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Paura del dentista? No grazie!

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Paura del dentista? No grazie!
Dott.Ssa Milena Vecchi
PAURA DEL
DENTISTA? NO
GRAZIE!
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1
Indice dei contenuti
LA PASSEGGIATA
DELL'ODONTOFOBICO.
QUANTI SIAMO AD AVERE PAURA?
LA PAURA IN PRATICA.
UNA LETTURA PIÙ PROFONDA DI
QUESTA PAURA
MA IL DENTISTA LO SA?
I 10 CONSIGLI MAGICI.
3
5
8
13
16
20
Consigli per i pazienti adulti e bambini
Consigli ai Genitori per evitare che i
bambini diventino odontofobici
LA TECNOLOGIA AIUTA
20
RINGRAZIAMENTI
32
2
22
26
LA PASSEGGIATA DELL'ODONTOFOBICO.
Odontofobia?....una passeggiata!
Andare dal dentista non è come fare una
passeggiata. A poterlo evitare lo si farebbe
volentieri. Però certe volte è inevitabile e, si
deve fare buon viso a cattivo gioco. Ci si
rassegna, si sopporta e ci si fa curare.
Alcune
persone
però
hanno
veramente
p a u r a del dentista. La paura genera ansia,
l’ansia stress e lo stress ingigantisce tutto in un
circolo vizioso. Questa paura nasce in tenera
età
e
,curiosamente,
rimane
fino
all’età
adulta…..se non si incontra il dentista giusto!
In chi ha paura si susseguono disagio,
nervosismo, timore di sentire male, terrore del
trapano
e
del
suo
rumore,
paura
della
anestesia, panico nella prospettiva di una
estrazione.
Questa
serie
di stati
d’animo
negativi, sia negli adulti che nei bambini, si
scatenano
al
solo
pensiero
della
visita
generando già a casa o in sala d’attesa
emozioni intense e paralizzanti : batticuore
forte
e
intenso,
pallore
e
sudorazione
abbondante . Ebbene questa paura si chiama in
sintesi odontofobia
3
4
QUANTI SIAMO AD AVERE PAURA?
Qual è in Italia la percentuale di persone, adulti e
bambini, che hanno problemi di odontofobia?
Da recenti ricerche è emerso che in media
solo il 45% degli italiani vanno almeno una
volta l'anno dal dentista nonostante, secondo
la fascia d'età, dal 60% al 95% della popolazione
abbia
problemi
in
bocca.
L'OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità) mette
in allerta: per una corretta igiene orale, sono
necessari almeno due controlli l'anno dal
dentista,
eppure
la
disaffezione
della
popolazione alle cure odontoiatriche è un
problema sentito sia in Italia sia all'estero.
Questa disaffezione solo in parte è dovuta a
pigrizia e trascuratezza, oppure a impossibilità
economica o viceversa ai troppi impegni
professionali. In genere queste sono solo
scusanti, spesso, infatti, è causata dalla paura
del dentista.
Uno studio pubblicato dall'American Journal
of Health Behavior nel 1998 ha evidenziato
che in America 45 milioni di persone, circa il
15% della popolazione, sopportano il mal di
denti e si lasciano rovinare la bocca per la
paura di sedersi sulla poltrona del dentista. E'
5
anche emerso che gli uomini soffrono di più
l'odontofobia rispetto alle donne.
E’arrivato il momento di dimenticarvi della
paura del dentista. Bastano infatti pochi e
pratici accorgimenti per poter vivere con
tranquillità l'appuntamento dallo specialista
Oggi il dentista fa ancora male?
L'odontoiatria
moderna
utilizza
sistemi
avanzati per il controllo del dolore: anestetici
molto efficaci, sedazione, strumenti indolori
sostitutivi del trapano (Laser, ultrasuoni) e i
dentisti sono molto più preparati e disponibili
nei confronti dei pazienti; pertanto, oggi la
percentuale
degli
odontofobici
6
dovrebbe
essere
decenni
molto
fa,
minore
quando
rispetto
curarsi
i
ad
alcuni
denti
era
veramente doloroso, invece non è cambiata, lo
conferma uno studio inglese pubblicato dal
British Dental Journal.
7
LA PAURA IN PRATICA.
Come si manifesta in pratica la paura del
dentista?
L'avversione verso le cure odontoiatriche si
manifesta in varie forme.
Molti pazienti provano nervosismo e senso
di disagio durante la seduta odontoiatrica, ciò
non impedisce loro di recarsi dal dentista, ma
certo ne farebbero volentieri a meno. Coloro
che
invece
situazioni
vanno
dal
d'emergenza
dentista
sono
solo
pazienti
in
che
provano ansia e paura.
Il paziente a volte afferma che non ricorda
brutte esperienze con il dentista e, quando si
fa curare non sente dolore, ciononostante
prima dell'appuntamento si sente a disagio e la
notte precedente dorme poco.
Nel caso del paziente adulto la paura si
manifesta
rimandando
il
più
possibile
l'appuntamento fino a che non sopraggiunge
un dolore insopportabile, a quel punto prende
l'appuntamento, ma si presenta in anticipo,
tanto è impaziente di togliersi lo stato d'ansia,
è irrequieto già in sala d'attesa, poi quando sale
sulla poltrona e l'odontoiatra comincia ad
iniettare l'anestetico, suda abbondantemente, è
8
tachicardico e ha sbalzi di pressione diventa
iperteso e rosso in volto oppure ipoteso e
pallido e a volte sviene.Finita l'urgenza prende
un nuovo appuntamento, ma poi come si
avvicina la fatidica data con qualche scusa non
si presenta e rimanda fino a che non arriva
una nuova emergenza. Così facendo si riduce
la bocca in condizioni pietose con possibili
danni anche all'apparato digerente. Il sorriso e
l'alito
sono
rovinati
e,
ciò
crea
qualche
problema nelle relazioni sociali e diminuisce
la fiducia in sé stessi.
C'é anche chi è ancor più terrorizzato,
talmente
fobico
che
non
si
rivolge
all'odontoiatra neppure in situazioni di forte
dolore. Il paziente in preda al mal di denti
s'imbottisce di antidolorifici e magari va dal
medico di famiglia e si fa prescrivere un
antibiotico, ma mai e poi mai, varcherebbe la
soglia dello studio odontoiatrico e, se in
qualche modo è costretto e trascinato da un
familiare, una volta arrivato sopra la poltrona,
può
manifestare,
oltre
ai
sintomi
sopra
descritti, anche un attacco di panico e fuggire a
gambe levate, lasciando il dentista con la
siringa in mano». II bambino in genere è solo impaurito
perché gli hanno raccontato che il dentista usa
9
il trapano e fa le punture in bocca, oppure
perché ha avuto già un'esperienza spiacevole
con qualche odontoiatra poco disponibile.
L'adulto invece oltre che pauroso diventa
ansioso, la causa è in genere una brutta
esperienza
vissuta
o
sentita
raccontare
soprattutto in età infantile, che non è stata mai
superata, anzi la paura si è ormai fissata a
livello inconscio e si manifesta con un'ansia
che risulta inspiegabile allo stesso paziente.
Nel caso del bambino piccolo la paura si
manifesta con pianti e strilli quando è il
momento di staccarsi dai genitori per salire
sulla poltrona del dentista, il bambino più
grande, invece, serra completamente i denti,
copre la bocca con la mano e con prepotenza
impedisce
all'odontoiatra
di
lavorare.
Naturalmente dopo una brutta esperienza
odontoiatrica mangia poco o male per evitare
di masticare sui denti dolenti e non dice nulla
ai genitori che, altrimenti, lo riporterebbero
dal dentista.
10
Quali sono le vere cause di questo problema?
Si comincia ad aver paura del dentista già da
bambini per esperienze dirette non piacevoli,
o semplicemente per racconti di amici o
parenti che descrivono la loro esperienza
odontoiatrica
come
qualcosa
di
molto
traumatico. La figura del dentista viene da
sempre
associata
ad
esperienze
negative,
dolorose e a volte terrificanti.
A volte gli adulti hanno paura del dentista
non per la paura del dolore, ma perché non
sopportano le terapie in bocca, un apparato
con molteplici significati psicologici; non a
caso la prima fase dello sviluppo psicosessuale
infantile secondo Freud è quella orale.
Abbiamo anche detto che i pazienti paurosi
tendono
a
rimandare
l'appuntamento
odontoiatrico fino a che sopraggiunge il mal di
denti, ma in queste condizioni il dentista
inevitabilmente
e
suo
malgrado
provoca
dolore, perché a volte l'anestetico non fa
11
effetto su un dente infiammato. In questo
modo si rinforza ulteriormente il sentimento
negativo nei confronti delle cure e il paziente
non
torna
fino
alla
successiva
generando cosi un circolo vizioso.
12
urgenza,
UNA LETTURA PIÙ PROFONDA DI QUESTA
PAURA
Questa particolare paura può anche essere lo
spostamento di paure più profonde e di altra natura
che sono mascherate?
Nei casi più gravi dove si parla di vera
"fobia", la paura del dentista è spesso associata
ad altre paure, ad esempio alla "claustrofobia"
(paura
dei
locali
chiusi)
che
complicano
ulteriormente il disagio del paziente, il quale si
sente prigioniero del dentista senza possibilità
di fuga e questo può scatenare un attacco di
panico. In altri casi, ma per fortuna raramente,
esistono
situazioni
psicologiche
più
complesse, generate da cause diverse dalla
esperienza
odontoiatrica,
rimosse
nell'inconscio, e che il paziente manifesta in
varie forme, una delle quali è la paura
odontoiatrica. Per risolvere completamente
questo tipo di paure non è sufficiente che il
dentista abbia conoscenze di psicologia, ma ci
vuole anche il supporto dello psicologo e il
dentista che si occupa di questi pazienti saprà
consigliare al meglio.
Questo discorso invece non riguarda mai i
bambini.
I
piccoli
pazienti
13
hanno
solo
imparato ad avere paura e, se vanno da un
bravo
odontoiatra
infantile,
riescono
a
superarla prima che sia fissata per sempre
nell'inconscio.
Il
nostro
inconscio,
è
un
potentissimo,
potremmo
dire
motore
che
,senza
rendercene conto tutta la nostra esistenza è
guidata dal nostro inconscio, con le sue spinte
pulsionali. Senza allargarci a temi specialistici
di
psichiatri
e
psicologi,
è
sufficiente
esaminare come si costruisce la struttura
psicologia
dell'individuo
per
comprendere
come il dentista rivesta una figura dalle
prioezioni simboliche potentissime.
La prima fase freudiana di costruzione della
personalità è, non a caso, quella orale. Nel
primo anno e mezzo di vita il bambino
conosce
il
mondo
attraverso
la
bocca,
attraverso il contatto labiale, e la bocca in
genere si consolidano anche percezioni con
importanti note affettive, ecco perchè il gesto
di aprire la bocca richiede un certo sforzo,
bisogna "lasciarsi andare" e fidarsi parecchio.
Le paure legate al controllo dell'ambiente,
alla sfiducia nel prossimo e nelle relazioni in
genere sfociano facilmente in "paura del
dentista".
Il professionista, secondo Noi, ha il dovere di
14
comprendere
queste
inconsce e di rispettarle.
15
possibili
proiezioni
MA IL DENTISTA LO SA?
I dentisti sono preparati ad affrontare questi
problemi?
Oggi i dentisti sono più preparati di un
tempo e molto più disponibili nei confronti
dei problemi anche psicologici dei pazienti. A
mio parere al corso di laurea in Odontoiatria
dovrebbe
avere
l’insegnamento
un
della
peso
maggiore
psicologia
e
delle
tecniche di comunicazione. E' giusto che il
neolaureato
sappia
perfettamente
fare
modellta,
un’otturazione
conosca
alla
perfezione come si devitalizzi un dente con
canali
molto
difficili,
oppure
che
sappia
estrarre un dente del giudizio,ecc. Secondo
me, però, l'approccio psicologico corretto è
ancora più importante di queste perfezioni
tecniche, altrimenti i bambini paurosi e gli
adulti odontofobici, le cui bocche rovinate ne
avrebbero ancor più bisogno, non potrebbero
mai usufruirne.
Conosco
colleghi,
peraltro
bravissimi
dentisti, che mi dicono: "Io non ho alcuna
difficoltà ad inserire un impianto e a fare un
rialzo del seno mascellare, ma se mi portano
16
un bambino che piange e strilla perché ha
paura del dentista e devo curargli un dente da
latte, mi metto le mani nei capelli e non so da
dove cominciare" e mi chiedono "Ma tu come
fai?". La risposta è che per prima cosa bisogna
essere appassionati alla odontoiatria pediatrica
come si è appassionati ad altre branche
dell'odontoiatria, poi si devono studiare le
tecniche di approccio psicologico come si
studiano le altre tecniche odontoiatriche e per
finire, tutto il team della struttura deve essere
selezionato e istruito a trattare in un certo
modo i pazienti.
Nella
nostra
struttura
si
fanno
periodicamente corsi, riunioni, e giornate di
tem bilding allo scopo di seguire tutti, dalla
segretaria che fa accoglienza, all’assistente che
fa accomodare in poltrona, al medico che
esegue i lavori lo stesso obiettivo comune: il
benessere delle persone nella loro interezza.
Oggi quali sono le migliori strategie disponibili
per
curare
questa
paura?
E
quanto
tempo
richiedono?
Per trattare questi pazienti spesso sono stati
utilizzati farmaci ansiolitici, ma né i farmaci
né gli strumenti indolori già menzionati
17
riescono a tranquillizzare un odontofobico. Vi
sono poi tecniche sedative più potenti per via
endovenosa
e
l'anestesia
generale,
spesso
invocata dallo stesso paziente, queste tecniche
sono
utilizzabili
dell'anestesista
e
solo
alla
presentano
presenza
rischi
non
trascurabili. L'anestesia generale deve essere
utilizzata solo per i casi di estrema gravità e
urgenza, per i grandi interventi chirurgici e
per i traumi. Con l'anestesia generale non si
risolve
né
il
problema
odontoiatrico
e
neppure quello della paura: ci sono terapie
odontoiatriche che necessitano di più sedute e
non possiamo ogni volta ricorrere all'anestesia
generale, inoltre il paziente non supera mai la
sua paura, anzi i bambini hanno ancora più
timore
del
dentista
dopo
aver
subito
un'anestesia generale per curare un dente.
Le tecniche migliori sono psicologiche.
Il paziente deve trovare un dentista che lo
sappia capire e che riesca a infondergli
completa
fiducia,
si
deve
instaurare
un
rapporto di empatia, il paziente deve vedere il
dentista come un amico, e di un amico non si
può avere paura.
Il dentista deve utilizzare con i pazienti
adulti le stesse tecniche che la psicologia
utilizza
per
curare
18
le
fobie:
tecniche
comunicative verbali e non verbali, tecniche di
distrazione, dove in pratica si abitua il paziente
a reagire e a rispondere emotivamente in
modo più naturale.
Certamente queste tecniche necessitano di
sedute preliminari a quella effettivamente
terapeutica, ma il tempo che s'impiega in
queste sedute non è sprecato, perché si
recupera subito con grande vantaggio del
paziente che, superando la sua paura, si fa
curare tranquillamente la bocca.
I piccoli pazienti, poi, non sono adulti in
miniatura, sono bambini e come tale vanno
considerati: tutto deve sembrare un gioco, ed è
straordinario come la paura del dentista lascia
il posto alla gioia di andare dal dentista. I
genitori ci raccontano che i loro figli prima
non si facevano curare da nessuno, mentre ora
sono felici di venire in studio, anzi piangono se
per qualche impedimento non possono venire.
La migliore prevenzione si ottiene quando il
paziente va con piacere ai controlli dal
dentista.
19
I 10 CONSIGLI MAGICI.
Consigli per i pazienti adulti e bambini
Ecco i nostri consigli per i pazienti che
soffrono di fobia del dentista:
1 . Cercate per voi e per i vostri figli un
dentista di fiducia che utilizzi un approccio
psicologico corretto, già in prima visita vi
accorgerete se possiede queste qualità e vi fa
sentire a vostro agio.
2
. Se
finora
avete
avuto
esperienze
spiacevoli non disperate, oggi molti dentisti
sono preparati a risolvere questi problemi e
chi non se ne occupa saprà indicarvi un
collega che fa al caso vostro.
3 . Esponete il vostro problema, questo a
volte è sufficiente per alleviare la tensione
emotiva e se il dentista conosce il vostro stato
d'animo può aiutarvi.
4. Non vergognatevi della vostra paura, forti
del fatto che è un problema molto diffuso. I
maschi
in
particolare
credono
che
ammettendo di aver paura sminuiscono la
20
loro virilità, ciò non è vero, anzi abbiamo visto
che
proprio
i
maschi
soffrono
di
più
l'odontofobia.
5 . Prendete l'appuntamento con il dentista
quando siete liberi da altri impegni, se già siete
stressati per altri problemi non potete essere
rilassati davanti al dentista. E' preferibile
scegliere il mattino.
6 . Identificate con il dentista di cosa avete
paura in particolare e la causa di questo
problema.
7 . Non prendete sostanze eccitanti come
caffè, tè o coca cola prima dell'appuntamento
e neanche la sera precedente, così da dormire
bene.
8. Programmate sedute brevi.
9 . Chiedete al dentista di spiegarvi ogni
passaggio della cura e concordate un segnale di
stop nel caso ci fosse qualche fastidio. Si ha
meno paura di una cosa che si conosce e
avendo in mano la situazione vi sentirete più
sicuri.
10. Andate ogni sei mesi dal dentista a fare i
controlli. Se si esegue una giusta prevenzione
e si curano le carie quando sono ancora
piccole,
i
fastidi,
lo
stress
sopportare sono minimi.
21
e
i
costi
da
Consigli ai Genitori per evitare che i bambini diventino odontofobici
Se i genitori seguono con attenzione alcuni
suggerimenti sarà molto improbabile che i
loro figli possano maturare la paura del
dentista. Ecco cosa vi suggeriamo:
1.Innanzitutto
dobbiamo
evitare
di
“demonizzare” la figura del dentista
utilizzandolo come punizione.
“Se non fai il bravo ti porto dal dentista!”
oppure “ Ti faccio levare tutti i denti!” “ Ti
faccio fare la puntura”. Certe frasi, talvolta
dette con leggerezza, immediatamente creano
l’associazione nel bambino tra la figura del
dentista ed un elemento negativo di punizione
e/o paura.
22
2.Non fate partecipare i bambini a
racconti di esperienze negative avute dal
dentista
3.Il bambino non dovrà essere mai
terrorizzato
all’idea
della
visita
dal
dentista, ne dovrà arrivare in studio con
l’idea che se si comporterà bene verrà
premiato. Semplicemente si andrà dal
dottore dei denti.
4.Anche nel cercare di tranquillizzare il
bambino dobbiamo evitare di citare
elementi negativi: “ non devi aver paura,
non ti farà male, non sentirai dolore,
non
ti
portano
fa
la puntura!”. Queste frasi
comunque
il
bambino
ad
associare il dentista con paura, dolore,
puntura. Se stiamo portando il bambino
al
luna-park
diremmo
od
mai
ad
una
“non
paura”,“non sentirai male”!
23
festa
devi
non
aver
5.
Scegliete
dentista
per
vostro
esperto
in
figlio
un
odontoiatria
pediatrica. Non accettate i dentisti che
affermano che è troppo piccolo per
poterlo curare. Il bambino è in grado di
collaborare dai tre in su. Se un dentista
per mascherare la sua incapacità vi dice,
invece, che i denti da latte non sono da
curare, perché cadono, è sicuramente
incompetente in odontoiatria pediatrica.
6.Accettate
di
utilizzare
l'anestesia
generale per vostro figlio solo in casi di
estrema gravità e urgenza, o nei casi di
bambini disabili non collaboranti. Se
l'intervento può essere rimandato senza
conseguenze, cercate un dentista che
sappia
risolvere
il
problema
con
l'approccio psicologico corretto e con il
gioco, ci vorrà più tempo, ma vostro
figlio sarà felice di farsi curare i denti e
potrà
usufruire
prevenzione.
24
di
una
corretta
7. Fate visitare vostro figlio dal dentista
ogni 4-6 mesi iniziando dall'età di tre
anni, anche se non ha problemi. Il
bambino
familiarizza
con
lo
studio
odontoiatrico e al momento che avrà
bisogno di una cura non sarà per niente
spaventato.
25
LA TECNOLOGIA AIUTA
Un grande aiuto dalla
tecnologia: la sedazione
cosciente.
SEDAZIONE:
benessere,
con
condizione
annullamento
stress.COSCIENTE:
coscienza,
si
di
non
rimane
si
di
relax
ansia
perde
sempre
e
e
mai
svegli
e
collaboranti, si arpe la bocca, si stringe, si
eseguono le richieste del dentista.
Vediamo in cosa consiste
Viene fatta inalare una miscela di ossigeno e
protossido d'azoto permettendo di ottenere in
modo semplice e sicuro la sedazione del
paziente.
La somministrazione della miscela avviene
tramite una mascherina nasale che permette
di lavorare senza problemi nella bocca del
paziente.
E’ una tecnica , per certi aspetti di medicina
naturale, infatti l'aerosol che si respira è un
26
NON-FARMACO.
Infatti
non
vengono
impiegati fegato e reni per eliminarlo, come
succede per tutti i veri farmaci, ma così come
è entrato (per via respiratoria) in tre minuti se
ne va (espirato via) nel 97% della quantità
respirata. Non è una sostanza naturale, ma
possiamo
assolutamente
fitoterapia
o
alla
accostarla
omeopatia
o
ad
alla
altre
medicine naturali per questo fatto che non
viene metabolizzata.
Questa tecnica si caratterizza per l'utilizzo di
apparecchiature,
odontoiatrico
particolari
specifiche
per
l'uso
(sedationmachines),
con
blocchi
automatici
che
impediscono errori operativi, che potrebbero
creare
problemi
impossibile
di
sicurezza.
somministrare
solo
È
infatti
protossido
senza la presenza di ossigeno nella miscela. Se
si cercasse di somministrare protossido puro la
macchina si bloccherebbe immediatamente.
Nello stesso modo non si può superare una
percentuale
massima
di
protossido
nella
miscela del 70%, il che vuole dire che si sta
contemporaneamente
somministrando
almeno il 30% di ossigeno (presente nell'aria
atmosferica al 21%) quindi si sta in ogni caso
iperossigenando il paziente.
27
Fattori
favorevoli
della
tecnica
sono
un'altissima flessibilità di controllo, l'estrema
facilità e rapidità di induzione e soprattutto
l'immediato recupero funzionale senza effetti
ritardati.
Con l'analgesia sedativa viene elevata nel
paziente la soglia di sensibilità al dolore, al
freddo, al caldo e al tocco leggero.
Non si deve però commettere l'errore di
pretendere che il protossido d'azoto sia un gas
anestetico mentre è soltanto un gas sedativo.
Come già detto lo stato di coscienza è
alterato solo in misura minima. I riflessi
superficiali e profondi, e quindi tutti i riflessi
di
difesa
come
tosse
e
deglutizione,
importantissimi in odontoiatria, rimangono
attivi e il sensorio resta chiaro.
28
Apparecchiatura per la sedazione cosciente
Che aspetto ha un paziente e come si sente nella
fase di analgesia relativa?
L'espressione
individuo
del
viso
cosciente.
La
è
quella
di
respirazione
un
è
normale e tranquilla, i muscoli sono rilassati.
Le pupille sono normali e si contraggono
normalmente alla luce. La frequenza del polso
29
è normale, come lo è la sua pressione
sanguigna e il colorito della pelle. Poiché si sta
curando un paziente cosciente, la sua reazione,
verbale o fisica, sarà indicatrice del suo stato.
Benché
il
paziente
sotto
analgesia
sia
cosciente, egli non è del tutto sveglio. A
dispetto di sé, egli comincia a provare un
senso
di
rilassamento,
di
benessere,
di
sicurezza, di euforia.
Nella
fase
più
profonda
dell'analgesia
scompare il dolore, ma è sempre presente la
consapevolezza del tatto e della pressione. I
suoni giungono al paziente in modo chiaro,
ma più lontano. Rumori forti e improvvisi
possono farlo uscire dal suo piacevole stato,
pertanto è opportuno che durante la sedazione
l'ambiente
sia
tranquillo
e
rilassante.
Un
sottofondo di musica melodica ad un volume
non troppo alto è gradito e lo aiuta ad
estraniarsi.
Altri fattori molto importanti, specie per chi
tratta bambini sono un alterato senso del
tempo, che fa sì che il paziente sia convinto,
alla fine del trattamento, di essere rimasto
sotto sedazione per un tempo molto più breve
della
realtà,
e
una
amnesia
agli
eventi
sgradevoli. Pertanto anche se è successo che il
paziente abbia, per un attimo, sentito dolore,
30
non se ne ricorderà finito l'intervento e non
perderemo
la
sua
collaborazione
faticosamente costruita
Piccolo paziente in sedazione cosciente.
31
RINGRAZIAMENTI
L'autrice, dott.ssa Milena
Vecchi
32
La dott.ssa MIlena Vecchi, Odontoiatra
presso cliniche renova, si occupa della
pedodonzia, con e senza sedazione
cosciente. Ha perfezionato
inoltre tecniche miniinvasive come la
laserterapia.
La dott.ssa ha partecipato a numerose
trasmissioni televisive e ha contribuito
alla realizzazione del video: "dal
dentista senza paura", sul nostro canale
you tube
all'indirizzo: https://www.youtube.com/
watch?v=AropJYebYsM
33
Il nostro sito è:
www.poliambulatoriorenova.
it,
per informazioni o per
appuntamenti scrivete a:
info@poliambulatoriorenov
a.it
34
le consulenze ortodontiche ,
chirurgiche , implantologiche
e protesiche sono gratuite
previo appuntamento.
telefonare al : 0522 333083
poliambulatorio renova_
via emilia ospizio 118, 42100
Reggio Emilia.
35
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