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Parla Vinicio, l`uomo sfigurato baciato da Francesco
ella capitale franceseUn uomo esplode colpi d'arma da fuoco nella redazione del quotidiano Liberation : grave un fotografo. Poi, replica a una banca alla Défense. Avrebbe una borsa piena di bombe a mano, è caccia negli Champs Newsletter | Archivio | Meteo | | | Cerca nel sito... Cerca | Mi piace | Follow News Economia Mytech Scienza Società Cultura Sport Foto Video Blog Icon Magazine Cronaca Politica Esteri Berlusconi e la decadenza, Legge di Stabilità, Inter e Thohir, Il nuovo iPad, Panorama Unplugged, X Factor 2013 #xf7 STORIE IN EVIDENZA Il Mondo in Primo Piano | Mobile&App | Panoramauto | Giochi | Oroscopo | English | Instant Book Home News Cronaca Esclusiva Panorama: Parla Vinicio, l'uomo sfigurato baciato da Francesco Esclusiva Panorama: Parla Vinicio, l'uomo sfigurato baciato da Francesco "Il Papa non ha avuto paura di me e mi ha abbracciato. Mentre mi accarezzava ho sentito solo amore" 15112013 21:38 Mi piace 655 Tweet 35 3 Durante l'udienza del 6 novembre Papa Francesco abbraccia Vinicio, affetto da neurofibromatosi Credits: ANSA/CLAUDIO PERI TAG: NEUROFIBROMATOSI PAPA FRANCESCO LEGGI ANCHE di Costanza Rizzacasa D'Orsogna "Prima gli ho baciato la mano, mentre lui con l’altra mi carezzava il capo e le ferite. Poi mi ha attirato a sé, abbracciandomi forte e baciandomi il viso. Avevo la testa contro il suo petto, le sue braccia che mi avvolgevano. E lui mi teneva stretto stretto, come coccolandomi, non si staccava più. Ho cercato di parlare, di dirgli qualcosa, non ci sono riuscito: l’emozione era troppo forte. E’ durato poco più di un minuto, ma a me è sembrata un’eternità. Dopo, mi sono girato verso la zia e le ho detto: Qua ghe aso le pene, Qui ci lascio le penne". Papa Francesco in visita ad Assisi E’ timido e parla in vicentino stretto Vinicio, la voce poco più di Confermato: Papa Francesco un sussurro per via di un’operazione alla gola. Ma l’emozione con è stato spiato dall'Nsa cui racconta la carezza di Papa Francesco, in Piazza San Pietro, qualche giorno fa, risuona come le campane della chiesa di Isola, il piccolo paese in provincia di Vicenza dove vive con la sorella minore Morena in una casetta del Comune, luminosa e ben tenuta. Così Bergoglio cambierà la Cinquantatré anni, Vinicio, che di cognome fa Riva, è affetto dal Chiesa morbo di von Recklinghausen. Una malattia molto rara, nota come neurofibromatosi di tipo 1, che provoca dolorose escrescenze (lui li chiama "gnocchi", per via | della forma e grandezza – ma alcune sono ben più grosse) su tutto il corpo. Anche Morena, 46 anni, soffre dalla stessa malattia. Ma mentre la sua è una forma lieve, quella di Vinicio è la più estrema. Le escrescenze gli coprono tutta la testa e il viso, tranne che per la guancia sinistra, che è invece deturpata come fosse passata attraverso il fuoco. La pelle di Vinicio ha perso tutta l’elasticità e si ripiega sul volto, coprendogli un occhio e allungandogli il mento. I piedi sono deformati e devastati dalle piaghe. Le escrescenze prudono moltissimo, specie sulla schiena. Non grattarsi è impossibile, e ogni mattina Vinicio si sveglia con la maglia di cotone zuppa di sangue. "I primi segni si sono manifestati dopo i quindici anni", racconta. "Mi avevano detto che sarei morto a trenta. Invece sono ancora qui". Sono gente semplice, i Riva. Gente di una volta, che quando vai a trovarli è una festa. Morena, con l’aiuto della zia Caterina, loro tutrice, prepara le tagliatelle col ragù d’anatra, a tavola si apre il panettone, che qui chiamano focaccia. Vinicio, molto goloso, ne mangia due fette, mentre confessa una passione per i romanzi d’amore di Harmony; Morena mostra la sua collezione di dvd di Heidi. Dopo pranzo, ecco le foto della comunione: "Va’ che bel bambino che era", fa la zia. Lui intanto racconta: "Le mani del Papa sono così morbide… Morbide e bellissime. E il suo sorriso limpido e aperto. Ma la cosa che più mi ha colpito è che non sia stato lì a pensarci se abbracciarmi o meno. Io non sono contagioso, ma lui non lo sapeva. Però l’ha fatto e basta: mi ha accarezzato tutto il viso, e mentre lo faceva sentivo solo amore". Vinicio Riva da bambino, quando ancora la malattia non l'aveva deturpato Inutile dire che i malati di neurofibromatosi sono spesso emarginati dalla società, a causa del loro aspetto. Vinicio, a suo modo, è stato fortunato. La zia, una piccola e rubiconda signora di 68 anni, sempre allegra, lo ama visceralmente e lo abbraccia di continuo. Racconta: "Quand'era bambino e andavamo in ospedale, capitava che in sala d’attesa qualcuno, vedendolo, si allontanasse impaurito. Allora io me lo mettevo vicino e me lo tenevo stretto. Per fargli capire, a lui e a loro". E ancora, con una positività che spiazza: "A San Pietro Vinicio l’hanno messo tra i malati gravi perché l’hanno visto con la faccia così, ma lui non è grave. Non ha niente di grave, vero, Vinicio? Siamo andati giù in carrozzina solo perché tutte quelle ore in piedi in piazza, sai… Ma lui sta bene. Ha avuto tanti problemi (tantissime operazioni, tra cui anche una al cuore, un anno fa, ndr), ma adesso ha solo questa piccola condizione". Certo, gli ignoranti non mancano. "Una volta, sulla corriera, volevo sedermi davanti, vicino all'autista", ricorda Vinicio. "Ma un passeggero mi ha detto: 'Vai via, vattene in fondo tu, che mi fai orrore e non ti voglio vedere'. Nessuno, neanche l’autista, mi ha difeso. Anzi, molti passeggeri hanno preso le parti di quell'uomo. Mi ha fatto molto male". L’idea di portare Vinicio a San Pietro è stata di Bianca, la volontaria dell’associazione cattolica Unitalsi che ogni anno lo accompagna a Lourdes. "Stiamo sempre una settimana, mi rilassa molto", spiega orgoglioso Vinicio, che a Lourdes andava già da ragazzino, con la mamma, anche lei affetta dallo stesso male e morta due anni fa. Per malattie invalidanti come la neurofibromatosi, le cui terapie costano moltissimo, il volontariato è indispensabile. In Italia, di questi malati si occupano in particolare l’associazione Anf, la Linfa e l’Ananas. Anche la zia di Vinicio è impegnata come volontaria, e dal volontariato arrivano i vestiti di seconda mano per i due fratelli. "E anche se le pomate e le garze per sue le piaghe non passano più con la mutua come una volta", dice, "in qualche modo facciamo. Abbiamo tante persone che ci aiutano e ci vogliono bene. Vero, Vinicio?". Nei casi più gravi la neurofibromatosi è così sfigurante che a volte perfino i medici si tengono a distanza. Racconta Vinicio: "Una volta, in ospedale, mi stavo spogliando quando è entrato un medico, di colore. Mi ha guardato e si è irrigidito, quasi sconvolto. Più tardi mi è venuto vicino e mi ha chiesto scusa. Ha detto che in Africa aveva avuto a che fare con malattie terribili, ma che non aveva mai visto niente di così devastante. Le sue parole mi hanno molto toccato". Chi non lo ha trattato bene è stato invece soprattutto il padre. Che quando Vinicio era ancora un bambino, finita la quinta elementare, lo portava con sé a lavorare come muratore, e poi, quando Vinicio stava già male, lo costringeva a occuparsi di un allevamento di fagiani che aveva avviato su in collina, facendogli scaricare i sacchi di mangime dal camion nonostante il ragazzo camminasse con difficoltà. "Anche la notte non sentiva ragioni", racconta Vinicio: "Se andava via la luce all'allevamento, ero io che dovevo andare. Anche se lui aveva la macchina e io solo una bicicletta". Il padre oggi vive nella stessa casa di riposo dove Vinicio svolge lavori socialmente utili per tre ore al giorno (fa la raccolta differenziata, aiuta in giardino), ma quando si vedono non lo abbraccia mai. "E’ imbarazzato dalla sua malattia", spiega la sorella Morena. "Gli dice solo, 'Lo vuoi un caffè?'". Vinicio, che ha buon cuore, scuote la testa, dice che il padre a suo modo gli vuol bene. Lei replica. Ma per fortuna queste sono le eccezioni. A Isola, Vinicio è benvoluto da quasi tutti. Ha la sua cerchia di amici, con cui va a mangiare la pizza e a vedere le partite del Vicenza (l’altra sua passione), che si allena poco lontano da casa. E corteggia tutte le infermiere, spendendo in fiori parte dei 130 euro al mese che guadagna alla casa di riposo. Una in particolare, Antonella, gli è rimasta nel cuore. @CostanzaRdO VAI A: SCELTI PER TE ©RIPRODUZIONE RISERVATA ULTIMI ARTICOLI Ecco il più antico amplesso della storia PIÙ VISTI Georgina, muore a 15 anni una promessa della musica. Il web la trasforma in star Dalle baby prostitute alle ragazze doccia Toyota: 5 anteprime mondiali per il Salone di Tokyo 2013 (Panorama Auto ) Powered by Commenti 9 commenti Aggiungi un commento Marco Napoleone ∙ Lavora presso Sitek impianti di Napoleone Marco Vinicio dal Papa.... Rispondi ∙ Mi piace ∙ Segui post ∙ 16 novembre alle ore 14.23 Letizia Costa ∙ Lavora presso Asl Rmf ciao sono letizia ti ho inviato un mess in prvato grazie Rispondi ∙ Mi piace ∙ Ieri alle 0.30 Marco Parisi Che grande Papa abbiamo Rispondi ∙ 4 ∙ Mi piace ∙ Segui post ∙ 16 novembre alle ore 17.21 Michele Palomba Un forte abbraccio a Vinicio e Morena, che da oggi sono diventati i nostri nuovi "Amici per la Pelle" . www.neurofibromatosi.org Rispondi ∙ Mi piace ∙ Segui post ∙ 16 novembre alle ore 19.53 Maurizio Odi ∙ Pensione presso INPS (pensionato) Non ho parole per il gesto di Papa Francesco. Ho solo parole di diniego per quelle persone che hanno offeso Vinicio sull'autobus. Come si può essere tanto insensibili e senza cuore e cervello ? Rispondi ∙ 3 ∙ Mi piace ∙ Segui post ∙ Ieri alle 16.11 Lorenzo Nicola Roselli ∙ Segui ∙ Top Commentator ∙ Università Cattolica del Sacro Cuore L'incredibile malvagità nascosta dell'uomo comune. Rispondi ∙ Mi piace ∙ 20 ore fa Vedi altri 1 post Plugin sociale di Facebook