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Esternalizzato a 50 anni. E dire che lavoravo a

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Esternalizzato a 50 anni. E dire che lavoravo a
Rassegna Stampa
www.esternalizzati.it
di Trieste
FONTE: http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2013/02/14/NZ_41_02.html?ref=search Esternalizzato a 50 anni. E dire che lavoravo a
Unicredit
14 febbraio 2013 — pagina 41 sezione: Nazionale
LA LETTERA DEL GIORNO
Lavoro all’Ubis (Unicredit Business Integrated Solutions), una società frutto di una serie di fusioni
interne al gruppo Unicredit per il quale svolge attività di supporto amministrativo e informatico, con
sedi in Italia ed Europa.
Per il momento lavoro in Ubis, aggiungo, perché a cinquant’anni mi trovo ad affrontare una
situazione incresciosa: l’esternalizzazione.
Il 3 agosto 2012, infatti, è arrivata la notizia che all’Ubis 2.200 persone, di cui circa 800 in Italia,
sarebbero state oggetto di più operazioni di cessione di ramo d’azienda mediante la costituzione a
valle di cosiddette “newco” a partecipazione minoritaria di Unicredit (49%) e maggioritaria di
partner esterno (al 51%).
Collaborazioni che avrebbero generato business ed economie di scala (ovvero risparmi di costo)
apportate da prestigiosi partners internazionali altamente competitivi. Inoltre, le newco avrebbero
cercato e ottenuto sicuramente “clienti” anche all’esterno del gruppo. Il nome che definiva nel
complesso l’insieme delle programmate cessioni era “Progetto Newton”.
La prima cessione è avvenuta con un accordo del 27 aprile. L’intento era regolamentare il passaggio
di 224 persone (a Roma e Milano) dal gruppo Unicredit a una newco partecipata al 49% da Ubis e
al 51% da Hp Enterprise Services Italia (gruppo non bancario). Quindi, tecnicamente, i lavoratori
coinvolti sarebbero usciti da Unicredit Group.
Ora attuano la seconda “fuoriuscita”: l’11 dicembre scorso il top management di Ubis ha
ufficializzato a Trieste e a Roma l’imminente creazione di una newco (49% Ubis, 51% Accenture)
cui sarebbero “affluite” 112 persone, di cui 25 facenti capo al polo Ubis di Roma e 87 a Trieste.
Chiariamo meglio la tendenza in atto in Unicredit: per la prima cessione, fonti sindacali hanno
annunciato la parziale delocalizzazione di attività Hp in Polonia a partire dal 1° marzo 2013. Le 3
attività trasferite riguardano 25 persone e sicuramente non verrà applicato il contratto del credito ai
lavoratori polacchi cui vengono subappaltate le attività. Qui a Trieste (e a Roma) Ubis “svanisce” in
una newco con Accenture.
Il posto di 112 persone (tra cui me stesso) si trova in bilico. Contestualmente, Unicredit annuncia
trionfalmente l'operazione Gold, che dovrebbe farne un istituto europeo più integrato e vicino al
cliente. Ma dell'operazione Newton non si fa menzione. Evidentemente, 112 persone dell’età media
di 49 anni non costituiscono più una risorsa da sfruttare.
Claudio Severini
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