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Come il bambino riceve latte dal seno

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Come il bambino riceve latte dal seno
Lezione 3. Come il bambino riceve latte dal seno
Obiettivi
Alla fine di questa lezione i partecipanti saranno in grado di:
• Identificare le parti del seno coinvolte nella lattazione
• Descrivere il ruolo degli ormoni e della continuità di flusso nello stabilire e mantenere la
lattazione
• Spiegare come la suzione del bambino influisca sulla produzione ed il trasferimento del
latte materno
• Capire come funziona una poppata al seno
Durata media consigliata
• 45 minuti
Materiali
• Lavagna luminosa e lucidi 16-23
• Modello in stoffa di una mammella
• Lavagna e gesso (o quaderno a fogli mobili e pennarelli)
Letture per i partecipanti
• Helping mothers to breastfeed: pagine 6-16 del Capitolo 2 (sulla produzione di latte
materno e sulle modalità di suzione)
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Esposizione
Introduzione
Per poter aiutare la madre che allatta bisogna sapere come funziona l’allattamento al seno.
Nel normale allattamento ci sono due elementi per far arrivare il latte dal seno al neonato: un
seno che produce e rilascia latte e un bambino capace di tirar fuori il latte dal seno succhiando
in maniera efficace. Il modo in cui il bambino si attacca al seno determinerà quanto questi due
elementi si combinino bene insieme. É importante riconoscere che ci sono molte varianti nella
misura e nella forma del seno femminile e che la produzione del latte non dipende dalla
misura del seno, e rassicurare le madri. Assicurarsi di dire ad ogni madre che i suoi seni
vanno bene per allattare ed evitare parole che fanno paura come “problema”.
1.
Parti del seno coinvolte nel processo di produzione del latte
• Alveoli: sono la sede di produzione del latte.
• Dotti e seni galattoferi: canali e cisterne che portano il latte al capezzolo. Il neonato ha
bisogno di essere attaccato in modo da poter comprimere i seni per rimuovere
efficacemente il latte.
• Areola: una zona scura attorno al capezzolo dove le ghiandole di Montgomery forniscono
protezione alla pelle del capezzolo. Il neonato ha bisogno di prendere in bocca la maggior
parte possibile dell’areola.
• Capezzolo e pori del capezzolo: attraverso i quali passa il latte al neonato.
Discussione
Identificare nel lucido le parti del seno. Usare un modello di mammella di stoffa per aiutare la
discussione. Qual’é il ruolo di ogni singola parte del seno? Cosa accade nel seno quando il
bambino succhia?
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Esposizione
2.
Produzione di latte
La produzione del latte dipende da adeguati livelli ormonali nella madre e adeguata rimozione
del latte dal seno. I primi periodi di produzione sono sotto controllo ormonale.
⇒ Durante la gravidanza il tessuto ghiandolare dei seni produce colostro.
⇒ Gli ormoni della gravidanza impediscono al seno di produrre quantità maggiori di latte.
⇒ I seni cominciano a produrre quantità maggiori di latte appena il livello degli ormoni
(specialmente del progesterone) cade (solitamente 30-40 ore dopo il parto).
⇒ Gli ormoni prolattina e ossitocina sono prodotti dal corpo della madre automaticamente
alla fine della gravidanza, e poi in risposta alle poppate del neonato.
Prolattina
⇒ La prolattina induce gli alveoli a produrre il latte (riflesso prolattinico). Può far sentire la
madre sonnolenta e rilassata.
⇒ I livelli di prolattina hanno bisogno di restare alti affinché gli alveoli producano latte. I
livelli aumentano quando il bambino sta succhiando.
⇒ Anche quando il livello di prolattina è alto, la produzione di latte cessa in alcune parti del
seno (inibizione locale) se la suzione è insufficiente e il latte non è rimosso da quelle parti.
Questo fatto aiuta a capire perché il latte di una mammela non si produce più se il bambino
non succhia da quel lato. Per la stessa ragione il latte dev’essere rimosso se si vuole che la
mammella continui a produrlo.
Bisogna insegnare alle madri come tenere alto il livello di prolattina:
⇒ Il bambino dev’essere attaccato efficacemente al seno e non gli dev’essere dato alcun
succhiotto o tettarella artificiale che potrebbero confondergli la suzione.
⇒ Le poppate devono essere frequenti e regolate dal bambino, solitamente ogni 1-3 ore.
⇒ La poppata deve avere la durata desiderata dal bambino.
⇒ Il bambino dev’essere allattato anche di notte, quando il rilascio di prolattina in risposta
alla suzione è maggiore.
Ossitocina
L’ossitocina fa contrarre le cellule intorno agli alveoli e manda latte lungo i canali fino ai seni
galattofori da dove il neonato può rimuoverlo. Questo processo è chiamato riflesso di eiezione
del latte o riflesso ossitocinico. Segni e sensazioni di un valido riflesso ossitocinico sono (le
madri non sempre avvertono fisicamente queste sensazioni):
⇒ La madre può sentire contrazioni uterine (cui possono far seguito perdite ematiche) o una
sete improvvisa.
⇒ Una sensazione di spremitura al seno subito prima o durante la poppata.
⇒ Il latte fluisce dai seni al solo pensiero di allattare o in risposta al pianto del bambino.
⇒ La donna può vedere il latte sgocciolare dall’altro seno mentre allatta.
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⇒ Quando esce il latte, il ritmo di suzione del neonato cambia da rapido a profondo, lento,
regolare (circa una suzione al secondo).
Il rilascio di ossitocina può essere inibito temporaneamente da:
⇒ Estremo dolore, come in caso di ragadi al capezzolo.
⇒ Ormoni dello stress rilasciati a causa di dubbio, imbarazzo o ansietà.
⇒ Nicotina e alcool.
La madre può ridurre questa inibizione:
⇒ Se si sente psicologicamente bene.
⇒ Rilassandosi e mettendosi comoda per le poppate.
⇒ Evitando situazioni imbarazzanti o stressanti in occasione delle poppate.
⇒ Spremendo un po’ di latte e stimolando gentilmente il capezzolo.
⇒ Chiedendo a qualcuno di massaggiarle la schiena, specialmente ai lati della spina dorsale
(massaggio ossitocinico).
3.
La suzione e l’attaccamento al seno
Il neonato dev’essere tenuto vicino e di fronte al seno materno affinché possa prendere in
bocca una parte sufficiente dell’areola. L’attaccamento del bambino al seno é ottimale
quando:
⇒ La tettarella formata dal seno e dal capezzolo riempie la bocca del bambino, senza lasciare
alcuno spazio per il movimento del seno nella bocca.
⇒ L’areola é presa in bocca dal neonato lasciandone intravedere solo una piccola parte.
Questo tuttavia non é un segno affidabile nelle donne con areola molto piccola che entra
facilmente nella bocca del bambino oppure con areola molto grande, tale che se ne vede
sempre una buona parte scoperta.
⇒ I dotti galattofori sono compresi in questa porzione di mammella che finisce in bocca al
bambino. I dotti galattofori sono localizzati nel tessuto sottostante all’areola.
⇒ La lingua del neonato si posiziona come una conca lungo i lati della tettarella costituita
dall’insieme seno-capezzolo e copre la gengiva inferiore durante il ciclo completo di
suzione. La lingua é in tal modo localizzata in corrispondenza dei dotti galattofori.
⇒ La parte terminale del capezzolo è tirata indietro verso il palato molle da una
combinazione di suzione e compressione. Il capezzolo é compresso per solo una frazione
di secondo e non apparirà appiattito quando termina la poppata, se il bambino era attaccato
al seno correttamente.
Il ciclo di suzione, deglutizione e respirazione, che dura circa un secondo, si sussegue in
questo modo:
⇒ La suzione, preceduta dal riflesso cardinale di orientamento, comincia quando il capezzolo
stimola il palato molle del bambino.
⇒ Un’onda peristaltica di compressione si muove lungo la lingua verso la parte posteriore
della bocca.
⇒ I seni sono compressi per azione della lingua ed il latte fluisce dal seno. Nota: il neonato
non ottiene il latte dal seno per semplice suzione, bensì per attivazione del riflesso di
eiezione.
⇒ Il neonato deglutisce quando la parte posteriore della bocca si riempie di latte, e poi
respira.
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Tettarelle artificiali e succhiotti disorientano il bambino ed alterano il ciclo di suzione:
⇒ Dopo aver succhiato una tettarella o un succhiotto il bambino può avere difficoltà ad
attirare il tessuto del seno nella sua bocca e a succhiare.
⇒ Il bambino può abituarsi ad ottenere il latte per semplice gravità, in base alle dimensioni ed
alla forma della tettarella e del suo foro.
⇒ Il bambino può alzare la lingua di fronte alla tettarella per controllare il flusso del latte.
⇒ Il bambino può finire con il preferire la tettarella artificiale.
Le cause di un cattivo attaccamento sono:
⇒ L’uso del biberon (“confusione del capezzolo”).
⇒ Una madre inesperta.
⇒ Un bambino piccolo o debole.
⇒ Capezzoli rientranti o non protrattili.
⇒ Un ingorgo mammario.
⇒ La mancanza di un aiuto competente (se medici e infermiere non sono stati istruiti
adeguatamente; presupposto per poter aiutare una donna che allatta é conoscere come
funziona l’allattamento al seno).
Le conseguenze di un cattivo attaccamento sono:
⇒ Il bambino può far male mentre succhia e danneggiare il capezzolo (dolore al capezzolo,
arrossamento, ragadi).
⇒ Il bambino non rimuove il latte materno efficacemente per cui il seno non si svuota e ne
può conseguire un ingorgo.
⇒ Il bambino appare insoddisfatto: non vuole smettere di succhiare o piange molto.
⇒ Il bambino può presentare una crescita inadeguata o una mancata crescita.
Un attaccamento inadeguato ed inefficace può portare all’impressione che la madre non stia
producendo latte a sufficienza. Se un bambino (che non sia di basso peso e superate le prime
giornate di vita) succhia ogni ora o anche ogni ora e mezza, é verisimile che non sia attaccato
bene. Queste poppate frequenti ma inefficaci non produrranno l’aspettato aumento della
produzione di latte materno.
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Studio di casi
Leggere ad alta voce il racconto che segue. Elencare sulla lavagna le pratiche che i
partecipanti pensano che possano interferire con l’allattamento al seno. Chiedere se l’effetto
sarà sull’ossitocina, sulla prolattina o su entrambe. Come potrebbero i partecipanti aiutare
Licia? Scrivere le risposte sulla lavagna.
Licia entra nella maternità al suo primo travaglio di parto ben avviato. Suo marito e sua madre
vengono con lei fino alla porta. Il regolamento dell’ospedale prevede che lei continui da sola.
Ha un lungo e doloroso travaglio. Le ostetriche sono molto occupate, per cui non riceve molto
aiuto. Alla fine le viene fatta un’episiotomia.
Dopo che è nato, il bambino viene asciugato, avvolto in una coperta e mostrato a Licia. Poi
viene portato al nido. Il personale gli dà un biberon di soluzione glucosata dopo 4 ore e un
biberon di latte artificiale per i due pasti successivi.
Il bambino viene portato a Licia 14 ore dopo la nascita. Le viene consegnata una soluzione di
topico per la pulizia dei capezzoli ed un biberon di latte artificiale. L’infermiera le dice di
allattare e di completare il pasto con un biberon di latte artificiale. Le viene detto di limitare
l’allattamento a 3 minuti per ciascun seno all’inizio, e di aumentare poi a 10 minuti.
L’infermiera le dice: “Non vuoi arrivare a sentire il dolore delle ragadi, vero cara?”.
Licia inizia a prendere il bambino mentre è distesa, ma l’infermiera afferma che deve sempre
stare seduta per allattare, perchè potrebbe ricadere sul bambino e soffocarlo. Licia si siede
nonostante il materasso si incurvi e la schiena debba stare piegata. La sutura dell’episiotomia
le fa male. Tiene il bambino al petto e spinge il seno con la mano verso la sua bocca. Ma il
bambino è assonnato e succhia molto debolmente. Licia pensa di non avere latte, prende il
biberon e lo porta alla bocca del neonato. Ma nuovamente il bambino non reagisce.
L’infermiera ritorna e riporta il neonato al nido. Torna in pochi minuti e dice a Licia che ha
pesato il bambino: é aumentato solo di 25 gr per cui il pasto non era sufficiente.
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Autovalutazione
Descrivi ad una madre cosa accade al seno quando il neonato succhia.
Quali sono i due principali ormoni coinvolti nell’allattamento al seno e cosa può interferire
con essi?
Cosa succede se una madre usa un succhiotto o una tettarella per impedire al neonato di voler
sempre poppare?
Come agiscono sulla capacità di allattare del neonato i farmaci che la madre riceve durante la
gravidanza ed il parto?
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Riassunto della lezione 3
Produzione di latte materno:
• La prolattina aiuta a produrre il latte e può far sentire sonnolenta e rilassata la madre.
• La durata e la frequenza delle poppate del bambino influenzano il livello di prolattina.
• L’ossitocina spreme il latte in modo che il bambino possa rimuoverlo succhiando.
• Nei primi giorni, quando avviene l’eiezione del latte, la madre può sentire contrazioni
interne o sete, può sentire il bambino inghiottire e può vedere il latte gocciolare dall’altro
seno.
• Dolore, dubbio, imbarazzo, nicotina o alcool possono temporaneamente bloccare
l’ossitocina.
• Rilassarsi e mettersi comoda può aiutare la madre a stimolare il riflesso ossitocinico.
• Tralasciare delle poppate interferisce con la produzione ed il rilascio di latte.
Suzione ed attaccamento al seno:
• Tenere il neonato vicino e di fronte al seno della madre.
• Il neonato ha bisogno di inserire in bocca una parte cospicua di seno al fine di rimuovere
efficacemente il latte.
• Il neonato succhia secondo un ciclo di suzione, deglutizione e respirazione.
• Il capezzolo, l’areola e il tessuto mammario formano una tettarella nella bocca del
bambino.
• La lingua del bambino forma una conca lungo i lati della tettarella, e un’ondata di
compressione si sposta dalla lingua verso la parte posteriore della bocca.
• Il bambino deglutisce quando la parte posteriore della bocca è pieno di latte.
• Le tettarelle e i succhiotti possono causare un disorientamento del bambino nella suzione.
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