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- Graziella FUMAGALLI

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- Graziella FUMAGALLI
Le emozioni
Che cosa sono le emozioni?
Le emozioni sono stati di attivazione, relativamente brevi, legati a stimoli specifici, che coinvolgono
l'organismo e influenzano il modo in cui elaboriamo le informazioni, guidandoci nell'attribuire i
significati a tutto ciò che ci succede.
L'emozione si manifesta di solito in tre momenti:
1. fase di attivazione, indotta da uno stimolo esterno/interno: è velocissima, non richiede
consapevolezza;
2. classificazione del segnale percepito in buono o cattivo, piacevole o spiacevole
dell'attivazione;
3. risposta psicofisica allo stimolo (l'urlo, il riso, il pianto): quella che viene di solito identificata
come l'emozione vera e propria.
Quali sono le emozioni fondamentali?
Negli anni Sessanta del secolo scorso un giovane psicologo statunitense Paul Ekman, basandosi
sullo studio delle espressioni facciali considerate universali, identificò scientificamente sei
emozioni primarie:
1. paura;
2. rabbia;
3. sorpresa;
4. disgusto;
5. gioia;
6. tristezza.
Queste si differenziano da quelle secondarie (per esempio, imbarazzo, scetticismo; gelosia, colpa,
orgoglio ecc.) perché non vengono apprese ma sono già strutturate nel nostro cervello.
Il volto e la mimica sono i canali privilegiati attraverso cui le emozioni si esprimono
Paura
La paura si presenta nelle tre zone del volto. Le
sopracciglia della paura sono sollevate, dritte e
ravvicinate e formano delle rughe orizzontali sulla fronte,
ma non la attraversano interamente. La palpebra
superiore è sollevata, mostrando la sclerotica cioè la
parte bianca dell’occhio, mentre quella inferiore è
contratta.
La bocca, infine, è aperta e le labbra sono tese e stirate
all’indietro. Gli angoli della bocca tendono a piegarsi
verso il basso.
Ci sono alcune analogie tra l’espressione della paura e quella della sorpresa.
La paura può inoltre mescolarsi con le altre emozioni rabbia, disgusto, tristezza, felicità e sorpresa
.Ma il mix più frequente è quello tra paura e sorpresa, dovuto al fatto che sovente le situazioni
pericolose sono improvvise ed inaspettate.
Disgusto
Il disgusto è un sentimento di repulsione. Possiamo essere disgustati dal sapore di una cosa, da un
odore, dalla vista di qualcosa che ci infastidisce, da un suono o da una sensazione tattile. A volte
basta anche solo il pensare ad una cosa che non ci piace per provare disgusto.
L’emozione del disgusto è un’emozione
assolutamente soggettiva.
Può variare di intensità da una lieve
avversione per qualcosa fino ad arrivare
alla assoluta repulsione.
Il disgusto è molto simile al disprezzo,
ma differiscono per alcuni aspetti ad
esempio proviamo disprezzo non per
sensazioni o odori ma verso i
comportamenti, le azioni delle persone.
Il disgusto può mescolarsi a sensazioni come la rabbia, la sorpresa, la paura, la tristezza e la gioia.
Analizziamo la mimica facciale del disgusto.
I segnali di disgusto si manifestano maggiormente nella bocca e nel naso, meno nella parte
superiore del viso quindi occhi e sopracciglia.
1) labbro superiore è sollevato, quello inferiore può essere sia sollevato che abbassato;
2) il naso è arricciato;
3) le palpebre inferiori sono sollevate e la sopracciglia abbassate.
Tanto più l’emozione è intensa, tanto più i tre segnali indicati sono marcati.
La felicità
La felicità è sicuramente l’emozione più desiderata. La maggior
parte delle persone, infatti organizza la propria vita in modo da avere
più occasioni per essere felici. Nello studio sulle emozioni, vengono
individuati quattro tipi di felicità: felicità da piacere che deriva da
sensazioni fisiche positive; felicità da eccitazione che avviene
quando si è molto interessati a qualcosa; felicità da sollievo che
sopraggiunge alla fine di un dolore; felicità del concetto di sé che
deriva dal sentirsi apprezzati dagli altri.
La mimica della felicità è caratterizzata da segni nella parte inferiore
del viso e delle palpebre, mentre l’area della fronte e delle
sopracciglia non sempre è attiva.
Per quanto riguarda la bocca, gli angoli sono tirati indietro e sollevati; le labbra possono rimanere
unite e formare un sorriso, dischiudersi scoprendo i denti, oppure discostarsi parallelamente
mostrando un ampio sorriso a bocca aperta.
Un segno distintivo della mimica della felicità è il formarsi delle rughe rino-labiali; esse scendono
dal naso fino oltre gli angoli della bocca.
Ma il segno distintivo è il formarsi ai lati degli occhi le così dette “zampe di gallina” cioè delle
piccole rughe intorno agli occhi; se queste rughe non si formano, anche in presenza del sorriso,
significa che quest’ultimo non è espressione di felicità ma è un “sorriso sociale” cioè prodotto per
pura cortesia o per convenzione sociale.
La sorpresa
La mimica facciale della sorpresa va individuata su tre zone del volto:
I tratti distintivi che ci indicano che quella persona è sorpresa sono:
1) le sopracciglia incurvate e rialzate creano delle rughe orizzontali
sulla fronte
2) gli occhi sgranati mostrano la parte bianca intorno all’iride (la
sclerotica)
3) la mascella è spesso abbassata e la bocca più o meno aperta.
La rabbia
La rabbia è probabilmente l’emozione più pericolosa.
La rabbia più essere alimentata dalla frustrazione per il
mancato raggiungimento di un obbiettivo, quando ci
sentiamo minacciati fisicamente, quando veniamo feriti
psicologicamente, quando qualcuno offende i nostri principi
morali, oppure può essere causata dalla vista di una persona
cara che soffre.
Quando ci arrabbiamo il nostro corpo subisce anche un
cambiamento psicologico: aumenta la pressione sanguigna, il
viso diventa rosso, le vene della fronte e del collo si
ingrossano, il respiro si altera, la postura diventa eretta e ci si protende in avanti.
L’intensità della rabbia può variare da lieve irritazione a furore.
Possiamo riconoscere l’emozione della rabbia sul volto di chi la prova studiandone la mimica:
• sopracciglia: sono abbassate e ravvicinate, creano delle rughe verticali tra le sopracciglia;
• occhi e palpebre: le palpebre inferiori sono tese, quelle superiori abbassate, gli occhi
sembrano fissare in modo duro e penetrante,
• bocca: può essere serrata o squadrata oppure aperta.
Come per le emozioni che abbiamo visto in precedenza, anche la rabbia può mescolarsi ad altre
emozioni come il disgusto o la paura.
La tristezza
Come si riconosce un’espressione di tristezza?
Segnali evidenti della parte superiore del viso sono:
1– l’ angolazione delle sopracciglia, le cui estremità
interne puntano verso l’alto,
2– lo spazio tra le sopracciglia lascia una ruga
verticale scura e profonda;
3– le palpebre assumono una forma a triangolo,
spesso questo può essere l’unico segno della tristezza.
Segnali evidenti della parte inferiore del viso:
1– le labbra sono tirate in orizzontale, quello inferiore è spinto verso l’altro e probabilmente trema;
3– le guance sono visibilmente spinte verso l’alto, ulteriore indicatore dell’intensità di questa
emozione;
4– gli angoli della bocca tendono a piegarsi leggermente verso il basso;
5– la pelle tra il labbro inferiore ed il mento è corrugata e spinta verso l’altro dal muscolo del mento
che solitamente produce il broncio.
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