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Mutui, è boom per il tasso fisso
7 Giovedì 26 Novembre 2015 DENARO & POLITICA BARRESE (INTESA SANPAOLO): LA TENDENZA È CHIARA, SOLO IL 20% PUNTA SUL VARIABILE Mutui, è boom per il tasso fisso L’Euribor non resterà sotto zero per sempre e per questo i clienti preferiscono prodotti dal prezzo certo, dice il responsabile sales&marketing della banca. E i giovani hanno accesso ai finanziamenti di Carla Signorile A gli italiani piace fisso. Sul mercato dei mutui la tendenza è chiarissima: «Negli ultimi nove mesi su 100 mutui erogati da Banca Intesa Sanpaolo, 80 sono a tasso fisso e 20 a tasso variabile», ha spiegato alla trasmissione I vostri soldi di Class Cnbc, Stefano Barrese, responsabile area sales&marketing di Intesa Sanpaolo. «In precedenza la suddivisione era 70% a tasso variabile e 30% a tasso fisso». Che cosa ha fatto cambiare idea agli italiani? Diversi fattori, a cominciare dal fatto che i tassi Euribor sotto zero non dureranno in eterno. «Prima o poi il riassorbimento avverrà, quindi a fronte di condizioni trasparenti e chiare sui mutui a tasso fisso, non avrei dubbi su cosa scegliere. Poi chi vuole puntare sul tasso variabile lo può fare, noi siamo gli unici, tra le banche principali, che non mettono il floor all’andamento dell’Euribor proprio per consentire al cliente di approfittare in pieno dalla discesa dei tassi», ha specificato Barrese. E poi i giovani tornano a ottenere i mutui. Nei nove mesi 2015 Intesa Sanpaolo ha erogato oltre 6 miliardi e mezzo di euro di mutui, raddoppiando il montante erogazione e la quota di mercato. Di questa cifra, il 30% è stato sottoscritto dai giovani, senza distinzione tra chi si presenta con il nuovo contratto di lavoro a tutele crescenti e chi ha il vecchio contratto. «Arriviamo Valorizzazioni Culturali lancia club per ristrutturare palazzi storici di Stefania Peveraro n club fatto di clienti-investitori internaU zionali per ristrutturare e rivitalizzare gli immobili storici, pubblici e privati, che parte con un piccolo nucleo di fondatori, ma che tra gennaio e aprile sarà in roadshow per ampliare la platea dei partecipanti, per poi eventualmente andare in borsa un anno dopo, con una struttura tipo Spac o Siiq, il cui obiettivo è quello di metterli a reddito. È il progetto, anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso aprile, e che ieri è stato presentato alla stampa da Valorizzazioni Culturali, società fondata da Filippo Perissinotto e specializzata nella gestione culturale di immobili storici, affiancata dall’advisor Sinloc spa, la società partecipata da 10 fondazioni bancarie e dalla Cdp, che, oltre ad agire da advisor e management company nel settore immobiliare, investe anche in iniziative immobiliari e infrastrutturali pubblico-private. a coprire anche il 100% del valore della casa sotto forma di mutuo», ha aggiunto Barrese. «Le condizioni migliori sono legate al loan to value (la percentuale di copertura del valore della casa, ndr) al 50%, ma le nostre offerte sono le più convenienti sia sul tasso variabile sia sul tasso fisso su tutti i profili di loan to value». Il consiglio che viene diffuso alla clientela è, pertanto, puntare sul tasso fisso in quanto si riesce a fissare il costo per i prossimi 2030 anni. «Bisogna fare attenzione alle offerte a tasso fisso che celano, in realtà, un tasso variabile o tasso misto. Per questo puntiamo «L’idea è aggregare un numero importante di investitori che ci affianchino in modo continuativo nel recupero e nella messa a reddito di immobili storici», ha spiegato Perissinotto, sottolineando che «la ricerca sarà inizialmente tra soggetti che sono già nostri clienti e quindi proprietari di immobili storici che devono essere recuperati e che a questo fine ci vengono dati in gestione per l’organizzazione di eventi, dopo un’adeguata ristrutturazione». In genere, a fronte della gestione in esclusiva dell’organizzazione di eventi per il proprietario dell’immobile, Valorizzazioni Culturali riceve una fee compresa tra il 15 e il 30% del fatturato da gestione. Tecnicamente la nuova società, che è in via di costituzione e sarà battezzata Cultural Real Estate (CultuRe), sarà capitalizzata con l’apporto delle tre società guidate da Perissinotto: Valorizzazioni Culturali srl (organizzazione di mostre e eventi), Venice Locations&services srl (valorizzazione Stefano Barrese di immobili, organizzazione di convegni e fiere) e Centro Studi San Marco srl (formazione e aggiornamento professionale), che insieme chiuderanno il 2015 con un fatturato di circa 2 milioni e con un ebitda del 12%. La newco sarà poi dotata di circa 200 mila euro cash versati da alcuni soci privati, tra i quali Bruno Cerasuolo (consigliere di Primus Partners) e Nicolas e Sabastian Barale, rappresentanti dell’omonima famiglia di imprenditori argentini proprietaria di Palazzo Radesky a Milano in via Cusani che è in gestione a Valorizzazioni Culturali. Tra gli altri edifici in gestione si segnalano Palazzo Flangini e Palazzo Pisani (sede del Conservatorio) a Venezia e a Firenze il Palazzo della Società Dantesca. Il 20 gennaio partirà poi la raccolta di ulteriori capitali con target massimo di 5 milioni, con un roadshow che inizierà da Londra con tappe anche a Parigi e New Delhi e chiusura a Milano in aprile. (riproduzione riservata) molto sulla chiarezza nei nostri annunci», ha rilevato il responsabile sales&marketing di Intesa Sanpaolo. Nel corso degli ultimi anni le compravendite si sono dimezzate visto che, complice un contesto di tassi alti, il mercato si era letteralmente prosciugato. Il ritorno della fiducia da parte dei privati in un contesto di tassi estremamente favorevole, infatti, porta l’investimento immobiliare al centro delle scelte degli italiani, anche in seguito all’eliminazione della Tasi da parte del governo Renzi. «Effettivamente libera la casa da un onere che era diventato certo nel corso degli anni e progressivamente sempre maggiore», ha sottolineato Barrese. Diverso il discorso sui prezzi. «Sui nuovi immobili il valore ha tenuto», ha concluso Barrese, «sull’usato c’è stata una riduzione media del 15%. Tuttavia la location fa premio e nelle zone centrali e semi centrali anche il non nuovo ha retto. Comunque si registra una leggera ripresa dei prezzi». (riproduzione riservata) Nomisma stima una crescita dei prezzi solo a partire dal 2017, a meno di sorprese dal fronte dei crediti bancari deteriorati In Italia il mattone riparte, ma c’è il rebus-sofferenze di Teresa Campo L enta risalita per il mattone italiano, che sembra essersi finalmente lasciato alle spalle la pesante crisi degli ultimi sette anni. Ma per una vera ripresa del settore bisognerà aspettare il 2017, quando i prezzi delle case torneranno a crescere in modo più consistente (+1,6% stimato) e le compravendite si dovrebbe riportare almeno sopra quota 500 mila, traguardo comunque ancora molto lontano della vette oltre quota 800 mila toccate nel 2007. È la fotografia scattata dall’Osservatorio sul mercato immobiliare curato da Nomisma, presentato ieri assieme a Intesa Sanpaolo Private Banking. Prima della ripresa del 2017 bisognerà comunque fare i conti con due annate ancora relativamente deboli, anche se in deciso miglioramento: secondo Nomisma il 2015 si dovrebbe chiudere con prezzi delle case ancora in calo del 2,8%, mentre le compravendite dovrebbero attestarsi a quota 442.546, in rialzo del 6% rispetto al 2014. Stop alla discesa della quotazio- Nello specifico, nei primi sei mesi del sioni indicano altri 21 miliardi di finanni invece nel 2016 (+0,1%), confortate 2015 l’erogato, al lordo delle iniziative di ziamenti, che porterebbero l’erogato da transazioni in aumento dell’8,1% a portabilità, è stato di 17,3 miliardi, +53% complessivo del 2015 a 38,2 miliardi 478.590 unità. Insomma, è vero che per rispetto al primo semestre 2014 e +34% (+58%). Dopo due anni di crescita revedere risalire i prezzi occorrerà aspet- rispetto al primo semestre di quest’anno. cord, per il 2016 si prevede invece un tare ancora, ma nel frattempo il mercato Per la seconda parte dell’anno le previ- fisiologico rallentamento. Per Nomisma recupererà un po’ di vivale erogazioni potrebbero cità. A favorire il processo PREZZI E COMPRAVENDITE DELLE CASE IN ITALIA attestarsi oltre i 10 miliardi ha senz’altro contribuito Previsioni variazioni annue dei prezzi medi a valori correnti (13 grandi città) per trimestre per giungere, l’aumento del numero dei nel 2017-2018, a valori non Abitazioni Uffici Negozi mutui, anche se i numeri lontani da quelli del triennio -2,8% -3,4% -2,6% ❖ 2015* vanno depurati dalla forte 2009-2011. Il condizionale componente di surroghe e è però d’obbligo, in quan0,1% -0,9% -0,4% ❖ 2016 sostituzioni, il cui peso sul to «per i mutui come per il 1,6% 0,5% 0,8% ❖ 2017 totale è salito dal 7,5% del mercato della casa», avverte 2014 al 26% di quest’anno. Luca Dondi, direttore gene2,5% 1,5% 1,5% ❖ 2018 L’incremento dell’erogato rale di Nomisma, «le incoPrevisioni annuali delle compravendite di abitazioni gnite e i rischi sono molti, è stato comunque imporNumero compravendite Variazione annuale in particolare legati al peso tante, visto che la quota di case acquistate senza ricordei crediti deteriorati, una 442.546 6,0% ❖ 2015* spada di Damocle da oltre so al credito è scesa sotto 478.590 8,1% ❖ 2016 305 miliardi di euro che inil 45%. Il ritrovato canale 2017 507.919 6,1% ❖ combe sul mercato immobicreditizio è quindi, seconliare, rischiando di minarne do Nomisma, «il princi522.954 3,0% ❖ 2018 la ripresa». (riproduzione pale driver alla base delle * Consuntivo Fonte: Nomisma riservata) aspettative di rilancio». GRAFICA MF-MILANO FINANZA