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la verità sul caso boschi può attendere
OSCHI ELL’AFFAIRE B N IE S E N M A I L IPA ECCO LE PRINC Nell’audizione al Csm, Rossi dice: «Dei Boschi no n neanche la co conosco mposizione del nucleo fam ili Ma Panorama are». ha che Rossi, nell’ rivelato in su Dorna, ordi dagine na una perquisiz ione nella casa di famig lia, a Laterina. I finanzieri, ne ll’o identificano an perazione, ch la moglie e i fig e li di Boschi. 2 Csm Ascoltato al 2015, e il 28 dicembr zzo Are di e or at ur Il proc si sostiene Roberto Ros ai conosciuto di non aver m i. ch Pier Luigi Bos sta Ma un’inchie lo smentisce: di Panorama il 2014 indagò tra il 2010 e inistro m l de il padre d’asta, a per turbativ chiarazione di e ne io rs esto infedele sulla della ta compravendi na. or D di ia or tt Fa 1 egli austeri corridoi di Palazzo dei Marescialli non si sente volare una mosca. I 27 membri del Consiglio superiore della magistratura osservano la rituale «settimana bianca»: qualche giorno di pausa, che consente agli eletti di approfondire le pratiche. L’1 febbraio 2016, invece, l’hanno dedicato all’inaugurazione dell’anno giudiziario. E proprio a margine del suo intervento a Caltanissetta il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, ha assicurato: «Garantire una risposta rapida della giustizia è la via maestra per far sì che i magistrati non vengano visti come una casta». Un dogma che però non sembra valere per i consiglieri di Palazzo dei Marescialli. Da quasi due mesi sono alle prese con l’istruttoria sul procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, titolare delle inchieste sul crac di Banca Etruria. Il primo atto è del 16 dicembre 2015. Pierantonio Zanettin, consigliere del Csm, chiede di aprire una pratica sul magistra7 Panorama | 10 febbraio 2016 LA VERITÀ SUL CASO BOSCHI PUÒ ATTENDERE Il Consiglio superiore della magistratura si occupa da due mesi dell’istruttoria. Ma non ha ancora mostrato alcuna intenzione di fare piena luce sulla vicenda. di Antonio Rossitto Giuseppe Fanfani, già penalista r Luigi Boschi Pie di bre ed eletto nel settem » 2014 al Csm «in quota e, orm Rif lle de tro nis mi al re ve do suo tito sen non ha issioni rivelare al Csm le om ezzo. del procuratore di Ar 3 to, allora consulente del governo. Rossi, infatti, sta indagando sulla banca in cui Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena, ministro delle Riforme, è stato vicepresidente fino a febbraio 2015. Un potenziale conflitto d’interessi. Il procuratore viene sentito dalla prima commissione del Csm il 28 dicembre. Fuga i dubbi emersi sulle consulenze. E, per avvalorare la sua buona fede, rilancia: «Io non conosco nessuno della famiglia: il signor Boschi, i fratelli, i figli. Non sapevo neanche come fosse formata. Ho conosciuto l’attuale ministro Boschi solo in un’occasione istituzionale». Una frase apparentemente innocua. Che avrebbe fatto scivolare l’istruttoria verso l’archiviazione se Panorama non avesse riaperto il caso. Il 20 gennaio 2016 escono le prime anticipazioni della nostra inchiesta: Rossi ha indagato su Pier Luigi Boschi dall’inizio del 2010 alla fine del 2014 per l’acquisto della Fattoria di Dorna, un podere di 303 ettari vicino ad ERRORI E OMISSIONI N 4 vi ene co ntes a Rossi un conv tato egno del 31 ottobre 2015, cui partecipa insieme con il ministro Boschi. Il procuratore replica di essere stat o invitato dalla Prefettu ra di Arezzo. In realtà il conv egno è organizzato «in stretta sinergia con la Procura di Arezzo» gu idata proprio da Ro ssi. Arezzo. Il magistrato iscrive nel registro degli indagati il padre del ministro prima per turbativa d’asta, poi per estorsione e infine per dichiarazione infedele. Tutte accuse archiviate a novembre 2014, dopo che Boschi paga 39.390 euro per sanare la sua posizione con il fisco. Il 21 gennaio 2016 Panorama esce in edicola. Rossi, la stessa mattina, scrive al Csm: ammette di aver condotto queste indagini. La prima commissione riapre così l’istruttoria, chiedendo alla Procura generale di Firenze le carte dell’inchiesta. A sua volta, il procuratore generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo, domanda al Csm gli atti su Rossi: vuole valutare se aprireun’azione disciplinare contro il magistrato. Sono passate due settimane. A Palazzo dei Marescialli il fascicolo del procedimento non è ancora arrivato. E i consiglieri sembrano aver dimenticato un caso che mette a rischio l’onore di politica, giustizia e governo della magistratura. Panorama, intanto, ha continuato a de- 5 6 di avere incontrato Maria Elena Boschi anche il 24 ottobre 2013: sono entrambi relatori in un convegno all’Auditorium di Arezzo (documentato dall’ultimo numero di Panorama), organizzato proprio dalla Procura: in sala c’è anche Pier Luigi Boschi, allora indagato da Rossi per estorsione. Rossi al Csm ne ga la presenza nel «comitato ombr a» di Banca Etruria del padre del ministro, ex vicepresiden te dell’istituto. Ma una relazione di Ba nkitalia lo smentisce: Bo schi faceva parte di quell’organism o, che prendeva de cisioni importanti senz a informare il cda. 6 Ospiti eccellenti al convegno «Cultura della prevenzione per una crescita ecosostenibile» del 24 ottobre 2013: dall’alto, Pier Luigi Boschi, il procuratore Roberto Rossi, Maria Elena Boschi (all’epoca parlamentare). rotonda però chiarisce: «L’iniziativa è nata in stretta sinergia con la Procura della Repubblica». Guidata, appunto, da Rossi. Panorama però ha scovato anche un’altra omissione del magistrato: un convegno del 24 ottobre 2013, organizzato proprio dalla Procura all’Auditorium di Arezzo. E ad assistere all’incontro c’è anche Pier Luigi Boschi, allora indagato da Rossi per estorsione. nunciare tutte le bugie e le omissioni del caso Boschi. Aggiungendo nuove evidenze all’affaire. C’è un altra persona, infatti, colta da amnesia: Giuseppe Fanfani, consigliere del Csm eletto a settembre 2014 su indicazione di Maria Elena Boschi. E difensore di fiducia del padre Pier Luigi nell’indagine sulla Fattoria di Dorna. Ed è lo stesso Fanfani, appena eletto, a partecipare il 31 ottobre 2014 al convegno «Legalità per lo sviluppo», assieme a Rossi e al ministro delle Riforme. «Ero stato invitato dalla Prefettura di Arezzo» s’è giustificato il pm. Il comunicato ufficiale della tavola L’ennesimo lapsus. Su cui però nessuno, a Palazzo dei Marescialli, pare abbia fretta di far luce. L’8 febbraio 2016 è fissata l’udienza per dichiarare lo stato d’insolvenza su Banca Etruria. Una decisione che pare quasi obbligata per il Tribunale di Arezzo. A quel punto, anche Pier Luigi Boschi probabilmente verrebbe iscritto nel registro degli indagati. E il procuratore potrebbe esibire al Csm la testa del padre del ministro, in cambio della sua. Per tentare di spegnere definitivamente la notte delle nebbie. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 febbraio 2016 | Panorama $% I ! " #