pitali e con il minore dispendio portò naturalmente ad accresciuta
by user
Comments
Transcript
pitali e con il minore dispendio portò naturalmente ad accresciuta
pitali e con il minore dispendio portò naturalmente ad accresciuta importanza l'industria dell'allevamento e al progressivo aumento numerico del patrimonio zootecnico. Solo il Principe di Stigliano possedeva 2950 capi di bestiame e pagava alla dogana di Poggia la cospicua somma di 985 ducati. Sappiamo inoltre che dell'intero, reddito annuo assommante a 25.000 ducati, almeno un terzo gli proveniva dalla fida di erbaggi. « Si spiega come in tale ambiente grande autorità ed importanza ebbero pastori e massari che, abilissimi nell'evadere pedaggi e fide, giunsero in quell'epoca a tanta alterigia da organizzare bande armate per il contrabbando dei prodotti della loro industria » - . 1 La decadenza della Casata principesca dei Carafa, che si estinguerà addirittura dopo l'ultimo breve splendore di Donn'Anna e dopo una graduale politica di conciliazione dei Principi con gli Spagnoli, (Donn'Anna stessa divenne moglie di Don Filippo Ramiro di Guzman, Vice Re di Napoli) , è un segno del decadimento progressivo del Principato. 2 A contribuire a tale decadenza intervenne anche il fatto del continuo drenaggio delle ricchezze che ininterrottamente affluivano a centri diversi e fuori delle terre del nostro feudo, come per esempio, a Napoli, giacché i Baroni, i Principi e i Signori in genere consu- 1 2 G. MASI, op. cit. Fu sotto Don Bamiro Filippo di Guzman che — si dice — Stigliano fu sede del nuovo Presidato appena allora, 1643, istituito. A giustificare tale pretesa, si adducono parecchie ragioni : I ) L'attrito esistente a causa di potere tra due autorità, Preside e Feudatario. Nella lotta infatti tra due autorità si trova la principale ragione del continuo mutare di sede del Presidato. Stabilendo la sede del Preside a Stigliano ogni motivo di discordia si sostiene sarebbe stato eliminato, in quanto il Feudatario era lo stesso Viceré. Tale argomentazione, però, a parte il fatto che a Stigliano vi era un Vice Principe (cfr. Intestazione dei Privilegi concessi all'Università da Antonio e Luigi Carafa in Pennetti op. cit.), non sembra troppo convincente, giacché i Principi vivevano normalmente fuori del Feudo, e poiché è riconosciuto dalla migliore storiografìa che gli Spagnoli non rifuggivano, in linea generale, dallo stabilire nel medesimo paese due autorità contrastanti tra loro, per esempio, due Sindaci, dei quali uno nobile l'altro plebeo. (Cfr. G. PEPE, II Mezzogiorno d'Italia sotto gli Spagnoli). I I ) Stigliano é nominato esplicitamente dal Parrino, come riporta il Pennetti : « Don Ramiro aprì due nuovi tribunali nelle Provincie di Abruzzo ultra e Basilicata. Elesse in questa Don Carlo Sanseverino, Conte di Chiaromonte assegnandoli per luogo di udienza Stigliano ». Ora il Parrino scrive nel 1770, quando cioè egli stesso potè accogliere voci di una tradizione preformata, che ancora oggi si tramanda da padre in figlio. Il Chiaromonte é stato Preside in