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per chi non ha fretta di invecchiare
COMUNE DI BARZAGO Assessorato alla Persona 7 Maggio 2012 RESISTENZA, FORZA, MOBILITA’ ARTICOLARE PER CHI NON HA FRETTA DI INVECCHIARE L’ATTIVITA’ FISICA NELLA MEZZA E TERZA ETA’ Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’ ? Sia gli esseri umani sia gli animali tendono a diminuire la propria attività fisica per cui Quando si studiano le modificazioni delle funzioni e della prestazione fisica nel corso della vita, non è facile distinguere se il calo delle prestazioni sia prodotto dall’invecchiamento o dalla riduzione dell’attività fisica Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA? La statura tendenzialmente diminuisce per la compressione dei dischi intervertebrali e per abitudini posturali scorrette aumenta il peso corporeo (tra i 22 e 45 anni) per una diminuzione di attività fisica e alimentazione scorretta tra i 45 e 60 anni il peso rimane stabile oltre i 65 il peso inizia a calare per la perdita di calcio osseo e per la perdita di appetito che non garantisce più un apporto calorico sufficiente a mantenere il peso corporeo diminuisce la massa magra muscolare (sarcopenia) per una diminuzione dei tassi di sintesi proteica nei muscoli e dell’attività fisica. Questo fenomeno è trascurabile fino ai 45 anni L’attività fisica aiuta a mantenere una buona propriocezione e quindi una buona postura, un ottimo controllo del peso stabilizzando il senso di fame rendendolo più correlato alla necessità dell’organismo e rallenta la perdita di calcio delle ossa Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’? Perdita di massa ossea (osteopenia). A partire dai 30/35 anni nella donna e 45/50 negli uomini, si osservano cali significativi di minerali ossei. Osteoblasti = sintetizzano il tessuto osseo osteoclasti = assorbono il tessuto osseo nel bambino si osserva un’attività osteoblastica maggiore della osteoclastica e l’osso cresce, mentre nell’anziano è maggiore l’attività osteoclastica con un conseguente impoverimento dell’osso La diminuzione di attività fisica è uno stimolo osteoclastico. L’attività favorisce la sintesi dell’osso sollecitandolo meccanicamente Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’? Con il tempo il livello di forza cala al punto che diventano problematiche delle semplicissime attività. Dopo i 50 anni si perdono circa il 10% delle fibre muscolari ogni 10 anni. La causa principale è la morte dei motoneuroni nella colonna vertebrale con conseguente atrofizzazione delle fibre che vengono assorbite dall’organismo alcuni motoneuroni sopravvissuti possono generare veri e propri “germogli” che possono andare ad innervare fibre di motoneuroni morti il calo della forza è dovuto anche ad una riduzione della capacità di raggiungere l’attivazione completa delle unità motorie L’invecchiamento non compromette la capacità di aumentare la forza e il volume del muscolo in seguito ad esercitazioni specifiche Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’ ? L’invecchiamento influisce sulla capacità di rilevare uno stimolo e di trasformare l’informazione in una risposta. Di conseguenza i movimenti semplici e complessi vengono eseguiti più lentamente questo fenomeno si osserva meno in soggetti fisicamente attivi Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’ A LIVELLO DI FUNZIONE CARDIOVASCOLARE, si osserva una diminuzione della massima frequenza cardiaca (fc max). La fc max in un bambino supera i 200, in un sessantenne è circa 160. Si perde 1 battito all’anno fc max = 220 - età. Più attendibile l’equazione di Tanaka fc max = 208 - (0,7 x età). La riduzione della fc max con l’età è simile sia per soggetti allenati che sedentari. Diminuzione massimo volume di gettata sistolica (gu max) che è la quantità di sangue immessa nell’aorta ad ogni sistole. Maggiori resistenze periferiche per arterie e arteriole meno elastiche con conseguente aumento della pressione sanguigna. Diminuzione massima portata cardiaca (q max) che è la quantità totale di sangue pompato in un minuto (gu max x fc) E’ il fattore che più influenza l’abbassamento del vo2 max. Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’ E’ difficile stabilire se la diminuzione di vo2 max (massimo consumo di ossigeno) sia dovuta più ad una perdita di efficacia della pompa del cuore del gu max, q max o al decondizionamento. Il vo2 max diminuisce dell’1 % all’anno nei maschi e dello 0,9 % nelle femmine a partire dai 25 anni nei maschi e 17/19 anni nelle femmine. L’ATTIVITA’ FISICA RALLENTA IL DECLINO. Con l’allenamento alla resistenza si aumentano principalmente gli enzimi ossidativi muscolari, mentre nei giovani, si osserva soprattutto un aumento della massima gittata cardiaca Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’ A LIVELLO DI FUNZIONE RESPIRATORIA a partire dai 20/30 anni la capacità vitale (vc) diminuisce linearmente il massimo volume di aria espirata in un secondo (fev 1.0) diminuisce linearmente il volume residuo (rv) e cioè il volume di aria che non può essere espirato, aumenta. La causa è dovuta a diversi fattori: il più importante è la perdita di elasticità del tessuto polmonare e della gabbia toracica. Questo aumenta il lavoro necessario alla respirazione che irrigidisce ulteriormente la gabbia toracica, maggiore responsabile della riduzione della funzione polmonare. Con l’età una minore quantità di O2 viene assunta dai muscoli la diminuzione di resistenza è più attribuibile alla sfera cardiovascolare che respiratoria Mariano De Leonardis COSA MUTA IN NOI L’AVANZARE DELL’ETA’ Le cartilagini delle articolazioni si assottigliano, perdono la matrice elastica e si va incontro a lesioni che producono fenomeni artrosici i tendini si induriscono e perdono componente elastica tendendo alla calcificazione aumentano le rachialgie come tipico fenomeno degenerativo aumenta l’esposizione a lesioni dei tendini, delle cartilagini e delle ossa e i recuperi sono molto più lunghi L’attività fisica mantiene ben lubrificate le articolazioni e quindi le cartilagini e le guaine dei tendini. Favorisce la risintesi di materiale elastico. Gli esercizi di mobilità articolare e di allungamento mantengono il muscolo allungato e sciolto rendendo i movimenti fluidi ed economici Mariano De Leonardis Mariano De Leonardis ALTRI VANTAGGI DELL’ATTIVITA’ La sedentarietà è un grave fattore di rischio per le patologie venose, linfatiche e arteriose degli arti inferiori (pompa muscolo/venosa) SE NON VOGLIAMO VANIFICARE GLI EFFETTI …… CONTINUITA’ E REGOLARITA’ Mariano De Leonardis Rischi legati all’attività motoria Sistema immunitario poco attivo dopo un allenamento molto intenso Infiammazioni ad articolazioni e tendini per super lavoro Contratture e strappi per movimenti troppo bruschi o eseguiti a “freddo” Sindrome di “Hilander” Competizioni esasperate, oltre le Mariano De Leonardis possibilità Rischi legati all’attività motoria Ipobaria (attività in altissima quota) Iperbaria (attività subacquee) Shock termici (brusche variazioni di temperature o prolungate esposizioni Attività impegnative in solitaria. Mariano De Leonardis L’attività motoria è un farmaco naturale per Diminuire i problemi cardiaci e vascolari Diminuire la frequenza cardiaca Migliorare il ritorno venoso Diminuire la pressione arteriosa dopo lo sforzo Diminuire il colesterolo cattivo e i tregliceridi Diminuire i rischi di diabete Migliorare la fluidità del sangue Mariano De Leonardis L’attività motoria è un farmaco naturale per Perdere grasso Migliorare il tono muscolare (muscolatura più bella e modellata) Migliorare la mobilità articolare Migliora l’elasticità delle articolazioni,dei tendini e dei legamenti Migliora la compattezza del tessuto osseo e la sua elasticità Mariano De Leonardis L’attività motoria è un ottimo psicofarmaco utile a: Contrastare l’insonnia Migliora il senso di benessere Migliora la sicurezza di se, la capacità di tollerare gli insuccessi Migliora la capacità di controllare la propria aggressività Migliora la capacità di confrontarsi con gli altri Mariano De Leonardis L’attività motoria è un ottimo psicofarmaco per: Migliorare Migliorare Migliorare Migliorare la la la la percezione di se motivazione volontà fiducia in se stessi Mariano De Leonardis PRIMA DI SALUTARCI RICORDATEVI CHE: SE SI MANTIENE UNO STILE DI VITA ATTIVO NELL’ARCO DELL’INTERA VITA, SI RIESCE AD ATTENUARE IL DECLINO FUNZIONALE ASSOCIATO ALL’INVECCHIAMENTO GUADAGNANDO IN QUALITA’ DELLA VITA CIAO A TUTTI E... CI VEDIAMO NEI BOSCHI DI BARZAGO Contenuti tratti da Scuola Dello Sport N° 60/61ed. Calzetti Mariucci J. H. Wilmore, D.L. Costil “Attività fisica e invecchiamento Mariano De Leonardis