...

Di questo ti prego, Signore: colpisci, colpisci alla radice la miseria

by user

on
Category: Documents
44

views

Report

Comments

Transcript

Di questo ti prego, Signore: colpisci, colpisci alla radice la miseria
ATTIVITA’
PROSSIMA SETTIMANA
Mercoledì 11 Novembre
Ore 19
Studio biblico comunitario
A cura del past. R. Lattanzio
TEMA:
Le nostre 95 tesi
Circolo Riforma della
Chiesa Valdese di Milano
Giovedì 12 Novembre
Ore 10,00
Incontro dell’Unione Femminile
a casa della sorella
Pasquina Petronella
Signore, vorremmo poter
crescere insieme e formare
una comunità in cui nessuno
si senta al di sopra degli altri,
in
cui
cia sc uno
sia
disponibile per l’altro, in cui
ognuno abbia un orecchio
aperto per ascoltare gli altri,
mani pronte ad aiutare,
parole piene di amore. Noi
confidiamo
che
la
tua
misericordia non ha fine e
che essa ci trasforma .
Amen.
DOMENICA 15 Novembre
Ore 10
Incontro col Gruppo Giovani
Ore 11
Scuola domenicale
e
CULTO DI ADORAZIONE E
LODE AL SIGNORE
Past. Ruggiero LATTANZIO
C.so Sonnino, 23 - 70121 BARI
Tel. 080/55.43.045
Cell. 329.79.55.630
E-mail: [email protected]
Signore, ci hai dato la tua
parola per guidarci nel
cammino
della
verità.
Perdonaci, perché seguiamo
le nostre vie. Signore, ci hai
dato la tua parola per la
nostra salvezza e la nostra
felicità. Perdonaci, perché le
diamo così poca importanza.
Amen.
8/8
della CHIESA CRISTIANA
EVANGELICA BATTISTA
Altamura - via Parma, 58
n. 41 - Anno XXXV - 8/Novembre/2015 - diffusione interna - fotocopie
Di questo ti prego, Signore:
colpisci, colpisci alla radice
la miseria che è nel mio cuore.
Dammi la forza
di sopportare serenamente gioie e dolori.
Dammi la forza
di rendere il mio amore
utile e fecondo al tuo servizio.
Dammi la forza
di non rinnegare mai il povero,
di non piegare le ginocchia
davanti all’insolenza dei potenti.
Dammi la forza
di elevare il pensiero sopra le meschinità
della vita di ogni giorno.
Dammi la forza
di arrendere con amore
la mia forza alla tua volontà.
(Robindronath Tagore)
1/8
(Giovanni 11:25-26)
(Canti spiritual-gospel)
Ecco una parabola molto significativa e curiosetta.
Questo racconto è ripreso dall’Evangelo di Matteo cap. 25 i versi
da 1 a 13, ma è anche riportato negli altri pur con sfumature
diverse.
Perché mai? Perché la sua conclusione non sembra fortemente
pregiudizievole per grosse infrazioni o infedeltà di una qualche
dimensione.
L’esposizione
dell’accaduto si rifà a
una sicura tradizione
antica di un rituale
ben
preciso
da
osservare.
Quale
rituale?
Ebbene, spieghiamo
come il “fatterello” si
snocciola.
C’è un matrimonio
importante, la festa si
svolgerà nel Palazzo di un gran signore con molti invitati… Tutto è
ben sistemato nella grande sala per il banchetto finale, canti,
musica e danza.
La sposa è già nel palazzo, mentre lo sposo arriverà a
mezzanotte… C’è un corteo coreografico cui parteciperanno dieci
ragazze vergini che insieme con le lampade accese, è notte a
quell’ora, devono arrivare prima dello sposo.
Le dieci ragazze s’incamminano: tutte hanno una lampada
ciascuna, ma cinque hanno l’anforetta con l’olio e le altre non ne
hanno. La strada è lunga… a un certo punto stanche si fermano e
tutte si addormentano. Poi all’improvviso si svegliano e preparano
le lampade. Ma cinque di loro non hanno l’olio e chiedono di
averne un po’ dalle altre cinque, ma queste rispondono dicendo
che non possono farlo, di andarselo a comprare, perché così non
basterebbe per tutte e dieci!
2/8
7/8
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il Regno dei cieli”.
Donaci uno spirito di povertà e di umiltà.
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati quelli che fanno cordoglio, perché saranno consolati”.
Insegnaci a condividere le lacrime dei fratelli.
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati i mansueti, perché erediteranno la terra”.
Donaci un cuore dolce ed umile simile al tuo.
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati quelli che sono affamati ed assetati di giustizia e
amore”.
Donaci un cuore affamato ed assetato di giustizia e amore.
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta”.
Apri i nostri cuori all’amore verso il prossimo.
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.
Illumina il nostro sguardo con la tua luce.
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati i costruttori di pace, perché saranno chiamati figli di
Dio”.
Donaci di essere portatori di pace e gioia.
Signore Gesù, tu hai detto:
“Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il
Regno dei cieli”.
Fortificaci nelle prove a causa della nostra fede.
Amen.
6/8
Ma mentre le cinque vergini
disavvedute anda-rono a
comprare l’olio nella notte,
arrivò lo sposo col suo
corteo e le vergini pronte
entrarono con lui nella sala
delle nozze, e la porta fu
chiusa.
Più tardi arrivarono anche le
altre cinque vergini dicendo:
Signore, signore, aprici! Ma
egli rispose: “Io vi dico in
verità: non vi conosco”.
Vegliate dunque perché non
sapete né il giorno e né l’ora!
L’arrivo dello Sposo può essere all’improvviso… E in quel
momento il Re (lo Sposo) è Capo e Giudice e decide in base a
regole precise; giungere in ritardo è pregiudizievole. La sentenza è
fulminea e precisa: fuori chi non ha osservato le regole.
Questo brano di lettura fa parte della serie delle “sentenze di
mezzanotte”.
Le sentenze di mezzanotte sono così: veloci e precise, e
l’esecuzione immediata: chi era
pronto entra nel Palazzo, tutti gli altri
resteranno per sempre fuori.
Al ritorno di Cristo sulla terra avverrà
lo stesso. I credenti pronti e con
l’abito giusto, da festa, ivi entreranno,
per gli altri non c’è più possibilità, la
grande porta celeste sarà chiusa per
sempre e mai più riaprirà. Attenti
dunque: Dio parla una volta ma
anche due e forse di più. Non tiriamo
troppo la corda se vogliamo entrare
nella vita vera ed eterna.
3/8
Nicola
32) La giustizia terrena è necessaria per regolare i rapporti fra
gli uomini: combattere l’ingiustizia (e le degenerazioni della
giustizia) significa compiere un cammino verso la pace.
CIRCOLO RIFORMA
DELLA
CHIESA
VALDESE DI
MILANO
Marco 12,13-17
L’impegno cristiano per la giustizia nelle e oltre
le leggi umane
Michea 6,6-8
Matteo 25,31-46
28) La Scrittura identifica la giustizia con ciò che è conforme
alla volontà di Dio. I credenti hanno il compito di rivendicare
instancabilmente l’esigenza di una vera giustizia tra gli uomini,
co-abitatori di un mondo sempre più ingiusto. Può accadere che
le leggi umane vengano a trovarsi in conflitto con la giustizia di
Dio, ma esse non possono che rimanere secondarie e
subordinate rispetto a ciò che Dio, attraverso l’incarnazione di
suo Figlio, ha indicato come giustizia.
29) La Parola di Dio ci chiama a interpretare la storia umana e
a intervenire, qui e ora, ponendoci sempre e prima di tutto dal
punto di vista delle vittime, dei perdenti, cioè dal punto di vista
della Croce, quale evento supremo della misericordia di Dio per
noi.
30) L’impegno per la giustizia quindi non può mai essere
disgiunto dall’amore per la misericordia, in un cammino di
umiltà e di riconoscenza accanto a Dio (Michea 6,8). La Croce e
la Risurrezione di Cristo ci insegnano che la pratica della
giustizia non si esaurisce con la promulgazione di leggi giuste,
portatrici di pace e libertà, nel rispetto per la dignità umana e
per la vita intera sulla terra. Al di là delle leggi umane tutti noi
siamo chiamati personalmente a una pratica di giustizia in un
orizzonte di misericordia, capace di riconoscere nel volto
dell’altro il volto di Dio.
31) Come credenti ci impegniamo affinché la giustizia umana
non produca inutili sofferenze e la sua applicazione non trascuri
il rispetto della dignità di ognuno.
4/8
Luca 18,1-8
33) «Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è
di Dio» (Marco 12,17). Naturalmente il problema è di sapere
dove si trova (o dove noi mettiamo) la linea di confine. La
Storia dimostra che questa distinzione indicata da Gesù è stata
troppo spesso strumentalizzata con conseguenze disastrose.
34) Come la vedova della parabola (Luca 18,1-8) dobbiamo
continuare, senza stancarci, a sollecitare chiunque abbia potere
affinché agisca per la giustizia. Ogni giustizia umana è sempre
imperfetta e perfettibile. La Parola di Dio ci spinge a operare
affinché comportamenti e strutture d’ingiustizia non si
perpetuino e non si consolidino.
35) Occorre riscoprire il vero spirito di giustizia e impegnarsi
per attuarlo, anche contro i nostri stessi interessi. La giustizia
che possiamo praticare come cristiani consiste anche nel
tentare
di
capovolgere
i
meccanismi
che
generano
l’ineguaglianza, la prevarica-zione e l’emarginazione.
36) Giustizia divina e giustizia umana negli scritti biblici si
fronteggiano continuamente. Dio ha una grande passione per la
giustizia e in Cristo – il giusto morto sulla croce – vuole
coinvolgerci profondamente. La fede in Cristo ci invita a far
nostro questo progetto.
37) Dio ci rende giusti malgrado i nostri inevitabili errori,
liberandoci dalla preoccupa-zione di doverci salvare con le
nostre stesse mani. La giustizia di Dio non tende a distruggere
la persona che ha sbagliato, ma a rinnovarla e a
responsabilizzarla. Il dono della giustificazione per grazia
mediante la fede accende nella vita quotidiana del credente il
desiderio di giustizia non solo per sé, ma anche per gli altri.
Romani 3,21-28
5/8
Fly UP