DISTURBI del SONNO - Facoltà di Medicina e Psicologia
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DISTURBI del SONNO - Facoltà di Medicina e Psicologia
DISTURBI del SONNO - disturbi avvi o e mantenimento del sonno – INSONN IE - disturbi da sonnolenza eccessiv a – IPER SONNIE (apnea - narcolessia) - disturbi ritmo sonno-veglia (alterazioni ritmo) - PARASONNIE (disf unzioni comportamentali sonno, stadi sonno, risvegli parziali) INSONN IA Incapacità cronica a beneficiare quantitativ amente e qualitativamente del sonno al fine di mantenere un comportamento giornaliero normale. 15% disturbi gravi i cronici; 20% insonnia occasionale - Non solo mancanza di sonno ma spesso sintomo di patologie diverse - Il 30% di chi ha disturbi del sonno lamenta insonnia (soggettiv a) DUR ATA MEDIA SONNO NORMALE? 7-8 ore per notte (range 4-10 ore) chi dorme poco: > st. 4 e REM (a discapito di st. 1, 2, 3) DIA GNOSI di INSONN IA: solitamente pazienti sottostimano la durata del loro sonno circa il 10-12% degli “insonni” presentano sonno normale sindrome da errata percezione del sonno (pseudoinsonnia) 30% risv eglio per altri eventi fisiologici inconsapevoli: mioclono notturno (scosse stereotipate delle gambe), sindrome gambe senza riposo dorme normalmente almeno il 50% di chi si def inisce insonne disturbi del sonno diversi dall’insonnia (ma che la inducono) COME DORMONO GLI INSONNI? - poche irregolarità evoluzione sonno che non giustifi cano la gravità autopercepita (periodi più brevi sonno, più risvegli intermittenti ripetuti, minore ef ficienza del sonno: fattore centrale è continuità sonno δ - più attendibile alterazione fisiologica insonni a cronica è liv ello di temperat ura interna più alta: - SNA mantiene stato eccessiva vigi lanza (sensazione di dormire poco) - mancata riduzione temperatura non facilita entrata nel sonno δ. INSONN IA PS ICOFISI OLOGICA apprensione paura non dormire ambiente e gesti abituali associati a insonnia MECCA NISMO D’AZIONE: rinforzo positivo progressivo ( aumento tono muscolare serale) RISU LTATO: dormono megli o lontano dal loro ambiente abituale!! !! INSONN IA E DISTU RBI E MOTIVI Ansia: difficoltà addormentamento Causa > di insonnia! Schizofrenia cronica: sonno buono, quasi normale Depressione: maggior numero risvegli precoci sonno δ ridotto REM quasi intatto evoluzi one temporale REM peculiare (dopo 5-35 min) Spesso i due disturbi (INSONNI A PSICOFISIOLOGI CA e INSON NIA EMOTIV A) si potenziano vicendevolmente probabilmente mediante alcuni dei farmaci usati INSONN IA PA SSEGGERA O TEMPORA NEA vi aggi (fuso orario), modificazioni comportamentali (sonnellino pomeridiano), variazioni orario pasti, etc. Ritmo sonno-veglia endogeno è sincronizzato da zeitgeber (luce-buio, orologi, attività sociali, assunzione cibi, rumorosità ambientale, etc.) SE SI MODI FICANO QUESTI STIMOLI S INCR ONIZZANTI SI PUÒ INDURRE UNA INSONNIA T EMPORANEA manipolazione volontaria: imporre orari particolari di veglia, estensione sonno, etc. 14.00 18.00 02.00 06.00 COME RESETTARE OROLOGIO BIOLOGICO? Normali ritmi biologi ci (temperatura, f ormazione urine, liberazione ormoni) possono essere ripristinati esponendo, durante il minimo della loro temperatura corporea, i soggetti “alterati” ad una luce intensa per un tempo variabile. LUCE -TERAPIA APPLI CATA ANCHE ALL’INSONN IA DIST URBI DEL SONNO ED ETÀ - Nell’anziano i problemi si accentuano (riduzione dello st. 4 f ino a quasi totale scomparsa tra i 70 e 80 anni). In compenso trascorrono più tem po in stadi superficiali del sonno, secondo sonno bif asico (andamento fisiologico picchi sonnolenza) - Maggiore difficoltà a risincronizzare l’orologio biol ogico - Insonnia grave non è conseguenza fisiologica dell’invecchiamento. Spesso anziani dormono anche 8 ore: sonno ridotto per disturbi salute. Es. Demenza di Alzheimer: sonno diurno, con sonno notturno discontinuo e disturbi dei rimti circadiani SI PU O’ CURARE L’INSONN IA? Fino anni ’70: barbiturici come ipnotici più usati utili all’inizio dell a terapia ma ineff icaci dopo 2 settimane. Ef f. collaterali: - accentuazione dell’insonnia dopo sospensione - somm. protratta secobarbital aumento enzimi epatici di degradazione (ef fi cacia gradualmente ridotta) - sviluppo tolleranza crociata con altri ipnotici conseguenze: riduz. sonno REM (se sospesi: rebound REM) benzodiazepine (BDZ): - migli orano la qualità soggettiv a del sonno - riducono sonno δ (utili nei disturbi del sonno profondo) - modesto miglioramento latenza sonno - intenso aumento durata stadio 2 - riduzione notevole di risv egli notturni - diminuiscono temperatura corporea (insonni alta temperatura) CONTI NUIT A’ del SONNO, più che QUALITA’ o QUANTITA’ del SONNO Anche BDZ inducono Flurazepam: - assuefazione - sospensione sintomi rilevanti. induce sonno legandosi ad un recettore naturale per le BDZ che partecipa a regolazione f isiologica di sonno Un antagonista delle BDZ (3-idrossimetil-β-carbolina) induce aumento latenza sonno, riduzi one sonno delta (ma non REM) e stato di veglia persistente senza variazi oni attività motoria. Tale sostanza blocca l’induzione del sonno f lurazepamindotto: antagonizza anche le azioni ansiol itiche delle BDZ recettore comune spiega relazione ansia-insonnia Amfetamine: ridurre o impedire sonno (alterazioni di attività motoria e altri comportamenti) PARASONNIE CLASSE DI CO MPORTAMENTI INDESIDERATI CHE COMPAIONO NEL SONNO O SONO AMPLIFICATI DAL SONNO . ENUR ESI NOTTURNA : - non connesso ai sogni o al REM (disturbo del NREM) - 3-6% popolaz. bambini ; 15% con disturbi psicologi ci Enuresi idiopatica o essenziale: diminuzione della capacità della vescica per ritardo nella maturazione sistema neuronale (cause: anomali e tratto urinario, diabete, ci stiti, epilessia). fase agitazione motoria f ase rilassamento enuresi (uscita progress. SWS) (stadi diversi) (stadio 4) SONNAMBULISMO: si alza, cammina, sposta o usa oggetti, ritorna a letto e dimentica tutto ATTI VIT À ONIRI CA RECIT ATA ? Si mani festa in stadio 3 o 4 del sonno profondo (durante il REM intensa inibizione discendente che agisce sui motoneuroni spinali e che induce paralisi motoria o atonia muscolare) - nel primo terzo della notte (dove SWS è preponderante) - iniziano con la comparsa di onde lente ad elevato voltaggio. Più frequente in bambini che in adulti (di minuisce al di minuire di tempo trascorso in delta) Enuresi e sonnambulismo non sono controllabil i e si manif estano in membri stessa famigl ia. DIST URBI COMPORTAMENTALI ASSOCIA TI al SONNO REM alcune lesioni del TE provocano assenza di atonia muscolare durante il REM disturbo NON innocuo: vi olenti movimenti che accompagnano incubi. Causa neurologica (lesioni TE o altri disturbi), ma 50-60% non dimostra cause in veglia. CURA : consiste in farmaci anticonvulsiv anti come clonazepam (BDZ) o carbamazepina (antidepressivo triciclico). TERR ORI NOTTU RNI , INCUBI , SOGNI a CONTENUTO TERRIFICA NTE sia durante il REM che durante SWS. Sia nei bambini che negli adulti. - crisi di terrore notturno o pavor nocturnus; - incubi notturni; - sogni terrificanti. CRISI di TERRORE NOTTURNO o PAVOR NOCTURNUS Bambini. Dopo 30 minuti dall’addormentamento attacco di terrore, respirazione difficile, sudorazione, assenza. Crisi dura 1-2 minuti e il ricordo del sogno è raro e frammentato (SWS) e PSG dimostra che è il risultato di un risveglio improvviso da sonno profondo. TRATTAMENTO: diazepam (BDZ) che riduce la quantità di sonno delta. INCUBI NOTTURNI Adulti. In relazione al SWS. Sintomi nell’ordine: oppressione respiratoria, paralisi parziale, ansietà (intensa sudorazione, immobilità espressione facciale, dilatazione pupille, difficoltà respiratorie) Attività onirica non strutturata (ricordi opprimenti); al mattino pochi ricordi della crisi. SOGNI TERRIFICANTI Si verificano durante la fase REM in soggetti di tutte le età. Hanno una trama con immagini complesse, sono ricordati vividamente e non accompagnati da oppressione ma da aumento di tutte attività fasiche del REM (compresi probabilmente PGO). Maggior frequenza nelle ore mattutine dove il REM è preponderante. APNE A DEL SONNO FREQUE NTI E PERIODICI EPISO DI D I BLOCCO DEL RESPIRO CON CAUSE DIVERSE E SPESSO ASSOCIATE. Soppressione di attivi tà del centro respiratorio bulbare in addormentamento con arresto del diaf ramma e muscoli intercostali Apnea (15-30 sec) pressione parziale di O nel sangue diminuisce, e aumenta CO2. Tali variazioni stimolano centro respiratorio che riattiv a muscoli respiratori. Risveglio dura anche pochi secondi (quando pressione CO2 in sangue torna normale) Risvegli possono variare tra 15-20 a notte fino a parecchie centinaia. Tono muscolare vi e aeree superiori ristabilito dopo rumorosi atti respiratori, che portano al riempimento d’aria dei polmoni. APNE A CENTRALE DEL SONNO: assenza di attivi tà nei muscoli respiratori. Vie aeree superiori sono OK ma diaf ramma non si contrae e cessa passaggio aria ai polmoni APNE A OSTRUTTIVA DEL SONNO: collasso vie aeree superiori : blocco aria. Entrambe portano a cessazione di respiro e ripetuto soffocamento. INCIDENZA APNE A: - persone di tutte le età e entrambi i sessi - sindrome della morte nella culla (??) - associato a russamento (1/3 obesi) In caso di problemi ostruttivi si usa pressione positiva continua tramite una maschera -CPAP - (50-60%) NAR COLESSIA SINT OMI: 1. crisi di SONNO INV INCIBIL E durante il giorno (5-30 minuti). - talvolta con segni premonitori (forte sonnolenza) altre volte all’improvviso. - dopo 15 minuti il risveglio con appagament o/riposati 2. improvvisa perdita del tono muscolare - CATA PLESSI A - mandibola, capo, braccia, gambe. - è scatenata da forti emozioni 3. PARALISI NEL SONNO. - fasi di transizione: reversibile inibi zione tono muscolare - soggetto cosciente/sveglio ma incapace muoversi/parlare 4. ALLU CIN AZIONI IPNAGOGICHE - visive o uditive - solo all’inizio del sonno N.B. Paralisi e allucinazioni solo in una minoranza di pazienti narcolettici INT RUSI ONE delle CARATTERIST ICHE del SONNO REM nella VEGLIA o nelle TRAN SIZIONI (solitament e inibite) Inf atti : quasi immediato passaggio allo stato REM (10 min.) 5. INI ZIO DEL SONN O CON STADI O REM (patognomonico) - tempo totale di REM < rispetto ai soggetti normali - framment azione REM (frequente passaggio da REM a st. 1) 6. DIMI NUZIONE LATEN ZA del SONNO VOLONTARIO - su richiesta entro 2 min: normali anche 15 o più - periodo di sonno principale più lungo del normale cataplessia e paralisi del sonno attivazione dei neuroni del T E che provoca inibizione discendente dei motoneuroni spinali tipica del R EM. Ma caduta del tono in cataplessia non interessa i movimenti oculari e orecchio medio: si possono muov ere occhi volontariamente Cura: stimolanti (aumentano liberazione neurotrasmettitori) - controllano crisi di sonno e sonnolenza - nessun effetto su altri sintomi antidepressivi triciclici (bloccano riassunzione di NAdr e 5-HT) - impediscono cataplessia - nessun effetto su crisi sonno N.B.: Sintomi di narcolessia frutto di attività di popolazioni neuronali diverse NAR COLESSIA disturbo familiare a esordio tardivo -intorno ai 20 anni- CAU SA Studi genetici hanno indicato che geni tipo MHC responsabili del disturbo Geni della stessa famiglia implicati in risp. immunitaria.