità ed elasticità Per gli strati superficiali, per garantire l’impermeabilità occorre una quantità di legante superiore a quella strettamente necessaria per rivestire i granuli. però aumentando lo spessore delle pellicole di legante si riduce la resistenza meccanica METODO MARSHALL CANTABRO ZA (TRADIZIONALE) no...... (DRENANTI) METODI VOLUMETRICI (PRESSA GIRATORIA – SUPERPAVE) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Mix Design-Prova Cantabro È una prova relativamente recente ed è efficace per le pavimentazioni drenanti. BOZ Si prendono 4 campioni Marshall e si mettono nel tamburo utilizzato per la prova Los Angeles. Si fanno compiere 300 giri a 25°C e dopo si pesa la parte non frantumata. Confrontando i pesi iniziali e finali si ottiene l’indice: Pi-Pf I.C. = Pi INDICE CANTABRO Se il conglomerato ha una buona coesione si sgretola meno, più basso è l’indice e migliore è il conglomerato. Questa prova potrebbe essere anche più efficace della Marshall perché rappresenta l’azione dei carichi nel tempo. ZA Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Mix Design-Prova Cantabro BOZ La percentuale di bitume si determina considerando che al crescere del contenuto di legante Aumenta la coesione e dunque diminuisce l’indice Cantabro … … ma diminuisce la percentuale dei vuoti e quindi la permeabilità, che, invece, è fondamentale in un drenante ZA Indice Cantabro massimo % di vuoti minima Intervallo delle percentuali di bitume buone sia per la coesione che per la permeabilità Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Mix Design-Superpave Negli scorsi anni gli USA hanno stimato i dollari spesi per riparare pavimentazioni progettate male. BOZ Si è subito rivelato necessario e conveniente un progetto di ricerca che portasse a criteri di progettazione che dessero più durabilità e certezza (finanziamenti di 1.000.000 $ per la SHRP). Ancora oggi non si è arrivati a conclusioni finali ed alcune metodologie sono positive teoricamente ma difficili da mettere in pratica. ZA Queste innovative metodologie di progettazione rientrano nel SUPERPAVE MIX DESIGN METHOD che si articola in tre steps fondamentali: selezione degli aggregati (granulometricamente, per proprietà fisiche quali contenuto d’argille e spigolosità, e per criteri di assortimento) selezione del bitume in base al range di temperatura cui sarà sottoposta la pavimentazione (Performance Grading System) % ottima di bitume attraverso la prova della pressa giratoria Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Mix Design-Superpave-Pressa giratoria In questa prova il conglomerato viene sottoposto all’azione dei carichi con una certa inclinazione, mentre il tamburo che lo contiene ruota di un numero di giri che varia a seconda dell’utilizzo della pavimentazione (% mezzi pesanti). In questa maniera si simula l’effetto impastante sia dei rulli che compattano la pavimentazione sia dei carichi che agiranno su di essa. BOZ 30 rpm 600 kPa 1.25 deg Cars-75 Gyrations ZA Lt trucks-100 Gyrations Semis-125 Gyrations Il secondo concetto su cui si basa questa prova è che con il tempo la pavimentazione, anche se compattata bene, tende ad aumentare la sua densità e questo implica maggior resistenza, maggiore impermeabilità e minori vuoti. Tuttavia di conseguenza il bitume occupa una % di volume maggiore che aumenta la capacità di deformabilità (formazione di ormaie) Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Mix Design-Superpave-Pressa giratoria Quindi la cosa più importante è stata stabilire la % ottimale dei vuoti. Si è notato che la % ottimale dei vuoti per le pavimentazioni non drenanti corrisponde al 4%. La percentuale di bitume ottimale varia invece a seconda dei carichi applicati BOZ (strada con elevato deflusso di mezzi pesanti Small Trucks Cars 4% 4% Bitumen 10% 9% Rocks 86% 87% Air % minore) Big Trucks ZA 4% 8% 88% N.B.: % in volume Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Mix Design-Superpave-Pressa giratoria How Much Asphalt to get 4% Air Voids ?????? BOZ As Traffic Increases Air Voids, % 10 8 6 4 Lo w Tr M af ed fic Tr -7 5 af Hi f i c Tr af -100 fic -1 25 2 0 5.3 5.0 4.5 5.0 Il problema che risolve è stabilire la miscela ottimale che si deve adoperare per ottenere il 4% dei vuoti dopo la prova della pressa giratoria. ZA 5.7 5.5 Asphalt, % Decreases Il Superpave presuppone che i macroproblemi (quali bontà dei materiali, messa in opera corretta e progetto tecnicamente corretto) siano già risolti. 6.0 6.5 Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Progettazione di una pavimentazione Il conglomerato è costituito da aggregati (assortiti in modo tale che la loro curva granulometrica si avvicini a quella ideale di Fuller) e da legante: il bitume. BOZ Se si sbaglia la percentuale di bitume nel conglomerato si hanno dei problemi: poco bitume pavimentazione che tende a sgranarsi di tipo tecnico troppo bitume ZA pavimentazione deformabile a T elevate scivolosa a T basse di tipo economico il bitume è abbastanza costoso Gli accorgimenti da tener presente per una progettazione efficace sono: costituzione dei materiali spessori modalità di esecuzione (dei vari strati) errori strutturali (di dimensionamento) situazioni al contorno Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari Dimensionamento delle pavimentazioni Due concetti fondamentali: BOZ Vita utile spese di costruzione vs spese di manutenzione Portanza ZA Maggiore portanza = Maggiore vita utile Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Dimensionamento delle pavimentazioni Si deve tener conto che rispetto ad una struttura canonica, il progetto di una pavimentazione stradale, dovendo essere a più strati, contiene notevoli fattori di variabilità. BOZ L’esperienza fornita dall’ultimo secolo e gli errori commessi nel tempo sono stati fondamentali per raggiungere, ad oggi, dei buoni risultati. Ultimamente si cerca di applicare la teoria degli elementi finiti ad una pavimentazione (cosa non facile) come in passato si sono applicate con difficoltà varie teorie (es. per determinare le distribuzioni dei carichi o gli effetti delle variazioni termiche...), tuttavia rappresentare con una teoria la realtà altamente complessa delle condizioni al contorno e della costituzione di una pavimentazione ha quasi sempre spostato lo studio verso sperimentazioni empiriche. ZA Sicuramente il progetto di una pavimentazione è funzione della sua funzionalità. Le variabili che danno aleatorietà alla struttura “strada” e al suo comportamento sono notevoli, ricordiamo l’eterogeneità dei materiali utilizzati, le variazioni termiche, la funzionalità della strada e la sua evoluzione nel tempo e i carichi di traffico. Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Dimensionamento delle pavimentazioni Le variabili da non trascurare per la realizzazione di un progetto efficace sono: BOZ IL TRAFFICO (quanti veicoli? Che tipo di veicoli? Come sono distribuiti sulle corsie?) spesso si dispone solo del traffico giornaliero medio totale, ma questo rappresenta un’informazione insufficiente. Si dovrebbe invece conoscere lo spettro di traffico che indica la distribuzione del traffico e degli assi I MATERIALI le prove studiate costituiscono l’input della progettazione (nonché la verifica) CONDIZIONI TERMO-CLIMATICHE l’ossidazione la temperatura e le precipitazioni sono tre parametri che combinandosi determinano il progetto e il dimensionamento ZA Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari I fattori progettuali: carichi (1) La pavimentazione deve essere progettata in modo da resistere al passaggio dei carichi per l’l’intera vita utile La caratterizzazione dei carichi richiede la conoscenza di BOZ Valore ed estensione del carico: ovviamente, bisogna conoscere quanto quanto vale e su quale superficie è applicata la pressione contatto tra pneumatico e superficie stradale Configurazione degli assi e degli pneumatici: il numero dei punti punti di contatto e della loro mutua distanza (assi tandem o tridem; ruote gemellate) gemellate) è un parametro fondamentale perché perché, a mano a mano che i carichi si avvicinano, le aree di influenza tendono a sovrapporsi e non bisogna considerare considerare più più i singoli carichi separati, ma il loro effetto congiunto Ripetizione dei carichi: ogni carico causa una certa aliquota di deformazione plastica, che, pertanto, progredisce al ripetersi dei cicli di carico. carico. Si assume che la pavimentazione non sia più più utilizzabile quando il valore delle deformazioni cumulate raggiunge una certa soglia Distribuzione dei carichi: generalmente, la distribuzione dei carichi carichi tra le corsie non è omogenea e, pertanto, le pavimentazioni di zone diverse della strada sono soggetta a sollecitazioni differenti; tipicamente, ilil traffico pesante percorre le corsie più più esterne che sono quelle più più sollecitate Velocità Velocità dei veicoli: velocità velocità basse e condizioni di sosta fanno sì sì che il carico sia applicato per periodi maggiori e si abbiano dunque danni maggiori; maggiori; inoltre, il comportamento del bitume e quindi della pavimentazione pavimentazione dipende dalla frequenza dei carichi, a sua volta legata alla velocità velocità ZA Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari I fattori progettuali: carichi (2.1) La quantificazione dei carichi che una pavimentazione dovrà dovrà smaltire nel corso della sua vita utile può seguire diverse metodologie BOZ ESAL (Equivalent Single Axle Load): si convertono i carichi di diversa diversa intensità intensità e con diverse ripetizioni in un numero equivalente di asse standard usando usando come criterio di equivalenza il danno prodotto alla pavimentazione. Il carico standard standard comunemente usato è il carico di 18.000 lb = 8,2 tonnellate su asse singolo; il fattore fattore di equivalenza di carico è il numero di assi singoli con carico di 18.000 lb che produrrebbero produrrebbero lo stesso danno prodotto dal carico in esame • Come regola pratica, l’l’equivalenza di un certo carico (o, analogamente, il danno prodotto alla pavimentazione) è proporzionale alla quarta potenza del rapporto col carico standard: un asse singolo di 36.000 lb è circa 16 volte più più dannoso dell’ dell’asse da 18.000 lb. Ovviamente quando il carico è ripartito su assi vicini, la dannosità dannosità si riduce notevolmente Carico Numero di ESAL Asse singolo da 18.000 lb 1,000 Asse singolo da 2.000 lb 0,0003 Asse singolo da 30.000 lb 7,9 Asse Tandem da 18.000 lb 0,109 Asse tandem da 40.000 lb 2,06 ZA Politecnico di Bari BOZ Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 ZA Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 I fattori progettuali: carichi (2.2) Altri metodi di quantificazione BOZ Indice di Traffico: legato al metodo californiano per il calcolo delle pavimentazioni, è, in pratica, un indice funzione del numero di ESAL Spettro di traffico: si fa riferimento esplicitamente a numero di di assi, configurazione e pesi; è una metodologia che consente una progettazione più più accurata, ma anche più più complessa ZA Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 I fattori progettuali: parametri ambientali Alcuni parametri ambientali hanno un’influenza decisiva sulle prestazioni dei materiali stradali, e quindi sul comportamento della pavimentazione (e del sottofondo) BOZ Temperatura • Effetti sulla reologia degli strati bituminosi: a basse temperature temperature (di inverno o in climi rigidi) i conglomerati bituminosi diventano rigidi rigidi e si riducono le deformazioni nella pavimentazione; tuttavia, le pavimentazioni rigide hanno minore resistenza a fatica • Espansioni e contrazioni: i cicli di escursione termica causano continue variazioni di volume, che possono anche non essere sopportate dai dai materiali e dare luogo a fenomeni di rottura • Esposizione al sole: causa l’l’invecchiamento precoce del materiale • Penetrazione del gelo: rende più più resistente la sottofondazione in inverno, ma causa prestazioni molto più più scadenti in primavera, quando il ghiaccio si scioglie Umidità Umidità • Precipitazioni • Falde sotterranee ZA Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 Politecnico di Bari La progettazione strutturale: i cataloghi Il metodo più più semplice per la progettazione strutturale delle pavimentazioni flessibile è l’uso dei cataloghi, che sono raccolte di soluzioni progettuali raccomandate per particolari combinazioni di carichi, condizioni ambientali, sottofondi e regimi di esercizio Le soluzioni raccolte nei cataloghi possono essere determinate tramite metodi differenti, da quelli empiricoempiricomeccanici a quelli basati sull’ sull’esperienza storica BOZ Quando si utilizzano i cataloghi è importante conoscere le assunzioni di base, perché perché, a volte, i cataloghi possono essere stati sviluppati per condizioni molto specifiche Le soluzioni reperite sui cataloghi sono generiche, perciò in alcuni casi possono essere non efficienti; tuttavia spesso il livello di progettazione richiesto non giustifica il ricorso a tecniche più più sofisticate ZA Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 La progettazione strutturale: l’approccio empirico La progettazione strutturale può seguire un approccio empirico, ossia può basarsi sulle relazioni tra parametri di progetto (carichi, materiali, spessori, …) e ammaloramenti della pavimentazioni determinate per mezzo di osservazioni sul campo e/o di apposite sperimentazioni BOZ Quando si utilizzano i metodi empirici bisogna porre molta attenzione attenzione se i parametri del caso in esame sono fuori dai range studiati nelle nelle sperimentazioni Tra i metodi più diffusi ZA Il metodo AASHTO, che lega la struttura della pavimentazione ai carichi applicati, alla vita utile e alla qualità qualità del sottofondo (misurata in termini di modulo resiliente) • Il metodo AASHTO è fondato su di una complessa campagna di rilevamenti sperimentali eseguiti tra il 1956 ed il 1961 su strade strade appositamente realizzate ad Ottawa, IL. I test eseguiti miravano a determinare il comportamento di pavimentazioni caratteristiche note note al passare di carichi di data intensità intensità e frequenza. La sperimentazione costò 27 milioni di $ dell’ dell’epoca Il metodo California, che fa riferimento all’ all’indice di traffico ed al valore di R del sottofondo, ossia del rapporto tra carichi orizzontali orizzontali e verticali a rottura Politecnico di Bari Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A. 2008-2009 La progettazione strutturale: l’l’approccio empiricoempirico-meccanico BOZ I metodi più più avanzati di progettazione strutturale sono quelli empiricoempirico-meccanici, che tentano di spiegare i fenomeni identificandone le cause fisiche fisiche e cercano di definire le equazioni matematiche che legano tensioni e deformazioni deformazioni all’ all’interno di una pavimentazioni ai carichi ed alle caratteristiche dei materiali materiali I metodi empiricoempirico-meccanici presentano alcuni vantaggi rispetto a quelli puramente empirici ZA Possono essere usate per la costruzione ex novo e per gli interventi interventi di riabilitazione Sono in grado di trattare carichi variabili Caratterizzano meglio i materiali e fanno riferimento alle propriet à che realmente ne proprietà influenzano il comportamento Forniscono previsioni di performance più più affidabili Assegnano un ruolo al processo di realizzazione Tengono conto degli effetti ambientali e dell’ dell’invecchiamento Prevedono l’l’utilizzo di prove in sito Si tratta di tecniche molto specialistiche, il cui impiego richiede richiede il ricorso ad esperti